e une nouvelle vi ie v e l l uve o n e un Bellezza, informazione e buone pratiche ecologiche possono trasformare intere città Impaginazione e stampa a cura di Publistampa Arti Grafiche - Pergine Valsugana Marzo 2011 - 1500 copie Immagini: MoniQue foto, Aldo Pavan e Angela Prati Dettagli opere di Franz e Michela Molinari Carta riciclata Cyclus Offset 100% macero da raccolta differenziata, sbiancata senza impiego di cloro; marchi di garanzia: Angelo Blu, Nordic Swan, European Eco-label Flower e Napm; inchiostri con solventi a base vegetale. e u n e n ou v e lle v i Un’idea di Cafè culture Partner scientifico Cooperativa Quater Con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento Le Gallerie di Piedicastello www.cafeculture.it PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO e une nouvelle vi azione Bellezza, inform e ecologiche e buone pratich are intere città possono trasform “Une nouvelle vie” è un progetto nato dall’idea di unire la sostenibilità ambientale all’arte e alla cultura. Per essere sostenibile lo sviluppo deve garantire alle generazioni future le nostre stesse condizioni di benessere, ciò presuppone una riduzione del consumo delle risorse naturali. Questo limite rappresenta una grande opportunità, una spinta alla creatività e all’innovazione. “Une nouvelle vie” cerca, utilizzando differenti linguaggi espressivi, di trovare nuove forme produttive, stili di vita e modelli di consumo; i quali comportino un utilizzo oculato delle risorse naturali, ma che nello stesso tempo sappiano sedurre attraverso l’affascinante sfida di dover convivere con nuovi limiti: ecologici, ambientali, economici e sociali. 5 e une nouvelle vi Piccoli incidenti domestici opere di Franz e Michela Molinari a cura di Francesca Quadrelli Nel 1913 Marcel Duchamp espone una ruota di bicicletta con forcella montata su uno sgabello di legno, la Roue de bicyclette. È il primo di una serie di ready-made. Il 1913 segna un anno importante per la storia dell’arte, attraverso questa scelta Duchamp dichiara la fine del metodo canonico e l’inizio di un nuovo corso. L’urgenza di questa decisione prende le mosse da un’esigenza non tanto estetica, quanto puramente concettuale. Il secolo che è da poco iniziato ci impone ulteriori riflessioni, sia in campo artistico che in quello etico e morale. Una delle necessità primarie di oggi è una opportuna riconciliazione tra uomo e natura. Il continuo spreco di materiali e la produzione di tonnellate di rifiuti impongono alla società contemporanea una profonda revisione sul proprio stile di vita e di consumo. Come coniugare dunque le ancestrali questioni artistiche alle nuove pratiche di sostenibilità ambientale? Un compromesso può nascere se l’artista contemporaneo accetta di sfidare il limite dettato da un ponderato utilizzo delle 6 e une nouvelle vi risorse e mette in gioco la propria fantasia, come ricchezza infinita e inesauribile a sua disposizione. La mostra “Piccoli incidenti domestici” è un’esposizione dedicata agli oggetti che improvvisamente interrompono il loro procedere che li vuole finiti prima ancora del loro deterioramento naturale e gettati in discariche comuni. Questi utensili di uso quotidiano, grazie all’ingegno degli artisti Franz e Michela Molinari, ritornano a nuova vita. L’imprevedibilità delle soluzioni e la diversità del lavoro svolto indicano le infinite possibilità appartenenti alla dimensione dello scarto. È così che un secolo dopo Duchamp, ritroviamo ancora ruote di biciclette, chiodi e legni guasti negli spazi deputati all’arte. Oggi però questi oggetti non rivendicano più il valore aggiunto dell’artista, al contrario esaltano la contingenza dell’epoca e la potenzialità del materiale stesso. L’oggetto riesumato dall’oblio a cui era destinato è risorto come soggetto dalle qualità plastiche inaspettate. Agli artisti il merito di riconoscerlo e restituirlo allo spettatore sotto un’infinità di forme immaginifiche. All’arte la possibilità d’intervenire nel dibattito sociale per la conservazione del pianeta. F. Q. 7 e une