Informazioni per i pazienti Vivere con il reumatismo Medicamenti per il trattamento di affezioni reumatiche Lega svizzera contro il reumatismo Il movimento è salute Artrite, artrosi, dolori alla schiena, osteoporosi e reumatismi delle parti molli sono affezioni reumatiche. Esistono 200 diversi quadri clinici reumatici che interessano schiena, articolazioni, ossa, muscoli, tendini e legamenti. Per il trattamento di queste malattie esistono diversi medicamenti dall’azione alquanto differente. Vogliamo con questo articolo offrire una panoramica sui medicamenti antireumatici oggi in uso. È praticamente impossibile presentare tutti i medicamenti ottenibili sul mercato elvetico. Ci limitiamo quindi a presentare unicamente gli esponenti più importanti dei singoli gruppi. Impressum: Autori Dott. med. Adrian Forster Clinica St. Katharinental, Diessenhofen Dott. med. Jörg Jeger, Lucerna Dott. med. Thomas Langenegger Ospedale cantonale Zugo, Baar CI-Layout Wirz Identity SA Realizzazione Atelier Jean Daniel Baer, grafico SGD Edizione © by 2002, Lega svizzera contro il reumatismo Terza edizione aggiornata 2009 Indice Introduzione 4 1. Analgesici 5 2. Antiinfiammatori non steroidali (AINS) 7 3. Corticosteroidi 10 (medicamenti al cortisone o glucocorticoidi) 4. Medicamenti di base 13 5. Medicamenti contro l’artrosi 27 (condroprotettivi; proteggono le cartilagini) 6. Medicamenti contro l’osteoporosi 31 7. Elenco dei preparati più 41 importanti ottenibili in Svizzera 8. Lega contro il reumatismo 45 9. Suggerimenti bibliografici 46 10. Indirizzi utili 47 4 Introduzione I rimedi che vengono usati in presenza di affezioni reumatiche devono essere prescritti dal medico curante. Egli deve poter contare sulla collaborazione più che ottimale con i suoi pazienti. Per questo siete invitati ad osservare le seguenti regole: ■ informate il vostro medico su tutte le medicine (anche quelle del tipo alternativo) che state prendendo. ■ informate il medico sulle affezioni sussistenti e indicategli eventuali sintomi collaterali noti del tipo allergico. ■ prendete i medicamenti esattamente come prescritti dal medico. ■ nel caso che dovete prendere più medicamenti sarebbe vantaggioso compilare un’apposita cartella. ■ informate il medico su eventuali sintomi collaterali provocati dai medicamenti. Una descrizione di sintomi possibili si leggono nel foglietto accluso alla confezione. ■ non cessate mai volontariamente di prendere i medicamenti antireumatici prescritti. Questo potrebbe rappresentare un grave pericolo, specialmente quando si tratta di preparati al cortisone. ■ certi rimedi antireumatici di base ci mettono un certo tempo – persino alcuni mesi – prima di fare effetto. ■ conservate i medicamenti in luogo sicuro lontano dalle mani dei bambini. ■ se avete delle incertezze chiedete al vostro medico curante. Se siete disposti ad osservare le regole qui descritte non dovrebbero insorgere dei problemi riguardanti la somministrazione di medicamenti antireumatici. Non bisogna però dimenticare che tutti i rimedi possono avere dei sintomi collaterali indesiderati. Leggendo le informazioni accluse alle confezioni troverete un elenco di quelli più frequenti e/o più gravi. La cosa più importante è avere un buon rapporto col medico curante in modo da poter sempre chiarire le in- 1. Analgesici (antidolorifici semplici) certezze che potrebbero insorgere. Nelle righe che seguono vi diamo una descrizione precisa dei diversi rimedi antireumatici. indicata nel trattamento di forti dolori con il vantaggio di minimi effetti collaterali. Fra di essi il Co-Dafalgan ed il Treuphadol plus. Che cosa sono gli analgesici? Gli analgesici sono dei medicamenti che combattono il dolore. Essi non hanno alcun influsso sui processi infiammatori. Un tale tipo di medicamento viene applicato in quelle affezioni reumatiche dove sussistono solamente dei dolori ma nessuna infiammazione (p.es. reumatismo delle parti molli e artrosi). Si distinguono due classi di analgesici: i nonoppioidi e gli oppioidi (tra i quali i derivati della morfina). Dove e come somministrare gli analgesici? Gli analgesici vanno applicati a tutte le forme di stati dolorifici. Il dolore è molto frequente nelle affezioni reumatiche. Per questo gli analgesici vengono usati molto di frequente. Questo vale soprattutto per le affezioni reumatiche non infiammatorie: nei dolori alla schiena, nelle affezioni reumatiche delle parti molli (gomito del tennista, fibromialgia, dolori muscolari, ecc.), come pure nell’artrosi. Gli stessi analgesici si applicano contro il mal di testa, il mal di denti, i dolori postoperatori, i dolori in seguito al cancro e tanti altri stati dolorifici. I più noti fra i non-oppioidi sono i preparati al paracetamolo: Tylenol®, Dafalgan®, Panadol® (che si ottengono anche senza ricetta). Tra gli oppidoidi più noti: Tramal®, Valoron®, Fortalgesic®, Pethidin®, MST®, Oxycontin®, Palladon®, Durogesic®, Transtec® e molti altri (vedi elenco). Esistono pure molti preparati derivanti da una combinazione fra paracetamolo e l’oppiaceo codeina. Tale combinazione è particolarmente È importante ricordare che gli analgesici non hanno alcun effetto antiflogistico (che combatte le infiammazioni). Essi possono però essere usati in combinazione con medicamenti antiflogistici (antiinfiammatori non steroidali e corticosteroidi) nel caso che gli effetti siano insufficienti. Que- 5 6 Analgesici sto vale anche per le affezioni reumatiche infiammatorie come l’artrite reumatoide ed il morbo di Bechterew. Quando lo stato dolorifico è poco accentuato servono soprattutto i preparati al paracetamolo: Dafalgan®, Tylenol®, Panadol®, Zolben®, Treuphadol®. Quando i dolori sono di media intensità si prescriveranno dei preparati con una combinazione di paracetamolo e codeina: Treuphadol® plus, Co-Dafalgan® e Codol®. In presenza di dolori forti si applicheranno oppiodi quali Tramal®, MST®, Valoron®, Pethidin®, Fortalgesic®, Oxycontin®, Palladon®, Durogesic®, Transtec®, ecc. Gli analgesici esistono sotto forma di compresse e supposte oppure fiale per iniezioni. Effetti collaterali ■ Gli analgesici al paracetamolo si sopportano generalmente molto bene. Le reazioni allergiche sono molto rare. Effetti collaterali nel tratto gastrointestinale – contrariamente a quello che vale per i rimedi antiinfiammatori non steroidali (vedi oltre) – sono pure abbastanza rari. Dosi molto elevate (a partire da 4 g al giorno) possono provocare danni al fegato. ■ Gli oppioidi possono provocare stitichezza, vertigini, malessere, stanchezza e, se applicati in dosi molto elevate, difficoltà di respirazione. Se l’uso dei medicamenti avviene in modo corretto e secondo le indicazioni prescritte, si può escludere una dipendenza psichica. Un uso prolungato, seguito da una cessazione improvisa, può generare sintomi di astinenza fisica. Attenzione: Gli oppiacei possono rendere stanchi e quindi pregiudicare la capacità di guida. Questo vale pure per le attività professionali. Se ciò fosse il caso vostro, parlatene al medico. 2. Antiinfiammatori non steroidali (AINS) Che cosa s’intende per AINS? Gli antiinfiammatori non steroidali (AINS) sono dei medicamenti che limitano i processi infiammatori (dolori, gonfiori, arrossamento). Fra i rappresentanti più noti: Aulin®/Nisulid®, Brufen®, Felden®, Flector®, Froben®, Inflamac®, Olfen®, Optifen®, Ponstan®, Tilur® e Voltaren®. Gli AINS limitano la ciclossigenasi (= COX) e di conseguenza le prostaglandine che hanno una funzione importante in presenza di infiammazioni. Le prostaglandine possiedono inoltre altre funzioni importanti nell’organismo umano: ■ la protezione della mucosa gastrica. ■ sono indispensabili per la coagulazione del sangue (trombociti). ■ favoriscono l’irrorazione sanguigna dei reni. Come si sa, gli AINS limitano la ciclossigenasi e quindi la produzione di prostaglandine, ciò che può causare l’insorgenza d’effetti collaterali: alterazioni della mucosa gastrica (ulcere gastrointestinali, emorragie), di- minuzione della facoltà coagulante del sangue, con il risultato di un accentuato pericolo di emorragie in seguito ad una limitazione dell’aggregazione dei trombociti (piastrine). Essi possono pure turbare l’irrorazione sanguigna dei reni, con la conseguente accumulazione di acqua nel corpo (soprattutto nelle gambe), come pure causare un aumento della pressione del sangue oppure, in casi rari, un’insufficienza renale. Inoltre è stato osservato che sia gli AINS, sia gli inibitori della COX-2 comportano un aumentato rischio di infarto miocardico e ictus. Simili effetti collaterali colpiscono in particolare le persone anziane oltre i 65 anni che soffrono di malattie cardiovascolari. Un anamnesi di pregresse ulcere gastrointestinali predispone ad ulteriore effetti collaterali. Lo stesso vale per le persone che prendono simultaneamente agli AINS dei preparati al cortisone oppure che ingeriscono simultaneamente più tipi di