DOMENICA 11 OTTOBRE 2009
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L’ECO DI BERGAMO
HINTERLAND
Debutta la clinica
per orsetti e antilopi
al parco Le Cornelle
➔ il comitato
Seriate: in settanta
pronti a rilanciare
il centro storico
Apre l’ospedale per gli animali selvatici a Valbrembo
Oggi ospita le telecamere di Rai Uno con Fabrizio Rocca
VALBREMBO Tra i primi pazienti un leopardo delle nevi insofferente per un ascesso in bocca che tormentava di dolore la quotidianità della sua natura felina. Occorreva
intervenire chirurgicamente con l’animale,
ovviamente anestetizzato, disteso su un tavolo operatorio sotto i ferri di un veterinario. Così è stato fatto e con ottimi risultati.
Il nuovo ambulatorio del Parco faunistico
«Le Cornelle» di Valbrembo, al secondo piano dell’edificio che dà sul parcheggio, permette infatti il ricovero, l’intervento e la convalescenza degli animali ospiti.
Una clinica per felini, uccelli, antilopi e
le tante altre specie animali che costituiscono il vanto delle «Cornelle», richiamo turistico per migliaia di visitatori ogni anno da
diverse parti d’Italia e dall’estero. L’ambulatorio per essere al cento per cento dell’efficienza necessita di un impianto radiologico e di un ecografo. «Tecnologie di indagine sanitaria – precisa Emanuele Benedetti del Parco – che entro un mese completeranno la dotazione strumentale. Avremo
in tal modo un servizio per i nostri animali che va oltre quanto normato dalle disposizioni europee, recepite dal governo italiano, per la custodia degli animali nei giardini zoologici».
Non tutti gli animali, per una questione
di stazza e altezza, possono esservi ricoverati. I malanni di giraffe, elefanti oppure rinoceronti devono essere curati all’interno del loro recinto che comunque comprende degli spazi adeguati per questo tipo
di interventi. «Diciamo – precisa Benedetti – che l’animale più imponente che possiamo portare “in clinica” è il cammello che
non abbia oltrepassato i due anni di vita».
Gli altri si devono «accontentare», si fa per
dire, di una cura veterinaria a domicilio.
Debutta la
clinica per gli
animali selvatici
al parco
faunistico
«Le Cornelle».
Attrezzata
con una sala
operatoria in
grado di operare
anche un
dromedario,
oltre a orsetti,
antilopi e felini
di ogni genere
Per la proprietà del Parco è stato un impegno di spesa importante. Un investimento che si aggira intorno ai 100.000 euro. «Il
progetto dell’ambulatorio all’interno di un
edificio comunque già esistente – continua
Benedetti – è stato redatto dallo studio tecnico di Roberto Pedretti (vicesindaco leghista di Curno, ndr). All’interno si vedono
le stanze di degenza degli animali, una sala operatoria, un laboratorio di analisi biologiche e una zona di isolamento. Molti dei
macchinari che sono a disposizione del nostro veterinario, Rainer Schneider (libero
professionista con uno studio a Varese ndr),
fanno parte delle attrezzature dismesse dell’ospedale “Bolognini” di Seriate arrivate a
Valbrembo con gara d’appalto». Schneider
dà il suo contributo professionale al Parco con una presenza fissa almeno due volte a settimana ed è comunque reperibile per
qualsiasi emergenza. «Un professionista
– sottolinea Benedetti – che copre un ampio ventaglio di conoscenza veterinaria in
merito ad animali selvatici. Ciò non toglie
che, su sua richiesta, possiamo avvalerci
della consulenza specialistica di altri colleghi, la maggior parte esteri». Essendo l’ambulatorio al secondo piano gli animali, dal
loro recinto al luogo di degenza, vengono
sollevati (chiusi in una cassa come prevede la normativa) con un carrello telescopico ad hoc.
Della clinica delle Cornelle e delle meraviglie faunistiche che ospita se ne parlerà
nella prima puntata dell’edizione invernale del magazine «Linea Verde Orizzonti» di
Rai Uno, alle 10, in compagnia di Fabrizio Rocca. Un occhio televisivo alla clinica
e una carrellata di immagini accompagnerà
i telespettatori, con Laura Fadda ai microfoni, a conoscere una nuova area dedicata
ai tre orsi (Ursus arctors il nome scientifico) del parco. Concepito secondo le più moderne tecnologie lo spazio è stato reso più
confacente all’habitat naturale del trio di
plantigradi con una grande vasca d’acqua,
una fontana e tronchi.
