Lezione 9
Analisi economica del diritto

ultimo aggiornamento 16 aprile 2010
1
Sommario
Indice della lezione

diritto di proprietà

teoria della negoziazione

teorema di Coase ed efficienza delle norme
giuridiche

costi transattivi

teoremi normativi di Coase e Hobbes

tutela inibitoria e risarcitoria dei diritti di proprietà e
loro efficienza
2
Diritto di proprietà
 Il diritto di proprietà è rappresentabile come



un fascio di poteri attribuite a persone fisiche o
giuridiche su beni o risorse
alcuni limiti nell’uso di beni o risorse di proprietà
Poteri e limiti definiscono cosa si possa e non si
possa fare con beni e risorse di proprietà, cioè

in che misura le persone possano possedere dei
beni o risorse

possano usarli

possano trasformarli

possano trasferire la proprietà

possano escludere altri dalla proprietà
3
Diritto di proprietà
 Due gli aspetti fondamentali del diritto
proprietario



il proprietario ha la possibilità di esercitare i poteri
che la legge gli riconosce, ma nessuno lo obbliga a
esercitarli
ai terzi è proibito interferire con l’esercizio di quei
poteri, a patto che il proprietario non oltrepassi i
limiti stabiliti dalla legge stessa
La proprietà crea una zona di sovranità

il proprietario dà corso alla propria volontà senza
rendere conto ad altri
4
Diritto di proprietà
 Le questioni fondamentali di cui il diritto di
proprietà si occupa sono:

come la proprietà di un bene o di una risorsa possa
essere originariamente acquisita

quali beni e risorse possano essere posseduti da
privati

usi incompatibili di beni o risorse di proprietà, cioè di
incompatibilità tra attività concorrenti a causa di
molestie causate a proprietà attigue o a risorse
pubbliche

quali rimedi vengano previsti nel caso di violazione
del diritto di proprietà
5
Efficienza dei diritti di proprietà
 Il diritto di proprietà può essere concepito come
una forma di distribuzione iniziale di diritti e
responsabilità fra le persone


qualcosa di analogo alla distribuzione iniziale di beni
tra consumatori nell’economia di puro scambio
Dalla teoria del consumo sappiamo che una
qualsiasi distribuzione iniziale di beni o risorse
raramente è efficiente

nella scatola di Edgeworth le uniche distribuzioni
efficienti sono quelle che si situano lunga la curva
dei contratti
6
Efficienza dei diritti di proprietà
 Uno dei contributi fondamentali dell’analisi
economica del diritto riguarda lo studio
dell’efficienza della distribuzione di diritti e
responsabilità stabilita dalle leggi

inizialmente si assume che non ci siano impedimenti
legali o economici alla negoziazione tra le persone

in un mondo senza impedimenti alla negoziazione le
persone trovano vantaggioso scambiarsi i diritti
iniziali di proprietà stabiliti dalla legge

la distribuzione finale dei diritti che emerge in seguito
al processo di volontaria negoziazione è efficiente
7
Efficienza dei diritti di proprietà
 L’efficienza della distribuzione finale dei diritti, e
della conseguente allocazione di beni e risorse,
è indipendente dalla distribuzione iniziale dei
diritti



dal punto di vista dell’efficienza la distribuzione dei
diritti è ininfluente
ciò che è rilevante è che la legge attribuisca
chiaramente i diritti e favorisca il loro scambio
L’applicazione del concetto di efficienza allo
studio del diritto è dovuta a Ronald Coase, che
pubblica il suo articolo nel 1960
8
Teoria della negoziazione cooperativa
 L’analisi dell’efficienza del diritto si basa sulla
teoria dei giochi cooperativi


in un gioco cooperativo i giocatori possono
assumere impegni vincolanti

il dilemma del prigioniero è un tipico esempio di
gioco non cooperativo
Si presentano ora alcuni elementi di teoria della
negoziazione cooperativa

si assume che gli individui abbiano la possibilità di
sottoscrivere dei contratti reciprocamente
vantaggiosi

una volta stabiliti, i contratti vengono rispettati
9
Teoria della negoziazione cooperativa
 Esempio





Ugo possiede un’auto e il suo prezzo di riserva è di
3.000, pari alla soddisfazione che lui trae dal
possederla
Pigi ha una disponibilità di 5.000 e, dopo aver
visionato l’auto di Ugo, decide che il suo prezzo di
riserva per averla è di 4.000
lo scambio del diritto di proprietà sull’auto è
reciprocamente vantaggioso
il beneficio creato dallo scambio è chiamato Surplus
cooperativo
nell’esempio il surplus cooperativo è di 1.000
10
Teoria della negoziazione cooperativa
 L’oggetto della negoziazione è la suddivisione
del surplus

