numero
01
ottobre
2011
editoriale
EPPURE NOI
VI AVEVAMO
AVVERTITO
AAA
mensile d’informazione, politica, cultura e satira
www.ilperbenista.it
c i m a n c ava n o s o l o g l i i n d i a n i AL F RI U LI DO C
FURIO CAVALLO DI WEST
c er c asi po l iti c a
d isperatamente .
Fino a qualche anno fa la
parola “anarchia” suonava
come qualcosa di illegale,
di violento di fuori dalle regole. Oggi pare essere un
sentimento comune. Come
si può essere di destra o di
sinistra quando mancano
totalmente gli esempi da seguire? Come si può votare e
far votare un politico senza
sapere cosa ha fatto di buono durante il suo mandato?
Come si può credere a chi
continua a prenderci per i
fondelli fingendo di votare
per l’abolizione dei vitalizi
senza premettere che per
loro oramai si tratta di diritti acquisiti? Che senso
ha, mandare all’università
i propri figli quando i posti
più ambiti finiscono sempre
alle mogli e ai parenti stretti
di chi detiene il potere? Che
differenza c’è fra maggioranza ed opposizione se nella
spartizione dei vari consigli
di amministrazione esiste un
accordo bipartisan per cui
lupo non mangia lupo?
Anche volendo partecipare alla vita politica serve
l’accredito vip e un’auto da
300 mila n per poter aver
diritto di parola e di voto.
Scriveva Bertolt Brecht:
“Chi rimane in casa quando inizia la battaglia e lascia
la lotta agli altri dovrà stare
attento, perché chi non condivide la lotta condivide la
sconfitta. Dunque chi non
lotta per la propria causa
lotta per la causa nemica”.
Il Perbenista
pagina 3
Lignano
Codroipo
Tarvisio
Lo scippo
delle dune
di Lignano
Riviera
Boem e
“la grande
porcata” di
Villa Manin
Carlantoni
Mazzolini
odio e
amore
•• Servizio a pag. 09
•• Servizio a pag. 07
•• Servizio a pag. 11
REGIONE
I padani
attaccano
gli uomini
del Pdl
•• Servizio a pag. 12
Piazza Rosa dei Venti, Lignano Pineta
tel. 3287352693 - www.caselignano.it
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/02
pagina Stampa e sindaco distanti dalle tradizioni friulane
Ioan: “venerdì 7 e sabato 8 ottobre leggerò i quotidiani al bar”
Assessore Adriano Ioan,
il Messaggero Veneto sostiene che lei ha sbagliato
a scrivere su un giornale
identificato come di estrema destra. Se lo sarebbe
aspettato un attacco così
severo?
Assolutamente no, anche
perché prima di me sullo
stesso giornale sono intervenuti autorevoli personaggi del centro sinistra come
l’on. Carlo Monai e il consigliere Menis. Non posso
che prendere atto dell’attacco strumentale e gratuito
mossomi dal Messaggero
oramai schierato anche con
l’inserto locale con la sinistra più radicale della regione e della città.
Eppure, se ci pensa il Messaggero Veneto è sempre
stato identificato come il
giornale dei moderati del
Friuli, terra da sempre democristiana.
Infatti durante la lunghissima direzione di Vittorino
Meloni e successivamente
di Gervasutti ha sempre
avuto un profilo moderato
ed istituzionale. Da quando la proprietà è passata al
gruppo Espresso non è più
arrivato nessun direttore
friulano in grado di interpretare autenticamente la
storia e la cultura della nostra gente.
È per questo che lei nella
scorsa intervista ci disse
che il Messaggero Veneto le
appariva come l’house organ del sindaco di Udine?
Di fatto mi sembra che il
Messaggero sia eccessivamente appiattito sulle dichiarazioni di Honsell con
una grande sovraesposizione di quest’ultimi specie
quando si fa interprete di
posizioni estremiste. Così
contraddice quella che è la
storia e la cultura dei nostri
sindaci che hanno sempre
mantenuto un comportamento sobrio e riservato
quale è il carattere del popolo friulano.
Venerdì 7 e sabato 8 ottobre
i lettori dei quotidiani italiani sono simbolicamente
chiamati a fare sciopero
dall’acquisto dei giornali.
Per due giorni smetteranno di comprare quotidiani,
in concomitanza della sottoscrizione della “Carta di
Firenze” scritta da ordine
dei giornalisti e Fnsi per
tutelare giornalisti freelance e precari. Sono nati
diversi gruppi su Facebook
a favore di questa manifestazione di solidarietà in
cui sostanzialmente si invitano gli amici a leggere i
quotidiani al bar. Lei pensa di aderire?
Certamente; sarà anche
un’occasione per dare un
forte segnale di dissenso
alla linea politica ormai
troppo faziosa del cosiddetto quotidiano locale.
FRIULI DOC: TIPICAMENTE PERICOLOSO
Un’inedita alleanza fra Lega Nord e PD mette a rischio la sicurezza dell’evento
P
er una volta sembra
che Lega Nord e centro sinistra abbiano
lavorato in perfetta sintonia. Friuli Doc è un esempio
classico di pessima gestione del denaro pubblico. Per
dilapidare tanto denaro in
modo così infruttuoso è servita una collaborazione fra
l’amministrazione comunale di Furio Honsell e l’assessorato regionale all’agricoltura di Claudio Violino.
Nelle tasche dell’Ersa, in
questi anni, sono girati circa 10 milioni di euro per la
promozione del Tipicamente Friulano, cioè di qualche
forma di formaggio ed un
paio di etichette di vino.
Naturalmente la promozione non è avvenuta in giro
per il mondo ma per lo più
in Regione, anzi nella provincia di Udine o meglio
ancora nel collegio elet-
torale di Violino. Nulla di
illegale probabilmente ma
certamente di pessimo gusto. Ritorniamo, adesso, a
Friuli Doc, manifestazione
storica del comune di Udine trasformatasi pian piano
in una vera e propria sagra
di città ed affidata in buona
parte alla regia di Renato
Pontoni, mitico disc jockey
degli anni ’80. Avere le autorizzazioni per chioschi e
bancarelle sembrava essere
più complesso che ottenere
un permesso per edificare
un grattacielo a New York,
troppa burocrazia e carte
da bollo; invece, a ben vedere la burocrazia comunale ha funzionato molto
male, anzi non ha funzionato per nulla. La poca attenzione di alcuni politici e
di un paio di dirigenti che
hanno preso alla leggera il
proprio lavoro avrebbe po-
tuto creare delle vere e proprie stragi. Nelle pagine a
fianco vi riportiamo alcuni
esempi. Ora saranno gli organi preposti a verificare la
fondatezza delle nostre segnalazioni.
Noi ci siamo limitati a dare
spazio e voce ai tanti tecnici ed operatori della pubbli-
ca sicurezza che non hanno
trovato ascolto nelle sedi
più opportune.
Sono iniziati i corsi di autodifesa (Krav Maga e Ju Jitsu)
presso il Cus di Udine - Via delle Scienze 100 Udine Palazzetto Giumanini
Info corsi Maestro Roberto Veronese cintura nera 6° dan
Cell. 3355647495 - [email protected]
MERCOLEDÌ-VENERDÌ ore 19.00 - 20.00
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/03
pagina Friuli Doc: le regole da non seguire
Una marea di irregolarità e di pericolose infrazioni caratterizzano il 2011
6. SERVIZI TECNICI - Montaggio e allestimento degli stand
L’Amministrazione Comunale si riserva il diritto di rimuovere o far cambiare materiali ed allestimenti eseguiti malamente o non conformi alle norme.