Erano in 70 venerdì sera
nella sede Cisl di Seriate per
dare vita al primo Comitato
pronto a combattere il degrado del centro storico. «Da
quando sono qui, da 17 anni, il degrado del centro storico è continuo, inarrestabile» racconta un cittadino e
le voci di protesta si moltiplicano. «I commercianti se
ne vanno, gli anziani non
escono di sera, le case sono fatiscenti» continuano.
«Quasi tutti noi siamo andati in Comune e abbiamo
segnalato vari disagi: non
siamo mai stati ascoltati perché ci presentavamo singolarmente». Queste le frasi di
molti. E ancora:
«Ci
vorrebbe il
vigile
di
quartiere, fisso, non come
adesso che i vigili arrivano in auto e poi se ne vanno:
non serve a niente». «Ho
scritto due volte al sindaco:
una volta mi ha risposto dicendo che avrebbe provveduto (ma non è stato fatto);
la seconda non mi ha tenuta in considerazione».
«Al neo comitato contro
il degrado del centro storico – ha spiegato Stefano Loglio, promotore della riunione – può aderire chiunque,
perché un centro storico bello e accogliente rappresenta un valore culturale per
tutti gli abitanti di Seriate».
Problemi si intrecciano a
problemi: sicurezza, pulizia
strade, cestini pieni, viabi-
lità complessa, affitti in nero, fognature da sistemare,
attività commerciali di ogni
genere. La sala trabocca di
cittadini. Non sono adirati, forse sono rassegnati. Non
sono soltanto anziani, ci sono anche uomini e donne
giovani, casalinghe, pensionati, operai, commercianti,
dirigenti, donne in carriera.
Loglio propone serate culturali in piazza Bolognini,
magari con teatro dialettale:
«La nostra idea è che la gente possa riappropriarsi del
luogo più emblematico della città».
Loglio legge lo
Statuto. L’assemblea approva e
nasce ufficialmente il Comitato «Seriate recuperare il centro
storico». Stefano Loglio è
acclamato
Loglio
presidente.
Approvati
anche i consiglieri: Rosalba
Manenti, Fermo Pesenti,
Maria Pinetti, Francesco
Battaglia, Claudio Guarnaschelli, Giuseppe Rabito.
Loglio spiega che un Comitato, portavoce di tante persone, ha più valenza di un
singolo cittadino. «Andremo dall’Amministrazione
comunale e chiederemo che
intenzioni abbia sul centro
storico. Ci dirà le sue idee e
noi le riporteremo a voi, in
assemblea, e le discuteremo.
Poi torneremo in Comune,
ma non saremo uno, bensì
tanti. Come qui, stasera».
INKGRAPHICS
Seriate, inaugurata la media «Carozzi». E ora si sistema un’altra ala
Nuove aule con i pensieri dei ragazzi
IIE ALL’AQUIL AM
PRIMA PIETRA
PER LA SCUOLA
AL VIGILE CAVAGNA
«Riparte il futuro dei nostri figli»: con questo slogan coniato per l’occasione, si è svolta ieri all’Aquila la cerimonia di posa della prima pietra, della scuola materna di Pagliare di Sassa intitolata
a Marco Cavagna, il vigile di Treviolo scomparso durante le operazioni
di soccorso successive al
terremoto dello scorso 6
aprile in Abruzzo. Durante la manifestazione, alla
presenza dei campioni
del calcio nazionale e internazionale, è stato anche illustrato il progetto
del Centro sportivo polivalente che verrà donato
dalla Fondazione Milan
Onlus, con le aziende Orceana Costruzioni di Brescia, Wolf Haus di Bolzano ed Ets Engineering
(Villa d’Almè).
SERIATE Il flauto è stato il filo sterà a lungo». «Questi e altri
conduttore dell’inaugurazione pensieri saranno esposti vicino
della nuova scuola media «Ca- all’albero come foglie dello stesrozzi». Il vecchio flauto della so», ha informato Enzo Sciamè
mitologia e delle fiabe, ha rila- insegnante e speaker della masciato la sua dolce musicalità nifestazione.
