Educazione Affettiva e Sessuale
Candidata ASP: Paola Boscato
Classe:
III B
Sm:
Chiasso
ASP FP-SM 2008/09
Percorso didattico di Scienze Naturali
Riflessioni iniziali
Che cosa insegno: perché questo sapere per questi allievi?
Quella dell’educazione affettiva e sessuale riveste un ruolo fondamentale per gli allievi, perché
permette agli studenti in età adolescenziale di acquisire una nuova consapevolezza sia riguardo alla
sfera emozionale, sia riguardo alla conoscenza e consapevolezza del proprio corpo. Si tratta, inoltre,
di aiutare i giovani a conoscere e riconoscere i vari aspetti della sessualità, attraverso un approccio
che permetta l’acquisizione del rispetto di sé e dell’altro, della responsabilità delle proprie azioni,
della capacità di prendere decisioni in modo autonomo, e più in generale ad avere un atteggiamento
positivo e critico, non precostituito, nei confronti della sessualità.
Come si inserisce nella programmazione del docente di pratica professionale?
Quella dell’educazione sessuale si inserisce nella normale programmazione della classe terza
(L’uomo e la salute). Oltre ad affrontare lo studio del corpo umano dal punto di vista della relazione
con l’ambiente (in particolare interno) e dell’alimentazione, si approfondisce la tematica della
riproduzione (sessualità).
A chi si rivolge il mio intervento (caratteristiche e capacità degli allievi)?
La III B è una classe composta da 21 alunni. Nel corso di una parte della pratica professionale del
primo anno ho potuto constatare come al suo interno il gruppo classe è molto eterogeneo, sia per
capacità, comportamenti che per atteggiamenti ed interesse per le attività proposte. In particolare un
gruppo di alunni e alunne si è dimostrato spesso disinteressato, deconcentrato e poco partecipe. Per
contro un altro gruppo di allievi si è dimostrato molto attivo.
Quali le scelte metodologiche di fondo?
Le scelte metodologiche di fondo avranno lo scopo di attivare gli alunni per renderli partecipi e
attori delle lezioni: lavori a gruppi misti, individuali, a grande gruppo, riflessioni e discussioni
saranno il motore delle lezioni.
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Percorso didattico di Scienze Naturali
Pianificazione dell’itinerario
Le prime due lezioni sono state molto importanti per me: all’inizio raccolto le conoscenze iniziali
della classe riguardo al sapere e ho verificato gli atteggiamenti che riguardano il saper fare e il saper
essere degli allievi. Grazie a queste lezioni iniziali ho potuto pianificare meglio l’itinerario e ho già
definito gli obiettivi partendo dalle esigenze degli alunni.
La definizione degli obiettivi:
Ho quindi potuto stabilire gli obiettivi dell’itinerario, partendo dalla lettura delle domande degli
allievi sul tema dell’affettività e del sesso. Avevo infatti notato in classe una certa resistenza e
freddezza. Sono arrivata a concludere che l’unica soluzione era partire dagli allievi, dalle loro
esigenze e aspettative. Quello che vorrei che gli alunni raggiungano è, sia una maggiore
consapevolezza e conoscenza del proprio corpo (anatomia, fisiologia), sia il rispetto di se stessi e
degli altri (saper relazionarsi). Un obiettivo importante è poter trasmettere un sapere riutilizzabile.
E’ mia intenzione non distinguere in parti separate l’affettività e il sapere anatomico o fisiologico,
ma di affrontare entrambi i momenti in parallelo.
Sequenza delle lezioni:
Per lo svolgimento del mio itinerario ho utilizzato 6 lezioni.
Lezione
Argomento
1. ora
Analizzare le
riflessioni sulla pubertà
Prima
2. ora
Conoscere i
prerequisiti degli
allievi sull’altro sesso
1. ora
Presentazione del
lavoro di gruppo e
discussione plenaria
Seconda
2. ora
Utilizzare la scatola
delle lettere per le
domande degli allievi
per fissare gli obiettivi
1. ora
Scheda con le domande
Terza
3
Ruolo allievi
Ruolo docente
Sono attivi
Risorsa
Partecipano alla
discussione
Indirizza se
necessario
Lavorano in gruppo
Presentano il lavoro
di gruppo
Sono attivi nella
discussione
Scrivono le loro
domande
sull’affettività e il
sesso vicini alle
loro esigenze
Leggono le
domande
Consegna della scheda
con gli obiettivi del
percorso partendo dalle
loro esigenze
Leggono la scheda
con gli obiettivi
2. ora
Anatomia
(partire dalle loro
conoscenze e stimolare
nuovo sapere)
Utilizzo del beamer per
discussione a grande
gruppo
Sono attivi
Partecipano
Materiali
Forme sociali
Riflessioni dei
ragazzi sulla pubertà
1. ora
Lavoro individuale di
riflessione e a grande
gruppo
Fogli A3
Scatola delle lettere
Monitora la classe
Lavoro dei gruppi
Indirizza se
necessario
Scatola delle lettere
2. ora
Lavoro di gruppo
Presentazione dei
gruppi e discussione
plenaria
Riflessione
individuale
Orienta
Schede
Risorsa
Beamer
Lavoro individuale di
riflessione
Lavoro a grande
gruppo
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Percorso didattico di Scienze Naturali
1. ora
Gioco sull’anatomia
tramite carte
Quarta
2. ora
Introduzione fisiologia
preparo un PowerPoint
oppure
un lavoro a gruppi
guidato??