nouvelle vi Franz concentra il proprio lavoro sulle illimitate possibilità che nascono nel momento in cui un oggetto perde la propria funzione primaria. Per questo artista non esiste l’idea dello scarto, ogni materiale ha un proprio ciclo di vita e solo quando diventerà polvere potrà dirsi veramente terminato il suo corso. Seguendo questa filosofia espone in “Piccoli incidenti domestici” una serie di macchine che sarebbero in grado di riprodursi all’infinito. Le opere in mostra oltre a ridare vita ad oggetti in disuso, restituiscono linfa vitale ad una linguaggio artistico che negli ultimi anni ha subito qualche battuta d’arresto: la scultura. Una sapiente manualità unita alla leggerezza stilistica in contrasto con la pesantezza del materiale, danno come risultato finale sculture liberamente ispirate alla fantasia dell’autore, pronte ad interagire in maniera giocosa ed ironica con il proprio pubblico. 9 e une nouvelle vi Michela Molinari sceglie di abbandonare le tradizionali tele dipingendo su qualsiasi tipo di superficie recuperata. Vecchi scarti di legno, carta o vetro diventano i supporti ideali per ritrarre allegoriche forme della natura. Il lavoro dell’artista prende ispirazione da epoche lontane, quando ogni civiltà agli albori (da quella greca a quella africana) spiegava con miti e leggende la propria cosmogonia.Tempi in cui la relazione uomo e ambiente veicolava l’esistenza in senso religioso e mistico, narrando attraverso la personificazione dei fenomeni naturali molti misteri dell’universo. Allora, l’utopico desiderio di dominio era annullato a favore di un grande riguardo per tutto ciò che l’uomo non aveva il potere di ripetere. La magistrale incisività grafica con cui l’artista reinterpreta questi miti, non solo ci svela come si può rendere esteticamente efficaci queste forme atemporali grazie al riutilizzo dei materiali, ma sottolinea come la storia di questi anni ci insegni a ricominciare dal “rispetto” verso quei delicati equilibri che ci permettono di vivere sulla terra. In quanto ormai sappiamo che «nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» e quello che non viene trasformato con amore e dedizione può solo avvelenare. 11 e une nouvelle vi Perché Piedicastello Piedicastello è tra gli antichi rioni di Trento il quartiere che più si è orientato verso al recupero degli spazi urbani dismessi. Il borgo è stato sfollato nel 1963, ha vissuto l’esperienza industriale e gli anni del cosiddetto boom economico, anni in cui l’amministrazione pubblica decise di far passare la tangenziale proprio sotto il Doss Trento. L’area di Piedicastello nel passato è stata smantellata, smembrata, divisa al proprio interno. Tuttavia il quartiere ha voluto credere in una rinascita e in una nuova vita. Oggi Piedicastello grazie all’azione concreta dei propri abitanti è un luogo diverso, che guarda curioso al futuro e pronto a vivere una grande opera di riconversione. Ora la grande sfida sta nel recuperare anziché nel distruggere, trasformare aree malsane in centri vitali della città, senza cancellare uno scomodo passato. Senza perdere la propria unicità e la propria storia. 12 e une nouvelle vi Perché Le Gallerie Uno degli esempi concreti di come la filosofia di “une nouvelle vie” può trovare aplicazione, sono le Gallerie di Piedicastello. I due tunnel dell’ex tangenziale della città di Trento sono stati in passato oggetto di profondi scontri tra gli abitanti del quartiere e le amministrazioni comunali in carica. Oggi grazie al cambio della loro destinazione d’uso, da luogo di scontro sono diventate luogo di incontro e di memoria. Gestite dalla Fondazione del Museo Storico delTrentino, Le Gallerie, mantengono intatta la loro struttura e la lorosuggestione, non sono un museo bensì una zona di sperimentazione e di contaminazione tra i differenti linguaggi culturali. 