numero 01 ottobre 2011 editoriale EPPURE NOI VI AVEVAMO AVVERTITO AAA mensile d’informazione, politica, cultura e satira www.ilperbenista.it c i m a n c ava n o s o l o g l i i n d i a n i AL F RI U LI DO C FURIO CAVALLO DI WEST c er c asi po l iti c a d isperatamente . Fino a qualche anno fa la parola “anarchia” suonava come qualcosa di illegale, di violento di fuori dalle regole. Oggi pare essere un sentimento comune. Come si può essere di destra o di sinistra quando mancano totalmente gli esempi da seguire? Come si può votare e far votare un politico senza sapere cosa ha fatto di buono durante il suo mandato? Come si può credere a chi continua a prenderci per i fondelli fingendo di votare per l’abolizione dei vitalizi senza premettere che per loro oramai si tratta di diritti acquisiti? Che senso ha, mandare all’università i propri figli quando i posti più ambiti finiscono sempre alle mogli e ai parenti stretti di chi detiene il potere? Che differenza c’è fra maggioranza ed opposizione se nella spartizione dei vari consigli di amministrazione esiste un accordo bipartisan per cui lupo non mangia lupo? Anche volendo partecipare alla vita politica serve l’accredito vip e un’auto da 300 mila n per poter aver diritto di parola e di voto. Scriveva Bertolt Brecht: “Chi rimane in casa quando inizia la battaglia e lascia la lotta agli altri dovrà stare attento, perché chi non condivide la lotta condivide la sconfitta. Dunque chi non lotta per la propria causa lotta per la causa nemica”. Il Perbenista pagina 3 Lignano Codroipo Tarvisio Lo scippo delle dune di Lignano Riviera Boem e “la grande porcata” di Villa Manin Carlantoni Mazzolini odio e amore •• Servizio a pag. 09 •• Servizio a pag. 07 •• Servizio a pag. 11 REGIONE I padani attaccano gli uomini del Pdl •• Servizio a pag. 12 Piazza Rosa dei Venti, Lignano Pineta tel. 3287352693 - www.caselignano.it ��� � � � � /02 pagina Stampa e sindaco distanti dalle tradizioni friulane Ioan: “venerdì 7 e sabato 8 ottobre leggerò i quotidiani al bar” Assessore Adriano Ioan, il Messaggero Veneto sostiene che lei ha sbagliato a scrivere su un giornale identificato come di estrema destra. Se lo sarebbe aspettato un attacco così severo? Assolutamente no, anche perché prima di me sullo stesso giornale sono intervenuti autorevoli personaggi del centro sinistra come l’on. Carlo Monai e il consigliere Menis. Non posso che prendere atto dell’attacco strumentale e gratuito mossomi dal Messaggero oramai schierato anche con l’inserto locale con la sinistra più radicale della regione e della città. Eppure, se ci pensa il Messaggero Veneto è sempre stato identificato come il giornale dei moderati del Friuli, terra da sempre democristiana. Infatti durante la lunghissima direzione di Vittorino Meloni e successivamente di Gervasutti ha sempre avuto un profilo moderato ed istituzionale. Da quando la proprietà è passata al gruppo Espresso non è più arrivato nessun direttore friulano in grado di interpretare autenticamente la storia e la cultura della nostra gente. È per questo che lei nella scorsa intervista ci disse che il Messaggero Veneto le appariva come l’house organ del sindaco di Udine? Di fatto mi sembra che il Messaggero sia eccessivamente appiattito sulle dichiarazioni di Honsell con una grande sovraesposizione di quest’ultimi specie quando si fa interprete di posizioni estremiste. Così contraddice quella che è la storia e la cultura dei nostri sindaci che hanno sempre mantenuto un comportamento sobrio e riservato quale è il carattere del popolo friulano. Venerdì 7 e sabato 8 ottobre i lettori dei quotidiani italiani sono simbolicamente chiamati a fare sciopero dall’acquisto dei giornali. Per due giorni smetteranno di comprare quotidiani, in concomitanza della sottoscrizione della “Carta di Firenze” scritta da ordine dei giornalisti e Fnsi per tutelare giornalisti freelance e precari. Sono nati diversi gruppi su Facebook a favore di questa manifestazione di solidarietà in cui sostanzialmente si invitano gli amici a leggere i quotidiani al bar. Lei pensa di aderire? Certamente; sarà anche un’occasione per dare un forte segnale di dissenso alla linea politica ormai troppo faziosa del cosiddetto quotidiano locale. FRIULI DOC: TIPICAMENTE PERICOLOSO Un’inedita alleanza fra Lega Nord e PD mette a rischio la sicurezza dell’evento P er una volta sembra che Lega Nord e centro sinistra abbiano lavorato in perfetta sintonia. Friuli Doc è un esempio classico di pessima gestione del denaro pubblico. Per dilapidare tanto denaro in modo così infruttuoso è servita una collaborazione fra l’amministrazione comunale di Furio Honsell e l’assessorato regionale all’agricoltura di Claudio Violino. Nelle tasche dell’Ersa, in questi anni, sono girati circa 10 milioni di euro per la promozione del Tipicamente Friulano, cioè di qualche forma di formaggio ed un paio di etichette di vino. Naturalmente la promozione non è avvenuta in giro per il mondo ma per lo più in Regione, anzi nella provincia di Udine o meglio ancora nel collegio elet- torale di Violino. Nulla di illegale probabilmente ma certamente di pessimo gusto. Ritorniamo, adesso, a Friuli Doc, manifestazione storica del comune di Udine trasformatasi pian piano in una vera e propria sagra di città ed affidata in buona parte alla regia di Renato Pontoni, mitico disc jockey degli anni ’80. Avere le autorizzazioni per chioschi e bancarelle sembrava essere più complesso che ottenere un permesso per edificare un grattacielo a New York, troppa burocrazia e carte da bollo; invece, a ben vedere la burocrazia comunale ha funzionato molto male, anzi non ha funzionato per nulla. La poca attenzione di alcuni politici e di un paio di dirigenti che hanno preso alla leggera il proprio lavoro avrebbe po- tuto creare delle vere e proprie stragi. Nelle pagine a fianco vi riportiamo alcuni esempi. Ora saranno gli organi preposti a verificare la fondatezza delle nostre segnalazioni. Noi ci siamo limitati a dare spazio e voce ai tanti tecnici ed operatori della pubbli- ca sicurezza che non hanno trovato ascolto nelle sedi più opportune. Sono iniziati i corsi di autodifesa (Krav Maga e Ju Jitsu) presso il Cus di Udine - Via delle Scienze 100 Udine Palazzetto Giumanini Info corsi Maestro Roberto Veronese cintura nera 6° dan Cell. 3355647495 - [email protected] MERCOLEDÌ-VENERDÌ ore 19.00 - 20.00 ��� � � � � /03 pagina Friuli Doc: le regole da non seguire Una marea di irregolarità e di pericolose infrazioni caratterizzano il 2011 6. SERVIZI TECNICI - Montaggio e allestimento degli stand L’Amministrazione Comunale si riserva il diritto di rimuovere o far cambiare materiali ed allestimenti eseguiti malamente o non conformi alle norme. CONTARE IL NUMERO DI BOMBOLE 6. SERVIZI TECNICI Montaggio e allestimento degli stand È VIETATA l’introduzione, nell’area della manifestazione, di materiali esplosivi, asfissianti e detonanti e di quant’altro potenzialmente pericoloso o particolarmente infiammabile. L’uso di bombole a