1. ora
Contraccezione e
malattie sessuali
Far riflettere su alcune
lettere di giovani
adolescenti per
introdurre la
contraccezione e
l’essere consapevoli
Quinta
Partecipano al
gioco
Orienta
Carte gioco
Risorsa
Lavagna blu
Si attivano nel
lavoro di gruppo?
Lavoro a grande
gruppo
Scheda-guida per
lavoro di gruppo?
Sono attivi
Indirizza
Lavagna
Partecipano alla
discussione
Orienta
Preservativi e pillola
Partecipa
Scheda malattie
Indirizza
Palloncini
Lavoro a grande
gruppo
Lavoro di gruppo
Chiedere a loro come
farebbero per evitare
una gravidanza
2. ora
Presentare preservativi,
pillola
e il Safer sex
Scheda con malattie
sessuali
1. ora
Il rispetto:
verso gli altri, se stessi;
immagini di donne e
pubblicità
Partecipano
Foto giornali
Lavagna
Sesta
I pregiudizi:
uomo-donna
omosessualeeterosessuale
far scrivere sui
palloncini e farli
scoppiare
La prima volta:
drammatizzare una
storia
Valutazione:
La scelta di fondo è quella di fare sia diverse valutazioni formative con raccolta dati durante il
percorso, dunque in itinere, per verificare il raggiungimento dei criteri di sapere, saper essere e
saper fare sia una valutazione sommativa finale.
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Percorso didattico di Scienze Naturali
Prima Lezione
Descrizione:
Il mio DPP L. Cairoli, qualche giorno prima della mia prima lezione, mi aveva consegnato dei
foglietti su cui i ragazzi avevano riportato le loro riflessioni sulla pubertà, dopo la lettura di due
brevi testi e un film: “Mignon è partita” della regista Francesca Archibugi. Dopo aver trascritto in
un elenco le riflessioni degli allievi, durante la prima ora di lezione ho consegnato a tutti l’elenco e
ho coinvolto la classe nella ricerca delle parole chiave che colpivano maggiormente la loro
attenzione. Abbiamo riflettuto insieme su queste parole e ho chiesto di proporre un possibile
riordino delle stesse. L’obiettivo era quello di far capire alla classe che dell’adolescenza fanno parte
sia cambiamenti nella sfera emotiva, sia cambiamenti fisiologici del corpo. Durante la discussione
plenaria e il riordino delle parole-chiave, spontaneamente gli allievi hanno riorganizzato il tutto in
due possibili categorie: cambiamenti nelle emozioni e nel corpo. Ho anche introdotto una cassettina
delle lettere per le domande anonime degli alunni. Nella seconda ora i ragazzi hanno iniziato un
lavoro di gruppo sulla conoscenza dell’altro sesso: ho consegnato la scheda di lavoro in cui
richiedevo a gruppi omogenei (soli alunni, solo alunne) di produrre un cartellone dimostrativo su
quello che ritenevano fosse cambiato, rispetto a 3 anni fa, nel corpo e nei pensieri dell’altro sesso.
L’obiettivo era quello di partire dalle loro percezioni per approfondire le loro conoscenze.
Obiettivi:
Sapere:
capire che nell’adolescenza avvengono sia cambiamenti fisiologici del corpo, sia
della sfera del sentire (pensieri, emozioni, comportamenti).
Saper fare:
saper esprimere i cambiamenti che avvengono nell’altro sesso.
Saper essere: saper lavorare in gruppo, capire che vi è un differente modo di pensare tra ragazze e
ragazzi.
Commenti personali:
Ho notato che la classe ha fatto fatica a capire cosa fosse “una parola-chiave”: credo, infatti, che
molti non sapessero esattamente neanche cosa fosse, la prossima volta devo ricordarmene. Tutti
sono stati molto interessati alle riflessioni degli altri: quando ho consegnato i fogli erano attenti e
incuriositi. Mi dispiace che la cassettina delle lettere non è stata utilizzata; spero lo sarà nelle
prossime lezioni. Ho notato una certa resistenza e freddezza nella classe a parlare di questi
argomenti: devo cercare il modo di coinvolgerli e renderli sereni. Soprattutto una ragazza, S., si è
dimostrata insofferente alla lezione ed è uscita senza il mio permesso dall’aula. La docente di
sostegno pedagogico (M. Ramadan) mi ha spiegato che ha una situazione a casa difficile e che
parlare di sentimenti o sesso è per lei difficile anche se sicuramente le interessa molto. Avrò senza
altro un’attenzione particolare per lei in futuro. Nella seconda ora ho visto molto più entusiasmo
quando ho presentato il lavoro che i gruppi avrebbero dovuto fare, ma anche imbarazzo in alcuni
alunni, soprattutto in due o tre: vedremo nella prossima lezione. Ho intenzione di dare loro un
questionario finale, da far compilare a casa, che possa servire sia a loro che a me per le mie
riflessioni e per comprendere meglio cosa apprendono ai ragazzi.
