UOMO E RICERCA RICERCA U LT I M A P A G I N A Rendere visibile la radioattività – un giovane studente mostra come fare Pagina 2 Sottoposto a test un cunicolo di deposito in strati geologici profondi per il laboratorio sotterraneo del Mont Terri Pagina 3 Finlandia: domanda per la licenza di costruzione per il primo deposito al mondo in strati geologici profondi per scorie altamente radioattive Pagina 4 info Nagra informa: attualità sul confinamento nucleare N. 40 Giugno 2013 AT T U A L I TÀ Disponibili i primi risultati delle misurazioni sismiche Dal 24 ottobre 2011 al 7 marzo 2012 si sono effettuati approfonditi esami sismici in quattro delle sei aeree di ubicazione proposte: Südranden, Lägern nord, Giura est e Giura sud. È attualmente in corso la valutazione dei numerosi dati e sono già disponibili i primi risultati: è stata confermata la presenza nel sottosuolo delle strutture note. Nel corso dell’inverno 2011/2012, la Nagra ha effettuato delle misurazioni di profili sismici su una lunghezza di 300 chilometri (cfr. Nagra Info N. 38). Le misurazioni sono servite a effettuare esami approfonditi nelle aeree di ubicazione e hanno fornito basi determinanti per la valutazione dello spazio destinato ad accogliere depositi in strati geologici profondi. Sono stati coinvolti nelle misurazioni 121 comuni e all’incirca 1900 proprietari di terreni. Dalle 40’000 misurazioni e più si è ottenuta una quantità enorme di dati grezzi. Nel frattempo si è conclusa l’elaborazione dei dati ed è in pieno svolgimento l’interpretazione geologica. Dati di buona qualità La Nagra dispone già di 1370 chilometri di linee di profili sismici ottenuti nel corso di accertamenti effettuati in passato (tra l’altro dal programma sul cristallino degli anni ottanta). Le misurazioni ora effettuate vengono sincronizzate con le linee già disponibili. Si ottiene così una visione d’insieme aggiornata del sottosuolo geologico della Svizzera settentrionale. L’elevata densità di dati di buona qualità disponibili permette di comprendere in modo approfondito gli sviluppi geologici a lungo termine nella zona esaminata. Le linee dei profili sismici molto fitti distribuiti nella Svizzera settentrionale permettono di precisare l’andamento delle strutture geologiche che possono delimitare le aree di ubicazione. Primi risultati Da una prima valutazione sommaria delle strutture geologiche del sottosuolo risulta che non ci sono «sorprese». Dal punto di vista della geologia non è mutata l’immagine generale che si aveva della struttura delle rocce del sottosuolo della Svizzera settentrionale. «Abbiamo potuto approfondire ulteriormente le nostre conoscenze relative alle strutture e alla possibilità di esplorare le zone di ubicazione» afferma Philip Birkhäuser, capoprogetto dei lavori della Nagra nell’ambito della sismica. «I dati costituiscono le basi per le decisioni future per ridurre le regioni geologiche di ubicazione.» Superficie della terra Rocce del sottosuolo Sezione interpretata geologicamente di un profilo sismico. Le linee colorate che appaiono nell’immagine lungo le riflessioni stanno a indicare le diverse formazioni rocciose (per esempio argilla opalina). In due punti vengono riconosciute delle zone di faglia (linee oblique). Le misurazioni sismiche funzionano in modo analogo a un’ecografia dal medico. Con la sismica si ottiene un’immagine del sottosuolo della Terra fino a una profondità di più di 1 chilometro. Con veicoli generanti vibrazioni oppure mediante piccole cariche esplosive in superficie si producono deboli vibrazioni che si diffondono nel sottosuolo, dove vengono riflesse dai diversi strati di roccia. Nell’arco di qualche secondo questi «echi» raggiungono i sensibili apparecchi di misurazione che si trovano in superficie (geofoni). Questi trasformano le vibrazioni riflesse in segnali elettrici. Tutti i dati vengono misurati in modo centralizzato in un veicolo di misurazione. Per maggiori informazioni consultare il sito www.seismik-news.ch. Veicoli generanti vibrazioni in funzione nella Svizzera settentrionale. (Foto COMET) UOMO E RICERCA 2 Rendere visibile la radioattività – un giovane studente mostra come fare In fisica, con camera a nebbia si intende un rivelatore di particelle che serve a provare la presenza di radiazioni ionizzanti naturali oppure prodotte artificialmente. A questo scopo le tracce di particelle alfa e beta vengono rese visibili con una scia di condensazione bianca in una miscela d’aria e alcool. Le particelle alfa producono delle tracce spesse quasi diritte di soli pochi centimetri di lunghezza, le particelle beta producono invece tracce inarcate e sottili di qualche centimetro di lunghezza. Nevzet Khasanov con la camera a nebbia da lui sviluppata, in occasione della premiazione del XXIV Concorso europeo per giovani ricercatori. Il suo campo d’interesse: la radioattività. Il giovane e innovativo studente Nevzet Khasanov ha sviluppato con mezzi molto semplici una propria camera a nebbia, per la cui realizzazione è stato premiato. Questo strumento permette di rendere visibile in modo chiaro la radioattività. La Nagra ha intervistato questo giovane eccezionale. Signor Khasanov, lei ha vinto il 2° premio del XXIV Concorso europeo per giovani ricercatori. Congratulazioni! Grazie mille. È stato veramente un grande onore per me ricevere questo riconoscimento. Ha sviluppato e realizzato una sua camera a nebbia. Come è giunto a questo risultato? L’idea di realizzare la camera a nebbia risale a qualche anno fa quando ero in Giappone, dove vidi per la prima volta una camera a nebbia professionale disponibile già da tempo sul mercato. Mi sono subito entusiasmato per la camera a nebbia e siccome in quel momento stavo anche cercando un lavoro di maturità adatto, decisi di sviluppare e costruire una camera a nebbia di nuovo tipo. I miei genitori, soprattutto mio padre, mi hanno sostenuto durante il lavoro, sia sul piano morale che su quello finanziario. Che cosa differenzia la sua camera a nebbia dagli altri prodotti oggi sul mercato? Per funzionare tutte le camere a nebbia hanno bisogno di un’elevata differenza di temperatura. A questo scopo la superficie di detezione deve essere raffreddata. Sono diversi i metodi di cui si dispone attualmente: il raffreddamento mediante azoto liquido o ghiaccio secco, il raffreddamento mediante un compressore come per un frigorifero oppure l’utilizzazione dei cosiddetti elementi Peltier. Lo svantaggio di un raffreddamento mediante azoto liquido o ghiaccio secco sta nel fatto che queste sostanze sono volatili e per un funzionamento continuo se ne deve disporre in grandi quantità. Se si utilizza un compressore per un frigorifero, il metodo di costruzione è molto più complesso. Inoltre, il tempo di avviamento per una camera a nebbia del genere è di diverse ore e la costruzione è estremamente pesante e quindi non è mobile. Come ultima variante per il raffreddamento si può ricorrere agli elementi Peltier. In genere, nelle realizzazioni finora disponibili, per raffreddare si ricorre all’acqua. Nella mia camera a nebbia uso l’aria al posto dell’acqua. In questo modo, mediante una costruzione speciale, rinuncio a un allacciamento dell’acqua e ho bisogno solamente di un allacciamento elettrico. Inoltre la mia camera a nebbia inizia a funzionare già dopo 10 minuti circa e pesa soltanto 6 chilogrammi. Il prezzo della mia costruzione è poi di molto inferiore a quello delle camere a nebbia che si possono trovare attualmente sul mercato – costa circa il 50–85% in meno di una costruzione