13 e une nouvelle vi Quando conviene il verde green economy e buone pratiche in Trentino multimedia In questo momento storico segnato da una profonda crisi economica in molti guardano alla green economy quale prospettiva di crescita percorribile. Ma che cosa significa sostenibilità nel produrre e nel consumare? Il nostro territorio è pronto per questa avvincente sfida? Per rispondere a queste domande è stata realizzata una video inchiesta che ricerca alcune delle migliori esperienze di sostenibilità realizzate nei principali settori produttivi della provincia di Trento. Il comparto agricolo con l’industria e il terziario, di cui in primis il turismo, costituiscono l’ossatura del sistema economico provinciale trentino. In questo lavoro il tema della sostenibilità si declina nell’ambito del risparmio energetico, la filiera del legno e la bioedilizia, il tema del turismo sostenibile e delle sinergie del territorio, l’agricoltura biologica, in particolare la zootecnia, la produzione industriale attraverso il recupero dei materiali di scarto, l’economia locale sostenibile e la filiera corta del consumo. 15 e une nouvelle vi Risparmio energetico, filiera del legno e bioedilizia Il bosco è un ambiente vitale e protettivo, offre pace, tranquillità, ma anche natura “selvaggia”; ed è un fondamentale fattore economico. Il legno è fonte di energia rinnovabile. Testimonianze di come i temi del risparmio energetico, filiera del legno e bioedilizia siano cresciuti nel territorio trentino sono la scuola materna di Povo, costruita secondo i principi della bioarchitettura, la centrale di teleriscaldamento a biomassa di Pellizzano e l’albergo certificato di Tavon di Coredo. 16 e une nouvelle vi La costruzione della scuola materna di Povo rispecchia le indicazioni in materia di bioedilizia e risparmio energetico: grandi vetrate a sud per catturare il calore naturale del sole; pareti isolanti per non disperdere l’aria calda; pannelli fotovoltaici sul tetto per produrre energia; lampadine che si spengono da sole se la luce naturale è sufficiente a illuminare le stanze. Per la costruzione sono stati utilizzati materiali naturali, riciclabili e prefabbricati, scelti per rendere più veloce e semplice la costruzione secondo i principi della bioedilizia. Il costo finale è stato superiore rispetto a quello di una scuola costruita secondo le tecniche e i materiali tradizionali, ma la spesa in più è stata presto recuperata: basti pensare che la scuola ha un consumo energetico pari a un terzo di un edificio “normale”. Centrale di teleriscaldamento a biomassa di Pellizzano. È con soddisfazione e un po’ di orgo- glio che l’Amministrazione Comunale presenta questo impianto. Si tratta di una centrale di teleriscaldamento che fornisce calore alle strutture pubbliche del comune, alla casa di riposo e consente anche ai privati di allacciarsi alla rete. L’energia per il riscaldamento e quella per la produzione di acqua calda sono a disposizione tutto l’anno. La centrale è alimentata a cippato derivato dagli scarti del legno delle segherie della zona. 17 e une nouvelle vi Grazie allo sfruttamento delle biomasse locali si verifica un incremento dell’economia forestale locale e un utilizzo intelligente dei residui legnosi. Questo ha molti vantaggi anche dal punto di vista ambientale. Innanzitutto si tratta di un ciclo biologico chiuso. Il legno è energia ecologica e costante: infatti ricresce continuamente, grazie al CO2 dell’aria, all’acqua e all’energia solare. Dal punto di vista delle emissioni di CO2 il legno è neutro, rappresenta quindi un accumulo di energia solare, una fonte energetica pulita e rinnovabile. L’approvvigionamento locale permette una consistente riduzione del traffico di mezzi pesanti con abbattimento di costi, consumi di carburante e ridotte emissioni di gas di scarico. L’impianto è dotato di sofisticati sistemi di filtraggio dei fumi, che consentono una notevole riduzione delle sostanze nocive immesse nell’aria, ed è un sistema molto più efficiente dei piccoli impianti sparsi sul territorio. Infine, come sottolineato dall’Amministrazione comunale, l’impianto consente anche un significativo risparmio economico. , L albergo di Tavon di Coredo è particolarmente attento al tema del