L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento Opuscolo informativo per ginecologi, ostetrici, pediatri e medici di famiglia Sigla editoriale © Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Editore: Ufficio federale della sanità pubblica Data di pubblicazione: Maggio 2011 Autori: Camenzind-Frey E, UFSP, Sezione rischi in materia di alimentazione e tossicologia, Zurigo Hesse-Lamm M, UFSP, Unità di direzione protezione dei consumatori, Berna Laimbacher J, KIG-SG, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo Bachmann G, KIG-SG, Dipartimento della sanità del Cantone di San Gallo Kluckert C, KIG-SG, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo Renggli A, UFSP, Sezione rischi in materia di alimentazione e tossicologia, Zurigo KIG-SG: Kinder im Gleichgewicht St. Gallen (Dipartimento della sanità del Cantone di San Gallo, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo, Promozione Salute Svizzera) Modalità di citazione: Camenzind-Frey E., Hesse-Lamm M., Laimbacher J., Bachmann G., Kluckert C., Renggli A. L’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento. Berna: Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), 2011. Impaginazione grafica: Silversign GmbH, visuelle Kommunikation, Berna Fotografie: Fotolia La presente pubblicazione è edita anche in tedesco e francese. Numero di pubblicazione UFSP: UFSP VS 05.11 40EXT1109 Tiratura: 500 d 400 f 200 i UFSP, Unità di direzione protezione dei consumatori, 3003 Berna www.bag.admin.ch Numero di contratto: 08.004210 Luogo d’acquisto: UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, 3003 Berna www.pubblicazionifederali.admin.ch Numero di articolo UFCL: 311.371.i Stampato su carta sbiancata senza cloro L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento Indice I. Gli aspetti più importanti in sintesi: l‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento II. Introduzione III. Prima della gravidanza IV. Durante la gravidanza e l‘allattamento Raccomandazioni generali per un‘alimentazione equilibrata Influsso dell’alimentazione della madre sullo sviluppo dei sensi e sul comportamento nutrizionale del bambino Aumento di peso durante la gravidanza Possibili rischi attraverso l‘alimentazione V. Panoramica delle raccomandazioni per un‘alimentazione ottimale della donna sana Raccomandazioni per un apporto sufficiente di tutte le sostanze nutritive Raccomandazioni per evitare i prodotti a rischio Raccomandazioni per eliminare nonché evitare agenti patogeni (misure di igiene) VI. Appendice : Link per maggiori informazioni 2 3 3 4 4 4 5 6 10 10 11 11 12 Nella presente pubblicazione, il riferimento all‘altro sesso è valido sia per il sesso maschile che per quello femminile. Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) |1 I. Gli aspetti più importanti in sintesi: l‘alimen tazione durante la gravidanza e l‘allattamento • Adattamento dell’alimentazione durante il periodo preconcezionale. • Supplemento di acido folico di 0,4 mg per 4 settimane prima del concepimento fino alla 12a settimana di gravidanza, eventualmente dalla 12a settimana di gravidanza supplemento di vitamine. • Consulenza medica riguardo all’aumento di peso ottimale corrispondente all’indice di massa corporea (Body Mass Index). • Non mangiare mai «per due». • Alimentazione equilibrata con frutta e verdura «5 al giorno», cioé assumere quotidianamente 3 porzioni di verdura e 2 di frutta. Per ogni pasto principale consumare un contorno ricco di amido (prodotti integrali). Assumere quotidianamente 3 porzioni di latte e latticini, carne 2 – 3 volte alla settimana e pesce 1 – 2 volta alla settimana. Consumare con moderazione oli e grassi, prediligere oli vegetali ad alto valore nutritivo. È consigliata una porzione di noci (20 – 30 g). Moderare il consumo di dolciumi, salatini e bevande energetiche. Assicurare un apporto giornaliero di acqua pari a 1,5 – 2 l. • Ridurre al minimo l’assunzione di sostanze nocive, soprattutto mercurio, diossina e piombo: evitare di mangiare pesce spada, marlin/aguglia imperiale e squalo. Limitare il consumo di tonno fresco una volta alla settimana e rinunciare al luccio di provenienza estera, alle aringhe e al salmone del Mar Baltico. Si consiglia di sostituirli con trota, scorfano, coregone, sardine, ippoglosso comune o tonno in scatola 1 o 2 volte alla settimana e di cibarsi di selvaggina in salmì al massimo 2 volte alla settimana. • Evitare prodotti crudi di origine animale come latte crudo, carne cruda e uova crude (pericolo di trasmissione di malattie infettive quali toxoplasmosi e listeriosi). • Consumare con moderazione bevande dolcificate a causa dell’alto contenuto di zuccheri e calorie. • Non assumere alcol, nicotina e altre sostanze che generano dipendenza. Bere al massimo 2 – 3 tazze di caffè al giorno. • Misure di igiene: lavare bene le mani e gli alimenti. Conservare i prodotti alla temperatura corretta e osservare la data di scadenza. Cuocere bene la carne e le uova. Usare cautela nel contatto con i gatti. • Praticare attività fisica, se non è controindicato: ideali sono la marcia (andare