ll
ao
lo
to giov
er
i ns
Le feste
dell’Assunta
e della
Natività
di Maria
i
an
POSTE ITALIANE SPA
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, CN/AN
Celebrata la
«Giornata
della fragilità»,
con la presenza
del cardinale
Comastri
Ce
dal
n. 9 - NOVEMBRE 2011
nt
ro G anni P
iov
INDIC AZIONI UTILI
ORARI
TELEFONI
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA
Basilica della Santa Casa
ore 6.15-20 (aprile-settembre)
ore 6.45-19 (ottobre-marzo)
La Santa Casa rimane chiusa tutti i
giorni dalle 12.30 alle 14.30.
Sagrestia Basilica
tel. e fax 071.9747.155
Sante Messe
Sabato e giorni feriali
ore 7, 8, 9, 10 ,11 (7.30 in S. Casa)
ore 17 e 18.30 (aprile-settembre)
ore 16.30 e 18 (ottobre-marzo)
Rosario: ore 18 (17.30 ottobre-marzo)
Domenica e giorni festivi
ore 7, 8, 9, 10, 11, 12
ore 17, 18, 19 (aprile-settembre)
ore 16, 17, 18 (ottobre-marzo)
Congregazione Santa Casa
tel. 071.970104 - fax 071.9747.176
Confessioni
Giorni feriali
ore 7-12.10
ore 16.00-19 (aprile-settembre)
ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo)
Giorni festivi
ore 7-12.30
ore 16-19.30 (aprile-settembre)
ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo)
Adorazione eucaristica quotidiana
Lunedì - Venerdì: 9.30-18; Sabato: 9.30-12
Sagrestia Basilica
Dalle ore 7 alle 12; dalle ore 16 alle 19.
Prenotazioni Sante Messe, stesso orario.
Celebrazione Battesimo
Prima domenica di ogni mese:
ore 17 (Basilica Santa Casa).
Celebrazione Cresima
Primo sabato di ogni mese:
ore 18 (ore 18.30 aprile-settembre)
Presentarsi un’ora prima per la registrazione dei documenti.
Celebrazione Matrimonio
Informazioni presso il Parroco della
Santa Casa: ore 10-12.
Congregazione Santa Casa-Negozio
(a sinistra della facciata della basilica).
Ufficio accoglienza pellegrini e informazioni, prenotazione guide turistiche, con
negozio ricordi e stampe del santuario,
abbonamento alla rivista e iscrizioni alle
Messe Perpetue. Ore 8.30-12.30; 14.3018.30 (15-19 giugno-settembre).
Ufficio Postale Loreto
Orario: 8-13.30; sabato 8-12.30.
QUOTA ASSOCIATIVA A
“IL MESSAGGIO della SANTA CASA”
Ordinario …………………… Euro 20,00
Sostenitore ………………… Euro 35,00
Benemerito ………………… Euro 40,00
Estero …………………………… Euro 25,00
Mensile del santuario di Loreto
Delegazione Pontificia
Congregazione Universale della Santa Casa
P.zza della Madonna, 1 - 60025 Loreto (AN)
Parroco della Santa Casa
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tel. 071.9747.173 - fax 071.9747.174
Curia Prelatura Santa Casa
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Direttore responsabile ed editoriale
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Redattore
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Padre Stefano Vita
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Delegato Pontificio
Loreto, 15 ottobre 2011
Libreria Santa Casa
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Casa accoglienza
malati e pellegrini
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Albergo Madonna di Loreto
tel. 071.970298 - fax 071.9747.218
Museo-Antico Tesoro
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Dal 4 novembre al 9 aprile chiuso da
lunedì a venerdì, aperto sabato e domenica con orario 10-13; 15-18.
Dal 9 aprile al 4 novembre aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, con orario:
9-13; 16-19.
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Questo periodico è associato all’USPI
(Unione Stampa Periodica Italiana)
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“Il Messaggio” esce anche in inglese:
THE SHRINE OF THE HOLY HOUSE
SITI INTERNET
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Messe in diretta su www.santafamigliatv.it
ore 7.30 dalla S. Casa/ore 18.30 dalla Basilica
COME RAGGIUNGERCI…
Autostrade
Bologna-Ancona-Bari e
Roma-Pescara-Ancona:
uscita Loreto.
Linee ferroviarie
Milano-Bologna-Ancona-Lecce con discesa
Loreto
alle stazioni di Loreto e
Ancona, e Roma-Falconara-Ancona, con servizio di autocorriere da
Ancona *.
Aeroporto “R. Sanzio” di Ancona-Falconara, 30 km da Loreto.
* Servizio Autobus ANCONA PER LORETO
Feriale: 5.45 - 6.45 - 7.45 - 8.45 - 9.45 - 10.15 - 11.15 - 12.10
13.15 - 14.15 - 15.30 - 16.45 - 17.30 - 18.30 - 19.30 - 22.15
Festivo: 8.00 - 10.20 - 12.40 - 15.00 - 17.45 - 20.15
Servizio Autobus LORETO PER ANCONA
Feriale: 5.40 - 6.35 - 7.05 - 7.45 - 8.30 - 9.30 - 10.45 - 12.00
13.00 - 13.45 - 15.00 - 16.00 - 17.05 - 18.15 - 20.25
Festivo: 6.55 - 9.20 - 11.40 - 14.00 - 16.40 - 19.15
Servizio Autobus Loreto stazione per Loreto
Feriale: 6.45 - 7.00 - 7.55 - 8.25 - 8.55 - 11.00 - 11.55 - 14.15
15.15 - 16.10 - 17.20 - 18.15
Festivo: 7.55 - 10.55 - 11.45 - 14.15 - 16.20 - 17.05 - 18.15
Servizio Autobus Loreto per Loreto stazione
Feriale: 6.30 - 6.50 - 7.15 - 8.10 - 8.30 - 10.30 - 11.10 - 13.50
14.30 - 15.35 - 16.28 - 17.55
Festivo: 7.35 - 10.35 - 11.10 - 13.50 - 15.35 - 16.30 - 17.55
S
324
(Foto Montesi)
EDITORIALE
I benefici degli iscritti alla Congregazione
p. Giuseppe Santarelli
In copertina:
Giornata Nazionale del Malato, svoltasi a Loreto il 6
settembre nel contesto del XXV
Congresso Eucaristico (Ancona, 311 settembre), con
la partecipazione
del cardinale Angelo Comastri.
OMMARIO
325
LA PAROLA DELL’ARCIVESCOVO
Gezabele, la perversa moglie del re Acab
mons. Giovanni Tonucci
326
LETTERE AL “MESSAGGIO”
SPIRITUALITÀ
327
Aggiornare il linguaggio del Giudizio
Valentino Salvoldi
329
330
I malati a Loreto
Sull’onda di cari ricordi
e di edificanti testimonianze…
card. Angelo Comastri
335
337
L’Eucaristia e la Madre del Signore
OGNI SANTITÀ PASSA A LORETO
Venerabile Paolo Pio Perazzo (1846-1911)
p. Marcello Montanari
n. 9 - NOVEMBRE 2011
“Loreto, dopo Nazaret,
è il luogo ideale per pregare
meditando il mistero
dell’Incarnazione del Figlio di Dio.”
339
inserto giovani
343
IL “MESSAGGIO” INTERVISTA…
Padre Marko Ivan Rupnik (2)
Vito Punzi
344
346
Benedetto XVI
LORETO NEL MONDO
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE
VITA DEL SANTUARIO
347
327
dal Centro
Giovanni Paolo ll
330
Un crocevia di riti e di culture,
un unico Evangelo di speranza
p. Claudio Monge
349
351
352
Solennità della Natività di Maria
Loreto, 7-8 settembre
Festività dell’Assunta
Principessa del Giappone
visita il santuario di Loreto
Il Festival della Cultura Russa a Loreto
347
349
353
354
355
356
Loreto Air Fest
Guarita da ipocorticosurrenalismo
secondario
Pellegrinaggio a cavallo
NOTIZIE FLASH
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
EDITORIALE
I benefici degli iscritti
alla Congregazione
P. GIUSEPPE SANTARELLI
- DIRETTORE
L
a Congregazione Universale della Santa Casa fu fondata nel 1883 dal vescovo di Loreto
Tommaso Gallucci e affidata alla direzione dei frati cappuccini. La sua finalità primaria è
quella di promuovere con ogni mezzo la devozione e la conoscenza della Santa Casa e il decoro del suo santuario. Il primo direttore è stato p. Pietro da Malaga, che ha realizzato opere mirabili. La Congregazione è stata arricchita dai Pontefici di molti privilegi. Coloro che vi si iscrivono usufruiscono di alcuni importanti benefici spirituali, che possono essere estesi anche ai
defunti. Si può iscrivere una singola persona, viva o defunta, e una famiglia di vivi o di defunti, o di vivi e di defunti insieme, oppure un gruppo (associazione, confraternita, movimento ecclesiale…). I benefici spirituali sono i seguenti.
324
Particolare dello
stendardo della
Congregazione
Universale, disegnato da G.
Sacconi e realizzato nel 1894
dalle suore della
Sacra Famiglia
di Savigliano.
Indulgenza plenaria – Paolo VI, tramite la Penitenzieria Apostolica, con Rescritto del 3 dicembre 1968, modificando il precedente regime in materia, ha concesso l’indulgenza plenaria a
chi si iscrive alla Congregazione il giorno dell’iscrizione e il 10 dicembre di ogni anno, festa
della Madonna di Loreto. L’indulgenza vale tanto per i vivi quanto per i defunti, dato che nel
Rescritto non è espressa alcuna restrizione a riguardo. Le condizioni sono: confessione e comunione entro un tempo di circa 15-20 giorni prima o dopo il giorno dell’iscrizione o della festa
del 10 dicembre; preghiere secondo l’intenzione del Sommo Pontefice (per esempio: un Padre
Nostro e un’Ave Maria); promessa di essere fedeli agli impegni della Congregazione, i quali
consistono in sostanza nel vivere cristianamente. L’acquisto dell’indulgenza plenaria non comporta la visita «locale» del santuario, per cui può acquistarla anche chi fa l’iscrizione da un
qualsiasi luogo. Per questo non è necessaria la recita di un Credo e di un Pater.
Partecipazione alle messe perpetue – Gli iscritti partecipano in perpetuo ai benefici spirituali di una messa che si celebra ogni giorno, alle ore 8, nel santuario di Loreto. Anche in questo
caso possono essere iscritti tanto i vivi quanto i defunti.
Partecipazione alle preghiere e alle opere di bene che si compiono nell’Ordine dei cappuccini
– Nel 1884 fu stipulata una convenzione tra il vescovo di Loreto Tommaso Gallucci e il ministro
generale dell’Ordine dei cappuccini p. Bernardo d’Andermatt, il quale, nel renderla nota in una
lettera del 1° novembre di quell’anno, dichiarava: «Il ministro generale rende partecipi in perpetuo tutti coloro che si iscrivono o si iscriveranno a questa Congregazione di tutte le buone
opere e dei suffragi che, per misericordia di Dio, si compiono nell’Ordine dei cappuccini».
Gli iscritti alla Congregazione, a partire dal 1883, sono milioni e milioni. Già nel 1898 essi,
sparsi in ogni parte del mondo cattolico, erano saliti a oltre due milioni e cinquecentomila! Ancora oggi vi si iscrivono numerosissimi da ogni Paese cattolico. Spesso, alla morte di una persona cara o nelle particolari difficoltà di un familiare o di una persona amica, molti chiedono l’iscrizione, che può essere effettuata direttamente negli uffici della Congregazione o per posta,
anche elettronica. L’iscrizione prevede, per chi lo desidera, anche l’affidamento o consacrazione
alla Madonna di una persona vivente, con il godimento degli stessi benefici.
L’offerta per una singola persona è di € 10,00; per una famiglia o un gruppo di € 16,00.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
LA PAROLA DELL’ARCIVESCOVO
Gezabele, la perversa
moglie del re Acab
MONS. GIOVANNI TONUCCI
- ARCIVESCOVO DI LORETO
I
due libri dei Re narrano le vicen- to: il matrimonio con donne straniere dei falsi dèi Baal e
de del regno ebraico che, dopo la rappresentava un pericolo per la fe- Asera, i quali apmorte di Salomone, si divise in due deltà del popolo eletto a Dio. Così fu profittavano volentieri della sua
tronconi: l’uno, governato dai di- per Acab, uomo grossolano e crude- mensa. In un episodio che vale la pescendenti di Davide, con
na leggere per intero (1Re
centro a Gerusalemme e
18,20-40), il profeta Elia –
che prese il nome di regno
l’unico profeta di Dio rimadi Giuda, e l’altro, senza
sto – sfidò i falsi profeti che,
una dinastia regale legittisconfitti, furono seduta
ma, con centro prima a Sistante uccisi. Non è la prichem e poi a Samaria, che
ma volta, e non sarà l’ultiprese il nome di regno d’Ima, che dobbiamo ricordasraele o regno del Nord. I
re il profondo cambiamenre di questo regno abbanto portato da Gesù, con l’adonarono l’alleanza con
more e il rispetto anche per
Dio e divennero idolatri,
i nemici. Ma sappiamo che
rappresentando il Signore
anche oggi ci si comporta
come un vitello d’oro. Fenello stesso modo: si è spiecero addirittura due di
tati verso i nemici e poi si
queste immagini e le collofinge di essere scandalizzacarono in due diversi santi per questa crudeltà.
tuari, per evitare che il poA seguito di questo epipolo sentisse il desiderio
sodio, Gezabele promise la
di tornare al tempio di Gemorte al profeta Elia, che
rusalemme.
si rifugiò nel deserto. Più
Il peggiore fra tutti i re fu
tardi, la stessa regina ideò
Acab, di cui il libro sacro
il complotto per far assasdice: “Acab figlio di Omri
sinare Nabot, al solo scopo
fece ciò che è male agli ocdi accontentare un capricchi del Signore, peggio di
cio di suo marito, che si
tutti i suoi predecessori.
era innamorato della viNon gli bastò di imitare il La regina Gezabele. Riproduzione da: “Le donne della Bib- gna, unica proprietà del
peccato di Geroboamo; ma bia” (W. J. Edwars, Firenze, 1889).
suo vicino. Grazie alla sua
prese anche in moglie Geautorità perversa, ella otzabele, figlia di Et-Bàal, re di quelli di le, al quale Gezabele aggiunse la pro- tenne che tutti gli anziani di quella
Sidone, e si mise a servire Baal nel pria scaltrezza, insieme con la totale città diventassero complici dell’uctempio di Baal, che egli aveva co- mancanza di principi morali. Questa cisione di un innocente (1Re 21).
struito in Samaria” (1Re 16,30-32). donna è la presenza femminile più
Proprio in seguito a questo miEcco quindi che abbiamo un esempio nefasta ricordata nella Bibbia.
sfatto, il profeta Elia pronunciò la
chiaro di quello che abbiamo già detLa regina si circondava di profeti condanna per Acab e Gezabele, amIL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
325
LETTERE AL “MESSAGGIO”
326
bedue destinati a concludere in maniera tragica e crudele la loro vita. Acab e
Gezabele morirono ambedue di morte
violenta, ma, dopo aver dedicato la loro esistenza al male, seppero almeno
morire con una certa dignità. Acab fu
ucciso in battaglia, in una stolta guerra,
destinata fin dall’inizio a finir male. Per
combattere insieme ai suoi uomini, si
travestì da soldato semplice, ma, nel
corso del combattimento, fu trafitto da
una freccia lanciata per caso.
Gezabele, rimasta vedova, vide i suoi
figli salire sul trono di Israele e poi morire: il primo, Acazia, per una caduta accidentale e il secondo, Ioram, perché ucciso da Ieu, generale ribelle, che condusse un colpo di stato e prese il posto
di re. Entrando nella città di Izreèl, dove
risiedeva la regina, Ieu ebbe con lei un
incontro breve e drammatico. Questa,
appena saputo della morte del suo secondo figlio, aveva capito che la sua
sorte era ormai segnata. All’avvicinarsi
di Ieu “Gezabele si truccò gli occhi con
stibio, si acconciò la capigliatura e si mise alla finestra” (2Re 9,30). Dall’alto ebbe ancora il coraggio di apostrofare il
nuovo re, chiamandolo “assassino del
suo padrone”. Subito dopo i suoi stessi
servi, pronti a mettersi dalla parte di chi
comandava ora, la scaraventarono in
strada ed ella morì. La sua morte è descritta con un realismo crudele, e fa
pensare che il tanto male commesso da
questa donna si è alfine riversato contro
di lei. Non possiamo fare a meno di sentire per lei una qualche compassione,
ma dobbiamo anche riconoscere che la
poveretta non se la merita.
