;' t9 ~ (~5 (} ( ~ ~ ~-~ ~·~ ~r-~~~.ue/~ · La guerra di Corea ha avuto come prima conseguenza che il problema della difesa dell ' Europa occidentale è divenuto attua= lissimo.- Non sono più possibili reticenze o illusioni.- Tutti \... ~ accadere UE hanno compreso che quel che è avvenuto in Estremo Oriente ~ da un giorno all'altro in Europa .-./ /utti sanno AH che la preda più sorv egliata e più desiderata dall ' imperialismo sovietico è l'Europa occidentale, perchè quest o territorio popo= loso, industrioso, è il .secondo complesso industriale esi stente nel mondo, dopo quello americano, ed è caduto in un tale st a to EU di disorganizzazione politica e militare, che se non ci fosse di mezzo l'America, l ' U.R.S.S. potrebbe · ingh iottirselo senza per uest o che alla crisi dell ' Estremo Oriente, Washington ri= ~- ~~'~!pende intervenendo 1 ma dichiarando: Euro J,vvfctft~ .~~ L' Europa ~ftt. +--t?. ~utto poichè democra tica va dunque difesa, e va difesa come un la minaccia è diretta contro tutti e non contro ~~ ~CA:/14-t:dt.t."- ~ ~~ -k .... uel singolo paese .- i! ' Jlf~ Ef~8i!liie che l ' idea :f-'JQ.ep~ - lis'tie: di una forza armata europea, di un .. esercito europeo, pre= dicata da tempo dai federalisti co me uno degli istituti fonda= EU mentali deg li ausp icat i Stati Uniti d ' Eur op a, è improvvisamen= te usci t a dalle mozioni, dalle dichiarazioni e dalla propagan= da federalista ed è divenuta argomento di discussione a Strasbur= HA ~· first.- AH ~~~ ' +~4~~~ questo o ~ i'~ (..,.J.~~~ vedere l ' Amer ic a ing olf arsi sempre p i -LÌ') . _e~sra , ed è d era UE .: f ,~~. HA y.cg~;)'r·~ difficoltà alcuna.~ E ' per quest o che l ' Unione sovietica desi= ~ ~.t 'f)f,f},,),), ~.. ~w-- ~ J;s 1e go , su tutti i g iornali, e persino nella conferenza dei ministri degli esteri delle potenze del Patto Atlantico..S" ·~ la saggezza cominc ~ a penetrare nelle teste dure e ti= mide . de ~·graRi i statiti democratici i quali da tre o quat tro an= · 1 .;.;. - 2 - ni hanno sprecato mili~di dollari, energie, speranze, possi= bilità, e forse ora all ' ultimo momento capiscono che solo un'uni= tà profonda, irrevocabile, esprimentesi in ultima istanza nell ' e= sistenza di un esercito fedele ad una sola bandiera, può salvare l ' Europa e la sua civiltà{ - UE Ahimè, nulla di tutto questo.- Gli statisti democratici del= l ' una e dell ' altra parte dell ' Oceano sono altrettanto fecondi in trovate pubblicitarie. ·~ l quanto sono sterili di effettive azio= anni , e ~~ chi 1e AH ni costruttive.- Hanno proclamato unioni economiche per due o tre ~ criticava ~ ~ un massimali~ta, un utopi= EU sta, un disfattista1 , e via dicendo.- Si dovevano~re le fon= J.dt\.,-..._:.~ . damenta soli~economiaj ~ ~ sarebbe venuto i~ tetto del= l ' edifizio, l'unità politica, la federazione.- In tre anni nessun ~ v ~~-0 ~~~~ serio passo è stato fatto verso l ' unità economica, Y E quando le chiacchiere infinite e assordanti che coprivano la tenace dife= HA ,/ Y, r;;-~ sa delle autarchie nazionali sono state dissipate dai colpi di ?·o~:~~~ cannone che hanno cominciato a risuonare in Corea, gli Europei ~~~ si sono accorti di es.s ere ancora deboli, indifesi e disuniti, UE r:;.k ,;,e,~ maledettamente disuniti dinnanzi al pericolo incombente.- ~·~ · fd'e~ f ~~~~~ • Da tre mesi a~ questa parte si sta svolgendo qualcosa che AH ·et......;---- ~--, potrebbe chiamarsiYf~r]a, se non desse più motivi di tristez= za cbe di ilarità.- Fra Stat m Uniti d ' America e Stati Disunì= EU ti d ' Europa è cominciato uno strano dialogo.-[Gli Stati Uniti hanno detto agl i Europei .di essere pronti ad aiutarli, ma che ~~ ~ provvedere ad armarsi sul serio poichè il compito del= la~difesa e~rop ea HA ~, . spettava sopratutto ~~ . a~l i G Bur op ei. -lGmi Stati Disuniti hanno applaudito (applaudono sempre quando gli Stati Uniti dicono qualcosa) ed hanno risposto che tutto ciò '·e ji sa= crosanto , ~ ~@ fatto il massimo sforzo p ossi= bile, ma che questo sforzo s *~ are~be ot ats ben poca cosa di fron= '' che essi ././. - 3 te al colosso ru sso , e che p erci ò il compito della difesa del= l ' Europa spetta, . sopratutto agli Americani, memre gli Europei ~ 17: j ~ ee~~bbePe dovtl~~riamente limitar~ ad aiutarli. ~LGli Stati Uni ~i quanto ~~ ~esse hanno P~a~o s ~ mostrando con l ' esempio della Corea , loro difficile impedire un ' inv asione avendo un ocea= CA, no di mezzo, e si sono stupiti nel sentir dire che non Europ a occidentale forze sufficienti. ~ Non si ~ e'e!aa~ ~ potute. in ado= UE perare an che il pot enziale umano e industriale della Germania?- ~i Stati Disuniti hanno risposto applaudendo ed osservando che tuttavia bisogna~ ·~ tener conto che loro eFaBo disuniti , pieni AH di reciproche diffidenze e paure, e che non po ~J~~ ammettere il riarmo della Germania. ~ [?li Stati Uniti hanno detto che si potr eb be riprendere l'idea che ave~~ ~~a~ sulla ~~~ u= EU ropea di un esercito sovranazionale ganizzazione unitaria della difesa , ed perme ~....-un ' or= ~~e~~e evit ~ tedesco.-~li rico= Stati Di= HA struzione di un vero e proprio e sercito g JLi?a:e.B.e suniti hanno applaudito ed hanno dichiarato Che essendo loro di= s uniti e spettando agli Stat~ Uniti la responsabilità pri ncipale della difesa dell ' Eur~ si accetta~o l ' esercito D~~ropeo, o ~' UE atlantico che dir si a patto che ciò signific ~ : a) crea= zione di un alto comando retto da un americano e responsabile di ~~ (comitato AH fronte men~~rciti ~~firti , , ~ · rappr es entanti dei vari s t ati; b) manteni= nazionali attuali; c) assegnazione di dei v ari eserciti n azionali al comando unico; d) ~·~~ EU LÀ-C."JU·v~ · l) s-al 9.9-l (pr oblema del "!A ~~c~ ~ - k ~c; · s~·,v..~·~a-Hsti eU:o:Pei, UJ;;lQ r4::: ( i) riarmo tedesco.- ~arturiunt _ monte~ •• la più irresponsabile genÌ a di catti= vi g overnanti che si sia mai vist a, si s ono sentiti HA ~lcu~i ~~·t:r so ~disf atti per aver f.elicemente superat o un altro scogl io conservando intat= te se non le loro sovranità,Yi meschini· interessi sezionali natura e conomica , militare, politica dei loro pae s i. - - 4 - Gli statisti americani sentono con inquietudine che non han= no attenuato affatto il pericolo di guerra perchè non sono riusci= ti a far sì che l ' Europa sia capace di difendersi da sè f 1 ed accan= to all ' aggravarsi della crisi mondiale sentono l ' agg ravarsi della vv-c&. ,., (... crisi istituzionale nel loro paese . - Hanno milit~ont~oco .ed ~temente il potere al potere civile, Bel= sottomesso ~ ~ si trovano in una situazione storica in cui "'"' devono giorno per giorno .. "' .. ..... ~ dare'P~teri,~omini efd~naro a: UE ~ 'l:ll.ale off.w ~-~ ~ ·e! g~nizzazione generali , e mandarli a comandare popoli stranieri.Mac .Arthur ~ ied. ~~~ da una diecina di anni non torna in America, ~ è il padro= non sempre coincide~n ~ ~ fa una sua politica efte AH ~ ne di 70 milioni di giapponesi, e quella del governo da cui dipende; il futuro generale in capo dell ' esetcito atlantico stanziato in EU Europa e composto di un nucleo centrale americano e ò:i repar= ti ausiliari forniti da stati europei vassalli, gettano sulla costituzione americana ~ che rassomigli~ai a quell~ HA di Silla, di Mario, di Cesare.- I recenti accordi non hanno affatto nemmeno avviato a ri= UE soluzione il problema della difesa europea.- Quale che sia l ' in= teresse americano al mant enimento di un ' Europa democratica, è illusorio credere che gli Stati Uniti possano mai organizzare una AH efficiente difesa europea che· renda inverosimile un • invasione, adoperando gli europei solo come truppe ausiliarie.- La difesa dell ' Eur~a in realtà può essere effettuata solo dagli europei EU stessi/J Che i singoli eserciti nazionali ~ae\e pup e coalizzati non possano farlo è evidente però oggi per tutti. i~aliano l ' hfi mostrato coa molta evidenza Enriques HA l'seor~ito Cosa sia JsgneleL ti nel namer o di agosto de "Il Ponte", e lo sLesso ra-gionamento si può fare per quello frane es e. L'' es orcit o te de·· ..s.co è ttno sp ettro che si dev-e evoca:re e che mette pau:ra al ]a pen5iero di ev-oearlo. ~ ./ ./. 30 - 5 C' è la possibilità dell 'esercito europeo.- Occorre però rendersi conto con chiarezza di quel che si intende dire con uesto termine.~ ~ europeo può esistere solo sulla carta e non nella realtà finchè non esiste uno stato europeo.- Immagina= te un po ' un esercito in cui il comand o sia scelto di comune accordo fra i rappresentanti di stati sovrani, cui ogni sta= met~endo a dispos{~~, ~ ~ercito nazio= OO"S .,a 8-:i~~~E_ie~~Iw:&tr:Lde~pl.~ to contribuisca ~ nale, ,...__.{...lf'UA'- semp re pensare che l'alleato di oggi po~b= l'alleanza militare Vcon tutte te d ebolezze .- Ogni stato continua a fare la sua politica e= dév~r stera e l be essere il nemico di domani, seg~eti, Uno stato f non può ~idargli penserà~ suo dovere e interesse è difendere una vasta zona europea o magari tutto il territorio ~altro HA le varie nazioni · alleate; dovere e tutti i mettergli a disp osizione tutte le sue forze.- EU p ropri pensep Geeapg~ ~QPiiie de l= che suo inter~sse è solo difendere i~confini 1 ~~ di= sint eress~ llo sforzo comune.- In caso di conflitto uno UE stato potrebbe pensare di non intervenire, o di fare una pa= AH arata; in tal caso il suo esercito s ~parirebbe da un uello i= EU taliano nel assurd,i' j . J ca 1fr HA ~w le~o= stat~.-~~ltre AH v'JJ~ . . ·lf. I ... cui UE ~-~-.~e~~ . njlessi t0ell ',clra il problema. ;Jel= c."f /'6. ' unif .;.;. - 6 - L'esercito europeo, condi fio~ -- sine qua non della difesa europea, per essere realizzato presupp one ~~eetJ!!iiQp.e .dk±tlì!D i soldati obbedisca= no tutti a d un solo potere, prestino giuramento ad una sola bandiera.- Questo potere deve essere capace di decidere indi= pendentemente dalla variabile buona volontà di questo o quel= d'~ suevr~sorse ~ f "'~n anz~ar~e . . \.14, ~;J . con J ~ra= l o s t a t o ; d eve d ~sporre limentare l'esercito; deve condurre una politica estera unita= ria a nome di tutti g li stati che lo compong ono; deve control= ~-- economica,.t;:;e~ UE lare gli istituti fondamentàli della vita l'e= conomia è la principale di tutte le armi di cui si dispone.- 9J 6;:: e ;p.eth - E: r 1>6(. ~Jt=a una AH ~ i4ttc~~ ~~ volta, come all ' inizio del piano Marshall, gli statisti europei fanno la politica degli struzzi. ~ rifiutan~ -+"~ s~e.- EU di guardare le cose così come realmente l Vog liono la frit= tata dell ' esercito europeo senza rompere il guscio del l e uova delle sovranità nazionali.- Ma ciò non è possibile.- E' un in= EU AH UE dolori.- HA p~gano HA ganno; e tutti gli inganni si al l a fine con amarezze e ' l 1.. MONDO- 25 ovvemhre 1950 • Pag. 4 .. , •' AH UE PRIMO PREMIO. - L'annuncio dei provvedimen-ti di legge contro il MSI ha consigliato a un giornale neofascista l'apertura di una nuova rubrica intìtolata Il MSI al contrattacco. Vi si riportano le notizie relative alle manifestazioni di protesta inscenate in tutta Italia dagli aderenti al Movimento, e particolarmente dai Gruppi Giovanili. La rubrica è contraddistinta da un disegno riprodi.J cente un ragazzo in camicia nera con la mano destra alla bocca nell'atto di emettere quel particolare suono labiale detto fascisticamente pernacchia. « Questa settimana n, avverte il corsivo eli presentazione , « il posto d'onore spetta ai ragazzi del G. G. di Verona i quali si può dire non siano stati un solo giorno inattivi n. Ecco i titoli di merito per cui i ragazzi veronesi si sono meritati l'ambito premio: 28 ottobre u.s.; lacerazione dei "manifesti provoca tori" affissi dalla DC e da altri partiti de mocratici. 4 novembre , partecipazione alle manifestazioni patriottiche chiuse al canto dell 'cc Inno a R oma» e distribuzione grat uita durante il passeggio pomerid iano della « stampa nazionale >l. 5, 6, 7, 8 u .s., manifestazioni varie contro la c< provocazione governativa >l. 9 u.s. (notte), · scritte sui muri e sugli argini del finme Adige . 9 u.s. (giorno). tafferuglio davanti alla sede della DC: c< i democristiani, invano provocati e se pure dieci volte più numerosi, non reagivano mentre i dirigenti spariti all'interno avvertivano telefonicamente la Questura n. 10 u.s., occu · pazione della sede centrale della DC : , "i nostri giovani si accampavano nei ' locali sedendosi sui tavoli e per t erra ed affermavano la loro intenzione dì fare di quelle au le sorde e grige un bivacco di manipoli n. 12, 13, 14, 15, u.s., rinnovo delle scritte sui muri e sngli argini del fiume cancellate dalla polizia: c< Sulla sede della DC veniva scritt o a caratteri cubitali: ai venduti alla Russia, all'America e al Vaticano noi venduti all'Italia sputiamo in fa ccia n. EU "' HA ....... l/ _,~ ,, _ _ __ _ ' pochi mesi o i framcesi avranno preso e portato molto innanzi una seria iniziativa per la creazione di uno Stato fed erale continentale che comprenda Francia, Italia, Repubblica federale tedesca e B enelux, o ci saranno forze armate tedesche; 3) il governo tedesco ha dichiarato di accettare di discutere il piamo Pleven purchè si pr.eveda per la Germania una condizione di parità nel comune organismo politico europeo; 4) il parlamento italiano I DUE SOLI. - I pensionati del Altiero Spinelli chiude lif. discussione iniziata comune di Soresina (prov . di Cremo(p iù saggio malgrado il male che se na) aderenti alla CG IL hanno inau"Mondo" sul problema della difesa europea n e dice, di molti giornalisti italia- gurato domenica ~corsa la loro nuova ni) ha invitato il governo a secon- bandiera. La bandiera è formata dai dare e prender e iniziative per la colori nazionali con al centro, nella creazione di un parlamento e d i striscia bianca, lo « stemma del Penun governo europeo fra gli Stati sionato n disegnato per l'occasione da bero insieme, ma se sparassero solo 1·icane ed un suo dipendente, ma a disposti a farlo, considerando ciò un pittore locale. Lo stemma censiuno d ei due, o se non sparassero, i quello di due sovrani di pari gra- prem essa del consolidamento della ste in una corona d'alloro che .racun piccolo globo terracq ueo. due eserciti, cioè i due ftati, pen· do. Cioè se sarà il governo degli difesa europea e del riarmo tede- chiude In cima al globo si levano due vecserebbero più alla eventualità di !:ìtati Uniti a comandare l'esercito . sco; 5) gli Stati Uniti esitano di chietti, la donna con una veste nera una guerra fra loro che a quella di europeo, sarà poi il Pentagono a fronte alla prospettiva di inimir- lunga sino a terra, l' uomo con il bauna guerra in comune. Per car W, t~o mandare in maniera sempre più carsi la Francia, o di cominciare a stone, che salutano festosi il sole Dadi p atria non mi soffermo a p arla-. decisiva il governo americano. Così fare i padroni che damno ordini ed scente. Un esponente del socialismo re di quel che penserebbero l'eser - muoiono le d emocrazie. E se per e~e~uono rappre~aglie con~o i riot- . / locale h.a inaugl!ra_to la banclie.ra. con cito e lo Jtato italiano. salvare la liber tà dal totalitarismo tos1; 6) la R1~na, benche sempre v-_ft!cunc: parole ·d1 .circostanza. Egh ha Se invece conta in ultima istan sovietico, si deve marciare a occhi p e~colosissima, ha preso una tale sottolineato ~he 1l ~ole 1_1ascente del~a in Corea da sentirsi indot- speranza, cleJ l?ens10~at.l è lo stesso za l'ordine d el comandante atlan' chiusi, accompagnati dalla garrula tscqpola d t d'1 sole dell avvemre soc1ahsta « sole che d . ·, tico, ciò significa che il manteni · loquela di giornalisti miopi, verso e . nell'umano consorzio a cui si tende a a essere assa1 pm_ pru mento d ella sovranità è un' altr?. un regime di Cesari e di Wallen- quan~o sognava poch1 mes_1 fa, 1_1 troverà una sola classe, ·quella dei fola per altri gonzi. Quei soldati stein , è proprio il caso di chieder- ch e ?a ancora un cert? penodo d1 lavoratori, basata sulla pace, sul lavoro, su lla giustizia n. Considerata la non sarebbero più forza· armata dì si con S. Marco: cc Quid enim pro- respiro a ll 'Europa occidentale. presumibile età dei due vecchietti i:n questo o quel paese. Sarebbero for .. derit homini, si lucretur mundum DESTA congiuntura ecc.ezionalisattesa degli a umenti l'avvicinamento za armata a çliPl?osizione ... di chi! tohtm; et detrimen,tum animae sima non çlurerà a lungo. Quel dei due soli è stato trovato di dub .. Creda che pc,; cenomer}i d~lh vi ' S1'·ae far:;at? >l. ~lJ.t uCct) t le: ~ un Jet...i~v é\. ~L-LO \.Ì 1 oio !)'U,i:O. ta polltica c_,~ .ot!rnp0cauea: slanc Per sfuggire a questa a lternati- coraggio civile europeo. E noi lo STORIA DI UN BACIO. - Un 'acosì sconsolanti come il fatto eh•.:• va di un esercito europeo che esi- chiediamo ad alta voce con insiuomini, i quali scrivono su orga-i sta solo nella carta o di un eserci- stenza anche agli on. De Gasperi spra polemica è da circà quindici giorni in corso tra l'O sservatore ro ni politici democratici seri, che to europeo che non sia sottomesso e Sforza. Occorre che almeno un cioè si propongono di educare la. ad una sovranità europea, ma che governo contimentale europeo si ri- mano e Il Paese. Si tratta di stabiopinione pubblica, siano diventat, ne sia viceversa il sovrano, si cerca volga agli altri, che si trovano di lire la liceità o meno dei baci che i fedeli usano deporre ai piedi delle così ott usi ai problemi ·veH---e-per ' di battere una via di mezzo. Si fronte agli stessi problemi, alle croci e delle statue di santi provvisti ciò sress& reali deHa politica, d a pensa che accanto all'esercito unidi particolari indulgenze. La questioaver dimenticato persino l'elemen · ficato ci dovranno ancora essere stesse preoccupazioni, proponendo ne viene considerata sotto il triplice di convocare subito una Assemblea tari~sima nozione secondo la q ualf' etico, igienico e religioso. gli eserciti nazionali, per tutti i Costituente europea Ira gli Stati di- aspetto ' . . .:1 ...... - ..... hl ... ._.. .... __ .:...,....,.---...:1; ..... 1 .... ............ 11 ""' ...... ..... .. + AH CHI COMANDERA IN EUROPA? HA EU ARTICOLO da me pubblicato cinrtue settimar:e or sono sul cc Mondo >> e stato seguÙ ') da una discussione eu\ h anno partecipato il gen. Gabriele Boglione e Aldo Garosci, ed accompagnato da tre articoli di Antonio Calvi, ch e, pur senza fare riferimento a lla nostra discussione, si occupano dello stesso argomento. Debbo confessa·r e che quando ho scritto l'arti colo non avrei mai pensato che in un mese gli avvenimenti si sarebbero dati la briga ~sottolineare in modo così netto 1e tesi sostenrute da Garosci e da me. Avevo detto ch e il mantenimento d ella sowanità in politica estera avrebbe impedito la formazione di un esercito e uropeo. La risposta dei fatti è venuta subito. L a Francia non ha accettato le decisioni di New York; il riarmo tedesco e la nomina del comandante supremo sc5no stati rinviati. Quantunque tutti i saputi assicu•r assero che ormai non c'era più da discutere, essendo la d ecisione già stata presa, tutto è rimasto campato in a ria, perch è evidentemente i governanti degli Stati Uniti , i quali h anno più senso di responsabilità dei giornalisti che impartiscono loro quotidianamente insegnamenti nel corso dei quali non guardano mai a l di là della punta del loro naso, h anuv c..apilo c..Le ll rialiHO della. Germania implica va il distacco a brevissima scadenza. della Fra ncia da quella vaga e f·r agile, ma pur importante cosa, che è la comunità d ei paesi democratici. Gli Stati Uniti non h anno evidentemente dimenticato che è ancora formalmente in vigore, e ch e potrebbe essere rispolverato da un giorno Lal-... UE p1u unico che raro: i delegati all'ONU dell'URSS (Malik), della Gl·an Bretagna (Jebb) e degli Stati contemporaneamente la mano per dare la loro approvazione ad- una proposta della · presidenza. Con questo articolo nel numero 42 del DI ALTIERO SPlNELLl abilità di matematici che possa risolvere il problema della quadratura del ciifcolo. O si deve limitare la sovranità d egli Stati europei, o si deve rinunziare alla forza a'fmata unitaria, contentandosi di una coalizione, come ce ne sono state sempre nella storia europea. Per mostrare che la quadratura del cerchio era possibile Antonio Calvi si è dato ad elucubrazioni veramente strane. Ha sostenuto a·nzitutto che il Patto atlantico non prevede l' astensione per decisione unilaterale di u,no degli Stati firmatari in caso di guerra, ma solo l'astensione per decisione collegiale . Dato e non concesso che ciò sh esatto (non concesso perchè l 'art. 5 del Patto atlantico dice: cc ... se l'attacco si verificherà. . . ognuna di esse ... assisterà... intraprendendo, individuamen t e o di concerto con le altre parti, l'azione che "giudicherà" necessaria, i vi compreso l'uso delle forze armate ») , resta il fatto ch e a l momento decisivo d ell'inizio della guerra, uno Stato :-n Q ~ ~, • u. vv..l.