Infocampagna 2012 «La donna gli disse: Signore, tu non hai un secchio, e il pozzo è profondo. Dove la prendi l’acqua viva?» Giovanni 4, 11 Più uguaglianza significa meno fame SACRIFICIO QUARESIMALE Sacrificio Quaresimale via al Forte 2 casella postale 6350 6901 Lugano telefono +41 (0)91 922 70 47 [email protected] www.sacrificioquaresimale.ch ccp 69-8988-1 Pane per tutti via al Forte 2 6901 Lugano Essere solidali im Has 6 4616 Kappel-SO [email protected] www.pane-per-tutti.ch [email protected] www.partner-sein.ch telefono +41 (0)79 340 92 86 ccp 40-984-9 telefono +41 (0)62 216 46 65 ccp 25-10000-5 approfondimento liturgia catechesi materiali Indice Editoriale Più uguaglianza significa meno fame Informazioni Dall’agenda al motto: la Campagna a colpo d’occhio Liturgia Sguardo biblico sulla conservazione e la politica di distribuzione degli alimenti Le donne nella Bibbia. Le meditazioni della Campagna 1994 Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli Preghiere dal mondo Catechesi Uguaglianza, un fondamento biblico In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto Scuola elementare – modulo d’osservazione Dove c’è Dio il mondo cambia Scuola media – modulo cinematografico Io apprendo per il futuro Approfondimenti Sviluppo sostenibile e diritto al cibo Libri e siti web Editoriale 3 4 6 8 10 12 13 14 16 19 21 22 Impressum Infocampagna 2012 Coordinamento e redazione: Daria Lepori Collaborazioni e traduzioni: Vittorio Dell’Era, Federica Mauri, Lara Robbiani Tognina e Mattia Schmitt grafica: Spillmann/Felser/Leo Burnett AG, Zürich Tiratura: 1000 esemplari Costo esemplare: 5 franchi Chiusura di redazione 28 novembre 2011 Copyright: Pane per tutti/ Sacrificio Quaresimale, Lugano Sacrificio Quaresimale Dalla sopravvivenza alla vita Sacrificio Quaresimale ha definito programmi nazionali in 16 paesi dove sostiene la realizzazione di circa 350 progetti pastorali e di cooperazione allo sviluppo. In collaborazione con organizzazioni locali cerca di aiutare donne e uomini svantaggiati a migliorare la propria situazione e a ottenere condizioni di vita degne di un essere umano. Questi sforzi sono completati dall'impegno a livello della politica di sviluppo. Pane per tutti Per un mondo giusto Pane per tutti è l'istanza per la cooperazione internazionale delle chiese protestanti svizzere. Sostiene circa 350 programmi e progetti realizzati dai suoi partner in tutto il mondo. Per poter influire a livello economico, politico e sociale, Pane per tutti si impegna nella politica di sviluppo. I principi a cui fa riferimento sono: rispetto dei diritti umani e sviluppo sostenibile al Sud. Ordinazione materiale Tutto il materiale per la Campagna ecumenica 2012 può essere ordinato presso i segretariati di Sacrificio Quaresimale e di Pane per tutti a Lugano, oppure su internet: www.sacrificioquaresimale.ch e www.dirittoalcibo.ch SACRIFICIO QUARESIMALE La Campagna ecumenica di Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali è stata insignita nel 2009 del label Oecumenica. La Comunità di Lavoro delle Chiese cristiane segnala in questo modo attività ecumeniche a carattere esemplare. 2 Più uguaglianza significa meno fame L’impegno di Pane per tutti, Sacrificio Quaresimale ed Essere solidali a favore di una vera uguaglianza fra i sessi, oltre a essere dettato dall’esperienza di mezzo secolo di lavoro sul terreno è fortemente motivato da una prospettiva biblica: «Dio creò l’uomo simile a sé, lo creò a immagine di Dio, maschio e femmina li creò». (Genesi 1,27) Il motto della Campagna ecumenica 2012 mette in relazione la rivendicazione della parità fra uomo e donna, con la problematica della fame. È un accostamento lecito? Alcuni fatti balzano agli occhi: più di un miliardo di persone patiscono la fame sul nostro pianeta. Il 70 per cento di queste sono donne, sebbene in molti paesi del Sud esse rivestano il ruolo principale nell’approvvigionamento di cibo. Nonostante gli sforzi intrapresi negli ultimi decenni e le conferenze mondiali svoltesi al riguardo, le prospettive sono a dir poco deprimenti. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prevede che entro il 2050 il numero di uomini, donne e bambini che non hanno di che sfamarsi a sufficienza crescerà ulteriormente: si aggiungeranno 26 milioni in più di affamati in America latina, e 132 milioni in Asia. È pressoché certo che anche in futuro le donne saranno colpite ben al di sopra della media da questa tragedia umana. Questa parte oltre misura di donne colpite ha a che fare anche con la mancanza di parità, con il peggiore accesso all’informazione o alla formazione, con le ristrette possibilità di azione quale conseguenza delle ben poche possibilità di partecipazione politica ai processi decisionali. A fronte di questi fatti disincantati, nell’ambito della Campagna ecumenica 2012, mettiamo in risalto sei esempi positivi. Sono progetti corredati dalle testimonianze delle persone che li realizzano e che testimoniano come giovi a tutti quando uomini e donne lavorano quali pari, collaborando vicendevolmente e fornendo il proprio specifi- co contributo al miglioramento delle condizioni di vita di tutta la comunità. Uno di questi progetti, avrà l’opportunità di essere presentato alla comunità internazionale e di prendere parte alle discussioni su nuovi modelli economici al Summit ONU di Rio de Janeiro. Visto che il termine “economia” deriva dal greco che allinea le due parole “casa” e “legge”, il suo utilizzo originariamente si riferiva alla gestione dell’economia domestica. In un nuovo sistema economico globale che concerne ognuno di noi - essendo il pianeta la nostra “casa” - devono poter confluire le esperienze di tutti, comprese quelle delle persone povere di entrambi i sessi e che vivono nei paesi in via di sviluppo. Che più eguaglianza conduca al successo lo dimostra la prassi. La stessa Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) conclude che rafforzando i diritti e aumentando le opportunità delle contadine si potrebbe aumentare del 2,5% fino al 4% la produzione agricola nei paesi in via di sviluppo! Questa pubblicazione è rivolta a pastori, presbiteri, religiose e religiosi, catechiste e insegnanti… A tutti voi, dunque, che siete i nostri moltiplicatori nelle parrocchie della Svizzera italiana. Il vostro lavoro è fondamentale per la formazione, la sensibilizzazione dei cristiani ai temi della Pace, Giustizia e Salvaguardia del creato. Senza di voi, saremmo persi e poco efficaci. Il contatto diretto con le persone è fondamentale e voi ci aiutate a rendere un po’ più corti i “fili” che uniscono noi al Nord ai poveri e agli affamati del Sud del mondo. Grazie di cuore per il vostro impegno e per restare in contatto con noi, anche facendoci sapere dove e come possiamo migliorare. L’equipe di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti nella Svizzera italiana. Tre in uno Per la prima volta, quest’anno vi proponiamo un unico quaderno che riunisce le informazioni sul tema e gli strumenti di animazione per la liturgia e per l’insegnamento. Il presente fascicolo non è destinato al grande pubblico ma, come si dice, solo agli addetti ai lavori. Per contenere i costi è stato stampato in un numero di copie limitato. Ulteriori esemplari possono essere ordinati con il tradizionale formulario al prezzo di 5 franchi cadauno. Naturalmente il dossier in formato pdf può essere scaricato dal nostro sito. 3 Informazioni Informazioni Dall’agenda al motto: la Campagna a colpo d’occhio Cos’è la Campagna ecumenica La Campagna ecumenica della Quaresima, ideata da Sacrificio Quaresimale (organizzazione di cooperazione allo sviluppo dei cattolici) e Pane per tutti (organizzazione di cooperazione allo sviluppo delle chiese evangeliche riformate), in collaborazione con Essere solidali (organizzazione analoga dei cattolici-cristiani), esiste da oltre 40 anni. Gli obiettivi sono quelli di sensibilizzare le persone sulle questioni legate alla giustizia globale; e raccogliere fondi destinati a progetti pastorali e di sviluppo per sostenere le popolazioni nel Sud del mondo. ro differenti situazioni, come mostrano alcuni esempi. Il lavoro compiuto dalle donne inoltre (accudire la casa, i figli, gli anziani, coltivare un orto, ecc.) non essendo rimunerato, non è conteggiato nel prodotto interno lordo dei paesi, eppure è indispensabile per la sopravvivenza e per la sostenibilità ed è una valida alternativa al sistema economico attuale. Con le loro attività al Sud Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali rafforzano il diritto al cibo, promuovono in ugual misura donne e uomini nei loro rispettivi ruoli, portandoli all’ottenimento dei loro diritti. Drappo e meditazioni Agenda Quest’anno è riproposto il drappo quaresimale del 2011, realizzato dall’artista togolese Sokey Edorh. Cambiano invece le meditazioni, che sono della teologa cattolica Elisabeth Bernet-Eich, e dello scrittore Andreas Knapp, della comunità dei “Piccoli Fratelli del Vangelo”. I due autori invitano a gettare uno sguardo sul mondo con gli occhi delle donne e degli uomini. Le prospettive individuali però, col