È triste constatare che la Scrittura ci
presenti tante figure di donne poco raccomandabili. Ma ho due considerazioni da fare: la prima è che, se invece di
dedicare la nostra attenzione alle donne, guardassimo alle figure maschili,
troveremmo molto di peggio; la seconda considerazione è che proprio in questi stessi libri dei Re abbiamo alcune figure femminili veramente esemplari. E
le vedremo, una dopo l’altra, a partire
dal prossimo numero.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
Guarigione a contatto con le pietre della Santa Casa
Negli annali della devozione alla Santa Casa viene registrato un
gesto commovente: quello dei pellegrini che toccano, baciano e strofinano con una stoffa le sante pietre, ottenendo talora una «carezza
materna» intensamente implorata. Pubblichiamo, a riguardo, una lettera datata 31 luglio 2011.
Rev.do padre direttore,
chi le scrive questa lettera è la signora che due mesi fa è venuta con
il marito a far visita alla Santa Casa di Loreto a distanza di dieci anni, dopo aver sognato la Madonna, ricevendo un messaggio che non
potrò mai dimenticare! Sono sicura che si ricorderà di me. È stata per
me una grande gioia, perché questo mio desiderio di venire alla Santa
Casa di Loreto si è realizzato grazie a mio marito che sovente supplicavo di accompagnarmi, e per entrambi è stata una grande emozione.
Poi la fortuna di aver incontrato lei, rev.do padre, che ci ha accolti
con tanto calore e simpatia, che ha saputo ascoltare, suggerendo pensieri profondi che arrivavano nel profondo del cuore.
Rev.do padre, volevo raccontarle cosa è successo a mio marito. Da
tempo (circa due anni) gli era apparsa una ciste alla palpebra inferiore dell’occhio sinistro molto fastidiosa. Decise così di farsi visitare dall’oculista, il quale suggerì un intervento. Prenotai all’ospedale:
era in attesa di essere chiamato. Ma successe che quando siamo venuti alla
Santa Casa di Loreto, egli stesso
tolse il fazzoletto dalla tasca e lo
passò più volte sulle pietre e
sulla ciste invocando la Madonna di poterlo guarire.
Tornati a casa, dopo
qualche giorno mio
marito si accorse
che la ciste era
sparita, e con
tanta emozione
ripeté più volte
che la Madonna
Lauretana lo
aveva esaudito.
Ora il suo pensiero è sempre
rivolto a Lei, ed
è felice. Quindi
ho dovuto annullare
l’appuntamento per
l’intervento.
D. M. M.
di Zanica (Bg)
SPIRITUALITÀ
VALENTINO SALVOLDI
Riflessione per il mese dei defunti
I
nteressa ai giovani il tema
della morte. L’hanno scelto
per un incontro di catechesi,
durante il quale sono chiamato
a parlare del libro: “L’ora della
nostra nascita”. Introduce il discorso il parroco: “Sono contento, ragazzi, che abbiate scelto questo tema. Vi aiuterà ad
apprezzare sempre di più la vita. Non fate come chi esorcizza
la morte, non ne vuol sentire parlare, non vuole avere i
morti in casa. Sapete che cosa mi è capitato recentemente? Un uomo è venuto ad ordinare il funerale per suo
padre, prima che morisse. Siccome era venerdì, sperava
che morisse entro le quindici, in modo da seppellire ‘il
caro estinto’ al sabato e così evitare il fastidio di attendere fino a lunedì. Naturalmente si doveva passare direttamente dal ricovero al cimitero…”.
Sorprendente l’attenzione di quei giovani di fronte alla
domanda di senso: nascere e morire. Inizio e fine. Alfa e
omega. E grande la gioia di varcare il ponte che unisce
queste realtà: l’ “amore più forte della morte”. Amore
che nessuna tomba può imprigionare. Amore che genera all’esistenza e proietta nella vita che non avrà mai fine. Amore che dà un volto al pianto iniziale e finale: il
pianto del bambino e l’ultima lacrima del moribondo.
Pianto salutato come inizio di vita. E l’ultimo sospiro
sulla Terra, cantato come il primo sorriso nel Cielo.
Il dibattito di quei giovani si basa sostanzialmente su
ciò che ci aspetta dopo la morte:
“Come sarà l’altra vita?”.
La Bibbia ci garantisce che
tutto vivrà eterno. Come? Lui
solo, Dio, lo sa. Egli ci ha rivelato la nostra vittoria totale sulla morte. Il come della vittoria
sulla morte non è oggetto di rivelazione. Si sbizzarriscano l’esegesi e la fantasia ad immaginare cose belle. Anzi, bellissime. A me basta sapere che il meglio di me stesso vivrà
eterno. Nulla andrà perduto. L’amore che nutro per una
persona non cadrà nel nulla. Vivrà eterno!
Io sgorgo dal nulla, dall’atto creativo di Dio. Da Dio
sarò riacquistato, riconquistato, ricomposto. Assieme a
tutti quelli che ho amato in questa vita. Il modo come vivrò è un mistero del quale posso intravedere alcune strade, alcune fessure, alcune brecce di luce. Di fronte al mistero noi sappiamo che le tenebre non prevarranno sulla luce,
che nulla andrà perduto e che “Dio sarà tutto in tutti”.
Una domanda interessante è posta da una ragazza
che invita i preti ad aggiornare il linguaggio, smettere di
parlare di pecore e capri alla destra o alla sinistra. In particolare mi chiede di parlarle ricorrendo a immagini che
adopererei se, come padre di famiglia, dovessi parlare ai
miei figli. Sia pure con trepidazione, accetto la sfida.
Quando il Sole, esplodendo, inghiottirà la Terra, tutta
l’umanità sarà attratta nel tunnel di luce, per comparire
davanti all’Amore. E sull’amore sarà giudicata. A chi
Aggiornare
il linguaggio
del Giudizio
«Quando
il Sole,
esplodendo,
inghiottirà
la Terra, tutta
l’umanità
sarà attratta
nel tunnel
di luce… ».
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
327
Giusto de’ Menabuoi, Gloria
dei santi, Padova, battistero
della cattedrale (1376-1378).
328
credette e sperò nella
virtù sanante della non
violenza, del perdono e
della carità universale,
Cristo rivolgerà la beatitudine, fonte di perfetta
gioia per tutta l’eternità:
“Venite, benedetti dal Padre mio. Diventate un
tutt’uno con l’Amore, nel
quale foste predestinati
prima ancora che il mondo esistesse. Perché ero
affamato d’amore e voi
mi avete abbracciato.
Avevo sete di relazioni e
mi avete ospitato nel vostro sguardo. Ero mendicante e mi avete accolto
come amico alla vostra
mensa. Ero nudo, disadorno d’idee e, pazientemente, avete rivestito la
mia mente con immagini
che vanno dirette al cuore
e spingono all’azione. Ero
malato di Aids e, invece
di trattarmi come un lebbroso, siete venuti continuamente a visitarmi. Ero
un rifugiato politico, in carcere, e siete venuti a spezzare
le mie catene”.
Gioiosamente sorpresi, gli eletti si domanderanno
l’un l’altro: “Quando mai abbiamo fatto tutto ciò?”. Cristo risponderà: “Quanto avete fatto al più piccolo dei
miei fratelli, l’avete fatto a me, perché da sempre in loro
mi sono identificato”.
A chi, invece, contò solo sulle proprie forze e mai permise all’Amore di abbattere le barriere dell’egoismo, saranno riservate altre parole. Cristo sarà costretto dalla
Giustizia a prendere atto di una scelta di vita compiuta
in Terra. Che verrà rispettata anche nel Cielo: “Continuate per la vostra strada, con le spalle rivolte contro di
me, voi che non avete voluto aprire gli occhi per riconoscermi in ogni essere umano. Perché morivo di fame e
voi, a me e alla mia gente, mandavate armi. Bruciavo di
sete nel deserto e voi vi siete accorti della mia terra solo
per sfruttarne il petrolio. Ero un immigrato marocchino
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
che suonava ai vostri campanelli e voi, quando vedevate il colore della mia pelle, non mi aprivate neppure la
porta. Ero privo di idee e cercavo verità dai mass media
e voi, che avevate la possibilità di parlare in televisione,
non comunicavate nulla oppure raccontavate solo banalità, sciocchezze e menzogne. Invecchiato, quando più
avevo bisogno di tenerezza, mi avete messo al ricovero,
pur non essendo io di grande peso, semplicemente per
essere più liberi. Sul letto di morte mi spegnevo, e voi,
anziché pregare con me e darmi un supplemento d’amore, pensavate solo al testamento, innervositi per una
morte che tardava ad arrivare e amareggiati perché il
Parlamento aveva votato contro l’eutanasia…”.
Non occorreranno altre parole o gesti. Se ne andranno per la loro strada quanti non credettero nell’Amore.
Per tutta l’eternità avranno cento volte tanto quanto
hanno desiderato sulla Terra: tutto, meno che la pienezza dell’Amore.
SPIRITUALITÀ
Nel contesto del Congresso Eucaristico Nazionale
I malati a Loreto
Presente il cardinale Angelo Comastri
I
l 6 settembre la «Giornata della fragilità», riservata ai sici da parte del m° Giulio Mercati, direttore del Festival
malati di ogni tipo, è stata celebrata a Loreto nel con- Organistico Lauretano.
Sul sagrato della basilica è stato allestito una specie di
testo del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, svoltosi ad Ancona e nella sua metropolia dal 3 all’11 dello gazebo, lo stesso che il 2 settembre 2007 accolse Benedetstesso mese. L’arcivescovo Tonucci ha spiegato la ragio- to XVI. Dopo la celebrazione della messa delle ore 8 da
ne di tale scelta: «L’idea di concentrare a Loreto l’incon- parte dell’arcivescovo Tonucci, è cominciata la cerimotro con i malati nasce dalla tradizione avviata dai treni nia all’aperto. I pellegrini malati e sani, fin dalle prime
bianchi dell’Unitalsi e dai pellegrinaggi di simili asso- ore del mattino, hanno cominciato ad affluire in Piazza
della Madonna, dove sono stati sistemati in
ciazioni. Nel contempo, si è venuto a creare
appositi spazi, assistiti da numerosi volontaun legame particolare tra le categorie dei più
Un momento della
solenne
concelebrari. Dopo la «lectio divina» tenuta da don Padeboli e il santuario, dove il malato viene aczione del 6 settemtrizio Rota e coordinata da Salvatore Pagliucolto a casa propria».
bre, presieduta dal
ca, neo presidente dell’Unitalsi, e da mons.
La Giornata è stata come anticipata dal
cardinale Angelo
Decio Cipolloni, vicario generale della PrelaConcerto straordinario d’organo che, la sera
Comastri, con la partura Lauretana e organizzatore instancabile
avanti, si è tenuto nella basilica con previo
tecipazione di 4 vedi questa Giornata, hanno avuto luogo le tecommento dello stesso arcivescovo Tonucci
scovi e di 165 sacerstimonianze su «Fragilità ed eucaristia», guie con la magistrale esecuzione di brani clasdoti. (Foto Montesi)
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
329
330
date da Paola Bignardi, già presidente dell’Azione Cattolica, la quale
ha affermato di aver appreso tanto
dalla sua malattia, grazie a Dio superata. «La sofferenza - ha detto - mi
ha lasciato una persona diversa perché mi ha dato un altro punto di vista sulla vita». Toccanti sono state
anche le testimonianze della cantante non vedente Annalisa Minetti, che
ha eseguito una splendida canzone
dedicata a Gesù, e della scrittrice paraplegica Rita Coruzzi, in carrozzina
dall’età di dieci anni, la quale ha imparato a fare della sua disabilità
«un’autentica maestra di vita».
Alle ore 12 ha avuto luogo la solenne concelebrazione sul sagrato, presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete di San Pietro e già arcivescovo di Loreto, con la partecipazione di 4 vescovi e di 165 sacerdoti.
Erano presenti anche alcuni rappresentanti dei cavalieri del Sovrano Ordine di Malta. L’arcivescovo Tonucci
ha rivolto un caloroso saluto all’eminente porporato. Davanti alla Piazza
gremita di pellegrini malati e sani circa cinquemila - il cardinale ha tenuto una splendida riflessione sulla
«fragilità», con ampie citazioni di
coinvolgenti testimonianze, la quale
viene pubblicata qui di seguito. Alla
fine della messa, il cardinale si è intrattenuto a lungo salutando moltissime persone inferme, tanto in Piazza,
quanto nella basilica inferiore, dove si
erano raccolti i partecipanti al 47°
Convegno Nazionale dell’Associazione Laicale Eucaristica Nazionale.
In sagrestia, poi, si è intrattenuto brevemente con le autorità del comune e
della città di Loreto e con il personale
della Delegazione Pontificia.
Nel pomeriggio, dopo l’esibizione di un complesso musicale che ha
allietato la Giornata, l’arcivescovo
Tonucci ha impartito la benedizione
eucaristica ai malati radunati nella
Piazza: una cerimonia raccolta ma
suggestiva, animata da invocazioni,
preghiere e canti.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
Sull’onda di cari ricordi
“
ono tanto grato all’arcivescovo di Ancona e
Il cardinale
Angelo Coall’arcivescovo di Loreto per l’invito a premastri prosiedere questa Eucaristia, nella quale voi ammalati e
nuncia l’omevoi “buoni samaritani” degli ammalati, in occasione del
lia durante la
Congresso Eucaristico Nazionale, circondate l’altare
solenne condel Signore: cioè, l’altare sul quale oggi Gesù compie la
celebrazione.
(Foto Montesi)
sua offerta d’amore al Padre per noi e per tutta l’umanità in questa Piazza.
Questa “Piazza”! Ogni angolo di questa “Piazza” risveglia in me ricordi
intensi, ricordi emozionanti, ricordi mai dimenticati e mai dimenticabili.
Mi affido all’onda dei ricordi e li lascio parlare, affinché diventino un
ricordo e un messaggio anche per voi.
S
In questa Piazza, nel lontano 1998, in occasione della Giornata Mondiale
del Malato, incontrai per la prima volta Nino Baglieri. Egli, all’età di 17 anni,
cadendo da un’impalcatura alta 17 metri, aveva contratto una grave frattura alla spina dorsale e, in un momento, si era trovato completamente paralizzato dal collo in giù: era il 6 maggio dell’anno 1968. Per dieci anni Nino
Baglieri nuotò nella disperazione, bestemmiando e non vedendo uno spiraglio di luce: accanto a lui la mamma pregava, proprio come la mamma di
sant’Agostino pregò per la
conversione del figlio.
Nel 1978, esattamente
dieci anni dopo il tragico
incidente, durante una veglia di preghiera, si squarciarono le tenebre e Nino
capì che la sua situazione
poteva diventare una scala
per salire al Cielo e un mezzo per portare tante anime
a Gesù. Lui stesso ha dichiarato: Dissi il mio sì e accettai
la croce e nacqui ad una vita
nuova. Da allora sono un uomo nuovo: Signore, tu hai
per i miei fratelli, possa donarmi agli altri con lo stesso
tuo amore: come tu ti doni a
me, fa’ che anche io mi doni a
tutti. E così è stato. Chi ha
conosciuto Nino Baglieri
non potrà mai dimenticare
il suo sorriso accompagnato da un invito deciso: Amate Gesù! Lui solo può riempirvi di gioia il cuore.
Nell’ultimo anno della
sua vita, in una lettera mi
consegnò questa meravigliosa confidenza: Le mie
mani non si muovono, ma
vani, ebbe il coraggio di dire: Se qualcuno di voi è in
peccato mortale, sta molto
peggio di me!.
