Commissione europea
DG Comunicazione
n° 18 - dicembre 2009
ALL’INTERNO
Rete eolica
offshore nel
Mare del Nord
Elena: assistenza ai progetti sostenibili
Mappa on line
delle energie
rinnovabili
Campionato
“Serie A-cqua”:
superati i 74
Comuni
partecipanti
Fondazione
E.Mach
Consorzio
B.I.M. Brenta
Il clima surriscaldato di Copenaghen
Già lo si era intuito a inizio della scorsa settimana che il
vertice sul clima delle Nazioni Unite a Copenaghen non
avrebbe avuto risultati significativi o, per lo meno, vincolanti. Non si trattava di definire minuziosamente azioni politiche e pianificazioni: era sufficiente una cornice
che indicasse con concretezza obiettivi, in particolare
fra i paesi occidentali e quelli emergenti (India e Cina in
primis).
L’accordo che si è andato definendo presenta un solo
vincolo significativo: il contenimento dell’aumento della
temperatura a 2°C rispetto all’era pre-industriale. Obiettivo vincolante certo, ma che non specifica come ogni
singolo Stato lo potrà raggiungere, con quali mezzi,
con quali strategie politiche e con quali significativi abbattimenti delle emissioni di CO2.
Certo l’Unione europea ha giocato un ruolo guida durante la conferenza di Copenaghen, ma rimane tutt’ora
l’unica ad aver preso impegni concreti per il raggiungimento dell’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura in massimo 2°C, attraverso il 20% di abbattimento delle emissioni di anidride carbonica entro il
2020, associato ad un’azione che comporti l’impiego
del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Questo
impegno è e rimane l’atto più concreto e pragmatico
accordato nei confronti del surriscaldamento del pianeta.
Fredrik Reinfeldt, Presidente in carica del Consiglio
europeo, ha dichiarato che aver raggiunto un accordo
al vertice di Copenaghen è comunque un primo passo
politico per il contenimento del cambiamento climatico.
“Abbiamo infine un accordo” ha riferito alla stampa
Reinfeldt “Si è concluso 20 minuti prima di mezzanotte. Abbiamo fatto il giro del quadrante dell'orologio per
raggiungere un accordo politico. Siamo onesti. Non è
un accordo perfetto. Non risolverà la minaccia del riscaldamento climatico. Il limite di 2 gradi celsius non
sarà raggiunto su base di quest'accordo. Ma è un inizio
che dovrà essere arricchito l'anno prossimo”.
I risultati di un trattato dovranno avvenire entro il 2010:
sarà necessario già da subito iniziare i lavori diplomatici in modo tale che ogni Stato pianifichi come raggiungere l’obiettivo globale e quanto diminuire le emissioni
di CO2 .
Gli abbattimenti delle emissioni di anidride carbonica,
inoltre, non rimangono l’unica azione per limitare l’innalzamento della temperatura. Rimane infatti da valutare (possibilmente anche in questo caso in tempi brevi)
gli impegni nel breve e lungo periodo degli investimenti
finanziari per contenere i danni derivati dal cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo. L’argomento ha
suscitato non poche polemiche durante il vertice di
Copenaghen: nell’accordo l’impegno è stato quello di
stanziare 100 miliardi di dollari (70 miliardi di EUR)
entro il 2020, di cui 30 miliardi di dollari (21 miliardi di
EUR) per il periodo 2010-2012. Su questo aspetto l’impegno l’Unione europea e il Giappone è stato determinante, stanziando rispettivamente 10,6 e 11 miliardi di
dollari, mentre gli Stati Uniti hanno impegnato una cifra
notevolmente inferiore con 3,6 miliardi di dollari.
Parte dei finanziamenti ai paesi in via di sviluppo sarà
impegnata nel breve periodo ”L'UE fornirà 2,4 miliardi
di euro (2,6 miliardi di dollari). Il finanziamento del
Giappone è dello stesso ordine. Quello degli americani
è inferiore”, ha sottolineato Reinfeldt.
