LA VOCE DEI BAMBINI Anno I - N. 3 - Giugno 2010 1 LA VOCE DEI BAMBINI Le Scuole della Val Cedra e della Val Parma Buone Vacanze Trimestrale dell’Istituto Comprensivo di Corniglio Anno I - Numero 3 Ai lettori La scuola volge al termine: è stato un anno impegnativo, ricco di soddisfazioni e caratterizzato da tante iniziative interessanti e anche divertenti. Inizieranno le meritate vacanze, per i ragazzi di 3° media però li attende la prova difficile e importante dell’esame di stato. La redazione augura a tutti gli studenti di 3° media dell’Istituto un proficuo periodo di studio e un grosso “in bocca al lupo!” Si ringraziano le classi che hanno inviato con generosità i loro materiali, che - come vedrete - sono interessanti e permettono alle nostre scuole sparse sui monti di mettere in comune le esperienze e di sentirsi partecipi della vita dell’Istituto. Vi si chiede di perdonare gli immancabili errori e lacune, che nonostante il nostro impegno, sicuramente troverete. Buona Lettura e… BUONE VACANZE Complimenti: - alla Scuola dell’Infanzia di Monchio, vincitrice del concorso “MUU MUU a scuola di alimentazione”, promosso dalla Ditta Cameo; - alla Scuola Secondaria di 1° gr. di Tizzano, * alle classi 2° e 3°, per: - lo Spettacolo teatrale del 25 aprile a Cal- cinate (BG), nell’ambito della rassegna “Ra- gazzi in gamba” - lo spettacolo teatrale “Stai a sentire! La notte avverte ombre” del 10 maggio al Teatro al Parco e del 13 maggio a Collec- chio; * alla classe 1° per lo spettacolo teatrale “Vo gliamo fare la strada insieme?” dell’11 mag gio, alla scuola Toscanini di Parma - ai Proff. Diego Leonardi e Francesco Piro, autori di sussidi indormatici per la didattica, segnalati nella rassegna “Innovascuola” tra le 150 realizzazioni innovative dal Ministero della Funzione Pubblica. orchiedea dei nostri monti La Redazione Appuntamenti di fine anno Sommario Scuole dell’Infanzia 2 - Beduzzo 3 - Corniglio 4 - Lagrimone 6 - Monchio 8 - Tizzano Scuole Primarie 9 - Beduzzo 10 - Corniglio 5 - Lagrimone 7 - Monchio 11 - Palanzano 12 - Tizzano Scuole Second. di 1° grado 13 - Corniglio 14 - Monchio 15 - Palanzano 16 - Tizzano PRIMAVERA pp. 3,4,6,11 Giugno 2010 Esperimenti con il latte “Il Pianeta Gaia” Progetto PARCO pp. 2,4,5,7,8,10,12 27 maggio: Spettacolo teatrale della scuola media di Tizzano (cl. 1°) “Vogliamo fare la strada insieme?” 28 maggio: Festa delle scuole dell’infanzia, a Lagrimone – conclusione progetto PARCO, giochi, mostra dei lavori prodotti, 31 maggio: * Pranzo in comune delle scuole di Lagrimone; * “Buone vacanze in musica” delle scuole di Monchio, alle ore 14,30; 3 giugno: Feste sportive dell’Istituto: * a Palanzano per le scuole di Palanzano e Monchio, * a Tizzano per le scuole di Lagrimone e Tizzano; 4 giugno: * Spettacolo finale delle scuole di Beduzzo alle ore 17,00 presso il centro sportivo; * Spettacolo musicale delle scuole dell’infanzia e primaria di Tizzano alle ore 20,00 presso la scuola) 5 giugno: Spettacolo musicale della scuola di Corniglio alle ore 20,30 presso la Palestra Metà giugno (data da fissare): Uscita a Pianadetto delle scuole di Monchio con pranzo al ristorante di Valditacca. Speciale GITE pp. 11,12,13,16 Nati per leggere pp. 8,10 LA VOCE DEI BAMBINI 2 Anno I - N. 3 - Giugno 2010 Scuola dell’Infanzia di Beduzzo Dalla stalla… al formaggio Visita alla Stalla “Siamo andati a vedere le mucche nella stalla.. … alcune erano coricare così ... … sembravano sul divano, mancava solo la televisione... … erano un po’ nere, bianche e marroni, avevano il rossetto e anche gli orecchini …” Uscita al caseificio “… il papà di Salvatore fa il giro e raccoglie il latte e lo mette nei pentoloni quadrati, poi in quelli rotondi e poi lo scalda.. ...poi quando c’è il formaggio lo mettono nelle scatole rotonde, poi in una stanza dentro all’acqua salata per farlo diventare salato … ...poi in cantina c’era tanto formaggio, arrivava fino al soffitto.” Il casaro è venuto a scuola e ci ha insegnato a fare il formaggio “Il papà di Salvatore ha portato un pentolone con dentro il latte, mescolava, l’ha messo sopra il fornello per farlo diventare caldo ...ha messo il caglio ed è diventato formaggio, una magia !!! Faceva tutte le bolle … ...poi l’ha messo nello “scolapasta”, abbiamo fatto tanti formaggi piccoli …” “Insieme ai bambini di Corniglio siamo andati alla fattoria … mi è piaciuto le mucche perché ci ho dato il fieno, poi siamo andati a vedere le capre, camminavano nel recinto … mi è piaciuto il motore blu, poi abbiamo usato i rastrelli per mettere tutto il fieno attorno a quel bastone (il pagliaio)… ... sopra il pagliaio ci metti le pecore appena nate, piccoline… ... mi è piaciuto stare insieme, mangiare con gli amici, fare le coccole al bassotto e accarezzare il cane.” Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI 3 Scuola dell’Infanzia di Corniglio E’ ARRIVATA LA PRIMAVERA Tanti anni fa, in un paese lontano c’era un bosco dove ogni albero, ogni fiore e persino l’erba crescevano , crescevano, crescevano.. ….Gli abitanti del paese cominciarono a preoccuparsi perché se continuavano a crescere così non ci sarebbe stato più posto per nessuno !!….. ….La nuvola si fermò, si srotolò una lunga scala di corda e dalla scala scese una donnina tutta vestita di bianco. “Oplà”, disse saltando dall’ultimo gradino e guardandosi attorno “ qui c’è proprio bisogno di me!”… ….senza perdere tempo, si mise al lavoro: con un potente soffio – oplà – riordinò i fili d’erba ; con uno schiocco di dita – oplà – mise tutti gli alberi in fila, con un battito di mani – oplà – riportò ogni cosa alla sua giusta misura! “Da quel giorno, ogni anno, la Fata Primavera ritorna per far rifiorire in bell’ordine gli alberi e i prati: per tutti è un gran divertimento passeggiare nel bosco. il nostro albero generoso è tutto fiorito Piccoli gruppi al lavoro 4 Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI Scuola dell’Infanzia “Codarossa” di Lagrimone ARIA DI PRIMAVERA I fiori sono in primavera tutti “alzati” perché vedono il sole. I nostri fiori di primavera (anni 3) I fiori non vengono quando c’è la neve. Io li raccolgo per la mamma, però li porto anche alle maestre, che li mettono in un barattolo vicino al telefono. I fiori in primavera sono rossi e sono usciti dal loro gambo. Le api vanno sui fiori per fare il miele. PIANETI DI LATTE Abbiamo fatto gli esperimenti con il latte. No, abbiamo fatto i “pianeti” con “il latte e il colore”. Abbiamo fatto delle “punturine” al latte e sono usciti tanti colori. Poi abbiamo visto i nostri “pianeti” al computer. UNA VISITA SPECIALE A scuola sono venuti a trovarci e a spiegarci tante