DELLA PROVINCIA DI TRENTO
ANNO XIII - N. 3 - III TRIMESTRE 2015
news
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27.02.2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB TRENTO
AUT. TRIB. TRENTO N. 1161 DEL 12.02.2003 - PER. TRIM. LE
DIFESA ASSICURATIVA
AGRICOLA
AGEVOLATA 2015
TAVOLA ROTONDA - “NUOVE MISURE
DELLA GESTIONE DEI RISCHI:
STRATEGIE PER LA COMPETITIVITÀ”
LIQUIDAZIONE DANNI
nuovo fondo f.i.t. per danni derivanti da
fitopatie che comportano estirpo obbligatorio
(“scopazzi”, flavescenza dorata, sharka)
VALORI ASSICURATI 2015
La vita non è
aspettare che passi
la tempesta, ma imparare a
ballare sotto la pioggia!
(M. Gandhi)
PRODOTTI PER AGRICOLTURA, UTENSILERIA,
BRICOLAGE, GIARDINAGGIO E... FAI DA TE!
Emporio Verde - Sede legale Via 4 novembre, 133 - 38016 Mezzocorona (TN)
Tel.: +39 0461 602641 - Fax: +39 0461 609980
Sito web: www.emporio-verde.it - E-mail: [email protected]
news
Periodico del Consorzio
Difesa Produttori Agricoli
Co.Di.Pr.A.
ANNO XIII - N. 3
n u ov
e
una g strategie
es
pe
effici tione dei r r
is
ente e
comp chi
leta
Co.Di.Pr.A. periodico dell’Associazione
Esercente l’impresa giornalistica: Agriduemila s.r.l. - Via Giusti, 40 - 38122 TN
Direttore responsabile: Piero Flor
Direttore editoriale: Andrea Berti
Consulente editoriale: Francesca Negri
Costo abbonamento annuo 2,00 € Pagamento assolto tramite versamento quota associativa.
Redazione e Segreteria: Via Giusti, 40 - 38122 Trento - tel. 0461/915908, fax 0461/915893
Progetto grafico e impaginazione: Curcu & Genovese Associati S.r.l.
Stampa: Litografia Amorth - Via Crosare - Gardolo di Trento
In questo numero
Nuove misure della gestione dei rischi:
strategie per la competitività............................................pag. 4
La strategia italiana per la gestione
dei rischi in agricoltura
e la stabilizzazione dei redditi.........................................pag. 12
Certificati assicurativi 2015...................................................pag. 16
Finanziamenti pubblici
e nuova P.A.C. 2020................................................................................pag. 17
Principali norme contrattuali............................................pag. 18
Modalità per la rilevazione del danno............pag. 25
La perizia in campo................................................................................pag. 27
Record storico provinciale di aziende
e quintali assicurati................................................................................pag. 34
3
L
Nuove misure della
gestione dei rischi:
strategie per la
competitività
o scorso 12 giugno presso la Sala Madruzzo – Hotel
Villa Madruzzo si è svolta, a seguire dell’annuale
assemblea generale di Co.Di.Pr.A., una tavola rotonda
avente come oggetto “Nuove misure della gestione
dei rischi: strategie per la competitività”.
Sono intervenuti oltre al presidente Giorgio Gaiardelli
e al direttore Andrea Berti, Ugo Rossi presidente
della Giunta Provinciale di Trento; Raffaele Borriello
vice capo di Gabinetto del Ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali e direttore di
Ismea; Luciano Pilati prof. Dipartimento Economia
dell’Università degli Studi di Trento; Paola Grossi
presidente del Gruppo Gestione del Rischio del Copa
Cogeca, responsabile area legale di Coldiretti e direttore
di Asnacodi; Romano Masè dirigente del Dipartimento
Territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste della P.A.T.;
Fabrizio Stella direttore dell’Organismo Pagatore Veneto
Avepa; Mauro Serra Bellini responsabile della Direzione
Generale dello Sviluppo Rurale del Mipaaf, Albano
Agabiti presidente di Asnacodi.
Il direttore del giornale Informatore Agrario,
Antonio Boschetti, ha introdotto i lavori illustrando
sinteticamente il Fondo Mutualistico costituito negli
U.S.A. fra gli allevatori, a tale Fondo aderisce un
grandissimo numero di aziende zootecniche e ha
come scopo la stabilizzazione del reddito delle aziende
aderenti.
Visto il grande successo di tale iniziativa e
l’apprezzamento degli agricoltori, è auspicabile che
anche in Italia siano costituiti e diventino operativi
Fondi Mutualistici simili, che possono intervenire nei
casi in cui si verificano elevate fluttuazioni dei prezzi
dei prodotti agricoli e quindi drastiche contrazioni dei
redditi aziendali.
Prendiamo quindi atto con grande soddisfazione della
costituzione dei Fondi Mutualistici sperimentali che
l’Assemblea di Co.Di.Pr.A. ha approvato: Il Fondo F.I.T. e il
Fondo I.S.T.
ito l’annuale
u
g
e
s
a
h
,
to
e
u
s
e, come di con
di relatori
h
e
c
rr
a
d
te
r
n
a
to
p
ro
n
u
la
La tavo
.Di.Pr.A. ha visto re dell’Informatore
o
C
i
d
le
ra
e
n
e
tto
assemblea g
derati dal dire
o
m
,
o
sono stati
ll
e
e
d
v
e
li
s
o
a
s
im
s
s
te
is
s
lt
di a
oschetti. Nella
B
io
n
to
n
e il Fondo I.S.T.
.
A
T
o
I.
ri
F.
o
d
n
Agra
o
F
il
he
presentati anc
4
Moderatore: Presidente
Ugo Rossi ci può illustrare gli
strumenti che la P.A.T. utilizza per
dare efficienza e competitività
all’agricoltura provinciale?
Ugo Rossi: Anzitutto, porto il saluto della Giunta
Provinciale e dell’assessore provinciale all’Agricoltura
Michele Dallapiccola.
L’agricoltura trentina è un importantissimo asset
generale dell’intera economia provinciale.
Riveste un ruolo importante anche nell’ottica di
affermazione e valorizzazione del marchio del made
in Trentino, è sempre più importante pensare alla
promozione integrata del territorio e dell’economia
provinciale.
La flessione economica che ha caratterizzato questo
ultimo decennio ha stimolato la UE a pensare e
proporre nuovi strumenti di gestione delle crisi.
L’effetto dei cambiamenti climatici sta acuendo le
calamità meteorologiche, la globalizzazione oltre a
tanti aspetti positivi, sta determinando importanti
volatilità dei prezzi ai quali i nostri sistemi produttivi
non sono preparati.
La contrazione dell’economia ha impoverito i fondi
sovrani e le possibilità di aiuto da parte dell’ente
pubblico a sostegno delle attività economiche.
Tutto questo sta succedendo anche nel nostro
Trentino.
Crisi è anche sinonimo di cambiamento e noi
dobbiamo essere pronti a leggere le nuove
prospettive che il mercato ci offre e le opportunità
che le nuove norme comunitarie mettono a
disposizione degli operatori.
Nel nostro paese è in atto
un importante cambio
di stile, i vecchi aiuti
in “conto capitale” si
stanno trasformando
in “strumenti di
defiscalizzazione”, la
compartecipazione
pubblico privato ad
Ugo Rossi
Presidente della
Giunta Provinciale
di Trento
esempio attraverso la “finanza di progetto” è divenuta
uno strumento fondamentale per la realizzazione
delle grandi infrastrutture, l’istituto del compendio
è entrato anche nella gestione dei nostri piccoli
comuni. Sono solo alcuni esempi di come si
stanno evolvendo i sistemi economici e di come ci
dobbiamo attrezzare per cogliere queste grandi sfide
di cambiamento.
In coerenza con questi processi anche gli aiuti
in agricoltura dovranno essere accompagnati
piano piano verso l’utilizzo di nuovi strumenti di
agevolazione e garanzia della redditività.
I fondi di mutualità rappresentano in questo senso
una nuova frontiera che con coraggio e grande
senso di innovazione stiamo già sperimentando.
Anticipando le proposte regolamentari della UE
abbiamo approvato una specifica norma per la
costituzione dei fondi di mutualità che oggi stiamo
notificando preso gli uffici della commissione.
Il nostro sistema agricolo ha già costituito i primi
fondi di mutualità e accantonato oltre 12 milioni
di euro. Risorse preziose che potranno essere
opportunamente utilizzate dagli stessi agricoltori.
Nell’assemblea di oggi sono stati approvati due
nuovi fondi in attuazione delle politiche di sviluppo
rurale per la prossima programmazione. Il fondo
a copertura dei danni economici da fitopatie agli
impianti produttivi e una prima proposta di fondo
IST (stabilizzazione del reddito) che mettiamo a
disposizione di ISMEA e Ministero per costruire
e sperimentare insieme le possibili ricadute e
proporre nel caso, alla Commissione UE, le eventuali
opportune modifiche al fine di semplificarne
l’applicazione e aumentarne l’efficacia.
Questi nuovi strumenti attraverso una
corresponsabilità diretta degli operatori, oltre a
rappresentare moderne soluzioni di sostegno e
garanzia per le attività produttive, rappresentano
una grande occasione di crescita imprenditoriale
per i nostri operatori fornendo importanti elementi
di valutazione dei diversi processi produttivi e
stimolando verso percorsi di nuove e maggiori
competitività le nostre filiere produttive.
Ancora una volta la nostra condizione di autonomia
ci ha reso possibile progettare strumenti di
innovazione che potranno avere positive ricadute per
l’intero sistema paese.
Concludo augurando che in Trentino si continui
a trovare la voglia di lavorare insieme, rafforzando
ulteriormente le sinergie fra i vari settori.
5
Moderatore: Paolo Nicoletti,
direttore generale Provincia
Autonoma di Trento, gli agricoltori
trentini hanno compreso
l’importanza del fare rete?
Paolo Nicoletti: Mi sento particolarmente legato
all’attività svolta da Co.Di.Pr.A., ho avuto modo di
conoscere bene questa realtà nel periodo in cui
ho rivestito il ruolo di dirigente del Dipartimento
Agricoltura, in particolare ho incoraggiato fin da
subito l’avvio di un progetto sperimentale per
la costituzione di un Fondo I.S.T. destinato alla
stabilizzazione dei redditi aziendali.