tempo lasciano il posto a un nuovo modo di vedere ciò che ci circonda: con occhi nuovi. Gli stessi occhi che vi scrutano nel profondo dalle pagine dell’agenda e che accompagnano le meditazioni della Settimana Santa. Motto “Più uguaglianza significa meno fame” è il motto della Campagna ecumenica 2012. Essa si inserisce nel ciclo, iniziato nel 2008, incentrato sul diritto al cibo, un diritto che continua a non essere garantito a più di un miliardo di persone. I dati della FAO e dell’ONU indicano che tra il 60 e il 70% di chi non mangia abbastanza sono donne. L’accesso alle risorse quali sementi, acqua, terra e la possibilità di esercitarvi un controllo è diverso per uomini e donne e dipende dalle lo4 terrà nel giugno 2012) e, con la sua presenza, mostrare che esistono già soluzioni efficaci contro la fame. Potete esprimere la vostra preferenza online, staccando e inviando il tagliando risposta dai sottopiatti oppure dall’agenda. Non vincete nulla, ma avrete fatto un gesto concreto contro le ingiustizie e le discriminazioni. In molte parrocchie, chiese e comunità è tradizione organizzare pranzi o cene solidali durante la Quaresima. Pasti frugali che offrono l’occasione per condividere un momento della giornata con altre persone e di fare un gesto concreto di solidarietà verso chi ne ha bisogno. Se non lo avete ancora fatto, organizzate un simile incontro e fatecelo sapere. Pubblicheremo la data sul sito internet e saremo felici di parteciparvi e di cogliere l’occasione per farvi conoscere il nostro operato! A voice in Rio Quest’anno la Campagna sbarca anche su Facebook con “A voice in Rio” (www.facebook.com/voiceinrio). Date voce al progetto che secondo voi, fra i sei presentati, merita di recarsi al Summit delle Nazioni Unite (che si Anche a tavola potete dare il vostro contributo! Sui sottopiatti che mettiamo a disposizione per i pranzi solidali e le cene povere, trovate infatti i ritratti di sei persone che rappresentano altrettanti progetti al Sud. Invitiamo tutti a scegliere il progetto preferito e a riempire il tagliando risposta. Chi fra i sei avrà ottenuto più preferenze, si recherà alla Conferenza di Rio a giugno, quale portavoce dei paesi del Sud. Non dimenticate: ogni preferenza conta. Date la vostra! anche immagini, video, filmati, loghi e articoli che potete utilizzare per i vostri bollettini parrocchiali e per l’animazione, come pure un calendario degli eventi organizzati a livello regionale e nazionale (pranzi e cene, incontri, luoghi di vendita delle rose, ecc.) costantemente aggiornato. Projektheft 2012 (Pane per tutti) Sostegno diretto (Sacrificio Quaresimale) Pranzi solidali o cene povere Sottopiatti L’agenda è il simbolo della Campagna ecumenica e ci accompagna fino alla Pasqua, ogni giorno con uno spunto di riflessione. Vi si trovano sei ritratti di donne dal Sud del mondo (Colombia, Brasile, Camerun, Filippine, Senegal e Benin), altrettanti progetti, racconti, riflessioni e meditazioni (dei teologi Andreas Borter, e Gabriele Berz per la Settimana Santa). Non mancano inoltre esempi concreti su quello che già si fa o si potrebbe fare per rendere il mondo più giusto e migliore. Giornata delle rose La tradizionale vendita di 160'000 rose per il diritto al cibo avrà luogo sabato 17 marzo 2012 in tutta la Svizzera. Le rose, offerte da Migros e vendute a un prezzo simbolico di 5 franchi, sono certificate con il marchio Max Havelaar del commercio equo. Il ricavato della vendita andrà interamente a finanziare progetti al Sud di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti. L’anno scorso vi hanno preso parte 24 fra parrocchie e gruppi, che hanno venduto ben 3200 rose. Volete partecipare anche voi? Contattateci! ([email protected] o 091 922 70 47). Materiale Tutto il materiale della Campagna ecumenica 2012 può essere ordinato presso i segretariati di Sacrificio Quaresimale e di Pane per tutti, oppure online: www.sacrificioquaresimale.ch. Sul sito della Campagna (www.dirittoalcibo.ch) è inoltre possibile scaricare liberamente (in formato PDF) le varie pubblicazioni. Oltre a informazioni e approfondimenti sul tema, vi troverete Da alcuni anni esiste la possibilità, anche nella Svizzera italiana, di finalizzare la colletta a favore di un progetto specifico, scelto fra tre dei 16 paesi in Africa, Asia e America latina in cui Sacrificio Quaresimale opera. Se lo desiderate possiamo intervenire nella vostra parrocchia per presentare il progetto. Altrimenti vi possiamo fornire una documentazione completa: locandina per l’albo parrocchiale, una presentazione multimediale (power point), fotografie e testi sul progetto e sulla realtà in cui si inserisce. Sussidio liturgico (Sacrificio Quaresimale) Per la preparazione delle celebrazioni durante la Quaresima, ai sacerdoti è proposta una traccia con il sussidio liturgico, sia per il rito romano, sia per quello ambrosiano. Ogni anno Pane per tutti pubblica la rivista dei progetti di collaborazione allo sviluppo delle opere evangeliche svizzere (Projekte der Entwicklungszusammenarbeit der schweizerischen Evangelischen Werke). Si tratta di 350 progetti promossi dai 13 partner (Aces/Heks, Missione21 e altri) con cui Pane per tutti collabora regolarmente. La coordinatrice per la Svizzera Lara Robbiani Tognina è a disposizione per intervenire nella vostra comunità, associazione o scuola per presentare un progetto a vostra scelta oppure per fornire una documentazione dettagliata dei progetti che attirano il vostro interesse. Lettera ad ammalati e anziani (Sacrificio Quaresimale) La Quaresima è il tempo privilegiato per meditare e riandare alla nostra vita. Sacrificio Quaresimale desidera condividere questo periodo anche con i malati e gli anziani, ringraziandoli per la loro testimonianza e per la loro preghiera; per la comprensione e la generosità dimostrata negli anni. 5 Liturgia Liturgia Sguardo biblico sulla conservazione e la politica di distribuzione degli alimenti Dr. Elaine Neuenfeldt, pastore e teologa brasiliana presso la Fédération luthérienne mondiale, Genève. Proponiamo qui un esercizio di confronto tra due testi biblici. Uno è la storia di Giuseppe e la realtà della carestia e della sovranità alimentare in Genesi 41 e 47. E l’altro è una storia profetica narrata in due testi diversi, da due profeti diversi, ma con molte somiglianze in entrambi i testi: 1 Re 17, la vedova di Sarepta e l’incontro con il profeta Elia; e 2 Re 4, la storia del profeta Eliseo e dell’olio della vedova. Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. Giuseppe raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l’abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i viveri della campagna circostante. Giuseppe ammassò il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo, perché era incalcolabile. (Genesi 41, 47-49) Questa storia biblica può essere utilizzata per giustificare il presunto di- ritto, autoproclamato, del mercato e delle imprese di controllare la produzione, l’accesso al cibo e la sua distribuzione. Le conoscenze su come conservare il cibo sono un elemento di forza nel dibattito sulla sovranità alimentare. Giuseppe ha praticato quella che può essere definita una politica di sicurezza alimentare imperialista: l’impero provvedeva al cibo e lo trattava come una merce, un modo per schiavizzare i poveri e gli affamati. È un agro-idro-business che esplora il mercato mondiale, imprimendo il suo carattere alla dinamica della produzione e del consumo. Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d’Egitto e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l’Egitto c’era il pane. Poi tutto il paese d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. (Genesi 41, 53-57) Burkina Faso, foto: Annette Boutellier 6 E il risultato di questo tipo di politica non può essere diverso! Ora, non c’era pane in tutto il paese … Quanto al popolo, Giuseppe lo ridusse in schiavitù da un capo all’altro del territorio d’Egitto. (Genesi 47, 13.21) La storia di Giuseppe mostra come le potenze imperiali possono usare i colonizzati per servire gli interessi imperiali. Giuseppe proviene da un paese povero; era sfruttato e perseguitato. Tuttavia, la sua saggezza su come assicurare cibo per il popolo è stata usata, non per la liberazione dei suoi fratelli e di altre persone affamate, ma per asservirli sempre di più”1. Ha usato il suo potere economico e politico (e anche quello religioso ... il Signore era con lui...) per vendere cibo. Il testo è chiaro nel dire che egli dà cibo in cambio di denaro, beni (bestiame), corpo (schiavitù), tributi e terreno. Nella storia profetica sulla carestia e la conservazione degli alimenti – la storia della vedova di Sarepta e della vedova senza nome che è nei debiti e sul punto di perdere i suoi figli presi come schiavi (1 Re 17 e 2 Re 4) – queste due donne hanno un altro modo di occuparsi del cibo; sulla gestione degli alimenti esistono conoscenze che sono minacciate da politiche e pratiche di avidità e di accumulazione. Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli». Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio». Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore 1 Bloomquist, Karen & Neuenfeldt, Elaine. A Struggle for Food Security and Sovereignty,The Joseph Stories. In:www.lutheranworld.org/What_We_ Do/OCS/ LWI/EN/LWI-200905-EN-low.pdf Burkina Faso, foto: Paul Jeffrey possibile. Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L’olio cessò. Essa andò a riferire la cosa all’uomo di Dio, che le disse: «Va’, vendi l’olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà». (2 Re 4, 1-7) «Dimmi che cosa hai in casa»: condividere cibo e conoscenze Naturalmente c’è una grande differenza tra un intero paese in difficoltà e ridotto alla fame e una povera vedova bisognosa; ma qui è possibile vedere che ci sono due approcci al bisogno di cibo / diritto al cibo. Uno è un approccio imperialista nell’occuparsi delle necessità e della fame della gente, traendo vantaggio dalla vulnerabilità delle persone e utilizzandola come potere di controllo e sfruttamento. Questo è esattamente in linea con il modo in cui la politica di sicurezza alimentare è pianificata da parte delle grandi aziende e delle politiche imperialiste, trattando il cibo come una merce. L’altro approccio si basa sulle capacità, le conoscenze e la saggezza delle persone interessate. Permette alla gente di leggere la propria realtà, di analizzare il proprio contesto e quindi di promuovere cambiamenti, insieme. La vedova senza nome chiede aiuto ai suoi vicini e, in un’azione collettiva, la fame è soddisfatta. Questo atteggiamento collettivo e associativo è ciò che fa la differenza nel promuovere la sovranità alimentare, affermando il diritto di tutte le persone ad avere abbastanza cibo, sufficiente e nutrizionalmente valido, in un sistema che garantisce politiche agricole di giustizia alimentare. Che cosa avete nei vostri vasi? O in altre parole: Che conoscenze avete per placare la fame? Cosa si può fare con quello che avete nel vostro contesto immediato? Si tratta anzitutto di chiedere, e di prestare ascolto alla saggezza che scaturisce dall’esperienza delle persone che sono coinvolte nel problema; e a partire da questa esperienza, scoprire soluzioni. Anche se c’è solo un pochino d’olio. Questo atteggia- mento considera la persona come soggetto, promuovendo sia l’autonomia che la cittadinanza. Esso utilizza le dinamiche di potere per promuovere la giustizia e una vita dignitosa. Coniugando il diritto delle donne al cibo con un approccio di genere, occorre essere consapevoli di queste premesse: da un lato, le donne sono viste come soggetti vulnerabili, come madri, donne incinte, vedove; dall’altro lato, esse sono sommerse dai compiti per sfamare la loro famiglia e in fin dei conti per prendersi cura dell’intero pianeta. Si tratta di decostruire l’attuale modello di famiglia, nucleare e patriarcale, che a volte è luogo di violenza e sofferenza anche tra i piccoli contadini. Questi sono i postulati che devono essere discussi, problematizzati e decostruiti, utilizzando la giustizia di genere come strumento e prospettiva di lavoro. Queste barriere impediscono alle donne di accedere alla terra e di essere autonome, soggetti di pari dignità nella produzione, distribuzione, commercializzazione e consumo di alimenti. 7 Liturgia Liturgia Le donne nella Bibbia. Le meditazioni della Campagna 1994 Essere attenti al quotidiano «A che cosa assomiglierà il regno di Dio? È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata» (Luca 13, 20-21) Il Regno dei cieli è come la donna che lavora nel silenzio. Non compie nulla di eccezionale: cucinare, lavare, essere attenta affinché tutto vada per il meglio. Che il malato abbia assistenza e chi è triste, conforto. Nulla di eccezionale, nulla da riprendere sui giornali, nulla che faccia aumentare il prodotto nazionale lordo.Il Regno dei cieli è come la donna che spontaneamente irradia l'amore e senza attendersi ricompensa, in modo del tutto gratuito. Se è povera, s’ingegna affinché ci sia qualcosa da mettere in pentola; se il denaro necessario alla vita è poco, cerca di farlo bastare. L'economia sa che la donna si può sfruttare a causa della sua famiglia, dei bambini, dei genitori anziani. Il Regno dei cieli è come la donna che, prepara i pasti per la sua famiglia. Tre volte al giorno, trecentosessantacinque giorni all'anno, giorno dopo giorno. Prendete e mangiate, nutritevi e crescete, sentitevi protetti e attingete forza per compiere il bene. Il Regno dei cieli è come la donna che s’impegna per le piccole cose del quotidiano per ciò che mantiene la vita. E nel quotidiano sa situare la propria realizzazione. Il Regno dei cieli cresce da solo e si rafforza, ma non senza il nostro contributo. La donna cananea: l'amore che supera le frontiere «Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio. Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si ac8 costarono implorando: Esaudiscila, vedi come ci grida dietro. Ma egli rispose: Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele. Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui dicendo: Signore, aiutami! Ed egli rispose: Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini. È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni. Allora Gesù le replico: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. E da quell'istante sua figlia fu guarita». (Matteo 15, 21-28) Per ben tre volte ha chiesto aiuto al Rabbi ebreo, operatore di miracoli lei la straniera, ancor meno di un nulla come la ritenevano amici di lui. Per ben tre volte gli ha chiesto aiuto - rituale di conversione? - e non s'è lasciata scacciare, ha sopportato le umiliazioni. Quando il dolore si fa insopportabile, non si può più scegliere e quando ogni speranza è perduta, bisogna valicare le frontiere e mantenere intatta la fiducia che forse ancora esiste possibilità di salvezza. Per ben tre volte gli ha chiesto aiuto non per se stessa, ma per la figlia. Dovere di sem- pre di tutte le donne vegliare sulla salute dei figli, affinché cresca la nuova generazione e la vita continui. Chiedere aiuto e non desistere, non subire il dolore e le convinzioni ciniche di chi afferma che COSì deve essere. Bussare sempre nuovamente finché s'apra una porta anche per noi. Gridare i diritti dei deboli a costo d'averti come briciole di pane cadute dalla mensa dei signori e mai rinunciare a esigere il necessario alla nostra salvezza. Per ben tre volte la cananea ha invocato il Rabbi ebreo. È una storia che segna una svolta. Mentre Gesù si muove in una zona di frontiera, una donna gli ricorda che la sua missione non può arrestarsi ai confini di un popolo, il suo. Il Regno di Dio è tutta la terra abitata. Mentre Gesù si muove in terra straniera, accoglie una donna che gli ricorda che oltre ogni frontiera la vita è un grido che anela alla vita. E lui ascolta l'appello, si volta e dà la risposta. Infonde la vita. Rut - La solidarietà tra le donne «Cosi Noemi tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo. E Booz disse a Rut: Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui ma rimani con le mie giovani. Poi Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: essa partorì un figlio. E le donne dicevano a Noemi: Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare un riscattatore perché il nome del defunto si perpetuasse in lsraele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia; perché lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli». (Rut 1,22; 2, 8; 4, 13-15) Rut, giovane moabita, ti sei avventurata oltre frontiera. I tuoi hanno visto male il tuo sposarsi a uno straniero, figlio di rifugiati per motivi economici. Rut, giovane vedova abbandonata, senza difesa, tagliata dalle tue radici hai avuto la fortuna d'intenderti con Noemi, cosa inabituale tra nuora e suocera. Hai avuto il coraggio di rischiare la tua giovane vita in un incerto futuro, basato soltanto su un legame verso un'altra donna. Sempre ho sentito, fino alla noia che le donne sono eterne rivali. Eppure ho imparato da donne che una donna può aiutarmi a comprendere il mio valore più intimo; riconoscendo autorità e valore a un'altra donna affidandomi a lei veramente faccio grande me stessa. Rut, forestiera, come tale a lungo sei vissuta, eppure amando. L'amore è la migliore autodifesa. Due donne mettono in comune il tesoro delle loro differenze arricchendosi: l'anziana consiglia la giovane senza metterla sotto tutela, bensì trasmettendole un'esperienza perché sopravviva, viva. Assieme possono far valere i loro diritti di esseri umani; una giovane donna fa partecipe della sua gioia un'anziana conferendole così valore e dignità. Due donne si accolgono a vicenda, l'una è salvezza per l'altra. Risplendono come punto obbligato nella storia della salvezza di tutta l'umanità. Maria Maddalena: seguire il proprio cammino «Gesù le disse: Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Signore e anche ciò che le aveva detto». (Giovanni 20, 17-18) Lui ti ha chiamato per nome: Maria. Allora l'hai riconosciuto, pur tra le lacrime destinate a un defunto. Maria tra i tanti nomi - solo il tuo ha pronunciato. Non mi toccare, ha aggiunto nella gioia