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Seconda lezione
Descrizione:
In questa seconda lezione ho proseguito il lavoro di gruppo, a cui è seguita la presentazione e una
discussione plenaria, che è stata sfruttata per mettere in evidenza la visione che i ragazzi hanno
delle ragazze e viceversa e la determinazione dei caratteri sessuali secondari. A fine lavoro ho dato
una scheda di autovalutazione ad ogni gruppo per permettere un’attività di metacognizione sul
lavoro del proprio gruppo. Nella seconda ora ho riordinato insieme alla classe i cambiamenti
fisiologici del corpo e della sfera del sentire. L’obiettivo principale è stato quello di determinare
insieme a loro gli argomenti e gli obiettivi del nostro itinerario, per renderli più interessati e vicini
alle loro esigenze. Per far questo, ho esplicitato alla classe l’obiettivo della lezione e ho ricordato
anche la possibilità di usare la “cassetta per le lettere”. Ho dato così del tempo per scrivere le
domande dalle quali avrei nelle prossime lezioni esplicitato gli argomenti da trattare con loro. A
fine lezione, ho consegnato a tutti la valutazione della lezione.
Obiettivi:
Sapere:
capire che vi è un differente modo di pensare tra ragazze e ragazzi, riconoscere i
caratteri sessuali secondari.
Saper fare:
saper esprimere i cambiamenti che avvengono nell’altro sesso, rispettare una
consegna.
Saper essere: saper lavorare in gruppo, saper esprimere le proprie esigenze.
Commenti personali:
Rispetto alla prima lezione, ho visto il clima di classe cambiare ed essere più sereno. Le
presentazioni sono state ricche di spunti e hanno stimolato la discussione. Anche un gruppetto di
alunne che si dimostra di solito poco attivo ha lavorato con interesse al cartellone: durante la pausa
S. ha portato in classe perfino un suo “amico” (si tenevano per mano) per far vedere “il suo
cartellone”. La cassettina delle lettere questa volta è piena di domande!! Sono contenta, soprattutto
perché avendo poche lezioni, ho voluto coinvolgere la classe nella scelta degli argomenti, sia del
sapere, del saper fare che del saper essere: sono curiosa di aprire e leggere le domande… S. ha
“imbucato tante domande”.
Commenti della classe:
Si parla di cose interessanti.
Mi interessava l’argomento.
Mi ha permesso di capire.
Mi ha permesso di imparare molte cose interessanti e utili e sapere durante la nostra vita la nostra fase di
crescita, mi ha permesso di imparare molte cose interessanti.
Approfondire il corpo femminile.
Mi è piaciuto perché con queste lezioni impariamo delle cose che credo si metteranno in pratica più tardi.
Perché ho potuto imparare nuove cose e si rideva, comprendere i cambiamenti del corpo. Imparare cose
nuove sulle sensazioni ma l’anatomia la so già in parte.
Si è trattato di un argomento che provoca un po’ di vergogna, pensavo di conoscere nuove cose.
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Allegati: alcuni esempi di valutazione della lezione:
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Lavoro dei gruppi: i primi due sono delle ragazze e gli ultimi due dei ragazzi
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Terza lezione
Descrizione:
In questa terza lezione ho avuto a disposizione per continuare il lavoro la prima ora e parte della
seconda un quanto negli ultimi trenta minuti il docente titolare ha riconsegnato e corretto il compito
sull’apparato circolatorio del giovedì precedente. Gli obiettivi di questa lezione erano molteplici:
introdurre l’anatomia e far riflettere sul significato delle parole che usiamo nelle scienze naturali.
Nella prima ora, ho riconsegnato agli alunni, le schede con le domande poste nella scatola, una
scheda di strutturazione dell’itinerario che, come concordato, partiva dalle loro esigenze e una
scheda di riepilogo sulla discussione della lezione precedente. Abbiamo effettuato un brainstorming
alla lavagna sulle parole “pene” e “vagina”, partendo da una domanda posta nella scatola dove
compariva la parola “cazzo”, per riflettere insieme sulla necessità di usare una terminologia corretta
ai fini del rispetto reciproco e della correttezza scientifica. Ai ragazzi poi ho distribuito un’altra
scheda che riportava i disegni del pene e della vagina fatti sui loro cartelloni e ho chiesto di
osservare e dare un loro parere rispetto a quelli anatomici che si trovano nei libri di testo. Nella
scheda erano riportati inoltre alcune riflessioni sulle dimensioni del pene e del seno che possono
causare negli adolescenti un senso di vergogna o inadeguatezza nel confronto con gli altri: ne è nata
una discussione interessante che ha coinvolto soprattutto le alunne. Nella seconda ora ho distribuito
a tutti una scheda rappresentante l’apparato maschile e femminile senza la terminologia e ho
richiesto individualmente di scrivere i nomi delle parti anatomiche che già conoscevano. Dopo
questa fase, ho distribuito un foglio con alcuni termini per aiutarli e infine, per mezzo del beamer,
ho proiettato gli apparati maschile e femminile e tramite il dialogo con tutta la classe ho mostrato
loro le varie parti e la loro denominazione.
Obiettivi:
Sapere:
conoscere l’anatomia e le parti degli apparati sessuali maschili e femminili.
Saper fare:
saper riutilizzare i lavori passati per rielaborare un nuovo sapere.
Saper essere: saper discutere con serenità e serietà argomenti con implicazioni affettive.
