MEDICINE E CURE 4 Una pianta straordinaria: l’Echinacea. 6 Vitamina C...molto speciale. 8 Dimagrire: la tecnologia viene in nostro aiuto. 10 Sali tissutali. 12 Insonnia vattene via: rimedi omeopatici per i bambini. 14 Cellulari: abusarne aumenta il rischio tumore? 16 Omeopatia mon amour. 18 Vaccini: molti dubbi, poche certezze. 20 Vaccini: i lati oscuri. 22 Vaccini: le verità nascoste. 24 Ipericoo Acai e Goji. 26 In salute con la Nigella sativa. 28 Proviamo a disintossicarci naturalmente dai metalli pesanti. 30 Anche la salute dei bambini risente della crisi economica. 32 Moringa oleifera. 33 L’interesse della scienza per i probiotici: studi e nuove frontiere. 2 capitolo I 3 Naturalmente Sonia UNA PIANTA da diversi stregoni indiani, uomini e donne, su cui ha fatto rapporto il National Cancer Institute (Istituto Nazionale del Cancro) americano. Il padre della echinacea moderna fu un medico tedesco emigrato degli Stati Uniti (H.C.F. Meyer). Lui estrasse il succo dall’Echinacea rudbeckia, mischiato a luppolo e ad estratti di assenzio, ottenendo risultati strepitosi somministrando il succo di questa pianta a molti pazienti per svariate malattie. Successivamente, venne importata in Europa e lì coltivata direttamente nella varietà Echinacea purpurea. Con il tempo, si scoprì che tutta la pianta era ricca di principi attivi e venne, quindi, utilizzata in toto. I principi attivi sono contenuti principalmente nella radice e comprendono: echinaceina, resina, oli essenziali, acidi grassi insaturi (alchilamidi), inulina, betaina, acidi fenici, saccarosio e altri zuccheri, fitosterine e amido composto, flavonoidi. Una delle principali componenti dell’echinacea è l’echinacoside, un acido caffeico che appartiene allo stesso gruppo di sostanze dell’acido cicorico, anch’esso presente nella pianta. Entrambi hanno proprietà antivirali. L’echinacoside è addirittura attivo contro i batteri e i ricercatori lo classificano quindi fra gli antibiotici (pur avendo un effetto meno intenso). STRAORDINARIA: L’ECHINACEA Con i cambi di stagione sono comuni i raffreddori e le infezioni respiratorie. Come prevenirli o combatterli naturalmente? La fitoterapia ci viene in aiuto con una pianta officinale che ormai quasi tutti conoscono: l’ECHINACEA. L’Echinacea, a cui comunemente ci si riferisce in fitoterapia, in realtà comprende tre specie di questa pianta: la E. angustifolia, la E. pallida e la E. purpurea; tre varietà che possono essere utilizzate singolarmente o anche in associazione tra loro, per prevenire e curare il raffreddore o l’influenza. Il suo nome deriva dal greco echinos che significa “ riccio” perché richiama la forma dei fiori rosa e rossi posti al centro, che sono protetti ciascuno da una brattea rigida acuminata. E’ l’America del Nord la terra d’origine di questa pianta che gli indiani usano da sempre per guarire le ferite, come immunostimolante, antinfiammatorio, antispastico e nel cancro. Quest’ultima proprietà non è una favola, bensì la base di un metodo curativo registrato in una documentazione di oltre cento casi trattati 4 Questa componente tra l’altro stimola la salivazione, la sudorazione, la cicatrizzazione delle ferite, i vasi linfatici e la resistenza del sistema immunitario. L’Echinacea ha proprietà immunostimolanti (per la prevenzione della sindrome influenzale e delle malattie da raffreddamento). In particolare, l’azione immunostimolante si manifesta con un aumento dell’attività fagocitaria delle cellule immunocompetenti, i macrofagi e i globuli bianchi, e il conseguente aumento della resistenza dell’organismo all’aggressione degli agenti patogeni. Quindi, non solo l’echinacea è efficace nella prevenzione delle malattie di raffreddamento nel periodo invernale, ma accelera il processo di guarigione quando il virus ha già colpito l’organismo. La sua efficacia è stata dimostrata nelle infezioni recidivanti delle vie respiratorie ed anche delle basse vie urinarie. Alcuni studi pubblicati da una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, The Lancet, hanno promosso i prodotti fitoterapici a base di questa pianta. Si trova in farmacia o in erboristeria (non serve la ricetta) sotto forma di succo, tintura madre o estratto secco di radice, standardizzato in capsule già preparate. Il dosaggio massimo giornaliero consigliato per gli