risparmio energetico sia per motivi ecologici, sia per motivi economici. Il proprietario 18 e une nouvelle vi evidenzia come le scelte di sostenibilità adottate, da un lato tutelano l’ambiente, cornice essenziale per i visitatori, ma dall’altro permettono anche un significativo risparmio in termini di spese. In particolare il caso segnalato presenta un gruppo di chalet dalla tipica connotazione alpina, realizzati in bioarchitettura, associati a pannelli solari che producono circa il 15% dell’acqua calda utilizzata. Inoltre l’albergo è dotato di un impianto con caldaia a biomassa, che utilizza la legna come fonte energetica rinnovabile e che riduce al minimo le emissioni atmosferiche. Tale scelta “rinforza” la stessa Val di Non utilizzando cippato locale derivato dagli scarti di lavorazione del legno. 19 e une nouvelle vi Turismo sostenibile L’albergo di Tavon di Coredo risulta essere particolarmente significativo anche nell’ambito del turismo sostenibile, è stata la prima struttura provinciale ad aver ottenuto la certificazione Ecolabel. Ecolabel è una certificazione ambientale che promuovere prodotti e servizi a minore impatto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita, orientando i consumatori verso scelte coerenti per la sostenibilità ambientale. Questa struttura si impegna prima di tutto a informare e sensibilizzare collaboratori e ospiti circa le azioni messe in campo per migliorare le proprie performance ambientali. Promuove una valorizzazione del territorio circostante attraverso l’organizzazione di attività a carattere ambientale. Numerosi sono gli accorgimenti a tutela della risorsa acqua, sia adottando strumenti per il risparmio idrico, sia riducendo l’inquinamento delle acque (detergenti biodegradabili). Si punta alla riduzione sistematica dei rifiuti e, dove non è possibile, si è predisposta la raccolta differenziata interna, fruibile anche per gli ospiti. L’uso e il consumo di prodotti biologici e provenienti da produzioni locali permette di evidenziare come il turismo sostenibile si apra anche al territorio: costruendo una rete con l’agricoltura locale che può vivere e custodire il paesaggio rurale tipico dell’area alpina. 20 e une nouvelle vi Oggi la certificazione Ecolabel ha avuto ampia diffusione: le strutture certificate sono oltre 120 (tra i quali hotels, rifugi, bed & breakfast e campeggi) facendo del Trentino la provincia italiana con il maggior numero di strutture turistiche certificate. È segnale della volontà di questo importante settore economico di investire per ridurre il proprio impatto ambientale e per tutelare il territorio, promuovendo e valorizzando un progetto condiviso tra turismo, altre attività economiche, dimensione sociale, valori territoriali, il benessere della popolazione locale, dei turisti, degli operatori economici e del territorio nel suo complesso. 21 e une nouvelle vi Agricoltura biologica e zootecnia L’attività agricola ha una primaria importanza nella tutela dell’ambiente soprattutto se si tiene conto che occupa buona parte della superficie provinciale utilizzabile. È fondamentale, quindi, il ruolo che l’agricoltura ha assunto in termini di presidio del territorio, di tutela e valorizzazione del paesaggio e di lotta al dissesto idrogeologico garantendo la salvaguardia e la sostenibilità ambientale. Tuttavia, nel prossimo futuro, l’agricoltura dovrà affrontare ancora grandi sfide in campo ambientale. Tra queste la lotta ai cambiamenti climatici, la corretta gestione delle risorse idriche, l’utilizzo e la produzione di energie da fonti rinnovabili, la conservazione della biodiversità, la protezione del suolo, le strategie di difesa fitosanitaria a basso impatto ambientale e il controllo del territorio. I metodi di produzione integrata e biologica rappresentano sempre più una valida alternativa per l’economia agroalimentare in crisi. La coltivazione secondo il metodo dell’agricoltura biologica è un sistema complesso di produzione che prevede regole precise per la coltivazione, l’allevamento, nonché la trasformazione