Nuovo Primario per la Medicina Riabilitativa Dallo scorso 1° giugno il dott. Carlo Domenico Ausenda è il nuovo primario della UOC di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale San Carlo Borromeo. Al nuovo responsabile, che ha maturato una lunga esperienza negli Ospedali di Passirana e di Rho prima di approdare al nostro Ospedale, sono bastati pochi giorni per fare il punto della situazione e convincersi che le premesse per un rapido rilancio del servizio di Medicina Riabilitativa ci sono tutte, a cominciare dalla competenza e professionalità del personale che lo affiancherà nel raggiungimento degli obiettivi che la Direzione Strategica gli ha assegnato. Animato da un grande entusiasmo e da una forte capacità di coinvolgimento, in questa prima fase il dott. Ausenda ha concentrato la sua attenzione sull’organizzazione del servizio, in modo da ottimizzarne la gestione e creare le condizioni necessarie per assicurare un adeguato supporto ai reparti sia chirurgici sia medici che, una volta gestiti i pazienti nella fase acuta, possono così tempestivamente avviarli alla successiva fase di recupero/rieducazione funzionale. Per raggiungere questo obiettivo il nuovo primario potrà fare riferimento anche all’apposito gruppo per la continuità assistenziale presente nel nostro Ospedale con il compito di tenere i rapporti con le strutture intermedie territoriali appositamente strutturate per assistere nel modo migliore i pazienti cronici. Accanto all’ottimizzazione della quotidianità, sono due le sfide in cui il dott. Ausenda è chiamato a cimentarsi: innanzitutto il potenziamento della riabilitazione neuro-psico-motoria, area in cui pesa a favore del nuovo primario il dottorato di ricerca in scienze neurologiche che ha caratterizzato il suo percorso formativo. Il potenziamento di questa branca della riabilitazione è direttamente collegato alla recente attivazione della neurochirurgia e della neuro rianimazione e la contestuale impellente necessità di trattare nuove patologie derivanti dall’attività neurochirurgica. La seconda sfida prevede l’avvio dell’attività di riabilitazione cardio-polmonare, per consentire la continuità della cura agli oltre 250 pazienti l’anno con patologie cardio-polmonari che debbono essere trasferiti in altre strutture riabilitative per completare il loro percorso. Per quest’area di intervento il dott. Ausenda potrà a breve contare sull’arrivo di un esperto pneumologo riabilitatore. Infine, il dott. Ausenda dedicherà parte del suo tempo alla didattica con l’obiettivo di trasmettere agli allievi del Corso di Laurea in Fisioterapia la passione per una professione con una forte connotazione sociale, visto che aiuta i pazienti a riappropriarsi della propria vita e fornisce ai loro famigliari il supporto per convivere con la disabilità. Newsletter Videocapsula: esperti a confronto Garantire una omogeneità di lettura e, di conseguenza, nella stesura di referti da parte di quel gruppo ancora ristretto di gastroenterologi lombardi che ricorrono all’uso della videocapsula endoscopica per lo studio del piccolo intestino dei loro pazienti. Questo lo scopo principale dell’incontro di formazione e miglioramento, voluto dalla FISMAD (Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente) della Lombardia. La giornata di studio e soprattutto di confronto, che si è svolta lo scorso 8 giugno all’Ospedale San Carlo Borromeo, fa parte di un più ampio progetto formativo che vede tra i coordinatori il dr. Marco Soncini, responsabile della U.O. Semplice di Fisiopatologia Digestiva del nostro Ospedale. Lo scopo di questo ambizioso progetto è rivolto all’eccellenza in una metodica, altamente tecnologica, non invasiva, ma non sempre di agevole e unanime interpretazione di fronte alle lesioni presenti nel piccolo intestino, che in Lombardia trova annualmente applicazione in 900 casi. Dopo l’introduzione del dr. Soncini, il Corso è proseguito con la relazione del dr. Emanuele Rondinotti, del Policlinico di Milano, nel corso della quale ha illustrato lo stato di avanzamento del progetto