Sono stati questi finanziamenti a rendere molto complicato il lavoro di Copenaghen. In questo contesto l’Unione europea però non era stata colta alla sprovvista.
Come è stato dichiarato da Fredrik Reinfeldt “L'UE era
bene preparata, e da tempo. Non c'era lo stesso livello
di preparazione nelle altre parti. Le discussioni sono
state molto dure”.
Anche Barroso non ha definito del tutto deludente il
documento di cinque pagine firmato a Copenaghen,
dichiarando che “quest'accordo, è meglio di niente. È
una tappa positiva, ma al di qua delle nostre attese.
Non nascondo la mia delusione quanto al poco d'ambizione: l'accordo non è vincolante. Il testo lungi da soddisfare le nostre attese … Ma al tempo stesso, è la
prima volta che siamo riusciti a mettere in un accordo
le azioni promesse da numerose altre parti che, fino
allora, non si erano impegnate”. Il Presidente della
Commissione europea rimane comunque ancora critico
verso gli Stati che, pur firmando l’accordo, non hanno
manifestato alcuna intenzione di abbattere le emissioni
del 50% entro il 2030 “Come riuscire a rispettare di
contenere l’aumento di +2°C senza obiettivo concreto?” ha commentato Barroso, aggiungendo “Abbiamo
deciso di firmare questo testo poiché non vogliamo
un'interruzione nel processo e non vogliamo rimettere
in discussione la nostra solidarietà con i paesi poveri”.
Il ruolo guida dell’Unione Europea rimane decisivo. Il
punto determinante sta proprio negli impegni nei confronti dei paesi del terzo mondo.
Le polemiche che ha suscitato questo argomento a
Copenaghen hanno causato anche dissensi. Cinque
paesi dell’America latina non hanno firmato l’accordo:
Cuba Equador, Nicaragua, Bolivia e Venezuela. Pesante e significativo è stato il commento alla fine del
summit di Evo Morales, il Presidente boliviano, che, fin
da metà pomeriggio, aveva annunciato la sua partenza
alla seduta plenaria, avvertendo in anticipo che non
accetterebbe “un documento derivato dagli Stati Uniti o
caduto dal cielo” .
La strada è e rimane ancora lunga, anche se i tempi
per decidere si stanno stringendo: nei prossimi mesi è
necessario mantenere l’attenzione sulle politiche che
ogni singolo Stato dovrà attivare.
L’Unione europea si era impegnata ad incrementare
l’obiettivo del 20% al 30% della riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, a patto che gli
altri Stati del mondo si fossero impegnati concretamente anche loro a prendere misure di abbattimento della
CO2. I risultati del vertice di Copenaghen non ha portato le trattative a conclusioni di questo tipo. Questo aspetto lascia ancora spazio alla discussione in UE:
Italia, Germania gli Stati dell’Europa centrale e orientale, infatti, avevano recentemente manifestato dubbi
sulla modifica dell’impegno di riduzione delle emissioni
di CO2 al 30% entro il 2020.
APPROFONDIMENTO
Come cambierà la domanda mondiale di energia?
Nel periodo compreso fra il 2007 e il 2030 la domanda
di energia subirà un incremento pari al 40% con un
tasso annuo medio di crescita del 1,5%. Questo è lo
scenario descritto in “World Energy Outlook 2009”, una
ricerca sull’andamento del settore energetico, curata e
pubblicata dall'Agenzia internazionale dell'energia
(AIE).
“Gli ultimi 12 mesi” si afferma nello studio ”sono stati
caratterizzati da grandi sconvolgimenti nei mercati energetici internazionali, ma le sfide per trasformare il
sistema energetico mondiale rimangono preoccupanti
ed estremamente urgenti”. “Nel corso del 2009” si aggiunge “il consumo mondiale di energia subirà un calo
di entità significativa, per la prima volta dal 1981, a
causa della crisi economica e finanziaria. Ciò nonostante, stando alle politiche attuali, esso potrà riprendere la sua tendenza di crescita di lungo termine non
appena si rivedranno gli effetti di una ripresa economica”.