di prodotti agricoli. Esso consentedi ottenere 23 e une nouvelle vi prodotti agricoli senza ricorrere all’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi, valorizzando l’ambiente e le risorse naturali, contribuisce al mantenimento della fertilità dei suoli e alla conservazione degli agro-ecosistemi nel rispettodella naturalità e della stagionalità di ogni coltura. Il Trentino ha iniziato alcune esperienze di produzione biologica e attualmente gli operatori biologici iscritti negli elenchi della Provincia di Trento sono 372, con una Superficie Agricola Utilizzata che ammonta a 4160 ha e rappresenta il 2,9 % della S.A.U. totale provinciale. Per il comparto agricolo abbiamo voluto evidenziare l’esperienza della zootecnia e la lavorazione dei prodotti caseari. La Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai si è posta come obiettivi la promozione e la diffusione del valore etico, ecologico, culturale e salutistico, legato alle esperienze lavorative in Malga e dei suoi prodotti, la zootecnia e la lavorazione del latte quali strumenti di tutela e valorizzazione del territorio e quali elementi di un possibile sviluppo più sostenibiledell’allevamento. Uno sviluppo e crescita, anche economica, realizzata attraverso pratiche che permettono una fruizione più soft, un modello di alta qualità e di eccellenza del prodotto a cui si affianca anche una tutela dell’ambiente nel quale viene praticato. 24 e une nouvelle vi Il Signor Pecoraro, socio, ha scelto di puntare sulla produzione biologica latte e prodotti caseari: prodotti locali che privilegiano la filiera di produzione, le materie prima locali, e, non ultimo, quei sistemi artigianali di caseificazione e stagionatura in malga, tramandati da secoli dai casari valsuganotti. 25 e une nouvelle vi Industria e produzione sostenibile Altro settore importante dell’economia trentina è la produzione industriale. Nello scorso decennio l’industria europea ha beneficiato di livelli di prosperità senza precedenti: occupazione, economie stabili, bassa disoccupazione e produttività elevata. La costantecrescita economica, il cambiamento degli stili di vita e l’aumento dell’utilizzo delle tecnologie hanno determinato una domanda di prodotti e servizi mai raggiunta prima. A tutto ciò si è arrivati utilizzando le risorse naturali ed energetiche in maniera non efficiente: abbiamo prodotto più rifiuti di quanti fossimo in grado di riciclare come risorse utili e contribuendo a inquinare i nostri territori oltre che ad aumentare gli effetti dei cambiamenti climatici. Negli ultimi decenni sono stati compiuti progressi nella ricercadi soluzioni agli effetti ambientali della produzione: inquinamento industriale e rifiuti controllati più efficacemente, prodotti più efficienti e consumatori meglio informati. Questi miglioramenti vanno nella giusta direzione, ma sono necessarie misure più drastiche di fronte alle enormi sfide ambientali, quali i cambiamenti climatici, il rapi26 e une nouvelle vi do esaurimento delle risorse naturali e la perdita della biodiversità. Servono cambiamenti sostanziali nelle metodologie di estrazione delle risorse naturali e nelle modalità di fabbricazione, distribuzione, utilizzo e smaltimento dei prodotti. Il riciclo dei materiali e il loro riutilizzo nei processi produttivirappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo. Un caso particolarmente significativo in questo quadro è quello di Aquafil, azienda specializzata nella filiera produttiva del nylon 6 partendo da materiale prime di riciclo e usando energie rinnovabili, leader in Europa nella produzione di filo per pavimentazione tessile e polimeri tecnici per stampaggio. “Econyl ®” è un articolo che contiene il 70% di materiale riciclato post industriale e il 30% di materiale vergine, ha conseguito una validazione di “prodotto sostenibile”, rilasciata da UL Environment, uno dei leader nel campo della normazione, delleverifiche e della certificazione. Questa azienda ha fatto della sostenibilità un modo di pensaree un principio concreto in grado