ù' lY Cl. J. J, 5VV V.lJ..lV d.lH Cl ! CiLUU . \......O SI muoion o le dem ocrazie . E se per salvare la libertà d al t otalita rismo sovietico, si d eve m arcia re a occhi chiusi, accompagnati dalla garrula loquela di giornalisti miopi, v erso un regime di Cesari e di Wallensteìn, è proprio Ìl caso di chiedersi con S. Marco: << Quid enim proderit homini, si tucretur mundum totum; et detrimen-tum animae s11-ae fa cjat? >1 . .• · UE AH Il fatto è che gli eventi marciano ormai ad un ritmo più rapido di Mo' di corollario, di non lieve quel che sospettino il generale Boimportanza, è da aggiungere che glione e l'amico Calvi. Essi credola presenza nel corpo politico no che quando si parla di federadegli Stati Uniti di un possente_ ,;c-,__o-;.;-~,.._:;z~io;;n:;:e~~slf;-.'Pp~a.,rl,n-i-+.,d""i-"'una behla cosa mando militare americano, .f, • che fare o che dal territorio americano, con appena ora che fare con mercenarie non americane gli eventi quotidiani, e si limitano ~;cerebbe ancor più il pPrciò a commentare solo quel che militari in America. Si .,,..,,-Ll;.,r,.,.,...;h_ succede ora per ora senza cercare be pericolosamente la mai di antivedere. Non è v ero che tuzionale americana , siamo lontani dalla possibilità di <1.perta per chiunque ab realizzare una federazion e sul cont o di storico e che si è tinente europeo. Mai, dalla !ine Jere plasticamente oersiJno l.al della guerra ad oggi, ci siamo stati ma sotto forma così vicini. Infatti :• r) E' ormai ' Wake fra Truman chiaro e scontato che per ora l'Inehe rassomigliava all 'in.conti~Q ghilterra non accetterà legami fetra il capo delle forze a.•••ua.~v 1, a.t.uo;:;- derali; 2) è ormai chiaro che entro A 1 ~ Per sfuggire a questa alternativa di un esercito èuropeo che esista solo nella carta o di un esercito europeo che non sia sottomesso ad una sovranità europea, ma che ne sia viceversa il sovrano, &i cerca di battere una via di mezzo. Si pensa che accanto all'esercito unificato ci dovranno ancora essere gli eserciti nazionali, per tutti i paesi fuorchè per la Germania, la quale dovrà contribuire solo all'esercito unificato. In altre parole la Germania fornirà solo mercenari al potere superiore, mentre gli altri vassaUi saranno semi-indipendenti, come i cosacchi sotto lo Zar, come i reguli di Roma , come i rajah dell'impero inglese. Tutto ciò le orgogliose nazioni europee, che sembrano non poter proprio limitare le loro sovranità federando si perchè troppo onuste di gloria , se lo lasciano dire ogni giorno da giornalisti e da governanti senza arrossire. Questa soluzione è la peggiore delle tre agli effetti miEtari. Perchè gli eserciti nazionali saranno più deboli essendosi dedi cata una parte d elle risorse nazionali all'esercito comune, mentre l' esercito comune sarà troppo piecolo per risolvere effettivamente il problema della difesa europea. Inoltre i tedeschi non si adatteranno mai, ed avranno ragione, ad essere vassalli inferiori agli altri, e,. continueranno ad essere rosi dall ~s nazionalismo. EU HA UE , - - - -- -- - --r-- . . ..., • re di quel ch e p enserebbero l 'eser cito e. lo -ft at o ital~ano . . . Se mvece conta m ultima 1sta n za l'ordin e d el comandante atlanl tioo, ciò significa che il manteni · mento della sovranità è un' altr;. fola per altri gonzi. Quei soldati! non sarebbero più forza· armata d1 que$to o quel paese . Sarebbero for.l za armata a di!O-posizione ... di chir Credo che pc;; r.enomeuL.della vi ~ . ta po).itica L. _ . • cmporanea smnc così sconsolanti come il fatto ch(:l uomini, i quali scrivono su orga·, ni politici democratici seri, che! cioè si propongono di educare la1 opinione pubblica, siano diventat1 così ottusi ai problemi vefi e pet'i ciò s~ reali deUa politica, d;; aver dimenticato persino l'elernen tari~iina nozione secondo la qualr il problema primordiale nella struttura di qualsiasi comunità barbara o civile, libera o servile, democratica o autocratica, è quella di chi controlla la forza armata. Poichè chi la .controlla è il vero sovrano . Il resto son fanfaluche. Controllerà questo esercito euro~eo, sottratto alla sovranità degli :Dìtati europei, chi lo pagherà e gli darà gli ordini. Allo stato attuale di cose questo esercito, se si formerà veramente, sarà pagato .dagli Stati Uniti, in parte direttamente, in parte indirettamente, in quanto gli Stati Uniti pagheranno gli Stati europei affi.nchè questi contribuiscano alla formazione dell'esercito unico. Comanderà l' esercito un generale che nominalmente sarà generale d el Consigli-o atlantico (come MacArthur lo è delle truppe dell'ONU), ma in realtà degli Stati Uniti. Cioè il vero sovrano saranno gli Stati Uniti. Le truppe provenienti dagli altri paesi, pagate dal contribuente americano, sottratte alla sovranità dello Stato nazionale, saranno truppe mercenarie, piaccia o non piaccia il tern1 ìne al generale Boglione. · AH p ._ semp re nella st oria e uropea. Per mostra re che la qua dratura del cerchio era possibile Antonio Cal vi si è dato ad eluc ubrazioni veramente strane. Ha sostenuto a·nzitutto che il Patto atlantico non prevede l'astensione per decisione unilaterale di uno degli Stati firmatari in caso 'di guerra., ma solo l'astensione per decisione collegiale . D ato e non concesso che ciò si_:1 esatto (non concesso perchè l ' art. 5 del Patto atlantico dice: « ... se l'attacco si verificherà.. . ognuna di esse .. ·. assisterà... intraprendendo, individuamente o di concerto con le a:ltre parti, l'azione che "giudich erà" necessaria, i vi compreso l'uso delle forze armate >>), resta il fatto ch e al momento decisivo dell'inizio della guerra, uno Stato ch e mantiene la sua sovranità, può sempre dire che non reputa opportuno intervenire. Se, nel momento in cui il paese A, aderente al Patto, foss e aggredito )(il_paese B decidesse a torto o a1 ['agwne, ma comunque nel pieno esercizio dei suoi diritti sovrani, di astenersi dal prend ere le armi, a chi dovrebbero obbedire i reparti versati nell' esercito comune? Al governo del proprio paese o al comando militare unificato? Si prega di r~pondere con precisione e non facendo i giochetti che ~a Calvi quando dice che, ad esempio, la Norvegia potrebbe astenersi da un intervento nel Nord della Sca·ndinavia e tuttavia le sue truppe potrebbero combattere in Germania . Lo stato di guerra fra due paesi non è determinato dal fatto che .si combatte alle frontiere comuni, ma dal fatto che i soldati di un paese ammazzano soldati e civili dell'altro. Se il gen. Boglione si trovasse a capo di reparti italiani dell'esercito unificato e ricevesse dal suo comandante atlantico l'ordine di sparare, e dal suo governo italiano l'ordine di non sparare, a chi obbedirebbe? Qui, ridotto ai suoi termini più semplici, ma nie:cte affatto semplicistici, è il succo di tutta la faccenda dell'esercito europeo. Se conta in ultima istanza il comando del governo nazionale, ciò significa che l'esercito europeo o atlantico che dir si voglia è una fola per gonzi. Siamo di fronte ad una semplice coalizione di antico stile. Ed in tal caso non facciamoci illusioni: la presenza di due eserciti, francese e tedesco (per non parlare che del problema cruciale) avrà come conseguenza che, si, se i russi commettessero la · follia di sparare contemporaneamente sugli uni e sugli altri, essi combattereb- HA EU .. n 1 sapun assiCU(I"assero cn e orma1 non c'era più da discutere, essendo la d ecisione già stata presa , tutto è rimasto campato in a ria, perchè evidentemente i governanti degli Stati Uniti, i quali hanno più senso di responsabilità dei gio~ nalisti che impartiscono loro quotidianamente insegnamenti nel corso dei quali non guardano mai al di là della punta del loro naso, hanuo ca_[JiLo d.1e il ria1.uo ddl<L Germania implicava il distacco a breVissima scadenza. della Francia da quella vaga e kagile, ma pur importante cosa, che è la comunità dei paesi democratici. Gli Stati Uniti non hanno evidentemente dimenticato che è ancora ~ormai mente in vigore, e che potrebbe essere rispolverato da un giorno all'altro, un patto di alleanza fra Russia e F ·ra.nçia; sanno che se si ricostituirà una rivalità franco-tedesca in Europa, ogni prospettiva di orientamento politj.co e militare comune .clell'Europa occidentale sarà una ~se senza senso. Ma anche se per caso se ne fossero dimenticati, ci sarebbe stata l'URSS a ricordarlo . L'accoglienza fatta dai francesi él.llle proposte russe sulla Germania, mostra l' enorme facilità che ha l'Unione Sovietica di reinserirsi nel gioco diplomatico di una Europa occidentale dominata d alla rivalità fra i due suoi Stati principali. A v evo detto che la sovranità in materia finanziaria provocava una disformità di atteggiamenti nei singoli paesi di fronte al problema del r.iarmci; ed è sopravvenuta a dimo!·.trarlo la polemica :lira Dayton e PeHa, circa la quale non era un "'egreto che si trattava non di in- :l:lazione o non inflazione, ma di una richiesta di forzare gli investimenti a scopo di preparazione militare. Di fronte a questi fatterelli, alla domanda del generale Boglione se s1ano da considerare: « semplicisti Lutti i dodici ministri degli Esteri -lel Consiglio atlantico, e con essi i loro governi che a quell'impegno li hanno autorizzati >>, è da rispon:iere che il rimorovero andrebbe espresso co~ termini più duri di qu el che 0 contenuto n ella parola <·: s<'Jnplicisti >>. Essi hanno tentato dì risol ù :> W il seguente problema: Come è possibil e creare una forza armata milibre poc la difesa dell'Europa senza tocc.are la piena sovranità degli .,tati europei e senza ridare la piena sovra niti alla Germania? Il problema è senza soluzione, e non c'è abilità di ministri che possa risolveilo, come non c'è scen'te . un esponente del soc ialismo contro i riot- .l locale ha inaug~ ra_to la bandie_ra. con tosi; 6) la R&ia , benchè sempre v-_f1Jc un~ parole ò 1 _cn costanza. Egli ha p ericolosissima, h a preso u na tale sottolineato ~h e 1l ~ol~ r:ascente della sc..P- ola in Corea da sen t irsi indot - speranza, deJ l?e n s 10~at.1 è lo stesso LW . ., d . sole del! avvemre soc1a hsta ,, sole che t a ad essere a ssai pm_ pru ~mte ~ 1 nell'umano consorzio a cui Si tende qua n~o sognava poch1 m es.1 fa, 1.1 troverà una sola classe, ·quella dei che ?a ancora un cert.o p enodo dt lavoratori, basata sulla pace, sul lare$plTO all'Europa occidentale . voro, sulla giustizia n. Considerata la presumibile età dei due vecchietti ;n ÙESTA congiuntura eccezionalisattesa degli aumenti l'avvicinamento sima non çlurerà a lungo. Quel ?ei due soli è , stat6 trovato di dub .. .:.li e;; l,CL01 te t; un ùeLi:sv a n .u Ù1 Ul() !5U::>W. coraggio civile europeo. E noi lo STORIA DI UN BACIO. - Ùn'achiediamo ad alta voce con insi- spra polemica è da circa quindici stenza anche agli on. De Gasperi giorni in corso tra l'Osser~atore roe Sforza. Occorre che almeno un mano e Il Paese. Si tratta di stabigove.rno contilnentale europeo si · ri- lire la liceità o meno dei baci che i volga agli altri, che si trovano di fedeli usano deporre ai piedi delle fronte agli stessi problemi, alle croci e delle statue di santi provvisti stesse preoccupazioni, proponendo di particolari indulgenze. La questiodi convocare subito una Assemblea ne viene considerata sotto il triplice aspetto etico, igienico e religioso. Costitu ente europea .fra gli Stati di- L'ha aperta il giornale comunista cosposti a parteciparvi, la quale ela- gliendo lo spunto da un cartello vibori un progetto di costituzione sto in una chiesa ove si prometteva, federale da sottoporre all'approva- per l'appunto, un certo numero di zione degli Stati . Quando quella giorni di indulgenza a chi baciava il impotente lega di Stati sovrani che piede di una certa statua. n giornale erano prima del 1787 gli Sta1:i Uni- ha chiamato in causa la Scuola di ti d'America ha deciso, pratica- Salerno, il codice penale, i bavaglini m ente su iniziativa di uno Stato, la igienici dei bambini con su scritto Virginia, di convocare la conven- non . mi baciare, Dante, Sismondi, Manzoni e lo zio di Manzoni Cesare zione di Philadelphia, è accaduto Beccaria. L'organo vaticano ha reche, n el giro di cinque o sei mesi, plicato citando il Vangelo, Pio VII, l'America, che non aveva nè gover- il prof. Mantegazza, Verdi, Beccaria no, nè parlamento, ·!llè finanze, nè e il nipote di Beccaria, Manzoni. Esamministrazione, nè esercito al di so ha respinto il riferimento al codice sopra di qu elli dei singoli Stati, e penale precisando che " liturgicamenche an da va verso la rovina, ha te non ci sono pei fedeli baci d'obbliavuto tutto ciò, ed ha iniziato la go n e che cc il bacio religioso è sempre facoltativo e sempre condizionato sua ascesa irrefrenabile. al costume e all'educazione dei fede Una iniziativa simile può verifi- li». Alla polemica sono state sin ' ora carsi in Europa nei prossimi mesi. dedicate sei puntate per un importo Tutte le condizioni ci sono. Ma, complessivo di circa mille righe di perchè l 'occasione non sfumi, vor- stampa . remmo che uomini che contribui- <<Una rispllscono a formare l'opinione pubbli- staAUTOMATISMO. così unanime è stata possibile ca, come Boglione e Calvi, non in- grazie all'atteggiamento veramente gannino sè stessi ed altri, affer- democratico del governo polacco che, mam.do che c'è la possibilità di per concedere l'ingresso, non ha chiecreare una seria. difesa militare del- sto quali fossero le opinioni neppure la democrazia sul continente eu- di un solo delegato: monarchici , catropeo senza la creazione di uno tolici , liberali o comunisti, di tutte Stato federale continentale. Senza le delegazioni, per il solo fatto di questa condizione non c'è ch e la essere delegati al congresso, ricevevano automaticamente il visto polacprospettiva di andare; Ìln mezzo ad co. Grande e autentico rispetto per un mare di chiacchiere, verso la la libertà ... >> (Da - una cronaca delrovina o verso la servitù o verso l'Unità sulle vicende del Congresso entrambe. della Pace spostato da Sheffl:etd a Grazie al cielo questo tentativo Varsav·ià). può oggi essere fatto, malgrado la I TITOLI DELLA SETTIMANA. ostilità inglese, perchè c.' è oggi la L'inquisizione democrista all'opera protezione amica dell'America. Ma L'ombra di Torquemada _ Fede e ganon fidiamoci troppo della prov- lera - Avanti i giovani! - Il sabato videnza, la quale offre delle op- fas(;ista e il suo duplice valore - Musportunità, ma punisce crudelmente solini nell'Ordine dei Serafmi - Fachi non le vuole cogliere. L' Ameri- rinacci a Cremona _ Lo sport fascista ca ci è oggi amica, e vuole restar- nei giudizi di un francese - I nostri ci amica.. Non obblighiamola col morti - L'Italia dei comba ttenti c nostro comportamento a diventar- dei reduci grida il suo basta ai profanatori - Si può ancora rimediare . ci padrona. (Titoli dei giornali neofascisti d ella ALTIERO SPINELLI se ttimana) . ~ ~· v , .P""'-'''-'"1 '-'" "' u&tutu u[uun eu e~eguono rapp~esagli e Q -. ................... ------------------~~-- - ---------- - ~----- ----- --- ------------- - -- -~-----~~~~~ IL MONDO- 25 uovemore 1950 · Pag. 3 EBBO esser grato a Giu:>eppe Alpino p er le osservazioni contenute nell'articolo « Disoccupati in attesa », p erchè esse, offrendomi lo spunto per ritornare ~ul prbble1na della disoccupazione e su quello strettamente connesso d el risanamento delle aziende parassitarie, mi p ermetteranno, forse, di chiarire il mio pensiero in proposito meglio dì quanto non sia riuscito a fare nel precedente mio articolo su « I parassiti del sussidio » pubblicato sul numero del 26 agosto scorso di questo settimanale. L 'argomento è del resto di tanta importanza p er l'economia del paese che (anche a costo di ripetere cose già d ette) mette conto di dis:mterne il ·più compiutamente possibile da tutti i punti di vista. Mi sia consentito anzitutto di affermar e che a nessuno più che ad un meridionale ch e di questi argomenti si si~ occupato e che abbia avuto occasionè di stare talvolta a diretto contatto con le masse rurali del SucJ, può meglio apparire i:n tutta la sua manifesta ingiustizia lo stridente contrasto esistente fra le condizioni di vita d egli operai delle aziende parassitarie e quelle d ei braccianti agricoli del Mezzogiorno, i quali in m edia solo per 150-18o giornate all'anno ri escono a spuntare u:n misero salario camminando e lavorando dall'alba al tramonto nelle desolate campagne d elle zone latifondistiche. Ma proprio perchè tale stato di cose è ormai consolidato da decenni, non si può, a mio avviso, sperare di poter ristabilire di botto la giustizia conculcata. Altrimenti si corre il rischio di cadere 1!1ell 'astratto ·e di contribuire, senza volerlo, al m antenimento in · vita- dell'attuale assetto delle aziende parassitarie, cui soPo oggi legati moltepli- · ci interessi, oltre quelli di limitate s::-.hiere di operai privilegiati. Ora, per giudicare il problema del risanamento di queste aziende con la n ecessaria compiutezza ma senza alcuna passionalità, è d'uopo chiedersi quali prospettive di pratica attuazione potrebbe avere il puro ~ semplice licenziamento, coi normali sussidi, del p ersonale esuberante. Non certo molte. Perchè, a mio avviso, non soltanto l'attuale governo, ma forse neanche un gover.no dittatoriale avrebbe la forza di effettuare il licenziamento di a lcune diecine di migliaia di opera i fortemente organizzati che anche in passato fruirono semLa scala immo.h ile dei salari. pre .di una situazione di privilegio. IJ'altra p arte, la linea di condotta fin oggi seguita (consistente nell'accollare la mano d'opera esuberante alle aziende economicamente inefficienti, salvo poi a concedere ad esse sovvenzioni e privilegi attra,·erso gli aumenti del fondo di dotazione dell' IRI, i prestiti FIM, 1c garanzie d el Tesoro per l' emissione di obbligazioni, ed il rinsal0 rtmentn rli un'alta protezion P- 9oLa nog!ra d isoccupn:r.im:a; F -. }h·à essei'e gr a. .!.:. <;.!.;J'l.;;;:J t~ ce ~ uinata soltaut &:;e ai iH't'à il ganal e) è stata deleteria p er la vita coraggio e la forza di adottare una "terapia urto", concentrando i mezzi disponibili in d el p aese. Qu esta linea di' condot. ta ha infatti reso passive anche le quei settori nei quali gli sforzi da compiere possono assicurare il massimo rendimento imprese che altrimenti avrebbero avuto la possibHità di avere una g estione economica ; ha contribuito larga m ente ad attenuare lo stimolo a ben operare nei dirigenti e n egli operai; ed infine, ciò ch'è ancoPassando ora ad esaminare le ra più grave, ha fatto in modo che nostra inferiorità economica nei riscontro un affievolimento della « produttività tecnica>> e non già, coesione e quindi della forza po~- come si dovrebbe, in base alla conseguenze sulla produzione di il costo della assistenza sociale ef- c.onfronti degli altri paesi. @] UE HA EU AH UE l AH • HA EU • LA DISOUUUPAZIONE AGGREDITA DI GlUSEPPE DE MEO A __ - 1 ' _1 - - • 1 ' • J quali è inutile insistere·. Val qui però la pooa di sottolineare la grandissima importanza del libero accesso ai mercati interna+ionali delle materie prime, il ·quale potrebbe essere accordato senza inconvenienti alle industrie trasformatrici, allorquando taluni settori che attualmente producono le materie prime per quelle · fossero completamente pio, un impulso rebbe dato all'i'rldttsti~ ~ne<:ca.nic;a (che conta iJ.ieci volte I;Uétg~[lOJre senza stij (pur .t <~nejpdo mo.