Le materie prime di origine fossile continueranno ad
essere le principali fonti di energia del mondo, con un
aumento di oltre tre quarti della domanda.
Nel 2030, sempre secondo “World Energy Outlook
2009”, la domanda mondiale di petrolio diminuirà passando a 105 milioni di barili al giorno. Il settore dei trasporti rimane ancora molto dipendente dalle fonti di
energia fossile, in quanto, secondo lo studio, “è responsabile per il 97% della crescita del consumo di petrolio”.
Per quanto riguarda la domanda di energia elettrica si
verificherà una crescita pari al 2,5% annuo fino al 2030
“con l’80% di tale incremento nei Paesi non-OSCE”. Il
principale carburante per la produzione di energia elettrica sarà il carbone .
Anche il nucleare subirà una crescita nella produzione
di elettricità, un aumento che si distribuirà un po’ in
tutte le aree geografiche ad eccezione del continente
europeo.
In riferimento alle energie rinnovabili lo scenario prevede che “si registri il più alto tasso di crescita ….Questo
incremento riguarda principalmente la produzione elettrica: la percentuale dell’elettricità totale prodotta dalle
rinnovabili non idroelettriche sale dal 2,5% nel 2007 al
8,6% nel 2030. L’eolica registra in assoluto il maggior
aumento, come il consumo di biocarburante, nel settore dei trasporti, anch’esso in forte rialzo. Al contrario la
percentuale di energia idroelettrica scende dal 16% al
14%”.
Nello studio si approfondisce anche l’andamento degli
investimenti nel settore energetico, condizione necessaria e indispensabile per un futuro più sostenibile sia
dal punto di vista economico che ambientale. Tali investimenti a causa della crisi economica hanno subito un
forte calo: molte compagnie di petrolio e gas hanno
annunciato tagli agli investimenti, con una riduzione del
19% rispetto al 2008, equivalente ad oltre 90 miliardi di
dollari in meno. “I settori commerciali e residenziali
stanno investendo meno in dispositivi, apparecchiature
e veicoli più moderni ed efficienti in termini energetici”,
si commenta nello studio, “con importanti ripercussioni
sull’efficienza del consumo energetico nel lungo termine”. La diminuzione generale degli investimenti nel
settore energetico, quindi, coinvolge anche le fonti rinnovabili che evidenziano già nel 2009 una calo di quasi
un quinto rispetto al 2008.
Secondo lo scenario previsto, se dovesse continuare la
tendenza di diminuzione degli investimenti, si potrebbero “avere conseguenze durature e potenzialmente gravi
per la sicurezza nell’approvvigionamento dell’energia, il
cambiamento climatico e la povertà energetica”. Una
situazione poco incoraggiante, se si pensa che i capitali richiesti fino al 2030 per il fabbisogno energetico,
equivalgono in media a 1100 miliardi di dollari ogni
anno (ovvero l’1,5% del PIL totale).
Anche le emissioni di anidride carbonica aumenteranno
considerevolmente in futuro fino a raggiungere 40,2 Gt
nel 2030 con un tasso di crescita medio annuo dell’1,5%. I paesi non-OSCE saranno i responsabili di questa crescita, in particolare in Cina, India e Medio Oriente che contribuiranno per tre quarti all’aumento delle
emissioni di CO2.
Nel prossimo decennio i dieci paesi facenti parte dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico
(ASEAN) avranno un ruolo sempre più significativo
sulla domanda di energia. Con una popolazione che
supera quella dell’Unione Europea ed un’economia che
equivale a quella di Messico e Canada, i consumi energetici di Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos,
Malesia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam
sono già comparabili a quelli del Medio Oriente e si
stanno avviando verso un trend in forte crescita. Anche
in questo caso Cina e India contribuiranno all’aumento
considerevole della domanda di energia nel mondo.
