CURRICULUM DI PIETRO CANEPA --Prigioniero dei tedeschi a seguito della battaglia di Barletta combattuta nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943; --dopo la fuga durante il viaggio in treno verso la Germania, aggregato all’8° Armata Britannica operante sul fronte dell’Adriatico, all’epoca della battaglia sul fiume Sangro (Novembre 1943, con 3.133 morti) e la conquista della roccaforte di Ortona (Natale 1943, con 2.265 morti, più 1.314 vittime civili sotto il crollo delle loro case); --dal 19 marzo 1944 assunto come Ufficiale di collegamento fra il Comando della 209 Divisione italiana (Gen. Barone) e il Comando dell’8° Armata Britannica comandata dal Gen. Bernard Montgomery; --dal 10 novembre 1945 in licenza indeterminata in attesa di congedo, con la promozione al grado superiore e il riconoscimento di due campagne di guerra per gli anni 1944 e 1945; --il 3 febbraio 1948 laureato in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Torino; --dal settembre 1948 al febbraio 1950 insegnante di Lettere Classiche (Latino e Italiano) presso il Liceo scientifico di Casale Monferrato; --dal febbraio 1950 al luglio1955, redattore presso l’Agenzia di Stampa americana United Press (Piazza Cavour 2- Milano): --dal luglio 1955 al luglio 1984 Capo Ufficio Stampa e Manager di Pubbliche Relazioni presso l’I.W.S. Italia (una multinazionale operante in quaranta paesi del mondo); --traduttore dall’inglese di ben cinque libri: : nel 1955, per Feltrinelli Editore, l’“Autobiografia” del Pandit Nehru, che succedette a Gandhi nel governo dell’India (un volumone di 654 pagine); nel 1957, per Parenti Editore, “I bassifondi del porto” di William J. Keating (dal quale è stato ricavato anche un film); nel 1958, per Fratelli Fabbri Editori, “Tre uomini in barca”, di J. K. Jerome; nel 1959, sempre per Fabbri Editori, “Tre uomini a zonzo”, pure di J. K. Jerome; nel 1960, ancora per Fabbri Editori, “I cowboys”, di Ross Salmon. (Senza elencare i numerosi opuscoli, destinati alla scuola, prodotti nell’ambito delle attività previste dalle mansioni di addetto alle Pubbliche Relazioni di una grande azienda); --in pensione dal luglio 1984, come Presidente del Comitato Colombiano Monferrino (C.C.M.) comincerà poi la nuova attività con ricerche a vasto raggio sulla tesi del Colombo cuccarese (grazie al finanziamento della Regione Piemonte e del Banco S. Paolo di Torino) e la successiva realizzazione delle seguenti opere: 1--Sette libri: le 3 edizioni di “Cuccaro: c’era una volta”; la monografia “L’altro Colombo”; gli “Atti del primo Congresso Colombiano” 1999 (come principale curatore, con Gianfranco Ribaldone e Giorgio Casartelli); le due edizioni di “Cuccaro ieri e oggi”; 2--quindici Opuscoli: “Sermoni di un parroco di campagna”; “Interviste con 200 cuccaresi”; “Gli ex-combattenti e reduci cuccaresi della guerra 1940-1945”; “33 anni di storia della Voce di Cuccaro dal 1977 a 2009”; “Cuccaro in 100 fotografie da conservare”; “Catalogo della raccolta libraria lasciataci da D. Caprino”; “Onore ai Caduti cuccaresi della guerra 1915-1918” (due ediz.); “Il misterioso pozzo nascondiglio”; “La documentata verità sul presunto Colombo cuccarese”; “Rassegna degli Infernot cuccaresi”; “Un abbraccio a Cuccaro Vetere”; “Christopher Columbus from Cuccaro has never exisited”; “Alle origini di Papa Francesco”; in fase di chiusura “40 anni di cronache cuccaresi”, estrapolate da 40 anni di vita della “Voce di Cuccaro”; 3—Undici Film: “Come eravamo negli anni ‘50”; “Interviste con 200 cuccaresi”; “Intervista con Mr. Nils Liedholm”; “Delitto sul fiume”(sul Salesiano cuccarese Ettore Brusasco, massacrato da briganti a Cuenca, Ecuador, il 1 settembre 1990); “Diari di guerra cuccaresi”; “Cuccaro e Colombo” (due edizioni, destinate al Museo); “Il misterioso pozzo nascondiglio”; “D. Giovanni Caprino, Decano dei parroci di Cuccaro” (due edizioni); 4--recupero, nel 2012, del misterioso Pozzo nascondiglio (spesa circa 15.000 euro); 5--posa di una nuova lapide in bronzo ai Caduti, il 5 ottobre 2014 (spesa 5.500 euro); 6--Progetti: rifacimento Parco Rimembranza; correzione targa Via Col. Mazza; Circonvallazione Nils Liedholm; asfaltatura strada storica 4 marzo 1432; 7--Centinaia di articoli su giornali locali, regionali, nazionali. 