Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
UNITÀ DIDATTICA
INTERCULTURALITÀ
… l’insegnamento della religione cattolica risponda ai compiti propri della scuola pubblica, che è chiamata a favorire negli alunni
l’attitudine al confronto, alla tolleranza, al dialogo e alla convivenza democratica.
CEI, Insegnare religione cattolica oggi, ed. Paoline1991, n°7
" Perché nessun viso è uguale all'altro?
chiese un allievo a Rabbi Pinhas,
che prontamente rispose:
Perché l'uomo è fatto a immagine di Dio.
Ciascuno sugge la divina forza vitale
da un luogo diverso,
e tutti insieme essi
sono l'uomo.
Per questo
i loro visi sono diversi."
Martin Buber
("I racconti dei Chassidim")
Premessa
Il problema della convivenza tra persone appartenenti a diverse
culture, razze, religioni sarà la sfida alla quale siamo e saremo sempre
più chiamati a dare risposte vere ed efficaci. Solo così avremo una
società disposta ad accogliere tutti senza distinzioni e capace di
valorizzare le singole differenze e diversità come occasione di
arricchimento reciproco. La scuola se vuole davvero formare gli uomini
e le donne di domani deve dare una risposta a questa sfida ed aiutare i
ragazzi a diventare protagonisti di una convivenza pacifica. Compito che
diviene più urgente nella misura in cui nelle nostre classi sempre più vi
sono ragazzi/e di diverse aree geografiche, culturali, religiose.
DIDATTICA INTERCULTURALE
L'educazione necessita sempre di un obiettivo (non è possibile educare se non si chiarisce il fine), di mezzi (o
strumenti) e di un metodo (ossia di una riflessione sul "modo", il cammino da percorrere; tenendo conto del
punto di partenza, degli ostacoli da superare e degli obiettivi da raggiungere). La didattica rappresenta, in
concreto, ossia in riferimento alla situazione reale, il percorso che si intende seguire.
Riflettere sulla didattica in prospettiva interculturale vuol dire riflettere sulla modalità più idonea alla
trasmissione dei principi interculturali. Il fatto che a tutt'oggi esistano solo pochi modelli di didattica
interculturale, non scaturisce dallo scarso interesse suscitato dall'argomento, quanto, soprattutto, dalla
difficoltà di individuare delle modalità come "tipicamente interculturali". Se, come accennato, la pedagogia
interculturale non può essere divisa nettamente da quella generale (l'oggetto resta lo stesso: l'educando, a
prescindere da lingua, cultura o religione), anche la didattica generale difficilmente potrà essere nettamente
differenziata da quella interculturale. Importante risulta invece aggiungere e sottolineare quei concetti
maggiormente presenti in contesto migratorio o di pluralità etnico-culturale, come il rispetto, l'accettazione,
il dialogo, la gestione nonviolenta dei conflitti.
Agostino Portera
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Prof. Antonio Ariberti
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RIFERIMENTI LEGISLATIVI:
CIRCOLARI E NORMATIVA
A. Dichiarazioni, convenzioni internazionali, costituzione italiana
B. Leggi e decreti
C. Circolari, pronunce, O.M.
A.Dichiarazioni, convenzioni internazionali, costituzione italiana
Costituzione italiana 1948 (art.34)
Dichiarazione dei diritti dell'uomo- O.N.U. 1948
Dichiarazione dei diritti del fanciullo-O.N.U. 1959
Convenzione dei diritti del fanciullo
B. Leggi e decreti
 DPR 10 settembre 1982, n. 722
"Attuazione della direttiva (CEE) n. 77/486 relativa alla formazione scolastica dei figli dei lavoratori migranti".
 L. 30 dicembre 1986, n. 943
"Norme in materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni
clandestine"
 LEGGE n°40 del 6 marzo 1998b (art.36)
"Disciplina dell'immigrazione e condizione giuridica dello straniero. Istruzione per stranieri.Educazione interculturale"
 D. L. n°286 del 25 luglio 1998
"Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero"
C. Circolari, pronunce, O.M.
 C.M. n°205 del 26 luglio 1990
"La scuola dell'obbligo e gli alunni stranieri.Educazione interculturale"
Pronuncia del CNPI, 23 aprile 1992
"Educazione interculturale nella scuola"
 C.M. n° 122 28 aprile 1992
"Pronuncia del Consiglio nazionale della pubblica istruzione sulla educazione interculturale nella scuola."
Pronuncia del CNPI, Prot. n. 3260, 7 Aprile 1993
"Razzismo e antisemitismo oggi: ruolo della Scuola"
 C.M. n° 73 del 2 marzo 1994
"Dialogo interculturale e convivenza democratica. L'impegno progettuale della scuola"
 C.M. n°56 del 6 febbraio 1995
" Campagna europea dei giovani contro il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo e l'intolleranza."
 C.M. n°301 del 8/9/89
"Inserimento degli stranieri nella scuola dell'obbligo: promozione e coordinamento delle iniziative per l'esercizio del diritto"
 C.M. n° 67 (prot. n. 366) del 7 marzo 1992
"Soppressione della ratifica ministeriale ai fini dell'iscrizione negli istituti e scuole di istruzione"
 C.M. 7 marzo 1992 (prot.15324)
"Settimana per il dialogo interculturale"
 OM n°236/1993 -scuola elementare
 Nota prot. n. 839 del 2 Ottobre 2000
Oggetto: Educazione interculturale nella scuola dell'autonomia. Convenzione MPI-RAI.
A.s. 2000/01. Replica del ciclo di trasmissioni concernenti il progetto di formazione a distanza.
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RISORSE WEB
http://www.ariberti.it/link/interculturalita.htm
In questa sezione dedicata all’interculturalità puoi trovare diversi link a siti che si occupano di questo
tema. Inoltre nella stessa pagina ci sono riferimenti a siti che si occupano del rapporto nord-sud del
mondo.
INTERCULTURALITA'

Associazione Terre di Nessuno

CDLEI

COSPE

Cooperativa La Luna nel Pozzo

Dipartimento di Scienze dell' Educazione- Biblioteca

Europe and Balkans International network

Gruppo Abele
email: [email protected]

ISI - Istituzione Servizi Immigrazione

Progetto Atlante-Provincia di Torino

Progetto DIECEC

Rapporto Brandt

Tutti i Paesi del Mondo
Schede tratte da Guida del Mondo EMI ed.

