Notiziario
numero 35
presso Centrolibro, Piazza Togliatti, 41 Scandicci (FI)
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In questo numero
Prossime iniziative
La nota del Fiduciario
Notizie in breve
Cronache per chi non c’era
pag. 1
pag. 2
pag. 5
pag. 11
•
Le due anime del Brunello
•
A cena a Vingone
•
Funghi da Marino
•
Fiera di Scandicci
•
Torino: Salone del Gusto e TERRA MADRE
•
TERRA MADRE in Toscana
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La nota del Fiduciario
Bentornati dalle ferie (ovviamente, se le avete fatte).
Le cose ormai si susseguono ad una velocità che mal si combina con i tempi di questo notiziario. Soltanto il sito
internet e le mail inviate in tempo reale riescono a dare conto di ciò che avviene. Noi però continuiamo a
utilizzare tutti i possibili mezzi di comunicazione, compresa appunto la lettera periodica. Magari non sarebbe
male avere qualche vostro consiglio: è giusto continuare a farla così, con tante foto? Oppure, considerando
quello che costa (di tempo ed energie, di costi di stampa e di spedizione), è meglio ricorrere ad altre forme? Io
penso che la lettera così come viene fatta – e che è elogiata da tutti i colleghi delle altre Condotte – sia utile
per informare tutti i soci (e che sia gradita), che ben rappresenti il lavoro, l’importanza, l’organizzazione della
Condotta. Fatemi sapere… C’è stato il Congresso nazionale. E’ stato approvato il nuovo Statuto, che ben presto
recepiremo per gli articoli che ci riguardano; è stato eletto il nuovo Consiglio dei Governatori e via via i vari
organismi dirigenti, compresi quelli regionali. Con l’elezione di
Prossime pubblicazioni di
Giovanna a Presidente regionale il lavoro della Condotta si
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complica assai: una delle “colonne” (soprattutto per il
tesseramento) è chiamata a svolgere un altro compito. Ci
attrezzeremo adeguatamente. La novità dell’estate (che ci ha
costretto ad una edizione straordinaria) è sicuramente
l’Acciaiolo. Ne sentirete parlare sempre più spesso. Anche la
nostra partecipazione alla Fiera 2006 avverrà in questa
prestigiosa struttura. Saremo poi impegnati a Torino al Salone
del Gusto e a Terra Madre (con il proseguimento in Toscana,
che ci coinvolgerà direttamente e non poco). Per questo forse a
qualche socio potrà sembrare ridotto il programma dei prossimi
due mesi, però pensate a quanto il Comitato di Condotta sarà
impegnato tra Fiera, Torino e Terra Madre in Toscana. Ci
rifaremo nei mesi successivi. Un’ultima annotazione. La lettera
è cresciuta di pagine, soprattutto per quanto riguarda le
“Cronache per chi non c’era”. Stavolta abbiamo un cronista
d’eccezione: Sergio Staino che ci ha voluto inviare vignetta e
cronaca scritta. Chi ha letto il suo recente “Il mistero Bonbon”
ne gusterà appieno l’humor. Per chi non lo ha letto, e non era
fra le centinaia che hanno partecipato alla presentazione
all’Acciaiolo, un motivo in più per farlo.
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Notizie in breve
Tesseramento
Al 31 luglio i soci iscritti alla Condotta sono 361.
Salone del gusto
Dal 26 al 30 ottobre ritorna a Torino il Salone del Gusto. Tutti i soci hanno ricevuto il
programma completo della manifestazione e possono scegliere – qualora fossero
interessati a partecipare – tra le numerosissime iniziative. Diversi di noi saranno presenti
tutti i giorni. Chi avesse bisogno, arrivando a Torino, di una informazione o di un
consiglio può telefonare a Giovanna (3487745775).
Terra Madre 2006
Come due anni fa, abbinata al Salone, ecco la seconda edizione di questo grande evento.
La nostra Condotta si è particolarmente impegnata: Andrea Terreni e Leonardo
Francalanci rappresenteranno la comunità del cibo del roventino. Ci sarà un
rappresentante della Condotta (avendo contribuito per 1.000,00 euro); 3 osterie (Antica
Trattoria del Tramway, Dino, Mammarosa, che hanno contribuito per 750,00 euro); 2
Comuni (Lastra a Signa e Scandicci, che hanno contribuito per 1.000,00 euro). Infine ci
saranno diversi volontari a lavorare.
Coordinamento toscano
Il 25 giugno si è riunito il primo Coordinamento toscano dopo la fase congresssuale, che ha provveduto ad
eleggere il nuovo Comitato Direttivo: Giovanna Licheri (Presidente), Luca Fabbri (presidi, comunità del cibo,
biodiversità), Alessandro Venturi (educazione al gusto, orti), Mauro Bagni (organizzazione delle condotte),
Marco Bechi (comunicazione), Leonardo Dell’Aiuto (bilancio), Cristiano Maestrini (“rete”).
Master - premiazione
Il 4 luglio scorso si è svolta a Pollenzo la giornata
dedicata ai Master. Una occasione per ringraziare
gli sponsor e le condotte che maggiormente si sono
impegnate nel progetto. Sono state premiate una
diecina di condotte, tra cui la nostra (altra condotta
toscana premiata, quella del Monteregio).
Congresso di San Remo
Giovanna al Congresso di San Remo insieme a Claudio
Martini, presidente della Regione Toscana, e a Luca Fabbri.
Condotta di Sète
Vi ricordate che nell’ottobre del 2005 partecipammo all’iniziativa al mercato di Sète per lanciare Slow Food
in quella zona? Ebbene la Condotta è nata ed è stato eletto fiduciario il nostro Manuel!