Nel settore del gas si manifesterà un’eccedenza di
produzione: nel periodo fra il 2010 e il 2015 l’offerta
potrebbe superare la domanda. Un cortocircuito di questo settore del mercato energetico derivato dalla produzione di gas non convenzionali in Nord America (shale
gas), attraverso l’utilizzo di tecnologie di perforazione
per il prelievo del gas orizzontali e della fratturazione
idraulica. L’offerta di gas non convenzionali fanno in
modo che il prezzo del gas si abbassi con conseguenze sull’importazione del prodotto liquefatto. In questo
modo la capacità inutilizzata di gas potrebbe passare
da 60 miliardi di metri cubi nel 2007 fino a quasi 200
miliardi di metri cubi nel 2015.
Per far fronte a tutte queste fluttuazioni della domanda
e della produzione energetica, secondo l'AIE, si dovrà
operare una trasformazione profonda nel settore dell'energia, anche per arginare il riscaldamento climatico.
Gli investimenti del futuro dovranno prendere la strada
della lotta al cambiamento del clima. In caso contrario
si arriverebbero ad avere perdite, derivate da danni e
conseguenze di una mancata politica contro l’innalzamento della temperatura. “La prontezza con cui i governi concretizzeranno i loro impegni costituisce un elemento imprescindibile affinché gli sforzi per impedire il
cambiamento climatico abbiano successo. Il pianeta
non può aspettare. Più passa il tempo, più si riduce il
campo d’azione per ridurre le emissioni mentre aumentano i costi per trasformare i settori energetico”.
Lo studio è disponibile sul sito:
http://www.worldenergyoutlook.org/
NOTIZIE
DALL’EUROPA
mentato il ministro belga Paul Magnette, aggiungenNove sono i paesi dell’Unione europea che hanno do che “Il potenziale in materia d'energia eolica offshore nel mar del Nord è enorme”,
assunto l’impegno di realizzare una
tanto da superare “anche l'equivalenrete di impianti offshore eolici nel
te in energia del petrolio del Medio
mare del Nord. Germania, Belgio,
Oriente”. L’accordo prevede che nei
Danimarca, Francia, Irlanda, Lusrispettivi Stati membri interessati al
semburgo, Paesi Bassi, Regno Uniprogetto si elaborino dei piani per il
to e Svezia hanno firmato, a margicollegamento degli impianti eolici in
ne del Consiglio dei Ministri all’enerrete. Il passo successivo avverrà poi
gia del 7 dicembre scorso, un accora partire dall’autunno prossimo,
do finalizzato alla progettazione di
quando i Ministri all’energia degli
una rete di impianti eolici offshore nei territori baciati
Stati
coinvolti
elaboreranno
una pianificazione comdal mare del Nord.
“Questo progetto ambizioso è non soltanto interes- plessiva comune della rete.
sante per i paesi rivieraschi del mar del Nord, ma lo Per il 2015 è prevista la realizzazione concreta dei
è per il futuro bouquet energetico dell'UE” ha com- primi collegamenti.
Rete eolica offshore nel mare del Nord
Per maggiori informazioni su Elena:
http://www.eib.org/
products/
technical_assistance/
elena/index.htm
Elena: assistenza ai progetti sostenibili
Per una descrizione
dettagliata dei finanziamenti consultare:
http://europa.eu/
rapid/
pressReleasesAction.do?
reference=IP/09/1896&for
mat=HTML&aged=0
&language=IT&guiLanguage
=en
1,5 miliardi di EUR per la cattura e lo stoc- modo: 150 milioni per Baltic-Kriegers, progetto d'incaggio del carbonio e per la realizzazione terconnessione dei parchi eolici off-shore tedesco,
danese e svedese nel Baltico; 86,54 milioni per Codi campi di turbine eoliche
La Commissione europea e la Banca europea per gli
investimenti (BEI) hanno dato nascita, martedì 15 dicembre, a Elena (European Local Energy Assistance),
un meccanismo di supporto europeo finalizzato ad
aiutare gli enti locali e regionali per la definizione di
progetti e investimenti in materia d'efficienza energetica, di energie rinnovabili e di trasporto sostenibile.