d'essere riconosciuto tra i vivi. Non mi toccare: la corporeità naturale, la dolcezza di una vita condivisa, la vicinanza di prima non è più possibile. È venuto il tempo dell'addio. Lui va per la sua strada che ora tu non puoi intraprendere; nel vostro essere vicino s'è come intessuta una gran lontananza. E con cuore sereno, libero, lo devi lasciare per la pienezza dell'amore di Dio. Va dai miei fratelli, ha aggiunto. Va e annunzia che ancora l'hai visto per l'ultima volta. E allora hai potuto girare lo sguardo e seguire il tuo cammino, un nuovo cammino con lui. Maria, ti vedo davanti a me, tu che hai accostato la Luce, irradiante, purpurei raggi di vita; vedendo te, mi rendo conto che Lui è il Vivente. E sento irrevocabilmente che l'amore è possibile e che il Regno di Dio è iniziato tra noi. Maria, ti vedo davanti a me e mi chiedo come potrebbe perdersi la tua testimonianza, il messaggio pasquale e l'annuncio di donne. Maria, sei bella, sei forte. Ti vedo davanti a me, e piango di gioia. I testi e le immagini di queste due pagine sono tratti da un opuscolo della Campagna ecumenica del 1994 che portava il titolo: Donna forza viva del mondo. Il fascicolo proponeva otto meditazioni sul drappo di quell’anno. I testi delle meditazioni erano stati scritti da Reinhild Trailer di Zurigo, i motivi disegnati da Lucy D’Souza, insegnate, assistente sociale, educatrice e formatrice indiana. Forse in qualche parrocchia il drappo è ancora conservato e se qualcuno desiderasse ricevere una fotocopia di tutto il libretto di meditazione ce ne può fare richiesta. 9 Liturgia Proposte per la liturgia Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli Urs Brunner Medici, responsabile per la teologia e la formazione presso Sacrificio Quaresimale mo il drappo e che siamo un po’ spaesati dalla densità della struttura, dalla dovizia di particolari. Prendiamoci dunque il tempo di focalizzare il nostro sguardo. Osserviamo insieme con attenzione alcune scene che hanno a che vedere con il tema della campagna ecumenica 2012. qua a due assetati; la seconda è intenta a curare un malato. Quella che sta tirando il carro dell’acqua rivolge il suo sguardo allo striscione che declama: “Ho sete” (J’ai soif). Solo chi sa riconoscere il bisogno lo può soddisfare. gio. La donna va incontro ai profughi. Cristo le dice «Ero straniero e mi avete accolto» (Mt 25,35). Sulle coste del mediterraneo avviene ogni giorno il contrario; un avvenimento di cui milioni di europei prendono tacitamente conto. E anche in Svizzera la paura dello straniero vale più dell’ospitalità cristiana. to dietro le sbarre. Per Sokey Edorh vivere nella bidonville è come vivere in prigione. Possiamo anche chiederci quali sono i ruoli che l’uomo deve assumersi, contro la sua volontà, in una realtà caratterizzata dalla povertà e dalla violenza della lotta per la sopravvivenza. Ruoli che gli impediscono di diventare una persona capace di provvedere al proprio benessere, a quello della sua famiglia e della società tutta. Uomini tra tradizioni e nuovi ruoli Donne e uomini insieme per migliorare La forza divina dello Spirito dona la luce «La cosa più bella è la donna rappresentata al centro mentre sta tirando il carro dell’acqua». La scena preferita dell’autore del motivo del drappo quaresimale, l’artista Sokey Edorh, può essere presa a simbolo dell’attuale campagna ecumenica: Più eguaglianza significa meno fame. Egli è cresciuto in Togo in seno a una famiglia molto grande; per esperienza sa quali sono lì i problemi delle donne e degli uomini: la donna deve sobbarcarsi la maggior parte del lavoro in ambito famigliare; l’uomo, specialmente quando vive in ambito urbano, fa sempre più fatica a trovare un lavoro che gli permette di nutrire la sua famiglia. Attualizzazione del messaggio biblico Nell’osservare il drappo ci immergiamo nella vita caotica di una bidonville di una città africana. In questo preciso momento la metà della popolazione del continente abita in città; di questi una persona su quattro vive in una baraccopoli. L’artista mette in relazione il messaggio biblico con l’urbanizzazione attuale e attualizza l’invito di Gesù alla fratellanza e alla convivenza in un quartiere di poveri e diseredati: «Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli…». (Mt. 25,40) Ogni baraccopoli è un mondo a sé nel quale chiunque arriva dal di fuori deve orientarsi, anche noi che osservia10 La colomba, simbolo dello Spirito Santo, è la sorgente della luce. La forza divina dello Spirito – nel testo originario ebraico è utilizzata la parola di genere femminile ruach – è sospesa al di sopra del trono regale, ancora vuoto, e illumina le opere di misericordia, così come sono raccontate nel vangelo secondo Matteo (25,35). La visione del Regno di Dio prende forma nello slum rendendolo IL luogo in cui si realizza “l’umanità”: i malati sono curati, gli affamati sfamati, gli ignudi vestiti. Colui che verrà per giudicarci non ha ancora preso posto al suo posto sul trono (Mt 25,31). Ora è il momento dello Spirito santo. C’è ancora tempo per convertirsi: la Quaresima è il tempo privilegiato per riorientare la propria vita secondo le regole insegnateci da Gesù. Donne forti assicurano alimenti e conforto Sull’asse centrale del Drappo vediamo tre donne. Una donna versa dell’ac- A desta dell’automobile riconosciamo altre tre donne intente a raccogliere ortaggi che serviranno a dar da mangiare a chi abita in città. In questo dettaglio possiamo leggere che l’amore cristiano per il prossimo non deve ridursi all’aiuto diretto. Dar da magiare agli affamati è possibile, a volte, solo quando sono affrontate questioni strutturali: per esempio che è necessario poter posseder la terra per coltivarla e vivere dei suoi proventi. Nel nostro mondo globalizzato, dove gli uni vivono nell’abbondanza e gli altri in una povertà ermetica, deve essere ripristinata la regola, secondo cui tutti possano beneficiare delle ricchezze di un paese. Sul drappo sono rappresentate persone che agiscono in piena responsabilità. Eppure ci può chiedere se il loro agire avrà come conseguenza duratura migliori condizioni di vita. Oppure se tante energie sono spese solo “per stare a galla”, visto che le condizioni quadro globali giocano a sfavore. L’insegna - Lehman Brothers - che campeggia su uno dei grattacieli dello sfondo è il simbolo delle politiche economiche e finanziarie che stanno mettendo in pericolo la vita di tante persone e funge da ammonimento. A destra presso le due piroghe rosse, una donna rifocilla due stranieri approdati sulla spiaggia in cerca di rifu- una giustizia globale, marciando all’ombra delle torri petrolifere, dei serbatoi di carburante, dai grattacieli della finanza mondiale, una realtà che li esclude. Ma la croce parla anche della loro sofferenza. In questo corteo di protesta il crocefisso non è solo il simbolo che portano alto sopra le loro teste. Il Cristo crocefisso è anche lì in mezzo a loro. Egli si schiera dalla loro parte nella sofferenza e nella protesta e li accompagna. L'autore del drappo è Sokey A. Edorh. Egli vive a Lomé in Togo, ed è uno dei più notevoli artisti africani contemporanei. Riunioni e reti di donne e uomini danno forma alla vita in comune: in comunità di base si legge la Bibbia, ci si corrobora, si discute e si scambiano consigli su problemi quotidiani. Un uomo tesse stoffe per la confezione di abiti tradizionali. «Ero ignudo e mi avete vestito» non significa mandare i nostri vestiti vecchi e fuori moda ai poveri in Africa. Vuol dire invece rispettare ogni cultura e sostenere i paesi del Sud nel loro proprio sviluppo. Il che vuol dire anche appoggiare il lavoro di politica di sviluppo affinché, per esempio, cessino le sovvenzioni alla produzione di cotone in paesi del Nord che mette con le spalle al muro contadine e contadini dell’Africa dell’Ovest. In mezzo alla baraccopoli, leggermente sulla sinistra, un uomo è raffigura- Uomini e donne percorrono insieme una Via della Croce. Con questo drappo l’artista ha voluto in primo luogo mettere in risalto la forza e la responsabilità delle persone che vivono nello slum. Inoltre ha voluto mostrare che Dio vive nei quartieri poveri delle città del mondo. Nella Via Crucis è rappresentata in modo più evidente la forza che emana dalla comunione delle persone. Insieme protestano per i loro diritti basilari, come il diritto all’acqua; insieme chiedono 11 Proposte per la liturgia animazione per la catechesi Preghiere dal mondo Uguaglianza, un fondamento biblico Non si è già detto tutto o perlomeno abbastanza sul tema dell’eguaglianza tra donna e uomo? E la discussione sui ruoli di genere nell'insegnamento non si è anch'essa da lungo tempo esaurita? Perché allora un argomento apparentemente esaurito come quello della “parità dei diritti” è stato adottato come tema della Campagna ecumenica di quest'anno? Apri Dio della Vita apri i nostri cuori, per sentire il soffio del tuo spirito apri le nostre braccia per tenderle al prossimo apri le nostre labbra per dire la gioia e la meraviglia della vita apri le nostre orecchie per riconoscere il tuo dolore negli