14 Economia
Giornale di Sicilia
Mercoledì 3 Novembre 2010
Ai MINIMI dal 1995. Registrato un tonfo delle vendite del 28,8%, per il Lingotto è del 42,2%
filo diretto col fisco
Progetto educativo per le scuole
Mercato dell’auto, ottobre rosso Lezioni per i futuri
Ma per la Fiat lo è ancora di più contribuenti
Cinzia Bondì *
Il Lingotto sottolinea come
nel 2010 abbia pesato la mancanza degli incentivi alla rottamazione. I concessionari si
attendono un ulteriore peggioramento della situazione.
«L
Cristina Latessa/Amalia Angotti
...
TORINO
Il mercato dell'auto è in crisi
sempre più nera e chiude ottobre
con un tonfo delle vendite del
28,8%, a 139.740 unità, registrando la flessione più pesante da inizio anno e portandosi ai minimi
dal 1995. In questo contesto Fiat
Group Automobiles perde ancora
terreno, con un capitombolo pesante sulle vendite (-39,9%, a
38.383 unità) e una quota al 27,5%,
mai così in basso da agosto 2005.
Per il marchio Fiat il rosso delle
vendite è del 42,2% (e 28.500 vetture): il Lingotto sottolinea ancora
una volta come nel 2010 abbia pesato la mancanza degli incentivi alla rottamazione. Fiat Punto, con
una quota del 22,2% nel segmento
B - è comunque l'auto più venduta
ad ottobre, seguita dalla Panda,
con il 35,9% di quota nel segmento
A. Anche Lancia si lecca le ferite
(-43,39% di vendite, a 5.539 unità),
mentre Alfa Romeo continua a dare soddisfazioni con volumi che
scendono meno della media del
mercato (-10%, a 4.335 unità) e
una quota del 3,1% in rialzo di 0,6
punti percentuali.
Guardando ai marchi esteri, è
ottobre rosso anche per il leader
degli importatori Ford (-41,9%,a
10.794 unità) che quasi si fa raggiungere da Volkswagen che sui
volumi cede meno della media del
mercato (-13,19%, a 10.605 unità)
e aumenta la quota di 3 punti percentuali raggiungendo il 13,03%
del mercato italiano.
Il mercato nazionale dell'auto è
in forte difficoltà sottolinea il Centro Studi Promotor che rileva come ad ottobre salga al 52% dal pre-
L’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne fra tre «500» nuove e fiammanti foto ansa
cedente 40% la quota dei concessionari che si attende un ulteriore
peggioramento della situazione.
L'Unrae, l'associazione che raduna le case estere operanti in Italia,
sottolinea come gli ordini dichiarati dai concessionari ad ottobre abbiano evidenziato una flessione di
oltre il 20%, con 160,000 unità, portandosi ai minimi dal 1998, quanto partì la raccolta di informazioni
sui contratti stipulati. L'Anfia, l'associazione della filiera dell'industria automobilistica, conferma le
sue previsioni di una chiusura
d'anno per il mercato dell'auto in
calo del 10,2%a 1.940.000 unità.
«Del resto - spiega il presidente
dell'Anfia, Eugenio Razelli - - se è
vero che a ottobre l'indice di fiducia dei consumatori rilevato dall'
inchiesta mensile Isae è in rialzo, è
pur vero che guardando al mercato dei beni durevoli, i giudizi sulla
convenienza all'acquisto e le intenzioni di spesa a breve termine
sono ancora improntati alla cautela».
o
Domani Marchionne
incontra il ministro
Romani. Si parlerà
anche di Termini
Intanto, l'agenda Fiat della settimana è ricca di appuntamenti. Il
più atteso è l'incontro di domani
fra il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e l'amministratore delegato del Lingotto,
Sergio Marchionne: «Sarà lungo e
approfondito», dice il ministro, e
si limita ad aggiungere che «si parlerà anche di Termini Imerese,
uno dei problemi più urgenti» per
il quale esistono «cinque proposte
concrete». La Fiom insiste sulla necessità che Romani apra un tavolo
generale con azienda e sindacati
anche alla luce dei dati «gravi e preoccupanti, i peggiori della storia registrati a ottobre dalla Fiat sul mer-
cato italiano». «Puoi anche lavorare 365 giorni l'anno e 24 ore al giorno - dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - ma se
fai auto che poi non si vendono, la
produttività sempre zero resta».
