La rivoluzione
americana
Liceo Malpighi – M. Ferrari
Le colonie britanniche /1
—  1607 fondazione la colonia della Virginia
—  1620 sbarco dei Padri Pellegrini puritani a Cape Cod, nel Massachusetts
—  1664 gli Inglesi prendono possesso di Nuova Amsterdam-New York
—  1681 William Penn, mercante a capo di una colonia di quaccheri (poi
Pennsylvania), acquista il territorio su cui nascerà Philadelphia. Fondò
anche il Delaware.
—  La vita delle colonie era segnata dall’attività delle compagnie
commerciali e dall’emigrazione di minoranze politiche e religiose
scomode in patria
—  Gli Amish sono seguaci del predicatore svizzero Jacob Amman che abbandonò
la Chiesa anabattista dei mennoniti. Vivono separati dal resto del mondo,
parlano un dialetto tedesco, conducono una vita semplice e rurale, evitando la
civiltà e la tecnologia. Tuttora vino in Pennsylvania e Ohio.
—  Ogni colonia britannica aveva assemblee locali elette dai cittadini e un
governatore inglese di nomina regia
Le colonie britanniche /2
—  Dopo le guerre indiane, terminate con la guerra dei 7 anni
(1754-63) tra Francia (Algonchini) e G.B. (Irochesi e
Cherokee), si estendevano 13 colonie britanniche da Nord a
Sud tutte protestanti:
—  Colonie settentrionali o New England: New Hampshire,
Massachusetts, Rhode Island, Connecticut; coltivazione di
cereali, città portuali (Boston), commercio di legname e
industria cantieristica.
—  Presbiteriani, congregazionalisti, metodisti: Grande risveglio del
1730-‘40
—  Colonie centrali: New York, New Jersey, Pennsylvania,
Delaware; coltivazioni latifondiste e industrie
—  Quaccheri e Amish
—  Colonie meridionali: Maryland, Virginia, Carolina del Nord e
del Sud e Georgia; piantagioni di tabacco, riso, cotone, con
grandi proprietà fondate sul lavoro degli schiavi neri africani
—  Anglicani
—  New York 21, Boston 18 , Philadelphia 40 mila abitanti
Le colonie britanniche /3
—  L'economia delle colonie inglesi era strettamente
integrata con quella della madrepatria, che si riservava
il monopolio sui commerci.
—  Solo le navi inglesi potevano accedere ai porti del
Nordamerica e tutte le merci dirette alle colonie dovevano
passare per la Gran Bretagna.
—  La quasi totalità della produzione coloniale (tabacco-risolegname-pesce-olio di balena-rhum-pellicce) era destinata
ai mercati inglesi oppure veniva lavorata in Inghilterra per
poi tornare nelle colonie ed essere rivendute.
—  L'industria locale era spesso ostacolata per evitare che
entrasse in concorrenza con quella della madrepatria.
—  Le colonie però avevano sviluppato anche un fiorente
commercio clandestino con i Caraibi.
Le colonie britanniche /4
—  Ogni colonia ben presto costituì una propria assemblea
legislativa, eletta dai cittadini, con cui cercava di rivendicare una
libertà d'iniziativa economica e di condizionare i poteri del
governatore.
—  Analoghe esperienze di governo rappresentativo non esistevano in
alcuna parte del mondo.
—  I valori politici che queste colonie professavano, pluralismo e
tolleranza, non si applicavano però nè ai negri né agli indiani.
—  I coloni si consideravano come una sorta di “popolo eletto”,
destinato a realizzare il “vero cristianesimo”.
—  L’america era un territorio vergine, totalmente libero nuovo dove
si poteva realizzare realmente una nuova forma di convivenza e
questo sentimento era un dovuto ad un influsso propriamente
illuministico: una società che non avesse più il giogo di un
eredità millenaria.
—  Pur essendo fuggiti dall'Inghilterra per motivi politici o religiosi, essi
si sentivano ancora legati alla madrepatria, anche perché i legami
reciproci delle 13 colonie erano ancora troppo deboli perché potesse
svilupparsi un'identità americana.
Verso il conflitto…/1
—  Dopo la pace di Parigi del 1763 che chiude le
guerre indiane:
—  Il governo inglese vietò ai coloni lo sfruttamento dei
territori conquistati, che vennero sottoposti al diretto
controllo della Corona.
—  la Corona fece ricadere sui coloni le spese occorrenti
alla difesa e all'amministrazione dei territori
conquistati aumentando imposte e dazi doganali:
—  Sugar act 1764
—  Stamp act 1765
—  Le assemblee elettive rappresentative delle colonie,
sostenute da una forte pubblicistica, affermarono che
la legittimità dell’imposizione fiscale inglese era
legata al consenso delle assemblee elettive coloniali
con lo slogan: “No taxation without rappresentation!”
