A.I.D.D. Onlus
svolge un’attività di prevenzione primaria
del disagio giovanile e delle sue manifestazioni
quali tossicodipendenze, alcolismo, bullismo, tabagismo, ludopatie
il Labirint
AIDD oggi e domani
Carissimi lettori,
dall’aprile scorso ho assunto per un secondo biennio la Presidenza dell’Associazione e contemporaneamente ci
siamo trasferiti da Milano a Cusano Milanino per ridurre il costo delle spese strutturali, non più sostenibili.
Questi cambiamenti, alcuni istituzionali, altri necessari, anzi indispensabili, per poter continuare ad esercitare il
nostro ruolo di educatori delle nuove generazioni sono stati affiancati anche da riduzioni delle competenze delle
nostre psicologhe e pedagogiste oltre che della nostra segretaria. Il nostro percorso, quindi, iniziato 37 anni fa, potrà
proseguire sulla base della ristrutturazione di cui abbiamo accennato e di un orizzonte prospettico che deve vedere
prioritariamente la “raccolta fondi” come elemento catalizzatore del nostro “domani”. Negli ultimi tempi abbiamo
anche rinnovato parte del Consiglio Direttivo con inserimento di membri motivati e proiettati ad operare attivamente
e fattivamente per creare valore aggiunto alla nostra immagine e al nostro posizionamento sul territorio. Devo dare
atto al recente Past Presidente Walter Migliore di avere profuso energie e risorse personali per contribuire a trovare
soluzioni migliorative per l’Associazione e l’impegno che io ho assunto è e sarà quello di proseguire a stimolare la
struttura e i sostenitori, che, pur affievoliti dalla crisi generale, dovranno andare avanti e credere nell’A.I.D.D. per
quello che ha fatto e per quello che intende continuare a fare.
Non possiamo tralasciare di occuparci dei nostri ragazzi che possono diventare vittime di pericolose devianze. Molti
ragazzi, spesso i più vulnerabili e fragili, si sentono “inadeguati” al mondo circostante, non cercano di affrontarlo, ma
di sfuggirlo. Noi (genitori, docenti, psicologi) dobbiamo monitorare e aiutarli, percepire il loro disagio, farli parlare,
ascoltarli, creare un rapporto fiduciario, dare loro le indicazioni per non sbagliare.
La Famiglia come scuola d’amore, di clima affettivo, di appartenenza è fondamentale, la Scuola deve correlarsi
nel perseguire questi stessi obiettivi e la nostra Associazione continuerà instancabilmente a progettare ed erogare
“educazione e benessere” per le nuove generazioni al fine di contribuire a salvaguardare l’integrità fisica, psichica e
morale dei giovani.
Nazzareno Pettinari
Aggiornamenti
sulle dipendenze.
Notiziario trimestrale
a cura dell’A.I.D.D.
Con il patrocinio di
Diversità etniche
La diversità, se condivisa, è arricchimento per tutti
Progetto alfabetizzazione
Combattiamo il silenzio
La storia di Rosario
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Diversità etniche
Questo numero de Il Labirinto,
esce dopo una lunga assenza, durante la quale, tuttavia,
A.I.D.D. ha continuato a lavorare nelle Scuole, offrendo la
professionalità delle sue Psicologhe e Pedagogiste che,
ormai da molti anni, sono di
supporto alla Scuola e alle
Famiglie, nel facilitare la crescita sana di bambini ed adolescenti.
Abbiano pensato che il ritorno de Il Labirinto debba
affrontare un tema particolarmente attuale e significativo, che è parte integrante della realtà quotidiana
in cui vivono i nostri giovani e che può assumere
una connotazione decisamente negativa, se non
viene considerato con attenzione, in modo aperto,
chiaro e profondo, mentre può diventare una fondamentale colonna portante, per un futuro positivo
e migliore, se ne vengono sottolineate e comprese
le ricchezze, pur se subordinate a temporanei adattamenti necessari per raggiungere un’auspicata e
possibile armonia.
