DG Comunicazione Anno 1 8 n° 1 3 del 25 giugno 201 4 - 399 Verso la Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea ALL'INTERNO Mancano ormai pochi giorni all’avvio della Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea – un appuntamento cruciale per l'Europa I NOSTRI e per l'Italia stessa. Stiamo riprendendoci EURODEPUTATI lentamente dalla crisi economica, i cui effetti sono -Isabella De Monte tuttora evidenti intorno a noi soprattutto negli -Elisabetta Gardini elevati e intollerabili indici di disoccupazione, specie giovanile. Questo provoca inevitabilmente POLITICA REGIONALE frustrazione e distacco, ma anche speranza che Strategia le cose possano presto migliorare. La Presidenza rappresenta in questo contesto adriatico ionica un'opportunità per avvicinare l'Unione europea ai cittadini e fornire loro maggiori informazioni sulle CITTADINI politiche dell'Unione. -Tempo di vacanze L'ultimo sondaggio Eurobarometro evidenzia che -Roaming telefonico l'opinione degli italiani sul modo in cui l'Unione europea ha gestito la crisi economica non è TRASPORTI positiva. Tuttavia, quando viene chiesta la loro Mobilità sostenibile opinione sulle sfide europee concrete – unione bancaria, cooperazione in campo economico, riforme per ridurre l'alto debito pubblico - gli AGRICOLTURA Prodotto di montagna italiani rispondono favorevolmente. Il semestre sarà dunque l'occasione per il nostro Paese di chiarire molti malintesi riguardanti l'UE e le CONCORSI A PREMI opportunità che essa offre ai cittadini. -Europa nella mia Forte di questa convinzione, la Rappresentanza regione in Italia della Commissione europea ha promosso -Una vignetta per una serie di dibattiti aperti con i cittadini in tutte le l'Europa regioni d'Italia. Oltre 70 dibattiti si sono svolti tra ottobre 201 3 e i primi di maggio 201 4 toccando direttamente circa 1 2 000 cittadini e tantissimi altri indirettamente. Traendo ispirazione dal dibattito aperto e franco con le realtà locali è stato redatta una relazione che fornisce una lettura senza precedenti, in chiave europea, del Paese e delle sue regioni, con le rispettive preoccupazioni e aspirazioni. Il documento è stato presentato il 1 3 giugno alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministi incaricato degli Affari europei, Sandro Gozi. Esso offre spunti davvero interessanti e, talvolta, sorprendenti. Ad esempio, è interessante rilevare che in tutte le regioni i giovani chiedono un’armonizzazione dei sistemi scolastici, in chiave di strumento per creare un humus Provincia autonoma di Trento comune di identità e cultura europea, unico presupposto per compiere passi avanti nell’integrazione. Emerge al contempo una forte domanda di formazione degli insegnanti per insegnare “l’Europa a scuola”. Nelle regioni del sud, in particolare, viene invocato a gran voce un “social compact” accanto al “fiscal compact”, quindi una forte dimensione sociale da affiancare all'Unione economica e monetaria. In Trentino vi è stata minore difficoltà nel parlare Regione autonoma di "popolo europeo". Si riscontra la Trentino-Alto Adige consapevolezza (o la percezione) che in questo territorio esiste una forte omogeneità culturale e di valori con il resto d'Europa. Si registra una forte insofferenza rispetto alla scarsa conoscenza delle lingue europee: i trentini considerano questo problema come una barriera alla possibilità di giocarsi le proprie opportunità in seno ad una collettività europea di cui si sentirebbero facilmente parte. Non riscuote infine particolare successo l'idea di votare un "candidato transnazionale" alle elezioni europee. Questo tipo di istanze possono e devono trovare posto nelle riflessioni per il futuro dell’UE; durante la prossima legislatura europea sarà infatti necessario rispondere a una domanda fondamentale: "Quale Europa vogliamo e per fare che cosa?". Superata la fase dominata da soluzioni urgenti e contingenti, l'Europa continuerà a essere la dimensione dove ricercare le risposte ai grandi quesiti da cui dipenderà il nostro futuro. Tornando all'ormai prossima Presidenza italiana del Consiglio dell'UE, mentre stiamo scrivendo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sta presentando alla Camera le priorità del Semestre italiano. Su tutte l'emergenza immigrazione, la necessità di una svolta nelle politiche economiche europee e l'occupazione giovanile. Tratteremo in maniera approfondita l'agenda europea dell'Italia nel prossimo numero. Queste ed altre questioni saranno discusse in occasione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno; un vertice in cui un tema di rilievo sarà anche il nome per la presidenza della Commissione europea. Sembra ormai ufficiale, dopo l'incontro a Parigi tra i primi ministri socialisti europei, il via libera del PSE alla nomina di Jean-Claude Juncker, candidato del PPE; l'impegno del futuro presidente in pectore dovrebbe essere quello di far proprie alcune delle priorità del gruppo socialista, tra cui un allentamento del rigore finanziario. Infine, ma non ultimo, sarà sempre il Consiglio europeo che dirà quanto l'opposizione inglese a Juncker sia ancora forte. Da parte italiana nessuna certezza nemmeno sul dopo Tajani alla Commissione europea. L'attuale Commissario UE all'Industria è stato eletto al Parlamento europeo e dal 1 ° luglio dovrà abbandonare la Commissione. A questo punto l'Italia ha tre possibilità: o nominare un Commissario ad interim in attesa che sia scelto il nuovo Presidente della Commissione, o nominare subito il Commissario definitivo oppure lasciare il portafoglio delle competenze di Tajani a Michel Barnier, come successo in campagna elettorale. A Bruxelles salgono le quotazioni di Paolo De Castro, neo eletto nelle file del PD e che potrebbe assumere il portafogli dell'Agricoltura. Per quanto riguarda l'immigrazione, l'obiettivo di Roma è quello di concretizzare la "risposta europea" all'emergenza nel Mediterraneo rafforzando Frontex ma lasciando indipendente l'operazione "Mare Nostrum". Si cercherà una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e di transito, una lotta serrata alle organizzazioni criminali responsabili delle attraversate illegali nonché un lavoro più coordinato con le organizzazioni internazionali e con Europol. I nostri Europarlamentari 2 nasce ad Udine. Dopo il diploma di ragioneria si laurea in Giurisprudenza con un tesi in diritto commerciale. E' iscritta all'albo degli avvocati di Udine. La sua esperienza