in ufficio a piedi, camminare e fare le scale invece di prendere l’ascensore), il nuoto e la ginnastica in acqua, la cyclette e gli attrezzi cardiovascolari a basso impatto, l’aerobica a basso impatto, eventualmente i corsi di aerobica dolce e yoga specifici per gestanti. Praticare attività fisica almeno mezzora al giorno (l’intensità è quella di una camminata a passo spedito). • Evitare di praticare attività fisiche che comportano il rischio di cadere o ferirsi (sci, mountain bike, calcio), movimenti energici e intensi oppure in condizioni di temperature estreme. Il foglio informativo «Gli aspetti più importanti in sintesi: Alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento» può essere scaricato dalla pagina iniziale dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) (v. link in appendice). 2 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento II. Introduzione Un’alimentazione equilibrata durante la gravidanza e l’allattamento è un presupposto fondamentale per la salute della madre e del feto e influisce su tutte le fasi di sviluppo del bambino fino all’età adulta. Negli ultimi due decenni sono aumentati in modo significativo sia il peso della donna all’inizio della gravidanza sia l’incremento ponderale complessivo durante la gestazione. Per questo motivo, all’inizio della gravidanza, nell’ambito di una consulenza individuale, si dovrebbe stabilire l’aumento di peso auspicato. Il sovrappeso prima e durante la gravidanza comporta notevoli complicazioni per la mamma e il bambino: diabete da gestazione, ipertensione indotta dalla gravidanza, contrazioni ritardate e abbondante emorragia durante il parto così come numerose malformazioni e disturbi dell’adattamento neonatale. Oltre alla «sovralimentazione», anche l’iponutrizione uterina può avere notevoli conseguenze per il bambino. L’alimentazione in utero ha probabilmente un influsso significativo sullo sviluppo di arteriosclerosi, ipertensione, resistenza all’insulina e su molte altre funzioni metaboliche ed endocrinologiche nel corso della vita. però anche dei pericoli. Recentemente, il contenuto particolarmente alto di metilmercurio in alcuni pesci come pesce spada, marlin/aguglia imperiale e squalo ha portato alcuni Paesi a prendere posizione e a emanare particolari raccomandazioni. Ciò ha indotto la Commissione federale per l’alimentazione (COFA) a impiegare un gruppo di esperti per esaminare le raccomandazioni sull’alimentazione finora in vigore per le donne in gravidanza e in allattamento. Le attuali conoscenze scientifiche sull’alimentazione e in particolare sul pericolo derivante da componenti tossici e agenti infettivi negli alimenti sono state raccolte e, sulla base di queste, formulate delle raccomandazioni generali per l’alimentazione nelle fasi della gravidanza e dell’allattamento. Il link per il rapporto del COFA dal titolo «Alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento. Pericolo per la mamma e il bambino?» figura nell’appendice. Il presente opuscolo è un estratto del rapporto degli esperti del COFA ed è stato realizzato in collaborazione con il «progetto KIG – Kinder im Gleichgewicht» di San Gallo. All’alimentazione dalla madre al bambino durante la gravidanza e l’allattamento possono essere legati III. Prima della gravidanza L’ideale sarebbe iniziare a controllare l’alimentazione già prima del concepimento nel momento in cui si desidera un figlio e la relativa consulenza presso il ginecologo e il medico di famiglia prima della gravidanza. Oltre a un’alimentazione varia ed equilibrata in base alla piramide alimentare elaborata dalla Società svizzera di nutrizione (SSN), l’acido folico è di estrema importanza. Per evitare difetti del tubo neurale del lattante, le donne che desiderano o che potrebbero affrontare una gravidanza, dovrebbero assumere quotidianamente una dose di 0.4 mg di acido folico sintetico, preferibilmente sotto forma di preparato multivitaminico. Tale tematica è trattata in modo esauriente nel capitolo seguente. Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) |3 IV. Durante la gravidanza e l‘allattamento Raccomandazioni generali per un’alimentazione equilibrata Concetti fondamentali A una donna sana, durante la gravidanza e l’allattamento si consiglia un’alimentazione equilibrata e varia in base alla piramide alimentare della SSN, costituita da diversi pasti ripartiti nel corso della giornata. La frutta e la verdura sono un’importante fonte di vitamine, minerali e sostanze vegetali secondarie. Si dovrebbero consumare quotidianamente 3 porzioni di verdura, di cui una cruda, e 2 porzioni di frutta («5 al giorno»; 1 porzione da 120 g cioé una bella manciata). Una porzione può essere sostituita da succo di verdura o di frutta. Per ogni pasto principale si consiglia di consumare un contorno ricco di amido. Almeno 2 porzioni dovrebbero essere costituite da prodotti integrali, in quanto fonte di fibre alimentari, vitamine e minerali. Carne, pesce, uova, latte e latticini contengono proteine, ferro, zinco e vitamina B12, acidi grassi n-3 (il pesce) e calcio. Per questo motivo si