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Quaresima
di Carità
Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione (Mt. 9,36)
Vide molta folla e si commosse per loro… (Mc 6,41).
Prefazione
L
a Quaresima è come un esteso sacramento nel quale la Chiesa mette
davanti a sé tutto il mistero della vita umana. Così come le cose toccate dallo Spirito possono trasformarsi in segni della presenza del
Cristo e dell’amore di Dio - l’acqua, il pane, il vino, l’olio - così anche il tempo.
Questi tempi gravidi di Parola e di Spirito possono far nascere frutti di rinnovamento e santificazione e possono attualizzare i misteri dell’amore di Dio.
Questi quasi - sacramenti sono tappe ed esercizi nel cammino della liberazione, dell’interiorizzazione, della ricerca e dell’attesa di risurrezione.
I tempi liturgici hanno una maggiore carica sacramentale perché hanno il
timbro e la firma della Chiesa.
Nel tempo quaresimale vogliamo addentrarci nei misteri di Cristo e cioè
nei misteri di Dio e nei misteri dell’uomo. Potremmo contemplare le principali ferite dell’uomo per cercare di applicare ad ognuna la medicina adeguata.
Questa medicina efficace la troviamo in Gesù Cristo, nostro salvatore. In realtà Cristo è il nostro vero e unico sacramento è la presenza salvatrice di Dio
fattosi uomo, fattosi umanità.
Gesù vedendo le folle… “Anche oggi lo “sguardo” commosso di Cristo
non cessa di posarsi sugli uomini e sui popoli. Egli li guarda sapendo che il
“Progetto divino” ne prevede la chiamata alla salvezza”.
(dal Messaggio di Sua Santità “Quaresima 2006”)
“Il digiuno e l’elemosina che, insieme con la preghiera, la Chiesa propone, in modo speciale nel periodo della quaresima, sono occasione propizia
per conformarci a quello sguardo”.
(dal Messaggio di Sua Santità “Quaresima 2006”)
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In quest’ottica la Caritas Diocesana vuole proporre un itinerario che aiuti
le comunità parrocchiali e tutto il popolo di Dio a contemplare le folle che
vivono sul nostro pianeta con lo sguardo di Gesù, a condividere con lui la passione per l’uomo e ad entrare, tramite il digiuno, in una dinamica di condivisione = moltiplicazione, a favore di ogni uomo e di tutti gli uomini.
•
•
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GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO
1. Il dimezzamento della povertà e della fame nel mondo,
alla cui realizzazione concorrono i seguenti obiettivi:
2. Assicurare l’istruzione elementare a tutti i bambini e le bambine del mondo
3. Promuovere la parità fra i sessi
4. Ridurre di due terzi la mortalità dei bambini al di sotto dei 5 anni di età
5. Ridurre di due terzi la mortalità materna
6. Fermare ed invertire il trand di diffusione del virus dell’HIV
7. Assicurare la sostenibilità ambientale
8. Sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo.
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Prefazione
•
Il sussidio contiene:
informazioni riguardanti la realtà dei popoli, in particolare a quanto si riferisce al pane, all’acqua, alle donne ed ai bambini;
alcune piste di riflessione attorno a brani del vangelo ed all’enciclica
Populorum progressio di Paolo VI, che il Messaggio del papa cita;
suggerimenti di segni da usare nelle settimane di Quaresima;
uno schema di celebrazione penitenziale da adattare soprattutto se si
intende valorizzare in un contesto di celebrazione sacramentale;
illustrazione di progetti di sviluppo in esecuzione nei continenti.
Ogni parrocchia ha a disposizione il Messaggio per la Quaresima di
Benedetto XVI e il poster che lo illustra. Questo presenta l’icona del Cristo nell’atto di sostenere i cinque pani e i due pesi, e nell’atteggiamento di guardare alle folle del mondo, di fronte alle quali prova compassione. L’immagine sta
nel mezzo tra la Parola di Gesù e una didascalia che si rivolge alla Parrocchia,
facendo sintesi di 2 brani contenuti nella lettera Enciclica Deus Caritas est e
nella Nota pastorale della C.E.I. Il volto missionario della parrocchia in un
mondo che cambia.
Inoltre saranno a disposizione di chi lo desideri animatori dell’”area della
mondialità” per giornate, incontri, riunioni, che permetteranno di conoscere di
più le povertà del mondo, e così conformare lo sguardo delle Comunità a
quello di Cristo, in modo tale da potersi fare carico, in qualche modo, dei bisogni materiali e spirituali dei fratelli.
Ad alcune parrocchie pilota che, su proposta della Caritas Diocesana, aderiscono al progetto nell’ottica dell’educazione alla mondialità, sarà offerta una
animazione pastorale che prevede l’utilizzo di alcuni strumenti che ci sembrano particolarmente adatti al raggiungimento degli obiettivi:
Prefazione
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•
Filmati video;
Mostra fotografica;
Mostra di artigianato locale;
Stands del commercio equo e solidale;
Salvadanaio per sostenere, se si vuole, qualche opera segno.
Questo percorso vuole essere uno strumento per creare dove fossero
assenti e per ricreare dove invece sono già avviati processi di educazione alla
mondialità e percorsi di giustizia e di pace. Potrebbero nascere anche intese
e collaborazioni tra parrocchie interessate a progetti di sviluppo simili o da
adattare a singole realtà.
Vi saremo grati se ci farete pervenire informazioni sul cammino che farete utilizzando queste nostre proposte e sulle altre idee che valorizzerete nel
vostro particolare contesto parrocchiale, mostrando così il vostro impegno
creativo sprigionato dalla “fantasia della carità”.