adulti è di 6-9 millilitri di succo fresco, equivalente a circa due cucchiaini da caffè, oppure 1,5-7,5 millilitri di tintura madre, da sciogliere su una zolletta di zucchero o in un cucchiaio di miele, oppure da 2 a 5 grammi, circa due capsule al giorno, di estratto secco di radice. Si può cominciare la cura a cicli di 10, 15 giorni di fila, il mattino a colazione e la sera prima di cena. Poi si fa uno stop di due settimane e si riprende, per due mesi. A seconda del risultato a cui si mira, cambiano i dosaggi: se si vuole prevenire naturalmente i malanni invernali e, quindi aumentare le difese immunitarie, è consigliabile assumere circa 40 gocce di estratto liquido 1 o 2 volte al giorno per 15 giorni; mentre se si riscontrano e si vogliono curare i primi sintomi di influenza o raffreddore, è bene partire con un dosaggio di 50 gocce 3 o 4 volte al giorno, per diversi giorni. L’assunzione è sempre consigliata lontana dai pasti. Questi trattamenti possono essere ripetuti anche in più cicli durante l’inverno,avendo cura di far passare un tempo sufficiente (mai inferiore ai 15 giorni), tra la fine di un ciclo di assunzione e l’inizio di un altro, in modo tale da non “abituare” l’organismo ai suoi principi attivi, mantenendone alta l’efficacia. Dosi elevate possono talvolta causare nausea e vertigini. Non può assumere echinacea chi è allergico a questa pianta (l’allergia non è rara), chi soffre di malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1, la malattia di Crohn e il lupus, o altre malattie che compromettono il sistema immunitario, come i linfomi, e chi prende farmaci immunosoppressori, come le ciclosporine e i corticosteroidi. Meglio evitare anche in gravidanza e durante l’allattamento. Nessun problema per i bambini a partire da un anno in su, ma sempre chiedendo un parere al pediatra. Esistono in commercio preparati per bambini a base di echinacea, spesso in associazione a propoli e vitamina C: anche per loro è possibile ottenere un’azione preventiva o curativa avendo cura di rispettare le diverse dosi. Con l’echinacea è possibile preparare un decotto, mettendo a bagno a freddo un cucchiaio di radice (5 g circa) per ogni tazza d’acqua. Il preparato va quindi fatto bollire, coperto e a fuoco moderato per 10 minuti circa. Una volta filtrato, il decotto si utilizzata nella dose di tre tazze al dì in caso di infezioni. Per uso esterno, i vari componenti dell’echinacea producono un effetto antinfiammatorio su pelli arrossate, ferite o ustionate; in campo cosmetico entra nella composizione di prodotti utili al trattamento delle rughe, delle smagliature e dell’acne. E’ possibile ottenere una pomata all’echinacea anche in casa, mescolando 10 g di tintura madre e 90 g di lanolina, fino ad ottenere un prodotto omogeneo. La ricerca dovrà ancora occuparsi dell’echinacea, dato che una cosa è scientificamente indiscussa: la sua efficacia come immunostimolante del sistema immunitario corporeo. Esistono in commercio preparati per bambini a base di echinacea, spesso in associazione a propoli e vitamina C 5 Naturalmente Sonia VITAMINA C... È scientificamente dimostrato che una dieta ricca in vitamina C sia un requisito indispensabile per il mantenimento del nostro stato di salute e, negli ultimi anni, la vitamina C è diventata anche una delle sostanze di maggior interesse cosmetico. La riserva corporea totale di vitamina C negli adulti ammonta a circa 1.500 milligrammi, ma questa quantità può essere svuotata rapidamente. L’uso di sigarette, l’esposizione al sole, l’uso di medicine, la cicatrizzazione delle ferite, la crescita nei bambini, la gravidanza, le allergie e le infezioni virali accrescono il bisogno di vitamina C ben oltre il possibile apporto dietetico. Contrariamente alle vitamine liposolubili A, D, E e K la vitamina C è idrosolubile e l’organismo non la trattiene che per qualche ora: questo significa che si deve prendere frequentemente (da una a tre volte al giorno) per mantenere un livello ottimale nell’organismo. La vitamina C innalza il numero dei globuli bianchi che combattono i virus del raffreddore. Tutti gli animali, infatti, producono nel fegato MOLTO SPECIALE La vitamina C innalza il numero dei globuli bianchi che combattono i virus del raffreddore capitolo I MEDICINE E CURE 6 diversi grammi di vitamina C ogni