In questo numero, dedichiamo quindi il nostro Angolo della Cronaca e quello della Poesia, al problema
dell’integrazione tra Etnie e ci teniamo a sottolineare
che l’integrazione non è e non può mai essere tra
Razze, come siamo soliti dire, ma tra Etnie, poiché
TUTTI, indipendentemente dal colore della pelle,
dalla lingua, dalla religione, dalle tradizioni differenti,
apparteniamo ad un’UNICA RAZZA, quella UMANA.
Mariacristina Ferrario
In copertina: un’opera di Maurino Mangiapanino
Pagina seguente: cartello stradale Kiss… Please, autore anonimo
(collezione Lillo Marciano).
Raggiungere l’integrazione attraverso
la valorizzazione delle culture
La diversità, se condivisa, è arricchimento per tutti
L’Istituto Comprensivo Quintino di Vona – Tito Speri, è situato a Milano, nei pressi di Piazzale Loreto, zona abitata da un’altissima percentuale di famiglie di etnie diverse e, proprio questo fatto, che avrebbe
potuto rivelarsi una difficoltà, si è tramutato in un’opportunità, grazie
all’intelligenza, alla sensibilità ed all’amore che due Insegnanti di musica, Nicoletta Caselli e Simone Del Baglivo, nutrono per i giovani.
La loro idea, straordinariamente vincente, è stata quella di dare vita, tre anni fa, ad un’Orchestra Multietnica che sta ottenendo un grande successo, tenendo concerti in tutta Milano, sostenuta, oggi, dal Consiglio di Zona 3 ed inserita nei Programmi previsti per l’EXPO,
anche perché la loro mente creativa ha saputo unire alla musica la cucina, attraverso la
stampa di un opuscolo in cui sono state raccolte ricette di piatti tipici dei vari Paesi d’origine dei ragazzi.
Dice la Prof.ssa Caselli: “Lavorare insieme, sbagliare insieme, sorridere insieme, mostra
ai ragazzi una possibile via per non isolarsi ed imparare a condividere tempo ed emozioni
e la musica, con la sua valenza espressiva e comunicativa, con il suo carattere di linguaggio universale, è particolarmente adatta come strumento di integrazione”
Golfo Mistico è il nome dell’Orchestra, con riferimento allo spazio, posto tra proscenio e
platea e riservato alle orchestre che suonano dal vivo.
Un’Orchestra che porta il pubblico, senza quasi che se ne accorga, a muovere i piedi,
seguendo il ritmo, coinvolgendo tutti nell’atmosfera di Paesi e tradizioni lontane, ma soprattutto, riempiendo il cuore di ottimismo, perché vedere la serenità, la passione e la
condivisione di questi giovani musicisti, è una sensazione meravigliosa.
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5
A te piccolo,
nuovo Milanese
Piccolino nato a Milano,
sotto il cielo grigio di questa città
che tutto il mondo conosce,
anche tu crescerai e diventerai uomo.
Tu non somigli ai nostri bambini.
La tua pelle ha un diverso colore,
la tua lingua ci è incomprensibile
e lo sguardo dei tuoi occhi
viene da molto lontano,
ma questa Madonnina d’oro
che brilla sopra la nebbia
che anche tu respiri,
saprà pensare a te,
come ad ognuno di noi
e proteggerà i tuoi passi incerti
e ti insegnerà ad amare un paese
che non è il tuo, un paese
che, ancora una volta,
vorrà cantare
Le mille difficoltà dell’adolescenza, età del cambiamento e della
confusione, sono oggi ancora più complicate per la convivenza
con coetanei provenienti da esperienze diverse ed è facile, in un
contesto simile, dare spazio all’insorgere dell’intolleranza e della
sottolineatura negativa per tutto ciò che appare diverso, creando
così emarginazione, prevaricazione, violenza.