che coinvolge attivamente 20 centri della Lombardia presenti in tutte le Province. Di seguito è toccato al dr. Antonio Russo, Responsabile del Servizio di Epidemiologia e Biostatistica del nostro Ospedale, illustrare i dati preliminari sulla concordanza raggiunta nella lettura dei primi 15 filmati di videoendoscopia capsulare presi in esame nell’ambito di questo percorso di miglioramento. La relazione ha suscitato vivo interesse nei presenti, tanto che i contenuti sono stati successivamente ripresi nelle relazioni pratiche che si sono svolte nel corso della giornata e che hanno visto nel ruolo di tutor il dr. Marco Soncini, il dr. Carlo Girelli e il dr. Emanuele Rondinotti. Il confronto pratico è avvenuto con la proiezione di ogni filmato, che ha potuto essere così rivalutato criticamente. Tutte le lesioni riscontrate sono state motivo di confronto e di discussione tra i presenti. Tra le lesioni rilevate nel piccolo intestino, quelle che hanno suscitato il maggiore interesse sono state le ulcere, i polipi e le masse sottomucosali, (figure a fianco) anche in considerazione della loro evidente importanza clinica. L’interessante incontro si è concluso alle 18.00 con la somministrazione del questionario di apprendimento e con l’impegno di ritrovarsi tra tre mesi per una verifica sui nuovi filmati già distribuiti. Capo Redattore: Giovanni Ruggeri Segreteria di Redazione: Laura Zettera tel. 02/4022.2171 - e-mail [email protected] A.O. Ospedale San Carlo Borromeo Via Pio II, 3 - 20153 MILANO Sito Internet: http://www.sancarlo.mi.it N ter t e l ews Influenza A/H1N1: non lasciarti influenzare Anche se la maggior parte dei giornali hanno relegato le notizie in poche righe nelle pagine interne, l’influenza A/H1N1 “suina” aumenta a macchia d’olio in ogni parte del mondo, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità è costretta ad aggiornare quotidianamente il numero dei paesi e delle persone colpite. Per capire con quale velocità l’infezione si sta diffondendo basta il raffronto con tre bollettini emessi dall’OMS: quello del 2 maggio contava 15 paesi e 615 casi di influenza A/H1N1; il 1° giugno il numero dei paesi colpiti era salito a 62 e i casi schizzati a 17.410, un numero che il bollettino del 15 giugno indicava più che raddoppiato, a quota 35.928, interessando ben 76 nazioni. A guidare la graduatoria dei paesi maggiormente colpiti ci sono gli Stati Uniti con 17.855 casi e 45 vittime; un minor numero di contagiati, 6.241, è segnalato in Messico, da dove l’infezione è partita, ma è questo il paese che sta pagando il più alto tributo di decessi causati dall’influenza “suina”: 108. In Italia, sempre alla data del 15 giugno, i casi confermati sono stati appena 67, nella media europea, ma le autorità sanitarie di tutto il mondo invitano a tenere alta la guardia contro un’infezione che è in costante e veloce espansione. Proprio per questo l’OMS ha alzato a 6 il livello di allarme, cioè il massimo, quello della pandemia. Non succedeva dal 1968. Niente allarmismi, però. Il direttore generale dell'Oms, Margaret Chan, nel portare a 6 il livello di allarme ha infatti aggiunto che si tratta di “pandemia moderata”, che non richiede il blocco delle frontiere, ma è indispensabile attivare le misure necessarie a monitorare, controllare e contenere l’infezione. Per questo il nostro Ospedale, nell’ambito del Piano Pandemico Nazionale e di quello Regionale che invita le singole strutture a organizzarsi per affrontare adeguatamente il problema, sta predisponendo una serie di iniziative informative e formative per il personale, a cominciare dalla realizzazione di un pratico opuscolo, che sarà distribuito a tutto il personale dipendente, in cui sono contenute informazioni sui vari virus influenzali, notizie utili ad inquadrare l’infezione e i punti salienti relativi al Piano Pandemico dell’Ospedale San Carlo Borromeo. A questa prima informativa seguirà una fase di formazione intensiva programmata prima del periodo estivo, che sarà accompagnata da linee guida, protocolli e algoritmi per l’identificazione, gestione