Liceo Scientifico
“G. Galilei”
A suon di parole
Torneo di dibattito
argomentativo
a.s. 2010/2011
Comune di Trento
© Editore Provincia Autonoma di Trento - IPRASE
Tutti i diritti riservati
Prima pubblicazione giugno 2011
Stampa: Centro Duplicazioni della Provincia Autonoma di Trento
A suon di parole
Torneo di dibattito argomentativo
a.s. 2010/2011
Opuscolo informativo
a cura di Chiara Tamanini
p. 20
3
Finalità e caratteri del progetto “A suon di parole”
Nell’anno scolastico 2010/11 è stato realizzato un progetto pilota basato su un
torneo di dibattito argomentativo tra alcune classi terze e quarte del Liceo scientifico
“Galileo Galilei” e del Liceo scientifico e linguistico “Leonardo da Vinci” di Trento.
Gli studenti si sono scontrati - cercando di vincere - delle gare basate sulla capacità di
argomentare e contro argomentare attorno a tematiche di carattere civico e/o sociale,
scelte anche in base agli interessi dei giovani.
Gli studenti si sono perciò sfidati, come indica il titolo del progetto, “a suon di parole”. L’attività si è svolta all’interno di un percorso sperimentale promosso dall’IPRASE assieme al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Trento e ai due
Licei sopra citati, con l’intenzione di realizzare e mettere a punto un prototipo di gara
dibattimentale che possa in seguito coinvolgere un numero maggiore di studenti e
Istituti Scolastici del ciclo secondario di secondo grado.
Il progetto nasce da molteplici considerazioni, ma la principale fa riferimento
alla constatazione di una debolezza oggettiva del dibattito pubblico nella nostra società dovuta anche all’invadenza dei mezzi di comunicazione di massa. La relazione
tra linguaggio e democrazia è uno dei temi centrali del nostro tempo che, come è
evidenziato dalle risse televisive e dal linguaggio di alcuni talk show, è caratterizzato
da un deterioramento del discorso pubblico e dall’uso di “un’oratoria in cui i politici
si concentrano nel distruggere le argomentazioni dell’avversario invece che affinare le
proprie”, come ha detto G. L. Beccaria nell’ambito della Biennale Democrazia tenutasi
nel mese di aprile a Torino1.
Da queste riflessioni nasce, per converso, l’esigenza di educare i giovani a formulare ragionamenti in maniera autonoma e controllata. L’idea è di “applicare la ricetta socratica, e riesaminare quel che sappiamo circa la natura degli argomenti, e la
combinazione di validità formale, verità, efficacia, che li rende (di principio) ‘buoni’
argomenti, per districarsi nella comunicazione caotica e malata che caratterizza il
dibattito pubblico”2. Anche Martha C. Nussbaum nel suo recente volume Non per
profitto3 sottolinea quanto sia essenziale per la salute della democrazia la pedagogia
socratica, l’importanza dell’argomentare sulla base di un dialogo razionale e critico e
1
Si veda il sito http://biennaledemocrazia.it.
F. D’Agostini, Verità avvelenata. Buoni e cattivi argomenti nel dibattito pubblico, Bollati Boringhieri, Torino, 2010.
3
Martha C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno di una cultura umanistica, Il
Mulino, Bologna, 2011.
2
4
il riconoscere gli altri, indipendentemente dalle loro caratteristiche di censo, genere,
razza e religione, persone di pari diritti.
Lo sviluppo di competenze chiave sociali e civiche, di capacità di partecipazione
attiva e democratica, di spirito di iniziativa e intraprendenza, sono peraltro finalità
da perseguire in tutti gli ambiti disciplinari, e sono richiamate nei documenti europei
(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze
chiave, 2006) ), nei Regolamenti nazionali per il riordino del secondo ciclo di istruzione e nei Piani Provinciali di Studio del Trentino.
