AFFETTIVITÀ
E
SESSUALITÀ PREMESSA
La vita sessuale in adolescenza ha una notevole importanza, non solo per quanto riguarda la
crescita intellettuale e lo sviluppo di una socialità matura (Raphael, 1996), ma anche in relazione
all’influenza che questa può avere sulla salute individuale.
Negli ultimi anni, la messa in atto di comportamenti a rischio durante l'adolescenza, come il
coinvolgimento in rapporti sessuali precoci e non protetti, è diventata, nella società occidentale,
fonte di crescente preoccupazione e interessa molti Paesi europei (Schulenberg, Maggs &
Hurrelmann, 1997). Questi comportamenti a rischio possono produrre effetti negativi molto seri
sulla salute personale e sul benessere psico-sociale, e portare l'individuo a contrarre malattie a
trasmissione sessuale o ad avere gravidanze indesiderate.
Oltre a ciò esistono chiari riferimenti in letteratura circa la relazione esistente tra comportamenti
a rischio legati alla sfera sessuale in età adolescenziale e lo stato di salute in età adulta (HBSC
2006). Infatti, molti dei modelli di comportamento acquisiti durante l’adolescenza (relazioni di
genere, comportamento sessuale, abitudini tabagiche, consumo di alcol e altre droghe e/o
farmaci, abitudini alimentari, atteggiamenti verso le situazioni conflittuali e il rischio) dureranno
tutta la vita e influenzeranno profondamente la salute e il benessere futuro (Action for
Adolescent Health, WHO, 1997).
Inoltre, una ricerca sui rapporti sessuali (Graber, Ruscello-Gunn & Galen, 1998) ha evidenziato
un aumento generale nel numero degli adolescenti interessati e la tendenza ad anticipare
sempre più il momento del primo rapporto.
Il comportamento sessuale in adolescenza è al centro dell'interesse sanitario e psicologico per
almeno tre tipi di rischio (Bonino, Ciairano, 1999):
1. il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmesse, tra cui l'AIDS;
2. il rischio di avere gravidanze indesiderate (in Italia, secondo i dati dell’ISTAT del 2003,
l'incidenza di madri adolescenti si aggira attorno al 7%);
3. il rischio di avere rapporti sessuali al di fuori di una relazione caratterizzata da sentimenti di
affetto ed eguaglianza.
CONTESTO DI PARTENZA (Vedi tabella pagina successiva)
L’ASL di Brescia ha una lunga storia di percorsi di educazione all’affettività e sessualità
promossi nelle scuole del territorio e indirizzati principalmente agli studenti della scuola
secondaria di secondo grado.
Nell’anno 2004, l’analisi di tutti i progetti realizzati a livello distrettuale ha evidenziato una
significativa disomogeneità per obiettivi e metodologia e la mancanza di un sistema di
valutazione che consentisse di misurare il raggiungimento degli obiettivi fissati.
Il lavoro di rilettura dei progetti, se da un lato ha consentito di confermare l’utilità di questi
percorsi con i ragazzi, dall’altro ha messo in luce la necessità/opportunità di progettare interventi
che prevedessero percorsi di collaborazione tra insegnanti e operatori dell’ASL e di
valorizzazione del ruolo genitoriale.
Partendo quindi dalla valutazione dei progetti e dall’analisi della letteratura, sono state
progettate tre iniziative indirizzate a tre target differenziati: gli insegnanti delle scuole primarie
(“Progettare e costruire un percorso di educazione all'affettività”), i genitori degli alunni delle
scuole secondarie di primo grado (“Le parole per dirlo”) e gli studenti delle scuole secondarie di
secondo grado (“Non è solo questione di sesso”).
2
Al termine del 2008 la valutazione dei progetti realizzati ha fatto emergere che, a partire
dall’anno scolastico 2005/06 (primo anno di sperimentazione dei tre progetti aziendali suddetti)
fino all’anno scolastico 2007/2008 continuava a persistere un’eterogeneità nei progetti realizzati
nei diversi distretti dell’ASL.
Accanto a ciò emergeva inoltre, come elemento significativo, la fatica a sviluppare in modo
longitudinale i tre progetti coinvolgendo i ragazzi dalla scuola primaria alla scuola secondaria di
secondo grado, pur nella consapevolezza che la longitudinalità rappresenta uno dei criteri di
qualità da perseguire per la significatività dei progetti.
Inoltre molti distretti hanno continuato a proporre le vecchie iniziative caratterizzate soprattutto
dall’intervento dell’esperto in classe direttamente con i bambini o i ragazzi e molto variegate
nella metodologia (da uno a tre incontri) e nell’obiettivo (da trasmissione di informazioni a
percorsi formativi sulla relazione).
3
PROGETTI
Scuola Infanzia e Primaria
Scuola secondaria primo grado
Scuola secondaria secondo grado
Distretti
Distretti
Distretti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
PROGETTO AZIENDALE (target
insegnanti) - Progettare e
costruire un percorso di
educazione all'affettività e
sessualità
PROGETTO AZIENDALE (target
genitori) - Le parole per dirlo
PROGETTO AZIENDALE (target
ragazzi) - Non è solo questione di
sesso
Percorsi di educazione
all'affettività e sessualità
(almeno 4 incontri con i ragazzi)
Interventi informativi su
affettività e sessulità (da 1 a 3
incontri con i ragazzi)
Progetti specifici di prevenzione
malattie sessualmente trasmesse
target ragazzi (informativo)
Progetti affettività rivolti ai
genitori formativi (almeno 4
incontri)
Progetti affettività rivolti ai
genitori informativi (da 1 a 3
incontri)
Laboratori affettività e sessualità
rivolti agli insegnanti (target
intermedio) genitori e studenti
(target finale)
Anno scolastico 2005/2006
Anno scolastico 2006/2007
Anno scolastico 2007/2008
4
Un’ulteriore valutazione fatta in questo ultimo anno ha fatto emergere che i progetti aziendali,
per quanto validi nel loro impianto generale, presentano alcuni limiti e necessitano,
conseguentemente, di alcune revisioni.
“Progettare e costruire un percorso di educazione all'affettività”, pensato per la scuola primaria e
indirizzato agli insegnanti delle classi quarte, ha dimostrato la sua efficacia e significatività ma
allo stesso tempo la necessità di una riflessione soprattutto per quanto riguarda l’opportunità di
allargare la formazione agli insegnanti di tutte le classi.
“Le parole per dirlo” è stato, sin dal primo anno di sperimentazione, il progetto di più difficile
applicazione. Le criticità si sono verificate soprattutto per:
ƒ il limitato numero dei genitori raggiunti e la sensazione di riuscire a coinvolgere, in
particolare, i genitori già sensibili e informati;
ƒ la riluttanza delle scuole a promuovere un progetto che non coinvolgesse direttamente i
ragazzi.
“Non è solo questione di sesso” ha dimostrato di riscuotere un buon gradimento da parte dei
destinatari finali e una partecipazione attiva degli stessi alle attività proposte, ma rimane una
perplessità sulla parte informativa che pare poco incisiva alla luce dei questionari somminstrati a
fine percorso. Un altro elemento da sottolineare è che nelle scuole dove si è riusciti a creare una
compliance con gli insegnanti il progetto ha avuto un esito migliore.
IN SINTESI
1.
2.
3.
4.
Alla luce di queste considerazioni si è ritenuto necessario procedere alla stesura di un
programma di educazione all’affettività e sessualità che prevede obiettivi, indicatori,
strumenti di valutazione e metodi emersi dalla valutazione dell’esperienza degli
operatori distrettuali e dalla revisione delle prove di efficacia e delle buone pratiche. Il
programma andrà necessariamente adattato alle diverse realtà territoriali calibrando
l’intervento sui bisogni della comunità ma contiene alcuni punti fermi che ogni distretto
deve tenere conto nella progettazione degli interventi di educazione all’affettività e
sessualità.
Gli interventi di promozione delle competenze relazionali e di integrazione tra
affettività e sessualità, rivolti a bambini e preadolescenti, vanno svolti
dall’insegnante, con il supporto di esperti esterni per la progettazione educativa,
come indicato dalla letteratura.
I progetti devono coinvolgere e sostenere la famiglia. La ricerca ha evidenziato che
i percorsi finalizzati ad aiutare i genitori a migliorare la comunicazione con i propri
figli, ad individuare regole e limiti e a migliorare la qualità dei rapporti famigliari
hanno avuto esiti positivi ed efficaci. Oltre che migliorare la comunicazione e la
qualità dei rapporti questi percorsi hanno anche aumentato le probabilità di
riduzione di comportamenti negativi per la salute degli adolescenti.
I progetti vanno sviluppati in collaborazione con la Comunità integrandosi, ove
possibile, con le altre iniziative promosse sul territorio.
Gli interventi non devono essere “interventi spot “ ma è opportuno favorire
programmi a lungo termine con il coinvolgimento attivo dei destinatari. Il
coinvolgimento permette anche di mirare l’intervento alle caratteristiche dei
destinatari.
5
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS)
Oggi le MTS costituiscono un vasto gruppo di malattie infettive molto diffuse il cui trattamento
assorbe ingenti risorse finanziarie: in Europa sono le infezioni più diffuse dopo quelle
respiratorie (Ministero della Salute, Lo stato di salute delle donne in Italia, Marzo 2008).
Gli adolescenti, i giovani adulti, i maschi omosessuali e chi ha rapporti sessuali in cambio di
denaro, rappresentano alcune delle popolazioni con un rischio più elevato di contrarre una MTS
(Ministero della Salute, Lo stato di salute delle donne in Italia, Marzo 2008). Le MTS tendono a
colpire di più soggetti che hanno un apparato genitale più complesso ed esteso, come le donne,
e dove i patogeni hanno una probabilità maggiore di stabilirsi, oppure soggetti con dei tessuti
genitali ancora immaturi e più recettivi, come gli adolescenti, o gli individui portatori di stati di
grave deficienza immunitaria, come i pazienti con infezione da HIV. I giovani adulti (15-24 anni)
rappresentano il 25% della popolazione sessualmente attiva e presentano il 50% di tutte le
malattie a trasmissione sessuale incidenti (Ros CT e al Asian J Andr, 2008).
In Italia la diffusione delle MTS è valutata da un Sistema di Sorveglianza, attivo presso l’Istituto
Superiore di Sanità, sulla base delle diagnosi effettuate da una Rete di Centri specialistici
pubblici. Dai dati sugli oltre 95.000 nuovi casi di MTS raccolti fino al 31 Dicembre 2004, emerge
che oltre il 90% dei pazienti è eterosessuale, che oltre il 40% dei pazienti sono donne, che circa
il 15% dei pazienti non è italiano e che un paziente su cinque (21,4%) ha già avuto almeno una
MTS nel passato. Gli andamenti delle singole malattie mostrano una generale stabilità del
numero dei casi nel tempo, fatta eccezione per la sifilide infettiva e in misura minore per la
gonorrea, che dal 2000 al 2004 mostrano un aumento del numero di malati. Tale aumento si è
registrato soprattutto nelle Regioni ad elevata densità urbana come la Lombardia, il Lazio, il
Piemonte e l’Emilia Romagna.
I dati forniti dal Center for Disease Control and Prevention confermano tale tendenza
evidenziando che, per il terzo anno consecutivo, tra il 2006 e il 2007 si è registrato un
incremento nei tassi di infezione da gonorrea, in particolare nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni.
Anche un’indagine della Regione Lombardia compiuta nell’anno 2007 ha rilevato l’aumento, tra
gli adolescenti, di infezioni come sifilide e gonorrea, fenomeno confermato in tutta Europa come
risulta dal 1° documento europeo sulle infezioni sessualmente trasmissibili del 2008.
Anche per quanto concerne la clamidia (infezione che se non trattata può provocare infertilità sia
nelle donne sia negli uomini), i dati forniti dal Center for Disease Control and Prevention
evidenziano un costante e significativo incremento di infezioni nei ragazzi di età compresa tra i
15 e i 24 anni; tra il 2006 e il 2007, si è registrato un incremento del 7.7% nei ragazzi di età
compresa tra i 15 e i 19 anni e un incremento del 6.6% in quelli di età compresa tra i 20 e i 24
anni.
Un altro dato, proveniente dal Sistema di Sorveglianza MTS italiano, è quello di un costante
aumento dell’infezione da HIV tra i pazienti che contraggono un’altra MTS. Dal 1993 in poi la
proporzione annua di pazienti con una MTS e contemporanea infezione da HIV è aumentata
progressivamente in entrambi i sessi, ma particolarmente nelle donne e tra i maschi
omosessuali.
Fin dall’inizio dell’epidemia da HIV, Brescia ha rappresentato un territorio particolarmente e
pesantemente interessato dall’infezione. Sia la prevalenza sia l’incidenza di casi di AIDS
collocano Brescia, a livello nazionale, ai primi posti con Milano e Roma. Nel corso di questi ultimi
anni il trend delle nuove diagnosi di AIDS segnalate dalla Divisione di Malattie Infettive dell’A.O.
Spedali Civili di Brescia si è stabilizzato sui 70-80 nuovi casi per anno. Come nell’andamento
nazionale, anche nella realtà bresciana i macrofenomeni che risultano in preoccupante aumento
sono rappresentati dai casi di scoperta della sieropositività conseguente alla comparsa dei
6
sintomi (soprattutto nella popolazione con fattori di rischio per via sessuale) e dai casi in
immigrati.