CONTARE IL NUMERO DI BOMBOLE
6. SERVIZI TECNICI
Montaggio e allestimento degli stand
È VIETATA l’introduzione, nell’area della manifestazione,
di materiali esplosivi, asfissianti e detonanti e di
quant’altro potenzialmente pericoloso o particolarmente
infiammabile.
L’uso di bombole a gas ed a metano deve essere
riservato alle sole persone professionalmente abilitate
all’uso delle stesse.
GUIDA TECNICA N° 3
6.9 - Utilizzazione del gas combustibile; GPL
6.9.5 - Per le manifestazioni temporanee potranno essere
utilizzati impianti temporanei, utilizzanti ciascuno non
più di 2 bidoni di GPL, dal contenuto massimo di 25
kg ognuno, con potenzialità complessiva ai bruciatori di
ciascun impianto inferiore a 30.00kcal/h; l’autorizzazione
per l’utilizzo di tali impianti sarà subordinata all’osservanza
delle condizioni di seguito descritte.
GRIGLIA ALIMENTATA A GAS
VICINA (SICURAMENTE MENO DI 3m)
A TELO IN PLASTICA
6. SERVIZI TECNICI
Montaggio e allestimento degli stand
Si raccomanda l’osservanza di tutte le prescrizioni tecniche
contenute nella Guida tecnica n. 3 – Linee guida di prevenzione incendi per manifestazioni temporanee in locali e
luoghi aperti al pubblico, redatta dal Comando Provinciale
dei VVFF (scaricabile dal sito www.vigilidelfuoco.it) in particolare perquanto riguarda l’utilizzo di impianti a gas (rischio
specifico).
GUIDA TECNICA N° 3
6.9 - Utilizzazione del gas combustibile; GPL
6.9.7 - Impianti temporanei a gas possono essere ubicati
anche all’interno di stands o chioschi ubicati all’aperto,
con l’osservanza delle seguenti condizioni:
a - I bidoni di GPL devono essere posti sempre
all’esterno delle pareti perimetrali;
b - Le pareti perimetrali e la copertura del chiosco, per
una distanza di almeno 3 metri dai bruciatori e/o dai
bidoni, devono essere di materiale incombustibile (es.
lamiera metallica, prefabbricato in cemento, etc.);
ESTINTORE NON ACCESSIBILE
NON VICINO AD UN ACCESSO
NON VISIBILE
GUIDA TECNICA N° 3
7 - Impianti ed attrezzature di protezione antincendio
7.1 - Estintori
7.1.1 - I locali e le aree di pertinenza dell’attività devono essere protette da estintori portatili d’incendio, di tipo approvato, con
capacità estinguente non inferiore a 13A-89B-C, utilizzabili anche su apparecchi sotto tensione elettrica.
A protezione di eventuali aree e/o impianti a rischio specifico devono essere previsti estintori di tipo idoneo.
7.1.2 - Gli estintori devono essere installati secondo i seguenti criteri:
a - Devono essere distribuiti nella misura di almeno un estintore ogni 200 m2 di superficie lorda (o frazione), con un minimo di
due estintori per piano e/o compartimento (fatto salvo quanto eventualmente specificatamente previsto in altre normative);
b - Devono essere ubicati in posizione facilmente sicuramente accessibile, protetti da urti accidentali, e ben visibili; appositi
cartelli segnalatori devono facilitarne l’individuazione, anche a distanza;
c - Estintori supplementari devono essere collocati in prossimità degli accessi e degli evntuali punti di maggior pericolo.
ULTIMO CONTROLLO NEL 2009
DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
Allegato VI
Controlli e manutenzione sulle misure di protezione antincendio
- Controllo periodico: insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la compieta e corretta
funzionalità delle attrezzature e degli impianti.
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pagina ��� � � � �
6. SERVIZI TECNICI - Montaggio e allestimento degli stand
L’Amministrazione Comunale si riserva il diritto di rimuovere o far cambiare materiali ed allestimenti eseguiti malamente o non conformi alle norme.
PANNELLI IN LEGNO E CHIUSURA
IN “TENDAGGI” DI PLASTICA
6. SERVIZI TECNICI
Montaggio e allestimento degli stand
L’espositore (e/o la ditta allestitrice per esso) dovrà usare
materiali ignifughi, impianti e materiali elettrici a norma
(vedi “Servizio antincendio ”) e nel contempo impegnarsi
a rispettare la normativa vigente in materia.
GUIDA TECNICA N° 3
5.4 - Reazione al fuoco dei materiali
5.4.1 - Devono possedere precise e documentabili
caratteristiche di reazione al fuoco, e devono essere
omologati ai sensi del D.M. 26.6.1984 (S.O.G.U. n. 234
del 25.8.1984), i seguenti materiali installati nei locali
di pubblico spettacolo: pavimentazioni, pareti, coperture,
soffitti, controsoffitti, e loro relativi rivestimenti; tendaggi
e drappeggi; sedili, poltrone e mobili imbottiti.
• è consentita la posa in opera, a parete e a soffitto, di
rivestimenti lignei opportunamente trattati con prodotti
vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco,
secondo le modalità e le indicazioni contenute nel D.M.
SI COMMENTA DA SOLO!!!
6. SERVIZI TECNICI
Realizzazione degli impianti elettrici
Gli impianti per l’energia elettrica dovranno essere realizzati seguendo le modalità delle norme CEI in particolare la n 64/8
oltre che rispettare le prescrizioni indicate al paragrafo 6.3/4 della Guida tecnica n.3 – Linee guida di prevenzione incendi
per manifestazioni temporanee in locali e luoghi aperti al pubblico redatta dal Comando Provinciale dei VVFF (scaricabile dal
sito www.vigilidelfuoco.it), a regola d’arte ed in conformità alla normativa vigente. Deve inoltre essere garantita la copertura di
protezione per cavi o tubi a terra mediante l’utilizzo di apposite canalette/coperture certificate...
6. SERVIZI TECNICI - NORME SUI CANTIERI TEMPORANEI
Si ricorda che tutte le fasi di montaggio e smontaggio dovranno esser effettuate nel rispetto del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i..
Nel caso in cui queste indicazioni fossero disattese, potranno essere immediatamente sospesi i lavori fino al rispristino delle condizioni di
sicurezza e sarà pregiudicata la partecipazione per l’anno successivo.
- ALTEZZA OLTRE I 2 METRI DA TERRA
- NON SI PUò APPOGGIARE UNA SCALA SU UN TRABATELLO
- L’OPERAIO NON è IN NESSUN MODO ASSICURATO (IMBRACATURE O SIMILI)
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81
Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
(G.U. n. 101 del 30 aprile 2008)
ALTEZZA MAGGIORE DI 2 METRI DA TERRA
NESSUNA IMBRACATURA
Articolo 115 - Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto
1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1,
lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi,
non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti:
a) assorbitori di energia;
b) connettori;
c) dispositivo di ancoraggio;
d) cordini;
e) dispositivi retrattili;
f) guide o linee vita flessibili;
g) guide o linee vita rigide;
h) imbracature.
3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili
delle opere fisse o provvisionali.
/05
pagina Il dopo Paviotti si chiama Savino
di Gianluigi Savino
L
a lista “Il Ponte” si
presenterà alle prossime elezioni del 2012
forte di un’esperienza amministrativa maturata al
governo di una città che
in questi anni ha cambiato
volto, crescendo nella qualità dei servizi, dell’offerta
culturale, sociale e nelle infrastrutture.