consiglia un consumo giornaliero di 3 porzioni di latte e latticini, 2 – 3 porzioni di carne e 1 – 2 di pesce alla settimana. I grassi e gli oli sono fonti di acidi grassi insaturi essenziali e vitamine liposolubili. A causa dell’alto contenuto energetico dovrebbero essere assunti con moderazione (4 – 6 cucchiaini da tè al giorno, cioé 20 – 30 g; eventualmente 10 g spalmati sul pane) e oli vegetali ad alto valore nutritivo, ad esempio privilegiare l’olio di colza o di oliva. Si consiglia una porzione (20 – 30 g) di noci. Consumare con moderazione dolciumi, salatini e bevande zuccherate che generalmente rilasciano energia principalmente sotto forma di zucchero o grasso. I cibi dovrebbero essere salati con moderazione utilizzando sale da cucina fluorato e iodato (confezione verde). Ricordarsi di assumere una quantità di liquidi sufficiente (1,5 – 2 l) sotto forma di bevande non zuccherate e acqua. Fabbisogno energetico Un elevato apporto energetico è necessario solo a partire dal quarto mese di gravidanza, per mantenere un ottimale aumento di peso della madre e un normale sviluppo corporeo del feto. Il fabbisogno energetico aumenta di circa 250 – 300 kcal/giorno (1050 – 1250 kJ/giorno), raggiungendo mediamente circa 2500 kcal/giorno (10470 kJ/giorno). Il rapporto tra le singole sostanze nutritive corrisponde, anche in questa fase, a quello di un’alimentazione sana: 4 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento 30 – 35% grassi (80 – 95 g/giorno), 10% proteine (60 – 70 g/giorno) e 55 – 60% carboidrati (360 – 380 g/giorno) del fabbisogno energetico quotidiano. Il 50 – 70% delle proteine dovrebbe essere di origine animale. Vitamine e minerali Nelle prime 12 settimane di gravidanza, è fondamentale soprattutto il fabbisogno supplementare di vitamine e minerali. Un’alimentazione vegana e vegetariana non equilibrata durante la gravidanza, se non è integrata (in particolare da sostanze come Vitamina B12, ferro e zinco) può rappresentare un pericolo per il bambino. Già prima della gravidanza è estremamente importante la vitamina di acido folico. Per prevenire difetti al tubo neurale del feto, si consiglia a tutte le donne che desiderano o che potrebbero restare incinte, di assumere giornalmente, oltre alla normale alimentazione, 0,4 mg di acido folico sintetico (corrispondenti a 400 microgrammi) sotto forma di pastiglie o capsule, meglio se integrati in un preparato multivitaminico, possibilmente 4 settimane prima del concepimento e durante le prime 12 settimane di gravidanza. Una «normale» alimentazione equilibrata non può apportare tale quantità di acido folico. Diventa particolarmente critico coprire il maggior fabbisogno di vitamine, minerali e microelementi se già l’alimentazione quotidiana ne apporta in modo insufficiente. Potrebbe essere il caso di determinati tipi di alimentazione, come ad esempio molti anni di alimentazione vegetariana o vegana. Bisogna dedicare particolare attenzione all’apporto di calcio, ferro, zinco, vitamine B12 e D. Eventualmente è necessario integrare tali sostanze nutritive, in aggiunta all’acido folico, a partire dalla 12a settimana di gravidanza. Influsso dell’alimentazione della madre sullo sviluppo dei sensi e sul comportamento nutrizionale del bambino La formazione delle abitudini nutrizionali dei bambini è determinata in modo cruciale dalle condizioni sociali e culturali. Fondamentali sono alcune preferenze trasmesse in modo ereditario ma anche quelle che si sviluppano nel grembo materno. Nel complesso, la cultura alimentare nel luogo di nascita costituisce il quadro in cui si sviluppa il gusto personale. Ciò vale per gli alimenti più diffusi localmente nonché per i piatti preferiti dai genitori. Sappiamo che lo sviluppo del comportamento nutrizionale avviene molto presto nella vita nel bambino ed è possibile che si manifesti unicamente in una fase sensibile e limitata nel tempo. Solo recentemente è emerso che la preferenza per determinati sapori da parte dei neonati è fortemente influenzata anche dal comportamento alimentare della madre durante la gravidanza. Si parla di programmazione in utero. Tramite il contatto indiretto con i sapori attraverso il cordone ombelicale e il liquido amniotico, il bambino impara a conoscere i gusti degli alimenti già nel grembo materno e, di conseguenza, è portato ad avere delle preferenze anche dopo la nascita. Una madre che durante la gravidanza si nutre in modo molto vario fa sì che il bambino, più tardi, si confronti con un ampio spettro di alimenti diversi. Se invece la madre, durante la gravidanza, si nutre in modo poco vario, probabilmente il bambino avrà, in seguito, una preferenza per determinati alimenti e mostrerà un comportamento tendenzialmente di rifiuto verso sapori a lui finora sconosciuti. Il processo di sviluppo continua anche dopo la nascita. Il latte materno è evidentemente più vario per le sensazioni dei gusti rispetto al latte confezionato poiché contiene i sapori degli alimenti consumati dalla madre. Per questo è più limitata la cosiddetta neofobia, ossia il rifiuto di nuovi cibi da parte dei