Sono parole da meditare.
In questa Piazza,nell’anno
2000, ho accolto la mamma
di Benedetta Bianchi Porro.
Benedetta era una splendida
ragazza,che un male terribile
rese semiparalizzata, sorda,
senza olfatto e infine cieca.
La mamma, proprio qui a Loreto, mi ha raccontato un
episodio che conferma la
(così, spesso diceva: Ho deciso di abitare negli altri!).
Ecco il racconto della mamma: Mio marito non capiva
come mai tanta gente venisse a trovare Benedetta. Diceva: “Il Signore le ha tolto tutto. Cosa vengono a fare?”.
E io rispondevo: “Non ti
domandi perché?”. E lui: “Sì, e
non ho risposta. L’artista che
recita, che scrive, che balla…
raduna attorno a sé tanta
gente. Ma lei ora non è neppure più bella! Perché viene
tanta gente da lei?”. Io gli ri-
e di edificanti testimonianze...
CARD. ANGELO COMASTRI
331
guarito il mio spirito e ciò vale molto più della guarigione
del corpo. Ora una grande
gioia riempie il mio cuore.
Nino Baglieri è diventato
un apostolo instancabile, è
diventato una calamita di
bontà, che ha attirato tantissimi giovani all’amore di Dio.
Dove trovava la forza?
Nella Santa Eucaristia! Nel
suo diario, scritto tenendo
la penna in bocca, egli ha
confidato una toccante preghiera che dice così: Signore, nella Santa Eucaristia ti lasci assorbire per trasformarci
in te, per essere come te, per
amare e servire come te. Trasforma la mia vita, o Signore,
cambiala a modo tuo, fa’ che
anche io possa essere ostia
Dio muove tutto con le mie
mani: con le mie mani (paralizzate!) mi fa accarezzare
il mondo intero.
E qui a Loreto, parlando
ad un folto gruppo di gio-
forza di trasformazione che
possiede l’Eucaristia. Benedetta, infatti, seguendo la
logica di amore dell’Eucaristia arrivò a dimenticare se
stessa per abitare negli altri
sposi: “Perché è piena di Dio!
Perché lo Spirito Santo parla
in lei”. Mio marito abbassò
gli occhi e sussurrò: “Forse
hai ragione, ma io non capisco!”. Un giorno però anche
Da sinistra a destra: Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi, Paola
Bignardi e Annalisa Minetti. (Foto Montesi)
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
332
mio marito si accorse che in
Benedetta c’era una bontà,
che non era umanamente
spiegabile. Ecco come andarono le cose: ebbi un bisticcio con mio marito e mi arrabbiai molto. Quella mattina, quando andai a portare
la colazione a Benedetta, lei
mi prese la mano e l’accarezzò. Faceva quel gesto affettuoso tutte le mattine. E
nell’accarezzarmi la mano
disse: “Mamma, sento che
non sei tranquilla. Cosa è
successo?”. Risposi: “Ho bisticciato con il babbo”. Il
mattino dopo, mi chiese:“Sei
ancora arrabbiata?”.
Risposi di sì. Il nostro dialogo avveniva per mezzo dell’alfabeto muto. Passarono
circa otto o dieci giorni. Lei
non mi faceva più domande
per timore di essere indiscreta. Ma una mattina mi disse:
“Mamma, deve essere molto
grave ciò che ti è successo,
perché ancora non sei tranquilla”. Dapprima io dissi:“Ma
no, Benedetta!”. Poi, però, non
seppi resistere e aggiunsi: “Mi
voglio dividere dal babbo”. Mi
domandò: “Di quanti metri ti
vuoi dividere?”. “No, non
scherzare! Parlo sul serio”.
“Mamma, ricordati che l’uomo non può dividere ciò che
Dio ha unito”. “Però io sono
stanca di questa situazione!”.
Allora lei mi disse: “Mandami
qui il babbo”. Mio marito,
ogni mattina, appena alzato,
passava sempre dalla camera di Benedetta. Stava sulla
porta, accendeva una sigaretta e rimaneva là fermo a
guardarla. Non aveva voluto
imparare il linguaggio tattile.
Si ribellava all’idea di sua figlia immobilizzata e ridotta
a quel modo.
Lei però sapeva che il babbo la guardava ed era con-
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
tenta della sua presenza.
Quella mattina, quando dissi
a Guido che Benedetta voleva parlargli, lui rispose: “No,
no! Tu sai che non ho imparato l’alfabeto muto perché
non posso pensare a mia figlia così… Noi speravamo
che avesse tutto, invece le è
stato tolto tutto. Mi dà fastidio, non ho il coraggio, non
entro… E poi, perché sei andata a raccontarle i nostri litigi? Vuoi farla soffrire di
più?”. Lo lasciai parlare, poi
gli dissi con calma: “Non le
ho raccontato niente. Le ho
detto soltanto che sono arrabbiata”. Ripeté: “Io non vado. Dille che mi hanno chiamato mentre stavo per entrare. Andrò domani”. La
mattina dopo trovò un’altra
scusa:“Dille che sono andato
a Brescia”. E il giorno seguente: “Dille che allo stabilimento occorreva la mia presen-
za”. Andammo avanti così
per circa un mese. Allora non
ne potei più:“Se non vuoi andare da Benedetta, le dico la
verità”.“No, non dirle che non
voglio andare. Dille che mi
hanno cercato”. “Però se Benedetta morisse, tu rimarresti con il rimorso di non essere andato ad ascoltarla. Non
sapresti mai cosa ti voleva
dire”. Guido rifletté. Vedevo
che era tormentato. Alla fine
si decise:“Va bene, vado questa mattina. Vieni anche tu
con me”. Entrammo. Io presi
la mano destra di Benedetta
e le comunicai: “Il babbo è
qui. Da tanti giorni lo aspettavi. Lui non poteva. Ma
adesso è venuto”. Lei gli disse:
“Babbo, dammi le mani”.
Quando il babbo le diede le
Il cardinale Angelo Comastri saluta Rita Coruzzi.
(Foto Montesi)
mani, lei le baciò e disse:
“Queste mani, queste manone grosse, quanto hanno lavorato per i tuoi figli! Come ti
sono grata! Scusami babbo,
se qualche volta ti ho dato
dei dispiaceri. Adesso vai al
tuo lavoro. Non voglio rubarti del tempo. Volevo dirti solo
che da tanto non sentivo le
tue mani!”. Mio marito, che si
ra e dissi tutto d’un fiato:
“Perché è quasi un mese che
volevi parlare con il babbo.
Io mi aspettavo che tu gli dicessi chissà cosa!… Invece
l’hai ringraziato per il suo lavoro, gli hai baciato le mani…”. Benedetta esclamò:
“Allora, mamma, sono anch’io arrabbiata con te”. “Ah,
va bene, invertiamo le cose!”.
nella Santa Eucaristia. E così,
con gesto di bontà, Benedetta trasformò e conquistò
suo padre.
Un’altra perla ho raccolto
qui in questa Piazza e la custodisco gelosamente nel
cuore.
Erano le dieci di sera di
un giorno di luglio dell’an-
do la mano per salutare, ma
l’ammalata con gentilezza
mi risponde: Padre, non posso darle la mano, perché potrebbe fratturarmi le dita: io
soffro di osteogenesi imperfetta e le mie ossa sono fragilissime. Voglia scusarmi. Non
c’era nulla da scusare, evidentemente…
Rimasi affascinato dalla
Veduta della Piazza
gremita da circa
cinquemila pellegrini, malati e sani.
(Foto Montesi)
333
aspettava un rimprovero, a
sentirsi dire quelle parole, a
vedersi baciare le mani, si
mise a piangere e uscì dalla
camera. Io rimasi. Benedetta
si immerse in preghiera. Dopo un poco, stese la mano e
sentì che io ero là, vicino a lei.
Disse: “Mamma, sei ancora
qui? Perché non mi parli?”. Le
risposi: “Perché sono molto
arrabbiata con te”. Benedetta
mi disse: “Davvero, mamma?
Perché?”. Ero proprio in colle-
Benedetta concluse: “Non invertiamo niente. Soltanto, ricordati: se qualcuno sbaglia
nei tuoi confronti o verso altre persone, fagli sentire che
lo ami di più. Solo così proverà l’umiliazione di avere
sbagliato. L’amore corregge. I
rimproveri suscitano ribellione. Amalo come prima e più
di prima. Lui comprenderà il
proprio errore”.
È la lezione che Gesù
ogni giorno ci consegna
no 2001: avevamo appena
terminato la preghiera serale e la Piazza del santuario
di Loreto si animava di voci,
di saluti, di sorrisi e di “Buonanotte!”.
Mi accosto a una culletta
sostenuta dalle braccia robuste di un barelliere, ma
non vedo un bambino, bensì una donna adulta: un piccolissimo corpo (58 centimetri!) con un volto splendidamente sorridente. Ten-
serenità e dalla dolcezza
dell’ammalata e volevo sapere qualcosa di più della
sua vita. Mi prevenne e mi
disse: Padre, sotto il cuscino
della mia culletta c’è un piccolo diario. È la mia storia!
Se ha tempo, può leggerla.
Presi i fogli e lessi il titolo:
«Felice di vivere!». I miei occhi tornarono a guardare
quel mistero di gioia crocifissa e domandai: Perché sei
felice di vivere? Puoi antici-
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
334
parmi qualcosa di quello
che hai scritto?.
Ecco la risposta, che consegno alla vostra meditazione. L’ammalata mi disse: Padre, lei vede le mie condizioni… ma la cosa più triste è
la mia storia! Potrei intitolarla così: abbandono! Eppure
sono felice, perché ho capito
qual è la mia vocazione. Sì, la
mia vocazione!
Io, per un disegno d’amore
del Signore, esisto per gridare
a coloro che hanno la salute:
“Non avete il diritto di tenerla
per voi, la dovete donare a
chi non ce l’ha, altrimenti la
salute marcirà nell’egoismo e
non vi darà la felicità”.
Io esisto per gridare a coloro che si annoiano: “Le ore
in cui voi vi annoiate…,mancano a qualcuno che ha bisogno di affetto, di cure, di premure, di compagnia; se non
regalerete quelle ore, esse
marciranno e non vi daranno
la felicità”.
Io esisto per gridare a coloro che vivono di notte e corrono da una discoteca all’altra: “Quelle notti, sappiatelo,
mancano, drammaticamente mancano a tanti ammalati, a tanti anziani, a tante persone sole che aspettano una
mano che asciughi una lacrima: quelle lacrime mancano
anche a voi, perché esse sono
il seme della gioia vera! Se
non cambierete vita, non sarete mai felici!”.
Io guardavo l’ammalata,
Il Papa all’arrivo ad
Ancona, l’11 settembre,
risponde benedicendo
al saluto della folla.
che parlava dal suo pulpito
autorevole: il pulpito del dolore! Non osavo commentare, perché tutto era stupendamente e drammaticamente vero. L’ammalata aggiunse:Padre,non è bella la mia vocazione?. Annuii e dissi tra
me: sono proprio queste le
esperienze che mancano ai
giovani. Esperienze che li
possono rendere adulti!
Queste storie vere, questi “miracoli” operati dall’Eucaristia ve li ho confidati sotto lo sguardo della
Madonna. Maria, infatti, è
la regina dei piccoli, la regina degli sconosciuti agli
occhi del mondo. Maria,
nella povertà e nella sem-
plicità della sua Casa, ci ricorda che c’è una storia
parallela a quella che appare nei libri o negli schermi televisivi: è la storia dei
credenti in Dio, che occupano i primi posti nella
graduatoria definitiva che
Gesù proclamerà alla fine
dei tempi.
Fratelli e sorelle, ammalati e “buoni samaritani”,
voi certamente sarete ai
primi posti nel giorno del
Giudizio di Dio.
Ne sono sicuro.
Amen.
”
CARD. ANGELO COMASTRI
ARCIPRETE DELLA BASILICA
PAPALE DI SAN PIETRO
VICARIO GENERALE DI SUA SANTITÀ
PER LA CITTÀ DEL VATICANO
BENEDETTO XVI AD ANCONA
RICORDA LA SANTA CASA
ALLA RECITA DELL’ANGELUS
L’11 settembre, al termine della solenne concelebrazione svoltasi nell’area cantieristica del porto di Ancona a conclusione
del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, Benedetto XVI ha
invitato tutti a portarsi «con la mente e con il cuore» al santuario di Loreto con queste auguste parole:
a preghiera dell’Angelus ci invita a rispecchiarci in Maria
Santissima,per contemplare l’abisso di amore da cui proviene il sacramento dell’Eucaristia. Grazie al fiat della Vergine, il
Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.
Meditando il mistero dell’Incarnazione, ci rivolgiamo tutti, con
la mente e con il cuore, verso il santuario della Santa Casa di
Loreto, dal quale ci separano pochi chilometri. La terra marchigiana è tutta illuminata dalla spirituale presenza di Maria
nel suo storico santuario, che rende ancor più belle e più dolci queste colline! A lei affido in questo momento la città di
Ancona, la diocesi, le Marche e l’Italia intera, affinché nel popolo italiano sia sempre viva la fede nel Mistero eucaristico,
che in ogni città e in ogni paese, dalle Alpi alla Sicilia, rende
presente Cristo Risorto, sorgente di speranza e di conforto
per la vita quotidiana, specie nei momenti difficili».
«L
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
SPIRITUALITÀ
Una nuova pubblicazione
di madre Maria Elisabetta Patrizi
L’Eucaristia
e la Madre
del Signore
Un dono dell’arcivescovo
Tonucci e della Delegazione
della Santa Casa al Santo Padre
e ai vescovi d’Italia
L’
Incarnazione del Verbo… e quindi anche quel “vero corpo nato da Maria” che riceviamo nell’Eucaristia, fanno parte di quel «mistero nascosto da secoli in
Dio» (Ef 3,9), che si attuò ne «la pienezza del tempo»
(Gal 4,4), a cui siamo resi partecipi in ogni santa messa.
Loreto, con le tre mura della Santa Casa di Nazaret, dove avvenne l’Annunciazione a Maria e il “sì” della Vergine al mistero salvifico di Gesù, vero Dio, fattosi in lei
anche vero uomo, è luogo storico e cultuale di grande
importanza per «guardare all’Eucaristia nella sua dimensione mariana».
UN DONO
Perciò, l’arcivescovo prelato di Loreto, S. E. Giovanni
Tonucci, e la Delegazione della Santa Casa hanno caldeggiato e poi pubblicato in compartecipazione con
Città Nuova, l’opera di madre M. Elisabetta Patrizi,
sfm: “L’Eucaristia e la Madre del Signore”. L’arcivescovo
ne ha fatto omaggio a tutti i vescovi d’Italia (circa 105)
che hanno partecipato al recente Congresso Eucaristico
Nazionale e al Santo Padre stesso, durante il pranzo
conclusivo ad Ancona dopo la solenne celebrazione eu-
caristica al porto, l’11 settembre scorso.
L’Autrice «ha riversato in questo studio i risultati di
una vita di riflessione e di esperienza religiosa» (G. Tonucci) e perciò l’arcivescovo si augura che «il testo possa essere accolto con favore e che possa alimentare un
utile approfondimento della nostra fede, quale emana
da questo luogo benedetto, santuario “non devozionale
ma teologico”, secondo l’espressione cara allo stesso
beato Giovanni Paolo II» (Idem). Maria, infatti, è davvero la socia del Redentore, il partner umano che riassume
l’antico Israele e inizia la Chiesa, colei che – nell’ottica
lucana e giovannea – è posta accanto a Cristo, al vertice
del suo popolo e dell’umanità, nel cuore della Chiesa.