UNIMONDO
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FINALITÀ:1
- Superare punti di vista egocentrici e soggettivi oltre che ogni giudizio sommario che privilegi in maniera esclusiva un gruppo
sociale sugli altri.
- Acquisire consapevolezza delle varie forme di diversità ed emarginazione.
- Prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture.
- Ampliare l'orizzonte culturale per giungere ad uno spirito di comprensione e cooperazione.
CONTENUTI
- Il fenomeno immigratorio analizzato attraverso la documentazione e la lettura di immigrati italiani all’estero e stranieri in Italia
- Quattro modelli sociali a confronto;
- I meccanismi che generano intolleranza.
- I pregiudizi e i giudizi sommari con cui vengono etichettati gli immigrati.
- Gli stranieri nella Bibbia;
- Il pensiero della Chiesa circa il razzismo.
OBIETTIVI FORMATIVI:
- Capacità di decentrare il proprio punto di osservazione.
- Riconoscere la relatività della propria cultura ed assumere atteggiamenti dialogici e di apertura.
- Riconoscere e rispettare una cultura "altra-diversa" rispetto la nostra.
- Rifiutare di aderire a giudizi sommari.
- Riconoscere la positività della differenza.
- Acquisire atteggiamenti di apertura, dialogo nei confronti di persone appartenenti a diverse manifestazioni culturali e religiose.
- Sviluppare una conoscenza approfondita delle possibilità reali di partecipare alla modificazione dell’ordine mondiale attraverso
significative prese di posizioni, intellettuali, culturali e concrete (nuovi stili di vita).
OBIETTIVI DIDATTICI:
- Apprendere contenuti culturali relativi a tematiche sociali attuali.
- Capacità di trasferire le conoscenze in ambiti diversi.
- Sviluppo della capacità di elaborazione personale.
- Lettura e utilizzo di linguaggi diversi, iconico, grafico con approfondimento del lessico specifico.
- Analizzare diverse fonti d’informazione (giornale, lettera, tabella, grafico statistico).
- Potenziamento dellavoro in gruppo, momento dela socializzazione.
- Sviluppo delle capacità comunicative: discussione, verbalizzazione.
TEMPI: 15 ore (circa).
VALUTAZIONE
Nel corso dell’Unità Didattica avranno luogo verifiche (sia sommative che formative) che tenderanno alla valutazione degli
obiettivi prefissati.
Le forme principali di valutazione che si utilizzeranno sono:
- L'intervista clinica individuale.
- Test diagnostico.
- Test d'inchiesta.
1
Nell’acquisizione di una coscienza non razzista, è basilare il ruolo della scuola. Il magistero della chiesa ha sempre dato
particolare rilievo a un’educazione che insista su ciò che tutti gli uomini hanno in comune. E’ Importante anche insegnare che
l’altro, proprio perché differente, può arricchire la nostra esperienza. [...] Sempre più, la scuola costituisce per i figli degli
immigrati un’occasione importante per inserirsi nella popolazione autoctona: che questa opportunità venga colta, per aiutare gli
uni e gli altri a conoscersi meglio e a preparare una convivenza più armoniosa. PONTIFICIA COMMISSIONE "IUSTITIA ET
PAX", La chiesa di fronte al razzismo, 1989, p. 31-32.
… l’insegnamento della religione cattolica risponda ai compiti propri della scuola pubblica, che è chiamata a favorire negli alunni
l’attitudine al confronto, alla tolleranza, al dialogo e alla convivenza democratica. CEI, Insegnare religione cattolica oggi, ed.
Paoline1991, n°7
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BIBLIOGRAFIA EFFETTIVAMENTE UTILIZZATA:
- AAVV, Conoscere l’ONU - Manuale sulle Nazioni Unite per la scuola Media, edizione italiana, Ottobre 1995 a cura del
Comitato Nazionale per la Celebrazione del 50° Anniversario dell’ONU. Titolo originale: Intermediate School Kit on the
United Nations. Originally published by Pearson Publishing Ltd for and behalf of UN50, 1995.
- AAVV, A scuola insieme, esperienze della scuola cremonese - cenni bibliografici sulle tematiche interculturali - selezione di
circolari Ministeriali e Leggi, stampato presso il Centro Studi, Via Aselli n°15 - 26100 Cremona, marzo 1996.
- AAVV, NORD/SUD predatori, predati e opportunisti, ed. EMI, BO, 1996.
- A.TOSOLINI, A scuola di pace in tempo di guerra, ed. EMI.
- Articoli di quotidiani, riviste
- Bibbia.
- BELLO TONINO, Alla finestra la speranza, ed. Paoline, pg. 21-23.
- CACCIARI MASSIMO - MARTINI CARLO MARIA, Dialogo sulla solidarietà, ed. Esperienze - Edizioni lavoro, Roma, 1997.
- CALEGARI PAOLO, Il muro del pregiudizio, Liguori editore, Napoli, 1994
- CARITAS DI ROMA, Immigrazione - dossier statistico 1996, ed. Antarem, Roma, Ottobre 1996.
- CEM MONDIALITA’:N°2, SETTEMBRE 1990;
anno XXVII - n° 4 Aprile 1996, p. 32-36; anno XXVII - n° 5 Maggio 1996, p. 32-36
- CIOTTI LUIGI, Chi ha paura delle mele marce?, ed. EGA, TO, 1992.
- DEGRADI PIETRO, Uomo ambiente società, ed Patron, Bologna, 1995
- NOVARA DANIELE - PATRIZIA LANDERO, Scegliere la pace - Educazione alla solidarietà, Edizioni Gruppo Abele,
Torino, 1994
- P. Mc CARTNEY-S. WONDER, Ebony and Ivory, 1982 MPL.
- PONTIFICIA COMMISSIONE "IUSTITIA ET PAX", La chiesa di fronte al razzismo, 1989.
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, DIPARTIMENTO AFFARI SOCIALI,
COMMISSIONE D’INDAGINE SULLA POVERTÀ E L’EMARGINAZIONE, Rapporto sulle “Povertà estreme” in Italia.
- TINACCI MOSSELLO MARIA, Geografia economica, ed. Il Mulino, Bologna.
- VALLEGA ADALBERTO, La regione, sistema territoriale sostenibile, ed. Mursia, Milano, 1995.
METODO:
- Lettura col gruppo classe
- Analisi di brani tratti da libri selezionati;
- Analisi di documenti della Chiesa;
- Incontro con esperti;
- Discussione sistematica, riassuntiva, orientativa.
- Role play
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BLOCCO ANTROPOLOGICO
L’ODISSEA DI UN WOP

L’obiettivo di queste lezioni iniziali è far prendere coscienza del fenomeno
immigrazione e di come questo fenomeno viene vissuto in un paese come quello
italiano (esperienze di inserimento, rispetto ma anche rifiuto, segregazione,
sfruttamento, razzismo) attraverso una lettera di un immigrato in Italia. La lettura di
brani di John fante e Leo Buscaglia vogliono arricchire l’argomento proponendo un
confronto con l’esperienza vissuta dagli italoamericani immigrati negli Stati Uniti.
 Metodo di lavoro
-
Presentazione dei libri JOHN FANTE, Dago Red, ed. Marcos y Marcos, Mi, 1997, p.86 e LEO
BUSCAGLIA, Amore, ed Mondadori, Mi, IX ed. maggio 1989, p. 158 ss
Lettura dell’Allegato: “L’odissea di un Wop”
Analisi dei brani proposti
 Domande per l’analisi e la riflessione:
1.
2.
3.
4.
5.
Quali sentimenti prova John Fante quando viene chiamato Dago o Wop?
Perché non è contento di essere di origini italiane?
Cosa accetta o rifiuta delle sue origini?
Quali pregiudizi riporta Leo Buscaglia contro gli italoamericani?
Che riflessioni fa, Leo Buscaglia, sui pregiudizi?
Le nostre riflessioni: far scrivere ai ragazzi le conclusioni emerse dal dibattito.
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LE NOSTALGIE DI MOHAMED

