LA VOCE DEI BAMBINI
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
1
LA VOCE DEI BAMBINI
Le Scuole della Val Cedra e della Val Parma
Buone Vacanze
Trimestrale
dell’Istituto Comprensivo di Corniglio
Anno I - Numero 3
Ai lettori
La scuola volge al termine: è stato un
anno impegnativo, ricco di soddisfazioni
e caratterizzato da tante iniziative interessanti e anche divertenti.
Inizieranno le meritate vacanze, per i ragazzi di 3° media però li attende la prova
difficile e importante dell’esame di stato.
La redazione augura a tutti gli studenti di
3° media dell’Istituto un proficuo periodo
di studio e un grosso “in bocca al lupo!”
Si ringraziano le classi che hanno inviato
con generosità i loro materiali, che - come
vedrete - sono interessanti e permettono
alle nostre scuole sparse sui monti di mettere in comune le esperienze e di sentirsi
partecipi della vita dell’Istituto.
Vi si chiede di perdonare gli immancabili
errori e lacune, che nonostante il nostro
impegno, sicuramente troverete.
Buona Lettura e… BUONE VACANZE
Complimenti:
- alla Scuola dell’Infanzia di Monchio, vincitrice
del concorso “MUU MUU a scuola di alimentazione”,
promosso dalla Ditta Cameo;
- alla Scuola Secondaria di 1° gr. di Tizzano,
* alle classi 2° e 3°, per:
- lo Spettacolo teatrale del 25 aprile a Cal-
cinate (BG), nell’ambito della rassegna “Ra-
gazzi in gamba”
- lo spettacolo teatrale “Stai a sentire! La notte avverte ombre” del 10 maggio al Teatro al Parco e del 13 maggio a Collec-
chio;
* alla classe 1° per lo spettacolo teatrale “Vo
gliamo fare la strada insieme?” dell’11 mag
gio, alla scuola Toscanini di Parma
- ai Proff. Diego Leonardi e Francesco Piro, autori
di sussidi indormatici per la didattica, segnalati nella
rassegna “Innovascuola” tra le 150 realizzazioni innovative dal Ministero della Funzione Pubblica.
orchiedea dei nostri monti
La Redazione
Appuntamenti di fine anno
Sommario
Scuole dell’Infanzia
2
- Beduzzo
3
- Corniglio
4
- Lagrimone
6
- Monchio
8
- Tizzano
Scuole Primarie
9
- Beduzzo
10
- Corniglio
5
- Lagrimone
7
- Monchio
11
- Palanzano
12
- Tizzano
Scuole Second. di 1° grado
13
- Corniglio
14
- Monchio
15
- Palanzano
16
- Tizzano
PRIMAVERA
pp. 3,4,6,11
Giugno 2010
Esperimenti con il latte “Il Pianeta Gaia”
Progetto PARCO
pp. 2,4,5,7,8,10,12
27 maggio: Spettacolo teatrale della scuola media di
Tizzano (cl. 1°) “Vogliamo fare la strada insieme?”
28 maggio: Festa delle scuole dell’infanzia, a Lagrimone – conclusione progetto PARCO, giochi, mostra
dei lavori prodotti,
31 maggio:
* Pranzo in comune delle scuole di Lagrimone;
* “Buone vacanze in musica” delle scuole di Monchio,
alle ore 14,30;
3 giugno: Feste sportive dell’Istituto:
* a Palanzano per le scuole di Palanzano e Monchio,
* a Tizzano per le scuole di Lagrimone e Tizzano;
4 giugno:
* Spettacolo finale delle scuole di Beduzzo alle ore
17,00 presso il centro sportivo;
* Spettacolo musicale delle scuole dell’infanzia e primaria di Tizzano alle ore 20,00 presso la scuola)
5 giugno: Spettacolo musicale della scuola di Corniglio alle ore 20,30 presso la Palestra Metà giugno (data da fissare): Uscita a Pianadetto delle scuole di Monchio con pranzo al ristorante di
Valditacca.
Speciale GITE
pp. 11,12,13,16
Nati per leggere
pp. 8,10
LA VOCE DEI BAMBINI
2
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
Scuola dell’Infanzia di Beduzzo
Dalla stalla… al formaggio
Visita alla Stalla
“Siamo andati a vedere le mucche nella stalla..
… alcune erano coricare così ...
… sembravano sul divano, mancava solo la televisione...
… erano un po’ nere, bianche e
marroni, avevano il rossetto e
anche gli orecchini …”
Uscita al caseificio
“… il papà di Salvatore fa il giro e
raccoglie il latte e lo mette nei pentoloni quadrati, poi in quelli rotondi e
poi lo scalda..
...poi quando c’è il formaggio lo mettono nelle scatole rotonde, poi in
una stanza dentro all’acqua salata
per farlo diventare salato …
...poi in cantina c’era tanto formaggio, arrivava fino al soffitto.”
Il casaro è venuto a
scuola e ci ha insegnato a fare
il formaggio
“Il papà di Salvatore ha portato
un pentolone con dentro il latte,
mescolava, l’ha messo sopra il
fornello per farlo diventare caldo
...ha messo il caglio ed è diventato formaggio, una magia !!! Faceva tutte le
bolle …
...poi l’ha messo nello “scolapasta”, abbiamo fatto tanti formaggi piccoli …”
“Insieme ai bambini di Corniglio siamo andati alla fattoria
… mi è piaciuto le mucche perché ci ho dato il fieno, poi siamo andati a vedere le capre, camminavano nel recinto … mi è
piaciuto il motore blu, poi abbiamo
usato i rastrelli per mettere tutto
il fieno attorno a quel bastone (il
pagliaio)…
... sopra il pagliaio ci metti le pecore appena nate, piccoline…
... mi è piaciuto stare insieme,
mangiare con gli amici, fare le
coccole al bassotto e accarezzare
il cane.”
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
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Scuola dell’Infanzia di Corniglio
E’ ARRIVATA LA PRIMAVERA
Tanti anni fa, in un paese lontano c’era un bosco dove ogni albero, ogni
fiore e persino l’erba crescevano , crescevano, crescevano..
….Gli abitanti del paese cominciarono a preoccuparsi perché se continuavano a crescere così non ci sarebbe stato più posto per nessuno !!…..
….La nuvola si fermò, si srotolò una lunga scala di corda e dalla scala scese una donnina tutta vestita di bianco. “Oplà”, disse saltando dall’ultimo
gradino e guardandosi attorno “ qui c’è proprio bisogno di me!”…
….senza perdere tempo, si mise al lavoro: con un potente soffio – oplà –
riordinò i fili d’erba ; con uno schiocco di dita – oplà – mise tutti gli alberi
in fila, con un battito di mani – oplà – riportò ogni cosa alla sua giusta
misura!
“Da quel giorno, ogni anno, la Fata Primavera ritorna per far rifiorire in
bell’ordine gli alberi e i prati: per tutti è un gran divertimento passeggiare
nel bosco.
il nostro albero generoso
è tutto fiorito
Piccoli gruppi al lavoro
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Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
Scuola dell’Infanzia “Codarossa” di Lagrimone
ARIA DI PRIMAVERA
I fiori sono in primavera tutti “alzati” perché vedono il sole.
I nostri fiori di primavera (anni 3)
I fiori non vengono
quando c’è la neve.
Io li raccolgo per la
mamma, però li porto
anche alle maestre,
che li mettono in un barattolo vicino al telefono.
I fiori in primavera sono rossi e sono usciti dal loro gambo.
Le api vanno sui fiori per fare il miele.