Il titolo del volume: “L’Eucaristia e la Madre del Signore” riflette quella mariologia doxologica (Lc 1,28.30.42-43)
che, in realtà, è l’inizio della lode cristiana di Maria. Infatti Maria è chiamata, dalla cugina Elisabetta, «la Madre del mio Signore» (Lc 1,43), con un appellativo di
evidente natura regale-messianica ma anche trascendente-divina, prefigurando il tempo della risurrezione
di Cristo, la vita della Chiesa e la realtà escatologica che
ci attende. Ma anche la risposta di Maria, con il Magnificat e il «d’ora in poi tutte le generazioni mi diranno beaIL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
335
Il grazie
e l’augurio
dell’arcivescovo
Tonucci
diventiamo credenti e magnifita» (Lc 1,48), testimonia la venerachiamo Dio, perché egli abiti in
zione del cristianesimo primitivo
mezzo a noi come il Dio con noi:
per la Madre del Signore. Infatti,
Gesù Cristo il vero e unico redencome scrisse il p. A. Valentini (citatore del mondo»(4)…
to dall’Autrice): «… in Maria il resto d’Israele si trasforma in primiGesù vero cibo, Pane di vita
zia della Chiesa di Cristo. La Chieeterna,
dato a noi perché «Dio sia
iamo grati all’Autrice dell’osa del Nuovo Testamento ha inizio
tutto
in
tutti» (1Cor 15,28).
pera, che ha riversato in quecon Maria di Nazaret e – prima anSì,
un
giorno, la suprema gransto studio i risultati di una vita di
cora che apostolica – si qualifica
dezza e dignità del credente, la cririflessione e di esperienza relicome “Mariana”»(1). E il Ravasi, a
stiformità di ciascuno, presso il Pagiosa. Ci auguriamo che il testo
dre suo e nostro, sarà «a lode della
sua volta, dichiara che, per mezzo
possa essere accolto con favore
sua gloria» (Ef 1,14). Così, nella
della voce di Elisabetta, c’è «la bee che possa alimentare un utile
Chiesa, corpo di Cristo – come già
nedizione-beatitudine corale che la
approfondimento della nostra
ora nella Glorificata-Assunta (=
comunità primitiva… indirizza a
fede, quale emana da questo
Madre del Signore) – trasparirà
Maria Madre del Signore e Madre
luogo benedetto, santuario “non
tutta «la pienezza di colui (= Cridei credenti»(2).
devozionale ma teologico”, sesto) che è il perfetto compimento
Così «la liturgia mariana sorta
condo l’espressione cara allo
di tutte le cose» (Ef 1,23).
nel momento in cui la Chiesa ha
stesso Beato Giovanni Paolo II.
Lo studio, ben documentato, di
preso ormai coscienza dei dati
Noi, che abbiamo il grande privimadre
M. E. Patrizi, sfm, ci aiuta in
fondamentali del mistero di Malegio di vivere all’ombra della
questo cammino di “cristificazioria» diverrà «l’ambiente più proSanta Casa, alimentiamo il desine” con Maria e ci apre orizzonti
pizio per tutto il successivo sviderio che la grazia del Santuario,
vasti antichi e nuovi, poiché l’albeluppo della pietà mariana ma annella sua profondità, possa essero a cui l’Autrice si nutre ha radici
che di approfondimenti teologici,
re accolta e vissuta da un numeprofonde – radicate al magistero di
ad es. sul rapporto tra Maria e la
ro sempre più grande di fedeli,
Pietro – e rami aperti al vento dello
Chiesa (e viceversa); Maria e lo
pronti a ripetere con Maria il loSpirito Santo.
Spirito Santo (e viceversa); e una
ro “fiat” alla volontà di Dio (Dalla
Il vastissimo studio, uno dei più
migliore comprensione del “doPresentazione, p. 6).
importanti e ricchi in ambito mariover essere” del cristiano, alla luce
logico degli ultimi tempi, docudi una mariologia dalle radici
mentatissimo e aggiornato fino alla
evangeliche ma anche ben fondapiù recente bibliografia, reca la Prete in una escatologia di cui lo
fazione di p. Luigi Borriello ed è
Spirito – in Maria e in noi – è già
(3)
pubblicato in coedizione da Città
l’iniziatore» e l’Eucaristia è il
Nuova e dalle Edizioni Santa Casa. Consta di pp. 1022 ed
Pane di vita eterna.
Con Maria, e da Maria, la prima comunità cristiana è al prezzo di € 48,00. Può essere richiesto anche alla Conscoprirà l’atteggiamento più vero da assumere di fronte gregazione Universale della Santa Casa (tel. 071.970104).
al mistero di Cristo, nell’impegno vitale della carità verso Dio e verso il prossimo.
Note
S
336
IL CONTENUTO
L’opera dell’Autrice spazia dalla Chiesa primitiva della
fine dell’èra patristica (VIII sec.) ad oggi, dove il beato Giovanni Paolo II ha riconosciuto in Maria la “donna eucaristica” per eccellenza; mentre l’allora card. Joseph Ratzinger,
in una conferenza tenuta a Loreto il 7 marzo 1988, diceva:
«è divenuta la madre dei credenti, attraverso la quale
tutte le generazioni della terra sono benedette. All’interno di questa benedizione noi ci collochiamo, quando la
lodiamo. In essa entriamo, quando, insieme con lei noi
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
A. VALENTINI, Maria secondo le Scritture. Figlia di Sion e
Madre del Signore, EDB, Bologna, 2007, p. 113.
(2)
C. RAVASI, “Beata Colei…”, in: Marianum 50 (1988),
159-160.
(3)
M. E. PATRIZI, L’Eucaristia e la Madre del Signore, Ed.
Santa Casa – Città Nuova, Roma, 2011, p. 505.
(4)
Card. J. RATZINGER, “Tu sei la piena di grazia – Elementi
per una devozione mariana-biblica”. Conferenza per il
Conv. Reg. di aggiornamento pastorale, 7-9 marzo 1988,
Loreto (a cura della Commissione Presbiterale Marche),
dattiloscritto, p. 20.
(1)
OGNI SANTITÀ PASSA A LORETO
P. MARCELLO MONTANARI
Ferroviere cattolico esemplare
Venerabile Paolo Pio Perazzo
(1846-1911)
P
aolo Pio Perazzo, nato a Nizza Monferrato nel 1846, è stato un autentico
testimone del Vangelo vivendo da laico
nel mondo del lavoro, come ferroviere e
come scrittore. Dinamicamente impegnato nella vita ecclesiale, promosse l’adorazione eucaristica e la devozione alla
Madonna. Come impiegato nelle Ferrovie dello Stato organizzò anche molti
pellegrinaggi ai santuari mariani, compreso quello di Loreto.
A causa della malferma salute, dopo
aver conseguito il diploma ginnasiale, a
16 anni era entrato come volontario nella stazione ferroviaria di Pinerolo. A 21
anni venne trasferito alla stazione di Torino (Porta Nuova), dove lavorerà per 41
anni. Pur nel caos spaventoso di allora,
fu lavoratore esemplare, prestandosi anche oltre il dovuto per gli altri, non badando ad orari, festività, turni e straordinari non pagati. Stilò anche vari regolamenti che ebbero un’incidenza importante nel futuro delle Ferrovie.
Non si tirò indietro quando bisognava difendere i diritti di terzi e degli operai stessi. Preferì restare celibe.
Il suo comportamento di fervente cattolico e di fedeltà al Papa suscitò l’odio del mondo laico-massonico
e dei superiori, che non lo favorirono mai, anzi lo umiliarono con la promozione di giovani che lui stesso aveva introdotto nel lavoro ferroviario.
Nel 1908, dopo solo due giorni e mezzo di preavviso,
venne licenziato scandalosamente senza aver raggiunto
il limite di età e senza aver ottenuto avanzamenti di carriera, come sarebbe stato suo diritto, e quasi sempre con
lo stesso stipendio. E dire che per decenni le patrie Ferrovie funzionarono con i regolamenti da lui escogitati…
Ma sicuramente un giorno i ferrovieri avranno in lui
non solo un modello ma anche un patrono!
337
Fervente scrittore cattolico
La sua formazione religiosa era iniziata nel 1875 presso il convento dei cappuccini di Pinerolo, dove divenne
terziario francescano. Impiegò il tempo libero aderendo
al “Circolo Giovanile Valfré”, in cui confluiva la migliore gioventù torinese, divenendo animatore di iniziative
apostoliche e benefiche. Faceva parte anche della Conferenza di San Vincenzo, impegnandosi in tutti i modi
per aiutare i poveri e i bisognosi.
Mite e umile di cuore, era tuttavia deciso e battagliero nel testimoniare con coraggio gli ideali del Vangelo
con la parola e con l’esempio. Favorito da una buona
cultura, si impegnò anche nell’apostolato della penna e
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
338
del giornalismo. Scrisse un grosso volume intitolato “La
gran Madre di Dio” per diffondere la conoscenza, la devozione e la consacrazione alla Madonna, da lui teneramente amata e invocata con il rosario quotidiano.
Fondò un foglio settimanale, “L’amico dell’Operaio”,
diffondendolo tra i lavoratori. Scrisse e diffuse libri come “Il Cattolico del secolo XIX”, “Svegliamoci”, e tanti
altri per accrescere la cultura cristiana tra il popolo. Forse il più bello dei suoi libri fu “La democrazia cristiana e
la restaurazione sociale secondo lo spirito di san Francesco”, che in poco tempo ebbe sette edizioni.
Un’attività così vasta, tenendo presente che egli lavorava 10-12 ore al giorno in ferrovia, sembrerebbe impossibile. Si può spiegare solo con l’amore appassionato
per la Verità e per la causa del Vangelo, che trovava alimento nella preghiera, nella meditazione della
Parola di Dio e nell’adorazione eucaristica.
Convinto dell’importanza della ‘buona stampa’, il Perazzo svolse anche un’intensa attività
giornalistica collaborando con “L’unità cattolica”
e con “L’emporio popolare”. Nel 1874 fondò, con
il suo amico san Giuseppe Murialdo, “L’Indicatore cattolico” e “La voce dell’Operaio”, che poi divenne “La Voce del Popolo”.
Promosse una “Lega Mondiale degli Scrittori
Cattolici” suddividendoli in tre categorie: scienze, lettere ed arti, giornalismo; egli stesso pubblicò innumerevoli scritti anonimi su varie riviste
e bollettini. Scrisse inoltre numerosi opuscoli e
manuali di preghiere.
Per molto tempo vagheggiò una forte organizzazione cattolica per i ferrovieri italiani. Nel 1910 riuscì a
stampare il primo numero della rivista cattolica per i
ferrovieri intitolata “Direttissimo”. Nell’ottobre dello
stesso anno diede vita al Sindacato Nazionale dei Ferrovieri Cattolici.
Amore ardente per l’Eucaristia
Trovava la forza nella santa messa, nella comunione
quotidiana e nell’adorazione di Gesù nell’Eucaristia,
sorgente di ogni apostolato e di vero rinnovamento sociale. Accogliendo il desiderio delle serve di Dio Teresa
e Giuseppina Comoglio, nel giugno 1890 si fece promotore dell’adorazione eucaristica quotidiana: l’iniziativa
ebbe un’enorme risonanza, anche all’estero.
Paolo Perazzo proponeva a tutti la visita giornaliera
a Gesù sacramentato per tributargli l’amore e la riparazione, e intercedere per la Chiesa e per il mondo, per le
vocazioni e per la santificazione dei sacerdoti. Nacque
così a Torino l’“Opera dell’Adorazione quotidiana al
Santissimo Sacramento”, e Paolo ne fu il presidente.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
Da quel momento il suo apostolato eucaristico non ebbe più tregua, chiamando tutti alla confessione e comunione frequente, diffondendo opuscoli e foglietti per far
conoscere, amare e onorare Gesù presente nell’Eucaristia.
Nel 1903 scrisse il “Manuale dell’adorazione quotidiana”.
Il 28 ottobre 1911, mentre era a Roma per promuovere la sua Opera, fu morso da un cane con gravi conseguenze. Ritornò a Torino con la febbre che lo portò alla
morte. Pianse calde lacrime d’amore nel ricevere per
l’ultima volta il santo viatico per la vita eterna. Si spense il 22 novembre 1911, il medesimo giorno in cui a Roma si firmava il decreto di approvazione della sua
“Opera dell’Adorazione quotidiana”.
A Torino si disse subito: «È morto il santo di Porta Nuova». Il 6 aprile 1998, con il riconoscimento delle sue virtù
eroiche, fu proclamato ‘venerabile’
da Giovanni Paolo II.
NOVITÀ EDITORIALI
Servite il Signore!
l cappuccino p. Giovanni Leonardi,
penitenziere del santuario di Loreto, promotore della Missione Mariana
Mondiale e della Santa Famiglia TV che, tra l’altro, trasmette in diretta
ogni giorno la messa in Santa Casa delle ore 7.30 e quella in basilica delle 18.00 - ha dato alle stampe una pubblicazione, diretta di per sé ai laici di qualsiasi movimento ecclesiale in «servizio» laicale ecclesiale.
La Chiesa è ricca di grazia, di doni, di virtù, di frutti dello Spirito e di carismi in tutti i suoi figli. Questa immensa
ricchezza spirituale si deve esprimere e concretizzare
sempre più in servizi e ministeri per la perfezione del
Corpo Mistico di Cristo. L’autore, seguendo un tracciato
di riferimenti biblici, liturgici e pastorali, intende presentare, ai laici cristiani dei vari movimenti ecclesiali, riflessioni utili al fine di incarnare e attualizzare questi doni
spirituali nel servizio della Chiesa.
Egli mette in evidenza alcuni degli innumerevoli servizi
e ministeri nella Chiesa, quelli che gli sembrano più utili all’ampio servizio dei laici attivi nei vari gruppi ecclesiali:équipe – guida o consiglio direttivo, animazione della preghiera,accoglienza,liturgia,musica e canto,carità,intercessione,
preghiera per la guarigione,preghiera per la liberazione,insegnamento,evangelizzazione,servizio,mini-ministeri.
Il volume, di pagine 200, con disegni di Renzo Barbarossa di Fabriano, è al prezzo di € 20,00 e si può richiedere alla Congregazione Universale della Santa
Casa (Tel. 071.970104).
I
artendo da Loreto con tre pullman per accompagnare l’immagine
della Madonna di Loreto a Madrid,
sapevamo tutti che l’avventura non
sarebbe stata facile.Viaggio lungo,
con una settimana intera di spostamenti prima di arrivare alla meta; sistemazioni talvolta precarie; prospettiva di quindici giorni lontani da
casa; contatti molto stretti e quindi
possibilità di frizioni, sgarbi e malintesi. E in più la natura stessa del
viaggio, che richiedeva da sé un impegno spirituale non indifferente,
proposto a giovani in buona parte
ancora in una fase di ricerca e di
maturazione della loro fede. Eppure,
dopo aver tenuto conto delle inevitabili difficoltà e degli oggettivi difetti organizzativi, non possiamo fare
altro che dire che tutto è andato bene, al di là di ogni aspettativa. Non si
tratta di essere benevoli o ottimisti: i
ragazzi sono stati bravi, hanno retto
bene e ora tornano pieni di entusiasmo per quello che hanno visto, imparato, vissuto e anche sofferto.
Nel cammino verso la Spagna, i primi giorni ancora in territorio italiano
hanno offerto sorprese: le tante persone che, in Assisi, riconoscevano la
Madonna di Loreto, portata a spalla
dai nostri giovani, e si facevano il segno della croce; le folle di turisti che,
in attesa di entrare a Santa Maria
del Fiore a Firenze, fotografavano la
stessa scena, forse senza capire bene
quello che stava accadendo; i compagni di navigazione, sul traghetto
per Barcellona, che entravano nella
sala messa a nostra disposizione, per
una breve preghiera alla Vergine.
Quanto successo a Viareggio merita
un discorso a parte. Dopo la celebrazione della messa, i nostri giovani
hanno ricevuto una piccola croce
missionaria e insieme il mandato di
andare in spiaggia a distribuire dei
biglietti di invito per un incontro con
Maria, quella sera, al molo. Non deve
essere stato facile, per loro, affrontare gente sconosciuta con una proposta del genere, ma l’hanno fatto e sono tornati con tante piccole storie, di
tono diverso: chi accettava l’invito
con simpatia, chi mostrava indifferenza, chi entrava in discussione… e
una signora che si rifiutava di prendere il pieghevole, perché, risposta
“P
testuale,“astemia”. La sorpresa per
tutti è stata poi, la sera, trovare a
Viareggio una folla immensa ad attendere la Madonna. La statua è stata portata al molo via mare, su un
battello da pesca.Tanti aspettavano
e tantissimi hanno preso parte alla
breve celebrazione – un saluto, un
canto, una lettura e una riflessione –
con partecipazione intensa e non di
rado commossa. Un viareggino mi ha
detto che i presenti dovevano essere
almeno cinquemila. Di certo i mille
lumini che avevamo portato, con la
proposta ai presenti di accenderli vicino all’immagine, non sono bastati:
l’entusiasmo, la devozione e la commozione sono stati evidenti. E i ragazzi hanno espresso una considerazione molto sincera:“A Loreto abbiamo qualcosa di grande e proprio noi
non ce ne rendiamo conto”.
