Mobilità MOBILITA': l'automobile, vivere senza Introduzione Il possesso di un'auto, senza utilizzarla, non ci costa meno di 3 mila euro all'anno, tra ammortamento, assicurazione, bollo, manutenzione, senza considerare il garage. Per chi fa pochi chilometri rischia davvero di essere una spesa notevole, e soprattutto, un fastidio (burocrazia, meccanici). Liberi di fare un po' di conti: percorrere 5 mila chilometri all'anno costerebbe circa 1 euro a chilometro. Presso il sito del servizio di car sharing (auto in multiproprietà) di Milano potete fare una semplice verifica del costo medio annuo di gestione di un auto in funzione del suo valore e dei chilometri percorsi. Qualche dato su cui riflettere: • ognuno di noi percorre mediamente una trentina di chilometri al giorno, • mettendoci mediamente poco meno di un paio d'ore, • il 53% degli spostamenti è inferiore ai 5 chilometri e il 75% inferiore ai 10, • l'occupazione media di un auto è di 1,1 passeggeri. Chi ha la fortuna di poter disporre di mezzi pubblici, buone gambe per andare a piedi o in bicicletta, all'evenienza taxi, autonoleggi, organizzazioni di car sharing, vale la pena che valuti l'opportunità di non avere auto di proprietà. L'abbonamento annuale o mensile ai mezzi pubblici in molte città è più conveniente dell'acquisto occasionale di biglietti. Certo, nelle nostre grandi aree urbane l'offerta di mezzi pubblici non regge il confronto con l'estero: il numero di posti offerti per chilometro percorso e per ogni chilometro quadrato di superficie cittadina è di 392 a Milano, 360 a Torino, 112 a Roma, 5.100 a Londra, 3.000 a Monaco di Baviera, 1500 a Parigi. E' quindi conveniente usare di più i mezzi pubblici e il treno per i percorsi più lunghi, e la bicicletta per gli spostamenti urbani. A Ferrara, ad esempio, grazie a posteggi e piste ciclabili, il 30% degli spostamenti cittadini avvengono in bicicletta, quanto a Copenaghen e più che in Olanda (27%). Il modello non è dunque da cercare lontano. L'uso della bicicletta dovrebbe essere più facile nelle piccole e medie città, dove gli spostamenti sono mediamente inferiori ai 3 chilometri. Per i tratti più lunghi e nelle città più popolate, si fa invece sentire la mancanza di piste ciclabili (in Germania la rete nazionale è di 35.000 chilometri, in Italia poco più di mille). Pedalare è inoltre un buon modo per mantenersi in forma e di buon umore: si bruciano 4 o 5 calorie al minuto! Se la bicicletta è un ottimo modo per destreggiarsi in città, il futuro è negli interscambi tra diverse modalità di trasporto: da casa esco in bicicletta, che poi posso facilmente parcheggiare alla stazione o presso la fermata dell'autobus, o persino portare sul vagone. Gli orari dei mezzi, se ben sincronizzati, permettono il rispetto delle coincidenze. Diffusi servizi di noleggio possono mettere a disposizione l'auto o il furgone quando indispensabile. Si tratta di un sogno? Affatto, guardate su Internet l'esperienza della “Bicistazione” posta nelle vicinanze del terminal della metropolitana di San Donato (Milano). Oppure l'esperienza di Legambiente a Milano e in Lombardia: con altre associazioni è stato stipulato un accordo con Trenitalia per un abbonamento annuale treno + bicicletta. Con una società di autonoleggio è stato stabilito un consistente sconto sulla tariffa week-end. Infine, dall'esperienza dell'associazione è nato il più usato e partecipato servizio metropolitano di car sharing (auto in condivisione) cittadino: www.carsharingitalia.com. Quaranta autoveicoli, 80% ibridi o diesel con filtro antiparticolato, possono venire prenotati con una semplice telefonata o accedendo al sito Internet, da 1.500 soci, che pagano a fine mese solo le ore e i chilometri usati. Ebbene, nell'ultima intervista risulta che tre quarti di loro non è più proprietario di automobili! Un bel impulso a forme di mobilità diverse dall'auto privata può arrivare non solo dai Comuni, ma anche