lattanti, che si manifesta successivamente. Questo è probabilmente un motivo per cui i lattanti presentano un basso rischio di sviluppo di adiposità. Infatti, se la madre assume regolarmente frutta e verdura durante l’allattamento, è probabile che i lattanti la mangino, in seguito, più volentieri (Ellrott T. Wie Kinder essen lernen, Ernährung 1:167 – 173, 2007). Aumento di peso durante la gravidanza L’aumento di peso è costituito per metà dallo sviluppo e dalla formazione di nuovo tessuto adiposo materno, dalla crescita del feto, della placenta, del liquido amniotico, da ipertropia uterina e dall’ingrossamento del seno, per l’altra metà dall’aumento del liquido intracellulare e del volume plasmatico, nonché, nel terzo trimestre, dalla ritenzione idrica. L’aumento di peso ideale è individuale e dipende dal Body Mass Index (BMI) prima della gravidanza. Per una donna con un peso normale si consiglia un aumento di peso da 11,5 a 16 kg, mentre per le donne sovrappeso solo da 7 a 11,5 kg. Le donne in giovane età e le donne molto magre dovrebbero cercare di raggiungere il livello superiore dell’aumento di peso consigliato, le donne di bassa statura (< 157 cm) il livello inferiore. Nella tabella sottostante è elencato l’aumento di peso ideale in base al peso di partenza della donna incinta. Tabella 1 Aumento di peso consigliato durante la gravidanza in base al BMI BMI prima della gravidanza in kg/m2 Peso normale 18,5 – 24,9 Sottopeso < 18,5 Sovrappeso 25 – 29,9 Fortemente sovrappeso 30 – 39,9 Sovrappeso patologico > 40 Gravidanza gemellare Gravidanza trigemina Aumento di peso complessivo consigliato in kg 11,5 – 16 12,5 – 18 7 – 11,5 ≤ 7 ≤ 7 15,9 – 20,4 ca. 22 Aumento di peso consigliato per settimana in kg 0,4 dalla 12a sett. di grav. 0,5 dalla 12a sett. di grav. 0,3 dalla 12a sett. di grav. 0,7 dalla 12a sett. di grav. peso corporeo in kg BMI = altezza in m2 Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) |5 H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H IV. Durante la gravidanza e l‘allattamento Possibili rischi attraverso l’alimentazione Possibili pericoli attraverso l’alimentazione per la mamma e il bambino durante la gravidanza e l’allattamento possono derivare da sostanze inquinanti o tossiche, impurità microbiche e un’igiene non appropriata in cucina. Fra i possibili rischi durante la gravidanza, al momento si annoverano soprattutto sostanze inquinanti come mercurio, piombo, diossina, composti diossina-simili e micotossine così come vitamina A, sostanze vegetali attive a livello farmacologico e chinino. Durante l’allattamento, sono pericolosi i contaminanti organici persistenti (POP), in particolare diossina e composti diossina-simili, i pesticidi cloroorganici così come i ritardanti di fiamma bromurati, che vengono trasmessi al feto tramite il latte materno. Riguardo alle impurità microbiche, durante la gravidanza sono fondamentali soprattutto la toxoplasmosi, trasmessa attraverso la carne cruda o la verdura non lavata bene e la listeriosi, il cui agente patogeno giunge nell’organismo materno attraverso il latte crudo e alcuni prodotti derivati. Un’igiene non appropriata in cucina può aumentare le impurità microbiche dell’alimentazione e quindi contribuire a infettare e a mettere in pericolo la mamma e il bambino. Qui di seguito sono presentati in dettaglio i potenziali fattori di rischio. Sostanze inquinanti / tossiche Grandi pesci predatori come pesce spada, marlin/ aguglia imperiale e squalo, ma anche tonno fresco e luccio di provenienza estera possono presentare concentrazioni di metilmercurio (Metil-Hg) e, se consumati frequentemente, possono portare al superamento del consumo settimanale tollerabile temporaneo (PTWI) di Metil-Hg di 1,6 µg/kg del peso corporeo. Ciò corrisponde, per una donna che pesa 60 kg, a una quantità di 100 µg Methyl-Hg/settimana. Per i pesci predatori, in Svizzera il valore limite di Metil-Hg 6 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento è di 1 mg/kg, che nel periodo 2003 a 2005 è stato superato perfino del 42%. Il tonno in scatola, poiché vengono utilizzati altre spezie e pesci più piccoli, contiene meno Metil-Hg. In Svizzera, per la popolazione generale l’esposizione media al mercurio non è preoccupante. Tali sostanze possono rappresentare un particolare pericolo per il feto, i lattanti e i bambini piccoli di donne in età fertile che desiderano un figlio, donne incinte e madri che allattano. La diossina e i composti diossina-simili si trovano ovunque nell’ambiente. Le fonti principali sono i processi di combustione. La diossina si diffonde attraverso l’aria e si deposita nel terreno, nell’acqua e nelle piante. Tali composti sono molto stabili a livello chimico, facilmente liposolubili e di difficile decomposizione a livello biologico. Possono accumularsi nella catena alimentare e giungere, così, fino al corpo umano. L’effetto è tossico a livello immunitario, neurologico e riproduttivo. Poiché il tempo di dimezzamento di tali sostanze nell’organismo umano è di diversi anni, la contaminazione della madre fino al momento della gravidanza