Vivere con il reumatismo
Medicamenti
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Lega sviz
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tel. 044 4
Indice
3
Introduzione
4
Analgesici
7
Antinfiammatori non steroidei (AINS)
10
Corticosteroidi
14
Medicamenti di base
17
Medicamenti contro l’artrosi
32
Medicamenti contro l’osteoporosi
37
Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera
51
Suggerimenti bibliografici
55
Lega svizzera contro il reumatismo
56
Indirizzi utili
58
Impressum
59
4
Introduzione
Per il trattamento di queste malattie
esistono diversi medicamenti
dall’azione alquanto differente. Con
questo opuscolo della Lega svizzera
contro il reumatismo vogliamo offrire
una panoramica sui medicamenti
antireumatici oggi in uso. È pratica­
mente impossibile presentare tutti
i medicamenti ottenibili sul mercato
elvetico. Ci limitiamo quindi a
presentare unicamente gli esponen­
ti più importanti dei singoli gruppi.
Gli antireumatici
“ devono
essere
prescritti dal me­
dico.
”
I rimedi che vengono usati in presenza di affezioni reumatiche
devono essere prescritti dal medico
curante. Egli deve poter contare
su una buona collaborazione con i
suoi pazienti.
Per questo siete invitati ad osser­
vare le seguenti regole:
■■ informate il vostro medico su
tutte le medicine (anche quelle
del tipo alternativo) che state
prendendo.
■■ informate il medico sulle
affezioni sussistenti e indicategli
eventuali sintomi collaterali noti
di tipo allergico.
■■ prendete i medicamenti esatta­
mente come prescritti dal
medico
■■ nel caso in cui doveste prendere
più medicamenti sarebbe
vantaggioso compilare un’appo­
sita cartella
■■ informate il medico su eventuali
sintomi collaterali provocati dai
medicamenti. Una descrizione di
sintomi possibili è riportata nel
foglietto accluso alla confezione.
■■ non cessate mai volontariamente
di prendere i medicamenti
antireumatici prescritti. Questo
potrebbe rappresentare un
grave pericolo, per esempio
quando si tratta di preparati
al cortisone.
■■ certi rimedi antireumatici di base
ci mettono un certo tempo –
fino anche a tre mesi – prima di
fare effetto.
■■ conservate i medicamenti in
luogo sicuro lontano dalle mani
dei bambini.
■■ se avete delle incertezze
chiedete al vostro medico
curante.
Se siete disposti ad osservare
le semplici regole qui descritte, non
dovrebbero insorgere dei problemi
riguardanti la somministrazione
di medicamenti antireumatici. Non
bisogna però dimenticare che tutti i
rimedi possono avere dei sintomi
collaterali indesiderati. Leggendo le
informazioni accluse alle confezioni troverete un elenco di quelli
più frequenti. La cosa più impor­
6
Analgesici
I nt r oduzione
antidolorifici semplici
tante è avere un buon rapporto col
medico curante, in modo da poterlo
sempre consultare per le incertezze
che potrebbero insorgere.
È importante una
“ buona
colla­bo­razione con
il medico.
”
Nei capitoli che seguono vi diamo
una descrizione precisa dei diversi
rimedi antireumatici.
Che cosa sono gli
analgesici?
Gli analgesici sono dei medicamenti
che combattono il dolore. Essi non
hanno alcun influsso sui processi
infiammatori. Un tale tipo di medica­
menti viene applicato spesso in
quelle affezioni reumatiche dove
sussistono solamente dei dolori,
ma nessuna infiammazione (p. es. reu­matismo delle parti molli e artrosi).
Gli analgesici
“ contrastano
il dolore.
”
Si distinguono due classi di analge­
sici: i derivati dell’oppio (morfina),
che vengono denominati analgesici
oppioidi, e altri dall’effetto più
blando, che si definiscono analgesi­
ci non-oppioidi.
I più noti fra i non-oppioidi sono i
preparati al paracetamolo: Tylenol®,
Dafalgan®, Panadol®, che si ot­
tengono anche senza ricetta. Tra
gli oppidoidi più noti: Tramal®,
Valoron®, Fortalgesic®, Pethidin®,
MST®, Oxycontin®, Palladon®,
Durogesic ®, Targin®, Transtec® e
molti altri (vedi elenco). Esistono
pure molti preparati derivanti
dall’ associazione fra paracetamolo
e l’oppiaceo codeina, oppure fra
paracetamolo e tramadolo. Tale
associazione è particolarmente indicata nel trattamento di forti dolori,
con il vantaggio di minimi effetti
collaterali. Fra di essi il Co-Dafal­
gan®, il Treuphadol® plus, lo
Zaldiar® e altri (vedi elenco).
Dove e come somministrare gli analgesici?
Gli analgesici possono essere
somministrati in tutte le forme di
stati dolorifici. Il dolore è molto
frequente nelle affezioni reumatiche.
Per questo gli analgesici vengono usati molto di frequente. Questo
vale soprattutto per le affezioni
reumatiche non infiammatorie: nei
dolori alla schiena, nelle affezioni
reumatiche delle parti molli (gomito
del tennista, fibromialgia, dolori
muscolari, ecc.), come pure
7
8
A nalgesici
nell’artrosi. Gli stessi analgesici
si applicano contro il mal di testa, il
mal di denti, i dolori postoperatori,
i dolori in seguito al cancro e tanti
altri stati dolorifici.
È importante ricordare che gli
analgesici non hanno alcun effetto
antiflogistico (che combatte le
infiammazioni). Essi possono però
essere prescritti in associazione
con medicamenti antiflogistici
(antiinfiammatori non steroidei e
steroidei, medicamenti di base)
nel caso che gli effetti di questi
siano insufficienti. Questo vale anche per le affezioni reumatiche
in­fiammatorie come l’artrite reuma­
toide o il morbo di Bechterew.
Quando i dolori sono poco accen­
tuati si utilizzano soprattutto i
preparati al paracetamolo: Dafal­
gan®, Tylenol ®, Panadol®, Zolben®,
Treuphadol ®. Quando i dolori
sono di intensità medio-forte si pre­scri­veranno dei preparati con
un’associa­zione di paracetamolo
e codeina, oppure di paracetamolo
e tramadolo: Treuphadol® plus,
Co-Dafalgan®, Codol®, Zaldiar® ecc.
In presenza di forti dolori si utiliz­ze­
ranno invece oppioidi quali Tramal®,
MST®, Valoron®, Pethidin®, Fortal­
gesic®, Oxycontin®, Palladon®,
Durogesic®, Targin®, Transtec®, ecc.
Gli analgesici esistono sotto forma
di compresse e supposte oppure
fiale per iniezioni.
Effetti collaterali
■■ Gli analgesici al paracetamolo
si sopportano generalmente
molto bene. Le reazioni allergi­
che sono molto rare. Effetti
collaterali nel tratto gastrointesti­
nale – contrariamente a quello
che vale per i rimedi antiinfiam­
matori non steroidei (vedi oltre)
– sono pure abbastanza rari.
Dosi elevate (a partire da 4 g
al giorno) possono comunque
provocare danni al fegato.
■■ Gli oppioidi possono provocare
stitichezza, vertigini, malessere,
stanchezza e, se applicati in
dosi molto elevate, difficoltà di
respirazione. Se l’uso dei
medicamenti avviene in modo
corretto e secondo le indicazioni
prescritte, si può escludere
una dipendenza psichica. Un
uso prolungato, seguito da una
cessazione improvvisa, può
comunque generare sintomi di
astinenza fisica.
➔➔ Attenzione: Gli oppiacei
possono rendere stanchi e quindi
pregiudicare la capacità di guida.
Questo vale pure per determinate
attività professionali. Se ciò fosse
il caso vostro, parlatene al medico.
10
Antinfiammatori non steroidei
(AINS)
Che cosa s’intende
per AINS?
Gli AINS inibiscono determinati
enzimi, le cosiddette ciclossigenasi
(COX). Le ciclossigenasi a loro
volta influenzano le cosiddette
prostaglandine che svolgono un
ruolo determinante nei processi
infiammatori. Ma le prostaglandine
svolgono anche altre funzioni
nell’organismo umano:
■■ proteggono la mucosa gastrica;
■■ sono indispensabili per
la coagulazione del sangue
(trombociti) e
■■ favoriscono l’irrorazione san­
guigna dei reni.
Per il trattamento con gli AINS
è fondamentale la distinzione tra le
due forme di ciclossigenasi. La
ciclossigenasi 1 (COX-1) forma le
prostaglandine che proteggono il
tratto gastrointestinale e le piastrine,
mentre la ciclossigenasi 2 (COX-2)
forma le prostaglandine responsabili
dei processi infiammatori.
Gli AINS convenzionali limitano
tanto la COX-1 che la COX-2, e
quindi, data la funzione della
prostaglandina precedentemente
accennata, possono provocare
effetti collaterali indesiderati soprattutto a carico della mucosa gastrica
(ulcere gastrointestinali, emorragie
ecc.). Anche una maggiore tenden­
za alle emorragie dovuta a una
ridotta coagulazione del sangue
può essere riconducibile al tratta­
mento. Questi medicamenti
possono inoltre turbare l’irrorazione
sanguigna dei reni, con la conse­
guente accumulazione di acqua nel
corpo (soprattutto nelle gambe),
come pure causare un aumento
della pressione del sangue oppure,
in casi rari, un’insufficienza renale.
AINS inibis­cono
“ leGliinfiammazioni.
”
Dal 1999 si dispone dei cosiddetti
inibitori selettivi della COX-2. Essi
inibiscono selettivamente i processi
infiammatori provocando meno
effetti negativi sul tratto gastroin­
A ntinfiammato r i non ste r oidei ( A I N S )
testinale e senza influenzare le
piastrine. Gli inibitori della COX-2
limitano unicamente le prostaglandi­
ne «infiammatorie» e non quelle
«protettrici» o «buone». Purtroppo si
è appurato che questi medicamenti
comportano un rischio elevato
di malattie cardiovascolari (infarti
miocardici, ictus). Proprio per i
suddetti effetti collaterali i medica­
menti Vioxx e Bextra sono stati
ritirati dal mercato nel 2004.
Celebrex® e Arcoxia® sono ancora
in commercio, ma devono essere
utilizzati con le dovute misure
precauzionali.
Simili effetti collaterali costituiscono
un rischio per:
■■ anziani di età superiore ai
65 anni che soffrono di malattie
cardiovascolari o con un’anam­
nesi di pregresse di ulcere
gastrointestinali
■■ persone che prendono simulta­
neamente agli AINS dei prepa­
rati di cortisone oppure
■■ pazienti che assumono simulta­
neamente più tipi di AINS.