PIANETI DI LATTE
Abbiamo fatto gli
esperimenti con il
latte.
No, abbiamo fatto i
“pianeti” con “il latte
e il colore”.
Abbiamo fatto delle “punturine” al latte e sono usciti tanti
colori.
Poi abbiamo visto i nostri “pianeti” al computer.
UNA VISITA SPECIALE
A scuola sono venuti a trovarci e a spiegarci tante cose i carabinieri.
Se “uno” non li ascolta fanno la multa.
Avevano anche la pistola però noi non l’abbiamo vista perché è pericolosa.
C’era anche un bastone
che si allunga per farmare le persone.
LA VOCE DEI BAMBINI
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
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Scuola Primaria di Lagrimone
IN UN P.A.R.C.O. DI... LATTE
ESPERIMENTI CON IL LATTE
Quest’anno, a scuola, stiamo svolgendo un progetto chiamato P.A.R.C.O, che riguarda la trasformazione del latte
in formaggio. Questo martedì è venuta a scuola Roberta,
un’esperta di alimentazione, quindi anche di latte.
Per prima cosa, Roberta, ci ha spiegato da cosa è formato
il latte: da tanta acqua, grassi e proteine che rendono il
latte un alimento molto nutriente e saporito.
Poi abbiamo messo in una bottiglia vuota un po’ di panna,
abbiamo sbattuto ben bene, fino ad ottenere il burro.
Infine, in un bicchiere, abbiamo messo: latte, aceto e coloranti naturali e abbiamo così ottenuto un composto per
poter fare delle formine. Con il microscopio abbiamo potuto vedere i globuli di grasso presenti nel latte, sono talmente
piccoli che era impossibile vederli senza utilizzare quello strumento. È stato veramente interessante e divertente
fare questi esperimenti, sembrava di essere in un vero laboratorio.
Classe III
IL LATTE
TUTTI IN FATTORIA
Stamattina, noi bambini della scuola
primaria di Lagrimone, ci siamo recati
alla fattoria “Cotti” di Pilastro.
Quando siamo arrivati per prima cosa
abbiamo salutato e ci siamo presentati.
Subito una signora, la proprietaria
della fattoria, ci ha diviso in due
gruppi. Un gruppo era formato dalla
classe I e II e l’altro gruppo dalla
III, IV e V.
Mentre quelli di prima e seconda visitavano gli animali nella stalla, quelli
di terza, quarta e quinta sono andati
in laboratorio, con Alessandra, dove
hanno fatto il formaggio.
Tutti i bambini hanno fatto le stesse
esperienze, quando un gruppo aveva
finito di guardare gli animali si recava, poi, nel laboratorio a fare il formaggio.
La cosa che mi è piaciuta molto è stato vedere il vitellino che era appena
nato.
Classe II
Sai cosa c’è nel latte?
Acqua, zuccheri, grassi, proteine,
ma anche vitamine,
che ci danno energia a volontà
per diventare grandi, si sa!
UNA MATTINA SPECIALE: VISITA
AL CASEIFICIO DI LAGRIMONE
Sai da dove viene il latte?
Ma dalla mucca,
che ogni giorno viene munta.
Nella stalla tranquilla sta,
a mangiare, ruminare e poi chissà?
A chi, poi, il latte non va,
altre mille cose troverà:
la ricotta, lo yogurt e il formaggio
e perché no?
Un buon gelato, che fantastico vantaggio!
Il Parmigiano-Reggiano, però,
non può non piacere
la sua ricetta è semplice, ma da sapere:
latte caldo, mani e caglio
e per magia
il latte se ne va via,
ma al suo posto
rimarrà gusto, gusto a volontà.
Appena arrivati al caseificio c’era una
puzza! Siamo stati accolti dal cascinaio che ci ha fatto vedere come si fa
il formaggio. Il latte arriva al caseificio portato dall’ aiutante del cascinaio che raccoglie il latte dalle stalle
vicine a Lagrimone come Capriglio,
Moragnano… Poi, il latte viene messo
a “dormire” tutta la notte in vasche
d’ argento e al mattino viene messo
in vasconi. Qua il latte diventa molto
caldo, il cascinaio mescola, mescola e
infine forma una grossa palla di formaggio che tira su con uno straccio
gigante. La forma di formaggio viene Noi poeti di classe IV e V
poi marchiata e trasportata in vasche
piene di acqua e sale; lì il formaggio
rimarrà per alcuni giorni, poi viene
portato nel magazzino a stagionare.
Nel magazzino abbiamo visto una
grossa macchina che gira le forme e
le rimette a posto. Nel caseificio di
Lagrimone ci lavorano i genitori di un
nostro compagno e quel giorno ci hanno preparato una merenda speciale,
sono stati molto gentili!
Prima di tornare a scuola, abbiamo visto i maiali e assaggiato un pezzettino di formaggio. Era squisito!
Classe I e II
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
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Scuola dell’Infanzia di Monchio
GIOVEDI’ 25 MARZO. FINALMENTE UNA BELLA GIORNATA DI INIZIO PRIMAVERA!
Noi ne abbiamo subito approfittato e siamo andati a visitare la stalla della Luciana a Pianadetto:
Le mucche facevano MUU
MUU
“Erano contente perché
siamo andati a trovarle!“
Al ritorno la mamma della Luna ci ha fato sentire
l’ululato artificiale del lupo
“Mamma che paura, mi
sono venuti tutti i capelli
dritti “.
A Pianadetto abbiamo fatto anche il burro e il formaggio!
“Certo non era come quello del Caseificio di Vairo…
ma ancora più buono!”.
E…nelle luuuuunghe giornate di pioggia …ecco un personaggio misterioso: il Professor STRAMPALAT
con il pentolino delle storie e…e Pierin Fagiolo o… no!… era la Strega Burdana… o… Melagranata?… o… forse era tutti e tre assieme.
In biblioteca:
progetto
“Nati per leggere”
Il Professor
STRAMPALAT:
progetto “A Scuola con
Parmalat “
MA… FRA POCO… FINISCE LA SCUOLA
SOFIA
ALESSANDRO
SALUTIAMO CON AFFETTO:
VERONICA
IL PROSSIMO ANNO FREQUENTERANNO LA SCUOLA PRIMARIA.
A LORO UN GROSSO BACIO E L’AUGURIO DI UN PERCORSO SCOLASTICO SEMPRE SERENO! CIAO!
BUONE VACANZE A TUTTI !!!!
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
SULLE TRACCE DEL LUPO!!
LUNGO I SENTIERI DELLA CASTAGNOLA
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Scuola Primaria di Monchio
Primi tepori primaverili, finalmente si esce.
Ed ecco distese di crochi nei prati e primule lungo i sentieri.
Nei boschi della Trincera il castagno più vecchio del territorio.
La nostra guida Monica ci spiega come riconoscere le tracce lasciate dagli animali:
impronte ed escrementi.
Troviamo tracce di cinghiali, di caprioli, di
volpi e (non ci crederete) anche la cacca
del lupo che si riconosce perché è tutta
pelosa, infatti lui mangia tutta la sua preda compresa la pelliccia.
Monica ci ha detto che nel territorio del
Parco lei e i suoi collaboratori hanno già
censito 54 lupi. Raccolgono gli escrementi
e poi li fanno analizzare da un laboratorio
dove risalgono al DNA che serve per distinguere i diversi soggetti. Sulle chiazze
di neve rimasta localizziamo alcune impronte diverse e impariamo a distinguerle:
Cinghiale: l’impronta si riconosce dalle
due unghie laterali e dal fatto che la zampa entra nella neve con una forte inclinazione lasciando un buco profondo.