AINS. Bisogna quindi usare una certa prudenza nella prescrizione a lungo termine di simili preparati. Dal 1999 si dispone dei cosiddetti inibitori selettivi della COX-2, come il 7 8 Antiinfiammatori non steroidali (AINS) Celebrex® e l’Arcoxia®. Come lo dice il nome, essi inibiscono selettivamente i processi infiammatori provocando meno effetti negativi sul tratto gastrointestinale e senza influenzare le piastrine. La causa è da ricercare nel fatto che esistono due forme di ciclossigenasi (COX): la ciclossigenasi 1 (COX-1) forma le prostaglandine che proteggono il tratto gastrointestinale e le piastrine, mentre la ciclossigenasi 2 (COX-2) forma le prostaglandine, responsabili dei processi infiammatori. Gli AINS correnti limitano tanto la COX-1 che la COX-2, provocando gli effetti collaterali indesiderati sopraccennati. Gli inibitori della COX2 limitano unicamente le prostaglandine «infiammatorie» e non quelle «protettrici o buone». Dato che per l’irrorazione sanguigna del rene giocano un ruolo importante tanto le COX-1 che le COX-2, pure le nuove COX-2 selettive possono provocare degli effetti collaterali negativi, come sopra descritti, nei reni. Purtroppo si è appurato che questi medicamenti comportano un rischio elevato di disturbi cardiovascolari (pressione sanguigna alta, infarto miocardico, ictus). Proprio per i sud- detti effetti collaterali i medicamenti Vioxx® e Bextra® sono stati ritirati dal mercato nel 2004. Celebrex® e Arcoxia® sono ancora in commercio con le dovute misure precauzionali. Dove e come somministrare gli AINS? Gli AINS possiedono uno spettro di indicazioni molto largo. Essi rappresentano a livello mondiale i medicamenti più sovente prescritti, dato che possono essere somministrati in tutte le affezioni infiammatorie per inibire le infiammazioni ed i dolori. Malattie tipiche sono l’artrite reumatoide (poliartrite cronica), il morbo di Bechterew, tutte le forme di artrite, le affezioni infiammatorie delle guaine tendinee, delle borse sinoviali come pure quelle di altre parti molli. Lo stesso vale per l’artrosi attivata da infiammazione. Gli stessi medicamenti vengono prescritti di frequente contro dolori non causati da infiammazioni, soprattutto quando gli analgesici convenzionali non hanno alcun effetto. Essi vengono pure somministrati con successo dopo interventi chirurgici (p.es. sostituzione dell’articolazione del femore, oppure dopo operazioni odontoiatriche o alla ma- Antiinfiammatori non steroidali (AINS) scella). Il loro vantaggio sta nel fatto che oltre ai dolori fanno sparire il gonfiore e l’arrossamento nelle zone operate. Effetti collaterali ■ effetti collaterali non specifici (innoqui) del tratto gastrointestinale: nausea, flatulenza, mal di pancia, diarrea oppure stitichezza. ■ effetti collaterali specifici (potenzialmente pericolosi) del tratto gastrointestinale: ulcere gastriche o duodenali, emorragie. ■ tendenza alle emorragie. ■ effetti collaterali nei reni e nel fegato. ■ aumento della pressione sanguigna. ■ rischio accresciuto di infarto miocardico e ictus. ■ ritenzione idrica nell’organismo (soprattutto nelle gambe). ■ reazioni allergiche. ■ capogiro (raramente), difficoltà di concentrazione. Attenzione: ■ gli effetti collaterali nel tratto gastrointestinale (ulcere ed emorragie) possono essere attenuati usando l’inibitore selettivo COX-2 Celebrex® o Arcoxia®. Risultano efficaci in questo senso anche i medicamenti atti a proteggere lo stomaco: Antra®, Agopton®, Cytotec®, Nexium®, Pantozol®, Pariet®, Zurcal®. ■ i nuovi inibitori selettivi della COX2 non hanno alcun influsso sulla coagulazione del sangue. I pazienti che devono prendere aspirina o altri inibitori delle piastrine sono tenuti a continuare la cura anche con gli inibitori selettivi della COX-2. ■ con l’utilizzo di inibitori selettivi della COX-2 vi è un rischio accresciuto di infarto miocardico e ictus. Devono quindi essere assunti con cautela e per periodi brevi. ■ anche con gli inibitori selettivi della COX-2 non sono da escludere effetti collaterali ai reni. ■ i fattori di rischio per l’insorgenza di effetti collaterali sono: età superiore ai 65 anni, terapie prolungate, affezioni cardiovascolari, somministrazione simultanea di preparati al cortisone oppure di AINS plurimi. 9 10 3. Corticosteroidi (medicamenti al cortisone o glucocorticoidi) Che cosa sono i corticosteroidi? Il cortisone è un ormone endogeno vitale prodotto dalle ghiandole surrenali. Il cortisone possiede come sostanza naturale una serie di importantissimi compiti. Regola parti specifiche del metabolismo lipidico, di quello proteico e di quello minerale. Governa importanti processi del sistema immunitario endogeno ed è indipensabile nella lotta dell’organismo contro fatiche eccessive. Viene appunto chiamato «ormone anti-stress». Il cortisone endogeno come pure i medicamenti artificiali al cortisone (Prednison, Calcort e Spiricort) rappresentano i migliori e più rapidi inibitori antiflogistici. Grazie alla loro azione specifica questi medicamenti al cortisone possono anche salvare la vita in presenza di attacchi gravi di asma, di gravi affe- zioni reumatologiche ed immunologiche, quali la vascolite oppure il lupus eritematoso, ecc. I medicamenti al cortisone sono purtroppo malvisti per i loro potenziali effetti collaterali. I pregiudizi di cui sono colpiti risalgono però ai tempi in cui questi venivano somministrati acriticamente e per periodi prolungati. Si tende oggi ad un’applicazione critica ed oculata del medicamento con dosaggi alquanto bassi. Ciò permette di usarli con successo nel trattamento di molte affezioni reumatiche. Dove e come somministrare i medicamenti al cortisone? I medicamenti al cortisone vengono prescritti per curare le affezioni reumatiche infiammatorie laddove gli AINS convenzionali si dimostrano insufficienti. Questo vale soprattutto per l’artrite reumatoide (poliartrite cronica), l’artrite psoriatica, l’artrite reattiva, le gravi forme di artrosi attivata ed il lupus eritematoso sistemico. I medicamenti al cortisone vengono usati a corto termine per permettere ai medicamenti di base (che sono i più adatti a trattare le affezioni Corticosteroidi di cui sopra) di produrre il loro effetto oppure in presenza di gravi attacchi reumatici. Nei casi di polimialgia reumatica, un’affezione infiammatoria reumatica accompagnata da forti dolori nella regione del cinto scapolare e del bacino, sono solo i medicamenti al cortisone che possono giovare. Questi sono pure indispensabili per salvare il/la paziente in presenza di gravi disturbi immunitari in cui sono coinvolti i vasi sanguigni (vascoliti), il cuore, i reni oppure il sistema nervoso. Nei casi di cui sopra i medicamenti al cortisone si somministreranno ogni giorno: di regola al mattino sotto forma di pastiglie o compresse (molto più raramente per infusione). Nei trattamenti a lungo termine si tenterà di ridurre la dose al di sotto di 7,5 mg di Prednison giornalieri. Questo permetterà di ridurre sensibilmente gli effetti collaterali a lungo termine. ticolazione, artrite di una o più articolazioni, tendovaginiti oppure infiammazioni delle inserzioni tendinee, come pure le borsiti. In questi casi il medicamento verrà iniettato localmente nell’articolazione oppure nelle parti molli colpite (tendine, borsa sinoviale, muscolo). Questa forma di somministrazione non provoca praticamente alcun effetto collaterale sistemico. Effetti collaterali Gli effetti collaterali seguenti si manifestano soprattutto quando i medicamenti al cortisone vengono somministrati per un periodo prolungato (oltre i due mesi) a dosi elevate, ossia più di 7,5 mg di Prednison. ■ appetito accentuato con conseguente aumento di peso (visibile soprattutto nel tronco e nel viso). ■ ritenzione idrica nei tessuti (soprattutto nelle gambe). ■ tendenza alle infezioni. Lo stesso cortisone viene usato di frequente per trattare affezioni infiammatorie locali: artrosi attivata di un’ar- 11 12 Corticosteroidi ■ acne. ■ iperglicemia. ■ aumento della pressione intraoculare. ■ opacità del cristallino (cataratta). ■ cute sottile. ■ osteoporosi. Per prevenire l’osteoporosi di fronte ad un trattamento a lungo termine con cortisone, si raccomanda alle persone di incrementare la loro attività fisica, come pure di prendere calcio e vitamina D. Per le donne in menopausa consigliamo gli estrogeni sostitutivi, come pure i medicamenti specifici quali i bisfosfonati e l’Evista®. (Vedi anche il capitolo sui medicamenti contro l’osteoporosi). Attenzione ■ Il trattamento con medicamenti glucocorticoidi somministrati per più settimane non può essere interrotto improvvisamente da un giorno all’altro. Una riduzione della dose, come pure l’interruzione stessa devono essere decise dal medico curante. ■ Per cambiare le dosi di cortisone dovete consultare il vostro medico. ■ I medicamenti al cortisone vanno presi di regola una volta al giorno al mattino. Non cambiate mai arbitrariamente la posologia. Consultate sempre il vostro medico. 