Testimonianza diretta. Strumento scelto è la pagina del diario di un ragazzo che racconta la sua
esperienza di immigrato e su questa esperienza fa delle considerazioni personali.
È un modo per abituare i ragazzi/e ad ascoltare e cercare di capire il punto di vista dell’altro.
È inoltre possibile per loro confrontare l’esperienza di due italoamericani con Mohamed.
 Metodo di lavoro
- Consegna dell’allegato;
- Presentazione del libro di Luigi Ciotti, perché l’autore ha scritto questo libro, qual è la sua composizione;
- Lettura con il gruppo classe del racconto: "Le nostalgie di Mohamed”2
- Commento del testo e verifica della comprensione;
 Domande per l’analisi e la riflessione:
1. Perché è venuto in Italia?
2. Quali problemi deve affrontare?
3. Perché ha nostalgia della propria terra?
(Chiedere se alcuni di loro che hanno genitori, parenti che provengono da altre città o paesi se vivono
gli stessi sentimenti, può essere un modo per farli riflettere su queste persone, per sentirli un po’
meno “numeri” di statistiche e più storie, volti, sentimenti).
4. Cosa propone, Mohamed, per migliorare il rapporto tra italiani e stranieri?
5. Cosa dice del suo rapporto con i cristiani?
 Confronta i brani di J.Fante e L.Buscaglia e la lettera di Mohamed: quali differenze avete notato?
 Spiega con le tue parole e commenta per scritto sul tuo quaderno la vignette di Vauro presente
sull’allegato.
-
Riflessione sul termine extracomunitario, cosa vuol dire,
quando e per chi viene usato? Quali significati veicola?
Probabilmente si noterà che molti non sanno il significato
corretto del termine3, viene usato per immigrati da paesi
economicamente (per un senegalese piuttosto che per un
albanese ma non sicuramente per uno svizzero o uno
statunitense) poveri assumendo spesso significati dispregiativi
DEFINIZIONE DA DETTARE SUL QUADERNO
************************************************************************************
***************
Proporre ai ragazzi un interessante dossier a cura del Corriere della Sera:
Fuga dall'Africa: in viaggio con i clandestini
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/01_Gennaio/02/deserto5.shtml
2
CIOTTI LUIGI, Chi ha paura delle mele marce?, ed. EGA, TO, 1992
Tra le definizioni date dai ragazzi/e troviamo: persone in più nel nostro paese, non fa parte della comunità, viene da fuori, di
altro comune e/o città, io se vado negli USA sono un extracomunitario
3
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VERSO QUALE MODELLLO SOCIALE?
La nostra società è sempre più multietnica e multirazziale.
Il fenomeno immigratorio deve essere
considerato irreversibile dagli Europei. Occorre dunque porci di fronte alle questioni sollevate da una
società sempre più variegata dal punto di vista etnico – culturale, al fine di garantirci una convivenza
pacifica.
Partire nella presentazione della lezione dalla definizione dei termini multiculturale, multirazziale e
multietnica che descrivono solamente una situazione sociologica ma non offrono indicazioni sul
COME dovrebbero convivere persone di differenti culture, lingue, razze, etnie per arrivare alla
definizione di interculturalità passando tra diversi modelli sociali.
FUSIONE4:
È il progetto sociale di integrazione alla base della politica nordamericana nei confronti dei migranti
europei tra l’800 e l’inizio del ‘900. L’obiettivo era la creazione dell’”uomo americano”, un individuo
nuovo non più immigrato italiano, tedesco o irlandese. Il termine fusione indica la volontà di sciogliere la
peculiarità culturale originaria di ogni immigrato per arrivare ad una società etnicamente e culturalmente
omogenea.
Tale modello è stato definito “melting pot” ossia “crogiolo di razze”. Questo progetto non si è mai
realizzato, anzi al contrario, un gruppo sociale costituito dai WASP (White anglo-Saxons and Protestants)
è divenuto dominante nella società americana.
ASSIMILAZIONE:
Si realizza togliendo valore alle culture diverse da quella dominante. L’integrazione è possibile nella
misura in cui gli immigrati acquistano la cultura e i modi di vita della popolazione locale.
La Francia, ha adottato questo modello, ma si trova oggi a fronteggiare le rivendicazioni degli
immigrati in particolar quelli di cultura islamica.
SEGREGAZIONE RAZZIALE:
Si ha in condizioni di oppressione, formale e sistematica, da parte di un’etnia che detiene il potere
politico, economico e culturale di uno Stato.
Si basa sul presupposto che l’etnia dominante legittimi il proprio potere sulla convinzione
dell’inferiorità razziale delle altre etnie.
Questo modello ha caratterizzato la Repubblica del Sudafrica, fondata sul dominio di una minoranza
bianca (i discendenti degli antichi coloni olandesi) e sul regime di “apartheid” nei confronti della
maggioranza nera.
La caduta di tale regime non ha impedito il persistere di gravi tensioni sociali provocate da questo
modello.
INTERCULTURALITÀ5:
Occorre distinguere nell’uso dei termini “multi o pluri-culturale” da “inter-culturale”. I prefissi “multi”
o “pluri” indicano una situazione di fatto, ovvero la compresenza di più culture; il prefisso “inter” al
contrario prevede un rapporto e una compenetrazione tra le culture. Quello interculturale è un progetto,
politico e individuale, che partendo da un dato di fatto – l’esistenza nel medesimo luogo di più gruppi e
culture – cerca di favorire l’incontro e lo scambio.
Quella interculturale non è quindi una politica basata su un pluralismo esteso in cui tutte le culture sono
riconosciute, ma ognuna vive una vita propria isolata dalle altre; né è quella basata sull’assimilazionismo
che, in nome di principi egualitarismi, porta all’assorbimento di tutte le differenze.
Primo obiettivo di un progetto interculturale è quello di riconoscere che la propria cultura è una
possibilità tra le altre, che non esiste tra esse un ordine gerarchico e che una cultura non può essere
giudicata a partire da un’altra.
4
CESTIM – MLAL, Materiali didattici sull’immigrazione, scheda n.9.
Prof. Luciano Amatucci, Una rilettura dei programmi di religione cattolica nella scuola inferiore e superiore alla luce dei
giovani e del tema dell’intercultura, Corso di aggiornamento residenziale nazionale per insegnanti di religione nella scuola
media inferiore e superiore, Napoli, Jolly Hotel, 25-28 febbraio 1996.
5
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Successivamente il progetto interculturale conduce gli individui a riflettere sulla propria cultura e li
educa a prenderne le distanze per avviare un dialogo con altri individui portatori di culture diverse.
L’interculturalità, come progetto politico, prevede scelte che permettono la creazione di spazi per un
confronto tra i gruppi, promuove la conoscenza reciproca dei cittadini e degli stranieri a tutti i livelli della
vita economica, sociale e culturale.
Definizione da dettare sul quaderno:
Conoscenza reciproca, scambio alla pari, rispetto, dialogo, amicizia, tra
persone appartenenti a diverse culture, razze, religioni. La diversità, le
differenze, sono viste come occasione di arricchimento reciproco e non un
ostacolo all’incontro tra le persone.
Base minima di incontro è il rispetto dei diritti dell’uomo.
METAFORA DELLA “SALAD BOWL”:
Nelle situazioni di compresenza di più culture nel medesimo contesto, si propongono il modello di
“integrazione”, che contempera l’ammissione a pieno titolo dell’“altro” nella società ospitante con la
valorizzazione della sua diversità, e il modello di “interazione”, che esalta il rapporto di scambio e il
motivo del reciproco arricchimento e coinvolge, quindi, gli accoglienti e gli accolti. Soccorre qui la
metafora della “salad bowl” (o insalatiera), nella quale i vari ingredienti si insaporiscono reciprocamente,
ma rimangono distinti. L’elemento emergente rispetto al passato è quello della valorizzazione della
diversità. In sostanza, al concetto di diversità come pluralità (che postula la parità di diritti) e come
dislivello (che richiede interventi compensativi per eliminare il divario) si aggiunge quello di varietà,
individuale e culturale (che invoca una azione di tutela e di rimozione). È da sottolineare che l’educazione
interculturale coinvolge, con la sfera intellettiva, quella affettiva. La comprensione si traduce in
solidarietà.
Esempio per i ragazzi/e
 Ingredienti diversi;
 Uno stesso recipiente (e non diversi ingredienti in piattini differenti);
 Acquisiscono sapore gli uni dagli altri, si arricchiscono di sapore (proporre il confronto con lo
stesso elemento in un piatto da solo);
 Riesco a riconoscere, nonostante i cambiamenti, i diversi ingredienti (esempio opposto del
frullatore che elimina le differenze);
 L’elemento dominante non s’impone, non pretende che gli altri si assimilino a lui (Qual è l'ingrediente maggiormente presente? Questo elemento chiede agli altri di diventare come lui per
far parte dell’insalata mista?)
Proporre un confronto tra gli elementi individuati in questa metafora e la loro città.
A cosa corrispondono nella nostra città gli elementi individuati e spiegati nella metafora?
Applicare i diversi elementi della metafora agli altri modelli.
Ad es:
- Se volessimo frullare tutti gli ingredienti… chi ragiona così? Melting Pot
- Nel modello dell’apartheid come disporremmo gli ingredienti della metafora? Piattini diversi
- Chi “dice” agli altri ingredienti: “diventate come me e andremo d’accordo?” Assimilazione
-9-
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Obiettivo
di questo lavoro di ricerca e quello di far acquisire una competenza
lessicale adeguata per affrontare l’argomento proposto. È interessante notare le
definizioni che alcuni dizionari danno di straniero: Barbaro, nemico da cui
difendersi! Sarebbe opportuno svolgere questa parte in collaborazione con le colleghe
di lettere.
 Ricerca sul vocabolario e trascrivi sul tuo quaderno le definizioni delle seguenti parole:
ETNOCENTRISMO: Termine coniato da Sumner nel 1906. Tendenza a giudicare la storia, la struttura
sociale e la cultura dei gruppi umani diversi dal gruppo a cui si appartiene secondo i
valori propri di questo, tenuto come ideale, centro e punto di riferimento dell'analisi;
INTOLLERANZA: atteggiamento improntato a un rigido rifiuto delle opinioni e convinzioni altrui;
PREGIUDIZIO: opinione preconcetta, capace di far assumere atteggiamenti ingiusti
nell'ambiente del giudizio o dei rapporti sociali;
specialmente
RAZZISMO6: tendenza psicologica, politica che assume a teoria o legittima con la legge una dottrina che si
fonda sulla presunta superiorità di una razza sull'altra;
STRANIERO: (arc. stranière) appartenente ad un altro paese;
XENOFOBIA: avversione indiscriminata nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene dall'estero.
EMIGRATO: Persona trasferitasi all’estero (o in regione diversa dalla propria), temporaneamente o
definitivamente, per ragioni economiche o politiche.
CLANDESTINO: Chi si trova od opera oppure si svolge in una situazione irregolare senza l’approvazione
dell’autorità o contro il divieto delle leggi vigenti.
PROFUGO: Costretto ad abbandonare la propria terra, il proprio paese, la patria, in seguito a eventi bellici,
a persecuzioni, oppure cataclismi.
G.DEVOTO - GC. OLI, Il Dizionario della lingua italiana, ed. Le Monnier, Firenze.
6
“Non si riconoscono relazioni causali tra gli aspetti fisici e il patrimonio culturale. Tutti i popoli della terra appaiono
potenzialmente capaci di qualsiasi grado di civilizzazione; la disparità dei livelli che hanno raggiunto si spiega interamente con
la diversa evoluzione storica della loro cultura. Le potenzialità ereditarie di sviluppo culturale non permettono di giustificare la
distinzione di razze superiori e di razze inferiori”. Dichiarazione dell’UNESCO del 1964 in P.DEGRADI, Uomo ambiente
società, ed Patron, Bologna, 1995, pg 207.
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GLI STRANIERI PER NOI7
 FUMETTI DA COMPLETARE:
l’attività dovrebbe favorire l’emergere di un certo livello inconscio di pregiudizio che esiste in ognuno
di noi. Particolare attenzione sarà posta a non fare uso restrittivo e colpevolizzante delle frasi scaturite.
Obiettivo è far acquisire consapevolezza dei nostri atteggiamenti inconsci. Noi parliamo di stranieri:
ma chi sono gli stranieri, quale l’idea di straniero che alberga nella mente dei ragazzi?
 Metodo di lavoro
·
·
·
·
·
·
Ai ragazzi/e viene consegnato un foglio con presenti due fumetti privi di testo scritto;
I ragazzi/e devono riempire i fumetti dei disegni dell’allegato con le frasi che attribuiscono ai vari
personaggi nella situazione presentata (preferibilmente in forma anonima);
La frase dovrà essere scritta senza consigliarsi con i compagni;
Si passa all’analisi dei fumetti sottolineando quali personaggi sono stati visti nelle figure (es.: mamma,
zingara, lavavetri, vù cumpra ecc.);
Quali sono i concetti legati a queste figure (ad es. La mamma si preoccupa, ci consiglia, il vù cumprà ci
chiede l’elemosina, la zingara ruba, predice il futuro ecc.);
Elaborare col gruppo classe delle conclusioni sul lavoro fatto;
Suggerimenti per la verifica
· Analizzando le frasi abbinate alle varie immagini sarà possibile cogliere eventuali pregiudizi, stereotipi
ecc. ;
· Si dovrebbe evitare di assumere un atteggiamento interpretativo stigmatizzante di ciò che è emerso ed
essere solo dei facilitatori della discussione all’interno del gruppo classe;
· Far si che sia il gruppo a valutare le espressioni attribuite ai personaggi dei fumetti;
Annotare le riflessioni dei ragazzi e far scrivere le conclusioni sul quaderno.
Per la discussione:

Chi sono questi personaggi?

Quali idee sono emerse dall’analisi di queste vignette?

Dove “abbiamo preso” queste idee?
Le nostre riflessioni: far scrivere ai ragazzi le conclusioni emerse dal dibattito.
Schede 85, 86 della Guida Operativa , scrivere le risposte sul quaderno.
8
7
DANIELE NOVARA - PATRIZIA LANDERO, Scegliere la pace - Educazione alla solidarietà, Edizioni Gruppo Abele,
Torino, 1994
8
G.KANNHEISER, Guida Operativa – 90 schede per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola media, EDB, BO.
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CAPIRE IL
FENOMENO IMMIGRATORIO – I MOTIVI PER CUI SI EMIGRA IN
OCCIDENTE:
Perché queste persone lasciano la loro casa e la loro terra9?

Cercare di indagare le cause che hanno portato al flusso migratorio verso i paesi
occidentali. È questa una domanda che più frequentemente emerge dai ragazzi: “ma
perché vengono in Italia?” Questo tema può essere ripreso e adeguatamente approfondito
dai colleghi di Lingua1. In questa unità didattica è comunque bene richiamare almeno
sommariamente alcune informazioni per dare ai ragazzi degli strumenti di lettura del
fenomeno.10
 Metodo di lavoro
-
Visone del documentario di TV7 sul razzismo in Germania dell’Est con interviste a gruppi di ragazzi
skinhead e a persone vittime di aggressioni xenofobe
Visone del documentario di RAI UNO “La grande fuga” di Duilio Giammaria, fotografia di Enrico
Bellano, Montaggio di Massimiliano Sardi de Letto.
Potrebbe essere interessante in alcune classi proporre un Discoforum. Molto bello il testo e la musica
di “Mi piacerebbe abitare sulla luna” (Testo e Musiche di Aurelio Bertocchi)
Seguono alcune proposte di attività tra le quali scegliere quelle più adatte al contesto classe.
9
L.Ciotti, op. cit., pg 150-153.
Le migrazioni sono spesso il riflesso, alla scala regionale, di processi che interessano ampi contesti geopolitici e la divisione
internazionale del lavoro. La pressione delle migrazioni sulle regioni sviluppate è fenomeno destinato ad acuirsi, non soltanto a
causa del crescente scostamento economico tra mondo sviuppato e mondo in via di sviluppo, ma anche per effetto di processi
meno avvertiti, innescati dai paesi sviluppati, sui quali l’UNDP (UNITED NATION DEVELOPMENT PROGRAM) ha posto
l’accento. «Non è raro - nota l’UNDP, rapporto 1994, 35 - che ad accrescere la pressione delle migrazioni siano gli stessi paesi
industrializzati. Primo, essi riducono le possibilità di lavoro nei paesi in via di sviluppo poiché innalzano le tariffe e le barriere
doganali al punto tale che le potenzialità dei paesi poveri restano oppresse: se le opportunità di lavoro non vanno verso i
lavoratori, saranno questi a muoversi verso le opportunità». ADALBERTO VALLEGA, La regione, sistema territoriale
sostenibile, ed. Mursia, Milano, 1995, p.249-250.
Il rapporto in italiano può essere richiesto a :
Rosenberg & Sellier, Editori in Torino, Via Andrea Doria 14, 10123 Torino, Italy, Tel: (39-11) 812 7820 Fax: (39-11) 812
7808
10
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Prof. Antonio Ariberti
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MI PIACEREBBE ABITARE SULLA LUNA
(Testo e Musica di Bertocchi Aurelio)
Ehi, fratello, da che parte vieni
attento che gli alberghi qui son già tutti pieni.
Ehi, fratello, dove sei diretto
sei solo di passaggio o stai cercando un tetto.
Ehi, fratello, devo aver paura
cos’è quel viso scuro e quella voce dura.
Ehi, fratello, sembri appena nato
non vedi che lo spazio qui è già tutto occupato.
Rit.
Mi piacerebbe abitare sulla Luna
e magari averla tutta per me.
Perchè non posso abitare sulla Luna
se sulla Terra non c’è posto per me?
Ehi, sorella, hai lasciato un sogno
da quando sei partita hai trovato un bisogno.
Ehi, sorella, la tua vita è insicura
ma non dar colpa al caso, a Dio o alla natura.
Ehi, sorella, sembri preoccupata
non so che cosa dire per questa tua trovata.
Ehi, sorella, cerca di far piano
ti ho fatto un passaporto per un posto lontano. (Rit.)
Ho detto: “Parto, proverò a trovare
un porto senza nome e una carretta del mare”.
Sognavo il cielo, mi lanciavo in volo,
riaprivo gli occhi ed ero ancora su questo molo.
Vorrei uscire da questo mio deserto
e stringere le mani a un uomo dal cuore aperto.
Vorrei una vita ed un posto semmai
una terra promessa tu per me sarai. (Rit.) segue assolo, poi
Rit.
Ci piacerebbe abitare sulla Luna
e magari averla tutta per noi.
Ci piacerebbe abitare sulla Luna
e avere un posto finalmente per noi. (2V.)
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Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
Breve discussione col gruppo classe:
a) Perché queste persone lasciano la loro casa e la loro terra?
b) Annotare le risposte alla lavagna.
1. POVERTÀ
2. GUERRE
3. PERSECUZIONI POLITICO - RELIGIOSE
4. PER STUDIARE.
4. DISASTRI ECOLOGICI
Le nostre riflessioni
A partire dall’analisi dei grafici con i dati dell’UNDP far trarre delle riflessioni ai ragazzi.
Queste alcune risposte dell’anno scolastico 1997/98
1. Una piccola parte dell’umanità detiene la maggior parte della ricchezza mondiale, mentre la
maggior parte della popolazione mondiale vive nella povertà;
2. Se tutta l’umanità consumasse come il 23% si esaurirebbero tutte le risorse e avremmo un
inquinamento insostenibile;
 Questi dati ci fanno capire che la povertà, il divario sempre più grande tra Nord e Sud del
mondo è una delle più grosse motivazioni delle migrazioni a livello mondiale;La
preoccupazione principale dei paesi ricchi è di mantenere questa situazione di privilegio (1960
30:1; 1990 60:1; 1997 74:1
* Sottolineare con esempi (paragonare la classe al mondo) le condizioni di vita ineguali tra nord e sud del
mondo presentate alla classe. Riferito alla loro esperienza di gruppo classe il discorso diventa più
comprensibile.
- 14 -
Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
STRANIERI A CREMONA