dai datori di lavoro. La proposta è quella di erogare ai dipendenti dei “ticket trasporto” del tutto simili ai “ticket restaurant”, spendibili per tutte le forme di mobilità possibili: mezzi pubblici e car sharing, ma persino per acquistare una bicicletta e pagarsi l'assicurazione o per la benzina dell'auto usata insieme (car pooling) tra più dipendenti per compiere tragitti comuni casa – ufficio e ritorno. Il costo del ticket è senz'altro una parte della retribuzione del dipendente, ma ha il vantaggio di non essere tassata come costo del lavoro. Decisamente un bel vantaggio per tutti. Non dimentichiamo che guidare e viaggiare in auto fa male alla salute, come ricorda la pubblicità curata da Legambiente (clicca su “stampa e appendi” qui a fianco). E' quanto emerge da tutte le ricerche, pur frammentarie, che si sono svolte al mondo sulla differente esposizione all'inquinamento urbano: chi sta in automobile respira anche 5 o 6 volte più benzene, il doppio del particolato fine, ossidi di carbonio di chi va a piedi, in bicicletta o in tram. Si veda in proposito un bel opuscolo pubblicato dalla Commissione Europea dedicato ai bambini in automobile (Kids on the move, anche in italiano, nella sezione documenti). Cosa fare • Abbonamento mensile o annuale al treno o all'autobus. Costo indicativo abbonamento annuale per 50 Km di ferrovia: 6-700 euro all'anno. • Iscrizione a Legambiente per convenzioni con ATM (Milano), autonoleggio e altri accordi: Costo: 26 euro all'anno. Convenzioni Legambiente (Lombardia): abbonamento annuale bici+treno. Costo 42 auro all'anno. • Abbonarsi ad un servizio di car sharing. Costo indicativo: 100 euro all'anno, più utilizzi. • Abbandonare appena possibile, l'auto di proprietà. Solo salute. INTERVENTO DIFFICOLTA' CONVENIENZA 1) Abbonamento mezzi pubblici 2) Bicicletta + convenzioni 3) Iscriversi ad un servizio di car sharing 4) Abbandonare l'auto di proprietà Agevolazioni e contributi • Per alcune grandi città il Ministero dell'Ambiente contribuisce all'acquisto di abbonamenti annuali ai mezzi pubblici per i lavoratori, ancora non è chiara la disponibilità di fondi anche per il 2007. • Vergognosamente pochi, i “ticket trasporto” o “ticket mobilità” offerti dalle aziende ai dipendenti, come i ticket restaurant, sono spendibili per tutte le forme di mobilità convenzionate. • Bonus di 800 euro per chi abbandona l'auto di proprietà e si iscriva ad uno dei servizi di car sharing attivi in Italia. Per saperne di più • www.icscarsharing.it e www.carsharingitalia.com, organizzazioni di car sharing delle città italiane; • www.legambiente.org, www.milanocarsharing.it, per conoscere le convenzioni e proposte Legambiente in Lombardia (Bici+treno, car sharing, noleggio, Atm...); • Tutto sulla bicicletta in città: www.fiab-onlus.it Ultimo aggiornamento: marzo 2007 siti dedicati alle principali Mobilità VEICOLI: come guidare la propria automobile Introduzione Nel 2006 abbiamo speso quasi 60 miliardi di euro di carburante, più di quanto abbiamo speso nello stesso anno per l'acquisto o l'ammortamento dei 39 milioni di veicoli che corrono sulle nostre strade: siamo al quinto posto al mondo per densità con 145 veicoli a chilometro quadrato di superficie nazionale (comprese le montagne). Per gestire un veicolo, la famiglia italiana spende mediamente 5 mila euro all'anno: la seconda voce nella spesa energetica e la prima causa di inquinamento degli italiani. Il consumo di carburante e l'inquinamento prodotto dipendono dal tipo di guida. In primo luogo è importante evitare accelerazioni potenti. Il motore a benzina dovrebbe viaggiare sempre tra i 1.500 e 3.000 giri, mentre un diesel tra i 1.300 e 2.500 giri, possibilmente a velocità costante, per poter trasmettere la massima potenza con i minimi consumi. Anche le velocità massime vanno evitate: oltre i 90 – 100 chilometri all'ora una parte crescente della potenza del motore è destinata a vincere gli