cose i carabinieri. Se “uno” non li ascolta fanno la multa. Avevano anche la pistola però noi non l’abbiamo vista perché è pericolosa. C’era anche un bastone che si allunga per farmare le persone. LA VOCE DEI BAMBINI Anno I - N. 3 - Giugno 2010 5 Scuola Primaria di Lagrimone IN UN P.A.R.C.O. DI... LATTE ESPERIMENTI CON IL LATTE Quest’anno, a scuola, stiamo svolgendo un progetto chiamato P.A.R.C.O, che riguarda la trasformazione del latte in formaggio. Questo martedì è venuta a scuola Roberta, un’esperta di alimentazione, quindi anche di latte. Per prima cosa, Roberta, ci ha spiegato da cosa è formato il latte: da tanta acqua, grassi e proteine che rendono il latte un alimento molto nutriente e saporito. Poi abbiamo messo in una bottiglia vuota un po’ di panna, abbiamo sbattuto ben bene, fino ad ottenere il burro. Infine, in un bicchiere, abbiamo messo: latte, aceto e coloranti naturali e abbiamo così ottenuto un composto per poter fare delle formine. Con il microscopio abbiamo potuto vedere i globuli di grasso presenti nel latte, sono talmente piccoli che era impossibile vederli senza utilizzare quello strumento. È stato veramente interessante e divertente fare questi esperimenti, sembrava di essere in un vero laboratorio. Classe III IL LATTE TUTTI IN FATTORIA Stamattina, noi bambini della scuola primaria di Lagrimone, ci siamo recati alla fattoria “Cotti” di Pilastro. Quando siamo arrivati per prima cosa abbiamo salutato e ci siamo presentati. Subito una signora, la proprietaria della fattoria, ci ha diviso in due gruppi. Un gruppo era formato dalla classe I e II e l’altro gruppo dalla III, IV e V. Mentre quelli di prima e seconda visitavano gli animali nella stalla, quelli di terza, quarta e quinta sono andati in laboratorio, con Alessandra, dove hanno fatto il formaggio. Tutti i bambini hanno fatto le stesse esperienze, quando un gruppo aveva finito di guardare gli animali si recava, poi, nel laboratorio a fare il formaggio. La cosa che mi è piaciuta molto è stato vedere il vitellino che era appena nato. Classe II Sai cosa c’è nel latte? Acqua, zuccheri, grassi, proteine, ma anche vitamine, che ci danno energia a volontà per diventare grandi, si sa! UNA MATTINA SPECIALE: VISITA AL CASEIFICIO DI LAGRIMONE Sai da dove viene il latte? Ma dalla mucca, che ogni giorno viene munta. Nella stalla tranquilla sta, a mangiare, ruminare e poi chissà? A chi, poi, il latte non va, altre mille cose troverà: la ricotta, lo yogurt e il formaggio e perché no? Un buon gelato, che fantastico vantaggio! Il Parmigiano-Reggiano, però, non può non piacere la sua ricetta è semplice, ma da sapere: latte caldo, mani e caglio e per magia il latte se ne va via, ma al suo posto rimarrà gusto, gusto a volontà. Appena arrivati al caseificio c’era una puzza! Siamo stati accolti dal cascinaio che ci ha fatto vedere come si fa il formaggio. Il latte arriva al caseificio portato dall’ aiutante del cascinaio che raccoglie il latte dalle stalle vicine a Lagrimone come Capriglio, Moragnano… Poi, il latte viene messo a “dormire” tutta la notte in vasche d’ argento e al mattino viene messo in vasconi. Qua il latte diventa molto caldo, il cascinaio mescola, mescola e infine forma una grossa palla di formaggio che tira su con uno straccio gigante. La forma di formaggio viene Noi poeti di classe IV e V poi marchiata e trasportata in vasche piene di acqua e sale; lì il formaggio rimarrà per alcuni giorni, poi viene portato nel magazzino a stagionare. Nel magazzino abbiamo visto una grossa macchina che gira le forme e le rimette a posto. Nel caseificio di Lagrimone ci lavorano i genitori di un nostro compagno e quel giorno ci hanno preparato una merenda speciale, sono stati molto gentili! Prima di tornare a scuola, abbiamo visto i maiali e assaggiato un pezzettino di formaggio. Era squisito! Classe I e II Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI 6 Scuola dell’Infanzia di Monchio GIOVEDI’ 25 MARZO. FINALMENTE UNA BELLA GIORNATA DI INIZIO PRIMAVERA! Noi ne abbiamo subito approfittato e siamo andati a visitare la stalla della Luciana a Pianadetto: Le mucche facevano MUU MUU “Erano contente perché siamo andati a trovarle!“ Al ritorno la mamma della Luna ci ha fato sentire l’ululato artificiale del lupo “Mamma che paura, mi sono venuti tutti i capelli dritti “. A Pianadetto abbiamo fatto anche il burro e il formaggio! “Certo non era come quello del Caseificio di Vairo… ma ancora più buono!”. E…nelle luuuuunghe giornate di pioggia …ecco un personaggio misterioso: il Professor STRAMPALAT con il pentolino delle storie e…e Pierin Fagiolo o… no!… era la Strega Burdana… o… Melagranata?… o… forse era tutti e tre assieme. In biblioteca: progetto “Nati per leggere” Il Professor STRAMPALAT: progetto “A Scuola con Parmalat “ MA… FRA POCO… FINISCE LA SCUOLA SOFIA ALESSANDRO SALUTIAMO CON AFFETTO: VERONICA IL PROSSIMO ANNO FREQUENTERANNO LA SCUOLA PRIMARIA. A LORO UN GROSSO BACIO E L’AUGURIO DI UN PERCORSO SCOLASTICO SEMPRE SERENO! CIAO! BUONE VACANZE A TUTTI !!!! Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI SULLE TRACCE DEL LUPO!! LUNGO I SENTIERI DELLA CASTAGNOLA 7 Scuola Primaria di Monchio Primi tepori primaverili, finalmente si esce. Ed ecco distese di crochi nei prati e primule lungo i sentieri. Nei boschi della Trincera il castagno più vecchio del territorio. La nostra guida Monica ci spiega come riconoscere le tracce lasciate dagli animali: impronte ed escrementi. Troviamo tracce di cinghiali, di caprioli, di volpi e (non ci crederete) anche la cacca del lupo che si riconosce perché è tutta pelosa, infatti lui mangia tutta la sua preda compresa la pelliccia. Monica ci ha detto che nel territorio del Parco lei e i suoi collaboratori hanno già censito 54 lupi. Raccolgono gli escrementi e poi li fanno analizzare da un laboratorio dove risalgono al DNA che serve per distinguere i diversi soggetti. Sulle chiazze di neve rimasta localizziamo alcune impronte diverse e impariamo a distinguerle: Cinghiale: l’impronta si riconosce dalle due unghie laterali e dal fatto che la zampa entra nella neve con una forte inclinazione lasciando un buco profondo. Lupo: quando cammina mette le zampe lungo una linea retta. E’ difficile capire quanti lupi sono passati perché camminano in fila indiana, mettendo le zampe nei buchi fatti dal primo. Lepre: due buchi orizzontali un po’ distanti fra loro e due in verticale davanti. Cane: due file di impronte sfalsate. Capriolo: impronte circolari e piuttosto piccole. Monica, poi, con un registratore collegato a un megafono, ha fatto il verso del lupo ad intervalli regolari e con tonalità diverse. Noi