L’Orchestra Golfo Mistico è l’esempio lampante di come, invece, i
ragazzi siano per loro natura capaci di integrarsi perfettamente, se
aiutati a condividere una passione, guidati da persone che hanno
a cuore la loro vita.
La musica unisce, lo sappiamo e lo diciamo sempre, ma mai, come
in questo caso, queste parole rappresentano una verità concreta,
tangibile, multicolore, emozionante, da ascoltare per comprendere
meglio il senso del rispetto, la ricchezza che nasce dalla diversità,
l’amore per la solidarietà e per godere della bellezza e del sollievo
che ci viene regalato dall’incontro con una gioventù, dal cui sorriso
traspaiono serenità e voglia di vivere .una vita vera, sana e serena.
quella vecchia canzone
che racconta di mani che si tendono,
di braccia che ti accolgono
e del cuore grande, grande
di questa nostra città
che, da oggi, è anche la tua.
da “Rimani bambino” di
Mariacristina Ferrario
Orchestra Golfo Mistico, performance musicale per le vie di Milano.
… sono ormai passati tre anni da quando ci siamo incontrati la prima volta, ma a me quel giorno sembra
solo ieri. Ricordo ancora quando sei entrata nella nostra classe, con quella valigetta che conteneva un
nuovo mondo, che mi ha risvegliato sentimenti ed emozioni che non avevo mai provato prima. Grazie a te
ho imparato a conoscere a fondo il mio IO, ad avere fiducia nelle mie capacità ….
Vorrei ringraziarti per le tue parole e i tuoi insegnamenti; mi hai aiutato a superare la mancanza dei miei
nonni e per questo ti sarò sempre grata. Sono molto cambiata, perché ora penso non solo a me stessa, ma
prendo in considerazione anche il punto di vista degli altri. Ho sempre avuto paura del futuro, ma grazie a
te questa paura piano piano sta scomparendo: adesso sono più fiduciosa e desidero impegnarmi.
Grazie per averci fatto diventare una classe più unita: oggi solo con uno sguardo siamo in grado di capire
lo stato d’animo di ognuno di noi.
Scrivo queste righe per dirti “grazie”: è importante porsi domande su se stessi e dal percorso ideato per noi
ho capito veramente chi sono e cosa mi piace davvero. Spero che tutto ciò che sei riuscita a trasmettere
a me, tu riesca a trasmetterlo anche ad altri ragazzi dopo di noi.
Quest’anno è stato il più importante, perché abbiamo parlato del nostro modo di essere e abbiamo riflettuto insieme su come dobbiamo comportarci con gli amici. Insieme al farmacologo abbiamo capito quanto le
droghe siano pericolose e abbiamo appreso insegnamenti utili per il futuro. Tutte le nostre domande hanno
trovato risposta. In questi tre anni sei riuscita a migliorarmi sotto ogni aspetto; mi hai insegnato a essere
una persona più autonoma e responsabile, mi hai fatto capire che la nostra forza sta nel carattere e che
per essere forti bisogna anche saper chiedere aiuto e non cavarsela sempre da soli.
Inizialmente i nostri problemi sembravano enormi e senza uscita, ma grazie a te siamo riusciti a trovare la
chiave che ci ha permesso di vederli sotto una luce diversa.
Grazie a te, dottoressa, sono riuscita a comprendere molti aspetti di me stessa che prima non conoscevo,
a riflettere meglio, a ragionare con me stessa e a prendere con lucidità decisioni importanti per il mio futuro. Ho scoperto emozioni nuove e forti che mi rimarranno per sempre nel cuore, ho imparato ad affrontare
le mie paure e le mie insicurezze. Le tue “lezioni” erano chiare, semplici e divertenti e mi hanno permesso
di esprimere i miei pensieri, le mie idee e i miei sogni, di confrontarmi con gli altri. E’ stato meraviglioso
vederti ridere insieme a noi.
