Il Sole-24 Ore Lombardia Mercoledì 17 Settembre 2008 - N. 36 Istituzioni 9 Regole. Bozza dell’assessore Prosperini contro gioco d’azzardo, campi nomadi, sermoni in lingua straniera Aiuti sociali. Dalla Provincia sostegno rivolto a 60mila nuclei Sicurezza, stretta in arrivo Famiglie numerose: carta-sconto a Milano La Lega frena: «La forma va rispettata, la maggioranza va coinvolta» Si profila un autunno caldo al Pirellone, dove proprio in questi giorni è partita la discussione sul "pacchetto sicurezza". L’assessore Pier Gianni Prosperini (An), incassata la delega sulla materia (dalla quale però rimane esclusa la supervisione sulla Polizia locale), ha messo a punto una serie di norme. Per ora si tratta di una bozza di progetto di legge che, tiene a precisare l’assessore Prosperini, «ha comunque l’appoggio del gruppo di Alleanza nazionale». FOTOGRAMMA Campi nomadi SaràlaRegionearilasciareilnullaosta attraversounaappositacommissione perqualsiasiinsediamentosuterreno privatoopubblicodi numerosuperiorea treroulotte,camperotende AGF Terrorismo Prediche,sermonieesternazionifattein luoghidicultooassembramentia caratterereligiosoandrannofatti sempreesoloinitaliano La bozza Tra le macroaree su cui si sono concentrati i tecnici dell’assessorato le principali novità riguardano le tutele ai minori, la sicurezza stradale e domestica. Nel provvedimento trovano posto alcuni capitoli dedicati al terrorismo e ai fondamentalismi, ai campi nomadi e alla microcriminalità. Ed è proprio su questi ultimi temi che Prosperini incontrerà il prefetto di Milano, in questi giorni, cui presenterà le istanze – contenute nell’articolato – relative all’utilizzo del velo e ai campi nomadi. «Non si può parlare di sicurezza – ha dichiarato l’assessore – senza toccare la delicata questione della sicurezza contro il terrorismo e le derive fondamentaliste che alcune religioni hanno. Le regole devono essere poche ma chiare». È in questa ottica che va letta la norma che dovrebbe vietare i sermoni in altre lingue che non siano l’italiano. «La liturgia può essere fatta nella lingua di appartenenza – ha meglio specificato l’assessore – ma la "predica" no». Accanto l’annoso problema dei "volti coperti". Anche in questo caso la bozza «ribadendo e volendo rafforzare il rispetto alle vigenti leggi che impediscono di girare coperti e nascosti da veli, sciarpe, barracani e passamontagna» prevede che sia IMAGOECONOMICA Sicurezza Verràistituitounfondoperagevolare l’installazionediporteblindatee dispositiviantifurtodapartedei pensionati.Previstaunacampagna pubblicitariacontroletruffe Assessore. Pier Gianni Prosperini è titolare della delega regionale alla sicurezza LAPRESSE L’OPPOSIZIONE Giochi d’azzardo Porcari (capogruppo Pd): «Pacchetto confuso nel quale si scontrano principi la cui competenza è di carattere statale» «fatto obbligo al cittadino in Lombardia di girare a viso scoperto, riconoscibile e identificabile». Slot machine Sul tavolo della discussione anche lo spinoso problema dei campi nomadi per cui l’articolato prevede l’obbligo del nulla osta comunale per i campi temporanei (sotto i dieci giorni) e l’istituzione di una Commissione regionale che organizzi ispezioni con l’Asl e l’Arpa per i campi superiori alle 30 persone. Nell’ottica della tutela, invece, la bozza prevede che le slot machine siano vietate ai minori di 18 anni, prevedendo locali ad hoc rigorosamente separati dalla zona Neilocali,bareluoghipubblicilazona riservataallemacchinette/slotmachine dovràesserechiaramenteindicatacon uncartelloriportanteladicitura «Ingressovietatoaiminoridi18anni» bar. Sempre rivolta ai più giovani la Lombardia «attuerà una campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani sui rischi della guida sotto l’influenza di sostanze psicotrope». Minori e droghe Ancora per le fasce più deboli, ma in questo caso si tratta della popolazione più anziana, «verrà creato un fondo per agevolare l’installazione di porte blindate e dispositivi antifurto da parte dei pensionati», mentre prenderà il via una campagna informativa, «uno spot pubblicitario – ha specificato Prosperini – che dovrebbe mettere in allerta contro i raggiri». Altra campagna informativa, mediante opuscoli, sarà previ- sta per prevenire gli incidenti domestici. Nell’ottica della prevenzione una norma prevede l’istituzione di un patentino per gli operatori che si occupano