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L’assemblea si svolge nella sala dei Conversi presso la Badia di Settimo a Scandicci. Inizia alle ore 21.35
presieduta dal fiduciario Mauro Bagni, il quale invita al tavolo della presidenza Don Carlo Maurizi, priore della
Badia, Osvaldo Cavaciocchi, assessore all’agricoltura del Comune di Scandicci, Giancarlo Venturi di
Legambiente, Filippo Fossati presidente nazionale UISP e consigliere regionale, Stefano Floris di Eticamente,
Pasquale Varriale, tesoriere, con funzioni di segretario. Sono presenti 98 soci della Condotta, la maggior parte
dei quali ha potuto partecipare precedentemente ad un buffet, allestito nel chiostro con prodotti dei Presidi,
alcuni dei quali provenienti dall’Ungheria e dalla Transilvania, altri dai nostri soci artigiani e ristoratori. Il
Sindaco di Scandicci Simone Gheri ha dovuto lasciare l’assemblea per sopraggiunti impegni. Mauro Bagni
illustra le tesi congressuali, già a conoscenza dei soci attraverso l’opuscolo “Visioni e Progetti”. Si sofferma sul
concetto di associazione intesa come comunità di reti e ricorda quanto già la Condotta ha fatto in tal senso e
cosa ancora resta da fare. Per quanto riguarda l’educazione alimentare e del gusto: l’importanza della scelta
dei master, intesi come percorso educativo (siamo già a ¾), perché ha costituito per la Condotta un filo
conduttore importante; il valore dei Presidi, i cui prodotti sono sempre al centro delle nostre iniziative (vedi
anche Bobo Natale); l’esperienza dell’orto scolastico di Malmantile e quanto c’è invece da fare nel campo delle
mense scolastiche. Sulla biodiversità: l’importanza di scelte di vita a livello quotidiano che coinvolgono ogni
singolo socio; il sostegno alla Fondazione (finanziamento del Presidio della salsiccia Mangalica, gemellaggio con
la Condotta di Montpellier e con la Condotta danese, viaggio recente in Transilvania); la partecipazione con la
comunità del roventino a Terra Madre (e l’obbiettivo di contribuire alla prossima edizione con il contributo dei
soci – vedi anche i 5,00 euro raccolti per il buffet di stasera – delle osterie, dei Comuni). Il nostro impegno è
quello di coinvolgere i soci come co-produttori nella scelta di prodotti che possono essere caratterizzati dagli
aggettivi buono, pulito e giusto; attività che si estenderà alla difesa dei piccoli esercizi commerciali, alla difesa
dei mercati locali ed a sostenere la cosiddetta “filiera corta”, cioè il modo di privilegiare quanto prodotto in loco
invece che gli anonimi alimenti in altre parti del mondo e trasportati da noi con grosso dispendio di energie.
Sarà opportuno promuovere nell’immediato futuro i gruppi di acquisto (si potrà partire subito con internet). Al
tempo stesso si attiverà un dibattito che incrementi la consapevolezza del socio rendendolo capace di
sviluppare e propagandare le tesi esposte. Inizia il dibattito.
Don Carlo: parla come “padrone di casa”. La velocità ci allontana troppo dal gusto della vita. Slow Food ha
fatto passi giganteschi per salvare ciò che resta di una cultura che spesso si è ridotta a frammenti…Non a caso
l’attività della condotta di Scandicci si svolge spesso in questo frammento di storia che è la Badia cistercense.
Slow Food sostiene la tradizione che, interpretata nel giusto modo, può essere trasmessa con entusiasmo alle
giovani generazioni .
Filippo Fossati: sono andato a Bra, dopo i convenevoli tra i dirigenti nazionali di Slow Food e il presidente UISP,
si è saputo che ero socio della Condotta di Scandicci; l’accoglienza entusiastica è esplosa dimostrando quanto
sia conosciuta l’attività della Condotta e dei suoi dirigenti a Bra. Stiamo lavorando al progetto Slowly (insieme
a Legambiente e Slow Food). Il progetto lega il nostro corpo, il nostro stile di vita all’ambiente. Si potrebbe
arrivare ad un premio nazionale annuale, magari con sede a Scandicci.
Andrea Terreni: il momento Slow è passato da livello individuale a qualcosa di più generale che riguarda i fatti
più collettivi del mondo. Terra Madre ha avuto un enorme diffusione fra i produttori. Gli interpreti di piccole
produzioni locali nel mondo sono orgogliosissimi dei prodotti naturali che ancora producono. La CIA con cui
lavoro (e anche altre organizzazioni agricole) offriranno ospitalità e il viaggio a piccoli produttori del mondo per
Terra Madre insegnando e imparando da loro, subito dopo prolungandone il soggiorno. L’interesse per tale
cultura che sopravvive avviene coinvolgendo anche l’istituto Ernesto De Martino, uno dei massimi nel campo
della documentazione e conservazione della tradizione. Anche in questo settore la Condotta deve intervenire
nei prossimi mesi con iniziative specifiche.
Adolfo Bertolotti: talvolta queste belle cose sembrano calate dell’alto. Internet, il Notiziario, etc….possono
essere utilizzati per coinvolgere soci e cittadini. Le reti non sono solo di Slow Food, ne esistano altre:
coinvolgiamoci. Bisogna sapere essere critici: ci sono anche prodotti che non ci convincono.
Paolo Pinzauti: come commerciante di Scandicci specializzato nei formaggi farò parte della futura rete. Ho
conosciuto, girando per l’Italia, persone eccezionali che praticano un commercio difficilmente accessibile e
propagandabile e quindi non conosciuto. Lo sviluppo e la conoscenza di questa altra parte di mondo sarà un
fatto di soddisfazione e di affermazione delle linee che stiamo indicando.
Monica Falleri: come maestra della scuola elementare di Malmantile, sono stata coinvolta nel progetto degli
“orti scolastici”. Slow Food ci è stato molto vicino; ci siamo sentiti coinvolti in qualcosa di importante. Quando
lo studio non è solo astrazione, diventa un’occasione più valida di formazione e di crescita: non trascureremo
gli insegnamenti tradizionali ma inseriremo in essi i vostri stimoli. Sarà un processo lento come la realizzazione
di un orto.
