NON RIDURRE I TUOI SOGNI IN POLVERE DÌ NO A DROGA E ALCOL METTI IN CIRCOLO LA VITA Conoscere i danni delle sostanze stupefacenti per dire NO a droga e alcol Comitato scientifico Riccardo Gatti Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL Città di Milano Giorgio Racagni Direttore del Centro di Neurofarmacologia dell’Università degli Studi di Milano Anna Gardiner Direttore del Progetto Sviluppo Cure Territoriali dell’Assessorato alla Salute del Comune di Milano Nota per il lettore. Il primo e il secondo capitolo della seguente pubblicazione sono stati tratti da: Luoghi comuni mai scontati, Comune di Milano – Milano, 2004 Tutti i diritti sono riservati al Comune di Milano – Assessorato alla Salute. Questo libro è protetto da copyright. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopie, incisione o altrimenti senza il permesso scritto del Comune di MIlano. Sommario Diciamo NO a droga e alcol PREFAZIONE DELL’ASSESSORE SALUTE CARLA DE ALBERTIS ALLA 4 INTRODUZIONE Droga e alcol: diffusione del fenomeno. Gravità del danno PRIMO 8 CAPITOLO La chimica delle droghe. Effetti su mente e corpo SECONDO 12 CAPITOLO Non solo droghe. Alcol e dipendenza 28 NO ALLA DROGA. PARLIAMONE IN FAMIGLIA Come capire se tuo figlio si sta avvicinando alla droga. INDIRIZZI 42 UTILI Se hai bisogno di aiuto o di maggiori informazioni 43 Prefazione Diciamo NO a droga e alcol di sostanze stupefacenti tra i giovanissimi è in crescita esponenziale come se, incuranti dei danni spesso permanenti che ne conseguono, i nostri giovani privilegiassero la “cultura dello sballo” come forma naturale di intrattenimento e i meno giovani si dedicassero all’uso di sostanze come necessari e “normali additivi” per fronteggiare gli impegni e le responsabilità della vita. Questo Assessorato ha tra le sue priorità sensibilizzare la cittadinanza rispetto la prevenzione e il controllo su questo fenomeno, prevenzione e controllo che a nostro avviso deve necessariamente iniziare dalla fami- L’assessorato alla Salute del Comune di Milano, che ha tra i suoi obiettivi la sensibilizzazione verso una “cultura della salute e dei corretti stili di vita”, è particolarmente impegnato nella lotta contro l’assunzione di droga e alcol, soprattutto da parte dei giovani. Questo opuscolo è pertanto realizzato con l’obiettivo di far conoscere e divulgare corrette informazioni sulle sostanze stupefacenti e sull’alcol e sui drammatici danni derivanti dal loro uso o abuso. La situazione, di Milano in particolare, rilevabile dai dati sanitari in nostro possesso è giudicata gravemente allarmante: l’utilizzo 4 Diciamo NO a droga e alcol IN METTI LO CIRCO A LA VIT sti causati, danni troppo spesso sottovalutati dai ragazzi come dai giovani adulti, nell’ansia di privilegiare il sentimento di “appartenenza al gruppo” come salvagente dalle difficoltà relazionali del vivere quotidiano. Noi ci auguriamo che iniziative come questo opuscolo divulgativo possano aiutare sia genitori preoccupati e in difficoltà ad affrontare l’argomento in famiglia sia giovani che desiderino capire finalmente con precisione scientifica a che cosa vanno incontro se mossi da insana curiosità verso le droghe o verso un uso incontrollato di alcol. glia, della quale valorizzare costantemente il ruolo centrale nell’educazione dei ragazzi che presuppone prevenzione, dialogo ma anche controllo, seguita dalla scuola fucina dei valori e delle risorse dei nostri figli che in questo ambito devono trovare stili educativi e insegnamenti per fronteggiare situazioni di vita che non li inducano a comportamenti devianti quali quelli di