4. Medicamenti di base Che cosa sono i medicamenti di base? I cosiddetti medicamenti di base sono rimedi tendenti a sopprimere le attività infiammatorie provocate da disturbi immunologici, come l’artrite reumatoide (poliartrite cronica), il lupus eritematoso sistemico oppure le vascoliti (patologie con infiammazione dei vasi sanguigni). Grazie ai medicamenti di base l’attività patologica viene inibita: diminuiscono i dolori, mentre i danni agli organi dovuti alle infiammazioni rimangono limitati. Si riesce non solo a frenare ma persino a bloccare il processo patologico della malattia. Questo vale particolarmente per l’artrite reumatoide (AR), in cui i medicamenti di base riescono a limitare l’infiammazione alle articolazioni. Si ottiene una riduzione del dolore e viene ritardato, se non impedito, il processo distruttivo nelle articolazioni. Contrariamente ai medicamenti antireumatici ad azione sintomatica, quali gli analgesici o gli antinfiammatiori non steroidali (AINS), i medicamenti di base riescono ad influenzare il decorso della malattia. Il loro effetto antiflogistico assomiglia a quello dei medica- menti al cortisone, ma contrariamente ad essi vengono sopportati molto meglio. Uno svantaggio, che la maggior parte dei medicamenti di base possiede, è che hanno un effetto ritardato, pari a parecchie settimane o mesi dall’inizio della cura. Con la somministrazione mirata di medicamenti di base si riesce a limitare con successo l’uso di medicamenti al cortisone. In molti casi è possibile farne del tutto a meno. Dove e come somministrare i medicamenti di base ? I medicamenti di base vengono impiegati nelle affezioni reumatiche infiammatorie alla cui base stanno dei disturbi del sistema immunitario. Essi vengono prescritti maggiormente nelle affezioni infiammatorie delle articolazioni, per esempio nell’artrite reumatoide (poliartrite cronica) oppure nell’artrite psoriatica (infiammazione delle articolazioni di pazienti sofferenti di psoriasi). 13 14 Medicamenti di base Gli stessi medicamenti di base vengono somministrati in presenza di collagenosi (affezioni infiammatorie del tessuto connettivo), quali il lupus eritematoso sistemico e le vascoliti (affezioni infiammatorie dei vasi sanguigni). Si fa uso dei medicamenti di base nel momento in cui l’attività infiammatoria dell’affezione ha raggiunto un punto tale da far temere un danno agli organi stessi, il quale renderebbe necessario un impiego prolungato di cortisone, che dal canto suo provoca effetti collaterali. Medicamenti di base impiegati più di frequente 4.1 Methotrexat Grazie alla sua sorprendente efficacia, la povertà di effetti collaterali, come pure l’applicazione pressoché universale, il Methotrexat rappresenta oggi il medicamento base per eccellenza. Originariamente usato solo nel trattamento dei tumori, il Methotrexat viene oggi applicato in dosi molto minori nelle terapie antireumatiche, di modo che i pesanti effetti collaterali, noti dalla terapia anticancerosa, non si fanno sentire. All’inizio del trattamento il Methotrexat viene somministrato una volta alla settimana per via subcutanea o intramuscolare. Lo si può prendere pure settimanalmente sotto forma di pastiglie (tutte le compresse in una sola volta). C’è però uno svantaggio: ingerendole, solo una parte della dose terapeutica viene assorbita dall’intestino, per cui non si può stabilire con precisione quanto venga riassorbito dal singolo paziente (la dose riassorbita varia da paziente a paziente fra il 30 e l’80%). Per agevolare in modo ottimale la tollerabilità del medicamento si raccomanda l’aggiunta della vitamina acido folico (Folvite® oppure Acidum folicum®). Dato che il Methotrexat potrebbe in casi assai rari provocare delle alterazioni dell’ematopoiesi o delle funzioni epatiche, si raccomanda di sorvegliare ed analizzare regolarmente il sangue dell’ammalato. Gli effetti collaterali più frequenti sono una leggera stanchezza, nausea dopo l'iniezione o l'ingerimento delle compresse, nonché una leggera caduta di capelli. Il Methotrexat può provocare, sebbene molto raramente, un’infiammazione ai polmoni, per cui, se dovessero manifestarsi tosse, Medicamenti di base dispnea o febbre, si deve consultare immediatamente il medico. Interrompendo la terapia col Methotrexat, l’infiammazione scompare del tutto. L’efficacia del Methotrexat si manifesta non prima di 6 a 8 settimane. Si può superare questo periodo somministrando dei preparati al cortisone. È comunque possibile bloccare la malattia solo con Methotrexat, rinunciando così all’uso di altri medicamenti. Ma anche per esso, come per gli altri medicamenti di base, vale la massima: è efficace solo fintanto che lo si prende. Il Methotrexat non guarisce le affezioni reumatiche. Esso può essere somministrato durante parecchi anni senza che perda della sua efficacia. Sorvegliando attentamente la terapia, non dovrebbero subentrare danni. Conosciamo molti pazienti che seguono una cura col Methotrexat da più di 10 anni. Attenzione: il Methotrexat può causare danni al feto. Si raccomanda alle donne che intendono intraprendere una gravidanza di cessare la terapia almeno 3 mesi prima di rimanere incinte. Una terapia con Methotrexat è vietata alle donne gravide o puerpere, ai pazienti affetti da gravi affezioni renali o epatiche, come pure alle persone alcolizzate. 4.2 Arava® (Leflunomid) Si tratta di un medicamento di base comparabile al Methotrexat, applicato soprattutto nell’artrite reumatoide e psoriatica con un dosaggio di una pastiglia al giorno. Questo medicamento di base presenta una buona tollerabilità. L’uso di Arava® può provocare diarrea oppure una lieve perdita di capelli. In casi estremamente rari Arava® può causare disturbi dell’ematopoiesi o delle funzioni epatiche. É perciò necessario controllare regolarmente il sangue della persona ammalata. Arava® assomiglia nell’azione al Methotrexat. La sua efficacia si manifesta però già dopo 4 a 6 settimane. Come per il Methotrexat valgono le misure cautelative per quanto concerne la terapia a lungo termine. Bisogna sospendere l’assunzione di Arava® almeno 6 mesi prima di intraprendere una gravidanza. A causa della sua lunga emivita bisogna poi procedere ad un lavaggio speciale dell’organismo. 15 16 Medicamenti di base 4.3 Salazopirina® (Sulfasalazina) Si tratta di un medicamento di base usato nella cura dell’artrite reumatoide ed in altre affezioni infiammatorie delle articolazioni, come pure nelle turbe infiammmatorie dell’intestino. Viene somministrato sotto forma di pastiglie (da 4 a 6 al giorno). Se all’inizio del trattamento si applica un dosaggio alto, potrebbero subentrare nausea e mal di testa. Si raccomanda perciò di iniziare la cura con un dosaggio piuttosto basso e di aumentarne quindi lentamente la dose. Anche per la Salazopirina® vale, come per gli altri medicamenti di base, il controllo attento e regolare del quadro ematico. Molto raramente un trattamento con Salazopirina® provoca febbre o mal di gola. In questo caso si deve consultare immediatamente il medico curante. La Salazopirina® è meno efficace del Methotrexat. Inizia ad avere effetto solo dopo 2-3 mesi. La Salazopirina® è ben tollerata durante la gravidanza e l’allattamento. 4.4 Plaquenil® (Idrossicloroquina) Il Plaquenil® serviva ai tempi da medicamento antimalarico. Oggi viene appli- cato soprattutto in presenza di collagenosi (malattie infiammatorie del tessuto connettivale come p.es. il lupus eritematoso), come pure nella cura dell’artrite reumatoide. Il Plaquenil® possiede un’ottima tollerabilità. Il trattamento con Plaquenil® non richiede un’attenzione particolare del quadro ematico. Si raccomanda tuttavia di consultare almeno una volta all’anno l’oculista, dato che in casi alquanto rari possono insorgere dei depositi di pigmento nella retina. Si possono così evitare, se scoperti in tempo, guai alla vista. L’efficacia del Plaquenil® nel caso delle collagenosi è molto buona. Per la cura dell’artrite reumatoide invece è poco efficace. È per questo che viene usato tutt’oggi solo in combinazione con altri medicamenti di base. 4.5 L’Enbrel® (Etanercept), Humira® (Adalimumab) e Remicade®(Infliximab) Enbrel®, Humira® e Remicade® appartengono ad una nuova generazione di medicamenti di base, realizzati con sostanze proteiniche mediante biotecnologia. Essi riescono ad inibire Medicamenti di base in modo mirato tanto nelle articolazioni quanto nell’organismo il fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα), uno dei più importanti mediatori delle infiammazioni. Per questo vengono anche chiamati inibitori del TNFα. Il TNFα agisce sulle cellule bersaglio legandosi a speciali proteine leganti il TNF sulla superficie della cellula (fig.1). Antagonisti naturali del TNFα sono leganti solubili del TNF che possono legarsi al TNFα facendogli perdere la sua