ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 1\ Criminal Justice-JUST/2013/JPEN/AG/4498 project: ALTERNATIVE TRACKS – integrated approach to minors offenders and their families "" This project was funded by the European Union " 2015 1 By dr. Michele Bulzis prof. Michele Corriero EUGHENIA s.c.s. This publication has- ONLUS been produced with the assistance of the European Union. The contents of this publication are the sole responsibility of Eughenia Società Cooperativa Sociale - Onlus and can in no way be taken to reflect the views of the European Union. 2 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Index VADEMECUM OPERATIVO: PRIMA PARTE pag. 3 Premessa pag. 4 Interesse superiore del minore e stato di diritto. pag. 8 Età imputabile pag. 11 Diritto alla partecipazione pag. 13 Protezione dalla discriminazione e formazione degli operatori pag. 16 Bibliografia pag. 18 VADEMECUM OPERATIVO: SECONDA PARTE Premessa L’importanza di una guida pag. 20 pag. 21 Capitolo 1 Regole di condotta sul posto di lavoro pag. 23 Capitolo 2 regole funzionali allo svolgimento delle attività (rivolte agli utenti e ai visitatori) pag. 26 Capitolo 3 Procedure e modulistica pag. 28 Mod. 1: Diario di bordo e passaggio delle consegne pag. 29 Mod. 2: Analisi anamnestica Dati personali informazioni generali Sezione psico-sociale informazioni scolastiche/lavorative informazioni economiche, personali e familiari pag. 33 Mod. 3: Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) pag. 39 Mod. 4: Visita domiciliare pag. 43 Mod. 5: Colloqui con Servizi/istituzioni ed Enti pag. 44 Mod. 6: Colloqui con il minore pag. 45 Mod. 7: Colloqui con la agenize scolastiche-lavorative pag. 46 Mod. 8: Consegna in custoidia di beni personali pag. 47 Conclusioni pag. 49 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 1\ 2015 Criminal Justice - JUST/2013/JPEN/AG/4498 project: “ALTERNATIVE TRACKS – integrated approach to minors offenders and their families” “This project was funded by the European Union” VADEMECUM OPERATIVO PARTE PRIMA 3 La giustizia dovrebbe essere amica dei minori. Non dovrebbe camminare davanti a loro, perché potrebbero non seguirla. Non dovrebbe camminare dietro di loro, perché i minori non dovrebbero avere la responsabilità di scegliere il cammino. La giustizia dovrebbe camminare al loro fianco ed essere loro amica. Maud de Boer Buquicchio Vicesegretario generale Consiglio d’Europa This publication has been produced with the assistance of the European Union. The contents of this publication are the sole responsibility of ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 4 Vasilij Kandinskij, “Cerchi concentrici” Premessa Il documento che presentiamo, sottoforma di Vademecum, ha un respiro Europeo e fa riferimento ai Principi fondamentali ed alle pratiche che si usano, o che si dovrebbero usare, in tutti i sistemi della giustizia minorile Internazionale ed in Europa in particolare. Questo è anche il prodotto della ricerca comparata1 sui sistemi penali minorili e sulle buone prassi utilizzate per tutelare e garantire ai minori, entrati nel circuito penale, il riconoscimento dei propri diritti di tutela e protezione, sia pur nella logica della responsabilità e della sanzione. La scelta di dare un taglio Europeo a questo Vademecum è dettata proprio da un bisogno emerso dalla ricerca stessa e dalla studio comparato: quella di facilitare e sviluppare una logica di appartenenza Europea alla politica organica sulla giustizia minorile, non solo per Principi ma soprattutto per prassi e buone prassi utilizzate. Infatti, il fenomeno della devianza e del sistema penale minorile di alcuni paesi Europei (Italia, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Bulgaria e Romania) rappresenta una dimensione complessa ed articolata, che riprende, in buona sostanza, elementi culturali, storici e sociali che in parte si diversificano da Paese a Paese. Il vademecum parte dalla considerazione che l’Unione Europea rappresenta una traccia ed un indirizzo fondamentale e inevitabile anche in materia di diritti fondamentali per l’infanzia e l’adolescenza, ed in particolare per i minori, di età imputabile, entrati nell’esperienza del processo penale minorile. 1 Rimandare alla ricerca 5 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO In ambito Europeo, dalla Convenzione dei diritti del fanciullo, alla Convenzione sull’esercizio dei diritti dei minori di Strasburgo, alla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, alle linee guida per una giustizia a misura di minore adottate dal Consiglio d’Europa hanno lo scopo specifico di garantire che la giustizia sia sempre sensibile nei confronti dei minori, indipendentemente da chi sono o da ciò che hanno fatto. Per essere a misura di minore, la giustizia dovrebbe incarnare gli ideali propri dell’amicizia; dovrebbe cioè sapersi porre come un amico, che è una persona che ti tratta bene, che si fida di te e di cui ti puoi fidare, che ascolta quello che hai da dire e a cui presti ascolto, che ti capisce e che sei in grado di capire, e come un vero amico avere il coraggio di dirti quando sei nel torto e stare dalla tua parte per aiutarti a trovare una soluzione. L’ambito Europeo e Internazionale, pertanto, determinano con la sua importante Documentazione, una Base Sicura per il riconoscimento e la tutela dei diritti dei minori, da cui non si può prescindere, anzi vi è uno stimolo costante e sollecitazioni ( inviti,raccomandazioni e obblighi) a rendere sempre più attuale, concreta e realizzabile la protezione dei minori in ambito penale e tradurre tutti i Principi Europei in pratiche giuridiche nazionali, sociali ed educative ( Istituzionali e professionali) di prevenzione e benessere. Alla luce dell’esperienza della ricerca effettuata emerge come ci siano nei singoli stati (quelli coinvolti nelle Ricerca) se pur con un approccio comune Europeo, una diversità di politica e di gestione della giustizia minorile. Per cui, in alcuni contesti nazionali sono forniti più dati statistici riguardo al trattamento dei minori entrati in conflitto con la legge, che pratiche di prevenzione e di pene alternative. Tuttavia, risulta chiaro che , malgrado importanti prassi giuridiche e di inclusione socio educativa e preventiva siano state attivate nel panorama europeo, molto lavoro bisogna ancora fare per garantire la sostenibilità delle buone prassi e, in quelle nazioni, dove più giovane è il processo democratico e dove il sistema della giustizia minorile si scontra con problematiche di natura economica, socio-culturale ed educativa, fare un ulteriore investimento sullo scambio delle buone prassi e sulla comparazione dei sistemi nazionali di giustizia minorile (per esempio più che l’attuazione di misure restrittive della libertà si dovrebbe investire sulle misure alternative come la diversion e la giustizia riparativa, pratiche ancora non pienamente diffuse) . L’esame e l’individuazione delle performance nell’ambito della giustizia minorile, dei paesi che hanno partecipato alla ricerca, rappresenta il motivo di questo Vademecum, che vuole fornire, da una parte indicazioni pratiche rispetto alle modalità e principi di lavoro con minori del penale, dall’altra elaborare e, senza una pretesa esaustiva, promuovere e sviluppare una visione organica sulla giustizia minorile in Europa, orientata a politiche e prassi di prevenzione e contrasto alla delinquenza minorile. ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 6 Questo, sulla base e in conformità ai principi dei Trattati,Raccomandazioni e Protocolli Internazionali e dell’Unione Europea sulla giustizia minorile ed in particolare le Linee guida del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore2 e della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ( sottoscritta e ratificata da tutti gli Stati Europei) dove, in maniera trasversale per tutti i minori si individuano dei principi generali ( spesso dati per scontato) che devono guidare l’attuazione delle procedure e dei diritti dei minorenni: il superiore interesse dei minori, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, la non discriminazione e il diritto all’ascolto. Ed in particolare sul focus effettuato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in materia di giustizia minorile. Considerando che a livello Europeo ed Internazionale siano stati efficacemente definiti principi fondamentali sulla giustizia minorile in senso ampio e diffuso, non si può ancora dire che tale sistema di giustizia sia sempre a misura e garanzia dei minori, fino a quando un cambiamento concreto, valutabile e sostenibile non entri nella pratica dei singoli Stati e delle organizzazioni in maniera più consapevole e prioritaria. Infatti, un’ampia consultazione avviata dal Consiglio d’Europa 3 ,sulla giustizia a misura di minore, bambini e ragazzi hanno espresso una sfiducia generale nel sistema e hanno messo in evidenza numerose carenze come la presenza di ambienti che incutono timore, la mancanza di informazioni e di spiegazioni adeguate all’età, un approccio debole nei confronti della famiglia nonché procedimenti che durano troppo a lungo o, al contrario, troppo precipitosi. I termini chiave comprendevano famiglia, (s)fiducia nell’autorità, bisogno di rispetto e l’importanza di essere ascoltati per bambini e ragazzi. Inoltre, viene riportato il modello di buona prassi (parte seconda di questo vademecum) innovativa della gestione di un Centro socio-educativo diurno per minori dell’area penale “Chiccolino” di Bitonto gestito da Eughenia s.c.s. - Onlus, con una forte valenza integrata nel sistema Giudiziario e sociale territoriale. Tali indicazioni e spunti di riflessione sono rivolti: agli enti di gestione ed organizzazione della giustizia minorile, alle strutture e sevizi che si occupano di protezione tutela e garanzia di diritti per i minorenni coinvolti nel sistema della giustizia penale, come indagati, condannati o testimoni, ai diversi Professionisti che lavorano nella giustizia minorile, ai minori stessi. La metodologia utilizzata è stata integrata e comparata rispetto alle indicazioni di Principi e di Pratiche Europee sulla giustizia penale minorile. 2 LINEE GUIDA, adottate dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il 17 novembre 2010.Publications Office of the European Union2 rue MercierL-2985, Luxembourg 3 Op.cit., Linee Guida pag. 43 7 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Le Raccomandazioni devono essere intese come uno strumento operativo, ossia una guida per l’analisi e la progettazione di un’azione nel sistema della giustizia minorile a misura dei minori, consapevole, efficace e metodologicamente fondata. La struttura delle Raccomandazioni è suddivisa in: Standard minimo: vengono delineati i requisiti essenziali e le azioni considerate minime e irrinunciabili per un’efficace riconoscimento e garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In altri termini, si tratta del livello base, sotto al quale la singola Istituzione, l’organizzazione, la struttura o il servizio di prevenzione, giustizia minorile, protezione e tutela dell’infanzia e adolescenza, non dovrebbe mai scendere; Raccomandazione forte: vengono indicate le azioni ottimali che l’Istituzione, organizzazione, la struttura o il servizio dovrebbe implementare per raggiungere livelli elevati di efficacia in materia di giustizia minorile. Si tratta sostanzialmente del livello ottimale che possiamo delineare attualmente in base alle esperienze condotte nel panorama europeo; Suggerimenti: infine, per alcuni punti (ad esempio quello relativo al ricorso a misure alternative al processo penale e le pene) vengono forniti alcuni suggerimenti, che potranno essere ulteriormente elaborati e personalizzati da parte di ciascuna Istituzione e organizzazione della Giustizia minorile. Le realtà Istituzionali e del Privato Sociale, potranno far riferimento alle Raccomandazioni nella loro globalità, oppure focalizzando l’attenzione sugli aspetti di maggiore interesse o criticità per lo specifico contesto. In tal modo, sarà possibile verificare in che misura la singola Istituzione Pubblica-Privata è preparata (e con quali strumenti a disposizione) per fronteggiare in maniera adeguata l’interesse supremo del minore, prima, durante e dopo il procedimento giudiziario o extragiudiziale. ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 8 Principi di Riconoscimento dei Diritti fondamentali della giustizia minorile per una Giustizia a misura di minore, prima, durante e dopo il procedimento giudiziale: INTERESSE SUPERIORE DEL MINORE E STATO DI DIRITTO. In tutte le decisioni relative all’amministrazione della giustizia minorile, l’interesse superiore del minore4 deve essere una considerazione primaria. I minori differiscono dagli adulti nei loro sviluppi fisici e psicologici, nelle loro esigenze educative ed emozionali. Tali differenze costituiscono le basi del minore grado di colpevolezza dei minori in conflitto con la legge. La protezione nell’interesse superiore del minore significa, ad esempio, che le finalità tradizionali della legge penale (repressione/punizione) devono essere sostituite dalle finalità di giustizia riparativa e riabilitativa nel trattamento dei minori rei5. Il principio dello Stato di diritto dovrebbe trovare piena applicazione nei confronti dei minori analogamente a quanto avviene per gli adulti. Ai minori dovrebbero essere garantiti gli elementi del giusto processo quali i principi di legalità e proporzionalità, la presunzione d’innocenza, il diritto a un equo processo, il diritto all’assistenza legale, il diritto di accesso alla giustizia e il diritto di appello, come avviene per gli adulti, e non dovrebbero essere negati o ridotti di numero con il pretesto dell’interesse superiore del minore. Ciò vale per tutti i procedimenti giudiziari, stragiudiziari e amministrativi6 L’interesse superiore del minore deve essere sempre considerato unitamente ad altri suoi diritti, per esempio il diritto di essere ascoltato, il diritto di essere protetto dalla violenza, il diritto di non essere separato dai genitori, ecc..7 Un approccio globale deve costituire la regola. Per Giustizia a misura di minore s’intendono sistemi giudiziari che garantiscono il rispetto e l’effettiva attuazione di tutti i diritti dei minori al più alto livello possibile, tenendo in debita considerazione il livello di maturità e di comprensione del minore nonché le circostanze del caso. Si tratta, in particolare, di una giustizia accessibile, adeguata all’età, rapida, diligente, adatta alle esigenze e ai diritti del minore e su di essi incentrata, nel rispetto dei diritti del minore, tra cui il diritto al giusto processo, alla partecipazione e alla comprensione del procedimento, al rispetto della vita privata e familiare, all’integrità e alla dignità8. I minori hanno diritto alla Dignità9, essere trattati con attenzione, sensibilità, equità e rispetto nel corso di qualsiasi procedimento o causa, prestando particolare attenzione alla loro situazione personale, al loro benessere e ai loro bisogni specifici e nel pieno rispetto della loro 4 Art.3 Convenzione sui diritti dell’infanzia, 1989. 5 Commento 6 Op.cit.,Linee Guida pag.19 7 Per suggerimenti pratici, cfr. le Linee guida dell’UNHCR sulla determinazione del superiore interesse del minore del 2008 (www.unhcr.org/refworld/docid/148480c342.html). 8 Op.cit.,Linee Guida pag.17 9 Atr. ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 9 integrità fisica e psicologica. Tale trattamento dovrebbe essere loro riservato quale che sia il modo in cui essi sono entrati in contatto con procedimenti giudiziari, stragiudiziari o altri interventi, a prescindere dalla loro condizione e capacità giuridica nel procedimento o nella causa. RACCOMANDAZIONI: Standard minimo: Garanzia dei diritti dei minori, ratifica e recepimento della Convenzione Internazionale sull’infanzia e l’adolescenza10, recepimento di tutti gli strumenti internazionali sulla tutela dei minori: della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Linee guida del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore, Convenzione del Consiglio d’Europa di Lanzarote sulla protezione dei minori dagli abusi sessuali e di Istanbul contro la violenza domestica,Direttiva del parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce norme minime in materia di diritti,assistenza e protezione delle vittime di reato. Raccomandazione: promuovere e stimolare l’integrazione delle norme europee ed internazionali all’interno di politiche Nazionali organiche sulla giustizia minorile. Garanzia dell’applicazione dei principi dei diritti per ogni minorenne che entri in contatto con il sistema della giustizia minorile nel panorama europeo. Presenza, riconoscimento e applicazione di tali Diritti nei Tribunali e Procure per i minorenni (o nelle sezioni per famiglia e minori dei Tribunali Ordinari), nei Dipartimenti della Giustizia minorile, delle forze dell’ordine, dei Garanti Infanzia e adolescenza, del Consiglio Nazionale forense, degli Ordini nazionali e territoriali dei servizi sociali, psicologici e dei giornalisti, Dipartimenti Universitari di ricerca e formazione in ambito psico-socio-pedagogica e/o in altri Organi deputati alla gestione delle giustizia minorile. Grado di riconoscimento nella pratica della diffusione e conoscenza dei diritti dei minori e degli adolescenti: quali e quante campagne di sensibilizzazioni, informazione e formazione sui diritti dei minori in ambito familiare, scolastico, giuridico, socio, educativo sociosanitario. Grado di conoscenza e pratica della cultura della mediazione penale e riparativa, presenza e adozione di sistemi di depenalizzazione e accesso dei minorenni a misure extragiudiziali. Suggerimenti: creazione e/o monitoraggio degli Osservatori per le politiche dell’infanzia e l’adolescenza, in particolare dell’area penale, tavoli inter-istituzionali di promozione, progettazione e monitoraggio sulle garanzie dei diritti dei minori relativi al giusto processo. Adozione di protocolli operativi e relative linee guida sulla giustizia minorile, lavoro interdisciplinare ed inter-istituzionale sulle buone prassi in atto a livello nazionale ed extranazionale. Creazione di un sistema Informativo nazionale sui 10 In particolare,per la giustizia minorile, artt. 37,40 e 39 10 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO servizi, strutture e tipologia di professionisti nell’ambito della Giustizia minorile, creazione di un sistema di promozione per l’Accesso ai Diritti dell’infanzia e l’adolescenza, come universalità dei diritti di tutela e protezione. 11 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO ETÀ IMPUTABILE Per “Età imputabile “si intende l’età minima per la responsabilità penale. In diversi paesi Europei si rileva una diversità dell’età imputabile (dagli 8 anni ai 14-16 anni), questo determina il rischio di una diversità di approccio al minore deviante, con un rischio di discriminazione e di pregiudizio alto. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo non impone alcun limite di età, mentre il commento generale n. 10 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in materia di giustizia minorile invita gli Stati membri a non fissare come età minima un limite troppo basso. Le Regole minime delle Nazioni Unite relative all’amministrazione della giustizia minorile veicolano un messaggio simile. La Rete europea dei difensori dei diritti dei minori ENOC (European Network of Ombudspersons for Children) chiede che l’età sia aumentata a 18 anni e raccomanda lo sviluppo di sistemi innovativi specifici per tutti i rei che non hanno raggiunto la maggiore, i quali si focalizzino in modo genuino sulla (ri)educazione, la reintegrazione e la riabilitazione. Sempre secondo le Linee Guida, in generale, dovrebbe essere promosso e applicato un approccio preventivo e reintegrativo nell’ambito della giustizia minorile. La macchina giudiziaria penale non dovrebbe essere automaticamente messa in moto da reati di minore entità commessi da minori, qualora misure più costruttive ed educative permettano di conseguire un risultato migliore RACCOMANDAZIONI: Standard minimo: favorire l’indicazione del Comitato sui Diritti dell’Infanzia che sollecita gli Stati parti a non abbassare la loro età minima per la responsabilità penale all’età di 12 anni. Un’età minima per la responsabilità penale più alta, ad esempio di 14 o 16 anni di età contribuisce a un sistema di giustizia minorile il quale, in conformità con l’articolo 40 della Convenzione sui Diritti dei Fanciulli dove Gli Stati parti riconoscono a ogni fanciullo sospettato, accusato o riconosciuto colpevole di reato penale il diritto a un trattamento tale da favorire il suo senso della dignità e del valore personale, che rafforzi il suo rispetto per i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali e che tenga conto della sua età nonché della necessità di facilitare il suo reinserimento nella società e di fargli svolgere un ruolo costruttivo in seno a quest’ultima, tratta i minori in conflitto con la legge senza ricorrere a procedimenti giudiziari, provvedendo al pieno rispetto dei diritti umani e delle garanzie legali del minore . Raccomandazione: Promuovere a livello nazionale un sistema di prevenzione della devianza minorile e dei fattori di rischio educativi e sociali. Confrontarsi con il tema della prevenzione del disagio e pregiudizio di bambini e adolescenti per noi adulti significa compiere una scelta di solidarietà tra le generazioni presenti e quelle future. La logica della prevenzione riesce ad essere organica se viene coinvolto tutto lo 12 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO scenario degli interventi da compiere prima, durante e dopo che l’esperienza deviante che coinvolge il minore, la famiglia ed il contesto politico, sociale ed educativo. Tale logica richiede modificazioni profonde nell’habitus mentale di tutti coloro che si occupano d’infanzia e dell’adolescenza, investimenti sulle relazioni di cura, sulle scelte economiche sulla famiglia, sui sistemi sociali di welfare e di rilevazione del malessere dei minori precoce e valido. Una politica di giustizia minorile che non preveda una serie di misure finalizzate alla Prevenzione del disagio, malessere e delinquenza minorile risulta incompleta. Suggerimenti: promozione e sostegno alle famiglie, famiglie affidatarie e sistema di welfare di accoglienza residenziale e semiresidenziale, promozione e sostegno delle reti familiari affinchè si riapproprino del ruolo educativo, di cura e di accompagnamento attraverso i processi relativi al” Family Group Conferencing” ed ai gruppi multifamiliari. Attivare e sostenere programmi educativi di studio, di orientamento e di formazione e lavoro per minori e famiglie. Prevenire l’esclusione sociale ed educativa dei minori provenienti da condizioni di rischio attraverso scambi di buone partitiche grazie al lifelong Learning Programme. Attivazione di un sistema di monitoraggio dei minori, non imputabili, ma entrati con le famiglie in un programma di prevenzione educativo e sociale, senza o con l’intervento dell’autorità giudiziaria minorile (contro potestà/responsabilità genitoriale). Sostegno e promozione delle comunità locali per valorizzare il capitale sociale e umano per riappropriarsi de compiti di care e di accompagnamento. 