esseri umani apri i nostri occhi per scoprire Cristo nel nemico e nell’amico dacci il tuo spirito per vivere la vita in Cristo Gesù dal Salvador Per ogni donna e ogni uomo Dio dell’amore ti preghiamo per gli esclusi da una vita completa per gli oppressi e sfruttati per chi deve lavorare troppo duramente per un salario ingiusto per chi è costretto a vendere il proprio corpo per i molti disperati in balìa dei potenti e dei ricchi. Per tutti coloro che soffrono noi ti preghiamo: aiutaci a donarci agli altri generosamente e senza fine per rendere visibile il tuo amore in ogni donna e ogni uomo. Trinità materna Dio materno che mi hai generato nel mattino risplendente di questo mondo. Creatore, sorgente di ogni respiro vitale tu sei la mia pioggia, il mio vento, il mio sole. Cristo materno hai assunto le mie sembianze mi hai dato il tuo nutrimento di luce. Come seme di vita essenza dell’Amore, hai dato il tuo stesso corpo per la mia vita. Spirito materno che mi nutri mi circondi con braccia pazienti mentre le mie radici si rafforzano nella fede fino a che fiorisco, fino a che comprendo. Credo di una donna Credo in Dio Amore creatore della terra e ogni vita che ci ha affidato il compito di essere parte della Creazione Credo in Gesù, figlio di Maria che lo ha aspettato con gioia e timori atteso sin dai tempi di Sara e Abramo morto e risorto per molti In Lui si manifestò il volto sofferente di Dio nacque in povertà digiunò nel deserto annunciò ai poveri la Buona novella e punizioni ai ricchi Scandalizzò i suoi discepoli perché prese l’acqua da una donna intoccabile e invitò le donne a seguirlo Fu crocefisso come vero uomo immagine di Dio Le donne rimasero ai piedi della croce ed una annunciò la resurrezione La sua vita, morte e resurrezione testimoniano che la morte non ha l’ultima parola e con lui vivremo in un regno senza fine Credo nello Spirito Santo sin dal principio nel Padre e nel Figlio li onoriamo nella preghiera Credo nell’appartenenza ad una sola famiglia chiamata ad essere santa ed una nello Spirito in una comunità di eguali senza discriminazioni, oppressione, violenza e sfruttamento Confido che lo Spirito ci renda liberi, capaci di pentimento e di conversione nell’attesa della comunione e pienezza di vita. Amen dall’India 12 Noi siamo ben informati, tramite i nostri partner al Sud: povertà e fame hanno a che fare (anche) con la mancanza di parità di diritti, con il mancato accesso a risorse come la terra, l'istruzione e l'assistenza sanitaria. L'uguaglianza tra i sessi è un fondamento biblico che collega la teologia della creazione: «Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.» (Genesi 1:27), e il messaggio di salvezza del vangelo: «Non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3:28). La teologia non ha luogo in uno spazio vuoto ed è fatta come tutti gli aspetti della vita umana anche di immagini che determinano i nostri pensieri e le nostre azioni – immagini di mascolinità e femminilità. La costruzione di queste immagini inizia nell'infanzia. L'insegnamento nell'età evolutiva è al riguardo il luogo adatto per mettere in discussione le immagini dominanti, per smascherare gli stereotipi e concepire nuove immagini liberatrici. La Campagna di quest'anno intende risvegliare le coscienze riguardo all'uguaglianza tra i sessi e dare forza a coloro che rivendicano un eguale diritto all'alimentazione a uomini e donne. Bisogna risvegliare una nuova fame in questo mondo affamato: «Fame non soltanto di cibo, ma anche di uguaglianza e di giustizia intorno a una tavola rotonda che offre il posto alla diversità e pane per tutti!» come ha scritto la pastora Elaine Neuenfeldt nella sua dissertazione di cui riportiamo un estratto alle pagine 6 e 7 di questa pubblicazione. In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto Le prossime due pagine propongono un’attività (per allievi dai 7 ai 12 anni) da svolgere nei 40 giorni di avvicinamento alla Pasqua, legata all’azione “A voice in Rio” e all’Agenda. Dare voce a un modo giusto e sostenibile Anche i più giovani sono invitati a partecipare alla consultazione per scegliere il progetto che meglio mette in atto la sostenibilità e la giustizia. Il gioco offre l’opportunità di conoscere le donne rappresentanti dei sei progetti. A ogni progetto infatti corrisponde un’ambasciatrice: Rocio (pagine del 27 febbraio e 3 marzo dell’Agenda), Lisete (5 e 10 marzo), Natalie (12 e 17 marzo), Coumba (19 e 24 marzo), Fidelina (26 e 31 marzo) nonché Salamatou (2 e 4 aprile). Attraverso le loro testimonianze è possibile farsi un’idea del paese e del contesto nelle quali esse vivono con le loro famiglie, della loro situazione professionale, della loro atività in seno al progetto e del modo in cui vivono la solidarietà e l’uguaglianza. Colorare e ritagliare per giorno, gli elementi di pagina 14 e di incollarli sulla pagina 15 seguendo i numeri indicati. Per riconoscere le scenette illustrate e le sei donne, basta cercarle nell’Agenda. I cerchi 28 e 29 sono ancora bianchi perché qui ognuno disegnerà e colorerà elementi legati alla propria vita. Il gioco è scaricabile in formato pdf dal nostro sito (www.dirittoalcibo.ch) per poter essere stampato nel numero desiderato di copie. Consigliamo di incollare la pagina 15 su un cartoncino. Per rendere ludica la scoperta di queste nuove realtà del Sud il gioco propone di colorare e ritagliare, giorno 13 14 15 9 21 16 28 3 Qui disegno una cosa importante per me Svizzera Senegal Camerun Benin Filippine Colombia Brasile 20 9 35 3 Lisete 37 Rocio 2 4 38 39 5 8 6 40 Coumba 10 16 9 11 22 23 24 Salamatou 13 14 12 25 26 Io 29 18 17 Natalie In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto Qui incollo la mia foto o disegno il mio ritratto 17 32 In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto 8 20 21 30 28 33 38 2 34 35 33 Fidelina 32 Qui disegno una cosa importante per me 29 37 Catechesi Scuola elementare – modulo d'osservazione Dove c'è Dio il mondo cambia Il modulo è concepito in modo tale che i bambini e le bambine elaborino l'immagine gradualmente. Dapprima l'insegnante discute con i bambini e le bambine oggetti concreti che essi ritroveranno sul drappo. L'osservazione schiude ai bambini e alle bambine un mondo a loro probabilmente sconosciuto, in gran parte estraneo, con molte persone sconosciute. I bambini e le bambine sono esortati a osservare, a scoprire, a immergersi in quel mondo d’immagini. Ritrovano rappresentati sul drappo gli oggetti di cui si è parlato e li collegano con le attività umane. Da lì gli oggetti sono messi in relazione con il messaggio di Gesù: tutte gli esseri umani hanno bisogno di bere e di mangiare – necessitano di medicinali e di vestiti – i bambini e le bambine hanno il diritto di andare a scuola – hanno bisogno di tempo per giocare. Ai tempi di Gesù non c'era un'istruzione scolastica nel senso odierno. Oggi Gesù considererebbe ovvio il diritto dei bambini e delle bambine all'istruzione e al gioco. La colomba nella parte superiore del centro del drappo rappresenta la potenza benevola di Dio. S’irradia come un triangolo sulla baraccopoli africana. La colomba, così come la croce, indica la presenza di Dio tra gli uomini e le donne. Così s’intessono i passi della Bibbia nella lezione. E nasce un collegamento tra gli oggetti e le persone che li utilizzano e le loro azioni. In un passo conclusivo i bambini e le bambine si lasciano coinvolgere dall'immagine. Scelgono un posto nell'immagine, dove vorrebbero ritrovarsi. In seguito rappresentano in pantomima la loro scelta. Un'azione di solidarietà rende possibile ai bambini e alle bambine di attivarsi essi stessi. Apprendono così di poter contribuire un po' a migliorare la vita delle persone svantaggiate. -I bambini e le bambine conoscono il significato degli oggetti rappresentati sul drappo quaresimale e le relazioni esistenti tra di loro. -I bambini e le bambine sentono di comportarsi in modo cristiano quando fanno qualcosa di buono per gli altri. -I bambini e le bambine si ritrovano in una scena del drappo quaresimale e rappresentano la scena scelta personalmente da loro. -Escogitano possibilità d’intervento per contribuire un po' a migliorare il mondo. Entrare in contatto con l'immagine Il drappo quaresimale viene presentato a grandi linee. Spunto per la discussione: Percorri con lo sguardo l'immagine. Che cosa vedi? Che cosa ti colpisce? Dove s’intrattiene il tuo sguardo? I bambini e le bambine parlano spontaneamente delle loro osservazioni e delle loro impressioni. Drappo quaresimale. Un PowerPoint è scaricabile da www.rechtaufnahrung.ch/ katechese (tedesco); una riproduzione a colori in formato A4 da www. dirittoalcibo.ch 10‘ Scoprire il contenuto delle immagini I bambini e le bambine cercano sul drappo quaresimale gli oggetti posti al “centro”. Spunto di discussione: Dove trovi nell'immagine un oggetto uguale? Cerca e rifletti sul genere di persona che ha a che fare con quell'oggetto! Quando qualcuno trova, un oggetto può illuminarlo con una lampadina tascabile o un puntatore laser. A questo punto i bambini dicono quale persona ha a che fare