Anche se la negoziazione è possibile e
reciprocamente vantaggiosa, niente assicura
che si risolva con un successo


l’ostacolo alla creazione di valore sta nel trovare un
accordo sulla divisione del surplus
Se l’accordo cooperativo fallisce, gli individui
rimangono con i loro valori limite

il valore limite è il valore attribuito dagli individui alla
loro condizione in assenza di scambio

la somma dei valori limiti misura il valore del
fallimento della negoziazione
11
Teoria della negoziazione cooperativa
 Esempio precedente



Il valore limite di Ugo è 3.000

il valore limite di Pigi è 5.000

il fallimento della cooperazione vale 8.000
Il processo negoziale può essere suddiviso in
tre parti

stabilire i valori limite

determinare il surplus cooperativo

concordare una distribuzione del surplus
In ogni accordo volontario ciascun giocatore
deve ricevere almeno il suo valore limite
12
Teoria della negoziazione cooperativa
 Una soluzione ragionevole del gioco
cooperativo consiste nell’attribuire a ciascun
giocatore il suo valore limite più un eguale
quota del surplus cooperativo

Esempio precedente

Il prezzo ragionevole è 3.500

la soluzione cooperativa vale per Ugo è 3.500

la soluzione cooperativa vale per Pigi è 5.500, cioè
l’utilizzo dell’auto che gli procura un beneficio di
4.000 più i 1.500 che gli rimangono della disponibilità
iniziale di 5.000

il valore della soluzione cooperativa è 9.000
13
Teoria della negoziazione cooperativa
 Esempio precedente modificato

si supponga che Pigi trovi in rete una offerta di
vendita dello stesso modello di auto al prezzo di
3.800

il suo prezzo di riserva di modifica e diventa 3.800

il surplus diventa 800

Il prezzo ragionevole è 3.400

il valore della soluzione non cooperativa non cambia

la soluzione cooperativa vale per Ugo è 3.400

la soluzione cooperativa vale per Pigi è 5.400, cioè i
3.800 che era disposto a spendere, più i 1.600 che
gli rimangono della disponibilità iniziale di 5.000
14
Teoria della negoziazione cooperativa
 Altro esempio


Arturo ha prestato a Roberta un oggetto, che lui
valuta 300
Roberta ha rotto l’oggetto

Arturo chiama in giudizio Roberta per ottenere il
risarcimento

Roberta si oppone al risarcimento sostenendo di non
aver mai ricevuto in prestito l’oggetto, e che
comunque l’oggetto, a sua conoscenza, era già rotto

il costo del processo è 50 ciascuno

le probabilità di successo sono 50 per cento
ciascuno
15
Teoria della negoziazione cooperativa






una transazione extragiudiziale crea un surplus
cooperativo pari alle spese processuali
valore limite di Arturo è 100
valore limite di Roberta è -200
surplus cooperativo è di 100
risarcimento ragionevole è di 150
Esempio precedente modificato




ambedue credono di avere una probabilità di
successo di 2/3
valore limite di Arturo è 150
valore limite di Roberta è – 150
surplus cooperativo stimato diventa nullo
16
Teoria della negoziazione cooperativa


risarcimento ragionevole per Arturo è 200

risarcimento ragionevole per Roberta è 100
Questo è un esempio delle difficoltà che
possono insorgere nel trovare un accordo
negoziale
17
Teorema di Coase
 In un mondo in cui la negoziazione tra le
persone è libera e senza alcun ostacolo il diritto
non è né desiderabile né necessario

le persone negoziano tra loro e trovano un accordo
sull’utilizzo dei beni e delle risorse

la negoziazione privata stabilisce quali beni e risorse
possano essere oggetto di proprietà, quali sono le
cose che il proprietario può o non può fare, chi può
interferire con il diritto del proprietario
18
Teorema di Coase
 Esempio

allevatore e coltivatore hanno proprietà confinanti e
non protette da una recinzione

il bestiame sconfina e danneggia la coltivazione

il danno potrebbe essere evitato con un accordo
negoziale sulla costruzione di una recinzione, ovvero
sulla riduzione del numero dei capi allevati, ovvero
sulla riduzione delle superfici coltivate

se un accordo non viene trovato interviene il diritto
assegnando la responsabilità per i danni

ci sono due regole che il sistema giuridico può
adottare
19
Teorema di Coase



prima regola: l’agricoltore deve impedire l’accesso
del bestiame sul fondo e sopporta i danni in caso di
invasione, cioè prevale il diritto dell’allevatore
seconda regola: l’allevatore deve impedire lo
sconfinamento e sopporta i danni in caso di
invasione, cioè prevale il diritto dell’agricoltore
Quale delle due regole è la migliore?