e dell’allattamento è maggiormente determinante per l’esposizione del feto rispetto alla contaminazione durante la gravidanza e l’allattamento. La diossina e i composti diossina-simili sono presenti anche nei pesci grassi. Per questo è preferibile consumare pesce con una bassa concentrazione di diossina e composti diossina-simili (ad esempio la trota). È sconsigliato mangiare aringhe e salmoni del Mar Baltico, ricchi di diossina. Excursus: sostanze nocive nel latte materno Molte sostanze, con cui le madri vengono a contatto nel corso della loro vita e che si accumulano nel loro tessuto adiposo, giungono nel latte materno. Il rischio di contaminazione del latte materno è evidentemente più elevato rispetto ad altri alimenti. Un confronto tra le attuali analisi e quelle di 25 anni fa mostra però che la contaminazione del latte materno con le sostanze nocive più frequenti, esclusi i ritardanti di fiamma bromurati, è notevolmente diminuita. Il raggiungimento di tali diminuzioni nel latte materno richiede però altri sforzi per ridurle ulteriormente. Ciò vale soprattutto per la diossina e i composti diossina-simili così come per i ritardanti di fiamma bromurati. I vantaggi del latte materno superano però di gran lunga i rischi derivanti dalle sostanze nocive. Per questo motivo si consiglia di allattare al seno, se possibile esclusivamente, i lattanti nei primi 6 mesi di vita e di integrare, fino all’età di 2 anni, l’allattamento con un alimento supplementare sicuro e adatto all’età. Il piombo è presente ovunque, soprattutto negli alimenti vegetali e nell’acqua potabile. Alcuni alimenti di origine animale (selvaggina) possono però presentare un contenuto particolarmente alto di piombo. Un organismo in via di sviluppo è particolarmente sensibile a questa sostanza; a risentirne è soprattutto il suo sistema nervoso. Il piombo passa attraverso la barriera placentare e quindi, in condizioni di forte esposizione, può provocare nel bambino un deficit psicomotorio e d’intelligenza. Poiché il piombo giunge attraverso i proiettili nella selvaggina (caprioli, cervi, lepri e cinghiali) e derivati, si consiglia alle donne in gravidanza di consumare selvaggina in salmì non più di due volte alla settimana in porzioni da 200 g al massimo. Le micotossine sono cataboliti prodotti da funghi appartenenti ai generi Aspergillus, Penicillium, Fusarium e talvolta Alternaria. Di oltre 300 micotossine note, quelle principali sono le aflatossine, l’ocratossina A e le fumonisine. Vi è un alto rischio di contaminazione da aflatossine, mutagene e cancerogene, in alimenti come arachidi, mais, noci del Parà, spezie e fichi. L’ocratossina A è presente soprattutto in cereali, prodotti a base di cereali e caffè. Gli effetti a lungo termine di una lunga esposizione a tali sostanze sono patologie al fegato e ai reni, sviluppo di cancro e danni al sistema immunitario. Per numerose miotossine ci sono dei valori limite, particolarmente rigidi nei prodotti dietetici per lattanti e neonati. Si dispone di dati riguardo al contenuto di aflatossine nel latte materno, ma non ancora di rapporti clinici relativi all’intossicazione. Quantità elevate di vitamina A e derivati hanno, nel primo periodo di gravidanza, un effetto teratogeno. La quantità di vitamina A può essere particolarmente alta nel fegato di vitello, ma anche il fegato di certi pesci è ricco di vitamina A. Per questo, si consiglia alle donne in età fertile di non consumare fegato di vitello. Tuttavia, attualmente sono disponibili i risultati di studi sull’apporto insufficiente di vitamina A durante la gravidanza, il che ha ugualmente delle ripercussioni negative sullo sviluppo del bambino. La vitamina D viene generalmente sintetizzata in quantità sufficiente dal corpo stesso se viso e mani vengono quotidianamente esposti, per breve tempo, alla luce del sole. Una bassa concentrazione di vitamina D nel terzo trimestre può causare una bassa densità ossea nel bambino. I bioflavonoidi (pigmenti vegetali) possono causare interazioni con il metabolismo (ad esempio inibizione del citocromo P 450, interazioni con il DNA) e quindi non dovrebbero essere assunti come integratori in gravidanza. Durante la gravidanza, a causa del loro spettro tossicologico, sono da evitare i prodotti fitoterapeutici contenenti le seguenti piante: iperico, kawa-kawa, ipercacuana, edera, erba renella, crespino, celidonia, senna, belladonna, farfara, petasite, agnocasto e cimicifuga racemosa. Le bevande contenenti chinino (ad esempio Bitter Lemon, acqua tonica), se assunte in grandi quantità durante la gravidanza, possono essere dannose per la salute del bambino. Gli effetti indesiderati possono essere neurotossici, in particolare disturbi della vista, gastrointestinali, nella conduzione dell’eccitazione a livello cardiaco, diminuzione della pressione arteriosa, problemi ematologici e in generale reazioni di ipersensibilità della pelle, febbre e broncospasmi. Nella sezione «Raccomandazioni per evitare i prodotti a Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) |7 IV. Durante la gravidanza e l‘allattamento