Da un’analisi condotta dal collegio delle ostetriche della Emilia Romagna (Orientarsi con le
malattie sessualmente trasmesse, gennaio 2009), è emerso che esiste un ampio sommerso
nell’epidemiologia delle malattie a trasmissione sessuale:
ƒ 40.000 italiani sono HIV+ senza saperlo;
ƒ in Italia le sottostime della sifilide vanno dal 150% al 400% e, nonostante ciò, i dati
evidenziano un aumento progressivo dell’infezione;
ƒ anche la infezioni da clamidia sono sottostimate negli adolescenti (5 ragazzi e 7 ragazze su
10 ne sono inconsapevoli).
Le segnalazioni di MTS dell’ASL di Brescia, notificati negli ospedali e nei centri MTS che
afferiscono alla DGD1, relative a sifilide e gonorrea evidenziano quanto segue:
Anno
2005
2006
2007
2008
settembre 2009
SIFILIDE
40
39+ 45*
40+ 4*
39
47
GONORREA
38
10+ 19*
16
24
13
* notifiche pervenute per casi accertati di patologia ma che non compaiono nelle statistiche ufficiali in
quanto tra il 2006 e 20007 è cambiato il sistema di segnalazione in regione e il nuovo sistema esige le
generalità del soggetto che prima non erano riportate.
Interruzione volontaria di gravidanza e parti
Rispetto all’abortività legale in Italia, si è assistito negli anni ad un trend di diminuzione che,
secondo il rapporto “Interruzione volontaria di gravidanza tra le donne straniere in Italia (Spinelli
et al., 2006), ha subito negli ultimi 10-15 anni un effetto di rallentamento esercitato dalla
crescente presenza di donne immigrate.
Confrontando i dati nazionali con quelli di Brescia emerge una corrispondenza con la situazione
nazionale (Progetto “Osservatorio Utenza Straniera”, ASL di Brescia, 2008). Effettuando un
confronto a livello internazionale (Conseil de l’Europe, “Evolution démographique récente en
Europe”, 2004 - Statistiques nationales OFS - Alan Guttmacher Inst. 2008) è emerso che il dato
italiano si attesta tra i valori più bassi.
Per quanto riguarda le minorenni, il tasso di abortività per il 2006 è risultato essere pari a 4.9 per
1000, valore simile a quello degli anni precedenti; l'assenso per l'intervento è stato rilasciato nel
69.3% dei casi dai genitori e nel 29.8% vi è stato il ricorso al giudice tutelare.
Nell’ultimo decennio si è andato sempre più evidenziando il peso delle IVG ottenute dalle
cittadine straniere che hanno caratteristiche sociodemografiche diverse rispetto alle cittadine
italiane e una tendenza al ricorso all’aborto tre volte maggiore, in generale, e oltre quattro volte
per le più giovani. Questo spiega sia l’aumento del tasso di abortività per le donne di età
inferiore a 25 anni, sia le evoluzioni delle distribuzioni percentuali (Ministero della Salute, aprile
2008).
Anche a Brescia la fascia d’età più rappresentata tra chi ricorre all’IVG è differente tra italiane e
straniere: tra le italiane il fenomeno è più rilevante nelle età comprese tra i 30 e i 39 anni mentre
per le straniere il numero più elevato di IVG si riscontra tra le donne tra i 20 e i 34 anni (Progetto
“Osservatorio Utenza Straniera”, ASL di Brescia, 2008).
7
La distribuzione percentuale delle donne per titolo di studio che hanno effettuato l’IVG nel 2006
segue il medesimo andamento già rilevato negli anni precedenti con prevalenza di donne in
possesso di licenza media inferiore (45.9%). Le variazioni delle distribuzioni percentuali per titolo
di studio negli anni riflettono sia la maggiore scolarizzazione nella popolazione generale, sia i
diversi trend di diminuzione per classi di istruzione, con una riduzione maggiore del rischio di
abortire per i livelli di istruzione superiore: i due effetti agiscono in opposizione in quanto il primo
tende a far aumentare le quote dei livelli di istruzione superiore, mentre l’altro fa aumentare il
peso relativo dei livelli inferiori.
In sintesi:
Adolescenti 1519 aa
Giovani 20-24
aa
Rischio MTS:
• Aumento del tasso di infezione di gonorrea
• Incremento di infezione da clamidia del 7,7% (con rischio di infertilità se
non curata)
• Aumento rischio infezione da sifilide
• Aumento rischio infezione HIV
I.V.G.:
• Tasso di abortività tra le minorenni pressoché stabile sul 4,9 per 1000
Rischio MTS:
• Incremento di infezione da clamidia del 6.6%
• Rischio di infezione da sifilide
• Aumento rischio di infezione da HIV
I.V.G.:
• Aumento del tasso di abortività per le donne in età inferiore ai 25 anni
(dato influenzato dalla presenza di donne straniere fra le quali le più
giovani fanno ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza 4 volte di
più delle coetanee italiane, le altre 3 volte di più)
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE
Rapporto sessuale
Il II Rapporto sui dati italiani dello studio internazionale HBSC 2006, rileva che il 24,5% del
campione intervistato di età pari a 15 anni, dichiara di aver già avuto un rapporto sessuale, con
una leggera maggioranza per il sesso maschile (26,2% vs 22,5%). Circa il 7% dei ragazzi ha
comunque preferito non rispondere alla domanda. Nel nord Italia, la percentuale di ragazze che
dichiarano di aver avuto rapporti sessuali è superiore a quella dei coetanei.
La ricerca di Ciairano (Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual
activity in Italy and The Netherlands, 2004), svolta su un campione di 970 adolescenti tra i 14 e i
19 anni frequentanti la scuola secondaria di secondo grado ha evidenziato che il 37% degli
intervistati aveva già fatto sesso, con una prevalenza nelle ragazze. Secondo questa ricerca le
differenze nel comportamento sono correlate all'età e al tipo di scuola frequentata: gli
adolescenti più grandi (11% a 14-15 anni, 23% a 16-17 anni, 58% a 18-19 anni) e quelli
frequentanti la scuola professionale (32% di studenti di liceo, 28% di studenti di scuola tecnica e
48% di studenti di scuola professionale) sono maggiormente coinvolti nel sesso. Anche le
esperienze condotte dagli operatori dei Consultori dell’ASL di Brescia confermano tale dato.
Riguardo all’età dichiarata del primo rapporto sessuale lo studio HBSC rileva che la maggior
parte dei ragazzi ha avuto il primo rapporto sessuale in un età compresa tra i 14 e d 15 anni. Ad
eccezione di un’esigua e non significativa percentuale di ragazzi che manifestano di aver avuto
8
il loro primo rapporto tra gli 11 e i 12 anni, non si apprezzano sostanziali differenze di genere.
A questo riguardo, la ricerca di Ciairano ha evidenziato una correlazione negativa tra l'età di
inizio e il numero totale di partner sessuali: più elevata è l'età di inizio, più basso è il numero di
partners.
Contraccezione
Dalla ricerca di Ciairano emergeva che il 35% degli adolescenti che ha avuto rapporti sessuali
non usava regolarmente metodi contraccettivi oppure non utilizzava efficaci metodi
contraccettivi.
Per quanto riguarda la realtà bresciana, una ricerca svolta da una studentessa del corso di
laurea in ostetricia nell’anno accademico 2000-2001, finalizzata a conoscere la diffusione
dell’utilizzo dei contraccettivi ha fatto emergere che, su un campione di 640 adolescenti tra i 13
e i 19 anni, frequentanti il consultorio adolescenti di Brescia:
• il 45% rifiutava metodi contraccettivi sicuri,
• la richiesta della pillola era bassa (28,3% contro il 31,1 % in altre fasce),
• l'utilizzo del condom era ridotto (22,2% contro il 25,4% in altre fasce),
• il 30% dei ragazzi e il 35% delle ragazze non ha usato metodi contraccettivi al primo rapporto
sessuale.
Anche alcune indagini compiute nell’anno 2009 dalla SIGO (Società italiana di ginecologia e
ostetricia) e dalla SIMG (Società italiana di medicina generale) confermano che per una ragazza
su tre, il primo rapporto sessuale avviene senza precauzioni e che il 30% delle giovanissime non
utilizza alcun metodo contraccettivo anche dopo il primo rapporto oppure fa affidamento sul
coito interrotto (20%). Si registra inoltre una tendenza al ricorso alla pillola del giorno dopo,
come emerge dai dati del congresso nazionale della società italiana di andrologia (SIA) del
2008, che è aumentato, dal 2001 al 2007, del 59,5%. La pillola, per il 55%, è utilizzata da
ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni (Centro di ginecologia e sessuologia medica
dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano).
In sintesi:
Studenti
scuola HBSC 2006 - Il 24,5% dei ragazzi partecipanti allo studio dichiara di aver
secondaria primo avuto il primo rapporto sessuale tra i 14 e i 15 anni. Il dato italiano evidenzia
grado
una leggera prevalenza per il sesso maschile (26,2% vs 22,5%) mentre, nel
nord Italia, la percentuale di ragazze è superiore a quella dei coetanei.
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity
in Italy and The Netherlands, 2004) – Esiste una correlazione negativa tra
l'età di inizio e il numero totale di partners sessuali: più elevata è l'età di
inizio, più basso è il numero dei partners.
Indagini compiute nell’anno 2009 dalla SIGO (Società italiana di ginecologia
e ostetricia) e dalla SIMG (Società italiana di medicina generale) - Per una
ragazza su tre, il primo rapporto sessuale avviene senza precauzioni e il 30%
delle giovanissime non utilizza alcun metodo contraccettivo anche dopo il
primo rapporto oppure fa affidamento sul coito interrotto (20%).
Studenti
scuola Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity
in Italy and The Netherlands, 2004) - Le differenze nel comportamento sono
secondaria
secondo grado
correlate all'età e al tipo di scuola frequentata (gli adolescenti più grandi e
quelli frequentanti la scuola professionale sono maggiormente coinvolti nel
sesso). Anche le esperienze condotte dagli operatori dei Consultori dell’ASL
9
di Brescia confermano tale dato.
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity
in Italy and The Netherlands, 2004) – Esiste una correlazione negativa tra
l'età di inizio e il numero totale di partners sessuali: più elevata è l'età di
inizio, più basso è il numero di partners.
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity
in Italy and The Netherlands, 2004) – Il 35% degli adolescenti che ha avuto
rapporti sessuali dichiara di non utilizzare regolarmente metodi contraccettivi
oppure ne utilizza di non efficaci.
Indagini compiute nell’anno 2009 dalla SIGO (Società italiana di ginecologia
e ostetricia) e dalla SIMG (Società italiana di medicina generale) - Per una
ragazza su tre, il primo rapporto sessuale avviene senza precauzioni.
Ricerca svolta da una studentessa del corso di laurea in ostetricia nell’anno
accademico 2000-2001 - Per quanto riguarda la realtà bresciana, emerge
che, su un campione di 640 adolescenti frequentanti il consultorio adolescenti
di Brescia:
• il 45% rifiutava metodi contraccettivi sicuri,
• la richiesta della pillola era bassa (28,3% contro il 31,1 % in altre fasce),
• l'utilizzo del condom era ridotto (22,2% contro il 25,4% in altre fasce),
• il 30% dei ragazzi e il 35% delle ragazze non ha usato metodi
contraccettivi al primo rapporto sessuale.
Dati del congresso nazionale della società italiana di andrologia (SIA) del
2008 - Si registra una tendenza al ricorso alla pillola del giorno dopo che è
aumentato, dal 2001 (anno di introduzione sul mercato) al 2007, del 59,5%.
Centro di ginecologia e sessuologia medica dell'Ospedale San Raffaele
Resnati di Milano - Il 55% delle donne che ha fatto ricorso alla pillola del
giorno dopo è costituito da ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni.
HBSC 2006 - I ragazzi di età compresa fra i 15 e i 19 anni si rivolgono ai
servizi del territorio solo se colpiti da un problema fisico (Richardson, 2001).
Anche nella realtà bresciana questo dato è confermato, infatti gli adolescenti
si rivolgono molto poco ai servizi consultoriali e quasi esclusivamente per un
problema fisico serio.
DIAGNOSI AMBIENTALE
Nella quasi totalità del territorio dell’ASL di Brescia, gli interventi rivolti alla promozione di una
sana vita affettiva e sessuale si limitano alle proposte dell'ASL e agli interventi svolti da agenzie
private all'interno delle scuole, su richiesta dei singoli dirigenti scolastici. Non esiste una politica
omogenea e condivisa sui temi della educazione all'affettività, della prevenzione delle
gravidanze precoci e della promozione di una vita relazionale ed affettiva soddisfacente.
Qualche singolo comune contribuisce economicamente all'iniziativa partita dalle scuole.
La lettura di tutti i Piani di zona del territorio dell’ASL di Brescia ha evidenziato che, nella
maggior parte di essi vengono indicati, in modo generico, interventi di prevenzione e
10
informazione sulle tematiche relative all'età della pre-adolescenza nella scuola secondaria di
primo grado rivolti ai ragazzi e agli adulti di riferimento e finalizzati ad accrescere le competenze
sociali relazionali ed affettive e la capacità di rilettura di alcune situazioni.