Gli agricoltori trentini hanno intuito l’importanza
di fare rete e quotidianamente operano avendo a
riferimento i valori di solidarietà e mutualità, il nostro
territorio è piccolo, dobbiamo essere sempre più
competitivi e innovativi per uno sviluppo concreto
e un costante progresso dell’agricoltura. Le aziende
agricole trentine per l’85% sono microimprese; la
P.A.T. deve attivarsi maggiormente per incentivare le
esportazioni, attuando misure di accompagnamento
per irrobustire il sistema economico provinciale e la
rete del sistema.
La gestione del rischio è un tema strategico che
merita di continuare ad avere il pieno sostegno da
parte dell’amministrazione provinciale.
La P.A.C. 2014-2020 si profila più
integrata e sinergica tra i vari
fondi, nell’ambito di un
6
quadro strategico comune.
Cosa cambia nella normativa europea?
●● maggiore focalizzazione sulla ricerca e
sull’innovazione, in particolare il trasferimento
tecnologico nelle aziende;
●● introduzione nei nuovi programmi di sviluppo
di misure relative alla gestione del rischio di
produzione e alla stabilizzazione del reddito;
●● il rischio finanziario: la Provincia cercherà di
ampliare gli strumenti finanziari previsti dalla
normativa dell’Unione Europea;
●● raddoppio del de minimis agricolo che si potrà
concedere anche alle imprese in crisi, si passa da
7.500 a 15.000 euro nel triennio;
●● nuovo concetto di effetto incentivante: le
iniziative potranno essere intraprese anche
subito dopo la presentazione delle domande di
intervento pubblico.
L’agricoltura per la Provincia di Trento è strategica
per diversi motivi: perché aiuta a internazionalizzare
la nostra economia, aiuta a presidiare il territorio e
a difenderlo, è una componente fondamentale per
la qualificazione paesaggistica; quindi un settore
strategico sotto tutti i punti di vista e proprio per
questo la Provincia cercherà di affinare gli interventi a
favore di questo settore.
Bisogna però fare i conti con alcuni problemi:
●● il contesto finanziario critico per la nostra
Provincia perchè le risorse del bilancio sociale
calano e caleranno strutturalmente;
●● l’incertezza dell’utilizzo delle risorse finanziarie
perché, anche le ultime manovre dello Stato
“minano” le risorse che dovrebbero essere
mantenute sul territorio Provinciale ad alimentare
il nostro bilancio.
È necessario fare un ragionamento di “tenuta
finanziaria” e di responsabilizzazione degli operatori
privati anche riguardo all’inevitabile evoluzione degli
interventi provinciali integrativi in campo assicurativo
e di stabilizzazione del reddito. Quindi diventa
fondamentale coordinare gli strumenti normativi
tra enti finanziatori e settori, utilizzando le nuove
opportunità offerte dalla nuova PAC.
L’intervento pubblico in agricoltura andrà
riducendosi, così come ogni altro ambito di spesa.
Sarà anche l’occasione per riqualificare e coordinare
gli interventi provinciali e per stimolare una maggiore
attenzione e responsabilità imprenditoriale e quindi
un’opportunità per migliorare la competitività del
settore e la qualità del tessuto imprenditoriale.
Paolo Nicoletti
Direttore generale
Provincia Autonoma
di Trento
Moderatore: Romano Masè, quali
sono gli aggiornamenti riguardo il
Piano di Sviluppo Rurale e ci può
illustrare la coerenza tra i diversi
strumenti utilizzati per migliorare
la gestione del rischio?
Romano Masè: La salvaguardia del territorio è un
obiettivo strategico della P.A.T., per questo è molto
importante incentivare tutti gli attori del sistema
affinché lavorino in modo collettivo. Uno degli
obiettivi della nuova P.A.C. è di integrare gli strumenti
di gestione del rischio, fino a oggi rappresentati
dalle coperture assicurative classiche (contro i
danni da avversità atmosferiche), con strumenti di
condivisione del rischio, rappresentati dai Fondi
Mutualistici.
Dobbiamo tenere presente che l’agricoltura trentina
in termini di plv e numero di aziende pesa a livello
nazionale per l’1,29%, mentre le risorse in termini
di contributi pubblici a sostegno delle misure della
gestione del rischio che le nostre aziende agricole
incassano, rappresentano oltre il 10% dell’ammontare
nazionale.
Il trasferimento del settore “gestione del rischio” dal
primo al secondo pilastro riferito ai piani di sviluppo
rurale, previsto dalla riforma della nuova P.A.C., è da
considerarsi straordinario: costringe all’integrazione
Romano Masè
Dirigente del
Dipartimento Territorio,
Agricoltura, Ambiente e
Foreste della P.A.T.
di tutti gli strumenti all’interno del PSRN e inoltre
incentiva il passaggio da una programmazione
annuale a una pluriennale sul medio-lungo periodo.
Le profonde trasformazioni di ordine economico
e sociale in atto nella nostra società ci mettono di
fronte al problema di dover fronteggiare le nuove
sfide imposte dalle rapide evoluzioni della tecnologia
e dalle crescenti dinamiche del mercato globalizzato;
ed è proprio per questo che è necessario mettere
in atto nuove e articolate strategie di pianificazione
concertate tra attori pubblici e privati, delle strategie
di sviluppo e dei processi di innovazione tenendo in
considerazione opportunità e obiettivi della nuova
P.A.C. 2020.
Lo scopo fondamentale è quello di individuare le
principali strategie su cui puntare per garantire
crescita economica e sostenibilità al settore agricolo
in un’ottica di medio-lungo periodo, superando un’
antica tendenza a sviluppare azioni nella logica del
breve periodo.
Dobbiamo essere orientati alla costruzione di una
visione condivisa del futuro e al suo perseguimento
attraverso reti di cooperazione fra attori pubblici e i
vari soggetti aggregativi privati che a diverso titolo
operano a supporto delle imprese agricole.
Emerge, dunque, la necessità di praticare strategie
basate su un approccio sistemico territoriale,
mediante l’attuazione di forme di cooperazione,
massimizzando quindi le sinergie e sfruttando le
opportunità per potenziare le azioni di sviluppo
locale.
La Provincia è parte attiva nello sviluppo delle
soluzioni mutualistiche complementari alle polizze
assicurative per estendere le coperture al livello
completo di garanzia del reddito agricolo. Nel
corso dell’Assemblea è stato nominato un Comitato
Scientifico a supporto dell’attività di indirizzo e di
sviluppo dei Fondi Mutualistici. Con orgoglio ho dato
la disponibilità a coordinare tale Comitato composto
oltre che dal sottoscritto, dal dott. Raffaele Boriello
direttore di ISMEA, dal dott. Fabrizio Stella direttore
di Avepa, dal prof Luciano Pilati dell’Università di
Trento e dall’avv. Paola Grossi direttore Asnacodi e
presidente del gruppo Gestione dei Rischi Agricoli
Copa-Cogeca.
7
Moderatore: Giorgio
Gaiardelli, cosa chiedono
e di cosa hanno bisogno
gli agricoltori?
Giorgio Gaiardelli: La preoccupazione principale
delle aziende agricole è la salvaguardia del reddito
aziendale e di conseguenza la capacità di gestire
il rischio dell’impresa stessa. A volte noi agricoltori
siamo un po’ lenti a recepire i cambiamenti e, anche
se non sempre questo è uno svantaggio, il tempo
impiegato spesso si traduce in migliore qualità delle
scelte effettuate.
Riguardo i Fondi Mutualistici, che permettono di
intercettare la contribuzione comunitaria pari al 65%
di quanto risarciranno agli agricoltori, ritengo sia
un’opportunità unica da cogliere. Per non perdere
tempo ci troviamo nella condizione di attivare i
due Fondi sperimentali senza poter definire tutte le
regole del gioco; essendo la prima sperimentazione
in Italia, la nostra esperienza verrà considerata e potrà
incidere significativamente nella stesura dei relativi
regolamenti, che non sono ancora stati approvati
dagli organismi competenti.
Inoltre il Comitato Scientifico
nominato dall’Assemblea in data
odierna, composto da persone
di qualificata esperienza e
competenza, sarà a supporto
delle attività di indirizzo
e di sviluppo dei Fondi
Mutualistici e ci aiuterà a
calare nella realtà i predetti
Fondi e ad affrontare tali
sfide con una visione
a
360 gradi.
Giorgio Gaiardelli Presidente Co.Di.Pr.A. Trento
Moderatore: Si può affermare che la nuova frontiera è la
sburocratizzazione e la gestione efficiente dei dati e dei nuovi strumenti.
Fabrizio Stella, ci illustra l’attività dell’Organismo Pagatore da lei diretto in
merito soprattutto alla gestione di banche dati, agli strumenti informativi
che servono effettivamente a semplificare la vita delle aziende agricole e ai
nuovi strumenti tecnologici?
Fabrizio Stella: Anzitutto devo complimentarmi
con l’intero sistema agricolo trentino, è evidente
che lo stesso possiede la cultura dell’associazione e
dell’assicurazione, merito di questo è anche il supporto
offerto da un’ottima governance degli organismi
associativi.
Un conto è la cultura della gestione del rischio
attraverso le coperture assicurative, un altro conto è
costituire e aderire a strumenti di stabilizzazione del
reddito aziendale.
Oggi se non si possiede una visione dinamica
dell’innovazione e del mercato si
rimane fuori dallo stesso.
L’attività di Avepa è complessa,
a volte l’accesso a dati utili
può essere macchinoso, per
questo siamo disponibili
a mettere a disposizione
anche di altre realtà la
notevole banca dati
8
Fabrizio Stella
Direttore
dell’Organismo
Pagatore Veneto Avepa
gestita nonché l’esperienza e gli strumenti tecnologici
sviluppati.
Avepa si occupa anche dell’attività di delimitazione
del perimetro dei territori danneggiati da calamità
atmosferiche e dell’entità dei danni. Tale attività è svolta
con strumenti molto sofisticati, sei persone della struttura
sono in possesso di certificazione Enac per l’uso di droni.
I dati dei rilievi effettuati, estremamente precisi e
aggiornati, potrebbero essere utilizzati maggiormente in
modo proficuo ed efficace da tanti altri Enti ai quali sono
messi a disposizione.