funzione di mediatore (fig.2). Similmente a questi legami naturali leganti il TNF, anche Enbrel®, Humira® e Remicade® disattivano il TNFα, impedendo che il TNFα si leghi alle proteine leganti il TNF sulla superficie della cellula (fig.3 e 4). Gli inibitori del TNFα vengono prescritti nel trattamento dell’artrite reumatoide, come pure nelle altre patologie infiammatorie delle articolazioni, quali l’artrite psoriatica ed il morbo di Bechterew. Grazie agli inibitori del TNFα l’attività infiammatoria in molti pazienti può essere fortemente diminuita. In modo particolare in coloro che non rispondono in modo sufficiente ai medicamenti di base più correnti. Il processo di deterioramento nelle articolazioni può essere inibito e perfino arrestato. Il grosso vantaggio sta nell’immediata efficacia e nella buona tollerabilità. I dolori articolari diminuiscono dopo pochi giorni. I pazienti che presentano una velocità di sedimentazione ematica aumentata, denotano spesso la scomparsa quasi improvisa dei malesseri, quali la stanchezza e lo stato di depressione. Ciò migliora naturalmente in modo sensibile la loro qualità di vita. Questi medicamenti possiedono purtroppo certi rischi: le infezioni si manifestano di frequente e si presentano in modo atipico con un decorso più difficile del solito. Una tubercolosi avuta nel passato può essere riattivata. Il costo elevato di tali medicamenti ammonta a fr. 15-30’000 all’anno. Per questa ragione, come pure a causa di certi rischi, l’impiego degli inibitori del TNFα dovrebbe rimanere limitato soprattutto a quei pazienti che non rispondono in modo adeguato alle terapie tradizionali oppure non le sopportano del tutto. Enbrel® viene somministrato una volta alla settimana e Humira® agni due settimane. La somministrazione è semplice, avviene in entrambi i casi 17 18 Fig. 1 Medicamenti di base Reazione infiammatoria in seguito al legame del TNFα con la cellula bersaglio cellula bersaglio reazione infiammatoria TNFα proteina legante il TNF Fig. 2 Disattivazione del TNFα mediante leganti solubili del TNF. cellula bersaglio nessuna reazione infiammatoria leganti solubili del TNF Medicamenti di base 19 Fig. 3 Blocco dei TNF con Enbrel® cellula bersaglio nessuna reazione infiammatoria Enbrel® Fig. 4 Blocco dei TNF con Remicade e Humira ® ® cellula bersaglio nessuna reazione infiammatoria Remicade® e Humira® 20 Medicamenti di base per via sottocutanea e molti pazienti provvedono personalmente all’iniezione. Effetto collaterale più frequente presso un terzo dei pazienti: una reazione cutanea nel punto dell’iniezione, simile ad una puntura d’insetto. La reazione sparisce nel corso della terapia. Enbrel® viene prescritto da solo o in combinazione con altri medicamenti di base. Remicade® si somministra ogni 6-8 settimane sotto forma di infusione della durata di 1-2 ore. All’inizio l’intervallo fra le infusioni sarà anche più breve (seconda infusione dopo 2 settimane, terza infusione 6 settimane dopo la prima). Remicade® contiene pure delle componenti proteiche che non sono di origine umana. Queste, essendo estranee all’organismo umano, possono provocare durante l’infusione delle reazioni di rigetto simili ad un’allergia: arrossamento della pelle, senso di costrizione nel petto e difficoltà di respiro. È quindi importante che l’infusione avvenga sempre sotto controllo. Simili reazioni sono comunque rare. Remicade® può essere prescritto in combinazione con Methotrexat od altri medicamenti di base simili. 4.6 MabThera® (Rituximab) Anche MabThera® è un medicamento di base che contiene una componente proteica di origine biotecnologica. Attacca in modo mirato le cellule B che tra l’altro producono anticorpi, come ad esempio il fattore reumatoide. MabThera® viene impiegato per il trattamento dell'artrite reumatoide e altre patologie autoimmunitarie. Viene somministrato tramite infusione. L’effetto sopraggiunge lentamente, ma può durare più di un anno. Poiché l’efficacia in caso di singola applicazione è contenuta si consiglia di prescrivere MabThera® in combinazione con Methotrexat o altri medicamenti di base simili. Si evidenzia una buona tollerabilità. Solo raramente possono manifestarsi reazioni in seguito all’infusione. 4.7 Orencia® (Abatacept) Anche Orencia® è costituito da una proteina di origine biotecnologica. Si lega alla superficie di determinate cellule immunitarie inibendo così l’at- Medicamenti di base tivazione delle cellule T, che svolgono un ruolo determinante nel processo infiammatorio. Orencia® trova applicazione nel trattamento dell’artrite reumatoide e viene somministrato sottoforma di un’infusione della durata di mezz’ora. Per le prime tre infusioni sono previsti intervalli di due settimane, che si prolungano poi a quattro per quelle successive. L’effetto si instaura dopo 1-2 mesi. Orencia® viene somministrato da solo o in combinazione con altri medicamenti di base convenzionali, evitando tuttavia l’associazione con inibitori del TNFα, MabThera® e Actemra®. Il medicamento è ben tollerato e solo in rari casi provoca reazioni all’infusione. 4.8 Actemra (tocilizumab) Actemra® è un anticorpo diretto contro il recettore dell’interleuchina 6, il quale viene prodotto tramite tecniche biotecnologiche. Il suo utilizzo determina una riduzione dell’attività dell’interleuchina 6, uno dei principali mediatori infiammatori, attenuando in tal modo l’infiammazione delle articolazioni e gli effetti sistemici (infiammazione nel sangue). Actemra® viene utilizzato nell’artrite reumatoide, in ® determinate forme di artrite nei bambini e in altre patologie infiammatorie. Viene somministrato ad intervalli di quattro settimane sotto forma di un’infusione endovenosa della durata di un'ora. L’effetto sull’infiammazione sistemica (nel sangue) si manifesta molto rapidamente, mentre quello sulle articolazioni è percepibile entro due mesi circa. Il medicamento mostra una buona tollerabilità e solo in rari casi si riscontrano reazioni all’infusione. Nel caso dell’artrite reumatoide Actemra® può essere somministrato da solo o in combinazione con i medicamenti di base convenzionali. 4.9 Tauredon® (oro) I sali d’oro rappresentano i medicamenti antireumatici più vecchi. Vengono usati soprattutto in presenza di infiammazioni delle articolazioni, in modo particolare nella cura dell’artrite reumatoide. Tauredon© viene iniettato all’inizio della terapia una volta alla settimana per via intramuscolare. Se sopportato bene, gli intervalli fra le iniezioni possono essere dilazionati. L’effetto sopraggiunge soltanto molto lenta- 21 22 Medicamenti di base mente, solo dopo 3-6 mesi. Gli effetti collaterali sono purtroppo frequenti. Possono manifestarsi degli esantemi pruriginosi, come pure delle infiammazioni delle mucose orali. Inoltre disturbi delle funzioni renali e – sebbene raramente – alterazioni del quadro ematico. Un controllo costante e severo della terapia rende gli effetti collaterali piuttosto lievi. Può però rendersi necessaria anche un’interruzione della cura. Il trattamento va accompagnato da regolari controlli del sangue e delle urine. Si sa che l’oro rimane a lungo nell’organismo. Esso va considerato l’unico medicamento di base la cui azione, una volta cessata la terapia, perdura ancora per parecchi anni. 4.10 Sandimmun® (Ciclosporina A) Sandimmun® è stato sviluppato per i trapianti al fine di evitare le reazioni di rigetto. Viene applicato per esempio nei pazienti che hanno subito un trapianto di un rene. Nella terapia antireumatica viene usato soprattutto nella cura delle collagenosi (infiammazioni del tessuto connettivo) e vascoliti (infiammazioni dei vasi sanguigni), accompagnate da attacchi infiammatori di certi organi: infiammazioni dei reni o degli occhi. Sandimmun® si prende sotto forma di capsule due volte al dì. L’effetto positivo interviene già dopo poche settimane. Effetti collaterali frequenti sono: una pelosità crescente della pelle, le gengive che si gonfiano, dei disturbi delle funzioni renali e un aumento della pressione sanguigna. Riguardo agli ultimi due punti è doveroso esercitare un controllo continuo e regolare del quadro ematico e la misurazione della pressione durante tutta la terapia. 4.11 Imurek® (Azatioprina) Pure Imurek® è un prodotto dei trapianti per cui sono state fatte molteplici esperienze. In reumatologia questo medicamento viene usato in presenza di collagenosi e di vascoliti. Viene usato raramente in presenza di infiammazioni delle articolazioni. La posologia di Imurek® comprende da una a tre pastiglie al giorno. L’effetto interviene molto lentamente solamente dopo 3 mesi. Effetti collaterali: leggera nausea, alterazioni del quadro ematopoietico, infiammazioni Medicamenti di base Effetti collaterali Arava® (Leflunomide) no legger- leggera caduta di capelli, epamente titi, soppressione dell’emoatoaccre- poiesi. sciuta 4-6 setti- 10-20 mg mane al dì Gravidanza disturbi gastrointestinali, alterazioni della cute e delle mucose, leggera caduta di capelli, epatiti o polmoniti rare, soppressione dell’ematopoiesi. Dosaggio leggermente accresciuta Tempo di azione Methotrexat 6-8 setti- 7,5-30 mg no mane la settimana Medicamento Tendenza alle infezioni Medicamenti base: riassunto delle proprietà Salazopyrina® 2-3 (Sulfasalamesi cina) 20003000 mg al dì sì no disturbi gastrointestinali, allergie della pelle, alterazioni dell’ematopoiesi. Plaquenil® (Idrossicloroquina) 200-400 mg sì al dì no fotosensibilità della cute e degli occhi, molto raramente danni alla retina dell’occhio. 