30 ans Jahre anni www.morija.org Dicembre 2009 – 178 Patrocinare un bambino: un gesto di vita 2 Più di un miliardo 5 Un buon regime di persone soffrono la fame nutrizionale ha salvato Zénaba 8 Patrocinate un bambino Editoriale Per la 1° volta nella storia più di un miliardo di persone soffrono la fame La fame è avanzata nel mondo, e avanza ancora. Oggi colpisce un sesto della popolazione mondiale, cioè 1,02 miliardi di persone. Ogni giorno 400 000 persone infoltiscono le fila dei malnutriti. «Nessuna nazione è risparmiata e come sempre sono i paesi più poveri – e le popolazioni prive di risorse – a soffrire di più», indica Jacques Diouf, direttore generale dell'agenzia dell'ONU per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). La crisi economica e alimentare ha determinato un pericoloso aumento dei prezzi delle derrate di prima necessità. Il numero di vittime della malnutrizione è aumentato di 100 milioni rispetto allo scorso anno. «Le famiglie povere sono state costrette a ridurre il numero di pasti e a consumare alimenti meno nutritivi, a tagliare le spese per la salute e l'istruzione e a vendere i loro beni», si legge nel rapporto della FAO pubblicato nello scorso ottobre in occasione della settimana dell'alimentazione. La crisi economica ha rilegato le sfide alimentari in secondo piano, mentre i suoi effetti hanno aggravato una situazione già inquietante. Il numero di persone malnutrite è aumentato regolarmente da più di un decennio, cancellando i benefici dei progressi osservati negli anni '80 e all'inizio degli anni 1990. Nell'Africa subsahariana i nostri collaboratori continuano a lavorare con i bambini sul piano nutrizionale. E hanno bisogno di voi: le testimonianze di queste pagine parlano di aiuti che hanno restituito la salute a Bruno, Hassina, Zénaba… E che hanno offerto loro un futuro. La solidarietà ha un prezzo. Vi chiediamo di aiutarci ad ampliare il nostro aiuto e le cure vitali prodigate nei nostri centri per salvare e offrire un futuro al numero maggiore possibile di bambini. Associazione umanitaria En Reutet 1868 Collombey-le-Grand Tél. 024 472 80 70 Fax 024 472 80 93 [email protected] CCP 19-10365-8 Associazione senza scopo di lucro Fondata nel 1979 conformemente agli Articoli 60 e seg. del Codice Civile Svizzero Sede sociale: Collombey-le-Grand (VS) Revisore dei conti: Fiduciaire R. Künzlé SA – Monthey Patrocinando un bambino fate un gesto di vita. Tutta l’equipe Morija a Collombey vi ringrazia per il vostro sostegno di quest'anno e vi augura un lieto Natale e un felice anno 2010. La Squadra di Morija Scopo Assistenza al bisognoso popolo africano, del Sahel in particolare, senza distinzione alcuna di razza o religione. I 3 pilastri dell’aiuto sono • l’intervento di emergenza • il miglioramento delle condizione di vita • i progetti di sviluppo Lo spirito con cui viene offerto il nostro aiuto trova le sue origini nel Vangelo. Mensile d’informazione Redazione: Morija Grafia e stampa: Jordi SA, Belp Prezzo dell’abbonamento: CHF 25.–/ € 15.– Abbonamento di sostegno: CHF 50.–/€ 30.– Qualsiasi contributo sarà ben accetto. GRAZIE Misto Cert no. SQS-COC-100174 © 1996 FSC Hassina, una bambina miracolata in Ciad In Africa subsahariana il tasso di mortalità delle madri è il più alto del mondo. In Ciad, il 37 % dei bambini soffre di insufficienza ponderale, il 21 % muore prima di compiere 5 anni per grave malnutrizione. Nel centro SMI (salute materna e infantile) di Abéché, nel nord del Ciad, le donne aspettano il loro turno per poter curare i bambini, Una mattina arriva improvvisamente l’ambulanza del centro che trasporta tre donne. All’interno una giovane madre e due nonne, Una tiene in braccio un neonato. La notte precedente, la mamma ha partorito due gemelli e uno di essi non è sopravvissuto. Hassina, la più piccola (1 kg), ha lasciato dietro di sé «la prima montagna», come dice una delle sue nonne. La madre, Zahara, malgrado la stanchezza del parto, ha voluto seguire sua figlia all'SMI nella speranza di poterla salvare. Abbiamo accolto subito Hassina nella nostra clinica. L'abbiamo nutrita tramite sonda, le abbiamo dato tutto il calore necessario e le cure mediche adeguate. Hassina ha guadagnato peso molto lentamente, ma presto sono sorti altri problemi: la bambina ha sofferto fortissimi dolori