Cervignano è oggi una città
moderna aperta e solidale,
nella quale le famiglie possono trovare immediate ed
efficienti risposte ad esempio in un apprezzatissimo
asilo nido comunale, in un
funzionale sistema scolastico, in accurati servizi sociali e nella possibilità di
usufruire di rilevanti offerte
culturali con una importan-
te realtà teatrale, un centro
civico, una fornitissima biblioteca e, ultima arrivata,
la seconda Casa della musica della nostra Regione,
nata da una forte richiesta
non solo giovanile.
Naturalmente
moltissimo c’è ancora da fare ed
il nostro gruppo, da sempre profondamente accumunato dall’entusiasmo,
dalla serietà e dall’impegno, intende proporsi per
governare Cervignano nei
prossimi 5 anni, nella consapevolezza che saranno
probabilmente duri ed impegnativi ma anche nella
certezza che il rigore con
il quale sono state gestite
in questi anni le risorse finanziarie garantiscono un
bilancio comunale in grado
di affrontare con la necessaria serenità gli impegni
del futuro.
Sarà decisivo l’apporto di
tutti, in particolar modo
quello del vivace mondo
associativo cervignanese
per consolidare un senso
di Comunità di cui abbiamo straordinariamente bisogno e per agevolare ogni
forma di partecipazione
alla gestione di un Comune che vogliamo vicino al
cittadino, trasparente nei
comportamenti ed efficiente nella propria azione amministrativa.
Rigotto: “è arrivata l’ora di cambiare”
di Alberto Rigotto
È
dal 1990 che a Cervignano governa la stessa
parte politica; non solo
parte ma gli stessi uomini. 22
anni di ininterrotto governo
Paviotti-Travanut.
Sicuramente hanno fatto delle cose buone, inutile negarlo.
Ma la Cervignano che piano
piano ne è venuta fuori a noi
non piace. Troppo cemento,
poco verde, poca prospettiva di sviluppo. Sviluppo urbanistico caotico, mancanza
pressochè totale di iniziative
durature che possano animare Cervignano.
Dopo vent’anni in realtà è
bene cambiare. Gli stessi uomini non possono governare
per così tanto tempo.Alla fine
sono stanchi e privi di motivazione. E quando dall’altra
parte si profila una compagine in grado di governare, beh
questo è il momento di cam-
biare. Attenzione al verde,
piano regolatore con nuovi
metri cubi pari a zero, recupero edilizio e urbanistico di
tutto quanto è recuperabile,
fornti investimenti nel settore del commercio, attenzione
per la cura dell’arredo urbano, delle strade, delle asfaltature, della cura del verde, della pulizia delle strade; grandi
e piccole cose per un programma semplice alla portata
di ogni cittadino e concittadino. Una campagna elettorale
all’insegna della proposta.
La squadra e i candidati del
centro destra saranno presentati a breve, così come il programma nel dettaglio; purchè
non ci si mettano i soliti noti,
che ad ogni elezione ricompaiono sembra a posta per
far perdere il centro destra.
Le prossime settimane saranno decisive.
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/07
pagina CODROIPO E I SUOI 2400 PORCELLINI
Eccovi svelata l’incredibile eredità lasciata dalla giunta Boem
C
odroipo, appena insediata, la nuova giunta
guidata da Fabio Marchetti, ha dovuto iniziare
a fare i conti con l’eredità
dell’amministrazione Boem
a cominciare dall’urbanistica, materia sulla quale il
confronto politico in campagna elettorale si era fatto
piuttosto aspro.
Tra le ultime varianti adottate dal centro sinistra, il
cui iter burocratico era destinato a chiudersi con una
delibera di approvazione da
parte della giunta comunale,
vi è quella relativa all’ampliamento dei fabbricati di
un’azienda agricola sita tra
il compendio di Villa Manin
e la vicina zona residenziale del Belvedere, in via
Quarnic (delibera n°38 del
10/02/2011).
Con tale intervento gli interessati puntano a realizzare,
nelle vicinanze (600 metri
in linea d’aria) della prestigiosa residenza dogale una
porcilaia destinata all’allevamento di 1100 suini adulti
e 1300 porcellini, per un totale di ben 2400 capi.
Ovviamente, nei pressi dei
capannoni è stata prevista
una vasca di “decantazione”
di 390 metri cubi, destinata a contenere le profumate
“deiezioni” di 2400 porcelli,
prima che le stesse siano trasferite presso la costruenda
centrale a biogas nella vicina
Sedegliano. Chiunque abbia
un minimo di buon senso
può immaginare quali siano
i piacevoli odori provocati
dai simpatici suini, destinati
a deliziare gli ospiti di una
delle perle del turismo culturale della Regione, osannata in ogni occasione, oltre
che naturalmente i residenti
di Passariano e quelli del limitrofo capoluogo di Codroipo, a cominciare dalla prestigiosa zona residenziale
del Belvedere che si affaccia
direttamente sulla erigenda
porcilaia.
Non appena è stata pubblicata, quasi come gesto dovuto,
la delibera di approvazione
da parte della giunta Marchetti datata 1 agosto 2011,
nel centro della bassa friulana sono iniziati i primi malumori, a cominciare da alcuni abitanti di Passariano,
sino allora tenuti sostanzialmente all’oscuro di cosa avevano combinato in Comune
all’interno degli uffici tecnici. Tra l’altro alcuni passanti avevano notato che ancor
prima che l’iter burocratico
autorizzativo dell’intervento edilizio fosse completato,
i lavori erano già iniziati da
tempo con la realizzazione
di fondamenta e scavi che
sarebbero dovuti servire per
i nuovi fabbricati.
La Polizia Municipale di Codroipo si decideva finalmente ad effettuare il giorno 10
settembre, un sopralluogo,
notiziando del fatto l’ufficio
tecnico. Rivendendo le carte
sono emersi alcuni pareri
contrastanti dell’ARPA che
all’inizio, resasi conto di
ciò che si stava tentando di
realizzare, formulava una
serie di prescrizioni molto stringenti, per cercare
di mitigare gli inevitabili
odori che avrebbero invaso la località, salvo poi il 3
settembre ridimensionare il
parere espresso alcuni mesi
prima, rivedendo molte delle prescrizioni inizialmente
imposte. Si scopriva, inoltre, che era stato applicato
dall’ufficio tecnico il regime
del silenzio assenso ad una
richiesta fatta alla soprintendenza regionale sull’intervento in questione, quando
la norma stessa esclude il
silenzio assenso per i pareri
in tema di interventi in zone
vincolate.
Insomma molte cose non
tornano nella vicenda, a
cominciare dal fatto che
il progettista della ditta in
questione è proprio quel Raffaello Tosatto, componente
dell’ex commissione edilizia
che ha esaminato la pratica,
esponente dell’UDC locale
che ha appoggiato strenuamente alle ultime elezioni la
candidata a Sindaco Comisso, portabandiera della lista
progetto Codroipo che ha
governato nell’ultimo ventennio il capoluogo del medio Friuli, e che per anni ha
visto l’ex assessore Daniele
Cordovado, abitante a Passariano, gestire in ogni suo
minimo aspetto l’urbanistica e i lavori pubblici della
città. Adesso sarà compito
del nuovo sindaco Marchetti
riuscire ad impedire che un
simile progetto possa essere
portato a compimento, dato
che è difficile immaginare,
sia politicamente che tecnicamente, sia ammissibile
che una porcilaia da 2400
suini possa realizzarsi nelle
immediate vicinanze della
città e della Villa Manin.