Bisogna quindi usare una certa
prudenza nella prescrizione a lungo
termine di simili preparati.
Ne consegue che anche i nuovi
inibitori selettivi della COX-2
possono provocare degli effetti
collaterali negativi, come sopra
descritti, nei reni. Dato che per
l’irrorazione sanguigna del rene
giocano un ruolo importante
tanto la COX-1 che la COX-2.
Dove e come somministrare gli AINS?
Gli AINS possiedono uno spettro
di indicazioni molto largo. Essi
rappresentano i medicamenti più
sovente prescritti a livello mondiale,
dato che possono essere sommi­
nistrati in tutte le affezioni infiamma­
torie per inibire le infiammazioni
ed i dolori. Malattie tipiche sono
l’artrite reumatoide (poliartrite
cronica), il morbo di Bechterew,
tutte le forme di artrite, le affezioni
infiammatorie delle guaine tendi­
nee, delle borse sinoviali come pure
quelle di altre parti molli. Lo stesso
11
A ntinfiammato r i non ste r oidei ( A I N S )
■■
■■
■■
■■
■■
■■
■■
vale per l’artrosi attivata da infiam­
mazione. Gli stessi medicamenti vengono prescritti di frequente
contro dolori non causati da
infiammazioni, soprattutto quando
gli analgesici convenzionali non
hanno alcun effetto. Essi vengono
pure somministrati con successo
dopo interventi chirurgici (p. es.
sostituzione dell’articolazione
dell’anca, oppure dopo operazioni
odontoiatriche o alla mascella).
Il loro vantaggio sta nel fatto che
oltre ai dolori riducono il gonfiore
nelle zone operate.
Effetti collaterali
■■ Effetti collaterali non specifici
(innocui) del tratto gastrointesti­
nale: nausea, flatulenza, mal di
pancia, diarrea oppure stitichezza.
■■ Effetti collaterali specifici (po­­tenzialmente pericolosi) del tratto
gastrointestinale: ulcere gastri­
che o duodenali, emorragie.
Maggiore tendenza alle emor­
ragie.
Effetti collaterali nei reni e
nel fegato.
Aumento della pressione
sanguigna.
Rischio accresciuto di infarto
miocardico e ictus.
Ritenzione idrica nell’organismo
(soprattutto nelle gambe).
Reazioni allergiche.
Difficoltà di concentrazione
e capogiri (raramente).
➔➔ Attenzione:
■■ Gli effetti collaterali nel tratto
gastrointestinale (ulcere
ed emorragie) possono essere
attenuati usando l’inibitore
selettivo della COX-2 Celebrex®
e Arcoxia®. Risultano efficaci
in questo senso anche i medi­
camenti atti a proteggere
lo stomaco: Antra®, Agopton®,
Cytotec®, Nexium®, Pantozol®,
Pariet®, Zurcal® ecc.
■■ I nuovi inibitori selettivi della
COX-2 non hanno alcun influsso
sulla coagulazione del sangue.
I pazienti che devono prendere
aspirina o altri inibitori delle
piastrine sono tenuti a continua­
re la cura anche con gli inibitori
selettivi della COX-2.
■■ Con l’utilizzo di inibitori selettivi
della COX-2 e di determinati
AINS vi è un rischio accresciuto
di infarto miocardico e ictus.
Devono quindi essere assunti
con cautela e, se possibile,
per periodi brevi.
■■ Anche con gli inibitori selettivi
della COX-2 non sono da
escludere effetti collaterali ai
reni.
■■ I fattori di rischio per l’insorgen­
za di effetti collaterali sono:
età superiore ai 65 anni, terapie
prolungate, affezioni cardio­
vascolari, somministrazione
simultanea di preparati
al cortisone oppure di AINS
plurimi.
13
14
Corticosteroidi
C o r ticoste r oidi
medicamenti al cortisone o glucocorticoidi
Che cosa sono
i corticosteroidi?
Il cortisone è un ormone endogeno vitale prodotto dalle ghiandole
surrenali. Il cortisone possiede
come sostanza naturale una serie
di importantissimi compiti. Regola
parti specifiche del metabolismo
lipidico, di quello proteico e di
quello minerale. Governa importanti
processi del sistema immunitario
endogeno ed è indispensabile nella
lotta dell’organismo contro fatiche
eccessive. Viene appunto chiamato
«ormone anti-stress».
ll cortisone endogeno come pure
i medicamenti artificiali al cortisone
(Prednison, Calcort e Spiricort)
rappresentano i migliori e più rapidi
inibitori dell’infiammazione.
Grazie alla loro azione specifica
questi medicamenti al cortisone
possono anche salvare la vita in
presenza di attacchi gravi di asma,
di gravi affezioni reumatologiche
ed immunologiche, quali le vascoliti
oppure il lupus eritematoso sis­
temico, ecc.
I medicamenti al cortisone
sono purtroppo malvisti per
i loro potenziali effetti collaterali.
I pregiudizi da cui sono colpiti
risalgono però ai tempi in cui questi
venivano somministrati acritica­
mente con alti dosaggi e per periodi
prolungati. Si tende oggi ad un’ap­
plicazione critica ed oculata del
medicamento con dosaggi alquanto
bassi. Ciò permette di usarli con
successo nel trattamento di molte
affezioni reumatiche.
Dove e come sommi­
nistrare i medicamenti
al cortisone?
I medicamenti al cortisone vengono
prescritti per curare le affezioni
reumatiche infiammatorie laddove
gli AINS convenzionali si dimos­
trano insufficienti. Questo vale
soprattutto per l’artrite reumatoide
(poliartrite cronica), l’artrite psoriati­
ca, l’artrite reattiva, le gravi forme
di artrosi attivata, il lupus eritemato­
so sistemico ed altre collagenosi.
I medicamenti al cortisone vengono
usati a breve termine per permet­
tere ai medicamenti di base (che
sono i più adatti a trattare le
affezioni di cui sopra) di produrre
il loro effetto, oppure in presenza
di gravi attacchi reumatici.
Il cortisone è il
“ farmaco
che agi­
sce più veloce­
mente contro le
infiammazioni.
”
Nei casi di polimialgia reumatica,
un’affezione infiammatoria reumatica
accompagnata da forti dolori nella
regione del cinto scapolare e del
bacino, sono solo i medicamenti al
cortisone che possono giovare.
Questi sono pure indispensabili per
salvare il/la paziente in presenza
di gravi disturbi immunitari in cui
sono coinvolti i vasi sanguigni
(vascoliti), il cuore, i reni oppure
il sistema nervoso.
Nei casi di cui sopra i medicamenti
al cortisone si somministreranno
ogni giorno: di regola al mattino sot-
to forma di pastiglie o compresse
(molto più raramente per infusione).
Nei trattamenti a lungo termine si
tenterà di ridurre la dose al di sotto
di 7,5 mg di Prednison giornalieri.
Questo permetterà di ridurre
sensibilmente gli effetti collaterali a
lungo termine. Da poco esiste un
preparato al cortisone (Lodotra) che
deve essere assunto verso le ore
22 e sviluppa la sua massima efficacia la mattina presto senza avere
più controindicazioni rispetto ai preparati al cortisone convenzionali.
Lo stesso cortisone viene usato di
frequente per trattare affezioni
infiammatorie locali: per esempio
artrosi attivata di un’articolazione,
artrite di una o più articolazioni,
tendovaginiti oppure infiammazioni
delle inserzioni tendinee, come pure
le borsiti. In questi casi il medica­
mento verrà iniettato localmente
nell’articolazione oppure nelle parti
molli colpite (tendine, borsa
sinoviale, muscolo). Questa forma
di somministrazione non provoca
effetti collaterali sistemici, se non
molto raramente.
15
16
Medicamenti di base
C o r ticoste r oidi
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali seguenti
si manifestano soprattutto quando
i medicamenti al cortisone vengono somministrati per un periodo
prolungato (oltre i due mesi) a
dosi elevate, ossia più di 7,5 mg di
Prednison al giorno.
■■ Appetito accentuato con
conseguente aumento di peso
(visibile soprattutto al tronco
ed al viso).
■■ Ritenzione idrica nei tessuti
(soprattutto nelle gambe).
■■ Maggiore tendenza alle infezioni.
■■ Acne.
■■ Iperglicemia.
■■ Aumento della pressione
arteriosa.
■■ Aumento della pressione
intraoculare.
■■ Opacità del cristallino (cataratta).
■■ Cute sottile.
■■ Osteoporosi.
Per prevenire l’osteoporosi di fronte
ad un trattamento a lungo termine
con cortisone, si raccomanda alle
persone di incrementare la loro
attività fisica, come pure di prendere
calcio e vitamina D. Per le donne
in menopausa consigliamo gli
estrogeni sostitutivi, come pure
medicamenti specifici come Actonel®, Fosamax®, Evista®, Bonviva ®,
Aclasta®, Forsteo®, Prolia® (vedi
anche il capitolo sui medicamenti
contro l’osteoporosi).
➔➔ Attenzione
■■ Il trattamento con medicamenti
glucocorticoidi somministrati
per più settimane non può
essere interrotto improvvisamen­
te da un giorno all’altro. Una
riduzione della dose, come pure
l’interruzione stessa devono
essere decise solo dietro consultazione del medico curante.
■■ Per cambiare le dosi di cortisone
dovete rivolgervi al vostro medico.
■■ I medicamenti al cortisone vanno
presi di regola una volta al
giorno al mattino. Non cambiate
mai arbitrariamente la posologia.
Che cosa sono i medicamenti di base?
I cosiddetti medicamenti di base
sono rimedi tendenti a sopprimere
le attività infiammatorie provocate
da disturbi immunologici, come
l’artrite reumatoide (poliartrite cronica), il lupus eritematoso sistemico
oppure le vascoliti (patologie con
infiammazione dei vasi sanguigni).
Grazie ai medicamenti di base
l’attività patologica viene inibita:
diminuiscono i dolori e si possono
evitare i danni agli organi dovuti
alle infiammazioni. Spesso si riesce
non solo a frenare, ma persino
a bloccare il processo patologico
della malattia. Questo vale parti­
colarmente per l’artrite reumatoide,
in cui i medicamenti di base riescono a inibire l’infiammazione alle
articolazioni. Si ottiene una ridu­
zione del dolore e viene ritardato, se
non impedito, il processo distruttivo
nelle ­articolazioni.