3-4 mesi Enbrel® da pochi 50 mg una (Etanercept) giorni a volta la setsettimane timana no accre- reazioni cutanee nel punto delsciuta l’iniezione. Frequenti infezioni Remicade® (Infliximab) da pochi infusioni no giorni a ogni 6-8 settimane settimane, all’inizio più di frequente accre- reazioni all’infusione sciuta molto rare. Frequenti infezioni Humira® (Adalimumab) da pochi 40 mg ogni no giorni a 2 settimane settimane accre- reazioni cutanee nel punto sciuta dell’iniezione. Frequenti infezioni 23 1-3 mesi 2 infusioni no da 1000 mg reazioni all’infusione molto rare leggermente accresciuta Orencia® 1-2 (Abatacept) mesi infusioni no ogni 4 settimane, all’inizio pù di frequente reazioni all’infusione molto rare leggermente accresciuta Actemra® 1-2 (Tocilizumab) mesi infusioni no ogni 4 settimane reazioni all’infusione molto rare leggermente accresciuta Tauredon® (oro) 25-50 mg ogni 1-4 settimane no 4-6 mesi sì Tendenza alle infezioni Dosaggio MabThera® (Rituximab) Gravidanza Tempo di azione Effetti collaterali Medicamenti di base Medicamento 24 allergie della pelle e delle mucose, disturbi dell’ematopoiesi, nefriti. Sandimmun® 1-3 (Cyclospo- mesi rina A) 100 -300 mg sì al dì disturbi gastrointestinali, peloleggersità accresciuta, gonfiori alle mente accresciuta gengive, pressione alta, disturbi delle funzioni renali. Imurek® (Azathioprina) 2-3 mesi 50-150 mg al dì sì disturbi gastrointestinali, sopleggerpressione dell’ematopoiesi, mente accresciuta epatite. CellCept® (Mycophenolat) 1-4 setti- 500-1500 mane mg al dì no disturbi gastrointestinali, freleggerquenti infezioni mente accresciuta no fortemente disturbi gastrointestinali, sopaccresci- pressione dell’ematopoiesi, perdita di capelli, cistite, infeuta zioni frequenti, sterilità. Endoxan® 1-4 50-150 mg (Cyclofosfa- settimane al dì mide) Medicamenti di base epatiche. Il trattamento va accompagnato da regolari controlli del sangue e delle urine. 4.12 CellCept® (Micofenolato) CellCept® inibisce la proliferazione dei linfociti T e B e la loro migrazione nell’area dell’infiammazione. CellCept® è utilizzato principalmente nella medicina dei trapianti. In reumatologia trova applicazione tra l’altro nelle infiammazioni renali (ad es. nel Lupus eritematoso) e in quelle vascolari e oculari. Viene assunto due volte al giorno sotto forma di compresse. L’inibizione del sistema immunitario si instaura immediatamente, mentre l’effetto sull’infiammazione dell’organo interessato si manifesta in un secondo tempo. Gli effetti collaterali più rilevanti sono disturbi gastrointestinali e una maggiore tendenza alle infezioni. Un medicamento simile è il Myfortic® (acido micofenolico). 4.13 Endoxan® (Ciclofosfamide) Questo medicamento di base ha un’azione fortemente inibitrice sul sistema immunitario. Viene usato soprattutto nelle collagenosi (infiam- mazione del tessuto connettivo) e nelle vascoliti (affezioni in cui i vasi sanguigni sono infiammmati) specialmente quando anche certi organi vitali ne sono colpiti pericolosamente. Ottenuto il controllo della malattia, si applicheranno spesso dei medicamenti di base piu leggeri. Endoxan® viene somministrato sotto forma di compresse (una volta al dì) oppure tramite infusioni (in generale una volta al mese). L’effetto interviene rapidamente dopo alcune settimane. Gli effetti collaterali più notevoli sono: la soppressione dell’ematopoiesi e l’aumento della tendenza alle infezioni. Preso per lungo tempo può portare alla sterilità maschile e femminile. Per evitare certe infezioni si somministra contemporaneamente l’antiobiotico Bactrim®. Si raccomanda un controllo costante e severo del quadro ematico del paziente. Autoiniezione di medicamenti Determinati medicamenti vengono somministrati tramite iniezione sottocutanea (sotto la pelle), un’operazione che si può facilmente eseguire con l’aiuto di un parente o persino da soli. L’autoiniezione assicura la mas- 25 26 Medicamenti di base sima autonomia, ad es. mentre si viaggia. Alcuni preparati sono disponibili sotto forma di siringhe preriempite o penne. Queste sono state sviluppate in modo particolare per i pazienti che hanno difficoltà a usare le dita a causa di una funzionalità limitata. In genere si impara rapidamente ad eseguire l’iniezione, e se si procede correttamente non si devono temere complicazioni. All’inizio è normale provare un po’ di timore, ma se si seguono attentamente le istruzioni inserendo rapidamente l’ago si impara presto a superarlo. Tra i medicamenti autoiniettabili sono compresi: ■ Metotrexato ■ Enbrel® ■ Humira® ■ Forsteo® Istruzioni per l’autoiniezione: Operazioni preliminari 1. Lasciare riscaldare il medicamento a temperatura ambiente 2. Lavarsi le mani con il sapone Scelta e preparazione del punto di iniezione 1. Punti idonei per l’iniezione sono la cute addominale (escluso l’ombelico) e la coscia. Si consiglia di cambiare sempre il punto di iniezione 2. Pulire il punto di iniezione con un batuffolo disinfettante Iniezione del medicamento 1. Afferrare la pelle tra due dita in modo da formare una piega cutanea 2. Inserire l’ago tenendolo leggermente inclinato e facendololo penetrare per tutta la lunghezza 3. Dopo avere inserito l’ago lasciare andare la pelle 4. Iniettare il medicamento al di sotto della pelle 5. Estrarre l’ago mantenendolo alla stessa inclinazione 6. Premere leggermente il batuffolo sul punto di iniezione con l’altra mano Non gettare mai la siringa con l’ago scoperto, in quanto potrebbe essere causa di lesioni! Utilizzare lo speciale contenitore di sicurezza per lo smaltimento degli aghi (disponibile in farmacia). 5. Medicamenti contro l’artrosi (condroprotettivi; proteggono le cartilagini) Che cosa sono i condroprotettivi? Le articolazioni sono sottoposte nel corso di una vita ad un processo degenerativo d’invecchiamento, il cui risultato finale è l’artrosi. L’artrosi, in significato figurato, rappresenta «i capelli grigi» delle articolazioni. Le artrosi possono essere dolorose e portare, a seconda dell’articolazione colpita, ad un’infermità. Fortunatamente non ogni processo d’invecchiamento delle articolazioni provoca dolori. Purtroppo il sogno dell’umanità di rallentare se non di impedire i processi degenerativi e d’invecchiamento dell’organismo, non si lascia realizzare che in minima parte. Questo grazie a medicamenti che riescono ad attivare il metabolismo delle cartilagini e ritardare la loro riduzione: i cosiddetti condroprotettivi (sostanze che proteggono le cartilagini). Si distinguono nel nostro caso due tipi di sostanze: una, che viene ingerita (p.es. il solfato di condroitina) e l’altra, che viene iniettata nella cartilagine colpita (preparati all’acido ialuronico). Tutti questi preparati usati per la cura dell’artrosi hanno un effetto ritardato di settimane o mesi. Non si tratta quindi di analgesici. 5. 1 Solfato di condroitina Che cosa è il solfato di condroitina? La cartilagine, che rappresenta una superficie di slittamento protettiva fra le ossa delle articolazioni, contiene diverse sostanze. Queste sono formate da cellule, come pure da una sostanza base prodotta dalle stesse cellule cartilaginee. Il solfato di condroitina è una delle componenti principali della sostanza base della cartilagine. Tale sostanza inibisce l’attività delle proteine (enzimi) che riducono la cartilagine stessa. Prendendo il solfato di condroitina si incrementa la produzione di sostanza base della cartilagine, rendendo quest’ultima 27 28 Medicamenti contro l’artrosi più resistente. Il solfato di condroitina è un prodotto naturale estratto dal mondo animale: dai pesci (Condrosulf®) oppure dalle galline (Structum®). Dove e quando si impiega il solfato di condroitina? Condrosulf® esiste sotto forma di capsule, compresse e granulato da ingerire con liquidi, Structum® solo in capsule. Un trattamento con solfato di condroitina è efficace solamente se siamo in presenza di cartilagini capaci di reagire. Per tale ragione questi preparati si applicano soprattutto quando l’artrosi è ai suoi primi stadi. Lo stesso vale per i dolori alle ginocchia nei giovani in fase di crescita. Il solfato di condroitina espleta dopo alcune settimane di terapia un’azione antidolorifica, accompagnata da un possibile miglioramento della mobilità. Non si può ancora dire con sicurezza se tali medicamenti siano in grado di impedire il progredire dell’artrosi. I risultati più recenti ottenuti nei pazienti affetti da artrosi del ginocchio sono alquanto positivi e fanno ben sperare in proposito. Effetti collaterali Il solfato di condroitina è una sostanza naturale affine all’organismo umano. Per tale ragione un trattamento con Condrosulf® e Structum® non provoca che molto raramente effetti collaterali indesiderati, fra cui una leggera indisposizione gastrica assolutamente innocua. Medicamenti contro l’artrosi Attenzione: Il trattamento con solfato di condroitina manifesta la propria efficienza positiva solo dopo alcune settimane. Per tale ragione la durata della terapia dovrebbe essere di almeno tre mesi. I costi di Condrosulf® e Structum® vengono risarciti dalle casse malati. 