Infocampagna
2012
«La donna gli disse:
Signore, tu non hai un secchio,
e il pozzo è profondo.
Dove la prendi l’acqua viva?»
Giovanni 4, 11
Più uguaglianza significa
meno fame
SACRIFICIO QUARESIMALE
Sacrificio Quaresimale
via al Forte 2
casella postale 6350
6901 Lugano
telefono +41 (0)91 922 70 47
[email protected]
www.sacrificioquaresimale.ch
ccp 69-8988-1
Pane per tutti
via al Forte 2
6901 Lugano
Essere solidali
im Has 6
4616 Kappel-SO
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www.pane-per-tutti.ch
[email protected]
www.partner-sein.ch
telefono +41 (0)79 340 92 86
ccp 40-984-9
telefono +41 (0)62 216 46 65
ccp 25-10000-5
approfondimento
liturgia
catechesi
materiali
Indice
Editoriale
Più uguaglianza significa meno fame
Informazioni
Dall’agenda al motto: la Campagna a colpo d’occhio
Liturgia
Sguardo biblico sulla conservazione
e la politica di distribuzione degli alimenti
Le donne nella Bibbia. Le meditazioni della Campagna 1994
Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli
Preghiere dal mondo
Catechesi
Uguaglianza, un fondamento biblico
In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto
Scuola elementare – modulo d’osservazione
Dove c’è Dio il mondo cambia
Scuola media – modulo cinematografico
Io apprendo per il futuro
Approfondimenti
Sviluppo sostenibile e diritto al cibo
Libri e siti web
Editoriale
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Impressum Infocampagna 2012
Coordinamento e redazione:
Daria Lepori
Collaborazioni e traduzioni:
Vittorio Dell’Era, Federica Mauri, Lara Robbiani Tognina e Mattia Schmitt
grafica:
Spillmann/Felser/Leo Burnett AG, Zürich
Tiratura:
1000 esemplari
Costo esemplare:
5 franchi
Chiusura di redazione 28 novembre 2011
Copyright:
Pane per tutti/ Sacrificio Quaresimale, Lugano
Sacrificio Quaresimale
Dalla sopravvivenza alla vita
Sacrificio Quaresimale ha definito
programmi nazionali in 16 paesi
dove sostiene la realizzazione di circa 350 progetti pastorali e di cooperazione allo sviluppo. In collaborazione con organizzazioni locali cerca
di aiutare donne e uomini svantaggiati a migliorare la propria situazione e a ottenere condizioni di vita
degne di un essere umano. Questi
sforzi sono completati dall'impegno
a livello della politica di sviluppo.
Pane per tutti
Per un mondo giusto
Pane per tutti è l'istanza per la cooperazione internazionale delle
chiese protestanti svizzere. Sostiene
circa 350 programmi e progetti realizzati dai suoi partner in tutto il
mondo. Per poter influire a livello
economico, politico e sociale, Pane
per tutti si impegna nella politica di
sviluppo. I principi a cui fa riferimento sono: rispetto dei diritti
umani e sviluppo sostenibile al Sud.
Ordinazione materiale
Tutto il materiale per la Campagna
ecumenica 2012 può essere ordinato presso i segretariati di Sacrificio
Quaresimale e di Pane per tutti a
Lugano, oppure su internet:
www.sacrificioquaresimale.ch
e www.dirittoalcibo.ch
SACRIFICIO QUARESIMALE
La Campagna ecumenica di Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti
ed Essere solidali è stata insignita
nel 2009 del label Oecumenica. La
Comunità di Lavoro delle Chiese cristiane segnala in questo modo attività ecumeniche a carattere esemplare.
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Più uguaglianza significa meno fame
L’impegno di Pane per tutti, Sacrificio
Quaresimale ed Essere solidali a favore di una vera uguaglianza fra i sessi,
oltre a essere dettato dall’esperienza di
mezzo secolo di lavoro sul terreno è fortemente motivato da una prospettiva
biblica: «Dio creò l’uomo simile a sé, lo
creò a immagine di Dio, maschio e
femmina li creò». (Genesi 1,27)
Il motto della Campagna ecumenica
2012 mette in relazione la rivendicazione della parità fra uomo e donna, con la
problematica della fame. È un accostamento lecito? Alcuni fatti balzano agli
occhi: più di un miliardo di persone patiscono la fame sul nostro pianeta. Il 70
per cento di queste sono donne, sebbene
in molti paesi del Sud esse rivestano il
ruolo principale nell’approvvigionamento di cibo.
Nonostante gli sforzi intrapresi negli
ultimi decenni e le conferenze mondiali
svoltesi al riguardo, le prospettive sono
a dir poco deprimenti. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico (OCSE) prevede che entro il
2050 il numero di uomini, donne e
bambini che non hanno di che sfamarsi
a sufficienza crescerà ulteriormente: si
aggiungeranno 26 milioni in più di affamati in America latina, e 132 milioni
in Asia. È pressoché certo che anche in
futuro le donne saranno colpite ben al
di sopra della media da questa tragedia
umana. Questa parte oltre misura di
donne colpite ha a che fare anche con la
mancanza di parità, con il peggiore accesso all’informazione o alla formazione, con le ristrette possibilità di azione
quale conseguenza delle ben poche possibilità di partecipazione politica ai processi decisionali.
A fronte di questi fatti disincantati,
nell’ambito della Campagna ecumenica 2012, mettiamo in risalto sei esempi
positivi. Sono progetti corredati dalle
testimonianze delle persone che li realizzano e che testimoniano come giovi
a tutti quando uomini e donne lavorano quali pari, collaborando vicendevolmente e fornendo il proprio specifi-
co contributo al miglioramento delle
condizioni di vita di tutta la comunità.
Uno di questi progetti, avrà l’opportunità di essere presentato alla comunità
internazionale e di prendere parte alle
discussioni su nuovi modelli economici
al Summit ONU di Rio de Janeiro.
Visto che il termine “economia” deriva dal greco che allinea le due parole
“casa” e “legge”, il suo utilizzo originariamente si riferiva alla gestione
dell’economia domestica. In un nuovo
sistema economico globale che concerne ognuno di noi - essendo il pianeta la nostra “casa” - devono poter
confluire le esperienze di tutti, comprese quelle delle persone povere di
entrambi i sessi e che vivono nei paesi
in via di sviluppo. Che più eguaglianza conduca al successo lo dimostra la
prassi. La stessa Organizzazione per
l’Alimentazione e l’Agricoltura delle
Nazioni Unite (FAO) conclude che
rafforzando i diritti e aumentando le
opportunità delle contadine si potrebbe aumentare del 2,5% fino al 4% la
produzione agricola nei paesi in via di
sviluppo!
Questa pubblicazione è rivolta a pastori, presbiteri, religiose e religiosi,
catechiste e insegnanti… A tutti voi,
dunque, che siete i nostri moltiplicatori nelle parrocchie della Svizzera italiana. Il vostro lavoro è fondamentale
per la formazione, la sensibilizzazione
dei cristiani ai temi della Pace, Giustizia e Salvaguardia del creato. Senza di
voi, saremmo persi e poco efficaci. Il
contatto diretto con le persone è fondamentale e voi ci aiutate a rendere
un po’ più corti i “fili” che uniscono
noi al Nord ai poveri e agli affamati
del Sud del mondo.
Grazie di cuore per il vostro impegno
e per restare in contatto con noi, anche facendoci sapere dove e come possiamo migliorare.
L’equipe di Sacrificio Quaresimale e
Pane per tutti nella Svizzera italiana.
Tre in uno
Per la prima volta, quest’anno vi
proponiamo un unico quaderno che
riunisce le informazioni sul tema e
gli strumenti di animazione per la
liturgia e per l’insegnamento. Il presente fascicolo non è destinato al
grande pubblico ma, come si dice,
solo agli addetti ai lavori. Per contenere i costi è stato stampato in un
numero di copie limitato. Ulteriori
esemplari possono essere ordinati
con il tradizionale formulario al
prezzo di 5 franchi cadauno. Naturalmente il dossier in formato pdf
può essere scaricato dal nostro sito.
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Informazioni
Informazioni
Dall’agenda al motto: la Campagna a colpo d’occhio
Cos’è la Campagna ecumenica
La Campagna ecumenica della Quaresima, ideata da Sacrificio Quaresimale (organizzazione di cooperazione
allo sviluppo dei cattolici) e Pane per
tutti (organizzazione di cooperazione
allo sviluppo delle chiese evangeliche
riformate), in collaborazione con Essere solidali (organizzazione analoga
dei cattolici-cristiani), esiste da oltre
40 anni. Gli obiettivi sono quelli di
sensibilizzare le persone sulle questioni legate alla giustizia globale; e raccogliere fondi destinati a progetti pastorali e di sviluppo per sostenere le
popolazioni nel Sud del mondo.
ro differenti situazioni, come mostrano alcuni esempi. Il lavoro compiuto
dalle donne inoltre (accudire la casa, i
figli, gli anziani, coltivare un orto,
ecc.) non essendo rimunerato, non è
conteggiato nel prodotto interno lordo
dei paesi, eppure è indispensabile per
la sopravvivenza e per la sostenibilità
ed è una valida alternativa al sistema
economico attuale. Con le loro attività al Sud Sacrificio Quaresimale, Pane per tutti ed Essere solidali rafforzano il diritto al cibo, promuovono in
ugual misura donne e uomini nei loro
rispettivi ruoli, portandoli all’ottenimento dei loro diritti.
Drappo e meditazioni
Agenda
Quest’anno è riproposto il drappo
quaresimale del 2011, realizzato
dall’artista togolese Sokey Edorh.
Cambiano invece le meditazioni, che
sono della teologa cattolica Elisabeth
Bernet-Eich, e dello scrittore Andreas
Knapp, della comunità dei “Piccoli
Fratelli del Vangelo”. I due autori invitano a gettare uno sguardo sul mondo
con gli occhi delle donne e degli uomini. Le prospettive individuali però,
col tempo lasciano il posto a un nuovo modo di vedere ciò che ci circonda:
con occhi nuovi. Gli stessi occhi che vi
scrutano nel profondo dalle pagine
dell’agenda e che accompagnano le
meditazioni della Settimana Santa.