Stefano Meli: presidente Cooperativa agricola di Legnaia invia un saluto scritto in cui esprime cordialità e
apprezzamento per l’attività in cui è stato coinvolto. La comunicazione è letta dal fiduciario.
Mariella D’amato: riferisce sulla entusiastica esperienza di Lastra a Signa, dove, oltre all’orto scolastico, su cui
si è già riferito si svolgono annualmente anche le manifestazioni “Antichi Sapori di Toscana” e “Leggere che
gusto!”: i ragazzi di Lastra a Signa hanno imparato a conoscere la famosa chiocciolina di Slow Food.
Osvaldo Cavaciocchi: come assessore all’agricoltura di Scandicci apprendo con piacere la realtà dell’orto
scolastico a Lastra a Signa.
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Notizie in breve
Assemblea congressuale del 27 aprile 2006
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Notizie in breve
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Ci piacerebbe rivalorizzare anche a Scandicci il mondo agricolo, ormai ridotto solo ad attività di agriturismo. Il
nostro intento e i valori qui espressi saranno presenti nelle riunioni della giunta, del consiglio e degli organismi
dell’amministrazione comunale di Scandicci.
Pasquale Varriale: legge il bilancio consuntivo dell’anno 2005 dell’attività della Condotta che viene allegato al
verbale. L’assemblea approva il bilancio (un astenuto).
Mauro Bagni: Fa presente che si rende necessaria la costituzione della Condotta come associazione autonoma
con un proprio statuto, che si richiama a quello nazionale.
Per garantire gli adempimenti di stasera è sufficiente modificare gli art. 11 e 12 dello statuto attualmente in
vigore, approvato all’ultimo congresso nazionale e fatto proprio dalla Condotta. Successivamente al Congresso
nazionale di San Remo del prossimo giugno, la Condotta provvederà a fare l’atto formale di costituzione,
facendo proprio il nuovo statuto allora approvato. Per quanto riguarda l’art. 11 che recitava: «La Condotta è
retta da un Fiduciario, coadiuvato nell’espletamento dei suoi compiti da un Comitato di Condotta espressione
della base associativa» è sostituito da «L’Associazione è amministrata da un Comitato di Condotta composto
da quindici membri eletti dall’Assemblea dei Soci della Condotta per la durata di quattro anni e rieleggibili. In
caso di decesso, dimissioni, decadenza di un membro il Comitato, alla prima riunione, provvederà alla sua
sostituzione chiedendone convalida alla prima assemblea annuale. Il Comitato di Condotta elegge al proprio
interno il Fiduciario la cui nomina deve essere ratificata dalla Segreteria Nazionale». Per quanto riguarda l’art.
12, al secondo capoverso, «Viene nominato dalla Segreteria Nazionale, sentito il Responsabile Regionale, su
indicazione del Comitato di Condotta o del Comitato Promotore» è eliminato. viene eliminato. Le modifiche
statutarie sono approvate (un astenuto).
Elezione comitato di Condotta. Sono proposti i seguenti nominativi: Bagni Andrea, Bagni Mauro, Bertolotti
Adolfo, Mariella D’amato, Ermini Francesca, Falleri Monica (per rappresentare l’esperienza dell’orto scolastico),
Ferrini Lapo, Licheri Giovanna, Marchionni Paolo (per i produttori), Pinzauti Paolo (per i commercianti), Sgrilli
Roberto, Speranzi Leonardo, Terreni Andrea, Torricini Daniela, Varriale Pasquale. Per la partecipazione al
congresso nazionale a San Remo viene proposto il fiduciario Mauro Bagni e tre invitati (Licheri, Torricini,
Varriale). Approvato (un astenuto).
Giancarlo Venturi: in qualità di responsabile di Legambiente propone una maggiore collaborazione tra l’attività
della sua organizzazione e Slow food. I loro programmi devono valorizzare la solidarietà, superando
l’individualismo trasmesso dai valori pubblicizzati dalle multinazionali; ricorda a tutti l’iniziativa di sostegno per
l’accoglienza dei ragazzi di Cernobyl che si sta attuando da diversi anni.
L’assemblea termina alle ore 23.15.
Si riunisce subito dopo il Comitato di Condotta: vengono eletti all’unanimità Bagni Mauro, fiduciario, Varriale
Pasquale, tesoriere.
Segretario
Pasquale Varriale
Presidente
Mauro Bagni
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di Andrea Bagni
Nemmeno i bagordi pasquali fermano quelli della condotta di Scandicci; infatti, pochi giorni dopo ci ritroviamo
all’ Ipercoop di Lastra a Signa: scherzo, era solo per far sobbalzare sulla sedia la Giovanna! Di fronte al noto
mostro c’è un localino caldo e accogliente: Capoverde (non pensate di trovarvi cameriere capoverdiane, l’isola
non c’entra nulla, straniere sì e belle pure, una bionda e una mora…). Subito ben disposti, ci sono stati serviti
degli antipasti invitanti e sfiziosi, prima del piatto forte - quello che determina il successo o meno della serata
– un goloso risotto di piccione con profumo di timo… e funghi. Avanti con l’arrosto di vitella ed il parfait di
torroncino con salsa di fragole, la serata scorreva sul binario della convivalità, aiutata da tre buoni vini. Giudizi
più che positivi dalla stragrande maggioranza di noi.
p.s. un grazie sincero a Paola Cammilli per avermi offerto l’aperitivo (non tutte le serate cominciano così…).
3,4,11,12 maggio – Master Ortofrutta
di Nicola Gebendinger
Si è spesso ritenuto (erroneamente) che frutta e verdura fossero poco
interessanti: in questo master non affollatissimo come gli altri (una ventina di
persone), ma molto istruttivo, il dott. Lorenzo Lazzerini ha dimostrato il contrario.