Neonati in un'incubatrice allo stomaco e le flatulenze hanno fortemente disturbato la sua respirazione. La madre era spaventata perché aveva già perso vari bambini che presentavano gli stessi sintomi. Con il passare dei giorni tuttavia Hassina, in un'incubatricce, continuava a guadagnare peso. La madre o una delle nonne l’hanno presa a turno dall'incubatrice per tenerla in braccio. Durante i trattamenti mattutini giornalieri, un membro della famiglia era sempre presente per occuparsi della bambina. Dopo circa 2 mesi di cure Hassina ha raggiunto infine 2 kg ed ha potuto rientrare a casa. Il personale vive questo momento ogni volta come un grande successo, tanto più che sanno che questi bambini sono in buone mani. Le famiglie tornano in seguito per il controllo, per verificare che lo stato di salute dei neonati è buono e che il loro peso aumenta. Hassina è una bambina tra tanti altri che sono seguiti qui in Ciad in uno dei nostri centri nutrizionali. A suo nome vi ringraziamo per esservi impegnati al nostro fianco. La Squadra curante dell'SMI di Abéché «Grazie dal profondo del cuore!» città di Ouagadougou, è stato accolto di recente dai nostri collaboratori della capitale del Burkina in uno stato di kwashiorkor avanzato e con molti edemi. La nonna racconta: «Al nostro arrivo al CREN, il bambino stava molto male. Sentivo che soffriva, non aveva alcun gusto per il cibo né per i giochi. Era sempre triste e piangeva molto. Mi faceva impressione vederlo così, ma ero anche convinta che il CREN avrebbe potuto aiutarci. Avevo conosciuto altri bambini guariti dopo un breve soggiorno qui e mi dicevo che era venuto il turno di mio nipote I CREN (Centro di recupero e di educazione nutrizionale) accolgono molti bambini e provvedono in particolare al fabbisogno di latte dei neonati a rischio. In effetti dopo 2 settimane di cure è avvenuta una metamorfosi completa. Guarito dagli edemi, ha ritrovato una buona forma e ha chiesto lui stesso da mangiare. Oggi mi fa piacere vederlo correre ovunque e divertirsi con gli altri bambini. Ha beneficiato di medicinali e cibo gratis, e me ne rallegro: cosa avremmo fatto senza tutto questo? Qui viene svolto un lavoro formidabile, ammirato da tutti, Bisogna avere vissuto una situazione simile per capire tutta la portata di quest'opera. Ringrazio dal fondo del cuore coloro che lavorano giorno dopo giorno per ridare la salute ai nostri bambini.» Tra i numerosi bambini malnutriti, Bruno Ouédraogo, 2 anni, proveniente da uno dei quartieri più poveri della Dichiarazioni raccolte da Sidonie Compaoré, infermiera al CREN di Ouagadougou Bruno ritrova la voglia di alimentarsi «Sono stata curata al CREN quando ero bambina» Isseta, 19 anni, è figlia di una coppia di non vedenti. Essa aveva beneficiato dei nostri trattamenti quando era ancora piccola. Attualmente in stage al CREN di Nobéré, parla dell'aiuto che ha ricevuto. «Mi chiamo Isseta Congo, ho 19 anni. I miei genitori sono entrambi non vedenti, Da piccola ho soggiornato al CREN per un recupero nutritivo, Nonostante l'handicap dei miei genitori sono riuscita a sopravvivere grazie alle persone che mi hanno sostenuta. Tra esse figurano molte persone che lavoravano al CREN di Nobéré. Mi ricordo di avere ricevuto varie volte viveri e sapone da queste persone. Anche le spese scolastiche sono state finanziate da Morija. L’associazione ha anche costruito una casa in lamiera per mio padre. Attualmente sto facendo uno stage qui; in cambio mi danno alcuni viveri e un po' di denaro. Grazie a questo lavoro apprendo molte cose. Ho capito ora anche quale sollecitudine i collaboratori dell'epoca hanno manifestato nei miei confronti quando ero malnutrita. Ringrazio vivamente Morija e tutti coloro che si mostrano solidali nei confronti del malnutriti del nostro paese. Mi permetto di dire loro che il numero di bambini che ha bisogno di aiuto qui è in costante aumento a causa di catastrofi naturali come siccità e inondazioni.» Dichiarazioni raccolte da Claude Yabré Direttore del CREN di Nobéré Isseta di ritorno al CREN… ma questa volta per imparare Un buon regine nutrizionale ha salvato Zénaba Zénaba è arrivata al centro di Protezione materna e infantile (PMI) di Koumra, nel sud del Ciad, all'età di 10 mesi. Pesava solo 3800 g. La mamma della bambina, disperata, la porta al