5. 2 Preparati all’acido ialuronico Che cosa è l’acido ialuronico? Lo ialuronato di sodio dell’acido ialuronico rappresenta una molecola analoga allo zucchero, chiamata anche polisaccaride. Lo ialuronato consiste, nella sua struttura molecolare, in una lunga catena di elementi tutti uguali ed è un elemento costitutivo della sinovia, il liquido che serve a «lubrificare» le articolazioni. Esso viene prodotto dalle cellule delle mucose articolari ed immesso nelle cavità articolari, dove garantisce la lubrificazione della superficie articolare. La lunghezza delle catene di ialuronato influisce sulle proprietà lubrificanti (la viscoelasticità) del preparato corrispondente. Lo ialuronato ha inoltre un effetto antiflogistico. Questa sostanza si riscontra ampiamente nel mondo animale. I preparati all’acido ialuronico si possono paragonare a dei «lubrificanti artificiali delle articolazioni». Dove e quando si impiegano i prodotti all’acido ialuronico? I prodotti all’acido ialuronico vengono usati soprattutto nel trattamento delle artrosi del ginocchio, più raramente nella cura delle artrosi dell’anca o dell’articolazione tibio-tarsica. La maggior parte delle analisi scientifiche sono state eseguite su pazienti sofferenti di artrosi del ginocchio. I prodotti all’acido ialuronico vengono iniettati nell’articolazione alterata in seguito alla malattia. Il trattamento con queste sostanze si rende necessario nel momento in cui altre terapie sono inefficaci, ma quando un intervento chirurgico non è ancora indicato. Una cura consiste, secondo il preparato, in 3 a 5 iniezioni somministrabili a distanza di una settimana. L’effetto terapeutico interviene solo alcune settimane più tardi, ma può, 29 30 Medicamenti contro l’artrosi a seconda delle circostanze, perdurare per parecchi mesi. Secondo il decorso della malattia si procederà eventualmente alcuni mesi più tardi alla ripetizione della cura. I prodotti all’acido ialuronico sono considerati prodotti medicinali e non medicamenti dal punto di vista giuridico. In Svizzera sono in vendita diversi preparati: Sinovial®, Suplasyn®, Synvisc®, e Ostenil®. In Svizzera questi preparati non sono rimborsati dall’assicurazione di base. Effetti collaterali I prodotti all’acido ialuronico vengono in genere ben tollerati. Possono manifestarsi, sebbene raramente, delle reazioni locali di intolleranza sotto forma di artriti, che spariscono però dopo alcuni giorni senza provocare alcun danno. Synvisc® e Hyalgan® contengono delle proteine animali che potrebbero implicare reazioni allergiche. Qualsiasi iniezione nelle articolazioni può, indipendentemente dalla sostanza iniettatta, provocare delle infezioni o degli ematomi. La tecnica dell’iniezione intraarticolare non è nota a tutti i medici perchè richiede una formazione speciale. 6. Medicamenti contro l’osteoporosi Cos’è l’osteoporosi? Durante tutta la vita la sostanza ossea viene formata e riassorbita. Se il riassorbimento osseo avviene in modo più rapido ed intenso rispetto alla formazione ossea, si sviluppa l’osteoporosi. Quanta più sostanza ossea viene riassorbita, tanto più sovente avvengono delle fratture ossee. Il trattamento dell’osteoporosi appoggia su diversi pilastri; i medicamenti sono soltanto una parte dell’intero programma terapeutico: ■ calcio e vitamina D. ■ regolare attività fisica. ■ misure per evitare le cadute (profilassi delle cadute). ■ medicamenti. presi per parecchi anni, allo scopo di ridurre la frequenza delle fratture ossee. 6. 1. Calcio e vitamina D Il calcio è una sostanza minerale ed è una delle componenti più importanti delle ossa. La quantità di calcio di cui l’organismo necessita proviene dall’alimentazione. Affinché il calcio venga assorbito dall’intestino e possa quindi passare nelle ossa, il corpo ha bisogno di vitamina D. Essa viene pure assunta in parte attraverso l’alimentazione, ma in parte deriva, sotto l’influsso della luce solare, da un suo precursore che si trova nella pelle. Quindi non conta soltanto un’alimentazione sana ed equilibrata, ma è anche importante passare un tempo sufficiente alla luce solare. L’obiettivo centrale di ogni trattamento dell’osteoporosi è quello di evitare le fratture ossee. I medicamenti possono aiutare a frenare il riassorbimento della sostanza ossea ed a favorirne la formazione. Il fabbisogno giornaliero di calcio è di Di regola tutti i medicamenti per il trattamento dell’osteoporosi vanno ■ circa 1000 mg per un adulto sano, ■ circa 800 mg per i bambini e ■ circa 1200 a 1500 mg per i giovani, 31 32 Medicamenti contro l’osteoporosi ■ circa 1200 mg durante la gravidanza e l’allattamento, ■ circa 1000 mg per una donna dopo la menopausa che segue un trattamento ormonale (estrogeni), ■ circa 1500 mg per una donna dopo la menopausa che non segue un trattamento ormonale (estrogeni), ■ circa 1500 a 1700 mg per le persone anziane sopra i 70 anni. Latte, latticini ed acqua minerale sono i fornitori più importanti di calcio. Un litro di latte contiene circa 1200 mg di calcio e copre quindi nella maggior parte dei casi il fabbisogno giornaliero. Anche 100 g di formaggio duro, come per esempio l’Emmental, forniscono circa 1200 mg di calcio. Il contenuto di calcio dell’acqua minerale può variare fortemente: l’Henniez® contiene soltanto 100 mg di calcio, mentre l’acqua di Valser® ne contiene 450 mg per litro. Al momento dell’acquisto, leggete quindi la dichiarazione sull’etichetta! Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di 400 a 800 unità. Anche la vitamina D è contenuta principalmente nei latticini. Le persone anziane, in generale, fanno fatica a coprire, soltanto con l’alimentazione, il loro fabbisogno giornaliero di calcio e di vitamina D e necessitano quindi di una somministrazione supplementare di preparati a base di calcio e di vitamina D. Dove e come vengono somministrati il calcio e la vitamina D? Un apporto sufficiente di calcio e di vitamina D è estremamente importante sia per la prevenzione che per il trattamento dell’osteoporosi. Se il fabbisogno giornaliero non può essere coperto unicamente attraverso l’alimentazione, queste due sostanze devono essere assunte con la somministrazione supplementare di compresse da masticare, compresse effervescenti o gocce. I preparati più usati sono: ■ CalDe3f® (500 mg di calcio/400 U di vitamina E) e CalDe3ff® Granulato (1000 mg di calcio/800 U di vitamina D). Medicamenti contro l’osteoporosi ■ Calcimagon D3® Compresse da masticare (500 mg di calcio/400 U di vitamina D). compresse da masticare. La maggior parte dei preparati è inoltre disponibile in sapori diversi. ■ Calperos D3® (500 mg di calcio/400 U di vitamina D). 6. 2. Calcitriolo (Rocaltrol®) La vitamina D viene in parte assimilata attraverso il cibo e in parte sintetizzata dall’organismo da una provitamina assunta sempre per mezzo della dieta. Questo precursore viene trasformato prima nel fegato e in seguito nei reni in calcitriolo, che è la forma attiva della vitamina D. Rocaltrol® (calcitriolo) viene utilizzato quando, a causa di insufficienza epatica o renale, l’organismo non è in grado di produrre vitamina D in quantità sufficiente. Nel caso di funzionalità epatica e renale normale, la terapia a base di calcitriolo risulta di scarsa utilità. Inoltre i dati scientifici relativi all’efficacia del calcitriolo per il trattamento dell’osteoporosi sono poco persuasivi. ■ Vi-De 3® Gocce (solo vitamina D, circa 100 U per goccia). Ci sono delle indicazioni secondo le quali il calcio viene assorbito meglio dall’intestino se non si assumono più di 500 mg per dose e si distribuisce la dose giornaliera raccomandata su due porzioni. Effetti collaterali In generale, il calcio e la vitamina D sono tollerati molto bene. Il calcio può però provocare flatulenza, senso di pienezza e diarrea. Attenzione: Se dovessero insorgere effetti collaterali sgradevoli, vale la pena di cambiare il preparato a base di calcio. Talvolta la tollerabilità viene migliorata distribuendo la dose giornaliera necessaria su più porzioni. Alcuni pazienti tollerano meglio le compresse effervescenti, altri preferiscono le 33 34 Medicamenti contro l’osteoporosi 6. 