DIOCESI DI TREVISO
Curia Vescovile – Ufficio Scuola
Laboratorio lunedì 17 marzo 2014
Dal Catechismo di Pio X ai nuovi catechismi. Quale rapporto con l’IRC?
(rel. Don Diego Semenzin – ins. Loreno Miotto – ins. Bonesso Roberto)
CATECHESI: da catechizzo vuol dire far risuonare come un eco, consolidare l’annuncio della
salvezza (evangelizzazione) affinché sia accolta e tradotta nella vita.
CATECHISMO: è uno strumento che la Chiesa si è data attraverso i secoli per proporre la verità di
Dio e aiutare i fedeli a crescere nella fede. Resta sempre aperto il problema dell’inculturazione:
rapporto tra contenuto metodo e destinatari.
Catechismo allora è il testo che contiene le verità fondamentali formulate in forma chiara e
comprensibile per l’apprendimento e la crescita nella fede.
A seconda dei destinatari può essere maior, minor, parvus.
Prima che esistessero i libri si usavano delle tavole su cui si incidevano le verità; venivano esposte
in casa o in chiesa. Potevano anche essere illustrate con disegni, in chiesa con i mosaici (Bibbia
pauperum).
BREVE STORIA
Antico Testamento
Dio da ordine di radunare il popolo per proporgli gli insegnamenti (Deut 4,10) da meditare e da
scrivere nelle proprie case.
Nuovo Testamento
Gesù viene e insegna: è il maestro. Il primo grande catechismo furono i Vangeli prima trasmessi
oralmente e poi tradotti per iscritto. Gesù insegna e ammaestra: dà a Pietro le “chiavi” che voleva
appunto dire il potere di insegnare, di aprire i fedeli alla verità.
Tappe storiche della Catechesi
Primo Secolo. In Siria abbiamo la DIDACHE’ (dottrina degli Apostoli) per preparare al Battesimo
con la “dottrina delle due vie”.
Quinto secolo. De Catechizzandis Rudibus di Sant’Agostino scritto per i cristiani che dotti nella
cultura profana ignoravano le verità della fede. Si va dalla storia della Salvezza al precetto della
carità.
Nono secolo. Carlo Magno commissiona ad Alcuino un testo Disputatio Puerorum per
Interrogationes et Responsiones in lingua volgare (usato fino al XII secolo).
Dodicesimo Secolo. Sentenze di Pietro Lombardo con le domande e le risposte da conoscere in
vista del battesimo.
Tredicesimo secolo. San Tommaso scrive in lingua volgare Brevi opuscoli su ciò che si deve credere
(Credo) sperare (Padre Nostro), compiere (I Camandamenti) e sperare (la Grazia e i Sacramenti).
Catechismi propriamente detti
1566 Dopo il Concilio di Trento viene pubblicato il Catechismus ad parrocos (ex decreto Concilii
Tridentini): perché i parroci insegnassero la fede al popolo e sapessero difendersi dalla eresia
protestante. Fu modello per i catechismi dei secoli seguenti. Fu una base fondamentale per l’unità.
Molto importante fu quello composto in seguito da San Pietro Canisio.
Anche Calvino e Lutero ebbero i loro catechismi fino a San Roberto Bellarmino e Giovanni Battista
della Salle. Si arriva così a SAN PIO X.
SAN PIO X
Situazione difficile (liberalismo, modernismo, positivismo scientista e ateo, anticlericalismo
radicale).
Fa nascere il Catechismo della Dottrina Cristiana.
Meriti
Ordina ai preti di far catechismo ai piccoli e agli adulti e dà l’esempio. Riunifica il linguaggio
catechistico tenendo sullo sfondo la teologia del tempo (Vaticano I) con due testi:
- il Compendio della Dottrina Cristiana (1905);
- il Catechismo della Dottrina Cristiana (1912).
Limiti
Metodo mnemonico entro un linguaggio teologico di tipo scolastico, povertà biblica e liturgica,
legato alla teologia del tempo.
Nascono successivamente nuovi fermenti (Francia e Germania); il “metodo attivo” di Casati e
Silvio Riva e Nosengo. Merito particolare ebbe l’Azione Cattolica.
Ma negli anni cinquanta ci si accorge che occorre andare più in profondità, non è questione solo di
contenuti, né di metodo, sono i destinatari che sono profondamente cambiati. Il benessere
economico, l’indifferenza religiosa, la mentalità borghese mettono in crisi il modo tradizionale di
far catechismo.
Il catechismo resta sempre uno strumento (anche il CCC) ci si rende conto che i tempi necessitano
di sempre nuove inculturazioni.
San Pio X fu il punto di arrivo di una tradizione ma anche l’inizio di una sensibilità nuova
specialmente nel catechismo che lui compose a Salzano) che troverà nel Concilio la sua
maturazione sotto l’azione dello Spirito Santo.
Il Concilio non ci consegnò un catechismo ma lasciò alle singole Chiese Locali di procedere
autonomamente dalla intuizione fondamentale: passare dal catechismo della dottrina cristiana al
catechismo per la vita cristiana.
La prima conferenza Episcopale che estese un catechismo fu il catechismo olandese che per primo
attuò “la svolta atropologica”. Rispettando la tradizione del catechismo in famiglia: è per gli adulti
che sono chiamati a riscoprire la loro fede e a proporla alle nuove generazioni.
In Italia si preferì partire da un Documento Base che fissa i criteri da cui partire per l’estensione dei
catechismi per le diverse età (leggi e Impara a memoria il n. 38 del DB circa le finalità della
catechesi e il n. 77 circa il metodo). Nascono così i catechesi per le diverse età:
Lasciate che i bambini vengano a me (infanzia);
Io sono con voi – Venite con me – Sarete miei testimoni – Vi ho chiamati amici – Io ho scelto voi
– Non di solo pane – Signore da chi andremo?
Nei quali è sempre presente la dimensione veritativa e la dimensione esistenziale.
La dimensione veritativa completa si trova nel CCC che è una sintesi di una verità da credere,
indicazioni del comportamento da tenere, aiuto per crescere nella fede con la preghiera e i
Sacramenti.
In quanto strumenti i Catechismi non sono degli assoluti; possono essere modificati, come di fatto è
avvenuto negli ultimi 15 anni.
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