Lupo: quando cammina mette le zampe
lungo una linea retta. E’ difficile capire
quanti lupi sono passati perché camminano in fila indiana, mettendo le zampe nei
buchi fatti dal primo.
Lepre: due buchi orizzontali un po’ distanti fra loro e due in verticale davanti.
Cane: due file di impronte sfalsate.
Capriolo: impronte circolari e piuttosto
piccole.
Monica, poi, con un registratore collegato
a un megafono, ha fatto il verso del lupo
ad intervalli regolari e con tonalità diverse.
Noi stavamo zitti zitti e speravamo tanto
che il lupo ci rispondesse e infatti dopo
un bel po’ di tempo sentiamo “uuu,,uuu,
uuu”, ci siamo cascati tutti, era quel birichino di Giorgio che lo stava imitando alla
perfezione! Più avanti però abbiamo fatto
due scoperte piuttosto impressionanti: un
cinghiale e un istrice sbranati, le vittime
del lupo! Il povero istrice aveva “sparato”
poco prima tutti i suoi aculei contro il suo
assalitore, ma evidentemente era servito
a poco, perché se ne stava a pancia in su
e mostrava i suoi denti del tutto simili a
quelli di un castoro.
capriolo
cinghiale
DA PIANADETTO A VAIRO: STORIA DEL FORMAGGIO
La signora Luciana ci ha fatto visitare la sua stalla, è stata molto
gentile, ci ha offerto tante cose
buone da mangiare e ci ha spiegato come alleva le mucche della
sua stalla. Ci ha insegnato a fare
il burro e il formaggio. Ci ha detto
che adesso le mucche
non si portano più al
pascolo come una volta
perché quando si muovono molto fanno meno
latte e poi così si riesce
a controllare la loro alimentazione che è molto
importante per la produzione del parmigiano. Anche la mungitura
avviene in modo più
igienico, adesso si attacca la mungitrice alla mammella della mucca
e poi il latte non si vede e non si
tocca più perché viene trasportato attraverso tubature fino al silos
che poi viene svuotato dall’autocisterna del caseificio al mattino e
alla sera.
E ci siamo andati allora al caseificio, ci siamo fermati tutta la
mattina così abbiamo potuto seguire il processo di lavorazione
del latte per ottenere il parmigiano–reggiano, e anche lì ci hanno
offerto il formaggio e la torta e
hanno risposto gentilmente a tutte le
nostre domande. Nel
caseificio di Vairo ci
sono dieci caldaie da
1100 litri ciascuna, in
ogni caldaia si possono fare due forme e
in quel caso si dicono
“gemelle”, se invece
se ne fa una sola si
chiama
“maschio”.
La cosa che abbiamo trovato più
interessante è stata il robot che
puliva le forme, passava tra le
altissime scaffalature, ne sfilava
una, la spazzolava accuratamente e poi la rimetteva al suo posto
con la massima precisione e...
senza stancarsi mai!!
cane
istrice
lupo
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
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Scuola dell’Infanzia di Tizzano
“NATURA AMBIENTE”
ESPERIMENTI COL LATTE
In relazione al Progetto Ambientale dell’a.s. 2009/2010,
i bambini della Scuola dell’Infanzia di Tizzano, in accordo con l’Ente P.A.R.C.O. e l’associazione GOOGOL,
hanno avuto l’opportunità
di “giocare con il latte”.
I bambini sono stati divisi
in due gruppi: i grandi e
i piccoli. Sono stati effettuati esperimenti con il
latte in presenza di
un’esperta, per creare i “pianeti di latte”,
il “grassometro” e la
“plastica del latte”.
I bambini hanno osservato come reagisce il latte
mescolato con diverse sostanze, poi hanno costruito
ciascuno il proprio pianeta,
la propria formina e il proprio grassometro.
VISITA IN FATTORIA
Siamo andati a visitare
l’Azienda Agricola “LA
QUERCIA” di Rabaglia
a Cozzo di Tizzano.
Nonostante la fredda
giornata, i bambini
entusiasti di tutto il
percorso realizzato e
spiegato minuziosamente da Luca Rabaglia., hanno visitato la
stalla, dato il fieno alle mucche e visto la sala mungitura.
Melissa: siamo andati alla fattoria dellaChiara e abbiamo visto le mucche e i vitelli, il toro, dei galli e i cagnolini, che abbiamo preso in braccio….
Davide: dalle mucche a vedere come si fa il latte…
Lusijan: …siamo andati a vedere le mucche per vedere
da dove arriva il latte….
Andrea Maria: …perchè fanno il latte per fare il formaggio…
Greta R.: …le e il toro
che ci guardava con quel
aspetto ….. non c’è da
aver paura.
Giacomo G.: …le mucche
fanno il latte per fare il
formaggio…
VISITA AL CASEIFICIO
E’ stata una giornata intensa di
emozioni e ricca di curiosità: osservare come viene lavorato il latte per trasformarlo in formaggio:
PArMIGIANO REGGIANO.
Lusijan: siamo andati a vedere il
latte per fare il formaggio, a casa
dell’Alice.
Andrea Maria: a vedere il latte per
fare il formaggio al “casaficio”
Ciro:siamo andati all’ufficio dei formaggi, toglievano il formaggio e lo
allacciavano così (gesti)…..
“NATI PER LEGGERE”
E’ un progetto di lettura che prevede la narrazione animata
di libri tratti da
un’accurata
bibliografia. L’esperienza ha permesso di vivere
momenti di continuità orizzontale con i bambini
frequentanti
la
Scuola dell’Infanzia di
Lagrimone,
nella
biblioteca di
Tizzano.
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
CO MI NC IA M O B ENE ………
9
Scuola Primaria di Beduzzo
1) Incominciamo la nostra visita alla stalla dei
signori Rossi dove le
mucche ci danno tanto
buon latte……
Siamo la scuola primaria
di Beduzzo.
2) Adesso sappiamo da dove viene
il latte;andiamo
al caseificio
“Latteria Sociale
di Beduzzo”
per sapere come
diventa
formaggio
3) Ma vogliamo
provare anche
noi con l’aiuto di
Massimiliano, il
casaro.
Che fatica!
... ma adesso ci
siamo riusciti.
4) Infine ci siamo
divertiti a
disegnare,
colorare,
costruire………….
ALLA FESTA DELLO SPORT
il 13 maggio abbiamo partecipato alla Festa Provinciale dello Sport, svoltasi a Colorno.
Vi presentiamo alcune foto dei gruppi delle primaria.
Il gruppo di Beduzzo
Il gruppo di Tizzano
Il gruppo di Corniglio
LA VOCE DEI BAMBINI
10
Scuola Primaria di Corniglio
POESIA PER LA MAMMA
Sei come il cielo sereno
quando mi stringi al tuo seno.
Io ti vorrei regalare
il mio cuore più grande del mare.
Tu sei come la luna
e mi porti sempre fortuna.
Alunni di 2^ e 3^
Storie musicali.
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
Visita alla stalla
Lunedì 22 marzo siamo andati a Cirone a visitare la stalla di Laura, la nostra
compagna di classe.
Abbiamo visto le mucche, le manze e i vitellini appena nati; abbiamo visto come
funziona la mungitrice e anche il nastro trasportatore che tiene pulita la stalla.
Poi a Monica, mamma di Laura, abbiamo fatto tante domande sulle mucche,
sul funzionamento della stalla e su
tutti i lavori che devono fare gli allevatori di mucche da latte.