Fanno invece pressing sulla Fiat
Fim, Uilm e Fismic di Torino che
chiedono risposte urgenti sul futuro di Mirafiori. Ipotizzano anche
un cambio generazionale nello stabilimento, dove l'età media degli
operai delle carrozzerie è 48 anni,
attraverso la mobilità lunga verso
la pensione in cambio di assunzioni di giovani e domani, per definire le iniziative a sostegno delle loro richieste, riuniranno un centinaio di delegati di fabbrica.
Sempre oggi si apre però un altro fronte: al ministero del Lavoro
ci sarà l'incontro per discutere sulla richiesta della Fiat di otto mesi
di cassa integrazione in deroga
per i dipendenti di Pomigliano.
Un'ipotesi che non piace alla
Fiom e su cui chiede chiarezza anche l'Ugl.
Quandosi disse no agli incentivi
nino
sunseri
I
l mercato italiano dell’auto in caduta libera
impone una riflessione
sulle scelte di politica industriale fatte in Italia
nell'ultimo anno. Soprattutto per quanto riguarda i premi alla rottamazione che,
nel corso del 2009, avevano
dato un forte sostegno alle
vendite.
Nel mese di ottobre la domanda è calata del 29%. La
Fiat, da sola, ha perso il
40%. Numeri drammatici.
In queste condizioni l'annuncio dato da Marchionne dieci giorni fa in televisione («Guadagneremmo
di più senza l'Italia») assume quasi il significato di
una dichiarazione programmatica.
Già oggi gli stabilimenti
della Fiat nel nostro Paese
lavorano,
mediamente,
una settimana al mese. Senza interventi urgenti la si-
tuazione rischia di precipitare. I riflessi sociali sarebbero terribili.
A chiudere la partita sugli eco-incentivi era stato, il
9 febbraio Claudio Scajola,
allora ministro delle Attività Produttive: «Gli incentivi
pubblici si concentreranno
quest'anno su settori diversi dall'auto». Era stata la risposta, piuttosto malmostosa, del governo alla decisione della Fiat di chiudere
qualunque spiraglio su Termini Imerese. Appena due
mesi prima, l'11 dicembre
2009, lo stesso Scajola era
stato di parere assai diverso.
«Gli incentivi saranno
rinnovati anche per il 2010
- aveva annunciato in Parlamento - seppure a condizioni differenti rispetto alle
precedenti». A ogni buon
conto il capitolo di spesa
era stato tolto dalla Finanziaria 2010. Un segnale inequivocabile. La decisione
di chiudere la partita sul sostegno pubblico aveva raccolto molto applausi.
Già a fine gennaio era intervenuto il presidente del
“
Il taglio degli aiuti
aveva messo
d’accordo
anche i sindacati
“
Ma adesso senza
interventi urgenti
la situazione rischia
di precipitare
Senato, Renato Schifani:
«Bisogna dire basta ad elargizioni statali se non vengono salvaguardati i posti di
lavoro e i presidi industriali».
Evidente il riferimento a
Termini. Silvio Berlusconi
si era mostrato piuttosto tiepido: «Stavamo esaminando l'erogazione di incentivi
al settore auto ma pare che
il principale produttore
non sia interessato».
Il taglio degli incentivi
aveva messo d'accordo anche i sindacati. Il 23 febbraio c'era stato un coro unanime: «Alla Fiat non bisogna
più dare un euro» aveva tuonato Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.
Forse per l'ultima volta si
era trovato d'accordo con
Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil: «La
Fiat non deve avere troppo
la testa negli Stati Uniti. Deve pensare all'Italia invece,
al nostro lavoro, al nostro
indotto, ai nostri fornitori».
C'è da chiedersi, di fronte a questa situazione di
mercato, se i sindacalisti,
nove mesi fa, fossero davvero consapevoli delle cose
che dicevano. Se da Torino
dovesse arrivare qualche
annuncio choc (per esempio la chiusura di Pomigliano) saranno in prima linea
nel gestire una vertenza a
dir poco rovente.
Un anno fa, però, a queste cose non pensava nessuno. Dominava la superficialità e lo spirito della cicala.
Ma anche una certa antipatia verso la Fiat.
[email protected]
egalità significa
osservanza delle
leggi, cioè rispettodelle norme democratiche che
regolano la vita civile. Legalità è
anche rispetto delle regole fiscali: il dovere di contribuire secondo le proprie possibilità affonda
le radici nella nostra Costituzione e rappresenta uno strumento
insostituibile di equità sociale,
posto a base del funzionamento
della cosa pubblica».