Il viaggio in nave da Civitavecchia a
Barcellona ci ha permesso già di
entrare in contatto con altri gruppi
di giovani, anche loro diretti a Madrid. Il tempo è trascorso in un al-
ll
Dalla
Santa Casa
a Madrid
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arcivescovo di Loreto
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MONS. GIOVANNI TONUCCI
Pellegrinaggio della Madonna di Loreto
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EDITORIALE
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ternarsi di momenti di riposo, di ricreazione e di tempi offerti alla
preghiera e alla riflessione. Durante
la notte, chi voleva poteva fermarsi
a parlare con sacerdoti e formatori,
per ricevere il sacramento del perdono, o per discutere problemi e situazioni personali. Durante il giorno, la piscina ha avuto un certo
successo di pubblico, accogliendo
nelle sue acque tiepide molti nuotatori, non tutti, almeno in un primo
momento, volontari, ma in seguito
tutti soddisfatti del tuffo.
Arrivati a Barcellona, ancora tanti
altri giovani di diverse nazioni, tutti
in cammino verso la Gmg. Il cardinale di Barcellona, Luís Martínez
Sistach, ci ha incontrato di fronte
alla sua cattedrale; abbiamo scambiato saluti ed abbiamo pregato insieme. La città ci ha riservato una
mattinata di esplorazioni: la Sagrada Familia, con le sue strutture fantastiche; lo stadio… con il ricordo
delle imprese del Barça e dei
suoi duelli con il Real Madrid.
>>
dal Centro Giovanni Paolo ll • Novembre 2011
>>
Saragozza, con la messa nel grande santuario del Pilar, ci lascia il ricordo della devozione della Spagna a
Maria, attraverso la memoria di
un’antica apparizione della Vergine a
san Giacomo apostolo. Fa riflettere
che anche qui ci sia il segno di una
pietra (penso alla grotta di Lourdes,
alle pietre della Santa Casa): su quella
pietra la Madonna ha posato i piedi.
Dopo tre giorni a Toledo, finalmente
Madrid, con una folla immensa di ragazzi e ragazze, tutti insieme per celebrare le loro Giornate e pronti per
gli incontri con papa Benedetto.A
proposito del Santo Padre, faccio una
sola considerazione, che mi sembra
fondamentale: a parte le difficoltà di
ascolto, a parte la violenza del sole
che ci ha prosciugato e della pioggia
che ha in qualche modo rovinato la
veglia notturna, Benedetto XVI ci ha
ancora una volta conquistato con i
suoi modi semplici, con il suo sorriso
aperto, sempre pronto a sorprendersi
del nostro entusiasmo. E, soprattutto,
il Papa ci ha preso sul serio: niente
frasi ad effetto per strappare applausi, ma solo una presentazione chiara
e serena delle esigenze del Vangelo
per noi. La risposta alle sue parole è
stata nelle pause di silenzio intenso
che ci ha regalato: davanti al Santissimo, la sera; dopo l’ascolto della Parola, nella messa di domenica. Il Papa
crede che siamo capaci di capire e di
seguire il Vangelo, ha fiducia in noi e
noi, in una risposta che nasce spontanea, abbiamo fiducia in lui. Ci ha anche detto che il prossimo appuntamento sarà a Rio de Janeiro. Certamente lontano, certamente costoso e
più difficile da organizzare. Ma qualcosa di speciale da Loreto lo faremo
anche nel 2013. La promessa è già
fatta: a Rio ci saremo anche noi.”
ono molti i motivi che spingono un giovane a partire per la Gmg, dalla voglia di
incontrarsi con tante altre persone, alla
ricerca di risposte o conferme per la propria
vita di fede. Così è stato anche per il nostro
gruppo di oltre cento giovani, partito dalle
Marche il 7 agosto, spinto però anche da una
motivazione più forte: accompagnare in pellegrinaggio a Madrid l’icona della Madonna di
Loreto, dono alla Chiesa spagnola dei giovani
italiani partecipanti alla Gmg.Anche se provenienti da diverse realtà eravamo accomunati
dalla responsabilità di “portare sulle nostre
spalle” l’immagine lauretana, permettendo
che questa incontrasse molte persone.
Il compito che ci ha affidato l’arcivescovo di Loreto, monsignor Giovanni Tonucci, ci ha messo
di fronte alla difficoltà dell’annuncio in strada e
ai disagi tipici del pellegrinaggio. In realtà la
proposta si è rivelata un grande dono perché
abbiamo riscontrato quanto di bello e di buono la fede può generare: la grande disponibilità
e generosità di quanti ci hanno accolto, il coin-
S
Valentina Padella e Massimiliano Reschini
In pellegrinaggio,
accompagnando
la Madonna di Loreto
Così il Papa
al termine della Gmg:
“Saluto con affetto l’arcivescovo ordinario militare e ringrazio vivamente
l’Aviazione Militare per aver concesso
con tanta generosità la base aerea dei
Quattro Venti proprio nel centenario di
fondazione dell’Aeronautica Militare Spagnola. Sotto la materna protezione di
Maria Santissima, col titolo di Nostra Signora di Loreto, metto tutti coloro che la
compongono e le loro famiglie”.
dal Centro Giovanni Paolo ll • B
Novembre
2011 XVI
ENEDETTO
Messa finale alla Gmg di Madrid, 21 agosto 2011
volgimento e la numerosa partecipazione ai
momenti di preghiera, la curiosità e la commossa devozione dei passanti e di tanti fedeli.
Di tappa in tappa ci siamo avvicinati sempre più a Madrid: un lungo percorso ricco di
momenti emozionanti e di esperienze di fede, che ci hanno preparato a vivere appieno
l’incontro con Benedetto XVI a Cuatro Vientos, evento culminante dell’intera Gmg.
I dieci giorni di cammino al fianco di Maria
si sono conclusi il 17 agosto con la consegna
della sacra icona al cardinale Antonio Maria
Rouco Varela, arcivescovo di Madrid. Di qui è
iniziato un nuovo percorso fatto di catechesi, preghiere, canti, incontri con giovani di tutto il mondo. Ora, ritornati a casa dopo aver
donato l’immagine della Madonna di Loreto,
non ci sentiamo a mani vuote, ma il nostro
pellegrinaggio, insieme ai molteplici eventi
della Gmg, ci hanno colmato di una grande
gioia di cui vogliamo essere testimoni.
Preghiere dal diario di viaggio
Nel fidarsi di Dio
c’è sempre speranza
Devo ringraziare la Madonna per
questa straordinaria esperienza
che sto vivendo in questi giorni
lungo il pellegrinaggio che ci porterà verso Madrid. Devo ringraziarla perché se sono qui, in questo momento, a scrivere è solo
grazie al suo “Sì”, detto più di
2000 anni fa. La cosa più bella di
questi giorni è quella di trovare
Dio in tutto ciò che ci circonda e
nelle persone che incontriamo, di
capire che se ci fidiamo di Dio ci
sarà sempre speranza e avremo
sempre persone che ci aiuteranno. Grazie per tutto!
Creati per crescere insieme
Cara Madre dell’umanità, coprimi
con il tuo manto e mantieni me, i
miei fratelli marchigiani che ti
portano e tutti i giovani della
Gmg sotto la tua protezione, cosicché possiamo prendere il largo, aprici al tuo Santo Figlio e
convertirci pienamente. Aiuta tutti i giovani a rimanere saldi nella
fede e a imitarti ogni giorno. Noi
vogliamo essere quelli dell’Eccomi, del Sì ogni giorno al Signore.
Guida tu tutto ciò, tu che sei Ma-
dre nostra. Ti prego anche di aiutarci per l’unità e la pace nel
mondo, perché tutti gli uomini
capiscano che sono stati creati
per essere santi e per camminare
in questo mondo mai soli, ma
sempre insieme al tuo Figlio, in
comunione con i fratelli. Ti ringrazio, Madre Santa, e aiutaci a
crescere nell’amore per te e per il
nostro Signore.
La Madonna nella sede della Gmg...
A
ll’indomani degli indimenticabili giorni
della Gmg, quando i circa due milioni di
giovani pellegrini avevano ormai lasciato la città di Madrid, noi giovani missionari Abel, claretiano, e Matteo, missionario della
Consolata - ci siamo recati insieme nella chiesa dei Servi di Maria, a due passi dalla cattedrale della Almudena, in pieno centro città.
Era lì, infatti, che ancora ci aspettava la Madonna di Loreto, la Donna del Sì, che proprio
in quel piccolo e accogliente luogo di preghiera aveva dato appuntamento e raccolto intorno a sé migliaia di pellegrini, italiani e non. La
nostra visita è stata breve e si è conclusa portando via con noi la Vergine per accompagnarla e lasciarla nella sede della Gmg in Plaza San Juan de la Cruz. Là ad aspettarci c’erano vari volontari e responsabili di alcune
aree logistiche e organizzative della Gmg, insieme a don Francisco Cañestro, prete diocesano di Madrid, responsabile di Pastorale Giovanile e uno dei principali attori, dietro le
quinte, dell’evento. Il nostro arrivo con la Madonna è stato vissuto in pieno stile mariano e
cioè in gran semplicità e spirito di preghiera.
Dopo aver collocato la statua nel corridoio
centrale del piano terra - sede di numerosi uffici - ci siamo raccolti per l’Angelus. Matteo lo
ha introdotto con una breve spiegazione sull’importanza per la Chiesa italiana del santuario di Loreto e della sua storia. In seguito,
in clima di gioioso silenzio, abbiamo fatto risuonare le parole che sono all’origine della
nostra fede e della storia nuova inaugurata
da Gesù, Figlio di Dio e figlio di Maria: Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in
me la tua Parola!
Matteo Pettinari
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rid!
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Quelle frasi a colori! Da Lascia il mondo
Maria ti
migliore di come
ringrazio
Ai ragazzi Che ogni giovane possa trovare la
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pellegrini sua strada nel grande disegno di Dio
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ché
tutti i giovani pellegrini arrivati a Madrid
con affe
possano
comprendere, attraverso l’esempio di Maria,
e benedizione
cosa significhi
Riccardo Fontana rispondere con gioi
a alla chiamata del Signore
Vescovo di Arezzo
lo hai trovato
Vergine di Loreto
intercedi presso
Dio per noi!
dal Centro Giovanni Paolo ll • Novembre 2011
Sono partito con questa domanda: cosa vuoi, Signore, da me?
Vergine Santa, ieri ci siamo incontrate a Civitavecchia ed è stata una
grande grazia. Ti prego perché sia
la prima di tante in questo nostro
navigare, viaggiare, camminare,
ascoltare, ridere, ma soprattutto
adorare. A Madrid ognuno sta andando per i motivi più diversi, qualcuno magari non lo sa neanche. Io
sto andando per vedere cosa il Si-
gnore chiede alla mia vita, ma soprattutto per conoscere la risposta
alla mia domanda: Signore, cosa
vuoi che io faccia? Come santa
Chiara prego di trovare la via che
mi conduce a Lui, ma soprattutto
“l’amore della vita”. Ti affido, Madre, questa Gmg sulla quale non ho
grandi aspettative, ma solo la grande speranza di ricevere in modo
forte la risposta alla mia domanda.
Sono certa che la ricerca insieme
ad altri mi aiuterà a rimanere salda
nella fede. Lodo Dio per questo dono grande e mi affido alla tua intercessione potente. (Michela)
Una ragazzina, io? Solo nell’età
Ebbene sì, dopo una lunga attesa,
finalmente siamo partiti, ognuno
con il suo zaino in spalla, con la
sua esperienza di vita, con i suoi
pensieri, con le sue speranze e soprattutto con le sue motivazioni.
C’è chi parte per cercare risposte
a delle domande, chi per rafforzare la sua fede. Ed io? Io parto…
perché sento il bisogno di sapere
cosa Dio ha disegnato per me, che
progetto ha per me. Lo so, sono
solo una ragazzina e potrebbe
sembrare troppo affrettata questa
mia richiesta, ma ne sento veramente il bisogno. Aiutami, Maria,
a vivere a pieno questa esperienza
sempre nella vera autenticità.
Parrocchia di Santa Rita, Viareggio
O
gni volta che il nostro cammino di fede
incontra Maria, tutto diventa più chiaro e possibile.
È stata, per la mia comunità di Santa Rita e
per la città di Viareggio (aiutati dalle autorità
civili), una grande occasione di entusiasmo, di
accoglienza e di fede.
Ci stavamo preparando alla Gmg di Madrid e
quei giorni hanno permesso ai nostri giovani, e
a diversi volontari del nostro oratorio, di cominciare a gustare l’evento.
... a Barcellona
>>
La presenza del vostro arcivescovo, i sacerdoti,
le religiose e i religiosi, con molti vostri giovani
“in cammino”, ci hanno smosso e dato l’idea di
quanto sia fondamentale che la Chiesa si metta a servizio dei giovani.
Questo può avvenire solo condividendo e cercando di dare per primi l’esempio.
Certamente parteciperemo alla giornata del 10
dicembre a Loreto, nella quale anche noi vorremo raggiungere la Madonna per ricambiare la
visita e ringraziarvi dell’opportunità che durante
questa estate ci avete dato di vivere.A presto…
Don Luigi Pellegrini
INFO
Volete
scriverci? Volete
mettervi in comunicazione
POINT coi vostri coetanei attra-
verso questo giornale? Allora mettetevi in contatto con noi.
La nostra Comunità:
Don Francesco Pierpaoli
[email protected]
Don Gianpaolo Grieco
[email protected]
Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima: sr. Michela, sr. Alfonsina, sr. Cecilia,
sr.Teresa
[email protected]
Editoriale a cura di
Don Giacomo Ruggeri
parroco e direttore
dell’Ufficio Comunicazioni Sociali - Fano
[email protected]
CENTRO GIOVANNI PAOLO II
I pellegrini Il Signore vi
Sulle tue
del Canada accompagni con
45
anni fa ho celebrato
orme
Metto sotto il tuo
camminano la sua grazia
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2011
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IL “MESSAGGIO” INTERVISTA…
VITO PUNZI
UFFICIO STAMPA SANTUARIO DI LORETO
Padre Marko Ivan Rupnik (2)
P. Marko Ivan Rupnik è nato
zione si veneri la Casa, cioè un luonel 1954 a Zadlog, in Slovenia.
Che significato hanno per le lei le
go, un luogo preparato dagli uomiNel 1973 entra nella Compatre mura della Santa Casa di Loreto?
ni. Non semplicemente la terra, ma
gnia di Gesù. Dopo la filosofia,
Sono forse legate a qualche sua vicenl’intervento dell’uomo sulla terra.
studia all’Accademia di Belle
da personale?