Motto
“Più uguaglianza significa meno fame” è il motto della Campagna ecumenica 2012. Essa si inserisce nel ciclo, iniziato nel 2008, incentrato sul
diritto al cibo, un diritto che continua
a non essere garantito a più di un miliardo di persone. I dati della FAO e
dell’ONU indicano che tra il 60 e il
70% di chi non mangia abbastanza
sono donne. L’accesso alle risorse quali sementi, acqua, terra e la possibilità
di esercitarvi un controllo è diverso
per uomini e donne e dipende dalle lo4
terrà nel giugno 2012) e, con la sua
presenza, mostrare che esistono già
soluzioni efficaci contro la fame. Potete esprimere la vostra preferenza
online, staccando e inviando il tagliando risposta dai sottopiatti oppure dall’agenda. Non vincete nulla, ma
avrete fatto un gesto concreto contro
le ingiustizie e le discriminazioni.
In molte parrocchie, chiese e comunità è tradizione organizzare pranzi o
cene solidali durante la Quaresima.
Pasti frugali che offrono l’occasione
per condividere un momento della
giornata con altre persone e di fare un
gesto concreto di solidarietà verso chi
ne ha bisogno. Se non lo avete ancora
fatto, organizzate un simile incontro e
fatecelo sapere. Pubblicheremo la data sul sito internet e saremo felici di
parteciparvi e di cogliere l’occasione
per farvi conoscere il nostro operato!
A voice in Rio
Quest’anno la Campagna sbarca anche su Facebook con “A voice in Rio”
(www.facebook.com/voiceinrio). Date voce al progetto che secondo voi,
fra i sei presentati, merita di recarsi al
Summit delle Nazioni Unite (che si
Anche a tavola potete dare il vostro
contributo! Sui sottopiatti che mettiamo a disposizione per i pranzi solidali
e le cene povere, trovate infatti i ritratti di sei persone che rappresentano
altrettanti progetti al Sud. Invitiamo
tutti a scegliere il progetto preferito e
a riempire il tagliando risposta. Chi
fra i sei avrà ottenuto più preferenze,
si recherà alla Conferenza di Rio a
giugno, quale portavoce dei paesi del
Sud. Non dimenticate: ogni preferenza conta. Date la vostra!
anche immagini, video, filmati, loghi e
articoli che potete utilizzare per i vostri bollettini parrocchiali e per l’animazione, come pure un calendario degli eventi organizzati a livello regionale e nazionale (pranzi e cene, incontri,
luoghi di vendita delle rose, ecc.) costantemente aggiornato.
Projektheft 2012
(Pane per tutti)
Sostegno diretto
(Sacrificio Quaresimale)
Pranzi solidali o cene povere
Sottopiatti
L’agenda è il simbolo della Campagna
ecumenica e ci accompagna fino alla
Pasqua, ogni giorno con uno spunto
di riflessione. Vi si trovano sei ritratti
di donne dal Sud del mondo (Colombia, Brasile, Camerun, Filippine, Senegal e Benin), altrettanti progetti,
racconti, riflessioni e meditazioni (dei
teologi Andreas Borter, e Gabriele
Berz per la Settimana Santa). Non
mancano inoltre esempi concreti su
quello che già si fa o si potrebbe fare
per rendere il mondo più giusto e migliore.
Giornata delle rose
La tradizionale vendita di 160'000
rose per il diritto al cibo avrà luogo
sabato 17 marzo 2012 in tutta la Svizzera. Le rose, offerte da Migros e vendute a un prezzo simbolico di 5 franchi, sono certificate con il marchio
Max Havelaar del commercio equo. Il
ricavato della vendita andrà interamente a finanziare progetti al Sud di
Sacrificio Quaresimale e Pane per
tutti. L’anno scorso vi hanno preso
parte 24 fra parrocchie e gruppi, che
hanno venduto ben 3200 rose. Volete
partecipare anche voi? Contattateci!
([email protected] o 091 922
70 47).
Materiale
Tutto il materiale della Campagna
ecumenica 2012 può essere ordinato
presso i segretariati di Sacrificio Quaresimale e di Pane per tutti, oppure
online: www.sacrificioquaresimale.ch.
Sul sito della Campagna (www.dirittoalcibo.ch) è inoltre possibile scaricare
liberamente (in formato PDF) le varie
pubblicazioni. Oltre a informazioni e
approfondimenti sul tema, vi troverete
Da alcuni anni esiste la possibilità,
anche nella Svizzera italiana, di finalizzare la colletta a favore di un progetto specifico, scelto fra tre dei 16
paesi in Africa, Asia e America latina
in cui Sacrificio Quaresimale opera.
Se lo desiderate possiamo intervenire
nella vostra parrocchia per presentare
il progetto. Altrimenti vi possiamo
fornire una documentazione completa: locandina per l’albo parrocchiale,
una presentazione multimediale (power point), fotografie e testi sul progetto e sulla realtà in cui si inserisce.
Sussidio liturgico
(Sacrificio Quaresimale)
Per la preparazione delle celebrazioni
durante la Quaresima, ai sacerdoti è
proposta una traccia con il sussidio
liturgico, sia per il rito romano, sia
per quello ambrosiano.
Ogni anno Pane per tutti pubblica la
rivista dei progetti di collaborazione
allo sviluppo delle opere evangeliche
svizzere (Projekte der Entwicklungszusammenarbeit der schweizerischen
Evangelischen Werke). Si tratta di 350
progetti promossi dai 13 partner
(Aces/Heks, Missione21 e altri) con
cui Pane per tutti collabora regolarmente.
La coordinatrice per la Svizzera Lara
Robbiani Tognina è a disposizione
per intervenire nella vostra comunità,
associazione o scuola per presentare
un progetto a vostra scelta oppure per
fornire una documentazione dettagliata dei progetti che attirano il vostro interesse.
Lettera ad ammalati e anziani
(Sacrificio Quaresimale)
La Quaresima è il tempo privilegiato
per meditare e riandare alla nostra vita. Sacrificio Quaresimale desidera
condividere questo periodo anche con
i malati e gli anziani, ringraziandoli
per la loro testimonianza e per la loro
preghiera; per la comprensione e la
generosità dimostrata negli anni.
5
Liturgia
Liturgia
Sguardo biblico sulla conservazione
e la politica di distribuzione degli alimenti
Dr. Elaine
Neuenfeldt,
pastore e teologa
brasiliana presso
la Fédération
luthérienne
mondiale, Genève.
Proponiamo qui un esercizio di confronto tra due testi biblici. Uno è la
storia di Giuseppe e la realtà della carestia e della sovranità alimentare in
Genesi 41 e 47. E l’altro è una storia
profetica narrata in due testi diversi,
da due profeti diversi, ma con molte
somiglianze in entrambi i testi: 1 Re
17, la vedova di Sarepta e l’incontro
con il profeta Elia; e 2 Re 4, la storia
del profeta Eliseo e dell’olio della vedova.
Durante i sette anni di abbondanza
la terra produsse a profusione. Giuseppe raccolse tutti i viveri dei sette
anni, nei quali vi era stata l’abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i
viveri nelle città, cioè in ogni città
ripose i viveri della campagna circostante. Giuseppe ammassò il grano
come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece
più il computo, perché era incalcolabile. (Genesi 41, 47-49)
Questa storia biblica può essere utilizzata per giustificare il presunto di-
ritto, autoproclamato, del mercato e
delle imprese di controllare la produzione, l’accesso al cibo e la sua distribuzione. Le conoscenze su come conservare il cibo sono un elemento di
forza nel dibattito sulla sovranità alimentare. Giuseppe ha praticato quella che può essere definita una politica
di sicurezza alimentare imperialista:
l’impero provvedeva al cibo e lo trattava come una merce, un modo per
schiavizzare i poveri e gli affamati. È
un agro-idro-business che esplora il
mercato mondiale, imprimendo il suo
carattere alla dinamica della produzione e del consumo.
Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d’Egitto e cominciarono
i sette anni di carestia, come aveva
detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti
i paesi, ma in tutto l’Egitto c’era il pane. Poi tutto il paese d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò
al faraone per avere il pane. Allora il
faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi
dirà». La carestia dominava su tutta
la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i
depositi in cui vi era grano e vendette
il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto. E da tutti
i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la
carestia infieriva su tutta la terra.
(Genesi 41, 53-57)
Burkina Faso, foto: Annette Boutellier
6
E il risultato di questo tipo di politica
non può essere diverso! Ora, non
c’era pane in tutto il paese … Quanto al popolo, Giuseppe lo ridusse in
schiavitù da un capo all’altro del territorio d’Egitto. (Genesi 47, 13.21)
La storia di Giuseppe mostra come le
potenze imperiali possono usare i colonizzati per servire gli interessi imperiali. Giuseppe proviene da un paese
povero; era sfruttato e perseguitato.
Tuttavia, la sua saggezza su come assicurare cibo per il popolo è stata usata, non per la liberazione dei suoi fratelli e di altre persone affamate, ma
per asservirli sempre di più”1. Ha usato il suo potere economico e politico
(e anche quello religioso ... il Signore
era con lui...) per vendere cibo. Il testo
è chiaro nel dire che egli dà cibo in
cambio di denaro, beni (bestiame),
corpo (schiavitù), tributi e terreno.
Nella storia profetica sulla carestia e la
conservazione degli alimenti – la storia della vedova di Sarepta e della vedova senza nome che è nei debiti e sul
punto di perdere i suoi figli presi come
schiavi (1 Re 17 e 2 Re 4) – queste due
donne hanno un altro modo di occuparsi del cibo; sulla gestione degli alimenti esistono conoscenze che sono
minacciate da politiche e pratiche di
avidità e di accumulazione.