gas ed a metano deve essere riservato alle sole persone professionalmente abilitate all’uso delle stesse. GUIDA TECNICA N° 3 6.9 - Utilizzazione del gas combustibile; GPL 6.9.5 - Per le manifestazioni temporanee potranno essere utilizzati impianti temporanei, utilizzanti ciascuno non più di 2 bidoni di GPL, dal contenuto massimo di 25 kg ognuno, con potenzialità complessiva ai bruciatori di ciascun impianto inferiore a 30.00kcal/h; l’autorizzazione per l’utilizzo di tali impianti sarà subordinata all’osservanza delle condizioni di seguito descritte. GRIGLIA ALIMENTATA A GAS VICINA (SICURAMENTE MENO DI 3m) A TELO IN PLASTICA 6. SERVIZI TECNICI Montaggio e allestimento degli stand Si raccomanda l’osservanza di tutte le prescrizioni tecniche contenute nella Guida tecnica n. 3 – Linee guida di prevenzione incendi per manifestazioni temporanee in locali e luoghi aperti al pubblico, redatta dal Comando Provinciale dei VVFF (scaricabile dal sito www.vigilidelfuoco.it) in particolare perquanto riguarda l’utilizzo di impianti a gas (rischio specifico). GUIDA TECNICA N° 3 6.9 - Utilizzazione del gas combustibile; GPL 6.9.7 - Impianti temporanei a gas possono essere ubicati anche all’interno di stands o chioschi ubicati all’aperto, con l’osservanza delle seguenti condizioni: a - I bidoni di GPL devono essere posti sempre all’esterno delle pareti perimetrali; b - Le pareti perimetrali e la copertura del chiosco, per una distanza di almeno 3 metri dai bruciatori e/o dai bidoni, devono essere di materiale incombustibile (es. lamiera metallica, prefabbricato in cemento, etc.); ESTINTORE NON ACCESSIBILE NON VICINO AD UN ACCESSO NON VISIBILE GUIDA TECNICA N° 3 7 - Impianti ed attrezzature di protezione antincendio 7.1 - Estintori 7.1.1 - I locali e le aree di pertinenza dell’attività devono essere protette da estintori portatili d’incendio, di tipo approvato, con capacità estinguente non inferiore a 13A-89B-C, utilizzabili anche su apparecchi sotto tensione elettrica. A protezione di eventuali aree e/o impianti a rischio specifico devono essere previsti estintori di tipo idoneo. 7.1.2 - Gli estintori devono essere installati secondo i seguenti criteri: a - Devono essere distribuiti nella misura di almeno un estintore ogni 200 m2 di superficie lorda (o frazione), con un minimo di due estintori per piano e/o compartimento (fatto salvo quanto eventualmente specificatamente previsto in altre normative); b - Devono essere ubicati in posizione facilmente sicuramente accessibile, protetti da urti accidentali, e ben visibili; appositi cartelli segnalatori devono facilitarne l’individuazione, anche a distanza; c - Estintori supplementari devono essere collocati in prossimità degli accessi e degli evntuali punti di maggior pericolo. ULTIMO CONTROLLO NEL 2009 DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro. Allegato VI Controlli e manutenzione sulle misure di protezione antincendio - Controllo periodico: insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la compieta e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti. /04 pagina ��� � � � � 6. SERVIZI TECNICI - Montaggio e allestimento degli stand L’Amministrazione Comunale si riserva il diritto di rimuovere o far cambiare materiali ed allestimenti eseguiti malamente o non conformi alle norme. PANNELLI IN LEGNO E CHIUSURA IN “TENDAGGI” DI PLASTICA 6. SERVIZI TECNICI Montaggio e allestimento degli stand L’espositore (e/o la ditta allestitrice per esso) dovrà usare materiali ignifughi, impianti e materiali elettrici a norma (vedi “Servizio antincendio ”) e nel contempo impegnarsi a rispettare la normativa vigente in materia. GUIDA TECNICA N° 3 5.4 - Reazione al fuoco dei materiali 5.4.1 - Devono possedere precise e documentabili caratteristiche di reazione al fuoco, e devono essere omologati ai sensi del D.M. 26.6.1984 (S.O.G.U. n. 234 del 25.8.1984), i seguenti materiali installati nei locali di pubblico spettacolo: pavimentazioni, pareti, coperture, soffitti, controsoffitti, e loro relativi rivestimenti; tendaggi e drappeggi; sedili, poltrone e mobili imbottiti. • è consentita la posa in opera, a parete e a soffitto, di rivestimenti lignei opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco, secondo le modalità e le indicazioni contenute nel D.M. SI COMMENTA DA SOLO!!! 6. SERVIZI TECNICI Realizzazione degli impianti elettrici Gli impianti per l’energia elettrica dovranno essere realizzati seguendo le modalità delle norme CEI in particolare la n 64/8 oltre che rispettare le prescrizioni indicate al paragrafo 6.3/4 della Guida tecnica n.3 – Linee guida di prevenzione incendi per manifestazioni temporanee in locali e luoghi aperti al pubblico redatta dal Comando Provinciale dei VVFF (scaricabile dal sito www.vigilidelfuoco.it), a regola d’arte ed in conformità alla normativa vigente. Deve inoltre essere garantita la copertura di protezione per cavi o tubi a terra mediante l’utilizzo di apposite canalette/coperture certificate... 6. SERVIZI TECNICI - NORME SUI CANTIERI TEMPORANEI Si ricorda che tutte le fasi di montaggio e smontaggio dovranno esser effettuate nel rispetto del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Nel caso in cui queste indicazioni fossero disattese, potranno essere immediatamente sospesi i lavori fino al rispristino delle condizioni di sicurezza e sarà pregiudicata la partecipazione per l’anno successivo. - ALTEZZA OLTRE I 2 METRI DA TERRA - NON SI PUò APPOGGIARE UNA SCALA SU UN TRABATELLO - L’OPERAIO NON è IN NESSUN MODO ASSICURATO (IMBRACATURE O SIMILI) DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (G.U. n. 101 del 30 aprile 2008) ALTEZZA MAGGIORE DI 2 METRI DA TERRA NESSUNA IMBRACATURA Articolo 115 - Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti: a) assorbitori di energia; b) connettori; c) dispositivo di ancoraggio; d) cordini; e) dispositivi retrattili; f) guide o linee vita flessibili; g) guide o linee vita rigide; h) imbracature. 3. Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. /05 pagina Il dopo Paviotti si chiama Savino di Gianluigi Savino L a lista “Il Ponte” si presenterà alle prossime elezioni del 2012 forte di un’esperienza amministrativa maturata al governo di una città che in questi anni ha cambiato volto, crescendo nella qualità dei servizi, dell’offerta culturale, sociale e nelle infrastrutture. Cervignano è oggi una città moderna aperta e solidale, nella quale le famiglie possono trovare immediate ed efficienti risposte ad esempio in un apprezzatissimo asilo nido comunale, in un funzionale sistema scolastico, in accurati servizi sociali e nella possibilità di usufruire di rilevanti offerte culturali con una importan- te realtà teatrale, un centro civico, una fornitissima biblioteca e, ultima arrivata, la seconda Casa della musica della nostra Regione, nata da una forte richiesta non solo giovanile. Naturalmente moltissimo c’è ancora da fare ed il nostro gruppo, da sempre profondamente accumunato dall’entusiasmo, dalla serietà e dall’impegno, intende proporsi per governare Cervignano nei prossimi 5 anni, nella consapevolezza che saranno probabilmente duri ed impegnativi ma anche nella certezza che il rigore con il quale sono state gestite in questi anni le risorse finanziarie garantiscono un bilancio comunale in grado di affrontare con la necessaria serenità gli impegni del futuro. Sarà decisivo l’apporto di tutti, in particolar modo quello del vivace mondo associativo cervignanese per consolidare un senso di Comunità di cui abbiamo straordinariamente bisogno e per agevolare ogni forma di partecipazione alla gestione di un Comune che vogliamo vicino al cittadino, trasparente nei comportamenti ed efficiente nella propria azione amministrativa. Rigotto: “è arrivata l’ora di cambiare” di Alberto Rigotto È dal 1990 che a Cervignano governa la stessa parte politica; non solo parte ma gli stessi uomini. 