Quindi Monica ci ha offerto la merenda … naturalmente a base di
latte: latte caldo, pane e formaggio
grana (il mitico Parmigiano-Reggiano!).
Progetto “biblioteche” (Gestione Associate Biblioteche Insieme):
Il 20 aprile la nostra classe era piena di bambini (erano con
noi gli alunni di Beduzzo!) perché è venuta a scuola una ragazza a raccontarci due storie: “Il lago dei cigni” e “L’uccello
di fuoco”.
La storia che ho preferito è la prima. Parla di un principe
che si innamora di una ragazza che era stata trasformata in
cigno da un mago cattivo.
Tra un problema e l’altro i due innamorati staranno insieme
per sempre … in
un modo o nell’altro!
A me è piaciuto il
modo di rappresentare una storia
complicata
con
mezzi
semplici,
cioè usando solo
qualche costume e
qualche pupazzo.
(Sofia)
“Anche noi vogliamo
imparare a fare il
formaggio!” abbiamo
detto a nonna Gabriella: lei è la nonna di Laura e fino ad
una decina di anni
fa era maestra nella
scuola di Bosco.
Così Sofia, Selene
e Alessia l’hanno
aiutata a fare il formaggio partendo da
una pentola di latte. Selena e Alessia
hanno schiacciato il
formaggio per fare
uscire il siero e Sofia
ha messo il sale.
Dopo circa venti
giorni di cure il formaggio era pronto
per essere mangiato. L’abbiamo gustato tutti insieme: era
buonissimo! (Selene,
Alessia)
La mucca Polita
Siccome quest’anno vogliamo fare
lavoro di ricerca sul latte e sul Parmigiano-Reggiano, abbiamo deciso
di adottare una mucca che è coinvolta in queste faccende.
Polita è una mucca che abbiamo
visto nella stalla di Laura e di lei
vogliamo conoscere tante cose che
racconteremo in un libriccino che
stiamo preparando: parleremo della
sua nascita, della sua carta d’identità, della sua alimentazione, del
latte che produce, del suo medico
curante, dei suoi figli, ecc. (Laura,
Paolo)
LA VOCE DEI BAMBINI
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA SCUOLA STA FINENDO...
...E UN ANNO SE NE VA!
11
Scuola Primaria di Palanzano
La scuola sta per finire e si
IL CANTO DELLA PRIMAVERA
avvicina sempre più il giorno in
cui noi alunni di 5^ saluteremo la Scuola Primaria. Ci mancheranno tutti i compagni e le
insegnanti, ma soprattutto ci
mancherà la maestra Carla che
ci ha accompagnato per tutti
questi bellissimi cinque anni.
Noi vogliamo salutarvi e vogliamo dirvi che è stato bello crescere e imparare con voi e che vi verremo spesso a trovare, anche perchè
non saremo lontani, ma solo al piano
di sotto!!!
Giulia, Consuelo, Thomas e Genni
PROGETTO DI POTENZIAMENTO
EDUCAZIONE MOTORIA
Dal mese di Febbraio tutti i giovedì
pomeriggio assieme alla maestra Daniela viene con noi in palestra Marco, professore della
scuola media nonché allenatore
della giovanile dei Panthers,
squadra di football americano
di Parma.
Assieme a Marco stiamo praticando molti sport come il
rugby, il football, il basket, la
pallavolo, la pallamano... e tante altre belle attività.
Questa esperienza ci piace molto
perché non
solo ci divertiamo, ma
impariamo
anche tante
cose
nuove ed è per
questo che
speriamo di
poterla ripetere anche il
prossimo anno!!!
La primavera è calata sulla terra
e illumina il cielo con il suo splendore;
le margherite si mostrano al sole,
le piante rifioriscono
e colorate abbelliscono i campi,
nuvole candide si muovono nel cielo.
Gli uccelli cantano sui rami,
i pulcini rompono i loro gusci:
per la prima volta vedono la luce.
I bambini corrono felici nei prati
e non smetteranno più.
(Mattia Bortolin cl 4^)
VISITA A SORAGNA
Martedì 20 aprile siamo andati a Soragna a visitare il Museo del Parmigiano Reggiano ed il Museo
della Civiltà Contadina.
Dentro al vecchio caseificio
che ora ospita il Museo una
guida di nome Valentina ci ha
mostrato tantissimi oggetti
che hanno più di 300 anni e
che servivano per la produzione del famoso formaggio. Abbiamo visto due tipi
di caldaie (una abbastanza
recente e una molto antica),
lo spino che si chiama così
perchè un tempo la cagliata
veniva rotta con un ramo di
biancospino, tre tipi di zangole che servivano per fare
il burro, tanti bidoni per il
latte, il carretto che veniva
trascinato dai buoi, la sala della salamoia e tantissime altre cose. Valenti-
na, inoltre, ci ha fatto degustare un
buon Parmigiano stagionato 12 mesi
che era davvero squisito!!!
Finita la degustazione abbiamo visi-
tato anche il Museo della Civiltà Contadina dove un simpatico signore di
nome Mauro ci ha mostrato la sua
collezione di attrezzi e oggetti
del passato e ci ha raccontato usi
e abitudini di tanto tempo fa.
E’ stata proprio una bella “gita”,
divertente e interessante!!!
LA VOCE DEI BAMBINI
12
Scuola Primaria di Tizzano
Gita a Castelnuovo Berardenga
Il 7 Maggio siamo andati a Castelnuovo
Berardenga
(Siena). La
meta
della
nostra gita
è stata scelta
insieme
all’ente Parco per darci
l’opportunità
di osservare
un tipo di paesaggio con
caratteristiche
diverse dal nostro. Siamo partiti alle 5.00
e il viaggio è stato un po’ pesante perché è
durato 5 ore e mezzo. Arrivati a destinazione siamo andati al Museo del Paesaggio.
Entrati, una guida ci ha dato una borsina
con dentro una tavoletta di legno e ci ha
fatto fare una passeggiata nella campagna
circostante. Ci ha spiegato che in Toscana
non crescono gli stessi alberi che abbiamo
noi.
Ci ha fatto osservare un campo con delle
viti e ci ha fatto notare il paesaggio in pendenza e quindi è più difficile da coltivare,
invece nella pianura Padana è più facile perché il terreno è tutto pianeggiante.
Poi ci ha chiesto di osservare il
paesaggio che ci circondava. In
lontananza si vedeva la città di
Siena della quale si notavano solo
le case e le due torri: quella del
Duomo e quella del Mangia. Alle
nostre spalle invece si trovavano le colline
che fanno parte della zona del Chianti, un
vino famoso. La guida ci ha spiegato che
se dalla zona del Chianti ci si spostava un
po’ il vino di quel posto non si poteva più
chiamare Chianti.
Ci siamo diretti poi verso delle case coloniche dove nell’antichità risiedevano persone
benestanti ed abbiamo imboccato un viale
costeggiato da entrambi i lati da alti cipressi. Vicino a noi c’era un laghetto con delle
oche e delle anatre, che carine!
Ci siamo soffermati ad osservare l’ambiente
e la guida ci ha chiesto di disegnare qualcosa che ci piaceva. Io ho disegnato un ulivo.
Alle 14.00, dopo il pranzo, la guida ci ha fatto visitare tutto il Museo. C’erano dei quadri
di paesaggi, foto di Siena e nel piano di sopra una pietra tombale e dei reperti etruschi. La nostra guida ci ha fatto guardare
delle immagini del loro territorio.