stavamo zitti zitti e speravamo tanto che il lupo ci rispondesse e infatti dopo un bel po’ di tempo sentiamo “uuu,,uuu, uuu”, ci siamo cascati tutti, era quel birichino di Giorgio che lo stava imitando alla perfezione! Più avanti però abbiamo fatto due scoperte piuttosto impressionanti: un cinghiale e un istrice sbranati, le vittime del lupo! Il povero istrice aveva “sparato” poco prima tutti i suoi aculei contro il suo assalitore, ma evidentemente era servito a poco, perché se ne stava a pancia in su e mostrava i suoi denti del tutto simili a quelli di un castoro. capriolo cinghiale DA PIANADETTO A VAIRO: STORIA DEL FORMAGGIO La signora Luciana ci ha fatto visitare la sua stalla, è stata molto gentile, ci ha offerto tante cose buone da mangiare e ci ha spiegato come alleva le mucche della sua stalla. Ci ha insegnato a fare il burro e il formaggio. Ci ha detto che adesso le mucche non si portano più al pascolo come una volta perché quando si muovono molto fanno meno latte e poi così si riesce a controllare la loro alimentazione che è molto importante per la produzione del parmigiano. Anche la mungitura avviene in modo più igienico, adesso si attacca la mungitrice alla mammella della mucca e poi il latte non si vede e non si tocca più perché viene trasportato attraverso tubature fino al silos che poi viene svuotato dall’autocisterna del caseificio al mattino e alla sera. E ci siamo andati allora al caseificio, ci siamo fermati tutta la mattina così abbiamo potuto seguire il processo di lavorazione del latte per ottenere il parmigiano–reggiano, e anche lì ci hanno offerto il formaggio e la torta e hanno risposto gentilmente a tutte le nostre domande. Nel caseificio di Vairo ci sono dieci caldaie da 1100 litri ciascuna, in ogni caldaia si possono fare due forme e in quel caso si dicono “gemelle”, se invece se ne fa una sola si chiama “maschio”. La cosa che abbiamo trovato più interessante è stata il robot che puliva le forme, passava tra le altissime scaffalature, ne sfilava una, la spazzolava accuratamente e poi la rimetteva al suo posto con la massima precisione e... senza stancarsi mai!! cane istrice lupo Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI 8 Scuola dell’Infanzia di Tizzano “NATURA AMBIENTE” ESPERIMENTI COL LATTE In relazione al Progetto Ambientale dell’a.s. 2009/2010, i bambini della Scuola dell’Infanzia di Tizzano, in accordo con l’Ente P.A.R.C.O. e l’associazione GOOGOL, hanno avuto l’opportunità di “giocare con il latte”. I bambini sono stati divisi in due gruppi: i grandi e i piccoli. Sono stati effettuati esperimenti con il latte in presenza di un’esperta, per creare i “pianeti di latte”, il “grassometro” e la “plastica del latte”. I bambini hanno osservato come reagisce il latte mescolato con diverse sostanze, poi hanno costruito ciascuno il proprio pianeta, la propria formina e il proprio grassometro. VISITA IN FATTORIA Siamo andati a visitare l’Azienda Agricola “LA QUERCIA” di Rabaglia a Cozzo di Tizzano. Nonostante la fredda giornata, i bambini entusiasti di tutto il percorso realizzato e spiegato minuziosamente da Luca Rabaglia., hanno visitato la stalla, dato il fieno alle mucche e visto la sala mungitura. Melissa: siamo andati alla fattoria dellaChiara e abbiamo visto le mucche e i vitelli, il toro, dei galli e i cagnolini, che abbiamo preso in braccio…. Davide: dalle mucche a vedere come si fa il latte… Lusijan: …siamo andati a vedere le mucche per vedere da dove arriva il latte…. Andrea Maria: …perchè fanno il latte per fare il formaggio… Greta R.: …le e il toro che ci guardava con quel aspetto ….. non c’è da aver paura. Giacomo G.: …le mucche fanno il latte per fare il formaggio… VISITA AL CASEIFICIO E’ stata una giornata intensa di emozioni e ricca di curiosità: osservare come viene lavorato il latte per trasformarlo in formaggio: PArMIGIANO REGGIANO. Lusijan: siamo andati a vedere il latte per fare il formaggio, a casa dell’Alice. Andrea Maria: a vedere il latte per fare il formaggio al “casaficio” Ciro:siamo andati all’ufficio dei formaggi, toglievano il formaggio e lo allacciavano così (gesti)….. “NATI PER LEGGERE” E’ un progetto di lettura che prevede la narrazione animata di libri tratti da un’accurata bibliografia. L’esperienza ha permesso di vivere momenti di continuità orizzontale con i bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia di Lagrimone, nella biblioteca di Tizzano. Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI CO MI NC IA M O B ENE ……… 9 Scuola Primaria di Beduzzo 1) Incominciamo la nostra visita alla stalla dei signori Rossi dove le mucche ci danno tanto buon latte…… Siamo la scuola primaria di Beduzzo. 2) Adesso sappiamo da dove viene il latte;andiamo al caseificio “Latteria Sociale di Beduzzo” per sapere come diventa formaggio 3) Ma vogliamo provare anche noi con l’aiuto di Massimiliano, il casaro. Che fatica! ... ma adesso ci siamo riusciti. 4) Infine ci siamo divertiti a disegnare, colorare, costruire…………. ALLA FESTA DELLO SPORT il 13 maggio abbiamo partecipato alla Festa Provinciale dello Sport, svoltasi a Colorno. Vi presentiamo alcune foto dei gruppi delle primaria. Il gruppo di Beduzzo Il gruppo di Tizzano Il gruppo di Corniglio LA VOCE DEI BAMBINI 10 Scuola Primaria di Corniglio POESIA PER LA MAMMA Sei come il cielo sereno quando mi stringi al tuo seno. Io ti vorrei regalare il mio cuore più grande del mare. Tu sei come la luna e mi porti sempre fortuna. Alunni di 2^ e 3^ Storie musicali. Anno I - N. 3 - Giugno 2010 Visita alla stalla Lunedì 22 marzo siamo andati a Cirone a visitare la stalla di Laura, la nostra compagna di classe. Abbiamo visto le mucche, le manze e i vitellini appena nati; abbiamo visto come funziona la mungitrice e anche il nastro trasportatore che tiene pulita la stalla. Poi a Monica, mamma di Laura, abbiamo fatto tante domande sulle mucche, sul funzionamento della stalla e su tutti i lavori che devono fare gli allevatori di mucche da latte. Quindi Monica ci ha offerto la merenda … naturalmente a base di latte: latte caldo, pane e formaggio grana (il mitico Parmigiano-Reggiano!). Progetto “biblioteche” (Gestione Associate Biblioteche Insieme): Il 20 aprile la nostra classe era piena di bambini (erano con noi gli alunni di Beduzzo!) perché è venuta a scuola una ragazza a raccontarci due storie: “Il lago dei cigni” e “L’uccello di fuoco”. La storia che ho preferito è la prima. Parla di un principe che si innamora di una ragazza che era stata trasformata in cigno da un mago cattivo. Tra un problema e l’altro i due innamorati staranno insieme per sempre … in un modo o nell’altro! A me è piaciuto il