centro affinché possa essere nutrita correttamente. Ci ha raccontato che a 6 mesi Zénaba ha avuto una crisi di malaria con febbre, vomito e diarrea, da cui non si è più ripresa. E'rimasta debole, non ha più appetito e l'intestino è diventato molto fragile. Quando è arrivata al PMI, era allo stremo delle forze! Accolta alla nostra equipe di infermiere, Zénaba è stata prima seguita dal punto di vista medico ricevendo trattamenti di base. Abbiamo cominciato a nutrirla prima con sonda naso-gastrica, poi poco a poco ha iniziato a provare la sensazione della fame. Una briciola di pane il 1° giorno, 1 biscotto il quinto giorno e per infine una banana dopo 10 giorni! Poi tutto è andato rapidamente a posto. Zénaba aveva in effetti bisogno di un buon regime nutrizionale, senza il quale non sarebbe sopravvissuta. Zénaba e sua madre hanno lasciato il centro 1 mese dopo il loro arrivo. All'uscita la piccola pesava 5500 g. Senza il vostro aiuto nulla di ciò sarebbe stato possibile. Tutte le mamme della città di Koumra si uniscono a noi per esprimervi la loro riconoscenza. La Squadra curante del PMI di Koumra Zénaba a 10 mesi appena arrivata al PMI di Koumra Zénaba, un mese più tardi Grazie al vostro impegno al nostro fianco simili miracoli diventano possibili! Visita di una donna incinta in prigione Durante le nostre visite regolari in prigione, abbiamo conosciuto Fatime. Era incinta e, a causa di una disputa familiare, trascorreva un certo periodo in prigione per garantire la propria sicurezza. Quando l'abbiamo conosciuta era già incinta di otto mesi e sembrava dovesse partorire in carcere. Fortunatamente Fatime ha potuto lasciare la prigione proprio prima del parto. Una settimana dopo l'uscita dal carcere è iniziato il travaglio e ha partorito in ospedale due gemelli di due chilogrammi. Per le prime due settimane Fatime ha potuto riposarsi e beneficiare di un accompagnamento al nido dell'SMI (centro di salute materna e infantile) di Abéché. I suoi due bambini, Salim e Salma, sono subito cresciuti bene e la madre ha scelto di allattarli. I ge- melli hanno guadagnato peso e Fatime spera di ritornare al villaggio dopo la stagione delle piogge. Dichiarazioni raccolte dal personale dell' SMI di Abéché Fatime, una madre felice in compagnia dei suoi gemelli Ciad: visite e cure nella savana Le infermiere dell'SMI cercano di visitare regolarmente i villaggi della savana in cui vivono bambini, prodigando cure e dando consigli alle famiglie. «Siamo molto liete di poter nuovamente fare visite nella savana. La situazione politica è abbastanza calma in questo momento, e questo ci permette di restare anche vari giorni nei villaggi lontani dai centri urbani. Di recente siamo andate a vedere gli orfani della regione del Wadi Bitea. La famiglia di due gemelli, Mahadi e Mahadie, abita accanto a Wadi, in un piccolo villaggio. Non avevamo più loro notizie da vari mesi ed eravamo preoccupate. Durante le nostre visite abbiamo appreso che la nonna che si occupava dei bambini era malata e no n poteva più recarsi all'SMI di Abéché con loro. Al nostro arriva al villaggio, la nonna ci ha accolti molto cordialmente e Mahadi abbiamo subito notato che si era effettivamente occupata dei nipoti. Questi ultimi vedendoci avevano dapprima paura e si sono nascosti dietro di lei. Ma unendo le forze siamo riusciti a calmarli e a pesarli. Siamo rimaste molto soddisfatte del peso e della loro crescita. Dall'ultima visita ad Abéché, Mahadi e Mahadie avevano imparato a camminare. In occasione del nostro incontro abbiamo dato loro vestiti e scarpe, Era strano vederli mentre cercavano di camminare con le loro prime scarpe ai piedi. Tutta la famiglia era lieta di vedere i bambini divertirsi! Le nostre visite in savana ci permettono di conoscere meglio le famiglie, di instaurare un rapporto sincero e una collaborazione con gli adulti affinché i bambini possano beneficiare appieno dei nostri incontri.» Verena Krön e Irene Löwen Infermiere all'SMI di Abéché Mahadie Le molteplici sfide delle visite! Le infermiere dell'SMI visitano i villaggi delle savane più distanti La popolazione de Ciad è giovane (la metà ha meno di 15 anni), male istruita. La grande maggioranza sopravvive grazie all’agricoltura e al lavoro nei campi. Spiegare le posologie dei medicinali è cruciale, ma talvolta