Triangoli Viola: chi erano e cosa ricordano. Durante il regime nazista, numerosi furono i gruppi perseguitati, imprigionati ed uccisi a causa della loro differenza o ostilità al partito nazista. Gli Ebrei furono sicuramente quelli che maggiormente patirono per quell’ideologia distorta ma, accanto a loro, tanti altri, ritenuti diversi, e per questo pericolosi, vennero atrocemente perseguitati: omosessuali, avversari politici, zingari, disabili ed altri ancora. Fin dal 1933, i Testimoni di Geova iniziarono ad essere internati; a loro fu data l’opportunità di essere liberati dopo aver firmato un documento nel quale rinnegavano la loro fede religiosa e veniva indicata la loro volontà di diventare soldati dell'esercito. In particolare i Testimoni di Geova si rifiutavano di usare il saluto “Heil Hitler!” e, quelli che erano tedeschi, decisero di rimanere neutrali nelle questioni politiche e militari. Per questo motivo furono perseguitati spietatamente dai nazisti che ne rinchiusero circa 12.000 in prigioni e campi di concentramento ove molti morirono. In Europa, durante i 12 anni del regime nazista, milioni di persone vennero imprigionate nei campi di concentramento. Per distinguere le varie categorie di prigionieri, i nazisti idearono un sistema di distintivi di diverso colore da portare sugli abiti. I Testimoni di Geova, unico gruppo perseguitato unicamente a motivo delle proprie convinzioni religiose già dal 1933, ricevettero dai nazisti un triangolo di stoffa viola. Ogni testimone di Geova deportato aveva un triangolo viola sulla sua uniforme. Cosa rappresentava? Le varie categorie di internati nei campi nazisti portavano speciali segni di riconoscimento, prima della guerra fu introdotto un sistema di riconoscimento che consisteva in un pezzo di tessuto colorato sull’uniforme di ogni internato. Il colore dipendeva dal gruppo a cui apparteneva il prigioniero: rosso per i prigionieri politici, viola per i Testimoni di Geova, nero per gli asociali, verde per i criminali, rosa per gli omosessuali, blu per gli immigrati. Alle uniformi dei prigionieri ebrei venivano cuciti due triangoli gialli sovrapposti in modo tale da formare una stella: la stella di Davide a sei punte. Il prof. John K. Roth, in un suo libro sulla persecuzione nazista dei testimoni di Geova, ha commentato: “Se il suo significato dal punto di vista morale non sarà dimenticato, il triangolo viola continuerà ad essere uno scudo contro la barbarie, oltre a ricordarci che abbiamo la responsabilità di coltivare il bene che più di ogni altro merita di essere apprezzato dai nostri simili.” Alessandra Ciaccio Roberta Ciaccio. Classe 1° E