13 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE Ascolto, conoscenza e informazione sui propri diritti e primi contatti con le Istituzioni e agenzia della Giustizia minorile. Il principio della partecipazione, secondo cui i minori hanno il diritto di esprimere la propria opinione e i loro punti di vista su ogni questione che li riguardi, è uno dei principi guida della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo Mentre ciò non implica che le loro opinioni siano sempre seguite, le linee guida prevedono che esse vengano sempre debitamente prese in considerazione e che venga loro mostrato il giusto rispetto, tenendo conto dell’età, del grado di maturità e delle circostanze del caso, conformemente al diritto processuale nazionale. Con il diritto alla conoscenza ed alla informazione si intendono tutte le modalità e le procedure adeguate alla corretta informazione ai minori e loro genitori o tutori legali sulla giustizia minorile, in particolare dei diritti dei minori con riferimento procedure giudiziarie, nel pieno interesse superiore del minore. Garantire un’informazione adeguata all’età del minore, al suo linguaggio, allo stato sociale, cultura, genere e grado di maturità. L’interesse superiore del minore deve essere sempre considerato unitamente ad altri suoi diritti, per esempio il diritto di essere ascoltato, il diritto di essere protetto dalla violenza, il diritto di non essere separato dai genitori, ecc..18 Un approccio globale deve costituire la regola. Il commento generale n. 12 del Comitato della Nazioni Unite sui diritti del fanciullo interpreta il diritto del minore di essere ascoltato, il quale è uno dei quattro principi guida della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, e usa l’espressione “garantiscono”, un termine legale con un peso specifico che non lascia spazio alla discrezionalità degli Stati parti. Nel suo commento generale n. 5 il Comitato correttamente nota che: “fare sembrare che i minori vengano ascoltati rappresenta solo relativamente una sfida; dare la dovuta considerazione alle loro opinioni richiede un cambiamento concreto”. RACCOMANDAZIONI: Standard minimo: assicurare l’attuazione dell’articolo 12 della Convenzione internazionale sui diritti dei minori, che stabilisce il diritto di tutti i bambini e adolescenti di esprimere liberamente le proprie opinioni su ogni questione che li riguarda e il conseguente diritto che a queste opinioni sia dato il giusto peso tenendo conto dell’età e del grado di maturità del bambino e dell’adolescente. Tale dispositivo impone agli Stati parti il chiaro obbligo legale di riconoscere questo diritto e assicurare la sua attuazione ascoltando le opinioni del bambino e dell’adolescente e dando loro il giusto peso. Tale obbligo richiede che gli Stati parti, rispettando il proprio sistema giudiziario, garantiscano direttamente tale diritto oppure, laddove necessario, adottino o rivedano le leggi affinché tale diritto possa essere pienamente esercitato dal bambino e dall’adolescente. 14 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Raccomandazione: garantire al minore un’informazione sul sistema e sui procedimenti in questione, tenendo conto della particolare posizione occupata dal minore, del ruolo che potrebbe svolgere e delle diverse fasi processuali; sugli esistenti meccanismi di sostegno a favore del minore quando questi è parte di un procedimento giudiziario o stragiudiziario; sulla disponibilità di servizi (legali, sanitari, psicologici, sociali, di interpretariato e traduzione e di altro tipo) o di organizzazioni in grado di fornire sostegno nonché sui mezzi per accedere a tali servizi e, se del caso, su forme di sostegno finanziario di urgenza. Le Linee guida sulla giustizia nelle questioni che coinvolgono minori vittime e testimoni di reato usano l’espressione “rispettoso della sensibilità del minore” nel senso di “un approccio che tiene nella dovuta considerazione il diritto del minore a essere protetto e che tiene conto dei bisogni e punti di vista del minore”, di sostegno e accompagnamento. Come indicato Commento Generale n.12 investire sul rafforzamento della comprensione del significato dell’articolo 12 e delle implicazioni per i governi, gli stakeholder, le ONG e la società in generale: • L’elaborazione degli scopi della legislazione, delle politiche e delle pratiche necessarie per raggiungere la piena realizzazione dell’articolo 12 • La messa in evidenza degli approcci positivi nella realizzazione dell’articolo 12, attingendo dall’esperienza di monitoraggio del Comitato • La proposta di requisiti di base per trovare vie appropriate per dare il giusto peso alle opinioni dei bambini e degli adolescenti in tutte le questioni che li riguardano Suggerimenti: Garantire la partecipazione sotto forma di informazione diffusa e specifica dell’ascolto dei minori (imputati, vittime e testimoni) in maniera adeguata e protetta (adeguata preparazione, non presenza di pubblico, discrezionalità dell’entrare in empatia, adeguatezza delle domande, cura del setting ...) non ripetitiva, e traumatizzante, diffondere l’utilizzo di strumenti di registrazione e di videoregistrazione. Introdurre e rafforzare le misure integrate che prevedono l’ascolto e la partecipazione in modo strutturale, intervenendo su norme e regolamenti e con l’attivazione di misure e progetti di promozione alla partecipazione attiva, promuovere il diritto di associazione tra i minorenni e di parola. Prevedere l’ascolto e la partecipazione dei minori nella preparazione, attuazione e valutazione delle prassi di ascolto nelle diverse fasi di coinvolgimento. Il contesto nel quale il bambino o l’adolescente esercita il diritto di essere ascoltato deve essere accogliente e incoraggiante, così che il bambino o l’adolescente possa essere sicuro che l’adulto responsabile dell’ascolto sia intenzionato ad ascoltare e a prendere seriamente in considerazione ciò che ha deciso di comunicare. La persona che ascolterà le opinioni del bambino o dell’adolescente può essere un adulto coinvolto nella questione che riguarda il bambino o l’adolescente. Considerare 15 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO l’essere ascoltato da parte di un minore come un diritto e non come un dovere da imporgli. 16 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO PROTEZIONE DALLA DISCRIMINAZIONE E FORMAZIONE DEGLI OPERATORI Il principio di non discriminazione è sancito dall’art. 2 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (insieme a quelli della partecipazione-informazione e ascolto-, dell’interesse superiore del minore, del principio di dignità e tutela giurisdizionale del minore)rappresenta uno dei principi più attuali dove, la necessità di adattare il sistema giudiziario alla situazione del singolo, non deve lasciare spazio a forme di disparità di trattamento sulla base del sesso, della razza, dell’età, della lingua, della religione, dello status dei genitori. Pertanto, un’attenzione particolare deve essere attribuita a vantaggio di quei minori che versano in condizioni particolarmente vulnerabili, tra i quali i bambini migranti, disabili, i bambini di strada e i bambini istituzionalizzati. Il Consiglio d’Europa, attraverso le Linee Guida, si fa qui di promotore di azioni positive volte a compensare gli svantaggi subiti da particolari gruppi di minori e a ristabilire principi di equità sessuale, razziale, etnica e sociale. I diritti dei minori devono essere garantiti senza discriminazioni per appartenenza a una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, orientamento