abuso di sostanze o alcol o fenomeni assimilabili e dove tali comportamenti siano rigorosamente proibiti. La prevenzione a nostro avviso necessita di una conoscenza del fenomeno e di opportunità che facilitino il parlare in famiglia di droga, di abuso di alcol e della gravità dei danni da que- Carla De Albertis Assessore alla Salute 5 NON RIDURRE I TUOI SOGNI IN POLVERE DÌ NO ALLA DROGA TI IN MET OLO C CIR ITA LA V DÌ NO A DROGA E ALCOL INTRODUZIONE Droga e alcol: diffusione del fenomeno. Gravità del danno Grazie a una corretta informazione su droghe e alcol ci si può fare un’idea più chiara di questo fenomeno e affrontare in modo più lucido ed efficace l’argomento. T utti sanno che la persona che ricerca l’uso di una sostanza stupefacente è alla ricerca di effetti piacevoli, più o meno duraturi, che si svilupperanno nell’arco di un tempo mediamente breve. Non tutti sanno che questi effetti apparentemente piacevoli pongono la per- sona in condizioni di grave rischio per la propria integrità fisica e psichica: in un arco di tempo a volte molto breve si sviluppano conseguenze estremamente dannose con alterazioni organiche e mentali ingravescenti nel tempo e spesso irreversibili. Possedere informazioni corrette su droghe e alcol 8 Abitualmente le sostanze sono classificate in: • allucinogene, che determinano alterazioni della percezione o dell’interpretazione della realtà; • stimolanti, che stimolano l’attività cerebrale; • sedative, che deprimono e/o calmano l’attività cerebrale. In questo schema, più intuitivo che esaustivo, può essere un elemento utile per farsi un’idea più chiara di questo fenomeno e affrontare più lucidamente ed efficacemente l’argomento. Numerose sono le sostanze in circolazione e diversi i nomi con cui vengono chiamate e che spesso cambiano da città a città e da quartiere a quartiere. 9 INTRODUZIONE abbiamo cercato di rappresentare le sostanze ordinandole secondo l’effetto prodotto. Alcune di queste sono state poste a cavallo tra le categorie poiché possono dare luogo a effetti differenti. Parlando di effetti è necessario sottolineare che questi possono variare in base alla personalità del consumatore, alla sua predisposizione emotiva e al contesto in cui avviene il consumo. Persone diverse possono quindi avere esperienze differenti pur consumando la stessa sostanza. ALLUCINOGENE Lsd Ketamina Cannabinoidi (Cannabis) Popper Ecstasy e Anfetamine SEDATIVE Oppiacei (Es: Eroina, Morfina) ALCOL STIMOLANTI Anfetamine Cocaina 10 IN METTI LO CIRCO A LA VIT Droga e alcol Anche l’assunzione di più sostanze contemporaneamente può influenzare l’effetto ricercato e, soprattutto, renderle più pericolose. Un discorso a parte meritano gli psicofarmaci: utili se assunti su indicazione di un medico, possono diventare pericolosi se usati in maniera impro- BOX I pria. Alcuni possono provocare dipendenza. Esistono diverse categorie di psicofarmaci ognuna delle quali produce un effetto specifico. Nei prossimi capitoli vi daremo le informazioni necessarie per conoscere i rischi a cui ci si sottopone in caso di utilizzo di droghe e alcol. UN QUADRO PREOCCUPANTE… DATI RESI NOTI DALL’ISTITUTO MARIO NEGRI, DIPINGONO IN RELAZIONE AL CONSUMO DI DROGA UN QUADRO PREOCCUPANTE: UN CHILOGRAMMO DI COCAINA, NA, 4 CHILI DI CANNABIS, 25 100 GRAMMI DI EROI- GRAMMI DI ANFETAMINE, IL QUANTITATIVO, IN PRINCIPIO ATTIVO, DELLE DROGHE CONSUMA- MILANO. 