con quell'oggetto. I bambini e le bambine diventano così consapevoli che anche altre persone sono in collegamento con gli oggetti. Lampadina tascabile o puntatore laser 5‘ Indagare l'effetto delle immagini I bambini e le bambine percepiscono l'effetto delle immagini. Spunto di discussione: Che cosa ti ricorda l'immagine? Che cosa ha d’importante secondo te? Che cosa ti piace? C'è qualcosa che t’irrita o ti disturba? I bambini e le bambine scelgono una situazione specifica e condividono teatralmente ciò che una persona o un oggetto esprime: persone o oggetti possono gridare, lamentarsi, sussurrare… Intanto l'insegnante annota per iscritto tutto ciò che viene detto e lo usa successivamente. Materiale per prendere appunti 10‘ Recepire il messaggio delle immagini Ciò che l'artista ci comunica con l'immagine. Impulso dato dall'insegnante: l'autore dell'immagine Sokey Edorh vive nel Togo, un Paese nell'Africa occidentale. L'artista dice di aver dipinto l'immagine come se fosse un bambino. La cosa più bella dell'immagine è la donna robusta in primo piano. Le donne in Africa portano spesso grossi pesi. Spunto per la discussione: che cosa ti colpisce quando osservi la donna con il grosso carico? Le risposte potrebbero essere: «Questa donna sembra davvero forte». «È dipinta molto grande perché fa qualcosa d’importante». «Perché suo marito non la aiuta?», «Chissà se non ha un marito?», «Chissà se deve fare qualcosa d'altro?» breve pausa poi impulso da parte dell'insegnante: il pittore dice ancora che i posti più orribili sul drappo quaresimale sono le misere capanne sulla sinistra dell'immagine. Lì gli esseri umani devono lottare per la vita quotidianamente. Non c'è spazio per altro. Spunto per la discussione: Come potrebbe essere la vita delle persone che vivono nelle capanne? Come ve l’immaginate? breve pausa poi impulso da parte dell'insegnante: il pittore rappresenta nella sua immagine anche l'opera della potenza di Dio. Singole parti dell'immagine dicono: «Dove c'è Dio il mondo cambia. Dove le persone si prendono cura l’une delle altre, là c'è Dio». Per ogni voce del seguente elenco un bimbo prende un oggetto e mostra agli altri dove si trova nell'immagine. • Acqua: Gesù dice: «Gli uomini hanno bisogno di bere». In che modo si manifesta ciò? • Verdura: Gesù dice: «Gli uomini hanno bisogno di mangiare». Come viene rappresentato ciò? • Medicinali: Gesù dice: «I malati devono essere curati». Come avviene ciò? • Chiave: Gesù dice: «Bisogna visitare i carcerati». Dove vediamo ciò? • Libro di scuola, giocattolo: Oggi Gesù direbbe: «I bambini e le bambine devono poter imparare e giocare». Come è rappresentato ciò? • Croce: Gesù indica: «Dio è con gli uomini anche quando essi soffrono». Dove sono le croci? • Candela: «Dove c'è Dio c'è luce». Dove vedi ciò nell'immagine? In conclusione l'insegnante richiama l'attenzione sul grande triangolo luminoso al centro dell'immagine. In questa parte dell'immagine si manifesta l'opera della potenza di Dio. 20' Trovare un posto nell'immagine Collocati dentro l’immagine. Spunto per la discussione: Pensa a un posto raffigurato nell'immagine nel quale vorresti ritrovarti. Perché? Che cosa succede là? Dopo una pausa di riflessione invitare i singoli bambini e bambine a rappresentare in pantomima la propria scelta e a esibirsi poi davanti alla classe. Gli altri bambini e bambine tentano di indovinare ciò che viene rappresentato. Indicazioni per l'osservazione Il metodo di osservazione richiede che l'insegnante rifletta sull'immagine prima delle lezioni. A pagina 10 del presente quaderno è presentata una riflessione sul drappo. Inoltre il Libretto di meditazioni sul drappo propone una serie di testi poetici ispirati alle varie scene raffigurate. È reperibile in parrocchia o scaricabile da internet. Approccio alla lezione I si ngoli bambini possono prendere dal “centro” un oggetto dopo l'altro. Discussione di gruppo sul significato generale dei singoli oggetti. Domande inerenti: 1. Che cos'hai in mano? 2. A che cosa serve? 3. Che cosa succederebbe se le persone non lo avessero? Materiale 10‘ Obiettivi Organizzare il centro, allestire lo spazio In un “centro” ben organizzato si trovano oggetti collegati direttamente o indirettamente con il passo biblico di Matteo 25:31 e sgg. Questi oggetti sono presenti anche sul drappo quaresimale: acqua, verdure, medicinali, libro di scuola, giocattolo, una grande chiave o un mazzo di chiavi (per la prigione), croce, candela. L'ideale sarebbe che le sedie fossero disposte a semicerchio. 16 Scuola elementare – modulo d'osservazione Tempo Contenuto/Forme metodiche Tempo Contenuto/Forme metodiche 10‘ Catechesi Materiale • Acqua, verdura, medicinali, libro di scuola, giocattolo, grande chiave o mazzo di chiavi, croce, candela • Bibbia 17 Catechesi Scuola elementare – modulo d'osservazione Tempo Contenuto/Forme metodiche 10‘ Discutere le possibilità d’azione Rendere consapevoli i bambini e le bambine che essi stessi possono contribuire a migliorare il mondo. Pane per tutti e Sacrificio quaresimale operano in molti Paesi della Terra insieme con bambini e bambine svantaggiati/e con le loro famiglie. Le due organizzazioni si adoperano affinché ci siano cibo sufficiente e medicinali e i bambini e le bambine frequentino la scuola. Discutere con i bambini come potrebbero sostenere l'opera delle organizzazioni. Preparare un'azione di solidarietà e realizzarla durante i pranzi e le cene solidali o durante la Giornata delle rose. Quando il Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli angeli, si siederà sul suo trono glorioso. 32' Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre: 33metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra. 34' Allora il re dirà ai giusti: –Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. 35'Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; 36ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi. 37' E i giusti diranno: –Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38' Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato i vestiti? 39'Quando ti abbiamo visto malato o in prigione e siamo venuti 31' 18 Materiale a trovarti? 40' Il re risponderà: –In verità, vi dico: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me! 41' Poi dirà ai malvagi: –Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che Dio ha preparato per il diavolo e per i suoi servi! 42'Perché, io ho avuto fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43'ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non siete venuti a trovarmi. 44' E anche quelli diranno: –Quando ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato? 45' Allora il re risponderà: –In verità, vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me. 46'E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti andranno nella vita eterna'. (Matteo 25,31-46) Modulo d'ordinazione per buste di Sacrificio Quaresimale e scatole di Pane per tutti. Indicazioni per le offerte Grazie a gruppi di risparmio delle famiglie povere del Madagascar riescono a liberarsi da debiti opprimenti. L'aiuto reciproco è centrale. I bambini frequentano la scuola. L'alimentazione è sufficiente. L'acquisto di medicinali è possibile. Vivere senza più debiti permette alle persone di guardare al futuro con speranza. Sacrificio Quaresimale, ccp 80-148629-2 Riferimento: 130 588 Pane per tutti raccomanda di sostenere un progetto di Horyzon, l'organizzazione per lo sviluppo svizzera che si occupa di giovani. In Colombia, grazie a una formazione integrata con offerte culturali e sportive, bambini e ragazzi che soffrono a causa della guerra e della violenza hanno la possibilità di condurre una vita relativamente normale. Pane per tutti, ccp 40-984-9 Progetto n. 458.4801 Catechesi Scuola media – modulo cinematografico Io apprendo per il futuro Il modulo è incentrato sul tema della campagna di Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale. Il progetto fa riferimento alla formazione scolastica come esempio di parità di diritti. Il modulo inizia con una raccolta silenziosa sulla parola ”imparare”. Successivamente si lavora sul film “Amal”. Il film esemplifica le impari opportunità di formazione dei bambini e bambine nel mondo. I ragazzi e ragazze annotano le frasi salienti del film. Allo stesso tempo vengono informati del fatto che milioni di giovani devono lavorare invece di poter andare a scuola. Viceversa dalle nostre parti c'è l'istruzione obbligatoria: apprendiamo per il futuro. L'istruzione è la base per imparare in seguito una professione. Così i ragazzi e le ragazze realizzano un disegno a tema, uno slogan, un motto o un fumetto. Il modulo si conclude con informazioni sui progetti di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti e la pianificazione di un'azione. Notizie sul film Regia: Ali Benkirane, Marocco 2004, da 10 anni, 17 minuti. La dodicenne Amal vive nella campagna del Marocco. Ogni mattina s’incammina verso la scuola con suo fratello Mohamed. Amal deve prima di tutto svegliare suo fratello Mohamed. Deve portare con sé il pane per lui e deve badare a lui. Amal è una scolara studiosa. Vorrebbe diventare un medico. Amal ha uno stetoscopio con cui ausculta regolarmente tutti i bambini del suo circondario. Un giorno Amal torna a casa e sua madre le dice che non potrà più anda- re a scuola perché dovrà prendere il posto di sua sorella che ha trovato un lavoro. Amal accetta tristemente il suo destino. - Ulteriori informazioni e contributi sul DVD su www.filmeeinewelt.ch( tedesco e francese). Obiettivi -Ragazzi e ragazze sono consapevoli di apprendere per il loro futuro. -Sanno che in tutto il mondo ci sono milioni di bambini che devono lavorare invece di andare a scuola. -Realizzano una pagina sul tema “Io apprendo per il futuro e per questo sono riconoscente”. -Sono informati a grandi linee sui progetti di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti. Tempo Contenuto/Forme metodiche Materiale 15‘ Introduzione all'argomento Conversazione muta sul tema scuola. Dividere la classe in gruppi di cinque ragazzi e ragazze. I gruppi si distribuiscono nell'aula. Davanti a loro hanno un grande foglio in bianco con la parola “Apprendere”. I ragazzi e le ragazze scrivono intorno alla parola ciò che viene loro in mente al riguardo. Nella “conversazione” vanno rispettate tre regole: 1.Silenzio assoluto. 