sessuale, identità di genere o altra condizione. Altri importanti fattori di discriminazione nell’ambito dei diritti dei minori sono l’età e la capacità. Anche i minori di giovanissima età o i minori senza piena capacità di far valere i propri diritti sono titolari di diritti. Per questi minori è necessario sviluppare metodi alternativi di rappresentanza al fine di evitare forme di discriminazione. Fondamentale risulta la preparazione di tutti i professionisti che operano con e per i minori che dovrebbero ricevere la necessaria formazione interdisciplinare sui diritti e sui bisogni dei minori di diverse fasce di età e sui procedimenti adatti a questi ultimi. RACCOMANDAZIONI: Standard minimo: Garantire Il principio di non discriminazione è sancito dal’art. 2 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Porre particolare attenzione alla discriminazione e alle disparità de facto, le quali potrebbero essere il risultato della mancanza di una politica coerente, e coinvolgere tutti i gruppi di minori vulnerabili, come i minori che vivono in strada, i minori che appartengono a minoranze razziali, etniche, religiose o linguistiche, i minori disabili e i minori che si trovano ripetutamente in conflitto con la legge (vedi anche i recidivi). A tal proposito, risulta determinante la formazione di tutti i professionisti impegnati nell’amministrazione della giustizia minorile, nonché l’istituzione di regole, regolamenti o protocolli che favoriscano un pari trattamento del minore reo e che forniscano risarcimenti,rimedi e indennizzi. Molti minori in conflitto con la legge sono doppiamente vittime della discriminazione, ad esempio nel momento in cui tentano di accedere all’educazione o al mercato del lavoro . Questo principio, come gli altri, si rinforza anche attraverso la formazione dei professionisti che entrano in contatto diretto con i minori e 17 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO dovrebbero essere formati altresì per comunicare con bambini di ogni età e fase di sviluppo così come con minori che versano in situazioni di particolare vulnerabilità. Raccomandazione: Seguire la più recente iniziativa del Consiglio d’Europa in materia di protezione e promozione dei diritti dei minori è rappresentata dalle “Linee guida per una giustizia a misura di minore”, adottate dal Comitato dei Ministri il 17 novembre 2010. Prendendo atto delle varie difficoltà riscontrate dai minori coinvolti in procedimenti giudiziari, in particolare il loro negato o limitato accesso alla giustizia, la pluralità e la complessità delle procedure e le forme di discriminazione fondate su diversi motivi, esse mirano a sostenere gli Stati membri nel processo di adeguamento dei loro sistemi giudiziari ai diritti, agli interessi e alle esigenze specifiche dei minori. Può rivelarsi necessario garantire una protezione e un’assistenza speciali ai minori più vulnerabili quali minori migranti, rifugiati e richiedenti asilo, minori non accompagnati, minori diversamente abili, minori senza fissa dimora e minori che vivono in strada, minori Rom e minori accolti in istituti residenziali. Suggerimenti: attivazione di misure strutturali di accoglienza, prevenzione ed accompagnamento ai percorsi giudiziali ed extragiudiziali per minori a rischio di discriminazione, attivazione di un sistema misurabile e concreto di lotta contro il razzismo la xenofobia, l’identità di genere, le disabilità, le diverse etnie. Creazione di un sistemi di accoglienza e di accompagnamento al percorso giudiziario e di inclusione socio educativa, creazione e/o implementazione della mediazione sociale, penale e interculturale, di interpretariato di diffusione della cultura delle diversità come modalità di rinnovamento delle relazioni multiculturali. Implementare il Patto di Corresponsabilità tra Istituzioni pubbliche e private che si occupano della protezione dei minori stranieri non accompagnati entrati nel penale o a rischio di devianza e criminalità, come, a rischio di vittimizzazione, sfruttamento e /o riduzione in schiavitù. Piano di specializzazione degli operatori coinvolti nel sistema della giustizia minorile a tutela di un trattamento rispettoso della peculiarità della singola situazione e della sua soggettività, armonizzazione dei saperi interdisciplinari e studi e ricerca sui sistemi comparai di buone prassi su formazione, aggiornamento e Supervisione. Promuovere progetti di formazione alla reciprocità di alfabetizzazione linguistica e culturale, attività di studio ricerca sui temi della non discriminazione. 18 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Bibliografia • la Convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati del 1951; • il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966; • il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali del 1966; • la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006; • la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950 (serie dei trattati europei n. 5); • Convenzione sui diritti dei Fanciulli, New York 20 novembre 1989; • la Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori del 1996 (serie dei trattati europei (STE) no 160); • la Carta sociale europea riveduta del 1996 (STE no 163); • la Convenzione del Consiglio d’Europa sulle relazioni personali riguardanti i minori del 2003 (STE no 192); • la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali del 2007 (STE no 201); • la Convenzione europea sull’adozione dei minori (riveduta) del2008 (STE no 202); • le Regole minime delle Nazioni Unite per l’amministrazione della giustizia minorile (“Regole di Pechino” del 1985); • le Regole delle Nazioni Unite per la protezione dei minori privati della libertà (“Regole dell’Avana” del 1990); • le Linee guida delle Nazioni Unite per la prevenzione della delinquenza giovanile (“Linee guida di Riyadh” del 1990); • le Linee guida delle Nazioni Unite sulla giustizia nelle cause che coinvolgono minori vittime e testimoni di reato (Risoluzione 2005/20 del Consiglio economico e sociale del 2005); • la Nota di orientamento del Segretario generale delle Nazioni Unite: approccio dell’ONU alla giustizia dei minori (2008); • le Linee guida delle Nazioni Unite per l’uso e alle condizioni idonee dell’accoglienza eterofamiliare dei minori (2009); • i Principi relativo allo status e al funzionamento delle istituzioni nazionali per la tutela e la promozione dei diritti umani (“Principidi Parigi”); • Comitato sui diritti dell’infanzia CRC/C/GC/10 Quarantaquattresima sessione 15 gennaio – 2 febbraio 2007 Commento generale n. 10, I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in materia di giustizia minorile. ww.Unicef.it; 19 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO • Linee Guida adottate dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa il 17 novembre 2010. Publications Office of the European Union2 rue MercierL-2985, Luxembourg; • della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea; • Convenzione del Consiglio d’Europa di Lanzarote sulla protezione dei minori dagli abusi sessuali(del 25.10.2007) e di Istanbul contro la violenza domestica (del 11.05.2011); • Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce norme minime in materia di diritti ,assistenza e protezione delle vittime di reato ( del 25.10.2012). 