modo di rappresentare una storia complicata con mezzi semplici, cioè usando solo qualche costume e qualche pupazzo. (Sofia) “Anche noi vogliamo imparare a fare il formaggio!” abbiamo detto a nonna Gabriella: lei è la nonna di Laura e fino ad una decina di anni fa era maestra nella scuola di Bosco. Così Sofia, Selene e Alessia l’hanno aiutata a fare il formaggio partendo da una pentola di latte. Selena e Alessia hanno schiacciato il formaggio per fare uscire il siero e Sofia ha messo il sale. Dopo circa venti giorni di cure il formaggio era pronto per essere mangiato. L’abbiamo gustato tutti insieme: era buonissimo! (Selene, Alessia) La mucca Polita Siccome quest’anno vogliamo fare lavoro di ricerca sul latte e sul Parmigiano-Reggiano, abbiamo deciso di adottare una mucca che è coinvolta in queste faccende. Polita è una mucca che abbiamo visto nella stalla di Laura e di lei vogliamo conoscere tante cose che racconteremo in un libriccino che stiamo preparando: parleremo della sua nascita, della sua carta d’identità, della sua alimentazione, del latte che produce, del suo medico curante, dei suoi figli, ecc. (Laura, Paolo) LA VOCE DEI BAMBINI Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA SCUOLA STA FINENDO... ...E UN ANNO SE NE VA! 11 Scuola Primaria di Palanzano La scuola sta per finire e si IL CANTO DELLA PRIMAVERA avvicina sempre più il giorno in cui noi alunni di 5^ saluteremo la Scuola Primaria. Ci mancheranno tutti i compagni e le insegnanti, ma soprattutto ci mancherà la maestra Carla che ci ha accompagnato per tutti questi bellissimi cinque anni. Noi vogliamo salutarvi e vogliamo dirvi che è stato bello crescere e imparare con voi e che vi verremo spesso a trovare, anche perchè non saremo lontani, ma solo al piano di sotto!!! Giulia, Consuelo, Thomas e Genni PROGETTO DI POTENZIAMENTO EDUCAZIONE MOTORIA Dal mese di Febbraio tutti i giovedì pomeriggio assieme alla maestra Daniela viene con noi in palestra Marco, professore della scuola media nonché allenatore della giovanile dei Panthers, squadra di football americano di Parma. Assieme a Marco stiamo praticando molti sport come il rugby, il football, il basket, la pallavolo, la pallamano... e tante altre belle attività. Questa esperienza ci piace molto perché non solo ci divertiamo, ma impariamo anche tante cose nuove ed è per questo che speriamo di poterla ripetere anche il prossimo anno!!! La primavera è calata sulla terra e illumina il cielo con il suo splendore; le margherite si mostrano al sole, le piante rifioriscono e colorate abbelliscono i campi, nuvole candide si muovono nel cielo. Gli uccelli cantano sui rami, i pulcini rompono i loro gusci: per la prima volta vedono la luce. I bambini corrono felici nei prati e non smetteranno più. (Mattia Bortolin cl 4^) VISITA A SORAGNA Martedì 20 aprile siamo andati a Soragna a visitare il Museo del Parmigiano Reggiano ed il Museo della Civiltà Contadina. Dentro al vecchio caseificio che ora ospita il Museo una guida di nome Valentina ci ha mostrato tantissimi oggetti che hanno più di 300 anni e che servivano per la produzione del famoso formaggio. Abbiamo visto due tipi di caldaie (una abbastanza recente e una molto antica), lo spino che si chiama così perchè un tempo la cagliata veniva rotta con un ramo di biancospino, tre tipi di zangole che servivano per fare il burro, tanti bidoni per il latte, il carretto che veniva trascinato dai buoi, la sala della salamoia e tantissime altre cose. Valenti- na, inoltre, ci ha fatto degustare un buon Parmigiano stagionato 12 mesi che era davvero squisito!!! Finita la degustazione abbiamo visi- tato anche il Museo della Civiltà Contadina dove un simpatico signore di nome Mauro ci ha mostrato la sua collezione di attrezzi e oggetti del passato e ci ha raccontato usi e abitudini di tanto tempo fa. E’ stata proprio una bella “gita”, divertente e interessante!!! LA VOCE DEI BAMBINI 12 Scuola Primaria di Tizzano Gita a Castelnuovo Berardenga Il 7 Maggio siamo andati a Castelnuovo Berardenga (Siena). La meta della nostra gita è stata scelta insieme all’ente Parco per darci l’opportunità di osservare un tipo di paesaggio con caratteristiche diverse dal nostro. Siamo partiti alle 5.00 e il viaggio è stato un po’ pesante perché è durato 5 ore e mezzo. Arrivati a destinazione siamo andati al Museo del Paesaggio. Entrati, una guida ci ha dato una borsina con dentro una tavoletta di legno e ci ha fatto fare una passeggiata nella campagna circostante. Ci ha spiegato che in Toscana non crescono gli stessi alberi che abbiamo noi. Ci ha fatto osservare un campo con delle viti e ci ha fatto notare il paesaggio in pendenza e quindi è più difficile da coltivare, invece nella pianura Padana è più facile perché il terreno è tutto pianeggiante. Poi ci ha chiesto di osservare il paesaggio che ci circondava. In lontananza si vedeva la città di Siena della quale si notavano solo le case e le due torri: quella del Duomo e quella del Mangia. Alle nostre spalle invece si trovavano le colline che fanno parte della zona del Chianti, un vino famoso. La guida ci ha spiegato che se dalla zona del Chianti ci si spostava un po’ il vino di quel posto non si poteva più chiamare Chianti. Ci siamo diretti poi verso delle case coloniche dove nell’antichità risiedevano persone benestanti ed abbiamo imboccato un viale costeggiato da entrambi i lati da alti cipressi. Vicino a noi c’era un laghetto con delle oche e delle anatre, che carine! Ci siamo soffermati ad osservare l’ambiente e la guida ci ha chiesto di disegnare qualcosa che ci piaceva. Io ho disegnato un ulivo. Alle 14.00, dopo il pranzo, la guida ci ha fatto visitare tutto il Museo. C’erano dei quadri di paesaggi, foto di Siena e nel piano di sopra una pietra tombale e dei reperti etruschi. La nostra guida ci ha fatto guardare delle immagini del loro territorio. Alle 16.00 siamo partiti per il rientro e alle 21.30 siamo finalmente arrivati a Tizzano. A Parma Il 29 aprile abbiamo visitato il Battistero e il Duomo di Parma. Il Battistero è ottagonale, cioè è una torre a otto facce ed è costruito con il marmo rosa di Verona. Una delle porte ha raffigurate, sugli stipiti laterali, scene di benevolenza come: dare da mangiare a chi non ne ha, vestire gli ignudi ecc… A destra c’è raffigurato un bambino arrampicato su un albero che sta cercando di prendere del miele da un favo con sotto un drago. Intorno, sulle varie facciate, ci sono raffigurati animali di mitologia. Poi la guida ci ha fatto entrare e dentro abbiamo subito notato, al centro, un’enorme fonte battesimale di marmo, dove dentro c’era acqua santa. Poi ci siamo diretti verso