Commenti personali:
Sono contenta di come la classe ha reagito in questa terza lezione: durante il brainstorming gli
alunni hanno partecipato ed erano proprio loro a dirmi che è giusto usare una corretta terminologia;
anche quando si è discusso delle dimensioni del pene e del seno ho visto molto coinvolgimento:
meno i ragazzi. Sono più restii a parlare: quando si è parlato delle dimensioni del pene, in termini di
poca importanza quando si fa l’amore e spesso della non conoscenza delle dimensioni medie e
dunque di un senso di inadeguatezza assolutamente non fondato, nessun ragazzo voleva dare un
parere sulle dimensioni medie. Sono consapevole che va a toccare la sensibilità e l’intimo delle
persone e dunque non li ho forzati, mentre le alunne: «25cm, 18cm…» e i ragazzi mi guardavano e
uno di loro: «quali sono?!». Sulle dimensioni del seno è nato anche lì un dibattito interessante, le
ragazze mi hanno confermato che “lo vorrebbero più grosso” perché: «i maschi così le guardano di
più, soprattutto al mare» e i ragazzi le guardavano e alcuni: «non è vero» altri ridevano
confermando la teoria del seno grande, dunque più belle. Abbiamo riflettuto insieme sull’unicità
delle persone, del sentirsi bene con se stessi e di non badare alle mode.
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Il lavoro individuale e il controllo insieme con la proiezione degli apparati sessuali è andato bene:
anche in questa fase erano interessati, soprattutto quando si è parlato di alcune parti anatomiche
come l’imene e il clitoride, con l’apporto del docente titolare abbiamo parlato della verginità e
risposto ad alcune domande riguardanti la masturbazione femminile e maschile.
Commenti della classe:
Mi interessa l’argomento e riesco a stare attento.
E’ stato molto interessante e ho capito molto sull’apparato.
Mi ha permesso di imparare nuovi significati che non conoscevo.
C’erano delle cose che non conoscevo e che ho potuto apprendere, osservazione: molti dei miei compagni
ridevano per l’imbarazzo della lezione.
La lezione mi ha interessato perché era un argomento curioso e mi ha interessato, mi ha permesso di capire
di più alcune cose che prima non sapevo e di togliermi dei dubbi.
Ho imparato nuove cose.
Si mi ha interessato è perché ho potuto arricchire le mie conoscenze in questo ambito, mi ha permesso di
approfondire l’argomento cioè di conoscere nuove parti dell’apparato riproduttore maschile e di quello
femminile, mi è piaciuta molto la lezione e le uniche cose che non andavano bene l’ho scritte nelle
osservazioni: ogni tanto l’insegnate che spiegava andava troppo veloce nel farci vedere che nome viene
usato per quella parte e in questo modo restavamo indietro e si creava tutto un caos.
La lezione mi ha interessato perché ho imparato nuovi organi che prima non conoscevo, mi ha permesso di
apprendere di più l’argomento.
La lezione mi ha permesso di conoscere nuove parti del corpo e di scoprire nuove parti del corpo, volevo
dire che se ci fossero dei modellini magari si capirebbe meglio.
La lezione mi ha interessato perché ho scoperto nuove cose, mi ha permesso di imparare nuove cose, è stato
molto interessante.
Ho scoperto nuove cose, mi ha permesso di sapere più cose di quelle che già sapevo, la lezione mi ha
interessato. (Allegati disponibili)
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Quarta lezione
Descrizione:
A inizio lezione ho spiegato ai ragazzi cosa volesse dire valutazione formativa e dopo ne ho fatta
una sulla conoscenza dell’anatomia. La lezione è continuata riconsegnando una scheda di riepilogo
sull’anatomia alla quale ho aggiunto delle considerazioni sulla “prima volta” sia al maschile sia al
femminile, dal quale è partito un dibattito sulla verginità e “la prima volta”. La lezione è proseguita
con un gioco che avevo preparato sull’anatomia (Gioco sull’anatomia): tramite dei cartellini-indizio
ho proposto agli alunni dapprima di leggere individualmente i cartellini e 10 minuti dopo di iniziare
il “gioco”. L’obiettivo era di stimolare gli alunni nella conoscenza dell’anatomia dopo aver visto
solo i nomi e non le funzioni degli apparati: quando un alunno capiva la funzione di un organo e lo
ricollegava al nome corrispondente si alzava e appuntava il cartellino sugli apparati maschile o
femminile che avevo preparato in A3 sulla lavagna feltro. Nella seconda ora ho preparato un lavoro
a gruppi misti sulla fisiologia. Agli alunni è stato consegnato l’opuscolo “La vita nasce dalla vita” e,
a gruppi di 5 agevola cui composizione era stata stabilita con il docente titolare, ho proposto un
lavoro nel quale avrebbero dovuto scrivere sinteticamente una pagina del loro classificatore su uno
dei seguenti argomenti: ciclo mestruale, gravidanza, coito, spermatozoi e ovulo, fecondazione. Gli
allievi avevano a disposizione una scheda contenente domande guida che io e il docente titolare
avevamo concordato e altri libri. Nella consegna era indicato di parlare anche di emozioni e apporti
personali da aggiungere alla scheda.
Obiettivi:
Sapere:
conoscere l’anatomia sotto l’aspetto funzionale e la fisiologia degli apparati
femminili e maschili.
Saper fare:
saper produrre in gruppo, seguendo delle indicazioni, un prodotto conforme alle
consegne.
Saper essere: saper lavorare in gruppo, saper rispettare gli altri.