Gruppo dell’Area mondialità
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Presentazione del Sussidio
O
“
gni giorno siamo resi coscienti di
quanto si soffra nel mondo, nonostante i grandi progressi in campo
scientifico e tecnico, a causa di una multiforme miseria, sia materiale che spirituale… Superando i confini delle comunità
nazionali, la sollecitudine per il prossimo
tende così ad allargare i suoi orizzonti al
mondo intero. Il Concilio Vaticano II ha giustamente rilevato: Tra i segni del
nostro tempo è degno di speciale menzione il crescente inarrestabile senso di
solidarietà di tutti i popoli” (Deus Caritas est, 10).
“L’apertura della carità, non si ferma ai poveri della parrocchia o a quelli che
la incontrano di passaggio: si preoccupa anche di far crescere la della creazione, della pace tra i popoli” (coscienza dei fedeli in ordine ai problemi della
povertà del mondo, lo sviluppo della giustizia e nel rispetto (Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia).
Si tratta di aprire gli orizzonti verso l’universale e di aiutare a prendere
coscienza dell’interdipendenza sia dei problemi, sia della solidarietà.
Per noi “ non si tratta di una liberazione dalla nostra povertà e miseria, ma dalla
nostra ricchezza e benessere. Non si tratta di una liberazione dalla nostra insufficienza, ma dal nostro consumismo … Non si tratta di una liberazione dalla
nostra impotenza, ma dalla nostra esistenza prepotente … Non si tratta della
liberazione dalle nostre sofferenze ma dalla nostra apatia …”(J. B. Metz).
In questo si gioca la nostra vita ... in questo si gioca il nostro futuro e quello
dei popoli.
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Introduzione
Il sussidio si articola in cinque settimane dove ci sono:
• spunti per le celebrazioni liturgiche (linguaggio dei segni);
• proposte per la catechesi per gruppi di riflessione mondiale (lo sguardo
sulle folle);
• indicazioni di alcuni percorsi per la solidarietà comunitaria.
Introduzione
Il Sussidio può risultare utile:
• al celebrante per attualizzare la Parola di Dio nell’arco della settimana
e in modo particolare nel giorno del Signore;
• ai catechisti dei giovani e degli adulti per un itinerario di catechesi quaresimale che valorizzi la dottrina sociale della Populorum Progressio;
• ai catechisti dei fanciulli soprattutto in riferimento al linguaggio dei segni;
• agli insegnanti di religione per percorsi educativi alla mondialità per gli
alunni delle scuole;
• per l’animazione di particolari momenti di preghiera che vogliono creare
una maggiore consapevolezza sulle “strutture di peccato” di cui chiedere perdono;
• per accompagnare il significato del digiuno quaresimale in modo tale che
conduca a nuovi stili di vita improntati alla sobrietà e alla rinuncia;
• per le famiglie cristiane che desiderano essere accompagnate nel costruire bilanci di giustizia familiari;
• per ridare ai progetti di solidarietà già esistenti in parrocchia a favore di
qualche territorio missionario un significato di testimonianza di carità non
disgiunta da un cammino di giustizia;
• per contribuire ad avviare nuovi
progetti di solidarietà tenendo
conto delle informazioni presenti nel
sussidio e creando un’azione di rete
solidale;
• per celebrare la GIORNATA DIOCESANA DELLA CARITÀ (V Domenica
di Quaresima - 2 aprile) in chiave di
sostegno a progetti di sviluppo tra i
popoli più poveri del mondo, e destinando la somma raccolta, frutto del
digiuno e della penitenza, o a un
progetto di mondialità parrocchiale
o a progetti di mondialità sostenuti
dalla Caritas diocesana.
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Scheda n. 1
Mercoledì delle ceneri
N
“
on è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique, togliere i
legami del giogo, rimandare liberi gli
oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste
forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in
casa i miseri,
senza tetto, nel
vestire chi è
nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente? Allora la tua
luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si
rimarginerà presto. Davanti a te camminerà
la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà” (Isaia 58. 6 –8).
In questo giorno presentare alla comunità il
percorso della Quaresima di carità.
• Il poster della Quaresima di Carità
della Caritas Diocesana;
• Un vaso di terracotta con terra, ove si
semineranno grani di frumento da curare
lungo tutto il periodo e presentarlo il giovedì
Santo.
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Scheda n. 1
• Creare un angolo ben visibile ove sia
collocato:
Scheda n. 2
Prima settimana
5 - 11 marzo
LA SETE L’ACQUA IL DESERTO
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI
• Segni di tentazione: pubblicità,
droga e gioco al lotto
• Una ciotola grande trasparente
con acqua e un pane
• All’inizio della messa si può
benedire l’acqua e compiere il
rito di aspersione dei fedeli
Scheda n. 2
LE FOLLE CHE SONO NEL PIANETA
L’acqua
Quasi il 98% dell’acqua del pianeta Terra è salata. Meno dell’1% dell’acqua
dolce è utile per il nostro uso; la maggior parte di essa è racchiusa nei ghiacciai e nei caschi polari. Calcoli recenti stimano che, a causa del cambio di
clima, la disponibilità di acqua si ridurrà del 20%. Più della metà dei fiumi del
mondo sono seriamente contaminati e 25 milioni di perone nel 1998 sono
dovute fuggire dalle loro case a motivo
della contaminazione e rovina delle
mappe freatiche.
L’accesso dell’acqua non è un optional
ma un diritto umano.
Il consumo d’acqua basico a persona è di
50 litri al giorno. Per passare al consumo
medio: Gambia (4.5Litri), Mali (8.0 Litri), USA
(500 Litri), Inghilterra (200 Litri).
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L’O.N.U. ha stimato che 100 turisti usano in 55 giorni la stessa quantità d’acqua richiesta per la produzione di riso necessario ad alimentare 100 paesini
durante 15 anni.
L’industria dell’acqua imbottigliata ha dei guadagni ingenti a danno dell’ambiente: prosciugamento di sorgenti, devastazione si ecosistemi, inquinamento
ambientale. Nestlè è proprietaria approssimativamente del 30% del mercato
d’acqua imbottigliata, lo seguono Danone e Pepsi e Coca cola con il 15%.