L’obiettivo del progetto è dunque di promuovere negli alunni competenze di cittadinanza e di capacità di espressione orale, fornendo loro le premesse teoriche dell’argomentazione e alcune tecniche essenziali di dialogo, ai fini di renderli protagonisti
attivi di un’esperienza di dibattito pubblico. Il percorso fatto con le classi dei due Licei
ha mostrato che gli alunni possono acquisire in maniera ludico-agonistica capacità
di discutere secondo le regole di una dialettica corretta e precise competenze nel sostenere la propria tesi, ascoltare con senso critico e autocritico le tesi altrui, al fine di
controbattere. Il progetto può dunque diventare un modello a cui altri studenti, classi
e Istituti scolastici possono fare riferimento.
Chiara Tamanini
IPRASE
5
Sfidiamoci “A suon di parole”: educare al dialogo attraverso
il dialogo
Questo progetto di educazione al dibattito mira a sviluppare negli studenti, in maniera ludica e agonistica, la capacità di argomentare e di contro argomentare, in una
parola di dialogare. Si tratta di un vero e proprio torneo in cui si svolgono partite di
dibattito. Le parole-chiave del progetto sono, dunque, gioco e confronto agonistico. Lo
scontro dialettico, vissuto come una competizione sportiva, promuove nei ragazzi la
voglia e la capacità di confrontare i propri ragionamenti con quelli altrui, in maniera
autonoma ma sorvegliata.
L’intento non è quello di suggerire agli studenti formule o ricette per “ragionare
meglio”, ma di creare un campo di gioco in cui siano liberi di misurarsi tra loro “a
suon di parole”. La loro autonomia si modella attraverso l’esperienza del contraddittorio, come in reale processo, dove si affrontano due parti di fronte ad un terzo giudicante. In questo modo gli studenti si avvicinano al mondo delle regole (logiche ed
etiche) e della loro necessità sperimentando, attraverso una sorta di gioco processuale, che “l’armonia nasce dalla differenza e che tutto si genera per confronto” (Eraclito).
Per quest’anno scolastico il torneo ha coinvolto otto classi tra terze e quarte di due
licei cittadini, assistite dagli insegnanti che si sono proposti come loro allenatori-tutores. Dopo una prima fase formativa a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche, il
torneo è entrato nel vivo: nelle partite gli studenti hanno cercato di affinare non solo i
contenuti dei temi dibattuti, ma soprattutto le loro competenze argomentative. I temi
da dibattere sono stati individuati in collaborazione con gli insegnanti, a partire da
una serie di proposte sulla legalità e sulla cittadinanza attiva e democratica.
In sintesi, per l’a.s. 2010/2011 il progetto si è così articolato:
a. Ideazione, cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Trento e dell’IPRASE (anno 2010).
b. Fase formativa - modulo I, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche (novembre-dicembre 2010).
Nelle prime due ore di formazione sono stati affrontati i seguenti argomenti:
·· la divergenza di opinioni; le affermazioni necessarie, possibili e impossibili;
6
·· il dibattito e l’argomentazione come attività proprie dello spazio in cui si trovano affermazioni possibili;
·· la differenza tra mera divergenza di opinioni, disaccordo e dibattito;
·· il dibattito come metodo razionale di risoluzione del disaccordo;
·· il modello minimo di controversia: protagonista vs antagonista;
·· l’approccio corretto alla discussione;
·· l’arte di ottenere ragione: convincere, persuadere;
·· il discorso come percorso: condurre l’ascoltatore all’adesione alla propria tesi;
·· argomentare e contro-argomentare;
·· il metodo dialettico;
·· la contraddizione.
c. Fase formativa - modulo II, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche
(novembre-dicembre 2010).
Nelle successive due ore di formazione sono stati affrontati i seguenti argomenti:
·· le fallacie come ‘incidenti’ di percorso; esempi di fallacie;
·· il discorso come un edificio da costruire piano per piano;
·· il superamento delle principali obiezioni ad un discorso: trascuranza, ignoranza, dubbio generico e dubbio specifico;
·· la costruzione dell’orazione secondo Cicerone: inventio, dispositio, elocutio,
memoria, actio;
·· presentazione e spiegazione della struttura del torneo di dibattito;
·· presentazione delle regole del buon dibattito.
d. Torneo, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Trento, dell’IPRASE
e degli insegnanti delle classi coinvolte (febbraio-giugno 2011).