… mi hai mostrato i miei punti di forza e le mie debolezze, su cui dovrò lavorare. Grazie a te anche il rapporto con i miei genitori è cambiato in meglio: ora riusciamo a comunicare e a capirci di più.
L’unico termine che descrive perfettamente le mie emozioni dopo il tuo arrivo è “protezione”….
Spero di rivederti presto.
Mi auguro che anche i miei figli possano un giorno conoscere una persona come te e far tesoro dei tuoi
consigli, come farò io. Mi raccomando, non dimenticarti mai dei tuoi “bimbi” della terza C! Con tanto affetto.
Lettera di un’alunna alla pedagogista dott. Patrizia Riccò
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Illustrazioni: tre opere di Bansky.
Combattiamo il silenzio
Progetto
alfabetizzazione
Lo scorso martedì si è tenuta la consueta serata del
Rotary Club Garbagnate Groane dedicata alle eccellenze giovanili: oltre alle premiazioni degli studenti
meritevoli con 11 borse di studio, 5 camp rotary ed
un soggiorno studio in Irlanda, donati dal Club, si è
voluto dare grande risalto al progetto alfabetizzazione
rivisto e corretto dal Garbagnate Groane secondo le
reali esigenze del territorio. La peculiarità di questo
Service rotariano è l’assistenza allo studio per studenti delle scuole medie in difficoltà a svolgere in maniera
autonoma i compiti assegnati o che necessitano di affiancamenti e approfondimenti per poter meglio comprendere quanto svolto durante le lezioni in classe.
La Presidenza della scuola ed il Collegio docenti hanno individuato 10 studenti con difficoltà manifeste.
Le competenze professionali di una nostra socia, la
Prof.ssa Maria Clarice Di Marco sono state determinanti poiché, in accordo con i docenti di riferimento,
ha predisposto un piano di recupero personalizzato
per gruppi omogenei di difficoltà applicabile ad un
massimo tre o quattro studenti per volta. Tale scelta didattica viene considerata la migliore in quanto si
possono seguire meglio i ragazzi ed inoltre si evita
il disagio psicologico dell’aiuto individuale che molto
spesso viene accettato a fatica.
Approvati i percorsi di recupero, si sono avviati i gruppi di aiuto, gestiti da un’altra nostra socia e da ulteriori
due volontari non rotariani che hanno aderito con entusiasmo al nostro progetto.
Grande soddisfazione per tutto il Club nella serata delle
eccellenze sia per la premiazione dei volontari che ci hanno aiutato nella realizzazione progettuale sia per l’esaustivo intervento della Vicepreside Prof. Bertazzi che ancora
una volta ha sottolineato l’importanza e la necessità di un
aiuto fattivo, concreto ed eccellente come quello del Rotary Club Garbagnate Groane, che da anni persegue una
politica di presidio del territorio con particolare attenzione
alle esigenze delle nuove generazioni.
Il Presidente Andrea Malaman
Contro la violenza sulle donne e a favore della prevenzione
anche sull’abuso dei minori. Una serata di grande interesse
quella del 23 gennaio presso l’Opera della Cardinal Ferrari di
Milano.TemidigrandeattualitàeServicedistrettualeenazionale
per combattere questa piaga presente nella nostra società.
I cinque club della Zona B della terza Circoscrizione, Ambrosiano, Brera, Galleria, Loggia dei Mercanti e Madonnina
si sono incontrati per discutere ed approfondire coordinati
dalla responsabile Annamaria Cipolla, per informare e
prevenire su questi temi scottanti e del momento.
Presenti le autorità lionistiche del Distretto e una nutrita
presenza di giovani Leo del Distretto Ib4 accompagnati dal
Chairperson Leo Antonio Roberto Sarni, sono intervenute,
avvicendandosi sul palco, le tre relatrici invitate a fornire le
indicazioni e le informazioni necessarie per sensibilizzare
il pubblico a questi temi.