\~ o neffl CJP'JportEln spesa~ ne di gr:an1de;~z;a .~<rt . utll.-d liardi anriui : risulterebbe quella l'-· corrispondente intero se.latio ,,-. percepito da tu gli addetti a lla siderurgia nel corso di un anno. Il minor prezzo della materia prima si i radurrebbe immediatam en1Je in w1a riduzione di prezzo d el prodotto finito cui seg uirebbe subito l'espansione della domanda interna ed estera, e quin · in definitiva, l' aumento delle .'tà lavorative economicamente utilizza· bili. Tutti, infatti, si r endono in tuitivamente conto della grande importanza delle materie prime in qualsiasi i>ndustria. :rfon sarà tuttavia inutile ricordare che ad esempio n ell'industria automobilistica (un'industria che dovrebbe trovare condizioni largamente favorevoli nel nostro paese a causa delle elevate aliquote di lavoro da essa assorbite) il costo d ei materia li, in buona parte ferrosi, incide per circa il so % sul prezzo di vendita dell'autoveicolo; mentre ad esempio il costo delle lamiere a profondo stampaggio da essa sopportato per effetto della protezione siderurgica, è di 220/250 lire al Kg . contro 97 lire in Francia, 47-58 lire in Gran Bretagna e 76-120 lire negli Stati Uniti. di terminare, mi sia consentito di fare qualche breve considerazione sulla proposta contenuta nell'articolo «Disoccupati in attesa» rivolta a lenire la disoc cupazione. Essa si concreterebbe , in sostanza, nella più equa ripartizione dei posti di lavoro dispon ibili fra i capi di famiglia, e quin·ii nella eliminazione dei « salari multipli » vale a dire del cumulo di due o più salari nel medesimo gruppo familiare . Ora, non v'è dubbio che UJn simile provvedimento, mentre instaurerebbe una maggiore giustizia distributiva, accrescerebbe, in certa misHra , le probabilità pei capi famiglia di trovare o::-.cupazion e . E' d'Ul.•J?O tuttavia chiedersi fino a qual punto,-. in un paese che n ella grande maggiorahz;. ~ o.èomposto di povera gente (come ha messo anche in evidenza un 'interessante indagine dell'Istituto Doxa), possa essere attuabile, daU'aspetto politico e pratico, un provvedimento come quello proposto. Ma, d'altro canto, anche a prescindere dalle effettive possibilità di attuazione (sulle quali lo stesso proponente esprime delle riserve} P ... .: .... : RIMA - ~ ~.). .l - - - - .l - - ~ - •, " • ' • pre di una sit~1-~;i~~e di--P~i~-il ~g~. quei settori nei quali gli sforzi da compier~ possono assicurare il massimo rendimento l DI GlUSEP'fE DE MEO EU · Chi, d el r esto, avesse dubbi sull'importanza psicologica e quitndi politica di siffatta concentrazione, non avrebbe che da considera re il peso re~ativamente piccolo ch e nella vita politica italia na ha sempre avuto il proletariato agricol o ; il quale·, essendo disseminato su migliaia di chilometri quadrati, h a evidentemente possibilità di gran lunga minori di quello industriale di far sentire la sua voce . Ed è mol.to probabile, anzi, che proprio a causa della prevedibile diminuzione d ella forza politica delle maestranze, il sistema proposto incontrerebbe la vivace resistenza di alculli dirigen ti sindacali . Si osservi poi che col sistema stesso verrebbe a mancare il punto d'appoggio delle cosiddette «esigenze sociali» che viene invariabilm ente adoperato per far leva sul governo e per spillare decine di miliardi d ei contribuenti dalle casse dello Stato. Corrispondentement e, si avrebbe quindi un affievoli mento d ell'eventuale resistenza p assiva. (spesso fatta in bua na fed e) da parte dei dirigenti delle im prese da risanare . Questi appartengono in certo senso a quella più vasta categoria di «controllati-controllori » sulla quale don Luigi Sturzo ha autorevolmente richiamata l'attenzione dell 'opinione pubblica. Ed invero, a causa della comll'nanza di opinioni e di interessi coi funzionari d ell' Amministrazione centrale · d ello Stato (ai quali in sostanza sarebbe devoluta la d ecision e della soppressione d elle gestioni parassitarie) i detti dirigenti ed amministratori (talvolta essi stessi funzionari di Stato) pur essendo interessati al mantenimento in v ita delle loro a ziende, possono di fa tto influire sulla decisione finale d el mantenimento medesimo. Accade così che in parte p er intere5se, ed in parte p er paternalismo verso i propri dipendenti, .questi a mministratori (malgrado le p erdite passate e presenti e nonostante le prospettive di perdita per il futuro) son quasi sempre indotti a sostenere, coi più speciosi argomenti, la necessità di non chiudere le imprese amministrate. Non va dimenticato, del resto, che nell'esprimere giudizi del genere, amche le p ersone colte, in perfetta buona fede, cadono spesso nell' errore di giudicare in base a.lla UE li . « produttività tecnica » e non già, come si dovrebbe, in base alla << produttività economica »; ossia nell'errore di ritenere che la produzione, e quindi la prosperità del paese, si accresca solo pel fatto che alcuni stabilimenti siano in funzione, sebbene il loro esercizio risulti fortemente passivo per la collettività nel suo complesso. Se a tutto ciò si aggiunge : da una parte, lo spauracchio o il v ero pericolo delle agitazioni operaie, e, dall 'altra, le pressioni delle autorità amministrative e politiche d elle zone nelle quali trovansi le aziende che andrebbero riconverti t e o soppresse, no:n ci si potrà affatto meravigliare se in pratica non si sia fin oggi potuto radicalmente risanare nessuna d ell e imprese parassitarie che da decenni vanno silenziosamente rosicchiando il nostro magro reddito nazionale. Dopo quanto è stato detto, non sembra dubbio che una politica di elevati sussidi (ah e giungessero ad esempio al 75-80% della retribuzione m edia complessiva) t enderebbe a ridurre molto considerevolm ente le resistenze attive e passive che hanno fin oggi ostacolato il risanamento dei settori più ammalati della nostra struttura produttiva . 1 AH riscontro un affievolimooto della coesione e quindi d ella forza politica di queste maestranze : in quanto tale forza prevalentem~nte si basa sulla caratteristica conc.en· trazione di grandi masse di lavoratori in pochi complessi industria- HA nostra inferiorità economica nei confronti d egli altri paesi. A qu esti danni direttamente derivanti dalle aziende con partecipazioni d eUo Stato, andrebbero aggiunte le distruzioni di ricchezza cagionate da l fatto che l'autarchia, sebbene scomparsa come vocabolo nel linguaggio corrente, è tuttora in vigore n ella m;,t.ggior parte dei settori d ell'economia italiana. Ed a chi si m era vigliasse come m a i tanti sperperi abbiano potuto verificarsi p er anni ed anni, bast erebbe ricordare le parole che Vilfredo P a reto lasciò scritte n ei sui Sy stèmes Socialistes: .(( L e privilège, rném e s'il d.oit couter roo à la masse et n e produire que so pour les pri vilégiés, le reste se perdan.t en faux frais , sera en général bien accueilli, car la masse n e comprend guère qu' elle est dépouillé tandis que !es privilégiés se rendent · parfai tement compte des advan tages dont ils jouissent ». Ora, se si vogUono più razionalm ente impiegare gli scarsi m ezzi disponibili p er la soluzione d ei probl emi che affliggono la nostra economia, è n ecessario che lo Stato provveda direttam ent e, col minor costo possibile, alla assistenza d elle maestranze che t emporaneamen t e rimarranno disoccupat e per il risanamento d elle aziende parassitad e. Ciò si impone non soltanto per ottenere i vantaggi ch e qui di seguito elencherò, ma sopratutto p er rendere più . sopportabile alla collettività il costo m edio per unità assistita. E ' ben v ero che , com e p oco sopra ho ricordato, il licenziamento puro e semplice d elle maestranze economicamente esuberanti esigerebbe urna forza che forse n essun governo può avere. Ma è d el pari ·vero che se, come è stato già praticato all' estero, al licenziamento seguisse la corresponsione, garantita p er un lungo periodo, di un elevato sussidio, il provvedimento risulterebbe m eno difficilmente attuabile dall 'aspetto politico: non foss 'altro pel fatto che le eventuali reazioni d egli operai da Ucenziare non troverebbero facilme.nt e buona accoglienza nella pubblica opinione, proprio · per effetto del trattamento largamente favorevole ad essi riservato. Si aggiunga poi che accordando ai licenziati. il diritto di precedenza n elle riassunzioni delle azioode del settore e di quelle affini, verrebbe creato un ulteriore motivo per l'accoglimento senza serie difficoltà dei provvedimenti proposti. Inoltre, alla diminuita probabilità di ritrovarsi · in un comune luogo di riunione (la fabbrica o lo stabilimento) farebbe UE PROPOSITO La · no~:ra disoecupaziviH~ p<~trà essere gr~~!m-~te ~linata e;oltnnto se ei aYJ.'à il coraggio e la forza di adottare una "terapi~ urto'', concentrando i mezzi disponibili in AH delle conseguenze d ella linea di condotta seguita in questo campo (dato e non concesso che di una «linea>> si possa parlare), sarebbe a nzi d esiderabile che il governo portasse a conoscenza del parlamento e d ella pubblica opinione un consuntivo d elle effettive utilizzazioni che le singole aziende con partecìpazione d ello Stato, i:n questi ultimi anni, han fatto del pubblico danaro ad esse affluito con gli aumenti Qel fondo di dotazione dell'IRI, con l' er oga. zione di oltre 39 miliardi di « prestiti » FIM, nonchè, infine, con la concessione della garanzia del Tesoro per l'emissione delle obbligazioni. Significa questo chiedere troppo? Non pare; se è vero che si può forse fare a meno dei ce.n tesimi che la Ragioneria generale dello Stato continua. ad annotare nei «Conti consuntivi del Tesoro»; ma che; viceversa, non sarebbe inutile utn po' di maggior dettaglio per le · operazioni che importano decine di · miliardi. ·· Non occorre molta fantasia per immaginare . a quali · conclusioni, grosso modo, l'anzidetto consuntivo condurrebbe: che cioè negli ultimi anni abbiamo sciupato una enorme quantità di ricchezza per fare un'assistenza ~ciale che avrebbe potuto essere assicurata con mezzi di gran lunga inferiori; e per di più (ostacolando l'evoluzione del nostro apparato produttivo verso un più idoneo assetto) abbiamo in definitiva consolidata la. A LA DISOUUUPAZIONE AGGREDITA HA EU D'altra parte, la linea di condott a fin oggi seguita (consistent e nell'accollare la mano d 'op era esuberante alle aziende economicamente inefficienti, salvo poi a concedere ad esse sovvenzioni e privilegi attra,·erso gH aumenti del fondo di dotazione· dell' IRI, i prestiti FIM, ~c gàranzie d el Tesoro per l' emissiol1e di obbligazioni, ed il rinsalc:lamento òi un' alta protez.ion ~ çloganale) è stata deleteria per la vita d el pa ese. Questa linea di condot. ±a ha infatti reso passive anche le imprese che altrimenti avrebbero avuto la possibiUtà di avere una gestione economica; ha contribuito largamente ad attenuare lo stimolo a ben operare :nei dirigenti e negli opemi; ed infine, ciò ch'è ancora più grave, ha fatto in modo che il costo della assistenza sociale effettuata attraverso le aziende, sia risultato spesso di gran lunga maggiore a quello che lo Stato avrebbe sopportato se avesse assunto a suo diretto carico l'intero peso del personale esuberante. E che questo dovesse accadere risulta fin troppo evidente quando si considera: che p er mantenere in vita le azien de malsan e, oltre al costo d ella mano d'opera, bisogna sostenere ingenti spese generali e quote di ammortamento di impianti solo in parte sfruttati (che invece andrebbero risparmiate se l'impresa v enisse riportata alle sue economich e dimensioni ovvero le venisse concessa la _r< libertà -di fallire»); che, inoltre, le sovvenzioni ed i prestiti r< addomesticati » costituiscono spe~so coperture di perdite già verificatesi al momento della concessione; e che, infine, n elle imprese del genere manca spesso, nei diri genti, un diretto interesse al migliore rendimento economico della azienda. La scala immo,b ile dei salari. . corresponsione di tali sussidi verrebbe però limitata a quei settori particolarmente bisogn-evoli di profonda ricon versione pez quali la somma degli oneri accollati allo Stato risulterà minore al vantaggio diretto ed immediato che la collettività potrà ritrarre dal provvedimento. N è si creda che pochissimi siano tali settori. Ho già avuto occasione di ricordare, su queste colonne,. la situazione dell'industria siderurgica e di quella d ei cantieri navali (cfr. gli articoli: «< vascelli fantasma » e <rLa catena di ferro» nei numeri IO e 22, Anno II di questo settimanale) per le quali appunto la spesa necessaria a corrispondere sussidi pari ad es. all'Bo % d ella retribuzione a tutto il personale esuberante, risulterebbe, anche nelle ipotesi più pessimistiche, notevolmente minore d ell'onere che di fatto viene sopportato dal contribuente-consumatore a causa della difettosa struttura d ei settori produttivi medesimi. Nè sostanzialmente diversa dovrebbe risultare la situazione delle altre aziende panÌ.ssitarie quando ·si facesse il confronto fra il costo dell ' « assistenza sociale» fatta attraverso le aziende stesse ed il costo di un'assistenza sia pure larghissima direttamente eseguita dallo Stato . L A Passamdo ora a d esaminare le conseguenze sulla produzione di una politica ec.onomica come quella qui delineata, osseryerò anzitutto che nelle aziende n elle quali venisse compiuto l'allontanamento della mano d'opera esuberante, t enderebbe subito a crescere la produttività degli operai rimasti alla- : voro . Infatti, quando le aziende da risanare avessero effettivamente ampia libertà di azione in materia di mano d'opera, il p ericolo della perdita del posto (il licenziamento è più proba bile . p er i soggetti di minore capacità e volontà) nonchè dì una parte anche non rilevante della paga, agirà sugli operai com e stimolo p er il massimo rendimento. E d'altra parte, l'operaio licenziato che dovrà seguire i corsi obbligatori di riqualificazione p er poter fruire del sussidio, sarà anch'esso stimolato a migliorare le proprie attitudini per avere maggiori probabilità di ritornare a.l lavoro se mai con una mansione alquanto diversa dalla primitiva . Inoltre, man mano che si allontanerà il giorno del licenziamento, molti dei licenziati, pur fruendo d el sussidio, cercheranno di arrotondare le loro entrate attraverso occupazioni marginali che permett eranno loro, in qualche caso, di guadagnare più di prima . E non sarà questa una conseguen.7.a deprecabile. Infatti, poichè n ei settori nei quali i provvedimenti in questione andrebbero adottati, il costo dei sussidi sarebbe inferiore al vantaggio garantito alla collettività, è fin troppo evidente che il reddito reale d el paese (inteso com e valore d el flusso annuo di beni e servizi prodotti) risulterebbe anche esso accresciuto per effetto di tali attività marginali, anche se queste fossero rivolte , poniamo, a riparare o abbellire la propria casa o a costruire giocattoli. Alcuni dei licenziati, è vero, preferiranno godersi tranquillamente il sus~idio senza · far nulla; ma non bisogna cadere nell'errore di ritenere che gli infingardi siano numerosi fra i nostri lavoratori; sicchè n el complesso, dai provvedimenti in questione, sembra lecito attendersi un apprezzabile incremento del valore del prodotto lordo nazionale . Ma i più sensibili vantaggi del sistema proposto si avrebbero nella graduale modifica della nostra struttura produttiva: modifica che a sua volta determinerebbe un assorbimento di unità lavorative largamente sufficiente a compensare i . licenziamenti effettuati dalle aziende riconvertite o soppresse. Caratteristici, a qu·esto proposito, gli esempi poco sopra ricordati, sui nella eliminazione d ei << salari multipli " vale a dire del cumulo di due o più salari nel m edesimo gruppo familiare. Ora, non v' è dubbio che UJU simile provvedimento, mentre instaurerebbe una maggiore giustizia distributiva, accrescerebbe, in certa m isura , le probabilità pei capi famiglia di trovare o:::.cupazione . E ' d'tW[)O tuttavia chiedersi fino a ,. qual punto, · in un paese che n eh a grande maggiorahz;-. 6 .:omposto di povera gente (come ha messo anche in evidenza un 'interessante indagine d ell' Istituto Doxa), possa essere attuabile, dall 'aspetto politico e pratico, un provvedimento come quello proposto. Ma, d 'altro canto, anch e a prescindere dalle effettive possibilità di attuazione (sulle quali lo stesso proponente esprime d eUe riserve) ci si può domandare se il detto sist ema sia sufficiente a lenire i n modo apprezzabile la nostra disoccupazione. Ora, non essendo disponibili, p er quanto mi risulta. dati statistici in argomento, non saprei dare una risposta esauriente a questa domanda. Ritengo tuttavia molto probabile che la frequenza dei « sala ri multipli >> venga in gen ere inconscia m ente esagerata p er la naturale t endenza, b en nota agli statistici, che conduce a far stimare in eccesso i casi che più degli altri colpiscono la nostra immaginazione. Allo stesso modo, prima che le rilevazioni e la t ecnica statistica si sviluppassero, taluni studiosi credettero p erfino ch e il ra pporto d ei sessi alla nascita fosse all'incirca di r maschio per 6 femmine : impressione, questa, che, come tutti oggi sarnno , è di gran lunga errata ma che trova la sua ragione psicologica nel fatto che generalmente la nascita di una femmina veniva spesso accolta con un certo disappunto; ed i casi che contrastano la nostra aspettativa , colpendo la nostra immaginaziont> più dei casi che corrispondono al nostro desiderio, v engono ·spesso inconsciamente sopravalutati . Ri as~umendo , si può dire che la nostra disoccupazione (ch e è r<strutturale» in quanto scaturisce dal difettoso assetto produttivo formatosi a causa d ell'autarchia e del nostro vecchio n azionalismo economico), potrà essere gra datamente eliminata soltanto se si avrà il coraggio e la forza di adoti\tre una specie di «terapia urto» : allo stesso modo come, p er avviare un vitale processo di elevamento economico e sociale nel Mezzogiorno, è indispensabile che lo Stato, con una ingente spesa pubblica, dia un apporto decisivo e massiccio all ' economia delle regioni del Sud. E com e nella soluzione della qu estione meridionale le limitate r isorse disponibili dovranno esser concentrate in quelle zone che presentano le maggiori possibilità ·e prospettive di rapido aumento del reddito rea le, così altrettanto per « aggredire >> le cause profonde d ella nostra disoccupazione, bisogna concentrare i mezzi disponibili in quei settori nei quali gli sforzi da compiere pos~ono assicurare il massimo rendimento. E, purchè il risultato possa essere con maggiore probabilità raggiunto , poco conta se bisognerà per qualche tempo ancora accontentarsi di ridurre ma non di eliminare del tutto le gravi ingiustizie di ieri e di oggi. GIUSEPPE DE MEO Amminish azjou(: e Direzione Pubblicità: Edìtoriale D omus, Milano, Mont di Pieb\, 15, Tel. 87-742 . Roma: Via Veneto ro8. Tel. 47o-41 . Ufficio di Torino: Corso Rosselli 44, Tel. 31-o7I Una copia L. wo; "tero: Dollari 0,30- Abbonamento: un anno L. 47oo; estero L . 