Resegone Online - notizie da Lecco e provincia » La sfida del "... http://www.resegoneonline.it/articoli/La-sfida-del-gender-matri... SOCIETÀ Lecco, 16 maggio 2015 La sfida del "gender": matrimonio e famiglia garanzia di futuro di Ugo Baglivo Ben 22 enti promotori, tutti di ispirazione cristiana nel territorio, si sono trovati uniti nella difesa della tradizione della famiglia originaria. (Foto Possenti) Veramente eccezionale, per numero e qualità, l’insieme degli enti promotori per la serata organizzata alla Casa dell’Economia di Lecco sul tema del “gender” come moderna proposta culturale contro i valori della famiglia tradizionale. Ben 22 enti promotori, tutti di ispirazione cristiana nel territorio, si sono trovati uniti nella difesa della tradizione della famiglia originaria come “garanzia di futuro”: il patrocinio della Camera di Commercio ha dato valenza di civiltà anche laica all’operazione culturale che poteva apparire marcatamente religiosa. Per diritto di cronaca, ecco l’elenco delle organizzazioni proponenti: Compagnia delle Opere, Centro Aiuto alla Vita, Forum delle Associazioni Familiari, AGESC, FISM, ACLI, ELO, Centro Cult. Manzoni, Centro Cult. S. Nicolò, Centro Cult. Solidarietà Alto Lario, Ist. Maria Ausiliatrice, Ist. Don Guanella, Collegio Volta, Sentinelle in piedi, Fondazione Brandolese, Fondazione don Silvano Caccia, Evangelizzazione e Testimonianza, Rinnovamento nello Spirito Santo, Equipes Notre-Dame, Manif pour tous, Pastorale Giovanile, Nonni.2. 1 di 4 16/05/15 15:20 Resegone Online - notizie da Lecco e provincia » La sfida del "... http://www.resegoneonline.it/articoli/La-sfida-del-gender-matri... Ha introdotto i lavori M.Grazia Colombo, rappresentante di AGESC nazionale (Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche), che ha richiamato il pensiero di papa Francesco in proposito, anche mediante un filmato sulla udienza generale del 15 aprile: “la cultura moderna ha aperto nuovi spazi alla ricerca scientifica, ma ha anche introdotto nuovi dubbi”….la teoria del gender è “frutto della frustrazione della famiglia moderna e della rassegnazione degli intellettuali”…ma “la rimozione delle differenze tra uomo e donna è il problema e non la soluzione”. Così altre citazioni di interventi pastorali del card. Angelo Bagnasco, sulla stessa lunghezza d’onda, come di altri prelati impegnati sul piano della cultura (ad esempio mons. Luigi Negri e don Gabriele Mangiarotti, autori delle prefazioni al libro di Gianfranco Amato sul gender). In pratica la teoria del “gender” è la pretesa contro natura di sopprimere nella cultura (e quindi nell’educazione) la differenza sessuale tra maschio e femmina, per ridurre la sessualità a pura istintualità, anzi peggio: “oggi ai giovani si pretende di insegnare che tutto è <parere>, <opinione>, fino al punto che ciascuno ha diritto di contestare persino la propria natura” (mons. Negri), sentendosi maschio e femmina a seconda delle circostanze (Amato). “La manipolazione della natura, che da una parte deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa scelta di fondo dell’uomo singolo nei confronti di se stesso” (Benedetto XVI). Ma la parte centrale della serata è stata tutta in mano all’ospite d’eccezione Gianfranco Amato (varesino), non tanto come autore di un libro essenziale sull’argomento che veniva presentato al pubblico lecchese (dal titolo “Gender (d) istruzione”, Ed. Fede e Cultura) quanto come presidente nazionale dei “Giuristi per la Vita” e come avvocato militante sui temi di bioetica. Egli è subito entrato nel vivo dell’argomento: la teoria del gender non è una forma di educazione sessuale, non è una difesa della parità uomo/donna come diritto, non è neppure una chiara presa di posizione a difesa delle minoranze omosessuali; secondo la teoria del gender “si è maschi o femmine in base a ciò che ciascuno si sente di essere al momento”. E tale dottrina procede e si insinua nella società d’oggi, secondo una logica e una strategia che è tipica di ogni totalitarismo, sia politico che culturale (come quello delle lobbies potenti in materia), su quattro indirizzi: quello delle leggi degli Stati, quello dei tribunali che difendono a volte diritti troppo generici ed equivoci, quello dei mass-media che pretendono di educare le masse, e infine quello – più delicato e più radicale – della educazione nelle scuole. Così si passa dal disegno di legge Scalfarotto che pretende di introdurre anche in Italia il “reato di omofobia” senza precisare le nozioni giuridiche di omofilia e omofobia se non come corrispondenza del concetto di omofobia con il grado di religiosità di chi crede “ciecamente” ai precetti della Chiesa (piano delle leggi); fino al caso degli opuscoli dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale) di febbraio 2014, che avevano lo scopo preciso di “educare alla diversità nella scuola”. 