30.400 LE DOSI DI CANNABIS CONSUMATE GIORNALMENTE, 10.555 QUELLE DI COCAINA, 2.800 QUELLE DI EROINA, 411 QUELLE DI ANFETAMINE. TE OGNI GIORNO A INOLTRE SONO 11 TI IN MET OLO C CIR ITA LA V PRIMO DÌ NO A DROGA E ALCOL CAPITOLO La chimica delle droghe. Effetti su mente e corpo Dietro ogni droga ci sono meccanismi che le permettono di agire alterando le percezioni sensoriali e le condizioni psicofisiche dell’individuo. Analizziamo ora i vari tipi di sostanze stupefacenti e i danni che derivano dal loro utilizzo. S econdo una stima dell’Istituto Farmacologico Mario Negri, a Milano il 4% degli abitanti tra 15 e 34 anni consumerebbe abitualmente cocaina. E, secondo proiezioni effettuate dal Dipartimento contro le tossicodipendenze, nel 2009 il consumo di questa droga aumenterà fra il 40 e il 50%. Per non parlare di cannabis, che ha numeri ben maggiori e una diffusione capillare tra i giovanissimi, o di ecstasy e metanfetamine, in forte ascesa, o di eroina… Da qui l’esigenza di una maggiore consapevolezza sui danni arrecati dalle droghe a mente e corpo, affinché il grave problema possa essere affrontato con maggior efficacia. 12 LSD • Cos’è e come si presenta. L’LSD o “acido”, dietilammide dell’acido lisergico, è un prodotto di sintesi che viene commercializzato sotto forma di pillole, piccoli francobolli o zollette. La composizione finale è varia e incerta. Il consumo avviene prevalentemente per via orale. • Effetti. L’LSD agisce sulle percezioni sensoriali e le distorce. Questa droga modifica la percezione della realtà: si vedono cose che non ci sono e non si distingue più cosa è reale da cosa non lo è. Le emozioni provate sono molto intense e cambiano continuamente, provocando un generale 13 PRIMO CAPITOLO stato confusionale. L’esperienza è fortemente soggettiva, imprevedibile e caotica, varia a seconda del contesto e delle persone coinvolte. Questo insieme di sensazioni è chiamato “viaggio” o trip e può durare fino a dodici ore. • Rischi. Gli effetti prodotti dall’assunzione di LSD sono fortemente influenzati dalle condizioni della mente, del corpo e del luogo in cui ci si trova. Anche una minima traccia di inquietudine cambia la direzione del “viaggio” scatenando reazioni di ansia acuta o di panico (bad trip) che crescono autoalimentandosi. Molti consumatori di LSD hanno avuto esperienze di flashback (ricomparsa di sensazioni e di allucinazioni simili a quelle che la so- stanza aveva già prodotto) senza aver assunto nuove dosi. I flashback avvengono improvvisamente e possono sopraggiungere a distanza di qualche giorno fino a oltre un anno dall’ultima assunzione. È possibile che su personalità più vulnerabili anche un solo “viaggio” porti a gravi squilibri psichici. L’uso prolungato provoca psicosi che a volte permangono a lungo. I casi di morte che si sono verificati sotto l’effetto di LSD sono causati da azioni incontrollate dovute all’alterata percezione della realtà circostante. L’LSD produce assuefazione: i consumatori abituali assumono progressivamente dosi maggiori per ottenere gli stessi effetti oppure, a parità di dose, non provano più gli effetti originariamente vissuti. 14 Ketamina IN METTI LO CIRCO A LA VIT niarsi dal proprio corpo). Generalmente questi effet• Cos’è e come si presen- ti hanno una durata relata. È un potente anestetico tivamente breve (15/20 usato in veterinaria che da minuti). qualche anno viene utilizzata anche come sostanza • Rischi. È una sostanza stupefacente. È possibile altamente tossica e non se trovare questa sostanza sia ne conoscono chiaramenallo stato liquido sia in pol- te gli effetti a lungo termivere (ricavata dall’evapo- ne e per un uso ripetuto razione della soluzione sull’uomo. Sotto l’effetto che la contiene). Viene as- della ketamina è molto sunta prevalentemente per pericoloso