I VULCANI
ATTIVITA’ VULCANICA:
fuoriuscita attraverso fratture della
crosta terrestre di magma a
temperatura elevata proveniente
dalla profondità della Terra.
• I vulcani sono classificati in: estinti, quiescenti, attivi.
• Lava: magma emesso in superficie
• La differenza tra magma e lava stà nel fatto che la lava
ha quasi completamente perso i gas che erano contenuti
nel magma.
• Il tipo di lava dipende dal contenuto di silice:
se la lava ha tanta silice presenta elevata viscosità e ciò
rende difficile la sua risalita. Le euruzioni in questo caso
sono più violente.
se il magma è basico, povero di silice, c’è bassa
viscosità e può risalire con maggiore facilità.
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Le eruzioni
Le eruzioni possono essere:
• Effusive : fuoriuscita tranquilla di lava
• Esplosive: lancio in aria di brandelli di lava incandescente e
materiale solido
• Eiettive: emissione di prodotti lavici solidi o semisolidi
• Le lave che scivolano di più sono quelle basiche e si allontanano di
più dal luogo dell’eruzione.
• Durante il processo di risalita c’è un brusco abbassamento di
pressione. I gas passano dalla massa in cui si trovavano, verso
l’esterno (dove c’è una pressione minore)
• Se la lava è molto fluida i gas si liberano senza grosse
conseguenze.
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• È molto frequente la presenza di vulcani sui
fondali oceanici
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• I frammenti fuoriusciti sedimentano creando
rocce sedimentarie originate da rocce
magmatiche (rocce piroclastiche o piroclastiti).
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• A volte i materiali eruttati, se intrisi d’acqua a
seguito di precipitazioni, si trasformano in
distruttive colate di fango (lahar).
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• Le forme delle colate laviche dipendono dalla
composizione chimica delle lave stesse e dal
luogo dell’eruzione (sui fondali oceanici o sulla
terraferma).
• Le nubi ardenti sono colate distruttive.
Sono costituite da materiale
piroclastico altamente
concentrato fluidificato
da gas presenti fra i
frammenti incandescenti.
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• Si dice vulcano la frattura da cui fuoriesce
il magma.
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• Vulcani lineari quando il magma fuoriesce
da spaccature strette e allungate
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Edifici vulcanici
• Vulcani a scudo: (lave fluide – basiche scorrono lentamente lungo un pendio
spandendosi per vaste zone). Basi molto larghe.
• Vulcani – strato: magma intermedio con
alternanza di eruzioni effusive ed esplosive.
Forma a cono, versanti abbastanza ripidi. Si
sovrappongono materiali diversi fra loro (colate
laviche e materiali piroclastici)
• Coni di cenere: depositi che derivano da
un’attività esplosiva con magmi ricchi di gas. La
struttura (non più di 300 m di altezza) è a cono.
•
•
•
•
Protrusioni solide:
magma estremamente acido,
si muove con grande lentezza
addirittura si
solidifica all’interno,
• fuoriescono colonne
di roccia.
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Le caldere
• Crateri vulcanici molto grandi. Edifici che si
formano in seguito ad una eruzione molto
violenta. Da una camera magmatica poco
profonda esce molto velocemente una grande
quantità di magma (smottamento improvviso
della camera magmatica). La parte che formava
l’edificio vulcanico crolla dove era la camera
magmatica (crollo delle parti sovrastanti).
Si crea spesso accumulo d’acqua all’interno (laghi
di origine vulcanica - ne sono un esempio i laghi
di Bracciano o Bolsena)
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Vulcanismo secondario
Fenomeni diversi dall’eruzione ma inerenti alla
presenza di un vulcano o di una massa di
magma.
• Gas e acque termali caratterizzate dalla
presenza di alcuni minerali.
Tra queste manifestazioni troviamo:
• Fumarole: emissioni di vapore acqueo e CO2
(anidride carbonica)
• Solfatare: emissioni di vapore acqueo e solfuro
di idrogeno (H2S)
• Geyser: emissione periodiche di acqua liquida e
gassosa
• Soffioni: emissioni di vapore acqueo ed altre sostanze
tra cui acido borico (contiene boro, B).
In Toscana e in altri paesi si sfrutta l’energia geotermica
prodotta da questo tipo di fenomeni.
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SOLFATARE
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GEYSER
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FUMAROLE
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SOFFIONI
Il rischio vulcanico
•
Si può fare una previsione sull’arco di tempo e
sul luogo dove avverrà un’eruzione
• Non si può prevedere il momento preciso e
l’entità dell’evento eruttivo.
La previsione si fonda su:
1. Eventi passati
2. Composizione della lava
3. Sorveglianza e monitoraggio (sulle variazioni
della temperatura del terreno, delle emissioni
gassose, deformazioni del terreno, scosse
sismiche).
• Rischio vulcanico elevato:
Le abitazioni si trovano in prossimità del vulcano.
Le zone sono densamente popolate.
La formula è P * V * E
Cioè pericolosità x vulnerabilità x esposizione
Si mette in relazione la probabilità di eruzione con l’entità
dei danni (in vite umane e danni economici) che questa
potrebbe provocare.
Ci sono delle carte che indicano il rischio vulcanico.
FENOMENI PREMONITORI
• Aumento della temperatura del terreno
• Variazione della quantità e della
composizione dei gas
• Deformazione del terreno (bradisismi)
• Scosse sismiche
• È utile conoscere anche i fenomeni
meteorologici.
• Come difendersi?
Scappando (evaquazione della zona)
Si può deviare il corso delle colate laviche
con canalizzazioni ed esplosivi.
• La disposizione dei vulcani sulla terra non
è casuale.
• La litosfera è frammentata in varie zolle (o
placche) che galleggiano sulla
astenosfera.
• Queste zolle si urtano creando delle
fratture in corrispondenza delle quali
abbiamo delle manifestazioni vulcaniche.
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I vulcani