politica comincia nel 1 999 con l'elezione nel consiglio comunale di Pontebba (UD), città di cui diventerà anche vicesidaco e, a partire dal 2009, sindaco. Lascia la carica di primo cittadino nel 201 3 quando viene eletta al Senato, dove attualmente è membro della Commissione Affari costituzionali e segretario della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Per le elezioni europee ha lanciato la campagna #manifestoperleuropa. Le parole d'ordine del suo programma elettorale: riduzione degli sprechi e unificazione delle due sedi del Parlamento europeo; una gestione più efficiente dei fondi comunitari; maggiori opportunità di lavoro in Europa per i giovani; una crescita economica che preservi le specificità nazionali; zone franche temporanee per le aree di confine; diritto ad una vita sana; ritrovare l'armonia con il territorio. Una priorità dell'UE: politiche partecipative ed inclusive Isabella De Monte nasce a Padova, dove consegue la maturità classica. Si diploma poi alla "Bottega teatrale di Firenze", dando così avvio alla sua carriera di attrice nel mondo del teatro e della televisione. E' stata anche conduttrice RAI e produttrice di spettacoli teatrali. La sua esperienza politica comincia nel 2004 come portavoce nazionale di Forza Italia. Nel 2005 viene eletta nel consiglio regionale del Veneto, dove farà parte della Commissione Cultura. Alle elezioni politiche del 2006 è eletta alla Camera; successivamente nel 2008 diventa europarlamentare subentrante. Nelle elezioni europee 2009 viene rieletta all'assemblea di Strasburgo, dove è stata membro della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare. Le parole d'ordine del suo programma elettorale: attuazione dei punti del programma di Forza Italia (elezione diretta del presidente della Commissione europea, l'abolizione del Fiscal Compact e l'allentamento del vincolo del 3% nel Patto di stabilità, Banca centrale europea come prestatore di ultima istanza e possibilità di emettere eurobond, rinegoziazione dei Trattati europei). Una priorità dell'UE: riduzione del ruolo delle tecnocrazie . Elisabetta Gardini PARLAMENTO EUROPEO http://isabellademonte.it/ Partito: Partito democratico Età: 43 anni Vive a Pontebba (UD) Preferenze: 74.312 Europarlamentare alla prima legislatura Il motto elettorale: "La nostra Europa: un progetto vivo" http://www.elisabettagardini .it Partito: Forza Italia Età: 58 anni Vive a Padova Preferenze: 67.967 Europarlamentare dal 2008 Ill motto elettorale: "Più Italia in Europa, meno Europa in Italia" *** Parlamento europeo pronto ad iniziare In attesa della prima sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo uscito dalle elezioni del 22-25 maggio scorso, si stanno formalizzando i gruppi parlamentari e questi stanno procedendo alla nomina dei rispettivi presidenti. Per potersi costituire, un gruppo parlamentare al PE deve essere composto da almeno 25 deputati rappresentanti almeno sette Stati membri. Analogamente alla scorsa legislatura, sono sette i gruppi costituiti: il gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) con 221 deputati, il gruppo dei Socialisti e Democratici (1 91 membri), il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (64), l’Alleanza dei Democratici e Liberali per l’Europa (59), il gruppo dei Verdi (54), il gruppo della Sinistra Unitaria Europea (52), il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia (48). Non è invece andato in porto il progetto (promosso dal FN francese) di costituire un ottavo gruppo, che avrebbe dovuto rappresentare alcuni partiti e movimenti euroscettici; non si è infatti raggiunta la rappresentanza minima di sette paesi membri all'interno nel gruppo. Tutti i parlamentari non facenti parte di questi sette gruppi confluiranno tra i "non iscritti", parlamentari a tutti gli effetti ma con alcuni limiti: niente accesso alla distribuzione proporzionale delle cariche, tempo di parola più contenuto, niente contributi per l'attività del gruppo, l'obbligo di almeno 40 controfirme anche per presentare un semplice emendamento. La composizione dei gruppi può variare con il passaggio di deputati da un gruppo all’altro o con il passaggio di deputati ai “Non iscritti”. Al momento attuale questi sono i presidenti di gruppo già individuati: il tedesco Manfred Weber è il nuovo presidente del PPE (succede al francese Joseph Daul che non si è ricandidato). L’ex presidente del Parlamento europeo (nonché candidato alla carica di presidente della Commissione europea in occasione delle recenti elezioni), il tedesco Martin Schulz, è il nuovo presidente dei Socialisti e Democratici; prende il posto dell’austriaco Hannes Swoboda. Il deputato belga Philippe Lamberts è il nuovo co-presidente del gruppo dei Verdi nel Parlamento europeo. Prende il posto del deputato francese Daniel-Cohn Bendit, affiancando la tedesca Rebecca Harms, riconfermata alla co-presidenza del gruppo. L’inglese Syed Kamall è invece il nuovo leader dei Conservatori e riformisti al PE. http://www.europarl.europa. eu/portal/it *** E' vero che sull’immigrazione l'UE lascia l'Italia da sola? Se con Unione europea ci si riferisce alla Commissione europea è certamente falso. La Commissione, infatti, ha offerto tutto il supporto finanziario e logistico previsto dalle competenze che gli Stati membri le hanno voluto conferire. Se invece la critica è rivolta a questi ultimi, possiamo affermare che si può certamente fare di più in termini di solidarietà. Ma, in pratica, cosa ha fatto finora l'UE per l'Italia? Le azioni a sostegno dell'Italia nell'ambito della politica di migrazione e asilo sono state numerose. Volendo considerare solo gli ultimi sei mesi – a decorrere cioè dal tragico incidente di Lampedusa del 3 ottobre 201 3 costato la vita a 366 persone – la Commissione ha stanziato 30 milioni di euro destinati alle autorità italiane. Questi fondi mirano da un lato a incrementare la capacità ricettiva delle strutture di accoglienza e di assistenza sanitaria, e dall'altro a supportare le operazioni di sorveglianza e soccorso in mare (“Mare Nostrum”). Tuttavia la Commissione non si limita a reagire alle emergenze. Infatti nel periodo 2007-201 3 l'Italia ha ricevuto IMMIGRAZIONE http://ec.europa.eu/immigra tion/ dall'UE 478 milioni di euro, una grossa fetta del totale dei fondi destinati all'immigrazione e all'asilo. A questi si aggiungono i fondi europei stanziati per il periodo 201 4-2020: oltre 31 0 milioni di euro dal Fondo asilo, migrazione