Alessandra Kustermann, Direttore UOC Pronto Soccorso
e responsabile SVSeD, la pediatra Lucia Romeo e Loredana Maspes dell’Associazione SVS Donna Aiuta Donna
Onlus - fondata nel 1997 con l’obiettivo di offrire sostegno
e assistenza alle persone vittime di violenza sessuale,
maltrattamento, abuso e stalking e che dalla sua nascita
affianca gli operatori del Soccorso Violenza Sessuale e
Domestica (SVSeD) presso la Clinica Mangiagalli della
Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico - hanno parlato della prima assistenza sanitaria e
psicosociale fornita dal servizio pubblico e dei sostegni
concreti per il difficile percorso di uscita dalla violenza
incluso l’acquisto di effetti personali e/o oggetti di prima
necessità e sostegno allo studio per i figli.
Viene fornita consulenza e assistenza legale, sia penale
sia civile, completamente gratuita affiancando le vittime
di violenza per 365 giorni all’anno.
Il Progetto del 2014 “Nuovi linguaggi per comunicare e
contrastare la violenza contro le donne” è finanziato dalla
Regione Lombardia, da attuarsi in collaborazione con il
Comune di Milano e alcune scuole di comunicazione e
Design di Milano: IULM, NABA e IED.
Non dobbiamo dimenticare che una donna ogni 2 giorni
muore ammazzata (femminicidio) e una donna è oggetto
di atti di violenza ogni 12 secondi.
Gianni Allegretta
La storia di Rosario
Rosario era un ragazzo che è stato rinchiuso nel Carcere minorile di Torino, il Ferrante Aporti.
Di lui racconta, nel suo libro, “Il maestro dentro”, Mario Tagliani che, per trent’anni ha insegnato in carcere.
La storia di Rosario è una delle tante che Tagliani ha conosciuto ed osservato dispiegarsi
nell’arco di anni, frequentando questi ragazzi, la cui “carriera” criminale inizia quasi sempre,
da piccoli furti, per poter arrotondare le entrate di famiglie di povera gente, per lo più immigrate al nord, in cerca di lavoro. Ragazzi che, dalla vita di piccoli paesi, in cui si campa di quello
che produce l’orto e di qualche gallina che razzola sull’aia, si ritrovano a vivere nella grande
città, in quartieri degradati, dove solo la delinquenza rappresenta una possibilità. Da qui il
trovare naturale partecipare a piccoli furterelli, per poi rendersi conto che è possibile ottenere
più denaro, farsi la macchina e conquistare il rispetto dei ragazzi più grandi e più furbi, quelli
che, insomma, nel quartiere contano, se si prova a rischiare, compiendo reati maggiori. L’escalation è continua e si finisce in carcere, perché i soldi non bastano mai, perché si vuole
una vita diversa, perchè si sente un bisogno sempre più ossessivo, di possedere e di sentirsi
importanti e di vedere riconosciuto il proprio valore di “veri delinquenti”, perché si è consapevoli che sarà questa l’unica carriera possibile. E’ così che si arriva alla droga ed allo spaccio.
Dice Mario Tagliani :”Può sembrare che il carcere aiuti ad allontanarsi da certe sostanze e da
certe amicizie, ma non è così, è una finzione. Tra quelle mura non c’è tempo per formare un
carattere deciso perché, la detenzione, come ogni costrizione, non è una scelta, non nasce
dall’intimo, ma viene imposta, creando una serie di anticorpi e di motivi di rigetto nel cuore
di molti ragazzi”. Rosario, come tanti altri, è uscito dal carcere, ma ad accoglierlo ha trovato
una famiglia con un padre disoccupato, capace solo di sfogare la sua rabbia sulla moglie, una
povera donna, perennemente incinta e costantemente picchiata e molti fratelli, accomunati
dal rischio di uno stesso destino.
Scrive, sempre Mario Tagliani: “…ancora oggi ripenso a questi ragazzi che ricevono calci
ancora prima di nascere perché nemmeno la pancia della mamma li può proteggere”.