In quattro serate e relative serie di assaggi (pere, mele, insalate, patate e piatti a
base di patate e altre verdure) sono stati approfonditi numerosi aspetti della
produzione e della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli illustranti la filiera
Cronache per chi non c’era
19 aprile “Capoverde”… a Lastra a Signa
produttiva, l’importanza dei distributori, e la loro relazione con i produttori ed i consumatori, come certi
prodotti si trovano sul mercato tutto l’anno (e perché non sia necessariamente una buona idea), le differenze e
le somiglianze tra prodotti convenzionali e prodotti organici. La grossa sorpresa, almeno per chi scrive, è stato
scoprire che la grande differenza tra prodotti convenzionali e prodotti organici non è tanto nel prezzo di quelli
organici o nel loro sapore e consistenza, quanto nel fatto che spesso vengono distribuiti in modo diverso da
quelli convenzionali. E infatti, i prodotti organici presenti alla grande distribuzione sono spesso indistinguibili da
quelli convenzionali: occorre andare ai mercatini locali e rionali per trovare quei prodotti che, per essere di
stagione e seguire una filiera più corta, siano migliori e più saporiti di quelli convenzionali.
21 maggio - In Valdarno da Laura e Valdemaro: Un déjeuner en plein air
di Sergio Staino
“Allora rimarrò sola anche oggi?!” Monsieur Fatiguée si sentì una
merda. Come aveva fatto a non pensarci? In quei giorni in cui Gina,
la compagna di Henri, era in vacanza dai suoi a Buenos Aires, la
vecchia madre di Henry aveva sperato di riappropriarsi un po’ di suo
figlio e pranzare con lui almeno la domenica, come ai vecchi tempi.
Non vedeva l’ora anche di cucinargli qualcosa, lei che, nonostante
fosse rimasta sola e mangiasse quanto il famoso uccellino,
continuava a comprare cibarie e a cucinarle in quantità eccessiva.
“Tanto ci sono i cani”, si ripeteva autoassolvendosi. Henri conosceva
questa sua tenera debolezza e cercava di assecondarla nei limiti del
possibile. Quel giorno, però, era invitato insieme ad altri amici a casa
di una giovane avvocatessa che conosceva poco ma gli piaceva
molto. “Non posso portare mia
madre con me, pensò, non si
troverebbe bene lei e metterebbe a disagio i miei ospiti”. Si ricordò
allora di aver avuto un altro invito per il pranzo domenicale: la
Condotta Slow Food di Saint-Zenobe organizzava un pranzo a
Chateau-neuf Bracciolini, nella casa colonica di certi Valdemaro e
Laura, coltivatori diretti di origine zenobiana.
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Cronache per chi non c’era
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“Cibi genuini, deliziosi, tutti prodotti da loro”, gli aveva sottolineato la sua vecchia amica Ciofalo al momento
dell’invito. Lui aveva cortesemente rifiutato pensando giustamente che, tra il passare una mezza giornata in
compagnia di una zitella coetanea noiosa e arteriosclerotica quanto lui e una giovane avvocatessa ben sveglia e
single, non potevano esserci dubbi sulla scelta.
Ma adesso, di fronte alla tristezza della mamma, le cose cambiavano e l’invito di Slow Food tornava in primo
piano. La giornata era bella ed il sole particolarmente caldo per una domenica di maggio. “Potrei portarla lì”
pensò a quel punto Fatiguée. L’invito era a numero chiuso, venti persone massimo perché, oltre quel numero,
Laura si perdeva e non riusciva più a garantire un buon esito della mangiata. Ma, nonostante che i posti
fossero esauriti da tempo, per Fatiguée non ci sarebbero stati eccessivi problemi essendo la sua presenza, in
quanto socio fondatore, l’unica deroga sempre ammessa dal rigido protocollo della Condotta. Pensò agli occhi
azzurri e al sorriso dell’avvocatessa che non avrebbe visto e, dopo un rassegnato e malinconico sospiro,
chiamò il Fiduciario, l’amico Le Bains. La telefonata, breve ma recitata con voce carica di pathos filiale, ottenne
il risultato voluto: poteva portare anche la madre. “La affiderò alla Ciofalo”, si disse poi pensando con un senso
di sollievo ai classici due piccioni presi con una sola fava.
La casa di Valdemaro e Laura era immersa in un verde ben ordinato e coltivato. L’antica struttura muraria
manteneva tutta la sua imponenza ed eleganza e i recenti restauri non l’avevano eccessivamente stravolta.
Qualcuno chiese se facevano agriturismo. “No”, rispose Valdemaro. “Ormai l’agriturismo lo può far solo chi ha
la piscina. Facciamo pranzi così, su ordinazione…In genere con roba nostra, ma se vogliono anche con la
Chianina”. Intanto il gruppo di partecipanti al pranzo, disceso dalle varie auto, stava prendendo possesso del
luogo. La Ciofalo dalle belle poppe fu la prima ad avvicinarsi a Fatiguée armata di un largo sorriso: “Allora sei
venuto anche tu!” “Sì, dovevo trastullare mia madre e ho pensato di farlo fare a te”, le disse senza mezzi
termini. Lei sembrò felice dell’incarico e si rivolse alla vecchia signora chiamandola mamma: “Mamma, starai
vicina a me, ti va bene?”. Alla madre di Fatiguée la cosa parve non particolarmente gradita e, dopo una
scrollatina di testa, mise le cose in chiaro: “Io sto bene con chiunque”. Non era assolutamente vero ma amava
molto pensarlo. Da dietro la Ciofalo spuntò sua cugina: una cinquantenne minuta tutta riccioli biondi e due
tettine che facevano sognare Fatiguée. “Ecco chi sostituirà oggi l’avvocatessa” pensò lui rasserenandosi oltre
misura.