di guidare l’attività. In particolare l’azienda si è posta come obiettivi l’utilizzo di energia a basso impatto ambientale e da fonti rinnovabili, la promozione dell’utilizzo di materie prime da riciclo e la diffusione della cultura della sostenibilità all’interno del 27 e une nouvelle vi Gruppo Aquafil, presso i suoi clienti e il territorio che ospita l’azienda. Ulteriore obiettivo dell’azienda è quello di arrivare a “chiudere il cerchio” trasformando il materiale di scarto o materiale già utilizzato nuovamente in materia prima secondaria e lavorato per riottenere filo per moquette, e polimeri tecnici. La scelta strategica di puntare sulla sostenibilità ha permessoal Gruppo Aquafil di conseguire buoni risultati, nonostante la crisi economica. Significativo in tal senso è stato lo sviluppodi prodotti speciali con il processo di rinnovamento della gamma prodotti e con l’inserimento di nuove famiglie diarticoli tra cui “Econyl ®”. 28 e une nouvelle vi Consumo sostenibile e reti di economia locale Oltre alla produzione in senso stretto abbiamo anche voluto proporre alcuni casi di consumo sostenibile. I prodotti cheacquistiamo e utilizziamo ogni giorno hanno un impatto significativo sull’ambiente, a partire dai materiali utilizzati per produrli, all’energia necessaria per utilizzarli, ai rifiuti che creano una volta obsoleti. Scegliere un prodotto significa sostenere un certo tipo di produzione. Sebbene la consapevolezza ambientale sia in aumento, per la maggior parte delle persone è difficile collegare le abitudini di consumo personali a problemi su vasta scala quali i cambiamenti climatici e l’impoverimento delle risorse naturali. Per questo i consumatori devono essere bene informati, partecipi e consapevoli del fatto che il loro modo di agire “fa la differenza”. È fondamentale sapere quali sono i prodotti con prestazioni ottimali, come utilizzarli nel modo più efficiente e quali sono i metodi più ecologici per smaltirli. Sono stati introdotti diversi sistemi di etichettatura fra i quali Il marchio europeo Ecolabel, l’etichetta UE relativa al consumo energetico. Anche il contatto diretto con il produttore rappresenta una buona pratica sempre più diffusa. In Trentino per esempio si assiste ad una crescita importante dei gruppi di acquisto solidale. Il caso di economia locale che 29 e une nouvelle vi proponiamo è quella del progetto Nauno dell’Associazione Economia solidale delle Valli del Noce. Il Nauno è una moneta locale complementare all’euro, che può essere utilizzata dai soci per pagare una parte del prezzo di beni e servizi offerti dalle attività economiche associate. Il Nauno funziona come un buono sconto reciproco tra coloro che lo accettano. Lo scopo è quello di funzionare su scala locale per la costruzione dell’economia locale, ottimizzando la circolazione degli scambi all’interno di un territorio definito (Valli del Noce). Il circuito locale porta alla creazione dirapporti stabili e duraturi fra gli operatori economici della comunità, favorendo la creazione di rapporti di fiducia e la fidelizzazione reciproca. Inoltre il sistema fa in modo che anchegli euro rimangano di più in valle favorendo nuovamente l’economia locale, lo sviluppo rurale, le produzioni tipiche,il territorio e le sue peculiarità. Anche il turismo e la ristorazione, possono sostenere le reti di economia locale utilizzando i prodotti locali presso le proprie attività. e une nouvelle vi Concludendo • Il modo in cui produciamo, utilizziamo e smaltiamo i pro• • • • • • • dotti non è sostenibile e sta rapidamente esaurendo le risorse naturali del nostro pianeta. La nostra qualità di vita, prosperità e crescita economica dipendono dalla capacità di vivere entro limiti ecologici. La sfida per vivere all’interno dei nuovi limiti è già iniziata e il Trentino ne è un esempio. I nuovi modelli di produzione possono favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. La diffusione delle informazioni sui prodotti aiutano i consumatori a compiere scelte più oculate, favorendo in alcuni casi il risparmio economico. Favorire lo sviluppo sostenibile significa promuovere prodotti migliori, metodi di produzione più efficienti e modelli di consumo più ragionevoli. I governi, le imprese e i singoli cittadini devono agire congiuntamente per creare società più sostenibili. Il comparto produttivo provinciale dimostra di essere già pronto a cogliere la sfida della sostenibilità, anzi emerge chiaramente come alcune realtà all’avanguardia siano già partite! 