tentare di svolvia nasale. gere qualsiasi attività, anche molto semplice, per• Effetti. A dosi relativa- ché la sua assunzione rimente basse provoca per- duce il controllo sia sulle dita di lucidità mentale e proprie azioni sia sulla realterazione del senso del altà circostante. tempo e dello spazio. A La sua azione anestetica dosi più elevate si hanno determina insensibilità veri e propri episodi di agli stimoli dolorosi: è confusione mentale, non- possibile quindi ferirsi sotché sensazioni simili a to il suo effetto, senza acquelle riferite dalle perso- corgersene. L’esperienza ne “risvegliatesi” dal co- si rivela spesso angoma (sensazione di estra- sciante (paura di non torKETAMINA 15 PRIMO CAPITOLO nare più indietro, sensazione di essere morti) e lascia a lungo in uno stato di prostrazione e ansia. Esiste il rischio di overdose con arresto cardiaco e gravi lesioni cerebrali. Se usata con regolarità, anche la ketamina crea assuefazione. POPPER • Cos’è e come si presenta. È un farmaco vasodilatatore, un tempo usato per il trattamento di alcune patologie cardiache (per esempio, angina pectoris). Nel mercato illegale è generalmente venduto in fiale o ampolle, si presenta come liquido di colore giallastro che a temperatura ambiente evapora e può essere inalato. Forse per tali motivi è chiamato, in gergo, “profumo”. È composto da nitriti di amile e/o butile o altri prodotti simili. • Effetti. La sua assunzione provoca euforia e stordimento seguiti da una sensazione di rilassamento. Questi effetti sono molto brevi (uno o due minuti). • Rischi. Questa sostanza contribuisce al danneggiamento del sistema immunitario e, conseguentemente, a un aumento di malattie infettive e tumori. Se viene a contatto con gli occhi o la pelle, oppure se ingerito, il popper può portare alla morte per avvelenamento. L’azione sul sistema nervoso provoca aritmia e insufficienza cardiaca acuta, causando la sudden sniffing death (morte improvvisa da inalanti) che colpisce anche persone giovani e sane. 16 Anfetamine ANFETAMINE • Cosa sono e come si presentano. Sono sostanze prodotte in laboratorio usate come farmaci per la cura di alcune patologie molto specifiche. Sul mercato illegale si trovano sotto forma di pasticche o, più raramente, in polvere. In questo caso l’assunzione avviene per via endovenosa, per via nasale (sniffata) o attraverso il fumo. Talvolta le anfetamine sono presenti come sostanze da taglio nell’LSD e nell’ecstasy. • Effetti. Le anfetamine, agiscono direttamente sui neurotrasmettitori cerebrali che influenzano l’umore, l’appetito e il ritmo vegliasonno. • Rischi. Le anfetamine stimolano il sistema nervoso IN METTI LO CIRCO A LA VIT accelerando il battito cardiaco e la respirazione, aumentando la pressione arteriosa e la temperatura corporea, riducendo l’appetito e alterando il ritmo sonno-veglia. L’aumento della frequenza cardiaca e della pressione del sangue può causare danni ai vasi sanguigni del cervello e produrre emorragie cerebrali. Sono possibili aritmie cardiache e infarti, anche in seguito alla ridotta percezione della fatica e della stanchezza che spinge a superare le possibilità fisiche individuali. Altri effetti dovuti alla stimolazione delle cellule cerebrali sono l’irritabilità, l’insonnia, la confusione, i tremori, le convulsioni, l’ansia e l’aggressività. L’aumento della temperatura corporea e le convulsio- 17 PRIMO CAPITOLO ni, in alcuni casi, possono portare alla morte. A effetto terminato ci si sente svuotati, irritabili, depressi. L’uso ripetuto delle anfetamine porta velocemente alla dipendenza e