L’Incarnazione si è realizzata nella
Arti di Roma. Seguono gli studi
Ero ancora bambino quando mio
libera sinergia tra lo Spirito Santo e
di teologia alla Gregoriana a
padre mi parlava di questo santuario e
la persona umana. Ma questo non è
Roma. Diventa sacerdote nel
mi ricordo quale fascino ha avuto in
un evento intimistico, antropocen1985. Dal settembre 1991 vive e
me il suo più volte ripetuto racconto,
trico, è un coinvolgimento dell’unilavora a Roma. Insegna al Pontinel quale sottolineava come lui avesse
verso. E tale coinvolgimento avvieficio Istituto Orientale e alla
toccato le pietre della Santa Casa. Nel
ne tramite il lavoro umano. La casa
Pontificia Università Gregoriamio immaginario di bambino si è acrichiama la famiglia ed è tipico delna. Dal 1995 è direttore dell’Acorciata la distanza e il tempo tra mio
la tradizione ebraico-cristiana che
telier dell’arte spirituale del
padre, che aveva la possibilità di toccasia proprio dell’amore umano traCentro Aletti. Dal 1999 è conre queste mura, e i tempi evangelici
sformare l’ambiente e il creato sesultore del Pontificio Consiglio
dei personaggi come la Madonna,
condo la propria natura. Perciò si
per la Cultura. Nel febbraio
Giuseppe e Gesù, che a casa nostra
benedicevano, già ai tempi dell’Anscorso p. Rupnik ha predicato a
erano molto familiari perché abbiamo
tico Testamento, le abitazioni delle
Loreto gli esercizi spirituali per
vissuto una serena e profonda vita di
famiglie ed è proprio la famiglia
vescovi, sacerdoti e presbiteri.
fede malgrado il comunismo (sono nal’ambito privilegiato della rivelato nelle montagne slovene, vicino al
zione di Dio. È vero che Dio si può
confine con Gorizia). Come per tante
altre cose, devo molto a mio padre anche questo amore conoscere attraverso la natura, come sostiene la Lettera
per il simbolo, per questa unità spirituale di diversi mon- ai Romani, ma il Verbo nell’Incarnazione nasce in una fadi. Era un grande maestro nel suscitare in noi bambini miglia. Per la rinascita di un’arte che possa veramente
essere intesa come la carne del vero e del bene, come la
delle intuizioni, delle constatazioni. Lui le preparava,
testimonianza di un amore realizzato, penso che
ma lasciava che fossimo noi a scoprirle.
vada ricomposto un ambito più organico. L’arte
non è solo questione di forme, ma soprattutto
Quello di Loreto è un santuario dodi ciò da cui queste forme sono abitate. E
ve nei secoli si sono accumulate
quando c’è il contenuto che vi abita, anche
grandi opere d’arte, realizzate su
le forme si trasformano. La questione delcommissione o donate dagli stessi
la rinascita dell’arte è una questione
artisti: la Santa Casa, con il mesdell’arte di vivere, perché solo
saggio dell’Annunciazione che porta
un’esperienza maturata in
con sé, può essere ancor oggi un punto
una sapienza sarà l’arte
importante d’ispirazione per coloro
che di nuovo ralleche cercano il bello? Se sì, in che senso?
grerà il cuore
Per la creazione artistica nei nostri giorni
umano, illumie in futuro penso sia di capitale importanza
nerà l’intellila scoperta della memoria. In questo senso il sangenza e guituario di Loreto, con tutto ciò che raccoglie e ha, è
derà i passi
un punto estremamente prezioso. Prezioso anche
sulla via
perché curato con la massima professionalità e
della pace
con un giusto rapporto tra tradizione e memoe
della
ria. Sotto l’aspetto spirituale mi sembra molto
bellezza.
significativo che come reliquia dell’IncarnaIL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
343
LORETO NEL MONDO
LA VERGINE
DI LORETO
ARRIVA
IN TOGO
N
344
el piccolo Stato africano del
Togo non esistono luoghi di
culto dedicati alla Vergine Lauretana. Per iniziativa del nostro zelatore
Paolo Giovanni Monformoso, il
Centro di Accoglienza per i Malati
di Sokodé, promosso dall’Associazione Togo To Togo, è stato intitolato il 26 luglio alla Madonna di Loreto. Ha impartito la benedizione père
Paul, parroco della cattedrale della
diocesi di Sokodé. Nel Centro è stata collocata una statua della Madonna di Loreto, che nelle Litanie Lauretane viene invocata anche come
«Salute degli infermi».
L’8 settembre père Patient Akakpo, economo della diocesi, ha inviato
una lettera al direttore della Congregazione Universale per esprimere, a
nome suo personale e di tutta la diocesi di Sokodé, il più vivo ringraziamento alla Santa Casa della Vergine Maria per l’invio di
una statua lauretana e di varie
immagini, tramite il dott. Mon-
formoso, generoso collaboratore in
questa realizzazione. Scrive testualmente: «Noi le accogliamo anche come una missione: fare conoscere,
amare e camminare all’ombra e sui
passi della Vergine che ha detto sì a
Dio, ma anche all’umanità peccatrice
e sofferente». Nella foto in alto, alcuni operatori sanitari esibiscono immagini della Vergine Lauretana.
RECUPERI ICONOGRAFICI:
A ROMANO DI LOMBARDIA…
N
el comune di Romano di Lombardia esiste una chiesa dedicata alla Madonna di Loreto alla Bradella. Risale al 1604 ed è frutto di un
pellegrinaggio alla Santa Casa effettuato dalla Confraternita della
Ss.ma Trinità di Romano, guidata da Giovanni Maria Ripa, la quale riportò in patria un’ancona della Beata Vergine Lauretana. Per iniziativa
e a spese dello stesso Ripa, fu costruita una cappella della «gloriosissima Vergine Madre di Loreto». Nel 1627 vi fu trasferita una statua lauretana, sostituita nel 1710 con un’altra, poi venduta purtroppo nel 1950.
Recentemente il prevosto mons. Tarcisio Tironi ha curato una breve
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
pubblicazione che ne ripercorre le tappe storiche fondamentali, precisando che nella seconda metà del secolo XIX la
chiesa comincia a essere denominata con il titolo di «Madonna della Neve», probabilmente perché vi si celebrava la
rispettiva festa il 5 agosto. A partire dall’anno 2000 sono stati intrapresi lavori di restauro e di risanamento conservativo, conclusi nel 2010 con una solenne inaugurazione il 5 agosto. La volta della chiesa ha riservato una piacevole
sorpresa. Sotto la figura della colomba dello Spirito Santo, dipinta probabilmente nel secolo XIX, è tornata alla luce
una bella Traslazione con la Madonna e il Bambino sopra la Casa, portata da due angeli. L’affresco - di cui resta poco
più che una sinopia - risale al 1698 e attesta inequivocabilmente l’origine lauretana della chiesa. Ai lati della Traslazione sono riemerse, da sotto un’elementare decorazione, le figure dell’Immacolata (destra) e dell’Assunta (sinistra).
Il prevosto ha voluto ricollocare nella chiesa una statua della Madonna di Loreto, sostituita nel 1950 con un’altra
raffigurante la Madonna della Neve.
… E A ROCCAPORENA
A
Roccaporena, frazione di Cascia, esiste la casa di santa Rita. A venti
metri di distanza si trova l’antico Lazzaretto, edificio medievale con
artistico portico. È l’antico ospedale per i forestieri dove, secondo la tradizione, si recava santa Rita per assistere i malati. Tra gli altri affreschi,
tornati alla luce durante un restauro del 1952, ci è stata segnalata da madre Elisabetta Patrizi, sfm, una Traslazione assegnata alla fine del secolo
XV e attribuita a un pittore attivo nella Valnerina, dove esistono altri dipinti di soggetto lauretano.
L’affresco raffigura la Vergine a mezza persona, di notevoli dimensioni, nell’atto di reggere il Bambino ignudo, eretto, con i piedi sul tetto della Casa, avvolta da nubi. Come in altri consimili dipinti della fine del secolo XV o degli inizi del successivo, reca sul collo una collana rossa di coralli con un pendaglio, simile a quella che si vede sul petto del Bambino
della cosiddetta «Madonna di Senigallia», dipinta da Piero della Francesca negli anni Settanta del secolo XV, la quale - secondo una ragionevole
ipotesi - è una Madonna di Loreto. Anche la mano destra benedicente con
le dita spiegate richiama il Bambino dipinto dal grande pittore toscano.
La Casa nazaretana raffigurata nell’affresco di Roccaporena, fortemente idealizzata, come in altre raffigurazioni del genere dei secoli XVXVI, è a forma di chiesa e fa riferimento all’edificio sacro che proteggeva la Santa Casa.
Si tratta di un dipinto di mediocre qualità artistica ma di notevole interesse
iconografico. (Foto suor Mary Loegering, sfm)
voto capriccio di natura
e
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…
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a
p
m
i
s
n
U
a signora Ivana Bianchini di Lucrezia (PU),il 2 agosto,ha pescato nel mare di
Fano un’ostrica con dentro il mollusco vivo che, una volta tolto, ha lasciato
vedere sul fondo di una valva della conchiglia una silhouette, la quale sembra
richiamare la forma dell’immagine della Madonna di Loreto. La signora Bianchini ha voluto che si facesse conoscere ai lettori perché vi scorge un segno di
amorevole protezione della Vergine Lauretana.
L’episodio richiama la famosa perla, pescata nel secolo XVII nel Mar Rosso, avente forma di navicella con un’effigie che richiama la Vergine, abbozzata o da mano esperta o dal capriccio della natura. È esposta nel MuseoAntico Tesoro.
L
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
345
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE
bibliografiche
La Via Lauretana
Pellegrinaggio dello spirito
S
346
i è costituita in questi ultimi anni l’Associazione Via Lauretana, la quale, in collaborazione con le istituzioni del territorio e in sintonia con le Conferenze Episcopali delle Marche e dell’Umbria, con la Delegazione Pontificia di Loreto, con le
Fondazioni Casse di Risparmio di Macerata e di Loreto e con l’Anci, promuove un
progetto di valorizzazione e di fruizione dell’antico percorso peregrinatorio, che
congiunge la Santa Casa della Madonna di Loreto alle tombe degli apostoli Pietro
e Paolo di Roma, passando per i santuari francescani di Assisi.
Scrivono mons. Tonucci, arcivescovo di Loreto, e mons. Domenico Sorrentino,
vescovo di Assisi, che il progetto vuol collocarsi nella «prospettiva di recupero
delle radici cristiane d’Europa e quindi della nostra identità».
Il volume, frutto di una molteplice collaborazione, contiene un capitolo sulle
«Ragioni di un rilancio», con appropriate riflessioni sulla natura spirituale del pellegrinaggio, con notizie sulla storia della Via Lauretana, una realtà da riscoprire e da valorizzare nella contemporaneità, e con le «Direzioni di impegno». L’opuscolo è utilissimo per chi, da solo o in gruppo, intende ripercorrere
l’antico cammino lauretano, soprattutto nel tratto Loreto-Assisi. Vi si trova, infatti, la precisa indicazione di antichi
e nuovi tracciati, con opportune alternative e significativi diverticoli e con soste e segnalazioni di luoghi rilevanti
nella geografia dello spirito.
È edito dalle Edizioni Santa Casa, consta di 50 pagine con numerose illustrazioni, ed è al prezzo di € 5,00. Può essere richiesto alla Congregazione Universale della Santa Casa (Tel.
071.970.104).
Danza intorno al Santuario
L
a professoressa Laura Falasco ha curato la pubblicazione di un simpatico volume che raccoglie una serie di squisite foto da lei scattate
sul santuario di Loreto e testi poetici di Mauro Domenella che le illustra, con il contributo poetico degli alunni della scuola secondaria di
primo grado «Lorenzo Lotto» di Loreto, classe seconda, sez. C.
Scrive nella prefazione Maria Antonietta Nucci: «L’intento di questa
pubblicazione non è documentaristico ma emozionale. È una raccolta di
scatti che ruotano attorno al santuario. Ognuno di essi è un attimo fuggente che l’obiettivo ha imprigionato sotto l’urgenza di conservare, di
memorizzare la sensazione di stupore, di incanto di un gioco di luci, di ombre, di forme, di perenne variare dell’esistenza». L’obiettivo si esercita sul monumento, sui suoi dintorni e sul paesaggio che si dispiega dalle colline al
mare. È come una danza agile e delicata che ne esalta le forme e le intime armonie.
La pubblicazione è stata realizzata dal Comune di Loreto con il contributo della Fondazione Carilo e della Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes. Reca la presentazione dell’arcivescovo Giovanni Tonucci, del sindaco Paolo Niccoletti, dell’assessore alla cultura M. Teresa Schiavoni, della presidente della Fondazione Carilo Ancilla Tombolini e del presidente della Fondazione Opere Laiche Rino Cappellacci.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
VITA DEL SANTUARIO
P. CLAUDIO MONGE
OP
L’Agorà dei Giovani del Mediterraneo
Un crocevia di riti e di culture,
un unico Evangelo di speranza
S
lovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo. Non è l’elenco nostalgico di un tempo
che fu, quello della grande Federazione Iugoslava, ma
semplicemente una parte dei ventisei paesi rappresentati
alla X edizione dell’Agorà dei Giovani del Mediterraneo,
tenutasi tra il 2 e il 12 settembre scorsi. In realtà, si tratta-
va di 17 paesi propriamente del Mediterraneo, 7 paesi
dell’Europa continentale, ma anche 2 paesi dell’Asia di
area pacifica invitati a turno (quest’anno Pakistan e Filippine), a partire dall’anno scorso in cui si celebrò il centenario della morte di Matteo Ricci, gesuita maceratese,
grande apostolo della Cina. Già questa presenza variegata è una sorta di parabola di un “futuro
possibile”: futuro di convivenza pacifica lasciato in mano alle giovani generazioni, di popoli che si sono combattuti
una guerra sanguinosa un ventennio fa.
Ma ci sono anche i giovani provenienti
da Egitto, Giordania, Israele, Palestina,
Libano o Siria, paesi in cui il futuro non
è ancora incominciato, ma che vivono
tempi di fibrillazione dove speranza ed
inquietudine si mescolano in modo
spesso contradditorio. L’Agorà dei Giovani del Mediterraneo non è un raduno
oceanico sullo stile delle Gmg, ma non è
neppure un convegno come un altro,
perché i giovani si ritrovano in nome
della loro fede ma anche nella prospettiva di una condivisione tra riti diversi e
soprattutto culture e contesti di provenienza diversi, in cui la testimonianza
cristiana è messa alla prova in vari modi. L’appuntamento 2011 al Centro Giovanni Paolo II a Montorso era arricchito
da alcuni puntuali appuntamenti nel
cuore del concomitante evento del XXV
Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona (ma con manifestazioni in tutte le
diocesi marchigiane), senza dimenticare
una giornata intera trascorsa ad Assisi,
per respirare in anteprima il clima che
caratterizzerà l’appuntamento del venticinquesimo anniversario della preghiera interreligiosa della pace nella
città del Santo Poverello, e i momenti di
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
347
Testimonianza dall’Agorà del Mediterraneo 2011
VITA DEL SANTUARIO
348
“Nella bandiera
di Israele,
io, palestinese,
vedo la pace”
i chiamo Khaled,sono di Nazaret
ed ho 25 anni. Sono stato invitato dalla mia parrocchia a partecipare
all’“Agorà 2011” come rappresentante
della Chiesa di Terra Santa. Sono stato
molto felice quando ho saputo che
avrei preso parte a questo evento perché avevo già qualche idea sull’incontro, sul suo programma e sul successo
della sua proposta. Sono venuto all’Agorà con una ragazza di Haifa. Una
volta giunti all’incontro, ho notato
molte bandiere che conoscevo e alcune che vedevo per la prima volta e non
sapevo di quale paese fossero.Ho visto
M
anche le bandiere dei paesi vicini ad
Israele: in quel momento ho iniziato a
pensare che non mi sarei trovato bene
perché provenivo da una nazione che
non promuove la pace. Ma è stato l’esatto contrario. Quando ho incontrato
gli altri non mi sono sentito a disagio,
mi sono sentito bene, ho avvertito dei
buoni sentimenti, come se tutti fossimo fratelli. L’Agorà ci ha dato molto,
ha fatto molto per noi ed è stata un’esperienza molto ricca, costellata di interventi preziosi. Ci sono stati dibattiti
con conferenze che hanno approfondito il mistero dell’Eucaristia e ci hanno fatto condividere l’esperienza e i
contenuti del Congresso Eucaristico
Nazionale che si svolgeva ad Ancona e
si sono rivelate utilissime per noi. Inoltre con l’Agorà abbiamo avuto la fortuna di recarci a Loreto a visitare il san-
celebrazione e di incontro alla Santa Casa di Loreto. “Volete andarvene anche voi?... Signore, da chi andremo? Tu
solo hai parole di vita eterna!”. In questo botta e risposta
tra Gesù e i suoi discepoli (rappresentati da Pietro) c’è il
motivo conduttore della settimana marchigiana: partendo dalla meditazione del mistero dello scacco dell’abbandono, della defezione che il Cristo conosce dopo mesi di
apparente successo e di folle osannanti, si arriva al significato paradossale e provocatorio della crisi come momento di incarnazione. Diventare umani significa passare di crisi in crisi, accedendo ad una intimità sempre
maggiore con il Dio in mezzo a noi. I ragazzi dell’Agorà
l’hanno sperimentato nel quotidiano, dandone una limpida testimonianza in tante occasioni. C’è il pianto di
Marie, delegata belga all’Agorà, inizialmente paralizzata
dalla difficoltà di vivere l’incontro con culture così diverse e, soprattutto, di sormontare l’handicap linguistico,
che poi, in occasione dell’ultima preghiera dell’incontro,
intona un canto di speranza, sussurrando ai suoi compagni di viaggio “Dio ti ama”, in più di dieci lingue diverse!