Da sondaggi informali presso i ragazzi è interessante notare come la percentuale da loro espressa
riguardo alla presenza di stranieri immigrati in Italia oscilli tra il 15% e il 50%. Cifre che si
prestano a diverse riflessioni. È bene, all’interno di questa unità didattica, offrire loro strumenti di
conoscenza per avere idee più precise e rispondenti alla realtà!
 Ricerca: qual è la percentuale di stranieri immigrati in Italia? E qual è la percentuale di stranieri
immigrati negli altri paesi Europei? Quale la situazione a Cremona? (Cfr. Allegato)11
 Costruire degli aerogrammi con i dati trovati.
INCONTRO CON UN IMMIGRATO CHE VIVE A CREMONA
Conoscere
come vive uno straniero a Cremona e i problemi che deve affrontare attraverso una
testimonianza diretta. Far vivere ai ragazzi un'esperienza di incontro e di dialogo diretta con chi
vive il problema e non solo per conoscenze scolastiche o per interposta persona.
 Far preparare
ai ragazzi/e delle domande, evitare così che l’incontro con questa persona si svolga
unicamente sul filo dell’emozione immediata o peggio ancora della semplice curiosità.
 Fare una relazione scritta dell’incontro. Relazione che può essere un lavoro per Lingua1 che valuterà
l’aspetto letterale mentre l’insegnante di religione valuterà l’aspetto che gli compete.
INCONTRO CON UN RESPONSABILE DELLA COOPERATIVA NONSOLONOI
Portare i ragazzi/e alla conoscenza della cooperativa NONSOLONOI12, cooperativa nata e operante a
Cremona per il commercio equo e solidale.
Far conoscere ai ragazzi/e questa realtà cittadina è presentare loro una risposta concreta, un tentativo
reale di impostare i rapporti paesi ricchi paesi poveri su logiche nuove, più giuste e rispettose; la
solidarietà, l’impostazione di rapporti economici giusti non sono utopie ma possono trovare risposte reali e
concrete nella nostra vita di tutti i giorni ... tutti facciamo la spesa!
Inoltre è il venire a conoscenza di realtà che operano sul territorio nel quale loro vivono, che perciò li
riguarda da vicino.
Fare una relazione scritta dell’incontro. Relazione che può essere un lavoro per Lingua1 che valuterà
l’aspetto letterale mentre l’insegnante di religione valuterà l’aspetto che gli compete.
11
I ragazzi/e possono trovare materiale presso il Centro studi e ricerca sulla condizione giovanile e il disagio sociale, via Aselli, 15,
26100 CREMONA, tel. 0372/37598 - fax 0372/463034. Consultare pure il Dossier statistico che la Caritas di Roma, pubblica
annualmente sul fenomeno immigrazione CARITAS DI ROMA, P.zza S.Giovanni in Laterano, 6 - 00184 ROMA. TEL. 06/ 69
88 65 01.
Nel mese di Ottobre a Cremona si organizza Mondoinsieme, festa delle comunità di persone immigrate a Cremona.
12
Cooperativa Sociale “NONSOLONOI”, C.so Pietro Vacchelli, 18 Cremona. C.so Matteotti, 40 - 26100 Cremona
Tel. +39 0372 463 800 – Fax +39 0372 534 562 – E-Mail:[email protected]
Web: http://www.nonsolonoi.e-cremona.it
- 15 -
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Interessante per questa parte è il CD ROM realizzato da
Manitese “Il mondo in cui viviamo” – le analisi e le proposte di
azione dei rapporti annuali delle grandi organizzazioni
internazionali.
Il CD ROM lo si può richiedere a
MANI TESE
Piazza Gambara 7/9 – 20146 MILANO
Tel. 02/4075165 – fax 02/404890
Ccp 291278
VISIONE DEL CD ROM
UN PIANETA IN MOVIMENTO
A cura di MANITESE www.manitese.it
- 16 -
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“UN PIANETA IN MOVIMENTO”
Proposta di un percorso con i ragazzi utilizzando un videoproiettore
(anno scolastico 2000-2001)

Sigla (videoclip)

Forme e cause dell’immigrazione
- Migrare humanum est (parti 1 e 2)
- La condizione dei migranti (tutto)

Breve storia dell’emigrazione
- La grande emigrazione italiana
- Atteggiamenti razzisti USA

Le migrazioni nel mondo contemporaneo
- audio

Noi e gli altri nei Mass-Media
- Video clip
- Pubblicità (calimero e nuove dimensioni della pubblicità)

Imigrazione in Italia
- Movie (videoclip)
- La dimensione quantitativa (quanti sono gli stranieri)
- Quindici variabili

Storie di vita
- Ascoltare le introduzioni audio delle storie delle persone presenti sul CD ROM

I Paesi
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BLOCCO BIBLICO
LA BIBBIA E GLI STRANIERI13:

Esplorare le fonti della verità e dei valori cristiani è essenziale per una conoscenza del fenomeno
religioso e si pone come fedeltà all'esigenza di "serietà critica" dell'insegnamento stesso.
 Metodo di lavoro
·
·
·
Lettura delle pericopi bibliche;
Analisi e commento col gruppo classe;
Far scrivere sul quaderno le annotazioni emerse.
DT 24,17-22
Non lederai il diritto dello straniero o dell’orfano e non prenderai in pegno14 la veste della vedova, 18ma ti ricorderai che sei stato
schiavo in Egitto e che di là ti ha liberato il Signore tuo Dio; perciò ti comando di fare questa cosa.
19
Quando, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il
forestiero, per l’orfano e la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. 20Quando bacchierai i tuoi
ulivi, non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l’orfano e la vedova. 21Quando vendemmierai la tua vigna,
non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l’orfano e la vedova. 22Ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese
d’Egitto; perciò ti comando di fare questa cosa.
17
DT 26,10-11
10
Ora, ecco, io presento la primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato. Le deporrai davanti al Signore tuo Dio e ti
prostrerai davanti al Signore tuo Dio; 11gioirai con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore
tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia.
DT 24, 14-15
Non defrauderai il salario del povero e del bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese,
nelle tue città; 15gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero [...]
14
LV 25,7-13.23-24.39-42 (Es 23,10-11; Dt 15,1-6 “Shofar Yobel - Giubileo”)
10
Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo;
ognuno tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia [...] 13In quest’anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. [...]
29
Le terre non si potranno vendere per sempre, perché a terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini.24Perciò, in
tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo. [...] 39Se il tuo fratello che è presso
di te cade i miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; 40sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti
servirà fino all’anno del giubileo; 41allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella
proprietà dei suoi padri. 42Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d’Egitto; non debbono essere venduti come si
vendono gli schiavi. 43Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il tuo Dio.
Alcune riflessioni da sottolineare
- calcolo anni 7 volte 7, 7 = 3 + 4
- es. villa in cui vengono invitati amici per le vacanze (logica della spartizione è giusta? Perché?)
- far notare come 50 anni corrispondano ad una generazione, cioè non si crea una catena senza fine ma si spezza all’inizio
- perché si dona la terra? Diritti o sono concreti o non hanno valore
13Lo
straniero residente o immigrato (ebraico ger; greco pàr-oikos) godeva di uno statuto che tendeva ad equipararlo ai
Giudei; in seguito egli diventa proselito aderendo pienamente al giudaismo. XAVIER LEON DUFOUR, Dizionario del
Nuovo Testamento, ed Queriniana, Bs, 1978, voce straniero pg. 510.
14
Spiegare il termine
- 18 -
Prof. Antonio Ariberti
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ISAIA 58, 4-8 (Am 5,21ss; Ger 34,8-9)
4
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da far udire in alto il
vostro chiasso. 5 È forse come questo il digiuno che io bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il
proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 6Non è piuttosto
questo il digiuno che io voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni
giogo? 7Non consiste nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
GN 18, 1-8
1
Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.2Egli
alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si
prostrò fino a terra, 3dicendo: «Mio Signore, se ho travato grazia ai tuoi occhi non passar oltre senza fermarti dal tuo servo.4Si vada
a prendere un po’ di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. 5Permettete che vada a prendere un boccone di pane e
rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’
pure come hai detto». 6Allora Abramo andò in tutta fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e
fanne focacce». 7All’armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a
prepararlo. 8Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così mentr’egli stava in piedi
preso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.15
MT 25, 31-46 (si può proporre una lettura dialogata del brano: narratore, giusti/ingiusti, re)
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua maestà, accompagnato da tutti i suoi angeli, allora si siederà sul suo trono di gloria 32e
davanti a lui saranno condotte tutte le genti; egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33e metterà le
pecore alla sua destra, i capri invece alla sua sinistra. 34Allora il Re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti dal
Padre mio, prendete possesso del Regno preparato per voi sin dall'origine del mondo. 35Poichè: ebbi fame e mi deste da
mangiare, ebbi sete e mi deste da bere, ero pellegrino e mi ospitaste, 36nudo e mi copriste, infermo e mi visitaste, ero in carcere e
veniste a trovarmi. 37Allora i giusti diranno: Signore, quando ti vedemmo affamato e ti demmo da mangiare, assetato e ti demmo da
bere? 38Quando ti vedemmo pellegrino e ti ospitammo? nudo e ti coprimmo? 39Quando ti vedemmo infermo o in carcere e
venimmo a trovarti? 40E il Re risponderà loro: In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei
fratelli, l'avete fatto a me. 41Quindi dirà a quelli che stanno alla sinistra: Andate via da me, o maledetti, nel fuoco eterno, preparato
per il diavolo e i suoi seguaci. 42Poichè: ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, 43ero pellegrino e
non mi ospitaste, nudo e non mi copriste, infermo e in carcere e non veniste a trovarmi. 44Allora risponderanno anche loro dicendo:
Signore, quando ti vedemmo aver fame o sete, essere pellegrino o nudo, infermo o in carcere, e non ti abbiamo servito? 45Allora
risponderà loro dicendo: In verità vi dico: ciò che non avete fatto a uno di questi più piccoli, non l'avete fatto a me. 46E questi se ne
andranno al castigo eterno, i giusti invece alla vita eterna.
 Ef. 2,14.19; Col 3,11; Gal 3,28.
- Le nostre riflessioni: LA BIBBIA E GLI STRANIERI
far scrivere ai ragazzi le conclusioni emerse dal dibattito.
-
Che relazione trovate tra questi brani che abbiamo analizzato e la situazione a livello mondiale che
abbiamo studiato?
Leggere alcune relazioni degli anni passati
 Scheda 57 della Guida Operativa
 Scheda 58 della Guida Operativa
15
Interessante a questo proposito la riflessione scolastica che qui riporto brevemente.
- Summa Thologiae, II, II, Q66, a1: “Possesso dei beni non è naturale, lo è solo il suo uso”.
- Summa Thologiae, II, II, Q66, a1: “L’uomo non deve considerare le cose come esclusivamente proprie ma come
comuni, essere disposto a parteciparle alle altrui necessità”.
- Summa Thologiae, II, II, Q66, a7: “Le cose che uno ha d’avanzo per diritto naturale devono servire al sostentamento
dei poveri.
Per consultare on line la Summa http://newadvent.org/summa/
- 19 -
Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
BLOCCO ECCLESIOLOGICO
LA CHIESA E GLI STRANIERI
LA CHIESA DI FRONTE AL RAZZISMO
 Metodo di lavoro
- Consegna dell’allegato;
- Lettura con il gruppo classe del testo della PONTIFICIA COMMISSIONE "IUSTITIA ET PAX,
La chiesa di fronte al razzismo, 1989.
- Commento del testo e verifica della comprensione.
Domande per l’analisi e la riflessione:
a) Su quali argomenti si fonda per un cristiano la fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini?
b) Che atteggiamento devono assumere i cristiani verso coloro che lottano contro tutte le forme di
razzismo?
c) Per un cristiano è sufficiente rifiutare teoricamente le dottrine razziste? Quali atteggiamenti
dovrebbe assumere?
d) Come giudica il testo la situazione giuridica degli stranieri? Cosa propone sul piano legislativo?
- 20 -
Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
FRATELLO MAROCCHINO
 Perché oltre ad un documento della chiesa presentare anche la lettera di un Vescovo? Perché è
un’esperienza di vita vissuta. Sono i valori di un uomo, è la fede di un credente che diventano
storia che si traducono nella vita concreta di tutti i giorni. E’ la dimostrazione di come per un
credente il Vangelo non è lettera morta ma chiama a mettersi in gioco in prima persona.
 Metodo di lavoro
- Consegna dell’allegato
- Lettura col gruppo classe dell'allegato: FRATELLO MAROCCHINO16
Domande per l’analisi e la riflessione:
1.
2.
3.
4.
5.
Chi scrive questa lettera?
Chi è il destinatario?
Perché gli stranieri sono paragonati ad una maschera?
Quale atteggiamento deriva dall’utilizzo dei pregiudizi?
L’autore chiede più volte perdono al “fratello marocchino”. Sintetizza con le tue parole le diverse
motivazioni17.
6. Ha intenzione di convertirlo? Qual è il suo atteggiamento come Vescovo?
7. Che definizione di Dio da il Vescovo? Cosa vuol dire secondo te quella definizione?
TONINO BELLO, Alla finestra la speranza, ed. Paoline, pg. 21-23.
Tra le varie riflessioni del Vescovo vi è pure la considerazione che anche gli italiani hanno sperimentato la necessità
dell’emigrazione come soluzione alla miseria cui erano costretti in patria. Queste cifre possono essere interessanti.
L’emigrazione italiana, che dall’epoca dell’unificazione nazionale (1861 si manteneva su 100.000 espatri all’anno in direzione
della Francia e delle Americhe, passò rapidamente a 200.000 attorno al 1885 e raggiunse il massimo nel 1913 con 900.000
emigrati, per poi scemare di colpo [...] Dei 10 milioni di italiani emigrati, il 42% è andato negli Stati Uniti, il 20% in Argentina
e altrettanto in Brasile, circa il 10% in Francia.
PIETRO DEGRADI, Uomo Ambiente Società, introduzione alla geografia umana, ed Patron, Bologna 1995, p. 168.
Secondo una ricerca dell’Eurispes (televideo 11.4.97 gli italiani emigrati nel mondo sarebbero circa 5 milioni e 60 milioni gli
oriundi. Una comunità numerosa è quella argentina (1.361.290). IL 35% dichiara di essere emigrato per cercare lavoro e il
59,8% per ricongiungimento familiare. Il 37% conserva la cittadinanza italiana e solo 17,5 % acquisisce la cittadinanza dello
stato ospitante.
Don Tonino parla pure di nemesi storica. Cfr. Pure CARITAS DI ROMA, Dossier statistico 2000, nel 1997 negli USA vi
erano 15 milioni di oriundi e 330.000 cittadini italiani.
16
17
- 21 -
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MOHAMED IL DIVERSO
 Metodo di lavoro
-
Consegna dell’allegato18 “Mohamed il diverso”
Lettura col gruppo classe dell'allegato
Analisi dei concetti principali
Domande per l’analisi e la riflessione:
1.
2.
3.
4.
5.
Su quali valori il Vescovo fonda la sua riflessione?
