22/03/2011
Quotidiano online della provincia di Sa…
MALATTIE - SCEGLI LA SANIFICAZIONE LA PULITER
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IL PUNTO DI MARIO MOLINARI | m artedì 2 2 m arzo, 1 1 :1 2
Sommario
PRIMA PA GINA
IL PUNT O DI MA RIO
MOLINA RI
MAERSK: Effetto Annuncio (da "Il
Punto" del 16 marzo 2010)
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CRONA CA
A TT UA LIT A '
POLIT ICA
INDUST RIA &
COMMERCIO
NEW S DA L
SINDA CA T O
A GRICOLT URA
In Brev e
A LT RE NOT IZIE
SPORT
lunedì 21 m arzo
EV ENT I &
SPET T A COLI
Matteo Renzi ("PD") e il giornalismo da
rottamare (e qui nel ponente ligure come
stiamo?)
IL PERSONA GG IO
(h. 19:07)
LA ST ORIA
dom enica 20 m arzo
LE EMA IL A LLA
REDA ZIONE
Mentre il rally corre
(h. 14:18)
T UT T E LE NOT IZIE
v enerdì 18 m arzo
Ecoalbenga: tanto per cambiare si finisce
in Lussemburgo (esclusiva
Savonanews.it)
Se una cosa l'annunci, trovando anche qualcuno che te la diffonde come si
deve, è già mezza fatta.
giov edì 17 m arzo
Piattaforma Maersk: nessuno la vuole salvo pochissimi, di solito direttamente
interessati, o con l'illusione di esserlo. Ma sai, ORMAI c'è il progetto, ORMAI
sono arrivati i finanziamenti dalle banche, ORMAI sono partiti i sondaggi.
m ercoledì 16 m arzo
Ormai una cippa.
L'avvocato Prof. Daniele Granara di Genova nel dicembre 2008 si trovò solo
contro una ventina di suoi colleghi che rappresentavano le parti a favore
della la piattaforma. Nelle sue mani stringeva le 61 pagine di un ricorso al
TAR, proposto dal comitato Amare Vado e dalla Onlus V.A.S. contro il
progetto di piattaforma Maersk a Vado Ligure. Nonostante l'ambientino non
proprio amichevole, questo ricorso venne formalmente depositato, ed è
tuttora pendente. TUTTORA.
Un dettaglio che non viene ricordato spessissimo nei titoloni delle ultime
settimane.
Rubriche
EX PO SA V ONA
W EEKEND IN LIGURIA
COMUNE DI A LBENGA
(h. 11:40)
Non è vero? Chissenefrega: nel frattempo formi il cuscino di consenso e/o di
rassegnazione nella pubblica opinione che, titolo dopo titolo, inizia a pensare:
"Tanto, ormai"
Oltre ai soggetti istituzionali dovuti, il ricorso è contro un' A.T.I.: Associazione
Temporanea di Imprese composta da Maersk - GLF Fincosit - Technital
(progettista tra l'altro dell'autostrada Messina Palermo della quale si è
diffusamente occupata REPORT nella puntata del 14/03/2010 www.technital-spa.com/massinapalermo.htm e www.report.rai.it da vedere
assolutamente)
savonanews.it/…/maersk-effetto-annun…
Altri 150 di questi anni? (fotogallery)
(h. 10:07)
Ma che simpatici, i politici di Albenga
(h. 18:13)
m artedì 15 m arzo
Spettacolare carpiato genovese. Savona
attende Giustizia e buon senso, ma
qualcuno ha altro da fare
(h. 09:37)
lunedì 14 m arzo
Disastro Nucleare: l'Ingegnere Savonese
(purtroppo) aveva ragione.
(h. 09:00)
sabato 12 m arzo
Tutto "sotto controllo"
(h. 16:19)
v enerdì 11 m arzo
Incontro Tirreno Power in Regione: Il
Verbale? Non c'è. Non è neppure stato
redatto. Ma è tutto qui sotto, per farvi
un'idea
(h. 12:25)
UDC contesa nel savonese: ecco il solido
uovo di colombo, rinvenuto però lontano
dal Parco Ndicio di tutti gli altri
(h. 00:33)
Leggi le ult ime di: IL PUNTO DI MARIO
1/6
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COMUNE DI
LA IGUEGLIA
COMUNE DI A LA SSIO
COMUNE DI
BORGHET T O SA NT O
SPIRIT O
COMUNE DI LOA NO
COMUNE DI A NDORA
REGIONE NOT IZIE
CESA V O NOT IZIE
Quotidiano online della provincia di Sa…
Con la Deliberazione del Comitato Portuale di Savona n. 12 del 15.02.2008,
viene dato mandato al suo Presidente "per tutti gli incombenti connessi e
conseguenti, tra le altre, alla conclusione dell'Accordo di Programma". In
poche parole, "fai tu."