e integrazione (l'Italia sarà il secondo beneficiario) e più di 21 2 milioni di euro del Fondo per la sicurezza interna. All'impegno economico si aggiunge anche quello logistico: dalla fine dell'anno scorso ad oggi, FRONTEX (l'Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne) è stata gradualmente rafforzata e le regole sono state rese più efficaci (proprio il 1 3 maggio 201 4 il Consiglio UE ha approvato nuove regole per le operazioni di sorveglianza costiera coordinate dall'agenzia). Inoltre, da dicembre 201 3 è operativo EUROSUR (il Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere), che rende più efficace lo scambio di informazioni e la cooperazione - sia all’interno degli Stati membri che tra di essi - e contribuisce a salvare vite umane in mare. Negli ultimi anni è stato fatto tanto per gestire al meglio i flussi migratori, ma c'è ancora molto da fare per evitare che si verifichino ancora tragedie che costano la vita a tanti innocenti. Purtroppo, i tentativi di riforma proposti dalla Commissione hanno trovato più volte resistenze all'interno dei governi nazionali, che di fatto ne hanno bloccato l'iter di approvazione. Nonostante ciò, gli Stati membri hanno accettato il meccanismo di reinsediamento dei richiedenti asilo, uno strumento ideato dalla Commissione che permette il trasferimento dei rifugiati dai campi profughi verso uno degli Stati membri. La Commissione si è dichiarata pronta a sovvenzionare gli Stati con un importo di 6 mila euro per rifugiato accolto. Ma attualmente solo una minoranza di Stati membri ha usato questo strumento di solidarietà: nel 201 2 per esempio, 4 500 persone sono state reinsediate nell’UE da 11 Stati membri. Vi sono quindi 1 7 paesi che possono fare di più. Questi sforzi richiedono ingenti contributi economici, che i governi non sembrano disposti a offrire. Un esempio pratico? Negli ultimi sette anni gli Stati membri hanno garantito a FRONTEX una copertura finanziaria pari a circa 80 milioni di euro, una cifra insufficiente se pensiamo ai compiti che l'Agenzia svolge e a quelli, ben più ampi, che tanti le richiedono. L'auspicio della Commissione UE è che le norme europee vigenti vengano applicate e consolidate con la prospettiva di arrivare ad un'armonizzazione normativa, grazie alla quale la politica sull'immigrazione sarebbe davvero condivisa. Un obiettivo impossibile da raggiungere senza un impegno concreto e solidale da parte di tutti gli Stati membri. *** In aumento i permessi di asilo nell’UE, pochi in Italia Nel frattempo uno studio pubblicato da Eurostat in occasione della Giornata mondiale del rifugiato (20 giugno) ci dice che nel 201 3 sono stati 1 35 725 i richiedenti asilo che hanno ottenuto protezione nei paesi dell'UE, a fronte di circa 435 000 richieste. Il numero è in crescita rispetto al 201 2 e la maggior parte di loro sono siriani. L'Italia si trova solo in quarta posizione per numero di permessi concessi. E’ la Svezia il Paese che si è dimostrato più solidale, concedendone 26 395 ai richiedenti asilo che hanno ottenuto lo status di protezione internazionale e facendosi carico anche di 1 820 rifugiati provenienti da altri Stati membri dell’UE. A seguire la Germania con 26 080 permessi concessi, la Francia con 1 6 1 55 e poi l’Italia con 1 4 465 e il Regno Unito con 1 3 400. Delle oltre 1 35 000 persone che hanno ottenuto protezione, a quasi la metà - 64.500 - è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Gli altri hanno ricevuto o la protezione sussidiaria o l'autorizzazione di soggiorno per motivi umanitari. Al dato vanno aggiunti poi altri 4.800 rifugiati a cui è stato concesso il reinsediamento in uno stato membro. Più di un quarto di coloro che hanno ricevuto protezione nel 201 3 proviene dalla Siria, il 1 2% dall'Afganistan e il 7% dalla Somalia. Complessivamente negli ultimi 5 anni è stata concessa protezione in Europa a più di 570 000 richiedenti asilo. http://epp.eurostat.ec.europ a.eu/ *** Enti pubblici italiani troppo lenti a pagare La Commissione europea ha deciso di chiedere all’Italia e alla Slovacchia chiarimenti sull'applicazione e sull'attuazione della direttiva dell’UE sui ritardi di pagamento. Per quanto riguarda l’Italia, secondo la Commissione la direttiva non è attuata correttamente nell'ordinamento nazionale. Dalle denunce pervenute risulta che l'amministrazione pubblica italiana paga i corrispettivi per i servizi prestati o per le merci fornite in media dopo 1 70 giorni e nel settore dei lavori pubblici dopo 21 0 giorni. Inoltre, alcuni enti pubblici italiani utilizzano contratti che applicano interessi legali di mora chiaramente inferiori all'interesse imposto dalla direttiva, che è pari al tasso di riferimento della Banca Centrale Europea maggiorato di almeno otto punti percentuali. La Commissione è stata inoltre informata della prassi di alcuni enti pubblici italiani che consiste nel posticipare l'emissione delle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori al fine di ritardare i dovuti pagamenti alle imprese del settore dei lavori pubblici. I ritardi di pagamento costituiscono un ostacolo importante alla libera circolazione delle merci e dei servizi nel mercato unico. Essi possono ostacolare gli scambi transfrontalieri e creare distorsioni della concorrenza. Ogni anno imprese europee falliscono in attesa del pagamento delle loro fatture. I ritardi di pagamento hanno quindi un effetto negativo sull'intera economia europea. La direttiva sui ritardi di pagamento costituisce un aiuto prezioso per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il 99% di tutte le imprese dell'UE. Adottata nel 2011 , la direttiva risponde all'esigenza reale di adottare il buon costume dei pagamenti tempestivi. L'attuazione e l'applicazione corrette della direttiva nella pratica sono determinanti per il buon funzionamento dell’economia. Una corretta applicazione della direttiva dovrebbe permettere alle imprese europee di liberare flusso di cassa aiutandole a superare la crisi economica. I paesi europei hanno concordato di incorporare i requisiti della direttiva nella legge nazionale entro il 1 6 marzo 201 3. L'Italia e la Slovacchia hanno due mesi per reagire all'avvertimento della Commissione. Qualora le informazioni ricevute dagli Stati membri siano considerate insufficienti, la Commissione può ritenere che gli Stati membri violino il diritto dell’Unione e che debbano porre rapidamente rimedio a tale violazione. La Commissione