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/08
pagina L’opposizione riparte dai “Master flop”
di L’opposizione consiliare
L
a coalizione costituita
da liste civiche, che
cinque anni fa ha sostenuto come candidato sindaco Stefano Trabalza e che
è arrivata ad un passo dalla
vittoria, si sta già muovendo
per riunire altre forze politiche sotto un unico programma, nell’obiettivo di offrire
un convincente segnale di
discontinuità in funzione
dell’auspicabile
rilancio
della nostra Località, in alternativa all’attuale amministrazione che ha fallito su
molteplici fronti.
Il progetto di evidenziare il
valore delle persone rispetto
a quello delle ideologie e dei
partiti è pertanto quanto mai
attuale attesa la grande crisi
che la politica sta attraversando a tutti i livelli.
Uno dei più clamorosi fallimenti di questa amministrazione è sicuramente rappresentato dal flop dei Master
Games.
È infatti sotto gli occhi di
tutti come questa rilevante manifestazione internazionale, che ha ottenuto da
parte della Regione una copertura di quasi 5 milioni di
euro, avrebbe potuto concretamente costituire un importante volano per il turismo
di Lignano in un periodo di
bassa stagione. La gestione
a dir poco approssimativa
dell’evento ha invece finito
per relegarlo a poco più di
una festa di paese.
L’iniziale passo indietro del
Coni, la totale assenza di
sponsor, gli errori pacchiani
nel marketing, la presenza di
un sito web non all’altezza
dell’evento e reso operativo
troppo tardi, l’assenza di una
adeguata attività di promozione sia in ambito locale sia
in ambito europeo, il ridottissimo numero di iscritti alle
competizioni (circa 4.000)
rispetto agli originari preventivati (10.000), l’imbarazzate
cerimonia di apertura tristemente eguagliata da quella
di chiusura, sono elementi
rappresentativi di tutta l’incapacità di questa amministrazione che, seppur sostenuta dal generoso contributo
dei volontari, ha perso l’ennesima buona occasione per
rilanciare il nome della località a livello turistico soprattutto in un momento di crisi
come questo.
Devolvere lo stipendio dato dalla politica
di Claudio Fichera
L
ignano
Sabbiadoro
rappresenta la più
importante industria
turistica del Friuli Venezia
Giulia e bisogna essere consapevoli che oltre alla ricchezza prodotta, rappresenta un fondamentale ricavo
finanziario per le imprese
dell’indotto. è importante
evidenziare che la forza di
Lignano è stata confermata
con l’attuale crisi economica
che ha evidenziato il declino di altre regioni concorrenziali.
Questo è un Paese straordinario ricco di eccellenze in
tutti i settori. Proprio per
questo credo che per quello
che rappresenta, non meriti
di trovarsi nella situazione
in cui versa in questi anni.
In tal che, «è possibile un’offerta politica nuova, da qui a
pochi mesi. È possibile, che
alcune persone che hanno
avuto molto da Lignano,
decidano di impegnarsi in
politica per dovere civico »,
a mio avviso molte ci stanno riflettendo.
Il presidente della Fondazione Lignano Friends il notaio Antonio Frattasio è abile
nel tenere alta l’attenzione,
alimentando così i rumors
che si affastellano attorno
all’ipotesi che la sua Fondazione possa da un momento all’altro tramutarsi in un
partito vero. Anche se a mio
avviso questo non succederà, in quanto la fondazione
ha lo scopo di controllo delle istituzioni “ sostituendosi
all’opposizione consigliare”,
ed aiutare le classi deboli
della nostra cittadina.
Conosco Frattasio da tanti
anni, in fin dei conti vengo
dal mondo del giornalismo
televisivo e, certo, devo riconoscere che il notaio Frattasio sta facendo un lavoro
straordinario. La sua è una
voce coraggiosa in un momento di vuoto politico disarmante. Può diventare un
punto di riferimento ed il
suo progetto di qui a breve
potrebbe trovare spazi importanti verso i partiti tradizionali.
Con dispiacere devo prendere atto che manca nella
maggioranza e nella minoranza un dibattito costruttivo: la Lega cambia idea un
giorno sì e l’altro pure, mentre il Pdl... tenta di navigare
a vista con varie frammentazioni interne, la sinistra
si affida ai proclami, e tutti
insieme sono inconsistenti
nel controllo dell’apparato
burocratico e nel formulare
progetti consistenti per il futuro. Una cosa è certa, tutti
pensano alla sedia e a uno
stipendio politico.
A questo servono le alleanze politiche eterogenee che
si stanno componendo. La
crisi in atto nella politica
è innegabile, come la crisi
economica, e questo apre a
scenari davvero interessanti. Cari mestieranti politici,
vi si propone di rinunciare
allo stipendio, per devolverlo verso i più bisognosi.
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/09
pagina Lignano: lo scippo delle dune
Un continuo turn-over dell’edilizia privata complica i progetti
I
n questi ultimi anni i capi
dell’ufficio edilizia privata hanno subito un grande turnover , “non per demerito dell’amministrazione“.
Per caratterizzare una continuità di applicazione delle
normative edilizie, l’amministrazione Comunale deve
ripristinare la Commissione
Urbanistica, questa, è un
organo consultivo istituito
con gli obiettivi di allargare
la partecipazione, di affiancare l’Amministrazione Comunale nel suo operato, di
perseguire il miglioramento
continuo della qualità dei
servizi. Il suo ruolo consultivo deve essere quindi inteso
come azione progettuale, di
studio, di elaborazione di soluzioni e di realizzazione di
progetti, come impegno alla
condivisione, alla corresponsabilità ed all’operatività,
all‘applicazione nell’eguaglianza delle norme.
Le foto (prima e dopo) rappresentano
emblematicamente lo stato di devastazione ambientale dopo il
rilascio della concessione
edilizia, in Calle Bach Calle
Mozart a Lignano Riviera.
La domanda sorge spontanea: le dune e i pini non dovrebbero essere protetti? La
variante 40 va a proteggere
le dune e la sua vegetazione.
È interessante che, proprio
ultimamente, si sia scoperto
che sulle praterie nelle dune
della zona di Pineta e Riviera, c’è una specie apparentemente banale, di ciuffi d’erba che però vivono solo da
noi. L’hanno studiata bene,
si chiama “stipa veneta”,
è una specie in via d’estinzione, ed è endemica (endemica vuol dire che vive solo
in una determinata zona)
nel litorale veneto-friulano:
questa specie ha arricchito la
qualità del nostro ambiente e
anche le motivazioni per la
sua protezione.
Nella vegetazione di Lignano
troviamo anche molti alberi:
alcuni sono spontanei, come
delle querce e dei lecci, che
sono anch’essi delle querce però sempreverdi, gli ornelli e poi i pini. Per i pini
dobbiamo distinguere: i pini
neri d’Austria sono in parte
autoctoni, originari, spontanei e in parte sono frutto di
rimboschimento.
Negli anni trenta, la forestale, considerando il degrado
dell’ambiente di Lignano
con le sue dune, ha deciso di
rimboschire utilizzando alcune specie già sperimentate
altrove. I pini neri sono dei
pini montani che sono stati
utilizzati anche dall’amministrazione austriaca sul Carso
triestino con buoni risultati:
sono piante molto frugali,
molto resistenti ai venti di
bora e alla salsedine marina.