È in corso di perfezionamento un sistema di certificazione,
mediante lo scarico di apposite applicazioni su
smartphone e tablet, al fine di permettere a chiunque ne
abbia interesse di autogestirsi una porzione di territorio,
una pratica di contributo e qualsiasi operazione collegata
al fascicolo aziendale. L’informatica e la tecnologia ben
applicata possono diventare motivo di facilitazione per
un’efficiente gestione dei contributi e delle procedure.
Moderatore: Abbiamo sempre più
la conferma e la consapevolezza che
per la gestione ottimale dei Fondi
Mutualistici servono dati. Luciano
Pilati, ci spieghi cosa può fare il
mondo della ricerca per elaborare
progetti che possano effettivamente
integrarsi con il territorio?
Luciano Pilati: Già da alcuni anni è stata instaurata
una collaborazione fra Co.Di.Pr.A. e Università degli
Studi di Trento. Detta collaborazione negli ultimi
tempi si sta sviluppando con riguardo al Fondo
Mutualistico per la stabilizzazione del reddito I.S.T.
(Income Stabilization Tool). Rilevo che la volatilità dei
prezzi dei prodotti agricoli è aumentata, le coperture
assicurative danno risposte sui rischi, non sui prezzi,
e le norme comunitarie limitano ai Fondi i contributi
pubblici utilizzabili. Il Fondo I.S.T. rappresenta una
risposta a un rischio che non è autonomo ma
sistematico, è positivo che sia uno strumento che
vede la compartecipazione degli agricoltori. A sua
volta la P.A.C. ha previsto un apporto nel Fondo
nella misura in cui sono messi da parte degli stessi
agricoltori dei capitali nello stesso. È da tenere
presente che il rischio collettivo non è la somma
di più rischi individuali, all’aumentare della massa
dell’apporto nel Fondo, aumenta il vantaggio.
Nella gestione di tale strumento è fondamentale che i
partecipanti al Fondo abbiano la capacità di fidarsi gli
uni degli altri e che vi siano delle serie e responsabili
azioni di governo e, parallelamente, di sanzione. Ci
si è chiesti se lo strumento assicurativo che copre
la resa produttiva possa o meno coesistere con gli
strumenti di protezione del reddito:
la risposta è stata affermativa.
Nel momento in cui il nuovo
strumento andrà a regime,
diverranno meno importanti
tutti gli altri interventi per i vari
sostegni utilizzati in favore
delle aziende agricole.
Moderatore: Dobbiamo avere il
coraggio di partire, nonostante le
molte cose ancora da sistemare,
come ad esempio i decreti pubblici
che stabiliscono le regole di
funzionamento dei Fondi. Poiché
queste iniziative nascono da esigenze
emerse nei territori, chiediamo
all’avv. Paola Grossi come è possibile
coniugare una regia nazionale rispetto
appunto alle varie esigenze dei singoli
territori.
Paola Grossi: La nuova P.A.C. 2015-2020 prevede
una consistente entità di finanziamenti dedicati alle
misure di gestione del rischio e assicura certezza
degli stanziamenti. Per l’Italia è un grande successo,
siamo la nazione più organizzata in Europa in questo
settore sotto l’aspetto della domanda degli agricoltori
organizzata nei consorzi di difesa, e facendo squadra
fra organizzazioni agricole, istituzioni nazionali e
territoriali, parlamentari europei, siamo riusciti a
inserire le misure di gestione del rischio nella P.A.C.
I Fondi Mutualistici costituiti in Provincia di Trento
sono molto importanti, è obiettivo di Asnacodi
incentivare i Fondi anche a livello nazionale:
per raggiungere questo traguardo è necessario
corresponsabilizzare i territori, perseguendo l’obiettivo
di fare sistema fra gli stessi.
Nella gestione di un progetto di Fondo a livello
nazionale, serve il rispetto delle regole da parte di
tutti, sarà quindi necessario stabilire sanzioni per chi
non le rispetta.
Altro aspetto molto importante è quello della
sburocratizzazione, è un’esigenza reale delle nostre
imprese agricole, che chiedono di attuarla a essere più
competitive.
Paola Grossi
Presidente del Gruppo
Gestione del Rischio
del Copa Cogeca,
responsabile area
legale di Coldiretti e
direttore di Asnacodi
Conclude il proprio
intervento spiegando
le modalità di
contabilizzazione dei redditi
da stabilizzare.
Luciano Pilati
Professore Dipartimento
Economia dell’Università
degli Studi di Trento
9
Moderatore: Mauro Serra Bellini,
ci illustri le modalità utilizzate a
livello nazionale dal Mipaaf
per far partire i Fondi
Mutualistici.
Mauro Serra Bellini: Ci
sono state delle difficoltà
per la messa a punto del
P.A.I. (Piano Assicurativo
Agricolo Individuale).
Mauro Serra Bellini Responsabile
della Direzione Generale dello
Sviluppo Rurale del Mipaaf
Moderatore: Poiché vi attende
una nuova e ulteriore sfida, come
si è preparata Asnacodi e che
vision ha sui Fondi Mutualistici?
Albano Agabiti
Presidente
di Asnacodi
10
Quando questo strumento andrà a regime dovrebbe
semplificare notevolmente il sistema.
Il Decreto Ministeriale attuativo dei Fondi Mutualistici
sarà presentato presto in Conferenza Stato-Regioni.
Il Decreto conterrà le regole generali relative ai
Regolamenti dei Fondi, i quali dovranno integrarsi al
sistema assicurativo.
In questa fase ci stiamo confrontando
attivamente con Asnacodi e con i
rappresentanti delle Compagnie di
Assicurazione.
Albano Agabiti: Negli ultimi 10 anni l’impegno e
l’attività portata avanti da Asnacodi e dai Condifesa
ha permesso di raggiungere importanti risultati:
nel 2004 il contributo pubblico è stato elevato fino
all’80%, si è arrivati progressivamente a una buona
diffusione delle polizze multirischio, sono diminuiti
i costi assicurativi, pur a fronte di un aumento delle
garanzie previste in polizza.
Il sistema fino al 2010 ha funzionato bene, nel
momento in cui lo Stato non ha più garantito i
finanziamenti, è stata fatta una scelta difficile ma
obbligata al fine di garantire comunque notevoli
risorse agli agricoltori, inserendo e imponendo il
modello italiano di gestione del rischio nella P.A.C.
In questi ultimi anni la gestione dei pagamenti degli
Organismi Pagatori territoriali è migliorata, tranne
quella di Agea.
Permangono le perplessità sui tempi lenti
di attuazione delle nuove normative e di
predisposizione di importanti documenti, quali il P.A.I.
Si è creata molta confusione.
Pur con tutte le criticità che il sistema presenta,
ritengo che sia stato intrapreso il percorso migliore
che si poteva intraprendere.
È nostro obiettivo primario far arrivare presto tutti i
soldi del finanziamento pubblico a tutti gli agricoltori.
Altro aspetto da evidenziare è il processo
attualmente in atto di accorpamento dei Condifesa
inefficienti in organismi più competenti e meglio
organizzati.
Moderatore: Invito
Andrea Berti a fare le
conclusioni finali.
Andrea Berti
Direttore Co.Di.Pr.A. Trento
Andrea Berti: Anzitutto ringrazio tutti i
partecipanti, nel dibattito sono emersi molti stimoli.
Il nostro territorio può essere un incubatore delle
sperimentazioni. Le aziende agricole trentine sono
di piccole dimensioni, però questa debolezza si è
trasformata in forza di sistema e vantaggio competitivo
per le stesse nel momento in cui si è compresa la
necessità di aggregarsi nel mondo cooperativo e
associativo per affrontare con la forza del sistema,
uniti, le prospettive di sviluppo. Evidenzio che lo
strumento assicurativo nella nostra Provincia funziona
bene, i nostri agricoltori hanno capito i vantaggi del
fare sistema e hanno aderito in massa alle Polizze
assicurative stipulate dal Consorzio con le Compagnie
di Assicurazione, cogliendo le migliori opportunità
offerte dalle normative e dal mercato assicurativo.
Ritiengo positiva la complementarietà alle polizze dello
strumento I.S.T. , che permette di sperimentare le nuove
opportunità con la garanzia del mantenimento di quelle
conosciute, è però necessario sviluppare uno strumento
valido ed efficace, non appesantito da complicazioni
amministrative e burocratiche. Ai fini del calcolo del
reddito è possibile rilevare le effettive entrate, mentre i
costi dovrebbero essere valutati in considerazione di indici
standard. Questi rappresenteranno anche l’opportunità di
verificare l’efficienza e il margine di miglioramento delle
singole imprese. È altrettanto auspicabile trovare modalità
semplificate nel chiedere il contributo pubblico previsto
per le compensazioni erogate dai Fondi Mutualistici. È
necessario semplificare il sistema, come pure i controlli
che saranno effettuati sulla stima e quantificazione dei
danni. Questa sfida e questi obiettivi saranno raggiungibili
esclusivamente a condizione che tutti gli attori, che a vario
titolo si occupano di migliorare la competitività aziendale,
siano convinti e disponibili a mettersi a disposizione per
sviluppare in maniera sinergica e coordinata tali strumenti.
11
L
La strategia italiana
per la gestione dei
rischi in agricoltura e la
stabilizzazione dei redditi
di Sergio Ferrari
o scorso venerdì 26 giugno il Ministero delle
Politiche Agricole ha organizzato una tavola
rotonda su: “La strategia italiana per la gestione
dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei
redditi agricoli”. A tale convegno, che si è svolto
nell’auditorium di Palazzo Italia all’Expo, sono
intervenuti, fra gli altri, il ministro Maurizio
Martina e il presidente della Provincia Autonoma
di Trento Ugo Rossi.
Co.Di.Pr.A. ha partecipato ai lavori con una
delegazione di rappresentanti delle diverse
associazioni e organizzazioni trentine. Ezio
Castiglione, presidente di Ismea, ha introdotto
i lavori spiegando le motivazioni e gli obiettivi
dell’incontro: favorire un confronto sulla nuova
strategia nazionale in tema di tutela del reddito
agricolo e gestione del rischio, grazie a interventi
mirati del mondo istituzionale e dei principali portatori
di interesse del settore. Lo scenario di riferimento
per l’agricoltore europeo è profondamente mutato
negli ultimi anni, per cogliere le opportunità della
competizione internazionale e tutelare il reddito
agricolo dall’accresciuta vulnerabilità ai rischi naturali
e di mercato sono necessari oggi, più che in passato,
strumenti innovativi in grado di rispondere ai bisogni
delle imprese.