Alle 16.00 siamo partiti per il rientro e alle
21.30 siamo finalmente arrivati a Tizzano.
A Parma
Il 29 aprile abbiamo visitato il Battistero e il
Duomo di Parma.
Il Battistero è ottagonale, cioè è una torre a
otto facce ed è costruito con il marmo rosa di
Verona. Una delle porte ha raffigurate, sugli
stipiti laterali, scene di benevolenza come:
dare da mangiare a chi non ne ha, vestire gli
ignudi ecc… A destra c’è raffigurato un bambino arrampicato su un albero che sta cercando
di prendere del miele da un favo con sotto un
drago. Intorno, sulle varie facciate, ci sono raffigurati animali di mitologia.
Poi la guida ci ha fatto entrare e dentro abbiamo subito notato, al centro, un’enorme fonte
battesimale di marmo, dove dentro c’era acqua
santa.
Poi ci siamo diretti verso il Duomo.
Abbiamo subito
notato che il campanile è in fase di
restauro perché,
prima di Natale
è stato colpito da
un fulmine. Poi
siamo entrati dentro al Duomo che
era molto affollato e ci siamo fermati a destra
della navata centrale dove è posto il pulpito, che
serviva a fare sentire meglio chi era in fondo,
quando veniva celebrata la Santa Messa. Siamo
andati, salendo le scale, vicino all’altare e alzando la testa abbiamo osservato la cupola affrescata dal Correggio. Poi spostandoci a destra
abbiamo visto il bassorilievo della deposizione
scolpito da Benedetto Antelami. Questo bassorilievo ha al centro il corpo di Cristo che viene
staccato dalla croce. Mi sono divertita in questa
uscita, la guida ci ha detto tante cose interessanti , anche se alcune cose le sapevo già perché
ce le aveva fatte scrivere la maestra Carmela in
classe.
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
A scuola di paesaggio…
continua
Abbiamo continuato la nostra attività legata
al progetto P.A.R.C.O. Paesaggio, Agricolo,
Rurale, Culturale, Ospitale, incentrata sulla conoscenza del paesaggio “complesso”
fatto di segni e di elementi legati non solo
all’agricoltura, ma anche alle caratteristiche
naturali e culturali dell’area.
Ci siamo recati a piedi insieme alla pittrice
alla Pieve di Tizzano che si trova in una posizione elevata, dalla quale si gode di una
vista meravigliosa. Strada facendo abbiamo
osservato gli elementi del paesaggio e i segni della primavera. Vicino alla Pieve, dopo
esserci guardati intorno, ciascuno di noi ha
potuto scegliere quale scorcio riprodurre e
dipingere con gli acquerelli.
Le erbe dei nostri prati
Siamo andati a fare una passeggiata vicino alla
scuola. Con noi c’era l’agronoma, di nome Danila,
che ci ha spiegato tante cose sull’erba, sui fiori e
sugli alberi. Abbiamo osservato il nostro ambiente. Abbiamo visto dei prati dove l’erba, una volta
tagliata, diventa fieno e viene imballata per dar
da mangiare alle mucche che fanno il latte. Con
questo latte si produce il formaggio. Osservando
con attenzione, abbiamo visto un formicaio, dei
lombrichi e tanti fiori. La guida ci ha detto che la
maggior parte delle erbe dei nostri prati si possono mangiare. Abbiamo provato ad
assaggiarne qualcuna come: l’aglio
selvatico, l’amaranto e l’erba medica.
Questa passeggiata
mi è piaciuta perché
siamo andati fuori e
abbiamo
i m p a ra to
che
l’uomo
ha modificato
il proprio
ambiente per poter allevare le mucche che sono una
risorsa importante del nostro territorio.
LA VOCE DEI BAMBINI
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
A .I .D .O.
Scuola Secondaria di Corniglio
STRUMENTI, STRATEGIE E FINALITÀ
Sono venuti a scuola due volontari A.I.D.O (Associazione Italiana per la Donazione di Organi
Tessuti e Cellule) per farci capire l’importanza, il
valore e il significato della donazione. L’A.I.D.O.
fa parte dei movimenti di volontariato e, come
tutti questi, esprime importanti valori umani, in
particolare quello della solidarietà. Essere solidali
e generosi nei confronti di chi ne ha bisogno è
per me una cosa naturale, perché riuscendo a
trasmettere anche soltanto sostegno, conforto
o appoggio morale, riesco a sentirmi appagata
e serena. La donazione degli organi, promossa
dall’AIDO, è fondamentale per la sopravvivenza
di tante persone che non hanno possibilità di
guarigione, se non tramite un trapianto. La vita
di queste persone è nelle nostre mani. Tutti noi
dovremmo riuscire a mettere da parte l’egoismo,
affinchè chi soffre possa avere la certezza, e
non la vana speranza, di guarire definitivamente. Inoltre, la donazione deve essere effettuata
anonimamente, per fare si che non si trasformi
in uno strumento di propaganda o di esibizionismo. Il motivo che ci spinge a donare gli organi
deve essere profondo, legato ai sentimenti e alla
consapevolezza di poter porre fine alle sofferenze
di una persona e renderla felice. Soltando compiendo gesti di questa importanza, anche dopo
la nosta morte, la gente potrà ricordarci come
persone meritevoli e di grande valore.
Purtroppo l’A.I.D.O. ha pochi aderenti rispetto
alle necessità. Per questo motivo servono strategie e nuovi metodi per attirare l’attenzione della
collettività su queste problematiche. Penso che a
questo scopo si potrebbe avviare una campagna
di sensibilizzazione.
Secondo me la sollecitazione più coinvolgente
proviene dalla testimonianza delle persone che
sperano nella guarigione, o di chi fortunatamente
vi è già riuscito, grazie ad un trapianto. Molte
volte gli occhi tristi e spenti di chi soffre e si è
rassegnato, o ha perso la speranza, riescono a
penetrare nel nostro cuore e a far suscitare in noi
un sentimento di solidarietà e di altruismo che
ci fa pensare: “dopo la mia morte, sarei felice
se i miei organi riuscissero ad aiutare e a fare
“sorridere” uno di questi sguardi”. Quando tutto
sembra perduto, la donazione può rappresentare
un’ancora di salvezza per la guarigione, un aiuto
atteso da tanto, troppo tempo, che finalmente
giunge. Le donazione è un atto di estrema generosità che non costa nulla e che non reca alcun
danno, ma al contrario capovolge positivamente
la vita di chi la riceve.
Spesso, la consapevolezza che una parte di una
persona cara deceduta continui a vivere in qualcuno riesce ad alleviare la sofferenza di chi rimane. Un altro problema è che la maggioranza delle
persone non sa che in futuro potrebbe trovarsi
nella situazioni di dovere donare gli organi di un
familiare e a quel punto, per non averci pensato
prima o per aver sempre respinto l’idea di farlo,
potrebbe prendere una decisione condizionata da
false speranze e determinata dallo stato di dolore
in cui si trova. Penso che sarebbe giusto sensibilizzare persone di tutte le età: dai più vecchi
ai più giovani, perché ci
sarà sempre qualcuno
che potrà aver bisogno
di aiuto per sopravvivere; esisteranno anche
in futuro malattie per le
quali non si vedrà la via
d’uscita e che potranno
essere sconfitte grazie
ad un semplice atto
d’amore.
Annalisa Vicini 3°
13
D i ario d e lla g ita
23 Aprile 2010
Caro diario
Questa mattina mi sono alzato presto, perché
vado in gita a Stresa. Con noi di Corniglio ci sono
i compagni di Tizzano con i quali io mi diverto
sempre molto. Durante il viaggio, per vincere la
noia, abbiamo giocato a carte.