identica. Intende commercializzare la sua camera a nebbia? Sì, in effetti ho l’intenzione di fondare una società e vendere le camere a nebbia. Con la camera a nebbia si possono fare esperimenti. Che cosa è riuscito a provare fino ad ora? In totale sono stati effettuati sei esperimenti, nel corso dei quali è stato possibile visualizzare la radioattività – radiazioni ambientali naturali e fonti radioattive – ed effettuare esperimenti come per esempio il calcolo del tempo di dimezzamento del radon oppure anche il calcolo delle energie e delle velocità delle diverse particelle elementari. Perché si occupa di radioattività? La materia comune è composta di piccolissimi mattoni – le particelle elementari. Queste particelle mi affascinano veramente. Ad occhio nudo non riusciamo a vederle. Nell’ambito degli esperimenti ho potuto tuttavia provare la presenza di tracce di queste particelle così piccole e renderle visibili. Resa visibile la radioattività naturale: nell’immagine la superficie di detezione della camera a nebbia di Nevzet Khasanov. Si riconoscono chiaramente due strisce spesse che provengono dal decadimento del radon, un gas che si trova in natura. Nevzet Khasanov è nato nel 1981 ed è di origine russa. Vive oggi a Brugg e studia economia all’Università di Zurigo. Troverete maggiori informazioni sulla sua startup sul sito www.diffusioncloud.ch. RICERCA Sottoposto a test un cunicolo di deposito in strati geologici profondi per il laboratorio sotterraneo del Mont Terri L’esperimento FE: sezione longitudinale del «cunicolo di deposito» lungo 50 metri. Al centro dell’esperimento sono i tre elementi riscaldanti che simulano l’emissione di calore di scorie altamente radioattive (in alto). I primi strumenti di misurazione nell’argilla opalina sono stati installati ancora prima che venisse costruito il cunicolo (in basso a sinistra). Un’immagine della sezione posteriore del cunicolo rinforzato con archi d’acciaio come si presenta oggi (in basso a destra). (Fotografia COMET, immagine in basso a sinistra) Nel laboratorio sotterraneo internazionale del Mont Terri a St-Ursanne (canton Giura) sono attualmente in corso più di 40 esperimenti con i quali si intendono chiarire in modo dettagliato le questioni relative alla sicurezza e alla fattibilità di futuri depositi in strati geologici profondi. Con un esperimento d’avanguardia, il Full-Scale Emplacement (FE) Experiment, si stanno già oggi sottoponendo a test in scala 1:1 la costruzione, il processo di immagazzinamento e il funzionamento di un cunicolo di deposito. Ci troviamo in mezzo alla galleria 08 del laboratorio sotterraneo del Mont Terri vicino a St-Ursanne. La temperatura è di 14 °C e siamo all’incirca a 300 metri sotto la superficie terrestre. Fiero, Herwig Müller indica verso il cunicolo FE. Müller, di nazionalità austriaca, è capoprogetto dell’esperimento e da cinque anni lavora alla Nagra – l’esperimento FE è la sua passione. «È così che dobbiamo immaginarci un cunicolo in un futuro deposito in strati geologici profondi, in cui gli elementi di combustibile esausti verranno depositati orizzontalmente in fusti di un peso che può raggiungere anche le 25 tonnellate.» Come un cunicolo di un deposito in strati geologici profondi «In fondo l’esperimento FE è un esperimento di riscaldamento. Infatti, a causa della loro radioattività, le scorie altamente radioattive continuano a emanare calore anche dopo l’immagazzinamento in un cunicolo del deposito finale. Sulla superficie dei fusti la temperatura può raggiungere un massimo di 150°C» spiega Herwig Müller. E queste temperature elevate influiscono sulle vicine barriere di bentonite e sulla roccia ospitante argilla opalina. Ed è proprio su questo fenomeno che vogliamo saperne di più» afferma