Contrariamente ai medicamenti
antireumatici ad azione sintomatica,
quali gli analgesici o gli antinfiam­
matori non steroidei (AINS),
i medicamenti di base riescono ad
influenzare il decorso della malattia.
Il loro effetto antiflogistico asso­
miglia a quello dei medicamenti al
cortisone, ma contrariamente
ad essi vengono sopportati molto
meglio. Uno svantaggio, che la
maggior parte dei medicamenti di
base possiede, è che hanno un
effetto ritardato, pari a parecchie
settimane o mesi dall’inizio della
cura. Con la somministrazione
mirata di medicamenti di base si
riesce a limitare con successo
l’uso di medicamenti al cortisone.
In molti casi è possibile farne
del tutto a meno.
Come sono classificati
i medicamenti di base?
Esistono medicamenti di base
convenzionali ottenuti per sintesi
chimica (sintetici) come Metho­
trexat, Arava®, Salazopyrin® EN,
Plaquenil®, Imurek®, Sandimmun®,
CellCept®, Myfortic® ed Endoxan®. Il loro effetto si esplica a livello
del metabolismo cellulare.
17
18
M edicamenti di base
Inoltre sono disponibili medicamenti
di base prodotti con biotecnologie,
che sono noti come biologici. In
questa categoria rientrano preparati
introdotti di recente sul mercato
come Enbrel®, Remicade®, Humira®,
Simponi®, Cimzia®, MabThera®,
Orencia® e Actemra®. Si tratta di
sostanze proteiche, che esplicano
il loro effetto agendo in modo mirato
sul processo infiammatorio. I loro
costi sono molto più elevati rispetto
a quelli dei medicamenti di base
convenzionali. Prima del loro
impiego, occorre pertanto richiede­
re alla cassa malati una garanzia
dell’assunzione delle spese.
Dove e come somministrare i medicamenti
di base ?
I medicamenti di base vengono
impiegati nelle affezioni reumatiche
infiammatorie alla cui base stanno
dei disturbi del sistema immunitario.
Essi vengono prescritti maggior­
mente nelle affezioni infiammatorie
delle articolazioni, per esempio
nell’artrite reumatoide (poliartrite
M edicamenti di base
cronica) oppure nell’artrite psoria­
tica (infiammazione delle articolazio­
ni di pazienti sofferenti di psoriasi).
Gli stessi medicamenti di base
vengono somministrati in presenza
di collagenosi (affezioni infiamma­
torie del tessuto connettivo) quali il
lupus eritematoso sistemico e le
vascoliti (affezioni infiammatorie dei
vasi sanguigni).
Si fa uso dei medicamenti di base
nel momento in cui l’attività infiam­
matoria dell’affezione ha raggiunto
un punto tale da far temere un
danno agli organi stessi, il quale
renderebbe necessario un impiego
prolungato di cortisone che, dal
canto suo, provoca effetti collaterali.
Medicamenti di base
impiegati più di frequente
Methotrexat
Grazie alla sua sorprendente
efficacia e tollerabilità, come pure
all’applicazione pressoché universa­
le, il Methotrexat rappresenta
attualmente il medicamento di base
per eccellenza. Originariamente
(la dose riassorbita varia da paziente
a paziente fra il 30 e l’80%).
usato solo nel trattamento dei tumori, il Methotrexat viene oggi
applicato in dosi molto minori nelle
terapie antireumatiche, di modo
che i pesanti effetti collaterali, noti
dalla terapia anticancerosa, non
si fanno sentire. Methotrexat è un
medicamento di base sintetico.
All’inizio del trattamento, il Metho­
trexat viene somministrato nella
maggior parte dei casi una volta alla
settimana per via sottocutanea o
intramuscolare. Lo si può prendere
pure settimanalmente sotto forma di
pastiglie (tutte le compresse in una
sola volta). C’è però uno svantaggio: ingerendole, solo una parte della
dose terapeutica viene assorbita
dall’intestino, per cui non si può stabilire con precisione quanto venga
riassorbito dal singolo paziente
Per ottimizzare la tollerabilità del
medicamento si raccomanda
l’aggiunta della vitamina acido folico
(Folvite® oppure Acidum folicum®).
Dato che il Methotrexat potrebbe
in casi rari provocare delle alterazio­
ni dell’ematopoiesi o delle funzioni
epatiche, si raccomanda di sorve­
gliare ed analizzare regolarmente il
sangue del paziente. Gli effetti
collaterali più frequenti sono un
leggero malessere dopo l’iniezione
o l’ingerimento delle compresse,
nonché una leggera caduta di
capelli (quasi sempre non visibile).
Il Methotrexat può provocare,
sebbene molto raramente, un’in­
fiammazione ai polmoni, per cui, se
dovessero manifestarsi tosse,
dispnea o febbre, si deve consultare
immediatamente il medico. Inter­
rompendo la terapia col Methotre­
xat, l’infiammazione scompare
del tutto.
L’efficacia del Methotrexat si manifesta non prima di 6–8 settimane.
19
M edicamenti di base
prima di rimanere incinte. Una
terapia con il Methotrexat è vietata
alle donne gravide o puerpere,
ai pazienti affetti da gravi affezioni
renali o epatiche, come pure alle
persone alcolizzate.
Arava® (leflunomide)
Si può superare questo periodo
somministrando dei preparati
al cortisone. È spesso possibile
bloccare la malattia solo con
il Methotrexat, rinunciando così
all’uso di altri medicamenti. Ma
anche per esso, come per gli altri
medicamenti di base, vale la
massima: è efficace solo fintanto
che lo si prende. Il Methotrexat non
porta a una guarigione permanente,
ma può essere somministrato per
parecchi anni senza che perda della
sua efficacia. Sorvegliando atten­
tamente la terapia, non dovrebbero
subentrare danni. Conosciamo
alcuni pazienti che seguono una
cura col Methotrexat da molti anni.
➔➔ Attenzione: il Methotrexat
può causare danni al feto. Si racomanda alle donne, che intendono
pianificare una gravidanza, di
cessare la terapia almeno 3 mesi
Si tratta di un medicamento di base
sintetico comparabile al Methotre­
xat, applicato soprattutto nell’artrite
reumatoide con un dosaggio di
una pastiglia al giorno. Questo
medi­camento di base presenta una
buona tollerabilità. Tra i più frequenti
effetti collaterali di Arava® figurano
un aumento dell’evacuazione,
oppure una lieve perdita di capelli
(quasi sempre non visibile).
In casi rari Arava® può causare disturbi dell’ematopoiesi o delle
funzioni epatiche. È perciò necessa­
rio sorvegliare il trattamento ed
analizzare regolarmente il sangue
del paziente.
Arava® esplica un’azione simile a
quella del Methotrexat. La sua
efficacia si manifesta però già dopo
4–6 settimane. Come per il Metho­
trexat, valgono le misure precau­
zionali per quanto concerne la
terapia a lungo termine. Bisogna
sospendere l’assunzione di Arava®
almeno 6 mesi prima di intrapren­
dere una gravidanza. A causa della
sua lunga emivita, bisogna poi
procedere ad un lavaggio speciale
dell’organismo.
Salazopyrin® EN (sulfasalazina)
Si tratta di un medicamento di base
sintetico usato nella cura dell’artrite
come pure nelle turbe infiammatorie
dell’intestino. Viene somministrato
sotto forma di pastiglie (da 4 a 6 al
giorno). Se all’inizio del trattamento
si applica un dosaggio alto, potreb­
bero subentrare nausea e mal
di testa. Si raccomanda perciò di
iniziare la cura con un dosaggio
piuttosto basso e di aumentarne
quindi lentamente la dose. Anche
nel caso di Salazopyrin® EN, il
trattamento deve essere monitorato regolarmente con analisi del
sangue. Molto raramente un
trattamento con Salazopyrin® EN
provoca febbre o mal di gola.
In questo caso si deve consultare
21
22
M edicamenti di base
immediatamente il medico curante.
La Salazopyrin® è meno efficace del
Methotrexat. Inizia ad avere effetto
solo dopo 2–3 mesi. La Salazopy­
rin® è ben tollerata anche durante la
gravidanza e l’allattamento.
M edicamenti di base
è quasi sempre poco efficace, se
somministrato da solo. È per questo
che oggi viene utilizzato solo in
associazione con altri medicamenti
di base. Il Plaquenil® è ben tollerato
anche durante la gravidanza e
l’allattamento.
Plaquenil® (idrossiclorochina)
Il Plaquenil® serviva in passato per
la profilassi e la terapia antimalarica.
Oggi viene applicato soprattutto
in presenza di collagenosi (malattie
infiammatorie del tessuto connetti­vo
come p.es. il lupus eritematoso),
come pure nella cura dell’artrite reu­
matoide. Il Plaquenil® possiede
un’ottima tollerabilità. Il trattamento
con Plaquenil® non richiede
un’attenzione particolare al quadro
ematico. Si raccomanda tuttavia di
consultare almeno una volta all’anno
l’oculista dato che, in casi alquanto
rari, possono insorgere dei depositi
di pigmento nella retina. Si possono così evitare, se scoperti in
tempo, problemi alla vista.
L’efficacia del Plaquenil® nel caso
delle collagenosi è molto buona. Per
la cura dell’artrite reumatoide invece
Inibitori del TNF
I cinque inibitori del TNF Enbrel®
(etanercept), Remicade® (infliximab),
Humira® (adalimumab), Simponi®
(golimumab) e Cimzia® (certolizu­
mab) appartengono ad una nuova
generazione di medicamenti
denominati biologici, perché prodot­
ti con biotecnologie. Essi riescono
ad inibire in modo mirato, tanto
nelle articolazioni quanto nell’orga­
nismo, il fattore di necrosi tumorale
alfa (TNFα), uno dei più importanti
mediatori delle infiammazioni. In
questo modo riescono a reprimere
il processo infiammatorio.
Gli inibitori del TNF vengono
prescritti nel trattamento dell’artrite,
come per esempio l’artrite reuma­
toide, l’artrite psoriatica ed il morbo
di Bechterew. Essi vengono
impiegati anche per le malattie
intestinali infiammatorie, la psoriasi
e altre patologie infiammatorie.
Grazie agli inibitori del TNF l’attività
infiammatoria può essere forte­
mente diminuita in molti pazienti,
specialmente in coloro che non
rispondono in modo sufficiente ai
medicamenti di base (sintetici)
più correnti. Il processo di deterio­
ramento nelle articolazioni può
essere inibito e a volte perfino
arrestato. Il grosso vantaggio sta
nell’immediata efficacia e nella
buona tollerabilità. I dolori articolari
diminuiscono già dopo pochi giorni.