giorno, tranne l’uomo e la scimmia che hanno smesso quando hanno cominciato a nutrirsi di grandi quantità di frutta, in epoca preistorica. Poi però è arrivata l’agricoltura: abbiamo smesso di mangiare tantissima frutta e, da allora, ci ritroviamo senza saperlo vittime di una carenza cronica di vitamina C. Negli anni ‘70 una ricerca condotta dal due volte premio nobel (per la chimica e per la pace) Linus Pauling ha stabilito che consumare grandi quantità di vitamina C porta a ridurre e poi eliminare i problemi cardiaci, di pressione sanguigna, di intossicazione da metalli pesanti; riduce ai minimi termini le possibilità di prendere malattie infettive o degenerative; in certi casi cura il cancro e comunque ne può rallentare lo sviluppo fino ad arrestarlo. Gli studi su questa conosciutissima vitamina sono progrediti ulteriormente negli ultimi 40 anni: esistono metaboliti della vitamina C con pH assolutamente neutro e tali da essere assorbiti all’interno delle cellule corporee quattro volte più velocemente di qualsiasi vitamina C, inclusa quella ad assorbimento rallentato. ESTER-C® è una forma eccezionale di vitamina C brevettata dopo il 1989, costituita da metaboliti naturali non acidi della vitamina C, che migliorano il suo assorbimento e la sua ritenzione nell’organismo e permettono di apportare fino a quattro volte in più di acido ascorbico nei tessuti che lo utilizzano. Questa vitamina C derivante da ciliegia acerola, rosa canina, da agrumi, e melassa, naturalmente ricchi di frazioni di metaboliti di vitamina C, viene isolata con procedura unica e sofisticata e venduta solo recentemente in Italia. Viene prodotta attraverso un innovativo metodo, utilizzando acqua e non solventi chimici. Si tratta di un prodotto rivoluzionario per la sua digeribilità e biodisponibilità. La vitamina C Ester brevettata è la forma più stabile, potente e sicura di Vitamina C, che offre proprietà antiossidanti, protegge la pelle del viso, riparando e prevenendo i danni causati dall’invecchiamento e dai fattori ambientali, come rughe o macchie solari A differenza dell’acido ascorbico, Ester C è ben tollerata dallo stomaco e non provoca delle acidità o esofagite di reflusso. La vitamina C Ester brevettata è la forma più stabile, potente e sicura di Vitamina C, che offre proprietà antiossidanti, protegge la pelle del viso, riparando e prevenendo i danni causati dall’invecchiamento e dai fattori ambientali, come rughe o macchie solari. Promuove la produzione di collagene (la proteina principale del tessuto connettivo, il tessuto che lega insieme le cellule) e conferisce alla pelle un aspetto giovane e compatto. ESTER-C® è attivo quindi su diversi processi responsabili dell’invecchiamento cutaneo: •neutralizza i radicali liberi causati da stress, fumo e inquinamento •inibisce la produzione di melanina •protegge e ripara la pelle dai danni provocati dai raggi UV •penetra in profondità nella pelle e stimola la sintesi del collagene •cancella le rughe sottili e riduce quelle profonde. Naturalmente, gli effetti dell’assunzione di vitamina C sono più evidenti sul medio/lungo periodo e sono validi sia in fase di prevenzione delle malattie, che in caso di cura. L’uso di sigarette, l’esposizione al sole, l’uso di medicine, la crescita nei bambini, la gravidanza, le allergie e le infezioni virali accrescono il bisogno di vitamina C 7 Naturalmente Sonia DIMAGRIRE: LA TECNOLOGIA VIENE IN NOSTRO AIUTO Nell’era informatica che stiamo vivendo, anche dimagrire diventa una specie di gioco tecnologico. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalle e-mail che contenevano consigli salutisti. La dieta ai tempi di Internet, quindi, arriva tramite posta. ALIVE (A Lifestyle Intervention Via Email) è infatti un programma finanziato dai Centers for Diseases Control statunitensi e sviluppato da NutritionQuest. I pazienti con la “chiocciola” controllano su una homepage personale i risultati progressivi. A questo proposito, è stato pubblicato uno studio sull’American Journal of Preventive Medicine, che ha preso in considerazione pazienti “tecnologici” tra i 19 e i 65 anni. 787 dipendenti di un’azienda californiana sono stati divisi in due gruppi: metà hanno avuto a disposizione tre aree di intervento (meno grassi e carboidrati, più frutta e verdura, più esercizio fisico); l’altra