L’acqua non è “comodità” che possa essere comprata e venduta; sempre è
stata un bene pubblico, ma l’organizzazione mondiale del commercio ha
cambiato le regole e raccomanda che le compagnie internazionali possano
comprare / vendere i diritti dell’acqua nei paesi di loro preferenza.
Secondo gli obiettivi per lo sviluppo del millennio proposti dall’ONU, con l’accordo per il 2015, si dovrà provvedere d’acqua potabile la metà della popolazione che non ne ha l’accesso. (“L’acqua per la vita”. JPIC-Roma, It. Giugno 2003)
LO SGUARDO DI GESÙ
Dal Vangelo
Lc. 6,19; Lc 8,43; Mc 6,56:
la vita fluisce a contatto con il suo corpo
Gv. 4,10.14: il popolo scoprirà che il corpo di
Gesù, il suo modo di essere e di vivere è
“pozzo d’acqua viva” (Ap.22,17;21,6).
“Oggi, il fatto di maggior rilievo, del quale
ognuno deve prendere coscienza, è che la
questione sociale ha acquistato dimensione
mondiale. Giovanni XXIII l’ha affermato nettamente, e il Concilio gli ha fatto eco con la sua Costituzione pastorale su La Chiesa
nel mondo contemporaneo. Si tratta di un insegnamento grave e che esige
un’applicazione urgente. I popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza. La Chiesa trasale davanti a questo grido di angoscia e chiama ognuno a rispondere con amore all’appello del suo fratello”.
(Populorum Progressio, 3)
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Scheda n. 2
LO SGUARDO DELLA CHIESA
“Ma ogni uomo è membro della società: appartiene all’umanità tutta intera.
Non è soltanto questo o quell’uomo, ma tutti gli uomini che sono chiamati a
tale sviluppo plenario. Le civiltà nascono, crescono e muoiono. Ma come le
ondate dell’alta marea penetrano ciascuna un po’ più a fondo nell’arenile,
così l’umanità avanza sul cammino della storia. Eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli
obblighi verso tutti, e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno
dopo di noi ad ingrandire la cerchia della famiglia umana. La solidarietà universale che è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere.
(Populorum Progressio, 17)
“L’acqua è un bene comune dell’umanità. Questa è la base per la cooperazione alla politica dell’acqua, che riconosce la priorità, alle persone che vivono nella povertà … La centralità della persona umana deve essere riconosciuta come priorità …”.
(Intervento della Santa Sede alla Conferenza di Kioto marzo 2003)
Per la riflessione:
• Quali sono i fattori riguardo all’acqua che vi coinvolgono di più?
• Come contribuite voi e la vostra comunità a generare il problema dell’acqua?
• Cosa pensate riguardo al controllo privato delle risorse acquifere?
Scheda n. 2
• Gesù vedendo le folle … cosa fa? Cosa offre … Come si pone?
MOLTIPLICARE = CONDIVIDERE l’acqua
“L’ACQUA È VITA”: cerchiamo portatori di acqua per assicurare la vita a
500.000 persone in Africa, costruendo nuove cisterne.
Compiere piccoli gesti che esprimono solidarietà verso tutti:
• Chiudi il rubinetto mentre ti pulisci i denti: risparmierai 12 litri d’acqua al
minuto.
• Nel farti la barba raccogli l’acqua: non farla scorrere, risparmierai 40 litri.
• Nel fare la rigovernatura non lasciare scorrere l’acqua: risparmierai 120 litri.
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Scheda n. 2
Obiettivo:
aumentare la disponibilità d’acqua per gli abitanti del distretto di Shashongo.
Equipaggiamento nel distretto di Shashongo Ambericho, 2 in Becha Hule, 3
pompe in Sheyambe, 1 pompa in Wanchikota.
In ogni sito, al termine della riabilitazione, saranno effettuati test di pompaggio per verificare la portata potenziale della falla e valutare l’opportunità di
istallare altri sistemi di pompaggio, come quelli solari, che possano servire un
più importante numero di persone.
Scheda n. 3
Seconda settimana
12 - 18 marzo
I BAMBINI
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI
• Immagine del Cristo Trasfigurato
• Candele da distribuire per portarle a casa con la
consegna di riportarle il Sabato Santo adornate e
abbellite
LE FOLLE CHE SONO NEL PIANETA
Scheda n. 3
I bambini
Nel 2000 più di 200 milioni di bambini sotto i 5 anni sono morti, soprattutto
a causa di malattie che è possibile prevenire, come la polmonite, la diarrea,
il morbillo, la malaria, l’HIV/AIDS e la denutrizione. Una delle cause di questo
fenomeno è l’aumento del tasso di trasmissione dell’HIV da madre a figlio,
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che ha contribuito a un aumento senza precedenti della mortalità infantile
negli anni ’90. Le prove dimostrano che bambini nati da madri senza un’istruzione formale hanno il doppio delle probabilità di soffrire di denutrizione o di
morire prima dei 5 anni, rispetto ai bambini nati da donne che hanno completato le scuole elementari.
640 milioni di bambini non dispongono di alloggi adeguati;
400 milioni di bambini non hanno accesso a fonti di acqua sicura;
300 milioni di bambini non hanno accesso all’informazione;
120 milioni di bambini non sono mai andati a scuola;
90 milioni di bambini soffrono grave carenza di cibo;
180 milioni di bambini sono vittime delle peggiori forme di lavoro minorile;
2 milioni di bambini e soprattutto bambine sono sfruttati sessualmente;
1,2 milioni di bambini cadono ogni anno preda del traffico di minori;
oltre la metà dei bambini del mondo vive priva di beni e di servizi di base.