pubblicherà quindi un "parere motivato" in conformità all'articolo 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Il mancato rispetto di quest'ultimo può portare al deferimento del caso innanzi alla Corte di giustizia europea e all'eventuale imposizione di ammende. ECONOMIA Direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (rifusione) GUUE L48 del 23 febbraio 2011 La direttiva 2011/7/UE prevede, tra l'altro l'armonizzazione dei termini per i pagamenti delle amministrazioni pubbliche alle imprese: le amministrazioni pubbliche devono pagare i beni e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni *** La nuova macroregione adriatica e ionica La Commissione europea ha lanciato ufficialmente una nuova strategia dell’UE per la regione adriatica e ionica sotto forma di una comunicazione e di un piano d'azione per aiutare i suoi 70 milioni di cittadini a trarre vantaggio da una più stretta cooperazione in settori come la promozione dell'economia marittima, la protezione dell'ambiente marino, il completamento dei collegamenti nel settore dei trasporti e dell’energia e la promozione del turismo sostenibile. La strategia offrirà inoltre ai Paesi candidati e candidati potenziali all'adesione una preziosa opportunità di collaborare con gli Stati membri, in particolare contribuendo all'integrazione dei Balcani occidentali nell'UE. Si tratta della prima "strategia macroregionale dell’UE" con un numero così elevato di paesi extraunionali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) che hanno collaborato con Stati membri dell'UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia). La strategia riguarda principalmente le opportunità dell'economia marittima: "crescita blu", connettività terra-mare, connettività dell'energia, protezione dell’ambiente e turismo sostenibile, tutti settori destinati a svolgere un ruolo cruciale nel creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica nella regione. Italia e Serbia coordineranno il tema "Collegare la regione", legato alle reti dei trasporti e dell'energia, con obieittivi come il miglioramento del sistema di comunicazione obbligatoria delle navi nell’Adriatico, il miglioramento dell'accessibilità delle zone costiere e delle isole vicine e la rimozione degli ostacoli agli investimenti transfrontalieri nelle reti energetiche. POLITICA REGIONALE Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni relativa alla strategia dell'UE COM(2014) 357 del 17 giugno 2014 http://ec.europa.eu/regional _policy/cooperate/adriat_io nian/documents_en.cfm#1 *** Tempo di vacanze: consigli utili per un’estate senza pensieri! Con la stagione delle vacanze ormai alle porte, milioni di cittadini europei progettano spostamenti all'interno e al di fuori del territorio dell'Unione europea. La Commissione europea ha preso alcune iniziative per assistere i cittadini europei in viaggio. Un cittadino di uno Stato membro dell’UE è automaticamente cittadino dell'UE e ha quindi diritto all’assistenza consolare quando si trova fuori dal territorio dell’Unione (anche se il suo paese non vi è rappresentato). Tra le novità, è stato concordato un numero telefonico comune (11 6000) per segnalare la scomparsa di un bambino in qualsiasi Stato membro della UE. Esso mette in contatto con un’organizzazione di esperti in grado di fornire sostegno e assistenza pratica d’ordine psicologico, giuridico o amministrativo. Grazie alle norme UE sui diritti dei passeggeri, se il volo o il viaggio subiscono un ritardo di un certo numero di ore, è lecito attendersi un equo risarcimento dalla compagnia di trasporto che li ha organizzati. Se saranno stati annullati e sarà necessario pernottare in un hotel lontano dalla destinazione finale, l’operatore aereo o ferroviario dovrà accollarsi tale servizio. Tra l'altro, la normativa UE sui diritti dei passeggeri protegge i disabili e le persone a mobilità ridotta da discriminazioni negli spostamenti aerei o ferroviari e dà loro lo stesso accesso ai trasporti degli altri cittadini. Inoltre, la direttiva sui viaggi "tutto compreso" tutela i consumatori europei in vacanza e copre i pacchetti vacanza "tutto compreso" in cui ricorrano almeno due delle seguenti prestazioni: trasporto, alloggio, altri servizi turistici come ad esempio le visite guidate. La tutela garantita dalla direttiva riguarda l’informazioni negli opuscoli, il diritto di annullamento senza corresponsione di penali, la responsabilità nei confronti dei servizi (es. hotel di standard inferiore a quello indicato) e la tutela in caso di fallimento del tour operator o della compagnia aerea. In seguito a nuove proposte della Commissione europea e del Parlamento europeo, questa tutela sarà in futuro estesa a turisti che avranno prenotato pacchetti personalizzati via Internet. E' importante ricordare che indipendentemente dal luogo dove avviene un acquisto all’interno della UE, esistono diritti fondamentali in quanto consumatori che non possono essere messi da parte. Primo tra tutti, la garanzia di due anni: il venditore deve riparare o sostituire gratuitamente i prodotti difettosi. Coloro che si ammalino o subiscano un infortunio mentre viaggiano all’interno di un paese UE o in Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera, hanno diritto a cure di emergenza. A tal fine, occorre portare con sè la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM). Essa fa sì che le cure sanitarie siano prestate alle stesse condizioni e allo stesso costo delle persone assicurate nel Paese di destinazione. Se non già in possesso non dimentichiamoci quindi di chiedere al sanitario nazionale il rilascio, a titolo gratuito, di questa tessera. Tutti questi vantaggi sono possibili grazie ad un'Europa senza frontiere: la libera circolazione delle persone è un diritto fondamentale garantito ai cittadini dell’Unione europea. CITTADINI http://ec.europa.eu/consula rprotection http://ec.europa.eu/transpor t/passengerrights/it http://ec.europa.eu/social/m ain.jsp?catId=559&langId=it *** Roaming telefonico ancora giù! Scatteranno tra pochissimi giorni, il 1 ° luglio, le nuove “Eurotariffe” del roaming telefonico, vale a dire gli importi massimi imposti dall’UE che le società di telecomunicazione possono addebitare ai clienti per chiamate telefoniche, scambio di sms o scarico dati dall’estero. In particolare per inviare un sms non si pagherà più di 6 eurocent (+IVA), rispondendo ad una chiamata dall’estero il costo aggiuntivo sarà di 5 