metà, informazioni generiche sul loro stato di salute in funzione delle linee guida. Dopo 16 settimane i pazienti iscritti alle e-mail salutiste hanno cominciato a fare più attività fisica e a mangiare più frutta e verdura. Alcuni ricercatori dell’università americana di In Italia, ci stiamo muovendo per aiutare soprattutto i bambini ad avvicinarsi alla cultura del mangiar sano, utilizzando strumenti a loro più congeniali e moderni 8 Naturalmente Sonia Stanford, invece, hanno presentato al congresso dell’American Heart Association del 2010 uno studio effettuato su un centinaio di donne, secondo cui sarebbe possibile capire chi è destinato a rispondere bene a una dieta con pochi carboidrati e chi invece perde peso solo se abbandona i grassi. E’ necessario raccogliere il DNA attraverso la saliva, farlo analizzare ed ecco pronti i consigli a misura di genoma: le donne che hanno portato avanti per un anno la dieta personalizzata in base ai geni, sostengono gli americani, hanno perso da due a tre volte più peso rispetto a quelle per cui non si è tenuto conto del profilo genetico. Allettante per chi cambia una dieta dopo l’altra alla ricerca di quella giusta. E anche ragionevole, visto che la genetica influenza il metabolismo e, quindi, pure le risposte a ciò che mangiamo. Anche all’università di Trieste sono stati eseguiti studi di nutrizione e genetica. Infatti, è stato messo a punto un test, il G-Profile, che valuta una ventina di geni collegati all’alimentazione per aiutare a scegliere i cibi e perfino lo sport giusto per mantenersi in forma. Realisticamente però occorreranno ancora anni, e studi assai più ampi, prima di arrivare a indicazioni dietetiche sulla base del profilo genetico di ciascuno. In attesa di questo futuro, possiamo utilizzare uno strumento che tutti noi portiamo sempre dietro, il cellulare, che potrebbe spronarci con messaggi e video a mantenere la dieta. Una ricercatrice del Georgia Technology Institute (neanche a dirlo in USA), Andrea Grimes, ha ideato un’applicazione per telefoni mobili chiamato EatWell. Si tratta di una specie di community e, quindi, di una specie di dieta di gruppo. EatWell si compone di video o di semplici sms in cui ognuno può descrivere non solo la sua esperienza personale, ma anche le ricette migliori che l’hanno aiutato a perdere chili. In una prima sperimentazione, effettuata su 12 persone che non si conoscevano tra di loro, i risultati sono stati incoraggianti. I partecipanti infatti sostenevano di sentirsi spronati nei momenti difficili in cui meditavano di abbandonare la dieta e, successivamente, orgogliosi di aver scelto pasti più sani rispetto a quelli grassi a cui erano abituati prima. Sempre Andrea Grimes ha lavorato ad un progetto ancora più ambizioso, in modo da coinvolgere sempre più persone. Si tratta sempre di una community, chiamata Community Mosaic, per condividere con gli altri i trucchi per mangiar sano attraverso foto con didascalie che saranno proiettate in grandi spazi, ad esempio centri commerciali. In Italia, ci stiamo muovendo per aiutare soprattutto i bambini ad avvicinarsi alla cultura del mangiar sano, utilizzando strumenti a loro più congeniali e moderni. A marzo 2012, infatti, è partito un progetto realizzato con il Ministero dell’Istruzione, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Istituto superiore per la nutrizione (INRAN). Quasi 50.000 alunni in 2.600 scuole elementari in tutta Italia sono stati coinvolti nel progetto chiamato “Forchetta e scarpetta”. Forchetta sta per mangiare bene e scarpetta per camminare e fare attività fisica. Si tratta di un progetto inserito nel programma “Guadagnare salute”. Il piano anti-obesità è costituito da un kit multimediale e interattivo con quiz e giochi sugli aspetti generali dell’alimentazione e l’attività fisica. E’ di facile consultazione ed è stato accompagnato da un opuscolo da portare a casa per non abbandonare le regole e proseguire il “gioco” con i genitori. Probabilmente l’Italia ha preso alla lettera le parole di John Dalli, il commissario Europeo per la salute e la politica dei consumatori: “Dare ai ragazzi una dieta equilibrata è una sfida costante e dobbiamo agire subito”. Nell’era informatica che stiamo vivendo, anche dimagrire diventa una specie di gioco tecnologico capitolo I 9 MEDICINE E CURE