il Duomo. Abbiamo subito notato che il campanile è in fase di restauro perché, prima di Natale è stato colpito da un fulmine. Poi siamo entrati dentro al Duomo che era molto affollato e ci siamo fermati a destra della navata centrale dove è posto il pulpito, che serviva a fare sentire meglio chi era in fondo, quando veniva celebrata la Santa Messa. Siamo andati, salendo le scale, vicino all’altare e alzando la testa abbiamo osservato la cupola affrescata dal Correggio. Poi spostandoci a destra abbiamo visto il bassorilievo della deposizione scolpito da Benedetto Antelami. Questo bassorilievo ha al centro il corpo di Cristo che viene staccato dalla croce. Mi sono divertita in questa uscita, la guida ci ha detto tante cose interessanti , anche se alcune cose le sapevo già perché ce le aveva fatte scrivere la maestra Carmela in classe. Anno I - N. 3 - Giugno 2010 A scuola di paesaggio… continua Abbiamo continuato la nostra attività legata al progetto P.A.R.C.O. Paesaggio, Agricolo, Rurale, Culturale, Ospitale, incentrata sulla conoscenza del paesaggio “complesso” fatto di segni e di elementi legati non solo all’agricoltura, ma anche alle caratteristiche naturali e culturali dell’area. Ci siamo recati a piedi insieme alla pittrice alla Pieve di Tizzano che si trova in una posizione elevata, dalla quale si gode di una vista meravigliosa. Strada facendo abbiamo osservato gli elementi del paesaggio e i segni della primavera. Vicino alla Pieve, dopo esserci guardati intorno, ciascuno di noi ha potuto scegliere quale scorcio riprodurre e dipingere con gli acquerelli. Le erbe dei nostri prati Siamo andati a fare una passeggiata vicino alla scuola. Con noi c’era l’agronoma, di nome Danila, che ci ha spiegato tante cose sull’erba, sui fiori e sugli alberi. Abbiamo osservato il nostro ambiente. Abbiamo visto dei prati dove l’erba, una volta tagliata, diventa fieno e viene imballata per dar da mangiare alle mucche che fanno il latte. Con questo latte si produce il formaggio. Osservando con attenzione, abbiamo visto un formicaio, dei lombrichi e tanti fiori. La guida ci ha detto che la maggior parte delle erbe dei nostri prati si possono mangiare. Abbiamo provato ad assaggiarne qualcuna come: l’aglio selvatico, l’amaranto e l’erba medica. Questa passeggiata mi è piaciuta perché siamo andati fuori e abbiamo i m p a ra to che l’uomo ha modificato il proprio ambiente per poter allevare le mucche che sono una risorsa importante del nostro territorio. LA VOCE DEI BAMBINI Anno I - N. 3 - Giugno 2010 A .I .D .O. Scuola Secondaria di Corniglio STRUMENTI, STRATEGIE E FINALITÀ Sono venuti a scuola due volontari A.I.D.O (Associazione Italiana per la Donazione di Organi Tessuti e Cellule) per farci capire l’importanza, il valore e il significato della donazione. L’A.I.D.O. fa parte dei movimenti di volontariato e, come tutti questi, esprime importanti valori umani, in particolare quello della solidarietà. Essere solidali e generosi nei confronti di chi ne ha bisogno è per me una cosa naturale, perché riuscendo a trasmettere anche soltanto sostegno, conforto o appoggio morale, riesco a sentirmi appagata e serena. La donazione degli organi, promossa dall’AIDO, è fondamentale per la sopravvivenza di tante persone che non hanno possibilità di guarigione, se non tramite un trapianto. La vita di queste persone è nelle nostre mani. Tutti noi dovremmo riuscire a mettere da parte l’egoismo, affinchè chi soffre possa avere la certezza, e non la vana speranza, di guarire definitivamente. Inoltre, la donazione deve essere effettuata anonimamente, per fare si che non si trasformi in uno strumento di propaganda o di esibizionismo. Il motivo che ci spinge a donare gli organi deve essere profondo, legato ai sentimenti e alla consapevolezza di poter porre fine alle sofferenze di una persona e renderla felice. Soltando compiendo gesti di questa importanza, anche dopo la nosta morte, la gente potrà ricordarci come persone meritevoli e di grande valore. Purtroppo l’A.I.D.O. ha pochi aderenti rispetto alle necessità. Per questo motivo servono strategie e nuovi metodi per attirare l’attenzione della collettività su queste problematiche. Penso che a questo scopo si potrebbe avviare una campagna di sensibilizzazione. Secondo me la sollecitazione più coinvolgente proviene dalla testimonianza delle persone che sperano nella guarigione, o di chi fortunatamente vi è già riuscito, grazie ad un trapianto. Molte volte gli occhi tristi e spenti di chi soffre e si è rassegnato, o ha perso la speranza, riescono a penetrare nel nostro cuore e a far suscitare in noi un sentimento di solidarietà e di altruismo che ci fa pensare: “dopo la mia morte, sarei felice se i miei organi riuscissero ad aiutare e a fare “sorridere” uno di questi sguardi”. Quando tutto sembra perduto, la donazione può rappresentare un’ancora di salvezza per la guarigione, un aiuto atteso da tanto, troppo tempo, che finalmente giunge. Le donazione è un atto di estrema generosità che non costa nulla e che non reca alcun danno, ma al contrario capovolge positivamente la vita di chi la riceve. Spesso, la consapevolezza che una parte di una persona cara deceduta continui a vivere in qualcuno riesce ad alleviare la sofferenza di chi rimane. Un altro problema è che la maggioranza delle persone non sa che in futuro potrebbe trovarsi nella situazioni di dovere donare gli organi di un familiare e a quel punto, per non averci pensato prima o per aver sempre respinto l’idea di farlo, potrebbe prendere una decisione condizionata da false speranze e determinata dallo stato di dolore in cui si trova. Penso che sarebbe giusto sensibilizzare persone di tutte le età: dai più vecchi ai più giovani, perché ci sarà sempre qualcuno che potrà aver bisogno di aiuto per sopravvivere; esisteranno anche in futuro malattie per le quali non si vedrà la via d’uscita e che potranno essere sconfitte grazie ad un semplice atto d’amore. Annalisa Vicini 3° 13 D i ario d e lla g ita 23 Aprile 2010 Caro diario Questa mattina mi sono alzato presto, perché vado in gita a Stresa. Con noi di Corniglio ci sono i compagni di Tizzano con i quali io mi diverto sempre molto. Durante il viaggio, per vincere la noia, abbiamo giocato a carte. A Milano abbiamo visitato il Duomo. Una vera meraviglia! Nonostante avessi studiato in storia dell’arte questa che è una delle più belle opere architettoniche d’Italia, non pensavo fosse così imponente e maestoso. Terminata la visita, ci siamo recati al Castello Sforzesco, altra meraviglia di Milano, di cui il più antico fortilizio è chiamato “di Porta Giovia” perché costruito lungo le mura