attriti. E poi, in fondo, il vantaggio dell'andare forte è relativo: in 100 Km di autostrada, una velocità media di 130 all'ora, anziché di 110 all'ora, ci fa arrivare solo 8 minuti prima e consumare il 20% in più e inquinare il doppio! Ecco altri consigli utili: • evitare, appena possibile, l'aria condizionata che, da sola, fa aumentare i consumi del 15% circa; • se inutilizzati, togliere i porta sci e i porta pacchi, che aumentano l'attrito dell'aria e comportano consumi aggiuntivi del 8% circa (+ 16% con contenitori aereodinamici, + 40% pacchi scoperti); • chiudere i finestrini: aperti fanno aumentare i consumi del 10%; • non sovraccaricare il veicolo: ogni 30 chili di peso i consumi aumentano del 1,5% circa. Ma poi e soprattutto, appena possibile, viaggiate in due o più passeggeri, organizzatevi con colleghi e amici per fare “car pooling”, usate auto proporzionate al bisogno (enormi fuoristrada usati prevalentemente da una persona in città sono un'idiozia). E i biocombustibili? Sono un'ottima soluzione per ridurre le emissioni di gas che provocano cambiamenti climatici (in particolare anidride carbonica), ma sono solo un po' meno inquinanti rispetto ai combustibili tradizionali. Nei paesi stranieri sono stati sino alle recenti leggi esentati da tasse ben più che in Italia e più diffusi. Ma è vero che si può aggiungere olio di colza, comprato nei supermercati, direttamente nel serbatoio? Ebbene sì, è vero. D'altronde un secolo fa i motori andavano a olio vegetale e alcool. Su quasi tutti i modelli di auto diesel si può tranquillamente aggiungere un 10% circa di olio di colza al pieno di gasolio, così come per le auto a benzina una percentuale analoga di etanolo (alcool etilico). Il problema è che si è in aperta violazione delle leggi sulle accise dei combustibili e che l'aggiunta manuale di biocombustibili non è proprio di grande comodità. Fare attenzione alla manutenzione dell'automobile, sia per ragioni di sicurezza che di consumi e inquinamento. E' sempre buona norma controllare la pressione dei pneumatici, l'olio del motore. Il vostro meccanico di fiducia conosce infine, in funzione del modello della vostra automobile, quali parti sottoporre a ricambio e controllo. Alcune regioni e città obbligano poi il controllo annuale antinquinamento (“bollino blu”). Ricordate: una macchina ben tenuta vi fa risparmiare anche il 15% del carburante, la pressione delle gomme un altro 2%. L'autoveicolo genera una quantità di rifiuti, anche pericolosi, impressionante: pneumatici, batterie, olii usati, liquido anticongelante, liquidi trasmissione e freni... Chi ha l'abitudine, sempre più rara, di manutenere in proprio l'auto, è bene che si metta d'accordo con un amico dotato di una officina ben attrezzata che raccolga in maniera differenziata tutti questi rifiuti e li avvii a riciclaggio o corretto smaltimento. Le batterie d'auto sono molto pesanti, perché costituite di piombo, un metallo molto inquinante (una batteria abbandonata è in grado di inquinare 15 metri quadrati di terreno) che può essere facilmente riciclato. Ad occuparsene è il Consorzio COBAT (numero verde 800 869 120, www.cobat.it). Non si deve assolutamente svuotare dalle batterie il liquido, si tratta infatti di acidi fortemente pericolosi al contatto con la pelle e fortemente inquinanti per l'ambiente. Se il liquido scende al di sotto del livello stabilito, lo si deve integrare con acqua distillata. Anche per gli oli usati esiste un organismo di recupero e riciclaggio, il Consorzio Obbligatorio Oli Usati (numero verde 800 863 048, www.coou.it) con lo scopo di evitare la pericolosa dispersione nelle acque o nell'ambiente degli oli minerali: 5 litri d'olio, se dispersi in un lago o in un fiume, sono sufficienti per coprire 5 mila metri quadrati d'acqua, impedendone l'ossigenazione, indispensabile per la vita dei pesci. Cosa fare • Guidare senza accelerazioni brusche e a velocità moderata. Solo