20 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO 1\ 2015 LAVORATIVE ALL’INTERNO ED ALL’ESTERNO DI STRUTTURE PER MINORI AUTORI DI REATO VADEMECUM OPERATIVO PARTE SECONDA PRASSI DI BUANA DELLE UNA ORDINATO SVOLGIMENTO REGOLE PERMODELLO ATTIVITA’ Criminal Justice - JUST/2013/JPEN/AG/4498 project: “ALTERNATIVE TRACKS – integrated approach to minors offenders and their families” “This project was funded by the European Union” Questo opuscolo nasce dalla reale necessità di avere delle regole comuni a cui far riferimento non solo nei momenti di smarrimento ma sempre e comunque. Nulla va lasciato al “caso” ed alla improvvisazione anche perché il “caso” a voluto che i nostri ragazzi crescessero senza regole e non è giusto che chi si erge a ruolo di loro guida per primo non rispetti delle semplici norme di buona prassi lavorativa. This publication has been produced with the assistance of the European Union. The contents of this publication are the sole responsibility of Eughenia Società Cooperativa Sociale - Onlus and can in no way be taken to reflect the views of the European Union 21 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Bruegel il Vecchio, La parabola dei ciechi, 1568, Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte Premessa L’importanza di una guida Carissimi operatori, l’opportunità di un vademecum è insita nell’accezione stessa del termine o meglio nella sua radice etimologica “vade – mecum” e cioè “va con me” ad indicare qualcosa che si porte con se e di facile fruizione. Il vademecum, dunque, deve essere inteso come una piccola guida e cioè una serie di indicazioni di più frequente utilizzo e necessarie per l’esplicazione di attività comuni a coloro che devono svolgere le stesse. Non è sufficiente la preparazione scolastica o universitaria così come anche il ricorrere all’intuizione personale per affrontare efficientemente situazioni di routine ma occorre uniformarsi a vere è proprie regole, risultato di prassi consolidate e lavoro di anni. Ogni tipo di aggregazione umana, fra l’altro, non può vivere senza un complesso di regole che disciplinano i rapporti tra le persone che l’aggregazione compongono e senza organismi o soggetti incaricati a farle osservare. Questa piccola guida si rivolge a tutti gli operatori di strutture che operano a favore di minori che hanno commesso reati e si divide in tre grandi capitoli: 1. Regole di condotta sul posto di lavoro; 2. Regole funzionali allo svolgimento delle attività; 3. Procedure e modulistica. 22 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO In tale premessa riteniamo necessario ribadire, nero su bianco, la funzione di ciascun operatore riconoscendo la specifica valenza delle diverse capacità di ciascuno di voi e la necessità del rispetto di ruoli e competenze. E’ importante, dunque, evitare sovrapposizione di competente: ciascuna figura professionale (educatore, psicologo, assistente sociale o ausiliario che sia) dovrà attenersi a alle proprie competenze fermo l’armonizzare le stesse in equipe al fine di rendere maggiormente efficace l’azione educativa a favore dei fruitori finali dell’intero servizio offerto dalla struttura. 23 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO René MAGRITTE, La condizione umana, 1933, olio su tela 100 x 81, Washington, National Gallery of Art. Capitolo 1 Regole di condotta sul posto di lavoro Le regole qui di seguito riportate traggono origine dall’esperienza e dal confronto con gli operatori che operano all’interno del Centro socio - educativo diurno “Chiccolino” di Bitonto gestito da Eughenia s.c.s. - Onlus e sono finalizzate a consolidare prassi utili nel lavoro concreto di ogni giorno. Caratteristica delle regole in oggetto è, infatti, la concretezze delle stesse. Tale regolamentazione potrà essere soggetta a cambiamenti nel corso del tempo, purché le modifiche o l’aggiunta di nuove regole serva ad arricchire lo stesso vademecum. Riportiamo dunque quanto dovrà essere rispettato dall’operatore: 24 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO L’operatore deve concordare in equipe condotte, modalità ed interventi attraverso puntuali Riunioni settimanali di verifica e programmazione in cui vengono organizzate tutte le attività quotidiane; L’operatore deve attenersi al programma giornaliero stabilito in equipe evitando improvvisazioni; Si richiede la massima puntualità di ciascun operatore; L’operatore deve compilare quotidianamente il Registro presenze ed il Diario di bordo oltre che consentire anche verbalmente un fluido e puntuale Passaggio delle consegne; Il Registro presenze ed il Diario di bordo devono essere custoditi negli Uffici degli Operatori evitando di essere spostati in ambienti diversi; Gli operatori devono rispettare la solennità di ciascun colloquio ed il setting in cui esso si svolge; si deve evitare per qualsiasi ragione alcun tipo di interruzione del colloquio attendendo che esso sia concluso; I colloqui devono essere realizzati evitando che gli stessi impediscano all’utente di partecipare alle attività laboratoriali in cui lo stesso è realmente impegnato; L’operatore non deve lasciare mai incustoditi gli utenti evitando l’isolamento di alcuni e preferendo la dimensione del/dei gruppi di più facile gestione e vigilanza; L’operatore deve assistere alle eventuali telefonate del minore (salvo che vi sia espresso divieto di telefonate in uscita o in entrate per il minore da specifico provvedimento) o farsi portavoce del minore al telefono, previo accordo in equipe; Gli operatori - fatta eccezione per gli ausiliari - in equipe si riuniranno in occasione di ogni nuovo ingresso per l’approfondimento del caso e per un primo scambio di informazioni sulla sua situazione giudiziaria, sociale, personale, scolastica, familiare e quant’altro; L’operatore deve mantenere il massimo riserbo circa dati ed informazioni di ogni utente nel rispetto del segreto professionale e della legislazione a tutela della privacy; E’ fatto assoluto divieto a ciascun operatore portare fuori dalla struttura materiale informativo (schede di anamnesi, verbali di colloqui, relazioni ed altro) inerente gli utente sia in originale che in copia salvo formale autorizzazione del Direttore di struttura; Ciascun operatore deve programmare in concerto con l’equipe eventuali incontri con familiari, figure significative, figure istituzionali o altri soggetti “rilevanti” nel percorso educativo del ragazzo rispettando la scansione pattuita; L’operatore deve garantire il rispetto del presente vademecum della struttura da parte di ciascun utente comunicando ogni trasgressione in tal senso al resto dell’equipe per poter decidere provvedimenti ed eventuali sanzioni; 25 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Gli operatori verranno dotati, ciascuno, delle chiavi d’accesso esterno alla struttura (di cui sarà responsabile) e della chiave dei bagni; gli stessi potranno accedere alle restanti chiavi interne della struttura prendendole dall’apposito armadietto portachiavi e poi riporle dopo il loro utilizzo; Gli operatori ed i visitatori fumatori possono fumare nei momenti di relax definiti dalla programmazione giornaliera all’esterno della struttura in prossimità dell’entrata. 26 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Vincent VAN GOGH, Seminatore al tramonto, 1888, olio su tela 100 x 81, Washington,Otterlo, Museo KröllerMüller Capitolo 2 Regole funzionali allo svolgimento delle attività (rivolte agli utenti ed ai visitatori) In tale capitolo sono previste regole per gli utenti affinchè lo svolgimento quotidiano delle attività - sia laboratoriali che istituzionali - avvenga in forma ordinata e nel rispetto dei luoghi. Gli utenti e tutti i visitatori devono rigorosamente rispettare gli ambienti e la suppellettile della struttura compresi i mezzi di trasporto; Gli utenti devono rispettare la massima puntualità negli orari di prelevamento e accompagnamento al fine di favorire l’efficienza del servizio stesso ed un inutile slittamento di tutte le attività; Si auspica che gli utenti utilizzino un linguaggio decoroso ed educato; E’ fatto divieto ai ragazzi introdurre i seguenti oggetti personali: telefoni cellulari; ipod - mp3 - mp4 - chiavette USB - videogiochi; macchine fotografiche e videocamere; pc portatili; medicinali; cibi e bevande. 