La scrittura digitale
Il redattore elettronico dovrebbe tener bene a mente che sullo schermo non si legge quanto piuttosto
si guarda (E. Pulcini).
L’utente di un sito nella rete scorre i contenuti rapidamente (la situazione di lettura è poco riposante
per la visione); egli “cerca” e “trova” piuttosto che concentrarsi a lungo nell’atto della lettura.
Ne segue, sempre secondo Pulcini, che la scrittura elettronica è strettamente legata alla grafica e “un
bravo redattore elettronico è colui che è in grado di scrivere in modo specializzato, trasformando
il testo secondo canoni e stili accettabili per una visione digitale della composizione”.
Queste le “regole” (natruralmente elastiche):
-
testo sintetico,
-
con stili e strutture inedite,
-
provvisto dei link necessari,
-
“colorato” laddove sia utile,
-
frammentato in sezioni (chunking) “affinché l’occhio non si disperda in copiose lungaggini che
nuocciono alla visione on-line”.
Paradossalmente, dunque, produrre i contenuti della Rete per principio così libera impone di
attenersi a principi stringenti e ben delimitati se si vuole garantire la libertà e l’agilità di
navigazione al fruitore.
La scrittura digitale
Sebbene nel web vi siano troppi testi, e per di più composti male, gli esperti dello sviluppo di
contenuti digitali attribuiscono un grande futuro alla scrittura posto che sappia diventare rapida,
leggera e sintetica (la “lettura” su computer è del 25% più lenta rispetto a quella su supporto
cartaceo).
Inoltre è intimamente contraddittorio concepire l’elaborazione di testi lineari per un medium
ipertestuale.
Pulcini pertanto considera che la scrittura di documenti, presentazioni, articoli, notizie on-line debba
essere almeno il 50% più breve rispetto alla versione cartacea delle stesse tipologie testuali.
La brevitas, inoltre, è dovuta anche a requisiti tecnici come la natura del “campo visivo” del web o
“schermata”. Il testo, o un suo segmento significativo (paragrafo), occupa una porzione di spazio
superiore a quella della schermata entra in gioco la pratica dello scrolling notevolmente
penalizzata dai navigatori. Ecco perché un testo di 15-20 righe (o, se più lungo, opportunamente
“frammentato” in ipotesti collegati da link) elimina la necessità di scrolling e facilita la lettura.
Più fruttuosa ancora degli ipotesti, tuttavia, è la creazione di ipertesti, che si traducono in una sorta di
logica a “scatole cinesi” in virtù della quale si forniscono all’utente “assaggi” di informazioni via
via più approfonditi. Ecco perché è fondamentale esordire con abstract e sommari, che
anticipano la lettura di un testo più lungo “attirando” il lettore. (Del resto poiché l’interazione fra
computer e cartaceo è ancora fondamentale, si ricorre sempre più all’approfondimento mediante
stampa di testi considerati copiosi o lunghi per una fruizione on line).
La scrittura digitale
La forma più efficace di scrittura per la rete, in ogni caso, è quella che segmenta e organizza il testo
in base a un criterio “circolare” oltre che “lineare-sequenziale”. Per far questo la frammentazione
del testo implica un collegamento fra le parti che elimini una gerarchia precisa (introdotta
dall’utente).
Questo processo, ovviamente, non è ovvio né facile da introdurre nel caso di testi argomentativi
mentre si rivela di più facile applicazione per testi informativi nei quali i chunks o frammenti
informativi non abbiano una articolazione logica o una priorità cogente.
Così gli articoli giornalistici su web, ad es., sviluppano spesso articoli ipertestuali pur non
raggiungendo una “circolarità” completa (magari posizionando i link “esternamente” al testo,
lungo una colonna in genere a destra del testo continuo).
Blocchi, paragrafature, colorazioni, “puntazione” o numerazione (elenchi), uso di font e corpi diversi
(ma scelti fra quelli cui la nostra cultura tipografica ci ha reso più avvezzi)fanno parte integrante
della progettazione della scrittura digitale e oggi qualunque redattore elettronico è anche un web
editor, poiché deve facilitare il percorso visivo del proprio testo adattandolo allo schermo
mediante scansione (chunking di 5-6 righe) e incolonnamento che limiti la lettura orizzontalmente
(max 40-50 battute). È bene infine evitare il ricorso al maiuscolo (invasivo) e la tendenza a far
“lampeggiare” elementi di testo.
Ancora utile a decidere della logica contenutistica di un testo on-line è il principio della “piramide
invertita” tanto caro al giornalismo (soprattutto a quello dei comunicati stampa, caratterizzato da
esigenze di sintesi e ottimizzazione della notizia). Gli esperti in comunicazione digitale affermano
che proprio nell’“attacco” (lead) risiede il principio alla base dell’efficacia di un testo on line (e
deve contenere anche la conclusione).
I titoli, infine, diventano parte integrante dell’ipertesto (è un link) assieme al c.d. “sommarietto”.
Scrittura digitale e recensione
Scrivere una recensione concepita per una
fruizione in ambiente digitale, rispettando i
requisiti tanto di natura linguisticocontenutistica quanto di natura graficoeditoriale forniti.
In alternativa, è possibile “riproporre” una propria
recensione già realizzata riscrivendola e
ripensandola (ahce nel layout e nelle scelte
grafico-tipografiche o ipertestuali) in funzione di
una fruizione in rete
Scarica

La scrittura digitale