eurocent/minuto, chiamare dal’estero costerà 1 9 eurocent/minuto e il download di ogni MB costerà 20 eurocent. E’ importante fare un confronto con quanto succedeva nel 2007, prima cioè che l’UE decidesse di intervenire: da allora il costo del roaming per le telefonate e per l’invio di sms è diminuto di oltre l’80% e quello per lo scaricamento dati addirittura del 91 %! E non è finita, perché il Parlamento europeo ha recentemente approvato una norma che chiede l’abolizione completa dei costi di roaming dal dicembre 201 5. http://ec.europa.eu/digital agenda/en/roaming *** 19 buone pratiche di mobilità urbana sostenibile è il titolo della campagna triennale per la mobilità urbana sostenibile promossa dalla Commissione europea che prevede, fra l’altro, un limitato sostegno finanziario a 1 9 azioni esemplari realizzate in vari Stati membri. Le iniziative selezionate (1 9 su 66 progetti presentati da soggetti di 23 Paesi) riceveranno fino a 7 000 euro ciascuna a sostegno di attività come concorsi di progettazione e attività didattiche finalizzate alla promozione di modi più verdi e più sostenibili per spostarsi in città. Le attività di quest'anno hanno incoraggiato i cittadini a ripensare alle proprie abitudini nella scelta dei mezzi di trasporto, integrando applicazioni mobili e media sociali. Ad esempio, la regione di Arnhem-Nijmegen (Paesi Bassi) ha sviluppato un'applicazionep che si ispira al Tour de France. L'obiettivo è quello di utilizzare il più possibile la bicicletta e di evitare il traffico. Il premio per il vincitore consiste in un viaggio a Parigi. La Grande regione del Lussemburgo ha chiesto agli utenti dei mezzi pubblici di posare con i simboli che “Do the right mix” TRASPORTI rappresentano i diversi modi di trasporto da essi combinati per viaggiare. Gli utenti possono poi condividere le foto su Facebook e chi otterrà il maggior numero di voti vincerà biglietti per i mezzi pubblici e un gioco di società. A Gdynia (Polonia) il concorso per un parcheggio "rivoluzionario" inviterà giovani designer e architetti a riprogettare parcheggi opportunamente selezionati in spazi più accattivanti e attraenti dal punto di vista estetico con un budget prestabilito. Nell'ambito della campagna triennale "Do The Right Mix", giunta ormai al suo ultimo anno, sono state registrate più di 605 azioni a favore della mobilità urbana sostenibile a livello locale, regionale e nazionale. Una quarantina di queste sono state realizzate in Italia (due nella nostra regione), ma solo una di queste nei tre anni è stata selezionata dalla Commissione europea tra le “meritevoli”: il piano per la mobilità della zona torinese di San Salvario. www.dotherightmix.eu *** Le regole per il "prodotto di montagna" La Commissione europea ha approvato il regolamento che stabilisce le condizioni d'uso dell'indicazione di qualità dei prodotti di montagna. Il provvedimento si inserisce in un percorso partito nel 201 2 (con il regolamento n. 11 51 ) per cercare di valorizzare i prodotti del settore agro-alimentare, in particolare quelli con un forte valore aggiunto. Ai due marchi ormai consolidati (DOP e IGP, per cui si è chiarita e semplificata la modalità d'uso) se ne andranno dunque ad affiancare altri, il primo dei quali è proprio quello dedicato ai prodotti di montagna. Il marchio avrà natura facoltativa e potrà essere utilizzato a partire dal mese di luglio. "Sono felice di confermare l'entrata in vigore di questo marchio. Il nuovo regolamento faciliterà l'utilizzo di questo strumento. Sono convinto che fornirà un sostegno aggiuntivo agli agricoltori di montagna, per esempio nel settore lattiero-caseario ma non solo, ed aiuterà ad informare i consumatori sul valore aggiunto di questi prodotti. Con le altre normative possiamo dire che oggi le regole per la registrazione e protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti alimentari è completa" - questo il commento del Commissario per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Ciolos. Andiamo allora a vedere quali sono i requisiti fondamentali per l'utilizzo di questo marchio di qualità. Il termine "prodotto di montagna" potrà essere applicato: ai prodotti forniti da animali in montagna e lì trasformati; ai prodotti derivanti da animali allevati per almeno due terzi della loro vita in zone di montagna e lì trasformati; ai prodotti derivanti da animali transumanti che siano stati allevati per almeno un quarto della loro vita in pascoli montani; ai prodotti vegetali se coltivati nelle zone di montagna. Vengono stabiliti vincoli anche per i mangimi prodotti in montagna, che dovranno costituire almeno il 50% della dieta degli animali (ridotta al 25% per i suini ed aumentata al 60% per i ruminanti). Il marchio potrà essere utlizzato anche per i prodotti dell'apicoltura, purchè il nettare ed il polline provengano esclusivamente da zone montane. É consentito che i prodotti trasformati contengano anche materie prime che non possono essere prodotte in montagna (es. zucchero, sale, erbe aromatiche), purchè non rappresentino più del 50% del peso totale degli ingredienti. Alcune operazioni di trasformazione potranno essere effettuate al di fuori del contesto montano, laddove i vincoli naturali pregiudichino la disponibilità di impianti adeguati. L'area di trasformazione dovrà in ogni caso essere prossima a quella di produzione (non più di 30km) e vi si potranno effettuare: trasformazione latte e prodotti lattiero-caseari, macellazione di animali, spremitura dell'olio di oliva. AGRICOLTURA http://eur lex.europa.eu/legal content/IT/TXT/?uri=uriser v:OJ.L_.2014.179.01.0023. 