guadagno. • Viaggiare in due, appena possibile. Costo indicativo: dimezzato. • Usare biocombustibili (appena si troveranno in commercio). Costo indicativo: leggermente inferiore ai tradizionali. • Controllare regolarmente pneumatici e olio. Portare l'auto dal meccanico di fiducia. Costo indicativo: circa 250 euro all'anno di gomme e altrettanto di ricambi e manutenzione. • Fare attenzione ai rifiuti prodotti dalla propria automobile. Nessun costo, ma solo vantaggi per l'ambiente il portafoglio (si evitano multe salate). INTERVENTO DIFFICOLTA' CONVENIENZA 1) Guida "risparmiosa" 2) Viaggiare in due 3) Biocombustibili 4) Controllo regolare del veicolo 5) Attenzione ai rifiuti Per saperne di più • www.eco-drive.ch, sito del programma svizzero di risparmio alla guida dei veicoli. Ultimo aggiornamento: marzo 2007 Mobilità VEICOLI: l'automobile, quale scegliere Introduzione L'automobile è, per il singolo come per la famiglia, la seconda voce di spesa dopo l'abitazione, sia per l'acquisto, che per il combustibile. Rappresenta generalmente il più alto contributo individuale all'inquinamento ambientale. Secondo LeasePlan (grande società di noleggio a lungo termine) nel 2006 abbiamo speso, per 39 milioni di autoveicoli, 208 miliardi di euro, il 14% del nostro PIL! Solo in carburante nel 2005 ne abbiamo spesi quasi 56,7 miliardi. Ecco la spesa media per una automobile. Tabella: Prezzi e costi di esercizio 2005 per una autovettura media a benzina da 1001 a 1500 cc (Elaborazione: Ufficio Studi LeasePlan su dati Aci). Voci di costo Euro/anno % Prezzo su strada 13.463 Costo di esercizio (15.000 km annui) 5.862 100% di cui: - Ammortamento 1.902 32% - Bollo 156 3% - Assicurazione R.C. 1.331 23% - Carburante 1.296 22% - Pneumatici 226 4% - Manutenzione e riparazione 951 16% Dopo l'assicurazione, negli ultimi due anni la voce di costo in maggiore crescita è il carburante. Ci sono utilitarie o berline dai consumi molto bassi (attorno ai 5/6 litri ogni 100 chilometri) e auto sportive e “fuoristrada” di lusso (SUV) che sembrano possedute da petrolieri (persino 12 o più litri per 100 chilometri!). Mediamente un fuoristrada consuma il 30% in più di un'auto di cilindrata equivalente e il 70% di più di un'auto di piccola cilindrata! Come per la casa e gli elettrodomestici, dipende tutto dal buon senso del proprietario e dall'utilizzo del mezzo: per la città l'uso dei grandi SUV è sciocco (tanto che il Comune di Firenze ne ha vietato la circolazione in centro). Tutte le statistiche ci informano che il 75% degli spostamenti degli italiani sono inferiori ai cinque chilometri e quasi tutti in ambito urbano. Attenzione poi all'alimentazione e alle emissioni inquinanti. Tutte le auto di nuova immatricolazione sono ormai “Euro 4” (le meno inquinanti, seconda la norma europea), ma si è scoperto che non basta questo limite per ridurre l'inquinamento da polveri sottili. I motori diesel garantiscono in genere minori consumi (circa il 10% in meno, lo si vede dalle emissioni di anidride carbonica, CO2, e non dai consumi per litro perché il gasolio ha una densità più alta), ma producono una quantità decisamente maggiore di inquinanti e in particolare di particolato fine (PM 10). Nella seguente tabella sono riassunte le emissioni di particolato per ogni chilometro dei diversi motori: si è considerato anche il particolato prodotto dall'usura dei pneumatici, dei freni e dagli attriti in genere. In città più della metà delle polveri sottili proviene dai motori diesel. Se avete intenzione di acquistarne uno, scegliete assolutamente quelli già dotati di “trappole” o filtri contro il particolato (detti in genere FAP): alcune città e intere regioni italiane bloccano la circolazione per auto e camion che non ne sono dotati. Ed è probabile che leggi regionali o ordinanze di sindaci obblighino nei prossimi mesi l'adozione di filtri anche sulle auto già circolanti. Il metano (e in misura minore il GPL) costa