22 anni di ininterrotto governo Paviotti-Travanut. Sicuramente hanno fatto delle cose buone, inutile negarlo. Ma la Cervignano che piano piano ne è venuta fuori a noi non piace. Troppo cemento, poco verde, poca prospettiva di sviluppo. Sviluppo urbanistico caotico, mancanza pressochè totale di iniziative durature che possano animare Cervignano. Dopo vent’anni in realtà è bene cambiare. Gli stessi uomini non possono governare per così tanto tempo.Alla fine sono stanchi e privi di motivazione. E quando dall’altra parte si profila una compagine in grado di governare, beh questo è il momento di cam- biare. Attenzione al verde, piano regolatore con nuovi metri cubi pari a zero, recupero edilizio e urbanistico di tutto quanto è recuperabile, fornti investimenti nel settore del commercio, attenzione per la cura dell’arredo urbano, delle strade, delle asfaltature, della cura del verde, della pulizia delle strade; grandi e piccole cose per un programma semplice alla portata di ogni cittadino e concittadino. Una campagna elettorale all’insegna della proposta. La squadra e i candidati del centro destra saranno presentati a breve, così come il programma nel dettaglio; purchè non ci si mettano i soliti noti, che ad ogni elezione ricompaiono sembra a posta per far perdere il centro destra. Le prossime settimane saranno decisive. ���������� /07 pagina CODROIPO E I SUOI 2400 PORCELLINI Eccovi svelata l’incredibile eredità lasciata dalla giunta Boem C odroipo, appena insediata, la nuova giunta guidata da Fabio Marchetti, ha dovuto iniziare a fare i conti con l’eredità dell’amministrazione Boem a cominciare dall’urbanistica, materia sulla quale il confronto politico in campagna elettorale si era fatto piuttosto aspro. Tra le ultime varianti adottate dal centro sinistra, il cui iter burocratico era destinato a chiudersi con una delibera di approvazione da parte della giunta comunale, vi è quella relativa all’ampliamento dei fabbricati di un’azienda agricola sita tra il compendio di Villa Manin e la vicina zona residenziale del Belvedere, in via Quarnic (delibera n°38 del 10/02/2011). Con tale intervento gli interessati puntano a realizzare, nelle vicinanze (600 metri in linea d’aria) della prestigiosa residenza dogale una porcilaia destinata all’allevamento di 1100 suini adulti e 1300 porcellini, per un totale di ben 2400 capi. Ovviamente, nei pressi dei capannoni è stata prevista una vasca di “decantazione” di 390 metri cubi, destinata a contenere le profumate “deiezioni” di 2400 porcelli, prima che le stesse siano trasferite presso la costruenda centrale a biogas nella vicina Sedegliano. Chiunque abbia un minimo di buon senso può immaginare quali siano i piacevoli odori provocati dai simpatici suini, destinati a deliziare gli ospiti di una delle perle del turismo culturale della Regione, osannata in ogni occasione, oltre che naturalmente i residenti di Passariano e quelli del limitrofo capoluogo di Codroipo, a cominciare dalla prestigiosa zona residenziale del Belvedere che si affaccia direttamente sulla erigenda porcilaia. Non appena è stata pubblicata, quasi come gesto dovuto, la delibera di approvazione da parte della giunta Marchetti datata 1 agosto 2011, nel centro della bassa friulana sono iniziati i primi malumori, a cominciare da alcuni abitanti di Passariano, sino allora tenuti sostanzialmente all’oscuro di cosa avevano combinato in Comune all’interno degli uffici tecnici. Tra l’altro alcuni passanti avevano notato che ancor prima che l’iter burocratico autorizzativo dell’intervento edilizio fosse completato, i lavori erano già iniziati da tempo con la realizzazione di fondamenta e scavi che sarebbero dovuti servire per i nuovi fabbricati. La Polizia Municipale di Codroipo si decideva finalmente ad effettuare il giorno 10 settembre, un sopralluogo, notiziando del fatto l’ufficio tecnico. Rivendendo le carte sono emersi alcuni pareri contrastanti dell’ARPA che all’inizio, resasi conto di ciò che si stava tentando di realizzare, formulava una serie di prescrizioni molto stringenti, per cercare di mitigare gli inevitabili odori che avrebbero invaso la località, salvo poi il 3 settembre ridimensionare il parere espresso alcuni mesi prima, rivedendo molte delle prescrizioni inizialmente imposte. Si scopriva, inoltre, che era stato applicato dall’ufficio tecnico il regime del silenzio assenso ad una richiesta fatta alla soprintendenza regionale sull’intervento in questione, quando la norma stessa esclude il silenzio assenso per i pareri in tema di interventi in zone vincolate. Insomma molte cose non tornano nella vicenda, a cominciare dal fatto che il progettista della ditta in questione è proprio quel Raffaello Tosatto, componente dell’ex commissione edilizia che ha esaminato la pratica, esponente dell’UDC locale che ha appoggiato strenuamente alle ultime elezioni la candidata a Sindaco Comisso, portabandiera della lista progetto Codroipo che ha governato nell’ultimo ventennio il capoluogo del medio Friuli, e che per anni ha visto l’ex assessore Daniele Cordovado, abitante a Passariano, gestire in ogni suo minimo aspetto l’urbanistica e i lavori pubblici della città. Adesso sarà compito del nuovo sindaco Marchetti riuscire ad impedire che un simile progetto possa essere portato a compimento, dato che è difficile immaginare, sia politicamente che tecnicamente, sia ammissibile che una porcilaia da 2400 suini possa realizzarsi nelle immediate vicinanze della città e della Villa Manin. ��������� /08 pagina L’opposizione riparte dai “Master flop” di L’opposizione consiliare L a coalizione costituita da liste civiche, che cinque anni fa ha sostenuto come candidato sindaco Stefano Trabalza e che è arrivata ad un passo dalla vittoria, si sta già muovendo per riunire altre forze politiche sotto un unico programma, nell’obiettivo di offrire un convincente segnale di discontinuità in funzione dell’auspicabile rilancio della nostra Località, in alternativa all’attuale amministrazione che ha fallito su molteplici fronti. Il progetto di evidenziare il valore delle persone rispetto a quello delle ideologie