MOLINARI
Sei giorni dopo sei, il 21/03/2008, l'autorità portuale di Savona stipula
l'apposita convenzione con A.T.I. Maersk - GLF Fincosit - Technital.
Dopo 14 pagine di premesse negli atti del ricorso leggiamo:
DENT I E SA LUT E
NA T URA
MET EO
SA LUT E
CINEMA
L'OROSCOPO DI
CORINNE
FISCO
SPECIA LE SCUOLA
SA NREMOEV ENT I
FIORI IN CUCINA
"tutto ciò premesso, la Conferenza, nelle persone dei partecipanti in
legale rappresentanza della Regione Liguria, della Provincia di
Savona e del Comune di Vado Ligure (amministratori pro-tempore
n.d.r.), procedeva alla sottoscrizione dell'Accordo di Programma, nel
testo conseguente alla adozione da parte del Consiglio Comunale di
Vado Ligure della Delibera n. 57 del 28.07.2008, ritenendo così
conclusi "gli adempimenti prescritti dalla D.C.R. n. 22 del 10 agosto
2005 in relazione al Bacino di Vado" disponendo l'insediamento entro
trenta giorni del Collegio di Vigilanza per un programma di attività che
coinvolga anche l'ATI M aersk, Grandi Lavori Fincosit e Technital.
Le predette Deliberazioni conferenziali e l'Accordo di Programma stipulato in
epigrafe indicati, sono illegittimi, ingiusti, dannosi e pregiudizievoli per
l'ambiente, l'ecosistema e il paesaggio del Golfo dei Vado, così come gli atti
preparatori, inerenti, conseguenti e/o connessi, sicché i ricorrenti sono
costretti a rivolgersi all'Ecc.mo Tribunale, per ottenerne il riparatorio
annullamento, previa sospensione cautelare, per i seguenti motivi in linea di
diritto (etc)"
Seguono altre 45 pagine che raccontano secondo gli esponenti ma in modo
ferreo, documentato e leggi alla mano, un'infinita serie di irregolarità ed
inadempienze, a tratti grottesche, come nella migliore tradizione.
Sarebbe interessante ma noioso anche il dilungarsi sulle dinamiche
consolidate ma non più efficacissime del cosiddetto EFFETTO ANNUNCIO,
strumento mediatico tuttora di gran moda, quando occorre prepararsi a usare
soldi pubblici per opere non propriamente necessarie alla collettività, che va
"convinta". Quindi torniamo a noi, qui.
Cerca su Google
Ad ispirare slanci è forse il nome completo della Compagnia, che sembra
scritto in savonese: AP Moeller-Maersk (per gli amici Maersk), un gigante dei
trasporti marittimi. Speriamo senza i piedi d'argilla, e se proprio dev'essere
non quella dei fondali di Vado, nel suo stesso interesse. Bando alle ciancie.
Quando nel 2008 viene inaugurato il quartier generale Maersk a Vado le
Autorità, portuali e non, vennero fischiate.
Nel 2009 Ansa riporta un costo complessivo di 615 milioni di euro. Uno
scherzo di oltre mille miliardi. Alla "gara" d'appalto si presentano in due
consorzi due. Vince quello di cui sopra.
Non vogliamo però fare una cronistoria della piattaforma Maersk,
recentemente definita "folle" da Antonio Di Pietro, prontamente accusato di
aver dato l'ok al progetto di massima ed utilizzato ad arte per cercare di
dimostrare spaccature.
Però, qualche dubbio sul fatto che la Maersk navighi a gonfie vele, lo offre la
cronaca: (osservare la tattica)
> Duemilaotto: Maersk, 129 esuberi e 64 contratti a tempo determinato non
rinnovati (su 500 dipendenti - RSU / Ansa)
> Duemilanove: Maersk annuncia di puntare sulla Spagna e la messa in
mobilità per 45 lavoratori della loro sede di Genova. La Regione si allarma e
media e a marzo la sostiene la cassa integrazione (in deroga) e i contratti di
solidarietà azienda - lavoratori. Maersk rifiuta quest'ultima ipotesi. I sindacati
parlano di un taglio complessivo di 96 dipendenti. Sciopero. Lavoratori
Maersk in Consiglio Comunale a Genova.