Sull’ex aia trasformata in terrazza apparve sorridente Laura, la cuciniera. Dalla sua figura come del resto da
tutto l’ambiente si spargeva un’aria di serenità e pulizia, che riempivano di fiducia le aspettative gastronomiche
del gruppo. “Lei è la responsabile”, si schermì subito Valdemaro, “ha fatto tutto lei, io l’ho solo un po’ aiutata e
poi ho apparecchiato”. Il lungo tavolo era sistemato parallelamente alla casa e l’ombra del tetto lo segnava
longitudinalmente. “Chi non ama il sole si sieda di qua, e gli altri di là”, sottolineò il Lapalisse di turno. Henri,
da vero uomo, si pose dalla parte del sole e, per vocazione protagonistica, giusto al centro del tavolo. La
piccola Odette, cugina della Ciofalo, scelse ovviamente l’ombra e Henri riuscì a sistemarla proprio di fronte a
sé. Inspiegabilmente la madre di Henri si sedette a fianco di Odette e la Ciofalo al fianco di lui. “Non ti avevo
detto di tenermi lontano mia madre?”, le sibilò stizzito Henri. Lei non si scompose più di tanto: “E’ inutile che ci
provi, mia cugina non te la darà mai”. “Questo lo vedremo” rimuginò tra sé Fatiguée, pronto ad impegnarsi a
fondo per smentire l’amica.
Erano arrivate le frittatine che fungevano da antipasti e i ventidue commensali si erano già accomodati. Henri
guardò, per quanto poteva, la bella tavolata campagnola e si sentì nel bel mezzo di uno spot pubblicitario di un
vino di largo consumo o di un ruvido amaro o di biscotti alla farina bianca bianca. Invece del “Ciak, si gira!” si
udì la voce del Fiduciario che raccomandava: “Fate girare! Un pezzetto per uno, devono bastare per tutti!”. Le
frittatine furono spazzolate via con commenti molto entusiasti, da quella alla borragine, a quelle all’erba
cipollina, al pane e pancetta e all’aglio fresco.
Proprio su quella all’aglio fresco Odette squittì con voce argentina esaltandone le doti e riuscendo ad
accaparrarsene una seconda fetta.
Ciò convinse Fatiguée, che fino a quel momento l’aveva accuratamente scartata, a mangiarla anche lui,
pensando: “Così, se riuscirò a baciarla, saremmo alla pari”. Seguirono saporosi asparagi lessi e ancor più
saporosi asparagi saltati.
A chiusura degli antipasti un pinzimonio di carciofi morellini, appena colti, risvegliò antiche fragranze sopite o
addirittura dimenticate. “Altro che quelli della Coop!”, disse qualcuno ottenendo subito un coro di consensi.
Come Henri ben sapeva, i sentimenti progressisti e democratici erano i prevalenti all’interno della Condotta di
Saint Zenobe, ed i supermercati della Coop, amati e odiati con uguale passione, erano il naturale punto di
riferimento per la qualità dei prodotti alimentari.
“Mi piace molto il suono della tua risata”, urlò Fatiguée in direzione di Odette con l’idea di continuare citando
uno dei tanti tanghi in cui si parla di risa lieve como un cascabel. Precisa come una scudisciata di Zorro, arrivò
la voce della Ciofalo: “E’ inutile che le urli, tanto non ti sente”. Per la sua alta miopia e per il sole che
contribuiva ad accecarlo, Henri non si era accorto che Odette era tutta presa da Valdemaro che in quel
momento le stava spiegando come si fa una frittata con l’aglio fresco.
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Cronache per chi non c’era
Come recuperare la sua attenzione? Con gesto abbastanza sicuro Henri sollevò in alto il bicchiere di vino rosso
che aveva davanti a sé e chiese a voce alta un brindisi: “Alla nostra Presidente, Jeannette!”. Madame Jeanne
Le Bains, Jeannette per gli amici, era stata eletta Presidente Regionale di Slow Food proprio il giorno prima, a
Saint Vincent sur la Mer e non era ancora stata festeggiata abbastanza. Le chiacchiere si interruppero e tutti
volsero i calici verso di lei.
Dopo l’applauso Fatiguée ripartì all’attacco: “Mi piace molto il suono della tua risata”. Odette fece appena in
tempo a chiedere: “Quale risata?”, che un fumante vassoio di tagliolini ai prugnoli venne depositato davanti a
lei da Laura che la invitò a servirsi. Henri notò con la coda dell’occhio la faccia della Ciofalo pronta ad
intervenire e cercò di anticiparla: “Tutto bene, mamma?” urlò con voce altisonante. La vecchia madre lo guardò
con aria di rimprovero: “Ah, finalmente ti sei ricordato che esisto anch’io!”. Henri inghiottì amaro, un po’ per la
risposta della madre e un po’ perché aveva notato che Odette si era nuovamente messa a parlare con
Valdemaro. Questa volta si faceva spiegare che tipo di fungo era il fungo prugnolo, e dove cresceva, e quando
si raccoglieva, e come si cucinava. “Ti piace cucinare?” riuscì finalmente a chiederle, mentre lei arrotolava
accuratamente una piccola forchettata di tagliolini. “Per nulla”, fece lei, “e le poche volte che ci provo sono una
frana”. Poi lo guardò con occhi maliziosi e gli disse, scandendo bene le parole: “Tua moglie invece è una cuoca
bravissima”. “Ci siamo”, pensò Fatiguée, fermamente convinto che quando le donne evocano la moglie del loro
corteggiatore vuol dire che stanno cedendo e sperano di resistere con l’aiuto di quest’ultima barricata. “Hai
degli occhi bellissimi”, lanciò quindi con voce calda e ben impostata.