e dei partiti è pertanto quanto mai attuale attesa la grande crisi che la politica sta attraversando a tutti i livelli. Uno dei più clamorosi fallimenti di questa amministrazione è sicuramente rappresentato dal flop dei Master Games. È infatti sotto gli occhi di tutti come questa rilevante manifestazione internazionale, che ha ottenuto da parte della Regione una copertura di quasi 5 milioni di euro, avrebbe potuto concretamente costituire un importante volano per il turismo di Lignano in un periodo di bassa stagione. La gestione a dir poco approssimativa dell’evento ha invece finito per relegarlo a poco più di una festa di paese. L’iniziale passo indietro del Coni, la totale assenza di sponsor, gli errori pacchiani nel marketing, la presenza di un sito web non all’altezza dell’evento e reso operativo troppo tardi, l’assenza di una adeguata attività di promozione sia in ambito locale sia in ambito europeo, il ridottissimo numero di iscritti alle competizioni (circa 4.000) rispetto agli originari preventivati (10.000), l’imbarazzate cerimonia di apertura tristemente eguagliata da quella di chiusura, sono elementi rappresentativi di tutta l’incapacità di questa amministrazione che, seppur sostenuta dal generoso contributo dei volontari, ha perso l’ennesima buona occasione per rilanciare il nome della località a livello turistico soprattutto in un momento di crisi come questo. Devolvere lo stipendio dato dalla politica di Claudio Fichera L ignano Sabbiadoro rappresenta la più importante industria turistica del Friuli Venezia Giulia e bisogna essere consapevoli che oltre alla ricchezza prodotta, rappresenta un fondamentale ricavo finanziario per le imprese dell’indotto. è importante evidenziare che la forza di Lignano è stata confermata con l’attuale crisi economica che ha evidenziato il declino di altre regioni concorrenziali. Questo è un Paese straordinario ricco di eccellenze in tutti i settori. Proprio per questo credo che per quello che rappresenta, non meriti di trovarsi nella situazione in cui versa in questi anni. In tal che, «è possibile un’offerta politica nuova, da qui a pochi mesi. È possibile, che alcune persone che hanno avuto molto da Lignano, decidano di impegnarsi in politica per dovere civico », a mio avviso molte ci stanno riflettendo. Il presidente della Fondazione Lignano Friends il notaio Antonio Frattasio è abile nel tenere alta l’attenzione, alimentando così i rumors che si affastellano attorno all’ipotesi che la sua Fondazione possa da un momento all’altro tramutarsi in un partito vero. Anche se a mio avviso questo non succederà, in quanto la fondazione ha lo scopo di controllo delle istituzioni “ sostituendosi all’opposizione consigliare”, ed aiutare le classi deboli della nostra cittadina. Conosco Frattasio da tanti anni, in fin dei conti vengo dal mondo del giornalismo televisivo e, certo, devo riconoscere che il notaio Frattasio sta facendo un lavoro straordinario. La sua è una voce coraggiosa in un momento di vuoto politico disarmante. Può diventare un punto di riferimento ed il suo progetto di qui a breve potrebbe trovare spazi importanti verso i partiti tradizionali. Con dispiacere devo prendere atto che manca nella maggioranza e nella minoranza un dibattito costruttivo: la Lega cambia idea un giorno sì e l’altro pure, mentre il Pdl... tenta di navigare a vista con varie frammentazioni interne, la sinistra si affida ai proclami, e tutti insieme sono inconsistenti nel controllo dell’apparato burocratico e nel formulare progetti consistenti per il futuro. Una cosa è certa, tutti pensano alla sedia e a uno stipendio politico. A questo servono le alleanze politiche eterogenee che si stanno componendo. La crisi in atto nella politica è innegabile, come la crisi economica, e questo apre a scenari davvero interessanti. Cari mestieranti politici, vi si propone di rinunciare allo stipendio, per devolverlo verso i più bisognosi. ��������� /09 pagina Lignano: lo scippo delle dune Un continuo turn-over dell’edilizia privata complica i progetti I n questi ultimi anni i capi dell’ufficio edilizia privata hanno subito un grande turnover , “non per demerito dell’amministrazione“. Per caratterizzare una continuità di applicazione delle normative edilizie, l’amministrazione Comunale deve ripristinare la Commissione Urbanistica, questa, è un organo consultivo istituito con gli obiettivi di allargare la partecipazione, di affiancare l’Amministrazione Comunale nel suo operato, di perseguire il miglioramento continuo della qualità dei servizi. Il suo ruolo consultivo deve essere quindi inteso come azione progettuale, di studio, di elaborazione di soluzioni e di realizzazione di progetti, come impegno alla condivisione, alla corresponsabilità ed all’operatività, all‘applicazione nell’eguaglianza delle norme. Le foto (prima e dopo) rappresentano emblematicamente lo stato di devastazione ambientale dopo il rilascio della concessione edilizia, in Calle Bach Calle Mozart a Lignano Riviera. La domanda sorge spontanea: le dune e i pini non dovrebbero essere protetti? La variante 40 va a proteggere le dune e la sua vegetazione. È interessante che, proprio ultimamente, si sia scoperto che sulle praterie nelle dune della zona di Pineta e Riviera, c’è una specie apparentemente banale, di ciuffi d’erba che però vivono solo da noi. L’hanno studiata bene, si chiama “stipa veneta”, è una specie in via d’estinzione, ed è endemica (endemica vuol dire che vive solo in una determinata zona) nel litorale veneto-friulano: questa specie ha arricchito la qualità del nostro ambiente e anche le motivazioni per la sua protezione. Nella vegetazione di Lignano troviamo anche molti alberi: alcuni sono spontanei, come delle querce e dei lecci, che sono anch’essi delle querce però sempreverdi, gli ornelli e poi i pini. Per i pini dobbiamo distinguere: i pini neri d’Austria sono in parte autoctoni, originari, spontanei e in parte sono frutto di rimboschimento. Negli anni trenta, la forestale, considerando il degrado dell’ambiente di Lignano con le sue dune, ha deciso di rimboschire utilizzando alcune specie già sperimentate altrove. I pini neri sono dei pini montani che sono stati utilizzati anche dall’amministrazione austriaca sul Carso triestino con buoni risultati: sono piante molto frugali, molto resistenti ai venti di bora e alla salsedine marina. L’art.27 variante 40 al PRG del Comune di Lignano Sabbiadoro cita in sintesi: la domanda di permesso a costruire deve essere corredata dal rilievo del suolo e della vegetazione esistente, in aree aventi dune o pluralità di alberi ad alto fusto c’è obbligo al mantenimento della morfologia esistente. Come mai sono state spianate le dune ed abbattuto tutti i pini ad alto fusto, il tutto in barba ad un vincolo ambientale? da chi è stata autorizzata l’alterazione dello stato dei luoghi? a chi interessa può visionare le immagini di Google dove si può vedere la fitta vegetazione. ���������� /10 pagina UN IMPEGNO SERIO NEGLI EVENTI