La vita di Rosario si è conclusa in un letto di Ospedale, distrutta dall’AIDS, proprio come
quella di tanti giovani sfortunati come lui. E’ perché questo accada sempre di meno, che noi
ci stiamo dando da fare.
Mariacristina Ferrario
8
Riflessioni di un genitore
Zhao Huasen, Invisible Bikes.
Vecchia, cara bicicletta!
Recenti studi, svolti in diverse parti del mondo, hanno evidenziato come, l’uso di apparecchiature tecnologiche, quali smartphone, tablet, ecc. porti i bambini di oggi ad avere serie difficoltà di
apprendimento.Tutto ciò ci sembrerà strano in quanto, molto spesso, sentiamo genitori e nonni,
descrivere i propri bimbi come piccoli geni, vantando un’abilità sicuramente notevole, con cui
già dai primi anni di vita, sanno navigare rapidi e sicuri, in un immenso mondo virtuale.
In effetti il danno sta proprio qui.
I bambini vivono molte ore del giorno in un mondo che non esiste, nel quale si muovono velocemente e fanno di tutto, sviluppando grande capacità di gestire, su uno schermo, personaggi
irreali; tutto questo però il porta a dimenticare il mondo concreto che appare loro sempre più
sconosciuto. L’azienda Lelly Kelly, ormai da anni, produce calzature dotate sia di elastici sia di
lacci perché sostiene che “Oggi, la maggior parte dei bambini arriva a 10 anni senza aver mai
fatto un nodo”, a causa del velcro che ha sicuramente semplificato la vita ai genitori, ma ha
privato i loro figli, di uno stimolo ad arrangiarsi e ad apprendere.
Al Salone del Libro di Torino, una multinazionale ha lanciato Smart Playgournd, un app che
consente ai piccoli dai 2 anni in su, di orientarsi in un giardino per decidere se andare in altalena
o fare altro. In Gran Bretagna, durante un Congresso degli Insegnanti è emerso che i bambini
della scuola materna sanno far scorrere uno schermo, ma non sanno giocare con le costruzioni
ed hanno difficoltà a relazionarsi con i compagni e con gli insegnanti.
Cos’altro dire? Io penso che, forse, dovremmo regalare ai nostri figli la vecchia, cara bicicletta,
insegnando loro a restare in equilibrio e a pedalare.
Dovremmo preoccuparci meno dello sviluppo di quest’intelligenza tutta impregnata di tecnologia e aiutarli a sviluppare l’intelligenza emotiva, quella che aprirà loro le porte della comprensione di sé, della capacità di rapportarsi agli altri con onestà e sincerità, quella che li renderà
capaci di amore, di attenzione, insomma di vita vera. Il tempo per apprendere ad usare marchingegni lo avranno più avanti. Smettiamo quindi di voler fare di loro dei piccoli robot, perché
senza un cuore abituato a provare emozioni, non diventeranno mai uomini.
Mariacristina Ferrario
Quello che ci ha “costruito” proviene dalle nostre famiglie d’origine,
mamma e papà, (che, a loro volta, hanno avuto le loro famiglie d’origine e così via, a ritroso nel tempo), dall’ambiente che ci circonda, dagli
amici, dai nemici, dal contesto sociale, dal Paese nel quale nasciamo
e nel quale viviamo. Noi siamo ciò che mangiamo (frase non certo
farina del mio sacco). Meglio, credo, sarebbe dire che noi siamo ciò di
cui ci nutriamo che, evidentemente, comprende la parte fisica, quella
spirituale, quella educazionale ecc. ecc.. Siamo un coacervo di tutto
ciò. Mi è stato chiesto di fare una riflessione sulla gioventù di oggi.
“Mission impossible” .