Nel territorio della DGD 6 sono, invece, molteplici le iniziative realizzate da più soggetti rispetto
al tema dell’affettività e della sessualità e previste dai Piani di Zona. Le iniziative maggiormente
implementate sono:
1. sportello d'ascolto ragazzi
2. interventi di educazione affettiva-sessuale nelle classi
3. sportello d’ascolto genitori
Lo sportello d'ascolto ragazzi (realizzato nelle scuole secondarie di primo grado) si propone
come uno spazio di counselling psicopedagogico individuale in cui il pre adolescente in difficoltà
viene aiutato a definire obiettivi, a prendere decisioni, a risolvere problemi in rapporto a difficoltà
personali, sociali, educative o scolastiche. Gli alunni (soprattutto le femmine) vi accedono con
facilità e in numero elevato: alcune elaborazioni statistiche evidenziano come attualmente una
percentuale compresa tra il 15 ed il 25% della popolazione scolastica fa riferimento allo sportello
(PDZ Garda 2009).
Gli interventi di educazione affettiva-sessuale nelle classi rientrano nell’ambito delle “azioni
positive per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per lo sviluppo del
benessere e della qualità della vita dei minori” (art.3, comma 1, legge 285/97) e si propongono
di sostenere i preadolescenti e gli adolescenti nel complesso processo di crescita. In questi
percorsi l’educazione relazionale affettiva è soprattutto uno strumento per sviluppare lo “star
bene in classe”, tanto da riuscire a promuovere, anche a livello individuale, il “potere di divenire
se stessi” (“empowerment”).
I percorsi hanno dimostrato grande utilità ma permangono alcuni punti di debolezza:
ƒ Insufficienza di ore a disposizione in alcune realtà scolastiche
ƒ Nelle classi si manifesta sempre più prioritario il bisogno di proseguire questo spazio di
confronto-condivisione-conoscenza durante tutto l’anno scolastico; purtroppo la maggior
parte degli insegnanti dichiara di non sentirsi adeguata per condurlo, o non ne condivide
pienamente l’efficacia;
ƒ Aumento di classi complesse e difficili da gestire.
Lo sportello d'ascolto genitori, che offre una consulenza educativa ai genitori con figli dagli 0 ai
18 anni con l’obiettivo di non lasciare soli i genitori nel difficile compito di educare, mira a
rendere la famiglia una risorsa di fronte ai cambiamenti legati alle diverse fasi del ciclo di vita e
alle trasformazioni sociali. I genitori, aiutati dai consulenti, dovrebbero entrare in un’ottica di
cambiamento cercando di accettare e supportare le evoluzioni dei figli. Il servizio dello sportello
si colloca nell’area della prevenzione anche se in questi ultimi anni vi accede anche un’utenza
che ha già problemi conclamati e per i quali è indispensabile l’invio al Servizio Sociale del
Comune e ai Servizi Specialistici dell’Asl o dell’Azienda Ospedaliera.
Pur riconoscendo che lo sportello è un’opportunità per il singolo genitore o per la coppia
rimangono alcuni punti deboli:
ƒ in alcune zone non è stato attivato lasciando scoperto questo bisogno di supporto
genitoriale;
ƒ in altre il numero di ore è troppo basso per coprire anche solo un minimo di fabbisogno,
ƒ resta l’annoso problema che chi ha le abilità per chiedere aiuto dimostra buone risorse.
Coloro che maggiormente abbisognerebbero di un supporto probabilmente non si
rivolgeranno mai spontaneamente, sono a volte intercettabili attraverso il malessere portato
dal minore.
11
DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
PREDISPONENTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Determinanti
Osservato
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi possiedono poche conoscenze anatomo
fisiologiche dell’apparato riproduttivo
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno informazioni molto superficiali sull’AIDS
di cui spesso sanno solo che si tratta di una malattia a trasmissione sessuale,
mentre riguardo alle altre MTS le conoscenze sono quasi nulle. Inoltre le
Conoscenze conoscenze riguardanti le modalità di prevenzione sono scarse e, qualora
presenti, confuse e contraddittorie
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi conoscono poco i metodi contraccettivi e il loro
utilizzo
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno una scarsa conoscenza delle
prestazioni offerte dai servizi consultoriali e la relativa normativa
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi sono molto interessati e incuriositi dalla
sessualità
Atteggiamenti
Percorsi ASL 2005/2008. Le ragazze spesso utilizzano il rapporto sessuale come
mezzo per farsi accettare dal proprio partners e dal gruppo
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi non sempre sono in grado di discernere tra
Convinzioni
false credenze e dati oggettivi
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno facile accesso ad informazioni sulla
Mass-Media
sessualità attraverso la rete informatica
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi fanno fatica a comprendere quando sono
pronti ad avere un rapporto sessuale
Auto-efficacia
Percorsi ASL 2005/2008. A volte i ragazzi utilizzano il rapporto sessuale per
verificare le propie capacità relazionali
ABILITANTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Determinanti
Osservato
Solo alcuni istituti scolastici prevedono all'interno del POF interventi dedicati al
tema dell’affettività/sessualità
L’ASL organizza percorsi formativi sul tema dell’educazione affettiva e sessuale
Ci sono finanziamenti regionali appositamente dedicati alla prevenzione del
disagio giovanile e all’incremento da parte di preadolescenti e adolescenti ai
servizi consultoriali
Percorsi ASL 2005/2008. Da parte di ragazzi c’è difficoltà a reperire materiale
Disponibilità
divulgativo di facile lettura e comprensione, gradevole e accattivante
di risorse per
Percorsi ASL 2005/2008. Non tutti gli insegnanti hanno una formazione adeguata
la salute
per progettare e condurre un intervento di promozione alla salute indirizzato agli
studenti
Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. Una scuola attenta alla
formazione della persona e non solo agli aspetti prestazionali favorisce nei
ragazzi processi di elaborazione e la capacità di misurarsi con la complessità
Percorsi ASL 2005/2008. Non sempre, a scuola, vengono dedicati tempi adeguati
e modalità consone ai bisogni formativi dei ragazzi.
12
Percorsi ASL 2005/2008. Nelle scuole gli interventi sono sempre abbastanza
Accessibilità
frammentari per la fatica a programmare iniziative in modo longitudinale (dalla
alle risorse
scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado)
Esistono in Italia leggi (L.405/75, L.R 44 del 1976, L. 194/78, L. 285/97, L.R.
Leggi
3/2008) che prevedono e promuovono la presenza del settore pubblico, privato
impegno
accreditato e del volontariato nei confronti della famiglia e degli adolescenti in
istituzione
termini di professionalità e progettualità specifiche
Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. A questa età i ragazzi
dispongono di capacità cognitive e capacità di astrazione mai conosciute prima
Skills
correlate alla Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. I ragazzi che hanno acquisito la
salute
capacità di tradurre le emozioni in pensieri e parole (simbolizzazione) sono più
tutelati da condotte a rischio
RINFORZANTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Determinanti
Famiglia
Scuola
Osservato
From Children Trends and the National Adolescent Health Information Center.
Relazioni di vicinanza e ruoli positivi dei genitori hanno influssi consistenti sulla
salute in generale dei loro figli e sul loro sviluppo
Percorsi ASL 2005/2008. La scuola è un luogo importante di riferimento per la
crescita dei ragazzi ma allo stesso tempo gli insegnanti esprimono le proprie
difficoltà, la mancanza di strumenti e la necessità di confrontarsi con personale
esperto
Percorsi ASL 2005/2008. Nei ragazzi sembra esserci una maggiore "facilità di
apprendimento" nell'ambito di una relazione accogliente e coinvolgente fondata
su una dialettica interattiva con l'adulto
Percorsi ASL 2005/2008. Gli insegnanti utilizzano spesso un linguaggio poco
adeguato al target di riferimento
Percorsi ASL 2005/2008. Gli insegnanti sono spesso visti come adulti giudicanti
PREDISPONENTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO
Determinanti
Osservato
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi possiedono poche conoscenze anatomo
fisiologiche dell’apparato riproduttivo
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. I ragazzi dimostrano difficoltà
a trattenere, assorbire e integrare le informazioni fornite
Percorsi ASL 2005/2008. Rispetto al livello delle conoscenze prevale una
complessiva confusione: in generale i ragazzi hanno informazioni vaghe e
incomplete oppure deviate, non congruenti con la realtà
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno informazioni molto superficiali sull’AIDS
Conoscenze
di cui spesso sanno solo che si tratta di una malattia a trasmissione sessuale,
mentre riguardo alle altre MTS le conoscenze sono quasi nulle. Inoltre le
conoscenze riguardanti le modalità di prevenzione sono scarse e, qualora
presenti, confuse e contraddittorie
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno una scarsa conoscenza delle
prestazioni offerte dai servizi consultoriali e la relativa normativa
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi non sempre sono in grado di discernere tra
false credenze e dati oggettivi
13
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. L’immagine della sessualità
si arricchisce in relazione ad una maggiore vicinanza ed appropriazione, almeno
in senso cognitivo ed immaginativo, della propria identità sessuata
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. L’immagine della sessualità
si arricchisce in relazione alla complessificazione/arricchimento del contesto
socioambientale ed esperienziale di appartenenza (residenza urbana, tipo di
scuola maggiormente orientato alla formazione culturale)
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. Gli adolescenti sono
disponibili ed interessati a trattare le tematiche inerenti la sessualità soprattutto
Atteggiamenti all'interno di una relazione con un adulto percepito positivamente (capace,
accogliente, contenitivo, autorevole...). Nell'area informativa-conoscitiva sembra
esserci una "facilità di apprendimento" nell'ambito di una relazione accogliente e
coinvolgente fondata su una dialettica interattiva con l'adulto
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Gli studenti delle scuole professionali hanno un
atteggiamento maggiormente negativo verso la contraccezione
Percorsi ASL 2005/2008. Le ragazze spesso utilizzano il rapporto sessuale come
mezzo per farsi accettare dal proprio partners e dal gruppo
Progetto ASL CaleidoscopicAdolescenza 2010. Si registra un atteggiamento
dicotomico tra la rappresentazione ideale e l’esperienza reale
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Tra gli studenti che frequentano i primi anni
Convinzioni
della scuola secondaria di secondo grado è maggiormente diffusa la convinzione
che l’utilizzo dei metodi contraccettivi faccia provare sensazione meno intense
Percorsi ASL 2005/2008. Gli adolescenti faticano ad analizzare criticamente i
messaggi stereotipati dei modelli legati all'affettività /sessualità
Mass-Media
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi hanno facile accesso ad informazioni sulla
sessualità attraverso la rete informatica
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi fanno fatica a comprendere quando sono
pronti ad avere un rapporto sessuale
Percorsi ASL 2005/2008. A volte i ragazzi utilizzano il rapporto sessuale per
Auto-efficacia
verificare le propie capacità relazionali
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi provano imbarazzo nel momento in cui devono
acquistare i contraccettivi
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Percezione Italy and The Netherlands, 2004). I ragazzi mostrano una bassa percezione del
rischio sia fisico sia psicologico
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. I ragazzi attribuscono valore
a "sentimenti, affetti, amicizia, coppia amorosa, relazione" esprimendo il bisogno
di integrare l'erotismo nella relazione con l'altro, riconosciuto come diverso
Valori
Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. I ragazzi danno un alto valore
alla creatività come strumento di crescita, di affermazione del sè e di visibilità
sociale
ABILITANTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO
Determinanti
Osservato
Disponibilità Solo alcuni istituti scolastici prevedono all'interno del POF interventi dedicati al
di risorse per tema dell’affettività/sessualità
14
la salute
L’ASL organizza percorsi formativi sul tema dell’educazione affettiva e sessuale
Ci sono finanziamenti regionali appositamente dedicati alla prevenzione del
disagio giovanile e all’incremento da parte di preadolescenti e adolescenti ai
servizi consultoriali
Spesso nella scuola vengono realizzati dalle varie agenzie del territorio interventi
differenziati e non coordinati e integrati
Percorsi ASL 2005/2008. Non tutti gli insegnanti hanno una formazione adeguata
per progettare e condurre un intervento di promozione alla salute indirizzato agli
studenti
Percorsi ASL 2005/2008. Non sempre, a scuola, vengono dedicati tempi adeguati
e modalità consone ai bisogni formativi dei ragazzi
Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. Una scuola attenta alla
formazione della persona e non solo agli aspetti prestazionali favorisce nei
ragazzi processi di elaborazione e la capacità di misurarsi con la complessità
Percorsi ASL 2005/2008. Gli sportelli di ascolto dedicati ai ragazzi e gestiti da
personale che conduce anche i percorsi in classe, sono maggiormente graditi e
frequentati dagli studenti
I servizi dell’ASL hanno orari di accesso poco compatibili con le esigenze dei
ragazzi
Accessibilità
Percorsi ASL 2005/2008. Nelle scuole gli interventi sono sempre abbastanza
alle risorse
frammentari per la fatica a programmare iniziative in modo longitudinale (dalla
scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado)
Esistono in Italia leggi (L.405/75, L.R 44 del 1976, L. 194/78, L. 285/97, L.R.