7000; per sei mesi L. 24oo: estero L. 36oo Sped. C.C. Postal Gr. :t0 - Distrib. STE - Stampa Vitagliano . Direttore: MARIO PANi'I'UNZIO - Editore : Gu 'NJ ~L\L7 UCCH1 Direzione e R edazione: Roma, Campo Marzi o 24, T1:.l. 6~ 4-687 Redazione di Milano: Via Monte di Pietà rs, Tclefor.to S; 74I. Manoscritti , disegni e fotografie anche non pubblicati, non si restituisc()no. - Tutti i diritti riservati a nonna delle ·v igentì Leggi . - H.cg. Trib. Milano N. 246 bis zo-T -49· Printed. in J.tal~ . ~U.MERO 42 LIRE 100 SETTIMANALE DI POUTICA E U:TT.ERATURA * ELLA nos ti t nirP nn f~sr>rrito PrJronf'O (~ n~ - EU UE AH HA EU prima intervista concessa al suo ritomo da N ew York, dove aveva partecipa to a lle conferenze d el P atto atlantico, il ministro Sforza h a riafferma~la sua fede in una Europa fed era'h e la sua convinzione ch e, con gli accor di presi per il riarmo europ eo, si era fa tto cc un gran passo verso queU'Europa unita che è una n ecessità suprema per noi tutti, ma specialmente per n oi italiani c he :.abbiamo tanto bisogno di libera aria al di là dei nostri ristretti confi ni ». · Convinti che il problema della <life~ h a un carattere veramente -cruciale p er l'unificazione d ell 'Europa, poichè rigilarda l'organizzazion e della forza, senza la quale nessun corpo pol.itico ha consisten za, abbiamo letto con piacere questa dichiarazione. Con .essa il nostro ministro d P.gli Esteri tlimostm di rendersi. conto con chiaren:rt rlP-1 senso in cui occorre indirizzare la politica estera del nostro paese, affi.nchè il problema d el ria rmo e della difesa comune d ell 'Europa -democratica, cui abbiamo il dover e di parte::.- ipa re. ricevan o soluzioni a d eg uate alla situa zione eu ropea. Dichia rare in fatti ch e si vuole N HA DI ALTlERO SPlNELLI pea ch e cosa potrebbe essere un a forza arrpata europea ? Non una cassa comune, p erch è manca l'organo fi scale europeo; non ci sarebb ero che co ntributi d ei singoli 1ta.ti, ch e potrebbero venir m eno non appena uno .§tato non avesse più voglia di v ersarli . Non soldati E:: uropei , p erchè i soldati resterebbero sogge tti alla sovra nità d ello ~tato nazionale, cui dovrebbero obbedire in ultima istanza, e non potrebb ero essere "addestrati e organ iz zati" in modo " da fare un corpo militare omogeneo ed efficace t a n to in pace ch e in guerra" , come vorrebbe la dichiarazione pubbli cata a N ew York. Non un coman do unico , salvo che sulla carta, .Perchè il comando unico di eserciti d\. div ersj 1tati nazionali è conce pibile , benchè estremamente difett oso n el suo funzionam ento, quan do si sia in guerra e gli alleati sia no d ' accordo n el com une oboiettivo d ella vittoria milita re; non ha senso in . t empo di pace quando i diversi ~tati sviluppano oom es~resa iene el-8113 1oro sg ; fft ·ftrlQ.. atteggiamenti diversi di m aggiore o minore amicizia o inimicizia anche verso il probabile n emico. Sovranità assoluta d egli attua li ·§tati europei ed esercito europeo sono insomma tennini inconciliabili . Ove i governanti· europei non si decid essero a giungere ad una li mitazione d elle sovranità su una base fed erale , cioè di uguaglia nza democr2.tica, potn:bbe ancora accaderE· ch e l'idea clell ' esercito P- U- O TTOHU.E 19;)0 AH t~' ESERCITO EUROPEO ROMA 2 * UE ANNO Il t'.('\p{~0 rr!\!:d~~: se sl :,c;-pv, rna in tale caso l' esercito e uropeo divent erebbe esso stesso uno strumento di limitazione d elle sovranità, in un senso completamente diverso. Il cosidetto eserc ito e urop eo potrà anche essere un esercito di cui ::._m ericano sia il n erbo centrale, a m ericano l'armamento, a.mericana la direzione politica. Poichè gl i At::lti P 11rfìnPl rnn+inn~nn ~ ·" i"PrP. n ella comune difesa della libertà, e non i suoi imp•.)tenti, mis0rab ili e rintt0c.:i " <•"'S"l l!i .• L' on. Sforza ha. giustamente n cordato ch e non da ieri egli è u n convinto assertore della necessità di un'Europa F ed erata . Noi vorremmo, p erò, ch e a questa convinzione corrispondesse una adeguata azione p olitica n el c riticissimo mom ento presente, in cui il • p roblema d egli a rmamenti si presenta così immediatamente con- l DISoc·cuPATI IN ATTESA L'unica azione dirigistica in campo occupativo, che , _ r . __ ~ - ·_ • _ __ __ _ _ _ __ .! _ 1 __ ~ ____ 11 _ R- sch e doma nde del mercato, <· aggiuHgt no più moderne ma:·r h ill (: o:.:-dim:.. t e a terze imprese; t e rn· ni disronibli in buona posizione da nno esca a nuove iniziative; olf •·rltdi macchine usate a. poco pn'l.7.•ì fanno sorgere aziendine a rtigianv. In ambiente di piena mobili tà dci fattori , si hanno aum€nti di pro duzio ne e di occupazione. In que sto dopoguerra poi, con gli ampi margini di valore reale dell'attiv(l rispetto a lle cifre di bilancio. sa- l DISOCCUPATI IN ATTESA D AH UE HA EU AH UE DI GlUSEPPE ALPINO HA EU •1' confini >>. Sov ra nità assoluta degli attuali Convinti che il problema della .§tati europe i ed esercito europ eo difesa ha un carattere veram ente sono insomma t ermini in concili<Lc ruciale per l' unificazione dell'Eu- bili . ropa, poichè rignarda l'organizzaOve i governanti europei non si zion e della forza, senza la quale decidessero a giungere ad una li Fort Knox. Reclute dell'esercito si allenano alla lotta giapponese. nessun corpo politico ha consisten- mitazione delle sovranità su una za, abbiamo letto con piacere que- base federale, cioè di uguagli~n za sche domande del mercato, <· agsta dichiarazione. Con .essa il no- democr2.tica, potn!bbe ancora ac- n ella comune difesa della libertà, giuugono più modern e ,ma cchiit c stro ministro degli Esteri dimostra cadere ch e l'idea dell'esercito f!U - e non i suoi impotenti, mi>-.:!rabili o:.."dirir.te a terze imprc$; t e rn·ni di rendersi. conto COTh chiaren~ cl P.l rl'\pP{)· pr!~!!d~ sse 31 ::.c:pv, n1~ ia e riAtt "Ì " <•o::s"'l.l!i. · disponibli in buona posizione d a 1 • L 'on. Sforza hc.. giustamente n senso in cui occorre indirizzare la tale caso l'esercito europeo di venno esca a nuove iniziative; olT1· rk politica . estera del nostro paese, terebbe esso stesso uno strumento cordato che non da ieri egli è un di macchine usate a poco pn'n •ì affinchè ·il problem a del riarmo e di limitazione d elle sovranità, in convinto assertore della necessità fanno sorgere aziendine artigio.tnl·. della difesa comune dell 'Europa un senso completamente diverso. di un'Europa Federata. Noi vorIn ambiente di piena mobilità dci democratica, cui abbiamo il dove- Il cosidetto esercito europeo potrà remmo, però, che a questa confattori, si hanno a umenti di prore di partecipare. ricevano solu- anche essere un esP.rc.ito di cui a- vinzione corrispondesse una adeduzione e di occupazione . In quezioni adeguate a lla situazione eu- mericano sia il nerbo centrale, a- guata azione politica nel criticissisto dopoguerra poi, con gli ampi ropea. mericano l'armamento, americana mo momento presente, in cui il margini di valore reale d ell'attivo L'unica azione dirigistica in campo occupativo, che Dichiarare i11fatti che si vuole la direzione politica . Poichè gli · problema degli armamenti si prerispetto alle cifre di bilancio, sacostituire un esercito europeo è re- §tati europei continuano a vivere senta così immediatamente conpossa definirsi equa e sociale, è quella che affronrebbe sempre rimasto un soddi falativamente facile, ma ~ costi- grazie agli aiuti americani, nè sem- nesso col problema della nostra licente riparto p er gli azionisti, così ti la questione dei salari plurimi, per garantire tuirlo sul serio (e chiunque abbia bra abbiano alcuna voglia di ri- bertà politica. da non deprimere la fiducia d el Non c'è più tempo da. perdere. a cuore le sorti dell'Europa e del nunciarvi, sarà all ' America sempre anzi tutto un posto di lavoro a ogni capo famiglia risparmio. E: il caso di dire che lce nostro paese deve essere interessa- più facile richiedere in controparti- Gli accordi p er l'esercito europeo prima libertà d.a reclamare, in una to a costituirlo sul serio) implica ta un'uniformità di atteggiamenti devono essere accompagnati da aceconomia sana, sia quella di poter risolvere alcuni gravi problemi . nella loro politica estera e milita· cordi per l'unificazione federale . fallire . Finchè gli ~ati manteranno la re. Si potranno fissare d 'autorità e Ed il primo passo serio in questa Ma la sovvenzione statale, che loro assoluta sòvranità in materia con r elativa precisione i loro con- direzione non può essere a ltro che ARIE sono le vie per eli- zione civile, sollecitati all' espan- no n si può rifiutare e che prescindi politica estera, militare e finan- tributi in uomini e risorse . Ogni la convocazione di una conferenza minare la . disoccupazio~e · sione produttiva d.alla (( esplosione de dai giudizi economici e immet ziaria, l' esercito europeo resterà un ftato e uropeo cercherà di scari - dei rappresentanti degli Stati decome fenomeno appan- di domanda » in tutti i mercati te burocrati e politici nei consigli progetto, così come è rimasto, per care sugli a ltri 1tati che parteci- mocratici del continente , più discente e per eliderne le del mondo . Il danno più vistoso e di amministrazione, toglie quella ]e stesse ragioni, privo di r ealizza- pano al Patto atlantico il maggior r ettamente minacciati e p erciò più incidenze individuali. In precisabile di quel grave atto di libertà, vieta la liquidazione m enzione il piano di unificazione eco- peso di sacrifici, e la propension e a l interessati alla comune difesa, p er nomica d ell 'Europa preconizzato tradimento sarà sempre assai for- accordarsi sullo statuto dell' As- un 'economia a ncora fondata sul- vincqlismo emerge dai massicci tre è meno d.annosa· agli interessada Marshall . te, ma questo difetto di solidarietà semblea Costituente europea. Que- l'impresa privata si possono ripar- interventi finanziari pubblici nei ti e conveniente alla collettività. La sovranità in poli tiça estera profonda potrà essere controbilan - sto statuto dovrebbe poi essere tire i disoccupati, secondo quote settori d el p1imo gruppo, in varie Essa consente di continuare la criimplic.a ch e ogni singolo t!ato de- ciato costruendo un esercito il cui l'oggetto dì un trattato interna- imponibili, tra 1e aziende indu- forme: con i grossi aumenti d ei si finanziaria fino alla crisi patricide per conto proprio se r estare nucleo centrale sia sicuro, perchè zionale da sottoporre alla ratifica striali, commerciali e agricole; o fondi di dotazione IRI per copri - rnoniale e alla scom parsa (( reale )> assegnarli ad attività marginali fi- re le continue p erdite di gestione dell' azienda. Un chiaro esempio in buoni o cattivi tpporti con americano, ed i cui continge nti eu- dei rispettivi parlamenti. questo o quell'altro tatò , sia in- ropei siano resi omogenei ed obbeBisogna cominciare subito con nanziate coi contributi di quell e specie d ei gruppi siderurgico e di ciò si ha n el caso della Isotta terno chè esterno al a coalizione. dienti con una adeguat11 disciJ?lin 1 chi ci vuole stare; non p erdere aziende; o assorbirli in imprese c cantieristico, con i mutui di .t i- Fraschini, che p er prima ebbe a La Francia ad esempio, considera che imponga la fe deltà non al pae- t empo con chi non n e vuole in iniziative create e finanziate diret- conversione e poi le sovvenzioni denunciarsi in crisi, nel dicembre ancora lo t.tato tedesco come un se, al comandante . Non si creda alcun modo sapere, rifiutando per- tamente dallo Stato. Il risultato del FIM in altri b en noti gru p p i, 1945, avendo erogato in salari im potenziale nemico, mentre gli Sta- che per combattere con :valore oc- fino di prendere in esame qualsiasi sarà in ogni caso la riduzione d el- con la cassa integrazioni salariali produttivi le ingenti disponibilità liquid e, che possedeva a ll 'atto d elti Uniti non vorranno vederci che corra essere anima ti da grand e a - proposta di limitazione della so- la produttività media d~l. la'.'oro e p er la gen eralità delle imprese . E ' ovvio che simili interventi, la liberazione e che avrebbe gal'offerta di beni e serv1z1 p1ù coun a lleato. L 'Italia potrà no n ave- mor di patria. La legione straniera vranità nazionale. re buoni rapporti con la Jugosla- di Francia, i marocchini di SpaNon contro l ' Inghilterra; ma an- stosi e, p~r una certa parte, no~1 non abbinati a un sia pur gradua- rantito la riconversione ad azien domandati dal mercato: ma 1l le riordinamen to dimensionale del- da subito a ll eggerita. via, m entre l 'Inghilterra cercherà gna, le truppe indiane d'Inghilter- che ~enza l'Inghilte rra. in tutti .i modi di amicarsela. Ogni ra, i lanzich en ecchi, i giannizzeri L'iniziativa di questa conferen- danno massimo sì avrà con la pri- le imprese e mossi solo da pretese UE anni dopo, nel bilansingolo €_tato potrà in caso di guer- ed i pretoriani di cui ci parla la za preliminare darebbe un carat- ma soluzion e, che sovverte an che finalità sociali , non potessero evicio al 31 dicembre 1947, l'in ra partecipare o astenersi dal con- storia sono stati fra le truppe più tere completamente diverso agli ne·i settori privati le combinazio- tare gli aggravamenti di crisi e i debitamento privato dell'Isotflitto , cosa prevista dallo stesso valorose e più fedeli ai loro coman- accordi in corso per l'esercito eu- ni produttive efficienti (secondo dissesti. Mi pare non si sia chiariPatto atlantico. Anche dopo en- danti. Non c'è che da applicare ropeo. Anche se dovesse essere af- la legge delle proporzioni definite) to a sufficienza che le sovvenzio- ta, essenzialmente 385 · milioni trato in guerra insieme ai suoi al- una certa tecnica, il "Drill" prus- frontato il rischio di cozzare con- e riduce, con l 'attrito degli indi- ni, mentre portavano un gratuito verso banche e 855 verso forleati ogni $tato sovrano conserverà siano, e l' esercito occidentale, ob- tro ostacoli oggi insormontabili, vidui applicati in soprannumero, il vantaggio ai dipendenti (compresi rùtori, non u sci va da t ermin i il diritto di resistere , cedere, fare bediente ad un comandante unico, posti dalle diffidenze e dagli odii rendimento della stessa maestran- anch e quadri abbondanti di non quantitativi n ormali, ma già comsempre geniali dirigenti), non fa- parivano, come effetto della cripace separata, o continuare per stanziato in Europa, ma non sot- ereditati dalla guerra, dalle bori e za « economica » . Questa soluzione è la. più vic!- vorivano certo le imprese sov ve- si ininterrotta, ben 785 milioni di suo conto la guerra. tomesso ad alcun potere statale nazionalistiche, dagli interessi seLa sovran ità in materia militare e uropeo, "efficace tanto in pace zionali, sarebbe un'iniziativa che na a quelle dell' economia colletti~ v.u.te e anzi recavano ad esse la mutui IMI e 772 odi primi finan implica ch e ogni singolo ~ato or- che in guerra'', cioè capace di à- bisognerebbe prendere subito, pri- vistica, ove il problema non SI spinta e lo strumento del totale ziamenti FIM . Tuttavia la situaganizza il proprio esercito m modo vere una propria politica estera e m a che fosse troppo tardi; e noi pone in termini s uoi proprii, ma dissesto. Lasciata a se stessa, l'a- zione patrimoniale non era andiverso, questo dandogli strumenti militare e di · imporre i necessari vorremmo che fosse presa dal no- rientra n ella generale manovra zienda in crisi poteva esperire la cora del tutto compromessa. Inpotentissimi, quello contando di tributi agli dtati europei, può sor- stro governo impegnando in essa della mano d 'opera ai fini dell' e- via dell ' indebitamento privato, col fatti, nel bilancio il totale dell'atsecuzione d ei piani produttivi, fido dei fornitori e specialmente tivo figurava in 4 .400 milioni e più sugli uomini; questo sperando gere . tutte le sue energie, sacrificando ad · Si arriverebbe così a lla limita- essa tutte le questioni di dettaglio , fissati dalla direzione politica , sen- delle banche , ma solo fino al li- il passivo, esclusi capitale sociale di utilizzare un segreto militare, quello una particolare struttura fi- zione d elle sovranità d egli Stati e u- ,ormai divenute provinciali, me- za intervento d ella domanda d ei mite segnato dai giudizi pruden - e riserve, in 4 .271: considerando sica dei propri confini; questo nu- ropei con la instaurazione di una schine, nella prospettiva della lot - consumatori e con scarsa conside- ziali di qu elli, ossia a non oltre un però che le attività. permanenti razione dei costi. E proprio a tale 15 -20% d el suo patrimonio effet - (fabbricati, macchine, impianti) trendo modestamente i soldati, dittatura militare, esercitata da un ta presente. soluzione ci si è tenuti n el dopo- tivo. A questo punto , ossia in fa- erano iscritte per appena 178 miquello non facendo loro mancare corpo militare completamente eUna battaglia sfortunata per il guerra in Italia, a be':e.ficio non_ se di semplice crisi (( fin a nziaria >> lioni e che esse, oltre a l saldo di nulla; ciascuno elaborando i piani straneo ai poteri civili europei. ritorno in Libia o per l'ammissiostr ategici in vista anzitutto della Evid entem ente è tata la consa- n e nell 'ONU può significare una dei diso ccupati effettwt ma dz e non ancora (( pa trimoniale », l' a- rivalutazione monetaria a.ccertato difesa dei propri con.fini . pevolezza di qu esto pericolo, cui diminuzione del prestigio dell'Ita- quelli potenziali (personal.e ecce- zi enda avrebb e dovuto sospendere ai tassi di legge in I. II7 milioni La sovranità in materia fman- va incontro l'idea dell'esercito eu- lia n el mondo e maggiori motivi dente d ei settori gonfia ti dalla sala1i e rifornimenti e mettersi in erano certo comprensive di a ltro ziaria. significa che ogni singolo ropeo di restare un progetto cam - d i discordia fra gli italiani. Una guena o comunque colpiti dalla liquid azion e, come situazione per « surplus » r eale , si potevano ri Stato d ecide p er conto proprio qua- pato in a ria o di trad ursi in un battaglia sfortunata per l'unifica- congiuntura di cen~ente) '.col bloc- passare senza vincoli a l riordina· tenere ancora salvi il capitale sole t'razion e d elle risorse umane e corpo militare stanziato in Europa zione federale significherebbe pur co dei licenziam enti er ed1tato dal- m ento o come v ero reali,zzo d el- ciale (I. 235 milioni) e una discreta rise rva. l 'attivo. naturali di cui dispon e debba es- e sottratto ad ogni controllo e uro- sempre aver inna lzata la bandie- la repubblica di Salò. A parte le dolorose incidenze Ma col bilancio 1948 la situa Chi volesse fa r e il conto di sen· d edica ta direttam ente agli ar- peo, ad indurre l 'on. Sforza a co n- ra attorno alla qua le si d evono mamenti, quale al potenziamento nettere strettamente il problem a rac::-ogliere i popoli europei per la quanto il (( blocco. » sia costato, a~ sui singoli, nel quadro dell' econo- zione precipitava . Solo nel 2° se·ec onomico, q ualc alla. sicurezza so- della difesa con q ue1lo d ella fede - salvezza della. loro libertà ed av er la collettività, gmngerebbe a CI- mia generale i fallim enti hanno iJ mestre si era provveduto a licenciale. Non è affatto detto che il razion e, cioè della creazione di un fatto uscire la nostra vita politi - fre eno rmi. A parte la soppressio- carattere di soluzioni eroich e di ziare 1.402 dipend enti (coi consuesistema di priorità più convenien - parlamento e di un governo euro- ca dalla morta gora in cui si è ne di ogni stimolo a l r: ndimento miglioramento, con distruzione mi- ti trattamenti extra: 900 ore agli t e ad uno Stato lo sia anche p er p eo, che deterrninin~ un _' u~ic3.: po- impantanata, chiamando gli ~ta ~ e al miglioramento d el smgolo, era nima di fattori produttivi e suc- operai, 5 m esi agli impiegati, p enun nltro, ma è certo ch e la. disfDr- litica estera p er tutt1 gh Stati fE:- liani a combattere per i me des1m1 anzitutto evidente l 'assurdo di un a cessiva loro vivificazione: impian- sione suppletiva agli anziani) e mità di criteri finanziari si traduce derati; ad essa adeguino la politi - id eali per i quali ha nno co m?attu - misura che scoraggiava ogni tra- t i e fabbrica ti sottoutilizzati pas- soLo a settembre la fattura.zio n,· , i n una di sfonnità di atteggiamenti ca militare ; finanzino e controllino to i lo ro padri durante la nvolu - sferimento d_i person.e d.ai. se ttor~ sano a imprese in espansione e dai 250 milioni m ensili di IJ!