Dopo gli allenamenti interni alle classi, si è svolto il torneo attraverso eliminatorie, semifinali e finale.
Vediamo allora nel dettaglio il prototipo di gara dibattimentale sviluppato per il
torneo. La squadra protagonista, che sostiene una tesi, affronta la squadra antagonista, che sostiene la tesi contraria. La gara, della durata complessiva di due ore circa,
si articola in due tempi: il primo dedicato alla argomentazione della propria tesi da
parte di ciascuna squadra; il secondo dedicato alla contro-argomentazione della tesi
avversaria.
Nella fase argomentativa ciascuna squadra ha a disposizione tre interventi (di 4
minuti ciascuno al massimo) con i quali esporre le principali ragioni a sostegno della
7
propria tesi; nella fase contro-argomentativa ciascuna squadra ha a disposizione tre
interventi (di 4 minuti ciascuno al massimo) con i quali contestare la tesi avversaria.
In ogni classe-squadra, i ragazzi interpretano ruoli distinti, a seconda delle loro
propensioni naturali o delle loro aspirazioni:
·· i ‘cercatori’ si occupano dell’attività topica di reperimento delle fonti e delle
informazioni utili;
·· gli ‘organizzatori-estensori’ si occupano di ordinare il materiale reperito, progettando la struttura dell’argomentazione;
·· gli ‘attori’ si occupano di esporre il discorso di fronte al pubblico e alla giuria;
·· i ‘confutatori’ si occupano di analizzare il discorso avversario al fine di scovare
incongruenze, fallacie o contraddizioni.
Le classi sono valutate da una giuria (costituita da esperti esterni alle scuole) in
base ad una serie di parametri contenuti in apposite griglie di valutazione. A termine
del dibattito, la giuria dichiara la squadra vincitrice, commentando con gli studenti
l’andamento e l’esito della gara.
Particolare attenzione è stata prestata proprio alla elaborazione delle griglie. Il
prototipo sviluppato prevede che ogni intervento sia valutato:
·· quanto al contenuto, per la qualità argomentativa e contro-argomentativa (capacità di conferire fondamento logico-argomentativo alle proprie affermazioni), la quantità informativa (sufficiente numero di fonti, completezza di ambiti
e contenuti), la pertinenza (coerenza interna e rilevanza dei contenuti);
·· quanto alla forma, per la chiarezza espositiva, il lessico utilizzato, il tono di
voce e la dizione (pronuncia chiara, ritmo fluido, ricorso a pause e silenzi), i
fattori non verbali (gestualità, postura corporale ed espressione facciale, padronanza dello spazio e della “scena”, contatto visivo con l’uditorio).
In conclusione, possiamo dire che il modello educativo sperimentato si è rivelato
un ausilio alla formazione di persone capaci di confrontarsi e, perciò, di convivere nel
rispetto delle regole. Infatti, il contesto ludico, e tuttavia sorvegliato dal punto di vista
razionale, ha promosso l’educazione all’ascolto e al confronto civile. Siamo certi che
la dialettica del contraddittorio, anche se vissuta per gioco, favorisce l’apertura critica
necessaria ad evitare ogni pretesa dogmatica e consolida l’esercizio della tolleranza e
della democrazia.