2 di 4 16/05/15 15:20 Resegone Online - notizie da Lecco e provincia » La sfida del "... http://www.resegoneonline.it/articoli/La-sfida-del-gender-matri... Per gli opuscoli dell’UNAR si trattava di “linee-guida per un insegnamento più accogliente e rispettoso delle differenze” che puntava all’eliminazione di certo bullismo omofobico, pur presente nelle scuole di oggi e di sempre; ma non si può considerare la eccezione come la regola e – fatte salve le buone intenzioni degli autori (se tali erano) – non si può considerare normale una tale varietà di strutture familiari, presenti nella società d’oggi, come nell’esempio di “Rosa e i suoi due papà”, o “Le due mamme di Emma”, e peggio “Meri e Franci si amavano e volevano fare una famiglia come un uomo e una donna”, così come “Franco e Tommaso che per avere figli ricorrono alla gestazione di sostegno”. Tutto questo indirizzato a bambini della scuola primaria. Garanzia Lavoro Hai un'impresa?Vuoi Digitalizzarla? Scopri Come. Iscriviti ora! Permesso di Soggiorno Scopri tutto quello che serve per richiedere il permesso di soggiorno Nel marzo 2014 il card. Bagnasco affrontava il tema nella sua prolusione al Consiglio Permanente della CEI, a Roma: “in teoria le tre guide (dell’UNAR) hanno lo scopo di sconfiggere il bullismo e le discriminazioni, il che sarebbe cosa giusta, ma in realtà mirano a < istillare> nei bambini e poi negli adolescenti preconcetti contro la famiglia, la genitorialità, la fede religiosa, le differenze tra padre e madre”, ecc. “E’ la lettura ideologica del <genere> una vera dittatura, che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni. E qui il richiamo ai genitori: i genitori non si facciano intimidire, hanno tutto il diritto di reagire con determinazione e chiarezza. Alla fine a prevalere è il buon senso, e gli opuscoli dell’UNAR vengono ufficialmente ritirati dal Ministero il 5 aprile 2014. Al buon senso, diciamo per inciso, si richiamava anche una scritta che campeggiava nell’aula- conferenze della Casa dell’Economia, di fronte al folto pubblico, interessato all’argomento e numeroso quanto esigeva l’impegno dei 22 enti promotori; è un pensiero di Alessandro Manzoni, autore sempre presente nelle manifestazioni culturali della sua Lecco: “Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”. E i tentativi di “colonizzare” le scuole alla cultura del gender non finiscono qui: tanti esempi vengono citati nella relazione viva dell’avv. Amato, e tantissimi sono citati nel suo libro presentato all’uditorio lecchese; fino al caso del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, dove veniva consigliato per la lettura (primavera 2014) un romanzo di Melania Mazzucco dal titolo “Sei come sei” (Einaudi 2013), che non rispetta con la delicatezza necessaria la sensibilità degli adolescenti lettori ma li “scandalizza” con descrizioni qua e là troppo puntuali, ad esempio di sesso orale di due ragazzini, e li indottrina sulla procreazione artificiale per lesbiche e gay. O come nel caso Caramico, una professoressa di Religione cattolica di Moncalieri, provocata da uno studente, che risponde “I gay non sono normali; mai visti animali omosessuali”. Per intervento dei Giuristi per la Vita la professoressa è stata prima difesa e poi reintegrata nel servizio, dopo la bufera mediatica seguita alla sua lezione sbandierata come omofobica. L’interesse della professoressa di Religione era per la difesa della famiglia tradizionale e non per l’offesa alle minoranze gay. Alla fine anche l’avv. Amato caldeggia un consiglio ai genitori: siate presenti nella scuola dei vostri figli, non solo con le rappresentanze canoniche nei consigli di classe e di istituto, ma chiedendo il “consenso informato” quando vengono trattati ai bambini, o agli adolescenti, argomenti considerati “trendy” come quelli del gender. Occorre sostenere sempre il diritto dei genitori all’educazione dei figli (papa Francesco, 11 apr. 2014, Discorso ai rappresentanti 3 di 4 16/05/15 15:20 Resegone Online - notizie da Lecco e provincia » La sfida del "... http://www.resegoneonline.it/articoli/La-sfida-del-gender-matri... dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia). E noi aggiungiamo: non è mai trendy educare a principi contro natura; pur nel rispetto di ogni natura! 4 di 4 16/05/15 15:20