Ìnci della produzwne belhca. btsogno~t vengono sfruttati in pieno; in al- pio d'anno, era rimon t.J.ia a 6oo: <lei singoli paesi (li fronte a l pro- l ' unica forza armata eu ropea . Al · zione d el Risorgimento . di alleggeYimenti e .di costose n- tri impianti e fabbric ati subentra- intanto le p erdite erano salite a lora, e solo allora, potremo csse rf' hlc>ma d'el riann o. ALTIERO SPH•WLJ.I ro11VP·rsioni, a quEl/t della prodtt- n o aziende nuove, sorte da fre- circa 3 miliardi e i f1 n;11tziamenti Senza una unione' fedt' rale Puro- ,·cramentP gli a lleati clc>ll ' Americét w' Il IL MONDO · Z l ottobre 1950 - Png. 2 ·. [~._D_I_A_R_I_O_P_O_L_IT_I_C_.o_.·_] NIEINTE INFLAZIONE UE EU perchè il caso dell' Isotta e molti altri analoghi stanno alla base delle attuali assurde quotazioni azionarie (ossia della proprietà aziendale) e della fuga dei risparmiatori dagli impieghi industriali . Di- UE CHIARO HA strutta la preziosa pianticella d ella fiducia, da fatti dipendenti assai più da pressioni legali e illegali ~ull e gestioni che non dal classico rischio d'impresa, vengono a fermarsi i finanziamenti per rimod ernare le aziende (e conservare il posto agli occupati) e per crearn e di nuove o ingrandirle (e dare il posto ai disoccupati). che, n onostante i fiu- mi di r etorica sul tragico AH E' problema della disoccupazion e, nell'azione concreta lo Stato e i sindacati si adoprano quasi so- gato dai disoccupati, che vedono sparire i m f!zzi e le prospettive dell/l loro assunzione . Per essi restano i soliti cantieri-scuola e i piani di opere non n ecessarie e di lavori raffazZJonatì, che non danno frutto utile a lla collettività e che, p er la loro n a tura occasionale ed extraeconomica, non risolvono un problem a occupativo. . Il grande errore d ella pretesa politica sociale dei sindacati e d el lo Stato è n el p ers eguire il b en e collettivo riducendo l'economia a un corpo imbalsamato, il bene d ei singoli evitando loro trasferim enti e s timoli : m entre la salute non sta entro i v etri d ella serra, ma n el movimento, a ll 'aria libera che a nima e t empra. Può darsi che l 'attuale stato di cose convenga agli occupati d ei gruppi più fa voriti, ma esso non soddisfa certo i_ d~ socc upati e i giovani delle leve HA EU lo a t·utelare il posto e il tenore di guadagno degli occupati, sovente proprio a spese dei disoc cupati. Si spendono decine di miliardi per tener vive aziende sulle estrem e trincee d ell'antieconomicità, a precario beneficio di · poch e migliaia di occupati, e in vasti settori si spingono i salari sopra la. produttività del lavoro in t ermini internazionali : ossia si sprecano gli scarsi capitali e si compri-· m e l 'area di convenienza dell'occupazione e lo scotto di ciò è pa- m ondo, nessuno dice ligrafico . L a leggerezza di qu este di volere una polmonite, ma censure sa suggerire solo ch e i fonnon tutti prendono sempre le di per la politica produttivistica ra gionevoli precauzioni per evitar- dovrebbero esser e forniti dai ricla. E' il discorso ch e si potrebbe chi attraverso una più e-..nergica tasfare a proposito dell' inflazione. sazion e . Noi non siamo entu siasti N essuno natura lmente dice di vo- dell'attuale sistema f1scale e siamo ler l' inflazione, e cioè la polve- disposti a concedere ch e si v erifirizzazione della Ura, il rialzo dei cano notevoli evasioni. Ma non va prezzi , la corsa folle in cui prez- dimenticato che i tributi assorbono zi e salari si rincorrono fino a l- già circa il 24 % d el reddito naziola catastrofe fin a le d el dissesto fi - nale, cifra questa altissima in relananziario e d el caos economico . zione all'esiguità del reddito e ch e Ma non son pochi coloro che per non potrebbe essere elevata senza una ragione o p er l' a ltra danno rend er intollera bile la pressione ficonsigli o esprimono opinioni ch e, scale. Nè gli incrementi del gettito se accolte, condurre bbero difilato d elle imposte dirette, ch e potrebb ero derivare da più rigorosi accerall'inflazione. Ha incominciato il sig. Dayton. tamenti, potrebbero mai essere proSono venute poi, è v ero, le smenti- porzionati ai fabbisogni di centite al « New York Times », la let - naia di milia rdi necessari ad una tera dello stesso all'an. D e Gaspe- politica di tipo laborista. Senza diri, i colloqui D e Gasperi, Dun!"l, re p oi ch e la tassazione come riDayton ed Hoffman, e le tranqUil- sorsa per gli investimenti può esselizzanti dichiarazioni dell'an . D e re operante solo n ell 'ipotesi k eyneGasperi al gruppo parlamentare siana di un r eddito risparmiato e del suo partito. Comunque stiano non investito, n ell'ipotesi cioè ch e le cose, è inevitabile che la politi- esista un risparmio inerte e inutica del riarmo europeo consiglierà lizzato. In ogni altra ipotesi, la tasil governo di Washington a cercare sazione può servire a trasformare di mettere nella maggior misura gli investimenti privati in investipossibile il costo del riarmo a ca- m enti pubblici, ma non può servire rico delle nazioni interessate, e ad aumentare di un centesimo il quindi a premere sui rispettivi go- volume . v erni perchè essi invertano l' ordiInfine il ricorso ai prestiti h a sune delle precede11ze dei loro pro- perato da un pezzo il suo punto blemi e stanzino n ei loro bilanci i limite . Con l'annuncio di un nuovo fondi necessari ad integrare il oon- lancio di 156 milioni, non soltanto tributo che l'America è disposta a avremo un ulteriore indebitamen concedere. Si tratta di un «big bus- te d ello Stato, ma avremo fatto iness » d'interesse comune , e non l'ultima confisca d el risparmio , d vi è nulla di sorprendente o di ir- tre la quale non si sa a quali ulteritante se Washington negozia riori m ezzi dovrebbe attingere la con Londra, con Parigi e con Ro- fantasiosa programmazione d ella ma, e se in codesti n egoziati ognu- politica produttivistica. P er quanto no cerca di conciliare i propri ob- riguarda le sollecitazioni, vere o blighi sociali con la salvagua,rdia presunte, che ci sarebbero venute migliore dei propri interessi parti- dall' est erno, le dichiarazioni d elcolari. Senonchè le critich e attri- l' on. D e Gasperi autorizzano forse buite a torto o a ragione dal signor a ritene re ch e da parte americana Dayton alla politica economica e ci sia stata un'adeguata comprenfinanziaria d el nostro governo han- sione d ella nostra situazione. L' on . no poi trovato un'eco in diversi D e Gasp eri ha infatti riconfer,n ,1.to settori dello scacchiere politico in- che il n ostro sforzo finanziario per terno, i quali non si sono associati il ria rmo sarebbe stato contenu~o al sig. Dayton per una politica di n ei miliardi già stanzia ti e in riarmo, ma si sono u g ualmente· altri roo da stanziare e cioè n ei espressi in fa v ore della possibilità limiti che il ministro del Tesoro e d ell'opportunità di una politica a v eva riten uto compatibili con le di maggiori spese. E così abbiamo nostre risorse. E poichè tale n eonav uto e forse continueremo ad ave- ferma è venuta dopo i colloqui ed r e una duplice spinta inflazionisti- i chiarimenti con i rappresentanti ca : una che ci viene dall'esterno diplo m atici ed economici di W ash ed un'altra che ci viene dall'in- ington, si dovrebbe d edurre che le terno, una p er i cannoni ed una t esi d el nostro governo sarebbero per il b urro . . state riconosciute giuste. Queste teNon è il caso in questa sed e di si, secondo l' esposizione fattane riconfutare per l' ennesima volta le dall'on. P ella, consistevano essen t esi dei vari dilettanti k eynesiaoi zialm ente: r) n el richiamare l'atch e in questi giorni sono insorti t enzion e sulle difficoltà di un Paecontro la politica dell'an. P ella. se ch e h a oltre un milion e e mezAppoggiate a generiche e confuse zo di disocc upati ed un ridottissia rgomentazioni, esse accu~ano la mo reddito medio individuale. E loro origine ed i loro scop1 pura- l "on. Pella, se glielo avessero con mente politici. I sociald emocratici, sen tito il suo ottimismo personale sempre in crisi di coscienza per la e il prestigio d el suo partito, avrebloro partecipazione a l gov~rno d~- ~ e_ potut~ aggi ungere ch e il nostro -- - - ___ ; _ J.. ; _ _ ..... ...: ,.• .t . . . -.-. .... r.,_, ... ... A AH Fil\1 a circa 5,2 miliardi. Onde la relazione J ' maggio 1949 del commissario giudizia le, n omin ato per la procedura di ooncord ato preventivo, r egistrava poi un totale di passività di I I .077 milioni (compresi 7 .ogr di mutui IMI c FIM) contro un attivo di 9·936 , questo di dubbia consistenza: infatti vi figuravano 4 .135 milioni per le già citate attività permanenti, stavolta a prezzi dì stima e per azienda funzionante (non certo realizzabili in liquid a zione), e 3.627 d i m erci finite e in lavorazione, svalutate solo d el ro % sui prezzi contabili (di costo) . Evidentemente erano persi il capital e nomina le e reale e già gran parte dei denari dello Stato . , L e conseguenze si sono succedute in breve: licenziam ento d ei circa 5 .ooo dipendenti r esidui e soornparsa d el titolo dai listini di Borsa, a conferma d ella p erdita totale subita dagli azionisti. Cosa, quest ' ultima , assai meno trasc ura bile di quanto mostrano di ritenerla i nostri dirigenti politici: Newmarket. Appena sceso dall'aereo proveniente da Copenaghen, Winston Churchill ha preso posto sull'aereo per Blackpool don si svolge il Congresso del Partito Conservatore. attesa di questa azione, che risponde a esigenze non solo economiche ma anche di giustizia. E a giustizia debbono rispondere le pr:ovvidenze, dirigistich e o meno, che intanto si vogliano prender e p er temperare , in via parziale e transitoria, le incidenze d ella di soccupazione. P er questo non giustificherei la soluzione di un (( esercito del lavoro » , nel quale i disoccupati c i giovani di lev a avrebbero condizioni ben più gravose di quelle d egli occùpati, restando poi distolti dal far loro concorrenza. Nè giustificherei il sistema suggerì to da De Meo per poter risanare l e aziende d ecotte, la sciando a casa la maestranza eccedente a salario quasi pieno : considerando il misero sussidio . del disoccupato o le 500 lire che non tutti i giorni il bracciante d el Sud ricava camminando e la varando d a prima d ell'alba a dopo sera, già mi pareva ass urdo garantire, con la cassa integrazione, il quasi pieno P"ll :::tn::>P"nn ::> P"li nn Pr::> i :::. nr:::.rin ri - l!ACCUINO] QUESTO so Autodafè TEMPO fa, a Torino, si uccise un uomo . Era uno scrittore molto noto e uno degli intellrtt uali piu in vist a del P.C .I. Prima di porre in atto il suo proposito si era raccomandato di non fare pettegolezzi . Ma dimenticava, per l'appunto , di essere uno degli intellettuali più in vista del P.C.I. Amici ed avversari non potevano rinunciare, in omaggio ai " rispetti umani », ad impadronirsi della sua m orte. -Prima furono gli avversari. Il suiJ ciclio era accolto come una specie di Giudizio di Dio e indicato agli altri intellettua li « la ici » come un t erribile monito: ecco dove porta il ripudio della religione. I comunisti t acquero per un pezzo. Ora si sono decisi anche loro a parlare. L'ultimo numero di R ina~· r,; l n 1.., .,.-;"ict~ 11.f-(;,..;~ l~ rlo l n-:lT"titr'l cune lo lasciano e gli danno la sensaz ione maledetta che egli non possa mai avere, completamente per sè, il cuore di una donna . .. Si sfoga a scrivere , a raccontare le sue vicen de, i suoi disinganni, a favoleggiare sui miti . Proprio questa ricerca del mito lo porta a perdizione perchè imprime quella fatalità a certi suoi gesti, ai suoi incontri intimi, finchè una donna lo abbandona. Ne soffre come eli un male fisico. Dopo l' a bbandono si sente come un minorato . La disperazione gli t oglie la volontà, lo deprime; il suo fisico n e risente, si altera persino la voce . .. >> . L 'amico cita, a questo punto, il passo di una lettera in cui lo scrittore illustra il suo pa rticolare stato d'animo. « Dopo questa. lettera », commenta l' amico, «ho T" r. ...=~~ r., mbdzta complessiva di salari reali stimolando i pmduttori d'ogni gra~ do al maggior rendimento. Ammetto che oggi, formatasi una vasta disoccupazione strutturai~ .. il subitaneo ripristino della flmdità del fattore lavoro col ritorno di salari di ooncorre~za, non sarebbe senza sfasature profonde. Nell'articolo « Disoccupati si nasce )) ho dimostrato l'esistenza di un grosso squilibrio tra mano d'opera da occupare e risorse capitali, che va colma t o non con la manovra monetaria ma con aumento di risparmio reale: o ra anche la creazione di maggiori convenienze di costo, dal ripristino di salari di merca.to, non basterebbe a provocare 111 breve un sufficiente aum ento del risparmio interno o dell'afflusso di capitali esteri. Onde l'aumento di occupazione resta pur sempre legato a una caduta della produttività marginale: ad esempio, il nuovo assunto che, in mancanza di macchine, sia messo al banco ad « aggiustare )) con la lima il particolare che andrebbe lavorato alla fresatrice non si guadagnerebbe un salari~ al limite minimo di sussistenza. Ma va considerato che l'azione coalizzatrice dei sindacati saprebbe pur sempre evitare un salario di piena concorrenza. L ' azione principale spetta oggi allo Stato: cessare il drenaggio dei capitali dal mercato, per finanziare costosi e. ineffi caci piani occupativi, e lasCiare 11 compito ai settori privati; cessare l'assistenza attraverso le aziende decotte (ave il costo, come ha ricordato De Meo, supera di troppo il risultato) e lasciar giocare la concorrenza e la selezion e delle imprese; abolire ogni inamovibilità e tutti gli enti senza compiti oggettivi ma in funzione occupahva; regolare la lotta sindaalc e rep1'i1nere le cause di disper- sion e c di non rendimento che rincarmw i costi e riducono lo sbocco dei prodotti e. quindi, la domanda di lavoro. I disnrcn nati sono in UE AH l'intera o~erta di lavoro può esser e ass~r:bita, e la massima dispo- C EU quale sola p1t'ò assicurare in modo non fittizio la massima occupazione, creando le condizioni in cui HA e disoccupati ,. sono i più interessati, e non solo come consumatori, a · un'economia di mercato: la UE lav~ratori ne.l complesso, occupati Per questo non giustificherei la Autodafè soluzione di un « esercito del laTEMPO fa, a Torino, si uccise un cu ne lo lasciano e gli dan no la senvoro)), nel quale i disoccupati e uomo. Era uno scrittore molto noto sazione maledetta che egli non posi giovani di leva avrebbero condi- e uno degli intell c>tt uali piu in vi- sa mai a.vf're, completamente per sè, zioni ben più gravose di quelle sta· del P.C.I. Prima di porre in il cuore di una donna... Si sfoga a degli occupati, restando poi di- atto il suo proposito si era racco- scrivere, a raccontare le sue vicenstolti dal far loro concorrenza. Nè mandato di non fare pettegolezzi. de, i suoi disinganni , a favoleggiaMa dimenticava, per l'appunto, di giustificherei il sistema suggerito essere uno degli intellettuali più in re sui miti. Proprio questa ricerca da De Meo p er poter risanare le vista del P.C.I. Amici ed avversa- , del mito lo porta a perdizione perchè imprime quella fatalità a certi aziende decotte. lasciando a casa ri non potevano rinunciare, in omag- suoi ,gf's ti , ai suoi incontri intimi, la maestranza eccedente a salario gio ai " rispetti umani », ad impaJ finche una donna lo abbandona. Ne quasi pieno: considerando il mi- dronirsi della sua morte . .., soffre come di un male fisico. DoPrima furono gli avversari. Il suiJ po l' abbandono si sente come un sero sussidio del disoccupato o le cidio era accolto come una specie di minorato. La disperazione gli toglie 500 lire che . non tutti i giorni il Giudizio di Dio e indicato agli albracciante del Sud ricava cam- tri intellettuali « laici >> come un ter- la volontà, lo deprime; il suo fisico ne risente, si altera persino la minando e lavorando da prima ribile monito: ecco dove porta il ri- voce . . ». L'amico cita, a questo dell'alba a dopo sera, già mi pare- pudio della religione. comunisti tacquero per un pez- punto, il passo eli una lettera in va assurdo garantire, còn la cas- zo .I Ora si sono decisi anche loro a cui lo scrittore illustra il suo parsa integrazione, il quasi pieno parlare . L'ultimo numero di Rina- ticolare stato d 'animo . cc Dopo queguadagno agli operai a orario ri- sci ta, la rivista ufficiale del partito, sta lettera », commenta l'amico, «ho dotto e oggi mi parrebbe iniquo riporta la versione autorizzata di qu el voluto subito incontrarmi con lui. Parlammo a lungo. .. Mi disse che continuare un analogo dono, an- suicidio e delle sue cause. Per darle aveva superato anche questa crisi e che extra lavoro, a taluni solo maggior valore la stesura è stata af- che le donne le doveva lasciare non fidata a un amico intimo dello scritperchè un giorno entrarono in una tore che l'ha potuta corredare di sulle ginocchia di Giove ma di roBreda o in un' Ansaldo. Se pater- citazioni da lettere e colloqui pri- busti avversari . Invece venne la morte con le cartine di sonnifero. nalismo e dirigismo debLono esse- vati . Eccone i passi essenziali: Ecco ricondotta al filo della cronacc Tale suicidio è da considerarsi re in campo occupativo, la sola ca la sua morte >J. azione davvero << so ciale n (ossia un caso di disgrazia , come egli fosse Può essere che tali rivelazioni rimorto sotto un'operazione chirurgivolt'a a tutelare il bisogno senza ca o colpito da polmonite. Ecco la conducano « al filo. della cronaca " scapito ' del rendim.e nto) mi pare sua malattia. I primi sintomi risal- il tristissimo caso. Ma è certo, tutquella· che, come si fa per lo zuc- gono agli anni di Universitù, quan- tavia, che esse dimostrano anche, chero o il pane quando sono scarsi, do il suo amico più caro, cc.mpagno una volta di più, come si possa traregoli equamente la distribuzione di studi, innamorato eli una giova- dire con la cronaca le ragioni più inragazza che non potrà sposare, time eli una decisione. La cronaca dei posti di lavoro. V edasi il caso ne parte con lei, sa lgono al Cervino e di Rinasci ta ci ricorda i grandi dei salari multipli. ass.ieme si uccidono con due colpi processi politici che organizzano i di rivoltella... Egli rimase così scos- comunisti quando sono al potere, con HI par-agona le posizioni di red- so che, dopo tre giorni, 'sali