di verificare la funzionalità degli impianti antincendio. Centri sociali Chiude l’articolato un capitolo relativo agli immobili abusivamente occupati. Allo scopo di arginare il problema «la regione vieterà l’allacciamento di edifici, strutture, terreni abusivamente occupati ai pubblici servizi (luce, gas, acqua e telefono)». Per chi frequenta questi luoghi, nel caso di feste e manifestazioni abusive, è poi prevista una sanzione amministrativa da 50 a 500 euro. Le reazioni MILANO Le reazioni al Pirellone non si sono fatte attendere, soprattutto in seno alla maggioranza. «Invito l’assessore Prosperini ad osservare la forma – ha dichiarato Stefano Galli, capogruppo Lega Nord –. Un provvedimento di questa portata deve essere discusso con la maggioranza: è lì che i contenuti vanno condivisi, prima ancora che in giunta». Non entra nel merito Galli: «Mi astengo da ogni commento, perché conosco solo una parte dei contenuti. Per il momento la bozza che circola è una iniziativa da battitore libero dell’assessore che non ha ancora condiviso, e questa è la dimostrazione di quanto sia superficiale». Getta acqua sul fuoco il capogruppo di Forza Italia, Paolo Valentini. «L’assessore fa una proposta, e questa è la normale prassi, che poi porta in giunta dove ci sarà un coinvolgimento e un confronto immediato con la maggioranza». E ha aggiunto: «La sicurezza è un problema sentito, non va ignorato ma tenuto sotto controllo; certo è che vogliamo evitare posizioni estremiste. Prosperini fa la sua parte e sa fino a dove può arrivare: alzare i toni è parte della strategia». Il pacchetto è «confuso – ha dichiarato il capogruppo Pd, Carlo Porcari – e mischia diversi provvedimenti. Alcuni di questi, peraltro, sono anche meritevoli come la prevenzione sul territorio per truffe o raggiri. Altri però si scontrano con le competenze statali, e vanno verificati. Infine, alcuni temi – come l’utilizzo del velo – sono di stampo assolutamente propagandistico e su questi tra l’altro la Regione non ha competenza, perché riguardano l’ordine pubblico. Sono convinto che il testo uscirà dalla giunta con alcune modifiche, altrimenti ci penserà la Corte costituzionale». Una carta ricaricabile con costi di gestione praticamente nulli,chepermettaacquistiscontati e la maturazione di interessi attivi sulle somme risparmiate. È l’iniziativa che la Provincia di Milano si appresta a lanciare per aiutare le famiglie in difficoltà. Si chiama Family Card e inizialmente sarà destinata alle 60mila "famiglie numerose" (formate da 5 o più componenti) presenti sul territorio della provincia. «Il principio è quello di una cartautile,chenonsiaunapatente di disagio per chi la sottoscrive,macheaiutiapianificareilbilancio familiare oltre che a risparmiare sulle spese correnti – spiega Ezio Casati, assessore ai Servizi sociali della Provincia –. Sarà una carta del circuito mastercard che ogni famiglia potrà caricare a piacere, utilizzabile ovunquee associata a una rete di punti-venditaconvenzionati:supermercati,piccolicommercianti, distributori di benzina, cinema, teatri e impianti sportivi. I soldi risparmiati con lo sconto verranno ricaricati sulla carta e matureranno interessi attivi». Il circuito di banche convenzionate si impegna a ridurre al minimo costi di gestione e commissioniea trasferirequestifondi su un conto di solidarietà che permetterà di emettere nuove Family Card, già caricate, destinate alle famiglie in difficoltà. A questo fondo contribuirà anche laProvinciacheperlafasedipartenza del progetto ha stanziato 50mila euro e sta cercando di coinvolgere anche i Comuni. «Vogliamo convenzionare conlaFamilyCardancheil sistemadeitrasportipubblicieiservizi comunali» annuncia Casati; l’idea è che le famiglie possano con lo stesso strumento ottenere sconti sulla spesa e sulle rette scolastiche dei figli. L’iniziativadebutteràafineottobre. In questi giorni la Provincia sta chiudendo gli accordi con istitutidi credito(Bcc),catenedi distribuzione, Unione del Commercio, associazioni (Acli) ed entilocali.Leconvenzionigiàattive attraverso la rete Qui! group spa, alla quale si appoggia la Provincia, sono oltre 4mila in tutta La proposta. «Ipotesi-gabella» da 50 franchi al mese Enti. Investimenti per 17 milioni La Svizzera fa cassa, frontalieri nel mirino Comunità montane, dalla Valle Sabbia modello sostenibile Lea Borelli Monica Lang Matteo