rischio» è riportata la quantità tollerabile di chinino (capitolo V). Generi voluttuari contenenti caffeina come caffè, tè nero e tè verde devono essere consumati con moderazione. Alcol, nicotina e altre sostanze che generano dipendenza provocano in modo diretto effetti tossici per il feto e quindi devono essere assolutamente evitati. Durante l’allattamento devono essere consumati con moderazione. Nella sezione «Raccomandazioni per evitare i prodotti a rischio» sono riportati i dati per una quantità tollerabile (capitolo V). Excursus: protezione solare durante la gravidanza e l’allattamento Nell’ambito del Programma nazionale di ricerca «Perturbatori endocrini: importanza per gli esseri umani, gli animali e gli ecosistemi» (NFP50) sono stati analizzati anche i filtri UV utilizzati nei prodotti per la protezione solare. Da un esperimento sui ratti è emerso che la sostanza 4-metil-benzilidene-canfora (4-MBC), utilizzata come filtro UV, influisce già a basse concentrazioni sullo sviluppo degli organi sessuali e sul comportamento sessuale dei discendenti. Attualmente si dispone di numerose spiegazioni scientifiche sulla sostanza 4-MBC. Nel frattempo, molti fabbricanti hanno rinunciato a utilizzare la sostanza 4-MBC nei prodotti per la protezione solare. Per sapere quale filtro UV è contenuto in un determinato prodotto, è sufficiente leggere la lista degli ingredienti. Nel latte materno sono stati riscontrati alcuni filtri UV (compreso il 4-MBC). Ad ogni modo, le concentrazioni rilevate erano così esigue che, allo stadio attuale delle conoscenze scientifiche, si ritiene improbabile che costituiscano un pericolo per la salute del lattante. Inoltre, la presenza di filtri UV nel latte materno è il riflesso di una recente applicazione (temporanea) e non il risultato di una contaminazione a lungo termine. Perciò, con un impiego limitato di prodotti per la protezione solare si ottiene, di conseguenza, una bassa concentrazione di filtri UV nel latte materno. Se si riduce l’esposizione solare durante la gravidanza e 8 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento l’allattamento, si evita di stare al sole nelle ore di maggiore intensità solare (dalle 11.00 alle 15.00) e ci si protegge con abiti lunghi, cappello e occhiali da sole, si può ridurre l’impiego di prodotti per la protezione solare e quindi la contaminazione del feto nel grembo materno nonché del lattante attraverso il latte materno, dovuta alla presenza di filtri UV che potrebbero rivelarsi problematici per la loro salute. In alternativa ai filtri UV organici durante la gravidanza e l’allattamento, ci sono prodotti con filtri UV minerali (diossido di titanio). In considerazione di una possibile contaminazione del latte materno con i filtri UV derivanti dai prodotti per la protezione solare, l’Ufficio federale della sanità pubblica ricorda le sue raccomandazioni sull’allattamento e sulla protezione solare. I vantaggi dell’allattamento, sia per il lattante che per la madre, durante i primi 6 mesi di vita e l’impiego di prodotti per la protezione solare per prevenire il tumore alla pelle causato dall’esposizione solare superano di gran lunga i timori riguardo ai rischi derivanti da sostanze nocive (tra cui i filtri UV) nel latte materno. Impurità microbiche / Malattie infettive La toxoplasmosi e la listeriosi sono due malattie infettive trasmesse con gli alimenti che possono danneggiare la salute del feto o del lattante. Si consigliano delle misure di precauzione. L’infezione avviene tramite le uova dell’agente patogeno della toxoplasmosi (Toxoplasma gondii), contenute nelle feci del gatto, la principale fonte di questi parassiti, che, se diffuse da vento e polvere, possono giungere nella verdura. Inoltre, queste uova possono essere ingerite con l’erba dagli animali da reddito e finire di conseguenza nella carne. È pertanto possibile contrarre un’infezione consumando carne cruda o verdure dell’orto, probabilmente già contaminate dalle feci di gatti randagi. L’infezione è generalmente asintomatica o presenta soltanto i sintomi di una leg- gera influenza. Per avere un riscontro dell’infezione, occorre effettuare un esame del sangue. Il terzo trimestre di gravidanza è quello in cui il rischio di infettare il feto è più elevato, ma il rischio di danneggiare la salute del bambino diminuisce nel corso della gravidanza. Il feto può avere delle malformazioni oppure nascere morto. Circa il 10% dei bambini infettati in via intrauterina mostra già alla nascita i tipici segni di tale infezione: idrocefalia, calcificazioni cerebrali, itterizia con infiammazione del fegato ma anche infiammazioni ai polmoni e ai muscoli cardiaci. Gran parte dei neonati appare sana alla nascita, ma in seguito può presentare disturbi della vista, dell’udito e dello sviluppo. Contrariamente a quanto si é creduto fino al giorno d’oggi, il riconoscimento precoce delle patologie e la cura della madre non riducono notevolmente il rischio d’infezione nel bambino. Le misure da adottare sono: un’igiene scrupolosa in cucina ed evitare il consumo di carne cruda. I cibi in