in colgli autodafè degli imputati che si dito della famiglia del disoccu- lina e tentò il suicidio, ma la pal- umiliano accusandosi dei più vili delitti per esaltare, nella loro miselottola fini conlì.ccata in un albepato o del capofamiglia occupato e avente più bambini (çhe im - ro.. Si è salvato dalla prima tenta- ria , il Partito. Questa volta l'accupegnano a casa la madre), con zionE' ma il male rimane e lo perse- sato non poteva recitare personalguita. Lo perseguita con tutte le mente la sua parte poichè proprio quelle della famiglia col capo e più donne che incontra e lo interessano. della sua morte si doveva giudicare. figli a l lavoro (e solo una donna a Non riesce con nessuna per lungo Allora, al suo posto, è venuto a tecasa) o dei coniugi entrambi occu- tempo a mantenere il colloq uio, al- <>timoniare il suo intimo amico. pati (senza bambini o col bambino a ll' asilo-nido) , rileva, a quasi pariVangelo ed e(·.onomia tà di bisogni, divari enormi. E NON ce n'eravamo nemmeno ac- nale. Il prii!cipip è naturale e vipoichè si tratta di famiglie d egli corti. Colpa della nostra cultura po- vo; la s ua estensione segna un prostessi ceti, di gusti analoghi e per litica, che ha tratto origine dalle gresso; il mondo non tornerà indielo più di livel.lo modesto, la pres- opere del Machiavelli e del Guic- tro. Quel principio è entrato fra le sione della domanda dei nuclei con ciardini, invece che dalle omelìe dei regole di vita internazionale bene ordinata, e vi resterà ". alta capacità di spendita si accen- predicatori quaresimali. Anche se non ce n'eravamo accorti, E' una fortuna che oggi sia di tra in prevalenza sui generi essenla storia per6, ha ormai segnato moda guardare soltanto alla cifra ziali di con~umo, aggravando la una svolt.o1.. Ce l'assicura l'on. Fan- del reddito, del consumo, degli in posizione, già difficile 'i n assolu·ta, fani in un articolo di fondo sulia vestimenti , nei diversi paesi, consiStampa. Siamo entrati in una nuo- derati come unità, e alle medie che dei nuclei a reddito minimo. La questione è complessa e cer- va era. Fanfani scrive òi non aver risultano dividendo tali cifre per il mai dubitato che il Piano Marshall numero degli abitanti; altrimenti gli to non è facile indurre norme con- potesse aver termine nel i955. E americani potrebbero accorgersi che crete, per liberare posti di lavoro . questo non perchè gli Stati Uniti parecchi loro compatrioti stanno Il campo più adatto a criteri au- hanno , anche loro, interesse ad evi- molto peggio eli certi europei; che tomatiçi, con maggior presunzio- tare un collasso dell' economia euro- nel loro paese esistono pure aree dene di non fare ingiustizie, è quello pea, che renderebbe molto più dif- presse; che gli slums delle loro me· ficile fermare l'espansione imperia- tropoli non hanno ni erite da invidelle donne sposate o per le quali listica clell'URSS; nè perchè il Di- diare alla sporcizia dei peggiori q ua.rrisultano altri proventi o sostegni. partimento di Stato ha scoperto nel tieri delle nostre grandi città. Si hanno casi, ovviamente critica- piano Marshall uno strumento di In tutti i modi vogliamo sperare tissimi, di funzionari e persino di- grande efficacia per imporre indi- che il principio evangelico trovi nei rettamente la propria politica ai go- rapporti internazionali un terreno rigenti con le mogli impiegate nel- verni naziona)i europei; nè perchè più favorevole di quello che ha trole stesse aziende. E si propugnano gli industriali e i commercianti fa- vato finora nei rapporti fra indjgli asili-nido, che consentono a lla voriti dagli acq uisti con i dollari vidui, per la mancanza di una chiadonna sposata di tenere il posto deli'ECA premono sul Congresso per ra definizione del superfluo . Se l'on. del disoccupato, e si vara la nud- avere ancora uno sbocco assicurato Fanfani avesse la curiosità di doin Europa con i denari dei contri- mandare a diversi suoi colleghi, miva legge sul trattamento delle la- . buenti; nè perchè l'imponente e ben liardari e ferventi cattolici, che cosa voratrici-madri che, a parte l'e- pagato stuolo di «esperti " del Pia- intendono con questa parola , si connormità riguardo alle aziende e al no non si rassegna volentieri ad es- vincerebbe subito che la scarsa preproblema dei costi, consentirà in ser licenziato . .. Queste sono ragioni cisione di quel concetto lascia poco teoria un'assenza quasi ininÙrrot- che possono aver peso per dei ma- da distribuire ai poveri. terialisti. Non certo per l' on. FanfaE speriamo anche che quel printa e in pratica abolirà qualsiasi ni, che ad esse non accenna neppure . cipio, che " ha tale potenza esplodimissione per motivi familiari. So La fiducia dell 'on. Fanfani nella siva da far presagire altre neces~i bene che nessun partito .si com- continuazione del Piano Marshall al tà di coordinamento n porti presto muoverà, i.n. nome dei disoccupa- di là della data stabilita al suo ini- ad una migliore distribuzione del suti, di questo stato di cose antiso- zio, anzi la sua « fede ». come perfluo americano. Non sembra giuegl:i dice, è nata cc dalila consta- sto che gli inglesi, i quali hanno ciale: le donne votano e nessun par- tazione della vitalità di un prin- tanto meno bisogno di noi, abbiano lamentare vorrà scontentarle, an- cipio evangelico, dal quale , consa- aiuti tanto maggiori. che se in cuor suo nutre l'antiqua- pevolmente od inconsapevolmente, Forse si tratta soltanto di una catta opinione che il loro posto sia a Marshall era partito: il superfluo ai tiva interpretazione dell'altro princasa coi bambini e a fare la calza. poveri! Questo principio con Mar- cipio evangelico: A chiunque ha, sashall è passato dal piano individua - rà dato, ed egh sovrabbonderà . (S. GIUSEPPE ALPINO li' e rli gruppo. ;ll piano internazio- Matt eo '25-27). AH tendersi l~ massima espansione posstbtle aelle occasioni di lavoro o, quanto meno, una maggior circolaztane. E' allora chiaro che i uc• >SUCCUJ!Cl.Z!UUt::. HA EU uv 1 =>vll LI cct l i L.ten-scuo!a e 1 piani di opere non necessarie e di lavori raffazwnati, che non danno frutto utile alla collettività e che, per la loro na tura occasional e ed extraeconomica, n on risolvono un problema occupativo. Il grande errore della pretesa politica sociale dei sindacati e dello Stato è nel perseguire il bene collettivo riducendo l'economia a un corpo imbalsamato, il bene dei singoli evitando loro trasferim enti e 'stimoli: mentre la salute non sta entro i vetri della serra, ma n el movimento , all'aria libera che anima e tempra. Può darsi che l'a~tuale sta~o di cose convenga agh..occupati dei gruppi ·più favanti, ma esso non soddisfa certo i disoccupati e i giovani delle leve di lavoro, che hanno diritto di at- JV 11uua.tu1 gta !:rtanziau P. 111 riarmo, ma si sono -·ugua lmente a ltri roo da stanziare e cioè nei espressi in favore d ella possibilità limiti che il ministro d el Tesoro e dell ' opportunità di una politica aveva ritenuto compatibili con le di maggiori spese. E così abbiamo nostre risorse. E poichè tale neonavuto e forse continueremo ad ave- ferma è venuta dopo i colloqui ed r e una duplice spinta inflazionisti- i chiarimenti con i rappresentanti ca : una che ci viene dall'esterno diplomatici ed economici di Wash ed un'altra che ci viene dall'in- ington, si dovrebbe d edurre che le terno, una per i cannoni ed una tesi del nostro governo sarebbero per il burro. state riconosciute giuste. Queste teNon è il caso in questa sede di si, secondo l ' ~spo~izione fattane riconfutare per l' ennesima volta le dall'on. Pella, consistevano essentesi d ei vari dilettanti keynesiani zialmente: 1) nel richiamare l'atch e in questi giorni sono insorti tenzion e sulle difficoltà di un Paecontro la politica d ell'an. Pella. se ch e ha oltre un milione e mezAppoggiate a generiche e confus~ zo di disoccupati ed un ridottissiargomentazioni, esse accusano la mo reddito medio individuale. E loro origine ed i loro scopi pura- l ' on. Pella, se glielo avessero conmente politici. I socialdemocratici, sentito il suo ottimismo p ersonale sempre in crisi di coscienza p er la e il prestigio del suo partito, avrebloro partecipazione al governo de- b e potuto aggiungere che il nostro mocristiano, si sforzano di acqui- bilancio ha tuttora un deficit efstare il maggior numero possibile fettivo di cinquecento miliardi; che, di titoli giustificativi per codesta nonostante tutti i fr eni contro l'inpartecipazione agli occhi della loro flazione, il volume della circolazioclientela proletaria e dei loro criti- ne, degli assegni e d ei buoni d el ci d el PSU . Non contenti di quan- Tesoro è in continua ascensione; to ha fatto il governo in tema di che infine i mille e seiCento miliarpolitica sociale, essi si fanno un di previsti per gli investimenti giuobbligo di chiedere di più. Con dicati indispensabili, sono in parte oscuro lingu aggio parlano dell'esi- solo sulla carta; 2) nel prospettare genza << di un minor distacco, tanto che, in tale situazione, era ' un' esidal punto di vista d elle strutture genza ev idente d'interesse comune organizzative pubbliche, quanto che lo sforzo del riarmo non comda quello del volume del prodotto promettesse la nostra stabilità ecolordo del nostro Paese, nei con- nomica e finanziaria. Ogni sforzo fronti degli a ltri Stati economica- che fosse àndato al eli là, non mente e socialmente più evoluti JJ. avrebbe giovato a n ess uno, e a Ed invocano « maggiore audacia n ulla sarebbe valso avere qualche per risolvere il problema dei fatto- division e in più, quando poi il Paeri produttivi inutilizzati ed in par- se fosse stato esposto a l dissesto ed ticolare della mano d ' opera >J. So- a lle agitazioni interne. no frasi a orecchio che, se non sono E' verosimile tuttavia ch e il protradotte in cifre ed in calcoli ben blema non possa considerarsi d efi ponderati, hanno appena il sapore nitivamente chiuso. Sono ancora della facile demagogia. , Ancora da decidere n el. prossimo Consiglio più scoperte sono poi le critiche ve- convocato a Washington per l'otnute dalle fazioni dissidenti de1la tobre i contingenti militari da acstessa democrazia cristiana, evi- collare alle singole nazioni. Sono dentemente suggerite da vecchie e ancora da decidere le quote delnuove rivalità e da t enaci e giova- l'ERP e quell e PAM . Sono da deni ambizioni, per le quali ogni oc- cidere le influenze che il P AM esercasione è buona per passare al- citerà sul Piano Marshall. E perciò l'attacco. Praticamente, nessun ar- la soluzione accennata nel discorgomento valido e disinteressato è so dell'on. De Gasperi non può stato portato per riaprire una di- non avere carattere provvisorio ed scussione, che doveva ritenersi interlocutorio. chiusa fin da quando Einaudi, miN elle trattative ch e seguiranno nistro del Bilancio, aveva segna- non ci sembra dubbio che il nostro to le linee maestre della nostra po- governo mentre dovrà difendere litica economica e .finanziaria, e quella stabilità sociale, politica ed l 'on. P ella, poi, aveva mostrato la economica, che, come si è detto, buona volontà se non l' energia di costituisce un interesse comune, e 1ispettarle. Allora prevalse il prin- che non è dettata dal desiderio di cipio che tutto poteva essere fatto misurare con avarizia il proprio o tentato subordinatamente però . contributo finanziario al riarmo, ma alla condizione che la moneta fosse è imposta solo dalle necessità di stabilizzata ed il bilancio statale proporzionarlo alle effettive capafosse avviato al pareggio. Non vi è cità italiane del momento, dovrà alcun ragionevole motivo per tor- nel tempo stesso cercare di dissipanare su quella decisione e per rie- re le diffidenze che si manifestano saminare quel principio. Coloro in certi ambienti sulla sua buona che in questi giorni sollecitano una volontà di assolvere lealmente gli politica più produttivistica, una obblighi di solidarietà che le d eripolitica di maggiori investimenti e vano dal Patto atlantico, offrenche nel tempo stesso si dichiarano do alla causa comune tutti quegli naturalmente contrari all'inflazio- apporti di varia specie non inne, invece di dissertare a sproposi- fluenzabili dalla scarsità d ei suoi tq di dirigismo e liberismo e di dare mezzi. Ed è da presumere che in per antiquata la politica Einaudi - questa. direzione il governo trovePella accusandola di ispirarsi a Ba- rà l'appoggio d ell'opinion e pubblistiat (tutte cose queste che non ca, perchè è troppo chiaro che il hanno il minimo rapporto con il prestigio , la considerazione e il peproblema in esame che è solo qu el- so del nostro P aese saranno in ralo: inflazion e o non inflazione) do- gione diretta dei contributi ch e esvrebbero dimostrare una sola co- so sarà in grado di dare. E nessu sa: che oggi, in Ita lia, esiste un no potrà augurarsi che per renimargin e inutilizzato di risparmio tenza l' Italia decada dal rango di nazionale e che i maggiori in ve- nazione alleata a qncllo di n a zione stimenti sarebbero possibili, senza prot etta. doversi aff1dare a l torchio del P oAVERROE' L \l 12 Et1.R0l?A.FEDERA1'A lftlfHit M~HDIAU~MI f~ Atlftl MIIIVI HA EU AH UE insegna come si deve fare per rgalizzarla .. . trebbe1·o, relativamente agli ~Itri, perdere Alcune correnti sostengono la necessità di entrando in una federazione, in tma assoappoggiare l'ONU e di fornirle la, forza per ciazione · democratica. Il sud povero ha far valJere le sue decisioni; ma l'ONU .ha forse perduto più del nord ricco entrando ripetuto gli erro'l'i della S. d. N . ed è de- nella nazione italiana (o ha guadagnato sti.nata a subirne le sort-i . Non $i n:::.iS.C:QllO meno). Con tutto ciò, malgrado tutte le federalmente popoli che noJJ, hantkO Ùt possibili cc questioni meridionali )), la vita comune le concezioni fonilameatf!.li della anche dell'Italia del sud è sempre qualvita. Perchè il r-egime feik.ra!e -fu~il1'ni cosa di .assai più ricco, di meno augusto oon·e che chi p(lss·a da uno sta,to' a un altro e putriscente di quel che sarebbe rimasta si senta ancora ù-, C(!Sf!. P'.ropr.ia~- ·. Contro con i Bò'rboni . Il fatto.re <c sicurezza )), il questo ostacolo urtarpo tutti i mavim.enti fattore (( prosperità )), nella federazione univers(Llisti ... )), sarebbe anche per quegli stati europei che Tutto gius to; ma forse al Mochi - che p erdessero certe antiche prerogative, un forse abusa un po' delle definizioni: so- compenso tale che non vi sarebbe ro perdite gno, utopi[l - sfugge appunto quello . che relative capaci di bilanciarlo. è U carattere base dell'ispirazione politica Perciò i federalisti hanno, per ora, ridel mondialismo. Il mon dialismo calca il nunciato ad altendere il permesso o il socproprio schema su quello dell' ONU pro- corso dell'Inghilterra per t entare di costiprio perchè continua, come Roosevelt, a tuire intanto l 'unità politica di quei paesi a ver fi.duci;t nella possibilità che al limite - Italia, Francia, Germania - in cui è la Russia si persuada a K-farsi garantire )) più evidente l'impotenza dello stato nala propria pace interna o il proprio r egime zionale, p er intelligenza e sacrificio che interno da una formazione politica i cui vi mettano i loro uomini politici, a soddidirigenti sarebbero i << grandi )). Il mon- sfare certi bisogni immediati di sicurezza, dialismo ha il suo aspetto politico; e con- di prosperità e anche di auività politica siste o. nello sperare ·. in una ripresa del sulle scene del mondo. Quando due indivi« direttorato mondiale )) istituito a Y.alta dui costituiscono una società , non tanto e a Potsdam o nello .scontaxe una disposiconta la quota parte del prodotto che si zione unificatri"ce degli Stati Uniti in caso divideranno, quanto il fatto. che la società di loro vittoda in un, conflitto mondiale. sia una _necessità per entrambi quegli indiNel <c mondialismo )) co1_1.1e a Y.alta e a vidui per proseguire i loto .affari, s,-ilupPolsdam l'Europa non ha si può dire luoparli con profitto, ecc. Nella « società Eugo, mentre ne tengono uno importante _i ropa )) c'è, diciamo noi, un margine di guapaesi coloniali, oggetto _d elle preoceupa- dagno per tutti. Può .darsi che taluno non zioni di America e Russia. lo -senta ora; p er esempio l'Inghilterra, ove Accanto al mondialismo, Mochi critica il fede ralismo fu molto vivo nel tempo però anch e quello che egli chiama « feçledella crisi, della guerra, sembra oggi più ra/oisrno em.pirioo )) . Il federalismo empi - sOl" da a questi problemi; e i fede:r alisti ri co sz;trebbe nient'altro che il federalismo possono aspettare che maturi anche per tont oonrt, il quale si propone di meUere essa il momento della piiL chiara perçealla . base d ell'unione politica formata da :done degli interessi, a condizione di non vari slati la volontà democratica dei citdover frattanto veder condannato all'inerlp.d.ini, espressa atlraverso una assemblea zia anche il moto delle nazioni del contidemocratica. Ma questa fcderaziuue non nente, che cercano la salvezza. spossesserà cc gli abbienti )) ? Gli stati più D'altra parle piuttosto vaghe sono anche ricch}, numeri"camente minorizzati da alle idee del Mochi sul sistema mondiatri più deboli economicamente e pòli.licale che succederebbe alla federazione eurom ente, come possono accettare di so ltopea, se anche non prive .di una generica m ettersi a una fe-derazione? «Nessun paese, verità. Sull'esempio della fe derazione eudice Mochi, accetterà, per formarla, di ropea egli vede la possibilità che si fonniperdere la situazio·n e -int~rnazioual~ ch'e ha no poco· -él poco . nel mondo occidentale un raggiunta a costo di denaro e di sangue; se cinque o sei grosse unità federali tra loro ri nunci·a ad una parte del controllo dei pro. associate con legami confederali; e vede il pri beni dovrà essere certo di rwn perd-ere mondo orienlale tenuto a bada da una enerpiù di quanto guadagna a.ttr.averso al digici\ politica la quale .assicuri assieme posritto di controllare una parte d ei beni sibilità di a-ccesso al godimento dei vantagaltrui )). · gi sociali a.lle masse più diseredate. Ora, In ve1:ità, il Mochi , che qui introduce nel Lutti possiamo vagheggiare o non 'aghegdiscorso un ahro ptoblema, che .g li sta a giare tali soluzioni, ma ci pare che il metcuore, quello de.l la rappresentanza demo- ter!