all’assuefazione, inducendo una maggiore frequenza d’uso e il bisogno di dosi sempre crescenti. o capsule, raramente in polvere. Probabilmente è la più conosciuta tra le metanfetamine anche se, in questa famiglia di prodotti, sono state descritte un numero molto ampio di sostanze (più di 150), simili come struttura chimica ma, talvolta, differenti negli effetti. Spesso il consumatore è nell’impossibilità di sapere esattamente quale sostanza sta assumendo. Ciò che è venduto come ecstasy, infatti, può ECSTASY E METANFETAMINE essere in realtà un altro an(ANFETAMINE) fetaminico, mischiato a prodotti diversi (per esempio • Cos’è e come si presen- cocaina). ta. L’ecstasy è una sostanza che fa parte della famiglia • Effetti. L’ecstasy agisce su delle anfetamine, più preci- un neurotrasmettitore (serosamente delle metanfetami- tonina) che influenza l’umone. È creata in laboratorio re, il sonno e la soglia del e la sua molecola di base è dolore. Gli effetti comincial’MDMA (3,4 metilenedios- no mezz’ora dopo l’assunsimetilanfetamina). Si pre- zione e durano per 4-6 ore. senta sotto forma di pillole Altri tipi di metanfetamine 18 Ecstasy e metanfetamine possono avere effetti maggiormente allucinogeni (vicini a quelli dell’LSD), oppure maggiormente stimolanti (vicini a quelli delle anfetamine). • Rischi. Gli effetti che si possono rilevare a livello fisico sono: aumento del battito cardiaco, bocca arida, mascelle tese, pupille dilatate e aumento della pressione del sangue (crescono i rischi di crisi acute per chi ha problemi di cuore, reni o soffre di epilessia o asma). La temperatura del corpo sale e può manifestarsi un colpo di calore (ipertermia maligna), con relativo pericolo per la vita. A livello psicologico gli effetti delle metanfetamine determinano un’alterata percezione dei propri limiti. Paradossalmente, nonostante il soggetto si senta partico- IN METTI LO CIRCO A LA VIT larmente attivato da queste sostanze, la sua capacità di rispondere velocemente a un imprevisto (per esempio evitare un ostacolo durante la guida) è pericolosamente ridotta. L’uso di metanfetamine porta ad attacchi di panico, sindromi depressive, turbe mentali gravi e problemi di insonnia. Talvolta questi problemi non si risolvono semplicemente sospendendone l’uso, ma necessitano di terapie specifiche anche per tempi mediolunghi. Alcune ricerche evidenziano possibili danni a parti del cervello deputate a funzioni collegate al pensiero e alla memoria. Altre hanno fatto sospettare una possibile correlazione tra utilizzo di metanfetamine e insorgenza del morbo di Parkinson. Le metanfetamine danno dipendenza. 19 PRIMO CAPITOLO COCAINA • Cos’è e come si presenta. È un alcaloide estratto da una pianta che cresce spontaneamente in Sud America (la Eritroxylum Coca). Dopo la raffinazione chimica, si presenta generalmente in polvere cristallina, bianca, inodore, simile al sale fino o allo zucchero raffinato e viene assunta prevalentemente per via nasale (sniffata). Talvolta è possibile trovarla in cristalli (crack o free-base) e in questa forma viene fumata; a volte sono i consumatori stessi a “lavorarla” per trasformarla in cristalli. La cocaina può essere anche iniettata in vena. In questi casi viene talvolta mescolata con l’eroina, in gergo si tratta dello speed-ball. li e prova disinibizione. Chi impiega crack o free-base cerca un effetto più immediato e “violento” che, tuttavia, dura solo alcuni minuti a meno che non si fumi nuovamente. • Rischi. Finito l’effetto iniziale subentra la fase down: ci si sente stanchi, depressi e senza energia. La sua assunzione provoca problemi