salamoia, affumicati, ben cotti, arrostiti e fritti uccidono l’agente patogeno. È raccomandato un rapporto prudente con i gatti. La listeriosi è una malattia batterica trasmessa principalmente tramite il consumo di latte crudo e di formaggi a pasta molle o semidura derivati da latte crudo o pastorizzato, più raramente dal consumo di altri alimenti (carne cruda, pesce, verdura) o in seguito al contatto con animali malati. L’agente patogeno è un batterio a forma bastoncellare (Listeria monocytogenes), diffuso a livello mondiale, piuttosto resistente e in grado di moltiplicarsi anche alle basse temperature del frigorifero. Resiste perfino al congelamento e all’essicazione, ma viene eliminato con i procedimenti di cottura, arrostitura, sterilizzazione e pastorizzazione. Sono particolarmente a rischio di infezione le persone con un sistema immunitario compromesso. Il tasso di infezione è di 12 donne in gravidanza su 100 000. Un’infezione contratta nel primo periodo di gravidanza porta generalmente a un aborto, a un parto prematuro o alla morte intrauterina. Nell’ultimo trimestre di gravidanza, la probabilità di trasmissione della malattia al feto è ancora molto alta e comporta gravi conseguenze. Il tasso di mortalità dei neonati affetti da listeriosi è del 50%. In adulti sani, l’infezione spesso è asintomatica oppure avviene sotto forma di una leggera influenza, mentre nelle persone immunodeficienti possono comparire sintomi settici così come meningite ed encefalite. La profilassi è molto simile a quella per la toxoplasmosi; essa consiste nel consumare solo latte o prodotti di latte pastorizzati, ad alta pastorizzazione o UHT (tranne formaggi a pasta molle o semidura!), evitare di consumare carne cruda e adottare misure igieniche appropriate. Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) |9 V. Panoramica delle raccomandazioni per un’alimentazione ottimale della donna sana In base ai punti fondamentali sopra esposti e ai possibili rischi, si possono stilare le seguenti raccomandazioni per un’alimentazione ottimale durante la gravidanza e l’allattamento. Per una gravidanza o un allattamento imminenti, è importante che la madre si prepari correttamente ad affrontare la gravidanza, mantenga il suo peso entro i livelli di normalità e si nutra in modo equilibrato. • Per prevenire difetti del tubo neurale del feto, si consiglia a tutte le donne che desiderano o potrebbero restare incinte, di integrare l’alimentazione con una quantità giornaliera di 0,4 mg di acido folico sintetico in pastiglie o capsule, meglio se integrati in un preparato multivitaminico, possibilmente 4 settimane prima del concepimento e durante le prime 12 settimane di gravidanza. Raccomandazioni per un apporto sufficiente di tutte le sostanze nutritive • • Un’alimentazione varia ed equilibrata come quella illustrata nelle raccomandazioni per un’alimentazione sana e gustosa negli adulti (piramide alimentare della SSN), cioé pasti regolari ripartiti in diversi momenti del giorno, molta frutta e verdura («5 al giorno»), ad ogni pasto principale un contorno ricco di amido, 3 porzioni di latte e latticini 3 volte al giorno, carne 2 – 3 volte alla settimana (eccetto selvaggina) e pesce 1 – 2 volte (da 100 – 120 g), un moderato consumo quotidiano di grassi e oli e una porzione di noci (20 – 30 g); moderare il consumo di dolciumi, salatini e bevande energetiche. Assumere liquidi in quantità sufficiente (1,5 – 2 l). La quantità energetica da assumere attraverso l’alimentazione e l’aumento di peso consigliato dipendono dal peso prima della gravidanza nonché all’inizio dell’allattamento. Nella scelta degli alimenti, si deve considerare di coprire l’aumentato fabbisogno di minerali, vitamine, macroelementi e oligoelementi e tenere in conto le intolleranze personali. Un elemento fondamentale per un bilancio energetico equilibrato è l’attività fisica quotidiana (movimento quotidiano / sport). Negli adulti, già mezz’ora di attività fisica al giorno migliora la salute, il benessere, la qualità di vita e le attitudini personali. L’intensità del movimento dovrebbe essere quella di una marcia a passo spedito. 10 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento Excusus: allattamento Gli stessi presupposti per la gravidanza valgono anche per l’alimentazione della madre durante l’allattamento. L’allattamento ha dei grandi vantaggi per la mamma e per il bambino. I vantaggi dell’allattamento e del latte materno superano di gran lunga il rischio di sostanze nocive nel latte materno. L’UFSP raccomanda perciò, in base alle conoscenze scientifiche raccolte insieme all’OMS, alla Fondazione svizzera per la promozione dell’allattamento al seno, alla Società svizzera di pediatria e alla Società svizzera di ginecologia e ostetrica, di allattare al seno, se possibile esclusivamente, i lattanti durante i primi 6 mesi di vita e, fino all’età di 2 anni, di integrare l’allattamento con un alimento supplementare sicuro e adatto all’età (Bulletin dell’UFSP: 8 luglio 2002 / Raccomandazioni per l’alimentazione dei lattanti 2008, Commissione per l’alimentazione della