A Milano abbiamo visitato il Duomo. Una vera
meraviglia! Nonostante avessi studiato in storia
dell’arte questa che è una delle più belle opere
architettoniche d’Italia, non pensavo fosse così
imponente e maestoso.
Terminata la visita, ci siamo recati al Castello
Sforzesco, altra meraviglia di Milano, di cui il più
antico fortilizio è chiamato “di Porta Giovia” perché costruito lungo le mura medievali di Milano.
Venne edificato come rocca difensiva negli anni
fra il 1360 e il 1370 da Galeazzo II Visconti e
nel 1447 i cittadini milanesi, proclamata la Repubblica Ambrosiana, decisero di demolirla. Tre
anni più tardi Milano accolse come nuovo Signore
il condottiero Francesco Sforza che iniziò la riedificazione del Castello. Nel 1466, con Galeazzo
Maria, il castello assunse, in parte, l’aspetto di
una residenza signorile.
Con Ludovico il Moro, che chiamò a Milano Donato Bramante e Leonardo da Vinci, il Castello si
arricchì dei celebri affreschi conservati nella Sala
delle Asse.
Nel pomeriggio siamo andati a visitare il Planetario Ulrico Hoepli che è un istituto per la divulgazione e la didattica dell’astronomia e delle scienze collegate. È il più grande in Italia e prende il
nome dal planetario, cioè un sistema di proiezione che riproduce, con realismo e suggestione,
l’aspetto del cielo stellato e i fenomeni astronomici. È stato uno spettacolo davvero meraviglioso
che ha lasciato tutti a bocca aperta.
Saliti sul pulman siamo partiti per Stresa, destinazione albergo. Ci hanno assegnato le camere,
molte delle quali con vista stupenda sul lago, abbiamo cenato e poi… siamo andati a dormire.
Ciao a domani
24 Aprile 2010
Caro diario
questa mattina abbiamo visitato le varie isole
del Lago Maggiore. La prima è stata l’Isola Bella con il suo meraviglioso giardino all’italiana, a
forma piramidale e terminante con la statua del
Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in 10 terrazze,
il giardino è abbellito da fontane e da molte statue che
rappresentano personificazioni dei fiumi, stagioni, venti. Spettacolare è anche la
dimora principesca con stanze arredate in maniera sontuosa: dipinti, arazzi e statue
che ci hanno lasciato a bocca
aperta. Particolarmente interessanti sono state
state le Sale del Trono e delle Regine e la Galleria
dei Quadri. Poi ci siamo recati all’Isola Madre, la
più grande, rinomata per i suoi spettacolari fiori
e per i suoi giardini botanici. Inutile dire che da
queste isole è possibile osservare un panorama
mozzafiato, un vero e proprio spettacolo della
natura.
Infine abbiamo visitato la Rocca Borromeo, un
edificio medievale in cui sono racchiuse testimonianze antiche come il meraviglioso ciclo di
affreschi del 1200, le Sale Storiche e la Torre
Castellana, dalla cui sommità abbiamo potuto
ammirare un panorama straordinario. La Rocca
Borromeo ospita, anche, il Museo della Bambola
e del Giocattolo, oggi il più importante in Europa.
Rientrati in albergo ci siamo riposati un po’ e poi
ci siamo preparati per la cena, soddisfatti per le
belle cose viste.
Ciao a domani
25 Aprile 2010
Caro diario
oggi mi sono svegliato felice ma allo stesso tempo triste perché la gita si sta concludendo e questa sarebbe stata l’ultima mattina che mi sarei
svegliato, in camera, con i miei amici. Sistemate le ultime cose nella valigia, siamo partiti per
Bergamo, ovvero per Calcinate. Siamo andati lì
perché i ragazzi di Tizzano hanno partecipato, nel
pomeriggio, al concorso “Ragazzi in gamba”. In
mattinata abbiamo ascoltato la testimonianza di
due ragazzi sul modo di vivere in Palestina. La
cosa che mi ha colpito di più è il fatto che lì, negli
ospedali, si fanno lunghe file per essere visitati
e ci sono ancora forti differenze religiose che influiscono sulla vita sociale. Le parole di quei due
ragazzi mi hanno scosso molto e mi hanno fatto
riflettere sulla necessità di un intervento concreto
per aiutarli a vivere meglio. Dopo pranzo, mentre
i ragazzi di Tizzano partecipavano al concorso,
noi abbiamo visitato Bergamo.
La città si divide in due parti: Bergamo alta e
Bergamo bassa. Noi abbiamo visitato la città alta
dove si trovano la Cattedrale, il Duomo e una
cappella. Quindi ci siamo ritrovati con gli altri
per rientrare a casa. Durante il viaggio io e i miei
amici eravamo tristi perché la gita stava finendo e
avremmo dovuto salutare i compagni di Tizzano
con i quali ci siamo divertiti molto e con i quali
speriamo, l’anno prossimo, di condividere un’altra esperienza come questa.
Ciao a presto.
Tratto dai diari di gita degli alunni di 2°
A So rag na
I l 3 0 a p r i le s ia m o a n d a t i a S oragna a
v i s i ta re i l mu s eo d el Pa r migiano Re g g ia n o. Q u i c i h a n n o s p ie g a t o alcune cose
e c i s ia mo d iver ti ti mo l to svolg e nd o al c u n i in teres s a n ti es p er i menti c on il latt e . D o p o ave r m a n g ia t o u n’abbondante
p iz z a , s c h e r z a n d o e g io c a ndo abbiamo
v i s i ta to i b o rg h i d i S o ra g n a . Al le 1 5 c i s i a mo recati al la Rocca Meli-Lupi, u n a re s id e n z a
sig nor ile in c ui vive anc ora l’u l t i m o d is c en dente, “il principe Diofebo Meli- Lu p i. A b b ia m o
visto mob ili p reg iati, og g etti prez ios i, a ffre schi e varie stanze. A parte il m e rav ig l io s o e
immenso giardino, ciò che ci ha c o lp i t o d i p iù
è stata la sala del biliardo, dove a p p e s o a d
una parete c’era il quadro di Do n n a C e n e r in a .
Nar ra la leg g end a d el suo fanta s m a c h e va g a
p er la Rocc a. La g uid a c i ha ra cc on t a t o c h e
q uesta d onna fu assassinata in g iu s t a m en t e e
per questo motivo ogni vol ta c h e u n m e m b ro
d el la famig lia sta p er mor ire le i s i fa s en t ire,
sbattendo porte e ante anche ch iu s e a c h iave .
Pur non c red end o ai fantasmi, q u es t a s t or ia
c i ha fatto venire i b r ivid i. - G l i a l u n n i d i 1 °
LA VOCE DEI BAMBINI
14
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
Scuola Secondaria di Monchio
La scomparsa prematura di un mito della musica come Michael Jackson, ha fatto sì che le sue
canzoni sembrino ancora più belle se ascoltate e
cantate col ricordo della sua vitalità sul palco.
La nostra insegnante di inglese ci ha proposto le
più conosciute in cambio della nostra partecipazione attiva alla lezione. La più gettonata è stata,
naturalmente, THRILLER, perché ricca di suoni
che sembrano arrivare dall’ “altro mondo” e il cui
ritornello merita di essere cantato a squarciagola
soprattutto la notte di Halloween.