La riforma della P.A.C. ha accolto questa esigenza,
irrobustendo la strumentazione comunitaria in tema di
gestione del rischio a disposizione degli stati membri.
Nella programmazione 2014-2020, l’Italia ha deciso
a sostegno dei
o
c
li
b
b
u
p
to
n
orzare l’interve tione del rischio, una sua
ff
ra
è
o
iv
tt
ie
b
L’o
a migliore ges
n
u
o
oriale (oggi le
rs
it
e
v
rr
ra
te
tt
e
a
n
,
ri
io
o
s
tt
fu
u
if
prod
Italia e in
na maggiore d
rd
u
o
e
n
l
e
e
n
d
o
ri
zi
o
za
it
iz
rr
modern
centrano nei te untando su prodotti e
n
o
c
i
s
te
ra
u
ic
imprese ass
cia virtuosa), p ne amministrativa
in
v
ro
p
e
h
lc
a
u
q
a semplificazio Agricoltura 2.0.
particolare in
ll
u
s
e
h
c
re
lt
o
tto
vativi
grazie al proge
strumenti inno
12
Stefan Klotzner,
presidente Condifesa di Bolzano
Giorgio Gaiardelli,
presidente Co.Di.Pr.A. Trento
Maurizio Martina,
ministro delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali
Andrea Berti,
direttore Co.Di.Pr.A. Trento
di investire oltre 1,6 miliardi di euro per sostenere
l’accesso degli agricoltori agli strumenti assicurativi e
mutualistici, anche attraverso soluzioni nuove come
l’Income Stabilization Tool (IST). L’obiettivo è rafforzare
l’intervento pubblico a sostegno dei produttori,
attraverso una migliore gestione del rischio, una sua
modernizzazione e una maggiore diffusione territoriale
(oggi le imprese assicurate si concentrano nei territori
del nord Italia e in particolare in qualche provincia
virtuosa), puntando su prodotti e strumenti innovativi
oltre che sulla semplificazione amministrativa grazie al
progetto Agricoltura 2.0.
Gli interventi del direttore generale di Ismea
Raffaele Borriello e di Mauro Serra Bellini,
Dipartimento delle Politiche Europee
Internazionali e dello sviluppo rurale – Gestione
delle crisi, hanno descritto il contesto del settore
illustrando l’evoluzione normativa, delle produzioni
assicurate, della diffusione territoriale e delle
tipologie di polizza dagli anni 70 ai giorni nostri.
Hanno evidenziato il ruolo e l’opportunità di Ismea
per favorire l’innovazione.
Giuseppe Blasi, capo dipartimento - Direzione
generale dello Sviluppo Rurale delle Infrastrutture
e dei Servizi Mipaaf, ha confermato l’importanza
di questo settore; il Ministero ha sempre favorito
l’evoluzione normativa e, pur in un contesto
finanziario difficile, garantito le necessarie coperture
finanziarie. È stato indispensabile inserire tali misure
nell’ambito comunitario, questo permette certezza
delle risorse fino al 2020 ma pone una sfida: arrivare
a soluzioni per la stabilizzazione dei redditi, con
strumenti efficienti ed efficaci e Agricoltura 2.0 tende
a questo obiettivo. L’obiettivo è molto ambizioso e
necessita di uno sforzo straordinario da parte di tutti,
ma a regime consentirà una miglior conoscenza e
pianificazione delle strategie per il settore agricolo
e una semplificazione gestionale. Nel suo timido e
nostalgico intervento Mario Guidi, presidente di
Confagricoltura e rappresentante di Agrinsieme,
ha evidenziato le difficoltà delle imprese che faticano
a perseguire l’innovazione, senza però riuscire a
identificare una proposta di sviluppo; ha ammesso di
non avere idee innovative per questo settore e quindi
di limitarsi alla considerazione che sarebbe opportuno
fare meglio quello che già si fa o forse ritornare a
quello che si faceva, senza spiegare come questo
sia possibile rispetto alle nuove norme comunitarie.
Le imprese secondo il presidente di Confagricoltura
non sono mature e le organizzazioni non sono in
grado di impegnarsi rispetto a una tale innovazione.
Mauro Tonello, vicepresidente Coldiretti, ha invece
confermato il pieno supporto della sua organizzazione
professionale per l’innovazione e lo sviluppo di
nuove opportunità per le imprese; in un mondo che
corre non ci si può limitare a stare fermi per paura di
sbagliare, le imprese devono crescere e diventare più
competitive con azioni di sistema e le organizzazioni
non possono non impegnarsi per metterle nelle
condizioni più favorevoli. Coldiretti si è sempre spesa
in prima linea e con convinzione per supportare
responsabilmente il Ministero, chiedendo con forza
e determinazione i finanziamenti ma al tempo stesso
assumendo un responsabile atteggiamento di piena
collaborazione con il Ministero per l’innovazione.
Arturo Semerari, presidente del Consorzio
Italiano di Coriassicurazione, ha sottolineato
l’importante ruolo di supporto, anche finanziario,
garantito dal consorzio per l’innovazione delle polizze.
Ogni esperienza in questo settore, anche quelle
statunitensi più evolute, ha confermato la necessità e
l’opportunità di un ruolo di ultimo livello dello Stato.
Marco Cardinaletti, direttore generale di Cattolica
Assicurazioni e Massimo Luvie, condirettore
generale di Reale Mutua Assicurazioni hanno
confermato l’interesse delle società di assicurazione a
questo settore, hanno però sottolineato l’esigenza di
ripensare il sistema, informatica, utilizzo di tecnologia
(satelliti, droni..), formazione continua e trasferimento
di conoscenza devono essere gli imperativi categorici
con cui confrontarsi.
13
Il ministro Maurizio Martina,
con il presidente della Provincia
Autonoma di Trento Ugo Rossi
Albano Agabiti, presidente Asnacodi, nel suo
intervento ha voluto evidenziare le tante difficoltà
brillantemente superate in questi anni, con fermezza
ha difeso il passaggio ai finanziamenti comunitari
in quanto non vi erano alternative, si è dimostrato
fiducioso nella capacita del settore agricolo di farsi
trovare pronto e ha chiuso l’intervento auspicando
che il Ministro confermi la disponibilità delle risorse
necessarie per chiudere il pregresso ed evidenziando
che in questo settore siamo i più evoluti d’Europa,
parecchie delegazioni di altri stati membri vengono
per capire e conoscere il nostro sistema, questo
è sicuramente un orgoglio italiano. Ugo Rossi,
presidente della Provincia Autonoma di Trento,
ringraziando dell’attenzione al nostro territorio ha
confermato l’importanza della gestione del rischio
per la competitività delle imprese. Il Trentino è un
territorio storicamente propenso alla cooperazione,
forse il territorio con il più alto tasso al mondo di
cooperazione; già nel 1821 esisteva una società a
carattere mutualistico, Itas Mutua, per far fronte al
problema degli incendi, a conferma della propensione
dei trentini a valutare i rischi e considerare e perseguire
imprenditorialmente soluzioni per pianificarli.
L’innovazione nelle attività imprenditoriali deve essere
una costante; l’evoluzione nella gestione del rischio
deve essere coerente e cogliere tutte le opportunità
comunitarie, condivisa e partecipata da tutti gli
attori che si occupano di valorizzazione del prodotto
agricolo e dal pubblico. A queste condizioni si può
pensare senza timori a un costante sviluppo anche
della nuova misura per la stabilizzazione dei redditi
attraverso i fondi mutualistici. Con le associazioni
agricole e il Condifesa si sono fatte delle esperienze
mutualistiche e si è riscontrato un buon risultato sia
in termini di risposta economica alle problematiche
che si verificano, ma anche in termini di evidenza di
particolari fattori critici delle singole imprese risolvibili
con azioni. In altre parole un sistema complesso di
gestione del rischio presuppone un’attenta analisi
di risk management da parte dello stesso comparto
agricolo.
Le conclusioni della tavola rotonda sono state
fatte dal ministro Maurizio Martina che ha
dichiarato che la tutela del reddito è una priorità
assoluta «per questo abbiamo deciso di investire
fino al 2020 oltre 1,6 miliardi di euro per sviluppare
gli strumenti assicurativi e migliorare nella gestione
dei rischi. Il nostro obiettivo è aumentare le aziende
agricole assicurate e diffondere meglio questa
protezione sul territorio nazionale, lavorando anche
al Sud per fare conoscere meglio le opportunità di
salvaguardia. Dalla prossima settimana partiamo con
un confronto con parti sociali e regioni sul fondo
di mutualità. In Europa ribadiremo la necessità di
avere più strumenti per contrastare le crisi, perché
anche l’embargo russo ci dimostra che l’Ue non
è adeguatamente attrezzata per rispondere alle
un territorio
i
d
e
n
io
s
s
re
p
. Ugo Rossi, es
.T
.A
P
a
ll
na al convegno
e
ti
d
r
a
te
M
n
o
e
zi
id
ri
s
u
re
a
p
Il
on il ministro M dei rischi in agricoltura e
c
to
u
n
e
v
r
te
in
dinamico, è
er la gestione
italiane.
p
i
n
a
n
io
a
g
li
re
a
it
e
ll
ia
e
g
d
ate
nza
dal titolo “La str e dei redditi” in rappresenta
n
la stabilizzazio
14
esigenze delle imprese». Siamo pronti a collaborare
con tutti i soggetti che intendono investire in
innovazione e che hanno delle idee per migliorare
la competitività delle imprese agricole italiane, in
maniera trasparente ma determinata; percorreremo
questa strada senza coloro che non credono in un
progetto ambizioso ma che preferirebbero rimandare,
le imprese non possono permettersi ulteriori ritardi.
Situazione in provincia di Trento:
●● Co.Di.Pr.A. 11.124 associati;
●● 11 ml euro patrimonio;
●● 10,5 ml euro dotazioni dei vari fondi di mutualità;
●● 480 ml di euro il valore annuo assicurato;
●● quasi il 10% del contributo pubblico nazionale
per la gestione del rischio è destinato agli
imprenditori agricoli trentini;
●● nella nostra provincia si assicurano oltre il 60%
delle imprese agricole iscritte alla CCIAA, contro
una media nazionale del 16%;
●● la quasi totalità delle coperture coprono l’insieme
delle avversità, ad esempio l’eccesso di pioggia e il
gelo (media nazionale inferiore al 30%);
●● da anni si applicano tabelle commerciali e si
considerano negli indennizzi le conseguenze
qualitative;
●● fin dalla nascita del Consorzio di Coriassicurazione
si è sviluppata una costante partnership fra Co.Di.