Commenti personali:
Durante la prima ora di lezione, quando abbiamo affrontato il discorso sulla “prima volta”, i ragazzi
erano imbarazzati ma molto coinvolti, questo perché va a toccare sicuramente un argomento che li
interessa alla loro età. L’alunna S. in particolare è intervenuta dicendo che anche se si aspetta più
tempo, con baci e carezze, «non è vero che fa meno male! » Presa alla sprovvista ho risposto che
baciandosi e accarezzandosi si permette una migliore lubrificazione della vagina per accogliere il
pene: questa parola ha fatto ridere tutta la classe con commenti del tipo: «Prego, prego si accomodi»
…. devo assolutamente stare più attenta alle parole!! Il gioco di ruolo è andato bene, ho dovuto
richiamare qualche volta un gruppo di ragazzi per attivarli, per il resto il gioco credo sia piaciuto:
anche Damiano,il mio collega di pratica professionale che era presente alla lezione, e il docente
titolare mi hanno detto che secondo loro era andato più che bene. Ho dovuto tenere il ritmo alto e
una massima attenzione verso classe per raggiungere il corretto svolgimento della lezione e devo
dire che ero un po’ stanca quando tutto è finito. Nell’ora successiva il lavoro a gruppi misti è
piaciuto, i ragazzi si sono attivati ed erano contenti di lavorare in questo modo. Io, Damiano e il
docente titolare giravamo nei gruppi, nel caso avessero bisogno di qualcosa: devo ammettere che su
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5 gruppi 3 hanno lavorato con più impegno, 2 gruppi invece si sono persi in chiacchiere non
rispettando le consegne, nonostante il nostro monitoraggio.
Mi sono interrogata molto su come affrontare la fisiologia in classe, avevo preparato anche un
PowerPoint dove avrei spiegato Io, tutto. Una discussione preliminare con il docente titolare mi ha
però rinfrancata sul lavoro di gruppo, che pensavo troppo dispendioso in termini di tempo anche se
più coinvolgente per loro.
Commenti dei ragazzi:
Mi ha per permesso di imparare nuove cose.
La lezione mi ha permesso di conoscere di più sulla sessualità, mi ha permesso di comprendere argomenti
che non mi erano tanto in chiaro, di saperne di più sulla sessualità. Volevo dire che non ho suggerimenti da
dare. Per me la lezione era bella e l’insegnante è stata capace di farci capire fino in fondo il tema della
lezione. Brava!!
Mi ha permesso d’imparare ciò che non sapevo. Farmi capire quanto avevo studiato cioè, non abbastanza.
Perché è stata bella. Mi ha permesso di capire più cose!
È stato interessante perché ho imparato delle cose mi serviranno in futuro. Mi ha permesso di imparare
nuove cose.
La lezione mi ha interessato perché abbiamo svolto delle ricerche che presenteremo mi ha fatto scoprire
nuove cose.
La lezione mi ha permesso di imparare nuove cose.
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Gioco sull’anatomia:
Esempio di valutazione formativa: scrivere qual era l’argomento della lezione precedente e tre
termini inerenti all’anatomia femminile e maschile. Tempo a disposizione: 3 minuti a inizio lezione:
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Quinta lezione
Descrizione:
Durante la prima ora di lezione, ho concesso circa venti minuti di tempo ai tre gruppi che non
avevano ancora terminato il lavoro di gruppo della scorsa lezione, mentre gli altri due gruppi, che
avevano già pronta la scheda si preparavano per la presentazione alla classe. La prima ora è
terminata con la presentazione del primo gruppo sull’argomento “fecondazione”, (ho proiettato con
il beamer la scheda in modo tale che tutti potessero leggere) e con la valutazione della loro
produzione da parte degli altri gruppi e nostra (io e il docente titolare). Nella seconda ora ho
aggiunto alcune osservazioni sulla presentazione avvenuta e fatto qualche puntualizzazione, alla
quale è seguita una discussione con tutta la classe. Vi è stata quindi, con la stessa modalità, la
presentazione di un secondo gruppo sull’argomento delle “mestruazioni”; anche in questo caso,
dopo la valutazione, è seguito un momento importante di discussione sia sulla presentazione che su
alcune puntualizzazioni ed informazioni fatte dalla sottoscritta.
Obiettivi:
Sapere:
Saper fare:
la fisiologia relativa alle mestruazioni e la fecondazione.
saper produrre in gruppo, seguendo delle indicazioni, un prodotto conforme alle
consegne.
Saper essere: saper lavorare in gruppo, saper rispettare gli altri e le loro opinioni.
Commenti personali:
La classe ha interagito bene con me e con il docente titolare durante tutta la lezione: le discussioni
seguite alla presentazione hanno fatto emergere molte domande negli alunni: come fanno a nascere i
gemelli, perché le mestruazioni si “bloccano” in acqua, che cos’è la sterilità, ecc. Durante la
presentazione del ciclo mestruale tutti erano attenti e quando ho spiegato il ruolo degli ormoni con il
modello dei portatori (vedi allegato pag. 25), i ragazzi hanno subito capito lo schema che ho
proposto, ricollegandolo a questo nuovo argomento. Devo dire che non mi aspettavo così tanto
interesse e la seconda ora è passata velocemente senza nemmeno accorgermene. Sono contenta,
nonostante il rammarico di non avere avuto tutto il tempo che avrei voluto, che l’alunna S. ha
lavorato con impegno con il suo gruppo e si è dimostrata attenta e interessata alle lezioni. Tre alunni
mi hanno chiesto di portare i preservativi per la prossima lezione, sono molto incuriositi ed
interessati al riguardo: andrò in un grande magazzino a comprarli!!
Commenti dei ragazzi:
Mi ha permesso di imparare nuove cose.