C’è il gesto di Andrea, ragazza kosovara che offre un piccolo regalo personale a Boris, serbo, nel giorno del suo
compleanno, racchiudendo in quel gesto la volontà di
voltare pagina nella triste storia della radicale inimicizia
tra due popoli. C’è la presenza gioiosa di Mirela e Oana,
uniche ortodosse nell’Agorà dei cattolici, sempre in prima fila nei momenti festivi come in quelli di preghiera:
come a voler invitare le Chiese orientali a indirizzare il
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
tuario di Maria,di cui avevo molto sentito parlare. In tale chiesa, infatti, sono
conservate alcune pietre che provengono dalla mia città e dalla mia Chiesa. Abbiamo pure condiviso con il papa Benedetto la celebrazione della
messa ad Ancona; dopo l’Eucaristia c’è
stato un incontro tra lui e tutti i giovani
e le famiglie. È stato per me un onore e
una fortuna potergli dare la mia mano
e baciare la sua: questo semplice segno mi ha reso molto felice ed ho sentito un grande piacere che non posso
descrivere con le parole. Non potrò
mai dimenticare quest’incontro per
tutta la mia vita.Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per questo incontro, specialmente don Francesco, le carissime suore, Anna Franca
e Paola che ci hanno seguiti molto.
KHALED
loro cammino sull’essenziale dell’Evangelo, aprendo la
porta dell’incontro nel muro della diversità confessionale
e rituale. C’è la testimonianza coraggiosa di Lilliane, copta cattolica del Cairo, che condivide le speranze ma anche le incertezze e le paure del suo popolo in questa fase
di transizione. Ma il suo non è solo uno sguardo sospeso
tra passato e futuro: Lilliane guarda anche con decisione
al presente, quando denuncia la mancanza di formazione cristiana delle giovani generazioni copte e la conseguente difficoltà di “dare ragione della propria fede” in
ambienti talvolta ostili alla stessa…
C’è infine, nello scambio semplice di un colloquio
personale, la testimonianza pudica di Mrika, altra giovane kosovara, venuta all’Agorà con la sua più grande
amica, desiderosa di fare una nuova esperienza del Dio
di misericordia che incontra l’umanità nel Cristo incarnato. Mrika non è battezzata, ma ha frequentato il liceo
in un collegio salesiano. La sua famiglia è musulmana,
ma le sue migliori amiche cristiane. “Non so se mi farò
mai battezzare – mi sussurra con una serenità disarmante – perché difficilmente potrò fare un simile affronto alla fede di mia madre, ma ho capito – aggiunge
– che il Signore mi ama, comunque, anche là dove sono”. C’è qualcosa del miracolo eucaristico che si rinnova, anche in queste parole. Il miracolo di un Dio che
continua a donarsi, firmando un assegno in bianco per
l’umanità: “Ecco, faccio una cosa nuova: già sta sorgendo, non ve ne accorgete?”(Isaia 43,19).
VITA DEL SANTUARIO
L
a festività della nascita di Maria è celebrata
nel santuario della Santa
Casa, sulla base di documenti certi, almeno fin
dal 1313. Nel secolo XV fu
collegata alle fiere recanatesi, ovunque note a quel
tempo. La ragione di tutto
ciò sta nel fatto che la Casa di Nazaret, trasportata
e venerata a Loreto, è considerata la casa natale di
Maria. Uno splendido
pannello marmoreo di
Baccio Bandinelli e di
Raffaele da Montelupo,
scolpito nella parete nord
del Rivestimento, lo sta a
ricordare al pellegrino
che lo ammira.
Quest’anno la festa liturgica ha assunto una
particolare solennità, perché è stata celebrata nel
contesto del XXV Congresso Eucaristico Nazionale. La messa delle ore
8.00 della vigilia, 7 settembre, è stata presieduta dal
cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di
Torino, il quale, nell’omelia, ha messo l’accento sui
giovani in crisi per il lavoro, l’affanno e i timori per
Solennità
della
Natività
di Maria
il futuro e l’ingiustizia di
assenza di prospettive. La
messa delle ore 18.30 è
stata presieduta
da
mons. Bruno Forte, arcivescovo di
Chieti, con
la partecipazione di
una ventina di sacerdoti.
Alle
ore 20.30
ha avuto
luogo la
celebrazione solenne dei
vespri, presieduta da
mons. Filippo Iannone,
vescovo di Sora-AquinoPontecorvo, alla quale
ha fatto seguito la processione per le vie cittadine con la statua della
Madonna. È stata registrata una straordinaria
partecipazione di pellegrini. Al termine il vescovo Iannone ha rivolto
ai presenti un sostanzioso discorso sul significato teologico della festa
della natività di Maria e
sul rispetto della vita che
Loreto, 7 - 8 settembre
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
350
essa suggerisce.
La messa delle ore 8.00 è
stata presieduta dal cardinale Giovan Battista Re,
con la partecipazione di
numerosi sacerdoti. All’omelia l’eminente porporato
ha commentato la liturgia
della Parola con profonde e
pertinenti riflessioni. Alle
ore 11.00 ha avuto luogo il
solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo Giovanni Tonucci, con la partecipazione del provinciale
dei cappuccini delle Marche, p. Giulio Criminesi, e
di numerosi sacerdoti, tra
cui un missionario comboniano, padre Giuseppe, che
ha celebrato il suo 50° di
sacerdozio. All’inizio della
celebrazione l’arcivescovo
ha salutato l’on. Alfredo
Mantovano, sottosegretario di Stato per il Ministero
degli Interni, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, gen. Giuseppe Bernardis, il presidente della Regione Marche Gian Mario
Spacca, la presidente della
Provincia di Ancona Patri-
L’on. Alfredo Mantovano dopo l’accensione della Lampada per l’Italia. (Foto Montesi)
La Lampada dell’Italia
in Santa Casa accesa dal sindaco
di Venegono Inferiore
el contesto del pellegrinaggio dell’Unitalsi lombarda,
il 26 agosto il sindaco di Venegono Inferiore, Pier Luigi Oblatore, dopo la celebrazione della messa in Santa Casa delle ore 7.30 ha proceduto all’accensione della Lampada per l’Italia, accompagnata dalla recita della preghiera alla Madonna di Loreto, composta da Benedetto XVI.
N
Il sindaco di Loreto consegna una targa all’astronauta Roberto Vittori. (Foto Montesi)
L’arcivescovo Giovanni Tonucci benedice gli aerei che
sorvolano il santuario. Alla sua sinistra p. Giulio Criminesi, provinciale dei cappuccini delle Marche, e Paolo
Niccoletti, sindaco di Loreto; alla sua destra p. Lorenzo
Carloni, cerimoniere, e p. Stefano Vita, vicario della Delegazione Pontificia di Loreto. (Foto Montesi)
zia Casagrande e le altre
autorità civili e militari presenti. Vi ha partecipato anche il colonnello Roberto
Vittori, noto astronauta, al
quale la Delegazione Pontificia ha fatto dono di una
medaglia d’oro della Vergine Lauretana, Patrona dell’Aviazione.
Nell’omelia l’arcivescovo ha commentato sapien-
temente il Vangelo, sottolineando, tra l’altro, l’umiltà
di Maria e di Giuseppe, in
contrapposizione ai personaggi della genealogia
della casa di David e ai potenti di Roma a quel tempo, prepotenti e corrotti. Il
richiamo alla situazione
attuale è stato immediato:
i potenti della finanza e i
poveri di oggi, resi sempre
VITA DEL SANTUARIO
più poveri dalle loro speculazioni egoistiche. Le
persone però esaltate da
Dio sono Maria e Giuseppe, che ricordiamo e veneriamo, e a Loreto le sentiamo particolarmente care
per la loro Casa nazaretana, qui venerata.
Al termine del pontificale l’on. Mantovano ha
acceso la Lampada per l’Italia, mentre l’arcivescovo
guidava la lettura della
preghiera composta a tale
scopo da Benedetto XVI.
Hanno fatto seguito la recita dell’Angelus sul sagrato della basilica e il
sorvolo di quattro velivoli
del 70° Stormo di Latina.
Quindi il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti ha consegnato una pergamena
all’astronauta Vittori e la
targa «Città di Loreto» al
1° Reparto Manutenzione
Velivoli di Cameri. Nel
pomeriggio si è avuto un
suggestivo spettacolo di
paracadutisti e, alle ore
21.30, ha avuto luogo il
concerto della Fanfara
della 3a Regione Aerea di
Bari. Dopo mezzanotte,
uno spettacolo pirotecnico ha chiuso la giornata.
La messa delle ore 8.00
del 9 settembre è stata
presieduta da mons. Francesco Lambiasi, vescovo
di Rimini, con la partecipazione di numerosi sacerdoti. Al termine, come
negli altri giorni della settimana del Congresso Eucaristico, si è svolta una
solenne processione nella
basilica, culminata con l’esposizione del Santissimo
nella Cappella del Sacramento o Francese.
Festività
dell’Assunta
Q
uest’anno le festività dell’Assunta sono state presiedute dal cardinale Giovan
Battista Re. Nella serata del 14 agosto ha avuto luogo la consueta fiaccolata,
con la partecipazione di un numero notevole di pellegrini, provenienti anche dalla vicina Riviera del Conero e da Porto Recanati. La fiaccolata, partita dalla stazione di Loreto, attraverso la Scala Santa è giunta in Piazza della Madonna, accompagnata dal cardinale e dell’arcivescovo Giovanni Tonucci, i quali hanno rivolto calorose parole ai numerosi partecipanti (vedi foto sopra).
Il 15 agosto il cardinale ha celebrato il pontificale delle ore 11, animato dalla
Cappella della Santa Casa, diretta dal m° p. Giuliano Viabile. Il cardinale si è intrattenuto a mensa con i cappuccini al servizio del santuario, esprimendo loro viva gratitudine e sincero apprezzamento soprattutto per il loro ministero nel sacramento della penitenza, alla quale a Loreto si accostano moltissimi pellegrini che
spesso riacquistano la pace perduta con il peccato. (Foto Montesi)
l 47° Convegno naConvegno nazionale
dell’AssoIzionale quest’anno
dell’Associazione Laicale ciazione
è stato celebrato dal
5 all’8 settembre, duEucaristica Riparatrice
rante la settimana
del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, e ha avuto per tema: «Quale futuro per
la famiglia senza Eucaristia?». La messa inaugurale è stata celebrata da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, il quale ha tenuto anche la prima relazione al Palacongressi. I convegnisti il 6 settembre hanno partecipato alla celebrazione della «Giornata della fragilità» a Loreto e poi alla Via Crucis del Congresso
Eucaristico ad Ancona. Il
convegno ha registrato anche l’intervento di Marco Invernizzi, direttore de «il Timone», e si è concluso con
una messa celebrata al Palacongressi da p. Franco Nardi, assistente nazionale dell’Associazione. (Foto Montesi)
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
351
VITA DEL SANTUARIO
Principessa del Giappone
visita il santuario di Loreto
I
352
l 3 settembre, la principessa Kaoru Nakamaru, nipote dell’imperatore giapponese Miji e nota giornalista, ha fatto visita al santuario di Loreto con una
piccola troupe televisiva. Dopo un prolungato colloquio con l’arcivescovo Giovanni Tonucci, la principessa, accompagnata da una guida, ha potuto
ammirare le opere d’arte del santuario, sostando
anche in Santa Casa, come mostra la foto. Ha dichiarato: «Loreto è un posto magico, segreto, pervaso da una potente energia mistica». La principessa sta facendo un reportage sull’«Opera dello Spirito Santo - Potenza Divina d’Amore» e, per questo, è
stata ospite dell’Oasi Ave Maria di Loreto, collegata
con l’erigendo Tempio allo Spirito Santo a Palestrina. La principessa è considerata dalla stampa internazionale come una delle migliori intervistatrici del
mondo, dotata di una spiccata sensibilità internazionale. La Congregazione Universale le ha fatto
omaggio di una guida e di una storia sulla devozione alla Vergine Lauretana in Giappone e di un dvd,
tutti in lingua giapponese. (Foto Montesi)
Il Festival della Cultura Russa a Loreto
l 23 luglio è stato aperto a Loreto il
V Festival della Giovane Cultura
Russa nelle Marche, con l’inaugurazione, nelle cantine del Bramante del
Palazzo Apostolico, di una mostra fo-
I
tografica del maestro Alexsander
Nikolaevich Kozin di Lipetsk sul tema: «Il mondo dell’infanzia». Erano
presenti l’arcivescovo Giovanni Tonucci, il prof. Armando Ginesi, conso-
le onorario della Federazione Russa
di Ancona, il sindaco di Loreto Paolo
Niccoletti, l’assessore alla cultura M.
Teresa Schiavoni, la rappresentante
della Fondazione per le iniziative sociali e culturali Elena Trukhanova e altre autorità.In basilica poi la Cappella
Corale dei ragazzi
di Lipetsk ha eseguito con straordinaria bravura canti
liturgici ortodossi
sotto la direzione
di Liudmila Zharinova, davanti a un
pubblico foltissimo. (Foto Montesi)
VITA DEL SANTUARIO
Loreto
N
el pomeriggio del 20 agosto si
è svolta a Loreto una manifestazione aerea, denominata «Air Fest», che ha visto il suggestivo e talora spericolato sorvolo di velivoli
d’epoca. Un
numeroso
pubblico,
dalla balconata di Via
Sisto V, dopo l’esibizione degli
sbandieratori di Offagna, ha potuto
assistere allo spettacolo. Ha aperto
la «danza aerea» Corrado Spagna,
seguito da Daniele Beltrame. Si sono esibiti quindi Sauro Salvucci,
Carlo Mariani, Enzo Pacenti, Sandro Paglierini e Filippo Roncucci,
ciascuno alla guida di un caratteristico aereo d’epoca. Ha chiuso la
manifestazione il team acrobatico
Yakitalia. (Foto Montesi)
Air Fest
Concerto
della
Fanfara dei
Carabinieri
l 7 agosto ha avuto
luogo in Piazza della
Madonna un concerto
della Fanfara dei Carabinieri di Roma, organizzato dall’Associazione Nazionale Carabinieri, Ispettorato delle
Marche, sezione di Loreto, presieduta da Fausto Pirchio. Numerosa è
stata la partecipazione,
arricchita dalla presenza del pellegrini dell’Unitalsi di Pesaro, Fano e
Urbino. (Foto Montesi)
I
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
VITA DEL SANTUARIO
Convegno annuale de «Le Briciole»
C
arla Zichetti di Genova, che tiene una fittissima corrispondenza con innumerevoli
persone sofferenti, ha dato
vita alcuni anni or sono al
gruppo de «Le Briciole», che
ogni anno tiene in estate un
convegno a Loreto. Quest’anno l’incontro si è svolto nei
giorni 8-10 luglio e i partecipanti sono stati particolarmente numerosi. Essi hanno potuto prendere parte ad alcuni tempi di riflessione e di preghiera, guidati
da esperti sacerdoti, e a momenti
di fraternizzazione. (Foto Malizia)
354
Carezze materne
della Vergine Lauretana
Guarita da ipocorticosurrenalismo secondario
l 29 giugno si è presentata alla direzione de «Il Messaggio» la signora Muscatelli Anna di Bitonto-Mariotto (BA), riferendo quanto segue.