(fonte: Rapporto Unicef 2005)
LO SGUARDO DI GESÙ
Dal Vangelo
Lc. 7, 11 – 17
Gv. 4, 46 – 54
Lc. 9, 46 – 48
Mc. 10,13 – 16
si commuove davanti al dolore dei genitori
sana e ridona la vita
i bambini al centro della Comunità
i bambini sono modello di vita cristiana
“In tal modo potrà svolgersi in pienezza il vero sviluppo, che è il passaggio,
per ciascuno e per tutti, da condizioni meno umane a condizioni più umane.
Meno umane le carenze materiali di coloro che sono privati del minimo vitale, e le carenze morali di coloro che sono mutilati dall’egoismo. Meno umane:
le strutture oppressive, sia che provengano dagli abusi del possesso che da
quelli del potere, dallo sfruttamento dei lavoratori che dalle ingiustizie delle
transazioni. Più umane: l’ascesa dalla miseria verso il possesso del necessario, la vittoria sui flagelli sociali, l’ampliamento delle conoscenze, l’acquisizione della cultura. Più umane, altresì: l’accresciuta considerazione della digni-
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Scheda n. 3
LO SGUARDO DELLA CHIESA
tà degli altri, l’orientarsi verso lo spirito di povertà, la cooperazione al bene
comune, la volontà di pace. Più umane, ancora: il riconoscimento da parte
dell’uomo dei valori supremi e di Dio che ne è la sorgente e il termine. Più
umane, infine e soprattutto: la fede, dono di Dio accolto dalla buona volontà
dell’uomo, e l’unità nella Carità del Cristo che ci chiama tutti a partecipare in
qualità di figli alla vita del Dio vivente, Padre di tutti gli uomini”.
Scheda n. 3
(Populorum Progressio 35)
“Si può affermare che la crescita economica è legata innanzitutto al progresso
sociale ch’essa è in grado di suscitare, e che l’educazione di base è il primo
obiettivo d’un piano di sviluppo. La fame d’istruzione non è in realtà meno
deprimente della fame di alimenti: un analfabeta è uno spirito sottoalimentato. Saper legger e scrivere, acquistare una
formazione professionale è
riprendere fiducia in se stessi e
scoprire che si può progredire
insieme con gli altri. Come
dicevamo nel Nostro messaggio al Congresso dell’UNESCO,
del 1965, a Teheran, l’alfabetizzazione è per l’uomo «un fattore primordiale d’integrazione
sociale così come di arricchimento personale, e per la
società uno strumento privilegiato di progresso economico e
di sviluppo». Vogliamo anche
rallegrarCi del buon lavoro svolto in questo campo ad opera di
iniziative private, di poteri pubblici e di organizzazioni internazionali: sono i primi artefici dello sviluppo, perché rendono l’uomo atto a farsene egli stesso protagonista.
(Populorum Progressio, 21)
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Per la riflessione:
• Cosa sperimentiamo di fronte ai dati della realtà?
• Fate due scale: una discendente… condizioni meno umane;
una ascendente… condizioni più umane
• Cosa possiamo apportare e con quale ottica?
• Quale stile di vita ci propone Gesù nel guardare i bambini?
MOLTIPLICARE = CONDIVIDERE
Progetto: Manicorè
Compiere gesti semplici di rispetto e valorizzazione verso i bambini:
• Non scavalcarli nelle situazioni quotidiane;
• Metti attenzione ad ascoltare un po’ di più i tuoi figli;
• Non rimproverarli in pubblico.
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Scheda n. 3
Luogo: Brasile (Manicorè)
Ente promotore: VIS www.volint.it
Manicorè è un paesino della provincia di Manaos distante dalla capitale 300
KM; 2 giorni e mezzo di viaggio sul fiume. Il progetto è destinato ai bambini
di “Rua”.
Ai ragazzi si offrono corsi di formazione professionale in falegnameria, saldatura, carpenteria metallica, riparazione elettrodomestici ed informatica, e
tutta una serie di attività sociali. Il centro di ascolto per l’assistenza e il conforto sui maggiori problemi che incontrano i giovani e le famiglie, dove si
svolge, tra le altre attività, anche una scuola per genitori. Corsi di formazione
per animatori, di educazione sanitaria e sessuale, di educazione sui diritti dei
minori e di giornalismo e fotografia, legati alla redazione di un giornale comunitario, unico giornale della zona.
Scheda n. 4
Terza settimana
19 - 25 marzo
LE DONNE: I DIRITTI NEGATI
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI
• Carta della Dichiarazione dei
diritti umani
• Cartellone con la frase: “Vi do un
comandamento nuovo”
• Fotografia di “templi vivi” rovinati dallo sfruttamento
Scheda n. 4
LE DONNE: I DIRITTI NEGATI
Nel mondo vi sono 840 milioni di
adulti analfabeti, 538 milioni sono
donne (il 60%).
Nei Paesi in via di sviluppo la coltivazione dei campi e l’approvvigionamento
di cibo sono compiti esclusivamente femminili, eppure 458 milioni di donne
nel mondo soffrono di anemia per carenza di ferro e di arresto della crescita
dovuto a un’alimentazione povera di proteine. Gli uomini che soffrono di queste patologie sono solo, si fa per dire, 238 milioni.
La salute della donna è messa a rischio anche dalla penuria d’acqua: non ne
ha a sufficienza il 55% della popolazione femminile in Africa, il 32% in Asia e
il 45% in America Latina.
Ogni anno 580 mila donne muoiono per complicazioni della gravidanza e del
parto, il 99% avviene nei Paesi in via di sviluppo. La mortalità materna è un
indicatore dell’enorme disparità fra Paesi ricchi e Paesi più poveri: il 99%
delle morti materne si verificano nei Paesi in via di sviluppo. (Fonte:
Campagna Aidos Vite da salvare)
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Un terzo delle donne coniugate nei Paesi in via di
sviluppo sono percosse abitualmente dai loro
mariti; si stima che tra 100 e 130 milioni di donne
nel mondo abbiano subito mutilazioni genitali.