e trattamento dei casi. Anno 2, n. 6 - Giugno 2009 Soldini sceglie il San Carlo per i suoi ciak A fianco, il dott. Buscaglia con i protagonisti Giuseppe Battiston e Alba Caterina Rohrwacher; qui sopra con il regista Silvio Soldini. La nursery adiacente la camera di degenza è piaciuta così tanto al regista Silvio Soldini che, dovendo girare alcune scene in un reparto maternità per il suo nuovo film “Cosa voglio di più”, ha scelto come set cinematografico proprio il San Carlo Borromeo, dove ha potuto contare sulla collaborazione del personale, che ha fatto da “tutor” agli attori. L’intrusione delle troupe cinematografica guidata da Soldini è stata vissuta con grande curiosità dalle degenti che, in un intrecciarsi di pancioni veri e di quelli finti delle comparse, hanno avuto la possibilità di intrattenersi con i protagonisti del film Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Pier Francesco Favino, insieme nella foto sopra, e Teresa Saponangelo, oltre ad assistere ad alcuni ciak del film che vedremo nelle sale cinematografiche all’inizio del prossimo anno. Ambulatorio Codici Bianchi: boom di accessi Si può parlare di un vero e proprio boom di accessi per l’Ambulatorio dei Codici Bianchi del nostro Ospedale, che ha spento lo scorso mese di maggio la prima candelina di vita. Attivato in forma sperimentale, nell’ambito del progetto di riduzione dei tempi di attesa in Pronto Soccorso, l’iniziativa ha riscosso fin da subito grande consenso tra gli utenti, tanto da spingere la Direzione Strategica, di concerto con il direttore del Dipartimento di Urgenza Emergenza, dott. Maurizio Marzegalli, ad allargare dallo scorso gennaio l’orario di attività dell’Ambulatorio dalle iniziali otto alle attuali dodici ore di apertura. Nei primi cinque mesi di attività l’Ambulatorio ha contato poco meno di quattromila accessi, un autentico boom se si confronta questo dato con i poco più di duemila codici bianchi registrati nello stesso periodo solo un anno fa. Allora, però, i tempi di attesa superavano, a volte, le dodici ore e la percentuale di Newsletter pazienti che, stanchi dell’attesa, decidevano di allontanarsi prima di essere visitati ha toccato anche punte del 45%. Oggi, invece, nonostante l’Ambulatorio CB abbia registrato il raddoppio degli accessi, i tempi di attesa non superano le due ore e la percentuale dei codici bianchi, rispetto al totale degli accessi in Pronto Soccorso, ha ormai superato la soglia del 10%. I benefici derivanti dall’attivazione di questo percorso non hanno riguardato solo i pazienti con Codice Bianco, ma hanno avuto una positiva ricaduta su tutta l’attività di Pronto Soccorso, che ha registrato un generale aumento degli accessi, circa cinquemila in più rispetto ad un anno fa, con una riduzione generale dei tempi di attesa e l’instaurarsi di un clima lavorativo più sereno, che consente a tutti gli operatori di svolgere ancor meglio la propria attività a favore di ogni singolo paziente. Se a ciò aggiungiamo che la più ampia riorganizzazione delle attività di Pronto Soccorso ha permesso di mettere a punto da un lato un percorso di Newsletter continuità assistenziale per i pazienti che il medico ritiene di dover rivedere nelle 48 ore successive e, dall’altro, quello agevolato per i ricoveri da PS, ecco spiegato anche il perché si è registrata negli ultimi mesi una sensibile diminuzione dei pazienti trasferiti ad un altro ospedale. Tornando ai Codici Bianchi è interessante constatare che è particolarmente utilizzato dai pazienti tra i 20 e 50 anni, con un picco tra i 30 e i 34 anni, equamente divisi tra uomini e donne, che trovano soluzione ai loro problemi di salute principalmente in area medica, ma sempre più spesso anche in quella chirurgica e traumatologico-ortopedica. Il prossimo importante banco di prova per l’Ambulatorio Codici Bianchi è quello che è chiamato a sostenere nell’imminente periodo estivo, quando la presenza a Milano dei Medici di Medicina Generale si riduce e anche altri punti di riferimento sanitari territoriali chiudono per ferie. Newsletter