a cura di Flavia Montagnini Referente diocesano per la formazione degli idr Il quadro giuridico I PASSI principali dell’EVOLUZIONE della scuola Anni 60’-70’ (diritto allo studio, Decreti Delegati, Programmazione nella scuola media) Anni 80’-90’ (progetti e sperimentazioni nella scuola superiore, istituzione del modulo, Autonomia didattica e organizzativa) Anni 2000-2003 (riordino dei cicli scolastici, parità scolastica, Modifica del Titolo V della Costituzione, Riforma Moratti) L’Autonomia didattica e organizzativa (L . 275/99) Organizzazione del P.O.F (Piano Offerta Formativa) svela l’identità della scuola; caratterizza il profilo dell’insegnante e le sue competenze “mediative”; si connota come il “luogo” del controllo della qualità e dell’attivazione dei feed-back correttivi attraverso le risorse della scuola; pone in collegamento la scuola con le famiglie, gli enti locali, le famiglie, i centri di ricerca, le istituzioni formative, il territorio. L’Autonomia didattica e organizzativa (L . 275/99) Autonomia didattica progettazione di percorsi formativi rispetto della libertà di insegnamento rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie rispetto delle finalità generali del sistema riconoscimento e valorizzazione delle diversità promozione delle potenzialità di ciascuno adozione delle iniziative utili al raggiungimento del successo formativo L’Autonomia didattica e organizzativa (L . 275/99) adozione di forme di flessibilità articolazione modulare del monte ore annuale unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione percorsi didattici individualizzati articolazione modulare di gruppi di alunni programmazione percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale individuazione modalità e criteri di valutazione degli alunni scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici individuazione criteri per il riconoscimento dei crediti e per il recupero dei debiti scolastici riferiti ai percorsi dei singoli alunni (per favorire i passaggi e i rientri, l’integrazione) L’Autonomia didattica e organizzativa (L . 275/99) Autonomia organizzativa adozione di modalità organizzative espressione di libertà progettuale, coerente con gli obiettivi generali e specifici al fine di promuovere e sostenere i processi innovativi e il miglioramento dell'offerta formativa organizzazione flessibile della calendarizzazione e dell’orario complessivo del curricolo ed anche dell’impiego dei docenti L’Autonomia didattica e organizzativa (L . 275/99) Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo mediante la cura di formazione e aggiornamento culturale e professionale del personale innovazione metodologica e disciplinare progettazione formativa e ricerca valutativa ricerca didattica relativamente a tecnologie dell'informazione e della comunicazione scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e i diversi sistemi formativi reti di scuole istituzione di laboratori convenzioni istituzioni, enti, associazioni o agenzie operanti sul territorio Il quadro pedagogico DIRITTO-DOVERE all’ISTRUZIONE e FORMAZIONE COLLABORAZIONE con FAMIGLIA e TERRITORIO SCUOLA come COMUNITA’ EDUCATIVA CENTRALITÁ dell’ALUNNO MEDIAZIONE DIDATTICA e RELAZIONALE del DOCENTE ORGANIZZAZIONE del CURRICOLO Ruolo chiave dell’APPRENDIMENTO L’IRC: disciplina scolastica con finalità educative Alunno IRC Scuola L’IRC è una DISCIPLINA fondata scientificamente (Teologia) che con il suo specifico è OFFERTA (scelta di avvalersi) per contribuire alla CRESCITA INTEGRALE dell’alunno (sapere, saper fare, saper essere, saper vivere con gli altri) Il CURRICOLO di IRC: le DIMENSIONI ESSENZIALI Antropologico-esperienziale L’ALUNNO Portatore delle domande di senso Confessionale L’IRC Risposte offerte dalla tradizione cattolica Mediativa Il DOCENTE Facilitatore- promotore della ricerca attraverso i contenuti della fede cattolica I NUCLEI FONDANTI dell’IRC DIO e l’UOMO ESPERIENZE RELIGIOSE FONTI e LINGUAGGIO IRC GESÚ CRISTO ETICA CRISTIANESIMO e CHIESA nella STORIA La PROFESSIONALITÀ dell’IdR Professionista dell’EDUCAZIONE COMPETENZE Progettuali e valutative Didattiche e disciplinari Relazionali ed educative Uomo di FEDE Idr Mediatore del PROCESSO FORMATIVO Ispirazione e testimonianza cristiana IRC Contesto di APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO Progettazione dell’itinerario Azioni d’aula Riflessione sul processo Le COMPETENZE dell’IdR Progettuali elaborazione percorsi Educative guidare, sostenere, incoraggiare l’alunno nella crescita Relazionali relazione corretta con gli alunni, IRC contesto di apprendimento e di crescita Valutative espressione di un giudizio di valore Didattiche scelta dei modi di attuazione Disciplinari selezione dell’essenziale e del significativo La PROGRAMMAZIONE DIDATTICA è il “PROGRAMMA IN AZIONE” Individuazione