Guerre e conflitti locali aggravano la situazione:
spesso bambine e ragazze vengono reclutate e
sottoposte a pratiche brutali.
Un altro aspetto da sottolineare è quello legato
all’immigrazione. In Italia, rispetto agli altri Paesi
europei, c’è una forte richiesta di lavoratrici,
soprattutto nei ruoli di collaboratrici domestiche e
badanti. Ma c’è anche una nuova forma di schiavitù. Molte donne straniere vengono portate o fatte
arrivare nel nostro Paese con il miraggio di una
vita migliore e poi costrette alla prostituzione, o
vendute come se fossero oggetti di proprietà.
Infine, discriminazioni, violenze, lavori domestici e fuori casa, molteplicità di
ruoli, hanno ulteriori risvolti negativi sulla vita delle donne, con un’alta incidenza di malattie e disturbi nervosi di cui soffre circa il 64%.
(Il big-bang della povertà. A cura di Angelo Ferrari- Sergio Marelli. Ed. Paoline Milano 2005)
LO SGUARDO DI GESU’
Gesù conferma la fede della donna e la loda
La Cananea aiuta Gesù a vedere oltre, mossa dal suo amore di madre
Sente compassione, toglie i pesi, mette in piedi, ridona salute e dignità.
Nel gesto della vedova e povera scopre lo spirito del Regno.
Le chiama e le mette alla sua sequela
LO SGUARDO DELLA CHIESA
“Se un fratello o una sorella sono nudi, dice S. Giacomo, se mancano del sostentamento quotidiano, e uno di voi dice loro: “andate in pace, riscaldatevi, sfamatevi”, senza dar loro quel che è necessario al loro corpo, a che servirebbe?”
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Scheda n. 4
Mc 5,25-34
Mc 7,24-30
Lc 13,10-17
Lc 21,1-4
Lc 8,1-3
Oggi nessuno lo può ignorare, sopra interi continenti, innumerevoli sono gli
uomini e le donne torturati dalla fame, innumerevoli i bambini sottonutriti, al
punto che molti di loro muoiono in tenera età, che la crescita fisica e lo sviluppo mentale di parecchi altri ne restano compromessi, che regioni intere
sono per questo condannate al più cupo avvilimento”.
(Populorum Progressio 45)
Utilizzare ancora Populorum Progressio, 35 come nella Seconda Settimana
“Ai nostri tempi la questione dei “diritti della donna” ha acquistato un nuovo
significato nel vasto contesto dei diritti della persona umana. Illuminando
questo programma, costantemente dichiarato ed in vari modi ricordato, il
messaggio biblico ed evangelico custodisce la verità sull’”unità” dei “due”,
cioè su quella dignità e quella vocazione che risultano dalla specifica diversità e originalità personale dell’uomo e della donna”.
(Mulieris Dignitatem 10)
Per la riflessione
• Quali sono i nostri atteggiamenti e condotte pratiche di fronte ai diritti umani?
• Quali “pesi” portano le donne nei nostri ambienti?
• Cosa possiamo fare noi e da quale ottica iniziare?
• E Gesù cosa fa? Cosa ci dice di fronte ai diritti negati?
Scheda n. 4
MOLTIPLICARE = CONDIVIDERE
Progetto Abancay
Ampliamento centro medico Santa Teresa
Luogo: Perù Apurimac – Diocesi di Abancay
Ente promotore: ICU
L’assistenza ospedaliera di tutta la regione di Abancay è a carico di un piccolo ospedale pubblico, con circa 30 posti letto, assolutamente insufficiente alle
necessità della popolazione.
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In tale contesto opera da parecchi anni il Centro Medico Santa Teresa, un
poliambulatorio promosso e gestito dalla Diocesi di Abancay con circa 30
unità di personale (tra medici e paramedici).
Il progetto: considerate le notevoli limitazioni funzionali e spaziali imposte
dalle attuali condizioni operative, obiettivo del progetto è l’ampliamento della
struttura del centro.
Con un importo pari a 50.000 € è possibile costruire un poliambulatorio su 3
piani per una superficie complessiva di circa 700 mq. Ciò consentirebbe al centro medico di operare in condizioni più adeguate alle notevoli necessità di una
popolazione che, per effetti socio – politici, vive in condizioni altamente precarie.
Compiere gesti semplici di rispetto e valorizzazione verso le donne:
• Evita un linguaggio offensivo e superficiale verso le donne;
Scheda n. 4
• Promuovi concrete pari
opportunità tra uomini e
donne negli ambienti che
frequenti;
• Valorizza in ambito ecclesiale e civile il “genio femminile”.
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Scheda n. 5
Quarta settimana
26 marzo - 1-4 aprile
LA FAME NEL MONDO - IL PANE – L’ALIMENTAZIONE
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI
• Il Crocifisso ben illuminato
• Attorno a Lui fotografie di persone nel dolore
• Una cesta con i frutti della terra
Scheda n. 5
LE FOLLE CHE SONO NEL PIANETA
La fame nel mondo
Nel villaggio globale in cui viviamo ormai tutti sappiamo che il 20% della
popolazione mondiale usa e consuma l’82% delle risorse mondiali. Mentre
l’80% usa e consuma l’1,4% dei beni di questo mondo.
Oltre 1,2 miliardi di persone, un quinto della popolazione mondiale, sopravvive con
meno di 1 euro al giorno. 852 milioni di persone ancora muoiono di fame. La più
alta concentrazione di persone affamate vive in Asia meridionale e in Africa subsahariana dove più del 30% dei bambini sotto i cinque anni sono sottoalimentati.
Oltre 2,6 miliardi di persone, più del 40% della popolazione mondiale, non ha
accesso a servizi igienico - sanitari di base e oltre 1 miliardo utilizza acqua
raccolta da fonti idriche non sicure.