TURISTICI Il coordinamento cittadino del Pdl svela il mistero della coppa del mondo S ono passati alcuni mesi da quando abbiamo appreso la brutta notizia che la Coppa del Mondo di sci femminile non avrebbe più sostato a Tarvisio; tutti ricordiamo ancora l’ampio dibattito che ne è seguito, atto a capire il perché di tale decisione, cercare dei responsabili per tale perdita e molto altro. Si è scritto e letto tanto, i vari addetti ai lavori hanno fatto dichiarazioni atte più a dar colpa a chicchessia piuttosto che a partire da una sana autocritica e, rimboccandosi le maniche, cercare di iniziare un percorso congiunto per trovare una soluzione positiva per l’economia e l’immagine del Tarvisiano. C’è stato addirittura il momento in cui è stato solennemente annunciato che era stato assegnato proprio a Tarvisio il trofeo “Topolino” e che questo evento avrebbe portato nei nostri alberghi ben più ospiti della Coppa del Mondo stessa. Poi la doccia fredda: il trofeo è stato assegnato altrove e il Tarvisiano si è trovato di fronte ad un’altra sconfitta. Mentre tutto questo avveniva, noi abbiamo optato per la strada della serietà e della discrezione, attivando contatti, organizzando incontri ed evitando di fare proclami e conferenza stampa, per cercare di ottenere qualcosa che riconsegnasse al nostro territorio il prestigio e la rilevanza internazionale che stava perdendo a livello internazionale. Ed è così che si è giunti all’accordo per portare una tappa importante del Giro d’Italia a Tarvisio, che ospiterà la partenza della tappa stessa nel 2013; questo traguardo è stato raggiunto dopo molteplici incontri, condividendo tale scelta con il Presidente Tondo e ottenendo il via libera dal Governatore Carinziano Doerfler, grazie agli ottimi rapporti esistenti con lui e con gli amici sloveni. Grazie a tutto questo, il Tarvisiano beneficerà di un evento che lo porterà alla ribalta mediatica di tutto il mondo, con notevoli riflessi anche sull’economia locale. Per quanto riguarda gli sport invernali, si sta cercando di portare nel nostro comprensorio ulteriori eventi di portata internazionale che, al di là delle possibili future riassegnazioni di gare di Coppa del Mondo, come si è appreso recentemente dalla stampa, possano comunque mettere in luce il patrimonio, in termini di piste, servizi e strutture, che offre questa località. Possiamo citare, in tal senso, i “Campionati Italiani Giovanili allievi e ragazzi” chi si disputeranno presumibilmente durante la prossima stagione invernale, e che abbiamo ottenuto grazie all’impegno dell’Assessore De Anna, di Sergio Dressi, del Consigliere Franco Baritussio, oltre, ovviamente, a quello degli ad- detti ai lavori tarvisiani. La serietà di questa Amministrazione sta proprio nel non fare proclami e dichiarazioni mezzo stampa se non si è certi di quanto si dichiara, e del risultato che si potrà ot- tenere. Si evita così il rischio di diffondere notizie che provochino l’effetto contrario, come è accaduto recentemente e che non hanno certo ricadute positive sul territorio Tarvisio: Enrico Toniutti ci riprova di Enrico Toniutti T arvisio vive indubbiamente un momento difficile, da un punto di vista economico e sociale. Abbiamo sempre riconosciuto questa difficoltà e questo contesto, abbiamo di conseguenza sempre offerto la nostra collaborazione costruttiva alla maggioranza, con proposte e con partecipazione responsabile nelle scelte. Le risposte ricevute sono state spesso deludenti: poca disponibilità al dialogo, scarsa capacità di ascolto. La situazione politica locale e nazionale in cui si è venuto a trovare il Sindaco e la sua giunta in questi anni è stata, seppur in un conte- sto economico difficile, la migliore per amministrare Tarvisio: Provincia, Regione e governo nazionale del medesimo colore politico. Nonostante questa favorevole situazione e nonostante la presenza di un Consigliere Regionale del suo partito nell’amministrazione comunale, Carlantoni lamenta una scarsa attenzione della Regione per il nostro paese: un vero paradosso. L’ennesimo tentativo di scaricare sempre su altri responsabilità che invece, chi governa da più di quattordici anni Tarvisio, dovrebbe cominciare a prendersi. Un po’ come per la questione delle seconde case. Dal 1997 in poi il centro destra di tempo ne avrebbe avuto per cambiare piani regolatori e per impostare una politica edilizia seria, che puntasse sullo sviluppo turistico e non consentisse tante speculazioni immobiliari. Anche in questo caso la colpa secondo il Sindaco è di altri, di chi amministrò nei primi anni novanta. Guarda caso gran parte di quegli amministratori ora ce li ha nel suo stesso partito. Le elezioni sono ormai imminenti e crediamo che anche i movimenti e il fermento interno al centro destra di queste settimane, dimostrino come le critiche che abbiamo mosso in questi anni all’operato dell’attuale Sindaco, in temi ad esempio quali quello dei dirigenti comunali o della mancanza di politiche turistiche, fossero motivate e argomentate. ���������� /11 pagina Baritussio: “Trieste deve sostenerci” Riprende nuovamente quota la proposta della zona franca di Franco Baritussio N on bisogna perdere di vista la questione sociale, perché è questo il tema più sensibile a Tarvisio e dintorni. Non è una novità che la vita sui confini sia diventata più dura da quando questi son caduti. Fino a Schengen barriere e differenze davano valore aggiunto all’economia locale: valute diverse, prodotti diversi e di attrazione reciproca per ambo i lati del confine… Con l’avvento dell’allineamento della moneta e dell’offerta merceologica, l’attenzione si è spostata su altri fronti: confronto sulla qualità e sui costi della vita e dei servizi al di qua e al di là dei confini, sui diversi livelli dei canoni d’affitto e sui prezzi di vendita al dettaglio delle merci. Almeno rispetto a quest’ultimo dato, le recenti comparazioni pubblicate in merito al cosiddetto “paniere” (confronto dei prezzi praticati sulle medesime merci al di qua e al di là del confine) hanno dimostrato che la realtà non è a senso unico: alcuni prodotti sono più convenienti di là, altri di qua. Sugli altri fronti, tuttavia, non c’è da stare allegri. Intanto si è riaccesa la crisi economico-finanziaria e ogni Paese ha emanato le proprie misure. La manovra italiana eserciterà purtroppo i suoi effetti sul tema trattato. Si pensi solo all’aumento dell’1% dell’IVA. Non si dimentichi, poi, come la crisi renda sempre più irto il cammino verso il federalismo fiscale compiuto, in particolare per quanto riguarda la fiscalità di vantaggio e di sviluppo per le aree montane e di confine. Poter incidere sulla fiscalità nelle aree confinarie consentirebbe quanto meno di abbattere alcuni differenziali e di dare così un po’ di respiro alle zone precipitate nella crisi con il dopo-Schengen. Di fronte a queste prospettive, riprende decisamente quota il tema della creazione di una zona franca, su cui l’amministrazione locale sta lavorando. Con la nuova