Questo strumento, attraverso la messa a disposizione
di un’assistenza tecnica, sarà di supporto a città e regioni che desidereranno elaborare e attuare azioni per
far fronte al cambiamento del clima, facilitando l’accesso ai finanziamenti da parte dei fondi messi a disposizione dalla BEI e da parte di altri istituti di credito.
Diverse sono infatti le amministrazioni locali che desidererebbero elaborare progetti nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, ma spesso
Lo scorso 9 dicembre la Commissione europea ha
dato il via libera al finanziamento di 15 progetti per
migliorare l’approvvigionamento energetico e ridurre
le emissioni di anidride carbonica in UE: 1 miliardo di
EUR sarà assegnato a sei progetti per la cattura e lo
stoccaggio del carbonio, mentre 565 milioni andranno
ad altrettanti nove progetti per la realizzazione di
campi di turbine eoliche in mare.
I finanziamenti assegnati verranno prelevati da un
fondo di 3,98 miliardi di EUR presente nel quadro del
piano europeo di rilancio, istituiti per contribuire al
finanziamento di una cinquantina di importanti progetti europei nel settore dell'energia nel 2009 e nel 2010.
Il finanziamento dei sei progetti sullo stoccaggio del
carbonio (CSC) verrà distribuito nel seguente modo:
180 milioni di EUR per l'unità di dimostrazione CSC di
Jaenschwalde (Germania); 100 milioni per l'impianto
CSC di Porto Tolle (Italia); 180 milioni per l'impianto
CSC di Rotterdam (Paesi Bassi); 180 milioni per l'unità di produzione CSC di Belchatow (Polonia); 180
milioni per l'impianto CSC di Compostilla (Spagna);
180 milioni per l'impianto CSC di Hatfield (Regno Unito).
Per quanto riguarda invece i progetti di campi di turbine eoliche, il finanziamento si ripartisce nel seguente
non hanno le capacità per elaborarli. Elena aiuta gli
enti pubblici a risolvere questi problemi, offendo un
supporto specifico per implementare i programmi di
investimento e i progetti d efficienza energetica.
Il finanziamento, stanziato attraverso programma Intelligent Energy, per il primo anno di attivazione di Elena
è di 15 milioni di EUR.
L’iniziativa è inoltre complementare al Patto dei Sindaci, accordo promosso dalla Commissione europea al
quale aderiscono più di 1.000 Comuni e città in tutta
UE, ponendosi l’obiettivo di elaborare Piani d’azione di
lotta al cambiamento climatico.
Positivo il giudizio fornito dal Commissario all'energia
Andris Piebalgs che ha valutato Elena come “il miglior
mezzo per mobilitare tutti gli sforzi, le risorse finanziarie e gli attori necessari per aiutare l'UE a raggiungere
i suoi obiettivi”.
bra Cable, progetto d'interconnessione di parchi eolici
offshore olandesi e danesi; 74,10 milioni per il HVDC
Hub, progetto della piattaforma eolica offshore tra
l'arcipelago scozzese delle Shetland e la Scozia
(Regno Unito); 53,10 milioni per il progetto eolico
offshore Bard 1 (Germania); 58,55 milioni per il progetto eolico offshore Global Tech 1 (Germania); 50
milioni per il progetto eolico offshore Nordsee Ost
(Germania); 42,71 milioni per il progetto Borkum
West 2; 40 milioni per il progetto di campo eolico
offshore al largo di Aberdeen (Scozia), 10 milioni per
il progetto eolico offshore di Thornton Bank (Belgio).
Le procedure relative all'attribuzione dei fondi per gli
altri progetti di infrastrutture presi in considerazione
nel quadro del piano europeo di rilancio per i settori
dell'energia elettrica e del gas sono tutt’ora in corso.
Apprezzamento è stato manifestato dal Commissario
all’energia Andris Piebalgs il quale ha precisato che
con questo provvedimento la Commissione “pone le
basi dello sviluppo di due tecnologie sostenibili che
avranno un ruolo fondamentale nella lotta dell'UE
contro il cambiamento climatico”. Una decisione che,
“traduce la volontà della Commissione di sostenere lo
sviluppo di tecnologie innovative nel settore dell'energia, che genereranno nuovi posti di lavoro e più crescita in futuro”.