~ come prospettiva d eli ' unificazione eu. cratica e della SU[l adeguatezza o m eno a ropea sarebbe uscire da quello stretto ter>esprimere situazioni differenziate, - c una reno di lotta sul qualt<_ il federalismo si polemica contro la proporzionale che è la lien e . Noi non sappiamo se in seguito alla stessa fatt:t a suo tempo contro il suffragio fe derazione europea sarà possibile giununiversale, non tien e conto del massimo gere a una maggiore armonia, diciamo cofattore sul quale contano i federalist i: il sì estel'na, nei rap}wrti mondiali. Sappiafattore del pe•l'icolo comune, dell'insuffimo solo che la federazione europea vorcienza comune .ai compiti politiei .a cui -rebbe dire la prima sconfitta del principio gli stati Jlazionali affermano di far fronte; delle zone di influenza, che fu imposto d.a fattore di c1'1isì dello stato nazionale, senza Stalin e di buon grado .accettato da Roodi cui il federalismo non esisterebbe. Non sevelt a Y.alta e Potsdam, la ripresa di forsolo i paesi ricchi,. ma i paesi p-o veri po(continua a pag. 15) HA EU AH << La Nuova Italia )) di Firenze, nella sua collana «·Orientamenti )), in cui già figurano parecchi testi federalisti di alto ·interesse, pubblica ora il breve saggio di uno studioso da poco scomparso. Alberto Mochi, dal titolo. pieno di ·promesse << Oriente comunista e federazione ·europea )) . -In verità, queslo saggio, pur rientrando, in gen erale, nella letteratura Jederalista, si occupa di par-ecchie . altre · cose, dal rap porto tra .democrazia cristiana e partiti democratici, alla polerp.ica contro il socialismo. .e in generale contro la politica dirigista, in cui l'autore scopre un nucleo tirannico, alle particolari concezioni del Mochi circa il rappo-rto tra la visione scientifica e ·quella politica e arizi, tr:a l' arte del clinico e quella del politico. E', 'insomma, uno di quei saggi, non infrequenti nel periodo immediatamente successivo alla liberazione , in cui l'autore fa i suoi conti con tutto un po' della realtà contemporahea; e di quel genere di saggi ha i pregi e i difetti; i pregi, e cioè 1-ma ~~ert a ampiezza di interessi (che oggi tendono a r es tringersi; ben pochi sono ancora quelli che; per lo meno n~lle lorò conversazioni private amano discutere di principi; e questa assenza di entusiasmi e di fiducia nella ragione è probabilmente la maggiore responsabile per l'estendersi del fenomeno neofascista nelle università); · i difetti, e cioè una certa mancanza di organicilà, un metter assieme un po' a caso, secondo le indicazioni della cron~ca, i proble mi trattati. · · Noi ci òccuperemo qui soltanto del con tenuto f€deralista del sàggio . Di questo si può dire che esso è, nell'assieme, ben orientato, pur- manc~mdo di un ·profilo netto, di una precis·a messa a punto politica nel momento dato. l temi che il Mochi ha ' visto, con chiarezza, come i più importanli, sono : .l'insufficienza del federalismo mondiale, in un momento come . questo, a ·ri-solvere il problema della pace e dei rap porti con l' URSS : il fallo che il prohlem:.1 federal e è il problema delle nazioni libere ' dell' Eu~·opa e non di più yasti o meno definiti aggruppamenti; il fatto che la disuguf!glianza effettiva di condizioni e di interessi minori costituisce sempre .un o stacolo alla federazione, specialmente per le più t:icche o le meno minacciate ha le nazioni europee; infine l'o p in ione eh~ un mondo in cui esistesse un 'Europa _federata sarebbe assai meno penetrabile alla propaganda e alla min accia comunista e potrebbe perciò consentirsi diversi e più vasti sviluppi politici ed economici di quelli _attuali. Naturalmente non tutti questi problemi sono risolti in modo altrettanto felice; ma è gi~ pregio dell'opera l'averli indicati, e quindi il saggio non sfigura tra la ormai ricca letteratura uscita nel dopoguerra su questo genere d'argomenti. Di molto buon senso sono le obbiezioni d el Mochi contro l' a,ttuaUtà delle :,c:oluzio:rii mondialiste « Dall'America - egli scrive -· ci giunge 'rinnovato il sogno della pace perpetua dttraverso la form.aziou~ lLi uno st!ato mondiale: ma, ne:jsuno dei numero~i movimenti per la feder(J;zione 11nivg_[s_ale UE LETTERA TURA FEDERAL-ISTA 14 Ottobre 195u ì l k~ là lf\, e ftà rin-.~n .. '-l '-.) ~~'èdc:~ Dal momento ìn cui gli Stati Uniti si sono trovati nella necessità di mandare ge nerali a governare il Giappone e la Germania e di provvedere alla polizia anticomunista nel mondo intero, si è iniziata in quel paese una sorda crisi politico-costituzionale, che può forse essere ancora nrestata, nia che se non lo sarà, avrà una portata storica pari a quella della trasfo1·mazione della Repubblica Romana in Impero. Poichè anche allora Roma era divenuta l'unico centro importante di vita politica libera nel mondo antico, e qu;indo quel centro si corruppe, occorsero migliaia d'anni perchè di nu~vq la libertà politica passasse dai libri di storia e dai sogni di poeti nella realtà. Lo ste~so accadrà se la libertà imputridirà in America . Il potere militare in America è ancora sottoposto formalmente al potere civile; il · presidente degli Stati Uniti, un civile., è il capo delle forze armate. Ma le forze armate americane · non sono più raccolte per una guerra e dissolte dopo la guer~·.a; sono diventate permanenti. Non EU HA UE La responsabilità degli e uropei Non è un segreto che c'è oggi 1ma politica della Casa Bianca ed una politica .del F'entagond . La prima pensa al <wontain· ment)) dell'espansionismo russo, e la seconda alla guerra preventiva . Quella pensa ad un processo di unificazione europea su base democratica e questa pensà :.td avere truppe vassalle, sicure, mostrandosi absolutamente indifferente se siano di Fnmco o di popolt liberf . Truman, Acheson, Marshall tengono ancora testa al Pentagond~ ma lentamente cedono e con essi cede la democrazia, cede la libertà. E' vero che lo scopo dell'acl'l'esciuto p eso · dei militari nella vita puhbli"èa. americana è la conseguenza dell'intenzìo· n e ameri'c ana di difendere la libe rtà contro la minaccia comunisti\. Il modo sbagliato con cui questa difesa si va organizzando fa sì che la battaglia per la libertà minaccia ogni giorno di più di essere persa nel· l'interno stesso del mondo libero, in Europa ed in America. La responsabilità che incombe su noi Eu· ropei è immensa . Oggi è l'America che può difenderci d11i Russi. Ma spetta a noi di difendere noi stessi e l'America (la un. altro totalitarismo militarista che ci minac· eia entrambi. A tal fine bisogna rendersi conto che l'Europa va difesa sì con l'aiuto degli Am e ricani, ma va~ difesa innanzi tutto dagli Europei . Per avere un esercito e uropeo, che sia organo di difesa delle istituzioni libere e non organo che si mangia queste istituzioni, occorre che un parla· mento europeo stabilisca il bilancio del. l'esercito em·opeo; che un governo f;uropeo faccia la politica estera europea ed abbia a sua assoluta disposizione le forze armate europee; che una fiorente economia europeaò renda possibile lo sforzo militare senza imporre ai cittadini eccessivi <~acrifici; che infine gli abitanti delle varie nazioni vedano la più grande patria europea non come un vuoto slogan .di propaganda, ma come un insieme vivo e fecondo di istituti su cui si fonda un autorità democratica e con essa la loro libertà ed il loro benessere. Fuori di questa prospetti~a non c'è che inganno; e tutti gli inganni si pagano alla fine con amarezze e dolori. AH AH -~ :e~• quandQ . si . sia ben. ~iflettu~o s:u quel che .. essa significa, ogni spirito amante della libertà deve sentire non dubbi o scetticismo o l~ggere preoccupazioni o cattiva coscienza, ma orrore per la macchina che si vuoi mettere in moto e che; se veramente dovesse muoversi, non sappiamo se ci salverà dal bolscevismo (forse farà con esso un qualsiasi compromesso e combatterà piccole battaglie marginali tipo Corea, blocco ·di Be rlino, guerriglia di Grecia), ma certo schiaccerà fatalmente prima ]e libertà europee e poi quelle americane . Un esercito è uno strumento· pericoloso non solo rispetto al probabile nemico, ma lo è altresì rispetto al potere civile che lo crea, e che lo mette in azione, poichè esso è la forza n ella sua forma più bruta e più precisa, più assoluta, ed il potere di go· vernare gli uomini tende sempre ad andare a finire là dove c'è la forza. La forma più elementare di soci~tà è quella in cui gli uomini armati hanno un potere assoluto sugli uomini disarmati, e tutte le società tendono sempre a risprofondarsi a questo 1ivello barbarico. I costruttori di quella fragile e grande cosa che è la libertà civile, hftnno sempre cercato tutti gli accorgim enti posibili per far sì che le forz~ militari fossero sottomesse al potere civile, che questo fissasse il loro bilancio di spese, e n e nominasse i capi, che le forze .annate non avessero. politica propria e risorse proprie. Questo obbiettivo spesso è stato . realizzato solo parzialmente, ma :;oltanto · ]à dove è stato realizzato in misura assai larga la libertà ha prosperato. Ed ove. hen si rifletta si scoprirà ·c he, se glistati liberi .;.sono meno propensi alla guerra degli stati autoritari, ciò è 'dovuto al fatto che in que · !5ti di solito i ~nilitari hano un grande po· :sono p IU raccolte in p a Lria sotto l' oet·b io vigile dei governanti civili; sono in buona parte stanziate fuori _dei c&nfini . Un gene · r·a le Jtmericano, che da dieci anni non rientra ·in patria, ha .un potere da proconsole su un popolo di una settantina di milioni di giapponesi. Ed ora, grazie all'insipienza dei governanti europei, un altro generale dovrebbe venire ad esercitare una fun· zione di proconsole in Europa, con un esercito solo parzialmente americano a sua disposizione, e con imprecisati ma vasti poteri autonomi in materia di politi ca estera e militare. La conseguenza di tutto ciò è già, e sarà sempre più, che il potere militare, divenu · lo troppo grande, dilagato oltre i limiti del paese, non si adatt;_ più alla -nbordinazione in cui finora è stato ri sp etto al potere civile. EU J'enJre\ HA u~~Ja. r lere, mentre nei primi i governanti lumno paura non tanto .della guerra quanto dell'eccessivo potere che in guerra i generali acquist;u10. Quan:do le forze armale non sono state sottoposte a ·u n duro e diffidente controllo da parte del potere civile, sono sorti sempre e sempre sorgeranno i ' =esari, i Wallen~te in, . i Nap~leoni, gl~Hitl.er. . Ora, l eser·Clto occidentale ~ s1 vnol vedere accampalo. neJl'Europa democra· tica , senza che vi sia uno stato demoeratico d'Europa e che lo controlli e lo tenga al suo servizio, significa uè più nè meno che creare un corpo militare estraneo ai poteri civili europei. Quale parlamento fi sserà il bilancio di questo esercito? Nessuno, poichè i Parlamenti sara1mo chiamati solo a ratificare i contributi fissati da un eosidetto Comitato militare del Patto Atlantico, cioè in realtà dal comando unico dell' esercito occidentale. Quale governo stabilirà la .politica in cui deve inserirsi l 'esercito occidentale ? Nessuno, poichè i singoli governi saranno chiamati ad ade guars i~ alla pol itica fissata dal comando ~upremo. In questa situazione fra stati europ e i ed esercito occidentale non potrà regnare che diffidenza e sospetto. L'esercito occidenta· le, cioè l'esercito americano con mercenari europei lo saprà, e si preparerà ad imporsi con durezz(l ai rimttanti, a spezzare le resistenze, a · fare l 'unità europea, si, ma una unità n ella servitù e non una nella libertà. Ma poniamoci pure al di là delle preoceupaziou i democratiche europee . .3uppo· niamo pnre che l'unificazione europea sia destinata a passare attraverso una dittatura militare. Si ·può tuttavia p en sare d1.e questo esercì lo occidentale il un potere ci · vile è pur sempre di fatto sottoposto, e cioè al potere dello stato americano . Si può spera1·e che ciò debba impedirgli di diventare un potere autonomo, e gli conservi il carattere di uno strumento al ser · vizio di ideali civili. In fondo è questa l'i potesi cui confidano tutti i democratici, face nèlo mostra di una eccezionale ignoranza d elle più elementari cogn izioni di teoria e di storia politica. UE sempre assai forti, ma questo difetto di soliclal'Ìetà profond..r;I, si potrà controbilancia re costruendo un esercito il cui nucleo cen· trale sia sicuro, perchè am~ricano, ed i cui contingenti europei siano resi omogenei ed obbedienti con una adeguala disciplina che inipohga loro la fedeltà non al paese na al comandante. Non si creda che per combattere con valore h isogna essere ani· mati.da grande arnO<r di patria. La legione straniera di F ri!ncia, i rnarocchini di Spa· gua, le truppe indiane d ' Inghilterra, i gian· nizzeri ed i pretoriani di cui parla la sto· ria sono stati fr.a le truppe più valorose e più fedeli ai loro ·comandanti. Non c'è che da ~pplicare tina. certa tecnica, il « Drill >> prussiano, e l'esercito occidentale, obbediente .ad un comandante unico, stanziato in Europa ma non sottomesso a nessun po· tere statale europeo, ~apace di limitare ed annullare la sovranità nazionale, « efficace tanto in pace che in guerra )), cioè capace di avere una propria politica estera e militare, di impo:(re i necessari tributi agli stati europei, può sorgere. La bcilità con ~ui i governanti dei paesi demÒcratici d ' Europa prendono decisioni e la difficoltà con cui le realizzano fan sì che questa prospettiva probabilmente non si realizzerà, o -ehe appena si abbozzeeà e potrà essere sostituita da altre éostru · ziòni più consone agli ideali di libertà civile, ma la prospettiva e la possibilità di vederla re11lizzata esiste. ALTIERO SPINELLI LUAvfJ.. .J. · 14 Ottobre HA AH UE quello stato significa fra l' altro organizzare e disporre le proprie forze armate .in questo o quel modo, d estinare ad esse questa o quella p ercentuale del reddito nazio nale, prepararle spiritualmente a battersi con ques to o quel n emico. Se l e soVl'anità nazionali saranno abbastanza tenaci, esse faranno cadere nel nulla il tentativo dell'esercito ~mico occidentale, come hanno fatto cadere nel nulla il tentaÙvo dell'unificazione economica e uropea. La resistenza francese al riarmo tedesco non è che un primo , esempio di quel che accadrà continuamente. I tedeschi non vorranno partecipare con loro contingen ti se non si restituirà loro la piena sovranità nazionale. Ogni stato cercherà di titteuere il massimo di garanzie per sè a scapito degli alleati . Ogni stato cercherà di • onser· vare i propri più gelosi segreti J..a ilitari, perchè non sa se gli alleati di oggi saranno nemici di domani. Lo sforzo che i :'lingoli popoli potranno fare sarà differente; nessuno vorrà esaurirsi per la difesa altrui, e perciò ciascuno cercherà di metter pochi uomini e risorse n el fondo comune e di conservare il massimo de gli uni e delle altre. Ogni paese avrà vedute differenti circa il paese potenzialmente avversario; così che l' U.R.S.S. potrà .approfondire questa diversità di vedute, sviluppando una politica estera diversa con i diversi paesi. Chi crede éhe la -Russia continuera"intleterminatamente a considerare in blocco tutti gli altri paesi come nemici, si fa dellé grosse illusioni. La sconfitta in Corea indurrà la Russia a sfumare il suo :ttteggiamento pe r indebolire il già debole schieramento antitotalitai'io. Ma una diversa veduta circa i rapporti con l'avversario significa una diversa politica estera ed m1a diversa politica militare . Si immagini quel che sarebbe stata la guerra di Corea se fosse stata condotta, anzichè da un esercito americano, da ùn vero e pro.prio esercito delle Nazioni unite, ogni membro delle quali ha diverse concezioni delle proprie relazioni con la Corea del Sud, con la Corea del Nord, con la Cina e con la Russia. Oggi si starebbe ancora .a d· scutere sul da fare. EU HA EU AH uando le chiacchiere infinite e d ingannevoli che coprivano la tenace difesa .tlegli ·interessi sezionali collegati alle sovranit à nazionali sono -state dissipate dai colpi di cannone della Corea, gli europei si sono accorti . di essere ancora deboli, indifesi, disuniti dinanz i al p~ricolo incombente . ' Si è allora parlato della necessità di Ol'• ganizzare una comune difesa, poiehè la minaccia era diretta conti· o tutti, e non contro questo o: quel singolo paese . IL comune peri'colo ha fatto sì che l'idea di una forza armata e uropea, d i un esercito europeo, p1·edicat a ·da tempo dai federalisti come uno d·e gli istituti fondame ntali degli St~ti Uniti d ' Eurdpa, · è impl'ovvisamente uscita · dalle· mozioni, ·dalle dichiarazÌoni e dalla propaganda federalista; e d ·è divenuta argomento di discussione a Strashurgo, sn tutti i giornali, e · n 'e lla confe·r enza di New .York degli· stati .aderenti al P a tto Atlantico. Si poteva · quasi pensare che la saggezza cominciasse a p enetrare negli spiriti timidi e confusi degli statisti democratici, i quali forse ora, all'ultimo momento, capivano · che solo · un'unità profonda , irrevocabile, esprimentesi in ultima istanza nell'esistenza di un· esercito ·unico, dipendente da un solo ~ governo demo- · criltico europeo, poteva salvare · l'Europa e la sua civiltà. Ahimè, non sì · trattava· di nulla·· di tutto questo. Si è stabilito a New York di costit:,u ire in Europa mi e~ercito occidentale, 'verosimihnente stanziato in territorio tedesco, composto di contingenti forniti dai vari pae-si 4 de1·enti al ratto Atlantico e sottoposto ad un colnàri.dante sup1·emo unico, il quale addestre rà e organizzerà tutti i suoi sold.ati in modo <( da farne nn <'Orpo militare omogeneo ed efficace tanto in pace che in guerra )). La direzione politica e strategica dell' ese1·cito unificato sarà eser cit a ta da un gruppo permanente del Comit ato militare del Patto Atlantico. N.::m si parla del finanziamento ·di questo e:>ercito, e non si sa perciò ancora se i singoli stati contribuiranno a d una cassa comune , o se ad essa affluiranno :direttamente gli aiuti milit;ui che gli Stati Uniti si sono impegnati a fornire agli Stati Europei. In en trambi i casi è evidente che il finanzia m ento sarà, direttamente o indirettamente, americano. Am ericano sarà il n erbo centrale di ques to esercito, americano l' arn'Lamento, ·.americano il comandante . I vari stati conserveranno tuttavia la .loro sovranità in materia di politica estera e di politica militare, cioè avranno forze armate proprie oltre quelle che invierànno n ell'esercito comune, e potranno decidere p è r conto propi'io se restare in buoni o cattivi rappor ti con questo o quell'altro t.1ato, se, in caso di guerra, partecipare, as tene i''5Ì, r esistere, ced er e, far paci separate. (.luesta indipendenza nella politica ; ste ra· e militare dei vari stati ha avuto la sua· pri- · ma manifestazione clamorosa nell'opposizione d ella Francia all'utilizzazione del potenziale militare ed economico della Germania, utilizzazione ·necessaria .al rafforzamento della difesa occidentale, ma di cui la · Francia ha paurf!, perchè non sa se alla lun ga una·Ge rmania armata continuerà a restare sua alleata o se non le volgerà ilncora una volta le armi contro. Malgrado queste diffi'coltà si spera che l 'esercito . occidentale potrà costituire un efficace strumento di 'difesa e .di unifica zione de i .popoli liberi d'Europa. Perchè? U na forza armata più o meno mlificata, costituita da contingenti provenienti dana. zioni alJeate ma sovrane, non è una novità in tempo di guerra. Il sistema ha funzionato sempre male, perchè il comando unico non . riesce ad imporsi ad eserciti dipendenti da stati soyrani, pieni di reciproca diffid enza, e forniti di visioni e prospettive diver se della guerra pur condotta i1lSieme. Inoltre la possibile defezione .di questo o quello stato m embro della coalizione , che implica l'uscita istantanea di tutte le forze nazionalf ·dal comune fronte di lotta, a chiunque esse siano militarmente So)ttopo:ste, rischia sempre di creare vuoti imp.r ov visi ed irreparabili nello schier:tmento militare , come hanno mostrato :ad esempio le defezioni della Rus~ia nel 1917, della Francia nel 1940, dell'Italia nel 1943 dalle rispe ttive coalizioni. Tuttavia, malgradQ Lutti questi difetti, il sistema del comando unico e dell' esercito unico in tempo di guerra funziona, perchè e finchè esiste fra i coalizzati il comune obbiettivo di spezzare la potenza militare del nemico. 