3. Terapia ormonale sostitutiva Gli ormoni sessuali femminili, primo fra tutti l’estrogeno, frenano la decomposizione ossea. Quando subentra la menopausa e l’effeto degli ormoni sessuali femminili s’indebolisce, la densità ossea nelle donne diminuisce di anno in anno: circa un terzo di tutte le donne si ammala nel corso della loro vita di un’osteoporosi. Nel trattamento ormonale sostitutivo, per far fronte al riassorbimento osseo si usano estrogeni ricavati dall’urina equina (Premarin®) o prodotti sintetici (per esempio Kliogest®, Estraderm TTS®). Quando e come si ricorre alla terapia ormonale sostitutiva? Una terapia di questo genere serve da un lato a mitigare i disturbi climaterici e, dall’altro, a prevenire l’osteoporosi. Se già sussiste un’osteoporosi con fratture ossee, un trattamento ormonale da solo è tuttavia insufficiente. Con gli estrogeni è possibile conservare la sostanza ossea, rispettivamente frenarne il riassorbimento. Alcuni nuovi studi pubblicati nel 2002 evidenziano tuttavia che una terapia ormonale sostitutiva protratta per diversi anni può comportare notevoli problemi, come un rischio accresciuto di embolie polmonari, trombosi vascolari e cancro al seno. La ragione principale di una terapia ormonale sostitutiva sono i disturbi climaterici. Nella terapia dell’osteoporosi il ricorso agli estrogeni è sostanzialmente ridotto. La sostituzione ormonale è oggi disponibile in diverse forme: ■ Compresse che vanno prese giornalmente (per esempio Premarin®, Kliogest®, Trisequens®). ■ Piccoli cerotti che bisogna applicare sulla pelle due volte alla settimana (per esempio Estraderm® TTS). ■ Un gel da frizionare sulla pelle (per esempio Oestrogel®). Dato che gli estrogeni stimolano anche il tessuto della mucosa uterina, nelle donne con un utero intatto bisogna combinare la terapia a base di estrogeno con una seconda compo- Inhalt35 Medicamenti contro l’osteoporosi nente ormonale (i progestinici). Alcuni preparati contengono entrambi gli ormoni (l’estrogeno ed i progestinici). Una terapia ormonale sostitutiva per la profilassi dell’osteoporosi è indicata soprattutto in presenza di fattori di rischio (per esempio madre con osteoporosi; terapia prolungata con cortisone; corporatura molto snella; infiammazioni reumatiche). Molto simile agli estrogeni ed al loro effetto è la sostanza prodotta sinteticamente Livial® (Tibolon), che tuttavia non esercita alcuna stimolazione nell’utero e quindi non provoca emorragie vaginali. Effetti collaterali Aumento di peso (circa 2 a 3 kg), maggior accumulo d’acqua nel corpo, gambe pesanti, senso di tensione al seno, mal di testa più frequente, maggior insorgenza di trombosi venose. Tali effetti collaterali hanno spesso carattere individuale e solitamente si lasciano ridurre scegliendo un altro preparato. Non è stato tuttora chiarito se e in quale misura un cancro al seno venga favorito da un trattamento con estrogeni. Attenzione: Alla luce delle recenti conoscenze scientifiche è stato notevolmente ridotto l’impiego degli estrogeni per la prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi. Essenzialmente si ricorre ancora a una terapia a base di estrogeni nel caso di disturbi climaterici. Per il trattamento di un’osteoporosi con fratture ossee, una terapia con estrogeni si rivela insufficiente nella maggior parte dei casi. Le donne che hanno effettuato terapie a causa di un cancro al seno, non dovrebbero assumere estrogeni. 6. 4. Modulatori selettivi dei recettori dell’estrogeno (SERM) Gli estrogeni non agiscono soltanto sulla struttura ossea e sui grassi nel sangue, bensì stimolano pure la mucosa uterina ed il tessuto mammario. Nel caso di un’applicazione a lungo termine, questi due ultimi effetti aumentano il pericolo di cancro. Evista® (Raloxifene) è una sostanza simile agli ormoni che ha lo stesso effetto degli estrogeni ma che non stimola la mucosa uterina nè il tesssuto mammario. Con questo preparato non si 36 Medicamenti contro l’osteoporosi deve quindi far conto di un maggior pericolo di cancro. Dove e come viene usato Evista®? Evista® (Raloxifene) è ammesso in Svizzera per la prevenzione ed il trattamento di un’osteoporosi quando è stato constatato che la densità ossea è inferiore ai valori di deviazione standard. Uno studio effettuato su larga scala ha potuto dimostrare che con il trattamento con Evista® il rischio di un’insorgenza di fratture dei corpi vertebrali nell’arco di 3 anni può essere ridotto del 40%. Finora non si è tuttavia ancora potuto dimostrare che con questa terapia sia possibile impedire le fratture del collo del femore. Contrariamente alla terapia sostitutiva con gli ormoni, Evista® non è in grado di lenire i disturbi dovuti alla menopausa. Per questo motivo ® viene generalmente prescritto a quelle donne la cui menopausa è iniziata più di 5 anni prima. Evista® viene preso una volta al giorno: una compressa che si può prendere in qualsiasi momento della giornata e indipendentemente dal momento dei pasti. Effetti collaterali Leggere vampate di calore, maggior rischio di trombosi, crampi ai polpacci. Attenzione: Evista® non è concepito per lenire i disturbi climaterici. Evista® non dovrebbe essere preso dopo una trombosi o un’embolia. Non si dispone ancora di esperienze per quanto riguarda un trattamento di Evista® in combinazione con estrogeni. Perché Evista® venga pagato dalle casse malati, è necessario dimostrare mediante una densitometria ossea che la densità ossea è inferiore alla norma (T-Score < –1). 6. 5 Bisfosfonati Cosa sono i bisfosfonati? I bisfosfonati sono medicamenti prodotti sinteticamente che hanno la ca- Medicamenti contro l’osteoporosi pacità di frenare l’attività delle cellule responsabili del riassorbimento osseo (osteoclasti). E visto invece che il naturale processo di formazione ossea non viene praticamente influenzato, durante il trattamento con bisfosfonati si assiste ad un nuovo aumento della massa ossea. L’osso di nuova formazione ha la stessa struttura dell’osso sano naturale. Dove e come vengono usati i bisfosfonati? Attualmente in Svizzera sono quattro i medicamenti omologati appartenenti a questa classe: Aclasta®, Actonel®, Bonviva® e Fosamax®. Quest’ultimo è disponibile anche in una combinazione fissa con vitamina D che viene commercializzata con il nome di Fosavance®. Un trattamento a base di bisfosfonati della durata di tre o quattro anni permette di ridurre del 40 - 50% circa il rischio di fratture dell’avambraccio, delle vertebre e del collo del femore. Con Bonviva® è stato possibile dimostrare in modo convincente solo una riduzione delle fratture delle vertebre. Actonel® e Fosamax® sono disponibili sia come compresse settimanali (1 compressa la settimana, da assumersi sempre lo stesso giorno) che come compresse da assumere quotidianamente, mentre Fosavance® viene prodotto solo come compressa settimanale. Per motivi di semplicità e di maggiore tollerabilità si preferisce di norma la somministrazione settimanale. Bonviva® è disponibile sia come compressa mensile (1 compressa al mese) che sotto forma di iniezione da eseguire direttamente nella vena del braccio ogni 3 mesi. Aclasta® viene somministrato una volta all’anno come singola infusione endovenosa. In casi sporadici come preparato alternativo viene utilizzato anche Aredia® (pamidronato, sotto forma di infusione una volta ogni 3 mesi). I dati scientifici relativi all’efficacia di questo medicamento nel trattamento dell’osteoporosi sono tuttavia scarsi e non hanno ricevuto alcuna ratifica ufficiale. Veniva utilizzato soprattutto quando Bonviva® e Aclasta® non erano ancora disponibili sotto forma di iniezione. 37 38 Medicamenti contro l’osteoporosi Effetti collaterali I bisfosfonati sono di regola ben tollerati se ci si attiene con precisione alle direttive riguardanti la somministrazione. Irritazioni della mucosa nell’esofago e nello stomaco sono possibili, le ulcere sono rare. Attenzione: I bisfosfonati passano nell’organismo attraverso la mucosa gastrica soltanto se lo stomaco è vuoto. Inoltre la compressa non deve rimanere nell'esofago. Per questi motivi è buona norma assumerla al mattino a digiuno, con un bicchiere d’acqua (almeno trenta minuti prima di mangiare), evitando di coricarsi nella mezz’ora successiva. Actonel® può essere assunto anche nel corso della giornata, purché si rispetti una distanza di almeno due ore dai pasti. 6. 