Pr.A. e Ismea;
●● sono stati costituiti 6 fondi di mutualità a
copertura dei danni diretti degli agricoltori e quelli
indiretti per mancati conferimenti alle cantine e
alle cooperative frutta;
●● è stato nominato un comitato scientifico per dare
impulso e indirizzo nello sviluppo dei fondi in
coerenza con la normativa comunitaria;
●● componenti: Romano Masè dirigente Provincia
Autonoma di Trento (coordinatore); Raffaele
Borriello direttore generale di Ismea; Fabrizio Stella
direttore Avepa (Organismo Pagatore Veneto);
Luciano Pilati professore Economia Trento; Paola
Grossi direttore Asnacodi, presidente gruppo
lavoro gestione del rischio del Copa-Cogeca
Bruxelles.
15
È
16
Certificati
assicurativi
2015
stata ultimata l’informatizzazione dei certificati
assicurativi campagna 2015. Come più volte
comunicato agli associati la normativa prevede che ci
debba essere assoluta congruità fra i dati inseriti nei
certificati e quelli ufficiali dei Fascicoli Aziendali e in
particolare del Piano Assicurativo Individuale (P.A.I.)
che deve essere sottoscritto da ogni agricoltore
presso il C.A.A. al quale ha dato mandato. Al fine
dell’ottenimento del contributo, Co.Di.Pr.A. è tenuto
a effettuare lo scarico delle informazioni nel sistema
informatico del Ministero. Ogni anomalia può
determinare una riduzione di contributo pubblico
che gli Organismi Pagatori liquidano agli agricoltori.
Al fine di facilitare la predisposizione dei certificati
e di evitare l’utilizzo di dati non congrui rispetto a
quelli ufficiali, Co.Di.Pr.A., a inizio anno, ha pubblicato
sul sito del Consorzio il documento “Certificato di
assicurazione precompilato” (certificato corretto
2014). Di tale servizio è stata data informazione agli
intermediari e comunicato a tutti gli associati nelle
assemblee e a mezzo opuscolo informativo Co.Di.
Pr.A. n. 2 del 2015. L’accesso ai dati pur protetto da
password e nome utente era ed è possibile a tutti i
soci utilizzando il proprio numero socio Co.Di.Pr.A. e il
relativo codice fiscale.
Nel caso in cui emergano eventuali anomalie,
provvederemo ove possibile alla rettifica e alla
correzione dei dati, avvisando eventualmente
l’agricoltore interessato.
Siamo ancora una volta a sottolineare che è
indispensabile un impegno da parte di tutti, al fine di
evitare inutili problematiche che comportano perdite
di tempo e costi addizionali alla struttura, e quindi a
carico degli agricoltori, dovute semplicemente alla
superficialità e alla scarsa disponibilità a cambiare
comportamenti abitudinari.
Dobbiamo essere coscienti del fatto che la completa
informatizzazione dei dati delle nostre aziende
agricole, tramite i Fascicoli Aziendali e i P.A.I.,
comporta enormi vantaggi di programmazione
per un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse
pubbliche e un livello di controllo dei dati da
parte del pubblico sempre più approfondito e
informatizzato.
L
Finanziamenti pubblici
e nuova P.A.C. 2020
L’entità delle risorse disponibili per il 2014,
comunitarie e nazionali, hanno consentito a
fine giugno il pagamento dell’aiuto nella misura
del 27,71% della spesa ammessa a contributo,
anziché del 65%. Il Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali sta trovando le soluzioni tecniche di
rettifica delle poste di bilancio al fine di erogare la restante
parte del contributo fino al raggiungimento della misura
massima del 65% prevista dalla normativa. È in fase di
liquidazione un ulteriore acconto pari al 8,5%. Non è
possibile confermare un termine entro il quale verrà
effettuato il pagamento di questo 9% (prevediamo
entro poche settimane) e del saldo (prevediamo entro
fine anno).
Dal 2016 (polizze 2015) non ci sarà più il problema
dell’insufficienza di risorse pubbliche, infatti la nuova
P.A.C. garantisce la certezza delle risorse necessarie al
settore della gestione del rischio, quasi 2 miliardi di euro
utilizzabili per il periodo 2015-2020. In conseguenza,
nell’ottica di favorire gli associati, Co.Di.Pr.A., con gli altri
Condifesa, ha richiesto, e ottenuto, dal Ministero e da
Agea la possibilità di rateizzare il pagamento delle quote
associative 2014. Il termine ultimo oggi previsto entro il
quale l’agricoltore deve avere pagato l’intero contributo
associativo, pena la perdita del beneficio, è il 30 settembre.
È stata accettata dal Ministero la richiesta di proroga
al 31.12.2015 del termine ultimo per il pagamento
del saldo del contributo associativo 2014 a carico
degli agricoltori. Questo permetterà a Co.Di.Pr.A. di
spostare al 15.12.2015 il termine di incasso del saldo
del contributo associativo 2014 – 2° rata.
Fra le misure della gestione del rischio la P.A.C. ha
individuato tre strumenti volti alla salvaguardia del reddito
delle imprese agricole:
●● assicurazioni agricole, con contributi sui premi
assicurativi (intervento ex-ante);
●● fondo di mutualità, con contributo sulla creazione di
fondi diretti a indennizzare gli agricoltori per perdite
derivanti da malattie degli animali o piante o in caso di
incidenti ambientali;
●● strumento di stabilizzazione del reddito (Income
Stabilization Tool, IST), fondo mutualistico per le
compensazioni in caso di riduzioni del reddito.
Il contributo pubblico viene riconosciuto sulle
liquidazioni che il Fondo eroga in favore degli aderenti
(intervento ex-post).
17
P
Principali
norme contrattuali
RODUZIONE ORDINARIA – definizione
contrattuale prevista per tutte le tipologie di
polizza ai sensi degli Orientamenti Comunitari e
della Normativa Nazionale
elencate all’allegato 2, del Piano Assicurativo
Agricolo Nazionale di cui al Decreto Ministeriale
del 10 marzo 2015, n. 5447 e cioè: Teroldego, Pinot
grigio, Pinot nero ecc. Golden, Red, Gala, ecc.
●● La media della produzione ottenuta, per unità
di superficie coltivata di impianti in piena
produzione, nei tre ultimi anni precedenti, o
la produzione media triennale calcolata sui
cinque anni precedenti escludendo l’anno
con la produzione più elevata e quello con
la produzione più bassa. In mancanza di dati
aziendali deve essere assunta la media per
Comune o ambito territoriale maggiore.
Le produzioni insistenti in appezzamenti dotati di
impianti di difesa attiva (reti antigrandine e antibrina)
ai fini del calcolo della soglia sono indipendenti
quindi la media ponderale di danno aziendale verrà
calcolata disgiuntamente, in altre parole mele, mele
con impianto difesa attiva antigrandine e mele con
impianto di difesa attiva antibrina sono da considerarsi
alla stregua di tre prodotti diversi, non concorrendo
congiuntamente alla determinazione della soglia
aziendale, a prescindere dall’avversità che ha
determinato il danno.
Quindi qualora in un medesimo Comune
un’azienda agricola coltivi mele in pieno campo,
mele sotto rete e mele con impianto antibrina,
alla stessa verranno considerate e applicate 3
soglie distinte.
SOGLIA DI ACCESSO AL RISARCIMENTO
In applicazione delle normative comunitarie e
nazionali di settore, Reg. (CE) 19 aprile 2008
n. 479, art. 14; Reg. (UE) 17 dicembre 2013
n. 1308, art. 49; Reg. (UE) 17 dicembre 2013
n.1305, art. 36 e 37, - e del Decreto MIPAAF
10 marzo 2015 n. 5447 – Piano Assicurativo
Agricolo Nazionale - i contratti agevolati devono
prevedere obbligatoriamente l’applicazione di una
soglia di accesso al risarcimento.
SOGLIA DI ACCESSO AL RISARCIMENTO significa
che il diritto all’indennizzo si attiva esclusivamente
quando le avversità oggetto di garanzia abbiano
provocato un danno superiore al 30% calcolato
sull’intera produzione aziendale, relativa allo
stesso prodotto, ubicata nel medesimo Comune
amministrativo (media ponderale) rispetto al valore
assicurato. Superato detto livello minimo sarà
applicata la franchigia scalare contrattuale.
Per tutte le tipologie di polizza la franchigia viene
applicata per partita assicurata.
Per “Prodotto” si intendono i prodotti agricoli
elencati all’allegato 1 punto 1.1 del Piano
Assicurativo Agricolo Nazionale di cui al Decreto
Ministeriale del 10 marzo 2015, n. 5447 e cioè: Uva
da Vino, Mele, Pere, Susine, ecc.
Per “Varietà” si intendono le tipologie colturali
18
“PRODOTTO ILLESO” è eventualmente da
considerarsi anche quello raccolto. Di conseguenza
ai fini del calcolo della media ponderale di danno
per prodotto/azienda/Comune, il prodotto raccolto
concorrerà ponderatamente a tale calcolo.
Nel caso di danni da eventi atmosferici in corso di
raccolta, o per varietà che prevedano la raccolta in
più stacchi, es. “GALA”, viene, comunque, considerata
l’intera produzione assicurata per il calcolo della
soglia di accesso al risarcimento. A integrazione
delle Norme che regolano l’Assicurazione, non si
applicherà la detrazione relativa al prodotto raccolto
ma si procederà alla suddivisione della partita in due
sottopartite distinte con l’attribuzione, per ciascuna,
del relativo danno specifico e della relativa franchigia.
Si ritiene che a ogni partita debba essere attribuita
una percentuale di danno e non venga effettuata
la consolidata prassi del “ritiro di denuncia”, salvo
ulteriori e specifiche considerazioni che possono
essere fatte dai periti.
Non sono significative ne considerabili piante
campione.
ISPEZIONE DEI PRODOTTI ASSICURATI
(art. 6 delle Norme Generali che regolano l’Assicurazione)
La Società ha sempre il diritto di ispezionare i prodotti
assicurati, senza che ciò crei pregiudizio per eventuali
riserve o eccezioni. L’Assicurato ha l’obbligo di fornire
tutte le indicazioni e informazioni occorrenti, nonché
il Fascicolo Aziendale e le mappe catastali relative alle
partite assicurate.