Una donna, moglie di uno dei profeti,
gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo
temeva il Signore. Ora è venuto il
suo creditore per prendersi come
schiavi i due miei figli». Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi
che cosa hai in casa». Quella rispose:
«In casa la tua serva non ha altro che
un orcio di olio». Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore
1 Bloomquist, Karen & Neuenfeldt, Elaine. A Struggle
for Food Security and Sovereignty,The Joseph Stories.
In:www.lutheranworld.org/What_We_ Do/OCS/
LWI/EN/LWI-200905-EN-low.pdf
Burkina Faso, foto: Paul Jeffrey
possibile. Poi entra in casa e chiudi
la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». Si allontanò da lui e
chiuse la porta dietro a sé e ai suoi
figli; questi porgevano ed essa versava. Quando i vasi furono pieni, disse
a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più».
L’olio cessò. Essa andò a riferire la
cosa all’uomo di Dio, che le disse:
«Va’, vendi l’olio e accontenta i tuoi
creditori; tu e i tuoi figli vivete con
quanto ne resterà». (2 Re 4, 1-7)
«Dimmi che cosa hai in casa»:
condividere cibo e conoscenze
Naturalmente c’è una grande differenza tra un intero paese in difficoltà
e ridotto alla fame e una povera vedova bisognosa; ma qui è possibile vedere che ci sono due approcci al bisogno
di cibo / diritto al cibo. Uno è un approccio imperialista nell’occuparsi
delle necessità e della fame della gente,
traendo vantaggio dalla vulnerabilità
delle persone e utilizzandola come
potere di controllo e sfruttamento.
Questo è esattamente in linea con il
modo in cui la politica di sicurezza
alimentare è pianificata da parte delle
grandi aziende e delle politiche imperialiste, trattando il cibo come una
merce.
L’altro approccio si basa sulle capacità,
le conoscenze e la saggezza delle persone interessate. Permette alla gente di
leggere la propria realtà, di analizzare
il proprio contesto e quindi di promuovere cambiamenti, insieme. La vedova
senza nome chiede aiuto ai suoi vicini
e, in un’azione collettiva, la fame è
soddisfatta. Questo atteggiamento
collettivo e associativo è ciò che fa la
differenza nel promuovere la sovranità
alimentare, affermando il diritto di
tutte le persone ad avere abbastanza
cibo, sufficiente e nutrizionalmente valido, in un sistema che garantisce politiche agricole di giustizia alimentare.
Che cosa avete nei vostri vasi? O in altre parole: Che conoscenze avete per
placare la fame? Cosa si può fare con
quello che avete nel vostro contesto
immediato? Si tratta anzitutto di chiedere, e di prestare ascolto alla saggezza che scaturisce dall’esperienza delle
persone che sono coinvolte nel problema; e a partire da questa esperienza,
scoprire soluzioni. Anche se c’è solo
un pochino d’olio. Questo atteggia-
mento considera la persona come soggetto, promuovendo sia l’autonomia
che la cittadinanza. Esso utilizza le dinamiche di potere per promuovere la
giustizia e una vita dignitosa.
Coniugando il diritto delle donne al
cibo con un approccio di genere, occorre essere consapevoli di queste premesse: da un lato, le donne sono viste
come soggetti vulnerabili, come madri, donne incinte, vedove; dall’altro
lato, esse sono sommerse dai compiti
per sfamare la loro famiglia e in fin
dei conti per prendersi cura dell’intero pianeta. Si tratta di decostruire
l’attuale modello di famiglia, nucleare e patriarcale, che a volte è luogo di
violenza e sofferenza anche tra i piccoli contadini. Questi sono i postulati
che devono essere discussi, problematizzati e decostruiti, utilizzando la
giustizia di genere come strumento e
prospettiva di lavoro. Queste barriere
impediscono alle donne di accedere
alla terra e di essere autonome, soggetti di pari dignità nella produzione,
distribuzione, commercializzazione e
consumo di alimenti.
7
Liturgia
Liturgia
Le donne nella Bibbia.
Le meditazioni della Campagna 1994
Essere attenti al quotidiano
«A che cosa assomiglierà il regno di
Dio? È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di
farina, finché sia tutta fermentata»
(Luca 13, 20-21)
Il Regno dei cieli è come la donna che
lavora nel silenzio. Non compie nulla
di eccezionale: cucinare, lavare, essere
attenta affinché tutto vada per il meglio. Che il malato abbia assistenza e
chi è triste, conforto. Nulla di eccezionale, nulla da riprendere sui giornali,
nulla che faccia aumentare il prodotto
nazionale lordo.Il Regno dei cieli è come la donna che spontaneamente irradia l'amore e senza attendersi ricompensa, in modo del tutto gratuito. Se è
povera, s’ingegna affinché ci sia qualcosa da mettere in pentola; se il denaro necessario alla vita è poco, cerca di
farlo bastare. L'economia sa che la
donna si può sfruttare a causa della
sua famiglia, dei bambini, dei genitori
anziani. Il Regno dei cieli è come la
donna che, prepara i pasti per la sua
famiglia. Tre volte al giorno, trecentosessantacinque giorni all'anno, giorno
dopo giorno. Prendete e mangiate, nutritevi e crescete, sentitevi protetti e
attingete forza per compiere il bene.
Il Regno dei cieli è come la donna che
s’impegna per le piccole cose del quotidiano per ciò che mantiene la vita. E
nel quotidiano sa situare la propria realizzazione. Il Regno dei cieli cresce
da solo e si rafforza, ma non senza il
nostro contributo.
La donna cananea:
l'amore che supera le frontiere
«Partito di là, Gesù si diresse verso le
parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una
donna cananea, che veniva da quelle
regioni, si mise a gridare: Pietà di me,
Signore, figlio di Davide. Mia figlia è
crudelmente tormentata da un demonio. Ma egli non le rivolse neppure
una parola. Allora i discepoli gli si ac8
costarono implorando: Esaudiscila,
vedi come ci grida dietro. Ma egli rispose: Non sono stato inviato che alle
pecore perdute della casa di Israele.
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui dicendo: Signore, aiutami!
Ed egli rispose: Non è bene prendere il
pane dei figli per gettarlo ai cagnolini. È vero, Signore, disse la donna,
ma anche i cagnolini si cibano delle
briciole che cadono dalla tavola dei
loro padroni. Allora Gesù le replico:
Donna, davvero grande è la tua fede!
Ti sia fatto come desideri. E da
quell'istante sua figlia fu guarita».
(Matteo 15, 21-28)
Per ben tre volte ha chiesto aiuto al
Rabbi ebreo, operatore di miracoli lei
la straniera, ancor meno di un nulla
come la ritenevano amici di lui. Per
ben tre volte gli ha chiesto aiuto - rituale di conversione? - e non s'è lasciata scacciare, ha sopportato le umiliazioni. Quando il dolore si fa insopportabile, non si può più scegliere e
quando ogni speranza è perduta, bisogna valicare le frontiere e mantenere
intatta la fiducia che forse ancora esiste possibilità di salvezza. Per ben tre
volte gli ha chiesto aiuto non per se
stessa, ma per la figlia. Dovere di sem-
pre di tutte le donne vegliare sulla salute dei figli, affinché cresca la nuova
generazione e la vita continui. Chiedere aiuto e non desistere, non subire il
dolore e le convinzioni ciniche di chi
afferma che COSì deve essere. Bussare
sempre nuovamente finché s'apra una
porta anche per noi. Gridare i diritti
dei deboli a costo d'averti come briciole di pane cadute dalla mensa dei signori e mai rinunciare a esigere il necessario alla nostra salvezza. Per ben
tre volte la cananea ha invocato il
Rabbi ebreo. È una storia che segna
una svolta. Mentre Gesù si muove in
una zona di frontiera, una donna gli
ricorda che la sua missione non può
arrestarsi ai confini di un popolo, il
suo. Il Regno di Dio è tutta la terra
abitata. Mentre Gesù si muove in terra
straniera, accoglie una donna che gli
ricorda che oltre ogni frontiera la vita
è un grido che anela alla vita. E lui
ascolta l'appello, si volta e dà la risposta. Infonde la vita.
Rut - La solidarietà tra le donne
«Cosi Noemi tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo. E Booz disse a Rut:
Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui ma rimani con le mie
giovani. Poi Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e il
Signore le accordò di concepire: essa
partorì un figlio. E le donne dicevano
a Noemi: Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare un
riscattatore perché il nome del defunto si perpetuasse in lsraele! Egli sarà
il tuo consolatore e il sostegno della
tua vecchiaia; perché lo ha partorito
tua nuora che ti ama e che vale per te
più di sette figli». (Rut 1,22; 2, 8; 4,
13-15)
Rut, giovane moabita, ti sei avventurata oltre frontiera. I tuoi hanno visto
male il tuo sposarsi a uno straniero,
figlio di rifugiati per motivi economici. Rut, giovane vedova abbandonata,
senza difesa, tagliata dalle tue radici
hai avuto la fortuna d'intenderti con
Noemi, cosa inabituale tra nuora e
suocera. Hai avuto il coraggio di rischiare la tua giovane vita in un incerto futuro, basato soltanto su un legame verso un'altra donna.
Sempre ho sentito, fino alla noia che le
donne sono eterne rivali. Eppure ho
imparato da donne che una donna
può aiutarmi a comprendere il mio valore più intimo; riconoscendo autorità
e valore a un'altra donna affidandomi
a lei veramente faccio grande me stessa. Rut, forestiera, come tale a lungo
sei vissuta, eppure amando. L'amore è
la migliore autodifesa. Due donne
mettono in comune il tesoro delle loro
differenze arricchendosi: l'anziana
consiglia la giovane senza metterla
sotto tutela, bensì trasmettendole
un'esperienza perché sopravviva, viva.
Assieme possono far valere i loro diritti di esseri umani; una giovane donna
fa partecipe della sua gioia un'anziana
conferendole così valore e dignità.
Due donne si accolgono a vicenda,
l'una è salvezza per l'altra. Risplendono come punto obbligato nella storia
della salvezza di tutta l'umanità.