La nuova scuola ha dieci auaccogliendo le personalità che
hanno voluto presenziare alla le: nel 2004 contava 184 aluncerimonia. Preparati dal mae- ni, adesso sono 227 di cui 51
stro Maurizio Moraschini, i ra- stranieri di 19 nazionalità: Magazzi hanno eseguito fra l’altro rocco, India, Albania, Romania,
Bolivia, Filippine,
la colonna sonora
Pakistan, Senegal,
del film «La vita è
Burkina Faso, Tobella», «Guerre
Approvato
go, Brasile, Cina,
Stellari», «Incanto
in
Giunta
Ecuador, Ghana,
d’autunno». Fra un
il progetto
Montenegro, Rebrano e l’altro il tapubblica Dominiglio del nastro tridi restyling
cana, Tunisia, Turcolore da parte del
con aula magna
chia, Ucraina. La
sindaco Silvana
dirigente scolastica
Santisi Saita, i die sale
dell’istituto comscorsi delle autoricevimento
prensivo «Battisti»,
rità, i pensieri dei
Anna Maria Gritti,
ragazzi sull’amicizia con riferimento all’albero di ha ringraziato tutti coloro che
ulivo che troneggerà in giardi- sono stati coinvolti nella costruno. «Ciò che imparerò in tre an- zione della scuola, dal sindani di scuola resti in me radica- co all’assessore all’Istruzione,
to come le radici di un albero»; Ferdinando Cotti. Ha rilevato
«L’albero è socialità, amicizia e che «la scuola è una casa dove
conoscenza, cose che non pos- ci si sente protetti, accolti, c’è
sono mancare a scuola»; «Un sempre qualcuno vicino che
bambino senza amicizia è un aiuta, e si sta insieme. Qui si imbambino triste»; «La scuola è para a essere cittadini che diaconoscenza, ma anche amore e no il proprio contributo alla sorispetto»; «Quando incontri un cietà».
«C’è stato tanto lavoro intoramico regalagli un sorriso, re-
Festa con gli studenti della «Carozzi» (foto Colleoni)
no a questa scuola – ha osservato il sindaco – ma siamo contenti e fieri di averla consegnata.
Spero che sia amata e curata come casa vostra». Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Luigi Roffia ha aggiunto:
«Avete una bella scuola, belle
aule e il giardino: guardate che
non è tutto dovuto, anche non
molto distante da qui ci sono
scuole in un condominio senza
palestre e senza servizi. Abbiatene cura».
«Siamo orgogliosi di questa
scuola bella, accogliente, funzionale – ha ringraziato il presidente del consiglio d’istituto,
Alberto Corradini –. I ragazzi
delle medie hanno bisogno di
essere seguiti dai genitori e dai
docenti, anche se noi diciamo
spesso che ormai sono grandi.
Questa sia una scuola di persone e non solo di discipline».
Presente anche l’assessore provinciale all’Istruzione e formazione, Enrico Zucchi.
Il sindaco e la dirigente Gritti hanno esposto sulla facciata
della scuola le bandiere d’Italia
e d’Europa. «Quando avremo
i soldi metteremo anche quella
bellissima di Seriate», ha promesso Santisi Saita. Bandiere a
mezz’asta per il lutto nazionale
dei morti di Messina. Il parroco
di Seriate, monsignor Gino Rossoni, ha benedetto i locali affidando la scuola a Gesù Cristo
«unica sorgente di verità e vita».
Il Comune é già in pista per
un’altra realizzazione. La Giunta ha approvato il progetto preliminare di ristrutturazione della vecchia ala scolastica dove
saranno creati la segreteria, la
presidenza, aule di ricevimento, aule per docenti, l’aula magna, laboratori. Riferisce l’assessore ai lavori pubblici, Valerio
Dalla Valle: «Speriamo di appaltare i lavori entro il 2009 e di
finirli entro il 2010. Spesa prevista circa un milione e trecentomila euro». La nuova scuola
è costata complessivamente
1.870.000. I lavori sono durati
circa un anno. Il 14 settembre la
campanella è suonata, puntuale, nei nuovi ambienti.
Emanuele Casali
Em. C.
Bruno Silini
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