Ogni anno muoiono circa 500.000
bambini a conseguenza dei tagli nei
bilanci sanitari per pagare il debito. (Il
debito estero è denaro che i paesi del
Sud devono ad aiuti del Nord a conseguenza di prestiti ricevuti dai governi
soprattutto negli anni ‘70-’80).
Per ottenere le risorse con cui pagare
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il debito estero si tagliano le foreste tropicali, si sovraccaricano la terra e i
mari e si privatizzano risorse naturali.
LO SGUARDO DI GESÙ
Lc 12,13-21 L’accumulare, l’accaparrare
Lc 16,19-29 non portano alla Vita.
Mt 9,10-13 Si siede alla mensa con gli esclusi o li reintegra nella mensa
della vita.
Mt 6,33.44 Moltiplica le risorse, coinvolge i discepoli, favorisce l’organizzazione.
Mt 9,35-38 Sente compassione…e convoca altri.
“Riempite la terra e assoggettatela”. La
Bibbia, fin dalla prima pagina, ci insegna che
la creazione intera è per l’uomo, cui è
demandato il compito d’applicare il suo
sforzo intelligente nel metterla in valore e,
col suo lavoro, portarla a compimento, per
così dire, sottomettendola al suo servizio. Se
la terra è fatta per fornire a ciascuno i mezzi
della sua sussistenza e gli strumenti del suo
progresso, ogni uomo ha dunque il diritto di
trovarvi ciò che gli è necessario. Il recente
Concilio l’ha ricordato: “Dio ha destinato la
terra e tutto ciò che contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli, dimodochè i beni della creazione devono equamente affluire nelle mani di tutti,
secondo la regola della giustizia, ch’è inseparabile dalla carità”. Tutti gli altri
diritti di qualunque genere, ivi compresi quelli della proprietà e del libero commercio, sono subordinati ad essa: non devono quindi intralciarne, bensì al contrario facilitarne la realizzazione, ed è un dovere sociale grave e urgente restituirli alla loro finalità originaria.
(Populorum Progressio 22)
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Scheda n. 5
LO SGUARDO DELLA CHIESA
“Nello stesso tempo, i conflitti sociali si sono dilatati fino a raggiungere le
dimensioni del mondo. La viva inquietudine, che si è impadronita delle classi
povere nei paesi in fase di industrializzazione, raggiunge ora quelli che hanno
un’economia quasi esclusivamente agricola: i contadini prendono coscienza,
anch’essi, della loro “miseria immeritata”. A ciò si aggiunga lo scandalo di disuguaglianze clamorose, non solo nel godimento dei beni, ma più ancora nell’esercizio del potere. Mentre un’oligarchia gode, in certe regioni, d’una civiltà
raffinata, il resto della popolazione, povera e dispersa, “è privata pressoché di
ogni possibilità di iniziativa personale e di responsabilità, e spesso anche
costretta a condizioni di vita e di lavoro indegne della persona umana”.
…“Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere
autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. Com’è stato giustamente sottolineato da
un eminente esperto: “ noi non accettiamo di separare l’economico dall’umano, lo sviluppo dalla civiltà dove si inserisce. Ciò che conta per noi è l’uomo,
ogni uomo, ogni gruppo d’uomini, fino a comprendere l’umanità tutta intera”.
(Populorum Progressio, 9.14)
PER LA RIFLESSIONE
• Conoscevi i dati riguardanti la povertà nel mondo? Puoi apportarne altri?
• Cosa ne pensate di quanto afferma la Populorum Progressio al n. 9?
Quale sviluppo propone il n. 14?
Scheda n. 5
• In cosa ci sta facendo male questo sviluppo centrato fondamentalmente
sull’economia?
CONDIVIDERE = MOLTIPLICARE
Progetto: Il grido della terra
Luogo: Argentina (Santiago del Estero y Santa Fè)
Ente promotore: AdeR (Asociatiòn para el Desarollo Rural) e Assistenti sociali missionarie.
Quest’anno vogliamo appoggiare il progetto “ Il grido della terra” il cui obiet-
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tivo è quello di far sì che sette famiglie possano aver riconosciuto legalmente il diritto di proprietà della terra che occupano da più di 30 anni, e costituire un fondo economico destinato a microcredicto per altre famiglie che sono
nella stessa situazione.
Implica la misurazione e la delimitazione delle terre e le conseguenti misure
legali. Le famiglie si trovano nella provincia di Santiago del Estero (Argentina)
e sono accompagnate da ADER e dalle Assistenti Sociali Missionarie. Il costo
stimato è di 6200 €.
Altri progetti in esecuzione:
“Migliore bosco per piccoli contadini”:
Rigenerazione del bosco nativo. Coltivazione sottobosco. Impiantazione di
pascoli naturali. Famiglie coinvolte 11. Costo totale: 20.000 €.
“Incorporazione di riproduttori caprini”.
Ha come obiettivo il miglioramento della razza delle capre che già i piccoli
contadini possiedono. Costo: 3.060 €.
Piccoli gesti:
• Cura la natura, riduci i consumi:
• Fatti qualche passeggiata in più,
magari vai al lavoro a piedi o con i
mezzi pubblici;
• Fai qualche acquisto al “commercio
equo e solidale”;
• Ridimensiona le tue spese mensili.
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Scheda n. 5
• Raccogli in maniera differenziata i
rifiuti;
Scheda n. 6
Quinta settimana
2 - 8 aprile
SEGNI DI SPERANZA
IL LINGUAGGIO DEI SEGNI:
• Il crocifisso ben illuminato
• Fazzoletti e bende per asciugare
lacrime e curare le ferite
• Orologio che marca l’ora di Dio
Scheda n. 6
LE FOLLE CHE SONO NEL PIANETA
Segni di speranza
Ci sono lotte per la vita e c’è solidarietà sempre rinnovata. La Bibbia in mano
ai poveri, così come avviene in America Latina, è un avvenimento che cresce
come vitalità ecclesiale.