Si apre così l'opuscolo «Chi paga le tasse ha tutto da guadagnare» che fa parte del kit «Insieme
per la legalità fiscale», il materiale didattico realizzato per promuovere «Fisco e Scuola» il progetto di educazione fiscale dell'
Agenzia delle Entrate.
Ormai al suo sesto anno di vita, ma le prime iniziative risalgono al 2002, il progetto Fisco e
Scuola è nato da un protocollo
d'intesa siglato con il Miur, nel
2004, e rinnovato lo scorso luglio
a testimonianza del continuo impegno delle due istituzioni direttamente coinvolte nel compito
di educare alla convivenza civile i
giovani e di diffondere la cultura
contributiva tra i cittadini.
Il progetto è stato attuato dai
funzionari delle Direzioni regionali e degli uffici dell'Agenzia delle Entrate con contagioso entusiasmo. Sono nate iniziative diverse (incontri nelle scuole, visite
negli uffici, progetti interdisciplinari) che hanno dato vita a favole, cortometraggi, rappresentazioni teatrali, tutte realizzate con
la partecipazione di alunni e docenti, in numerose scuole italiane.
A Fisco e Scuola possono partecipare, infatti, tutti i futuri contribuenti, dai più piccoli, quelli
delle scuole elementari, ai più
grandi, gli studenti delle scuole
superiori di secondo grado (gli
istituti tecnici e professionali del
settore dei servizi possono partecipare anche alle «Imprese Formative Simulate» - http://www.
ifsnetwork.it/portale_ifs/index.
php - un'azienda virtuale in cui
gli studenti delle scuole che aderiscono possono operare, come
nella realtà, affrontando le problematiche inerenti alla gestione
di un'impresa).
Per favorire la conoscenza del
progetto, sul sito www.agenziaentrate.gov è stato realizzato il sito «Entrate … in classe» attraver-
o
Una iniziativa
per gli studenti
che ha riflessi
pure sulle famiglie
so il quale è anche possibile reperire i contatti per organizzare gli
incontri.
Non sempre è semplice spiegare ai ragazzi, sebbene sensibili
ai temi sociali, che la strada giusta per costruire una società veramente civile è quella della partecipazione attiva. Sicuramente,
però, Fisco e Scuola riesce a fare
riflettere gli studenti, e con loro
le famiglie, sui valori e sulle regole della convivenza e della solidarietà civile di cui la correttezza fiscale, senza dubbio, è espressione.
Parleremo di Fisco con studenti e professori anche ad Orienta
Sicilia 2010 (ex deposito Locomotive Sant'Erasmo - via Messina
Marine da oggi a venerdì) nello
stand della Direzione regionale
dell'Agenzia delle Entrate.
* Funzionario dell'Ufficio formazione, Comunicazione e Sviluppo della Direzione Regionale
della Sicilia - Agenzia delle Entrate - Agenzia delle Entrate
inbreve
FASTWEB
FISCO
Utile in calo da 9 mesi Casa di moda evade
Rinviato
120 milioni,
processo Mokbel
4 denunce a Roma
...
...
Nove mesi in calo per Fastweb e incertezza sul traguardo
di fine anno. Sui risultati del periodo hanno pesato maggiori ammortamenti. È stato rinviato al
23 novembre l'avvio del processo
sul presunto maxiriciclaggio di
due miliardi di euro che vede
coinvolti tra gli altri Gennaro Mokbel, l'ex presidente di Fastweb
Silvio Scaglia e l'ex ad di Telecom
Italia Sparkle Stefano Mazzitelli.
Roma, Mantova, Bologna,
Napoli, Palermo e Londra erano
alcune delle città dove una nota
società di moda aveva dichiarato
di avere negozi in cui effettuava
la vendita al pubblico. I punti vendita, però, secondo la Guardia di
Finanza, sarebbero esistiti soltanto sulla carta per giustificare
ingenti movimentazioni economiche della società, risultata evasore totale per oltre 120 milioni.
FINANZIARIA
STANDARD & POOR'S
Inammissibile
un terzo
degli emendamenti
Confermato giudizio
positivo sull’Italia,
il rating resta «A+»
Via un terzo degli emendamenti alla nuova Finanziaria: il
presidente della Commissione Bilancio della Camera ha dichiarato inammissibili 169 sulle complessive 510 proposte di modifica, tra la legge di stabilità e il disegno di legge bilancio.
Standard & Poor's conferma il giudizio sull'Italia. Il rating
a lungo termine resta A+ e quello
a breve termine A-1+. La previsione è stabile. Un risultato certamente positivo considerando
che i problemi che affliggono
molti altri Paesi europei.
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