2.Scrive sempre soltanto un bambino alla volta, perciò soltanto un pennarello per gruppo. 3.Non scrivere frasi, ma soltanto parole, sottolineature, simboli, punti interrogativi, punti esclamativi, disegni. Il gruppo decide quando la conversazione è finita. Sono consigliabili pause in cui nessuno scrive. Quando i gruppi hanno finito i manifesti vengono appesi e presentati a turno. Un rappresentante di ogni gruppo spiega come si è svolta la conversazione. L'insegnante raccoglie le dichiarazioni e insiste sul fatto che i bambini e le bambine apprendono per il loro futuro. • un grande foglio in bianco • pennarelli 5‘ Preparazione al film Introdurre al film secondo le notizie summenzionate. Formare gruppi di due ragazzi o ragazze dello stesso sesso. Ogni gruppo riceve dei fogli per prendere appunti durante la visione del film, diversi Post-it di grandi dimensioni per scrivere appunti dopo il film e l'occorrente per scrivere. I fogli per appunti servono per scrivere durante la visione del film. Compito: durante il film le bambine prendono appunti sulla figura di Amal. I ragazzi e le ragazze prendono appunti sul personaggio di suo fratello Mohamed. Fare attenzione a ciò che i due sperimentano nel film. Che cosa può/deve fare Amal e che cosa Mohamed? • Fogli per appunti, Post-it di grandi dimensioni • occorrente per scrivere 20‘ Visione del film Vedere il film “Amal” dalla raccolta in DVD “Anna, Amal & Anousheh”. Tradotto in italiano DVD, modulo di ordinazione 10‘ Prendere nota di ciò che si è osservato e presentarlo L'insegnante prepara due titoli: “Amal” e “Mohamed”. Allo stesso tempo i ragazzi e le ragazze annotano soltanto le frasi salienti sul Post-it. In seguito leggono quelle frasi a turno. Ogni gruppo sceglie una frase, la legge e la associa a un titolo. Le frasi già pronunciate vengono poste accanto dagli altri ragazzi e ragazze senza commenti. Spunto di discussione: Che cosa mi è familiare nel mondo di Amal? Che cosa mi è estraneo? Due titoli 19 Catechesi Scuola media – modulo cinematografico Tempo Contenuto/Forme metodiche Materiale Approfondimento Sviluppo sostenibile e diritto al cibo Daria Lepori, Sacrificio Quaresimale 10‘ 15‘ 15‘ Discussione sulla disparità di opportunità Spunto di discussione: Andare a scuola è una cosa naturale per noi. Tutti i bambini hanno l'obbligo di frequentare la scuola. Il film mostra invece una situazione presente in molti Paesi del mondo. Milioni di bambini possono frequentare la scuola soltanto per breve tempo o niente affatto perché i loro genitori sono poveri o malati o già morti. Perciò molti bambini della vostra età lavorano invece di andare a scuola. Fanno i domestici, lavano le auto, lucidano scarpe o distribuiscono giornali. Altri lavorano in fabbrica, nei cantieri edili o nelle cave di pietra. Altri ancora lavorano nei campi, pascolano il bestiame o aiutano nel raccolto. Con il loro lavoro i bambini contribuiscono a guadagnare denaro per la famiglia. Non rimane tempo per frequentare la scuola. Senza frequentare la scuola per i ragazzi e ragazze è difficile trovare un buon lavoro da adulti. In altri casi, come per esempio quello di Amal, le ragazze frequentano la scuola soltanto per un breve periodo. Discutere la situazione con i ragazzi e le ragazze. Io ho buone opportunità di formazione Distribuire ai ragazzi e ragazze fogli A4 e l'occorrente per dipingere. Spunto di discussione: Noi abbiamo la fortuna di apprendere per il nostro futuro. Ciò dà un senso alla nostra vita. Ciò che apprendiamo è la base per imparare in seguito una professione. Invitare i ragazzi e ragazze a realizzare una pagina. Il tema è: “Che cosa potrò fare in seguito di ciò che ho imparato affinché sia d’utilità per gli altri?” Possibilità di realizzazione: disegno, slogan/motto, fumetto. I bambini presentano l'un l'altro i propri lavori. Successivamente esporli in uno spazio pubblico. • Foglio da disegno A4 • occorrente per dipingere Azione di solidarietà Impulso: Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti operano in molte regioni del mondo insieme con gruppi familiari svantaggiati. I gruppi perseguono obiettivi comuni che li rendono forti. Le persone possono realizzare desideri che difficilmente riuscirebbero a realizzare da soli. Di ciò beneficiano anche i bambini: l'alimentazione migliora, le persone sono più sane, i bambini frequentano la scuola. Riflettete nell'ambito del gruppo: Che cosa sapete fare bene? Che cosa fate volentieri? Quali dei vostri talenti potete convertire in denaro? (cantare, suonare, cucinare). Preparare un'azione (intorno alla Giornata delle rose/Pranzo solidale) con cui i ragazzi e ragazze possano “guadagnare” qualcosa per fare delle offerte. • Sacchetto di Sacrificio Quaresimale o scatola di Pane per tutti La terra ha da poco scoperto un altro pianeta abitato. Mo è un “bambino” di Deneb (il nuovo pianeta); che ha deciso di passare10 anni terrestri (corrispondenti a 3 sul suo pianeta) qui da noi, per poter conoscerci meglio. Mo finisce in una famiglia senza figli che lo accoglie calorosamente, ma fin da subito c’è un problema! I genitori “addottivi” vogliono sapere di che sesso è, ma né Mo né i suoi sanno dargli una risposta, perché da loro ciò è irrilevante, o perlomeno non prima dei 53 anni, età in cui si può decidere di scoprire il proprio sesso se si vuole creare una famiglia. Ma qui sulla terra sembra invece vitale sapere se si è maschio o femmina fin dalla più tenera età, perciò Mo accetta di essere sottoposto a un test per definire il suo sesso. Mentre aspettano che torni 20 Anche se si dovesse riuscire, entro il 2015 come fissato dagli Obiettivi ONU del Millennio, a dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame, rimarrebbe ancora l’altra metà da sfamare. La comunità internazionale, alle prese con crisi che si susseguono e accavallano, è dunque confrontata con sfide titaniche. l’unico dottore terrestre in grado di effettuare quest’analisi, il nostro amico extraterrestre verrà “obbligato” a vestirsi e comportarsi un giorno da ragazzina e un giorno da ragazzino, così scoprirà che il giorno in cui è ragazzo non può giocare con la sua inseparabile bambola di pezza, non può mettersi una mollettina per togliersi quel suo fastidiosissimo ciuffo dagli occhi; invece quando è il turno di essere bambina non può arrampicarsi sugli alberi, viene sgridata se si sporca (ma questo non avviene quando è ragazzino), e soprattutto deve essere più gentile, ubbidiente e servizievole. Chissà quante ne passerà Mo in questi 10 anni, obbligato a rinunciare o ad arrampicarsi sugli alberi o alla sua bambola, cosa del tutto insensata per delle creature avanzate come loro. Riassunto di Ada Tognina (14 anni) Non ha quindi perso d’attualità la ricerca di soluzioni sostenibili per la convivenza di tutte le persone sulla terra. Una sfida che non è peraltro nuova: la convinzione secondo cui le risorse del nostro pianeta non siano infinite si è largamente diffusa a partire dal 1992, quando a Rio de Janeiro la comunità mondiale si riunì per il primo Summit ONU della Terra. In quell’occasione fu creato il consenso su una serie di misure da realizzarsi (Dichiarazione sul clima e sviluppo, Agenda 21, Convenzione sui mutaUno sviluppo è sostenibile se riesce a soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Per capire il concetto di sviluppo sostenibile sono fondamentali due aspetti complementari: la sostenibilità dell’ecosistema globale e la priorità al soddisfacimento dei bisogni basilari, in particolare di quelli delle persone più povere. L’orientamento etico-filosofico alla base di questa definizione parte dal presupposto che il potere illimitato di disporre del futuro deve cedere il passo a una responsabilità basata sulla giustizia tra le generazioni e le regioni del mondo. Lo sviluppo sostenibile presuppone infatti che le basi vitali