Mappa on-line per le energie rinnovabili
Reportmap.org è un’associazione nata al fine di incoraggiare i comuni e i soggetti privati nella lotta contro il cambiamento climatico, approfittando delle esperienze acquisite o semplicemente aiutandoli a trovare società di progettazione o installatori nelle vicinanze della propria area
operativa. Sul loro sito (www.repowemap.org) è possibile
visualizzare una mappa on line per raccogliere esempi
locali relativi a impianti solari, riscaldamento a legna, pom-
Conto energia: superati i 700 MW!
Il Gestore dei Servizi Energetici ha comunicato che i 56.285 impianti fotovoltaici incentivati dal Conto energia in
Italia superano il 700 MW di potenza. Le regioni con una
maggiore potenza installata sono la Puglia (96 MW)), la
Lombardia (84 MW) e l’Emilia Romagna (62 MW), mentre
quelle con maggior numero di impianti sono la Lombardia
pe di calore, impianti eolici e idroelettrici, altre energie
rinnovabili o edifici ad alta efficienza energetica. Il sito si
prefigge di promuovere le energie rinnovabili e l’efficienza
energetica attraverso l’intermediazione di esempi pratici
locali.
Inoltre la mappa on line ha lo scopo anche di mettere in
evidenza le iniziative regionali. Chi realizza, o sta progettando, un impianto di questo tipo, ha la possibilità di segnalarlo sulla carta interattiva.
(8.630), l’Emilia Romagna (5.293) e il Veneto (5.166).
Il Trentino Alto Adige si colloca, a pari merito con il Friuli
Venezia Giulia, al nono posto per numero di impianti installati con una potenza complessiva pari a 44.462 kW. Un
buon risultato se si pensa la densità di popolazione e l’estensione territoriale della Regione.
NOTIZIE
DALL’
ITALIA
GSE e GME: nuove denominazioni e compe- Ma il GSE non è l’unico ente riformato. Anche il GME ha
cambiato la propria denominazione diventando Gestore Per maggiori
tenze
dei Mercati Energetici, al quale è già affidata l’organizzazione e la gestione della Borsa elettrica e dei Mercati ambientali. In futuro, secondo quanto disposto dalla Legge
99/2009, denominata anche Legge Sviluppo, questo ente
sarà chiamato anche a gestire e organizzare il mercato del
gas naturale (Borsa gas) in Italia. Il nuovo nome, Gestore
dei Mercati Energetici, quindi, mantiene la memoria storica
dell’identità aziendale, garantita dall’acronimo GME, con il
quale la società è comunemente chiamata e riconosciuta,
ma rappresenta la sua rinnovata e più ampia mission aziendale.
informazioni sul
GSE:
http://
www.gse.it
Antirumore fotovoltaico
mento acustico; dall’altra, grazie ad un rivestimento in
Il 23 novembre a Isera alla presenza dell’Assessore ai pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino di 5.036 metri
quadrati, produce elettricità sfruttando
lavori pubblici, ambiente e trasporti
l’energia dal sole.
della Provincia Autonoma di Trento,
La barriera fonoassorbente, che protegge
Alberto Pacher, e dei vertici di A22
dal rumore gli abitanti di Marano (Comune
Autostrada del Brennero S.p.A. è stata
di Isera), è lunga 1.061 metri per un’altezinaugurata una curiosa e interessante
za di più di 5 metri e mezzo.
opera, fiore all’occhiello dell’impiego
Caratteristiche fotovoltaiche dell’opera
delle energie rinnovabili in Trentino. Si
sono l’installazione di una superficie comtratta di una barriera antirumore fotoposta da 3.944 moduli fotovoltaici con una
voltaica installata nel territorio del Copotenza di circa 730 kWp.
mune di Isera.
fotovoltaica
La produzione annua di energia elettrica è
L’infrastruttura realizzata a lato della La barrierainfonoassorbente
località Lagarina
di circa 689.000 kWh annui di energia,
carreggiata sud dell’Autobrennero riequivalenti
al
fabbisogno
annuo di 600 utenze domestisponde ad una duplice finalità. Da una parte ha la funzione di abbattere il rumore prodotto dalle autovetture, pro- che. Il risparmio di energia, derivato dall’opera, coincide
teggendo le abitazioni del Comune d’Isera dall’inquina- con il 20% di tutto il consumo energetico del Comune di
Isera.