al normale funzionamento del cuore (per esempio aritmie), un aumento della frequenza cardiaca e della pressione del sangue che possono essere concausa di infarti cardiaci, emorragie (o infarti) cerebrali. Chi ne abusa va incontro a stati di stress, insonnia, disordini alimentari, scomparsa del desiderio sessuale e impotenza. Spesso compaiono • Effetti. Chi la usa soprav- tremori. L’uso continuativo valuta le capacità persona- di cocaina favorisce stati di 20 Eroina ansia, irritabilità, fino alla comparsa di turbe mentali anche molto gravi. Alcuni soggetti sperimentano allucinazioni. Il consumatore di cocaina spesso subisce, senza rendersene conto, una sorta di allentamento della critica e del giudizio che lo porta a compiere azioni che mai avrebbe fatto in assenza della sostanza: a questa situazione si associano, spesso, danni fisici, economici, legali, lavorativi o interpersonali. L’uso della cocaina produce assuefazione e si assiste a una crescente difficoltà ad astenersene nelle occasioni in cui è disponibile. L’uso del crack o di free-base, proprio per l’intensità dell’effetto e la tendenza a frequenti ripetizioni dell’assunzione, amplifica la possibilità e la gravità di disturbi anche di tipo psichiatrico. IN METTI LO CIRCO A LA VIT EROINA • Cos’è e come si presenta. Appartiene alla famiglia degli oppiacei (insieme a morfina, codeina e altri) e deriva dal Papaver somniferum, pianta originaria dell’Asia Minore ora coltivata anche in molte altre parti del mondo. L’eroina si presenta come una polvere bianca o marrone, spesso granulosa. Viene assunta per via nasale o iniettandola in vena, più raramente viene fumata o ne vengono inalati i vapori dopo averla riscaldata. L’eroina reperibile nel mercato della droga non è mai allo stato puro ma è associata, in gergo “tagliata”, con numerose altre sostanze. • Effetti. Chi assume eroina si illude di trovare un mezzo per stare bene, creden- 21 PRIMO CAPITOLO do così di allontanare qua- cezione del dolore porta a non avvertire i primi sintomi lunque problema. di malattie anche gravi ed è • Rischi. In un tempo piutto- una delle cause della perdisto rapido (bastano poche ta dei denti in seguito a cadosi) si sviluppa assuefazio- rie e altre affezioni stomatone, inducendo i consumato- logiche non curate. L’evenri a usare sempre più eroi- tuale scambio di siringhe fana per raggiungere gli stes- vorisce il contagio di malatsi effetti della prima volta. Un tie infettive quali AIDS ed uso continuativo porta alla epatite. L’assunzione di eroidipendenza fisica: il corpo na espone al rischio di morsi adatta alla presenza di ta- te per overdose: questa può le droga e, se il suo consu- avvenire incidentalmente per mo viene ridotto o interrot- inesperienza, per la presento, si manifestano sintomi di za di partite di eroina con astinenza (agitazione, in- maggior principio attivo sonnia, crampi e dolori dif- dell’usuale, dopo un periofusi, vomito e diarrea, desi- do di astinenza o una disasderio irrefrenabile di assu- suefazione che lasciano il mere un’altra dose ecc.). soggetto “più sensibile” (meL’uso prolungato di eroina (e no tollerante) ai suoi effetti. lo stile di vita trascurato spesso collegato al suo uso) provoca un generale decadi- CANNABINOIDI mento dello stato di salute e l’abbassamento delle difese • Cosa sono e come si preimmunitarie. La ridotta per- sentano. La cannabis (ca22 Cannabinoidi napa indiana) è una varietà di canapa originaria dell’Asia centrale, oggi coltivata in tutto il pianeta. Le parti usate, contenenti maggiori quantità di principio attivo (THC), sono le infiorescenze