I pazienti che presentano sintomi
di infiammazione nel sangue,
denotano spesso la scomparsa
quasi improvvisa dei malesseri
a essa correlati, quali la stanchezza
e lo stato di depressione. Questi
medicamenti possiedono purtroppo
certi rischi: le infezioni si manifes­
tano di frequente e si presentano in
modo atipico con un decorso più
difficile del solito. Una tubercolosi
avuta nel passato può per esempio
essere riattivata. Il costo elevato di
tali medicamenti ammonta a
15–30 000 franchi all’anno. Per
questa ragione, come pure a causa
di certi rischi, l’impiego degli
inibitori del TNF dovrebbe rimanere
limitato soprattutto a quei pazienti
che non rispondono in modo
adeguato alle terapie tradizionali,
oppure non le sopportano del tutto.
Enbrel® viene somministrato una
volta alla settimana, Humira® ogni
due settimane, Cimzia® ogni due
settimane oppure ogni quattro
settimane e Simponi® una volta al
mese per via sottocutanea, e molti
pazienti provvedono personalmente all’iniezione. Effetto collaterale
più frequente in circa un terzo dei
pazienti: una reazione cutanea
nel punto dell’iniezione, simile ad
una puntura d’insetto. La reazione
23
24
M edicamenti di base
sparisce spesso nel corso della
terapia.
Remicade® si somministra ogni
6–8 settimane sotto forma d’infusio­
ne della durata di 1–2 ore. All’inizio
l’intervallo fra le infusioni sarà anche
più breve (seconda infusione dopo
2 settimane, terza infusione 6 setti­
mane dopo la prima). Durante l’infu­
sione di Remicade® si possono
verificare degli effetti collaterali simili
ad un’allergia (arrossamento della
pelle, senso di costrizione al petto e
difficoltà di respiro). È quindi
importante che l’infusione avvenga
sempre sotto controllo. Simili reazioni sono comunque rare.
M edicamenti di base
biotecnologica. Attacca in modo
mirato le cellule B che tra l’altro producono anticorpi, come ad esempio il fattore reumatoide. MabThera®
viene impiegato per il trattamento
dell’artrite reumatoide e altre patologie autoimmuni. Viene sommi­
nistrato tramite infusione. L’effetto
sopraggiunge lentamente, ma può
durare 6–12 mesi e a volte addi­
rittura più di un anno. Si consiglia di
prescrivere MabThera® in asso­
ciazione con Methotrexat o altri
medicamenti di base sintetici.
Il medicamento è ben tollerato e
solo in rari casi provoca reazioni
all’infusione.
Orencia® (abatacept)
Tutti gli inibitori del TNF possono
essere prescritti in associazione con
il Methotrexat od altri medicamenti di base convenzionali. Questa
associazione può migliorare ulteriormente l’efficacia.
MabThera® (rituximab)
Anche MabThera® è un medi­
camento di base che contiene una
componente proteica di origine
Anche Orencia® è costituito da una
proteina di origine biotecnologica.
Si lega alla superficie di determinate
cellule immunitarie inibendo così
l’attivazione delle cellule T, che
svolgono un ruolo determinante nel
processo infiammatorio. Orencia®
trova applicazione nel trattamento
dell’artrite reumatoide. Viene
somministrato tramite infusione
della durata di mezz’ora. Per le
prime tre infusioni sono previsti
intervalli di due settimane, che si
prolungano poi a quattro per quelle
successive. Da poco esistono
anche delle iniezioni di Orencia che
possono essere iniettate dal paziente stesso una volta alla settima­
na per via sottocutanea. L’effetto
si instaura dopo 1–2 mesi. Orencia®
viene somministrato da solo o in
associazione con altri medicamenti
di base sintetici. Il medicamento
è ben tollerato e solo in rari casi provoca reazioni all’infusione.
Actemra® (tocilizumab)
Actemra® è un anticorpo diretto
contro il recettore dell’interleuchina
6, il quale viene prodotto tramite
tecniche biotecnologiche. Il suo utilizzo determina una riduzione
dell’attività dell’interleuchina 6, uno
dei principali mediatori infiammatori,
attenuando in tal modo l’infiamma­
zione delle articolazioni e gli
effetti sistemici (infiammazione nel
sangue). Actemra® viene utilizzato
nell’artrite reumatoide e in altre
patologie infiammatorie. Viene di
solito somministrato ad intervalli di
quattro settimane sotto forma
di un’infusione endovenosa della
durata di un’ora. L’effetto sull’in­
fiammazione sistemica (nel sangue)
si manifesta molto rapidamente,
mentre quello sulle articolazioni è
percepibile entro due mesi circa.
Il medicamento è ben tollerato
e solo in rari casi provoca reazioni
all’infusione. Nel caso dell’artrite
reumatoide, Actemra® può essere
somministrato da solo o in associa­
zione con i medicamenti di base
sintetici.
Sandimmun® (ciclosporina A)
Sandimmun® è stato sviluppato per
i trapianti al fine di evitare le reazioni
di rigetto. Viene applicato per esem­
25
26
M edicamenti di base
pio nei pazienti che hanno subito
il trapianto di un rene. Nella terapia
antireumatica viene usato soprattut­
to nella cura delle collagenosi
(infiammazioni del tessuto connetti­
vo) e vascoliti (infiammazioni dei
vasi sanguigni), accompagnate da
attacchi infiammatori di certi organi,
come per esempio i reni o gli occhi.
Sandimmun® è un medicamento
di base sintetico che si prende sotto
forma di capsule due volte al dì.
L’effetto positivo interviene già dopo
poche settimane. Effetti collaterali
frequenti sono una maggiore
pelosità della pelle, gonfiore alle
gengive, disturbi delle funzioni renali
e aumento della pressione sangui­
gna. Riguardo agli ultimi due punti è
doveroso esercitare un controllo
continuo e regolare del quadro ematico e la misurazione della pressione
durante tutta la terapia.
M edicamenti di base
“
I medicamenti di
base influenzano
positivamente
il decorso della
malattia.
”
Imurek® (azatioprina)
Anche Imurek® è un prodotto per
cui quasi tutte le esperienze
sono state fatte nella medicina dei
trapianti. In reumatologia, questo
medicamento di base sintetico
viene usato soprattutto nei casi di
collagenosi e vascoliti. Viene
prescritto raramente in presenza di
infiammazioni delle articolazioni.
La posologia di Imurek ® prevede
da una a tre pastiglie al giorno.
L’effetto interviene lentamente e
quasi sempre solo dopo 3 mesi.
Effetti collaterali: leggera nausea,
alterazioni del quadro emato­
poietico, infiammazioni epatiche.
Il trattamento va accompagnato
da regolari controlli del sangue e
delle urine.
CellCept® / Myfortic® (micofeno­
lato / micofenolato mofetile)
CellCept® e Myfortic® inibiscono la
proliferazione dei linfociti T e B e la
loro migrazione nell’area dell’infiam­
mazione. CellCept® e Myfortic®
vengono utilizzati principalmente
nella medicina dei trapianti. In reumatologia trovano applicazione tra
l’altro nelle infiammazioni renali
(ad es. nel Lupus eritematoso), in
quelle vascolari e oculari. Si tratta di
medicamenti di base sintetici, che
vengono assunti due volte al giorno
sotto forma di compresse. L’ini­bi­zione del sistema immunitario si
in­staura immediatamente, mentre
l’effetto sull’infiammazio­ne dell’or­
gano interessato si manifesta in un
secondo tempo. Gli effetti collaterali
più rilevanti sono disturbi gastro­
intestinali e una maggiore tendenza
alle infezioni.
Endoxan® (ciclofosfamide)
Questo medicamento di base sintetico ha un’azione fortemente
inibitrice sul sistema immunitario.
Viene usato soprattutto nelle
collagenosi (infiammazioni del tes-
suto connettivo) e nelle vascoliti
(affezioni in cui i vasi sanguigni
sono infiammati), specialmente
quando anche certi organi vitali ne
sono colpiti pericolosamente.
Ottenuto il controllo della malattia,
si applicheranno spesso dei
medicamenti di base più leggeri.
Endoxan® viene somministrato sotto
forma di compresse (una volta al dì)
oppure tramite infusioni (in generale
una volta al mese). L’effetto inter­
viene rapidamente dopo alcune settimane. Gli effetti collaterali più
notevoli sono la soppressione
dell’ematopoiesi e l’aumento della
tendenza alle infezioni. Preso
per lungo tempo può portare alla
sterilità maschile e femminile. Per
evitare certe infezioni si somministra
contemporaneamente l’antiobiotico Bactrim ®. Si raccomanda un
controllo costante e severo del
quadro ematico del paziente.
27
3–4 mesi
da pochi giorni
a settimane
da pochi giorni
a settimane
da pochi giorni
a settimane
da pochi giorni
a settimane
da pochi giorni
a settimane
1–3 mesi
da pochi
settimane
da pochi
settimane
1–3 mesi
2–3 mesi
Plaquenil®
(idrossiclorochina)
Enbrel ®
(etanercept)
Remicade®
(infliximab)
Humira ®
(adalimumab)
Simponi®
(golimumab)
Cimzia ®
(certolizumab)
MabThera ®
(rituximab)
Orencia ®
(abatacept)
Actemra ®
(tocilizumab)
Sandimmun®
(ciclosporina A)
Imurek ®
(azatioprina)
1–4 settimane
no
no
no
no
sì
sì
no
no
Gravidanza
consentita
50–150 mg
al dì
100–300 mg
al dì
infusioni ogni
4 settimane
infusioni ogni 4 settimane,
all’inizio più di frequente
oppure un’iniezione
sottocutanea una volta
alla settimana.
