[LECCO 15]
LA PROVINCIA
MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO 2012
[ LA DENUNCIA DI "STRISCIA LA NOTIZIA" ]
Medici gemelli, ora indagano Asl e carabinieri
Il direttore Votta: «Noi siamo parte lesa. Stiamo verificando le ricette per cercare irregolarità»
Due distinte indagini, una amministrativa dell’Asl di Lecco e una dei Nas
dei carabinieri, per appurare se effettivamente i due medici gemelli di Lecco abbiano operato in modo irregolare. Il rischio, nel caso in cui emergessero responsabilità fraudolente da parte di Maurizio
e Marziano Tedeschi, è non solo la revoca della convenzione con l’Azienda sanitaria, che porrebbe fine alla loro carriera di medici di base, ma anche la denuncia penale per truffa.
Fatti due calcoli, se le affermazioni della
paziente che si è rivolta a "Striscia la no-
tizia" si rivelassero fondate (e cioè che da
quindici anni Maurizio si occupa dei propri 1.400 assistiti e dei 1.100 del fratello
- a 40 euro lordi l’anno per paziente mentre Marziano segue soltanto la propria attività di dentista), l’importo sul quale effettuare verifiche sarebbe di circa
660.000 euro. E’, senza dubbio, una cifra
indicativa, in quanto quindici anni fa l’importo corrisposto dalla Regione ai medici per ciascun mutuato non era ai livelli attuali, ma rende comunque l’idea.
«In primo luogo è necessario chiarire un
fatto: noi ci sentiamo parte lesa in questa
vicenda, della quale siamo venuti a conoscenza solo venerdì, quando Luca Sesana, direttore del distretto di via Tubi,
ha ricevuto la visita dell’inviato di "Striscia la notizia" (Max Laudadio, ndr.) - ha
spiegato ieri mattina il direttore generale
dell’Asl di Lecco, Marco Votta, intervenuto sulla questione insieme al direttore
amministrativo Daniela De Filippo -. Abbiamo istituito un’indagine interna e contattato i Nas di Brescia, i quali svolgeranno accertamenti a loro volta, interpellando anche i pazienti dei due medici».
Sul fatto che sia una situazione delicata
non ci sono dubbi. «E’ una questione di
non facile risoluzione, in quanto la sostituzione tra medici è possibile senza alcuna informazione dovuta all’Asl, se questa dura massimo tre giorni. Stiamo verificando anche il numero di ricette rilasciate e risulta che Marziano Tedeschi (il
dentista, ndr.) ne ha firmate nel mese di
riferimento circa 1.500. E utilizza anche
regolarmente la carta Sys. Resta da capire se è stato proprio lui a firmare e ad
utilizzare il sistema informatico o il fratello».
Christian Dozio
Laudadio col medico
[ GUERRA IN CAMICE BIANCO ]
Addio pediatra a sette anni? E’rivolta
Curto: «Noi conosciamo i bimbi uno per uno. Non credo sia lo stesso per i medici di base»
Una proposta sciagurata,
un’idea demenziale. L’ipotesi
di abbassare a sette anni la soglia oltre la quale i bambini dovrebbero essere assistiti non più
dai pediatri, bensì dai medici
di famiglia, non fa sorridere i
pediatri lecchesi. Li fa indignare.
«Il motivo dovrebbe essere una
presunta mancanza di pediatri, che andrebbe a discapito
dei nuovi nati. Non è vero» inizia col dire il dottor Salvatore
Curto (Fism), portavoce dei pediatri della provincia (una quarantina in tutto) con studio a
Bellano.«La Regione Lombardia ha elaborato da tre anni un
progetto che garantisce come
prioritaria l’assistenza ai bambini da zero a sei anni: dunque,
è una falsità che i bambini potrebbero non disporre più di
pediatri. E questo modello assistenziale lombardo può essere benissimo importato nelle
altre Regioni».
Attualmente esiste, sulla carta,
la possibilità che un genitore
scelga, liberamente, il medico
di famiglia anziché il pediatra,
allo scoccare dei sette anni del
proprio figlio, e fino a quattordici anni. Di fatto, nessuno lo
fa, preferendo il pediatra. «Ora,
secondo questo nuova proposta, i genitori non avrebbero più
questa libertà: semplicemente
sarebbero obbligati a fare così.
Punto e basta».
Ma il discorso è destinato ad
allargarsi: «Per analogia e coerenza, allora tutti i bambini che
oggi vengono ricoverati in pediatria, o nei reparti di oncologia pediatrica, per fare due
esempi, dovrebbero andare in
medicina, o in oncologia accanto agli adulti. Uno scenario davvero pazzesco. Senza contare
che noi pediatri con siffatti reparti abbiamo un canale di comunicazione preferenziale».
Però, al di sopra di tutto, ciò
che irrita i pediatri, anzi li fa
inorridire, è quella pretesa da
parte dei medici di medicina
generale, quella sicumera di chi
dice «tanto anche noi siamo capaci di curare i bambini» A
nessuno sfugge che alla base di
questo ragionamento c’è una
grandiosa implicazione economica. Più assistiti fa rima con
più soldi. E poco importa che
siano bambini o adulti. «Già
oggi i medici di medicina generale prendono, per ogni assistito pediatrico, ossia da zero
a 14 anni, 36 euro in più rispetto alla normale quota pro capite».
È vero che i pediatri prendono
di più che i medici di famiglia,
per ogni assistito. Ma è vero che
il massimale ideale dei medici
di base è 1500 assistiti, per i pediatri è 800 assistiti. Con evidenti conseguenze, una su tutte la familiarità del curante con
il paziente:«Nel primo anno di
vita, noi pediatri visitiamo i
bambini, si e no, una volta al
mese. Conosciamo tutti i nostri
assistiti, anche se sono centinaia. I medici di base? Mi permetto di dire - osserva Curto
- che conosceranno un venti
per cento dei loro pazienti».