e le foglie. Dalla pianta si ottengono vari prodotti psicoattivi: marijuana, mistura delle varie parti della pianta essiccate; hashish, secrezione resinosa delle sommità fiorite, agglomerata in blocchi con grasso animale o miele; olio di cannabis, liquido estratto e concentrato sia dal materiale vegetale sia dalla resina. Marijuana e hashish vengono generalmente fumati, ma possono anche essere ingeriti insieme ai cibi. L’olio viene fumato mischiandolo al tabacco. IN METTI LO CIRCO A LA VIT percezione del tempo e dello spazio, a intensificare e distorcere le sensibilità sensoriali: gusto, olfatto, udito. • Rischi. Consumare cannabis provoca un deterioramento delle abilità motorie e disturbi della percezione e della vigilanza. Ciò è particolarmente importante in relazione agli incidenti automobilistici in quanto le capacità di guida di coloro che ne abusano sono compromesse. Il problema è aggravato dal fatto che non vi è percezione soggettiva di queste alterazioni. A livello cognitivo si assiste alla diminuzione della memoria e alla riduzione delle capacità di dirigere l’attenzione. Talvolta, l’utilizzo di cannabis può provocare dissociazione delle idee, esperien• Effetti. L’assunzione di ta- ze di depersonalizzazione, li sostanze tende a falsare la illusioni e allucinazioni. Un 23 PRIMO CAPITOLO ulteriore effetto negativo è la cosiddetta “sindrome amotivazionale” caratterizzata da disinteresse e apatia. In tempi recenti si sta assistendo al commercio di derivati della canapa contenenti concentrazioni di principio attivo (THC) sempre più alte. Ciò, evidentemente, aggrava i rischi connessi all’alterazione dello stato mentale e al deterioramento delle capacità psicomotorie. Inoltre, numerosi studi tra cui quello di Glyn Lewis, professore di psichiatria epidemiologica, e pubblicato sulla rivista britannica The Lancet (27/07/ 2007), rilevano la maggior incidenza di manifestazioni psichiatriche gravi (psicosi) in soggetti abitualmente utilizzatori di cannabis. Vi sono anche altri rischi per la salute: i fumatori di cannabinoidi inalano più pro- fondamente e trattengono il fumo nei polmoni più a lungo dei fumatori di tabacco, esponendosi maggiormente agli agenti cancerogeni. Fumare derivati della cannabis può quindi accrescere il rischio di cancro più che fumare tabacco e la situazione è ancora peggiore per chi fuma sia cannabinoidi che tabacco. Psicofarmaci: sono droghe? Abbiamo volutamente inserito un breve paragrafo su questo argomento per fare chiarezza e affermare che gli psicofarmaci non sono droghe. Abbiamo valutato sia i dati della letteratura scientifica, per quanto riguarda gli effetti farmacologici e tossicologici e il loro uso nella terapia di patolo- 24 Psicofarmaci: sono droghe? gie psichiatriche gravi e di grande interesse sociale, sia le differenze con le sostanze stupefacenti elencate in questo opuscolo. • Cosa sono e come si presentano. Sono farmaci molto differenti tra loro per formula chimica, azione ed effetto: hanno in comune solo il fatto di agire sul Sistema Nervoso Centrale. Devono essere utilizzati solo su prescrizione e controllo medico. Tra le classificazioni possibili, a scopo esemplificativo, possiamo individuare quattro gruppi principali: antipsicotici, antidepressivi, stabilizzatori del tono dell’umore e ansiolitici. • Effetti. Ogni psicofarmaco agisce in modo differente sul nostro cervello e può intervenire sui sintomi di al- IN METTI LO CIRCO A LA VIT cuni disturbi psichici quali, per esempio, psicosi, depressione e ansia: – gli antipsicotici sono farmaci utilizzati, solitamente, in situazioni