ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
Questo opuscolo è il frutto del lavoro di tre classi dell’ITIS che
hanno accettato di mettersi in gioco con noi.
Abbiamo voluto raccogliere i pensieri che, a nostro parere sono
più significativi, per rendere visibile il grande servizio che questi
giovani hanno fatto all’associazione e al percorso di integrazione
dei disabili.
Leggendo i vostri temi, mi domandavo:
Cosa può voler dire raccontare il proprio punto di vista…ed ora
ritrovarsi qui, sentire che tutti lo possono leggere?
Qualcuno di voi ha avuto paura di leggere il suo tema, qualcuno
aveva una gran voglia di far sapere il proprio pensiero.. qualcuno
si troverà tra queste pagine, qualcuno no.
Cosa proverete?
Sappiate che pensiamo che tutti abbiate scritto delle belle cose,
chi molto tecniche chi molto personali, noi ne abbiamo scelte
alcune…chissà se abbiamo scelto quelle giuste?!
Grazie per aver pensato.. nulla può essere integrato se prima non
è integrato nella nostra testa, nel nostro pensiero e nel nostro
cuore!
Grazie per averci integrati dentro di voi.
Il Presidente
(Marazzina D. Egidio)
Biella, 27/04/2009
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ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
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ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
Diversità può essere
il colore della pelle,
Nella mia classe c’era un ragazzo di colore
e questo ha fatto sì che ci fossero due gruppi
distinti: il primo gruppo che socializzava, mentre l’altro era un po’ riservato. Il ragazzo nero
subiva ogni giorno degli atteggiamenti di intolleranza. Così giorno dopo giorno si chiudeva
in sé.
Ti racconto..
mi ascolti
ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
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Ti racconto..
mi ascolti
ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
Circa otto anni fa mi trovavo al mercato con mia madre e
mentre passeggiavamo tra la bancarelle incotrammo una famiglia
di pakistani, nei fui subito attratta siccome anch' io arrivo da
quel paese e quindi decisi di conoscerli. Accompagnata da mia
madre mi avvicinai a lo ro, ci presentammo, scambiammo alcune
frasi di circostanza e dopo alcuni minuti ci separammo. Dopo
alcuni minuti di mio silenzio mia mamma mi chiese come mi
sentivo e la mia risposta la sorprese molto perche' le dissi:
che non mi sono riconosciuta in lo ro nonostante fossimo della
stessa nazione, stessa razza, stesso colo re di pelle , io mi
sentivo profondamente diversa da lo ro. Questo e' un piccolo
esempio per dire che anche se si appartiene alla stessa razza,
alla stessa famiglia ci sono e ci saranno sempre delle diversita'.
Basta non aver paura, perche' possono essere un arricchimento per ciascuno di noi.
Ti racconto..
mi ascolti
ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
Mi viene chiesto di esprimere dei pensieri sui diversamente abili, ma essendo io uno di loro dico quello che
penso.
Molte volte mi sento dire che di problemi ne abbiamo
tutti, ma c’è chi ne ha più degli altri. Un sovraccarico di problemi produce ansie che diventano un problema
nel problema. L’ansia paralizza, ti rende ancora più
impedito.
Per me disabile uditivo è ancora molto difficile:
-
capire di avere capacità percettive diverse dagli al
tri
-
comprendere cosa riesco a fare e cosa no, accettare la
mia condizione.
-
Sperimentare la possibilità e le necessità di comuni
care la mia disabilità
-
Trovare soluzioni per arrivare a gestire il problema
-
Elaborare strumenti da utilizzare a seconda delle necessità e
delle situazioni
-
Avere un rapporto vero con gli altri.
In passato i sordi erano anche muti e venivano perciò chiamati
“sordomuti”, ma attraverso una speciale rieducazione terapeutica e lunghi esercizi diventano “sordoparlanti” Io incontro
difficoltà quando mi trovo di fronte a sottigliezze linguistiche
e per me diventano un vero incubo.
Alla sordità si aggiunge il problema della disgrafia, che ostacola la velocità della scrittura e della lettura.
Poiché a nessuno piace passare per minorato, cerco di nascondere il più possibile la menomazione, per esempio approvando
con un cenno del capo anche se ho capito poco, oppure ridendo
per una battuta che non ho capito, solo perché tutti ridono.
Per non essere costretto a rispondere, in certi casi evito la
gente, esattamente come si comportano le persone udenti nei
miei confronti, perché non osano parlarmi, oppure parlano tra
loro velocemente o senza rivolgersi nella mia direzione, ed
anche questo mi eslude dal gruppo.
Per questi motivi, mi manca proprio ciò di cui ho maggiormente
bisogno: il contatto umano, l’occasione di parlare e la possibilità di esprimere i mie sentimenti, in modo che il “handicap”
pesi psicologicamente meno possibile.
Avere una vita quanto più “normale” sentirsi utili e attivi in
questa società così frenetica diventa un sogno.
Ti racconto..
mi ascolti
ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
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soddisfa.
Io penso che gli incontri con la
psicologa non servono a niente perché il mondo gira così e continuerà
sempre così e secondo me non ci
sarà mai una soluzione al problema.
ASSOCIAZIONE
“DOPO DI NOI“
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