Ansa, 4 aprile 2009: "Crisi enorme ma Maersk conferma Vado". Tre giorni
dopo Maersk sospende procedura di mobilità per 34 addetti. Per 13 di loro
savonanews.it/…/maersk-effetto-annun…
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Quotidiano online della provincia di Sa…
cassa integrazione in deroga (a spese pubbliche). Anzichè chiudere l'ufficio di
Genova, Maersk chiude quello in Spagna (Algeciras), per solidarietà
europea.
- Il 13 maggio i sindacati firmano l'accordo, il giorno dopo scoprono
"casualmente" che Maersk sta chiudendo la filiale di Livorno. Filt CGIL CISL e
UIL dichiarano all' Ansa: "Ciò la dice lunga sul concetto di relazioni sindacali
che questo gruppo è in grado di esprimere..."
- Il 2 settembre 2009 AP Moeller-Maersk cede il 5,7% delle azioni "per
preservare la flessibilità finanziaria" (www.nauticaetrasporti.it) In che senso?
"Il ceo di AP Moeller-Maersk ha puntualizzato che la cessione consentirà un
minore ricorso al prestito. "Quasi tutti i nostri attuali impegni di investimento
sono finanziati - ha sottolineato - tuttavia l'economia mondiale e i mercati del
prestito sono anomali. Di per sé i proventi della vendita di azioni proprie
ridurranno il fabbisogno di prestiti della società e, nel contempo,
aumenteranno l'attrattiva della società quale potenziale futura emittente di
obbligazioni."
Auguri, direbbe Callisto.
In un quadro non limpidissimo il temuto cementone a guisa di tappo della rada
di Vado - pagato in buona parte con denaro pubblico - è un boccone ghiotto.
E lo è nonostante quanto pubblichi la stessa Maersk nella propria home page
internazionale "OUR PHILOSOPHY" alla voce "Environment" (AMBIENTE)
www.maerskline.com/link/
MAERSK: "Environment : For us, protecting the environment is a question of
constant care in the way we use resources, optimise operations and handle
waste. Our environmental protection policy statement reads: "We are
committed to the protection of the environment and place high priority on
environmental considerations in managing our business."
Tradotto male: Per noi l'ambiente è una questione di costante
attenzione - nel modo con cui usiamo le nostre risorse, le operazioni
di ottimizzazione e la gestione dei rifiuti. La nostra policy di
protezione ambientale recita: "Siamo coinvolti nella protezione
dell'ambiente e attribuiamo un'alta priorità alle considerazioni
ambientali gestendo il nostro business".
Parola di Maesrk. Bravi.
Segue un ponderoso documento da 3MB .pdf in inglese, ricco di enunciati ed
intenti, foto di navi, di mare, persino di fiori.
Chiunque può scaricare, leggere, e vedere.
Dettagliate le spiegazioni sui sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti
di una delle navi ammiraglie. Tra il bianco e l'azzurro, l'opuscolo si preoccupa
assai financo delle emissioni di CO2 e della non tossicità delle vernici
antivegetative dei mercantili, per non far bibi all'Ambiente.
Vien da chiedersi: ma nella savonese Kobenhavn (DK) saranno al corrente
del progetto di Vado Ligure? Mah...
Ci torniamo dopo, perchè nel frattempo pare siano arrivate le palanch€.
A tambur battente nelle ultime settimane il progettone viene ri-annunciato
come cosa fatta.
Impazza sui titoli savonesi, ma si spinge "fin" sui media fin del capoluogo
ligure. Repubblica (in piccolo): "Savona, banche in campo per Maersk"; poi
altri, "Impostato il finanziamento", "Tre banche per la piattaforma Maersk",
"Vado, un POOL di banche per la piattaforma"
Anche Telegenova, 8 marzo 2010, ore 19:12, terza notizia: "Economia:
un cartello di banche, tra cui il M onte dei Paschi di Siena, finanzierà a
savonanews.it/…/maersk-effetto-annun…
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22/03/2011
Quotidiano online della provincia di Sa…
Vado Ligure la piattaforma del colosso danese Maersk, leader
mondiale del trasporto contenitori" Confezione de luxe per
l'intervista che segue, ovviamente all'autorità portuale di Savona.
Insospettiti da cotanto impeto nel proclamare urbi et orbi che i finanziamenti
per la piattaforma sono già nel cassetto (quale?) ci siamo presi la briga di
contattare uno per uno, gli istituti di credito che secondo recentissimi articoli
di stampa formerebbero una specie di cordata a sostegno del progettone.