medievali di Milano. Venne edificato come rocca difensiva negli anni fra il 1360 e il 1370 da Galeazzo II Visconti e nel 1447 i cittadini milanesi, proclamata la Repubblica Ambrosiana, decisero di demolirla. Tre anni più tardi Milano accolse come nuovo Signore il condottiero Francesco Sforza che iniziò la riedificazione del Castello. Nel 1466, con Galeazzo Maria, il castello assunse, in parte, l’aspetto di una residenza signorile. Con Ludovico il Moro, che chiamò a Milano Donato Bramante e Leonardo da Vinci, il Castello si arricchì dei celebri affreschi conservati nella Sala delle Asse. Nel pomeriggio siamo andati a visitare il Planetario Ulrico Hoepli che è un istituto per la divulgazione e la didattica dell’astronomia e delle scienze collegate. È il più grande in Italia e prende il nome dal planetario, cioè un sistema di proiezione che riproduce, con realismo e suggestione, l’aspetto del cielo stellato e i fenomeni astronomici. È stato uno spettacolo davvero meraviglioso che ha lasciato tutti a bocca aperta. Saliti sul pulman siamo partiti per Stresa, destinazione albergo. Ci hanno assegnato le camere, molte delle quali con vista stupenda sul lago, abbiamo cenato e poi… siamo andati a dormire. Ciao a domani 24 Aprile 2010 Caro diario questa mattina abbiamo visitato le varie isole del Lago Maggiore. La prima è stata l’Isola Bella con il suo meraviglioso giardino all’italiana, a forma piramidale e terminante con la statua del Liocorno cavalcato da Amore. Articolato in 10 terrazze, il giardino è abbellito da fontane e da molte statue che rappresentano personificazioni dei fiumi, stagioni, venti. Spettacolare è anche la dimora principesca con stanze arredate in maniera sontuosa: dipinti, arazzi e statue che ci hanno lasciato a bocca aperta. Particolarmente interessanti sono state state le Sale del Trono e delle Regine e la Galleria dei Quadri. Poi ci siamo recati all’Isola Madre, la più grande, rinomata per i suoi spettacolari fiori e per i suoi giardini botanici. Inutile dire che da queste isole è possibile osservare un panorama mozzafiato, un vero e proprio spettacolo della natura. Infine abbiamo visitato la Rocca Borromeo, un edificio medievale in cui sono racchiuse testimonianze antiche come il meraviglioso ciclo di affreschi del 1200, le Sale Storiche e la Torre Castellana, dalla cui sommità abbiamo potuto ammirare un panorama straordinario. La Rocca Borromeo ospita, anche, il Museo della Bambola e del Giocattolo, oggi il più importante in Europa. Rientrati in albergo ci siamo riposati un po’ e poi ci siamo preparati per la cena, soddisfatti per le belle cose viste. Ciao a domani 25 Aprile 2010 Caro diario oggi mi sono svegliato felice ma allo stesso tempo triste perché la gita si sta concludendo e questa sarebbe stata l’ultima mattina che mi sarei svegliato, in camera, con i miei amici. Sistemate le ultime cose nella valigia, siamo partiti per Bergamo, ovvero per Calcinate. Siamo andati lì perché i ragazzi di Tizzano hanno partecipato, nel pomeriggio, al concorso “Ragazzi in gamba”. In mattinata abbiamo ascoltato la testimonianza di due ragazzi sul modo di vivere in Palestina. La cosa che mi ha colpito di più è il fatto che lì, negli ospedali, si fanno lunghe file per essere visitati e ci sono ancora forti differenze religiose che influiscono sulla vita sociale. Le parole di quei due ragazzi mi hanno scosso molto e mi hanno fatto riflettere sulla necessità di un intervento concreto per aiutarli a vivere meglio. Dopo pranzo, mentre i ragazzi di Tizzano partecipavano al concorso, noi abbiamo visitato Bergamo. La città si divide in due parti: Bergamo alta e Bergamo bassa. Noi abbiamo visitato la città alta dove si trovano la Cattedrale, il Duomo e una cappella. Quindi ci siamo ritrovati con gli altri per rientrare a casa. Durante il viaggio io e i miei amici eravamo tristi perché la gita stava finendo e avremmo dovuto salutare i compagni di Tizzano con i quali ci siamo divertiti molto e con i quali speriamo, l’anno prossimo, di condividere un’altra esperienza come questa. Ciao a presto. Tratto dai diari di gita degli alunni di 2° A So rag na I l 3 0 a p r i le s ia m o a n d a t i a S oragna a v i s i ta re i l mu s eo d el Pa r migiano Re g g ia n o. Q u i c i h a n n o s p ie g a t o alcune cose e c i s ia mo d iver ti ti mo l to svolg e nd o al c u n i in teres s a n ti es p er i menti c on il latt e . D o p o ave r m a n g ia t o u n’abbondante p iz z a , s c h e r z a n d o e g io c a ndo abbiamo v i s i ta to i b o rg h i d i S o ra g n a . Al le 1 5 c i s i a mo recati al la Rocca Meli-Lupi, u n a re s id e n z a sig nor ile in c ui vive anc ora l’u l t i m o d is c en dente, “il principe Diofebo Meli- Lu p i. A b b ia m o visto mob ili p reg iati, og g etti prez ios i, a ffre schi e varie stanze. A parte il m e rav ig l io s o e immenso giardino, ciò che ci ha c o lp i t o d i p iù è stata la sala del biliardo, dove a p p e s o a d una parete c’era il quadro di Do n n a C e n e r in a . Nar ra la leg g end a d el suo fanta s m a c h e va g a p er la Rocc a. La g uid a c i ha ra cc on t a t o c h e q uesta d onna fu assassinata in g iu s t a m en t e e per questo motivo ogni vol ta c h e u n m e m b ro d el la famig lia sta p er mor ire le i s i fa s en t ire, sbattendo porte e ante anche ch iu s e a c h iave . Pur non c red end o ai fantasmi, q u es t a s t or ia c i ha fatto venire i b r ivid i. - G l i a l u n n i d i 1 ° LA VOCE DEI BAMBINI 14 Anno I - N. 3 - Giugno 2010 Scuola Secondaria di Monchio La scomparsa prematura di un mito della musica come Michael Jackson, ha fatto sì che le sue canzoni sembrino ancora più belle se ascoltate e cantate col ricordo della sua vitalità sul palco. La nostra insegnante di inglese ci ha proposto le più conosciute in cambio della nostra partecipazione attiva alla lezione. La più gettonata è stata, naturalmente, THRILLER, perché ricca di suoni che sembrano arrivare dall’ “altro mondo” e il cui ritornello merita di essere cantato a squarciagola soprattutto la notte di Halloween. Restando sempre in tema di musica, proponiamo un test in inglese(con traduzione a fronte) nella speranza che qualcuno di noi scopra un talento nascosto rivelandosi un “novello” Michael Jackson. A FUTURE test IN MUSIC? Have you got a future in music? If so, is it as a soloist or as part of a group? Or do you want to be in an orchestra or brass band? Do this quiz and find out! 1. I really like listening to…(mi piace molto ascoltare…) a) Solo singers (cantanti solisti) b) Pop groups (gruppi pop) c) Orchestras playing classical music (orchestre di musica classica) Visita al caseificio