psichiatriche complesse, per esempio quando il contatto con la realtà è alterato, oppure sono presenti idee deliranti o allucinazioni. Alcuni farmaci antipsicotici sono potenti sedativi, altri, invece, hanno anche un’azione disinibente e antidepressiva; – gli antidepressivi vengono prescritti nei casi di depressione, malattia che si manifesta in proporzioni differenti da individuo a individuo e i cui sintomi sono: tristezza, diminuzione dell’autostima, sensazione di affaticamento, ansia, disturbi del sonno, disturbi dell’alimentazione, perdita di interessi e passioni, desiderio di isolamento, difficoltà 25 PRIMO CAPITOLO di concentrazione. Alcuni antidepressivi sono utili anche nella terapia di altre patologie quali, per esempio, gli attacchi di panico, i disturbi ossessivi e compulsivi e particolari forme d’ansia; – gli stabilizzatori del tono dell’umore riducono le oscillazioni verso lo stato depressivo o il suo opposto: lo stato maniacale. Sono utili in particolari situazioni patologiche, perché prevengono le ricadute o ne riducono la gravità, ma richiedono nell’uso uno stretto controllo clinico specialistico, per evitare gravi effetti collaterali; – gli ansiolitici (quali le benzodiazepine) sono efficaci nel contenere un sintomo presente in quasi tutti i disturbi psichici, in alcune malattie organiche e anche in molte normali condizioni di vita in cui l’individuo è sottoposto a stress: l’ansia. • Rischi. Il problema principale riguarda l’uso di tali sostanze in modo improprio e/o senza stretto controllo medico. L’uso di qualunque farmaco presenta vantaggi e svantaggi che devono essere valutati attentamente nel corso del trattamento. Nel caso degli psicofarmaci l’attenzione deve essere particolare perché, sebbene in modo differente, possono agire sulle funzioni fisiche e cognitive. Poiché spesso le alterazioni non sono facilmente avvertibili, esiste, tra gli altri, il concreto pericolo di incidenti o infortuni connessi alla guida o al lavoro con macchine che richiedono una particolare attenzione per essere usate. Si tratta di rischi che aumentano con l’uso di più psicofarmaci o con l’assunzione contemporanea di alcolici o di altri medicinali che, comun- 26 Psicofarmaci: sono droghe? que, abbiano effetti sul sistema nervoso. Inoltre, l’utilizzo improprio di uno psicofarmaco può peggiorare la salute psichica di chi lo assume. Le benzodiazepine, tra i farmaci in assoluto più venduti e usati, sono considerate particolarmente “maneggevoli” e “ingiustamente innocue”. Purtroppo, oltre alla già citata capacità di alterare le funzioni psicomotorie, si prestano particolarmente a un uso improprio IN METTI LO CIRCO A LA VIT conseguente all’autoprescrizione, e possono provocare situazioni di dipendenza. Devono essere usate, invece, solo sotto stretto controllo medico e, salvo casi particolari, per periodi di tempo limitato. Vi sono persone, spesso tossicodipendenti da droghe, che tendono all’abuso di benzodiazepine per via endovenosa. È una pratica molto pericolosa che può portare a morte per arresto respiratorio. NOTE AL PRIMO CAPITOLO Le informazioni relative alle sostanze sono state tratte da: • ASL Città di Milano www.asl.milano.it/droga/prevenzione/droprevenzio.as • NIDA, National Institute of Drug Abuse www.nida.nih.gov • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www.welfare.gov.it/puntofocale/download/DCSA2000/p arteii.pdf • F. Ravera 2003, Psicopatologia e clinica dell’abuso e della dipendenza da cannabis e derivati, Atti del Convegno Internazionale “Canapa: situazione e prospettive” www.ti.ch/di/temi/convegno 27