Restando sempre in tema di musica, proponiamo
un test in inglese(con traduzione a fronte) nella
speranza che qualcuno di noi scopra un talento nascosto rivelandosi un “novello” Michael Jackson.
A
FUTURE
test
IN
MUSIC?
Have you got a future in music? If so, is it as a soloist or as part of a group? Or do
you want to be in an orchestra or brass band? Do this quiz and find out!
1.
I really like listening to…(mi piace molto ascoltare…)
a) Solo singers (cantanti solisti)
b) Pop groups (gruppi pop)
c) Orchestras playing classical music (orchestre di musica
classica)
Visita al caseificio di Viadana
2. I usually prefer (di solito preferisco)…
a) Being alone (stare da solo)
b) Being with a small group of friends (stare in un piccolo gruppo di
buoni amici)
c) Working with a lot of different people (lavorare con molta
gente)
3. Musical instruments? (strumenti musicali?)
a) I’ m not interested in playing a musical instrument (non mi
interessa suonare uno strumento musicale)
b) I like the idea of playing the guitar or drums (mi piace l’idea di
suonare la chitarra o la batteria)
c) I like the idea of playing the violin or the flute (mi piace l’idea di
suonare il violino o il flauto)
Il 18 marzo siamo scesi in Pianura Padana
4. When I sing people…(quando canto alla gente)…
a) Enjoy listening to me (piace ascoltarmi)
b) Don’ t mind listening to me (non interessa ascoltarmi)
c) Hate listening to me (odia ascoltarmi)
5. I like (mi piace)…
a) Being the centre of attention (essere al centro dell’attenzione)
b) Being an important part of a small group (essere una parte
importante di un piccolo gruppo)
c) Losing myself in a large group (perdermi in un gran gruppo)
6. I usually wear (di solito indosso)…
a) Clothes that are different from other people (vestiti diversi
rispetto agli altri)
b) What is trendy. I like being a part of a group (cos’è alla moda. Mi
piace essere parte di un gruppo)
c) What is clean. I don’t mind about what is trendy (ciò che è pulito.
Non mi interessa ciò che è alla moda)
PROFILI:
A: you prefer being a soloist, you like being the centre of attention (Tu preferisci
essere un solista. Ti piace essere al centro dell’attenzione).
B: you prefer playing in a small group (Tu preferisci esibirti in un piccolo gruppo).
C: you haven’t a future in music or you can only be in an orchestra.(Tu non hai un
futuro nella musica o potresti solo essere parte di un’orchestra).
per confrontare la produzione del Parmigiano Reggiano con quella del Grana Padano. Durante la mattinata siamo stati
ospiti della “Latteria sociale Italia” che
opera a Bellaguarda di Viadana, in provincia di Mantova. Purtroppo i lavori erano
quasi terminati ma il cascinaio (Sig. Mortini) ci ha spiegato che la lavorazione del
Grana Padano è molto simile a quella del
Parmigiano Reggiano. Tuttavia nel Grana
Padano è possibile alimentare le vacche
con insilati al mais e utilizzare il lisozima come antibatterico. Questo enzima è
innocuo per l’uomo e ha sostituito la pericolosa formaldeide a partire dal 1991.
Le caldaie in rame erano uguali a quelle
di Vairo ma più del doppio come numero.
Il caseificio riceve circa 20.000 litri di
latte ogni giorno e molti macchinari sono
computerizzati. Dopo la visita al caseificio abbiamo pranzato nella pizzeria “Falco Bianco” per poi tornare sulle nostre
montagne.
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
LA VOCE DEI BAMBINI
15
Scuola Secondaria di Palanzano
......Il Fiore del Partigiano......
Il 23 aprile sono venuti a scuola il prof. Guido Pisi (uno
storico dell’Istituto della Resistenza di Parma) e Antonio Iotti, un partigiano che ha partecipato alla Resistenza
Italiana. Iotti ci ha raccontato numerosi episodi sui partgiani: le loro azioni di guerriglia nelle nostre zone, le emozioni provate durante i combattimenti e, soprattutto, le
sue paure ma anche la forte volontà di superarle in nome
di un ideale in cui credeva fermamente e cioè la libertà
dai Tedeschi e dai Fascisti al seguito di Mussolini. Siamo
stati tutti molto attenti anche perchè è più interessante
ascoltare una persona che ha vissuto una vicenda storica
da protagonista invece che apprenderla da un libro scolastico. Gli abbiamo rivolto diverse domande sempre più
affascinati dal fatto che questo evento si sia svolto proprio sulle nostre montagne e che vi abbiano partecipato
attivamente anche i nostri nonni e bisnonni.
Anche i ragazzi della scuola di Corniglio hanno potuto partecipare all’incontro in videoconferenza. Infatti grazie
alle lavagne interattive i ragazzi da Corniglio hanno potuto vedere, ascoltare e fare domande al partigiano.
Personalmente, sentendo parlare Iotti, mi sono appassionata all’argomento ed ho approfondito le mie conoscenze;
mi ha coinvolto, in modo particolare, la triste vicenda di un
partigiano, Facio, e così ho deciso di preparare per l’esame finale una tesina sulla Resistenza Italiana.
Galvani Arianna, classe III
Suoni dal passato
L’11 febbraio è venuto a
scuola un liutaio di nome
Lino Moraschi
a parlarci di
alcuni
strumenti musicali
che si usavano in passato
e che ormai
quasi nessuno
usa più.
Per cominciare, ci ha mostrato la
piva.
La piva è una cornamusa italiana in uso
soprattutto nell’Appennino Parmense
e Piacentino. L’uso di questo strumento venne abbandonato nel periodo
immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Era uno strumento solista usato prevalentemente
per il ballo. Dagli anni ottanta del
secolo scorso è iniziato un recupero
dello strumento ad opera di numerosi
gruppi musicali attivi nel Modenese e
in altre zone dell’Emilia-Romagna.
Il secondo strumento che ci ha mostrato è la ghironda.
La ghironda è uno strumento musicale
a corde (fatte di budella di maiale)
di origine medievale. Alla base del
funzionamento
dello strumento
c’è una ruota di
legno, coperta di
pece e azionata
da una manovella, che sfrega le
varie corde. La
particolarità di
questo strumento è che, oltre
ad eseguire una
linea melodica, può avere anche una
base ritmica di accompagnamento attraverso pressioni sulla manovella.
L’ultimo strumento che ci ha mostrato è l’organetto.
L’organetto, ritenuto anche il padre
della fisarmonica, è uno strumento a
mantice; è fornito di bottoni e suona contemporaneamente la melodia e
l’accompagnamento.
Nasce verso la metà dell’Ottocento
in ambiente colto e si diffonde grazie alla praticità e al suono melodioso.
Si tratta, inoltre, di uno strumento
completo dal
punto di vista musicale,
infatti lo si
può suonare
anche senza
l’accompagnamento di altri
strumenti.