Il “bollettino di campagna” è da compilarsi con
le solite modalità, con punteggio per partita e
indicazione della percentuale di danno quantità
e qualità riferite a ogni evento atmosferico, senza
obbligo di indicare la percentuale media di danno,
inserendo, eventualmente, la seguente dichiarazione
o altre aventi lo stesso contenuto:
“Con l’accettazione del presente bollettino
l’assicurato prende atto che il diritto all’indennizzo
maturerà solo ed esclusivamente al superamento
della soglia del 30% di danno risarcibile a termini di
polizza, relativamente all’intera produzione aziendale
della specie dichiarata, anche se assicurata con uno o
più certificati, ubicata in un medesimo Comune”.
ESAGERAZIONE DOLOSA DEL DANNO
(art. 18 delle Norme Generali che regolano
l’Assicurazione)
Ogni atto scientemente compiuto, diretto a trarre
in inganno la Società circa la valutazione del danno
può produrre la decadenza dell’Assicurato dal diritto
all’indennizzo.
OBBLIGHI DELL’ASSICURATO IN CASO
DI SINISTRO – DIRADO MANUALE
L’art. 9 comma c) delle Norme Generali che regolano
l’Assicurazione prevede l’obbligo di eseguire tutti i
lavori di buona agricoltura richiesti dallo stato delle
colture. Il dirado manuale è una normale pratica
agronomica con indicazioni tecniche impartite
dai tecnici del centro di trasferimento tecnologico
della fondazione edmund mach. Purche’ non siano
riscontrabili esagerazioni immotivate, il danno verra’
calcolato sul prodotto in pianta al momento della
raccolta.
LIMITI MASSIMI DI RISARCIMENTO
In nessun caso, la Società, pagherà per uno o più
eventi garantiti importo superiore all’ 80% per partita,
al netto della franchigia e dell’eventuale scoperto.
FRANCHIGIA - SCOPERTO
Superato il livello minimo di soglia di accesso al
risarcimento calcolato sull’intera produzione aziendale, per prodotto, ubicato nel medesimo Comune
amministrativo sarà applicata la franchigia contrattuale
come segue:
DANNO
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40 e superiori
FRANCHIGIA min 10%
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
FRANCHIGIA min 15%
28
26
24
22
20
18
15
15
15
15
FRANCHIGIA min 20%
28
26
24
22
20
20
20
20
20
20
FRANCHIGIA min 30%
30
30
30
30
30
30
30
30
30
30
19
Esempi pratici di determinazione della soglia di accesso al risarcimento e di
applicazione della franchigia
Es. n. 1 – Medesimo prodotto relativo alla stessa Azienda coltivato in Comuni amministrativi diversi – per danni diversi dall’avversità gelo/brina
Azienda Agricola Guido Bianchi
Comune
a)
b)
Mezzocorona
c)
Part.
Varietà
1
2
3
4
5
6
7
8
Fuji
Red oltre 350 mt
Gala
Golden oltre 350 mt
Golden oltre 350 mt
Golden oltre 350 mt
Gala
Renetta Canada
d)
Valore
Assicurato
%
Danno
b)
c)
Part.
Varietà
1
2
3
4
Fuji
Gala
Fuji
Golden oltre 350 mt
10.221,70
d)
1.500,00
1.410,00
1.500,00
92,00
32
25
23
65
4.502,00
Franchig.
a scalare
30,00
30,00
26,00
10,00
30,00
10,00
10,00
12,00
44,52
Specie
Risarcimento
Assicurativo
certo netto
112,80
4.278,00
147,20
817,80
661,50
6.017,30
Mele cod. 083C000
e) : c)
x 100
e)
Valore
%Danno
Assicurato
Soglia
700,00
119,60
601,60
4.968,00
1.725,00
193,20
958,80
955,50
Mezzolombardo
Comune
a)
Danno
Lordo
28
26
32
72
25
42
68
39
2.500,00
460,00
1.880,00
6.900,00
6.900,00
460,00
1.410,00
2.450,00
Mele cod. 083C000
e) : c)
x 100
e)
22.960,00
Risarcimento
a carico
della Compagnia
Specie
Danno
Lordo
Soglia
480,00
352,50
345,00
59,80
1.237,30
27,48
Risarcimento
a carico Fondo
Mutualità
26,00
90,00
30,00
30,00
20,00
41,40
Franchig.
a scalare
131,40 (*)
Risarcimento
a carico del Fondo
(*) Nota: nei limiti della sua dotazione finanziaria superata la quale i risarcimenti verranno riparametrati
in percentuale
N.B.: il medesimo criterio deve essere considerato anche qualora, anziché in Comuni diversi, le produzioni siano
in parte coperte con impianti di difesa attiva (reti antigrandine) e in parte no.
Nell’esempio si sono considerate situazioni con danni derivanti da fenomeni grandinigei quindi senza
l’applicazione di alcun scoperto.
Qualora il prodotto assicurato sia
stato danneggiato esclusivamente o
prevalentemente dagli eventi siccità e/o colpo
di sole e vento caldo e/o gelo e brina e/o
sbalzo termico e/o eccesso di neve e/o eccesso
di pioggia e/o alluvione per danni risarcibili
20
a termini del Contratto assicurativo, verrà
applicato uno scoperto al danno pari al 20%
per partita assicurata. Per prevalente sono da
intendersi i casi in cui i danni complessivi da
gelo e brina e/o colpo di sole e vento caldo e/o
eccesso di neve e/o siccità e/o sbalzo termico
Es. n. 2 – Azienda posta in unico Comune amministrativo ma con prodotti assicurati diversi
Azienda Agricola Sergio Rossi
Comune
Arco
Specie
a)
b)
c)
d)
e)
Part.
Varietà
Valore
Assicurato
%Danno
Danno
Lordo
1
2
3
4
5
6
7
Marzemino
Marzemino
Pinot Grigio
Merlot
Marzemino
Pinot Grigio
Pinot Grigio
3.500,00
6.000,00
2.320,00
2.400,00
2.000,00
4.640,00
1.624,00
21
22
31
18
24
31
42
22.484,00
Risarcimento
a carico del Fondo
e) : c) x
100
Soglia
735,00
1.320,00
719,20
432,00
480,00
1.438,40
682,08
5.806,68
Uva Vino cod 002D000
Franchig.
a scalare
Risarcimento
a carico Fondo
Mutualità
30,00
30,00
28,00
30,00
30,00
28,00
20,00
69,60
139,20
357,28
25,83
566,08
(*) Nota: nei limiti della sua dotazione finanziaria superata la quale i risarcimenti verranno riparametrati
in percentuale
Comune
Risarcimento
a carico
della Compagnia
Arco
Specie
a)
b)
c)
d)
e)
Part.
Varietà
Valore
Assicurato
%Danno
Danno
Lordo
1
2
3
4
5
6
Gala
Granny Smith
Morgenduft
Golden fino 350 mt
Golden fino 350 mt
Red fino 350 mt
1.880,00
2.960,00
1.700,00
4.440,00
4.440,00
2.220,00
37
32
24
26
79
35
17.640,00
e) : c) x
100
Soglia
695,60
1.065,60
408,00
1.154,40
3.507,60
777,00
7.608,20
Mele cod. 083c000
Franchig.
a scalare
16,00
18,00
30,00
30,00
10,00
20,00
Risarcimento
Assicurativo
certo netto
394,80
532,80
3.063,60
333,00
43,13
4.324,20
Nell’esempio si sono considerate situazioni con danni derivanti da fenomeni grandinigei quindi senza
applicazione di scoperto.
e/o alluvione e/o eccesso di pioggia, siano
maggiori al danno da grandine e/o venti forti.
Es: danno complessivo 90% di cui 50%
imputabile a gelo e 40% a grandine, la
liquidazione sarà da determinare nel seguente
modo: 90 – 10 fr. – 16 scoperto (80x20%) = 64%.
Per il prodotto “Uva da vino”, qualora il prodotto
assicurato sia coltivato con la pratica “agricoltura
biologica” lo scoperto applicato sarà pari al 30%
anziché 20%.
21
Di seguito vengono illustrati i Regolamenti e le condizioni di funzionamento dei Fondi Mutualistici attivi in
Provincia di Trento. Regolamenti, delibere di funzionamentio e ulteriori informazioni sono scaricabili dal sito
www.codipratn.it - sezione Fondi Mutualistici
FONDO MUTUALISTICO
SOTTO SOGLIA (“Fondo S.S.”)
L’applicazione contrattuale della “Soglia di accesso
al risarcimento” può determinare che, pur avendo
subito dei danni superiori al 30% in qualche
appezzamento, qualora il danno medio aziendale
per prodotto e Comune non superi il 30%, non
abbia luogo alcun risarcimento. Al fine di evitare
tale possibilità e per cercare di riportare la situazione
risarcimenti alle condizioni ante introduzione
soglia si è deliberata la costituzione di un “Fondo
di Mutualità”, alimentato esclusivamente dai
contributi dei Soci. Questo “Fondo”, nei limiti
della sua dotazione finanziaria, concorrerà
pertanto alla liquidazione degli eventuali sinistri
che risulteranno sotto la soglia Azienda – prodotto
- Comune. Nel 2015 la dotazione finanziaria
complessiva del Fondo di Mutualità si stima
sia pari a circa 3,3 mil. di euro. Il dato definitivo
della dotazione sarà possibile calcolarlo solo a
chiusura informatizzazione dati dei certificati 2015 e
quadratura con le Società.
La franchigia applicata alle liquidazioni dei
danni delle imprese agricole sotto soglia di
accesso ai risarcimenti e quindi a carico del
“FONDO DI MUTUALITà“ è quella a scalare
prevista nei vari tipi di contratti assicurativi
con il minimo di 20 punti percentuali per tutti
i prodotti e Comuni a eccezione dei prodotti
assicurati insistenti nei Comuni ad alto indice
di rischio e ai prodotti vivai, ciliegie e orticole
ai quali la Polizza Collettiva 2015 prevede
l’applicazione di una franchigia minima
superiore al 10%. In questi casi, per i danni
inferiori alla soglia e quindi non indennizzabili
dalla Compagnia, il Fondo applica una
franchigia 5 punti superiore a quella stabilita
dalla Polizza Collettiva 2015 per ogni specifico
prodotto nel Comune.