l’approccio dell’efficienza non si cura della giustizia
della regola, della causalità del danno
nell’approccio dell’efficienza ci si concentra sulla
soluzione che rende massimo il benessere collettivo,
cioè sulla soluzione che massimizza il valore della
cooperazione
20
Teorema di Coase
 Esempio precedente, continuazione

senza la recinzione il danno provocato dal bestiame
alla coltivazione è di 100

il costo di una recinzione attorno alla coltivazione è
di 50

il costo di costruzione di una recinzione attorno
all’allevamento è di 75


l’efficienza richiede che il recinto sia costruito
dall’agricoltore
una soluzione cooperativa comporterebbe la
costruzione della recinzione attorno al campo
coltivato, è la soluzione che minimizza i costi sociali
21
Teorema di Coase
 Supponiamo valga la prima regola: il diritto
dell’allevatore



l’agricoltore preferisce costruire la recinzione
viene quindi realizzata la soluzione più efficiente
Supponiamo valga la seconda regola: il diritto
del coltivatore


l’allevatore preferisce costruire la recinzione attorno
all’allevamento e pagare 75, piuttosto che pagare il
danno di 100
tuttavia, esiste un’altra possibilità, i due proprietari
possono negoziare un accordo che preveda la
costruzione della recinzione attorno alla coltivazione
e la spartizione del risparmio di 25
22
Teorema di Coase


la contrattazione cooperativa conduce nuovamente
alla soluzione efficiente

in seguito alla contrattazione ogni proprietario riceve
il suo valore limite più una parte del surplus
cooperativo

il surplus cooperativo è rappresentato dal risparmio
di 25, cioè la differenza nel costo della recinzione
dell’allevamento, 75, e della coltivazione, 50
In conclusione, quando le parti seguono le
norme giuridiche e non hanno la possibilità di
contrattare, la distribuzione dei diritti definita
dalla legge può creare inefficienze, sprechi
23
Teorema di Coase
 Quando le parti possono negoziare e non
esistono impedimenti alla negoziazione, le
inefficienze create dalla allocazione iniziale dei
diritti vengono eliminate



dopo la negoziazione, l’allocazione finale dei diritti è
nuovamente quella efficiente
alla fine il diritto viene allocato a chi lo valuta di più,
cioè a chi ne trae maggior beneficio in termini di
riduzione dei costi o di aumento del proprio
benessere
L’efficienza viene raggiunta indipendentemente
dalla norma giuridica
24
I costi transattivi
 Non tutte le negoziazioni hanno successo

E’ possibile rappresentare ogni impedimento
alla contrattazione come un costo che i
negoziatori devono sopportare


Coase chiama i costi relativi alla contrattazione costi
transattivi
Pertanto il teorema di Coase può essere
riformulato nel modo seguente:

quando i costi transattivi sono nulli, la negoziazione
privata conduce a un efficiente uso delle risorse,
indipendentemente dalla conformazione dei diritti
posta in essere dall’ordinamento giuridico
25
I costi transattivi
 I costi transattivi sono raramente trascurabili, e
questo dà luogo ad un corollario del teorema di
Coase:


quando la contrattazione viene impedita dalla
presenza di rilevanti costi transattivi, l’allocazione dei
diritti operata dall’ordinamento giuridico influenza
l’uso delle risorse e può creare situazioni di
inefficienza
Esempio precedente:

costi di transazione di 35

il surplus cooperativo al netto dei costi transattivi
diventa negativo, 25-35=-10
26
I costi transattivi





la negoziazione non crea valore e quindi non viene
avviata nessuna trattativa
l’uso delle risorse viene influenzato dalla norma
giuridica
nel caso di diritto del coltivatore, l’allevatore realizza
la recinzione
il sistema economica registra una inefficienza di 25
I costi transattivi sono di tre tipi

di ricerca della controparte

di negoziazione

di esecuzione, cioè di controllo delle prestazioni e di
punizione delle violazioni
27
I costi transattivi
 Costi di ricerca


più bassi per beni standardizzati, comuni
Costi di negoziazione


la negoziazione è facilitata quando l’informazione sui
valori limite delle controparti è pubblica e non privata
molto spesso, al contrario, l’informazione è privata e
le controparti non hanno interesse a rivelarla

la distribuzione del surplus cooperativo dipende
spesso dalla quantità di informazione pubblica
esistente tra le controparti