siano garantite, a condizioni di dignità e di equità, a tutti gli esseri umani che popolano e popoleranno il pianeta. Nel 2002, con l’adozione menti climatici) per garantire un futuro alla comunità dei viventi. Da allora il concetto di Sviluppo sostenibile si è affermato in diversi ambiti, ma la trasposizione nei fatti dell’idea che gli aspetti economici, sociali ed ecologici debbano essere imprescindibili gli uni dagli altri lascia a desiderare. Mentre a livello individuale e locale, molto è stato fatto, le misure decise a Rio sono applicate con malavoglia, in modo incoerente e saltuario da parte degli stati e sul piano globale. Ora, in vista del Summit Rio+20 del giugno 2012, gli stati industrializzati stanno riflettendo su un nuovo modello di sviluppo economico, la cosiddetta Green Economy, che dovrebbe trarci dalle crisi attuali. L’analisi del modello mette però in evidenza alcune lacune. La più grave è che la dimensione sociale, quella che sottolinea la garanzia dei Diritti umani di tutte e tutdei documenti della Conferenza di Rio e del Vertice mondiale di Johannesburg, il principio della responsabilità per il futuro è stato riconosciuto dalla comunità degli Stati – e con essa anche dalla Svizzera – come principio vincolante. I processi per lo sviluppo sostenibili, quali le Agende 21 Locali sono di grande attualità a 20 anni dal loro lancio a Rio. In Svizzera il numero di collettività pubbliche che vi sono impegnate è più che duplicato negli ultimi otto anni. Sedici Cantoni hanno intrapreso passi ufficiali, a fronte di duecentoventi comuni che rappresentano il 32% della popolazione svizzera. Il fenomeno è a carattere piuttosto urbano (tutte le grandi città elvetiche hanno introdotto la figura del-la delegato-a allo sviluppo sostenibile), ma sta vieppiù interessando comuni di media grandezza anche in zone rurali. ti, è quasi sempre trascurata. I paesi in sviluppo hanno tutte le ragioni di temere che i paesi industrializzati continueranno a svilupparsi sulle loro spalle. Il rischio è che ci si limiti a “dare una mano di verde” alle politiche economiche senza mettere in discussione il paradigma di una crescita e di un progresso da cui pochi traggono beneficio e che si basano sullo sfruttamento dei paesi del Sud e della natura. Deve essere però possibile, raggiungere condizioni di vita dignitose per tutte le persone che vivono e vivranno sulla terra. Se è vero che la realizzazione degli Obiettivi del Millennio non è ancora una realtà, quanto sin qui fatto sta però a dimostrare che obiettivi comuni possono essere fissati e raggiunti. A Rio si dovrà ripartire da lì e pensare uno sviluppo capace di vincere la sfida della fame e della povertà. Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti, con Essere solidali, intendono portare a Rio questa esigenza di una solidarietà globale rispettosa delle diversità. Inoltre proporremo come modello la Care Economy, quella per intenderci della cura di anziani e degenti, dell’educazione sociale dei bambini, del cucinare e pulire, del tessere relazioni sociali. La Campagna ecumenica di quest’anno mette sotto la luce dei riflettori, sei donne che in altrettanti paesi poveri del Sud realizzano un’economia dell’abbondanza, delle relazioni, dei diritti e della vita per tutti. Alla Delegazione svizzera che parteciperà alle trattative ufficiali a Rio le nostre organizzazioni ricorderanno che si può parlare di sostenibilità solo quando gli aspetti economici ed ecologici sono legati a quelli sociali e di vera uguaglianza tra i generi, i luoghi geografici e le generazioni. La casa nazionale e anche quella globale, devono svilupparsi ed essere gestite con nuove regole. 21 Approfondimento Approfondimento Libri e siti web Questioni di genere Robert W. Connell, Società editrice il Mulino, 2006 esame un’importante dimensione della socializzazione: la trasformazione dei corpi femminili e maschili in uomini e donne capaci di accettare e soddisfare i modelli di comportamento socialmente attesi. Si sofferma inoltre su alcune forme della disuguaglianza legate al genere e sulla sempre più complessa relazione tra donne, uomini e mutamento sociale. Con questo nuovo volume di letture bibliche, la teologa Lidia Maggi ci propone un viaggio nel Nuovo Testamento per dare voce alle donne che hanno incontrato Gesù e che con la loro presenza hanno dato corpo alla storia della salvezza. Futuro sostenibile Wolfang Sachs e Marco Morosini, ed. Ambiente, 2011 Le sante dello scandalo Erri de Luca, ed. Giuntina, 2011 Come si sviluppano la femminilità e la maschilità? Quali sono e come funzionano i modelli di genere nell’era della globalizzazione? Sono solo alcuni degli interrogativi che l’autore affronta prendendo le mosse dal presupposto che esse costituiscano una dimensione cruciale della vita personale, delle relazioni sociali, delle istituzioni politiche e della cultura. Una dimensione che ci vede affrontare quotidianamente dilemmi concernenti l’identità, le parti opportunità, la giustizia sociale. Le identità di genere Elisabetta Ruspini, Carocci editore, 2009 Tra uomo e donna, una parità da recuperare Valeria Ferrari Schiefer, in “Dialoghi”, numero 199, Anno 39, 2007 Cinque storie raccontate prendendo origine dalle sacre scritture, cinque donne che spiccano nell’elenco di apertura del Vangelo di Matteo: Tamar di Cananea, Rahav di Gerico, Rut la Moabita, Bat Sheva/Betsabea ebrea che sposa in prime nozze Uria ittita, infine Miriam/Maria madre di Ieshu/Gesù. De Luca ne spiega le origini, divagando dalle sorti per approfondire il loro ruolo nella Bibbia. L’evangelo delle donne, Figure femminili nel Nuovo Testamento Gli autori, assieme all’équipe del Wuppertal Institut analizzano i principali fattori della crisi ecologica e sociale globale e propongono ai paesi industrializzati un’agenda concreta per riformare la società, l’economia e le tecnologie, le istituzioni internazionali e le relazioni economiche NordSud, gli stili di vita e la partecipazione politica dei cittadini-consumatori. Loredana Lipperini, ed. Feltrinelli, 2007 22 Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono gazze. Nell'età adulta le differenze sono ancora più lampanti; le tradizioni e le leggi escludono le donne dal voto, dalla possibilità di ricevere un salario, a volte persino dalla possibilità di guidare! Anche se la parità tra uomini e donne ha conosciuto, dal XX secolo, importanti progressi in Europa, dove le donne sono ormai considerate al pari degli uomini, c'è ancora molto da fare perché ragazzi e ragazze abbiano davvero le stesse possibilità. Giovanni Paolo II, Mulieris Dignitatem – Dignità e vocazione della donna in occasione dell’Anno Mariano Lettera apostolica, Edizioni Paoline, 2007 Ragazze e ragazzi. La parità a piccoli passi Carina Louart, Motta Junior, Milano, 2008 A voice in Rio La Campagna ecumenica ruota attorno a sei convincenti progetto accompagnati dai ritratti di altrettante donne forti. Si tratta di reportage concernenti persone che ricoprono un ruolo importante in un progetto. Fanno da “portavoce” al progetto. “A Voice in Rio” invita giovani e adulti a scegliere uno dei sei progetti. L'obiettivo della consultazione è di contribuire a decidere qual è quel progetto che realizza al meglio l'esigenza di un’economia con parità di diritti, sostenibile e allo stesso tempo orientata verso i bisogni degli esseri umani. Come partecipare Per ragazzi e ragazze Ancora dalla parte delle bambine Lidia Maggi, ed. Claudiana, 2010 Cosa intendiamo quando parliamo di genere? Quale relazione esiste fra sesso e genere? Le differenze fra mascolinità e femminilità sono “naturali” e immodificabili oppure si tratta di costruzioni sociali? Il volume, nel rispondere a tali domande prende in test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. Questo è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria Filmati e video L'umanità è composta da uomini e donne. I primi non potrebbero vivere senza le altre dal momento che, insieme, assicurano la riproduzione della specie. Le disparità tra uomini e donne sono ancora molto evidenti e il trattamento non è equo. Fin dalla nascita, le aspettative dei genitori e della società verso i bambini e le bambine sono molto diverse. L'educazione che viene loro impartita li orienta verso attitudini e professioni estremamente specifiche. In molti paesi, l'educazione privilegia i ragazzi e trascura le ra- Sul sito della Campagna ecumenica trovate alcuni video, tratti da Youtube e realizzati da giovani studenti, che possono essere utilizzati come spunti di discussione per affrontare, in un modo diverso, il tema. Link utili Si può partecipare alla consultazione attraverso i seguenti canali: concorso a pagina tre dell'Agenda: le sei donne ritratte sono presentate anche nell'Agenda 2012. Chi esprime la sua preferenza partecipa automaticamente a un concorso con premi in palio! Tagliando risposta sui sottopiatti utilizzati nei pranzi e nelle cene di solidarietà; www.facebook.com/voiceinrio; www.voice-in-rio.ch; www.dirittoalcibo.ch; www.dirittoalcibo.ch www.alliancesud.ch www.globaleducation.ch 23