Europa allargata non è certamente pensabile immaginare una zona franca tradizionale come quella di Livigno (occasione perduta in passato da Tarvisio che i requisiti li possedeva). Una proposta, a misura dei tempi post-Schengen, però c’è. La partita si può vincere se Trieste la sostiene e Roma ascolta. Mazzolini scherza ma non troppo Il neo presidente di Promotour ora guarda dritto al Comune Stefano Mazzolini, lei da circa un anno presiede Promotur; che idea si è fatto questo ente? Dopo un anno di gestione abbiamo ridimensionato notevolmente il debito che comunque in questo tipo di strutture è di natura strutturale. Attorno a Promotur ruotano circa 1800 posti di lavoro fra stagionali e fissi. È un’importante possibilità di lavoro per i giovani che desiderano restare in Montagna e non abbandonare il proprio territorio. Lei ha un ottimo rapporto con l’assessore regionale al Turismo Seganti, vero? Siamo molto amici, al punto da poterci permettere grandi litigate per poi fare immediatamente pace. Mi ricordo che quando ci furono le inaugurazioni delle universiadi io, Federica ed Alessandra Guerra ci divertimmo con alcune goliardate che la giovane età di tutti ci consentiva di poter fare. È molto amico anche di Claudio Violino nonostante certe sue recenti dichiarazioni e giochi di parole sui “culi” e le poltrone? Quelle sono state sue dichiarazioni personali di cattivo gusto che ovviamente io non posso condividere. La virilità, oltretutto, c’è anche negli omosessuali! Ritengo che la libertà delle persone vada rispettata sempre e con chiunque. Tarvisio è amministrata bene? Oppure si potrebbe fare di meglio? Amministrare una città oggi non è cosa facile perché è molto complicato trovare le risorse economiche per farlo adeguatamente. A Tarvisio si è investito troppo sul commercio e poco sul turismo e sulla montagna. Io ho sempre sostenuto questa tesi fin da quando il grande presidente della Regione Pietro Fontanini realizzò l’impianto di risalita del Lussari. Oggi il tempo ci ha dato ragione. È vero che il prossimo anno si candiderà a sindaco di Tarvisio? Si con il mio partito, la Lega Nord e… Crede di avere qualche possibilità di essere eletto? Ogni elezioni ha la sua storia. Oggi la Lega Nord è pronta a cambiare pagina. Quale è il punto debole del sindaco Renato Carlantoni? Carlantoni è un sindaco estremamente determinato. Non mi ricordo nemmeno il suo programma veramente. Fa troppe promesse per quelle che possono essere le reali possibilità economiche del nostro paese. Gli piace apparire sui giornali e fa improbabili proclami. Evidentemente ha ottimi rapporti con una certa stampa che gli dà tanto spazio. Senza contare tutte le volte che Carlantoni parlando al plurale e dicendo “abbiamo fatto” dimentica volontariamente di citare il supporto esterno della Lega Nord. Io faccio politica per passione, per hobby; non posso mettermi comodamente in aspettativa senza rischiare la mia impresa. Adoro la mia terra e farei qualunque cosa pur di vederla crescere. Insomma mi sembra che sia già iniziata la sua campagna elettorale. Certo; Renato ha buoni numeri dalla sua parte ma si ricordi che mancano ancora diversi mesi e poi sarà la gente a decidere. Una cosa è certa: in politica diventa più famoso chi fa molti debiti che chi li risana. A parte quelli della Lega Nord, quale assessore regionale stima? Mi è simpatico De Anna perché ha la mentalità vincente e serena dello sportivo; mi piace anche Riccardi che ha dimostrato in più occasioni di credere nei giovani sostenendo anche la Notte Bianca. ��������� /12 pagina Franz bacchetta i consiglieri del Pdl Riccardi troppo indeciso, Blasoni troppo irresponsabile Presidente, Lei ed il suo predecessore vi salutate cordialmente? Il rapporto fra noi è restato buono, ma aspettiamo ancora che il dott. Ballaman chiarisca la sua posizione. Lui ha la coscienza serena ed ha fatto un gesto corretto e di responsabilità ad autosospendersi. Ci sarà un Fontanini bis alla guida nazionale del partito? Piero ha lavorato molto bene in questi anni e attorno a lui si registra un generale apprezzamento su come ha saputo condurre il movimento. Dica la verità, la base padana è soddisfatta del vostro operato in Regione oppure vi apprezzava maggiormente quando eravate una forza di protesta? Purtroppo esiste una certa insoddisfazione della nostra base poiché alcune nostre battaglie non sono andate in porto a causa di direttive del governo nazionale o di sentenze del Tar. Condivide la battaglia tutta nordica del senatore Pittoni contro i troppi insegnanti meridionali in Friuli Venezia Giulia? Si, pienamente; anche io sono un insegnate e da dentro non posso che dare ragione totalmente a quanto esposto sul vostro giornale da Mario Pittoni. Intanto il professor Pizzimenti pur essendo incompatibile con l’incarico di vice presidente di Mediocredito siede ancora comodamente in cda… Restano delle perplessità di fondo sul perché un professore universitario abbia potuto guidare Mediocredito e Friulia, mentre un docente di scuola superiore non possa. Comunque gli accordi prevedono che a breve giro Pizzimenti lasci l’incarico. Troverete un accordo con l’Udc in vista delle regionali 2013? Non lo so; a livello regionale collaboriamo con grande sintonia ma bisognerà capire quali saranno le indicazioni nazionali dei singoli partiti visto che in quella data, probabilmente, si voterà anche per le elezioni politiche. Chi è Sergio Cecotti? È un’intelligenza viva e brillante ma condizionata nel suo secondo mandato di sindaco di Udine da una maggioranza di centrosinistra nella quale ho difficoltà a riconoscerlo. Perché i segretari regionali della Lega Nord spariscono tutti dalla scena politica? La Lega è un movimento politico molto complesso formato da una base attenta e severa nelle proprie valutazioni e che non fa sconti a nessuno. Chi ricopre il ruolo di segretario nazionale ( regionale) finisce con il pagare tutti i propri errori. Mi può fare il nome di un bravo assessore regionale? Federica Seganti perché ha fatto un piccolo opuscolo in cui presenta tutti i finanziamenti ed i contributi della Regione Friuli Venezia Giulia. Comunque ha fatto anche un ottimo lavoro sul testo unico dell’artigianato. Lei che farà nel 2013? Attenderò le indicazioni del mio partito. Per noi la politica prima di tutto è servizio. Le posso dire, tuttavia, che non sono per nulla appassionato né interessato al ruolo di sindaco. Spero di poter continuare a dare un utile contibuto basato sull’esperienza fino ad oggi acqusita. L’assessore regionale Ricardo Riccardi è un politico oppure un tecnico? Bisognerebbe chiederlo a lui sperando che ci dia una risposta in tempi ragionevoli. L’indecisione non giova alla giunta Tondo e nemmeno a lui. Di certo, con la sua laurea in architettura sarebbe un tecnico competente e bravo in Autovie Venete; ho qualche dubbio, invece, sulle sue eventuali competenze tecniche a ricoprire ruoli in Friulia. Possiamo dire che il vero anticasta del centrodestra sia Massimo Blasoni, con le sue proposte? Su un tema così delicato come quello dei costi della politica bisogna fare attenzione prima di parlare e IL NAPPO I grandi vini dal produttore al consumatore bisognerebbe responsabilmente evitare strumentali demonizzazioni. I partiti devono procedere compatti con le sintesi delle varie proposte ed evitare inutili fughe in avanti dei singoli. Entro novembre il consiglio regionale indicherà le priorità su cui agire in questo senso e certamente emergerà la sintesi espressa dai partiti di maggioranza. Roberto Asquini torna in Lega? Non mi risultano dialoghi in corso in questo momento. I nostri rapporti con lui sono molto cordiali e tante proposte di legge sono state firmate assieme. 