22
La soglia deve intendersi per aggregato prodotto
e Comune dell’azienda agricola (non computano
produzioni sotto rete e con antibrina). Di
conseguenza dovrà essere eseguita la perizia
per tutte le partite del medesimo aggregato
azienda/prodotto/Comune. Infatti anche le partite
con danno inferiore al 30% e quindi non liquidabile,
concorrono al calcolo del danno medio lordo e
quindi al superamento della soglia. Per danni da
gelo-brina la franchigia applicata dal Fondo è
pari al 20% dell’aggregato azienda/prodotto/
Comune e non della partita.
FONDO MUTUALISTICO PER
COMUNI AD ALTO INDICE DI
RISCHIO (“Fondo C.A.I.R.”)
La nuova normativa stabilisce un tetto di
spesa ammissibile a contribuzione pubblica, di
conseguenza è stato indispensabile stoppare
le tariffe assicurative delle polizze nei limiti del
parametro contributivo massimo stabilito dal Piano
Assicurativo Agricolo 2015 distinto per tipologia
di Polizza. Questo ha comportato, per i Comuni a
maggior rischio climatico e storicamente sinistrati, la
necessità dell’applicazione della franchigia minima
del 15%, 20% o 30% in dipendenza dell’effettivo
indice storico di rischio.
Al fine di contenere, almeno in parte, l’effetto sulle
liquidazioni, è stato costituito un Fondo Mutualistico
per Comuni ad alto indice di rischio.
Le aliquote contributive per l’adesione al Fondo
Mutualistico per Comuni ad alto indice di rischio
2015 sono state fissate nelle seguenti misure:
- 3% dei premi per Comuni ad alto indice di
rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha
determinato l’applicazione della franchigia 15%;
- 5% dei premi per Comuni ad alto indice di
rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha
determinato l’applicazione della franchigia 20%;
- 7% dei premi per Comuni ad alto indice di
rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha
determinato l’applicazione della franchigia 30%.
L’entità del danno indennizzabile a carico del
Fondo è determinato come differenza risultante
dall’applicazione della franchigia a scalare con il
minimo del 15%, 20% o 30% anziché del 10% per
danni superiori alla soglia di accesso all’indennizzo
(salvo prodotti a franchigia minima superiore, vivai,
ciliegie e orticole), del 25%, 30% o 40% anziché del
20% per danni inferiori alla soglia (salvo prodotti a
franchigia minima superiore, vivai, ciliegie e orticole).
Il Fondo eroga gli indennizzi nei limiti della
dotazione finanziaria, qualora la stessa
sia insufficiente gli indennizzi verranno
riparametrati.
FONDO MUTUALISTICO A
COPERTURA DEI DANNI ECONOMICI
DA FITOPATIE AGLI IMPIANTI
PRODUTTIVI (“Fondo FIT”)
L’Assemblea Generale di Co.Di.Pr.A. in data 12 giugno
2015 ha approvato la costituzione del Fondo a
copertura dei danni economici da fitopatie agli
impianti produttivi nel 2015.
Il Regolamento, disponibile sul portale
www.codipratn.it, è stato steso sulla base delle
Delibere della Giunta Provinciale per la concessione
dei contributi a seguito dell’espianto obbligatorio di
impianti produttivi infetti dalla fitopatia “scopazzi”,
flavescenza dorata e sharka, degli anni scorsi.
La compensazione liquidabile a carico del Fondo,
nei limiti della dotazione finanziaria, è pari al 50%
del danno stimato. La stima della perdita economica
viene convenzionalmente stabilita in riferimento e in
proporzione alla superficie interessata e in funzione
dell’età degli impianti estirpati.
Il valore a ettaro degli impianti di frutteti e
vigneti applicato è quello stabilito annualmente
dal Decreto Ministeriale di individuazione dei
prezzi massimi delle produzioni agricole per la
determinazione dei valori assicurabili al mercato
agevolato (vedi tabella a margine). Tale valore viene
considerato per intero per i primi 8 anni di età del
frutteto/vigneto, oltre tale età è da applicarsi un
coefficiente di deprezzamento del 5% annuo per i
frutteti e del 3% annuo per i vigneti, con un limite
23
massimo di deprezzamento pari al 50% del valore
iniziale. I frutteti con età superiore ai 26 anni e i
vigneti con età superiore ai 35 anni sono esclusi
dall’indennizzo.
Sono inoltre esclusi dall’indennizzo:
●● impianti abbandonati;
●● l’estirpazione delle singole piante infette;
●● l’estirpazione parziale di frutteti/vigneti inferiori
a 2000mq (rinnovo di solo una parte di frutteto/
vigneto).
L’indennizzo è subordinato al rispetto della qualifica
di agricoltore attivo, alla constatazione ufficiale della
presenza minima delle piante infette e al rispetto
delle indicazioni sul rinnovo varietale e sulla lotta
obbligatoria.
Ai fini del superamento della soglia di accesso
all’indennizzo del 30%, il danno lordo stimato verrà
rapportato al reddito ordinario calcolato avendo a
riferimento le effettive entrate dell’ Azienda agricola e
detratti i costi di produzione determinati in base agli
indici di costo standard a ettaro e a chilogrammo.
L’aliquota contributiva per l’adesione al Fondo FIT
è fissata al 0,05% del valore assicurato con le
Polizze agevolate a copertura dei danni da calamità
atmosferica, è gia stata considerata nel calcolo della
tariffa indicata nel precedente opuscolo, utilizzabile
per il calcolo del contributo associativo 2015.
Complessivamente la dotazione 2015 è stata stimata
in circa 900.000,00 €.
Le aziende aderenti (tutte quelle che hanno
sottoscritto certificati assicurativi 2015)
risultano quasi 7.000.
VIGNETI A MEDIA DENSITà (fino a 3.000 ceppi/ha)
18.000,00
VIGNETI AD ALTA DENSITà (oltre 3.000 ceppi/ha)
21.000,00
FRUTTETI (Pesco, Kiwi, Ciliegio, Albicocco, ecc.)
15.000,00
FRUTTETI A MEDIA DENSITà (Melo, Pero fino a
10.000 piante/ha)
25.000,00
FRUTTETI AD ALTA DENSITà (Melo, Pero Superspindel oltre 10.000 piante/ha)
45.000,00
FONDO MUTUALISTICO PER LA
STABILIZZAZIONE DEL RICAVO
AZIENDALE (“Fondo IST”)
Al fine di dare risposta alle esigenze delle
imprese agricole, si è ritenuto indispensabile
attivare a livello sperimentale un Fondo
Mutualistico limitatamente alle aziende
agricole produttrici di ciliegie e di piccoli frutti
(considerando anche eventuali prodotti coltivati
dalle stesse). L’assemblea generale 2015 ha
approvato la costituzione del Fondo, il quale,
complementarmente alla garanzia assicurativa,
presterà la garanzia nel caso di drastici cali
di reddito subiti dalle Imprese; non sono
indennizzabili dal Fondo i danni da avversità
atmosferiche assicurabili, ricomprese nell’oggetto
di garanzia della Polizza Collettiva 2015.
La compensazione liquidabile a carico del Fondo,
nei limiti della dotazione finanziaria, è pari al 70%
dell’effettiva perdita di reddito. Ai fini del calcolo
del reddito vengono utilizzati degli indici di costo
standard per prodotto a ettaro e a chilogrammo.
L’aliquota contributiva per l’adesione al
Fondo Mutualistico per la stabilizzazione
del ricavo aziendale 2015 è fissata al 3%
del premio agevolato riferito alla Polizza
Collettiva prodotto Ciliegie e piccoli frutti.
Trattasi di una piccola sperimentazione
indispensabile per verificare la possibilità di
estendere a tutte le aziende agricole trentine tale
strumento.
24
T
Modalità per la
rilevazione del danno
utte le polizze sulle rese prevedono la
considerazione e la quantificazione di un danno
complessivo imputabile all’insieme delle avversità
poste in garanzia.
Il danno complessivo è determinato dalla
sommatoria della percentuale relativa al danno
quantitativo, cioè la perdita di prodotto patito, e
dalla percentuale, da determinarsi sul prodotto
residuo ancora in pianta, relativa al danno qualitativo
(compromissione qualitativa).
Franchigia e massimo indennizzo sono riferibili al
danno complessivo a prescindere dalla/e avversità
che ne è/sono stata/e la/e causa/e.
Il danno deve essere rilevato in imminenza della
raccolta/vendemmia del prodotto in riscontro
delle effettive perdite di produzione. Al fine di una
verifica sulla congruità delle liquidazioni il Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha
Il danno comp
less
sommatoria de ivo è determinato dalla
lla percentuale
relativa al dan
quantitativo, c
no
ioè la perdita d
i prodotto pati
dalla percentu
to, e
ale
residuo ancora , da determinarsi sul prodott
o
in pianta, relati
va al danno
qualitativo (co
mpromissione
qualitativa).
emanato un Decreto che prevede il controllo delle
valutazioni e di eventuale comparazione con altre
banche dati comprovanti l’effettiva produzione
ottenuta. Nel medio periodo l’obiettivo è quello
della georeferenziazione delle rilevazioni con invio
telematico e in diretta delle risultanze di perizia.
PROCEDURA
●● Verifica dell’effettiva potenzialità produttiva
rispetto alla quantità assicurata. Verifica che il
prodotto danneggiato qualitativamente presente
sia congruo con quello assicurato o verifica
documentale con effettivo confronto dei valori
25
e quintali assicurati con quanto risultante dagli
estratti conto conferimenti storici (fatture e bolle
per non soci di cooperativa) qualora il danno sia
di natura quantitativa e quindi non sia verificabile
in campo;
●● Stima produzione presente;
●● Stima eventuale produzione persa per cause
diverse da quelle oggetto di garanzia;
●● Per differenza si determina la percentuale relativa
al danno quantitativo;
●● Valutazione delle implicazioni qualitative su
prodotto residuo presente in pianta;
●● Applicazione della soglia, franchigia, eventuale
scoperto e massimo indennizzo.
NB: la normativa di settore prevede l’obbligo di
assicurare la produzione ordinaria (vedi definizione
“produzione ordinaria”).
Qualora la quantità del prodotto ottenibile e
presente in campo, sia almeno pari a quella ordinaria
assicurata non è considerabile alcuna perdita
quantitativa; a prescindere da eventuali piante con
minor produzione rispetto al normale o con una
26
distribuzione non omogenea di prodotto. In tal caso
verranno valutati esclusivamente gli eventuali danni
qualitativi.
