ISPESL Il rischio da piombo Pb Informazione e formazione dei lavoratori DIPARTIMENTO DOCUMENTAZIONE INFORMAZIONE E FORMAZIONE L’ISPESL favorisce la riproduzione di questa dispensa per la distribuzione a lavoratori e soggetti interessati, purché in forma gratuita e nel rispetto delle seguenti modalità: 1) è vietato ogni uso commerciale, 2) la riproduzione deve essere integrale, senza alcuna modifica, 3) chi intende riprodurre e distribuire gratuitamente questa dispensa, inserendo il proprio logo, deve stamparlo ai piedi dell’ultima pagina insieme alla seguente avvertenza Questa dispensa è distribuita gratuitamente su concessione dell’ISPESL, proprietaria del copyright © Copyright 2000 ISPESL Roma È vietata, sotto qualsiasi forma, la riproduzione della presente dispensa senza la preventiva autorizzazione scritta. 2 ISPESL Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione PREVENZIONE DEL RISCHIO DA PIOMBO Informazione e formazione dei lavoratori nell’applicazione del D.Lgs. n° 277/91 in collaborazione con Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Cattedra di Medicina del Lavoro SPRESAL ASL RMA - Roma 3 ISTRUZIONI PER L’USO DEL PACCHETTO INFORMATIVO – FORMATIVO Il pacchetto può essere somministrato a singoli lavoratori oppure a più lavoratori contemporaneamente e prevede una somministrazione in quattro tempi: 1) somministrazione del questionario preformazione per individuare le carenze formative del singolo lavoratore; 2) distribuzione e breve illustrazione della dispensa da parte del formatore; 3) lettura della dispensa da parte del lavoratore e risposte singole o di gruppo ad eventuali domande sul contenuto; 4) somministrazione del questionario postformazione per verificare l’efficacia del momento formativo del singolo lavoratore ed eventuale ripetizione della formazione relativa agli argomenti rispetto ai quali si siano riscontrate delle carenze. 4 PIOMBO Il piombo è un metallo solido a temperatura ambiente, che fonde a temperature elevate (327,4°C) ed emette vapori a temperatura superiore a quella di fusione (450-470°C). Le sue proprietà principali sono: ■ tenerezza, ■ malleabilità, ■ resistenza alla corrosione. Proprio queste proprietà giustificano il suo impiego, prestandosi molto bene alla laminazione e alla composizione di leghe, quali quelle con stagno (saldature), con rame (bronzine), con arsenico (pallini da caccia). È inoltre presente in composti vari tra cui antiparassitari, mordenzanti, coloranti, biacca, e come additivo di materie plastiche, di vetri e di smalti. È importante ricordare che il piombo è presente anche in ambiente extraprofessionale e che questa sua presenza riguarda pertanto tutta la popolazione. Esso è infatti contenuto in: ■ fumo di sigaretta, ■ cosmetici, ■ farmaci, ■ coloranti vari, ■ giocattoli, ■ scatolame, ■ gas di scarico di autoveicoli che utilizzano benzine additivate con composti di Pb, ■ effluenti industriali. 5 Può inoltre essere presente anche in alcuni alimenti, quali: ■ il latte (pascoli trattati con sali di piombo), ■ i vegetali (colture inquinate dal metallo per vicinanza ad autostrade), ■ il vino (contenitori metallici smaltati). Quanti tipi di piombo esistono? Esistono 2 forme essenziali: ☛ PIOMBO INORGANICO ☛ PIOMBO ORGANICO 6 Tra le due forme che differenze esistono? ☛ Differenze chimiche ☛ Differenti lavorazioni in cui sono impiegati ☛ Differente assorbimento e differenti effetti IL PIOMBO INORGANICO 1 La forma chimica INORGANICO vuol dire che il piombo è presente come tale 7 2 Le lavorazioni Sono NUMEROSE e le principali sono quelle sotto elencate, come da allegato al Decreto Legislativo n. 277 del 1991 ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 8 Manipolazione di concentrati al piombo: produzione del piombo Raffinazione del piombo e dello zinco (primaria e secondaria) Fabbricazione e manipolazione di arseniati di piombo a spruzzo Fabbricazione di ossidi di piombo Produzione di altri composti del piombo (compresa la parte della produzione dei composti di piombo-alchilo se