Sul tema sono stati versati immensi fiumi di inchiostro e miliardi di
parole e credo, sempre, com’è inevitabile che sia, generalizzando; “i
giovani sono cattivi, i giovani sono indolenti, sfaticati, irresponsabili e
chi più ne ha più ne metta. Tutto rigorosamente non vero se non per
una parte del mondo dei giovani e delle giovani (la frase fatta: tutte
p......!). Ricordo che Platone, quasi 2500 anni fa, disse: “Quale sarà il
mondo del futuro se i nostri figli non hanno rispetto per la vecchiaia?
Questo mondo non ha più futuro”. I fatti paiono abbondantemente
smentirlo. Il mondo è progredito nel modo che conosciamo. Per ciò
che conosciamo!
Cosa intendo dire con tutto questo?
Che la responsabilità, frequentemente, sta in noi adulti che non sappiamo creare l’ambiente giusto ed equilibrato nel quale far crescere i
nostri figli. Demandiamo, non sempre e non solo, la loro crescita alla
televisione perché ci torna comodo e, la televisione, abbiamo imparato quali devastazioni psicologiche produce: Starlette, giochi, divertimento (già masticato da altri ed anche assimilabile senza sforzo).
A… gratis come si dice. Non siamo più noi l’esempio stabile per i
nostri figli. La nostra presenza, come guida responsabile, si è sempre
più affievolita, demandando ad altri (non sempre buoni consiglieri) il
compito di farlo.
E non è che risolviamo il problema con qualche ramanzina di circostanza; perché ormai l’humus nel quale sono vissuti non è governato
né governabile da noi. Ci hanno pensato “altri” con la nostra comoda
condiscendenza.
Non abbiamo saputo (naturalmente mi riferisco a costoro - me compreso, forse, - ) avere sufficiente Amore da farli faticare per raggiungere l’obiettivo come conquista e da questa ottenere la legittima gratificazione e l’autostima che li rende più forti, indipendenti e meno
influenzabili da certe “sirene” . Abbiamo preferito, sbagliando clamorosamente, fare regali pensando di catturarne l’accondiscendenza e
l’affetto perché “avevamo altro da fare” e con questo avremmo scaricato il “compito da fare a casa”.
Nella vita ho imparato alcune cose. Una tra queste è che il mestiere
del genitore è il più difficile del mondo perché tutti sapranno dire (dopo!) tutto ciò che avresti dovuto o non dovuto fare, ma nessuno te lo
può insegnare prima.
Dovremmo essere più presenti. Non solo per goderne la crescita, che
fa crescere anche noi, ma, anche e soprattutto, per costituirne la guida responsabile, attenta e scrupolosa (stiamo maneggiando materiale
molto, molto, fragile).
Dovremmo imparare quanto sia importante una gratificazione, un gesto d’amore, un riconoscimento. Questo può far sì che non si sentano
“inferiori ad altri” o “diversi” e cercare gratificazioni altrove (Il “mercato”
offre infinite possibilità che possono cogliere).
E’ faticoso seguire questa strada, ma bisogna dare AMORE a coloro
che non ci hanno chiesto di venire ad abitare questo pianeta.
Gianni Cuman
Presidente Lion Club Milano Host
VITTIME
di altre
VITTIME
Una famosa psicologa americana, Louise Way, ebbe a
dire una frase lapidaria che
rappresenta, per me, il senso vero e sintetico della vita
dell’essere umano: “noi siamo vittime di altre vittime”. E’
difficile trovare una sintesi migliore e con una connotazione apparentemente negativa
ma che, in realtà, ha senso
per tutto il valore positivo che
implicitamente contiene.