27 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO I predetti beni, se inavvertitamente portati con se in struttura dovranno essere consegnati agli operatori al momento dell’ingresso. Gli operatori custodiranno i beni su elencati o altri beni personali di cui i ragazzi vogliono delegare momentaneamente la custodia (portamonete, occhiali da sole, preziosi, orologi o altro) riponendoli in appositi ambienti e nel rispetto di procedure ben definite. E’ categoricamente vietato oltre che dalla legge detenere armi e sostanze stupefacenti e/o alcoliche di ogni genere e natura. Qualora l’utente introduca o detenga tali beni verrà applicata una procedura standardizzata per denunciare il fatto alle Autorità competenti. Gli utenti devono firmare il Registro presenze all’entrata ed all’uscita della struttura, se si tratta di struttura semiresidenziale, e giornalmente in entrambi gli spazi se struttura H24 ; sarà cura dell’operatore, invece, scrivere gli orari di accesso al centro diurno accanto alla firma stessa; Gli utenti sono autorizzati ad utilizzare ogni tipo di strumentazione solo in presenza di un operatore; Gli utenti sono autorizzati ad utilizzare gli ambienti preposti per ogni attività solo quando essa avrà luogo; Gli utenti sono autorizzati ad utilizzare i servizi igienici uno per volta richiedendo le chiavi all’operatore; Ciascuna assenza degli utenti dovrà essere opportunamente giustificata dall’esercente la potestà genitoriale per iscritto (in apposita modulistica) o previa presentazione di certificato medico; Nell’ipotesi in cui il ragazzo deve assumere dei farmaci è necessaria l’autorizzazione dell’esercente potestà genitoriale alla somministrazione degli stessi e consegna del/i farmaci direttamente nelle mani dell’operatore. 28 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Nicolaj DIULGHEROFF, L'uomo razionale,1928, olio su tela,Collezione Privata Capitolo 3 Procedure e modulistica E’ opportuno introdurre la trattazione del presente capitolo ricordando che ciascun uomo è portato per sua stessa natura a cercare l’aiuto e la collaborazione dei suoi simili. La cooperazione tra gli uomini rende realizzabili risultati che sarebbero altrimenti irraggiungibili per il singolo, favorisce la divisione del lavoro e la possibilità che ciascuno si dedichi ad attività conformi alle proprie attitudini. Il presente capitolo si prefigge di facilitare l’applicazione delle regole su esposte fornendo, a quanti prestano il loro lavoro all’interno della struttura, strumenti necessari. 29 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 1 REGISTRO GIORNALIERO DELLE PRESENZE E DIARIO DI BORDO 30 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO DATA: OPERATORI UTENTI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Mod. 1.2 IN IN FIRMA FIRMA OUT OUT FIRMA FIRMA NOTA 31 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Il mod. 1.2 dovrà essere compilato in ogni sua parte da tutti gli operatori, compresi i collaboratori esterni, e dagli tutti gli utenti. Si ricorda che il registro deve essere custodito c/o gli Uffici della Struttura e non deve essere presente negli altri ambienti della stessa. Per la compilazione del Registro presenze è preferibile l’utilizzo di penne nere o blu. La data: dovrà essere scritto nel seguente modo: (lunedì, martedì, ecc.) seguito da giorno, mese, anno. Gli operatori: gli operatori dovranno firmare e specificare l’avvio della propria attività. Gli utenti: per l’indicazione degli utenti verrà utilizzato per ciascuno un codice alfanumerico di riconoscimento nel rispetto della privacy. La definizione del codice avverrà come segue: es.: Rossi Mario nato a Bitonto classe 1994, R.M. cl. 1994/Bitonto (potrà essere, comunque essere utilizzato altro codice identificativo) gli utenti dovranno firmare sia al loro ingresso in struttura che all’uscita; l’orario di ingresso e di uscita dovrà essere apposto dall’operatore (nel caso di struttura H24 nella casella “in” dovrà essere scritto “00.00” ed in quella “out”, invece, “24.00” ; se vi sono segnalazioni da riportare nel Diario di Bordo (pagina retrostante al Registro delle presenze) queste vanno riportate con riferimenti numerici. Per cui nella prima colonna di note (quella accanto alla firma di ingresso) vanno riportate le note relative a problemi eventuali o comunicazioni che attengano alla fase pre-ingresso (eventuali ritardi, richieste dei genitori, assenze, diniego al rilascio di oggetti personali ed altro). Nella seconda colonna delle note vanno, invece riportati eventi significativi della giornata pre-uscita. E’ importante, ripeto, rispettare una numerazione continuativa che dovrà essere riportata nel Diario di Bordo. 32 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 1.3 Diario di bordo Note Promemoria Incontri/ Colloqui / Visite domiciliari/ Udienze Attività - Operatori coivolti: Momento finale di verifica ①②③④⑤⑥⑦⑧⑨⑩ 33 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 2 Minore : Codice identificativo: Inserimento in data: Dimissioni in data: 34 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO SEZIONE ANAGRAFICA* * Si allegano alla presente i documenti di riconoscimento relativi al nucleo familiare DATI RELATIVI AL MINORE Cognome e nome Luogo e data di nascita Indirizzo e comune di residenza Provvedimento dell’Autorità …………………………………………………………. giudiziaria …………………………………………………………. ………………………………………………………….. Riferimenti istituzionali …………………………………………………………... ………………………………………………………….. Circoscrizione di riferimento Inserimento in comunità Telefono C. F. DATI RELATIVI ALLA MADRE Cognome e nome Luogo e data di nascita Indirizzo e comune di residenza Occupazione Telefono C. F. DATI RELATIVI AL PADRE Cognome e nome Luogo e data di nascita Indirizzo e comune di residenza Occupazione Telefono C. F. DATI NUCLEO FAMILIARE Grado di parentela Cognome SI ALLEGA STATO DI FAMIGLIA Nome SI NO Data di nascita Luogo di nascita 35 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO ANAMNESI GENERALE SITUAZIONE PERSONALE E FAMILIARE AL MOMENTO DELL’INGRESSO (colloquio motivazionale comprensivo della situazione giudiziaria) firma dei soggetti redigenti 36 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO SEZIONE PSICO-SOCIALE (aspetti individuali, familiari, storia personale, motivazione d’ingresso, aspettative individuali e familiari, etc.) firma dei soggetti redigenti 37 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO ANAMNESI SCOLASTICA - LAVORATIVA (curriculum scolastico, scuole frequentate, eventuali esperienze lavorative, competenze sviluppate, aspettative occupazionali) firma dei soggetti redigenti 38 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO ANAMNESI ECONOMICA PERSONALE E FAMILIARE (situazione occupazionale personale e di altri familiari conviventi, abitazioni di proprietà, stato economico generale) firma dei soggetti redigenti 39 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 3 Minore : Codice identificativo: Inserimento in data: Dimissioni in data: 40 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO firma dei soggetti redigenti 41 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Per quanto riguarda il Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) e di conseguenza, esso tende il più possibile a contemperare gli strumenti, le finalità, gli obiettivi sui quali si è scelto di investire sforzi e risorse dopo una fase di osservazione-conoscenza del minore e della sua famiglia. Nel redigere il progetto educativo rivolto al minore ci si muove dal presupposto che