Maria Maddalena:
seguire il proprio cammino
«Gesù le disse: Non mi trattenere,
perché non sono ancora salito al Padre; ma va dai miei fratelli e dì loro:
Io salgo al Padre mio e Padre vostro,
Dio mio e Dio vostro. Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai
discepoli: Ho visto il Signore e anche
ciò che le aveva detto». (Giovanni 20,
17-18)
Lui ti ha chiamato per nome: Maria.
Allora l'hai riconosciuto, pur tra le lacrime destinate a un defunto. Maria tra i tanti nomi - solo il tuo ha pronunciato. Non mi toccare, ha aggiunto
nella gioia d'essere riconosciuto tra i
vivi. Non mi toccare: la corporeità naturale, la dolcezza di una vita condivisa, la vicinanza di prima non è più
possibile. È venuto il tempo dell'addio.
Lui va per la sua strada che ora tu non
puoi intraprendere; nel vostro essere
vicino s'è come intessuta una gran lontananza. E con cuore sereno, libero, lo
devi lasciare per la pienezza dell'amore di Dio. Va dai miei fratelli, ha aggiunto. Va e annunzia che ancora l'hai
visto per l'ultima volta. E allora hai
potuto girare lo sguardo e seguire il
tuo cammino, un nuovo cammino con
lui. Maria, ti vedo davanti a me, tu che
hai accostato la Luce, irradiante, purpurei raggi di vita; vedendo te, mi rendo conto che Lui è il Vivente. E sento
irrevocabilmente che l'amore è possibile e che il Regno di Dio è iniziato tra
noi. Maria, ti vedo davanti a me e mi
chiedo come potrebbe perdersi la tua
testimonianza, il messaggio pasquale
e l'annuncio di donne. Maria, sei bella, sei forte. Ti vedo davanti a me, e
piango di gioia.
I testi e le immagini di queste due
pagine sono tratti da un opuscolo
della Campagna ecumenica del
1994 che portava il titolo: Donna
forza viva del mondo. Il fascicolo
proponeva otto meditazioni sul
drappo di quell’anno. I testi delle
meditazioni erano stati scritti da
Reinhild Trailer di Zurigo, i motivi disegnati da Lucy D’Souza, insegnate, assistente sociale, educatrice e formatrice indiana. Forse
in qualche parrocchia il drappo è
ancora conservato e se qualcuno
desiderasse ricevere una fotocopia
di tutto il libretto di meditazione
ce ne può fare richiesta.
9
Liturgia
Proposte per la liturgia
Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli
Urs Brunner Medici, responsabile per la teologia e la formazione presso Sacrificio Quaresimale
mo il drappo e che siamo un po’ spaesati dalla densità della struttura, dalla
dovizia di particolari. Prendiamoci
dunque il tempo di focalizzare il nostro sguardo. Osserviamo insieme
con attenzione alcune scene che hanno a che vedere con il tema della campagna ecumenica 2012.
qua a due assetati; la seconda è intenta a curare un malato. Quella che sta
tirando il carro dell’acqua rivolge il
suo sguardo allo striscione che declama: “Ho sete” (J’ai soif). Solo chi sa
riconoscere il bisogno lo può soddisfare.
gio. La donna va incontro ai profughi. Cristo le dice «Ero straniero e mi
avete accolto» (Mt 25,35). Sulle coste
del mediterraneo avviene ogni giorno
il contrario; un avvenimento di cui
milioni di europei prendono tacitamente conto. E anche in Svizzera la
paura dello straniero vale più
dell’ospitalità cristiana.
to dietro le sbarre. Per Sokey Edorh
vivere nella bidonville è come vivere
in prigione. Possiamo anche chiederci
quali sono i ruoli che l’uomo deve assumersi, contro la sua volontà, in una
realtà caratterizzata dalla povertà e
dalla violenza della lotta per la sopravvivenza. Ruoli che gli impediscono di diventare una persona capace di
provvedere al proprio benessere, a
quello della sua famiglia e della società tutta.
Uomini tra tradizioni
e nuovi ruoli
Donne e uomini insieme
per migliorare
La forza divina dello Spirito
dona la luce
«La cosa più bella è la donna rappresentata al centro mentre sta tirando il
carro dell’acqua». La scena preferita
dell’autore del motivo del drappo quaresimale, l’artista Sokey Edorh, può
essere presa a simbolo dell’attuale
campagna ecumenica: Più eguaglianza significa meno fame. Egli è cresciuto in Togo in seno a una famiglia molto grande; per esperienza sa quali sono lì i problemi delle donne e degli
uomini: la donna deve sobbarcarsi la
maggior parte del lavoro in ambito
famigliare; l’uomo, specialmente
quando vive in ambito urbano, fa
sempre più fatica a trovare un lavoro
che gli permette di nutrire la sua famiglia.
Attualizzazione
del messaggio biblico
Nell’osservare il drappo ci immergiamo nella vita caotica di una bidonville
di una città africana. In questo preciso momento la metà della popolazione del continente abita in città; di
questi una persona su quattro vive in
una baraccopoli. L’artista mette in relazione il messaggio biblico con l’urbanizzazione attuale e attualizza l’invito di Gesù alla fratellanza e alla
convivenza in un quartiere di poveri e
diseredati: «Tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli…». (Mt.
25,40)
Ogni baraccopoli è un mondo a sé nel
quale chiunque arriva dal di fuori deve orientarsi, anche noi che osservia10
La colomba, simbolo dello Spirito
Santo, è la sorgente della luce. La forza divina dello Spirito – nel testo originario ebraico è utilizzata la parola
di genere femminile ruach – è sospesa
al di sopra del trono regale, ancora
vuoto, e illumina le opere di misericordia, così come sono raccontate nel
vangelo secondo Matteo (25,35). La
visione del Regno di Dio prende forma nello slum rendendolo IL luogo in
cui si realizza “l’umanità”: i malati
sono curati, gli affamati sfamati, gli
ignudi vestiti. Colui che verrà per giudicarci non ha ancora preso posto al
suo posto sul trono (Mt 25,31). Ora è
il momento dello Spirito santo. C’è
ancora tempo per convertirsi: la Quaresima è il tempo privilegiato per riorientare la propria vita secondo le regole insegnateci da Gesù.
Donne forti assicurano
alimenti e conforto
Sull’asse centrale del Drappo vediamo
tre donne. Una donna versa dell’ac-
A desta dell’automobile riconosciamo
altre tre donne intente a raccogliere
ortaggi che serviranno a dar da mangiare a chi abita in città. In questo
dettaglio possiamo leggere che l’amore cristiano per il prossimo non deve
ridursi all’aiuto diretto. Dar da magiare agli affamati è possibile, a volte,
solo quando sono affrontate questioni
strutturali: per esempio che è necessario poter posseder la terra per coltivarla e vivere dei suoi proventi. Nel
nostro mondo globalizzato, dove gli
uni vivono nell’abbondanza e gli altri
in una povertà ermetica, deve essere
ripristinata la regola, secondo cui tutti possano beneficiare delle ricchezze
di un paese.
Sul drappo sono rappresentate persone che agiscono in piena responsabilità. Eppure ci può chiedere se il loro
agire avrà come conseguenza duratura migliori condizioni di vita. Oppure
se tante energie sono spese solo “per
stare a galla”, visto che le condizioni
quadro globali giocano a sfavore.
L’insegna - Lehman Brothers - che
campeggia su uno dei grattacieli dello
sfondo è il simbolo delle politiche economiche e finanziarie che stanno mettendo in pericolo la vita di tante persone e funge da ammonimento.
A destra presso le due piroghe rosse,
una donna rifocilla due stranieri approdati sulla spiaggia in cerca di rifu-
una giustizia globale, marciando
all’ombra delle torri petrolifere, dei
serbatoi di carburante, dai grattacieli
della finanza mondiale, una realtà
che li esclude. Ma la croce parla anche
della loro sofferenza. In questo corteo
di protesta il crocefisso non è solo il
simbolo che portano alto sopra le loro
teste. Il Cristo crocefisso è anche lì in
mezzo a loro. Egli si schiera dalla loro
parte nella sofferenza e nella protesta
e li accompagna.
L'autore del drappo è Sokey A. Edorh. Egli vive a Lomé
in Togo, ed è uno dei più notevoli artisti africani
contemporanei.
Riunioni e reti di donne e uomini
danno forma alla vita in comune: in
comunità di base si legge la Bibbia, ci
si corrobora, si discute e si scambiano
consigli su problemi quotidiani.
Un uomo tesse stoffe per la confezione di abiti tradizionali. «Ero ignudo e
mi avete vestito» non significa mandare i nostri vestiti vecchi e fuori moda ai poveri in Africa. Vuol dire invece rispettare ogni cultura e sostenere i
paesi del Sud nel loro proprio sviluppo. Il che vuol dire anche appoggiare
il lavoro di politica di sviluppo affinché, per esempio, cessino le sovvenzioni alla produzione di cotone in paesi del Nord che mette con le spalle al
muro contadine e contadini dell’Africa dell’Ovest.
In mezzo alla baraccopoli, leggermente sulla sinistra, un uomo è raffigura-
Uomini e donne percorrono insieme
una Via della Croce. Con questo
drappo l’artista ha voluto in primo
luogo mettere in risalto la forza e la
responsabilità delle persone che vivono nello slum. Inoltre ha voluto mostrare che Dio vive nei quartieri poveri delle città del mondo. Nella Via
Crucis è rappresentata in modo più
evidente la forza che emana dalla comunione delle persone. Insieme protestano per i loro diritti basilari, come il
diritto all’acqua; insieme chiedono
11
Proposte per la liturgia
animazione per la catechesi
Preghiere dal mondo
Uguaglianza, un fondamento biblico
Non si è già detto tutto o perlomeno
abbastanza sul tema dell’eguaglianza
tra donna e uomo? E la discussione
sui ruoli di genere nell'insegnamento
non si è anch'essa da lungo tempo
esaurita? Perché allora un argomento
apparentemente esaurito come quello
della “parità dei diritti” è stato adottato come tema della Campagna ecumenica di quest'anno?