9
10
PROGETTI DEFINITI 2013/2014
COMUNE
Scuola/Indirizzo
GRADO SCUOLA
ALUNNI
DOCENTI
ORE
GENITORI
ARESE
Europa Unita
Via Varzi 31
Primarie
Iª classe 4 sezioni
IIIª classe 4 sezioni
IVª classe 3 sezioni
260
22
114
90
ARESE
Don Gnocchi
Primarie
Iª classe 2 sezioni
Vª classe 2 sezioni
90
8
42
45
ARESE
Don Gnocchi
Second. di II° Grado
Iª classe 2 sezioni
45
2
18
20
ARESE
Pascoli
Primarie
Iª classe 3 sezioni
Vª classe 2 sezioni
125
12
46
70
ARESE
Arcobaleno-Rodari
Scuola dell’Infanzia
10 sezioni
90
10
19
40
MELZO
Liceo Giordano
Bruno
Second. di II° Grado
Iª classe 4 sezioni
IIª classe 4 sezioni
IIIª classe 4 sezioni
250
15
78
150
CASSANO
I.C. di Cassano
Second. di II° Grado
IIIª classe 3 sezioni
75
4
24
100
CINISELLO BALSAMO
Scuola M. Ortigara
Primarie
IIª classe 3 sez.
Vª classe 2 sez.
122
10
30
65
CINISELLO BALSAMO
Scuola Buscaglia
Primarie
Vª classe 1 sez
20
2
10
15
CINISELLO BALSAMO
Scuola Zandonai
Primarie
Vª classe 2 sez.
44
4
17
22
ERBA
Istituto Puercher
Second. di I° Grado
Iª classe 3 sezioni
IIª classe 3 sezioni
IIIª classe 3 sezioni
218
20
60
90
MILANO
I.C. Scialoia
Primarie
IVª classe 3 sezioni
Vª classe 3 sezioni
128
12
52
65
MILANO
I.C. Scialoia
Second. di I° Grado
Iª classe 3 sezioni
IIª classe 3 sezioni
IIIª classe 3 sezioni
216
20
78
110
MILANO
Scuola Militare Teuliè
Second. di 2° Grado
Iª-IIª-IIIª classe
180
10
10
/
MODENA
Accademia Militare
Second. di 2° Grado
IIª-IIIª classe
97
7
6
/
BERGAMO
ISTITUTO SUORE
SACRAMENTINE
Second. di I° Grado
IIIª classe 3 sezioni
75
6
30
40
BERGAMO
I.C. di TREVIOLO
Primarie
IIIª classe 4 sezioni
85
6
30
64
BERGAMO
I.C. DI ALBANO
Second. di I° Grado
IIIª classe 4 sezioni
82
6
30
40
BERGAMO
I.C. di LALLIO
Primarie
IIIª classe 2 sezioni
IIª classe 2 sezioni
95
6
30
54
BERGAMO
I.C. San Pellegrino Terme
Primarie
IIIª classe 3 sezioni
IIª classe 2 sezioni
106
8
46
65
BERGAMO
I.C. VALLE SERINA
E COSTA SERINA
Second. di I° Grado
IIIª classe 4 sezioni
85
4
21
70
RHO
I.C. ANNA FRANK
Second. di I° Grado
IIIª classe 5 sezioni
115
8
46
60
2603
202
837
1275
TOTALI
Davanti a te c’è una vita:
non distruggerla
Anche tu puoi aiutarci a prevenire
le devianze giovanili
aderendo alla nostra Associazione
col 5 ‰ 03756330159
e con la campagna soci 2014
SCHEDA DI SOTTOSCRIZIONE
Spedire firmata in busta chiusa a A.I.D.D. - Via Bellini, 29 - 20095 Cusano Milanino
Il sottoscritto ...............................................................................................................................................................................
In qualità di ............................................................................................................................................................
residente a ...................................................................................................................(prov. ............. )CAP ....................
via ...........................................................................................................................tel. .........................................................
fax .........................................................e-mail ...........................................................................................................................
chiede di essere iscritto all’Associazione in qualità di:
 Socio ordinario: offrendo un contributo di 30 Euro
 Socio benemerito: offrendo un contributo di almeno 50 Euro
 Club Lions/Rotary: offrendo un contributo di almeno 250 Euro
 Allego assegno bancario
 Accredito su c/c bancario n. 1000/00065704 - Banca Prossima
filiale di Milano intestato a A.I.D.D. Onlus
IBAN: IT45A0335901600100000065704
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