L’art.27 variante 40 al PRG
del Comune di Lignano Sabbiadoro cita in sintesi: la
domanda di permesso a costruire deve essere corredata
dal rilievo del suolo e della
vegetazione esistente, in aree
aventi dune o pluralità di alberi ad alto fusto c’è obbligo
al mantenimento della morfologia esistente. Come mai
sono state spianate le dune ed
abbattuto tutti i pini ad alto
fusto, il tutto in barba ad un
vincolo ambientale? da chi è
stata autorizzata l’alterazione
dello stato dei luoghi? a chi
interessa può visionare le immagini di Google dove si può
vedere la fitta vegetazione.
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/10
pagina UN IMPEGNO SERIO NEGLI EVENTI TURISTICI
Il coordinamento cittadino del Pdl svela il mistero della coppa del mondo
S
ono passati alcuni mesi
da quando abbiamo appreso la brutta notizia
che la Coppa del Mondo di
sci femminile non avrebbe
più sostato a Tarvisio; tutti
ricordiamo ancora l’ampio
dibattito che ne è seguito,
atto a capire il perché di tale
decisione, cercare dei responsabili per tale perdita e molto
altro.
Si è scritto e letto tanto, i vari
addetti ai lavori hanno fatto
dichiarazioni atte più a dar
colpa a chicchessia piuttosto
che a partire da una sana autocritica e, rimboccandosi le
maniche, cercare di iniziare
un percorso congiunto per
trovare una soluzione positiva per l’economia e l’immagine del Tarvisiano.
C’è stato addirittura il momento in cui è stato solennemente annunciato che era
stato assegnato proprio a
Tarvisio il trofeo “Topolino”
e che questo evento avrebbe
portato nei nostri alberghi
ben più ospiti della Coppa
del Mondo stessa.
Poi la doccia fredda: il trofeo
è stato assegnato altrove e il
Tarvisiano si è trovato di fronte ad un’altra sconfitta.
Mentre tutto questo avveniva, noi abbiamo optato per la
strada della serietà e della discrezione, attivando contatti,
organizzando incontri ed evitando di fare proclami e conferenza stampa, per cercare di
ottenere qualcosa che riconsegnasse al nostro territorio il
prestigio e la rilevanza internazionale che stava perdendo
a livello internazionale.
Ed è così che si è giunti all’accordo per portare una tappa
importante del Giro d’Italia a
Tarvisio, che ospiterà la partenza della tappa stessa nel
2013; questo traguardo è stato raggiunto dopo molteplici
incontri, condividendo tale
scelta con il Presidente Tondo
e ottenendo il via libera dal
Governatore Carinziano Doerfler, grazie agli ottimi rapporti esistenti con lui e con
gli amici sloveni.
Grazie a tutto questo, il Tarvisiano beneficerà di un evento che lo porterà alla ribalta
mediatica di tutto il mondo,
con notevoli riflessi anche
sull’economia locale.
Per quanto riguarda gli sport
invernali, si sta cercando
di portare nel nostro comprensorio ulteriori eventi di
portata internazionale che,
al di là delle possibili future riassegnazioni di gare di
Coppa del Mondo, come si è
appreso recentemente dalla
stampa, possano comunque
mettere in luce il patrimonio,
in termini di piste, servizi e
strutture, che offre questa località.
Possiamo citare, in tal senso,
i “Campionati Italiani Giovanili allievi e ragazzi” chi si disputeranno presumibilmente
durante la prossima stagione invernale, e che abbiamo
ottenuto grazie all’impegno
dell’Assessore De Anna, di
Sergio Dressi, del Consigliere
Franco Baritussio, oltre, ovviamente, a quello degli ad-
detti ai lavori tarvisiani.
La serietà di questa Amministrazione sta proprio nel non
fare proclami e dichiarazioni
mezzo stampa se non si è
certi di quanto si dichiara, e
del risultato che si potrà ot-
tenere.
Si evita così il rischio di diffondere notizie che provochino l’effetto contrario, come è
accaduto recentemente e che
non hanno certo ricadute positive sul territorio
Tarvisio: Enrico Toniutti ci riprova
di Enrico Toniutti
T
arvisio vive indubbiamente un momento
difficile, da un punto
di vista economico e sociale. Abbiamo sempre riconosciuto questa difficoltà e
questo contesto, abbiamo di
conseguenza sempre offerto
la nostra collaborazione costruttiva alla maggioranza,
con proposte e con partecipazione responsabile nelle
scelte.
Le risposte ricevute sono
state spesso deludenti: poca
disponibilità al dialogo,
scarsa capacità di ascolto.
La situazione politica locale
e nazionale in cui si è venuto a trovare il Sindaco e la
sua giunta in questi anni è
stata, seppur in un conte-
sto economico difficile, la
migliore per amministrare
Tarvisio: Provincia, Regione e governo nazionale del
medesimo colore politico.
Nonostante questa favorevole situazione e nonostante
la presenza di un Consigliere Regionale del suo partito
nell’amministrazione comunale, Carlantoni lamenta
una scarsa attenzione della
Regione per il nostro paese:
un vero paradosso. L’ennesimo tentativo di scaricare
sempre su altri responsabilità che invece, chi governa
da più di quattordici anni
Tarvisio, dovrebbe cominciare a prendersi. Un po’
come per la questione delle
seconde case. Dal 1997 in
poi il centro destra di tempo ne avrebbe avuto per
cambiare piani regolatori e
per impostare una politica
edilizia seria, che puntasse
sullo sviluppo turistico e
non consentisse tante speculazioni immobiliari. Anche in questo caso la colpa
secondo il Sindaco è di altri,
di chi amministrò nei primi
anni novanta. Guarda caso
gran parte di quegli amministratori ora ce li ha nel suo
stesso partito.
Le elezioni sono ormai imminenti e crediamo che anche i movimenti e il fermento interno al centro destra
di queste settimane, dimostrino come le critiche che
abbiamo mosso in questi
anni all’operato dell’attuale
Sindaco, in temi ad esempio
quali quello dei dirigenti comunali o della mancanza di
politiche turistiche, fossero
motivate e argomentate.
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/11
pagina Baritussio: “Trieste deve sostenerci”
Riprende nuovamente quota la proposta della zona franca
di Franco Baritussio
N
on bisogna perdere
di vista la questione sociale, perché è
questo il tema più sensibile
a Tarvisio e dintorni. Non è
una novità che la vita sui
confini sia diventata più dura
da quando questi son caduti.
Fino a Schengen barriere e
differenze davano valore aggiunto all’economia locale:
valute diverse, prodotti diversi e di attrazione reciproca
per ambo i lati del confine…
Con l’avvento dell’allineamento della moneta e
dell’offerta
merceologica,
l’attenzione si è spostata su
altri fronti: confronto sulla
qualità e sui costi della vita
e dei servizi al di qua e al di
là dei confini, sui diversi livelli dei canoni d’affitto e sui
prezzi di vendita al dettaglio
delle merci. Almeno rispetto
a quest’ultimo dato, le recenti comparazioni pubblicate
in merito al cosiddetto “paniere” (confronto dei prezzi praticati sulle medesime
merci al di qua e al di là del
confine) hanno dimostrato
che la realtà non è a senso
unico: alcuni prodotti sono
più convenienti di là, altri di
qua. Sugli altri fronti, tuttavia, non c’è da stare allegri.
Intanto si è riaccesa la crisi economico-finanziaria e
ogni Paese ha emanato le
proprie misure. La manovra
italiana eserciterà purtroppo
i suoi effetti sul tema trattato. Si pensi solo all’aumento
dell’1% dell’IVA.