Peccato che tutti gli istituti in prima battuta siano caduti dalle nuvole, non
sapendo di cosa si stesse parlando (e questo da l'idea di quanta attenzione ci
sia fuori regione per questa "cosa")
Tutti si prendono qualche giorno per chiedere e capire. Non facciamo nomi:
- L'ufficio stampa di BNL / BNP Paribas a Roma ha i telefoni parecchio
disturbati. Non sanno. Non sentono bene. Pronto? Ci forniscono l'indirizzo al
quale inviare una mail di richiesta informazioni, che parte ale 13:15 del 10
marzo. Siamo ancora in attesa di un riscontro.
- L'ufficio marketing & strategie di Banca Infrastrutture Innovazione e
Sviluppo dopo alcune telefonate ci dirotta via email verso l'ufficio media del
gruppo Intesa, che rapido risponde, ma mentre scriviamo non ci ha ancora
comunicato né dati né posizione ufficiale in merito. Pochi minuti fa (h 11:15)
dietro sollecito 'ufficio centrale della banca precisa che l'unica cosa che
sanno è che sono nel "POOL"
- L'ufficio stampa della Banca Popolare di Vicenza, finita all'ultimo
anch'essa tra i "sostenitori" è disponibile, ma di piattaforma Maersk a Vado
non ne ha mai sentito parlare prima. L'addetto lo apprende dalla rassegna
stampa. Titolo: "Piattaforma: ok ai 300 milioni, darà lavoro a 642 addetti"
(sic!)
- L'ufficio stampa del Monte dei Paschi di Siena è molto incuriosito
dall'argomento. Chiede, si informa e risponde a stretto giro. Poi a denti stretti
conferma, ma nessuna posizione ufficiale.
Ma soprattutto, a prima (e seconda) vista: nessuna erogazione.
Il finanziamento ci sarà (forse) QUALORA il progettone venga effettivamente
realizzato. Di quali soldi stiamo parlando dunque?
(Senza dimenticare che questi 300 milioni di Euro gentilmente anticipati delle
banche, diventeranno il debito di un ente pubblico, interessi inclusi.)
Va rilevato che nessuno degli istituti di credito - strombazzati come i
moschettieri del cementone - sarebbe a dettagliata conoscenza del progetto.
Da molte indiscrezioni filtra però la netta preoccupazione di veder "utilizzato" il
proprio marchio anzitempo e su un'operazione discutibile dal punto di vista
ambientale, avversata dalla cittadinanza e dalle amministrazioni locali. A
qualcuno scappa detto: "Ma non si chiede per quale motivo CARIGE /
CARISA se ne stanno ben lontane da questa "cosa?" Perderebbero tutti i
clienti di Vado per incassare quattro soldi di interessi." Urca.
No, ma certo, non è il suo "target": Carige pensa alle famiglie, qualcuno si
affretta a precisare fuori verbale. Come no. Anche come azionista
dell'Autofiori, la più cara d'Italia. Quanto amore per le famiglie e le piccole
imprese.
In effetti se una banca spende milioni di euro per far risplendere il proprio
marchio agli occhi della Nazione, a meno che non sia un business colossale
(e questo non lo è) cerca di evitare pasticci d'immagine. Ancor più se fa
dell'etica sostanza e non solo marketing. E qualche banca antica, queste
cose le ha ben presenti.
Quindi, meno ne sono al corrente, meglio è; e i fatti lo dimostrano. Tutti gli
istituti di credito, alla fin della fiera dell'est, ci dicono: chiedete a Maersk. E noi
chiediamo.
savonanews.it/…/maersk-effetto-annun…
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Mandiamo una mail di richiesta informazioni giornalistiche al responsabile
Maersk di Vado Ligure, tale Jens Peder Nakskov Nielsen (la scriviamo in
inglese, per metterlo a suo agio). Ci risponde in vece e in italiano, tale Carlo
MERLI (save the name) amministratore delegato di APM terminals Vado
(Maersk) Ci spiega che la partnership con il pool bancario è stata definita
dall'autorità portuale di Savona e che Maersk sarebbe "solo" l' "utente finale"
del finanziamento. Una società privata utente finale di un finanziamento
pubblico?! Interessante. Beati loro.
Si pone la questione ambientale.
Ci dicono a mezzo stampa che i lavori pariranno in primavera, e che i
sondaggi sono già cominciati. Curioso, con un ricorso pendente al TAR.
Affidataria dell'incarico dei sondaggi (immaginiamo con gara d'appalto) la
fondazione CIMA di Genova con sede a Savona - Campus.