Apri
Dio della Vita apri i nostri cuori,
per sentire il soffio del tuo spirito
apri le nostre braccia
per tenderle al prossimo
apri le nostre labbra
per dire la gioia e la meraviglia della vita
apri le nostre orecchie
per riconoscere il tuo dolore negli esseri umani
apri i nostri occhi
per scoprire Cristo nel nemico e nell’amico
dacci il tuo spirito
per vivere la vita in Cristo Gesù
dal Salvador
Per ogni donna e ogni uomo
Dio dell’amore
ti preghiamo per gli esclusi da una vita completa
per gli oppressi e sfruttati
per chi deve lavorare troppo duramente
per un salario ingiusto
per chi è costretto a vendere il proprio corpo
per i molti disperati
in balìa dei potenti e dei ricchi.
Per tutti coloro che soffrono noi ti preghiamo:
aiutaci a donarci agli altri generosamente
e senza fine
per rendere visibile il tuo amore
in ogni donna e ogni uomo.
Trinità materna
Dio materno che mi hai generato
nel mattino risplendente di questo mondo.
Creatore, sorgente di ogni respiro vitale
tu sei la mia pioggia, il mio vento, il mio sole.
Cristo materno hai assunto le mie sembianze
mi hai dato il tuo nutrimento di luce.
Come seme di vita essenza dell’Amore,
hai dato il tuo stesso corpo per la mia vita.
Spirito materno che mi nutri
mi circondi con braccia pazienti
mentre le mie radici si rafforzano nella fede
fino a che fiorisco, fino a che comprendo.
Credo di una donna
Credo in Dio Amore
creatore della terra e ogni vita
che ci ha affidato il compito di essere parte della Creazione
Credo in Gesù,
figlio di Maria che lo ha aspettato con gioia e timori
atteso sin dai tempi di Sara e Abramo
morto e risorto per molti
In Lui si manifestò il volto sofferente di Dio
nacque in povertà
digiunò nel deserto
annunciò ai poveri la Buona novella
e punizioni ai ricchi
Scandalizzò i suoi discepoli
perché prese l’acqua da una donna intoccabile
e invitò le donne a seguirlo
Fu crocefisso
come vero uomo
immagine di Dio
Le donne rimasero ai piedi della croce
ed una annunciò la resurrezione
La sua vita, morte e resurrezione
testimoniano che la morte
non ha l’ultima parola
e con lui vivremo
in un regno senza fine
Credo nello Spirito Santo
sin dal principio nel Padre e nel Figlio
li onoriamo nella preghiera
Credo nell’appartenenza ad una sola famiglia
chiamata ad essere santa ed una nello Spirito
in una comunità di eguali
senza discriminazioni, oppressione, violenza
e sfruttamento
Confido che lo Spirito ci renda liberi,
capaci di pentimento e di conversione
nell’attesa della comunione e pienezza di vita. Amen
dall’India
12
Noi siamo ben informati, tramite i
nostri partner al Sud: povertà e fame
hanno a che fare (anche) con la mancanza di parità di diritti, con il mancato accesso a risorse come la terra,
l'istruzione e l'assistenza sanitaria.
L'uguaglianza tra i sessi è un fondamento biblico che collega la teologia
della creazione: «Dio creò l'uomo a
sua immagine; lo creò a immagine di
Dio; li creò maschio e femmina.»
(Genesi 1:27), e il messaggio di salvezza del vangelo: «Non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti
siete uno in Cristo Gesù» (Galati
3:28). La teologia non ha luogo in
uno spazio vuoto ed è fatta come tutti
gli aspetti della vita umana anche di
immagini che determinano i nostri
pensieri e le nostre azioni – immagini
di mascolinità e femminilità. La costruzione di queste immagini inizia
nell'infanzia. L'insegnamento nell'età
evolutiva è al riguardo il luogo adatto
per mettere in discussione le immagini dominanti, per smascherare gli stereotipi e concepire nuove immagini
liberatrici.
La Campagna di quest'anno intende
risvegliare le coscienze riguardo
all'uguaglianza tra i sessi e dare forza
a coloro che rivendicano un eguale diritto all'alimentazione a uomini e
donne. Bisogna risvegliare una nuova
fame in questo mondo affamato: «Fame non soltanto di cibo, ma anche di
uguaglianza e di giustizia intorno a
una tavola rotonda che offre il posto
alla diversità e pane per tutti!» come
ha scritto la pastora Elaine Neuenfeldt nella sua dissertazione di cui riportiamo un estratto alle pagine 6 e 7
di questa pubblicazione.
In cammino verso Rio costruendo
un mondo più giusto
Le prossime due pagine propongono
un’attività (per allievi dai 7 ai 12 anni) da svolgere nei 40 giorni di avvicinamento alla Pasqua, legata all’azione
“A voice in Rio” e all’Agenda.
Dare voce a un modo giusto
e sostenibile
Anche i più giovani sono invitati a
partecipare alla consultazione per
scegliere il progetto che meglio mette
in atto la sostenibilità e la giustizia. Il
gioco offre l’opportunità di conoscere
le donne rappresentanti dei sei progetti. A ogni progetto infatti corrisponde
un’ambasciatrice: Rocio (pagine del
27 febbraio e
3 marzo dell’Agenda), Lisete (5 e 10
marzo), Natalie (12 e 17 marzo),
Coumba (19 e 24 marzo), Fidelina (26
e 31 marzo) nonché Salamatou (2 e 4
aprile). Attraverso le loro testimonianze è possibile farsi un’idea del paese e del contesto nelle quali esse vivono con le loro famiglie, della loro situazione professionale, della loro
atività in seno al progetto e del modo
in cui vivono la solidarietà e l’uguaglianza.
Colorare e ritagliare
per giorno, gli elementi di pagina 14 e
di incollarli sulla pagina 15 seguendo
i numeri indicati. Per riconoscere le
scenette illustrate e le sei donne, basta
cercarle nell’Agenda. I cerchi 28 e 29
sono ancora bianchi perché qui ognuno disegnerà e colorerà elementi legati
alla propria vita.
Il gioco è scaricabile in formato pdf
dal nostro sito (www.dirittoalcibo.ch)
per poter essere stampato nel numero
desiderato di copie. Consigliamo di
incollare la pagina 15 su un cartoncino.
Per rendere ludica la scoperta di queste nuove realtà del Sud il gioco propone di colorare e ritagliare, giorno
13
14
15
9
21
16
28
3
Qui disegno
una cosa
importante
per me
Svizzera
Senegal
Camerun
Benin
Filippine
Colombia
Brasile
20
9
35
3
Lisete
37
Rocio
2
4
38
39
5
8
6
40
Coumba
10
16
9
11
22
23
24
Salamatou
13
14
12
25
26
Io
29
18
17
Natalie
In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto
Qui incollo
la mia foto
o disegno
il mio
ritratto
17
32
In cammino verso Rio costruendo un mondo più giusto
8
20
21
30
28
33
38
2
34
35
33
Fidelina
32
Qui disegno
una cosa
importante
per me
29
37
Catechesi
Scuola elementare – modulo d'osservazione
Dove c'è Dio il mondo cambia
Il modulo è concepito in modo tale
che i bambini e le bambine elaborino
l'immagine gradualmente. Dapprima
l'insegnante discute con i bambini e le
bambine oggetti concreti che essi ritroveranno sul drappo. L'osservazione schiude ai bambini e alle bambine
un mondo a loro probabilmente sconosciuto, in gran parte estraneo, con
molte persone sconosciute. I bambini
e le bambine sono esortati a osservare,
a scoprire, a immergersi in quel mondo d’immagini. Ritrovano rappresentati sul drappo gli oggetti di cui si è
parlato e li collegano con le attività
umane. Da lì gli oggetti sono messi in
relazione con il messaggio di Gesù:
tutte gli esseri umani hanno bisogno
di bere e di mangiare – necessitano di
medicinali e di vestiti – i bambini e le
bambine hanno il diritto di andare a
scuola – hanno bisogno di tempo per
giocare. Ai tempi di Gesù non c'era
un'istruzione scolastica nel senso
odierno. Oggi Gesù considererebbe
ovvio il diritto dei bambini e delle
bambine all'istruzione e al gioco.
La colomba nella parte superiore del
centro del drappo rappresenta la potenza benevola di Dio. S’irradia come
un triangolo sulla baraccopoli africana. La colomba, così come la croce,
indica la presenza di Dio tra gli uomini e le donne. Così s’intessono i passi
della Bibbia nella lezione. E nasce un
collegamento tra gli oggetti e le persone che li utilizzano e le loro azioni.
In un passo conclusivo i bambini e le
bambine si lasciano coinvolgere
dall'immagine. Scelgono un posto
nell'immagine, dove vorrebbero ritrovarsi. In seguito rappresentano in
pantomima la loro scelta.
Un'azione di solidarietà rende possibile ai bambini e alle bambine di attivarsi essi stessi. Apprendono così di
poter contribuire un po' a migliorare
la vita delle persone svantaggiate.
-I bambini e le bambine conoscono
il significato degli oggetti rappresentati sul drappo quaresimale e le
relazioni esistenti tra di loro.
-I bambini e le bambine sentono di
comportarsi in modo cristiano
quando fanno qualcosa di buono
per gli altri.
-I bambini e le bambine si ritrovano
in una scena del drappo quaresimale e rappresentano la scena scelta
personalmente da loro.
-Escogitano possibilità d’intervento
per contribuire un po' a migliorare
il mondo.
Entrare in contatto con l'immagine
Il drappo quaresimale viene presentato a grandi linee. Spunto per la discussione: Percorri con lo sguardo l'immagine. Che cosa vedi? Che cosa ti colpisce? Dove s’intrattiene il
tuo sguardo? I bambini e le bambine parlano spontaneamente delle loro osservazioni e
delle loro impressioni.
Drappo quaresimale. Un
PowerPoint è scaricabile da
www.rechtaufnahrung.ch/
katechese (tedesco); una
riproduzione a colori in
formato A4 da www.
dirittoalcibo.ch
10‘
Scoprire il contenuto delle immagini
I bambini e le bambine cercano sul drappo quaresimale gli oggetti posti al “centro”.