2 infusioni da 1000 mg
no
no
sì
sì
no
no
no
no
200 mg ogni 2 settimane
oppure 400 mg ogni 4 setti­
mane, all’inizio dose
maggiore
50 mg una volta
al mese
40 mg
ogni 2 settimane
infusioni ogni 6–8 settima­
ne, all’inizio più di frequente
50 mg una volta
la settimana
200–400 mg
al dì
2000–3000 mg
al dì
50–150 mg
al dì
2–3 mesi
Salazopyrin® EN
(sulfasalacina)
10–20 mg
al dì
Endoxan®
(ciclofosfamide)
4–6 settimane
Arava ®
(leflunomide)
7,5–30 mg
la settimana
500–1500 mg
al dì
6–8 settimane
Methotrexat
Dosaggio
1–4 settimane
CellCept® / Myfortic ® (micofenolato mofetile / micofenolato)
Tempo di
azione
Medicamento
Medicamenti base: riassunto delle proprietà
fortemente
accresciuta
accresciuta
leggermente
accresciuta
leggermente
accresciuta
leggermente
accresciuta
leggermente
accresciuta
leggermente
accresciuta
accresciuta
accresciuta
accresciuta
accresciuta
accresciuta
no
no
leggermente
accresciuta
leggermente
accresciuta
disturbi gastrointestinali,
soppressione dell’ematopoiesi,
perdita di capelli, cistite,
infezioni frequenti, sterilità
disturbi gastrointestinali,
frequenti infezioni
disturbi gastrointestinali,
soppressione dell’ematopoiesi,
epatite
disturbi gastrointestinali, pelo­sità accresciuta, gonfiori alle
gengive, pressione alta, disturbi
delle funzioni renali
reazioni all’infusione rare
reazioni all’infusione rare
reazioni all’infusione molto rare
reazioni cutanee nel punto
dell’iniezione, frequenti infezioni
reazioni cutanee nel punto
dell’iniezione, frequenti infezioni
reazioni cutanee nel punto
dell’iniezione, frequenti infezioni
reazioni all’infusione rare,
frequenti infezioni
reazioni cutanee nel punto
dell’iniezione, frequenti infezioni
fotosensibilità della cute e
degli occhi, molto raramente
danni alla retina dell’occhio.
disturbi gastrointestinali,
allergie della pelle, alterazioni
dell’ema­t opoiesi.
diarrea, leggera caduta di
capelli, epatiti o polmoniti rare,
sop­p ressione dell’ematopoiesi,
pressione alta
disturbi gastrointestinali,
alterazioni della cute e delle
mucose, leggera caduta di
capelli, epatiti o polmoniti rare,
soppressione dell’ematopoiesi
Tendenza alle Effetti collaterali
infezioni
30
M edicamenti di base
Autoiniezione di medi­
camenti
Determinati medicamenti vengono somministrati tramite iniezione
sottocutanea (sotto la pelle),
un’operazione che si può facilmente
eseguire con l’aiuto di un parente
o persino da soli. L’autoiniezione assicura la massima autonomia, ad
es. mentre si viaggia. Alcuni preparati sono disponibili sotto forma
di siringhe preriempite o penne.
Queste sono state sviluppate in
modo particolare per i pazienti che
hanno difficoltà a usare le dita
a causa di una funzionalità limitata.
Esistono anche determinati ausili
che facilitano la rimozione del
cappuccio dell’ago. In genere si
impara rapidamente ad eseguire
l’iniezione e, se si procede cor­
rettamente, non si devono temere
complicazioni. All’inizio è normale
provare un po’ di timore, ma se
si seguono attentamente le istruzio­
ni inserendo rapidamente l’ago
si impara presto a superarlo.
M edicamenti di base
Tra i medicamenti autoiniettabili
sono compresi per esempio:
■■ Methotrexat
■■ Enbrel®
■■ Humira®
■■ Simponi®
■■ Cimzia®
■■ Forsteo®
■■ Orenica®
Istruzioni per l’autoiniezione
Operazioni preliminari
1. Lasciare riscaldare il medica­
mento a temperatura ambiente.
2. Lavarsi le mani con il sapone.
Scelta e preparazione del punto
di iniezione
1. Punti idonei per l’iniezione sono
la cute addominale (escluso
l’ombelico) e la coscia.
Si consiglia di cambiare sempre
il punto di iniezione.
2. Pulire il punto di iniezione con
un batuffolo disinfettante.
Iniezione del medicamento
1. Afferrare la pelle tra due dita in modo
da formare una piega cutanea.
2. Inserire l’ago tenendolo leggermente
inclinato e facendolo penetrare
per tutta la lunghezza.
3. Dopo avere inserito l’ago lasciare
andare la pelle.
4. Iniettare il medicamento al di sotto
della pelle.
5. Estrarre l’ago mantenendolo alla
stessa inclinazione.
6. Premere leggermente il batuffolo sul
punto di iniezione con l’altra mano.
Non gettare mai la siringa con l’ago
scoperto, in quanto potrebbe
essere causa di lesioni! Utilizzare lo
speciale contenitore di sicurezza
per lo smaltimento degli aghi
(disponibile in farmacia).
31
32
Medicamenti contro l’artrosi
condroprotettori; proteggono le cartilagini
Che cosa sono i condroprotettori?
Le articolazioni sono sottoposte nel
corso di una vita ad un processo
degenerativo d’invecchiamento, il
cui risultato finale è l’artrosi.
Gli antiartrosici
“ vengono
assunti o
iniettati.
”
L’artrosi, in senso figurato, rappre­
senta «i capelli grigi» delle artico­lazioni. Le artrosi possono essere
dolorose e portare, a seconda
dell’articolazione colpita, ad un’infer­mità. Fortunatamente non ogni
processo d’invecchiamento delle
articolazioni provoca dolori. Pur­
troppo il sogno dell’umanità di
rallentare se non di impedire i processi degenerativi e d’invecchia­
mento dell’organismo, non si lascia
realizzare che in minima parte.
Questo grazie a medicamenti che
riescono ad attivare il metabolismo
delle cartilagini e ritardare la loro
riduzione: i cosiddetti condroprotet­
tori (sostanze che proteggono le
cartilagini). Si distinguono nel
nostro caso due tipi di sostanze:
una che viene ingerita (p.es. il
solfato di condroitina), e l’altra che
viene iniettata nella cartilagine
colpita (preparati all’acido ialuroni­
co). Tutti questi preparati usati
per la cura dell’artrosi hanno un
effetto ritardato di settimane o mesi.
Non si tratta quindi di analgesici.
Solfato di condroitina
La cartilagine, che rappresenta
una superficie di scivolamento
protettiva fra le ossa delle articola­
zioni, contiene diverse sostanze.
Queste sono formate da cellule,
come pure da una sostanza base
prodotta dalle stesse cellule
cartilaginee. Il solfato di condroitina
è una delle componenti principali
della sostanza base della cartilagine.
Tale sostanza inibisce l’attività
delle proteine (enzimi) che riducono
la cartilagine stessa. Prendendo
il solfato di condroitina si incremen­
ta la produzione di sostanza base
della cartilagine, rendendo quest’ul­
tima più resistente. Il solfato di
condroitina è un prodotto naturale
estratto dal mondo animale: dai
pesci (Condrosulf®) oppure dalle
galline (Structum®).
Dove e come somministrare il
solfato di condroitina?
Condrosulf® esiste sotto forma
di capsule, compresse e granulato
da ingerire con liquidi, Structum®
solo in capsule. Un trattamento con
solfato di condroitina è efficace solamente se siamo in presenza di
cartilagini capaci di reagire. Per tale
ragione, questi preparati si appli­
cano soprattutto quando l’artrosi
è ai suoi primi stadi. Lo stesso vale
per i dolori alle ginocchia nei
giovani in fase di crescita. Il solfato
di condroitina espleta dopo alcune
settimane di terapia un’azione
antidolorifica, accompagnata da un
possibile miglioramento della
34
M edicamenti cont r o l’a r t r osi
mo­bilità. Non si può ancora dire
con sicurezza se tali medicamenti
siano in grado di impedire il
progredire dell’artrosi. Diversi studi
scientifici hanno esaminato appro­
fonditamente la capacità del solfato
di condroitina di lenire i dolori
e di incidere sul decorso dei danni
articolari. I risultati emersi non
vanno in un’unica direzione, ma
sono in parte contraddittori.
Tuttavia, questi preparati sono normalmente ben tollerati e hanno
dimostrato la loro efficacia nell’esperienza pratica di molti medici
e pazienti anche se, in ultima analisi,
non è stata ancora chiarita l’entità
del loro effetto terapeutico.
Effetti collaterali
Il solfato di condroitina è una
sostanza naturale affine all’orga­
nismo umano. Per tale ragione, un
trattamento con Condrosulf® e
Structum® non provoca che molto
raramente effetti collaterali inde­
siderati, fra cui i più frequenti sono
lievi disturbi digestivi (eventual­
mente diarrea).
M edicamenti cont r o l’a r t r osi
➔➔ Attenzione: Il trattamento
con solfato di condroitina manifesta
i propri effetti positivi solo dopo
alcune settimane. Per tale ragione
la durata della terapia dovrebbe
essere di almeno tre mesi. I costi di
Condrosulf® e Structum® vengono
risarciti dalle casse malati.
Preparati all’acido ialuronico
Lo ialuronato di sodio dell’acido
ialuronico rappresenta una molecola
analoga allo zucchero, chiamata
anche polisaccaride. Lo ialuronato
consiste, nella sua struttura mole­
colare, in una lunga catena di
elementi tutti uguali ed è un elemento costitutivo della sinovia,
il liquido che serve a «lubrificare» le
articolazioni. Esso viene prodotto
dalle cellule delle mucose articolari
ed immesso nelle cavità articolari,
dove garantisce la lubrificazione
della superficie articolare. La
lunghezza delle catene di ialuronato
influisce sulle proprietà lubrificanti (la viscoelasticità) del preparato
corrispondente. Lo ialuronato
ha inoltre un effetto antiflogistico.
Questa sostanza si riscontra
ampiamente nel mondo animale.
I preparati all’acido ialuronico si
possono paragonare a dei «lubrifi­
canti artificiali delle articolazioni».
Dove e come somministrare
i prodotti all’acido ialuronico?
I prodotti all’acido ialuronico vengono usati soprattutto nel tratta­
mento delle artrosi del ginocchio,
più raramente nella cura delle
artrosi dell’anca o dell’articolazione
tibio-tarsica. La maggior parte
delle analisi scientifiche sono state
eseguite su pazienti sofferenti di
artrosi del ginocchio. I prodotti
all’acido ialuronico vengono iniettati
nell’articolazione alterata in seguito
alla malattia. Il trattamento con
queste sostanze si rende necessario
nel momento in cui altre terapie più
semplici sono inefficaci, ma quando
un intervento chirurgico non è
ancora indicato. Una cura consiste,
in base al preparato, in diverse
iniezioni somministrabili a distanza
di una settimana. L’effetto terapeu­
tico interviene solo alcune settimane
più tardi ma può, a seconda delle
circostanze, perdurare per parecchi
mesi. Secondo il decorso della
malattia, si procederà eventualmen­
te alcuni mesi più tardi alla ripeti­
zione della cura.
ialuronico
“ èL’acido
un componente
importante del
liquido sinoviale.