La lezione mi ha interessato si molto! Perché soprattutto quando abbiamo parlato dei gemelli siamesi, mi ha
permesso di apprendere cose che non sapevo.
Mi è piaciuto l’argomento ed è stato spiegato bene, mi ha per messo di capire meglio.
So più cose del mio organismo, mi ha permesso di capire.
Mi ha permesso di capire molte cose.
Mi ha fatto capire argomenti che non mi erano ancora chiari, mi è piaciuto tanto la lezione:Brava!!
Ho scoperto cose nuove.
E’ stato interessante.
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Esempio di autovalutazione:
Esempio di presentazione :
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Percorso didattico di Scienze Naturali
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Sesta lezione
Descrizione:
Durante le due ore di lezione, i tre rimanenti gruppi hanno presentato il loro lavoro di gruppo al
resto della classe. Ad ogni presentazione è seguita sia una discussione sulle tematiche trattate dai
gruppi e altre tematiche sollevate sia dai ragazzi, sia dalle puntualizzazioni sui vari argomenti.
Obiettivi:
Sapere:
la fisiologia della gravidanza, del coito e delle cellule protagoniste (ovulo e
spermatozoo).
Saper fare:
saper produrre in gruppo, seguendo delle indicazioni, un prodotto conforme alle
consegne.
Saper essere: saper lavorare in gruppo, saper rispettare gli altri e le loro opinioni.
Commenti personali:
Oggi avevo programmato di far presentare nella prima ora i tre gruppi e la seconda ora di introdurre
tutta la parte della contraccezione e delle malattie sessualmente trasmissibili. Mi sono resa conto di
come, soprattutto quando si affronta l’educazione sessuale, sia molto difficile poter programmare
come andrà una lezione o programmare una lezione solo sul rispetto o solo per un determinato
argomento. Come si può frenare una continua richiesta di spiegazioni o la necessità, proprio in quel
momento, di affrontare discorsi delicati che si vorrebbero preparare in una lezione ad hoc? Non
credo sia possibile dire: «oggi del rispetto non ne parliamo» oppure: «non possiamo parlare del
piacere femminile, dell’erotismo, delle prostitute, della differenza tra sesso e amore, dei lubrificanti,
del colore degli occhi perché oggi stiamo parlando della gravidanza»!!. La scoperta piacevole di
queste ultime lezioni è che i ragazzi adesso sono veramente dentro l’argomento e fanno delle
domande che prima non osavano fare ad alta voce (usavano la scatola). Anche S. lavora bene, fa
domande, ha fatto la presentazione del lavoro del proprio gruppo e mi saluta sorridendo quando mi
incontra nel corridoio. Peccato che la prossima sia l’ultima lezione …
Commenti dei ragazzi:
L’argomento è stato spiegato bene e mi ha permesso di capire meglio.
Mi è piaciuto.
“Faccine” sorridenti.
Mi ha permesso di frequentare nuovi emozioni ci aiuteranno nella nostra vita.
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Presentazione di un gruppo:
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Percorso didattico di Scienze Naturali
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Settima lezione
Descrizione:
Durante i primi cinque minuti della lezione ho svolto una verifica formativa alla classe. La lezione è
continuata con l’introduzione della contraccezione, che si è svolta nel modo seguente: gli allievi
dovevano commentare una vignetta su una giovane coppia che decideva di fare l’amore, per la
prima volta, ma senza precauzione. Ne è nata una discussione sul sesso responsabile (la classe mi è
sembrata compatta sulla necessità di usare un metodo contraccettivo per evitare un’eventuale
gravidanza e/o malattie sessualmente trasmissibili) e sulla prima volta, sulla quale hanno esposto
varie opinioni. La lezione è proseguita parlando del SAFER SEX e delle caratteristiche del sesso
orale ed anale. Ciò ci ha dato lo spunto per parlare dell’omosessualità e della bisessualità. Finita la
discussione ho introdotto il preservativo e la pillola, chiedendo alla classe, in base a quanto fatto, se
erano in grado di capirne il funzionamento. La lezione è continuata, spiegandone il senso,
chiedendo a qualcuno se si sentiva di provare a mettere un preservativo su un manico di uno
sturalavandini: 6 alunni (3 allievi e 3 allievi) hanno provato e hanno condiviso l’esperienza con tutta
la classe. Nella seconda ora abbiamo ripreso il discorso sulla contraccezione parlando della pillola
(e chiarendo che non protegge dell’Aids o dalle altre malattie sessualmente trasmissibili), della
pillola del giorno e di altri metodi anticoncezionali (spirale, condom femminile, spermicidi con
diaframma). Ho parlato dei Centri di pianificazione familiare e del loro ruolo in caso di necessità di
informazioni o assistenza per casi più urgenti (rottura del preservativo, assistenza psicologica in
caso di sospetta gravidanza e se si desidera assistenza giuridica, ecc ...). Dall’affermazione di un
alunno è nato un dibattito sull’aborto molto sentito dagli alunni e prima della fine dell’ora ho
introdotto la scheda con le malattie sessualmente trasmissibili.
Obiettivi:
Sapere:
la contraccezione e le malattie sessualmente trasmissibili.
Saper fare:
saper come usare la pillola e il preservativo, sapere dove rivolgersi in caso di
bisogno.
Saper essere: saper dibattere, nel rispetto reciproco, di argomenti importanti come: aborto,
omosessualità, la prima volta.