01.ITA *** Quinta edizione dell'"Access City Award" La Commissione europea ha lanciato la quinta edizione dell’ Access City Award, il premio europeo per le città accessibili. L’evento, con cadenza annuale, premia le città che hanno promosso iniziative volte a migliorare l’accessibilità agli spazi urbani per le persone con disabilità o anziane, in particolare negli ambiti dell’ambiente costruito, degli spazi attrezzati per bambini, dei trasporti pubblici e delle tecnologie informatiche e di comunicazione. Sono 1 71 le città che finora hanno partecipato alle quattro edizioni dell’ Access City Award svoltesi a partire dal 201 0. Il premio fa parte del più ampio sforzo dell’UE di creare un’Europa senza barriere: una migliore accessibilità porta benefici economici e sociali a lungo termine alle città, specialmente in un contesto di invecchiamento demografico. Per partecipare al bando, le città devono avere una popolazione di almeno 50 000 abitanti e il termine per presentare le candidature è il 1 0 settembre 201 4. Nessuna città italiana è stata finora premiata. CONCORSI http://ec.europa.eu/justice/e vents/accesscityaward 2015 *** Il concorso fotografico “L’Europa nella mia regione” L’estate 201 4 vede il concretizzarsi della terza edizione del concorso fotografico che vuole auimentare nei cittadini la consapevolezza di quanto l’UE è presente nei nostri territori. Fino la prossimo 25 agosto sarà possibile inviare –tramite la pagina Facebook della Commissione europea- una fotografia che raffigura un intervento realizzato nelle regioni europee grazie al cofinanziamento dei fondi della Politica regionale. Le 1 00 foto che riceveranno il maggior numero di voti più 50 altre fotografie scelte come “wild cards” saranno valutate da una giuria di tre fotografi professionisti i quali selezioneranno le tre foto migliori; ciascuno dei tre vincitori riceverà in premio 1 000 euro da spendere in attrezzatura fotografica e un viaggio a Bruxelles in occasione degli “Open days” della Politica regionale nel prossimo ottobre. www.facebook.com/Europe anCommission *** Ancora pochi giorni per “Una vignetta per l’Europa” Quale è la migliore vignetta sulla politica europea pubblicata dai media italiani? Ci sono ancora pochi giorni per partecipare al concorso 201 4 "Una vignetta per l'Europa" indetto dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in collaborazione con la rivista Internazionale. La scadenza infatti è il prossimo 4 luglio. Il concorso è un’ottima occasione per riflettere, grazie alla satira politica, sugli avvenimenti che hanno caratterizzato lo scenario europeo dello scorso anno. Possono partecipare cittadini o residenti in uno dei 28 Stati membri o in un paese candidato che abbiano pubblicato le loro vignette in italiano (come lingua originale oppure tradotta in italiano) nella stampa italiana e su siti web legalmente registrati. Le vignette devono essere state pubblicate nel periodo compreso tra Il 1 ° ottobre 201 3 e il 30 giugno 201 4. http://ec.europa.eu/italia/a ttualita/primo_piano/comu nicazione/vignette_bando 2014_it.htm BANDI PARTENARIATI Programma EaSI 20142020 Il Programma europeo per l'occupazione e innovazione sociale " EASI " 201 4-2020 è uno strumento di finanziamento a livello europeo, gestito direttamente dalla Commissione europea per sostenere gli obiettivi dell'Unione in termini di promozione di un elevato livello di qualità e di occupazione sostenibile, garanzia di una protezione sociale adeguata e dignitosa, lotta contro l'esclusione sociale e la povertà, miglioramento delle condizioni di lavoro e contribuire all'attuazione della strategia Europa 2020. Il programma EASI mira principalmente a: prestare attenzione ai gruppi vulnerabili; promuovere la parità tra donne e uomini; ridurre la discriminazione basata sull’origine etnico-religiosa o su convenzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale. Il progetto dovrà identificare e descrivere i diversi incentivi, le opportunità o i vincoli con i quali sarà confrontata la popolazione target. Il progetto dovrà inoltre spiegare perché queste attività possono contribuire ad affrontare il bisogno sociale identificato e assicurare che la popolazione bersaglio sia disponibile e in grado di partecipare. L'attuazione delle attività deve essere attentamente documentata per assicurare la trasferibilità nel caso in cui l’azione risulta essere efficace. Il progetto deve descrivere l'insieme dei risultati su cui sono attese le attività proposte a produrre effetti e spiegare come saranno misurati questi risultati. I risultati attesi dovrebbero essere realistici e definiti in termini misurabili in quanto saranno utilizzati per monitorare l'avanzamento del progetto. I principali beneficiari del bando sono enti publici a livello nazionale, regionale o locale che svolgono un ruolo di impostazione o fornitura dei servizi sociali. Il ruolo delle autorità pubbliche consiste nell’essere impegnati attivamente nel progetto, garantendo una forte leadership politica e garantendo l'utilizzo dei risultati al di là del periodo di concessione. I candidati devono essere persone giuridiche regolarmente registrate negli Stati membri dell’UE e nei Paesi EFTA/SEE. Scadenza: 30 Luglio 2014 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=408&furtherCalls Sovvenzioni alle fondazioni politiche a livello europeo Il Parlamento europeo riconosce il ruolo delle fondazioni politiche a livello europeo, le quali, in quanto organizzazioni affiliate ai partiti politici europei possono, tramite le proprie attività, sostenere e perseguire gli obiettivi, in particolare in termini di contributo al dibattito sui temi di politica pubblica europea e sull’integrazione europea, oltre che svolgere la funzione di catalizzatori per nuove idee, analisi e scelte politiche. Il regolamento prevede in particolare la concessione, da parte del Parlamento europeo, di una sovvenzione annuale di funzionamento a favore delle fondazioni politiche che ne facciano domanda e che soddisfino le condizioni stabilite nel regolamento medesimo. Il presente invito a presentare proposte riguarda le domande di sovvenzione relative all’esercizio finanziario 201 5 per il periodo d’attività compreso tra il 1 ° gennaio 201 5 e il 31 dicembre 201 5. Le sovvenzioni sono intese a sostenere il programma di lavoro annuale dei beneficiari. L’importo massimo erogato dal Parlamento europeo ai beneficiari non deve superare l’85% dei costi ammissibili iscritti nei bilanci di funzionamento delle fondazioni politiche a livello europeo. Il finanziamento avviene sotto forma di sovvenzione di funzionamento, come previsto dal regolamento finanziario e dalle modalità di applicazione. Scadenza: 30 settembre 2014 GUUE C 185 del 17 giugno 2014 Bando di concorso generale L’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza un concorso generale per titoli ed esami al fine di costituire elenchi di riserva per l’assunzione di assistenti, nel campo delle tecnologlie dell'informazione e della comunicazione (ICTs). I requisiti per l'ammissione sono i seguenti: -essere cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea; -essere in regola con le norme vigenti in materia di servizio militare; -un livello di studi superiori attestato da un diploma nel campo dell’informazione e della comunicazione, seguito da