”
I preparati all’acido ialuronico
sono considerati prodotti medicinali
e non medicamenti dal punto di
vista giuridico. In Svizzera sono in
vendita diversi preparati: Sinovial®,
Suplasyn®, Synvisc® e Ostenil®.
In Svizzera questi preparati non
sono rimborsati dall’assicurazione
di base.
35
36
Medicamenti
contro l’osteoporosi
M edicamenti cont r o l’a r t r osi
Effetti collaterali
I prodotti all’acido ialuronico
vengono in genere ben tollerati.
Possono manifestarsi, sebbene rara­
mente, delle reazioni locali di intolleranza sotto forma di artriti, che
spariscono però dopo alcuni giorni
senza provocare alcun danno.
Synvisc® e Hyalgan® contengono
delle proteine animali che potrebbe­
ro implicare reazioni allergiche.
“
Per le iniezioni
intra-articolari è
necessario che
il medico possieda
una particolare
formazione.
”
Qualsiasi iniezione nelle articolazioni
può, indipendentemente dalla
sostanza iniettata, provocare delle
infezioni o degli ematomi. La tecnica
dell’iniezione intraarticolare non è
nota a tutti i medici perché richiede
una formazione speciale.
Che cos’è l’osteoporosi?
Durante tutta la vita la sostanza ossea viene formata e riassorbita.
Se il riassorbimento osseo avviene
in modo più rapido ed intenso
rispetto alla formazione ossea, si
sviluppa l’osteoporosi. Quanta
più sostanza ossea viene riassorbita,
tanto più sovente avvengono delle
fratture ossee. L’obiettivo centrale
di ogni profilassi e terapia è quello
di evitare le fratture ossee.
Il trattamento dell’osteoporosi
si basa su diversi pilastri; i medica­
menti sono soltanto una parte
dell’intero programma terapeutico:
alimentazione equilibrata, ricca
di calcio e vitamina D e con un suffi­
ciente apporto proteico.
■■ astensione dal fumo e dal
consumo eccessivo di alcolici.
■■ regolare attività fisica.
■■ misure per evitare le cadute
(profilassi delle cadute).
■■ medicamenti.
L’obiettivo centrale di ogni tratta­
mento dell’osteoporosi è quello
di evitare le fratture ossee. I medicamenti possono aiutare a frenare
il riassorbimento della sostanza
ossea ed a favorirne la formazione.
Di regola tutti i medicamenti per
il trattamento dell’osteoporosi vanno
presi per parecchi anni, allo scopo
di ridurre la frequenza delle fratture
ossee.
Calcio e vitamina D
Che cosa sono il calcio e
la vitamina D?
Il calcio è una sostanza minerale
ed è una delle componenti più
importanti delle ossa. La quantità
di calcio di cui l’organismo necessita proviene dall’alimentazione.
Affinché il calcio venga assorbito
dall’intestino e possa quindi passare
nelle ossa, il corpo ha bisogno di
vitamina D. Essa viene pure assunta
in parte attraverso l’alimentazione,
ma in parte deriva, sotto l’influsso
della luce solare, da un suo
pre­cursore che si trova nella pelle.
Quindi non conta soltanto un’ali­
mentazione sana ed equilibrata,
ma è anche importante passare
37
38
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
un tempo sufficiente alla luce
solare.
Il fabbisogno giornaliero di
calcio è di
■■ circa 800 mg per i bambini e
■■ circa 800–1200 mg per i giovani,
■■ circa 800–1000 mg per un
adulto sano,
■■ circa 1200 mg durante la
gravidanza e l’allattamento,
■■ circa 800–1200 mg per una
donna dopo la menopausa,
Al momento non è chiaro se
un’assunzione giornaliera superiore
a 1500 mg di calcio / dì possa
avere un effetto negativo sul sistema cardiocirco­latorio e, pertanto, si stanno conducendo nuovi
studi in proposito.
Latte, latticini ed acqua minerale
sono i fornitori più importanti di
calcio. Un litro di latte contiene circa
1200 mg di calcio e copre quindi
nella maggior parte dei casi il
fabbisogno giornaliero.
Anche 100 g di formaggio duro,
come per esempio l’Emmental,
forniscono circa 1200 mg di calcio.
Il contenuto di calcio dell’acqua
minerale può variare fortemente:
l’Henniez® contiene soltanto 100 mg
di calcio, mentre l’acqua di Valser
ne contiene 450 mg per litro.
Al momento dell’acquisto, leggete
quindi la dichiarazione sull’etichetta!
Il fabbisogno giornaliero di vitamina
D è da 400 a 800 unità. Anche
la vitamina D è contenuta principal­
mente nei latticini. Spesso le
persone anziane fanno fatica a
coprire, soltanto con l’alimentazione,
il loro fabbisogno giornaliero di
calcio e di vitamina D e necessitano
quindi di una somministrazione
supplementare di preparati a base
di calcio e di vitamina D.
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
Dove e come vengono somministrati
il calcio e la vitamina D?
Un apporto sufficiente di calcio e di
vitamina D è estremamente impor­
tante sia per la prevenzione che per
il trattamento dell’osteoporosi. Se il
fabbisogno giornaliero non può
essere coperto unicamente attraver­
so l’alimentazione, queste due
sostanze devono essere assunte
con la somministrazione supple­
mentare di compresse da masticare,
compresse effervescenti o gocce.
I preparati più usati sono:
■■ CalDe3f® (500 mg di calcio / 400 U di vitamina E) e CalDe3ff®
Granulato (1000 mg di calcio /
800 U di vitamina D).
■■ Calcimagon D3® Compresse da
masticare (500 mg di calcio /
400 U di vitamina D) e Calcima­
gon D3 Forte (1000 mg / 8 00 U)
■■ Calperos D3® (500 mg di calcio /
400 U di vitamina D).
■■ Vi-De 3® Gocce (solo vitamina
D, circa 100 U per goccia).
■■ Vitamina D3 Wild (1 goccia
contiene 667 U)
Esistono delle indicazioni secondo
le quali il calcio viene assorbito
meglio dall’intestino se non si assumono più di 500 mg per dose
e si distribuisce la dose giornaliera
raccomandata su due porzioni.
Effetti collaterali
In generale, il calcio e la vitamina D
sono tollerati molto bene. Il calcio
può però provocare flatulenza,
senso di pesantezza e diarrea.
➔➔ Attenzione: Se dovessero
insorgere effetti collaterali sgrade­
voli, vale la pena cambiare il
preparato a base di calcio. Talvolta
la tollerabilità viene migliorata
distribuendo la dose giornaliera
necessaria su più porzioni. Alcuni
pazienti tollerano meglio le com­
presse effervescenti, altri preferisco­
no le compresse da masticare.
La maggior parte dei preparati è
inoltre disponibile in sapori diversi.
Calcitriolo (Rocaltrol®)
La vitamina D viene in parte assimilata attraverso il cibo e in parte
39
40
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
sintetizzata dall’organismo da una
provitamina assunta sempre per
mezzo della dieta. Questo precurso­
re viene trasformato prima nel
fegato e in seguito nei reni in calcitriolo, che è la forma attiva della
vitamina D. Rocaltrol® (calcitriolo)
viene utilizzato quando, a causa di
insufficienza epatica o renale, l’or­ganismo non è in grado di produrre
vitamina D in quantità sufficiente.
Nel caso di funzionalità epatica e
renale normale, la terapia a base
di calcitriolo risulta di scarsa utilità.
Terapia ormonale sostitutiva
Gli ormoni sessuali femminili,
primo fra tutti l’estrogeno, frenano la
decomposizione ossea. Quando
subentra la menopausa e l’effetto
degli ormoni sessuali femminili
s’indebolisce, la densità ossea nelle
donne diminuisce di anno in anno:
circa un terzo di tutte le donne si
ammala nel corso della loro vita
di un’osteoporosi. Nel trattamento
ormonale sostitutivo, per far fronte
al riassorbimento osseo si usano
estrogeni ricavati dall’urina equina
(Premarin®) o prodotti sintetici
(per esempio Kliogest®, Estraderm
TTS®).
Quando e come si somministra la
terapia ormonale sostitutiva?
Una terapia di questo genere serve
da un lato a mitigare i disturbi
climaterici e, dall’altro, a prevenire
l’osteoporosi. Se già sussiste
un’osteoporosi con fratture ossee,
un trattamento ormonale da solo
è tuttavia insufficiente. Con gli
estrogeni è possibile conservare la
sostanza ossea, rispettivamente
frenarne il riassorbimento. Gli studi
scientifici condotti negli ultimi
tempi evidenziano tuttavia che una
terapia ormonale sostitutiva pro­
tratta per diversi anni può compor­
tare notevoli problemi, come
un rischio accresciuto di embolie
polmonari, trombosi vascolari e
tumore al seno. La ragione princi­
pale di una terapia ormonale
sostitutiva sono i disturbi climaterici.
Nella terapia dell’osteoporosi il
ricorso agli estrogeni è sostanzial­
mente ridotto.
La sostituzione ormonale è oggi
disponibile in diverse forme:
■■ compresse che vanno prese
giornalmente (per esempio
Premarin®, Kliogest®, Trisequens®).
■■ piccoli cerotti che bisogna
applicare sulla pelle due volte
alla settimana (per esempio
Estraderm® TTS).
■■ un gel da frizionare sulla pelle
(per esempio Oestrogel®).
Dato che gli estrogeni stimolano
anche il tessuto della mucosa
uterina, nelle donne con un utero
intatto bisogna combinare la terapia
a base di estrogeno con una
seconda componente ormonale
(i progestinici). Alcuni preparati
contengono entrambi gli ormoni
(l’estrogeno ed i progestinici).
Molto simile agli estrogeni ed al loro
effetto è la sostanza prodotta
42
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
sinteticamente Livial® (tibolone),
che tuttavia non esercita alcuna
stimolazione nell’utero e quindi non
provoca emorragie vaginali.
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
sull’apparato osseo, ma non stimola
la mucosa uterina né il tessuto
mammario. Con questo preparato
non si deve quindi mettere in conto
un maggior pericolo di cancro.
viene assunto una volta al giorno
con una compressa, che si può
prendere in qualsiasi momento della
giornata e indipendentemente
dall’orario dei pasti.
Dove e come somministrare Evista®?
Effetti collaterali
Leggere vampate di calore, maggior
rischio di trombosi, crampi ai
polpacci.