6. La calcitonina La calcitonina (per esempio Miacalcic®) è un ormone endogeno che viene prodotto nella ghiandola paratiroidea ed è importante per il metabolismo del calcio. La calcito- nina è l’antagonista del paratormone, che viene parimenti prodotto nella ghiandola paratiroidea. Questi ormoni non sono da confondere con gli ormoni sessuali (estrogeni) che spesso vengono chiamati semplicemente «gli ormoni». Molti animali producono una calcitonina con una struttura simile a quella umana. È così possibile il trattamento dell’uomo con calcitonina ricavata da pesci (salmone) (contenuta per esempio nel preparato Miacalcic®). La calcitonina può però essere prodotta anche sinteticamente. Dove e come viene applicata la calcitonina? La calcitonina è indicata nel trattamento di più malattie accompagnate da un’elevata trasformazione della sostanza ossea, tra le altre l’osteoporosi. La calcitonina inibisce l’azione delle cellule che provocano il riassorbimento dell’osso (osteoclasti). Una prova del suo influsso contro le fratture osteoporotiche non è tuttora convincente. Nello studio più esteso effettuato finora è stata dimostrata una dimi- Medicamenti contro l’osteoporosi nuzione delle fratture vertebrali del 36% durante un periodo di trattamento di 5 anni, ma nessuna diminuzione delle fratture del collo femorale. Per il suo ulteriore effetto antidolorifico, la calcitonina viene spesso applicata contro i dolori nelle prime settimane dopo una frattura vertebrale. Dato che la calcitonina è una proteina che viene distrutta dal secreto gastrico, essa non può essere presa in forma di compresse, ma viene somministrata sia come spray nasale sia come iniezione sottocutanea. Oggi la calcitonina viene per lo più prescritta come terapia di seconda o di terza scelta, quando altri medicamenti più efficaci non possono essere usati per motivi di tollerabilità. Effetti collaterali La calcitonina viene solitamente ben tollerata. Lo spray nasale può provocare un’irritazione (prurito) della mucosa nasale, l’iniezione sottocutanea un arrossamento della zona d’iniezione ed un senso di calore passeggero con arrossamento del viso (flush). Attenzione: Paragonata con altri medicamenti per l’osteoporosi, la calcitonina è molto costosa. La sua efficacia, inoltre, è dimostrata soltanto parzialmente. 6. 7. Paratormone Il paratormone è un ormone endogeno prodotto nella ghiandola paratiroidea, di vitale importanza per l’uomo. Insieme alla calcitonina regola il metabolismo del calcio e del fosfato. Nel caso di tumori della ghiandola paratiroidea, una continua sovrapproduzione di paratormone provoca l’insorgere dell’osteoporosi. Se la somministrazione di paratormone avviene invece sotto forma di iniezione sottocutanea giornaliera, si ottiene l’effetto opposto: un’azione anti-osteoporotica e di stimolo della formazione ossea. L’efficacia terapeutica è quindi superiore a quella dei bifosfonati. Da novembre 2003 disponiamo del paratormone sotto forma di teriparatide (Forsteo®) che, di norma, viene riservato ai casi gravi di osteoporosi. Dopo alcuni mesi di terapia a base di Forsteo® è 39 40 Medicamenti contro l’osteoporosi spesso possibile passare a un trattamento con bisfosfonati. Analogamente a quanto avviene con l’insulina nei diabetici, Forsteo® deve essere somministrato sotto forma di iniezione sottocutanea una volta al giorno (vedi «Autoiniezione» a pagina 25). Attenzione: Attualmente il paratormone Forsteo® rappresenta la sostanza di maggior efficacia per il trattamento dell’osteoporosi. Si tratta comunque di una terapia onerosa (costi elevati delle iniezioni sottocutanee) ed è quindi riservata ai casi gravi. 6. 8. Ranelato di stronzio Questa sostanza è in grado di stimolare la formazione ossea e di ridurre il riassorbimento osseo: il preparato è stato di recente autorizzato all’interno dell’UE (Protelos®) e si prevede una sua prossima commercializzazione anche in Svizzera. Il medicamento ha un’efficacia lievemente più contenuta rispetto ai bisfosfonati, viene somministrato due volte al giorno in forma granulare e mostra una buona tol- lerabilità. Potrebbe rivelarsi un’ottima alternativa per i pazienti che non possono assumere bisfosfonati o mostrano un’intolleranza a queste sostanze. Inhalt 41 7. Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera 1. Analgesici 1.1. Analgesici non-oppioidi Preparato Acetalgin Dolprone Ben-u-ron Novalgin Codicontin Threupadol Contra-Schmerz Tylenol Zolben 1. 2 Analgesici oppioidi Preparato Co-Dafalgan Codol Depronal retard Durogesic Fortalgesic Morphin MST continus Opidol Oxycontin Palladon Pethidin Sevredol Temgesic Tramadol Transtec Tramal Treuphadol plus Valoron Vilan Osservazioni Combinazione paracetamolo e codeina Combinazione paracetamolo e codeina Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti Combinazione paracetamolo e codeina Sottostà alla legge sugli stupefacenti Sottostà alla legge sugli stupefacenti 42 Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera 2. Antiinfiammatori non steroidali (AINS) 2.1 AINS convenzionale Apranax Arthrotec Aulin Balmox Bonidon Brufen Clotam Ecofenac Felden Flector Froben Indocid Inflamac Irfen Lodine Mobicox Naproxen Nisulid Olfen Optifen Piroxicam Ponstan Proxen Tilcotil Tilur Voltaren Xefo 2. 2 Inibitori della COX-2 Arcoxia Celebrex 3. Corticosteroidi Cortisone Betnesol Calcort Celestone Dexacortin Diprophos Fortecortin Hydrocortone Kenacort Millicorten Prednisolon Prednison Spiricort Inhalt43 Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera 4. Medicamenti di base Actemra Arava CellCept Chloroquin Enbrel Endoxan Humira Imurek MabThera Mercaptyl Methotrexat Nivaquin Orencia Plaquenil Remicade Ridaura Salazopyrin EN Sandimmun Neoral Tauredon 5. Medicamenti contro l’artrosi (Condroprotettivi) Solfato di condroitina Condrosulf Structum Preparati all’acido ialuronico Hyalgan Ostensil Suplasyn Sinovial Synvisc 6. Medicamenti contro l’osteoporosi Calcium Calcium Sandoz Calperos Calsan Pidocal Vit D Rocaltrol Vi-De 3 Vitamin D3 Streuli 44 Elenco dei preparati più importanti ottenibili in Svizzera Calcio + Vit D Calcimagon D3 Calcium D Sauter Cal-D3 ff Calperos D3 Ormoni Estraderm Kliogest Livial Östradiol Östrogel Premarin Premella Progynon Progynova Trisequens SERM Evista Bifosfonati Aclasta Actonel Alendron – Mepha 70 Aredia Bonviva Fosamax Fosavance (= Fosamax + Vit D) Paratormone Forsteo Strontium Protelos Calcitonin Miacalcic 8. Lega contro il reumatismo La Lega contro il reumatismo si impegna a favore di chi è affetto da un’affezione reumatica e nella promozione della salute con opuscoli informativi, corsi, consulenza, aiuto nella vita quotidiana e attività di prevenzione. Questi servizi, disponibili in tutta la Svizzera, sono rivolti a malati, professionisti del settore sanitario, medici e pubblico generico. La Lega svizzera contro il reumatismo è un’organizzazione di controllo con sede a Zurigo e unisce 20 leghe cantonali/regionali e cinque organizzazioni nazionali dei pazienti. È stata fondata nel 1958 e ha ottenuto il marchio ZEWO per le organizzazioni che operano a favore della collettività. Contribuisca con un’offerta! Grazie. Conto postale 80-2042-1 Banca UBS Zurigo IBAN CH83 0023 0230 5909 6001 F 45 46 9. Suggerimenti bibliografici Artrite reumatoide Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 341) gratuito Artrosi Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 301) gratuito Osteoporosi Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 305) gratuito Catalogo dei mezzi ausiliari A cura della Lega svizzera contro il reumatismo (It 003) gratuito Aquacura – I corsi ginnoterapici (flyer della Lega svizzera contro il reumatismo) (It 203) gratuito Osteogym – La ginnastica contro l’osteoporosi (flyer della Lega svizzera contro il reumatismo) (It 204) gratuito Esercizi di movimento Lega svizzera contro il reumatismo 2006 (It 401) Fr. 12.00 Alimentazione Lega svizzera contro il reumatismo 2009 (It 430) Fr. 12.00 Elenco delle pubblicazioni della Lega svizzera contro il reumatismo (It 001) gratuito Rivista forumR (Abbonamento, 4 numeri l’anno) (It 402) Fr. 16.40 10. Indirizzi utili Lega svizzera contro il reumatismo, Josefstrasse 92, CH-8005 Zurigo, tel.: 044 487 40 00, fax: 044 487 40 19, ordinazioni: 044 487 40 10, e-mail: [email protected], internet: www.rheumaliga.ch Leghe cantonali contro il reumatismo Argovia tel.: 056 442 19 42 Appenzello Esterno e Interno tel.: 071 351 54 77 Basilea-Campagna e Città tel. 061 269 99 50 Berna tel. 031 311 00 06 Friburgo tel. 026 322 90 00 Ginevra tel. 022 718 35 55 Glarona tel. 055 640 49 82 Giura tel. 032 466 63 61 Lucerna e Unterwaldo tel. 041 377 26 26 Neuchâtel tel. 032 913 22 77 S. Gallo, Grigioni e Principato del Liechtenstein (segretariato) tel. 081 302 47 80 (consulenza sociale) tel. 081 303 38 33 Sciaffusa tel. 052 643 44 47 Soletta tel. 032 623 51 71 Ticino tel. 091 825 46 13 Turgovia tel. 071 688 53 67 Uri e Svitto tel. 041 870 40 10 Vaud tel. 021 623 37 07 Vallese tel. 027 322 59 14 Zugo tel. 041 750 39 29 Zurigo tel. 044 405 45 50 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] 47 1000/AVD/06.2009 Vivere con il reumatismo It 303 Un servizio offerto dai vostri esperti di patologie reumatiche — Société suisse de rhumatologie www.rheuma-net.ch — Lega svizzera contro il reumatismo Josefstrasse 92 8005 Zurigo Tel. 044 487 40 00 Fax 044 487 40 19 E-Mail [email protected] www.rheumaliga.ch Lega svizzera contro il reumatismo Il movimento è salute