Meneghello COMO Come risanare le casse del Canton Ticino senza scatenare il dissenso dei ticinesi? Tassando i frontalieri, che lavorano in Svizzera ma non essendo residenti non hanno diritto di voto. La proposta è stata presentata al Consiglio di Stato svizzero dall’Unione Democratici di Centro del cantone, guidata da Pierre Rusconi e dal segretario Eros Mellini: se approvata, potrebbe portare nelle casse elvetiche25milionidifranchi all’an- LO SCENARIO Con questa operazione gli elvetici potrebbero recuperare risorse per oltre 16 milioni di euro Sindacati pronti a opporsi no, circa 16,250 milioni di euro. L’ideaè tassare con 50franchi al mese, 32,5 euro, i 42 mila frontalieri che attualmente valicano il confine per lavorare. «I frontalieri non votano e quindi non creano problemi – afferma Giuseppe Barbusca, della Cgil Frontalieri –. La proposta, che ha la scopo di risanare, le casse del Canton Ticino è un attacco politico diretto agli accordi bilaterali tra Italia e Svizzera per i quali è previsto un referendum nel 2009». Nettal’opposizionedeisindacati all’eventualità che ogni anno vengano prelevati 600 franchi (390 euro), dagli stipendi dei frontalieri, la maggior parte dei quali risiede nelle province di Como e Varese. In Canton Ticino sono occupate circa 170mila persone: più del 20% fra queste sono frontalieri. In continua crescita il numero delle persone che valicano il confine per lavorare: nel 2004 erano 34.990, nel 2007 sono diventati 40.068 (fra questi, 23.496 sono uomini, 16.572 donne). Negli ultimi anni non ci sono state grandi variazioni nella distribuzioneneivarisettorilavorativi; i dati a fine 2007 rilevano chel’1% deifrontalierièoccupato nel settore agricolo, il 48% nel manifatturiero (il 33% di questi lavora nell’industria e nell’energia);il52%, infine,èimpiegato nel terziario, e di questi il 16% nel commercio. L’unica variazione consistente è l’aumentodellapresenzadelledonne nel terziario: nel 2004 erano il 60%, 8.742 addette, mentre nel 2007 la loro quota è arrivata al 63%, pari a 10.513 unità. La proposta di tassare i frontalieri ha però, secondo Claudio Pozzetti, responsabile nazionale dei frontalieri Cgil, poche possibilità di essere approvata dal Consiglio di Stato Svizzero. Per due motivi. «Prima di tutto – spiega –, la convenzione tra Italia e Svizzera approvata nel1974sullafiscalità deifrontalieri non può essere modificata daunaleggecantonaleecomunque non può essere modificata unilateralmente. Inoltre, l’Udc inTicino haunoscarsopesopolitico. Diversa sarebbe la situazione se la proposta venisse appoggiataanchedaaltreforzepolitiche.In ognicaso, siamoassolutamentecontrariallatassazione dei lavoratori italiani: useremotutti glistrumenti cheabbia- mo a disposizione per evitare che venga approvata. Per questo motivo possiamo contattare anche sull’appoggio dei sindacatisvizzeri,coni qualiabbiamoinstauratounottimorapporto che dura da anni. In passato, nel 1995, era stata presentata la possibilità di abbassare del 10% i salari dei frontalieri e proprio grazie all’appoggio dei sindacati svizzeri questa iniziativa non era passata». Vociufficiose,non confermate, parlerebbero di un’altra proposta che potrebbe essere presentata prossimamente semprealvagliodelConsigliodiStato: l’idea è aumentare le imposte alla fonte, incrementando le aliquote sugli stipendi dei frontalieri. Attualmentesi attestano sul 5-8% e potrebbero essere eventualmente portate fino a una soglia del 9-10%. I NUMERI 42mila La popolazione Sonocirca42milaifrontalieri cheognigiornosirecanoin Svizzeraperlavorare.La maggiorpartediquestirisiede nelleprovincediComoedi Varese 390 Á La tassa Selapropostavenisse approvatadalConsigliodi Statosvizzero,ognilavoratore sivedrebbetratteneredallo stipendio600franchiall’anno, pariacirca390euro MILANO C’èstatounmomento,l’annoscorso,incuituttal’antipolitica italiana si era concentrata su un solo obiettivo: le comunità montane. Bistrattate, tirate per la giacchetta da più parti, erano diventate – anche sull’onda di un celebre passaggio della Casta di Stella-Rizzo, dedicato alle comunità montane "balneari" – il simbolodello spreco italiano. Il brutto anatroccolo, però, può anche diventare cigno. È la tesi degli organizzatori del convegno "Le Comunità montane: una storia, un futuro", che sarà ospitato a Idro, in provincia di Brescia, lunedì prossimo. Al centro del dibattito il