Non si dimentichi, poi, come
la crisi renda sempre più irto
il cammino verso il federalismo fiscale compiuto, in particolare per quanto riguarda
la fiscalità di vantaggio e di
sviluppo per le aree montane
e di confine.
Poter incidere sulla fiscalità
nelle aree confinarie consentirebbe quanto meno di
abbattere alcuni differenziali
e di dare così un po’ di respiro alle zone precipitate nella
crisi con il dopo-Schengen.
Di fronte a queste prospettive, riprende decisamente
quota il tema della creazione di una zona franca, su
cui l’amministrazione locale
sta lavorando. Con la nuova
Europa allargata non è certamente pensabile immaginare
una zona franca tradizionale
come quella di Livigno (occasione perduta in passato
da Tarvisio che i requisiti li
possedeva). Una proposta, a
misura dei tempi post-Schengen, però c’è. La partita si
può vincere se Trieste la sostiene e Roma ascolta.
Mazzolini scherza ma non troppo
Il neo presidente di Promotour ora guarda dritto al Comune
Stefano Mazzolini, lei da
circa un anno presiede Promotur; che idea si è fatto
questo ente?
Dopo un anno di gestione
abbiamo
ridimensionato
notevolmente il debito che
comunque in questo tipo di
strutture è di natura strutturale. Attorno a Promotur
ruotano circa 1800 posti di
lavoro fra stagionali e fissi.
È un’importante possibilità
di lavoro per i giovani che
desiderano restare in Montagna e non abbandonare il
proprio territorio.
Lei ha un ottimo rapporto
con l’assessore regionale al
Turismo Seganti, vero?
Siamo molto amici, al punto da poterci permettere
grandi litigate per poi fare
immediatamente pace. Mi
ricordo che quando ci furono le inaugurazioni delle
universiadi io, Federica ed
Alessandra Guerra ci divertimmo con alcune goliardate che la giovane età di tutti
ci consentiva di poter fare.
È molto amico anche di
Claudio Violino nonostante
certe sue recenti dichiarazioni e giochi di parole sui
“culi” e le poltrone?
Quelle sono state sue dichiarazioni personali di cattivo
gusto che ovviamente io
non posso condividere. La
virilità, oltretutto, c’è anche
negli omosessuali! Ritengo
che la libertà delle persone
vada rispettata sempre e con
chiunque.
Tarvisio è amministrata
bene? Oppure si potrebbe
fare di meglio?
Amministrare una città oggi
non è cosa facile perché è
molto complicato trovare le
risorse economiche per farlo adeguatamente. A Tarvisio si è investito troppo sul
commercio e poco sul turismo e sulla montagna. Io
ho sempre sostenuto questa
tesi fin da quando il grande presidente della Regione
Pietro Fontanini realizzò
l’impianto di risalita del
Lussari. Oggi il tempo ci ha
dato ragione.
È vero che il prossimo anno
si candiderà a sindaco di
Tarvisio?
Si con il mio partito, la Lega
Nord e…
Crede di avere qualche possibilità di essere eletto?
Ogni elezioni ha la sua storia. Oggi la Lega Nord è
pronta a cambiare pagina.
Quale è il punto debole del
sindaco Renato Carlantoni?
Carlantoni è un sindaco
estremamente determinato.
Non mi ricordo nemmeno
il suo programma veramente. Fa troppe promesse per
quelle che possono essere le
reali possibilità economiche
del nostro paese. Gli piace
apparire sui giornali e fa improbabili proclami. Evidentemente ha ottimi rapporti
con una certa stampa che gli
dà tanto spazio. Senza contare tutte le volte che Carlantoni parlando al plurale
e dicendo “abbiamo fatto”
dimentica volontariamente
di citare il supporto esterno
della Lega Nord. Io faccio
politica per passione, per
hobby; non posso mettermi
comodamente in aspettativa
senza rischiare la mia impresa. Adoro la mia terra e
farei qualunque cosa pur di
vederla crescere.
Insomma mi sembra che
sia già iniziata la sua campagna elettorale.
Certo; Renato ha buoni numeri dalla sua parte ma si
ricordi che mancano ancora diversi mesi e poi sarà la
gente a decidere. Una cosa è
certa: in politica diventa più
famoso chi fa molti debiti
che chi li risana.
A parte quelli della Lega
Nord, quale assessore regionale stima?
Mi è simpatico De Anna perché ha la mentalità vincente
e serena dello sportivo; mi
piace anche Riccardi che ha
dimostrato in più occasioni di
credere nei giovani sostenendo anche la Notte Bianca.
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/12
pagina Franz bacchetta i consiglieri del Pdl
Riccardi troppo indeciso, Blasoni troppo irresponsabile
Presidente, Lei ed il suo
predecessore vi salutate
cordialmente?
Il rapporto fra noi è restato
buono, ma aspettiamo ancora che il dott. Ballaman
chiarisca la sua posizione.
Lui ha la coscienza serena
ed ha fatto un gesto corretto e di responsabilità ad autosospendersi.
Ci sarà un Fontanini bis
alla guida nazionale del
partito?
Piero ha lavorato molto
bene in questi anni e attorno a lui si registra un
generale apprezzamento su
come ha saputo condurre il
movimento.
Dica la verità, la base padana è soddisfatta del vostro
operato in Regione oppure
vi apprezzava maggiormente quando eravate una forza
di protesta?
Purtroppo esiste una certa
insoddisfazione della nostra
base poiché alcune nostre
battaglie non sono andate
in porto a causa di direttive
del governo nazionale o di
sentenze del Tar.
Condivide la battaglia
tutta nordica del senatore Pittoni contro i troppi
insegnanti meridionali in
Friuli Venezia Giulia?
Si, pienamente; anche io
sono un insegnate e da dentro non posso che dare ragione totalmente a quanto
esposto sul vostro giornale
da Mario Pittoni.
Intanto il professor Pizzimenti pur essendo incompatibile con l’incarico di vice
presidente di Mediocredito
siede ancora comodamente
in cda…
Restano delle perplessità di
fondo sul perché un professore universitario abbia potuto guidare Mediocredito e
Friulia, mentre un docente
di scuola superiore non
possa.
Comunque gli accordi prevedono che a breve giro
Pizzimenti lasci l’incarico.
Troverete un accordo con
l’Udc in vista delle regionali 2013?
Non lo so; a livello regionale collaboriamo con grande
sintonia ma bisognerà capire quali saranno le indicazioni nazionali dei singoli
partiti visto che in quella
data, probabilmente, si voterà anche per le elezioni
politiche.
Chi è Sergio Cecotti?
È un’intelligenza viva e
brillante ma condizionata
nel suo secondo mandato
di sindaco di Udine da una
maggioranza di centrosinistra nella quale ho difficoltà a riconoscerlo.
Perché i segretari regionali
della Lega Nord spariscono
tutti dalla scena politica?
La Lega è un movimento
politico molto complesso
formato da una base attenta
e severa nelle proprie valutazioni e che non fa sconti a
nessuno. Chi ricopre il ruolo di segretario nazionale (
regionale) finisce con il pagare tutti i propri errori.
Mi può fare il nome di un
bravo assessore regionale?
Federica Seganti perché ha
fatto un piccolo opuscolo
in cui presenta tutti i finanziamenti ed i contributi
della Regione Friuli Venezia
Giulia. Comunque ha fatto
anche un ottimo lavoro sul
testo unico dell’artigianato.
Lei che farà nel 2013?
Attenderò le indicazioni del
mio partito. Per noi la politica prima di tutto è servizio. Le posso dire, tuttavia, che non sono per nulla
appassionato né interessato
al ruolo di sindaco. Spero
di poter continuare a dare
un utile contibuto basato
sull’esperienza fino ad oggi
acqusita.