Società svizzera di pediatria). Raccomandazioni per evitare i prodotti a rischio • • • • • Non consumare prodotti crudi di origine animale, come latte crudo, uova crude o carne cruda (tartare) e fegato nelle prime 12 settimane di gravidanza né molluschi (ad esempio ostriche). Durante la gravidanza consumare solo latte e prodotti di latte (yogurt, ecc.) pastorizzati, ad alta pastorizzazione o UHT. Non mangiare formaggi a pasta molle o semidura derivati da latte crudo o pastorizzato. Durante la gravidanza, non consumare generi voluttuari come alcol o altre sostanze che generano dipendenza, al massimo 2 – 3 tazze di caffè al giorno o di bevanda equivalente contenente caffeina e, se possibile, evitare bevande contenenti chinino (ad esempio Bitter-Lemon o acqua tonica). Durante l’allattamento assumere con moderazione alcol e caffeina. Le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero assumere, ogni settimana, 1 – 2 porzioni di pesce possibilmente grasso, povero di metilmercurio (ad esempio trota, scorfano, coregone, sardine, ippoglosso comune). Va assolutamente evitato il consumo di pesce spada, marlin/ aguglia imperiale e squalo a causa dell’alto contenuto di metilmercurio. Il consumo di tonno fresco o di luccio di provenienza estera dovrebbe essere limitato a 1 porzione (130 g) alla settimana. Il tonno in scatola può essere consumato fino a un massino di 4 porzioni da 130 g alla settimana. Aringhe e salmoni del Mar Baltico devono essere evitati a causa dell’elevato contenuto di diossina e composti diossina-simili. Il consumo di selvaggina, e in particolare di selvaggina in salmì, dovrebbe essere limitato a due porzioni a settimana non superiori a 200 g a causa del suo possibile contenuto eccessivo di piombo. Raccomandazioni per eliminare nonché evitare agenti patogeni (misure di igiene) • • • • • • • • • Lavarsi le mani prima e dopo la preparazione dei pasti e anche prima di mangiare. Lavare accuratamente frutta e verdura. Preparare la carne separatamente dalla verdura. Cuocere bene la carne. Consumare uova sode. Separare i cibi cotti da quelli crudi. Pulire accuratamente gli utensili da cucina che entrano in contatto con prodotti crudi. Conservare i prodotti alla temperatura corretta e osservare la data di scadenza. Prudenza nel contatto con i gatti. Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) | 11 H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H VI. Appendice : Link per maggiori informazioni Ufficio federale della sanità pubblica www.bag.admin.ch/nutrizione Informazioni sulla gravidanza e sull’alimentazione grazie al rapporto della Commissione federale per l’alimentazione «Alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento. Pericolo per la mamma e il bambino ?» e il foglio informativo «Gli aspetti più importanti in sintesi: l’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento» Kinder im Gleichgewicht (in tedesco) www.kig-adipositas.com Società svizzera di nutrizione www.sge-ssn.ch Fondazione svizzera per la promozione dell‘allattamento al seno www.allaiter.ch Società svizzera di ginecologia e ostetricia www.sggg.ch Società svizzera di pediatria www.swiss-paediatrics.org Rete svizzera salute e movimento hepa.ch www.hepa.ch Con i documenti di base «Movimento efficace per la salute» e «Mit Muskelkraft unterwegs» (non disponibile in italiano) 12 | L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H H L‘alimentazione durante la gravidanza e l‘allattamento Opuscolo informativo per ginecologi, ostetrici, pediatri e medici di famiglia Sigla editoriale © Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Editore: Ufficio federale della sanità pubblica Data di pubblicazione: Maggio 2011 Autori: Camenzind-Frey E, UFSP, Sezione rischi in materia di alimentazione e tossicologia, Zurigo Hesse-Lamm M, UFSP, Unità di direzione protezione dei consumatori, Berna Laimbacher J, KIG-SG, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo Bachmann G, KIG-SG, Dipartimento della sanità del Cantone di San Gallo Kluckert C, KIG-SG, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo Renggli A, UFSP, Sezione rischi in materia di alimentazione e tossicologia, Zurigo KIG-SG: Kinder im Gleichgewicht St. Gallen (Dipartimento della sanità del Cantone di San Gallo, Ostschweizer Kinderspital di San Gallo, Promozione Salute Svizzera) Modalità di citazione: Camenzind-Frey E., Hesse-Lamm M., Laimbacher J., Bachmann G., Kluckert C., Renggli A. L’alimentazione durante la gravidanza e l’allattamento. Berna: Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), 2011. Impaginazione grafica: Silversign GmbH, visuelle Kommunikation, Berna Fotografie: Fotolia La presente pubblicazione è edita anche in tedesco e francese. Numero di pubblicazione UFSP: UFSP VS 05.11 40EXT1109 Tiratura: 500 d 400 f 200 i UFSP, Unità di direzione protezione dei consumatori, 3003 Berna www.bag.admin.ch Numero di contratto: 08.004210 Luogo d’acquisto: UFCL, Vendita di pubblicazioni federali, 3003 Berna www.pubblicazionifederali.admin.ch Numero di articolo UFCL: 311.371.i Stampato su carta sbiancata senza cloro