31 e une nouvelle vi Multimedia a cura di Aldo Pavan è giornalista e fotografo free lance. Da più di vent’anni coltiva la passione di raccontare piccole e grandi storie del mondo. Ha viaggiato per tanti paesi, ha fotografato per le maggiori testate giornalistiche italiane e straniere e ha scritto libri di reportage geografici. Di recente il suo desiderio di comunicare lo ha fatto avvicinare alla produzione di multimedia, medium ideale per trasmettere informazioni sul web 2.0. Se come diceva il grande semiologo Roland Barthes, la fotografia ha il potere di fissare l’immagine nel tempo, il video èil suo esatto contrario. Il filmato in presa diretta è il simulacro dello scorrere dell’azione nel presente. Il multimedia è la sintesi perfetta di queste due opposte temporalità, che in sincrono raccontano il vissuto degli uomini. Marisa Bortoletto è stata fino a pochi mesi fa responsabile dell’ufficio stampa dell’Università di Architettura di Venezia. Da circa un anno collabora con Aldo Pavan alla realizzazione grafica del prodotto multimediale e come progettista del suono. Angela Prati inizia la propria attività nei primi anni ’80 aprendo a Trento uno studio specializzato in foto di still life, ma ben presto l’amore per l’elemento umano la porterà 32 e une nouvelle vi a viaggiare per tutto il mondo dedicandosi esclusivamente a reportage dal taglio antropologico. Nel lavoro svolto è d’importanza primaria il rispetto e la comprensione verso il soggetto ritratto. Robert Capa, pioniere del fotogiornalismo, usava dire: «se le tue fotografie non sono tanto belle, vuol dire che non sei abbastanza vicino». È per questo che Angela Prati prima ancora di ricercare lo scatto perfetto si avvicina ed entra in totale sintonia con i soggetti da lei fotografati. Nel proprio percorso artistico è passata dall’uso della macchina analogica a quella digitale. Negli ultimi lavori si avvicina alle espressioni multimediali. Dice di sé: «dove si può sperimentare con le immagini bisogna sempre mettersi in gioco». 33 e une nouvelle vi Una manifestazione sostenibile Buone pratiche in pratica Un evento che discute di sostenibilità non può che essere esso stesso sostenibile. Si passa in questo modo dalla parola all’azione, perchè sostenibilità ambientale è anche un concetto legato alla praticità del fare, ed evidenzia in tutta la sua urgenza la necessità di agire. Il messaggio che si vuole lanciare è che il sostenibile è bello e possibile. Per questo ogni aspetto organizzativo e di gestione dell’evento è stato attentamente ponderato; in particolare: • Mobilità: tutti gli attori dell’evento (i relatori, gli espositori, gli organizzatori e il pubblico) dovranno il più possibile spostarsi con mezzi pubblici, biciclette, a piedi o con altri mezzi a bassa o nulla emissione di CO2. • Bar e rinfreschi: a km zero, prodotti locali di filiera corta, possibilmente di origine biologica, uso di stoviglie durevoli o almeno usa e getta in materiale biodegradabile e compostabile; attenzione anche a criteri equosolidali nella scelta dei prodotti; all’interno dell’evento saranno previsti spazi dedicati alla raccolta differenziata. 