qualsiasi intervento rivolto ad esso può avere senso e significato soltanto se si riesce a partire dalle sue esigenze e dai suoi bisogni; quando questi, come spesso e quasi fisiologicamente in adolescenza accade, non sono facilmente traducibili in parole: è compito di educatori, psicologi ed operatori sociali offrire spazi e contesti di ascolto e di confronto perché gradualmente il groviglio di pensieri e sentimenti si dipani per poter co-costruire con il minore un progetto che abbia valore non tanto o non solo per l’educatore, ma in primo luogo per il ragazzo stesso. L’ accoglienza si caratterizza non solo come un “andare-incontro-all’altro”, ma in modo particolare come un “prendere-con-sé” per affiancarlo e accompagnarlo nel suo processo evolutivo. Accogliere significa ascoltare, osservare, senza aprioristici giudizi di valore, la persona e le sue esperienze di vita nella loro globalità, offrendo loro opportunità adeguate per esprimere non solo i bisogni, i problemi e le difficoltà che hanno facilitato percorsi problematici ma anche quel repertorio di abilità, competenze e risorse in riferimento alle quali pensare e costruire un eventuale progetto di cambiamento. Le linee guida che orientano poi la costruzione dei progetti educativi individualizzati sono improntate a fare sperimentare ai ragazzi: sul piano relazionale, la presenza di adulti quali “figure-guida” che propongono chiari modelli di riferimento educativi bilanciando un atteggiamento di informalità e vicinanza fisica, cognitiva e soprattutto emotiva con un atteggiamento di autorevolezza, in grado di favorire l’acquisizione delle regole di convivenza, delle norme sociali formali e informali, in riferimento alle quali scegliere i propri comportamenti, con la consapevolezza degli effetti che essi possono produrre a livello personale e sociale; sul piano affettivo: i ragazzi spesso provengono da situazioni familiari e/o socio-relazionali qualitativamente carenti o addirittura assenti e richiedono quindi un lavoro di “affiancamento”, ma non sostitutivo, alle funzioni proprie della famiglia. Un approccio “responsabilizzante” quale è quello adottato dagli operatori della struttura che ha origine dalla psicologia giuridica applicata in campo penale minorile, è esteso a tutti i ragazzi ospiti della struttura; ma con i ragazzi sottoposti a procedimento penale esso risulta ancora più funzionale al fine di metterli nelle condizioni di sviluppare riflessioni attente e responsabili sui reati commessi [“il minore deve imparare a ricondurre l’azione commessa al significato che essa assume per gli altri e deve essere messo nelle condizioni di immaginarsi in un ruolo diverso da quello di deviante se si intende incidere sul suo comportamento”] (De Leo, G., Patrizi, P., Psicologia Giuridica, 2002, Bologna, il Mulino). Tale approccio impone inevitabilmente un processo interattivo ed eco-sistemico a cui partecipano le famiglie, tutti gli operatori, i servizi e le istituzioni coinvolte nel percorso educativo. A questo proposito è quindi considerato fondamentale fornire sostegno adeguato alle figure genitoriali al fine di stimolare il più possibile anche esse ad una maggiore auto-consapevolezza e ad una adesione genuina e collaborativa al progetto educativo del figlio; 42 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO sul piano sociale e culturale: è nello stile operativo della struttura cercare il più possibile e fin dall’inizio di ogni inserimento di promuovere l’integrazione sociale all’interno del territorio in cui è ubicata la struttura privilegiando il lavoro di rete ed elaborando progetti specifici con i vari attori in campo. Sono pertanto agevolati i rapporti con amici, compagni di classe e la partecipazione ad attività formative, lavorative, culturali e ludiche presenti sul territorio. Uno dei compiti principali della struttura ospitante è quello di orientare i minori verso una sana autonomizzazione, accompagnare i ragazzi verso la costruzione di una propria autonomia personale, relazionale, lavorativa e una capacità progettuale. I corsi scolastici e professionali o di apprendimento di nuove abilità lavorative, l’aiuto e il sostegno nella ricerca di soluzioni lavorative adeguate, la sperimentazione nella gestione del tempo libero, nella costruzione di nuovi rapporti interpersonali, etc. sono obiettivi prioritari dei percorsi educativi. Per questa tipologia di utenza l’equipe psico-socio-educativa ritiene pertanto centrale lavorare prevalentemente in vista dei seguenti obiettivi: Rielaborazione dell’esperienza penale; Rielaborazione del fatto penale; Coscienza delle propria personalità; Valorizzazione delle proprie capacità; Autonomizzazione; Ridurre il fenomeno del drop out scolastico; Incentivazione alla frequenza della scuola dell’obbligo; Orientamento al lavoro e/o a corsi di formazione professionalizzanti; Valorizzazione del tempo libero; Inserimento lavorativo. Sulla base di tali obiettivi va redatto un vero è proprio progetto di vita per ogni singolo minore con la scansione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine a seconda della complessità degli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere e di quelle che sono le abilità acquisite o da acquisire di ogni singolo ragazzo. 43 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 4 VISITA DOMICILIARE (effettuato da) ______________________________________ intervento effettuato per __________________________________ Data: firma dei soggetti redigenti 44 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 5 COLLOQUIO CON SERVIZI/ISTITUZIONI ED ENTI (Ente ) ______________________________________ intervento effettuato per il minore _____________________________ Data: firma dei soggetti redigenti 45 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 6 COLLOQUIO CON MINORE PSICOLOGICO – PEDAGOGICO - SOCIALE intervento effettuato per il minore _____________________________ Data: firma dei soggetti redigenti 46 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 7 COLLOQUIO CON AGENZIE SCOLASTICHE LAVORATIVE intervento effettuato per il minore _____________________________ Data: firma dei soggetti redigenti 47 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO Mod. 8 CONSEGNA IN CUSTODIA DI BENI PERSONALI (MINORE)______________________________________ Data: FIRMA OPERATORE I predetti beni vengono riconsegnati al minore alle ore FIRMA OPERATORE FIRMA MINORE del giorno FIRMA MINORE 48 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO In tale capitolo è infine necessario ricordare che gli operatori tutti sono tenuti oltre che a rispettare la normativa vigente in materia di tutela dei dati personali anche il segreto professionale inteso come l'obbligo a non rivelare le informazioni aventi natura di segreto, apprese all'interno del rapporto fiduciario. Esso ha un fondamento: etico legato al rispetto della persona; deontologico sancito come norma di comportamento professionale nel Codici propri di ciascun ordine, con un forte richiamo ad un obbligo di riservatezza; giuridico sancito dalla legge. 49 ALTERNATIVE TRACKS- integrated approach minor offender and their families VADEMECUM OPERATIVO MATISSE, La danza, 1909 Olio su tela, 259,7x390,1 cm,New York, Museum of Modern Art Conclusioni Il presente vademecum lungi dall’essere considerato esaustivo delle buone prassi. Esso vuole rappresentare solo un punto di inizio affinchè durante tutto il percorso di crescita del nostro cammino professionale possiamo avere delle linee guida e dei suggerimenti sulle giuste modalità per impostare efficacemente il lavoro quotidiano. A tal fine il presente Vademecum è da ritenersi sempre aperto a modifiche migliorative preventivamente discusse nelle opportuni sedi.