Letizia Mingardo, Paolo Sommaggio
Dipartimento di Scienze Giuridiche
Università di Trento
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Chi la ragiona la vince
Il giudizio di una docente
“Questo ha di terribile la scrittura. Tu crederesti che [i discorsi] parlino pensando
essi stessi qualcosa, ma se domandi loro qualcosa di quello che hanno detto, continuano a ripetere una sola e medesima cosa. E una volta che un discorso sia scritto,
se gli recano offesa e a torto lo oltraggiano, non è capace di difendersi e di aiutarsi da
solo” (Platone, Fedro). Possiamo far nostre queste parole di Socrate per esprimere la
novità metodologica del progetto “A suon di parole”. L’esperienza non ha impegnato
gli studenti in un esercizio di scrittura argomentativa, che in parte è già coltivata nella
scuola per sviluppare in vari ambiti disciplinari la competenza di produrre “buoni
ragionamenti”. Gli studenti hanno affrontato la fatica di costruire un discorso fondato
su valide ragioni, per metterlo poi alla prova gareggiando con un discorso fondato su
ragioni opposte. Si sono, cioè, allenati in una palestra di dibattito per imparare che la
divergenza di opinioni non si traduce inevitabilmente in disaccordo o in litigio, ma
può diventare dialettica costruttiva che riconosce la possibilità di mettere in discussione le opinioni quando non si reggono sulla forza della ragione.
Gli studenti si sono attivati a cercare gli argomenti utili a sostenere la tesi loro
assegnata e a individuare quelli più forti nel resistere alla critica; hanno saputo tessere
connessioni logiche che dalle premesse costringessero a raggiungere la conclusione
voluta e a esporle con altrettanto rigore.
Ma è nel confronto con gli avversari, cioè nell’ascoltare le ragioni opposte, nel cercare gli argomenti per controbatterle, nell’accogliere le critiche, che si sono resi conto
della solidità del loro discorso. Scoprendo argomenti che non erano venuti in mente,
individuando fallacie nel ragionamento proprio e degli avversari, sperimentando che
la lucidità espositiva è essenziale per ottenere il consenso verso il proprio pensiero,
gli studenti sono diventati protagonisti di quel “discorso vivente e animato” di cui
Socrate era maestro.
Gli studenti hanno “giocato in squadra” con ruoli e responsabilità reciproche, docente-allenatore compreso, e hanno dovuto esporre e difendere pubblicamente le proprie ragioni, curando l’efficacia dell’azione scenica e degli aspetti retorico-persuasivi;
hanno così rivelato risorse nascoste e sono emerse personalità capaci di coinvolgere
l’uditorio.
Dibattere con spirito ludico-agonistico temi vicini alla loro esperienza personale,
ma anche questioni impegnative di natura civile e sociale, ha fatto divertire e appas-
9
sionare gli studenti. L’entusiasmo non si è affievolito, anzi nel corso del torneo è cresciuto il desiderio di fare meglio, anche quando l’idea da difendere non era condivisa
o sembrava molto difficile. Così è andata pure crescendo la delusione dei perdenti, via
via che si rafforzava negli studenti la coscienza di saper usare, per far valere la propria
voce, quello strumento che è la forza della discussione razionale e delle parole che
persuadono e convincono.
Non poco se pensiamo che questi ragazzi saranno i cittadini di domani.
Laura Simeon
Liceo scientifico “Galileo Galilei”
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Riscoprire la retorica nel giusto modo
Il giudizio di uno studente
La retorica è l’arte di parlare bene, ed ha come scopo ultimo la persuasione
dell’uditorio. La retorica è appunto l’arte di convincere chi ascolta “a suon di parole”, con il solo uso della propria dialettica e delle proprie argomentazioni. Avevamo
sempre pensato, prima di questo progetto, che fosse una disciplina ormai decaduta
ed impolverata, che non ce ne fosse più bisogno, insomma. Eppure l’abbiamo scoperta essere una disciplina più che mai quotidiana, utilizzata sia per convincere un
amico che il miglior gusto di gelato sia il cioccolato piuttosto che la vaniglia, sia nel
difficile tentativo di convincere i propri genitori a concedere un’uscita serale infrasettimanale.
Il principio comune, giunti ormai quasi alla fine di questa esperienza, è che ci
abbia aiutato a migliorare la nostra esposizione orale, ad organizzare meglio i nostri
discorsi e, perché no? ad aumentare la nostra autostima e la nostra capacità di esporre
delle tesi in pubblico.