NOTIZIE
DAL
TRENTINO
Campionato “Serie A-cqua”: superati i 70 che saranno rispettivamente di 5.000,00 EUR al primo,
4.000,00 EUR al secondo e 3.000,00 EUR al terzo classifiComuni partecipanti!
Per maggiori
informazioni
sulla “Serie Acqua”: http://
unpienodienergia.iasma.it
Nel corso dell’Assemblea degli azionisti del GSE si è decisa la nuova denominazione della società che è passata da
Gestore dei Servizi Elettrici - GSE S.p.A. a Gestore dei
Servizi Energetici - GSE S.p.A.. La modifica si è resa necessaria per recepire le indicazioni della legge 99 del 23
luglio 2009 che ha ampliato notevolmente il raggio di azione del GSE, includendo un insieme di nuove attività che
consistono nel garantire un supporto alle Amministrazioni
Pubbliche in campo energetico e all’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas per completare le attività di accertamento
e verifica degli oneri posti a carico del sistema elettrico.
Si è conclusa il 20 dicembre la possibilità di dare adesione
alla “Serie A-cqua”, il campionato che mette a confronto i
Comuni trentini sul loro impegno in termini di risparmio
idrico nel proprio territorio. L’iniziativa, che ricade fra le
attività del progetto “Un pieno di energia”, ha visto l’adesione di 74 Comuni trentini. Un eccellente risultato se si
pensa che gli iscritti al campionato rappresentano il 30%
di tutti i Comuni della Provincia di Trento.
In questa edizione inoltre hanno dato adesione anche
Comuni con un elevato numero di abitanti, come per esempio Trento, Borgo Valsugana e Pergine.
La grande partecipazione ottenuta da questa seconda
edizione della “Serie A-cqua” è dovuta non solo alla possibilità di ricevere i premi in denaro messi a disposizione,
cato, ma anche un modo per confrontarsi con le diverse
realtà del Trentino.
Infatti una volta definita la classifica finale i Sindaci e gli
amministratori locali interessati potranno vedere la loro
posizione rispetto agli altri Comuni, conoscere i loro miglioramenti rispetto all’anno precedente e valutare il consumo procapite.
In conclusione è possibile affermare che la seconda edizione del campionato “Serie A-cqua” non solo si sta rivelando uno strumento di sensibilizzazione al risparmio dell’acqua rivolto alle amministrazioni comunali, ma potrebbe
diventare anche uno punto di riferimento ai Comuni per la
gestione del bene idrico.
La premiazione è prevista il prossimo 22 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
EVENTI
I comuni aiutano il clima – Interventi di mitigazione al banco di prova
Il programma e
il modulo d’iscrizione sono
disponibili su:
http://
www.alleanzal
pi.org/it/
attualita
Il convegno internazionale “I comuni aiutano il clima – Interventi di mitigazione al banco di prova”, organizzato dalla Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi”, si svolgerà il 21 e 22 gennaio a Mäder in Austria.
Sarà un’occasione per tutti i partecipanti che potranno approfittare dello scambio di esperienze e di
informazioni su progetti comunali e sullo stato della ricerca. Con questa manifestazione la Rete di comuni si propone di fornire sostegno ai propri membri per affrontare i cambiamenti climatici con un approccio sostenibile. Gli esperti chiamati a intervenire presenteranno lo stato della ricerca e i possibili
campi d’azione. Quindi, sulla base di esempi concreti, verrà valutata la sostenibilità delle misure per la
protezione del clima.