Insomma, da questa «liberalizzazione dell’età pediatrica», sicuramente, almeno sul piano
assistenziale, c’è una lobby che
ne trarrebbe indubbio beneficio.
Uno scenario davanti a cui i
IL SONDAGGIO
laprovinciadilecco.it
Addio pediatra,
bimbi dal medico
degli adulti già dai
sette anni. Siete
d’accordo?
pediatri, però, non stanno certo a guardare: «Ciascuno vada
a raschiare il fondo del proprio
barile, invece che in quello degli altri» chiosa Curto con una
secca bordata finale. «In un
tempo di crisi in cui tutti facciamo sacrifici, siamo stufi di
gente che, piuttosto che chiedersi cosa deve fare, dice cosa
devono fare gli altri».
Laura Bosisio
VENERDI’
Con il Fai
la storia
della Marina
(r. ber.) Appuntamento
con la storia marittima
e dell’arte venerdì alle
21 nella sala di Confindustria in via Caprera.
L’incontro, dal titolo "Le
navi di Jacopo Barbari" è stato organizzato
dalla delegazione lecchese del Fai.
Un suggestivo viaggio
tra storia e modernità
incentrato sull’analisi
della xilografia "Pianta prospettica della
città di Venezia" dell’incisore e pittore Jacopo Barbari (1450 1516).
Un’opera di eccezionali dimensioni (136 centimetri per 282) intagliata in pannelli lignei,
conservati al Civico
Museo Correr di Venezia, e stampata in sei e
dodici fogli. Relatore
della serata: il capitano di vascello Guglielmo Zanelli, noto storico della repubblica veneziana con all’attivo
diverse pubblicazioni
sull’argomento.
UN PEDIATRA La proposta divide i medici
VIA RESEGONE
Malore in casa
per il monossido
Grossa paura ieri mattina, poco prima di mezzogiorno per
due sorelle che si sono sentite male nel loro appartamento
di via Resegone a causa di un
principio di intossicazione provocato dal monossido di carbonio. A quanto si è appreso,
sembra che le due sorelle
avessero acceso una sorta di
bracere nel tentativo di riscaldare l’appartamento. E dopo si
siano sentite male.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale sanitario inviato dalla centrale
operativa del 118.
Le due donne sono state caricate su un’ambulanza e trasportate fino al pronto soccorso dell’ospedale Manzoni per
essere sottoposte a tutte le cure del caso. A quanto si è appreso le loro condizioni, fortunatamente non destano particolari preoccupazioni.
[ PROTESTA IN REGIONE ]
«Basta disagi sulla tratta Como-Lecco»
Per la quarta volta in nove mesi la linea non ha soddisfatto l’indice di affidabilità
Disagi per i pendolari, la
parola passa ai politici.
«Per la quarta volta in nove
mesi la linea ferroviaria Como-Molteno-Lecco figura tra
le direttrici del Servizio ferroviario regionale che non hanno soddisfatto l’indice di affidabilità, in questo caso per
il mese di novembre. Crediamo che si debba intervenire
al più presto per valorizzare
una tratta le cui potenzialità
sono ingiustamente sottostimate».
Questo è il commento di Luca Gaffuri e Carlo Spreafico,
capogruppo e consigliere regionali del Pd, l’avviso di Trenord con il quale si avvertono gli abbonati della ComoMolteno-Lecco che otterranno uno sconto del 20% per il
mese di febbraio, oppure potranno richiedere il bonus alla scadenza di validità dell’abbonamento annuale.
«In più occasioni abbiamo
sottolineato come il collegamento ferroviario tra Como e
Lecco ricopra un’importanza
strategica per il movimento
delle persone e, perché no,
anche delle merci – continuano i due consiglieri regionali
del partito democratico –. Da
diverso tempo, ormai, pensiamo che occorra ripensare seriamente all’efficienza della
linea in modo tale da dotarla
di treni ogni mezz’ora negli
orari di punta e ogni ora nelle altre fasce».
E ancora: «La Giunta di Regione Lombardia, accogliendo un
nostro ordine del giorno presentato a dicembre, ha affermato che dovrà impegnarsi
per studiare come incrementare l’affidabilità di questa linea, autentica Pedemontana
ferroviaria, al fine di poterla
Il Gruppo Lario Reti informa i propri utenti della
distribuzione del gas che a partire dal primo febbraio
2012 sarà possibile ritirare gratuitamente il VADEMECUM PER LA DISTRIBUZIONE DEL GAS
NATURALE. Il vademecum è orientato a consentire
agli utenti chiarimenti per le domande più frequenti.
L'opuscolo può essere ritirato presso i Comuni per i
quali il Gruppo Lario Reti sostiene la distribuzione
del gas naturale o presso i seguenti sportelli di
distretto della Società:
Calolziocorte - Piazza Mercato, 1/A
Dervio - Via S. Cecilia, 4/C
Introbio - Piazza Carrobio
Lecco - Via Amendola, 4
Merate - Via Cerri,51
Oggiono - Via Marconi,16
Per maggiori informazioni: www.larioreti.it
mettere in collegamento con
Lugano. Speriamo che questo
impegno diventi realtà al più
presto e la Como-MoltenoLecco scompaia da questa poco gradita classifica mensile».
È da tempo che si discute sulla possibilità di potenziare
questa linea sulla quale viaggiano quotidianamente molti
pendolari.
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Addio pediatra a sette anni? E`rivolta