Google: digiti "fondazione CIMA" e appare il povero Bertolaso, in
buona compagnia:
C.I.M.A. Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale
"Soci fondatori: Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del
Consiglio dei Ministri; Università degli Studi di Genova; Regione Liguria;
Provincia di Savona" Sede: Campus di Savona, presidente: Franco Siccardi
(ingegnere) che a scanso di equivoci il 30 giugno 2009 dichiara al Secolo:
"L'impatto ambientale della piattaforma può essere positivo"
Solo che poi basta un'occhiata per leggere che CIMA, che se non abbiamo
capito male, curerebbe i sondaggi ambientali per la piattaforma Maersk di
Vado (voluta dall'autorità portuale di Savona) nel 2009 ha firmato una
convenzione proprio con l'autorità poruale stessa, e proprio a questo scopo
(vedi sotto oppure su
www.porto.sv.it/Comunicati/Comunicati1/CS_09_06_29.pdf)
Ovviamente a seguito di gara d'appalto immaginiamo...
Il problema è che con gli interessi in gioco e un "protocollo di intesa" tra
controllore e controllato, diventa difficile credere in una pur vaga autonomia
di valutazione. E' però l'insulto all'intelligenza ad infastidire maggiormente.
Anche perchè - ironia della buona sorte - lo stato in cui versano i fondali di
Vado nei quali si andrebbe a scavare (n.b.: a meno di un miglio dall'area
marina protetta di Bergeggi) è spiegato non solo dai Biologi del M.o.d.a. come
Virginio Fadda o dai Comitati vadesi contro la piattaforma, ma anche dallo
stesso Ministero dell'Ambiente nella relazione di VIA all'ampliamento di
Tirreno Power: a pag. 14 leggiamo e riportiamo: (vedi documento a fondo
articolo)
"Dall'analisi delle concentrazioni di inquinanti nei sedimenti marini emergono
situazioni di contaminazione da metalli, IPA e PCB nei pressi di diverse
stazioni ed in particolare in corrispondenza dele principali zone portuali e
industriali quali Vado Ligure (...)"
Lì si andrebbe a scavare, rimestare e costruire. Vedete voi.
Ma Maersk, saprà? Si, no, quanto, come?
Vediamo: Digitando "Vado Ligure" sul portale di Maersk il risultato è "0
documents matched", idem digitando "Savona", anche in minuscolo.
Strano...
savonanews.it/…/maersk-effetto-annun…
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22/03/2011
Quotidiano online della provincia di Sa…
Contattiamo dunque l'ufficio stampa di Maersk a Copenhagen.
Mr. Rasmus Jorgensen cade dalle nuvole. Non ha mai sentito parlare del
progetto di piattaforma a Vado Ligure (a meno di un miglio da un'area marina
protetta.) Ma sa, la società è grande. Ci promette di informarsi e ci fa sapere.
Dopo un'oretta e mezza ci arriva da lui l'indicazione di cercare sul sito
APMterminals.com, per scoprire che tutto quello che c'è di Vado / Maersk è...
una riga a fondo pagina. Una. Evabeh. Ri-scriviamo e ci viene dato un nuovo
referente di APN Terminals tale Thomas. H. Boyd. Scriviamo anche a lui ma
non risponde...
Ma la richiesta di informazioni evidentemente porta con sé domande poco
rassicuranti, e cosa mai vista - in due ore fa il giro d'Europa.
PING! Arriva una mail, in inglese. Da Maersk... non è mr. Boyd: Leggiamo
curiosi:
Traduciamo (sempre male): La lettera illustra il parere positivo della VIA
regionale, ma specifica soprattutto che il progetto rispetterebbe la "Policy
ambientale" della Compagnia in quanto si prevede (traduciamo) di utilizzare
mezzi elettrici per movimentare i container e di applicare (non meglio
specificate n.d.r.) "energy-savings technologies" sui mezzi e negli edifici. (sic)
Addirittura? Però! Mica male come tecnologia. I muletti elettrici li usavano già
in tempo di guerra. E si capisce che è fondamentale per la policy rinunciare a
qualche motore diesel delle benne, con una centrale a carbone da 600
Megawatt lì accanto. Non c'è dubbio: la soluzione ambientale è certamente
questa.
Ma il bello vien dopo: A firmare questa email, in inglese, dopo 2000 km e
svariati interlocutori:Ebbene SI. Ancora lui: Mr. Carlo MERLI, stavolta
Managing Director APM Vado Ligure Terminals.
Che dire? Vada Sabatia caput mundi.
Ma quando i fili tirano e iniziano a vedersi, le magie dell'effetto annuncio
suggestionano un po'meno.
In bocca al Lupo.
Mario Molinari
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Savonanews.it analisi dell`effetto annuncio sui media