comporta esposizione a piombo metallico e ai suoi composti ionici) Fabbricazione e preparazione di vernici, smalti, mastici e colori al piombo Fabbricazione e governo (carica, rigenerazione, pulizia, ecc.) di accumulatori Lavori artigianali che utilizzino stagno e piombo Fabbricazione di leghe al piombo per saldature Fabbricazione di lamine, tubi, proiettili, munizioni contenenti piombo Fabbricazione di oggetti a base di piombo e di leghe contenenti piombo Utilizzazione di vernici, smalti, mastici e colori al piombo Industria della ceramica (limitatamente alla preparazione e macinazione delle vernici, alla vetrificazione delle terraglie dolci e alla decorazione di stoviglie o altri oggetti di ceramica, con vetrine o vernici piombifere) ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Lavorazione di cristallo Industria della plastica e della gomma che fanno uso di additivi al piombo Frequente impiego di leghe al piombo per saldatura in spazi chiusi, dissaldatura Saldatura autogena e al taglio con processi termici delle lastre di piombo o rivestite di piombo Stampa con uso di piombo (a mano, con linotype, con monotype, stereotipia) Cromolitografia eseguita con colori o polveri piombiferi Lavori di demolizione, in particolare raschiatura, sverniciatura a fuoco, taglio al cannello ossiacetilenico di materiale ricoperto da vernici a base di piombo, nonché demolizione di istallazioni (ad esempio forni di fonderia) Impiego in spazi chiusi di munizioni contenenti piombo Costruzione e riparazione automobilistica Fabbricazione di acciai piombati Operazioni di tempera con bagno di piombo Piombatura o smaltatura su superfici metalliche Cernita e recupero di piombo e di residui metallici contenenti piombo Messa in opera e manutenzione di tubazioni, condutture, e in genere di impianti costituiti da materiale piombifero Zincatura delle lamiere o stagnatura Operazioni di pulimento con o senza materiale piombifero 9 3 L’assorbimento Può avvenire attraverso 3 vie Respiratoria inalazione di vapori, fumi e polveri Per ingestione è assorbito solo il 5-10% della quota ingerita Cutanea trascurabile per i composti inorganici 10 4 Gli organi colpiti e gli effetti ☛ A SANGUE in particolare i globuli rossi Infatti il 95% del piombo che si muove nel sangue ... arriva e ... si arresta nei globuli rossi proprio dove si sta costruendo ... 11 ... con l’aiuto di ... ... sostanze chimiche dette “enzimi” l’emoglobina deputata al trasporto dell’ossigeno sono 2 ... gli enzimi 12 inibiti dal piombo ALA- deidratasi EME - sintetasi Quali sono le conseguenze? Ridotta incorporazione di ferro nell’emoglobina e quindi ANEMIA 13 ☛ Raramente colpiti B ALTRI ORGANI ... e cioè Sistema nervoso ☛ Encefalopatia acuta con nausea, vomito, coma oggi rara: era tipica nei bambini che usavano giocattoli contenenti piombo ☛ Encefalopatia cronica con disturbi psichici e sensitivo-motori oggi rara: era tipica per esposizioni a elevate quantità di piombo ☛ Paralisi del nervo radiale oggi rara: era tipica per esposizione a elevate quantità di piombo 14 Apparato digerente ☛ Spasmo della muscolatura con colica cosiddetta “saturnina” oggi rara: era tipica di esposizioni a dosi elevate di piombo ☛ Gengive con bordo grigiastro detto “orletto di Burton” oggi raro: era tipico di esposizioni a dosi elevate di piombo 15 Apparato urinario ☛ Danno renale acuto oggi raro: era tipico di esposizioni a dosi elevate di piombo ☛ Danno renale cronico con ipertensione Nel concepimento ☛ Deficit neurologici, riduzione del tono muscolare, malformazioni del sistema nervoso oggi vengono attribuiti al superamento di livelli di piombo nel sangue materno, in grado di attraversare la placenta 16 IL PIOMBO ORGANICO 1 La forma chimica ORGANICO vuol dire che il piombo è composto con altre sostanze 2 Le lavorazioni Sono quelle che riguardano: PIOMBO TETRAETILE (TEL) PIOMBO TETRAMETILE (TEM) contenuti nelle benzine e cioè: ● ● ● ● ● ● ● Produzione Recupero Pb da residuo fanghi di distillazione Miscelazione del TEL o TEM con idrocarburi alogenati