Müller. La questione è in effetti importante in quanto temperature troppo elevate possono influire negativamente sulla capacità di confinamento dell’argilla opalina. Prima di potere iniziare l’esperimento, da aprile a settembre 2012 è stato scavato un cunicolo lungo 50 metri circa. Il cunicolo è stato realizzato in uno spazio estremamente ristretto con un martello pneumatico e una piccola fresa. È stato poi stabilizzato con uno speciale calcestruzzo a proiezione con un basso valore ph, e la sezione posteriore è stata rivestita senza calcestruzzo a proiezione ma con archi d’acciaio. «Dal punto di vista della meccanica delle rocce e della tecnica della costruzione abbiamo potuto raccogliere esperienze sulla costruzione di un cunicolo di deposito, sebbene per la costruzione di un vero deposito in strati geologici profondi, a causa della lunghezza dello scavo, si potrebbe ricorrere probabilmente a una fresatrice meccanica a sezione piena» continua Herwig Müller. Prima e durante i lavori di scavo sono state installate dozzine di strumenti di misurazione in modo da poter documentare immediatamente come reagisce l’argilla opalina alla costruzione. Il cunicolo è oggi pronto per la seconda parte dell’esperimento FE: lo stoccaggio dei tre fusti d’acciaio, di diverse tonnellate, scaldati elettricamente (mediante elementi riscaldanti). «Attualmente sono in corso dei test preliminari con speciali macchinari per collocare i fusti estremamente pesanti e la bentonite. Si prevede di riempire poi il cunicolo nel 2014 con gli elementi riscaldanti e la bentonite, installare dozzine di altri sensori e sigillare il cunicolo. Dopo di che inizierà la terza parte dell’esperimento: scalderemo i fusti e poi li osserveremo per molti anni, speriamo.» Scaldare, misurare, osservare per anni… L’esperimento FE, effettuato in collaborazione con sette partner internazionali e l’UE, è un esperimento a lungo termine. Si lascia molto tempo al sistema. Herwig Müller: «Più a lungo dura l’esperimento, più significativi saranno i risultati. Soprattutto anche perché la maggior parte dei processi sono molto lenti e hanno bisogno di molto tempo.» Müller sa esattamente che l’esperimento risponderà a questioni determinanti sul dimensionamento e sulla costruzione di un deposito in strati geologici profondi. Ha tutto sott’occhio: il capoprogetto Herwig Müller in occasione di un meeting scientifico nel cunicolo FE. (Foto COMET) Vale la pena di vedere da vicino l’esperimento FE e quindi di fare una gita al laboratorio internazionale sotterraneo del Mont Terri a St-Ursanne. Se desiderate vedere con i vostri occhi l’esperimento, telefonate alla Nagra allo 056 437 12 82. La signora Renate Spitznagel sarà lieta di informarvi. Si accolgono di preferenza gruppi a partire da 10 persone. info40 3 U LT I M A P A G I N A 4 etc. Finlandia: domanda per la licenza di costruzione «Ci stiamo lavorando»: per il primo deposito al mondo in strati geologici nuovo opuscolo tascabile profondi per scorie altamente radioattive della Nagra (disponibile Il 28 dicembre 2012, la società finlandese di smaltimento delle scorie radioattive Posiva Oy ha inoltrato al governo finlandese la domanda per la licenza di costruzione per il deposito in strati geologici profondi per gli elementi combustibili esausti. Il progetto comprende un impianto di superficie (AboveGround Encapsulation Plant) e il deposito in strati geologici profondi. Posiva progetta di stoccare nel deposito in strati geologici profondi le 9000 tonnellate circa di scorie altamente radioattive delle 4 centrali nucleari esistenti, della centrale nucleare oggi in costruzione (Olkiluoto 3) e quelle della centrale nucleare in progetto (Olkiluoto 4). Il deposito in strati geologici profondi è ubicato sulla penisola di