Commenti personali:
C’è stato un grande interesse da parte dei ragazzi nelle due ore di lezione: alcuni dibattiti
importanti, come nel caso dell’aborto o sull’omosessualità, hanno caratterizzato la lezione con una
grande partecipazione degli allievi: non è stato facile gestire in modo neutrale le discussioni ma è
quello che ho cercato di fare, aiutata anche dal docente titolare. Sono rimasta colpita
dall’affermazione di un alunno (Ch.) riguardo alla possibilità di rimanere incinta quando si fa
l’amore senza l’uso del profilattico : «tanto se rimane incinta a me non mi interessa, è lei che lo è,
non io». Questa asserzione è stata lo spunto per parlare della responsabilità delle proprie azioni e
del rispetto. Probabilmente sarebbe stato opportuno, nella lezione seguente, di approfondire di più il
discorso “sesso e amore” perché l’affermazione dell’alunno (Ch.) non va di certo in questa
direzione. Un momento polarizzante è stato quando ho chiesto se qualcuno volesse provare a
mettere il preservativo sul manico dello sturalavandini: erano entusiasti: «è una settimana che
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aspettiamo ...», oppure F., un’allieva: «io, io, ma davvero si può aiutare a metterlo come preliminare
... che figata ...».
Ho detto al docente titolare che probabilmente qualcuno aveva preso dalla scatola alcuni
preservativi (erano 10, ne mancavano 4), lui mi ha risposto: «è sempre così ogni anno, non
preoccuparti». Infine un’ombra: a ricreazione mi sono accorta che un alunno (L.) era silenzioso, mi
sono avvicinata e gli ho chiesto se stava male e lui: «per fortuna che oggi è l’ultima lezione sul
sesso». Chiedendo il motivo della sua affermazione mi ha detto: «no, perché sa è una cosa che non
ho detto mai a nessuno, ma non riguarda me però, un mio amico ..., mi è tornato in mente,
comunque sarebbe opportuno che iniziassero molto tempo prima a farci educazione sessuale, in
seconda, poi diventa tardi, non dica niente a nessuno però, grazie». Per me questa è stata
l’esperienza più importante di tutto l’itinerario e di tutta la pratica di quest’anno.
Valutazione
formativa:
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Bilancio conclusivo
Congruenza tra quanto programmato e quanto eseguito:
Non c’è stata una grande congruenza tra quanto programmato e la singola lezione o almeno non
completamente; gli obiettivi fondamentali credo però siano stati raggiunti. Il fattore tempo ha
giocato un ruolo determinante, pur iniziando il mio itinerario a fine gennaio non ho svolto
completamente tutto quello che avevo preparato per gli allievi. L’accortezza di non dedicare come
un blocco unico parte delle lezioni sull’affettività e parte sull’anatomia - fisiologia, mi ha permesso
di affrontare comunque più tematiche anche quando si parlava degli aspetti più “tecnici” della
sessualità.
Mi sono resa conto di quanto sia complesso poter programmare le lezioni su questa tematica e come
in una stessa lezione possano emergere insieme tanti aspetti, tante facce nascoste, tanti interrogativi
e domande.
Raggiungimento degli obiettivi prefissati:
Gli obiettivi erano stati prefissati considerando le esigenze e le aspettative che gli alunni avevano
espresso su mia richiesta con le loro domande nella scatola. I motivi di questa scelta sono stati
molteplici: l’itinerario riguarda una tematica, quella della sessualità che è estremamente complessa
sia perché va a toccare le corde più intime di una persona sia per la completezza e le innumerevoli
informazioni che richiede. Partire dagli alunni, dalle loro esigenze è stata una guida per me, per
sviluppare lezioni coerenti alle loro effettive esigenze e un modo di pianificare un itinerario che
fosse completo considerando il fattore tempo. In realtà dalle loro domande sono uscite una
moltitudine di argomenti che spaziavano dall’affettività (prima volta) a domande più sul sapere e
questo ha comportato una mia elaborazione delle tematiche da svolgere. Ho raggiunto gli obiettivi
prefissati? Bella domanda: uno degli obiettivi principali per me era quello di dare delle informazioni
che potessero essere di utilità per loro in futuro, un sapere rinvestibile nella nostra società, in
momenti di difficoltà o per vivere con più serenità e rispetto, momenti importanti della vita di una
persona. Dalla lettura dei feedback a fine lezione credo che molti dei messaggi siano arrivati. La
mia soddisfazione maggiore sarebbe che, tra qualche anno, le mie lezioni possano essere per loro
una guida nelle scelte consapevoli.
Adeguatezza delle scelte didattiche effettuate:
Ho privilegiato momenti di discussione con tutta la classe a momenti di lavoro di gruppo: la scelta
del lavoro di gruppo nasce dalla consapevolezza che essa può offrire una crescita cognitiva del
singolo e rafforzare il gruppo classe. Mi sono interrogata molto su come affrontare alcune
tematiche: la scelta di trattare la fisiologia facendo lavorare gli allievi a gruppi su una tematica e
non con un mio PowerPoint ha comportato da una parte lo svantaggio di un notevole investimento
di tempo ma dall’altro ha avuto il vantaggio di rendere attivi gli alunni e attori stessi del sapere: le
presentazioni sono state lo spunto per le discussioni e il fatto di parlare loro e non solo io di pene,
vagina, eiaculazione, ecc. ha disteso la classe: finalmente pronunciavano loro, anche se a volte
imbarazzati, quei termini impronunciabili a inizio itinerario.