un’esperienza professionale della durata minima di 3 anni nel settore prescelto, oppure un livello di studi secondari attestato da un diploma che dia accesso all’istruzione superiore, cui sia seguita un’esperienza professionale della durata minima di 6 anni attinente al settore scelto; -conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea; -conoscenza soddisfacente del francese, dell’inglese o del tedesco. Scadenza: 15 luglio 2014 GUUE C 178/A del 12 giugno Ricerca di dall'Andalusia partner Un' agenzia per la tutela dell'ambiente spagnola sta cercando dei partner per una idea progettuale nell'ambito del programma Horizon 2020, misura EE7-201 4 - "Migliorare la capacità delle autorità pubbliche di pianificare e attuare politiche e misure energetiche sostenibili". Idea di progetto: Migliorare la capacità delle autorità e del personale tecnico nei governi locali tramite adeguata valutazione dei piani strategici connessi con il risparmio energetico e l'efficienza energetica con una grande rete di oltre 500 città e paesi. Collegare la conoscenza di tutti i gruppi di interesse a tutti i livelli. Per maggiori info: Francisco S. Cobos Ruiz fcobos@agenciamedioambienteyagu a.es Lotta all'obesità Il gruppo giovani turco "Healthy Springs" è alla ricerca di gruppi partner (ancora sei) per un progetto dedicato alla lotta contro l'obesità giovanile. Gli obiettivi del progetto sono la promozione di stili di vita ed alimentari sani e la sensibilizzazione ad un rapporto più armonioso con la natura. Verranno organizzati attività creative ed artistiche, nonchè corsi di yoga e danza. Se interessati i gruppi possono manifestare interesse ed iscriversi entro il 1° settembre. Per maggiori info: Aynur Karaka [email protected] Ricette di una volta L'associazione giovanile rumena "Asociatia Youth Revival" è alla ricerca di partner per uno scambio giovanile. Il tema del progetto ("Say no to junk food! Rediscover healthy traditional recipes") sarà la riscoperta dei cibi e dei sapori tradizionali, in opposizione al cibo spazzatura. Ciascun gruppo partecipante contribuirà con ricette dei propri luoghi di provenienza. Lo scambio avrà luogo a Bailesti, piccola cittadina nel sud-ovest della Romania. Le iscrizioni sono aperte sino al 31 luglio. Per maggiori info: Alexandru Vladoi [email protected] LE NOSTRE PUBBLICAZIONI Queste alcune delle ultime pubblicazioni dell’Unione europea arrivate allo Europe Direct Trentino. Sono disponibili per la consultazione come tutte le altre presenti al Centro di Documentazione Europea. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato - Agricoltura: un partenariato tra l'Europa e gli agricoltori, collana "Le politiche dell'Unione europea". La Politica agricola comune (PAC) rappresenta una delle principali politiche pubbliche dell'UE, sia in termini quantititativi (viene destinato alla PAC circa il 43% del bilancio comunitario, tenendo conto anche delle politiche per lo sviluppo rurale) sia in termini di impatto sui sistemi agricoli ed economici degli Stati membri. L'imponente dotazione finanziaria si giustifica con il fatto di costituire una delle (poche) politiche UE finanziate in modo consistente da Bruxelles e di contenere in sé molteplici finalità (non solamente il sostegno alla produzione e all'allevamento, ma anche tutela dell'ambiente e del paesaggio, sicurezza alimentare, sostegno all'imprenditoria agricola giovanile, promozione e difesa dei prodotti europei di qualità). Alcune cifre sulla produzione agricola europea annuale sono piuttosto eloquenti: si producono in media 300 milioni di tonnellate di cereali, 2 milioni di tonnellate di olio d'oliva, 1 40 milioni di tonnellate di latte e 1 70 milioni di ettolitri di vino. Tale forza rende l'UE un esportatore netto di prodotti agricoli verso il Nord Ameirca, Giappone, Australia e Nuova Zelanda, Russia, Nordafrica e Medio Oriente, mentre il flusso netto si inverte nei confronti dei paesi ACP (Africa subsahariana, Caraibi e Pacifico), America centrale e del Sud, Cina ed India. Va precisato che la fetta più consistente (come valore) di queste esportazioni è costituita da macchinari e sostanze chimiche. - Lo sapevate? Dieci diritti garantiti dall'UE. Una panoramica di dieci diritti che ricevono tutela a livello europeo, in conseguenza di iniziative politiche e normative (regolamenti e direttive): il diritto di voto alle Europee nel paese in cui si domicilia, la partecipazione al processo decisionale europeo, la libera circolazione dei cittadini, il diritto alla cure sanitarie in un qualsiasi paese membro, la tutela del consumatore nel mercato unico, l'assistenza in viaggio, la regolamentazione del settore delle telecomunicazioni a favore del cittadino, divorzi e separazioni transfrontalieri, diritto all'equo processo, diritto all'informazioni presso le istituzioni UE nella propria lingua. - Studi sull'integrazione europea, n. 1 , 201 4, Cacucci Editore. Tra i vari saggi della pubblicazione, a cura dell'Università di Bari, segnaliamo: la complessa vicenda dei diritti sociali fondamentali nell'Unione europea; i rapporti tra Nazioni Unite ed organizzazioni regionali per il mantenimento della pace in Africa; la strategia commerciale dell'UE tra regionalismo economico e multilateralismo. - La Politica comune della pesca in cifre. Dati statistici essenziali, Edizione 201 2. In primo piano: lo stato dell'arte dei piani pluriennali per la preservazione e ricostituzione degli stock ittici sovrasfruttati; le organizzazioni regionali per la gestione della pesca (ORGP, l'UE partecipa a 1 5 di queste organizzazioni, di cui sei solamente per il tonno, in quanto specie altamente migratoria); la protezione dell'ambiente marino ed il divieto della pesca a strascico; le evoluzioni delle flotte di pesca dei paesi UE (l'Italia è il secondo paese per numero di imbarcazioni e persone occupate nel settore, il terzo per stazza complessiva ed il settimo per catture complessive, dati 2011 ). Le specie più pescate? Spratto, aringhe e sgombro costituiscono quasi un terzo delle catture complessive dell'UE-27, mentre per l'Italia acciuga, veneridi e sardina. - Insegnamenti da trarre dallo sviluppo del Sistema d'informazione Schengen di seconda generazione (SIS II) ad opera della Commissione europea, Relazione speciale della Corte dei conti europea, n. 3, 201 4. Il SIS II è il sistema di informazione utilizzato dalle guardie di frontiera, autorità doganali e giudiziarie dello Spazio Schengen; contiene