la metà della benzina, ma purtroppo ci sono pochi distributori. E' dimostrato il minor inquinamento per le auto nuove, progettate cioè per andare a metano (quasi assenza di particolato, 20-30% minori emissioni di CO2 a equivalenza di auto), molto meno per le trasformazioni a gas successive (si vedano in proposito le valutazioni dell'Agenzia per l'Ambiente della Regione Toscana su www.arpat.toscana.it) sia per il metano che, soprattutto, per il GPL. E poi fare attenzione: le auto progettate per il gas, quando vanno a benzina, aumentano i loro consumi del 10% circa. Molto promettenti infine, ma ancora costose, le auto ibride (motore termico ed elettrico): modelli di punta sono quelli proposti dalla Toyota e dalla Honda. Trattandosi di auto grosse e molto brillanti, hanno rendimenti ed emissioni molto contenuti nella categoria, ma sostanzialmente analoghi a quelli delle più parsimoniose utilitarie a benzina. Ma come deve fare un profano a scegliere facilmente un'auto che consumi e inquini poco? In Svizzera è diventata obbligatoria l'etichetta energetica applicata a tutti i veicoli, auto e furgoni. L'Associazione Traffico e Ambiente (www.ata.ch) cura inoltre una “Ecolista”, che viene aggiornata in continuo sul sito www.topten.ch, di quasi tutti (un migliaio) i veicoli venduti in Europa assegnando da 0 a cinque pallini di merito “ambientale”. In Italia la lista è curata da Legambiente: la trovate nella sezione documenti del sito. Cosa fare • Vendere il fuoristrada e acquistare un'utilitaria da città, controllandone i consumi. Solo guadagno. • Acquistare un'auto nuova a metano: pochi vantaggi per i consumi di energia, ma notevole per l'inquinamento e per il portafoglio. Costo indicativo: 2.000 euro in più dell'analogo modello a benzina. • Valutare attentamente costi di gestione e consumi di carburante. Non farsi fregare: il diesel senza filtro antiparticolato sarà presto fuori legge. Solo risparmio. • Auto ibride (benzina + elettriche). Sono fantastiche sia per i bassi consumi che per il basso inquinamento. Ma non c'è verso di spendere meno di 25.000 euro. Se non avete esigenze prestazionali suggeriamo piuttosto una parsimoniosa utilitaria a benzina. INTERVENTO 1) Vendi il SUV DIFFICOLTA' CONVENIENZA 2) Auto nuova a metano o GPL 3) Attenzione a consumi e FAP 4) Auto ibride Agevolazioni e contributi • Per la rottamazione di un'auto vecchia (Euro 0 o Euro 1) e la sostituzione con una Euro 4 e emissioni di CO2 inferiori a 140 grammi al Km, la Finanziaria 2007 prevede un contributo di 800 euro e due anni di esenzione dalla tassa di circolazione. • Per l'acquisto di auto a metano (o GPL) lo sconto governativo all'acquisto ammonta a 1.500 euro, che aumentano di altri 500 euro nel caso di emissioni di CO2 inferiori a 120 grammi al Km (in pratica Punto e Panda della Fiat, C3 della Citroen). Nel caso di rottamazione, si aggiungono gli incentivi del punto precedente. • Per la trasformazione a gas di auto vecchie a benzina il contributo scende a 650 euro, attuato direttamente sulla fattura del concessionario o dell'autofficina. • Attenzione ad ulteriori agevolazioni da parte di singoli Comuni, Provincie o Regioni (vedi in proposito www.ecomobile.it). In Lombardia esiste una carta regionale con il 10% di sconto sul metano presso quasi tutti i distributori (che sono vergognosamente pochi). Per saperne di più • www.topten.ch, per informazioni sui consumi di combustibile (classe energetica) e inquinamento dei diversi modelli di auto sul mercato: per la classifica aggiornata delle migliori auto e furgoni; • www.ata.ch, per ordinare il CD con il database completo (anche in italiano) e per scaricare il dossier in francese o tedesco; • www.legambiente.org, per informazioni sui SUV (fuoristrada di lusso) vedi il dossier scaricabile dal sito; • www.metano.it, www.ecomobile.it, per informazioni sulle auto a metano o GPL. Ultimo aggiornamento: marzo 2007 Aggiungere ecolista