“Abbiamo cominciato la riforestazione creando vivai e seminando alberi perché abbiamo scoperto che l’albero aiuta il medio ambiente e controlla ed
aiuta ad arginare i fenomeni naturali che
tanto ci hanno fatto soffrire in questi ultimi
anni” (Messico).
Di fronte alla situazione di oppressione la
donna africana è generatrice di vita, educatrice e trasmettitrice della cultura; è gioiosa,
festosa testimone di coraggio e di speranza.
Perché il valore più importante in Africa continua ad essere la vita.
(fonte agenda latino – americana 2001)
Ci sono innumerevoli missionari, laici missionari all’estero, ONG e movimenti della società
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civile che accompagnano il sorgere di esperienze
ed aiuto alternative.
Ricordiamo tutti i martiri ed i testimoni del vangelo in
questi anni: don Heldel Cammara, Recife Brasil,
mons. Enrique Angelelli, assassinato in Argentina il
04/08/1976; mons. Romero, assassinato nel
Salvador il 24/03/1980; mons. Cristophe Nunzihirwa
arcivescovo di Bukavu, assassinato nel 1996; padre
Santoro, assassinato in Turchia, nel febbraio 2006;
Teresa di Calcutta, madre dei poveri in India.
LO SGUARDO DI GESÙ
Mc 12. 41-44 il suo camminare gli permette di mettersi in contatto con le
situazioni di dolore della gente ….si commuove e ridona la vita
Atti 3. 1-10
gli Apostoli seguendo Gesù, compiono i gesti che Lui ha fatto:
guariscono, rialzano, integrano.
LO SGUARDO DELLA CHIESA:
“Se il perseguimento dello sviluppo richiede un numero sempre più grande di
tecnici, esige ancor di più degli uomini di pensiero, capaci di riflessioni profonde, votati alla ricerca di un umanesimo nuovo, che permetta all’uomo
moderno di ritrovare se stesso, assumendo i valori superiori d’amore, d’amicizia, di preghiera e di contemplazione. In tal modo potrà compiersi in pienezza il vero sviluppo, che è il passaggio, per ciascuno e per tutti, da condizioni
meno umane a condizioni più umane.
… “Si tratta di costruire un mondo in cui ogni uomo, senza esclusione di
razza, di religione, di nazionalità, possa vivere una vita pienamente umana,
affrancata dalle servitù che gli vengono dagli uomini e da una natura non sufficientemente dominata; un mondo dove la libertà non sia una parola vana e
dove il povero Lazzaro possa assidersi alla stessa mensa del ricco”…
(Populorum Progressio 47)
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Scheda n. 6
(Populorum Progressio 20)
“Sempre più numerosi, e ce ne rallegriamo, sono gli esperti inviati in missione
di sviluppo ad opera di istituzioni internazionali o bilaterali o di organismi privati: «essi non devono comportarsi da padroni, ma da assistenti e da collaboratori». Una popolazione intuisce subito se l’aiuto che vengono a portare è dato con
passione oppure no, se sono lì semplicemente per applicare delle tecniche o no
anche per dare all’uomo tutto il suo valore. Il loro messaggio rischia di non
essere accolto, se non è accompagnato da uno spirito di amore fraterno.
(Populorum Progressio 71)
PER LA RIFLESSIONE
• Quale rapporto c’è fra carità – giustizia – solidarietà?
• Troviamo nella nostra società segni di speranza? Quali?
• Fate un elenco delle azioni che Pietro e Giovanni compiono.
Fate un elenco delle reazioni che si producono e commentateli.
Scheda n. 6
MOLTIPLICARE = CONDIVIDERE
LVIA: da oltre 35 anni al servizio delle popolazioni più povere del mondo.
La LVIA (www.elvia.it) è un organismo non governativo laico fondato nel 1966.
Da più di 35 anni è impegnato nella diffusione e nella promozione di iniziative di giustizia e pace. Tale scopo è perseguito attraverso:
Azioni di sviluppo nei paesi emergenti, in Africa e nell’Europa dell’Est;
Interventi urgenti in situazioni di crisi;
Azioni di sensibilizzazione verso i Paesi Occidentali sul tema dello sviluppo e
delle relazioni tra i popoli;
Accompagnamento ai soggetti del Nord e del Sud che intendono collaborare.
L’obiettivo finale dei progetti di sviluppo è di mettere a disposizione le competenze e le responsabilità agli Enti Locali affinché essi stessi diventino attori dello sviluppo. I volontari, impegnati nella realizzazione dei progetti di cooperazione, collaborano quindi con gli Enti Locali e attualmente la LVIA è impegnata nei seguenti Paesi: Burkina Faso, Burundi, Etiopia, Kenya, Guinea
Bissau, Mali, Mauritania, Senegal, Tanzania e Albania.
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ADER: associazione per lo sviluppo rurale – Stato Argentina.
È una associazione di ispirazione cristiana i cui obiettivi sono quelli di accompagnare tramite l’educazione popolare, la consulenza tecnica e la comunicazione, i processi di sviluppo rurale sostenibili nella zona nord della provincia
di Santa Fè in mezzo ai piccoli contadini con terra e non. Lavorano nelle diverse aree tematiche: acqua; donne; produzione; ecosistemi. Fanno parte della
stessa come socie fondatrici le Assistenti sociali missionarie.
ICU (Istituto per la Cooperazione Universitaria)
Organizzazione non governativa ONLUS, fondata nel 1966 impegnata in progetti di cooperazione allo sviluppo nei paesi nel Sud del mondo.
Svolge anche diverse iniziative di sensibilizzazione sui problemi dei paesi
poveri sulla solidarietà e sui diritti umani.