difficile. con una pioggia torrenziale dopo avere attraversato rigagnoli d'acqua in 4/4. Siamo entrate in una di quelle case il cui aspetto dimostra già condizioni di vita precarie. Una parte dei medicinali era mischiata con datteri, altri erano su una mensola mentre un'altra ancora si trovava in un recipiente… Durante la stagione delle piogge, il lavoro nei campi resta la priorità delle famiglie. Durante una visita recente, una nonna è venuta con il nipote orfano in braccio, Stava bene e il suo peso era stabile, ma a 5 mesi e nonostante i nostri consigli non gli somministrava ancora alimenti solidi. Prevedendo di andare nei campi ci chiedeva medicinali contro la diarrea, il vomito e una nuova tettarella, semmai quella in funzione si fosse rotta… Spesso riscontriamo reali difficoltà nello spiegare come prendere i medicinali, quante volte al giorno e per quanto tempo. Per spiegare la posologia, utilizziamo vari cornetti di carta in funzione ei medicinali e disegniamo punti rossi corrispondenti alle assunzioni quotidiane. Mostriamo loro come prendere i medicinali e con quale alimento. Non è sempre facile farsi capire da persone anziane che sentono male, che sono ipovedenti , o anche da bambini di età non superiore a 10 anni… In un altro caso, abbiamo deciso di recente di visitare una giovane madre di 15 anni che aveva appena partorito. Riusciva appena a alzarsi, e suo figlio manifestava una grave micosi orale. La visita ci ha permesso di vedere le condizioni deplorevoli in cui vivevano entrambi… Una settimana dopo, le avevamo dato alcuni medicinali e durante la visita volevamo verificare se li aveva somministrati al bambino e con quale regolarità. Siamo arrivate Il nostro obiettivo non è mai cambiare il modo di vita delle persone che incontriamo, bensì di far comprendere loro le proprie responsabilità verso la salute dei loro figli. Ogni vita è importante e merita un'attenzione particolare. Verena Krön e Irene Löwen Infermiere all'SMI d’Abéché Il patrocinio combatte lo scandalo della malnutrizione Dato che il nostro pianeta produce risorse sufficienti da nutrire tutti i suoi abitanti, la fame e la malnutrizione sono uno scandalo da denunciare e da combattere. m5e0es.-e/s33eE un mo loro me offria Grazie. peranza. futuro e Al di là delle cifre e dei discorsi, Morija porta avanti, nelle sue possibilità, una lotta incessante affinché i bambini possano sfuggire alla malnutrizione e alle malattie ad essa legate, che portano spesso alla morte. Nei nostri centri nutrizionali, accogliamo ogni anno centinaia di piccoli malnutriti, arrivati qui perché i loro genitori, troppo poveri, hanno perso ogni speranza. Alcuni bambini, il cui peso raggiunge a volte appena un terzo del peso normale, si salvano grazie ai medicinali e ad alimenti terapeutici. Spesso abbiamo riportato nei nostri giornali storie vere che testimoniano come i bambini hanno ritrovato la forza di sorridere, pur sembrando condannati ad una morte prossima. Ma senza il vostro sostegno nulla di tutto ciò sarebbe possibile. ate n i c o r t a P ino b m a b n u ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖ ✖✖✖ ja Mori tD rand En Reute bey-le-G 8 Collom CH – 186 rija.org www.mo Vi invitiamo a prendere parte a questo slancio di solidarietà patrocinando un bambino. CHF 50.– / 33 € al mese bastano affinché un bambino malnutrito venga accolto e riceva cure mediche e alimenti terapeutici necessari alla sua riabilitazione. Questo importo copre anche il controllo del bambino salvato per 1 anno, grazie a visite mediche mensili e alla distribuzione di latte terapeutico. Mikaël Amsing, direttore Vi invitiamo a leggere l'opuscolo allegato e, se non siete già padrini o madrine, perché non diventare anche voi portatori di speranza? Rispediteci semplicemente il tagliando di risposta debitamente compilato. Il vostro impegno al nostro fianco in questa lotta è prezioso. Il patrocinio di Morija non è nominativo perché: – non vogliamo privilegiare un bambino rispetto ad un altro – riduce sensibilmente i costi – lo ZEWO (ufficio centrale svizzero delle opere di beneficenza) di cui abbiamo il label, disapprova il patrocinio nominativo. Per un maggiore controllo delle nostre spese e per ragioni amministrative, vi invitiamo ad aprire un ordine permanente presso la vostra banca o la Posta.