ATOMO SICURO? NUCLEARE PULITO? TUTTE BALLE! IL NUCLEARE NON SERVE ALL’ITALIA L’energia dall’atomo non aiuterà il nostro Paese a risolvere i suoi problemi energetici. Non garantirà il rispetto degli accordi sul clima L’Italia è in ritardo rispetto agli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra previsti al 2012 dal Protocollo di Kyoto e al 2020 dal Pacchetto energia e clima dell’Unione Europea. Le centrali nucleari entrerebbero in funzione tra 10-15 anni e l’Italia non riuscirebbe a rispettare gli accordi sul clima, pagando multe salate. Non abbasserà la bolletta energetica La produzione di elettricità dall’atomo, inclusi lo smantellamento delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti, come dimostrato dal Mit di Boston, il Dipartimento dell’energia USA e l’agenzia di rating Moody’s. Non ridurrà la dipendenza dall’estero Il nucleare produce solo elettricità, pari al 25% dei consumi energetici finali, e non calore per l’industria e gli edifici, né carburante per i trasporti. Non permetterà quindi alcuna sostanziale riduzione delle importazioni di fonti fossili. Le centrali nucleari poi utilizzano l’uranio, altra materia prima da importare. Non diversificherà le fonti energetiche La produzione elettrica in Italia dipende per il 55% dal gas, ma il contributo dell’atomo alla riduzione dei consumi di metano sarebbe insignificante. Secondo il Cesi Ricerca con la costruzione di 4 reattori da 1.600 MW, risparmieremmo dal 2026 solo 9 miliardi di m3 di gas all’anno, pari al 10% dei consumi attuali e alla produzione di un rigassificatore di media taglia. Una rivoluzione possibile e desiderabile Il miglior modello energetico è fondato su innovazione tecnologica, miglioramento dell’efficienza, sviluppo delle rinnovabili e gas come fonte fossile di transizione. All’Italia serve una rivoluzione energetica per rendere più efficiente e sostenibile la produzione di elettricità e calore, il trasporto di persone e merci, il consumo di energia nell’industria e negli edifici. LE BUGIE DEI NUCLEARISTITA I veri ideologici in questo Paese sono i nostalgici dell’atomo che continuano a raccontare falsità agli italiani. Quali? Più posti di lavoro grazie all’atomo? Una centrale nucleare nella fase di costruzione produce solo 3.000 posti di lavoro, che si riducono a 300 nella fase di esercizio. In soli 10 anni la Germania può vantare oltre 250.000 addetti nel settore delle rinnovabili, tra diretto e indotto. In Italia al 2020 con la diffusione delle rinnovabili si potrebbero creare dai 150 ai 200mila posti di lavoro. Sulle localizzazioni delle centrali decideranno gli enti locali e le popolazioni? La legge Sviluppo del luglio 2009 consente al governo di utilizzare per la localizzazione delle centrali il potere sostitutivo in caso di mancata intesa tra enti locali e aziende energetiche, utilizzando anche l’esercito. Si prospetta quindi una stagione di conflitti istituzionali e sociali che farebbe perdere altro tempo al nostro Paese. Nel mondo è in corso un rinascimento nucleare? Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica sono 437 i reattori in attività e 55 quelli in costruzione nel mondo. I principali paesi che stanno realizzando centrali nucleari sono Cina (21 reattori), Russia (8), Corea del Nord (6) e India (5). Si tratta di Paesi che non hanno un mercato elettrico liberalizzato o che vogliono dotarsi di armi nucleari: e sarebbe questa la tanto decantata rinascita del nucleare? Il peggior nemico del nucleare è il mercato! Senza sussidi statali o forzature del mercato elettrico nessuna azienda si azzarderebbe a costruire una centrale nucleare perchè troppo costosa. Infatti, negli Usa da oltre 30 anni non si costruiscono centrali ed è stato necessario stanziare di recente 8 miliardi di dollari di denaro pubblico per la realizzazione di 2 nuovi reattori. IL NUCLEARE SICURO NON ESISTE! Il governo italiano nel febbraio 2009 ha firmato con quello francese un accordo per realizzare 4 reattori di tecnologia EPR (a cui se ne dovranno aggiungere altri 4 per arrivare al 25% di elettricità dal’atomo). I reattori francesi EPR vengono descritti come un gioiello tecnologico. Ma è proprio così? Il reattore EPR è sicuro? Nel novembre 2009 le Autorità per la sicurezza nucleare francese, finlandese e britannica hanno evidenziato delle gravi lacune nel sistema di sicurezza dell’EPR e ordinato alla società costruttrice Areva di modificare pesantemente il progetto. E pensare che il nostro governo qualche mese prima l’aveva descritto come un reattore moderno e sicuro! l’epr È un reattore di quarta generazione? Il reattore EPR è di terza generazione avanzata (3+) e non ha risolto nessuno dei problemi noti da decenni: -- la produzione e lo smaltimento delle scorie, che restano radioattive anche per decine di migliaia di anni; -- l’approvvigionamento di uranio, le cui riserve note si esauriranno in qualche decennio; -- i rischi legati alla proliferazione di armi nucleari e alle centrali come obiettivo del terrorismo globale. L’EPR è un vero bidone! L’Italia sta promuovendo una tecnologia insicura, inquinante e vecchia, a maggior ragione se nel 2030 saranno disponibili sul mercato i reattori di quarta generazione, in fase di studio a livello internazionale. PERCHÉ RISCHIARE LA SALUTE? Non ci riferiamo alla tragedia di Cernobyl, né ai frequenti incidenti, ma alla cosiddetta contaminazione ordinaria. In pochi sanno infatti che una centrale nucleare rilascia radioattività nell’ambiente anche durante il normale funzionamento. Secondo uno studio governativo tedesco più si vive vicini alle centrali nucleari e maggiore è il rischio di contrarre malattie gravi (fonte: Ufficio federale per la protezione dalle radiazioni, 2008). Secondo lo studio per i bambini che vivono entro 5 km da una centrale nucleare la possibilità di contrarre la leucemia aumenta rispetto ai coetanei che vivono a una distanza di oltre 50 km. È forse per questo che il governo ha previsto compensazioni economiche per i territori che ospiteranno le centrali? NÉ QUI, NÉ ALTROVE! L’Italia è a un bivio! Se il programma nucleare del governo si concretizzasse, si dirotterebbero sull’atomo le attenzioni e le risorse economiche (oltre 50 miliardi di euro) destinabili da subito alle rinnovabili e all’efficienza, uniche soluzioni sicure e disponibili per ridurre con efficacia e in tempi brevi le emissioni di CO2. Il nucleare garantirebbe affari colossali per poche aziende, che monopolizzerebbero sempre di più il mercato elettrico, a discapito dell’economia diffusa delle rinnovabili e gravando sulle tasche dei cittadini. La presenza di una centrale nucleare, oltre ai gravi problemi per la salute dei cittadini, sarebbe incompatibile con lo sviluppo del turismo e dell’agricoltura di qualità che contraddistingue il Belpaese. Replichiamo il modello tedesco! Grazie allo sviluppo delle rinnovabili, la Germania sta gradualmente uscendo dal nucleare. Perché l’Italia dovrebbe fare il contrario, fermando la crescente diffusione delle rinnovabili e tornando al vecchio e insicuro atomo? Per aderire chiamaci al numero 06.86268316, manda una mail a [email protected] o contatta il circolo Legambiente più vicino. Legambiente Onlus - Via Salaria 403, 00199 Roma tel 06.862681 - fax 06.86218474 - [email protected] Scegli di sostenere Legambiente anche con il 5 per mille! 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