L’AMVIS (Animazione Missionaria Volontariato Internazionale per lo Sviluppo)
e i progetti in Brasile.
Oltre che in stretto collegamento con la sede del VIS di Roma che ha stilato il
progetto e che ne cura fase dopo fase, i volontari sono in stretto contatto con
i soci del VIS che durante l’estate del 2004 e del 2005 hanno fatto un’esperienza estiva nella zona di pertinenza del progetto. L’AMVIS ed il VIS (quest’ultima ONG laica salesiana) sono nate parallelamente, ci si è resi conto, infatti, in perfetto stile salesiano, che a fianco all’aiuto
allo sviluppo (ad opera del VIS) si poneva come
necessaria la contemporanea sensibilizzazione
nelle varie ispettorie italiane che appoggiavano i progetti (curata dall’AMVIS).
Scheda n. 6
Piccoli gesti:
• colletta comunitaria a favore
di progetti di sviluppo
• offerta dei salvadai
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Scheda n. 7
Celebrazione penitenziale
LINGUAGGIO DEI SEGNI:
• Crocifisso: segno dell’Amore più grande.
Scenario dell’Amore umano. Esigenza di conversione permanente;
• Un vestito lacero ai piedi della croce che rappresenta
tutte le situazioni umane di bisogno e di violenza;
• Catene spezzate: segno di liberazione da ogni schiavitù.
INTRODUZIONE
Scheda n. 7
Guida
Ci prepariamo alla celebrazione della Pasqua del Signore; è come morire per
poter risorgere con Lui. Desideriamo inchiodare i nostri peccati nel legno
della croce per convertirci ad una Vita nuova nello Spirito.
Com’è questa vita nuova?
In questa celebrazione vogliamo guardarci nello specchio di Cristo per scoprire la distanza fra la sua vita e la nostra e per aprirci alla grazia del suo
Spirito. La nostra condizione di pellegrini ci fa sentire che abbiamo bisogno
di più conversione, di più libertà e santità, di più grazia di Cristo … sia a livello personale che comunitario e sociale, poiché ancora non c’è pienezza di vita
né in noi né tanto meno nei popoli.
Presidente
Preghiamo
“Benedetto sei Tu, Padre, perché nel tuo infinito amore ci hai dato il Figlio tuo.
Fa’ sì che i discepoli di Gesù brillino di amore per i poveri e gli oppressi, che
siano solidali con i bisognosi, generosi nelle opere di misericordia; indulgenti con i fratelli”.
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IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Guida
L’inno della lettera agli Efesini è un canto all’amore infinito di Dio che si manifesta in Cristo Gesù; un canto perciò a Cristo Gesù il Sole che risorge. Vivere
in questo amore di Dio esige da parte nostra realizzare opere di giustizia e di
misericordia.
1° lettura: (Ef 2, 4 – 10)
Canto appropriato
Guida
Gesù ci indica qual’è il primo comandamento e ciò che realmente significa
amare. Lui è Samaritano e noi siamo chiamati a fare lo stesso. Andiamo per
i crocicchi delle strade e avviciniamoci ai fratelli caduti per fasciare le loro
ferite con la misericordia.
2° lettura (Lc. 10, 25 – 37)
Canto appropriato
PREGHIERA DI LODE
Samaritano … Sole delle strade
Samaritano … Luce delle cecità
Samaritano … Bene delle nostre attese
Samaritano … Amore pellegrino
Avvicìnati, a noi, Samaritano,
fa di noi il tuo alimento e la tua bevanda,
facci olio e balsamo nelle tue mani,
effondi in noi il tuo Spirito di vita.
Che possiamo così sorreggere i fratelli,
rianimare e guarire le loro ferite.
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Scheda n. 7
Vieni a noi carico del tuo vino
Di marca celeste e di buona fragranza,
Con l’olio che guarisce e che libera,
e con fasce di santo e soave lino.
RICHIESTA DI PERDONO
(si consiglia il gesto di accendere un lumino ad ogni richiesta di perdono e
situarlo sopra gli anelli della Catena)
Guida
Dinanzi al Cristo crocifisso che, per
Amore, si è addossato le nostre iniquità,
chiediamo perdono, dando un nome al
nostro peccato, ai nostri bisogni ed alle sofferenze dell’umanità.
Canone: Misericordias Domini, in aeternum cantabo
Per il nostro egoismo: perdona la nostra sordità al tuo grido di amore, la
nostra poca disponibilità a raccogliere il tuo grido ed a lasciare che la tua
passione guarisca il nostro cuore dalle ferite del peccato dell’umanità.
Silenzio – gesto
Per la nostra cupidigia: perdonaci per l’uso della violenza che talvolta
abbiamo usato nel servizio alla verità e per gli atteggiamenti di diffidenza ed
ostilità nei confronti delle diverse povertà che osserviamo ed incontriamo nel
nostro quotidiano.
Scheda n. 7
Silenzio – gesto
Per le nostre violenze: perdonaci
per la nostra poca responsabilità di
fronte ai mali di oggi. Dinanzi
all’ateismo, all’indifferenza religiosa, al secolarismo, alla violenza del
diritto alla vita, al disinteresse verso
le povertà di tanti paesi.
Silenzio – gesto
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PREGHIERA FINALE
Scheda n. 7
Presidente
O Dio, che nei tempi antichi
liberasti il tuo popolo
dal giogo del faraone in Egitto
e che, nella pienezza dei tempi,
ci hai donato il tuo Figlio
“per annunciare la libertà agli oppressi”,
libera tutti i nostri fratelli
che sono sotto il peso
delle moderne schiavitù
ed accendi in noi il desiderio
di collaborare con Te
in questo urgente compito.
Amen.
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Stampa: Officine Tipografiche Aiello & Provenzano - Bagheria (Palermo)
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Libretto Quaresima 2006 - Caritas Diocesana di Palermo