Olkiluoto accanto alle attuali centrali nucleari. Da anni su quel sito, nel laboratorio sotterraneo Onkalo, vengono studiate in dettaglio le condizioni geologiche del sottosuolo. Dai primi di dicembre 2012 nel laboratorio sotterraneo Onkalo vengono sottoposte a test in condizioni reali le tecniche di stoccaggio. Il Ministero finlandese del lavoro e dell’economia sta elaborando la domanda insieme alle autorità finlandesi preposte alla sicurezza STUK. Si prevede di presentare a fine 2014 al governo finlandese la domanda per la licenza di costruzione e di iniziare a costruire nel 2015. Una volta rilasciata la licenza d’esercizio che verrà presentata in un secondo tempo, lo stoccaggio degli elementi combustibili esausti dovrebbe iniziare nel 2020. Il futuro deposito in strati geologici profondi sarà collegato tramite una rampa d’accesso e pozzi. in francese e tedesco) Nel 2006 con la decisione del Consiglio federale sulla prova del confinamento è stata chiarita in modo conclusivo la questione su come in linea di massima si possono smaltire le scorie radioattive. Ciò nonostante sono necessari e opportuni ulteriori lavori di sviluppo nei laboratori sotterranei del Grimsel e del Mont Terri e questo allo scopo di ottimizzare il progettato deposito in strati geologici profondi e a precisare importanti questioni tecniche. Un piccolo opuscolo pieghevole permette di farsi in pochi minuti un’idea sui principali punti attuali di sviluppo. I temi trattati sono i seguenti: • ampliamento delle conoscenze geologiche mediante la sismica • domanda sull’accesso al deposito in strati geologici profondi: pozzo o rampa? • test sul collocamento già oggi In primo piano: la zona del portale della galleria di accesso al futuro deposito in strati geologici profondi di Olkiluoto. Sul fondo i due reattori esistenti ad acqua bollente in funzione, Olkiluoto 1 e 2 (in rosso), e il reattore europeo ad acqua pressurizzata EPR attualmente in costruzione (cupola bianca). (Foto Posiva Oy) di fusti per il deposito in strati geologici profondi nel laboratorio sotterraneo del Mont Terri TIME RIDE – il tour 2013 continua • formazione di gas in depositi in L’esposizione TIME RIDE della Nagra è stata all’inizio dell’anno per 51 giorni ospite del Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna. Tra il 12 gennaio e il 3 marzo, più di 28’000 persone hanno vissuto il viaggio in ascensore nelle viscere della Terra apprendendo molto sull’argilla opalina: un’esperienza estremamente interessante. TIME RIDE è stata poi ad Aarau alla AMA-Messe e a Berna alla BEA. TIME RIDE continua il suo Tour de Suisse: il viaggio nel tempo con la discesa in ascensore a 600 metri di profondità potrà essere vissuto quest’anno in due altre città: Züspa, Zurigo 20.09. – 29.09.2013 Zuger Messe 19.10. – 27.10.2013 strati geologici profondi • sigillatura degli accessi al deposito in strati geologici profondi daran arbeiten wir das entsorgungskonzept liegt vor, die umsetzung erfordert aber noch optimierung und viel feinarbeit L’opuscolo tascabile (formato A6) disponibile in francese e tedesco può essere ordinato alla Nagra oppure lo si può scaricare su computer o Smartphone dal sito www.nagra.ch. Nagra Società cooperativa nazionale per lo smaltimento delle scorie radioattive Hardstrasse 73 5430 Wettingen Svizzera Tel +41 56 437 11 11 Fax +41 56 437 12 07 www.nagra.ch [email protected] Impressum Redazione: Heinz Sager /Jutta Lang, Nagra Tiratura: 305’000 (i/f/t) TIME RIDE è stata ospite per 7 settimane al Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna. Immagini sull’esposizione evento che ha attirato 28’000 visitatori. (Foto Aura Fotoagentur, Lucerna) Pubblicazione autorizzata con l’indicazione delle fonti. neutral Drucksache 01-10-511541 myclimate.org