L’assessore regionale Ricardo Riccardi è un politico oppure un tecnico?
Bisognerebbe chiederlo a lui
sperando che ci dia una risposta in tempi ragionevoli.
L’indecisione non giova alla
giunta Tondo e nemmeno a
lui. Di certo, con la sua laurea in architettura sarebbe
un tecnico competente e
bravo in Autovie Venete;
ho qualche dubbio, invece,
sulle sue eventuali competenze tecniche a ricoprire
ruoli in Friulia.
Possiamo dire che il vero
anticasta del centrodestra
sia Massimo Blasoni, con
le sue proposte?
Su un tema così delicato
come quello dei costi della
politica bisogna fare attenzione prima di parlare e
IL NAPPO
I grandi vini
dal produttore al consumatore
bisognerebbe responsabilmente evitare strumentali
demonizzazioni.
I partiti devono procedere
compatti con le sintesi delle varie proposte ed evitare
inutili fughe in avanti dei
singoli. Entro novembre il
consiglio regionale indicherà le priorità su cui agire in
questo senso e certamente
emergerà la sintesi espressa
dai partiti di maggioranza.
Roberto Asquini torna in
Lega?
Non mi risultano dialoghi in
corso in questo momento.
I nostri rapporti con lui
sono molto cordiali e tante
proposte di legge sono state
firmate assieme.
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/13
pagina Riccardi a testa alta e passo deciso
“Nella vita tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile”
Assessore Riccardi ci riassume in poche battute ma
comprensibili a tutti quali
sono stati i principali interventi eseguiti dalla giunta
Tondo?
Tra le diverse, direi tre cose
di grande rilievo. Il completamento della A28 l’autostrada
Pordenone Conegliano dopo
36 anni, il volo da Trieste a
Milano Linate dopo 12 anni
e l’avvio dei grandi lavori sul
sistema autostradale con il
primo lotto tra il passante di
Mestre e San Donà di Piave
e la Villesse Gorizia: opere
attese da almeno 20 anni e
cantieri aperti per circa 650
milioni di euro in meno di
tre anni.
Che cosa è la Terza Corsia,
di cui lei oggi è commissario straordinario e quali
sono le difficoltà che ruotano attorno alla sua realizzazione?
A differenza delle solite difficoltà autorizzative, il nostro
principale problema, dopo
aver avuto da parte del cipe
l’approvazione del piano che
ne determina la copertura
finanziaria è la negoziazione con le banche per la necessaria liquidità. Una volta
superato questo scoglio saremo pronti a firmare i contratti per il terzo e quarto lotto
che riguardano l’autostrada
dal Tagliamento a Villesse
per circa 700 milioni euro
avendo gia’ esperito le gare
ad evidenza pubblica.
A quanto ammonta il compenso di commissario straordinario della terza corsia
e per quale ragione sia lei
che Tondo avete rinunciato
ad una somma di tale importanza?
Parliamo di circa 300 mila
euro all’anno. Abbiamo sempre impostato il nostro lavoro
con sobrietà. E’ un impegno
e una grande responsabilità,
anche personale. Ma entrambi ritenevamo che l’indennità di carica di amministratore regionale fosse sufficiente.
Mi pare un esempio concreto
per tutti coloro che oggi si
riempiono la bocca dicendo
di combattere la casta ma
proseguendo a godere del
sistema. Questo, soprattutto
per chi in passato ha goduto
della doppia indennità.
Possibile che ogni cosa che
fa lei, non va bene per il capogruppo del Pd Moretton?
Evidentemente la vediamo
in modo diverso. Comunque,
per rispondere prendo a prestito una divertente battuta
di un autorevole consigliere
regionale del centrosinistra:
“ma perchè Moretton attacca
Riccardi criticandolo per le
cose che riesce a fare quando lui non è stato capace di
farle in tutti gli anni che ha
governato?”
Il Presidente del consiglio
regionale Maurizio Franz
in un’intervista al Perbenista sostiene che lei si deve
decidere una volta per tutte
se vuole fare il tecnico oppure il politico. Possibile
che in oltre 50 anni di storia della nostra regione sia
solo lei a dover risolvere
certi problemi?
Stimo Franz ma non sono
d’accordo con lui. Oggi faccio l’assessore regionale ma
non sta a me dire se bene o
male. Posso dire che lo faccio con il massimo impegno
e la considero, a differenza
di altri, un’esperienza pro
tempore. Fare questo mestiere significa occuparsi di
tante cose, dall’apertura dei
cantieri alla costruzione del
consenso per realizzare le
cose. C’è una differenza tra
tecnica e politica, quella con
la P maiuscola? Per il resto
mi hanno sempre insegnato
che tutti siamo utili ma nessuno e’ indispensabile.
Dopo l’abbandono di Giovanni Collino al Pdl, lei è
diventato il riferimento di
una vasta area di amministratori che provengono
dalla ex alleanza nazionale. Sente il peso morale di
questa responsabilità?
Si, sento il peso di poter
rappresentare nel migliore
dei modi tante persone che
ogni giorno dedicano parte
del loro tempo ad una loro
passione. In un tempo dove
si passa sopra a tutto non mi
pare poco.
Fra qualche anno si voterà
per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Udine; riuscirà il centrodestra
per una volta a vincere le
elezioni? Con quale ricetta?
Speriamo, prima di tutto ci
deve credere e far tesoro degli errori del passato. Subito
le primarie per il candidato e
poi occorre un grande movimento di persone unito alle
forze politiche del centrodestra determinato su obiettivi
condivisi; una lunga marcia-
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che sappia legare persone
con ideali comuni in grado
di unire e non di dividere.
Quale ritiene il miglior pregio ed il peggior difetto del
presidente Tondo?
Se dovessi indicare dei difetti dovrei cominciare dai
miei, l’elenco sarebbe troppo lungo. Il miglior pregio
di Renzo? Diversi ma quello
che più mi ha colpito è l’imprevedibilità. Mi e’ capitato
diverse volte: quando sei nel
bel mezzo di un problema e
non sai come uscirne lui ci
mette il suo guizzo. Ha una
rara genialità capace di usci-
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protagonisti
a confronto
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re dai momenti più difficili
in modo brillante.
La gente è arrabbiata con i
politici; c’è poca fiducia forse a causa dei troppi cattivi
esempi a livello nazionale.
Sarebbe disponibile a partecipare ad un convegno,
organizzato dal Perbenista,
del tipo uno contro tutti
dove la platea le può rivolgere qualsiasi tipo di domanda purché inerente ai
suoi pubblici incarichi? Il
partito Democratico questa
sfida la ha già accettata.
E vuole che sia da meno del Pd ?
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/14
pagina La crisi attuale e il bisogno estremo di agire
Il SuperPorto di Monfalcone e gli interessi del Friuli
di Renzo Pascolat
R
ingrazio la redazione
del mensile “Il Perbenista” a cui auguro di creare uno strumento
utile,alfine di mettere le
cose in chiaro,di avermi
permesso di dire qualcosa
su ciò che ci stà davanti.
Ovviamente, lo farò senza
presunzione alcuna.
Attualmente o meglio da
due anni esatti,da quando cioè è nata, ho la ventura di presiedere una
associazione culturale e
politica(Associazione Friuli Europa-AFE), che annovera tra i suoi soci personalità di rilievo del mondo
accademico,della imprenditoria, delle professioni,degli
enti locali,ecc.,e che ha
messo a segno o meglio ha
realizzato una serie di iniziative pubbliche di rilievo
sui vari temi della nostra
vita economica,finanziaria
,istituzionale e culturale di
questa regione e del Friuli
che indubbiamente hanno
suscitato forte partecipazione e interesse da parte
un po’ di tutti.