le parti hanno interesse a mantenere alcune
informazioni strettamente private
28
I costi transattivi

ciò ha delle implicazione per il diritto di proprietà, che
dovrebbe stabilire criteri chiari e semplici di
attribuzione della titolarità dei diritti per favorire la
negoziazione tra le parti

la negoziazione diventa più difficile quando ci sono
molte parti che devono accordarsi


la definizione dell’accordo contrattuale più semplice
nel caso di beni standardizzati, di cui siano chiare le
caratteristiche e sperimentate le evenienze future
che potrebbero influenzare le prestazioni delle parti
l’ostilità tra le parti può rappresentare un ostacolo
rilevanti alla definizione di un accordo
29
I costi transattivi


la scarsa conoscenza tra le parti può comportare
errori di strategia di negoziazione, oppure la
formulazione di aspettative che poi si rivelano
erronee
Costi di esecuzione

sono tipici di situazioni in cui lo scambio delle
prestazioni non è simultaneo

i costi di controllo e la definizione delle sanzioni
possono essere complessi
30
I costi transattivi
 Si può immaginare che esiste un livello critico
dei costi transattivi


al di sotto del livello critico si può lasciare che
l’accordo negoziale tra le parti definisca le modalità
di uso di beni e risorse

al di sopra del livello critico è consigliabile
l’intervento normativo, le cui conseguenze sono
particolarmente rilevanti perché incidono
sull’efficienza nell’uso delle risorse
La posizione del livello critico in una scala dei
costi transattivi che vada da zero a infinito è
oggetto di valutazione individuale
31
I costi transattivi
 Il disaccordo sulla posizione del livello critico
comporta diverse visioni sui limiti dell’intervento
giuridico

coloro che ritengono che la negoziazione volontaria
non è impedita dai costi transattivi suggeriscono di
lasciare l’uso di beni e risorse alla libera
negoziazione

coloro che ritengono i costi transattivi molto rilevanti
propendono per una estensione dell’intervento
normativo
32
Teorema normativo di Coase
 I costi transattivi hanno un impatto rilevante
sulla efficienza nell’utilizzo dei beni e delle
risorse


finora i costi sono stati considerati esogeni rispetto al
sistema giuridico

in effetti, il sistema giuridico contribuisce a
determinare l’ammontare dei costi di transazione
Da ciò discende un principio generale, chiamato
il teorema normativo di Coase

l’ordinamento giuridico deve essere strutturato in
modo da rimuove gli impedimenti agli accordi privati
33
Teorema normativo di Hobbes
 Esiste un altro principio a cui il sistema giuridico
dovrebbe attenersi



nel caso di fallimento della negoziazione privata, le
norme dovrebbero ridurre gli sprechi e le inefficienze
conseguenti
l’importanza dell’intervento pubblico per minimizzare
le perdite dovute a disaccordi era particolarmente
presente a Thomas Hobbes, filosofo seicentesco
Hobbes sosteneva che le persone sono raramente
così razionali da accordarsi sulla divisione del
surplus cooperativo, a meno che un potere superiore
non li costringa a stringere un accordo
34
Teorema normativo di Hobbes
 Teorema normativo di Hobbes


Per minimizzare il danno derivante dal
disaccordo i diritti di proprietà dovrebbero
essere allocati alla parte che li valuta di più



la legge deve minimizzare i danni causati dai
fallimenti degli accordi privati
in questo modo si rendo lo scambio dei diritti non
necessario
nell’esempio precedente dovrebbe essere stabilito il
diritto dell’allevatore
Le conseguenze dei due teoremi possono
essere rappresentate graficamente
35
Teorema normativo di Hobbes
Surplus
45º
area dello scambio
lubrificare lo scambio
25
correggere l’allocazione
area di assenza dello scambio
10
35
Costi transattivi
36
Teorema normativo di Hobbes
 I legislatori, così come i giudici, non sanno in
effetti chi valuta maggiormente un diritto

Le corti devono fronteggiare un rapporto di
scambio tra costi di transazione e costi di
informazione

se si attengono alla lettera alla legge, evitano i costi
di informazione e lasciano che le parti sopportino i
costi transattivi derivanti da un eventuale
trasferimento dei diritti

se interpretano con maggiore libertà la legge e
cercano di identificare chi valuta maggiormente il
diritto, incorrono nei costi di informazione
37
La protezione dei diritti di proprietà
 I rimedi in caso di violazione dei diritti di
proprietà possono essere di due tipi


la tutela risarcitoria consiste nel pagamento di una
somma di denaro che compensa il danno subito
dall’attore a opera del convenuto

la tutela inibitoria consiste in un ordine al convenuto
di eseguire una prestazione o astenersi da una
particolare condotta
La tutela risarcitoria guarda al passato