Purtroppo il brusio del tavolo ebbe il sopravvento. “Come?” chiese lei che non aveva capito. “Mi piaci molto!”
esclamò Henri perdendo la pazienza e non regolando più il volume della voce. Odette arrossì e istintivamente si
voltò verso la madre di lui. “Lo fa con tutte” commentò con malcelato sadismo la vecchia signora, sicuramente
ingelosita dall’indifferenza che le mostrava il figlio. Dalla destra di lui si inserì il sarcasmo della Ciofalo: “Ma
almeno, a questa distanza, riesci a vederla?”.
Un certo malumore si impossessò di Henri. Se fosse stato un fumatore, quello sarebbe stato il momento giusto
per andare a fumarsi una sigaretta. In compenso era prostatico e, ricordandosene proprio allora, ne approfittò
per andare al cesso. Ritornò che avevano servito il risotto ai carciofi e su questo incolpevole piatto scaricò la
sua frustrazione. “Non mi piace. Ha i chicchi troppo piccoli, è un po’ scotto ed anche acquoso”. Nessuno dei
commensali a lui vicino si riconobbe in quel giudizio così severo. Al contrario lo trovavano tutti squisito. Solo
Andrea, il giovane libraio di Saint Zenobe, buono e dolce oltre misura, provò un po’ di solidarietà verso Henri e,
alla seconda forchettata, disse: “Beh, forse… in effetti…” e abbozzò un sorriso. Henri rispose al sorriso e pensò:
“Devo assolutamente ricordarmi di portare gratitudine eterna a questo ragazzo”.
All’arrivo del maiale l’allegria e la fiducia in se stesso avevano già ripreso possesso di Henri. La giovane socia
che serviva i piatti alla parte del tavolo in cui sedeva lui sistemò a fianco di ogni fetta di carne un pezzetto di
fegato che tutti accolsero come una vera prelibatezza. Finalmente Odette si decise a parlare un po’ con
Fatiguée per sottolineare con frasi che a lui sembrarono vera poesia le rare qualità di quel piatto. L’eccessivo e
ripetuto elogio del fegato del porco sollevò la giusta irritazione dell’altra metà del tavolo, a cui era giunto un
analogo vassoio di maiale ma senza quella parte così deliziosa. Alcuni commensali, quelli più caparbiamente
coscienti dei propri diritti, si alzarono quindi con il piatto in mano per reclamarne un po’.
Henri non perse tempo: “Hai visto che successo?” Odette non capiva, “La tua voce”, continuò lui, “potresti
vendere di tutto con quella tua voce!” Lei arrossì ma Fatiguée, ovviamente, non potè accorgersene.
Finito il turno del maiale Odette si alzò per andare in bagno. Dopo un attimo, ostentando una grande
indifferenza, anche Fatiguée si alzò e andò a sistemarsi sotto l’arco di ingresso della casa aspettando la sua
preda al varco. “Sei davvero molto bella” le sussurrò non appena lei gli fu vicino. “Ma che dici?”, sorrise con
modestia Odette, “Ho le tette cadenti e un terzo del culo di mia cugina”. Henri rimase un po’ spiazzato da
questa impietosa autoanalisi, ma tentò ugualmente di reagire: “Ma se hai due tettine che farebbero sognare
un… un…” non riuscì a trovare la parola giusta e continuò: “E poi il culo mica…mica…” Si inceppò nuovamente e
lei ne approfittò per scivolare via e tornare al suo posto. Henri, automaledicendosi, rimase impalato a pensare
a come avrebbe dovuto chiudere quell’infelice frase sul culo. “E poi il culo mica…mica cosa?”. Gli sembrò che
non solo la Ciofalo ma anche altri commensali avessero capito il suo imbarazzo e che lo stessero guardando in
modo leggermente ironico.
Tornò al tavolo e si tuffò, come già avevano fatto molti altri, sul dolce: una splendida zuppa inglese sempre
opera della grande Laura. Fu lo stesso Le Bains a sottolinearne l’incredibile bontà. Si avvicinò poi a Fatiguée e,
chinandosi su di lui, chiese: “Beh, com’è andata? Ti è piaciuto?” Fatiguée alzò la testa e lo guardò con faccia
smarrita, come se stesse navigando in spazi lontani e lui lo avesse richiamato sulla Terra. “Sì, molto”, disse
alla fine con decisione. “Tutto?” insistette Le Bains. “Sì, tranne forse il riso…” “Ti è piaciuta molto anche Odette,
no?” aggiunse allora il fiduciario con aria complice. Henri sorrise imbarazzato e rimase zitto.
Dopo questa breve conversazione Fatiguée girò alla larga da Odette parlando qua e là con tutti quelli che
avevano partecipato al pranzo e che ora, stravaccati su sedie e poltrone del giardino, stavano dando fondo al
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Cronache per chi non c’era
gelato affogato nello sciroppo di fragoline di bosco.
Ma nonostante lo sguardo miope e frammentario non la perse mai di vista e ne immaginò, fin nei minimi
particolari, le piccole ed eleganti forme. Al momento dei saluti ritornò all’attacco: “Possiamo cenare insieme
una di queste sere?” “Non credo” fece lei, “domani mi arrivano degli amici da Reims e poi a fine settimana
parto per Sarteau, con mio padre…”. Lui la guardò con un’aria così delusa che Odette se ne sentì un po’ in
colpa, “Ma non sei solo” soggiunse quasi scusandosi, “se hai bisogno di aiuto c’è sempre mia cugina…”. Poi rise
e lo baciò sulla guancia.
Henri ricambiò il bacio fraterno e sfiorando con il viso i riccioli di lei che giocavano con il sole, si convinse ancor
più che indipendentemente dal culo era davvero bella. “E poi il culo, avrebbe voluto dirle, alla nostra età non
ha mica più tanta importanza”.