Infustamento Alchilazione delle benzine Trasporto Pulizia e riparazione dei serbatoi 17 3 L’assorbimento Può avvenire attraverso 2 vie TEL Respiratoria inalazione di vapori altamente volatili Cutanea significativa per i composti organici 18 4 Gli organi colpiti e gli effetti ☛ A Sistema nervoso ☛ Intossicazione acuta grave con delirio, allucinazioni, convulsioni e coma dopo esposizione breve e intensa ☛ Intossicazione acuta lieve con anoressia, vomito, disturbi della memoria, insonnia, iperattività muscolari, diarrea, sapore metallico in bocca dopo esposizione protratte e poco intense 19 ☛ B Cute ☛ Desquamazioni, ulcerazioni, alterazioni delle unghie È possibile proteggere i lavoratori dal rischio da piombo? 20 SI! ■ Conoscendo la concentrazione di piombo nell’ambiente di lavoro si conosce il grado di esposizione ad esso; ■ Conoscendo la concentrazione di piombo nel sangue e di altre sostanze legate al suo metabolismo si conosce il suo grado di assorbimento e la produzione di alcuni effetti; ■ Conoscendo l’esposizione e l’assorbimento si attuano le misure protettive e preventive come imposto dagli obblighi di legge contenuti nel Decreto Legislativo n° 277 del 15 agosto 1991. Il Decreto Legislativo n. 277 del 1991 COSA DICE? 1. È IMPORTANTE RICORDARE CHE La concentrazione di piombo nell’aria (PbA) si misura in microgrammi per metro cubo (µg/m3) La concentrazione di piombo nel sangue è detta piombemia (PbB), è indicatore di esposizione attuale a piombo e si misura in microgrammi per 100 millilitri di sangue (µg/m3 100 ml) Le sostanze legate al metabolismo del piombo dosabili nel sangue e nelle urine sono indicatori dell’effetto di blocco 21 esercitato dal metallo nella costruzione dell’emoglobina e comprendono essenzialmente: ■ l’acido delta-aminolevulinico nelle urine (A.L.A.U.) che si misura in milligrammi per grammo di creatinina (mg/g creatinina) ■ le protoporfirine di zinco nel sangue (Z.P.P.) che si misurano in microgrammi per grammo di emoglobina (µg/g Hb) 2. È IMPORTANTE SAPERE CHE Ai diversi livelli di piombo nell’aria e di piombo nel sangue corrispondono differenti condizioni di rischio e differenti criteri di prevenzione IN PARTICOLARE SONO INDIVIDUABILI 4 DISTINTE SITUAZIONI 1a situazione ➩ piombo nell’aria inferiore a 40 µg/m3 ➩ piombemia inferiore a 35 µg/100 ml ■ ■ ■ ■ 22 il rischio è considerato trascurabile non sono richiesti interventi finchè non ci sono variazioni delle condizioni lavorative il controllo biologico (PbB e, se il medico competente lo ritiene utile, A.L.A.U. e Z.P.P.) deve avvenire con cadenza annuale il datore di lavoro dà informazione sui rischi e sulle norme igieniche da adottare 2a situazione ➩ piombo nell’aria superiore a 40 µg/m3 ma inferiore a 150 µg/m3 e/o ➩ piombemia uguale o superiore a 35 µg/100 ml ma inferiore a 60 µg/100 ml (a 40 µg/100 ml per le donne in età fertile) ■ il datore di lavoro ha l’obbligo di: ☛ informare i lavoratori sui rischi per la salute, sulle norme igieniche da adottare, sul corretto impiego degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione, sui risultati delle misure del piombo nell’aria e degli esami biologici eseguiti ☛ adottare tutte le misure per ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori (riduzione del numero degli esposti, installazione di dispositivi di aspirazione, misure igieniche) ☛ mettere a disposizione dei lavoratori indumenti e mezzi di protezione individuale ☛ effettuare controlli dell’esposizione dei lavoratori al piombo nell’aria con frequenza trimestrale; la frequenza può essere annuale, previa comunicazione alla ASL, solo quando nelle due misure precedenti il piombo nell’aria è risultato inferiore a 100 µ g/m3 e il livello di piombemia di ciascun lavoratore non è superiore a 60 µ g/100 ml ☛ istituire ed aggiornare il registro degli esposti di cui copia va consegnata all’ISPESL e alla ASL 23 ■ il controllo biologico sui lavoratori deve essere effettuato secondo le seguenti cadenze: ☛ annualmente per valori di piombemia inferiori o uguali a 40 