Leggi
3/2008) che prevedono e promuovono la presenza del settore pubblico, privato
impegno
accreditato e del volontariato nei confronti della famiglia e degli adolescenti in
istituzione
termini di professionalità e progettualità specifiche
Fragile e spavaldo – Pietro Polli Charmet, 2008. I ragazzi che hanno acquisito la
capacità di tradurre le emozioni in pensieri e parole (simbolizzazione) sono più
tutelati da condotte a rischio
Percorsi ASL 2005/2008. I ragazzi utilizzano i servizi in casi rari e spesso solo per
emergenze o patologie
Skills
correlate alla Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
salute
Italy and The Netherlands, 2004). La maggior parte dei ragazzi dimostra scarsa
capacità di resistere alla pressione dei pari
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). I ragazzi fanno fatica a confrontarsi con il
proprio partner per la condivisione e la presa di decisioni
RINFORZANTI RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO
Determinanti
Famiglia
Scuola
Osservato
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). La famiglia risulta essere al primo posto tra le
fonti che informano gli adolescenti sui metodi contraccettivi
Ricerca ASL di Brescia anno scolastico 2001-2002. La scuola risulta importante
nel favorire processi di elaborazione
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). La scuola segue immediatamente la famiglia
nelle fonti di informazione
15
Pari
Percorsi ASL 2005/2008. Nei ragazzi sembra esserci una maggiore "facilità di
apprendimento" nell'ambito di una relazione accogliente e coinvolgente fondata
su una dialettica interattiva con l'adulto
Percorsi ASL 2005/2008. Gli insegnanti utilizzano spesso un linguaggio poco
adeguato al target di riferimento
Percorsi ASL 2005/2008. Gli insegnanti sono spesso visti come adulti giudicanti
Percorsi ASL 2005/2008. I coetanei sono il veicolo più usato nel trasmettersi le
informazioni che sono legate essenzialmente alla contraccezione
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Per i ragazzi l’esperienza e la “voce” degli
amici assume grande valenza ed influenza
PREDISPONENTI GENITORI
Determinanti
Osservato
Percorsi ASL 2005/2008. I genitori conoscono poco i contenuti e le modalità con
le quali gli adolescenti comunicano tra loro in tema di affettività e sessualità e
come vivono le loro relazioni affettive e sessuali
Conoscenze
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Gli adulti non riconoscono il valore del rischio
come strumento di crescita per gli adolescenti
From Children Trends and the National Adolescent Health Information Center.
Atteggiamenti Spesso i genitori si sentono soli e incerti nello svolgere il loro ruolo e, a fronte di
comportamenti a rischio dei loro figli, oscillano tra atteggiamenti comprensivi e
tolleranti e atteggiamenti allarmanti e drammatici
Percorsi ASL 2005/2008. Spesso molti genitori esprimono la loro difficoltà e il
Auto-efficacia loro disagio nell’affrontare i temi legati alla sessualità con i ragazzi sia per scarsa
formazione sia per la difficoltà nella gestione delle proprie risonanze emotive
Percorsi ASL 2005/2008. I genitori tendono a percepire i loro figli ancora lontani
Percezione
dalla possibilità di avere esperienze sessuali.
ABILITANTI GENITORI
Determinanti
Osservato
Non c’è coordinamento tra le diverse agenzie educative presenti sul territorio che
Disponibilità
realizzano interventi rivolti aI genitori
di risorse per
Solo alcuni istituti scolastici prevedono all'interno del POF interventi dedicati al
la salute
tema dell’affettività/sessualità che prevedono anche il coinvolgimento dei genitori
Esistono in Italia leggi (L.405/75, L.R 44 del 1976, L. 194/78, L. 285/97, L.R.
Leggi
3/2008) che prevedono e promuovono la presenza del settore pubblico, privato
impegno
accreditato e del volontariato nei confronti della famiglia e degli adolescenti in
istituzione
termini di professionalità e progettualità specifiche
Skill correlate Percorsi ASL 2005/2008. Gli adulti conoscono poco cosa è disponibile sulla rete e
alla salute
pochi sono in grado di utilizzare le nuove tecnologie utilizzate dai ragazzi
16
RINFORZANTI GENITORI
Determinanti
Osservato
Pari
I gruppi di discussione e confronto tra genitori rinforzano le capacità di affrontare
le difficoltà relazionali con i figli e i temi ritenuti complessi
PREDISPONENTI INSEGNANTI
Determinanti
Osservato
Percorsi ASL 2005/2008. Molti insegnanti di tutti gli ordini e grado richiedono di
approfondire i temi connessi allo sviluppo affettivo, psicologico e sessuale
Percorsi ASL 2005/2008. Gli insegnanti conoscono poco i contenuti e le modalità
con le quali gli adolescenti comunicano tra loro in tema di affettività e sessualità e
Conoscenze
come vivono le loro relazioni affettive e sessuali
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Gli adulti non riconoscono il valore del rischio
come strumento di crescita per gli adolescenti
Percorsi ASL 2005/2008. Spesso molti insegnanti esprimono la loro difficoltà e il
Auto-efficacia loro disagio nell’affrontare i temi legati alla sessualità con i ragazzi sia per scarsa
formazione sia per la difficoltà nella gestione delle proprie risonanze emotive
ABILITANTI INSEGNANTI
Determinanti
Osservato
Solo alcuni istituti scolastici prevedono all'interno del POF interventi dedicati al
tema dell’affettività/sessualità
Non tutte le scuole prevedono momenti dedicati agli insegnanti per condividere e
progettare interventi di promozione alla salute per gli studenti
Disponibilità
L’attività curriculare prevista per le diverse materie consente di trattare gli aspetti
di risorse per
relativi all’affettività e sessualità nel rispetto dei programmi scolastici
la salute
Spesso gli insegnanti non riescono dedicare il tempo necessario perché un
progetto possa risultare realmente efficace
Aumento, nelle classi, della presenza di culture diverse con approcci diversi alla
sessualità
Nelle scuole gli interventi sono sempre abbastanza frammentari per la fatica a
Accessibilità
programmare iniziative in modo longitudinale (dalla scuola primaria alla scuola
alle risorse
secondaria di secondo grado)
Esistono in Italia leggi (L.405/75, L.R 44 del 1976, L. 194/78, L. 285/97, L.R.
Leggi
3/2008) che prevedono e promuovono la presenza del settore pubblico, privato
impegno
accreditato e del volontariato nei confronti della famiglia e degli adolescenti in
istituzione
termini di professionalità e progettualità specifiche
Skill correlate Percorsi ASL 2005/2008. Gli adulti conoscono poco cosa è disponibile sulla rete e
non tutti sono in grado di utilizzare le nuove tecnologie utilizzate dai ragazzi
alla salute
17
RINFORZANTI INSEGNANTI
Determinanti
Osservato
Il lavoro in equipè integrata e multidisciplinare favorisce l’attuazione di progetti
maggiormente efficaci
Non tutti i Dirigenti Scolastici sostengono la realizzazione dei progetti di
educazione all’affettività e sessualità nelle loro scuole
PREDISPONENTI OPERATORI
Determinanti
Osservato
Percorsi ASL 2005/2008. Gli operatori conoscono poco i contenuti e le modalità
con le quali gli adolescenti comunicano tra loro in tema di affettività e sessualità e
come vivono le loro relazioni affettive e sessuali
Conoscenze
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in
Italy and The Netherlands, 2004). Gli adulti non riconoscono il valore del rischio
come strumento di crescita per gli adolescenti
Percorsi ASL 2005/2008. Spesso gli operatori esprimono la loro difficoltà e il loro
Auto-efficacia
disagio nell’affrontare i temi legati alla sessualità con i ragazzi sia per scarsa
formazione sia per la difficoltà nella gestione delle proprie risonanze emotive
ABILITANTI OPERATORI
Determinanti
Osservato
Pochi operatori dei Consultori hanno una formazione specifica
Non c’è coordinamento tra le diverse agenzie educative presenti sul territorio che
Disponibilità realizzano interventi rivolti a genitori e ragazzi
di risorse per Spesso gli operatori non riescono dedicare il tempo necessario perchè un progetto
la salute
possa risultare realmente efficace
Aumento, nelle classi, della presenza di culture diverse con approcci diversi alla
sessualità
Esistono in Italia leggi (L.405/75, L.R 44 del 1976, L. 194/78, L. 285/97, L.R.
Leggi
3/2008) che prevedono e promuovono la presenza del settore pubblico, privato
impegno
accreditato e del volontariato nei confronti della famiglia e degli adolescenti in
istituzione
termini di professionalità e progettualità specifiche
Skill correlate Gli adulti conoscono poco cosa è disponibile sulla rete e non tutti sono in grado di
utilizzare le nuove tecnologie utilizzate dai ragazzi
alla salute
RINFORZANTI OPERATORI
Determinanti
Gruppo
Osservato
Il lavoro in equipè integrata e multidisciplinare favorisce l’attuazione di progetti
maggiormente efficaci
18
PROVE DI EFFICACIA E BUONE PRATICHE
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Silvia Ciairano, Risk-behaviour in adolescence: drug-use and sexual activity in Italy and The
Netherlands, 2004. Si tratta di una ricerca dalla quale emergono importanti sollecitazioni
nella programmazione negli interventi:
9 La promozione della auto-efficacia è la più potente strategia nell’acquisizione di un
comportamento sano.
9 È importante evitare un approccio di tipo terroristico e strutturare interventi che tengono
conto degli aspetti affettivi e dei significati del comportamento sessuale in adolescenza,
favorendo l’elaborazione di messaggi a diversi livelli (cognitivo, emotivo, socio-relazione)
e promuovendo l’integrazione tra sapere dell’esperto e competenze esperienziali,
comunicative e relazionali dei destinatari.
Linee Guida Canadesi. Si tratta di un documento nel quale si sottolinea la necessità di
programmare interventi di educazione sessuale, come importante componente dei
programmi e dei servizi di promozione della salute così da aiutare le persone a raggiungere
dei risultati positivi in termini di maggior autostima, rispetto per sè e per gli altri, costruzione
di relazioni affettive e sessuali significative ed evitare conseguenze negative (gravidanze
indesiderate, MTS, disfunzioni sessuali e comportamenti coercitivi). Sottolinea inoltre la
necessità di progettare interventi che prevedano la completa partecipazione dei sistemi
educativi, medici, di salute pubblica, ecc. della società.
Kirby, Short, Collins, Rugg 1994. Una meta-analisi condotta negli USA su sedici ricerche di
tipo sperimentale o quasi sperimentale, finalizzati a valutare programmi di educazione
sessuale, ha evidenziato che gli interventi efficaci si basano su:
9 Pochi e specifici obiettivi comportamentali;
9 Uso di attività esperienziali e metodi di apprendimento attivo per personalizzare le
informazioni (discussioni in piccolo gruppo, circle time, simulate, brainstorming, roleplaying);
9 Coinvolgimento dei pari in qualità di educatori per favorire i processi di identificazione;
9 Attività che portano a riflettere sulle influenze dei media e dei pari sui comportamenti
sessuali;
9 Rafforzamento di valori o norme per sviluppare pensieri individuali e di gruppo contro i
comportamenti a rischio;
9 Attività finalizzate allo sviluppo di abilità comunicative, di negoziazione, di rifiuto.
Educazione socio-affettiva. Strategia utilizzata in ambito scolastico che permette di
promuovere, oltre al sapere, anche la dimensione affettiva, emotiva e socio-relazionale degli
allievi. L’educazione socio-affettiva trae i suoi presupposti teorici dalla psicologia umanistica
di Rogers e Maslow e dalle metodologie di Gordon. Il sentirsi un individuo unico, facente
parte di un gruppo che insieme a lui si evolve, permette di soddisfare i bisogni di sicurezza,
di appartenenza e di fiducia che sono fondamentali per soddisfare il bisogno di conoscenza.
Inoltre l’educazione socio-affettiva vuole trasmettere agli studenti alcune competenze e
capacità psicologiche in modo che essi diventino capaci di affrontare meglio i problemi legati
alla vita scolastica e familiare, andando più a fondo nella conoscenza e comprensione di se
stessi e delle proprie interazioni con gli altri. Il modello si propone di incentivare
l’empowerment individuale attraverso lo sviluppo dell’autostima, delle competenze
relazionali, comunicative e sociali, la creatività nella soluzione dei problemi e nella presa di
decisioni; il modello può risultare efficace nel modificare anche alcune dimensioni
psicologiche associate al rischio di infezione da HIV: senso di responsabilità, atteggiamenti
verso le precauzioni, la propensione al rischio, esperienza diretta di contatti con persone con
HIV. Tecniche utilizzate: brainstorming, circle time, lavoro di gruppo (Putton, Francescato,
Martoni e De Gennaro 1997).
19
ƒ
Life skills education. Le Life Skills sono abilità che permettono di gestire efficacemente le
richieste e le sfide della vita quotidiana (WHO, 1993); “abilità di vita" e "per la vita“ che
mettono in grado l’individuo di adottare strategie efficaci per affrontare i diversi problemi che
si presentano. Educare alle life skills rappresenta il riconoscimento del diritto/dovere dei
giovani di assumere la responsabilità della propria salute. Le aree fondamentali delle life skill
sono:
9 Autocoscienza: conoscere se stessi, i propri punti deboli e i punti forti, i bisogni e
desideri;
9 Gestione delle emozioni e dello stress: riconoscere e regolare le proprie emozioni e gli
stati di tensione;
9 Pensiero critico e pensiero creativo: analizzare le situazioni, esplorare le alternative e
trovare soluzioni originali;
9 Decision making e problem solving: affrontare e risolvere in modo costruttivo i problemi
quotidiani;
9 Comunicazione efficace: esprimere opinioni e desideri in modo appropriato alla
situazione;
9 Abilità sociali: relazionarsi in modo positivo con gli altri;
9 Empatia: riconoscere e condividere le emozioni degli altri.
Le life skill funzionano perché:
9 consentono agli individui di tradurre conoscenze e atteggiamenti in comportamento
(sapere cosa fare, come farlo e essere consapevoli di saperlo fare);
9 influenzano il modo di percepire se stessi e gli altri e il modo in cui si è percepiti;
9 aumentano il senso di autostima e autoefficacia (livelli bassi sono spesso associati
all’uso di alcool e droghe e ad altri comportamenti problematici).