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Interpretazione del lavoro e dei comportamenti degli allievi:
A inizio itinerario la classe si dimostrava distaccata sull’argomento o era quella l’impressione che
dava. Proprio per questo motivo ho deciso di fornire un questionario da compilare facoltativamente
a casa a fine lezione, dove poter riportare osservazioni, riflessioni personali ecc. Questi feedback
sono stati importanti, in quanto mi hanno dato nuovi spunti per leggere e rileggere le lezioni. Molti
commenti erano positivi e probabilmente mi hanno reso più sicura nei loro confronti e questo in
modo inconscio ha permesso uno scambio di rispetto reciproco e una maggior empatia tra me e loro
(oltre che a un’autovalutazione personale). Interessanti per me sono stati degli appunti o le
osservazioni meno positive che alcuni mi hanno scritto: in particolare un allievo ha scritto che
sarebbe stato opportuno introdurre dei modelli per poter comprendere meglio l’anatomia e questa
sua osservazione mi ha spinto a puntualizzare delle cose proprio tramite l’utilizzo dei modelli, cioè
di differenziare il mio insegnamento: ho introdotto l’argomento degli ormoni proponendo un
modello con i portatori, che gli alunni hanno ben accolto, ho proposto uno schema per la migliore
comprensione del ciclo mestruale e per altre spiegazioni. Credo che lo scambio tra me e loro sia
stato in continua crescita proprio perché eravamo in sintonia sia nella comunicazione ma anche
negli obiettivi che accomunavano le lezioni. Un caso esemplare è stato il comportamento
dell’alunna S.: la prima lezione non sembrava interessata e insieme ad altre due compagne era
uscita senza chiedermi il permesso per andare in bagno. Dopo quell’episodio ho cercato sempre più
di rivolgermi a lei, di andare a cercarla con lo sguardo, di affidargli dei compiti, o dargli maggiori
attenzioni (come il dare a lei per prima la scheda del lavoro del suo gruppo): le ho dato fiducia e lei
ha dato fiducia a me. Il suo comportamento è notevolmente migliorato. Un altro possibile motivo
che ha giovato però a tutta la classe, è stato l’introdurre gruppi misti di lavoro (alunni e alunne
insieme), con una composizione decisa da me e non più da loro. Questa modalità ha fatto in modo
che non si creassero i soliti gruppetti (tutti alunni o tutte alunne) con modelli e interazioni già
consolidate ma con un nuovo scambio di risorse ed interazioni tra loro. Ho notato in ultimo che gli
alunni, rispetto alle alunne, hanno avuto bisogno di più tempo per entrare in sintonia con me:
probabilmente perché sono una donna? Non saprei, ma nelle ultime lezioni lo scambio era reciproco
e porgevano molte più domande. L’ultima lezione sulla contraccezione è stata molto importante:
quando l’alunno L. mi ha riferito la sua riflessione, avrei voluto capire e rassicurarlo ma ho
rispettato la sua scelta di non volermi raccontare tutto. Quanto accaduto però mi ha permesso di fare
queste considerazioni: primo, che quando si parla di sessualità si toccano corde profonde dell’animo
delle persone, secondo, che sarebbe effettivamente opportuno iniziare verso la fine del secondo
anno o almeno per tutta la terza media a parlare di affettività e sesso, perché ho notato l’esigenza
dei ragazzi di sapere e sapere quanto prima; non sono né piccoli né immaturi per le tematiche
proposte loro (ovviamente nel rispetto e nella consapevolezza della tematica trattata).
L’individuazione dei momenti delicati o problematici:
In parte ho già parlato di questo aspetto: altri momenti delicati sono stati quando abbiamo parlato di
alcune importanti tematiche quali l’aborto, l’omosessualità, la prima volta, del dare e ricevere
piacere quando si fa l’amore; il docente titolare in questo è stato di grande aiuto come anche in altri
momenti dell’itinerario. Un momento problematico è stato nel fare delle scelte sugli
approfondimenti degli argomenti: “presentare tutti i metodi anticoncezionali o solo pillola e
preservativo?”, “parlare in dettaglio degli ormoni o accennarne solamente?” , “come posso trattare
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alcune tematiche nel rispetto di tutti?” . Il buon senso e l’interrogarsi sull’utilità di quello che si sta
proponendo è sicuramente il modo migliore per districarsi dal problema. Un altro momento
difficoltoso è stato quello di preparare una verifica sommativa sull’itinerario. Mi sono chiesta se
fosse necessaria una sommativa sull’educazione sessuale e come poter valutare il saper fare ed il
saper essere degli allievi. Alla fine, riflettendo con il docente titolare, e grazie al suo apporto ho
preparato una sommativa che rispecchiasse quello che è stato trattato a lezione e che fosse
facilmente correggibile nel rispetto delle opinioni di tutti. Per concludere, alla domanda: «rifaresti
l’itinerario allo stesso modo? », risponderei: «No» e non perché non sia soddisfatta di quello che ho
ottenuto ma semplicemente perché ho adattato questo itinerario alla classe, alle poche lezioni che ho
avuto e perché grazie a questo primo itinerario sono cambiata anch’io: sono più consapevole e
competente su quello che posso fare. Quello che mi prefiggo ora è di rinvestire tutto questo nuovo
sapere, saper fare e saper essere per una futura classe: il viaggio continua……
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Educazione Affettiva e Sessuale