informazioni (o segnalazioni) su individui che possono essere implicati in gravi reati o che non hanno diritto di ingresso e soggiorno nell'UE. Contiene inoltre segnalazioni su persone scomparse, oggetti rubati o smarriti. La seconda versione del SIS “Europa Informa” é un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list é sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO Provincia autonoma di Trento—Servizio Europa, via Romagnosi, 7 – 381 22 Trento Tel. +39 0461 495088 - Fax: +39 0461 495095 - E mail: [email protected] Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Giorgia Zatelli e Marina Marcorin con la collaborazione degli Europe Direct Carrefour Emilia e Carrefour Veneto, Commissione europearappresentanza in Italia APPROFONDIMENTO Ecco il primo bando LIFE Era atteso con impazienza e finalmente è arrivato! Il 1 8 giugno la Commissione europea ha pubblicato il primo invito a presentare proposte nell’ambito del nuovo programma ambientale e climatico LIFE 201 4-2020. Per i sette anni di attività il programma ha una disponibilità finanziaria complessiva di oltre 3,456 miliardi di euro. La maggior parte degli oltre 283 milioni di fondi europei disponibili complessivamente per questo bando è destinata al settore ambientale, mentre poco più di 44 milioni sono destinati alla nuova sezione, quella chiamata “azione per il clima”. Il sottoprogramma “Ambiente” prevede il finanziamento di progetti nei tre settori già interessati nel passato: ambiente e uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità, governance e informazione in materia ambientale. Nel sottoprogramma “Azione per il clima” potranno essere presentati progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, governance e informazione in materia di clima. Un’altra importante novità risiede nel fatto che le sovvenzioni per i progetti possono finanziare, oltre alle attività tradizionali anche nuovi tipi di inizaitive. I progetti tradizionali sono possibili per entrambi i sottoprogrammi e riguardano -progetti pilota, che applicano una tecnica o un metodo che non è stato applicato e sperimentato prima, o altrove, e che offrono potenziali vantaggi ambientali o climatici rispetto alle attuali migliori pratiche e che possono essere applicati successivamente su scala più ampia in situazioni analoghe; -progetti dimostrativi, che mettono in pratica, sperimentano, valutano e diffondono azioni, metodologie o approcci che sono nuovi o sconosciuti nel contesto specifico del progetto, come ad esempio sul piano geografico, ecologico o socioeconomico, e che potrebbero essere applicati altrove in circostanze analoghe; -progetti di buone pratiche, che applicano tecniche, metodi e approcci adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all'avanguardia, tenendo conto del contesto specifico del progetto. Indicativamente si può dire che questi tipi di progetti dovrebbero prevedere un costo di 1 -2 milioni di euro, anche se nel passato sono stati finanziati anche progetti fino a 5 milioni di euro. Iniziative con un budget previsto attorno (o sotto) i 500 000 euro non sono in linea di massima considerati interessanti in quanto non hanno una ricaduta sufficiente. -progetti d'informazione, sensibilizzazione e divulgazione, volti a sostenere la comunicazione, la divulgazione di informazioni e la sensibilizzazione nell'ambito dei sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima. In questo caso il budget del progetto è generalmente minore rispetto alle tipologie precedenti. Per tutti questi tipi di progetti la scadenza è fissata al 1 6 ottobre 201 4. I nuovi tipi di approccio, riservati al solo sottoprogramma “Ambiente”, riguardano: -progetti preparatori, identificati principalmente dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri per rispondere alle esigenze specifiche connesse allo sviluppo e all'attuazione delle politiche e della legislazione dell'Unione in materia di ambiente o clima (scadenza 29 ottobre 201 4); -progetti integrati, finalizzati ad attuare su una vasta scala territoriale, in particolare regionale, multi-regionale, nazionale o transnazionale, piani o strategie ambientali o climatici previsti dalla legislazione dell'Unione in materia ambientale o climatica. Piani e strategie sviluppati sulla base di altri atti dell'Unione o elaborati dalle autorità degli Stati membri principalmente nei settori della natura, inclusa, tra l'altro, la gestione della rete Natura 2000, dell'acqua, dei rifiuti, dell'aria nonché della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento ai medesimi, garantendo nel contempo la partecipazione delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un'altra fonte di finanziamento dell'Unione, nazionale o privata. Si tratta di progetti molto grandi, per ognuno dei quali la Commissione europea prevede un finanziamento indicativo di 1 0 milioni di euro (scadenza fissata al 1 0 ottobre 201 4 per l’invio dell’idea-progetto e nell' aprile 201 5 per la presentazione del progetto completo); -progetti di assistenza tecnica che forniscono, mediante sovvenzioni per azioni, un sostegno finanziario per aiutare i richiedenti a elaborare progetti integrati e, in particolare, per garantire che tali progetti siano conformi alle tempistiche e ai requisiti tecnici e finanziari del programma LIFE (scadenza 1 5 settembre 201 4). Infine i progetti di rafforzamento delle capacità che forniscono, mediante sovvenzioni per azioni, un sostegno finanziario alle attività necessarie per rafforzare la capacità degli Stati membri, compresi i punti di contatto LIFE nazionali o regionali, al fine di permettere agli Stati membri di partecipare in maniera più efficace al programma LIFE; (scadenza 30 settembre 201 5). Il tasso massimo di cofinanziamento è generalmente del 60%. Al programma LIFE possono partecipare, oltre ai 28 Stati membri dell’UE, i Paesi che fanno parte dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) firmatari dell'accordo sullo Spazio economico europeo (SEE), i Paesi candidati, i potenziali candidati e i Paesi in via di adesione all'UE, i Paesi ai quali si applica la politica europea di vicinato e i Paesi che sono divenuti membri dell'Agenzia europea dell'ambiente. Le informazioni complete sull’invito e tutta la documentazione necessaria per presentare i progetti sono disponibili sulle pagine Internet della Commissione europea dedicate al programma LIFE, all’indirizzo: http://ec.europa.eu/environment/life/index.htm