Anche la CIPRA partecipa all’organizzazione del convegno, nell’ambito del progetto “cc.alps”, e contribuirà alla manifestazione con la sua vasta esperienza sui provvedimenti climatici sostenibili nello spazio alpino. L’Alleanza per il clima del Vorarlberg, l’Associazione dei comuni di frontiera della valle del
Reno, l’Istituto per l’energia del Vorarlberg e l’associazione Città dell’energia svizzera daranno inoltre
un importante contributo al convegno in qualità di partner con relazioni sulle esperienze acquisite nel
settore dell’energia. Anche in questa manifestazione della Rete di comuni l’internazionalità e la varietà
degli argomenti trattati avranno come sempre una posizione di primo piano, per cui verranno presentati
esempi di interventi da tutti i Paesi dell’arco alpino relativi a tutte le aree tematiche rilevanti per il clima.
Il convegno verrà completato da tre escursioni nella regione, che offriranno la possibilità di osservare
da vicino il progetto sulla mobilità ciclistica “Piano b” del comune di Wolfurt, la Strada del formaggio del
Bregenzerwald oppure il comune di Mäder con tutte le azioni sostenibili attivate sul proprio territorio.
PUBBLICAZIONI
Collaborare con i paesi in via di sviluppo per affrontare il cambiamento climatico
Questa pubblicazione, la seconda della collana dal titolo “L’azione dell’UE contro il cambiamento climatico,”
è curata dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea. Tema centrale dell’opuscolo è la
lotta al cambiamento climatico, in particolare in riferimento alle azioni intraprese dall’Unione europea per far
fronte ai problemi e alle conseguenze che i paesi in via di sviluppo dovranno affrontare: sostenere l’adattamento e il potenziamento delle capacità, la fornitura di energia pulita e sicura, lo sviluppo di sistemi di scambio di emissioni, la promozione della silvicoltura sostenibile e l’assistenza tramite la ricerca sul fenomeno del
cambiamento del clima.
I cambiamenti climatici: che cosa sono? - Introduzione per i giovani
I cambiamenti climatici: che cosa sono?” , pubblicazione curata dalla Direzione Generale Ambiente della
Commissione europea, provvede a informare e sensibilizzare le giovani generazioni al problema cambiamento climatico. Nelle 21 pagine dell’opuscolo sono contenute spiegazioni su come si manifestano le variazioni climatiche, le sue cause, come agire per mitigarle e lo scambio di emissioni del sistema comunitario.
La pubblicazione è disponibile ora anche in lingua italiana.
Make yuor building smile
Per scaricare la
pubblicazione
“Make your buildind smile”:
http://
ec.europa.eu/
energy/intelligent/
index_en.html
Continua su questa newsletter la presentazione delle pubblicazioni sulla rivista “Project Report”, messa a
disposizione dal programma “Intelligent Energy” . In “Make your building smile” sono presentati 25 progetti,
finanziati dal programma, che riguardano in particolare l’impiego delle energie rinnovabili in edilizia: la gestione energetica degli edifici, la produzione di acqua calda, lo sfruttamento della biomassa nei sistemi di riscaldamento, l’impiego di pompe di calore, l’installazione di impianti fotovoltaici, ecc. Disponibile in lingua tedesca, inglese e francese la pubblicazione descrive i 25 progetti indicandone la durata, gli obiettivi, il budget, i
costi ed i risultati, rivelandosi quindi un ottimo strumento per la divulgazione di esperienze di risparmio ed
efficienza energetico in edilizia.
Questa newsletter è realizzata da Europe Direct Trentino nell’ambito di “Un pieno di energia”,
progetto promosso dal Consorzio B.I.M. Brenta e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare all’interno della campagna “Energia sostenibile per l’Europa”
Questo numero è stato curato da Paolo Pezzin
Europe Direct Trentino – Fondazione Edmund Mach
Via della Val, 2 – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. 0461/534848 Fax 0461/531252
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dicembre - Fondazione Edmund Mach di San Michele all`Adige