Non avremmo nemmeno mai pensato, prima della fatidica esperienza delle gare,
di ritrovarci a sostenere la tesi che un amico virtuale sia un amico reale, tesi che nessuno di noi riteneva difendibile; eppure, prodigandoci e spremendo le nostre meningi, siamo riusciti ad ottenere il passaggio del turno con convincenti argomentazioni.
L’organizzazione del tutto è stata positiva, il nostro professore di riferimento ci ha
spiegato bene come sarebbero state strutturate le varie disfide e ci ha motivati in giusta misura. Forse sarebbe un po’ da riorganizzare il post-gara, magari per aggiungere
un momento di spiegazione di come è stato svolto il lavoro di ciascuna classe, per
elencare su quali argomenti si puntava di più e le varie strutturazioni dei discorsi degli
argomentatori e dei contro argomentatori, ma come prima edizione di questo concorso retorico direi che è stata più che proficua. Con un po’ più di pubblicità l’anno
prossimo, e con l’adesione di qualche classe in più, potrebbe prendere un piega decisamente interessante, perché forse la stiamo un po’ perdendo, questa attenzione verso
il dono della parola. Gli sms stanno prendendo il posto dei dialoghi, e i buoni vecchi
“perché?”, tanto cari a Socrate, il “tafano” delle giovani menti, ottengono sempre più
spesso come risposta un banale “perché si”. Per evitare che tutto ciò diventi abitudine,
una buona maniera è quella di riscoprire la retorica, rispolverarla e riportarla all’ambito quotidiano. Dunque a quanti leggeranno questo articolo io dico: forza ragazzi! È
11
l’ora di far valere il nostro intelletto e far sentire le nostre opinioni! Tutto questo lo si
può fare “A suon di parole”, chiaramente!
Fabrizio Zanella
Classe 4SA
Liceo scientifico “L. da Vinci”
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Le gare e i temi del torneo di dibattito “A suon di parole”
GARE ELIMINATORIE
Liceo “G. Galilei”
• 9/02/2011, mercoledì, ore 14.00. Gara tra le classi IVF e IVH.
Argomento del dibattito: Vietare il piercing ai minorenni senza il permesso dei genitori e Consentire il piercing ai minorenni anche senza il permesso dei genitori.
Ha vinto la gara la classe IVH.
• 10/02/2011, giovedì, ore 14.00. Gara tra le classi IIIC e IIIG.
Argomento del dibattito: Scaricare da internet a pagamento e Scaricare da internet
gratis.
Ha vinto la gara la classe IIIG.
Liceo “L. da Vinci”
• 10/02/2011, giovedì, ore 14.00-16.30. Gara tra le classi IVLC e IVSF.
Argomento del dibattito: Scaricare da internet gratis e Scaricare da internet solo a
pagamento.
Ha vinto la gara la classe IVLC.
• 12/02/2011, ore 7.55 -10.25. Gara tra le classi IVSA e IIISH.
Argomento del dibattito: Vietare piercing ai minorenni senza permesso dei genitori
e Consentire piercing ai minorenni anche senza permesso dei genitori.
Ha vinto la gara la classe IVSA.
GARE PER LE FINALI DI ISTITUTO
Liceo “G. Galilei”
• 12/04/2011, martedì, ore 14.00. Finale di istituto tra le classi III G e IVH.
Argomento del dibattito: L’amicizia virtuale è amicizia autentica e L’amicizia virtuale non è amicizia autentica.
Ha vinto la gara La classe IVH che si aggiudica dunque la finale del torneo.
13
Liceo “L. da Vinci”
• 02/04/2011, ore 7.55 -10.25. Finale di istituto tra le classi IVLC e classe IVSA.
Argomento del dibattito: L’amicizia virtuale è amicizia autentica e L’amicizia virtuale non è amicizia autentica.
Ha vinto la gara la classe IVSA che si aggiudica dunque la finale del torneo.