34 e une nouvelle vi • Pubblicazioni e stampe: poche e rigorosa• • • • mente su carta certificata, senza uso di cloro, ecc. Comunicazione evento e iniziative: utilizzo di strumenti immateriali (radio, televisione, internet, video proiezioni) e , ove strettamente necessario, uso di carta certificata. Opere: tutte le opere realizzate per questo evento sono state create esclusivamente con materiali di recupero, adottando una logica di riuso creativo dei materiali. Energia: in occasione degli eventi e dove possibile verrà utilizzata energia prodotta con fonti rinnovabili e certificata. Raccolta differenziata: tutte le iniziative prevedono l’attivazione di un sistema di raccolta differenziata. gnati Noi ci siamo impe le performance per migliorare i eventi. ambientali degl re la tua parte. Ora tocca a te fa 35 e une nouvelle vi 10 buoni consigli 1 Ognuno di noi può fare la differenza! Non dobbiamo salvare il mondo in un giorno, ma a piccoli passi cominciamo subito ad agire nelle azioni quotidiane. 2 Pensare globale, comprare locale: oggi viviamo in una società connessa, quindi le nostre scelte di consumo si ripercuotono a livello globale. Comprendere questi processi ci permette di avere maggiore consapevolezza delle ripercussioni delle nostre azioni. Sosteniamo la filiera corta! 3 Ripensare: la fretta produce spreco, riflettere sul nostro stile di vita e il modo in cui facciamo la spesa è fondamentale per essere cittadini consapevoli. 4 Riusare: siamo così abituati all’usa e getta che abbiamo dimenticato come riutilizzare…in modo creativo! Riciclare: se una cosa non può essere riusata, ricicliamola! 5 Consumare meno e meglio: possiamo decidere di ridurre i nostri consumi, o di migliorarli scegliendo di acquistare prodotti che hanno “meno ma meglio” (meno imballaggi inutili, meno consumo di energia, meno spreco di acqua, ecc.). 6 Il posto di lavoro è un po’ casa mia, le buone pratiche si possono adottare in tutti i contesti (risparmiare energia spegnendo gli stand-by, fare le raccolta differenziata, 36 e une nouvelle vi usare i mezzi pubblici per spostarsi sono solo alcuni esempi). 7 La tua città è il tuo salotto: la sostenibilità si pratica in casa e anche fuori! La città, il quartiere, l’aiuola vicino a casa sono di tutti, quindi anche tue! La città ha bisogno del contributo di tutti per essere più sostenibile. Il tuo impegno, insieme a quello degli altri, può trasformare intere città. 8 La sostenibilità è “relativa”, ciò che è un bene per un luogo potrebbe essere dannoso per un altro. 9 Divertiti! Essere sostenibili è una sfida, divertiti a cercare con creatività la migliore soluzione adatta a te! 10 Ricorda: la sostenibilità conviene! edi o in bicicletta: Venite a Piedicastello a pi torini! lasciamo a casa auto e mo noi una torcia a Portiamo sempre con o è indispensabile dinamo: la torcia a dinam ì 13 nottambuli per partecipare a “Venerd ecologici”. 37 e une nouvelle vi Workshop Dialoghi in verde 13 maggio 2011 / ore 14-19 I modi di produrre e consumare condizionano in modo significativo l’ambiente, l’economia, la cultura e la società nella quale essi si sviluppano. La realtà odierna evidenzia come i nostri modi di produrre e consumare stanno determinando un esaurimento delle risorse naturali, un aumento dell’inquinamento, delle disuguaglianze e delle tensioni sociali. Sempre più spesso si sente parlare, in termini diversi, di sostenibilità ambientale; ma che cosa significa mettere in pratica la sostenibilità? Investire in sostenibilità conviene? Chi la può/deve fare? La sostenibilità è pubblica o privata? I vantaggi di questa scelta si ripercuotono sul territorio? È possibile creare una economia locale sostenibile? Tutelare la tradizione, realizzare prodotti di alta qualità con il minimo impatto ambientale è utopico? È possibile fare rete in un ambito territoriale mettendo in sinergia le eccellenze produttive del territorio? La bellezza e l’arte possono essere uno stimolo allo sviluppo? Quali gli scenari futuri desiderabili? 38 esti argomenti o Sei curioso di discutere qu per te importanti? di portare altre questioni prom os so da Pa rte cip a al wo rk sh op spazio aperto di “Une novelle vie”, uno o. discussione e di confront verrà pubblicato Il programma completo it sul sito www.cafeculture. 39 e une nouvelle vi venerdì 13 maggio 2011 Trento - Piazza di Piedicastello venerdi 13 nottambuli ecologici ore 21.30 MISSIN RED NO + LIVE & DJSET BRAI NO in concerto culture.it to su info www.cafe Info programma comple