Visita al Caseificio Val d’Enza
Il giorno 8 marzo siamo andati a visitare il
caseificio di Vairo. Al nostro arrivo il latte aveva già raggiunto la temperatura di
27 °C e veniva aggiunto il siero-innesto;
l’odore all’interno era molto forte. Subito
dopo è stato versato il caglio nelle caldaie in modo che le proteine del formaggio
iniziassero a precipitare formando la “cagliata”. Per separare la cagliata dal siero,
il cascinaio e gli operai hanno mescolato
il latte con lo “spino” in modo da tagliare
la cagliata in forma di chicchi di riso che
si sono accumulati sul fondo della caldaia. In seguito la cagliata è stata cotta ad
una temperatura di 55 °C per circa venti minuti. Sul fondo delle caldaie si sono
formate masse di 95 kg che i cascinai
hanno sollevato a fatica con la pala e hanno appeso a un bastone mediante una tela
di lino. Ogni massa è stata poi tagliata in
due forme alloggiate in stampi di plastica
e rigirate ogni due ore. Il cascinaio ci ha
spiegato che le forme devono rimanere
per venti giorni in salamoia in modo che
perdano acqua e si formi la crosta. Poco
dopo abbiamo visto il magazzino dove le
forme vengono messe a stagionare per un
periodo variabile di 18, 24 o 30 mesi. Se
le forme non presentano macchie o cavità interne possono ricevere, dopo un anno
di età, il prezioso marchio da parte del
consorzio. Infine abbiamo assaggiato il
Parmigiano Reggiano, che ci è stato gentilmente offerto dai cascinai, insieme a
gadget e opuscoli illustrativi.
16
LA VOCE DEI BAMBINI
Anno I - N. 3 - Giugno 2010
Scuola Secondaria di Tizzano
Quel palcoscenico
del Teatro al Parco
ESPLORANDO.......
GITA A MILANO E LAGO MAGGIORE
Quel palco così grande, quella platea così affollata, quel buio così inevitabile che la
paura di sbagliare premeva dentro, mi risucchiava cancellandomi dal mondo che mi
circondava. Sudavo e pensavo e le parole sparivano dalla mente che andava in tilt e si
faceva in frantumi, in un vuoto d’ansia. È stato difficile con tutta quell’ansia che girava
nelle vene, in tutto il corpo. Il grande coraggio di essere andato sul palco, pensando si
aver dimenticato la mia parte con tutti quei gesti già fatti ma sempre nuovi.
Stefano Reale - Cl. 3^
Quel palcoscenico così grande, limitato da quinte nere, mi rendeva sicura, cancellava
la paura di non articolare le parole, di non cantare, di non esprimere i movimenti. Ero
libera, pacata e tranquilla, era come se quello spazio mi cullasse. Quel palcoscenico
così grande, per la prima volta in vita mia, mi ha permesso di sbattere le ali senza “far
rumore” perché ha abbattuto la mia timidezza, qualunque timore ed incertezza nella
mia carriera da piccola attrice.
Alessia Depietri - Cl. 3^
La gita di quest’anno ci ha portato a Milano, sul Lago
Maggiore e a Calcinate.
Le migliori sensazioni mi sono arrivate dal vedere il
Lago Maggiore, attraversarlo, guardarne le rive, le isole e i panorami.
Ho provato meraviglia e stupore per un mondo fatto
d’acqua, che abbiamo attraversato col battello.
Intanto abbiamo conosciuto molte persone che ci
hanno descritto i luoghi che abbiamo incontrato, parlandoci della storia, delle imprese e delle costruzioni.
Il giorno dopo mi ha molto colpito l’esperienza raccontata dai ragazzi che erano stati in Palestina. Molte
emozioni ha suscitato la notizia che bambini palestinesi affetti da gravi malattie non venivano curati negli
ospedali israeliani.
Quel palcoscenico così grande mi trasmetteva quella grande paura: di sbagliare. Appena ho girato lo sguardo davanti a me si apriva uno spazio sconfinato in cui poter
cadere con tranquillità. Ero in tensione: le mie gambe tremavano, il mio respiro diventava sempre più affannato.
Di fronte a me il pubblico <<premeva>>.
Poi quel lungo applauso ha fatto sparire l’agitazione, facendoci capire che lo spettacoMichele Pizzetti - Cl. 3^
lo era finito bene.
Quel palcoscenico così grande, mi metteva ansia a tal punto da farmi tremare, il mio
cuore batteva forte, stringevo i polsi per calmarmi, ma la paura incombeva su di me.
Quando arrivò il momento di dover salire sul palcoscenico feci un respiro liberatorio,
cercavo di ripetere il testo nella mia mente per paura di dimenticarlo.
Il silenzio immobile che si era creato venne spezzato da una mitragliatrice e subito
dopo da una dolce melodia. Strisciando sul palco, aggrappandomi a “lui” per non per- IL NOSTRO DEBUTTO
dere l’equilibrio, sentendo il suo calore sono riuscita a sconfiggere la mia paura e ad Lo scorso 11 Maggio siamo andati a Parma, all’aueliminare quel pensiero di non farcela. Poi le mie parole riuscirono ad occupare quel ditorium Toscanini, a portare il nostro spettacolo
profondo silenzio.
Matilde Barili - Cl. 3^ teatrale “Vogliamo fare la strada insieme?”.
C’erano altre due scuole che hanno recitato priLa serata di lunedì 10 ci ha fatto sentire più sicuri di noi stessi.
ma di noi. Il motivo della rassegna “Una coperta
Appena entrati sul palco tutta la paura si è scaricata, la nostra parte non si poteva per Linus” era quello di parlare dell’adozione e
scordare era troppo importante dirla ad alta voce scandendo le parole.
dell’affido dei bambini. In sala c’era un pubblico
Finito lo spettacolo, sentendo tutti gli applausi e i volti felici delle nostre due prof, di formato dagli alunni dai prof e dai tecnici.
Adriano e di noi ragazzi è stata un emozione forte e significativa e queste emozioni è Per me, il primo spettacolo (che parlava degli
sempre bello provarle.
alieni) era carino, ma un po’ noioso, mentre il sePensare che alla mattina nessuno avrebbe detto che noi ragazzi di 13/14 anni teneva- condo (che era su un muro e un bambino nelle
mo sulle spalle un palco dove recitano solo i grandi e dove i grandi prendono applausi, fogne) era troppo lungo e confusionario.
e quella sera grande mi sono sentito pure io…
Luca Vignali - Cl. 3^ Il nostro spettacolo parlava di un sarto e di un
calzolaio che decidono di andare insieme in una
Quel palcoscenico così grande si estendeva sotto i miei piedi, era caldo, liscio come la
città e durante questo viaggio accadono brutte
pelliccia di un coniglio, lo vedevo e lo sentivo come il tappeto di casa, così famigliare
cose al sarto per colpa del calzolaio, ma alla fine
che mi sentivo in sintonia con il mondo.
il bene trionfa. A me questo spettacolo è piaciuto
Avevo l’adrenalina al massimo, le parole mi uscivano svelte, gli occhi scrutavano la
molto ed è stato anche divertente perché in alplatea per cercare l’espressione del pubblico. Le luci si spensero, l’inchino era termicune scene abbiamo riso molto (soprattutto nella
nato e non la smettevo di parlare; ero fiera di me.
Gianna Cadonici - Cl. 3^
scena delle due anatre). Non solo noi siamo diventati allegri, ma anche il pubblico, a tal punto
che ridevano tutti.
Nella rappresentazione abbiamo fatto degli errori
perché i nostri movimenti erano un po’ tesi e la
voce non era alta come doveva essere. Ma ci sono
stati anche degli aspetti positivi, sia tecnici (nella rappresentazione delle scena), sia caratteriali
(perché un po’ di timidezza è passata).
Secondo me, per essere stata la prima volta a
recitare davanti a tante persone siamo stati bravi.
Io prima e durante lo spettacolo ero molto agitata
e tesa, perché avevo paura di sbagliare; invece
dopo aver finito di recitare ero contenta e tranquilla perché tutti ci applaudivano e ciò vuol dire
che lo spettacolo è piaciuto.
Francesca Tondelli, cl. 1ª
Scarica

la voce dei bambini