Effetti collaterali
Aumento di peso (circa 2–3 kg),
maggior accumulo d’acqua nel
corpo, gambe pesanti, senso
di tensione al seno, mal di testa più
frequente, maggior insorgenza di
trombosi venose. Tali effetti collate­
rali hanno spesso carattere indi­
viduale e solitamente possono
essere ridotti scegliendo un altro
preparato. Non è stato tuttora
chiarito se e in quale misura un
cancro al seno venga favorito
da un trattamento con estrogeni.
➔➔ Attenzione: Alla luce delle recenti conoscenze scientifiche, è
stato notevolmente ridotto l’impiego
degli estrogeni per la prevenzione
e il trattamento dell’osteoporosi.
Essenzialmente si ricorre ancora a
una terapia a base di estrogeni
nel caso di disturbi climaterici. Per il
trattamento di un’osteoporosi con
fratture ossee, una terapia con
estrogeni si rivela insufficiente nella
maggior parte dei casi. Le donne
che hanno effettuato terapie
a causa di un tumore al seno, non
dovrebbero assumere estrogeni.
Modulatori selettivi dei recettori dell’estrogeno (SERM)
Che cos’è un modulatore selettivo
dei recettori dell’estrogeno?
Gli estrogeni non agiscono soltanto
sulla struttura ossea e sui grassi
nel sangue, bensì stimolano pure
la mucosa uterina ed il tessuto
mammario. Nel caso di un’applica­
zione a lungo termine, questi due
ultimi effetti aumentano il pericolo di
cancro. Evista® (raloxifene) è una
sostanza simile agli ormoni che ha
lo stesso effetto degli estrogeni
Evista® (raloxifene) è ammesso
in Svizzera per la prevenzione ed
il trattamento dell’osteoporosi,
quando è stato constatato che la
densità ossea è inferiore ai valori di
deviazione standard. Uno studio
effettuato su larga scala ha potuto
dimostrare che, mediante un
trattamento con Evista®, il rischio
dell’insorgenza di fratture dei corpi
vertebrali può essere ridotto del
40 % nell’arco di 3 anni. Tuttavia, finora non si è potuto ancora dimo­
strare che con questa terapia sia
possibile impedire le fratture del
collo del femore. Contrariamente
alla terapia sostitutiva con gli
ormoni, Evista® non è in grado di
lenire i disturbi dovuti alla meno­
pausa. Per questo motivo, Evista®
viene generalmente prescritto
a quelle donne la cui menopausa è
iniziata più di 5 anni prima. Evista®
➔➔ Attenzione: Evista® non è
concepito per lenire i disturbi climaterici. Evista® non dovrebbe
essere preso dopo una trombosi
o un’embolia. Non si dispone
ancora di esperienze per quanto
riguarda un trattamento di Evista® in
associazione con estrogeni. Perché
Evista® venga pagato dalle casse
malati, è necessario dimostrare
mediante una densitometria ossea
che la densità ossea è inferiore
alla norma (T-Score < –1).
Bisfosfonati
I bisfosfonati sono medicamenti
prodotti sinteticamente, che hanno
la capacità di frenare l’attività delle
cellule responsabili del riassorbi­
43
44
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
mento osseo (osteoclasti). Dato
che il naturale processo di formazio­
ne ossea non viene praticamente
influenzato, durante il trattamento
con bisfosfonati si assiste ad un
nuovo aumento della massa ossea.
L’osso di nuova formazione ha
la stessa struttura dell’osso sano
naturale.
Dove e come somministrare
i bisfosfonati?
I bisfosfonati possono essere somministrati con una compressa
quotidiana (Actonel®, Fosamax ®),
settimanale (Actonel®, Fosamax®,
Fosavance®), mensile (Bonviva®),
sotto forma di iniezione ogni tre
mesi (Bonviva®) o come singola infusione endovenosa una volta
all’anno (Aclasta®). Nel frattempo,
sono state introdotte sul mercato
alcune imitazioni (i cosiddetti
generici) del medicamento originale
Fosamax®. Se le compresse offrono
il vantaggio di poter essere assunte
senza l’intervento del medico, esse
comportano tuttavia lo svantaggio
di un assorbimento meno sicuro nel
corpo e di una tollerabilità peg-
giore rispetto alla somministrazione
diretta sotto forma di iniezione
o infusione.
I bisfosfonati fre­
“ na­
no l’osteolisi.
”
Un trattamento a base di bisfosfo­
nati della durata di tre o quattro
anni permette di ridurre del 40–50 %
circa il rischio di fratture dell’avam­
braccio, delle vertebre e del collo
del femore. Per motivi di semplicità
e di maggiore tollerabilità, si
preferisce di norma la somministra­
zione settimanale o l’iniezione.
Attualmente i bisfosfonati rap­
presentano quasi sempre la prima
scelta tra i medicamenti per
l’osteoporosi. Ciò dipende dal fatto
che la loro efficacia è ben docu­
mentata scientificamente e che sono tollerati in modo soddisfacente
dalla grande maggioranza dei
pazienti. I bisfosfonati sono utilizzati
sia per la prevenzione che per il
trattamento dell’osteoporosi. I primi
bisfosfonati sono stati introdotti in
Svizzera nel 1996 e, da allora,
è stata acquisita una grande
esperienza nell’impiego di queste
sostanze.
I bisfosfonati sono inoltre impiegati
per altre malattie correlate a
un’accresciuta attività delle cellule
responsabili del riassorbimento
osseo (per esempio il morbo di
Paget).
Effetti collaterali
I bisfosfonati sono di regola ben
tollerati se ci si attiene con precisio­
ne alle istruzioni di somministra­
zione. Irritazioni della mucosa
nell’esofago e nello stomaco sono
possibili, le ulcere sono rare.
➔➔ Attenzione: I bisfosfonati
passano nell’organismo attraverso la
mucosa gastrica soltanto se lo
stomaco è vuoto. Inoltre la com­
46
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
pressa non deve rimanere nell’eso­
fago. Per questi motivi è buona
norma assumerla al mattino a
digiuno, con un bicchiere d’acqua
(almeno trenta minuti prima di
mangiare), evitando di coricarsi
nella mezz’ora successiva. Actonel®
può essere assunto anche nel
corso della giornata, purché si rispetti una distanza di almeno
due ore dai pasti.
Calcitonina
La calcitonina (per esempio Miacalcic®) è un ormone endogeno
che viene prodotto nella ghiandola
paratiroidea ed è importante
per il metabolismo del calcio. La
calcitonina è l’antagonista del
paratormone, che viene parimenti
prodotto nella ghiandola parati­
roidea. Questi ormoni non sono da
confondere con gli ormoni sessuali
(estrogeni), che spesso vengono
chiamati semplicemente «gli
ormoni». Molti animali producono
una calcitonina con una struttura
simile a quella umana. È così
possibile il trattamento dell’uomo
con calcitonina ricavata da pesci
(salmone) (contenuta per esempio nel preparato Miacalcic®). La
calcitonina può però essere
prodotta anche sinteticamente.
Dove e come somministrare
la calcitonina?
La calcitonina è indicata nel
trattamento di più malattie accom­
pagnate da un’elevata trasforma­
zione della sostanza ossea, tra
le altre l’osteoporosi. La calcitonina
inibisce l’azione delle cellule che
provocano il riassorbimento
dell’osso (osteoclasti). Tuttora non
si è riusciti a produrre prove
convincenti del suo influsso contro
le fratture osteoporotiche. Nello
studio più esteso effettuato finora è
stata dimostrata una diminuzione
delle fratture vertebrali del 36 %
durante un periodo di trattamento
di 5 anni, ma nessuna diminuzione
delle fratture del collo femorale.
Per il suo ulteriore effetto antidolori­
fico, la calcitonina viene spesso
somministrata contro i dolori nelle
prime settimane dopo una frattura
vertebrale. Dato che la calcitonina
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
è una proteina che viene distrutta
dal secreto gastrico, essa non
può essere presa in forma di compresse, ma viene somministrata
sia come spray nasale sia come
iniezione sottocutanea. Oggi la
calcitonina viene per lo più prescrit­
ta come terapia di seconda o di
terza scelta, quando altri medica­
menti più efficaci non possono
essere usati per motivi di tollerabilità.
Il paratormone
“ viene
sintetizzato
dalle paratiroidi.
”
Effetti collaterali
La calcitonina viene solitamente
ben tollerata. Lo spray nasale può
provocare un’irritazione (prurito)
della mucosa nasale, l’iniezione
sottocutanea un arrossamento della
zona d’iniezione ed un senso di
calore passeggero con arrossamen­
to del viso (flush).
➔➔ Attenzione: Paragonata con
altri medicamenti per l’osteoporosi,
la calcitonina è molto costosa.
La sua efficacia, inoltre, è dimostrata
soltanto parzialmente.
Paratormone
Il paratormone è un ormone
endogeno prodotto nella ghiandola
paratiroidea, di vitale importanza
per l’uomo. Insieme alla calcitonina
regola il metabolismo del calcio e
del fosfato. Nel caso di tumori della
ghiandola paratiroidea, una con­
tinua sovrapproduzione di parator­
mone provoca l’insorgere dell’os­
teoporosi. Se la somministrazione
di paratormone avviene invece sotto
forma di iniezioni sottocutanee
giornaliere, si ottiene l’effetto opposto: un’azione anti-osteoporotica
e di stimolo della formazione ossea.
L’efficacia terapeutica è quindi
superiore a quella dei bisfosfonati.
Disponiamo del paratormone
sotto forma di teri­paratide (For­
steo®).
47
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
➔➔ Attenzione: Attualmente il
paratormone (Forsteo®) rappresen­
ta la sostanza di maggior efficacia
per il trattamento dell’osteoporosi.
Si tratta comunque di una terapia
onerosa (costi elevati delle iniezioni
sottocutanee) ed è quindi riservata
ai casi gravi.
Denosumab (Prolia®)
Dove e quando somministrare
il paratormone?
Forsteo® viene riservato di norma
ai casi gravi di osteoporosi. La
terapia a base di Forsteo® dura non
più di un anno e mezzo o al mas­
simo due anni, dopodiché è
possibile passare a un trattamento
con bisfosfonati. Analogamente
a quanto avviene con l’insulina
nei diabetici, Forsteo® deve essere
somministrato sotto forma di
iniezione sottocutanea una volta
al giorno (vedi Autoiniezione
a pagina 30).
Effetti collaterali
Forsteo® viene solitamente ben tollerato. Gli effetti collaterali che si
presentano con maggiore frequenza
sono reazioni lievi e transitorie nel
punto dell’iniezione, occasionalmen­
te nausea e senso di debolezza.