'in tenipo .di pace esercito unico s~tlo un comando unico, e sovranità nazionali sono termini ' inca'nciliabili, perchè l'esercito è lo" strumento. piii importante della politica este~·a di un paese. Fare una politica esteri! di amicizia di · inimicizia v~ì-so ·qu e's to 'o UE E' da augurarsi che i popoli democratici dell'Europa finiscano un giorno per trovare la via giusta della loro unificazione , ma se ci si arriverà bisognerà r iconoscere che i loro attuali gove1;nanti avranno prima fa t. to tutto il possibile per farli corr ere dietro apparenze incons'i stenti, per metterli su strade false, per mandarli incontro ai più gravi p edcoli. Fino fl qualche' tempo fa era di ··moda fra i governanti d 'Europa dichiarare che verso l'unità europea si doveva avanzare tenendo ì piedi sulla terta, e non sperdendosi n elle nuvole, come facevano i federalisti. Si dovev;mo gettare le fondamenta solide dell' unità nell'economia; poi sarebbe venuta a guisa di completamento d ell' edifizio, l'unità politica, la federazione . Gli americani, che erano sinceramente interessati fl questa sol~zione , hanno dato p er anni somme enormi a fondo perduto nella speranza di vedere infine . risorger e un ' Europa sana, libera e forte. P er tre anni miliardi di dollari, speranze, energie, possibilità sono ;:tndate sprecate, e nessun passo serio è stato fatto verso l'unità economica, coiJle era stato previsto dai federalisti, perchè mancava lo strumento politico, cioè lo stato europeo, il quale solo poteva creare e mantenere gli istituti dell'{:eonomia unificata. rgso o Verso un comando unico? Ma, ci si può chiedere, e se invece le: sovranità nazionali fossero deboli , se non riuscissero a far prevalere le proprie ve dute su quelle del comando unico dell'unico esercito europeo, se questo diventasse veramente, come è previsto nel comunicato di . New Wor'k, <<un corpo militare effica·ce tanto in pace quanto in guerra )) ? L' ipotesi non è inverosimile. Gli stati europei continuano infine .--a vivere grazie agli aiuti americani, nè sembra che abbiano alcmùl voglia di rinunciarci. Sarì:t perciò sempre più facile alf America ri chieder loro in contropartita una uniformità di atteggiamenti n ella loro politica estera e militare. Si · potranno fissare con relativa precisione i loro contributi in uonnm e risorse. I ·p aesi saranno riluttanti , e · le propensioni · al tradimento saranno l EUROPA FEbERATA 1 Partito Socialista e Comisco UE HA ancora , alla recente Conferenza di Londra, il Segretario Generale del Partito francese, G. Mollett, avendo posto francamente una domanda, si è trovato di fronte .ad un silenzio assoluto, cioè ad un rifiuto da parte dei laburisti di prendere un qualsiasi impegno concern ente l'avvenire. La conclusione è chiara. Per il partito laburista, le conferenze internazionali del COM.ISCO toccano la << sovranità » dei partiti nazionali, più che le conferenze internazionali non tocchino quella di governo. Si tratta sempre di vaghe chiacchiere n el cor~o delle quali non si prende alcun impegno, n eH-un.a parola destinata ad essere mantenuta, in cui nessuna disciplina deve, in nessun mo· mento, venire imposta. E' quanto dire che, oggi come oggi, non esiste un'internazionale socialista e , di fatto, noi perdiamo il nostro tempo in questi incontri nel corso de i quali non ci troviamo di fronte nessuna persona davver9 « responsabile >l. Queste constatazioni non debbono limiLarsi a una critica d~ll'atteggiamento del Labour Party; quel che c'è .di importante e di grave nel suo opuscolo è eh' esso ha il coraggio di dire esplicitamente e di a'f fermare c:on franchezza una deviazione dottrinale di eu~ soffre, senza osare confessarlo, ognuno dei partiti nazionali. Non è per caso che in Germania, sotto la direzione di Schumiicher, il partito socialista tedesco ha anch'esso preso delle posizioni strettamente nazionaliste; non è per caso che in I'rancia la S.F.I.O. dopo avere, in principio, preso partito .a favore dell'Europa, trema e indietreggia ogni volta che si trovi di fronte a una proposta che urti interessi locali e posizioni acquisite. Dovunque il male è Io' stesso; di tutte le nazionalizzazioni sperimentate dopo la fine della guerra, quella dei partiti socialisti è incontestabilmente la meglio riuscita. La tragedia del socialismo HA EU Ma c'è un problema pm _grave. Questa concezione della sovranità degli stati-c del diritto di veto, il partito laburista l'ha estesa in questi ultimi anni alle relazioni tra i partiti socialisti. l. - Il COMISCO non è una lnternazio· naie Socialista. In ognuno dei nostri incontri, abbiamo constatato che non erava~o in presenza di partiti politici, ma soltanto di uppresentanti di governi .fll potere che difendevano tesi ufficiali. In particolare, nelle relazioni col partito laburista, i dele. gati europei .al COMISCO hanno1 constatato che, fatta eccezione per Dalton, essi no.n si sono mai trovati di fronte ad uomini politici responsabili membri dell'Esecutivo laburista, ma esclusivamente a f1mzionari stipendiati che avevano ricevuto preventivamente un mandato imperativo cui non potevano portare mutamenti. Le riunioni del COMISCO ~i sono così ridotte all'ascoltazione di arringhe in favore delle tesi dèl Governo di Sua Maestà Britannica senza che mai sia apparso possibile n essun n ego· zi~to efficiente. Il. - Quando nelle riunioni del COMISCO, si è potuto arrivare a qualche risoluzione , il Labom· Party non l'ha mai presa sul serio e non si è mai considerato vincolato a.d essa. Alla Conferenza di Londra sull' internazionalizzazione della Ruhr, a quella di Parigi sull'organizzazione della Europa, sono stati votati testi precisi che dicevano esattamente il contrario di .quel che afferma oggi l'opuscolo del Labour Par. ty. A Strasburgo, i delegati bburisti hanno emess.o insieme con noi un voto in favore della ·creazione .di un' .autorità sovranazionale europea « che abbia funzioni limitate mil de i poteri reali nei limiti di tali funzioni :-» . Anche qui l 'Esecutivo laburista ha-violato gli impegni che i suoi rappresentanti .avevano preso a. StrashurgQ. Peggio AH Cap. D è proprio quella che la Chiesa cattolica ha conosciuto alla fine 'del medio evo. Per il fiatto ·d 'essere riuscita a rendere poco a poco umane le istituzioni medioevali e a penetrarle de] RUo spirito, la Chiesa si era a poco a poco incarnata in esse. Quando queste istituzioni furono superate ddla evoluzione economica, la Chiesa, non avendo saputo disimpegnarsi a tempo, divenne clericale e reazionaria. Così i diversi partiti socialisti sono arrivati al potere, sia djretta. m ente, sia n ei governi di coalizion e, in un quadro nj.lzionale, nel momento stesso in cui questo quadro nazionale diventava un ostacolo ali' evoluzione n ecessaria delle for· ze produttive. La dottrina del socialismo in un solo paese, di cui già Trotsky denun· ciava in Russia gli inevitabili danni, diviene un'assm·dità completa n elle piccole nazioni ,dell'occidente. Quelli che vi rP.stano attaccati, allo scopo lodevole di salvaguardare alcune conquiste sociali, sono portati dalla forza delle cose a prendere in politica estera posizioni sempre più conservatri"ci, contrarie allo spirito socialista e all'ideale democratico. Spetta ai socialisti restati fedeli :all'internazionalismo proletario, ai cristiani co· scienti delle implicazioni profonde della loro fede, ai repubblicani fedeli all'ideale Jaurès, di Briand, .di Blum, trarre le conclusioni necessarie. Oggi come oggi l' lnterna~ionale So·o ialista non es·i ste; bisogna dunque crearla. Spetta .ai partiti socialisti che ne avvertono la necessità e che sono decisi a liberarsi dal prepotere burocratico nazionale, spetta .ai repubblicani sinceri, a tutti i .progressisti, qurtlunque sia l'organizzazione cui appartengono, prendere le iniziative necessarie per raccogliere ovunque i veri socialisti internazionalisti e costituire con loro e tra loro il vero (( Partito Socialista europeo >>. AH au- contro1lati dalle commissioni dei 19 parlame:nti separati. Mano a mano che si costilttiranno l'Europa e la comunità atlantica, noi andremo sempre p.iù verso delle ·decisioni prese su una scala che travalica di molto il quadro nazionale e che darà luogo ad una dittatura tecnocratica dei controlli parlamentari. Ogni vera democrazia svanirà se non rioostituiremo la rapJ~resentanza popolare nello stadio in cui si dis_çutono i veri problemi, quelk dell'Europa , quello dell'Atlantico. Da parte nostra crediamo dunque fermam ente che, qualunque sia il quadro regionale nel quiile si lavora, nulla si farà se non si si creeranno istituti che superino la vecchia sovranità degli stati, capaci di decidere a maggioranza di voti, e se non li renderemo responsabili di fronte ad Assemblee parlamentari designate il più rapidamente possibile direttamente dai popoli stessi, senza passare p er gli intermediari nazionali. Su questi problemi fondàm entali, il partito laburista ha preso una posizione ch e in Francia, per lunghi anni fu tenuta da Déroulède, da Poincaré, da Tardieu e da altri ispirati al nazionalismo di destra. Si;tmo obbligati a dire che ciò non ha nulla a che vedere nè col socialismo nè con la democrazia. EU Presidenti britannici intestarsi a concedere la parola soltanto alle persone che piaceva:no lonl·, ri:fiutarsi di metteTe ai veti i testi p1·esentati dai loro colleghi, p erdere delle ore a sottoporre senza posa delle carte fabbricate da funzionari che avevano contro di loro, in b,flttuta, l'immensa maggioranza dei membri delle . commissioni. Ci siamo trovati di fronte ad un sistema tocratico che nessuno di noi è. disposto a tollerare . Vediamo ora affermare non soltanto chè la pace non può essere co~truita se non m ediante negoz.~ati tra governi sovrani, ma, inoltre, che i parlamenti non possono riunirsi su piano i.n ternazionale ed esercitare il loro potere di controllo. Ora, c'è una realtà che balza oggi agli occhi di tutti. I veri problemi non si po.n gono più su piano nilzionale , ma su piano europeo e internazionale. Quando Sta fford Cripps ha riconosciuto la necessità di svalutare la sterlina, non ha consultato il parlamento britannico. E' andato a Washington. Quando noi stimiamo n ecessario organizzare m eglio la nostra sicurezza, sono i tecnici militari che negoziano fra loro. sotto il controllo assai vago di alcuni ministri della guerra. Che si tratti dell'esercito, ddl'unio. ne d ei parlamenti, dello stesso piano Sclmmiln, è ben chiaro che, per la natura stessa di questi problemi, essi non possono essere 9 UE ì4 Ottobre 1950 " Com bat, per l'Europa N el quadro · dJe.lle iniziative j~de1•alist~ i n corso in; Frarncia, iV quo•t i,d iano p·arigino «Combai » .ha inizi,a1to la pubblicazion?_ di un Sttpplmnen to g ratuito a quattro p agine intj._era. mente de;à!ic(lJto all' ~dea europea. Il primo: supplemen.t o riporta due scritti po. litici di1Lous Pauwels e; d i1 Charles Plisnierr e la lette.ra ai deputati d' Europ:a1 dello ~crit tore svizzero Demis d;e Rougemon.t. Un'a ltra pagina è dedJica,ta a pensieri e giudJizi sull'unità europea d!i eminenti personalità: De Ga1speri e Spaak , Churchill e Silpn~. AtUee e Van Zeeland. Una grarrl!de carta ria'Ssun ti~ua delle risorse eeo<n.omiche del monao àjmostra po.i: come la unificazione d,e ll'economia europea porterebbe a fare del nostro c.ontinen;te la più potemte de lle forze nwrudiali, affrarnc.andolo dagli op posti bl'occhi in lotta. Una piccola antologia, del « mess,(l~gio europero » e un calendario delle tappe àell'un.i•jìcazione conti.?venta;le completano il :numero. Il programma IÌ!i. « C ombat » prevede quattro grarmdJi refe:renilmm che vertwwnmo sulle seguenti quBstio;n i: cc Cosa jacci:armo in FrancifT. peq l'Europa ? >>; cc Qual' è Va potexnza delL'Europa . occidentale? » ; cc Quale può essere una misUca europea? » ; cc Che cosq, pem•sano i popoli' d'Europ a?». ·...- ' lu r6 settembre 1950 EUROPA FEDERATA IL DISCORSO DI ALTIERO SPINELI I AL CONVEGNO DI BERLINO :Jl ,pettcolo motta le pet l' Butopa Se noi Europei non riusciremo a mettere accanto alL' America un'Europa federata libera, ricca, sicura di sè e forte, se, come i topi dflla favola, ci lasceremo guidare solo dalLe amabili wusiche d11ll' acchiappatopi, senza preocotpttrci del fatto che stiamo scivolando in un umiliante vassalfaggio, faremo la fine dei topi della favola. UE AH EU HA dere trwnquillamente, poichè gli stìam o aprendo noi. stessi le porte. O magari, per paura eli lui, le aprùremo a n novi ,fti,!>ci sn ,i. Koestlen ha ragione quando asseri scc ch e tutti questi proble mi non rientrano nell' antinomia socialismo>-capitalismo, sini.stra-destra; e l'inte•r vento di Hanon Li e contro questa tesi ci ha i.nvolontariatn :mte mostrato, pochi. minuti fa·, come si possa assai bene come si possa. essere mstem e socialiesta e conservatore. Ma non si può per quest;o dire che tali problemi siano scomparsi ed abbiano perso valore . Su un piano diverso da quello tradizimwle incom.bono su di noi, e siamo costretti. a prender posizione di front e ad essi . E' L ei A rthur K oestler , per tutti questi fenorneni di degenerazione sol perchè si trovano nel quadro della li bertà, per .. ch è vivono insieme alla libertà culturale? {Koestler interrompe : No !). Ero sicuro ch e Lei avrebbe risposto no, senzq, cercare scappatoie, puichè wut ltbertà è persa ed una cultura. m erita di essere spazzata vin, se sopportano tali cose. So che si può rispon dere che di etro l'Europa c'è l'America, la quale è sanu, ricca, sicura eli sè e forte. Ma se noi Eu,ropei non riuscire mo 11 m ettere accanto al'l' America un'EuropfL federata libera, ricca, sicura di sè e forte , se , come i topi della, favola, ci lasc~renw guidare solo dalle amabili musiche di li bertà dell' acchiappatopi , senza preoccnparci del fatto che stiam o scivolando i.n nn umi linnte vassallaggio, faremo la /in e d ei topi della favola. Ed anche l' A nwrica sarà rovinata e trascinata nel vortice del tot.alitari.smo , c01ne n ella tetre' profezia di Orwell. La libertà defila coltura può sip,uifìcare due cose . Può essere uno slogan, come ~ dodici punti di Wlson, come la Carta Atlantica; uno slogan della, lotta fra la parte del mondo ch e è diventata totalitaria e que lla ch e l'o sta diventando. Oppure può. essere Lo st,r wnento che occorre per guarire la malattid del totalitarismo che serpeggia nelle nostre ossa, p er pace, ma per cui siamo pronti a combattere noll solo manipoli. di desperados m a i popoli tutt'interi. Per quale libertà culturale Lei è, Arthur J( oestler? per la steri'le libertà -parola d'ordine propagandistica - condannata a svu·o tarsi sempre più dii ogni senso; o per la libertà che bisogna difen· de re perchè sa costruire dei mondi? E' questa la nostra vera. alternativa.. E qui occorre decidersi. Qui la vostra parola. sia sì, si; no, no, poichè tutto il resto è del Maligno. EU HA UE Con la de cisione di. uno che ha vissuto l'esperienza cof!l,unista e che l' ha superata, ma che ha conservato qualcosa della durezza comunistn, A rthur Koestler ci ha esortati a dire di fronte al problema posto dal contrasto fra i l mondo della libertà e quello del tJolscevismo un semplice e chiaro Sì, Si, No,No. Con ·· la stessa decisione , avendo fatto la stessa sua esperienza, gli ri.sponderò. Sì, bisogna respingere ogni compromesso , dichiararsi dalla parte della li-bertà, essere pronti a dare tutte le proprie forze, a 1nettere in gioco la propria vita per affermarla. Qualcuno di noi l' ha già fatto qualche volta, e potrebbe ripeterlo. Potre1nÒ ancora una volta fare gli eroi: è così barbaricamente facile fare l'eroe, molto più facile che voler essere pro;;a.içn· mente uomo. Ma potrebbe accader·e che, &opo ·<e!>•;er.si prepara1ti a far e gli eroi, al momento della suprema decicione, questa Europa libera ri.sultasse altrettanto ·i nteriormente putrida quanto lo erano nel 1940 la Francia e nel 1949 la Cina. In tal caso le no:;tre individuali d eoisioni di batterci fino all'estremo resterebbero certamente valirle, poichè abbiamo dato qualche prova. di saper ntantene_re gli irnpegni presi dinnanzi a noi stessi. Ma tutto intorno a noi se ne andrebbe in polvere, senza capacità alcuna di resistere. Ora., troppo marcio antiquato' esiste ancora i.n questa nostra civiltà occidentale, ed è in questo marcio che serpeggia la malattia del totalitarismo. Voi ricorderete che molti i.ngenui prmsavano dieci e venti anni fl1 che il fasci.snw ed il na:zismo fossero specifiche nwstr!IO· sità dell'Italia e della Germania, che dall' al't.r.a parte ·vi foss ero solo la de m ocrazia, la libertà, la · cultura. E fu una amara delusione , quando si vide che il fascismo, i1 nazismo, le SS, i picco·l i Hitler c l~u.s .~olini erano anche i Fmncesi, Belgi, Olandesi., Norvegesi, e che l'urto 'litlo-iano era solo stato l'occasione per farli appa· rire itlla luce del sole . Allo stesso modo l'impulso aJ totalitarismo esiste oggi in noi stessi, nella nost1a civiltà. E chi conosce da vicino l'animo d ei c01nunisti , sa che essi non sono co·m e Hi.tler tori selvaggi che si precipitano impetuosamente sul primo panno rosso che vedono. E ssi sono furbi. e tenaci. Per briorru, mesi , t.aini. e decenni seguono la preda; attendono finchè sia stanca e morente, c solo allora l' attaccano e ne vengono a capo. Fino à quel momento essi si atteg· .~piritualmente giano come partigiani de lla pace, come amici della libertà, come patrioti; nel mio paese persino come p ii cristiani. Se le cose stanno così - e stanno così - ; se la twstm civiltà è malata, ed i nemici attendono pazientemente fi;rw al momento in cui la decomposizione sia abbastanza progredita - allora che significato può avere, Arthur Koestler, il suo e,roico, tn'a ingenuo atteggi~meuto? A ll'ultinw m omen to Lei forse si accorge · rebbe di stare combattetulo per salvare un cadavere . Il primo pericolo è in noi stessi . E' qui, in questo posto avanzato della nostra ci.viltà, abbia!]w il dovere di dire ai. Berlinesi che, se le rovine materi.ali suno nell'occidente meno gravi che qui, . quelle spirituali sono altrettanto e forse più :;,ravi. ancora che qui. E se noi che siamo riuniti qui a B erlino abbiamo un impegno da prendere , esso deve consistere n èlla decisione di fare tutto il possibile per realizzare un' Eu· ropa sana e unita, poichè questo è l'unico metodo buono per tener lontana la valanga del ~o·tali tarismo com1,tnista, Lontana, a.{lche da Berlino'. Altrimenti ci è risen·alo ·e ntro un non, lontano futuro il destino della Cina eli Ciang-Kai·Schek. Guardiamo le cose così come sono , con sguardo chiaro di uomin,i e nori con l'impetuoso eroico animo eli bambini . Quando sedici paesi vivono dell'elemosina ameri.cana, e preferiscono di vivere così, pvichè non hanno il coraggio di riunirsi, rinunziando alle loro ridicole sovranità ed agli i.n teressi 1wzionali che a queste sono connessi; quando il governo di. un paese che ha. a.vu.to i p iù grandi meri ti per la nostra salvezza dal nazismo, si dichiara rluratnl!n te e freddamente per il socialismo in u.n paese solo e per il mantenimento del presente eli sordine europeo; quando si è in una situazione in cui si d eve sopportare un Franco; quando in questo e quel p a:ese accanto alle mene comuniste si profila una rinascita, fa scista e nazisia; quando in tutti i nostri paesi vediamo che c'e una continua pressione affinchè i governi ricorrano a misure inflazionistiche, o , pe r impiegare la moderna ipocrita espres~ :on e ltcl una politica nazionale di fn n e m. ployement, perchè su scala ·naz-ionale non è possibile realizzare un sall!O implil'so produttivo; quando si sprecano miliar· di europei e americani per armare scioçca.mente rachitici esèrciti 1UJ,ziona.Zi e si lascia insieme indifeso e disarmato Wl paese come la Germania, perchè non si ha il coraggio di creare un esercito europeo; quando accade tutto ciò, e molte aZ.tre cose ancora- ma la lista è già troppo lunga - allora, ciò significa che la decomposizione è in noi, e che Stalin può atten- AH Pubblichiamo il testo del discorso pronun1eì<a;to da. i\Jtiero Spi~ellì al Convegno per la Libertà d ella Cultura, tenntosi recentemente a Berlino. ....