ƒ
Gli interventi di life skill education hanno bisogno di essere svolti per lunghi periodi.
Interventi della durata di alcune settimane possono avere effetti a breve termine solo sul
benessere mentale. Interventi di lunghezza media (es. alcuni mesi) possono iniziare a
incidere sulle abilità e sull’intenzione a mettere in atto certi comportamenti. Interventi
mantenuti per lunghi periodi, possono determinare reali miglioramenti del benessere
mentale e un’influenza più consistente sulle intenzione a mettere in atto certi
comportamenti. Poiché le life skill sono competenze e comportamenti concreti, il loro
insegnamento richiede di essere pratico e finalizzato a fornire a destinatari nuove abilità
oppure a sviluppare quelle già possedute. I metodi usati per facilitarne l’apprendimento
includono la partecipazione attiva, l’assunzione di responsabilità, il cooperative learning,
l’educazione tra pari, discussioni e lavori di gruppo, dibattiti, brainstorming, role playing.
Peer education (Pellai, Rinaldin, Tamburini. Educazione tra pari. Manuale teorico e pratico di
empowered peer education, 2002. Antonietti V. Croce M. Faretra A. Ghittoni E. Gnemmi A.
Oltre l’informazione verticale, la riscoperta del gruppo dei pari: peer education e prevenzione
dell’AIDS e delle MTS nelle esperienze della provincia di Verbania). I testi forniscono il
modello teorico sulla peer education, esempi chiari e dettagliati di applicazione e buona
pratica, una traccia da seguire nella progettazione di un intervento di peer education e
strumenti operativi utilizzabili nelle varie fasi. La Peer Education - o educazione tra pari - è
un approccio educativo che punta a fare dei ragazzi i soggetti attivi della propria formazione,
coinvolgendoli in un modo di operare completamente diverso rispetto ai tradizionali metodi di
formazione. Con la peer education, infatti, non sono più gli adulti a trasferire contenuti, valori,
esperienze: sono invece i giovani stessi a confrontarsi fra loro, scambiandosi punti di vista,
ricostruendo problemi ed immaginando autonomamente soluzioni, pur sapendo di poter
contare sulla collaborazione di adulti esperti.
20
MODELLI DI RIFERIMENTO
Stili di conduzione: approccio concertativo/euristico
Lo stile di conduzione del progetto è di tipo concertativo/euristico vale a dire, orientato a
sviluppare e mantenere collaborazioni e condivisione fra tutti i soggetti interessati, nonché a
creare spazi di pensiero creativo per produrre nuove conoscenze e trovare soluzioni innovative.
Spirale della progettazione di Green
Il modello di pianificazione PRECEDE-PROCEED si fonda su due assunti:
ƒ la salute è un processo multidimensionale e multipli sono i fattori di rischio.
ƒ l’approccio di chi lavora per promuovere la salute non può che essere multidimensionale e
multidisciplinare.
Il modello di Green consente di individuare i diversi livelli della programmazione permettendo di
lavorare (attraverso la diagnosi di comunità), sulla qualità della vita, sulla salute, sui
comportamenti e stili di vita, sull’ambiente.
Un ulteriore aspetto rilevante del modello è la costante e continua valutazione: valutazione di
processo che permette di monitorare l’andamento del lavoro e di apportare le correzioni che si
rendano necessarie e valutazione di impatto e di risultato.
La spirale della progettazione permette, in ogni momento della progettazione, di:
1. analizzare in quale punto del percorso ci si trovi valutando le attività effettivamente realizzate
rispetto a quelle programmate,
2. verificare il grado di condivisione del percorso con i destinatari,
3. individuare le criticità, per consentire eventuali modifiche in corso d’opera.
Andragogia
Andragogia è il termine coniato in contrapposizione a quello di “pedagogia” per indicare la teoria
dell’apprendimento e dell’educazione degli adulti.
I presupposti fondamentali dell’insegnamento secondo il modello andragogico riguardano:
1. Il bisogno di conoscere: gli adulti, prima di intraprendere un percorso di apprendimento,
hanno bisogno di sapere quali vantaggi derivano loro dalle nuove conoscenze. Se non
ritengono di avere buoni motivi per imparare, non investono tempo né impegno
nell’apprendimento. Diversamente, quando hanno maturato la consapevolezza che ciò che
stanno imparando rappresenta un valore si impegnano con notevole energia, entusiasmo ed
interesse.
2. Il concetto di sé del discente: gli adulti si ritengono, generalmente, persone responsabili delle
loro decisioni ed autonome nei loro giudizi. Raramente accettano senza discuterli
insegnamenti imposti contro la loro voglia di apprendere.
3. Il ruolo dell’esperienza del discente: l’esperienza per un adulto è una enorme risorsa, in
quanto offre spunti per analizzare, alla luce del proprio vissuto personale o di episodi
concreti, i nuovi concetti, oppure il pensiero e le opinioni degli altri. L’esperienza può anche
ostacolo, in quanto può dare luogo ad atteggiamenti rigidi e preconcetti neirappresentare un
confronti di idee nuove o di nuovi approcci ai problemi. Molti adulti faticano a “decentrarsi”
dal proprio punto di vista e mal sopportano di essere contraddetti dagli altri o,
semplicemente, di scoprire che altri hanno opinioni differenti rispetto alle loro.
4. La disponibilità ad apprendere: nell’adulto c’è una naturale propensione ad apprendere ciò
che può essere utilizzato nelle situazioni di vita reale.
5. La motivazione: la spinta motivazionale dell’adulto verso l’apprendimento di nuove
competenze non è solo legata ad incentivi materiali ma anche a motivazioni interne.
21
Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura
La teoria dell’apprendimento sociale sottolinea come l’apprendimento si verifichi attraverso tre
processi: l’esperienza diretta, l’esperienza indiretta (osservando quello che fanno gli altri) e la
memorizzazione ed elaborazione delle informazioni (processo che permette ad una persona di
anticipare le conseguenze delle sue azioni). Dall’ultima fase di questo processo di
apprendimento deriva anche la possibilità di autovalutazione. L’autovalutazione permette
all’individuo di essere più o meno fiducioso nell’adottare un nuovo comportamento in situazioni
che possono prevedere eventi nuovi, imprevedibili o stressanti. Il senso di autoefficacia è quindi
la percezione della propria capacità di successo nell’organizzazione ed implementazione di un
nuovo modello di comportamento, basato su azioni o circostanze simili incontrate nel passato.
Nella teoria dell’apprendimento sociale di Bandura alcuni aspetti ci paiono importanti ai fini della
nostra progettazione:
1. Comportamenti relativamente nuovi possono essere acquisiti guardando nuovi modelli e i
coetanei sono inclusi nella lista di chi è in grado di dare rinforzo sociale.
2. Il bambino influenza e crea il proprio ambiente. Secondo tale teoria l’individuo è un agente
attivo nel proprio ambiente: i bambini agiscono su di esso attraverso il loro comportamento e
spesso lo cambiano.
3. Le percezioni del sé determinano quali comportamenti, tra quelli a disposizione, saranno
adottati da una persona. Nella teoria è enfatizzato il concetto di auto-efficacia, cioè la
percezione che una persona ha della propria competenza quando ha a che fare con il
proprio ambiente. Ogni comportamento è influenzato dall’auto-efficacia.
Il senso di autoefficacia è la percezione della propria capacità di successo nell’organizzazione
ed implementazione di un nuovo modello di comportamento, basato su azioni o circostanze
simili incontrate nel passato. L’autoefficacia ha un impatto diretto sul comportamento (fiducia e
pensieri ottimistici su di se hanno un effetto diretto sulla performance) e un effetto indiretto (gli
individui tendono a mettere in atto i comportamenti che percepiscono sotto il loro controllo).
Secondo tale teoria, il cambiamento comportamentale è facilitato dalla sensazione di controllo
su di se: se le persone credono di poter fare qualcosa per risolvere un problema sono
maggiormente inclini ad agire e sono più motivate nel perseguire la decisione presa.
Teoria del comportamento problematico di Jessor, Donovan, Costa (1991)
Il comportamento a rischio degli adolescenti deve essere considerato come un insieme di azioni
significative che compiono specifiche funzioni in relazione ai compiti di sviluppo di questo stadio
della crescita, piuttosto che come risposte patologiche a stimoli esterni o a pulsioni interne. Il
riconoscimento di queste funzioni non significa giustificare o banalizzare il comportamento a
rischio, ma piuttosto capirne il significato per gli adolescenti e utilizzare questa comprensione
per promuovere interventi più efficaci indirizzati ad una popolazione adolescenziale.
Di conseguenza, non si può considerare il comportamento a rischio in adolescenza come il
risultato compulsivo di atteggiamenti interni o di pressioni esterne; è necessario iniziare a
considerare i fattori e i processi che sono maggiormente in grado di promuovere un passaggio
meno rischioso nella fase adulta.
Secondo questa teoria, tra l'individuo (fattori individuali) e il suo ambente (fattori ambientali) è
costantemente in atto un'interazione dinamica che produce continui cambiamenti sia
nell'individuo sia nell'ambiente. La probabilità di mettere in atto comportamenti a rischio dipende,
quindi, dal bilanciamento tra i fattori di rischio e i fattori protettivi propri di tre diversi sistemi:
1. il sistema delle variabili del soggetto (percezione di sé, credenze personali, valori, controllo
personale);
2. il sistema delle variabili dell’ambiente percepito (famiglia, amici, scuola, in termini di supporto
e/o controllo, influenza, atteggiamenti, comportamento, esperienze);
3. il sistema delle variabili del comportamento (attività settimanali, partecipazione a gruppi,
22
comportamento sano/rischioso) .
La teoria del comportamento problematico ha identificato i fattori protettivi e di rischio che hanno
effetti diretti e portano gli adolescenti ad un coinvolgimento in comportamenti psicosociali sani o
rischiosi. I fattori protettivi possono essere definiti come quelle condizioni che agiscono
sull'individuo e sull'ambiente e sono in grado di neutralizzare, bilanciare o prevalere sul rischio
(Stattin e Kerr, 2003).
Teoria dell’influenza sociale – Deutsch e Gerard (1955)
L’influenza del gruppo dei pari o di appartenenza costituisce uno degli elementi di principale
determinismo del comportamento. Un individuo è propenso a modificare le proprie convinzioni o
atteggiamento se il gruppo sociale al quale appartiene lo spinge in questa direzione. Il fenomeno
riveste un’importanza cruciale quando il senso d’appartenenza ad un gruppo diventa fattore
fondamentale e strutturante la personalità.
23
GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI
Alla luce dell’osservato emerso nella diagnosi educativa sono stati individuati obiettivi e
indicatori per ogni singolo target.
RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO
Gerarchia
Obiettivi
Indicatori
Obiettivo di
benessere/Qualità
della vita
Promuovere la qualità della salute affettiva e Obiettivo verificabile a
sessuale degli adolescenti
lungo termine
Obiettivo
Comportamentale
(destinatari finali)
N° di ragazzi che
Ridurre il numero dei comportamenti sessuali a
posticipano l’età del
rischio agiti dai ragazzi
primo rapporto sessuale
Obiettivo
Comportamentale
(destinatari finali)
N° di ragazzi che
dichiarano di sentirsi
maggiormente capaci di
I ragazzi saranno maggiormente in grado di prendere decisioni
relazionarsi positivamente con gli altri e di autonome e libere dalla
resistere alle pressioni dei pari
pressione degli altri
N° di ragazzi che
esprimono un maggior
grado di autostima
Ambientale
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti condivisi e
N° di progetti integrati
integrati in tema di affettività e sessualità
inseriti nei piani di zona
inserendo la programmazione di questo tema
nei tavoli previsti dai Piani di Zona
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
I ragazzi sapranno nominare e riconoscere
correttamente le diverse parti anatomofisiologiche e le relative funzioni partecipando
ad unità didattiche dedicate e avendo a
disposizione materiale idoneo
I ragazzi sapranno individuare le MTS (incluso
l’HIV)
nominandole
e
descrivendole
correttamente avendo partecipato ad unità
didattiche dedicate e avendo a disposizione
materiale idoneo
I ragazzi sapranno indicare quali metodi
utilizzare per proteggersi dalle MTS (incluso
l’HIV) avendo partecipato ad unità didattiche
dedicate e avendo a disposizione materiale
idoneo
I ragazzi sapranno indicare i metodi
contraccettivi
individuandone
le
diverse
N° di ragazzi che
riconosce e nomina
correttamente tutte le
parti anatomofisiologiche e le relative
funzioni
N° di ragazzi che
riconoscono e
descrivono
correttamente le MTS
N° di ragazzi che
individuano
correttamente le
modalità di prevenzione
delle MTS
N° di ragazzi che
indicano correttamente
24
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
peculiarità avendo partecipato ad unità
didattiche dedicate e avendo a disposizione
materiale idoneo
I ragazzi sapranno indicare i servizi consultoriali
presenti sul territorio e quali prestazioni
erogano disponendo di materiale informativo
idoneo
I ragazzi avranno compreso il valore del rispetto
di sè e dell’altro avendo partecipato a momenti
di discussione e confronto in classe
I ragazzi saranno in grado di analizzare in
forma critica le fonti di informazione e i
messaggi stereotipati (legati anche alle
differenze di genere) avendo partecipato a unità
gestite con modalità attive nelle quali far
emergere le loro credenze e confrontarle con i
dati di realtà
I ragazzi sapranno individuare quali sono le
fonti di informazione disponibili sulla rete alle
quali accedere per avere informazioni corrette
avendo partecipato ad unità didattiche dedicate
e avendo a disposizione materiale idoneo
I ragazzi saranno in grado di riconoscere
l’importanza di pensare e programmare anche i
propri
comportamenti
immediati
avendo
partecipato ad unità didattiche centrate sulle life
skills
La scuola e l’ASL stipuleranno un accordo di
collaborazione avendo condiviso e definito
obiettivi, azioni e ruoli di specifica competenza
I dirigenti scolastici avranno acquisito maggiore
consapevolezza rispetto alla necessità di
inserire nei POF percorsi integrati e
longitudinali (con tempi e modalità adeguati) in
sostituzione di interventi da parte degli esperti
nei confronti dei ragazzi avendo a disposizione
materiale informativo e partecipando a momenti
di condivisione e confronto
Gli operatori dell’ASL, partendo dal loro
patrimonio di conoscenze e di esperienze,
saranno in grado di confrontarsi e di applicare
tecniche di conduzione di gruppo, avendo
partecipato ad un corso di formazione ad hoc
Tutti i distretti realizzeranno interventi formativi
rivolti
agli
insegnanti
sul
tema
dell’affettività/sessualità sulla base del modello
aziendale e rispondenti ai bisogni dei contesti
dei destinatari avendo partecipato al laboratorio
metodi contraccettivi e
relative peculiarità
N° di ragazzi che
indicano correttamente i
servizi consultoriali e le
prestazioni erogate
N° di ragazzi che
dichiarano di sentirsi
meglio all’interno della
propria classe
N° di ragazzi che
riconoscono messaggi
stereotipati presenti in
alcune fonti di
informazione
N° di ragazzi che sanno
indicare le fonti di
informazione disponibili
sulla rete
N° di ragazzi che
dichiarano di
riconoscere l’importanza
di programmare i loro
comportamenti
N° di accordi di
collaborazione stipulati
N° di percorsi integrati e
longitudinali inseriti nei
POF
N° di operatori in grado
di applicare tecniche di
conduzione di gruppo
N° di distretti che
realizzeranno interventi
formativi sulla base del
modello aziendale
25
di valutazione e condiviso il progetto
Gli insegnanti, partendo dal loro patrimonio di
conoscenze e di esperienze, saranno in grado
di confrontarsi e di applicare tecniche di
conduzione di gruppo utilizzando linguaggi
adeguati al target di riferimento, avendo
partecipato ad un corso di formazione ad hoc
Gli insegnanti realizzeranno un percorso di
educazione all’affettività/sessualità rispondente
ai criteri di efficacia comprensivo di valutazione
avendo partecipato ad un percorso formativo a
loro dedicato
Gli istituiti aderenti al progetto prevederanno
uno spazio permanente di confronto tra docenti
sul tema affettività e sessualità
Abilitante
Abilitante
Abilitante
N° di insegnanti in grado
di applicare tecniche di
conduzione di gruppo
N° di percorsi
rispondenti ai criteri di
efficacia realizzati dagli
insegnanti
N° di istituti che attivano
spazi permanenti di
confronto
N° di genitori che
I genitori saranno maggiormente in grado di
dichiarano di sentirsi
sostenere e accompagnare i loro figli avendo
maggiormente in grado
partecipato a momenti di riflessione, confronto
di sostenere e
e sostegno
accompagnare i loro figli
Rinforzante
RAGAZZI SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO
Gerarchia
Obiettivi
Indicatori
Obiettivo di
benessere/Qualità
della vita
Promuovere la qualità della salute affettiva e Obiettivo misurabile a
sessuale degli adolescenti
lungo termine
Obiettivo
Comportamentale
(destinatari finali)
N° delle persone che
Ridurre il numero dei comportamenti sessuali a
utilizzano profilattici
rischio agiti dai ragazzi
e pillola
Obiettivo
Comportamentale
(destinatari finali)
N° di ragazzi che
dichiarano di sentirsi
maggiormente capaci di
I ragazzi saranno maggiormente in grado di prendere decisioni
relazionarsi positivamente con gli altri e di autonome e libere dalla
resistere alle pressioni dei pari
pressione degli altri
N° di ragazzi che
esprimono un maggior
grado di autostima
Ambientale
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti condivisi e
N° di progetti integrati
integrati in tema di affettività e sessualità
inseriti nei piani di zona
inserendo la programmazione di questo tema
nei tavoli previsti dai Piani di Zona
26
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
I ragazzi sapranno nominare e riconoscere
correttamente le diverse parti anatomofisiologiche e le relative funzioni partecipando
ad unità didattiche dedicate e avendo a
disposizione materiale idoneo
I ragazzi sapranno individuare le MTS (incluso
l’HIV)
nominandole
e
descrivendole
correttamente avendo partecipato ad unità
didattiche dedicate e avendo a disposizione
materiale idoneo
I ragazzi sapranno indicare quali metodi
utilizzare per proteggersi dalle MTS (incluso
l’HIV) avendo partecipato ad unità didattiche
dedicate e avendo a disposizione materiale
idoneo
I ragazzi
sapranno indicare i metodi
contraccettivi
individuandone
le
diverse
peculiarità avendo partecipato ad unità
didattiche dedicate e avendo a disposizione
materiale idoneo
I ragazzi riconosceranno che le difficoltà
emotive provate nell’acquisto e nell’uso del
profilattico sono comuni a tutti avendo a
disposizione momenti di discussione e
confronto in classe che consentano di far
emergere i diversi o simili punti di vista ed
eventuali strategie per superare il disagio
I ragazzi sapranno indicare i servizi consultoriali
presenti sul territorio e quali prestazioni
erogano avendo a disposizione materiale
informativo idoneo
I ragazzi avranno compreso il valore del rispetto
di sè e dell’altro avendo partecipato a momenti
di discussione e confronto in classe
I ragazzi saranno in grado di analizzare in
forma critica le fonti di informazione e i
messaggi stereotipati (legati anche alle
differenze di genere) avendo partecipato a unità
gestite con modalità attive nelle quali far
emergere le loro credenze e confrontarle con i
dati di realtà
I ragazzi sapranno individuare quali sono le
fonti di informazione disponibili sulla rete alle
quali accedere per avere informazioni corrette
avendo partecipato ad unità didattiche dedicate
e avendo a disposizione materiale idoneo
I ragazzi saranno in grado di riconoscere
l’importanza di pensare e programmare anche i
N° di ragazzi che
riconosce e nomina
correttamente tutte le
parti anatomofisiologiche e le relative
funzioni
N° di ragazzi che
riconoscono e
descrivono
correttamente le MTS
N° di ragazzi che
individuano
correttamente le
modalità di prevenzione
delle MTS
N° di ragazzi che
indicano correttamente
metodi contraccettivi e
relative peculiarità
N° di ragazzi che
dichiarano di sentirsi
meno a disagio nel
momento in cui
dovessero acquistare e
utilizzare il profilattico
N° di ragazzi che
indicano correttamente i
servizi consultoriali e le
prestazioni erogate
N° di ragazzi che
dichiarano di sentirsi
meglio all’interno della
propria classe
N° di ragazzi che
riconoscono messaggi
stereotipati presenti in
alcune fonti di
informazione
N° di ragazzi che sanno
indicare le fonti di
informazione disponibili
sulla rete
N° di ragazzi che
dichiarano di
27
Predisponente
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Abilitante
Rinforzante
propri
comportamenti
immediati
avendo riconoscere l’importanza
partecipato ad unità didattiche centrate sulle life di programmare i loro
skills
comportamenti
N° di ragazzi che
Gli studenti delle scuole secondarie di secondo
dichiarano di
grado saranno in grado di riconoscere
riconoscere l’importanza
l’importanza di creare una relazione affettiva
di creare una relazione
stabile all’interno della quale avere rapporti
affettiva stabile
sessuali avendo partecipato a unità gestite con
all’interno della quale
modalità attive
avere rapporti sessuali
La scuola e l’ASL stipuleranno un accordo di
collaborazione avendo condiviso e definito
obiettivi, azioni e ruoli di specifica competenza
I dirigenti scolastici avranno acquisito maggiore
consapevolezza rispetto alla necessità di
inserire nei POF percorsi integrati e longitudinali
(con tempi e modalità adeguati) in sostituzione
di interventi da parte degli esperti nei confronti
dei ragazzi avendo a disposizione materiale
informativo e partecipando a momenti di
condivisione e confronto
Gli operatori dell’ASL, partendo dal loro
patrimonio di conoscenze e di esperienze,
saranno in grado di confrontarsi e di applicare
tecniche di conduzione di gruppo, avendo
partecipato ad un corso di formazione ad hoc
Tutti i distretti realizzeranno interventi formativi
sul tema dell’affettività/sessualità sulla base del
modello aziendale e rispondenti ai bisogni dei
contesti dei destinatari avendo partecipato al
laboratorio di valutazione e condiviso il progetto
Gli insegnanti, partendo dal loro patrimonio di
conoscenze e di esperienze, saranno in grado
di confrontarsi e di applicare tecniche di
conduzione di gruppo utilizzando linguaggi
adeguati al target di riferimento, avendo
partecipato ad un corso di formazione ad hoc
Gli insegnanti realizzeranno un percorso di
educazione all’affettività/sessualità rispondente
ai criteri di efficacia comprensivo di valutazione
avendo partecipato ad un percorso formativo a
loro dedicato
Gli istituiti aderenti al progetto prevederanno
uno spazio permanente di confronto tra docenti
sul tema affettività e sessualità
N° di accordi di
collaborazione stipulati
N° di percorsi integrati e
longitudinali inseriti nei
POF
N° di operatori in grado
di applicare tecniche di
conduzione di gruppo
N° di distretti che
realizzeranno interventi
formativi sulla base del
modello aziendale
N° di insegnanti in grado
di applicare tecniche di
conduzione di gruppo
N° di percorsi
rispondenti ai criteri di
efficacia realizzati dagli
insegnanti
N° di istituti che attivano
spazi permanenti di
confronto
I ragazzi più grandi saranno in grado di essere N° di studenti che
riferimento sul tema affettività/sessualità per gli agiscono come peer
28
studenti del loro istituto avendo partecipato ad
un percorso formativo di educazione tra pari
GENITORI
Gerarchia
Obiettivi
Indicatori
N° di genitori che
I genitori saranno maggiormente in grado di dichiarano di sentirsi
Obiettivo
Comportamentale sostenere e accompagnare i loro figli nella fase maggiormente in grado
di sostenere e
(destinatari finali) di crescita affettiva e sessuale
accompagnare i loro figli
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Abilitante
Abilitante
I genitori comprenderanno le modalità con cui gli N° di genitori che
adolescenti comunicano tra loro in tema di dichiara di sentirsi
affettività e sessualità avendo partecipato a maggiormente in grado
momenti di discussione e confronto tra loro
di comprendere le
modalità con cui
comunicano i loro figli
I genitori conosceranno quali siti in tema di
N° di genitori che
affettività e sessualità disponibili in internet
conosce siti adeguati
forniscono informazioni adeguate ai ragazzi
disponibili in internet
avendo a disposizione materiale informativo
I genitori saranno in grado di riconoscere le N° di genitori che
tappe dello sviluppo psico-sessuale rispetto risconosce le tappe
all’acquisizione dell’identità di genere avendo dello sviluppo psicopartecipato a un percorso formativo
sessuale
I genitori acquisiranno consapevolezza sulla N° di genitori che
funzione evolutiva del rischio in adolescenza dichiara di sentirsi