Spunto di discussione: Dove trovi nell'immagine un oggetto uguale? Cerca e rifletti sul
genere di persona che ha a che fare con quell'oggetto! Quando qualcuno trova, un oggetto può illuminarlo con una lampadina tascabile o un puntatore laser. A questo punto
i bambini dicono quale persona ha a che fare con quell'oggetto. I bambini e le bambine
diventano così consapevoli che anche altre persone sono in collegamento con gli oggetti.
Lampadina tascabile
o puntatore laser
5‘
Indagare l'effetto delle immagini
I bambini e le bambine percepiscono l'effetto delle immagini. Spunto di discussione:
Che cosa ti ricorda l'immagine? Che cosa ha d’importante secondo te? Che cosa ti piace? C'è qualcosa che t’irrita o ti disturba? I bambini e le bambine scelgono una situazione specifica e condividono teatralmente ciò che una persona o un oggetto esprime:
persone o oggetti possono gridare, lamentarsi, sussurrare… Intanto l'insegnante annota
per iscritto tutto ciò che viene detto e lo usa successivamente.
Materiale per prendere
appunti
10‘
Recepire il messaggio delle immagini
Ciò che l'artista ci comunica con l'immagine.
Impulso dato dall'insegnante: l'autore dell'immagine Sokey Edorh vive nel Togo, un
Paese nell'Africa occidentale. L'artista dice di aver dipinto l'immagine come se fosse un
bambino. La cosa più bella dell'immagine è la donna robusta in primo piano. Le donne
in Africa portano spesso grossi pesi. Spunto per la discussione: che cosa ti colpisce
quando osservi la donna con il grosso carico?
Le risposte potrebbero essere: «Questa donna sembra davvero forte». «È dipinta molto
grande perché fa qualcosa d’importante». «Perché suo marito non la aiuta?», «Chissà se
non ha un marito?», «Chissà se deve fare qualcosa d'altro?»
breve pausa poi impulso da parte dell'insegnante: il pittore dice ancora che i posti più
orribili sul drappo quaresimale sono le misere capanne sulla sinistra dell'immagine. Lì
gli esseri umani devono lottare per la vita quotidianamente. Non c'è spazio per altro.
Spunto per la discussione: Come potrebbe essere la vita delle persone che vivono nelle
capanne? Come ve l’immaginate?
breve pausa poi impulso da parte dell'insegnante: il pittore rappresenta nella sua immagine anche l'opera della potenza di Dio. Singole parti dell'immagine dicono: «Dove
c'è Dio il mondo cambia. Dove le persone si prendono cura l’une delle altre, là c'è Dio».
Per ogni voce del seguente elenco un bimbo prende un oggetto e mostra agli altri dove si
trova nell'immagine.
• Acqua: Gesù dice: «Gli uomini hanno bisogno di bere». In che modo si manifesta ciò?
• Verdura: Gesù dice: «Gli uomini hanno bisogno di mangiare».
Come viene rappresentato ciò?
• Medicinali: Gesù dice: «I malati devono essere curati». Come avviene ciò?
• Chiave: Gesù dice: «Bisogna visitare i carcerati». Dove vediamo ciò?
• Libro di scuola, giocattolo: Oggi Gesù direbbe: «I bambini e le bambine devono poter
imparare e giocare». Come è rappresentato ciò?
• Croce: Gesù indica: «Dio è con gli uomini anche quando essi soffrono».
Dove sono le croci?
• Candela: «Dove c'è Dio c'è luce». Dove vedi ciò nell'immagine?
In conclusione l'insegnante richiama l'attenzione sul grande triangolo luminoso al
centro dell'immagine. In questa parte dell'immagine si manifesta l'opera della potenza
di Dio.
20'
Trovare un posto nell'immagine
Collocati dentro l’immagine.
Spunto per la discussione: Pensa a un posto raffigurato nell'immagine nel quale vorresti
ritrovarti. Perché? Che cosa succede là?
Dopo una pausa di riflessione invitare i singoli bambini e bambine a rappresentare in
pantomima la propria scelta e a esibirsi poi davanti alla classe. Gli altri bambini e bambine tentano di indovinare ciò che viene rappresentato.
Indicazioni per l'osservazione
Il metodo di osservazione richiede
che l'insegnante rifletta sull'immagine prima delle lezioni. A pagina 10
del presente quaderno è presentata
una riflessione sul drappo. Inoltre il
Libretto di meditazioni sul drappo
propone una serie di testi poetici ispirati alle varie scene raffigurate. È reperibile in parrocchia o scaricabile da
internet.
Approccio alla lezione
I si ngoli bambini possono prendere dal “centro” un oggetto dopo l'altro. Discussione di
gruppo sul significato generale dei singoli oggetti. Domande inerenti:
1. Che cos'hai in mano?
2. A che cosa serve?
3. Che cosa succederebbe se le persone non lo avessero?
Materiale
10‘
Obiettivi
Organizzare il centro, allestire lo spazio
In un “centro” ben organizzato si trovano oggetti collegati direttamente o indirettamente con il passo biblico di Matteo 25:31 e sgg. Questi oggetti sono presenti anche sul
drappo quaresimale: acqua, verdure, medicinali, libro di scuola, giocattolo, una grande
chiave o un mazzo di chiavi (per la prigione), croce, candela. L'ideale sarebbe che le
sedie fossero disposte a semicerchio.
16
Scuola elementare – modulo d'osservazione
Tempo Contenuto/Forme metodiche
Tempo Contenuto/Forme metodiche
10‘
Catechesi
Materiale
• Acqua, verdura,
medicinali, libro
di scuola, giocattolo,
grande chiave o mazzo
di chiavi, croce, candela
• Bibbia
17
Catechesi
Scuola elementare – modulo d'osservazione
Tempo Contenuto/Forme metodiche
10‘
Discutere le possibilità d’azione
Rendere consapevoli i bambini e le bambine che essi stessi possono contribuire a
migliorare il mondo. Pane per tutti e Sacrificio quaresimale operano in molti Paesi
della Terra insieme con bambini e bambine svantaggiati/e con le loro famiglie. Le due
organizzazioni si adoperano affinché ci siano cibo sufficiente e medicinali e i bambini e
le bambine frequentino la scuola.
Discutere con i bambini come potrebbero sostenere l'opera delle organizzazioni. Preparare un'azione di solidarietà e realizzarla durante i pranzi e le cene solidali o durante la
Giornata delle rose.
Quando il Figlio dell'uomo verrà
nel suo splendore, insieme con gli
angeli, si siederà sul suo trono glorioso. 32' Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle
capre: 33metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra.
34'
Allora il re dirà ai giusti: –Venite,
voi che siete i benedetti dal Padre
mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del
mondo. 35'Perché, io ho avuto fame e
voi mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere;
ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; 36ero nudo e mi avete
dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete
venuti a trovarmi.
37'
E i giusti diranno: –Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e
ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?
38'
Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella
nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato
i vestiti? 39'Quando ti abbiamo visto
malato o in prigione e siamo venuti
31'
18
Materiale
a trovarti?
40'
Il re risponderà: –In verità, vi dico:
tutte le volte che avete fatto ciò a uno
dei più piccoli di questi miei fratelli,
lo avete fatto a me!
41'
Poi dirà ai malvagi: –Andate via da
me, maledetti, nel fuoco eterno che
Dio ha preparato per il diavolo e per
i suoi servi! 42'Perché, io ho avuto
fame e voi non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete
dato da bere; 43'ero forestiero e non
mi avete ospitato nella vostra casa;
ero nudo e non mi avete dato i vestiti; ero malato e in prigione e voi non
siete venuti a trovarmi.
44'
E anche quelli diranno: –Quando
ti abbiamo visto affamato, assetato,
forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo aiutato?
45'
Allora il re risponderà: –In verità,
vi dico: tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete
fatto a me. 46'E questi andranno nella punizione eterna mentre i giusti
andranno nella vita eterna'. (Matteo
25,31-46)
Modulo d'ordinazione per
buste di Sacrificio Quaresimale e scatole di Pane per
tutti.
Indicazioni per le offerte
Grazie a gruppi di risparmio delle
famiglie povere del Madagascar riescono a liberarsi da debiti opprimenti. L'aiuto reciproco è centrale.
I bambini frequentano la scuola.
L'alimentazione è sufficiente. L'acquisto di medicinali è possibile. Vivere senza più debiti permette alle
persone di guardare al futuro con
speranza.
Sacrificio Quaresimale,
ccp 80-148629-2
Riferimento: 130 588
Pane per tutti raccomanda di sostenere un progetto di Horyzon, l'organizzazione per lo sviluppo svizzera che si occupa di giovani. In Colombia, grazie a una formazione
integrata con offerte culturali e
sportive, bambini e ragazzi che soffrono a causa della guerra e della
violenza hanno la possibilità di condurre una vita relativamente normale.
Pane per tutti,
ccp 40-984-9
Progetto n. 458.4801
Catechesi
Scuola media – modulo cinematografico
Io apprendo per il futuro
Il modulo è incentrato sul tema della
campagna di Pane per tutti e Sacrificio
Quaresimale. Il progetto fa riferimento alla formazione scolastica come
esempio di parità di diritti.
Il modulo inizia con una raccolta silenziosa sulla parola ”imparare”. Successivamente si lavora sul film “Amal”.
Il film esemplifica le impari opportunità di formazione dei bambini e bambine nel mondo. I ragazzi e ragazze
annotano le frasi salienti del film. Allo
stesso tempo vengono informati del
fatto che milioni di giovani devono lavorare invece di poter andare a scuola.
Viceversa dalle nostre parti c'è l'istruzione obbligatoria: apprendiamo per il
futuro. L'istruzione è la base per imparare in seguito una professione. Così i
ragazzi e le ragazze realizzano un disegno a tema, uno slogan, un motto o un
fumetto. Il modulo si conclude con informazioni sui progetti di Sacrificio
Quaresimale e Pane per tutti e la pianificazione di un'azione.
Notizie sul film
Regia: Ali Benkirane, Marocco 2004,
da 10 anni, 17 minuti.