Ma un tema è stato e rimane il punto di maggior assillo e su cui agire.Il tema o
la questione è,la internazionalità o l’essere area di interesse europeo nella nuova
condizione storica caratterizzata dalla fine dei confini contrapposti e di nuove
inevitabili sfide su tutti i
piani:economico,culturale,
scientifico e tecnologico di
questa nostra regione e del
Friuli.
Attorno a questo nodo fondamentale, che riguarda
in modo oserei dire quasi
drammatico, anche la necessità di una nuova specialità regionale si è mossa
la nostra iniziativa.
Per ottenere attenzione e
consenso non era e non è
sufficiente parlare di ruolo internazionale del Friuli
Venezia Giulia o di Euro
Regione.Cose, si badi bene,
tutte teoricamente giuste.
Serviva e serve oggi a maggior ragione con la crisi in
atto, puntare su qualcosa
di estremamente rilevante
dal punto di vista degli interessi europei,nazionali e
locali.Cìò per evitare che i
grandi nodi attinenti al volere essere area di interesse europeo non soffochino
alla lunga i disegni di questa regione concepiti sin dai
tempi di Antonio Comelli e
altri.
Il punto di impatto e di snodo per realizzare questo
disegno di regione cerniera
e non più di confine, è stato individuato nel ruolo di
Terminale funzionale del
Friuli Venezia Giulia del
Corridoio Baltico Adriatico,
la cui ratifica dovrebbe avvenire da parte degli organi
comunitari entro il prossimo ottobre.
Questo potrà consentire finalmente la attivazione piena della Ferrovia Pontebbana per il trasporto merci in
arrivo da nord verso lo scalo
di Monfalcone,rafforzando
con ciò il ruolo centrale del
Friuli e quindi i processi
inevitabili di rilancio della
nostra economia e della nostra regione che stà deperendo giorno dopo giorno,
con tutte le conseguenze
del caso: prima fra tutte la
chiusura delle attività produttive e l’aumento della
disoccupazione specie giovanile.
Ma in rapporto alla conseguente funzione della
nostra regione e del Friuli
in base a questo disegno,è
rilevantissima l’azione ancora tutta da dispiegarsi
per la realizzazione del
Super-Porto di Monfalcone
e per il quale la Giunta regionale farà un disegno di
legge per offrire garanzie a
noi,alla nostra economia e
ovviamente agli investitori privati che attualmente
sono ancora Unicredit e la
grande società internazionale olandese di trasporto
containers, Maersk.
Da tutti questi punti di grande rilevanza strategica sul
piano economico,logistico
e politico si può trarre la
conclusione che oggi,sulla
base anche dell’indiscutibile ruolo avuto dalla Associazione Friuli Europa-AFE
e ovviamente per il ruolo
fondamentale della giunta
regionale e del suo Assessore ai trasporti Riccardi,dai
sindacati e dalle organizzazioni di categoria,dalla
cooperazione e dalla Università di Udine,che hanno
istituito assieme a AFE un
tavolo permanente di verifica e di proposta,finalmente
potremmo essere(il condizionale è ancora d’obbligo)
alla vigilia di un salto in
avanti di notevole interesse anche sul piano della
traduzione pratica del ruolo internazionale di questa
nostra regione.
Molto resta da fare e non ultimo il conseguimento della
necessaria unità di intenti
delle componenti economiche e politiche della regione
da Trieste a MonfalconeGorizia e Udine in particolare.
Ma la strada a mio avviso
resta quella a cui ho fatto
riferimento in questo articolo e per la quale,con tutte
le difficoltà del caso,si stà
estendendo l’impegno delle
forze in campo.
���������
/15
pagina Molinaro: “difficile un Compagnon bis”
Appello alla Gelmini per la tutela alle minoranze linguistiche
Assessore Molinaro, si riconosce in questa maggioranza di centrodestra, politicamente parlando, con Pdl e
Lega Nord?
Assolutamente si; altrimenti
non sarei restato in giunta.
Ovviamente con i distinguo
e le peculiarità che comporta
l’appartenenza ad una forza
politica come l’Udc.
Prima la hanno fatta dimettere da consigliere regionale, ora le impongono il limite dei mandati in consiglio
regionale; qualcuno del suo
partito non le vuole bene?
Le dimissioni erano un atto
dovuto in seguito ad un impegno assunto nel momento
della nomina in virtù di un
accordo di partito. Il limite
dei mandati è emerso nel
congresso provinciale udinese, ma vedremo se sarà
confermato anche in quello
regionale. Ritengo, tuttavia,
che il modo per rinnovare
non stia nel limite dei mandati. Comunque in giunta
regionale il limite è quello
di due mandati e io sono al
primo giro.
Che fine ha fatto il professor
Gigli? Lo avete congelato?
Gigli c’è ed molto attivo ma
è impegnato altrove nelle
commissioni etiche e della
salute.
Ci sarà un Compagnon bis
al prossimo congresso regionale?
Di deciso non c’è ancora nulla di certo, ma personalmente dubito. Il ragionamento
fatto per me nel 2009 e per
Tesolat adesso vale anche
per lui. Un partito che cresce
fino a raddoppiare il numero degli iscritti ha bisogno di
essere seguito bene. Chi fa
il parlamentare deve potersi
impegnare a tempo pieno a
Roma e chi dirige il partito
a livello locale deve essere
sempre presente in zona. Lui
stesso nell’ultimo congresso
regionale disse che quella
sarebbe stata la sua ultima
candidatura.
Riccardi lo ritiene un politico oppure un super tecnico?
Riccardi è certamente un
uomo molto preparato tecnicamente per quanto riguarda
le sue competenze specifiche
ma per la sua storia democristiana è anche un politico
attento. Tiene sempre conto
della politica di cui conosce
abilmente ogni meandro.
Insomma riesce ad essere
una sintesi di entrambe le
cose e per questo è un elemento prezioso in giunta.
Che giudizio ha del sindaco
Honsell?
Lo ho sempre ritenuto un
uomo intelligente ed impegnato senza secondi fini. Ma
non è un politico. Alle volte
estremizza questioni che dovrebbero essere considerate
in modo più adeguato.
Troppe volte ama essere
contro a priori pur di apparire davanti alle telecamere
oppure sui quotidiani. Come
sindaco fa male a caratterizzarsi come un elemento di
rottura.
Il senatore Pittoni dice che
in questa scuola ci sono
troppi insegnanti meridionali…
Noi dobbiamo attuare la Costituzione che nel 2001 ha
sancito che l’organizzazione
delle scuole appartiene alle
Regioni.
Il Friuli Venezia Giulia deve
gestire l’organizzazione della scuola sul modello delle
province autonome di Trento
e Bolzano. In questo modo
avremo una scuola a misura della realtà regionale che
corrisponda alle esigenze
delle famiglie che spesso
vedono disattese le proprie
aspettative. Serve una norma
di attuazione dello statuto di
autonomia a cui stiamo già
lavorando e che presto vedrà il coinvolgimento della
commissione paritetica nazionale.
Nel frattempo è importante che i nostri parlamentari
convincano il ministro Gelmini ad applicare in Fvg tutte le norme che tutelano le
minoranze linguistiche nella scuola e non solo la minoranza slovena ma anche
quella friulana.
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