PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
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comunicato del 30 giugno 2012
FRADIS CUINTRI – FRATELLI CONTRO
PRESENTATA LA PRIMA GUIDA SUI PERCORSI
MUSEALI CIVILI E MILITARI DELLA GRANDE GUERRA
Conservare la memoria e diffonderla in Friuli e fuori dalla ‘piccola patria’. Questo è il significato
della prima guida sui percorsi museali civili e militari della Grande Guerra presentata oggi nel
Salone del Consiglio di Palazzo Belgrado. “Fradis Cuintri. Dal Risorgimento all’Unità d’Italia” è
il titolo dell’opuscolo realizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Udine che
intende fare memoria delle realtà museali – sostenute attivamente dall’Ente - presenti nel
territorio provinciale per rievocare il dramma vissuto in questa zona d’Italia durante la Grande
Guerra: il vademecum illustra i reperti e i ricordi non solo militari ma anche civili custoditi nei
musei della Provincia di Udine e connessi al Risorgimento di cui la Prima Guerra mondiale è
considerata il momento finale. L’opuscolo, disponibile in tutti i musei che hanno aderito al
progetto, è corredato da un poster che documenta la dura e cruda realtà della guerra vista
attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta, militare o civile, di qua e di là del confine.
In questo modo la Provincia ha inaugurato il cammino finalizzato alla preparazione per i cento
anni della Prima Guerra mondiale che qui in Friuli è iniziata nel 1914, valorizzando tutti i siti
storico-museali presenti nella nostra area geografica. “I confini non hanno mai rispettato
l’identità e i sentimenti del popolo, ecco perché il Friuli, nel 1914, fu doppiamente in guerra, in
quanto era diviso tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico. Aquileia, Villesse, Cormons,
Gorizia, solo per citare alcuni comuni friulani, erano già belligeranti all’entrata in guerra
dell’Italia. Friulani si trovarono a combattere altri friulani solo perché appartenenti a due Stati
diversi”. Ricordare i 100 anni, pertanto, significa rievocare la storia del nostro popolo che ha
combattuto sotto due diverse bandiere. Il Friuli, inoltre, patì anche per l’occupazione austrotedesca dopo Caporetto. Circa un quarto della popolazione fu sfollata alla fine del conflitto.
C’erano solo macerie: campagne e città distrutte, industria ridotta ai minimi, generazioni di
friulani morti o feriti o ridotti in prigionia.
La Provincia di Udine – hanno affermato Fontanini e l’assessore alla cultura Elena Lizzi – vuole
lanciare questo “percorso specifico di ricerca a favore della collettività per non disperdere
quella che fu una vera e propria tragedia collettiva (emigrazione, ritardata industrializzazione,
diffidenza tra i popoli che convivevano pacificamente); un disastro che, nonostante le promesse
di risarcimento, l’Italia non ha mai onorato”. Dal canto suo il soprintendente dei beni storici e
artistici del FVG, Luca Caburlotto, ha ricordato l’importanza dei beni culturali quale strumento
democratico pe la formazione e la crescita di cittadini coscienti e consapevoli. Gli storici Luca
Cossa ed Errico De Luca hanno affrontato l’argomento della fotografia di guerra in Friuli Venezia
Giulia, mentre Lucio Fabi, anch’egli storico, si è focalizzato sui musei della Grande Guerra. Sono
intervenuti il presidente dell’Associazione culturale Musei Formentini della vita rurale, Michele
Formentini, il collezionista Ruggero Assandri e Alessandro D’Osualdo. Per tutta la mattina è
rimasto in esposizione il fucile donato dal comune di Milano a Giuseppe Garibaldi in segno di
ringraziamento per la liberazione della città (1859). All’evento ha partecipato una
rappresentanza ufficiale della Brigata Alpina Julia.
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