è tipica nel caso di danni causati da incidenti
La tutela inibitoria è volta al futuro

è tipica del diritto di proprietà
38
La protezione dei diritti di proprietà
 L’inibitoria potrebbe sembrare una proibizione
assoluta

In effetti, l’inibitoria impedisce soltanto che il
comportamento che ha causato il danno si
ripeta in futuro senza il consenso dell’attore



l’attore rimane libero di negoziare con la controparte
l’inibitoria corrisponde a una chiara attribuzione di un
diritto di proprietà, che può essere rivenduto
Le transazioni extragiudiziali sono influenzate
dalla disponibilità di tutela risarcitoria o inibitoria
nell’ordinamento giuridico
39
La protezione dei diritti di proprietà
 Esempio

la compagnia elettrica E emette fumi che sporcano
bucato della lavanderia L

il danno è pari a 200

l’installazione di filtri sulle ciminiere di E costa 500

l’installazione di filtri nel sistema di ventilazione di L
costa 100

la tabella riassume i profitti delle due imprese nelle 4
possibili eventualità

la soluzione efficiente è quella che massimizza il
profitto congiunto, cioè l’installazione dei filtri da
parte di L e non di E
40
La protezione dei diritti di proprietà
Lavanderia
nessun
filtro
Compagnia
elettrica
nessun
filtro
E 1.000
L 100
filtri
filtri
E 1.000
L 200
E 500
L 300
E 500
L 200
41
La protezione dei diritti di proprietà
 Si vuole determinare come i rimedi a
disposizione del giudice influenzino le parti e le
inducano al raggiungimento della soluzione
efficiente

Tre regole giuridiche possibili

regola 1: E libero di inquinare

regola 2: L ha diritto al risarcimento dei danni

regola 3: L ha diritto a una tutela inibitoria che
impedisca a E di continuare a inquinare
42
La protezione dei diritti di proprietà
Assenza
negoziazione
E
L
Negoziazione
Surplus
E
L
Regola 1
1.000
200
0
Regola 2
800
300
100
850
350
Regola 3
500
300
400
700
500
43
La protezione dei diritti di proprietà
 In assenza di negoziazione vi è un’unica regola
efficiente


La negoziazione cooperativa invece raggiunge
l’efficienza qualunque sia la regola giuridica


questa è la soluzione suggerita dal teorema di
Hobbes
questa è la soluzione suggerita dal teorema di
Coase
Il surplus della negoziazione è la differenza tra
profitto aggregato nel caso di assenza di
cooperazione e profitto aggregato nel caso di
cooperazione
44
La protezione dei diritti di proprietà
 Una ragionevole soluzione negoziata consiste
nell’attribuire a ciascuna parte il suo valore
limite più la metà del surplus



le varie regole influenzano i valori limiti e quindi
l’accordo negoziale
l’attore preferisce sempre la tutela inibitoria
il convenuto preferisce sempre la tutela risarcitoria,
ovvero l’assenza di rimedi
45
Rimedi efficienti
 Vengono introdotti ora costi di transazione

L’inibitoria può essere più efficiente quando le
parti possano negoziare tra di loro



l’inibitoria è più chiara e più semplice
la determinazione del danno da parte della corte è
difficoltosa
Se i costi transattivi sono alti

definire i diritti con una inibitoria contribuisce poco
all’efficienza

la tutela risarcitoria appare il rimedio più efficiente
46
Rimedi efficienti
 Guido Calabresi e A. Douglas Melamed
raggiunsero per primi la precedente
conclusione



in presenza di alti costi transattivi, il rimedio più
efficiente consiste in un risarcimento del danno
in presenza di bassi costi transattivi, il rimedio più
efficiente consiste in una inibitoria contro le
interferenze del convenuto sulla proprietà dell’attore
In generale

quando i costi transattivi precludono le negoziazioni,
uno spostamento dalla tutela inibitoria a quella
risarcitoria non peggiora la condizione della vittima,
mentre il danneggiante può stare meglio, ma
certamente non peggio
47
Rimedi efficienti


al contrario, quando esiste la possibilità di un
negoziato, la tutela inibitoria riduce i costi di
transazione e facilita il raggiungimento di un accordo
In pratica, il rimedio giuridico da preferirsi
dipende da

il numero delle parti

la loro concentrazione geografica

l’esistenza di una relazione pre-esistente tra le parti
48
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