8--Le ricerche: Un capitolo particolare meritano le ricerche, compiute come Presidente del Comitato Colombiano Monferrino (C.C.M.), costituito dal Comune di Cuccaro con delibera n. 61, in data 31 ottobre 1990, e al quale, fra le personalità di spicco, avevano aderito: il Prof. Geo Pistarino (Preside Università di Genova), il Prof. Giovanni Sisto (Presidente Provincia di AL), il Dott. Ugo Cavallera, il Dott. Gianpaolo Brizio (Presidente Giunta Regionale), il Prof. Giuseppe Colli, Nils Liedholm, ecc. Le ricerche a vasto raggio: Torino (Riccardo Busetto), Acqui (Gian Luigi Rapetti), Alessandria (Roberto Livraghi), Piacenza (Paolo Galimberti), Università di Pavia (Gaspare De Martini), si concludono con la pubblicazione (ottobre 1992) del libro “L’Altro Colombo” (che venne poi tradotto in spagnolo dagli italiani di La Plata - Argentina); 9--Nella mia qualità di Segretario del CESCOM (dalla fondazione il 18 settembre 1997 fino al 2008), significativa la mia collaborazione nell’allestimento del Museo colombiano, mediante la fornitura dei seguenti strumenti (elenco firmato, per ricevuta, dal figlio della Sig.ra De Siebert, allestitrice del Museo stesso): --una vasta selezione di ritagli stampa, fra i numerosi articoli pubblicati da vari giornali italiani e stranieri; --il ritratto del presunto Cristoforo Colombo (del pittore spagnolo Pedro Berruguete), tratto da una casetta VHS, dal sottoscritto acquistata da Rai 3, al costo di 150.000 lire. Ritratto ora appurato essere l’effigie di Enrico VII d’Inghilterra, raffigurata in un quadro che fa parte della collezione della Society of Antiquaries di Londra (Burlington House- Piccadilly); --la dichiarazione (favorevole a Cuccaro) nella “Historia de Portugal “ (1591) dello storico spagnolo Antonio de Herrera, poi smentita dallo stesso autore, dieci anni dopo, nel suo nuovo libro “Historia General de los hechos…” (Madrid 1601, tomo 1); --un antico stemma ricamato su velluto (con una colomba), ritrovato nel castello e avuto in dono dal compianto amico coadiutore Salesiano Ettore Brusasco, massacrato da banditi a Cuenca (Ecuador) il 1° settembre 1990; --il ritratto di Alberto Colombo (1622), avuto dagli eredi del castello, gli avvocati Cassinelli; --lo stemma a colori con tre colombe (di cui conservo l’originale), fornitomi dall’Avv. Edoardo Cassinelli; --il famoso quadro della morte di Cristoforo, del pittore Luigi Sciallero, avuto dal Museo di Nervi; --il cesto degli indigeni Shuaras dell’Amazzonia, dono del caro amico D. Angelo Boccalatte, Missionario in Ecuador; -- le frecce degli Shuaras, pure dono del caro D. Angelo; --un’ancora di nave, acquistata a Rapallo da un marinaio vicino di casa; --le caravelle, consegnatemi in deposito dall’amico Luigi Achino (di Torino). --infine il Film documentario “Cuccaro e Colombo”(due edizioni), allestito con mesi di ricerche, e il rimborso delle sole spese vive, sostenute per le riprese e il montaggio dello Studio Video Coppo (di Casale). 10—Poi, la svolta:… dopo 18 anni di appassionato lavoro, con il dispendio di notevoli risorse personali, nel 2006 ecco la botta: il primo colpo di piccone contro la tesi colombiana cuccarese, inferto dal ricercatore Prof. Bruno Ferrero, a seguito del ritrovamento, presso l’Archivio Dalla Valle (a Casale), degli atti notarili che svelano finalmente la vera discendenza (fino alla quarta generazione) del Domenico Colombo di Cuccaro, già presunto padre del grande Navigatore. A questo punto, lo studioso serio, consapevole che la ricerca è un’arma a doppio taglio, comincia a rassegnarsi alla sconfitta, e si consola pensando che, sull’altro piatto della bilancia, c’è la storia, che finalmente, dopo 400 anni di diatribe, ora sa quale è la verità. L’opuscolo “La documentata verità sul presunto Colombo cuccarese”, che nel 2015 viene distribuito ai funzionari della Regione, della Provincia, ai Sindaci dei paesi limitrofi, ai membri del CESCOM, ai giornali locali, agli studiosi della questione colombiana, nonché a tutte le famiglie di Cuccaro, dimostra inequivocabilmente che la tesi colombiana cuccarese è giunta definitivamente al capolinea, grazie ad una serie di atti notarili che godono di riconoscimento giuridico-legale. 11—DULCIS IN FUNDO: nei 405 atti notarili, riprodotti da Gianfranco Ribaldone negli Atti del II Congresso Internazionale Colombiano (la Bibbia del CESCOM), e riguardanti la vita di centinaia di Colombo, del presunto Cristoforo cuccarese … neppure l’ombra. In fede Pietro Canepa