Verso il conflitto…/2
—  I delegati delle colonie, allora, si ritrovarono a New York
per votare la Dichiarazione dei diritti e dei doveri dei
coloni d’America, inviando petizioni al re Giorgio III e al
parlamento.
—  Nel 1766 il parlamento inglese revocò lo stamp act, ma
promulgò il Declaratory act, col quale ribadiva che le
colonie erano soggette all’autorità del parlamento.
—  La questione fiscale divenne problema costituzionale: gli
inglesi avevano violato il no taxation without
rappresentation già accordato alle colonie dal sovrano
nelle carte costituzionali delle colonie.
—  La teoria illuministica di origine hobbesiana del patto
sociale e quella roussoniana del contratto sociale trovano
in questa vicenda americana la prima occasione di essere
applicate veramente.
Verso il conflitto…/3
—  Nel 1767 il parlamento inglese sospese l’assemblea di New York che si
era rifiutata di dare truppe alla madrepatria.
—  Contro i dazi doganali approvati dal parlamento inglese furono boicottate
le merci inglesi, politica che accese l’opposizione delle colonie.
—  Dopo la repressione della rivolta di coloni scoppiata a Boston nel 1770 (con
l’uccisione di 5 persone) il parlamento dovette abolire dazi e imposte sulle
colonie ma approvò poi il Tea act che concedeva il monopolio del commercio
del the alla Compagnia delle Indie Orientali.
—  Si susseguono boicottaggi alle navi inglesi da parte dei coloni, fra cui
quello del tè a Bosto, il Boston tea party, nel dicembre 1773: alcuni
coloni, vestiti da indiani, buttano a mare casse di tè!
—  Seguirono dure rappresaglie inglesi (dette dai coloni “leggi intollerabili”) come
— 
— 
la chiusura del porto di Boston, e la richiesta del risarcimento dei danni subiti
dalle navi delle Compagnie inglesi
Il parlamento inglese sospende la carta del Massachussets, ordina l’arresto di
tutti i funzionari conniventi e li fa portare a Londra per il giudizio in tribunale.
Scoppiano rivolte dei coloni che richiedono l’intervento dell’esercito inglese.
Lo scoppio della guerra
—  Il 5 settembre 1774 si svolge il primo Congresso continentale
che elabora una dichiarazione dei diritti delle colonie e che
decise il boicottaggio delle merci inglesi (diritto
all’autogoverno e alle libertà che avevano sempre avuto e
ritiro delle restrizioni di Boston).
—  Il Congresso minaccia di prendere le armi se il re non toglie le
restrizioni.
—  Giorgio III, che non pensava ad una possibile unione tra
colonie tanto diverse per condizioni economiche, tradizioni
religiose, e abitanti di nazionalità diversa, tiene la linea dura
verso i coloni “ribelli”
—  Giorgio III mobilita l’esercito (35 mila soldati nelle colonie): le
colonie indicono nell’aprile 1775 il secondo Congresso
Continentale creando un governo centrale, liberalizzando il
commercio, fondando un esercito delle colonie di 8 mila
uomini (Minuteman) – Continental army -comandato da Gorge
Washington a cui è affidato il compito di liberare il porto di
Boston, sconfiggendo l’esercito inglese che andava
rinforzandosi.
La Dichiarazione
d’indipendenza
—  Il 4 luglio 1776 viene approvata all’unanimità dal Congresso Continentale la
formale Dichiarazione d’indipendenza delle 13 colonie
—  stesa da Thomas Jefferson, rappresentante della virginia al congresso e ricco
— 
possidente terriero, insieme a John Adams, Roger Sherman, Robert Livingstone,
Benjamin Franklin e presentata al presidente del Congresso Jonh Hancock
le colonie devono essere stati liberi e indipendenti: l’esercito ora comincia a
combattere per l’indipendenza dalla madre Patria.
—  Anche l’opuscolo di Thomas Paine Common Sense, diffuso in 100 mila copie, sosteneva
che siccome il re inglese aveva rotto il patto-contratto con i sudditi americani allora la
ribellione era un diritto e un atto di giustizia, secondo le teorie liberali di Locke.