Come definisce la Trinità? Spiega la definizione con le tue parole.
Che riflessioni concrete gli suggeriscono queste verità di fede?
Qual è il sogno di M.L. King? Commentalo con le tue parole.
Commenta con le tue parole la frase: “Le ingiustizie non solo sono causa di tutte le guerre, ma
sono anche eresie trinitarie”
Leggere il libro di testo: L’importanza della giustizia,
18
TONINO BELLO, Alla finestra la speranza, ed. Paoline, pg. 88-90
- 22 -
p. 71-72
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APPENDICE
IL COLONIALISMO: i paesi colonialisti, in virtù della loro superiorità tecnologica, producevano ed
esportavano prodotti industriali; i paesi colonie, invece, erano ridotti al rango di fornitori di materie
prime. In questo modo non è stato possibile uno sviluppo industriale delle colonie. Divario tra paesi
ricchi e paesi poveri nel 1965 era di 30:1, nel 1995 il rapporto è di 60:1.
I paesi colonialisti hanno conquistato i paesi colonie, hanno cambiato le strutture politiche,
economiche, culturali, imposto una religione, sfruttando a proprio ed esclusivo vantaggio le risorse
di questi paesi. Le conseguenze sono state:
l’impoverimento di questi paesi, la mancanza di strutture economiche che permettono lo sviluppo e
la distruzione di intere culture.
Oggi si parla di NEOCOLONIALISMO ECONOMICO ad indicare lo sfruttamento dei paesi
poveri attraverso le multinazionali e la logica economica di SCAMBIO INEGUALE.
LO SCAMBIO INEGUALE19: In cambio delle loro materie prime, i Paesi poveri del cosiddetto Sud del
mondo acquistano dai Paesi ricchi del Nord i prodotti industriali. Ma ciò che ricavano diventa
sempre più insufficiente. Di fatto possiamo dire che sono i paesi poveri a finanziare quelli ricchi
vendendo a poco prezzo le loro materie prime e comprando a caro prezzo le armi dei Paesi ricchi.
Secondo uno studio della Banca Mondiale il flusso di denaro tra NORD e SUD è ad intero vantaggio
del NORD.
ES. Crollo dei prezzi dei prodotti del sud (AAVV, NORD/SUD predatori, predati e opportunisti, ed. EMI,
BO, 1996, p.121); la ripartizione dei guadagni di un prodotto (idem., p. 158-166); campagna
scarpa giusta, lo sfruttamento del lavoro minorile di grosse multinazionali come la Reebok o la
Nike).
PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA20: (far imparare loro queste percentuali) il 23%
della popolazione mondiale, quella dei paesi industrializzati, possiede e consuma l'85% della ricchezza.
Contemporaneamente quel 23% della popolazione che è ricco, consuma il 75% dell'energia mondiale e
produce l'80% dell'inquinamento. Questi sono dati forniti dall’UNDP (UNITED NATIONS
DEVELOPMENT PROGRAMME), un’organismo dell’ONU sorto negli anni ’60 per affrontare problemi
legati allo sviluppo mondiale.
19
EMMANUEL 1972, LIPIETZ 1977. La teoria dello scambio ineguale si fonda sull’osservazione delle condizioni e degli
scambi fra paesi ad economia avanzata e i paesi ad economia sottosviluppata. I primi, grazie anche ai maggiori vantaggi
comparati derivanti loro dal commercio internazionale, hanno aumentato il divario tecnologico rispetto a i paesi arretrati, i
quali, ultimi, tendenzialmente specializzati nella produzione di materie prime e di prodotti dell’agricoltura tropicale, sono
costretti ad esportare crescenti quote di questi beni per importare quantità costanti di prodotti dai paesi industriali.
MARIA TINACCI MOSSELLO, Geografia economica, ed. Il Mulino, Bologna, 1990, p. 276.
20
I consumi sono profondamente squilibrati: il rapporto tra i valori ponderati del consumo procapite di sette tra i metalli più
importanti (acciaio, alluminio, nichel, piombo, rame, stagno e zinco) nei paesi sviluppati (ivi compresi sia quelli a economia di
mercato sia quelli socialisti) e nei paesi del Terzo Mondo è di 20:1.
MARIA TINACCI MOSSELLO, op. Cit., p. 222.
- 23 -
Prof. Antonio Ariberti
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ISU INDICE DI SVILUPPO UMANO (HDI Human Development Indicator)
Indici di Sviluppo umano (ISU). Indicatore sintetico, capace di esprimere le condizioni di vita di una
comunità nazionale messo a punto dall’United Nations Development Program (UNDP - organismo
dell’ONU, fu istituita nel 1965 per gestire l’Expended Programme of Technical Assistence and the UN
Special Found. Ha sviluppato attività di assistenza ai paesi in via di sviluppo, analizzando risorse,
collaborando all’elaborazione di programmi e fornendo esperti per la ricerca. Annualmente pubblica un
rapporto.) ha elaborato questo indice combinando i valori del “Reddito medio pro capite” con quelli della
“Alfabetizzazione” , “Tasso di alfabetismo” e della “Speranza di vita”21.
TEORIE DELLO SVILUPPO SQUILIBRATO22:
· Hirshchman interpreta il sottosviluppo come una «catena di squilibri » derivanti dagli effetti di
polarizzazione prodotti nel territorio dalla comparsa in un punto (growing point) dell’economia
capitalistica. L’iniziativa economia è necessariamente concentrata, ne consegue che la crescita economica
è necessariamente squilibrata sul territorio.
· Myrdal, premio nobel per la pace e per l’economia, confuta la logica neoclassica secondo la quale le
diseguaglianze regionali sono dovute a ritardi o a frizioni nei meccanismi di aggiustamento del mercato
verso l’equilibrio. Myrdal parla di «causazione circolare cumulativa», ossia il processo di
depauperamento dei paesi poveri e di arricchimento dei paesi ricchi, è circolarmente determinata da
meccanismi di mercato che - se non corretti - tenderanno ad allargare la forbice fra i paesi avanzati e quelli
arretrati.
LAVORO MINORILE
Interessante il dossier di Altrafinanza, n.5, 1997 pg. 9-15
 Bambini soldato
www.bambinisoldato.org
 Mani Tese
www.manitese.it/manitese.htm
 Unimondo
www.unimondo.org/copertina.html
21
P.DEGRADI, Uomo, Ambiente Società, ed. Patron, BO, 1995, pg. 201-206 (il testo è corredato da interessanti cartine
tematiche).
La funzione, la struttura e indicazioni circa il suo calcolo si possono trovare in ADALBERTO VALLEGA, La regione sistema
territoriale compatibile, ed. Mursia, Milano 1995, p.255-257.
22
MARIA TINACCI MOSSELLO, Geografia economica, ed. Il Mulino, Bologna, 1990, p. 107-112.
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Prof. Antonio Ariberti
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Cos’è il Giubileo?
Anzitutto era, nell’Antico Testamento, “un tempo dedicato in modo particolare a Dio” (TMA n. 12). Era
un anno che ricorreva ogni 50 e riprendeva solennemente ampliandole le indicazioni che erano prescritte
per l’anno sabbatico che si proponeva all’attenzione degli Israeliti ogni sette anni e nel quale veniva fatta
riposare la terra e venivano liberati gli schiavi (Es 23,10-11 Lv 25,1-8; Dt 15,1-6).
Oltre alla liberazione degli schiavi il testo biblico prevedeva il condono di tutti i debiti. Si affermavano
dunque con forza due idee fondamentali che discendevano dalla concezione di Dio che gli Israeliti
avevano. (Dt 24,17-22; 26,10-12) Un Dio creatore, padrone del cielo e della terra dispone di questi beni e
l’uomo non può esserne escluso, privato in modo definitivo; un Dio che aveva ascoltato il pianto dei suoi
figli, che si era impietosito, che li aveva liberati non può permettere che qualcuno permanga nella
situazione di schiavitù. L’anno giubilare si proponeva quindi come un anno che doveva restituire
l’eguaglianza tra tutti i figli d’Israele.
“Se nella sua Provvidenza Dio aveva donato la terra agli uomini, ciò stava a significare che l’aveva donata
a tutti. Perciò le ricchezze della creazione erano da considerarsi come un bene comune per l’intera
umanità. Chi possedeva questi beni come sua proprietà, ne era in verità solo un amministratore, cioè un
ministro tenuto ad operare in nome di Dio, unico proprietario in senso pieno, essendo volontà di Dio che
i beni creati servissero a tutti in modo giusto”. (TMA n.13)
A partire da queste indicazioni si era fatta largo in Israele la necessità di un governo giusto dove per
giustizia si intendeva soprattutto la protezione dei deboli (interessante vedere tutta la stagione profetica e
il loro continuo richiamare queste verità ai regnanti che di volta in volta sostituivano alla legge di Dio il
tornaconto personale). Anno quello giubilare che in definitiva doveva servire al ripristino della giustizia
sociale perché questo era il progetto di Dio sull’umanità, questo il sogno di un Dio che non cessa mai
di farsi amico di ogni uomo.
“Se nella sua Provvidenza Dio aveva donato la terra agli uomini, ciò stava a significare che l’aveva donata
a tutti. Perciò le ricchezze della creazione erano da considerarsi come un bene comune per l’intera
umanità. Chi possedeva questi beni come sua proprietà, ne era in verità solo un amministratore, cioè un
ministro tenuto ad operare in nome di Dio, unico proprietario in senso pieno, essendo volontà di Dio che
i beni creati servissero a tutti in modo giusto”. (TMA n.13)
Giubileo che trova per noi cristiani il pieno compimento nella figura e nell’opera di Gesù Cristo, questo
Dio che ha scelto di camminare le strade polverose degli uomini (Fil 2,6-11). Quel Gesù che all’inizio
della sua missione nella sinagoga della sua città Nazareth lesse il rotolo del profeta Isaia:
“Lo Spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a
portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli
schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore” (Is 61,1-2)
Tutti i giubilei si riferiscono dunque a questo tempo e riguardano la missione messianica di Cristo, venuto
come consacrato con l’unzione dello spirito Santo, come mandato dal padre. Giubileo, cioè «un anno di
grazia del Signore» è la caratteristica dell’attività di Gesù e non soltanto la definizione cronologica di
una certa ricorrenza.
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Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
ATTIVITÀ PLURIDISCIPLINARE:
SCIENZE - MATEMATICA23
 Far disegnare agli alunni/e degli aerogrammi analizzando delle tabelle con dati riguardanti il fenomeno
immigrazione sia a livello mondiale, europeo, italiano e locale e i dati del rapporto nord sud del mondo
essenziali alla comprensione delle motivazioni che spingono molti ad emigrare24. (Cfr. Allegato con tabelle e
relative proposte di lavoro).
Obiettivo è quello di verificare la comprensione dei concetti appresi mediante un’operazione di transfer in
un’area didattica completamente diversa da quella in cui si esprimono abitualmente con l’insegnante di
religione.
 Unità didattica contenuta nell’opuscolo Conoscere l’ONU - Manuale sulle Nazioni Unite per la scuola
Media25
 UNESCO: Dichiarazione di Siviglia sulla violenza.
La Dichiarazione, redatta e sottoscritta il 16 maggio 1986 da un folto gruppo di scienziati provenienti da
numerosi paesi del mondo, è stato adottato dal Consiglio esecutivo dell’UNESCO. Essa inoltre è stata
ampiamente diffusa da centinaia di ONG e Centri di ricerca e Istituzioni culturali.
1. CHI PAGA LE NAZIONI UNITE? Contributi al bilancio delle Nazioni Unite, Conoscere l’ONU, op. cit.
pg. 52-55.