Arrivò a salutarlo la Ciofalo, che se ne andava con la cugina e ne subì sia il bacio che il sorriso da vincitrice che
aveva stampato sul volto. E come darle torto? La sua previsione si era avverata alla grande, senza possibilità
di appello. Lo raggiunse anche la madre, che abbracciandolo affettuosamente disse: “Sono stata proprio bene!
Era tanto che non passavo una domenica con te…”. Henri le sorrise e poi, chiusi gli occhi, volse il volto verso il
sole lasciandosi inondare di luce. “Beh, almeno due le ho fatte felici”, pensò. Non era venuto per questo, in
fondo?
31 maggio – Pesce a Montale
di Fiammetta Ciofalo
La prima volta fu l’anno passato, su segnalazione di due soci-amici. L’incontro
con il “Pianaccio, agriturismo in località Montale, fra Prato e Pistoia, fu positivo
sia per la bellezza del luogo che per la cucina di Elisa, giovanissima chef di
talento. Ci siamo tornati per degustare una cena a base di pesce, specialità
della cuoco. Non siamo rimasti delusi. Antipasti, primi, secondi: una sinfonia di
sapori decisi, che conservano però il sapore del mare, grazie anche all’ottima
materia prima. Particolarmente gradita la “fantasia di pesce della chef”,
antipasto tiepido e fresco nello stesso tempo, e il risotto di vongole e pescatrice. Eccezionale il dolce: una
sfoglia servita calda, composta con fragole e crema al brandy. Da rifarsi più volte! Unico appunto, giustificato
però dal fatto, che tutti i piatti sono preparati espressi, i tempi di attesa un po’ troppo lunghi.
22 giugno – 2° gioco del piacere sull’olio
di Adolfo Bertolotti
Sarà stato il caldo feroce, sarà stato il fatto che nel pomeriggio c’è stata la partita dell’Italia,
sarà stata la contemporanea inaugurazione dello Spazio Slow nel cortile del castello
dell’Acciaolo, ma quest’anno, per la prima volta, la nostra Condotta non è riuscita a garantire
un numero di presenze “da record” limitandosi a riunire 27 giocatori, che comunque sono
tutt’altro che pochi. Peccato per gli assenti perchè la serata da Mammarosa si è rivelata
molto piacevole e soddisfacente.
C’è stato un piccolo disguido tecnico sull’ora di inizio del gioco e questo ci ha costretto a stringere un po’ i
tempi nella redazione delle schede di valutazione ma per il resto tutto è scorso senza intoppi o problemi, con
evidente soddisfazione di tutti i partecipanti. L’apparecchiatura dei tavoli nel giardino del ristorante ha inoltre
garantito una condizione climatica decisamente piacevole e addirittura si sono visti spuntare diversi golfini e
giacche! Sempre di alto livello la cena preparata da Francesca. Decisamente validi i quattro oli oggetto del
gioco, provenienti da Toscana, Marche, Lazio e Campania e, tra questi, decisamente apprezzato quello laziale,
che poi è risultato il più votato anche a livello nazionale.
Da segnalare che, sia pure in una condizione oggettivamente più semplice per la presenza di solo quattro oli
anziché i cinque della volta precedente, ci sono stati ben tre vincitori del gioco, ovvero partecipanti che hanno
data la stessa graduatoria di quella finale emersa dopo lo spoglio di tutte le schede delle varie condotte italiane
(oltre 2.600 votanti).
Ad accompagnare i piatti quattro vini bianchi (Fazi Battaglia – Le Moje Verdicchio dei Castelli di Jesi classico
superiore, Cantelè – Salento Fiano Alticelli 2005, Carretta – Arneis Cajega 2005, Firriato – Altavilla della Corte
Grillo 2005) e, con i dolci, un Moscato spumante.
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stati alcuni momenti di discussione che hanno fatto emergere alcuni giudizi critici. Di assoluto livello invece la
grappa riserva di Barbera della ditta Sibona, maturata a lungo in botti di rovere e poi elevata per diversi mesi
in botti già utilizzate per la produzione dello Sherry; il risultato è un prodotto tondo, morbido ma ricco di
stimoli sia olfattivi che gustativi. Decisamente da provare!
22 giugno 10 agosto – Castello dell’Acciaiolo
Cronache per chi non c’era
Per onestà di cronaca bisogna riferire che non tutti i partecipanti hanno apprezzato tutti i vini proposti e ci sono
Per 50 (lunghi e caldissimi) giorni abbiamo gestito il punto ristoro nel restaurato cortile (bellissimo!)
dell’Acciaiolo. La nuova esperienza ha stravolto il nostro consueto calendario (per luglio e agosto tutti in
vacanza, o giù di lì): siamo stati impegnati fin da giugno nell’organizzazione e nell’allestimento del locale. Il
fiduciario a trattare con Comune e ScandicciCultura (Open City 3) e a impostare il progetto; Adolfo a seguire
tutte le pratiche necessarie; Maurizio a montare il bar. Quindi i tre impegnati a tempo pieno: Claudia in cucina,
Roberto al bar, Daniela in sala.
Su 50 serate ScandicciCultura ne ha impegnate 30 con teatro, musica, presentazione di libri, dibattiti sull’arte.
20 sere abbiamo dovuto riempirle noi, con cene, laboratori, musica, balli, proiezioni di video. Quindi i giovani
(Francesca, Elena, Leonardo, Federico, Andrea, Flavio) si sono dati da fare per “inventare” qualcosa. Abbiamo
pensato di partire in sordina per attrezzarci piano piano alla nuova esperienza; ad un certo punto ci siamo
accorti che la gente veniva comunque all’Acciaiolo, soprattutto per mangiare (qualità del cibo e rapporto
qualità/prezzo). Molte iniziative sono state realizzate (la cena iniziale, i laboratori - “formaggio a tutta birra”,
“caccia al salame”, “birre artigianali” – “pinzimonio sotto le stelle… e tango argentino”, “cena francese”, con la
presenza del console, i balletti del “Free dance”, cena per la Liberazione di Scandicci, “della melanzana non si
butta via niente” ), altre sono state annullate perché ormai l’Acciaiolo aveva preso il via con pieno successo. La
novità più grossa, che la gente ha sicuramente apprezzato, è stata quella di avere presentato tutti prodotti
facilmente identificabili, forniti da produttori e artigiani locali, secondo il nostro concetto di “buono, pulito e
giusto”. Infine vanno citati i soci impegnati tutte le sere (chi più chi meno), oltre quelli già menzionati prima:
Pasquale e Donatella, Franca, Lapo, Laura, Sara Salvadori, Alessio, Fulvio, Giovanna, Nicola, Elisabetta, Paolo
e Maria Cristina, Marta. Per le foto di scena ringraziamo Sara Carnati.