di Viadana 2. I usually prefer (di solito preferisco)… a) Being alone (stare da solo) b) Being with a small group of friends (stare in un piccolo gruppo di buoni amici) c) Working with a lot of different people (lavorare con molta gente) 3. Musical instruments? (strumenti musicali?) a) I’ m not interested in playing a musical instrument (non mi interessa suonare uno strumento musicale) b) I like the idea of playing the guitar or drums (mi piace l’idea di suonare la chitarra o la batteria) c) I like the idea of playing the violin or the flute (mi piace l’idea di suonare il violino o il flauto) Il 18 marzo siamo scesi in Pianura Padana 4. When I sing people…(quando canto alla gente)… a) Enjoy listening to me (piace ascoltarmi) b) Don’ t mind listening to me (non interessa ascoltarmi) c) Hate listening to me (odia ascoltarmi) 5. I like (mi piace)… a) Being the centre of attention (essere al centro dell’attenzione) b) Being an important part of a small group (essere una parte importante di un piccolo gruppo) c) Losing myself in a large group (perdermi in un gran gruppo) 6. I usually wear (di solito indosso)… a) Clothes that are different from other people (vestiti diversi rispetto agli altri) b) What is trendy. I like being a part of a group (cos’è alla moda. Mi piace essere parte di un gruppo) c) What is clean. I don’t mind about what is trendy (ciò che è pulito. Non mi interessa ciò che è alla moda) PROFILI: A: you prefer being a soloist, you like being the centre of attention (Tu preferisci essere un solista. Ti piace essere al centro dell’attenzione). B: you prefer playing in a small group (Tu preferisci esibirti in un piccolo gruppo). C: you haven’t a future in music or you can only be in an orchestra.(Tu non hai un futuro nella musica o potresti solo essere parte di un’orchestra). per confrontare la produzione del Parmigiano Reggiano con quella del Grana Padano. Durante la mattinata siamo stati ospiti della “Latteria sociale Italia” che opera a Bellaguarda di Viadana, in provincia di Mantova. Purtroppo i lavori erano quasi terminati ma il cascinaio (Sig. Mortini) ci ha spiegato che la lavorazione del Grana Padano è molto simile a quella del Parmigiano Reggiano. Tuttavia nel Grana Padano è possibile alimentare le vacche con insilati al mais e utilizzare il lisozima come antibatterico. Questo enzima è innocuo per l’uomo e ha sostituito la pericolosa formaldeide a partire dal 1991. Le caldaie in rame erano uguali a quelle di Vairo ma più del doppio come numero. Il caseificio riceve circa 20.000 litri di latte ogni giorno e molti macchinari sono computerizzati. Dopo la visita al caseificio abbiamo pranzato nella pizzeria “Falco Bianco” per poi tornare sulle nostre montagne. Anno I - N. 3 - Giugno 2010 LA VOCE DEI BAMBINI 15 Scuola Secondaria di Palanzano ......Il Fiore del Partigiano...... Il 23 aprile sono venuti a scuola il prof. Guido Pisi (uno storico dell’Istituto della Resistenza di Parma) e Antonio Iotti, un partigiano che ha partecipato alla Resistenza Italiana. Iotti ci ha raccontato numerosi episodi sui partgiani: le loro azioni di guerriglia nelle nostre zone, le emozioni provate durante i combattimenti e, soprattutto, le sue paure ma anche la forte volontà di superarle in nome di un ideale in cui credeva fermamente e cioè la libertà dai Tedeschi e dai Fascisti al seguito di Mussolini. Siamo stati tutti molto attenti anche perchè è più interessante ascoltare una persona che ha vissuto una vicenda storica da protagonista invece che apprenderla da un libro scolastico. Gli abbiamo rivolto diverse domande sempre più affascinati dal fatto che questo evento si sia svolto proprio sulle nostre montagne e che vi abbiano partecipato attivamente anche i nostri nonni e bisnonni. Anche i ragazzi della scuola di Corniglio hanno potuto partecipare all’incontro in videoconferenza. Infatti grazie alle lavagne interattive i ragazzi da Corniglio hanno potuto vedere, ascoltare e fare domande al partigiano. Personalmente, sentendo parlare Iotti, mi sono appassionata all’argomento ed ho approfondito le mie conoscenze; mi ha coinvolto, in modo particolare, la triste vicenda di un partigiano, Facio, e così ho deciso di preparare per l’esame finale una tesina sulla Resistenza Italiana. Galvani Arianna, classe III Suoni dal passato L’11 febbraio è venuto a scuola un liutaio di nome Lino Moraschi a parlarci di alcuni strumenti musicali che si usavano in passato e che ormai quasi nessuno usa più. Per cominciare, ci ha mostrato la piva. La piva è una cornamusa italiana in uso soprattutto nell’Appennino Parmense e Piacentino. L’uso di questo strumento venne abbandonato nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Era uno strumento solista usato prevalentemente per il ballo. Dagli anni ottanta del secolo scorso è iniziato un recupero dello strumento ad opera di numerosi gruppi musicali attivi nel Modenese e in altre zone dell’Emilia-Romagna. Il secondo strumento che ci ha mostrato è la ghironda. La ghironda è uno strumento musicale a corde (fatte di budella di maiale) di origine medievale. Alla base del funzionamento dello strumento c’è una ruota di legno, coperta di pece e azionata da una manovella, che sfrega le varie corde. La particolarità di questo strumento è che, oltre ad eseguire una linea melodica, può avere anche una base ritmica di accompagnamento attraverso pressioni sulla manovella. L’ultimo strumento che ci ha mostrato è l’organetto. L’organetto, ritenuto anche il padre della fisarmonica, è uno strumento a mantice; è fornito di bottoni e suona contemporaneamente la melodia e l’accompagnamento. Nasce verso la metà dell’Ottocento in ambiente colto e si diffonde grazie alla praticità e al suono melodioso. Si tratta, inoltre, di uno strumento completo dal punto di vista musicale, infatti lo si può suonare anche senza l’accompagnamento di altri strumenti. Visita al Caseificio Val d’Enza Il giorno 8 marzo siamo andati a visitare il caseificio di Vairo. Al nostro arrivo il latte aveva già raggiunto la temperatura di 27 °C e veniva aggiunto il siero-innesto; l’odore all’interno era molto forte. Subito dopo è stato versato il caglio nelle caldaie in modo che le proteine del formaggio iniziassero a precipitare formando la “cagliata”. Per separare la cagliata dal siero, il cascinaio e gli operai hanno mescolato il latte con lo “spino” in modo da tagliare la cagliata in forma di chicchi di riso che si sono accumulati sul fondo della caldaia. In seguito la cagliata è stata cotta ad una temperatura di 55 °C per circa venti minuti. Sul fondo delle caldaie si sono formate masse di 95 kg che i cascinai hanno sollevato a fatica con la pala e hanno appeso a un bastone mediante una tela di lino. Ogni massa è stata poi tagliata in due forme alloggiate in stampi di plastica e rigirate ogni due ore. Il cascinaio ci ha spiegato che le forme devono rimanere per venti giorni in salamoia in modo che perdano acqua e si formi la crosta. Poco dopo abbiamo visto il magazzino dove le forme vengono messe a stagionare per un periodo variabile di 18, 24 o 30 mesi. Se le forme non presentano macchie o cavità interne possono ricevere, dopo un anno di età, il prezioso marchio da parte del consorzio. Infine abbiamo assaggiato il Parmigiano Reggiano, che ci è stato gentilmente offerto dai cascinai, insieme a gadget e opuscoli illustrativi. 