Percentuali del bilancio complessivo dell’ONU pagate da ogni paese;

Somme versate al Sistema ONU per abitante
2. UNA SOLA TERRA, Programma dell’ONU per l’Ambiente (UNEP), idem pg. 46-47;
3. CATTIVE NOTIZIE AVVOLTE IN PROTEINE, Microbiologia, il Vaiolo, Vaccinazione, Poliomielite,
idem pg. 48-49;
4. QUALCOSA DA METTERE SOTTO I DENTI, idem pg. 50-51.
Molto interessanti sono pure gli articoli di Antonio Nanni apparsi sulla rivista CEM - MONDIALITÀ nei quali l’autore
affronta la didattica interculturale applicata all’insegnamento della matematica e delle scienze.
ANTONIO NANNI, Didattica interculturale della matematica, in CEM MONDIALITÀ, mensile di educazione interculturale,
anno XXVII - n° 4 Aprile 1996, p. 32-36.
ANTONIO NANNI, Didattica interculturale delle scienze, in CEM MONDIALITÀ, mensile di educazione interculturale, anno
XXVII - n° 5 Maggio 1996, p. 32-36
24
«Non è raro - nota l’UNDP, rapporto 1994, 35 - che ad accrescere la pressione delle migrazioni siano gli stessi paesi
industrializzati. Primo, essi riducono le possibilità di lavoro nei paesi in via di sviluppo poiché innalzano le tariffe e le barriere
doganali al punto tale che le potenzialità dei paesi poveri restano oppresse: se le opportunità di lavoro non vanno verso i
lavoratori, saranno questi a muoversi verso le opportunità». ADALBERTO VALLEGA, La regione, sistema territoriale
sostenibile, ed. Mursia, Milano, 1995, p.249-250.
25 Conoscere l’ONU - Manuale sulle Nazioni Unite per la scuola Media, edizione italiana, Ottobre 1995 a cura del Comitato
Nazionale per la Celebrazione del 50° Anniversario dell’ONU. Titolo originale: Intermediate School Kit on the United Nations.
Originally published by Pearson Publishing Ltd for and behalf of UN50, 1995.
23
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Prof. Antonio Ariberti
UD Interculturalità
EDUCAZIONE ARTISTICA
1. GUERNICA DI PABLO PICASSO, idem pg 56-57;
2. L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L’EDUCAZIONE, LA SCIENZA E LA
CULTURA (UNESCO), idem pg. 58-59.
EDUCAZIONE MUSICALE
1.Discoforum Ebony and Ivory di Paul Mc Cartney e Steve Wonder. Attività questa che può essere svolta
sia dai colleghi di educazione musicale sia dai colleghi di Lingua straniera.
2.BENJAMIN BRITTEN, L’inno delle Nazioni Unite, Voci per l’oggi. Idem, pg. 60-61.
STORIA - GEOGRAFIA
CRES MANITESE ha dedicato un suo quaderno26 a spunti e proposte per l’area geotropico - sociale nella
scuola media analizzate in percorsi didattici nei tre anni della scuola media inferiore. Il testo proposto è una
rielaborazione di un corso di aggiornamento per insegnanti della scuola media. Nella prima parte vengono
svolte delle riflessioni di carattere generale sull’educazione interculturale e sulle sue finalità. Nella seconda
parte viene tentata una esplorazione delle risorse dell’area geotropica - sociale con particolare riferimento ai
concetti presi in considerazione per la loro forte valenza interculturale.
Storia dei paesi Africani;
PETERS:
- LA VALIGIA DI PETERS, ed. ASAL, cod. A317, £ 310.000;
- LA CARTA DI PETERS, 130 - 90, cod. A307, £ 32.000
- Quali sono le dinamiche NORD SUD che generano e mantengono situazioni di ingiustizia sociale e d
economica? Questo libro, che ha vinto il I° premio “Educare alla solidarietà1994” per il settore saggistica
scientifica, si fa apprezzare per la sua semplicità, per la sua chiarezza e nello stesso tempo per la
precisione e la documentazione. “Finalmente ecco rinite in unico volume tutte le ragioni per cui «lo
sviluppo» è un’illusione o addirittura un incubo. Questo libro, chiaro, accessibile, è indispensabile non
solo perché permette di analizzare e capire i meccanismi dell’ingiustizia, ma anche perché indica in che
modo possiamo opporci a questo disegno.” SUSAN GEORGE. AAVV, NORD/SUD predatori, predati e
opportunisti, ed. EMI, BO, 1996.
26
CRES (Centro ricerca educazione allo sviluppo), Scuola ed educazione interculturale, spunti e proposte per l’area geostorico sociale nella scuola media, a cura di Dino Barra, collana Quaderni, Settembre 1992. I quaderni CRES si possono richiedere a
CRES, Via Cavenaghi n°4, 20149 MILANO.
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