µ g/100 ml ☛ ogni sei mesi per valori di piombemia superiori a 40 µ g/100 ml e inferiori o uguali a 50 µ g/100 ml ☛ ogni tre mesi per valori di piombemia superiori a 50 µ g/100 ml e inferiori o uguali a 60 µ g/100 ml 3a situazione ➩ superamento dei valori limite biologici (piombemia superiore a 60 µg/100 ml e a 40 µg/100 ml per le donne in età fertile) ■ il medico competente: ☛ sottopone immediatamente il lavoratore a visita medica e a controllo dell’A.L.A.U. o delle Z.P.P.; se esso non è stato allontanato dall’esposizione, viene sottoposto a nuovo controllo entro tre mesi e a intervalli non superiori a tre mesi; se la PbB supera i 60 µ g/100 ml, fornisce indicazioni sulla eventuale riduzione della permanenza del lavoratore nel posto di lavoro abituale e si esprime sulla eventuale destinazione ad altra mansione ■ il datore di lavoro: ☛ adotta immediatamente tutte le misure per identificare e rimuovere tale superamento 24 ☛ allontana al più presto il lavoratore da qualsiasi esposizione al piombo se la PbB è superiore a 70 µ g/100 ml e per le lavoratrici in età fertile a 40 µ g/100 ml ■ oppure l’A.L.A.U è superiore a 15 mg/g creatinina ■ oppure ■ la Z.P.P. è superiore a 12 µ g/g emoglobina 4a situazione ➩ superamento dei valori limite di esposizione (piombo nell’aria superiore a 150 µg/m3) ■ il datore di lavoro: ☛ identifica e rimuove le cause dell’evento e adotta quanto prima le misure più appropriate misurando poi nuovamente il piombo nell’aria ☛ se l’esposizione dei lavoratori non può essere ridotta con altri sistemi e si rende necessario l’impiego dei mezzi di protezione individuale, tale uso è limitato al tempo strettamente necessario ☛ informa entro 5 giorni l’organo di vigilanza sui risultati delle misure effettuate e sui criteri di prevenzione adottati ☛ informa i lavoratori sui risultati delle misure effettuate e sui criteri di prevenzione adottati 25 IL DECRETO LEGISLATIVO 277/91 COMPORTA ANCHE “OBBLIGHI PER I LAVORATORI”? SI! QUALI? ■ il lavoratore deve osservare le norme igieniche di cui è stato informato e non consumare cibo e bevande né fumare durante lo svolgimento dell’attività lavorativa ■ deve impiegare con cura ed in modo adeguato i dispositivi di sicurezza ed i dispositivi di protezione individuale forniti deve dare immediata segnalazione al datore di lavoro di eventuali inefficienze dei suddetti dispositivi, nonché di altri eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza; nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, ogni lavoratore si deve adoperare per eliminare o ridurre tali eventi ■ non deve rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza e i dispositivi di protezione predisposti e non deve compiere di propria iniziativa operazioni o manovre non di competenza che possono compromettere la protezione e la sicurezza ■ deve sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi riguardi ■ 26 QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELL’INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI SULLA PREVENZIONE RISCHIO DA PIOMBO in adempimento al D.Lgs. 277/91 ISTRUZIONI LEGGERE ATTENTAMENTE PRIMA DI INIZIARE A RISPONDERE AL QUESTIONARIO Sono qui di seguito riportate 17 domande a risposta multipla sul rischio da esposizione al piombo. Legga ciascuna domanda e contrassegni con una crocetta la risposta che secondo lei è giusta. Dia la risposta che le sembra descrivere meglio ciò che lei conosce sull’argomento. È ammessa una sola risposta per ciascuna domanda. ....................................................................................................................................................... Cognome e nome ....................................................................................................................................................... Data e luogo di nascita ....................................................................................................................................................... Residenza ....................................................................................................................................................... Scolarità ....................................................................................................................................................... Attività lavorativa ....................................................................................................................................................... Mansione 27 1) Il piombo a temperatura ambiente è una sostanza: A) liquida B) solida C) gassosa 2) Il piombo è largamente utilizzato: A) in virtù delle sue caratteristiche di elevata stabilità e di resistenza alla corrosione B) in quanto facilmente biodegradabile C) perché resistente alle esplosioni 3) I prodotti e i materiali contenenti piombo sono un rischio per la salute umana quando: A) vengono utilizzati nei vari processi produttivi B) vengono utilizzati nella vita di tutti i giorni C) vengono utilizzati nei due casi precedenti e il loro assorbimento supera un determinato livello 4) L’esposizione a dosi elevate di piombo è responsabile della comparsa di: A) solo demenza B) solo infarto miocardico C) vari altri sintomi 5) Il D.Lgs 277/91 stabilisce: A) che il piombo può essere commercializzato solo se liquido B) le regole per la vendita del piombo C) le norme dirette alla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’esposizione a piombo durante il lavoro 6) Se una lavoratrice è esposta al piombo può indirettamente arrecare danni al nascituro? A) no, mai B) sì, ma solo se si è forti mangiatori C) sì, ma solo se si superano alcuni livelli 28 7) Chi deve effettuare la valutazione del rischio da piombo al fine di stabilire le misure preventive e protettive da attuare? A) l’ASL competente B) il datore di lavoro C) la Questura 8) È igienico fumare, assumere cibi e bevande durante il turno di lavoro nelle lavorazioni del piombo? A) sì, ma solo se si hanno le mani pulite B) sì, ma solo nell’orario consentito C) no, mai 9) I lavoratori devono essere informati dal datore di lavoro dei risultati della valutazione del rischio da piombo e delle misure di prevenzione? A) no B) sì, sempre C) sì, solo quando maggiorenni e di sesso femminile 10) Chi deve fornire i mezzi individuali di protezione nei confronti dell’esposizione a piombo? A) il datore di lavoro B) il Ministero del Lavoro C) il lavoratore che deve acquistarlo personalmente nei negozi autorizzati 11) I lavoratori esposti al piombo ogni quanto tempo devono essere visitati? A) ogni settimana B) ogni tre anni C) almeno ogni anno 12) È obbligo che i lavoratori esposti al piombo siano sottoposti, da parte di un medico competente, a controlli sanitari periodici? 29 A) sì B) sì, ma solo in caso di svenimenti frequenti C) no 13) I lavoratori possono recarsi nelle zone di lavoro dove si superano i valori limite di esposizione al piombo senza mezzi di protezione individuali? A) sì, sempre B) no C) sì, ma solo una volta al giorno 14) A seguito di una intossicazione acuta ed intensa da piombo possiamo avere: A) completo benessere B) delirio, allucinazioni, coma e morte C) mal di denti 15) Il datore di lavoro deve rivalutare l’esposizione dei lavoratori al piombo ogni qualvolta si verificano nelle lavorazioni delle modifiche significative? A) sì, lo deve fare per legge B) no, non serve C) è a discrezione del datore di lavoro 16) Il datore di lavoro ha un registro dei lavoratori esposti al piombo? A) sì, lo deve istituire ed aggiornare B) non è obbligato ad averlo C) sì, solo su richiesta del lavoratore 17) Nelle lavorazioni del piombo è importante l’igiene ambientale (ventilazione, temperatura, ecc.)? A) sì, sempre B) no, mai C) solo in particolari condizioni 30 RISPOSTE ESATTE 1) B 2) A 3) C 4) C 5) C 6) C 7) B 8) B 9) B 10) A 11) C 12) A 13) B 14) B 15) A 16) A 17) A 31 ISPESL Dipartimento Documentazione Informazione Formazione via Alessandria, 220/e - 00198 Roma Tel. 0644250648 - 0644251017 Fax 0644250972 www.ispesl.it Editing edizioni multimediali Stampa: Xpress - Roma