Il 25 settembre 2008, trovandosi nella
chiesa antica di San Giovanni Rotondo, ha
avuto un mancamento per brusco abbassamento di pressione e di glicemia. Trasportata nel vicino ospedale,è stata urgentemente ricoverata per collasso, con diagnosi di ipocorticosurrenalismo secondario. Le è stato imposto l’obbligo di assumere cortisone a vita.
Curata fino al dicembre 2009 – ultimo
ricovero – la notte tra il 9-10 dicembre, festa della Madonna di Loreto, ha sognato
una donna vestita di nero che le diceva:
«Quella è casa tua, e lì devi starci».Il giorno
dopo ha eseguito la risonanza magnetica,
la quale ha rivelato che non c’era più alcun segno della precedente infermità. I
medici cominciarono a togliere i medicinali, consigliando di evitare lo stress.Dopo
un mese ha tolto tutti i farmaci.
I
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
È seguita poi l’operazione di un
emangioma al labbro della figlia Rosanna, che ha avuto esito favorevole. Come radiosa conclusione, Anna si è
trovata mamma in attesa a 39 anni
e il 30 novembre 2010, durante
l’ottava dell’Immacolata, ha partorito un bambino sano e bello
senza alcun intervento di emergenza. La signora Anna il 29 luglio, con tutta la famiglia, è venuta a
Loreto per ringraziare la Madonna
in Santa Casa.
Foto ricordo della signora Anna
Muscatelli con
la nipotina tra le
braccia, nella direzione della
Congregazione
Universale.
(Foto Montesi)
VITA DEL SANTUARIO
Una moderna acquasantiera
nella basilica inferiore
I
l 6 giugno, nella zona d’ingresso della basilica
inferiore dei Santi Pellegrini, è stata collocata
una nuova acquasantiera, dotata di un sistema di
sicurezza igienica costituto da un contenitore posto sopra la pila, munito in basso di beccucci metallici, i quali, all’avvicinarsi delle dita, prima ancora del contatto fisico, lasciano cadere alcune
gocce di acqua santa, sufficienti per fare il segno
della croce. In tal modo si evita di intingere le dita nell’acqua della pila, la quale talora può risultare poco igienica per ovvie ragioni. La nuova acquasantiera è stata realizzata in pietra dall’azienda «San Martino» di Soncino (CR), produttrice di
manufatti del genere, esperta nella lavorazione e
nel restauro di materiale lapideo. Il contenitore
dell’acqua santa, di forma tondeggiante, a sviluppo verticale, nasconde all’interno una batteria elettrica e un vaso d’acqua. È lavorato in pietra ed esibisce all’esterno un’elegante scultura che riproduce la figura
della Santa Casa secondo un’analoga opera di fine secolo
XV, esposta nel corridoio d’ingresso alla basilica. (Foto Montesi)
Pellegrinaggio a cavallo
355
I
l 13 agosto si è concluso a Loreto un pellegrinaggio a cavallo. Il 7 agosto nel santuario
della Madonna dell’Ambro era stata benedetta
e accesa la Fiaccola della Pace. Il 10 successivo
il pellegrinaggio a cavallo è partito da Montegiorgio (FM) facendo tappa l’11 a Monte San
Giusto e il 12 in territorio di Morrovalle. Alle
ore 10.00 sono giunti in Piazza della Madonna
dieci cavalieri su altrettanti cavalli, accompagnati da altri pellegrini che li hanno scortati recitando preghiere e cantando inni alla Madonna. Dal sagrato della basilica, mons. Domenico
Marinozzi, vescovo emerito di Soddo-Hosanna, ha impartito loro la benedizione. (Foto Montesi)
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
NOTIZIE FLASH
Un video su uno storico pellegrinaggio
a Loreto della città di Aosta
356
Patrizio Vichi, autore di circa ottanta video tra documentari e sceneggiati, ne ha realizzato uno anche su un
pellegrinaggio a Loreto effettuato da sei pellegrini, in
attuazione di un voto fatto dalla città di Aosta nel 1630
alla Vergine Lauretana durante una terribile peste. Dopo la faticosa raccolta del danaro - duemila ducatoni - il
22 luglio 1644 i sei pellegrini partirono alla volta di Loreto. I documenti descrivono il loro lungo viaggio, la
difficoltà incontrata ad Ancona nel ritirare dai banchieri
locali i duemila ducatoni su mandato dei banchieri di
Milano, eccetera. A ricordo del pellegrinaggio fu eseguita e donata una lastra d’argento, rappresentante il Ducato di Aosta, trafugata dai napoleonici nel 1797. Il Vichi
ha rievocato tutto questo nel suo video, che si intitola:
Un voto, 2000 ducatoni e sei pellegrini.
Cimeli dell’aviere Giuseppe Rizzo
Il 31 luglio 2011 Maria Laura Mangiaterra di Macerata
ha donato al santuario di Loreto due cimeli dello zio aviere Giuseppe Rizzo, comandante a Pisa nel 46° Stormo Aerobrigata, in missione nel Congo nel novembre 1962, al
tempo del noto eccidio di Kindu, da cui uscì illeso invo-
cando la Madonna, Patrona dell’Aviazione. Si tratta di
una medaglia d’oro del 46° Stormo e di un fazzoletto dello stesso Stormo, firmato da un grande sarto del tempo.
Restaurata la chiesa
della Madonna di Loreto ai Fori Imperiali
Recentemente questa artistica chiesa della capitale è
stata riaperta, dopo alcuni restauri che hanno interessato anche la facciata, nel cui architrave si scorge una scultura con la «Traslazione della Santa Casa» e con sottostante scritta latina: «Divae Mariae Virgini et Matri Dei
/ Sodales Lauretani DD An Iubilei MDC». Si sa che la
chiesa sorse su disegno del 1507 di Antonio da Sangallo
il Giovane e che fu portata a termine solo nel 1580.
Presentato in Cina
il progetto di recupero della «Via Lauretana»
Durante l’VIII World Congress on Landscape Ecology, svoltosi in Cina dal 19 al 23 agosto, l’équipe di studiosi dell’Associazione Verdiana Network ha presentato il progetto di recupero dell’antica Via Lauretana.
Il santuario di Loreto
in un servizio della televisione russa
Lo Studio «Neofita» dell’emittente televisiva federa-
Altre sottoscrizioni
per il restauro degli affreschi
della Sala del Pomarancio
A fine luglio le offerte per il restauro ammontavano a
€ 6.135,00. Ad esse vanno aggiunte le seguenti: Manfredi Marzetti Vincenzina € 50,00; offerente anonimo
€ 20,00; Mario Ballatori € 300,00; Giuliana Maccone €
50,00; Pengue Maria € 500,00; don Giuseppe Mandrile
€ 150,00; Giovanna Cornevich € 100,00; Massimo e
Myriam Morelli € 50,00; Carissimo Margherita € 20,00;
Tamburi Bruna Angelotti € 20,00; Maria Bocci € 20,00;
Caserio Cecilia € 20,00; Savoca Antonina € 20,00; Pierleoni Giuseppa € 15,00; Maggipinto Marco € 10,00;
Dirce e Remo Filippini € 100,00; Leonardi Anna Maria
€ 10,00; Todescato Lavinia € 15,00.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
le «Cultura» (Russia) ha effettuato, il 13 agosto e nei
giorni successivi, una serie di riprese a Loreto, nel contesto di un servizio che comprende la Casa di Nazaret
venerata a Loreto, le spoglie mortali di san Nicola a Bari e quelle di san Tommaso a Ortona. Per Loreto sono
stati intervistati il console onorario della Federazione
Russa di Ancona prof. Armando Ginesi, il direttore della Congregazione Universale p. Giuseppe Santarelli, lo
studioso Nanni Monelli e Roberto Stefanelli. Negli ultimi anni si sta registrando a Loreto un crescente flusso
di pellegrini russi ortodossi, molto devoti delle reliquie. In tal modo il santuario della Santa Casa si sta
configurando come un luogo simbolo del dialogo tra
cristiani cattolici e ortodossi.
Festa di san Luigi, re di Francia
Il 25 agosto l’arcivescovo Giovanni Tonucci ha presieduto una solenne concelebrazione nella festa di san
Luigi IX, re di Francia, al quale è dedicata una Cappella absidale della basilica, dipinta tra Otto e Novecento
da Charles Lameire. La cerimonia, promossa dall’Ambasciata francese presso la Santa Sede e dalla Cappellania francese di Loreto, ha visto la
IN MEMORIA DEL
Cardinale
Virgilio Noè
l 24 luglio è morto a Roma il cardinale Virgilio
Noè. Era nato a Pavia il 30 marzo 1922. Fu a Loreto l’8 settembre 1979 quale cerimoniere di Giovanni Paolo II, in visita alla Santa Casa. Nel 1982
fu consacrato vescovo titolare di Voncaria e nel
1991 fu elevato alla dignità cardinalizia. È stato
arciprete della basilica di San Pietro, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e
presidente della Fabbrica di San Pietro.
Nel 1993 fu nominato presidente della Commissione Cardinalizia per il Santuario di Loreto,
Pompei e Bari, per cui fu presente nel nostro santuario più volte, durante l’episcopato di mons.
Pasquale Macchi - cui era unito da fraterna amicizia - fino al 1997, quando fu soppressa la Commissione. Si ricorda che il 5 dicembre 1992 ha
presieduto l’inaugurazione dei restauri della facciata della basilica e il 9-10 dicembre 1993 le cerimonie della festa della «Venuta».
I
partecipazione di Alexandre Morois, incaricato degli
Affari di Francia presso la Santa Sede, dell’ambasciatrice polacca presso la stessa Santa Sede, del cappellano
francese p. Marc Flichy e di altre autorità. Alle ore 21, in
basilica, in onore del santo, l’organista francese Frédéric Ledroit ha tenuto un applaudito concerto che ha visto una larga partecipazione di pubblico.
Patto di amicizia tra Loreto e Primosten
Il 7 settembre, nella Sala Consiliare del Comune ha
avuto luogo la cerimonia che, tramite i rispettivi sindaci, ha sancito un «Patto di amicizia» tra le città di
Loreto e di Primošten, splendida località della riviera
della Croazia, nella quale è molto viva la devozione
verso la Vergine Lauretana, la cui immagine figura
nello stemma cittadino.
L’«Ultima Cena» del Vouet
alla mostra sull’Eucaristia
In occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale è stata allestita nella Mole Vanvitelliana di Ancona
una mostra sulla pittura relativa all’Eucaristia, inaugurata il 2 settembre, dal titolo: «Alla Mensa del Signore».
Vi sono stati esposti capolavori dell’arte europea da
Raffaello a Tiepolo. Tra i numerosi e prestigiosi dipinti
vi figura l’«Ultima Cena» di Simon Vouet, custodita nel
Museo-Antico Tesoro del santuario di Loreto, eseguita
nel 1630 per la cappella della Confraternita del Sacramento. Si tratta di un notevole dipinto che recepisce
suggestioni caravaggesche, coniugate con ascendenze
venete ed emiliane.
Uno studio
di mariologia
su Facebook
adre Mario Testa, con la collaborazione di alcuni
suoi confratelli, ha redatto uno studio su «Il titolo
Virgo Sacerdos lungo i secoli». Questa rivista nello
scorso anno ne ha pubblicata qualche parte. Il beato
Pio IX, Leone XIII e san Pio X invocarono la Vergine
Maria perché mostrasse il suo sacerdozio materno –
rettamente inteso sul piano teologico – nei bisogni
della Chiesa fondata dal suo divin Figlio.
Ora queste ricerche storiche, ampie ed articolate,
sono a disposizione degli studiosi e dei devoti che
volessero approfondire ulteriormente su Facebook
l’argomento: Il sacerdozio di Maria.
P
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
357
PUBBLICAZIONI
promosse dalla Delegazione Pontificia del Santuario della Santa Casa
di Loreto - c.c.p. 311605 - Tel. 071970104
IL LIBRO DEL MESE
Le fortificazioni
di Loreto
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Pagine 135, numerose
illustrazioni, € 15,00.
• La storia affascinante
della Basilica-Fortezza
della Santa Casa
• Incursioni di pirati dal
mare, minacciate ma
mai attuate
• Il camminamento di ronda, capolavoro di arte militare e di architettura
• La cinta muraria e gli imponenti bastioni di Porta
Romana e di Porta Marina
• L’armeria e i cavalieri lauretani in difesa del Santuario
GUIDE E TESTI SPIRITUALI
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G. SANTARELLI, Loreto nella storia e
nell’arte (formato grande), Ancona
1997, edizioni italiana, spagnola, inglese, francese, tedesca e portoghese;
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L’arte a Loreto, edizioni Aniballi, Ancona, 2ª edizione 2005, pp. 406, ill. a colori 375; in brossura € 46,50.
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suo onore, Loreto 2010, pp. 224, € 18,00.
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della S. Casa - Atti del convegno per il centenario, Loreto 1985, pp. 355, € 10,35.
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di Loreto - Indagine socio-religiosa,
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Ai sensi del d.lgs 196 del 30/06/2003 la informiamo che i dati personali che verranno
forniti saranno oggetto di trattamento a mezzo di sistemi informatici. La redazione, nella persona del responsabile del trattamento dei dati, garantisce che le informazioni
saranno trattate unicamente allo scopo di inviare agli associati e/o benefattori le pubblicazioni nel pieno rispetto delle norme del D.L. 30/06/2003. Rispetto a tali dati potranno essere esercitati i diritti a cui all'art. 7 del d.lgs 196/2003; in particolare il soggetto interessato potrà richiederne la cancellazione e/o rettifica scrivendo alla redazione.
IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2011
CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA
Fondata nel 1883, ha le seguenti finalità:
• Diffondere la conoscenza e la devozione verso la Madonna e la sua Santa
•
•
Casa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’Annunciazione
e l’Incarnazione;
Curare la promozione e il decoro del santuario con offerte e lasciti vari;
Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del santuario, la vita
della S. Famiglia, le feste della Madonna.
L’ISCRIZIONE alla Congregazione è aperta a quanti desiderano collaborare alle sue
finalità. Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai benefici spirituali delle preghiere e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8 nel santuario (Messe
Perpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizioni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre).
NORME PER L’ISCRIZIONE
• Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole e
famiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione.
• La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, è perpetua, cioè per sempre.
• Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno di vivere cristianamente.
• Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle Litanie
Lauretane.
• La quota d’iscrizione è di € 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di € 16,00 (per l’iscrizione di più persone
o di una famiglia).
La Congregazione Universale pubblica la rivista mensile “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, che informa sulla vita
del santuario e funge da collegamento con gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le pubblicazioni
sulla storia della S. Casa e del santuario. Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi della Congregazione
Universale può chiedere di far parte del gruppo degli AMICI DELLA SACRA FAMIGLIA che riunisce gli Zelatori e le
Zelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino d’iscrizione. Per l’invio di corrispondenza e di offerte servirsi del seguente indirizzo:
DELEGAZIONE PONTIFICIA - CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA
60025 Loreto (AN), Italia - Tel. 071.97.01.04 - Fax 071.97.47.176 - C.C.P. n. 311605
MESSE PERPETUE
Iscrivi te stesso e i tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa.
Potrai usufruire di vari benefici spirituali, in primo luogo delle messe perpetue:
cioè, di una messa celebrata ogni giorno nel santuario della Santa Casa alle ore 8.
Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (offerta € 10,00)
Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (offerta € 16,00)
Invia la tua offerta tramite C.C.P. n. 311605 intestato a:
Delegazione Pontificia - Congregazione Universale Santa Casa - 60025 Loreto (AN)
oppure tramite bonifico bancario:
Banca delle Marche cod. IBAN: IT70O0605537380000000000941 BIC: BAMAIT3A
•
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Chi intende inviare l’offerta tramite bonifico bancario è pregato di comunicare il proprio recapito tramite lettera, fax o e-mail per consentire una risposta.
Per contattarci: tel. 071.970104 - fax 071.9747176 Sito: www.santuarioloreto.it e-mail: [email protected]
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MSG Novembre 2011