modello della Comunità montana della Valle Sabbia, esempio virtuoso digestione. A fronte di finanziamenti pubblici per 3 milioni di euro – spiegano gli organizzatori –, questa comunità è in grado di movimentare investimenti per 17 milioni, sfruttando bandi, agevolazioni, partecipazioni in società. «La Valle Sabbia è un modello interessante – spiega Giancarlo Moretti – direttore dell’istitutodi ricerche Il Poliedro -. Abbiamo condotto un’analisiaccurata,dimostrando come l’istituto-comunità nonsianecessariamenteuncosto: se c’è una programmazione,unagestionepoliticaintelligente, può trasformarsi in un volano di sviluppo per i Comuni associati. La Valle Sabbia, peresempio – aggiunge Moretti – ha saputo gestire le trasformazioni postindustriali e la migrazione dell’industria metal- lurgicaconsuccesso:unmodello che oggi si concretizza con unadiversificataretediprogetti e società controllate». Al convegno, introdotto dal presidente della Comunità Ermano Pasini, parteciperanno, tra gli altri, il presidente dell’Uncem Enrico Borghi, il ministroperirapportiregionali Raffaele Fitto, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, il giornalista Gian Antonio Stella. La chiusura è affidata al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Nelfrattempo,scadeil30settembreiltimeoutprevistodalla Finanziaria per il riordino delle Comunità. La Lombardia – evitandocosìl’interventosostitutivo dello Stato – ha approvato a giugno la legge che stabilisce la riduzione delle Comunità da 30 a 23. Bergamo(da 8 a 5) eVarese (da 4 a 2) le province più colpite dal taglio. La norma prevedeva poi ulteriori 60 giorni (31 agosto)persentireilparerediapposite commissioni provinciali. Entro il 30 settembre la Giunta sottoporràalConsigliolaproposta definitiva e il nuovo assetto sarà effettivo a decorrere dalle elezioniamministrative2009. «La Giunta sta lavorando – spiega Livio Ruffinoni, presidente di Uncem Lombardia – ma certo la non equità del riordino, con alcune province rimaste indenni dai tagli e altre piùcolpite, ha provocato scontenti. In Val di Scalve (Bg) sono state raccolte 5mila firme contro l’accorpamento con la Val Seriana superiore, e anche la comunità delle Valli del Luinese (Va) ha votato contro il riassetto proposto». Family card. Nuova iniziativa per le famiglie numerose Italia, 300 sul territorio milanese.Ibeneficiaridell’iniziativasaranno individuati e contattati attraverso l’Anfn (Associazione Famiglie Numerose) che raccoglierà anche le segnalazioni dei casipiù a rischio, cui destinare la Family Card già caricata come forma di sostegno al reddito. L’iniziativa è stata presentata a pochi giorni dalla seconda edizionedelconsumerday,organizzato dalla Provincia di Milano, in collaborazione con Camera di Commercio e associazioni di consumatori e che si terrà sabato e domenica in Piazza Affari. La rassegna si chiamerà "I giorni del buon consumo", occasione per riflettere sulla necessità di nuove politiche sui prezzi e, nel frattempo, acquistare prodotti alimentari con forti sconti. Da inizio settembre, infine, è on line (http://venditadiretta. provincia.mi.it) l’elenco di 182 aziende agricole che hanno aderito al progetto promosso dalla Provinciadivenditadirettaalcittadino di riso, latte, carni, ortaggi e conserve a prezzi calmierati grazie alla riduzione dei passaggi commerciali tra produttore e consumatore. ENTRO FINE MESE La Regione in campo contro il caro-prezzi Singoli prodotti o un paniere a prezzo controllato; snellimento delle filiere, educazioneal consumo.LaRegione sta lavorando con associazionidiproduttorieconsumatori per dare vita a 3-4 progetti cheaiutino i consumatori a far fronte all’aumento dei prezzi. L’auspicio dell’assessore al CommercioFrancoNicoliCristiani è di arrivare a progetti concreti entro settembre, a conclusionediunpercorsoavviato all’inizio dell’anno. Oltre al paniere, si pensa a un’accorciamentodellefiliereo alla messainevidenzadeiloropassaggi inutili mentre per l’educazionel’accentopotrebbeessere posto, per esempio, sull’utilità di acquistare prodotti senza imballaggio. MARTINENGO.IT Il documento MILANO FOTOGRAMMA Giovanni Capuano EMBLEMA Cristiana Gamba ad amsterdam con le nostre tariffe voli da milano verona treviso pisa napoli orio al serio low low cost voli da roma fiumicino per amsterdam (rotterdam) consulta il sito e scopri le tariffe più convenienti M. Pri.