• 12/04/2011, martedì, ore 7.55-10.25. Gara tra le classi IIISH e IIISF per il terzo e
quarto posto.
Argomento del dibattito: Adozioni possibili solo per le coppie e Adozioni possibili
anche per i single.
Ha vinto la gara la classe IVSF che si qualifica dunque al terzo posto nel torneo di
Istituto.
GARA FINALE DEL TORNEO
• 10 /06/2011, ore 16.30-18.30. Finale di torneo tra le classi IVH del Liceo “G. Galilei” e IVA del Liceo “L. da Vinci”.
Argomento del dibattito: Riservare quote di gene­re favorisce le pari opportunità e
Riservare quote di gene­re favorisce non favorisce le pari opportunità.
14
Gli studenti e gli insegnanti che hanno partecipato al torneo
“A suon di parole” dell’a.s. 2010/2011
LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO “L. DA VINCI”
Classe III Scientifico H
Docente: Claudia Dinale (Lettere)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Avancini
Calì
Colombini
Condini
Copa
Corbellini
Martina
Cristina
Linda
Manfredi
Edisnajda
Jacopo
13.
Cozzio
Curzel
Driouache
Dusmet
Giovannini
Marzari
Margherita
Serena
Youssef
Benedetta
Arianna
Delia
19.
14.
15.
16.
17.
18.
20.
21.
22.
23.
24.
Olivieri
Peng
Pezzato
Pisoni
Righetti
Rosa
Andrea
Ji Jian
Letizia
Martina
Serena
Francesco
Soini
Toldo
Tonazzolli
Tumaliuan
Volpini
Zuccatti
Davide
Kevin
Arianna
John Paul
Andrea
Altea
Classe IV Linguistico C
Docente: Stefano Brusciati (Storia e Filosofia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Agosti
Basso
Bazzanella
Bernardi
Bortolotti
Clementi
Gennara
Molinari
Nonaj
Elisa
Giorgia
Jessica
Chiara
Sabrina
Leonardo
Sara
Federica
Angjelina
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
Pacher
Paissan
Paolazzi
Pedrotti
Saltori
Stocchetti
Tezzon
Zanoni
Debora
Maddalena
Manuela
Roberto
Nicola
Francesca
Victoria
Francesca
15
Classe IV S A
Docente: Michele Dossi (Storia e Filosofia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Antonioni
Borzaga
Bottura
D’adamo
Dadula Hernandez
Dalponte
Enderle
Foradori
Franzoi
Luca
Eliana
Chiara
Federica
Alvin
Chiara
Debora
Elena
Irene
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
Koyate
Leveghi
Mazzalai
Mottes
Orempuller
Pontalti
Prati
Tonelli
Zanella
Jenny
Giovanni
Elena
Martina
Mattia
Matteo
Francesca
Gabriele
Fabrizio
Classe IV Scientifico F
Docenti: Elena Bertolini (Lettere), Sandro Bertoni (Storia e Filosofia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Amante
Bisognin
Boldrer
Cianfaro
Don
Faccini
Franceschini
Fruet
Giacomelli
Grossmann
Leonardo
Alessandro
Manuel
Fiorentino Mattia
Iryna
Federica
Carla
Tommaso
Saverio
Valentina
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
Martinelli
Mattivi
Moser
Noldin
Pasquale
Pederiva
Pozza
Pozzatti
Zoccatelli
Marco
Cristina
Emily
Sara
Federica
Nadia
Giulia
Gianluca
Francesca
16
LICEO SCIENTIFICO “G. GALILEI”
Classe III C
Docente: Laura Simeon (Filosofia e Storia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Biotti
Bozzoli
Cima
Costanzi
Dorna
Dalla Palma
Ferrari
Ferrari
Ferri
Franceschini
Giacomoni
Andrea
Michele
Francesco
Isabel
Iacopo
Stefano
Andrea
Davide
Fabio
Niccolò
Pietro
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
Marchesi
Meroni
Ortolani
Pallaoro