avendo partecipato a momenti di confronto e maggiormente
discussione
consapevole rispetto
alla funzione evolutiva
del rischio
I genitori riconosceranno il ruolo negativo N° di genitori che
dell’atteggiamento giudicante avendo avuto riconoscono il ruolo
modo di riconoscere questo effetto sulla propria negativo
esperienza attraverso momenti di confronto
dell’atteggiamento
giudicante
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti condivisi e
integrati in tema di affettività e sessualità
inserendo la programmazione di questo tema nei
tavoli previsti dai Piani di Zona, tenendo conto
del ruolo dei genitori
I dirigenti scolastici avranno acquisito maggiore
consapevolezza rispetto alla necessità di inserire
nei POF percorsi integrati e longitudinali (con
tempi e modalità adeguati) che prevedono anche
N° di progetti integrati
inseriti nei piani di zona
N° di percorsi integrati e
longitudinali inseriti nei
POF
29
Abilitante/
Rinforzante
il coinvolgimento della famiglia
I genitori parteciperanno a momenti di
discussione e confronto anche con il supporto di
esperti che facilitano lo scambio e la relazione
all’interno del gruppo
N° di genitori che
partecipano a momenti
di discussione e
confronto
INSEGNANTI
Gerarchia
Obiettivi
Indicatori
N° di insegnanti che
dichiarano di sentirsi
Gli insegnanti saranno maggiormente in grado di
Obiettivo
maggiormente in grado
Comportamentale sostenere e accompagnare i loro studenti nella
di sostenere e
(destinatari finali) fase di crescita affettiva e sessuale
accompagnare i loro
studenti
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Gli insegnanti condivideranno le loro conoscenze
ed esperienze rispetto ai contenuti e alle
modalità con le quali gli adolescenti comunicano
tra loro in tema di affettività e sessualità avendo
partecipato a momenti di discussione e confronto
tra loro
Gli insegnanti conosceranno quali siti in tema di
affettività e sessualità disponibili in internet
forniscono informazioni adeguate ai ragazzi
avendo a disposizione materiale informativo
Gli insegnanti saranno in grado di riconoscere le
tappe dello sviluppo psico-sessuale rispetto
all’acquisizione dell’identità di genere avendo
partecipato a un percorso formativo
Gli insegnanti acquisiranno consapevolezza sulla
funzione evolutiva del rischio in adolescenza
avendo partecipato a momenti di confronto e
discussione
Predisponente
Gli insegnanti riconosceranno il ruolo negativo
dell’atteggiamento giudicante avendo avuto
modo di riconoscere questo effetto sulla propria
esperienza attraverso momenti di confronto
Predisponente
Gli insegnanti avranno acquisito alcuni strumenti
per facilitare la gestione della complessità
all’interno delle classi avendo partecipato a un
percorso formativo
N° di insenganti che
dichiara di sentirsi
maggiormente in grado
di comprendere le
modalità con cui
comunicano i loro
studenti
N° di insegnanti che
conosce siti adeguati
disponibili in internet
N° degli insegnanti che
riconosce le tappe dello
sviluppo psico-sessuale
N° di insegnanti che
dichiara di sentirsi
maggiormente
consapevole rispetto
alla funzione evolutiva
del rischio
N° di insegnanti che
riconosce il ruolo
negativo
dell’atteggiamento
giudicante
N° di insegnanti che
hanno acquisito gli
strumenti necessari per
la gestione della
complessità all’interno
30
Predisponente
Abilitante
Abilitante
Rinforzante
Gli insegnanti avranno acquisito maggiore
consapevolezza rispetto all’importanza di tener
conto delle diverse culture presenti e di
riconoscerne l’influenza sui vissuti e sui
comportamenti dei ragazzi avendo partecipato a
un percorso formativo
I dirigenti scolastici avranno acquisito maggiore
consapevolezza rispetto alla necessità di inserire
nei POF percorsi integrati e longitudinali (con
tempi e modalità adeguati)
I dirigenti scolastici prevederanno un monte ore
adeguato perché gli insegnanti possano
condividere, progettare e realizzare interventi di
promozione alla salute con gli studenti
delle classi
N° di insegnanti che
dichiara di aver
acquisito maggior
consapevolezza rispetto
all’importanza delle
diverse culture
N° di POF che
prevedono al loro
interno percorsi integrati
e longitudinali
N° di dirigenti scolastici
che prevedono un
monte ore adeguato per
la realizzazione dei
progetti
Gli insegnanti saranno motivati a progettare e
N° di insegnanti che
realizzare interventi lavorando in equipe integrata
lavorano in equipe
e multidisciplinare
OPERATORI
Gerarchia
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Predisponente
Obiettivi
Gli operatori condivideranno le loro conoscenze
ed esperienze rispetto ai contenuti e alle
modalità con le quali gli adolescenti comunicano
tra loro in tema di affettività e sessualità avendo
partecipato a momenti di discussione e confronto
tra loro
Gli operatori conosceranno quali siti in tema di
affettività e sessualità disponibili in internet
forniscono informazioni adeguate ai ragazzi
avendo a disposizione materiale informativo
Gli operatori saranno in grado di riconoscere le
tappe dello sviluppo psico-sessuale rispetto
all’acquisizione dell’identità di genere avendo
partecipato a un percorso formativo
Indicatori
N° di operatori che
dichiara di sentirsi
maggiormente in grado
di comprendere le
modalità con cui
comunicano gli
adolescenti
N° di operatori che
conosce siti adeguati
disponibili in internet
N° di operatori che
riconosce le tappe dello
sviluppo psico-sessuale
N° di operatori che
dichiara di sentirsi
maggiormente
consapevole rispetto
alla funzione evolutiva
del rischio
Gli operatori riconosceranno il ruolo negativo N° di operatori che
dell’atteggiamento giudicante avendo avuto riconosce il ruolo
Gli operatori acquisiranno consapevolezza sulla
funzione evolutiva del rischio in adolescenza
avendo partecipato a momenti di confronto e
discussione
Predisponente
31
Predisponente
Predisponente
modo di riconoscere questo effetto sulla propria negativo
esperienza attraverso momenti di confronto
dell’atteggiamento
giudicante
Gli operatori avranno acquisito alcuni strumenti N° di operatori che
per facilitare la gestione della complessità hanno acquisito gli
all’interno delle classi avendo partecipato a un strumenti necessari per
percorso formativo
la gestione della
complessità all’interno
delle classi
Gli operatori avranno acquisito maggiore N° di operatori che
consapevolezza rispetto all’importanza di tener dichiara di aver
conto delle diverse culture presenti e di acquisito maggior
riconoscerne l’influenza sui vissuti e sui consapevolezza rispetto
comportamenti dei ragazzi avendo partecipato a all’importanza delle
un percorso formativo
diverse culture
Gli operatori parteciperanno a percorsi formativi
sul tema dell’affettività e sessualità
N° di operatori che
partecipa a percorsi
formativi
Abilitante
I Dirigenti distrettuali favoriranno la
programmazione integrata tra le diverse agenzie
presenti sul territorio tramite i Piani di Zona
N° di progetti integrati
inseriti nei Piani di Zona
Abilitante
N° di dirigenti che
I responsabili distrettuali prevederanno un monte
prevedono un monte ore
ore adeguato perché gli operatori possano
adeguato per la
condividere, progettare e realizzare interventi di
realizzazione dei
promozione alla salute integrati
progetti
Abilitante
Rinforzante
N° di operatori che
Gli operatori saranno motivati a progettare e
lavora in equipe
realizzare interventi lavorando in equipe integrata
integrata e
e multidisciplinare
multidisciplinare
32
PIANO DI VALUTAZIONE DEL RISULTATO/IMPATTO
(Nel piano di valutazione si è scelto di non individuare gli standard minimi di risultato poiché,
essendo il programma diversamente adattabile alle diverse realtà territoriali, si ritiene che questa
valutazione debba essere fatta in ogni singola realtà sulla base delle singole valutazioni
territoriali.)
STUDENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Obiettivi di salute
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
Promuovere la qualità della salute
Obiettivo verificabile a lungo termine
affettiva e sessuale degli adolescenti
Comportamentali
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Ridurre il numero dei comportamenti N° dei ragazzi che posticipano
sessuali a rischio agiti dai ragazzi
l'età del primo rapporto sessuale
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi saranno maggiormente in grado
sentirsi maggiormente capaci di
di relazionarsi positivamente con gli altri
prendere decisioni autonome e
e di resistere alle pressioni dei pari
libere dalla pressione degli altri
Ambientali
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti
condivisi e integrati in tema di affettività e N° di progetti integrati inseriti nei
sessualità inserendo la programmazione piani di zona
di questo tema nei tavoli previsti dai Piani
di Zona
Predisponenti
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
I ragazzi
sapranno nominare
e N° di ragazzi che riconosce e
riconoscere correttamente le diverse nomina correttamente tutte le
parti anatomo-fisiologiche e le relative parti anatomo-fisiologiche e le
funzioni
relative funzioni
I ragazzi sapranno individuare le MTS
N° di ragazzi che riconoscono e
(incluso
l’HIV)
nominandole
e
descrivono correttamente le MTS
descrivendole correttamente
I ragazzi sapranno indicare quali metodi N° di ragazzi che individuano
utilizzare per proteggersi dalle MTS
correttamente le modalità di
(incluso l’HIV)
prevenzione delle MTS
I ragazzi sapranno indicare i metodi N° di ragazzi che indicano
contraccettivi individuandone le diverse correttamente metodi
peculiarità
contraccettivi e relative
peculiarità
I ragazzi sapranno indicare i servizi N° di ragazzi che indicano
Strumento
Indagine HBSC
Questionario di
autopercezione
soggettiva
Strumento
Piani di zona
Strumento
Questionario pre e
post intervento
Questionario pre e
post intervento
Questionario pre e
post intervento
Questionario pre e
post intervento
Questionario pre e
33
consultoriali presenti sul territorio e quali correttamente i servizi
prestazioni erogano
consultoriali e le prestazioni
erogate
I ragazzi avranno compreso il valore del N° di ragazzi che dichiarano di
rispetto di sè e dell’altro
sentirsi meglio all’interno della
propria classe
I ragazzi saranno in grado di analizzare
N° di ragazzi che riconoscono
in forma critica le fonti di informazione e i
messaggi stereotipati presenti in
messaggi stereotipati (legati anche alle
alcune fonti di informazione
differenze di genere)
I ragazzi sapranno individuare quali sono
N° di ragazzi che sanno indicare
le fonti di informazione disponibili sulla
le fonti di informazione disponibili
rete alle quali accedere per avere
sulla rete
informazioni corrette
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi saranno in grado di riconoscere
riconoscere l’importanza di
l’importanza di pensare e programmare
programmare i loro
anche i propri comportamenti immediati
comportamenti
post intervento
Questionario di
autopercezione
soggettiva
Esercitazione
guidata
Scheda di
lavoro/Test
Questionario di
auto-percezione
soggettiva
Abilitanti
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
La scuola e l’ASL stipuleranno un N° di accordi di collaborazione
Accordo scritto tra
accordo di collaborazione
stipulati
ASL e scuola
I dirigenti scolastici avranno acquisito
maggiore consapevolezza rispetto alla
necessità di inserire nei POF percorsi
N° di percorsi integrati e
integrati e longitudinali (con tempi e
POF
longitudinali inseriti nei POF
modalità adeguati) in sostituzione di
interventi da parte degli esperti nei
confronti dei ragazzi
Gli operatori dell’ASL, partendo dal loro
patrimonio
di
conoscenze
e
di N° di operatori in grado di
Questionario di
esperienze, saranno in grado di applicare tecniche di conduzione
auto-efficacia
confrontarsi e di applicare tecniche di di gruppo
conduzione di gruppo,
Tutti i distretti realizzeranno interventi
formativi rivolti agli insegnanti sul tema N° di distretti che realizzeranno
Relazioni
dell’affettività/sessualità sulla base del interventi formativi sulla base del periodiche inviate
modello aziendale e rispondenti ai modello aziendale
ai diversi Servizi
bisogni dei contesti dei destinatari
Gli insegnanti, partendo dal loro
patrimonio
di
conoscenze
e
di
N° di insegnanti in grado di
esperienze, saranno in grado di
Questionario di
applicare tecniche di conduzione
confrontarsi e di applicare tecniche di
auto-efficacia
di gruppo
conduzione
di
gruppo
utilizzando
linguaggi adeguati al target di riferimento
Gli insegnanti realizzeranno un percorso N° di percorsi rispondenti ai
Scheda di
di educazione all’affettività/sessualità criteri di efficacia realizzati dagli
rendicontazione
rispondente ai criteri di efficacia insegnanti
34
comprensivo di valutazione
Gli
istituiti
aderenti
al
progetto
prevederanno uno spazio permanente di N° di istituti che attivano spazi
confronto tra docenti sul tema affettività e permanenti di confronto
sessualità
Scheda di
rilevazione
presenze/Verbale
incontro
Rinforzanti
Indicatori quali e/o quantitativo
N° di genitori che dichiarano di
I genitori saranno maggiormente in grado sentirsi maggiormente in grado di
di sostenere e accompagnare i loro figli
sostenere e accompagnare i loro
figli
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Strumento
Questionario di
autopercezione
soggettiva
STUDENTI SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Obiettivi di salute
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
Promuovere la qualità della salute
Obiettivo verificabile a lungo termine
affettiva e sessuale degli adolescenti
Comportamentali
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Ridurre il numero dei comportamenti N° dei ragazzi che posticipano
sessuali a rischio agiti dai ragazzi
l'età del primo rapporto sessuale
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi saranno maggiormente in grado
sentirsi maggiormente capaci di
di relazionarsi positivamente con gli altri
prendere decisioni autonome e
e di resistere alle pressioni dei pari
libere dalla pressione degli altri
Ambientali
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti
condivisi e integrati in tema di affettività e N° di progetti integrati inseriti nei