La dodicenne Amal vive nella campagna del Marocco. Ogni mattina s’incammina verso la scuola con suo fratello Mohamed. Amal deve prima di
tutto svegliare suo fratello Mohamed.
Deve portare con sé il pane per lui e
deve badare a lui. Amal è una scolara
studiosa. Vorrebbe diventare un medico. Amal ha uno stetoscopio con
cui ausculta regolarmente tutti i bambini del suo circondario.
Un giorno Amal torna a casa e sua
madre le dice che non potrà più anda-
re a scuola perché dovrà prendere il
posto di sua sorella che ha trovato un
lavoro. Amal accetta tristemente il
suo destino. - Ulteriori informazioni e
contributi sul DVD su www.filmeeinewelt.ch( tedesco e francese).
Obiettivi
-Ragazzi e ragazze sono consapevoli di apprendere per il loro futuro.
-Sanno che in tutto il mondo ci sono
milioni di bambini che devono lavorare invece di andare a scuola.
-Realizzano una pagina sul tema
“Io apprendo per il futuro e per
questo sono riconoscente”.
-Sono informati a grandi linee sui
progetti di Sacrificio Quaresimale
e Pane per tutti.
Tempo Contenuto/Forme metodiche
Materiale
15‘
Introduzione all'argomento
Conversazione muta sul tema scuola. Dividere la classe in gruppi di cinque ragazzi e
ragazze. I gruppi si distribuiscono nell'aula. Davanti a loro hanno un grande foglio in
bianco con la parola “Apprendere”. I ragazzi e le ragazze scrivono intorno alla parola
ciò che viene loro in mente al riguardo. Nella “conversazione” vanno rispettate tre
regole:
1.Silenzio assoluto.
2.Scrive sempre soltanto un bambino alla volta, perciò soltanto un pennarello per
gruppo.
3.Non scrivere frasi, ma soltanto parole, sottolineature, simboli, punti interrogativi,
punti esclamativi, disegni.
Il gruppo decide quando la conversazione è finita. Sono consigliabili pause in cui nessuno scrive. Quando i gruppi hanno finito i manifesti vengono appesi e presentati a turno.
Un rappresentante di ogni gruppo spiega come si è svolta la conversazione. L'insegnante
raccoglie le dichiarazioni e insiste sul fatto che i bambini e le bambine apprendono per il
loro futuro.
• un grande foglio
in bianco
• pennarelli
5‘
Preparazione al film
Introdurre al film secondo le notizie summenzionate. Formare gruppi di due ragazzi o
ragazze dello stesso sesso. Ogni gruppo riceve dei fogli per prendere appunti durante
la visione del film, diversi Post-it di grandi dimensioni per scrivere appunti dopo il film
e l'occorrente per scrivere. I fogli per appunti servono per scrivere durante la visione
del film. Compito: durante il film le bambine prendono appunti sulla figura di Amal. I
ragazzi e le ragazze prendono appunti sul personaggio di suo fratello Mohamed. Fare
attenzione a ciò che i due sperimentano nel film. Che cosa può/deve fare Amal e che
cosa Mohamed?
• Fogli per appunti, Post-it
di grandi dimensioni
• occorrente per scrivere
20‘
Visione del film
Vedere il film “Amal” dalla raccolta in DVD “Anna, Amal & Anousheh”.
Tradotto in italiano
DVD, modulo
di ordinazione
10‘
Prendere nota di ciò che si è osservato e presentarlo
L'insegnante prepara due titoli: “Amal” e “Mohamed”. Allo stesso tempo i ragazzi e le
ragazze annotano soltanto le frasi salienti sul Post-it. In seguito leggono quelle frasi a
turno. Ogni gruppo sceglie una frase, la legge e la associa a un titolo. Le frasi già pronunciate vengono poste accanto dagli altri ragazzi e ragazze senza commenti. Spunto di
discussione: Che cosa mi è familiare nel mondo di Amal? Che cosa mi è estraneo?
Due titoli
19
Catechesi
Scuola media – modulo cinematografico
Tempo Contenuto/Forme metodiche
Materiale
Approfondimento
Sviluppo sostenibile e diritto al cibo
Daria Lepori, Sacrificio Quaresimale
10‘
15‘
15‘
Discussione sulla disparità di opportunità
Spunto di discussione: Andare a scuola è una cosa naturale per noi. Tutti i bambini
hanno l'obbligo di frequentare la scuola. Il film mostra invece una situazione presente
in molti Paesi del mondo. Milioni di bambini possono frequentare la scuola soltanto per
breve tempo o niente affatto perché i loro genitori sono poveri o malati o già morti. Perciò molti bambini della vostra età lavorano invece di andare a scuola. Fanno i domestici,
lavano le auto, lucidano scarpe o distribuiscono giornali. Altri lavorano in fabbrica, nei
cantieri edili o nelle cave di pietra. Altri ancora lavorano nei campi, pascolano il bestiame o aiutano nel raccolto. Con il loro lavoro i bambini contribuiscono a guadagnare
denaro per la famiglia. Non rimane tempo per frequentare la scuola. Senza frequentare
la scuola per i ragazzi e ragazze è difficile trovare un buon lavoro da adulti. In altri casi,
come per esempio quello di Amal, le ragazze frequentano la scuola soltanto per un breve
periodo. Discutere la situazione con i ragazzi e le ragazze.
Io ho buone opportunità di formazione
Distribuire ai ragazzi e ragazze fogli A4 e l'occorrente per dipingere.
Spunto di discussione: Noi abbiamo la fortuna di apprendere per il nostro futuro. Ciò
dà un senso alla nostra vita. Ciò che apprendiamo è la base per imparare in seguito una
professione. Invitare i ragazzi e ragazze a realizzare una pagina. Il tema è: “Che cosa
potrò fare in seguito di ciò che ho imparato affinché sia d’utilità per gli altri?” Possibilità di realizzazione: disegno, slogan/motto, fumetto. I bambini presentano l'un l'altro i
propri lavori. Successivamente esporli in uno spazio pubblico.
• Foglio da disegno A4
• occorrente
per dipingere
Azione di solidarietà
Impulso: Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti operano in molte regioni del mondo
insieme con gruppi familiari svantaggiati. I gruppi perseguono obiettivi comuni che li
rendono forti. Le persone possono realizzare desideri che difficilmente riuscirebbero
a realizzare da soli. Di ciò beneficiano anche i bambini: l'alimentazione migliora, le
persone sono più sane, i bambini frequentano la scuola. Riflettete nell'ambito del gruppo: Che cosa sapete fare bene? Che cosa fate volentieri? Quali dei vostri talenti potete
convertire in denaro? (cantare, suonare, cucinare). Preparare un'azione (intorno alla
Giornata delle rose/Pranzo solidale) con cui i ragazzi e ragazze possano “guadagnare”
qualcosa per fare delle offerte.
• Sacchetto di Sacrificio
Quaresimale o scatola
di Pane per tutti
La terra ha da poco scoperto un altro
pianeta abitato. Mo è un “bambino”
di Deneb (il nuovo pianeta); che ha
deciso di passare10 anni terrestri (corrispondenti a 3 sul suo pianeta) qui da
noi, per poter conoscerci meglio. Mo
finisce in una famiglia senza figli che
lo accoglie calorosamente, ma fin da
subito c’è un problema! I genitori “addottivi” vogliono sapere di che sesso
è, ma né Mo né i suoi sanno dargli
una risposta, perché da loro ciò è irrilevante, o perlomeno non prima dei
53 anni, età in cui si può decidere di
scoprire il proprio sesso se si vuole
creare una famiglia. Ma qui sulla terra sembra invece vitale sapere se si è
maschio o femmina fin dalla più tenera età, perciò Mo accetta di essere
sottoposto a un test per definire il suo
sesso. Mentre aspettano che torni
20
Anche se si dovesse riuscire, entro il
2015 come fissato dagli Obiettivi
ONU del Millennio, a dimezzare il
numero delle persone che soffrono la
fame, rimarrebbe ancora l’altra metà
da sfamare. La comunità internazionale, alle prese con crisi che si susseguono e accavallano, è dunque confrontata con sfide titaniche.
l’unico dottore terrestre in grado di
effettuare quest’analisi, il nostro amico extraterrestre verrà “obbligato” a
vestirsi e comportarsi un giorno da
ragazzina e un giorno da ragazzino,
così scoprirà che il giorno in cui è ragazzo non può giocare con la sua inseparabile bambola di pezza, non può
mettersi una mollettina per togliersi
quel suo fastidiosissimo ciuffo dagli
occhi; invece quando è il turno di essere bambina non può arrampicarsi
sugli alberi, viene sgridata se si sporca
(ma questo non avviene quando è ragazzino), e soprattutto deve essere più
gentile, ubbidiente e servizievole.
Chissà quante ne passerà Mo in questi
10 anni, obbligato a rinunciare o ad
arrampicarsi sugli alberi o alla sua
bambola, cosa del tutto insensata per
delle creature avanzate come loro.
Riassunto di Ada Tognina (14 anni)
Non ha quindi perso d’attualità la ricerca di soluzioni sostenibili per la
convivenza di tutte le persone sulla
terra. Una sfida che non è peraltro
nuova: la convinzione secondo cui le
risorse del nostro pianeta non siano
infinite si è largamente diffusa a partire dal 1992, quando a Rio de Janeiro
la comunità mondiale si riunì per il
primo Summit ONU della Terra. In
quell’occasione fu creato il consenso
su una serie di misure da realizzarsi
(Dichiarazione sul clima e sviluppo,
Agenda 21, Convenzione sui mutaUno sviluppo è sostenibile se riesce
a soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere
la capacità delle generazioni future
di soddisfare i propri bisogni. Per
capire il concetto di sviluppo sostenibile sono fondamentali due aspetti complementari: la sostenibilità
dell’ecosistema globale e la priorità
al soddisfacimento dei bisogni basilari, in particolare di quelli delle
persone più povere. L’orientamento
etico-filosofico alla base di questa
definizione parte dal presupposto
che il potere illimitato di disporre
del futuro deve cedere il passo a una
responsabilità basata sulla giustizia
tra le generazioni e le regioni del
mondo. Lo sviluppo sostenibile presuppone infatti che le basi vitali
siano garantite, a condizioni di dignità e di equità, a tutti gli esseri
umani che popolano e popoleranno
il pianeta. Nel 2002, con l’adozione
menti climatici) per garantire un futuro alla comunità dei viventi. Da allora
il concetto di Sviluppo sostenibile si è
affermato in diversi ambiti, ma la trasposizione nei fatti dell’idea che gli
aspetti economici, sociali ed ecologici
debbano essere imprescindibili gli uni
dagli altri lascia a desiderare. Mentre
a livello individuale e locale, molto è
stato fatto, le misure decise a Rio sono
applicate con malavoglia, in modo incoerente e saltuario da parte degli stati e sul piano globale.