16 LA VOCE DEI BAMBINI Anno I - N. 3 - Giugno 2010 Scuola Secondaria di Tizzano Quel palcoscenico del Teatro al Parco ESPLORANDO....... GITA A MILANO E LAGO MAGGIORE Quel palco così grande, quella platea così affollata, quel buio così inevitabile che la paura di sbagliare premeva dentro, mi risucchiava cancellandomi dal mondo che mi circondava. Sudavo e pensavo e le parole sparivano dalla mente che andava in tilt e si faceva in frantumi, in un vuoto d’ansia. È stato difficile con tutta quell’ansia che girava nelle vene, in tutto il corpo. Il grande coraggio di essere andato sul palco, pensando si aver dimenticato la mia parte con tutti quei gesti già fatti ma sempre nuovi. Stefano Reale - Cl. 3^ Quel palcoscenico così grande, limitato da quinte nere, mi rendeva sicura, cancellava la paura di non articolare le parole, di non cantare, di non esprimere i movimenti. Ero libera, pacata e tranquilla, era come se quello spazio mi cullasse. Quel palcoscenico così grande, per la prima volta in vita mia, mi ha permesso di sbattere le ali senza “far rumore” perché ha abbattuto la mia timidezza, qualunque timore ed incertezza nella mia carriera da piccola attrice. Alessia Depietri - Cl. 3^ La gita di quest’anno ci ha portato a Milano, sul Lago Maggiore e a Calcinate. Le migliori sensazioni mi sono arrivate dal vedere il Lago Maggiore, attraversarlo, guardarne le rive, le isole e i panorami. Ho provato meraviglia e stupore per un mondo fatto d’acqua, che abbiamo attraversato col battello. Intanto abbiamo conosciuto molte persone che ci hanno descritto i luoghi che abbiamo incontrato, parlandoci della storia, delle imprese e delle costruzioni. Il giorno dopo mi ha molto colpito l’esperienza raccontata dai ragazzi che erano stati in Palestina. Molte emozioni ha suscitato la notizia che bambini palestinesi affetti da gravi malattie non venivano curati negli ospedali israeliani. Quel palcoscenico così grande mi trasmetteva quella grande paura: di sbagliare. Appena ho girato lo sguardo davanti a me si apriva uno spazio sconfinato in cui poter cadere con tranquillità. Ero in tensione: le mie gambe tremavano, il mio respiro diventava sempre più affannato. Di fronte a me il pubblico <<premeva>>. Poi quel lungo applauso ha fatto sparire l’agitazione, facendoci capire che lo spettacoMichele Pizzetti - Cl. 3^ lo era finito bene. Quel palcoscenico così grande, mi metteva ansia a tal punto da farmi tremare, il mio cuore batteva forte, stringevo i polsi per calmarmi, ma la paura incombeva su di me. Quando arrivò il momento di dover salire sul palcoscenico feci un respiro liberatorio, cercavo di ripetere il testo nella mia mente per paura di dimenticarlo. Il silenzio immobile che si era creato venne spezzato da una mitragliatrice e subito dopo da una dolce melodia. Strisciando sul palco, aggrappandomi a “lui” per non per- IL NOSTRO DEBUTTO dere l’equilibrio, sentendo il suo calore sono riuscita a sconfiggere la mia paura e ad Lo scorso 11 Maggio siamo andati a Parma, all’aueliminare quel pensiero di non farcela. Poi le mie parole riuscirono ad occupare quel ditorium Toscanini, a portare il nostro spettacolo profondo silenzio. Matilde Barili - Cl. 3^ teatrale “Vogliamo fare la strada insieme?”. C’erano altre due scuole che hanno recitato priLa serata di lunedì 10 ci ha fatto sentire più sicuri di noi stessi. ma di noi. Il motivo della rassegna “Una coperta Appena entrati sul palco tutta la paura si è scaricata, la nostra parte non si poteva per Linus” era quello di parlare dell’adozione e scordare era troppo importante dirla ad alta voce scandendo le parole. dell’affido dei bambini. In sala c’era un pubblico Finito lo spettacolo, sentendo tutti gli applausi e i volti felici delle nostre due prof, di formato dagli alunni dai prof e dai tecnici. Adriano e di noi ragazzi è stata un emozione forte e significativa e queste emozioni è Per me, il primo spettacolo (che parlava degli sempre bello provarle. alieni) era carino, ma un po’ noioso, mentre il sePensare che alla mattina nessuno avrebbe detto che noi ragazzi di 13/14 anni teneva- condo (che era su un muro e un bambino nelle mo sulle spalle un palco dove recitano solo i grandi e dove i grandi prendono applausi, fogne) era troppo lungo e confusionario. e quella sera grande mi sono sentito pure io… Luca Vignali - Cl. 3^ Il nostro spettacolo parlava di un sarto e di un calzolaio che decidono di andare insieme in una Quel palcoscenico così grande si estendeva sotto i miei piedi, era caldo, liscio come la città e durante questo viaggio accadono brutte pelliccia di un coniglio, lo vedevo e lo sentivo come il tappeto di casa, così famigliare cose al sarto per colpa del calzolaio, ma alla fine che mi sentivo in sintonia con il mondo. il bene trionfa. A me questo spettacolo è piaciuto Avevo l’adrenalina al massimo, le parole mi uscivano svelte, gli occhi scrutavano la molto ed è stato anche divertente perché in alplatea per cercare l’espressione del pubblico. Le luci si spensero, l’inchino era termicune scene abbiamo riso molto (soprattutto nella nato e non la smettevo di parlare; ero fiera di me. Gianna Cadonici - Cl. 3^ scena delle due anatre). Non solo noi siamo diventati allegri, ma anche il pubblico, a tal punto che ridevano tutti. Nella rappresentazione abbiamo fatto degli errori perché i nostri movimenti erano un po’ tesi e la voce non era alta come doveva essere. Ma ci sono stati anche degli aspetti positivi, sia tecnici (nella rappresentazione delle scena), sia caratteriali (perché un po’ di timidezza è passata). Secondo me, per essere stata la prima volta a recitare davanti a tante persone siamo stati bravi. Io prima e durante lo spettacolo ero molto agitata e tesa, perché avevo paura di sbagliare; invece dopo aver finito di recitare ero contenta e tranquilla perché tutti ci applaudivano e ciò vuol dire che lo spettacolo è piaciuto. Francesca Tondelli, cl. 1ª