Pederiva
Purin
Rizzoli
Santini
Stefani
Zaffi
Zorzi
Raffaele
Cesare
Andrea
Ermanno
Giovanni
Marco
Aluna
Marco
Mirko
Filippo
Cecilia
Classe III G
Docenti: Laura Bonvicini (Filosofia e Storia), Daniela Buratti (Italiano e Latino)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Angeli
Baroni
Bonvecchio
Dellai
Dhudra Muneeba
Donini
Fiamozzi
Franceschini
Franchini
Ghezzer
Silvia
Christian
Fabiola
Fabiana
Zaman
Sara
Sebastiano
Manuel
Carlotta
Nicola
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
Notermans
Paganini
Palmieri
Passerini
Rita Chiara
Scandolari
Vaccari
Vuolo
Webber
Zancanella
Claudia
Mauro
Andrea
Beatrice
Michela
Damiano
Francesca
Giovanni
Serena
Eric
17
Classe IV F
Docente: Francesca Paternolli (Filosofia e Storia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
Andraghetti
Antoniolli
Banal
Beregoi
Biasiolli
Delpero Mamani
Di Tullio
Ferrari
Giacomozzi
Guerra
Lanzinger
Marin
Martin
Martorano
Giulia
Matteo
Anna
Elena
Francesca
Nathayel
Luciana
Alessio
Michela
Filippo
Sofia
Alessandro
Valeria
Luca
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
Oss
Resenterra
Ropelato
Sadler
Salvatori
Scherer
Segata
Serafini
Strikchani
Tommasi
Travaglia
Visintainer
Zambra
Elena
Davide
Chiara
Mattia
Tommaso
Lukas
Steven
Alice
Liridona
Rodolfo
Francesco
Davide
Matteo
Classe IV H
Docenti: Cristina Conci (Italiano e Latino), Laura Simeon (Filosofia e Storia)
Studenti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Bazzanella
Bertuzzi
Carli
Endrizzi
Fanti
Lona
Maines
Marchetti
Marchi
Mascherpa
Merlo
Ridi
Santini
Scalet
Tronche-Macaire
Zanghellini
Monica
Viviana
Sara
Camilla
Sebastiano
Lara
Andrea
Lorenzo
Nicolò
Tobias
Stefano
Alex
Tommaso
Francesca
Emmanuel
Milo
A suon
di parole
15.30|16.30
Saluti di benvenuto
Gianni Santucci, direttore del Dipartimento di Scienze
Giuridiche, Università di Trento
Arduino Salatin, direttore dell’IPRASE
Intervento di apertura
Lucia Maestri, assessore per la Cultura, il turismo e i
giovani, Comune di Trento
Coordina l’incontro
Paolo Sommaggio, docente di filosofia del diritto,
Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università di Trento
torneo di dibattito
argomentativo
Presentazione del progetto A suon di parole
Chiara Tamanini, coordinatrice del progetto per
l’IPRASE
Venerdì
10 giugno 2011
ore 15.30 - 19.00
Struttura e articolazione del progetto A suon
di parole
Letizia Mingardo, borsista presso il Dipartimento di
Scienze Giuridiche, Università di Trento
16.30|18.30
Facoltà di Giurisprudenza
Aula B
Via Verdi n. 53
Trento
Gara finale del torneo di dibattito A suon di
parole
Le classi quarta H del Liceo “G. Galilei” e quarta A
del Liceo “L. da Vinci” si sfideranno sul tema
“Riservare quote di genere favorisce o non favorisce
le pari opportunità”
Iscrizioni
entro giovedì 9 giugno 2011
collegandosi al sito www.iprase.tn.it
18.30|19.00
Premiazioni e conclusione
Marta Dalmaso, assessore all’istruzione e sport,
Provincia Autonoma di Trento
Informazioni
Antonella Fambri, IPRASE del Trentino
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Liceo Scientifico
“G. Galilei”
Comune di Trento
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A suon di parole