Ora, in vista del Summit Rio+20 del
giugno 2012, gli stati industrializzati
stanno riflettendo su un nuovo modello di sviluppo economico, la cosiddetta Green Economy, che dovrebbe
trarci dalle crisi attuali. L’analisi del
modello mette però in evidenza alcune
lacune. La più grave è che la dimensione sociale, quella che sottolinea la garanzia dei Diritti umani di tutte e tutdei documenti della Conferenza di
Rio e del Vertice mondiale di Johannesburg, il principio della responsabilità per il futuro è stato riconosciuto dalla comunità degli Stati – e
con essa anche dalla Svizzera –
come principio vincolante.
I processi per lo sviluppo sostenibili, quali le Agende 21 Locali sono di
grande attualità a 20 anni dal loro
lancio a Rio. In Svizzera il numero
di collettività pubbliche che vi sono
impegnate è più che duplicato negli
ultimi otto anni. Sedici Cantoni
hanno intrapreso passi ufficiali, a
fronte di duecentoventi comuni che
rappresentano il 32% della popolazione svizzera. Il fenomeno è a carattere piuttosto urbano (tutte le
grandi città elvetiche hanno introdotto la figura del-la delegato-a allo
sviluppo sostenibile), ma sta vieppiù
interessando comuni di media grandezza anche in zone rurali.
ti, è quasi sempre trascurata. I paesi in
sviluppo hanno tutte le ragioni di temere che i paesi industrializzati continueranno a svilupparsi sulle loro spalle. Il rischio è che ci si limiti a “dare
una mano di verde” alle politiche economiche senza mettere in discussione
il paradigma di una crescita e di un
progresso da cui pochi traggono beneficio e che si basano sullo sfruttamento dei paesi del Sud e della natura.
Deve essere però possibile, raggiungere condizioni di vita dignitose per tutte le persone che vivono e vivranno
sulla terra. Se è vero che la realizzazione degli Obiettivi del Millennio non è
ancora una realtà, quanto sin qui fatto
sta però a dimostrare che obiettivi comuni possono essere fissati e raggiunti. A Rio si dovrà ripartire da lì e pensare uno sviluppo capace di vincere la
sfida della fame e della povertà.
Sacrificio Quaresimale e Pane per
tutti, con Essere solidali, intendono
portare a Rio questa esigenza di una
solidarietà globale rispettosa delle diversità. Inoltre proporremo come modello la Care Economy, quella per
intenderci della cura di anziani e degenti, dell’educazione sociale dei
bambini, del cucinare e pulire, del
tessere relazioni sociali. La Campagna ecumenica di quest’anno mette
sotto la luce dei riflettori, sei donne
che in altrettanti paesi poveri del Sud
realizzano un’economia dell’abbondanza, delle relazioni, dei diritti e
della vita per tutti. Alla Delegazione
svizzera che parteciperà alle trattative ufficiali a Rio le nostre organizzazioni ricorderanno che si può parlare
di sostenibilità solo quando gli aspetti economici ed ecologici sono legati a
quelli sociali e di vera uguaglianza
tra i generi, i luoghi geografici e le generazioni. La casa nazionale e anche
quella globale, devono svilupparsi ed
essere gestite con nuove regole.
21
Approfondimento
Approfondimento
Libri e siti web
Questioni di genere
Robert W. Connell, Società editrice il
Mulino, 2006
esame un’importante dimensione della socializzazione: la trasformazione
dei corpi femminili e maschili in uomini e donne capaci di accettare e
soddisfare i modelli di comportamento socialmente attesi. Si sofferma inoltre su alcune forme della disuguaglianza legate al genere e sulla sempre
più complessa relazione tra donne,
uomini e mutamento sociale.
Con questo nuovo volume di letture
bibliche, la teologa Lidia Maggi ci
propone un viaggio nel Nuovo Testamento per dare voce alle donne che
hanno incontrato Gesù e che con la
loro presenza hanno dato corpo alla
storia della salvezza.
Futuro sostenibile
Wolfang Sachs e Marco Morosini, ed.
Ambiente, 2011
Le sante dello scandalo
Erri de Luca, ed. Giuntina, 2011
Come si sviluppano la femminilità e
la maschilità? Quali sono e come funzionano i modelli di genere nell’era
della globalizzazione? Sono solo alcuni degli interrogativi che l’autore affronta prendendo le mosse dal presupposto che esse costituiscano una dimensione cruciale della vita personale,
delle relazioni sociali, delle istituzioni
politiche e della cultura. Una dimensione che ci vede affrontare quotidianamente dilemmi concernenti l’identità, le parti opportunità, la giustizia
sociale.
Le identità di genere
Elisabetta Ruspini,
Carocci editore, 2009
Tra uomo e donna,
una parità da recuperare
Valeria Ferrari Schiefer,
in “Dialoghi”, numero 199, Anno 39,
2007
Cinque storie raccontate prendendo
origine dalle sacre scritture, cinque
donne che spiccano nell’elenco di
apertura del Vangelo di Matteo: Tamar di Cananea, Rahav di Gerico,
Rut la Moabita, Bat Sheva/Betsabea
ebrea che sposa in prime nozze Uria
ittita, infine Miriam/Maria madre di
Ieshu/Gesù. De Luca ne spiega le origini, divagando dalle sorti per approfondire il loro ruolo nella Bibbia.
L’evangelo delle donne, Figure
femminili nel Nuovo Testamento
Gli autori, assieme all’équipe del
Wuppertal Institut analizzano i principali fattori della crisi ecologica e sociale globale e propongono ai paesi
industrializzati un’agenda concreta
per riformare la società, l’economia e
le tecnologie, le istituzioni internazionali e le relazioni economiche NordSud, gli stili di vita e la partecipazione
politica dei cittadini-consumatori.
Loredana Lipperini, ed. Feltrinelli,
2007
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Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono
gazze. Nell'età adulta le differenze
sono ancora più lampanti; le tradizioni e le leggi escludono le donne dal
voto, dalla possibilità di ricevere un
salario, a volte persino dalla possibilità di guidare! Anche se la parità tra
uomini e donne ha conosciuto, dal
XX secolo, importanti progressi in
Europa, dove le donne sono ormai
considerate al pari degli uomini, c'è
ancora molto da fare perché ragazzi e
ragazze abbiano davvero le stesse
possibilità.
Giovanni Paolo II, Mulieris
Dignitatem – Dignità
e vocazione della donna
in occasione dell’Anno Mariano
Lettera apostolica,
Edizioni Paoline, 2007
Ragazze e ragazzi.
La parità a piccoli passi
Carina Louart, Motta Junior,
Milano, 2008
A voice in Rio
La Campagna ecumenica ruota attorno a sei convincenti progetto
accompagnati dai ritratti di altrettante donne forti. Si tratta di reportage concernenti persone che
ricoprono un ruolo importante in
un progetto. Fanno da “portavoce” al progetto.
“A Voice in Rio” invita giovani e
adulti a scegliere uno dei sei progetti. L'obiettivo della consultazione è di contribuire a decidere qual è
quel progetto che realizza al meglio l'esigenza di un’economia con
parità di diritti, sostenibile e allo
stesso tempo orientata verso i bisogni degli esseri umani.
Come partecipare
Per ragazzi e ragazze
Ancora dalla parte delle bambine
Lidia Maggi, ed. Claudiana, 2010
Cosa intendiamo quando parliamo di
genere? Quale relazione esiste fra sesso e genere? Le differenze fra mascolinità e femminilità sono “naturali” e
immodificabili oppure si tratta di costruzioni sociali? Il volume, nel rispondere a tali domande prende in
test sentimentali e consigli su come
truccarsi. Nei loro libri scolastici, le
mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le
dipinge come piccole cuoche. Questo
è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale
e culturale all'inferiorità femminile si
compisse nel giro di pochi anni, dalla
nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche
se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria
Filmati e video
L'umanità è composta da uomini e
donne. I primi non potrebbero vivere
senza le altre dal momento che, insieme, assicurano la riproduzione della
specie. Le disparità tra uomini e donne sono ancora molto evidenti e il
trattamento non è equo. Fin dalla nascita, le aspettative dei genitori e della
società verso i bambini e le bambine
sono molto diverse. L'educazione che
viene loro impartita li orienta verso
attitudini e professioni estremamente
specifiche. In molti paesi, l'educazione privilegia i ragazzi e trascura le ra-
Sul sito della Campagna ecumenica
trovate alcuni video, tratti da Youtube e realizzati da giovani studenti, che possono essere utilizzati
come spunti di discussione per affrontare, in un modo diverso, il
tema.
Link utili
Si può partecipare alla consultazione attraverso i seguenti canali:
concorso a pagina tre dell'Agenda:
le sei donne ritratte sono presentate
anche nell'Agenda 2012. Chi esprime la sua preferenza partecipa automaticamente a un concorso con
premi in palio! Tagliando risposta
sui sottopiatti utilizzati nei pranzi
e nelle cene di solidarietà;
www.facebook.com/voiceinrio;
www.voice-in-rio.ch;
www.dirittoalcibo.ch;
www.dirittoalcibo.ch
www.alliancesud.ch
www.globaleducation.ch
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