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16 settembre
Le due anime del Brunello
Riprende, con la proposta del nostro socio Paolo Gramigni, l’appuntamento mensile con una cantina: si riparte da un
vino prestigioso, il Brunello di Montalcino dell’azienda Siro Pacenti.
“Versante sud, versante nord: le due anime del Brunello di Montalcino, illustrate e spiegate in vigneto, in cantina e in
degustazione da Giancarlo Pacenti”: questo il tema della visita e della degustazione (Rosso di Montalcino 2004;
Brunello di Montalcino 2003, in anteprima dalla botte; Brunello di Montalcino 2001; Brunello di Montalcino 1999).
Sabato 16 settembre: ritrovo alle ore 8,30 al parcheggio di Bottai (dopo la Certosa) per proseguire, con mezzi
propri, fino a Montalcino; quindi visita delle vigne; visita delle cantine; degustazione.
Con questa “escursione” faremo una specie di prova per verificare se il tipo di iniziativa piace ai soci e renderla così
periodicamente presente nei nostri programmi.
Posti disponibili 25 (con prenotazione obbligatoria). Prezzo € 10,00.
26 settembre
A cena a Vingone
La Casa del Popolo di Vingone è una di quelle associazioni che collabora con noi (da tempo ci “presta” tavoli e sedie
quando organizziamo qualche evento). Settembre è il mese in cui ricambiamo il favore, organizzando una cena,
aperta anche ai loro soci e ai cittadini in genere, nell’ambito della Festa sociale del Circolo.
Martedì 26 settembre alle ore 20,30 ci ritroveremo pertanto in via Roma 166 (a Scandicci tel 055 741492) per
degustare
Composizione di pesce crudo
Ravioli freschi del Pastificio artigianale Lucci ripieni di baccalà all'aroma di porri
accompagnati da
Campotrovo 2004 della Fattoria di San Michele a Torri
Moscardini in guazzetto con timballo di riso "Acquerello"
accompagnato da
Centossi 2004 della Fattoria di Baggiolino
Torta millennium al cioccolato di Urzi
accompagnata da
Aleatico della Fattoria di San Michele a Torri
Posti disponibili 80 (con prenotazione obbligatoria) - Prezzo € 22,00
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3 ottobre
Funghi da MARINO
Altra proposta del socio Paolo Gramigni (sempre lui!) per una cena molto accattivante a base di funghi
(rigorosamente della Montagna Pistoiese), accompagnati da “un matrimonio di vino”, quello tra Letizia Cesani
(Azienda Le Calcinaie) & Simone Santini (Azienda Santini).
Martedì 3 ottobre alle ore 20.30 ci ritroviamo al ristorante Da Marino (via Provinciale Lucchese, 102 – Ponte di
Serravalle – Serravalle Pistoiese – tel 0573051042) per degustare:
focaccine, frittatine e altri stuzzichini caldi con funghi
flan di funghi con salsa di funghi
accompagnati da
Vernaccia Cesani, Vernaccia Santini
gnudi in salsa di galletti
ravioli di porcini (fatti a mano) al burro fuso
accompagnati da
Vernaccia Sanice (selezione Cesani), Vernaccia I Sassi (selezione Santini)
trionfo di funghi fritti (porcini, galletti, mazze di tamburo, rossole)
trionfo di funghi in umido (porcini, galletti, mazze di tamburo, rossole)
accompagnati da
Sangiovese Lorenzo Cesani, Teodoro Santini
Composizione di dessert, alcuni a base di funghi
Piccola pasticceria
Caffè
NB: il menù potrebbe subire delle variazioni in base alla disponibilità delle varietà dei funghi
Prezzo € 39,00 (con prenotazione obbligatoria e pagamento anticipato). Posti disponibili 50.
7-15 ottobre
Fiera di Scandicci
vedi depliant a parte
26-30 ottobre
Torino: Salone del Gusto e TERRA MADRE
www.terramadre2006.org
31 ottobre - 6 novembre
www.salonedelgusto.com
TERRA MADRE in Toscana
Si ripete l’esperienza di due anni fa, che avrà il suo momento culminante ad Arezzo. Con una novità: saranno
coinvolte diverse Condotte toscane, tra cui la nostra. Scandicci e Lastra a Signa ospiteranno le comunità del cibo
dell’Ungheria (salsiccia di Mangalica, composta di prugne) e della Romania (marmellate artigianali dei villaggi sassoni
della Transilvania). Dieci persone che saranno ospitate a Villa Bellosguardo. Nei tre giorni (31 ottobre, 1 e 2
novembre) in cui staranno con noi saranno organizzati incontri con le scuole, le amministrazioni comunali, i
produttori della zona. Inoltre sarà organizzata una grande cena ungherese in loro onore, con gulash, tokai, musica e
tanto altro, a prezzi popolari. I particolari li troverete alla Fiera, sul sito internet, per e-mail. Affrettatevi poi a
prenotarvi.
Anteprima: a novembre e dicembre Master sul tè e sui salumi
Design grafico ed impaginazione a cura di Lapo Ferrini
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Notiziario - Slow Food Scandicci