Alcune cellule specializzate (i cosid­detti osteoclasti) sono responsabili del riassorbimento osseo ed
esplicano la loro azione in parte
con una determinata proteina: un
enzima noto con l’abbreviazione
di RANKL. Il denosumab (un anticorpo) inibisce l’attività di questa
proteina e quindi contrasta
il riassorbimento osseo. Questo
nuovo medicamento contro l’osteo­
porosi è disponibile dal 2010.
La sua efficacia nella prevenzione
delle fratture ossee è analoga a
quella dei bisfosfonati.
Dove e come somministrare
il denosumab?
Il denosumab è stato autorizzato
per il trattamento dell’osteoporosi
nelle donne, ma non per la pre­
venzione. La sostanza viene
somministrata 2 volte all’anno con
un’iniezione sottocutanea, utiliz­
zando una siringa preriempita.
Le donne affette da questa patolo­
gia possono somministrarsi il
preparato da sole, se lo desiderano
e se hanno dimestichezza con
la tecnica dell’autoiniezione. I costi
sono circa due volte superiori a
un trattamento con la compressa
più economica di bifosfonato.
Effetti collaterali
Come per tutti i trattamenti, che
vengono effettuati con iniezioni
sottocutanee, in rari casi si può
sviluppare un’infezione se i batteri
penetrano nella pelle. Altrettanto
raramente si verificano reazioni
allergiche al caucciù naturale, che è
contenuto nel cappuccio protettivo
dell’ago.
➔➔ Attenzione: La sostanza è
efficace soltanto se si assume una
quantità sufficiente di calcio e
vitamina D. Come per ogni iniezio­
ne, occorre accertarsi di applicare
49
50
Elenco dei preparati più importanti
ottenibili in Svizzera
M edicamenti cont r o l’ osteopo r osi
una tecnica pulita (sterile). Se la
siringa è stata conservata in
frigorifero, lasciarla riscaldare a
temperatura ambiente prima
di iniettare il preparato.
Ranelato di stronzio
Questa sostanza è in grado di
stimolare la formazione ossea e di
ridurre il riassorbimento osseo:
dal 2004 il preparato è disponibile
all’interno dell’UE con il nome
commerciale Protelos®, ma finora
non è stato introdotto in Svizzera.
Il medicamento ha un’efficacia
lievemente più contenuta rispetto ai
bisfosfonati, viene somministrato
due volte al giorno sotto forma di
granulato e presenta una buona
tollerabilità.
“
1. Analgesici
Opidol
1.1 Analgesici non-oppioidi
Oxycontin
Acetalgin
Le ossa neces­
sitano ogni giorno
di una quantità
sufficiente di
calcio e
vitamina D.
”
Ben-u-ron
Codicontin
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Palexia
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Palladon
Contra-Schmerz
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Dolprone
Pethidin
Novalgin
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Sevredol
Threupadol
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Tylenol
Targin
Zolben
1.2 Analgesici oppioidi
Co-Dafalgan
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Temgesic
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Tramadol
Associazione paracetamolo e codeina
Transtec
Codol
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Associazione paracetamolo e codeina
Tramal
Depronal retard
Treuphadol plus
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Durogesic
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Fortalgesic
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Morfina
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
MST continus
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Associazione paracetamolo e codeina
Valoron
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Vilan
Sottostà alla legge sugli stupefacenti
Zaldiar
Associazione paracetamolo e tramadolo
51
52
E lenco dei p r epa r ati pi ù impo r tanti ottenibili in S vizze r a
E lenco dei p r epa r ati pi ù impo r tanti ottenibili in S vizze r a
2. Antinfiammatori
non steroidei (AINS)
Piroxicam
Lodotra
Salazopyrin EN
Ponstan
Millicorten
Sandimmun Neoral
2.1 AINS convenzionali
Proxen
Prednisolon
Simponi
Apranax
Seractil
Prednison
Tauredon
Arthrotec
Tilcotil
Spiricort
Aulin
Tilur
4. Medicamenti di base
5. Medicamenti contro
l’artrosi (condroprotettori)
Balmox
Voltaren
Actemra
Bonidon
Xefo
Arava
Brufen
2.2 Inibitori della COX-2
CellCept
Clotam
Arcoxia
Chloroquin
Ecofenac
Celebrex
Cimzia
Felden
3. Antinfiammatori
non steroidei (preparati
al cortisone)
Enbrel
Flector
Froben
Indocid
Inflamac
Irfen
Lodine
Mobicox
Naproxen
Nisulid
Olfen
Optifen
Cortisone
Betnesol
Calcort
Celestone
Dexacortin
Diprophos
Fortecortin
Hydrocortone
Kenacort
Endoxan
Humira
Imurek
MabThera
Mercaptyl
Methotrexat
Nivaquin
Orencia
Plaquenil
Remicade
Ridaura
5.1 Solfato di condroitina
Condrosulf
Structum
5.2 Preparati all’acido ialuronico
Hyalgan
Ostenil
Suplasyn
Sinovial
Synvisc
6. Medicamenti contro
l’osteoporosi
6.1 Calcium
Calcium Sandoz
Calperos
Calsan
Pidocal
53
54
Suggerimenti bibliografici
E lenco dei p r epa r ati pi ù impo r tanti ottenibili in S vizze r a
6.2 Vit D
8. SERM
Rocaltrol
Evista
Vi-De 3
9. Bisfosfonati
Vitamin D3 Streuli
Vitamin D Wild
6.3 Calcio + Vit D
Calcimagon D3
Calcium D Sauter
Cal-D3 ff
Calperos D3
7. Ormoni
Aclasta
Actonel
Alendron – Mepha 70
Aredia
Bonviva
Fosavance
(= Fosamax + vitamina D)
10. Inibitori di RANKL
Kliogest
Prolia
Livial
11. Paratormone
Estradiolo
Forsteo
Oestrogel
12. Stronzio
Premella
Progynon
Progynova
Trisequens
Opuscoli della Lega svizzera
contro il reumatismo:
Artrosi
(It 301) gratuito
Fosamax
Estraderm
Premarin
Elenco delle pubblicazioni
della Lega svizzera contro
il reumatismo
(It 001) gratuito
Protelos
Artrite reumatoide
(It 341) gratuito
Osteoporosi
(It 305) gratuito
Mal di schiena
(It 311) gratuito
Fibromialgia
(It 371) gratuito
13. Calcitonina
Miacalcic
Rivista:
Rivista forumR
(abbonamento, 4 numeri l’anno)
(It 402) CHF 16.40
55
56
Lega svizzera contro
il reumatismo
La Lega svizzera contro il reumati­
smo si impegna a favore di chi è
colpito da un’affezione reumatica
e nella promozione della salute.
Offre servizi in tutta la Svizzera e si
rivolge a malati, professionisti del
settore sanitario, medici e pubblico generico.
La Lega svizzera contro il reuma­
tismo è un’organizzazione di control­lo con sede a Zurigo e unisce
20 leghe cantonali / regionali e sei
organizzazioni nazionali dei pazienti.
È stata fondata nel 1958 e ha
ottenuto il marchio ZEWO per le
organizzazioni che operano a
favore della collettività.
La Lega svizzera contro
il reumatismo vi offre:
■■
■■
■■
■■
■■
■■
■■
Informazione
Corsi di movimento
Consulenza
Gruppi di auto-aiuto
Formazione dei pazienti
Mezzi ausiliari
Promozione della prevenzione
e della salute
svizzera
ella Lega
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Sostenete matismo con una
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57
58
Indirizzi utili
Lega svizzera contro il reumatismo
Josefstrasse 92, 8005 Zurigo, Svizzera, tel. 044 487 40 00, fax 044 487 40 19,
ordinazioni: 044 487 40 10, [email protected], www.rheumaliga.ch
Leghe cantonali contro il reumatismo
Appenzello Esterno e Interno, tel. 071 351 54 77, [email protected]
Argovia, tel. 056 442 19 42, [email protected]
Basilea-Campagna e Città, tel. 061 269 99 50, [email protected]
Berna, tel. 031 311 00 06, [email protected]
Friburgo, tel. 026 322 90 00, [email protected]
Ginevra, tel. 022 718 35 55, [email protected]
Giura, tel. 032 466 63 61, [email protected]
Glarona, tel. 055 640 40 20, [email protected]
Lucerna e Unterwaldo, tel. 041 377 26 26, [email protected]
Neuchâtel, tel. 032 913 22 77, [email protected]
S. Gallo, Grigioni, Principato del Liechtenstein,
Segretariato: tel. 081 302 47 80, [email protected]
Consulenza: tel. 081 303 38 33, [email protected]
Sciaffusa, tel. 052 643 44 47, [email protected]
Soletta, tel. 032 623 51 71, [email protected]
Ticino, tel. 091 825 46 13, [email protected]
Turgovia, tel. 071 688 53 67, [email protected]
Uri e Svitto, tel. 041 870 40 10, [email protected]
Vaud, tel. 021 623 37 07, [email protected]
Vallese, tel. 027 322 59 14, [email protected]
Zugo, tel. 041 750 39 29, [email protected]
Zurigo, tel. 044 405 45 50, [email protected]
Impressum
Autori — Dr. Adrian Forster, Clinica St. Katharinental, Diessenhofen,
Dr. Jörg Jeger, Lucerna,
Dr. Thomas Langenegger, Ospedale cantonale di Zugo, Baar
Revisione della traduzione in italiano — Dr. Nicola Keller, Morbio Inferiore
Realizzazione — Oloid Concept GmbH, Zurigo
Foto — © Alexan24 | Dreamstime.com (p. 50), © blackred | istockphoto.com (p. 25),
© davidp | istockphoto.com (p. 26), © Floortje | istockphoto.com (p. 16, 38),
© Grafitstock | Dreamstime.com (p. 35), © Inhabitant | istockphoto.com (p. 36),
© Ksena2009 | Dreamstime.com (p. 42), © magnetcreative | istockphoto.com (p. 6),
© Natika | Dreamstime.com (p. 23), © Pjmorley | Dreamstime.com (p. 19),
© Oloid Concept GmbH, Zurigo (p. 1, 2, 5, 9, 12, 20, 33, 41, 45, 48, 59),
© Veniamin Kraskov | Dreamstime.com (p. 30), © Wavebreakmedia Ltd. |
Dreamstime.com (p. 47)
Responsabile del progetto — Katrin Bleil & Dr. Claudia Hagmayer,
Lega svizzera contro il reumatismo
Edizione — © Lega svizzera contro il reumatismo, sesta edizione rivista 2012
1000 / AVD / 07. 2 012
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Fax 044 487 40 19
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