—  Nella Dichiarazione d’Indipendenza si affermano il giusnaturalismo e il
contrattualismo:
—  Gli uomini nascono uguali e posseggono diritti inalienabili alla vita, alla libertà, alla
— 
ricerca della felicità
il rapporto tra governanti e governati è fondato sul consenso contrattualistico, perciò
può essere revocato qualora i fini del contratto non siano rispettati
“Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini
sono stati creati uguali, che sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili,
che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità; che allo scopo di garantire
questi diritti sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal
consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di governo tende a negare
tali fini, è diritto del popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che si
fondi su quei principi e che abbia i propri poteri ordinati in quella guisa che gli sembri più
idonea al raggiungimento della sua sicurezza e felicità”
La guerra
—  La Dichiarazione d’Indipendenza dava vita a una
Repubblica e ad una guerra che durò 8 anni, dal 1775 al
1783:
—  A fianco delle colonie si posero la Francia e la Spagna che
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portarono il conflitto contro la G.B nei Caraibi, a Gibilterra,
in Africa e India
Il 25 dicembre del 1776 Washington, attraversando il
fiume Delaware semighiacciato, prese di sorpresa le truppe
inglesi acquartierate a New York e li sconfisse
I coloni combatterono con la tecnica logorante della
guerriglia fino alla vittoria in campo aperto a Saratoga del
1777 grazie al sostegno dei volontari europei.
Grazie all’arrivo della flotta francese gli americani nel 1781
posero assedio a Yorktown in Virginia, costringendo il
grosso delle forze britanniche ad arrendersi
Si giunse alla pace di Versailles del 1783: l’Inghilterra
riconosceva l’indipendenza delle colonie, conservando il
resto del suo impero, ma restituendo la Florida alla Spagna
(occupata nel 1763)
Esiti della guerra
—  Contrapposizione tra “patrioti”(Whigs: proprietari
terrieri, mercanti, artigiani, protestanti del Nord) e
“lealisti”(Tories)
—  60/100 mila lealisti furono costretti all’esilio e le loro
proprietà confiscate dai patrioti
—  Gli ideali politici del contrattualismo erano sostenuti
dalla Massoneria (Washington, Franklin e Hamilton)
—  Schiavi neri al fianco dei patrioti vs nazioni indiane a
fianco dei britannici
La Costituzione e la
democrazia americana/1
—  Le colonie vittoriose non avevo ordinamenti comuni
capaci di tenere insieme istanze diverse in politica
interna e estera.
—  Nel maggio 1787 a Philadelphia Washington aprì i
lavori della Convenzione costituzionale con i
rappresentanti dei 13 stati che in due mesi approvò
una nuova costituzione incentrata sui principi della
divisione e l’equilibrio dei poteri
—  La Confederazione diventa un vero stato unitario o
Federazione, dotandosi di nuovi organi federali che
esercitano l’autorità sui cittadini di tutti gli stati
confederati
La Costituzione e la
democrazia americana/2
—  Potere legislativo al Congresso:
—  Camera dei rappresenti (questioni finanziarie, un deputato ogni
30 mila ab.)
—  Senato (politica estera; due rappresentanti per Stato)
—  Sistema elettorale: suffragio maschile censitario riservato ai
bianchi!
—  Potere giudiziario:
—  Corte suprema federale (giudici a vita nominati dal Presidente e
confermati dal Senato)
—  Potere esecutivo:
—  Presidente della Repubblica (eletto ogni 4 anni dai grandi elettori di ogni
Stato; comandante delle forze armate, nomina i Giudici della Corte
suprema, potere di veto sulle leggi del Congresso che può mettere in stato
di accusa il Presidente stesso)
Federalisti, antifederalisti
e i 10 emendamenti
—  Il dibattito costituzionale riguardava il potere centrale degli organi
federali:
—  Commercio, industria, grandi proprietari volevano un forte potere
centrale
—  Ceti bassi, piccoli coltivatori volevano libertà dal potere centrale
—  La Costituzione federale fu approvata prima da 11 stati su 13 e poi
ratificata dal Congresso continentale del 1788, e nel marzo Washington
fu eletto Presidente
—  Tra il 1789-’91 gli antifederali riuscirono a ottenere l’approvazione dei
10 emendamenti alla Costituzione (il Bill of rights americano) che
tutelavano i diritti di libertà dei singoli e degli Stati:
—  Il 2° emendamento”Una ben ordinata milizia essendo necessaria alla sicurezza
di uno stato libero, il diritto del popolo a tenere e portare le armi non potrà
essere violato
—  Il governo federale fu organizzato in Dipartimenti (Hamilton guidò il
Dipartimento delle finanze dando vita alla Banca degli Stati Uniti
favorendo i ceti industriali-finanziari del Nord-partito federalista a cui si
oppose Jefferson rappresentante dei proprietari del Sud e dei cloni
dell’Ovest-partito repubblicano democratico)
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