1968 43 2011 Cantina e vigneti Spessa di Cividale Spaccio aziendale di Udine P.le d’Annunzio, 6-8 Tel. 0432.25543 www.ilnappovini.it Da 43 anni con voi per voi!!! UDINE - Via del Gelso, 7 - tel. 0432 504910 www.optex.it - [email protected] ��������� /13 pagina Riccardi a testa alta e passo deciso “Nella vita tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile” Assessore Riccardi ci riassume in poche battute ma comprensibili a tutti quali sono stati i principali interventi eseguiti dalla giunta Tondo? Tra le diverse, direi tre cose di grande rilievo. Il completamento della A28 l’autostrada Pordenone Conegliano dopo 36 anni, il volo da Trieste a Milano Linate dopo 12 anni e l’avvio dei grandi lavori sul sistema autostradale con il primo lotto tra il passante di Mestre e San Donà di Piave e la Villesse Gorizia: opere attese da almeno 20 anni e cantieri aperti per circa 650 milioni di euro in meno di tre anni. Che cosa è la Terza Corsia, di cui lei oggi è commissario straordinario e quali sono le difficoltà che ruotano attorno alla sua realizzazione? A differenza delle solite difficoltà autorizzative, il nostro principale problema, dopo aver avuto da parte del cipe l’approvazione del piano che ne determina la copertura finanziaria è la negoziazione con le banche per la necessaria liquidità. Una volta superato questo scoglio saremo pronti a firmare i contratti per il terzo e quarto lotto che riguardano l’autostrada dal Tagliamento a Villesse per circa 700 milioni euro avendo gia’ esperito le gare ad evidenza pubblica. A quanto ammonta il compenso di commissario straordinario della terza corsia e per quale ragione sia lei che Tondo avete rinunciato ad una somma di tale importanza? Parliamo di circa 300 mila euro all’anno. Abbiamo sempre impostato il nostro lavoro con sobrietà. E’ un impegno e una grande responsabilità, anche personale. Ma entrambi ritenevamo che l’indennità di carica di amministratore regionale fosse sufficiente. Mi pare un esempio concreto per tutti coloro che oggi si riempiono la bocca dicendo di combattere la casta ma proseguendo a godere del sistema. Questo, soprattutto per chi in passato ha goduto della doppia indennità. Possibile che ogni cosa che fa lei, non va bene per il capogruppo del Pd Moretton? Evidentemente la vediamo in modo diverso. Comunque, per rispondere prendo a prestito una divertente battuta di un autorevole consigliere regionale del centrosinistra: “ma perchè Moretton attacca Riccardi criticandolo per le cose che riesce a fare quando lui non è stato capace di farle in tutti gli anni che ha governato?” Il Presidente del consiglio regionale Maurizio Franz in un’intervista al Perbenista sostiene che lei si deve decidere una volta per tutte se vuole fare il tecnico oppure il politico. Possibile che in oltre 50 anni di storia della nostra regione sia solo lei a dover risolvere certi problemi? Stimo Franz ma non sono d’accordo con lui. Oggi faccio l’assessore regionale ma non sta a me dire se bene o male. Posso dire che lo faccio con il massimo impegno e la considero, a differenza di altri, un’esperienza pro tempore. Fare questo mestiere significa occuparsi di tante cose, dall’apertura dei cantieri alla costruzione del consenso per realizzare le cose. C’è una differenza tra tecnica e politica, quella con la P maiuscola? Per il resto mi hanno sempre insegnato che tutti siamo utili ma nessuno e’ indispensabile. Dopo l’abbandono di Giovanni Collino al Pdl, lei è diventato il riferimento di una vasta area di amministratori che provengono dalla ex alleanza nazionale. Sente il peso morale di questa responsabilità? Si, sento il peso di poter rappresentare nel migliore dei modi tante persone che ogni giorno dedicano parte del loro tempo ad una loro passione. In un tempo dove si passa sopra a tutto non mi pare poco. Fra qualche anno si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Udine; riuscirà il centrodestra per una volta a vincere le elezioni? Con quale ricetta? Speriamo, prima di tutto ci deve credere e far tesoro degli errori del passato. Subito le primarie per il candidato e poi occorre un grande movimento di persone unito alle forze politiche del centrodestra determinato su obiettivi condivisi; una lunga marcia- VENDERE CASA? CON ÈRATO LA SOLUZIONE È A PORTATA DI MANO ÈRATO Udine via della Rosta 2 Tel. 0432 502900 www.erato.it che sappia legare persone con ideali comuni in grado di unire e non di dividere. Quale ritiene il miglior pregio ed il peggior difetto del presidente Tondo? Se dovessi indicare dei difetti dovrei cominciare dai miei, l’elenco sarebbe troppo lungo. Il miglior pregio di Renzo? Diversi ma quello che più mi ha colpito è l’imprevedibilità. Mi e’ capitato diverse volte: quando sei nel bel mezzo di un problema e non sai come uscirne lui ci mette il suo guizzo. Ha una rara genialità capace di usci- Progetti e protagonisti a confronto VENERDì 28 OTTOBRE ORE18.30 ASTORIA-HOTEL ITALIA UDINE re dai momenti più difficili in modo brillante. La gente è arrabbiata con i politici; c’è poca fiducia forse a causa dei troppi cattivi esempi a livello nazionale. Sarebbe disponibile a partecipare ad un convegno, organizzato dal Perbenista, del tipo uno contro tutti dove la platea le può rivolgere qualsiasi tipo di domanda purché inerente ai suoi pubblici incarichi? Il partito Democratico questa sfida la ha già accettata. E vuole che sia da meno del Pd ? ��������� /14 pagina La crisi attuale e il bisogno estremo di agire Il SuperPorto di Monfalcone e gli interessi del Friuli di Renzo Pascolat R ingrazio la redazione del mensile “Il Perbenista” a cui auguro di creare uno strumento utile,alfine di mettere le cose in chiaro,di avermi permesso di dire qualcosa su ciò che ci stà davanti. Ovviamente, lo farò senza presunzione alcuna. Attualmente o meglio da due anni esatti,da quando cioè è nata, ho la ventura di presiedere una associazione culturale e politica(Associazione Friuli Europa-AFE), che annovera tra i suoi soci personalità di rilievo del mondo accademico,della imprenditoria, delle professioni,degli enti locali,ecc.,e che ha messo a segno o meglio ha realizzato una serie di iniziative pubbliche di rilievo sui vari temi della nostra vita economica,finanziaria ,istituzionale e culturale di questa regione e