sessualità inserendo la programmazione piani di zona
di questo tema nei tavoli previsti dai Piani
di Zona
Strumento
Indagine HBSC
Questionario di
autopercezione
soggettiva
Strumento
Piani di zona
Predisponenti
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
I ragazzi
sapranno nominare
e N° di ragazzi che riconosce e
riconoscere correttamente le diverse nomina correttamente tutte le
Questionario pre e
parti anatomo-fisiologiche e le relative parti anatomo-fisiologiche e le
post intervento
funzioni
relative funzioni
I ragazzi sapranno individuare le MTS
N° di ragazzi che riconoscono e Questionario pre e
(incluso
l’HIV)
nominandole
e
descrivono correttamente le MTS
post intervento
descrivendole correttamente
35
I ragazzi sapranno indicare quali metodi
utilizzare per proteggersi dalle MTS
(incluso l’HIV)
I ragazzi sapranno indicare i metodi
contraccettivi individuandone le diverse
peculiarità
N° di ragazzi che individuano
Questionario pre e
correttamente le modalità di
post intervento
prevenzione delle MTS
N° di ragazzi che indicano
correttamente metodi
Questionario pre e
contraccettivi e relative
post intervento
peculiarità
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi riconosceranno che le difficoltà sentirsi meno a disagio nel
Questionario di
emotive provate nell’acquisto e nell’uso
momento in cui dovessero
autopercezione
del profilattico sono comuni
acquistare e utilizzare il
soggettiva
profilattico
I ragazzi sapranno indicare i servizi N° di ragazzi che indicano
consultoriali presenti sul territorio e quali correttamente i servizi
Questionario pre e
prestazioni erogano
consultoriali e le prestazioni
post intervento
erogate
I ragazzi avranno compreso il valore del N° di ragazzi che dichiarano di
Questionario di
rispetto di sè e dell’altro
sentirsi meglio all’interno della
autopercezione
propria classe
soggettiva
I ragazzi saranno in grado di analizzare
N° di ragazzi che riconoscono
in forma critica le fonti di informazione e i
Esercitazione
messaggi stereotipati presenti in
messaggi stereotipati (legati anche alle
guidata
alcune fonti di informazione
differenze di genere)
I ragazzi sapranno individuare quali sono
N° di ragazzi che sanno indicare
le fonti di informazione disponibili sulla
Scheda di
le fonti di informazione disponibili
rete alle quali accedere per avere
lavoro/Test
sulla rete
informazioni corrette
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi saranno in grado di riconoscere
Questionario di
riconoscere l’importanza di
l’importanza di pensare e programmare
percezione
programmare i loro
soggettiva
anche i propri comportamenti immediati
comportamenti
N° di ragazzi che dichiarano di
I ragazzi saranno in grado di riconoscere
riconoscere l’importanza di
Questionario di
l’importanza di creare una relazione
creare una relazione affettiva
percezione
affettiva stabile all’interno della quale
stabile all’interno della quale
soggettiva
avere rapporti sessuali
avere rapporti sessuali
Obiettivi (attesi di cambiamento)
La scuola e l’ASL stipuleranno un
accordo di collaborazione
I dirigenti scolastici avranno acquisito
maggiore consapevolezza rispetto alla
necessità di inserire nei POF percorsi
integrati e longitudinali (con tempi e
modalità adeguati) in sostituzione di
interventi da parte degli esperti nei
confronti dei ragazzi
Gli operatori dell’ASL, partendo dal loro
Abilitanti
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
N° di accordi di collaborazione
Accordo scritto tra
stipulati
ASL e scuola
N° di percorsi integrati e
longitudinali inseriti nei POF
N° di operatori in grado di
POF
Questionario di
36
patrimonio
di
conoscenze
e
di
esperienze, saranno in grado di
confrontarsi e di applicare tecniche di
conduzione di gruppo,
Tutti i distretti realizzeranno interventi
formativi rivolti agli insegnanti sul tema
dell’affettività/sessualità sulla base del
modello aziendale e rispondenti ai
bisogni dei contesti dei destinatari
Gli insegnanti, partendo dal loro
patrimonio
di
conoscenze
e
di
esperienze, saranno in grado di
confrontarsi e di applicare tecniche di
conduzione
di
gruppo
utilizzando
linguaggi adeguati al target di riferimento
Gli insegnanti realizzeranno un percorso
di educazione all’affettività/sessualità
rispondente ai criteri di efficacia
comprensivo di valutazione
Gli
istituiti
aderenti
al
progetto
prevederanno uno spazio permanente di
confronto tra docenti sul tema affettività e
sessualità
Obiettivi (attesi di cambiamento)
I ragazzi più grandi saranno in grado di
essere riferimento sul tema
affettività/sessualità degli studenti del
loro istituto
applicare tecniche di conduzione
di gruppo
auto-efficacia
N° di distretti che realizzeranno
interventi formativi sulla base del
modello aziendale
Relazioni
periodiche inviate
ai diversi Servizi
N° di insegnanti in grado di
applicare tecniche di conduzione
di gruppo
Questionario di
auto-efficacia
N° di percorsi rispondenti ai
criteri di efficacia realizzati dagli
insegnanti
Scheda di
rendicontazione
N° di istituti che attivano spazi
permanenti di confronto
Rinforzanti
Indicatori quali e/o quantitativo
N° di studenti che agiscono
come peer
N° di genitori che dichiarano di
I genitori saranno maggiormente in grado sentirsi maggiormente in grado di
di sostenere e accompagnare i loro figli
sostenere e accompagnare i loro
figli
Scheda di
rilevazione
presenze/Verbale
incontro
Strumento
Rilevazione
iniziative
promosse dai peer
Questionario di
autopercezione
soggettiva
GENITORI
Comportamentale
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
I genitori saranno maggiormente in N° di genitori che dichiarano di
grado di sostenere e accompagnare i sentirsi maggiormente in grado di
loro figli nella fase di crescita affettiva e sostenere e accompagnare i loro
sessuale
figli
Predisponente
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
I genitori comprenderanno le modalità N° di genitori che dichiara di
con cui gli adolescenti comunicano tra sentirsi maggiormente in grado di
Strumento
Questionario di
percezione
soggettiva
Strumento
Questionario di
percezione
37
loro in tema di affettività e sessualità
comprendere le modalità con cui
comunicano i loro figli
I genitori conosceranno quali siti in tema
di affettività e sessualità disponibili in
internet
forniscono
informazioni
adeguate ai ragazzi
I genitori saranno in grado di
riconoscere le tappe dello sviluppo
psico-sessuale rispetto all’acquisizione
dell’identità di genere
I genitori acquisiranno consapevolezza
sulla funzione evolutiva del rischio in
adolescenza
N° di genitori che conosce siti
adeguati disponibili in internet
Scheda di lavoro
N° di genitori che risconosce le
tappe dello sviluppo psicosessuale
Scheda di lavoro
N° di genitori che dichiara di
sentirsi maggiormente
consapevole rispetto alla
funzione evolutiva del rischio
I genitori riconosceranno il ruolo N° di genitori che riconoscono il
negativo dell’atteggiamento giudicante
ruolo negativo dell’atteggiamento
giudicante
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Le diverse agenzie presenti sul territorio
svilupperanno politiche e progetti
condivisi e integrati in tema di affettività
e
sessualità
inserendo
la
programmazione di questo tema nei
tavoli previsti dai Piani di Zona, tenendo
conto del ruolo dei genitori
I dirigenti scolastici avranno acquisito
maggiore consapevolezza rispetto alla
necessità di inserire nei POF percorsi
integrati e longitudinali (con tempi e
modalità adeguati) che prevedono
anche il coinvolgimento della famiglia
I genitori parteciperanno a momenti di
discussione e confronto anche con il
supporto di esperti che facilitano lo
scambio e la relazione all’interno del
gruppo
soggettiva
Abilitante
Indicatori quali e/o quantitativo
N° di progetti integrati inseriti nei
piani di zona
N° di percorsi integrati e
longitudinali inseriti nei POF
N° di genitori che partecipano a
momenti di discussione e
confronto
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Strumento
Piani di zona
POF
Fogli presenze
INSEGNANTI
Comportamentale
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Gli insegnanti saranno maggiormente in N° di insegnanti che dichiarano
grado di sostenere e accompagnare i di sentirsi maggiormente in grado
loro studenti nella fase di crescita di sostenere e accompagnare i
affettiva e sessuale
loro studenti
Strumento
Questionario di
percezione
soggettiva
38
Predisponente
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Gli insegnanti condivideranno le loro
N° di insenganti che dichiara di
conoscenze ed esperienze rispetto ai
sentirsi maggiormente in grado di
contenuti e alle modalità con le quali gli
comprendere le modalità con cui
adolescenti comunicano tra loro in tema
comunicano i loro studenti
di affettività e sessualità
Gli insegnanti conosceranno quali siti in
tema di affettività e sessualità disponibili N° di insegnanti che conosce siti
in internet forniscono informazioni adeguati disponibili in internet
adeguate ai ragazzi
Gli insegnanti saranno in grado di
N° degli insegnanti che riconosce
riconoscere le tappe dello sviluppo
le tappe dello sviluppo psicopsico-sessuale rispetto all’acquisizione
sessuale
dell’identità di genere
Gli
insegnanti
acquisiranno N° di insegnanti che dichiara di
consapevolezza sulla funzione evolutiva sentirsi maggiormente
del rischio in adolescenza
consapevole rispetto alla
funzione evolutiva del rischio
Gli insegnanti riconosceranno il ruolo N° di insegnanti che riconosce il
negativo dell’atteggiamento giudicante
ruolo negativo dell’atteggiamento
giudicante
Gli insegnanti avranno acquisito alcuni N° di insegnanti che hanno
strumenti per facilitare la gestione della acquisito gli strumenti necessari
complessità all’interno delle classi
per la gestione della complessità
all’interno delle classi
Gli
insegnanti
avranno
acquisito
N° di insegnanti che dichiara di
maggiore
consapevolezza
rispetto
aver acquisito maggior
all’importanza di tener conto delle
consapevolezza rispetto
diverse
culture
presenti
e
di
all’importanza delle diverse
riconoscerne l’influenza sui vissuti e sui
culture
comportamenti dei ragazzi
Obiettivi (attesi di cambiamento)
I dirigenti scolastici avranno acquisito
maggiore consapevolezza rispetto alla
necessità di inserire nei POF percorsi
integrati e longitudinali (con tempi e
modalità adeguati)
I dirigenti scolastici prevederanno un
monte ore adeguato perché gli
insegnanti
possano
condividere,
progettare e realizzare interventi di
promozione alla salute con gli studenti
Abilitante
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
Questionario di
percezione
soggettiva
Scheda di lavoro
Scheda di lavoro
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Strumento
N° di POF che prevedono al loro
interno percorsi integrati e
longitudinali
POF
N° di dirigenti scolastici che
prevedono un monte ore
adeguato per la realizzazione dei
progetti
Schede di
rilevazione
presenze/verbali
Rinforzante
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Gli insegnanti saranno motivati a N° di insegnanti che lavorano in
progettare
e
realizzare
interventi equipe
Strumento
Verbali
39
lavorando in equipe
multidisciplinare
integrata
e
OPERATORI
Predisponente
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Indicatori quali e/o quantitativo
Gli operatori condivideranno le loro
N° di operatori che dichiara di
conoscenze ed esperienze rispetto ai
sentirsi maggiormente in grado di
contenuti e alle modalità con le quali gli
comprendere le modalità con cui
adolescenti comunicano tra loro in tema
comunicano gli adolescenti
di affettività e sessualità
Gli operatori conosceranno quali siti in
tema di affettività e sessualità disponibili N° di operatori che conosce siti
in internet forniscono informazioni adeguati disponibili in internet
adeguate ai ragazzi
Gli oepratori saranno in grado di
N° di operatori che riconosce le
riconoscere le tappe dello sviluppo
tappe dello sviluppo psicopsico-sessuale rispetto all’acquisizione
sessuale
dell’identità di genere
Gli
operatori
acquisiranno N° di operatori che dichiara di
consapevolezza sulla funzione evolutiva sentirsi maggiormente
del rischio in adolescenza
consapevole rispetto alla
funzione evolutiva del rischio
Gli operatori riconosceranno il ruolo N° di operatori che riconosce il
negativo dell’atteggiamento giudicante
ruolo negativo dell’atteggiamento
giudicante
Gli operatori avranno acquisito alcuni N° di operatori che hanno
strumenti per facilitare la gestione della acquisito gli strumenti necessari
complessità all’interno delle classi
per la gestione della complessità
all’interno delle classi
Gli operatori avranno acquisito maggiore N° di operatori che dichiara di
consapevolezza rispetto all’importanza aver acquisito maggior
di tener conto delle diverse culture consapevolezza rispetto
presenti e di riconoscerne l’influenza sui all’importanza delle diverse
vissuti e sui comportamenti dei ragazzi
culture
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Gli operatori parteciperanno a percorsi
formativi sul tema dell’affettività e
sessualità
I Dirigenti distrettuali favoriranno la
programmazione integrata tra le diverse
agenzie presenti sul territorio tramite i
Piani di Zona
I responsabili distrettuali prevederanno
un monte ore adeguato perché gli
operatori
possano
condividere,
Abilitante
Indicatori quali e/o quantitativo
Strumento
Questionario di
percezione
soggettiva
Scheda di lavoro
Scheda di lavoro
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Questionario di
percezione
soggettiva
Strumento
N° di operatori che partecipano a
percorsi formativi
Foglio firme
N° di progetti integrati inseriti nei
Piani di Zona
Piani di Zona
N° di dirigenti che prevedono un
monte ore adeguato per la
realizzazione dei progetti
Scheda di
rilevazione
progetti
40
progettare e realizzare interventi di
promozione alla salute integrati
Obiettivi (attesi di cambiamento)
Gli operatori saranno motivati a
progettare
e
realizzare
interventi
lavorando in equipe integrata e
multidisciplinare
Rinforzante
Indicatori quali e/o quantitativo
N° di operatori che lavorano in
equipe integrata e
multidisciplinare
Strumento
Verbali equipe
/Schede di
rilevazione
progetti
41
Scarica

affettività e sessualità