e formulazione degli OBIETTIVI Selezione dei CONTENUTI Individuazione e scelta delle STRATEGIE di INTERVENTO Progettazione delle ATTIVITÀ degli ALUNNI e dei DOCENTI Elaborazione delle attività di VERIFICA, VALUTAZIONE e DOCUMENTAZIONE IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO ed APPRENDIMENTO SAPERE Insegnante saper far costruire un sapere Alunno saper costruire un sapere Insegnante insegnare ad apprendere “per tutta la vita”, a saper essere Insegnamento / Apprendimento SAPER ESSERE Alunno imparare “per tutta la vita”, a saper essere Insegnante creare le condizioni per l’apprendimento SAPER FARE Alunno vivere una situazione di apprendimento Un MODELLO per l’IRC: il modello epistemologico-triangolare A CHI (soggetto in apprendimento) CHE COSA (oggetto dell’apprendimento) COME (mediazione culturale) PROGETTARE i PERCORSI di IRC PROGETTAZIONE prefigurazione dell’azione pone al centro il PROCESSO di APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO OBIETTIVI Formativi o educativi Didattici o operativi CONTENUTI Articolati in BLOCCHI Antropologico Biblico-teologico Storico-culturale Dialogico Selezionati secondo i PRINCIPI di Correlazione Gerarchia delle verità Essenzialità Progressività ciclica I CONTENUTI Articolati in BLOCCHI Selezionati secondo i PRINCIPI di Antropologico, per dare Correlazione, per creare la spazio all’esperienza relazione tra domande umane e Biblico-teologico, per riferirsi risposte di fede alle fonti specifiche della Gerarchia delle verità, per tradizione giudaico-cristiana mettere in luce ciò che è Storico-culturale, per importante collocarsi dentro la storia ed il Essenzialità, per preferire gli mondo culturale elementi essenziali della fede Dialogico, per conoscere ed Progressività ciclica, per apprezzare altre “visioni” ed i realizzare un apprendimento valori delle altre religioni che accompagni l’alunno nella crescita Il PRINCIPIO di CORRELAZIONE Il soggetto ALUNNO (esperienze, domande, …) I CONTENUTI dell’IRC Il DATO CRISTIANO (il messaggio biblico/evangelico, la Tradizione della Chiesa, la testimonianza, …) CORRELARE significa METTERE in RELAZIONE l’esperienza di vita dell’alunno con i dati della fede cristiana perché possa comprendere che essa offre orientamenti di vita La MEDIAZIONE DIDATTICA “REGIA EDUCATIVA” Organizzazione del CONTESTO e delle ESPERIENZE di APPRENDIMENTO Scelta di una METODOLOGIA contiene le giustificazioni teoriche che permettono di scegliere e utilizzare le diverse TECNICHE DIDATTICHE o MEDIATORI DIDATTICI in cui si ritrovano i PRINCIPI pedagogici e psicologici che fondano l’AZIONE DIDATTICA costruzione del “clima didattico” efficacia progettualità flessibilità pluralità dell’offerta gradualità I MEDIATORI DIDATTICI E S P E R I E N Z A R E A L T À ATTIVI ICONICI Mediatori Immagini di soglia: esperienza diretta … ANALOGICI SIMBOLICI Role-play giochi di simulazione strumentale efficacia del distanziamento … giocodramma … Lettere numeri segni concetti teorie … R A P P R E S E N T A Z I O N E L’INTERAZIONE VERBALE SCAMBIO COMUNICATIVO tra insegnante ed alunni comportamento accogliente, di accettazione, di apprezzamento, di incoraggiamento La BUONA COMUNICAZIONE continuità L’USO delle DOMANDE semplicità verificare il possesso delle chiarezza conoscenze provocare approfondimenti delle conoscenze favorire l’analisi di un fatto o di un argomento far riflettere La RIFLESSIONE SUI PROCESSI VALUTAZIONE APPRENDIMENTO e INSEGNAMENTO ALUNNO Apprendimento delle conoscenze Acquisizione delle competenze INSEGNANTE Progettazione dell’apprendimento Ruolo educativo AUTOVALUTAZIONE La VALUTAZIONE VALUTARE significa “attribuire valore” o “dichiarare il valore di qualcosa” in funzione di uno scopo. Nella scuola, la valutazione è l’individuazione e ricerca di ciò che ha valore (negli apprendimenti, negli insegnamenti, nell’istituzione) per la formazione della persona. VERIFICARE e VALUTARE verificare è registrare in forma quantitativa il livello dei singoli risultati raggiunti in base agli obiettivi posti misurazione valutare è giudicare in forma qualitativa i cambiamenti ed i progressi fatti rispetto alla situazione iniziale, sulla base di numerose e differenti verifiche apprezzamento Le TIPOLOGIE di VALUTAZIONE L’apprendimento è un processo continuo, perciò la valutazione deve essere continua e rivolta all’allievo La VALUTAZIONE FORMATIVA interviene nei processi in atto per mettere l’alunno nella condizione di riconoscere l’errore o di modificarlo La VALUTAZIONE SOMMATIVA è funzionale alla verifica del raggiungimento dell’obiettivo formativo (conoscenze e abilità) L’AUTOVALUTAZIONE L’OSSERVAZIONE della propria AZIONE di INSEGNAMENTO avendo come riferimento gli INDICATORI della disciplinare relazionale progettuale QUALITÀ dell’INSEGNAMENTO comunicativa valutativa didattica