del Friuli che indubbiamente hanno suscitato forte partecipazione e interesse da parte un po’ di tutti. Ma un tema è stato e rimane il punto di maggior assillo e su cui agire.Il tema o la questione è,la internazionalità o l’essere area di interesse europeo nella nuova condizione storica caratterizzata dalla fine dei confini contrapposti e di nuove inevitabili sfide su tutti i piani:economico,culturale, scientifico e tecnologico di questa nostra regione e del Friuli. Attorno a questo nodo fondamentale, che riguarda in modo oserei dire quasi drammatico, anche la necessità di una nuova specialità regionale si è mossa la nostra iniziativa. Per ottenere attenzione e consenso non era e non è sufficiente parlare di ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia o di Euro Regione.Cose, si badi bene, tutte teoricamente giuste. Serviva e serve oggi a maggior ragione con la crisi in atto, puntare su qualcosa di estremamente rilevante dal punto di vista degli interessi europei,nazionali e locali.Cìò per evitare che i grandi nodi attinenti al volere essere area di interesse europeo non soffochino alla lunga i disegni di questa regione concepiti sin dai tempi di Antonio Comelli e altri. Il punto di impatto e di snodo per realizzare questo disegno di regione cerniera e non più di confine, è stato individuato nel ruolo di Terminale funzionale del Friuli Venezia Giulia del Corridoio Baltico Adriatico, la cui ratifica dovrebbe avvenire da parte degli organi comunitari entro il prossimo ottobre. Questo potrà consentire finalmente la attivazione piena della Ferrovia Pontebbana per il trasporto merci in arrivo da nord verso lo scalo di Monfalcone,rafforzando con ciò il ruolo centrale del Friuli e quindi i processi inevitabili di rilancio della nostra economia e della nostra regione che stà deperendo giorno dopo giorno, con tutte le conseguenze del caso: prima fra tutte la chiusura delle attività produttive e l’aumento della disoccupazione specie giovanile. Ma in rapporto alla conseguente funzione della nostra regione e del Friuli in base a questo disegno,è rilevantissima l’azione ancora tutta da dispiegarsi per la realizzazione del Super-Porto di Monfalcone e per il quale la Giunta regionale farà un disegno di legge per offrire garanzie a noi,alla nostra economia e ovviamente agli investitori privati che attualmente sono ancora Unicredit e la grande società internazionale olandese di trasporto containers, Maersk. Da tutti questi punti di grande rilevanza strategica sul piano economico,logistico e politico si può trarre la conclusione che oggi,sulla base anche dell’indiscutibile ruolo avuto dalla Associazione Friuli Europa-AFE e ovviamente per il ruolo fondamentale della giunta regionale e del suo Assessore ai trasporti Riccardi,dai sindacati e dalle organizzazioni di categoria,dalla cooperazione e dalla Università di Udine,che hanno istituito assieme a AFE un tavolo permanente di verifica e di proposta,finalmente potremmo essere(il condizionale è ancora d’obbligo) alla vigilia di un salto in avanti di notevole interesse anche sul piano della traduzione pratica del ruolo internazionale di questa nostra regione. Molto resta da fare e non ultimo il conseguimento della necessaria unità di intenti delle componenti economiche e politiche della regione da Trieste a MonfalconeGorizia e Udine in particolare. Ma la strada a mio avviso resta quella a cui ho fatto riferimento in questo articolo e per la quale,con tutte le difficoltà del caso,si stà estendendo l’impegno delle forze in campo. ��������� /15 pagina Molinaro: “difficile un Compagnon bis” Appello alla Gelmini per la tutela alle minoranze linguistiche Assessore Molinaro, si riconosce in questa maggioranza di centrodestra, politicamente parlando, con Pdl e Lega Nord? Assolutamente si; altrimenti non sarei restato in giunta. Ovviamente con i distinguo e le peculiarità che comporta l’appartenenza ad una forza politica come l’Udc. Prima la hanno fatta dimettere da consigliere regionale, ora le impongono il limite dei mandati in consiglio regionale; qualcuno del suo partito non le vuole bene? Le dimissioni erano un atto dovuto in seguito ad un impegno assunto nel momento della nomina in virtù di un accordo di partito. Il limite dei mandati è emerso nel congresso provinciale udinese, ma vedremo se sarà confermato anche in quello regionale. Ritengo, tuttavia, che il modo per rinnovare non stia nel limite dei mandati. Comunque in giunta regionale il limite è quello di due mandati e io sono al primo giro. Che fine ha fatto il professor Gigli? Lo avete congelato? Gigli c’è ed molto attivo ma è impegnato altrove nelle commissioni etiche e della salute. Ci sarà un Compagnon bis al prossimo congresso regionale? Di deciso non c’è ancora nulla di certo, ma personalmente dubito. Il ragionamento fatto per me nel 2009 e per Tesolat adesso vale anche per lui. Un partito che cresce fino a raddoppiare il numero degli iscritti ha bisogno di essere seguito bene. Chi fa il parlamentare deve potersi impegnare a tempo pieno a Roma e chi dirige il partito a livello locale deve essere sempre presente in zona. Lui stesso nell’ultimo congresso regionale disse che quella sarebbe stata la sua ultima candidatura. Riccardi lo ritiene un politico oppure un super tecnico? Riccardi è certamente un uomo molto preparato tecnicamente per quanto riguarda le sue competenze specifiche ma per la sua storia democristiana è anche un politico attento. Tiene sempre conto della politica di cui conosce abilmente ogni meandro. Insomma riesce ad essere una sintesi di entrambe le cose e per questo è un elemento prezioso in giunta. Che giudizio ha del sindaco Honsell? Lo ho sempre ritenuto un uomo intelligente ed impegnato senza secondi fini. Ma non è un politico. Alle volte estremizza questioni che dovrebbero essere considerate in modo più adeguato. Troppe volte ama essere contro a priori pur di apparire davanti alle telecamere oppure sui quotidiani. Come sindaco fa male a caratterizzarsi come un elemento di rottura. Il senatore Pittoni dice che in questa scuola ci sono troppi insegnanti meridionali… Noi dobbiamo attuare la Costituzione che nel 2001 ha sancito che l’organizzazione delle scuole appartiene alle Regioni. Il Friuli Venezia Giulia deve gestire l’organizzazione della scuola sul modello delle province autonome di Trento e Bolzano. In questo modo avremo una scuola a misura della realtà regionale che corrisponda alle esigenze delle famiglie che spesso vedono disattese le proprie aspettative. Serve una norma di attuazione dello statuto di autonomia a cui stiamo già lavorando e che presto vedrà il coinvolgimento della commissione paritetica nazionale. Nel frattempo è importante che i nostri parlamentari convincano il ministro Gelmini ad applicare in Fvg tutte le norme che tutelano le minoranze linguistiche nella scuola e non solo la minoranza slovena ma anche quella friulana. GRUPPO FERRI: AFFRETTATEVI! 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