BOLLETTINO DI CAMPAGNA
●● Nel bollettino di campagna, atto contrattuale
che riporta le risultanze di perizia, il perito dovrà
esporre sia il danno quantità che, in colonna
separata, il danno di qualità;
●● Il perito dovrà indicare nelle note o in specifici
campi, qualora vi siano più avversità che
concorrono al danno, le percentuali indicative di
incidenza per ogni avversità;
●● Per tutti i tipi di polizza si dovrà indicare nel
bollettino il danno per partita assicurata.
EPOCA DI RILEVAZIONE DEL DANNO
In considerazione dello stadio di maturazione del
prodotto nelle diverse aree verranno indicate le date
di inizio raccolta di ogni varietà e di conseguenza
concordata e definita la finestra temporale per
macroaree di effettuazione delle perizie.
La perizia in campo
PRODOTTO MELE - frutta
Per i prodotti
albicocche, fichi, susine e
actinidia i parametri della
tabella qui sotto
devono essere dimezzati.
NB: si definisce ammaccatura,
qualsiasi effetto visibile sul
frutto provocato dalla percossa
della grandine o di altri eventi
coperti dalla garanzia.
Il perito come prima operazione verifica la produzione
ordinaria, supponiamo ad esempio (vedi figura pag.
successiva), di 100 q.li in un appezzamento composto
da 2.000 piante, ossia 5 Kg a pianta, eventualmente
anche attraverso i dati dei conferimenti aziendali storici.
In accordo con l’assicurato individua una o più piante
campione rappresentative del frutteto; i frutti delle
piante campione devono essere raccolti e selezionati
eliminando dal campione i frutti non classificabili
come commerciali dalla normativa comunitaria per
la presenza di difetti superiori a quelli tollerabili o per
calibro del frutto inferiore a quello minimo previsto
dalla norma per ogni varietà. Al fine di questa selezione
devono essere tenuti in considerazione esclusivamente
i difetti imputabili a cause diverse rispetto a quanto
previsto nell’oggetto della garanzia della polizza. I difetti
quali le ammaccature derivanti dalla grandine o da
altre avversità assicurate non comportano ovviamente
l’esclusione dei frutti dal campione relativamente al
quale si andrà a valutare il danno risarcibile.
Ultimata tale operazione il perito dovrà constatare se il
quantitativo di frutta commercializzabile così selezionato
è almeno pari a quello ordinario assicurato. Nel caso di
significative differenze qualora le stesse siano imputabili
ad avversità assicurate, viene calcolata la percentuale di
perdita quantitativa e considerata per il calcolo del danno.
Qualora invece non sia imputabile ad avversità assicurate,
il perito può operare con una detrazione del prodotto
assicurato (tolleranza 20%).
L’analisi di frutti con classificazione secondo criteri della
tabella qualità prevista dalle condizioni di polizza verrà
effettuata su tale campione.
La polizza prevede infatti che “dopo aver accertato
il danno di quantità, il danno di qualità verrà
calcolato sul prodotto residuo, in base alle seguenti
classificazioni e relativi coefficienti (avendo a
riferimento anche la norma di commercializzazione
definita con Regolamento della Commissione della
Comunità Europea)”:
“TABELLA C“ - QUALITà FRUTTA
Classe
di danno
Descrizione
% danno
Qualità
a)
I frutti di questa classe di danno devono essere di qualità superiore (categoria extra) o buona (categoria I^).
Devono presentare la forma, il calibro e la colorazione tipici della varietà.
Fanno parte anche i frutti che, a seguito degli eventi atmosferici coperti da garanzia, presentano un lieve difetto di
forma, un lieve difetto di sviluppo, un lieve difetto di colorazione, lievi difetti alla buccia (epicarpo) non superiori a:
●● 2 cm. di lunghezza per i difetti di forma allungata;
●● 0,20 cm2 di superficie totale per le ammaccature, che possono essere leggermente decolorate senza necrosi
dell’epicarpo (buccia);
●● rugginosità lieve;
●● 1 cm2 di superficie totale per gli altri difetti.
0
b)
I frutti di questa classe di danno devono essere di qualità mercantile (categoria II). Devono presentare la forma, il
calibro e la colorazione tipici della varietà, ma tali da non poter rientrare nella precedente classe a).
La polpa (mesocarpo) non deve presentare difetti di rilievo da eventi atmosferici coperti da garanzia.
Sono ammessi anche i frutti che, a seguito degli eventi atmosferici coperti da garanzia, presentano difetti di forma,
difetti di sviluppo, difetti di colorazione, difetti della buccia (epicarpo) non superiori a:
●● 4 cm. di lunghezza per i difetti di forma allungata;
●● 0,75 cm2 di superficie totale per le ammaccature lievi, che possono essere decolorate o con sola necrosi
dell’epicarpo (buccia);
●● 0,25 cm2 di superficie totale per le ammaccature con necrosi dell’epicarpo (buccia) e del mesocarpo (polpa);
●● rugginosità media; cinghiatura lieve e media;
●● 2,5 cm2 di superficie totale per gli altri.
50
c)
I frutti di questa classe devono presentare la forma, il calibro e la colorazione tipici della varietà ma di qualità tale
da non poter rientrare nelle precedenti classi a) e b) e destinati, causa gli eventi atmosferici coperti da garanzia,
solo alla trasformazione industriale.
85
27
Esempio:
Appezzamento A
Piante N. 2.000
Produzione ordinaria qli 100 (verificati dati confermienti)
Produzione normale Kg 5/pianta
Grandine
frutti tot.
n. 25
Raccolgo Pianta/e campione
(sottomisura/problemi diversi)
Frutti illesi
(n. 8)
Frutti 2a cat.
(n. 15)
Frutti dest.
industriale (n. 2)
Prodotto mercantile Kg 4,8
Assicurato kg 5
Analisi danno da grandine
o vento, come da tabella C
(8x0)+(15x50)+(2x85)­= 36,8%
25
(n. frutti illesi x 0)+(n. frutti 2a cat. x50)+(n. frutti destinaz. industriale x 85) = 36,8%
n. frutti campione
28
VALORE
ASSICURATO
DEDUZIONI PER
CAUSE NON
COPERTE
VALORE
RESIDUO
PROCENTO
FR.
NETTO
LIQUIDAZIONE
1.000
0
1000
37%
16%
21%
210,00
Categoria I°
classe di danno a)
sup. <0,20 cm2
diametro max. 3,5 mm
Categoria II°
classe di danno b)
da 0,20
a 0,75 cm2
4 mm
2,6 mm
2,1 mm
29
Categoria
Industria classe
di danno c)
30
Frutto perso,
tale da ritenere azzerato
il suo valore intrinseco,
caduto, distrutto o
con fenomeni di grave
marcescenza.
prodotto UVA DA VINO
Il perito come prima operazione verifica la
produzione ordinaria ed eventualmente la differenza
fra la produzione presente ottenibile e quella
assicurata. Qualora vi sia una differenza attribuibile
alle avversità assicurate, questa in percentuale
rappresenta il danno quantitativo.
Dopo aver accertato il danno di quantità, il danno
di qualità dovuto alle avversità oggetto di garanzia,
verrà convenzionalmente calcolato sul prodotto
residuo in relazione alla valutazione dell’effettiva
perdita delle caratteristiche organolettiche della
produzione assicurata alle eventuali penalizzazioni
applicate dalla Cantina Sociale all’Assicurato, socio
della Cantina stessa.
Tale valutazione dovrà tenere conto:
●● dell’analisi della situazione agronomica dei vigneti
assicurati;
●● dei dati di vendemmia e della perdita di peso,
anche in riferimento ai dati medi di zona subita
dal socio Assicurato;
●● dell’analisi e stima della perdita di peso imputabile
alle diverse garanzie;
●● della fase fenologica di accadimento dei sinistri.
I coefficienti così determinati non potranno
comunque superare le seguenti percentuali:
Classificazione riferita al
numero di acini presenti
per grappolo, o parte di
grappolo alla raccolta
Coefficiente %
massimo
metà e oltre di acini
danneggiati
50
meno della metà di acini
danneggiati
percentuale di
deprezzamento non
superiore all’aliquota
di acini danneggiati
Qualora il prodotto venga danneggiato da/
anche da altri eventi atmosferici previsti
nell’oggetto di garanzia che abbiano a
verificarsi dopo le seguenti date:
●● 30 luglio per le uve Chardonnay e per il
gruppo dei Pinot;
●● 10 agosto per tutte le altre varietà.
31
Il coefficiente per il danno di qualità può
essere aumentato fino a un massimo del
30% in considerazione di effettive perdite
qualitative riscontrabili sul prodotto
destinato alla produzione di vini di
particolare pregio.
La decorrenza del danno qualità parte il sesto
giorno successivo alla sottoscrizione del
certificato. Rispetto alla soluzione precedente, la
qualità convenzionale non è proporzionale alla
percentuale di perdita di peso, ma alla percentuale
risultante dal numero di acini con difetti presenti al
FASCIA 1:
fino a 350 mt
FASCIA 2:
da 350 a 550 mt
FASCIA 3:
oltre 550 mt
AREA A:
Alto Garda (fino e compreso Dro) – Val d’Adige
(a Sud di Serravalle)
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
AREA B:
Val d’Adige (a Nord di Serravalle fino e
compreso Aldeno)
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
AREA C:
Trento - Rotaliana
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
AREA D:
Cembra – Valsugana
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
AREA E:
Bus de Vela – Valle dei Laghi
(fino e compreso Pietramurata)
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
Varietà 1
Varietà 2
Varietà n
In riferimento a ogni varietà e per ogni area
omogenea, verrà monitorata la fase di invaiatura
da parte del Centro di Trasferimento Tecnologico –
sezione Viticoltura della Fondazione Edmund Mach.
Al superamento della percentuale del 50% dei
grappoli invaiati si considererà avvenuta l’invaiatura.
La data convenzionale di vendemmia considerata ai
fini dell’operatività della garanzia è stabilita:
●● 35 giorni dopo l’invaiatura per le uve da vino a
base spumante;
●● 47 giorni dopo l’invaiatura per le uve da vino
normale.
Tale calendario verrà pubblicato sul portale www.codipratn.it.
A decorrere da tale data termina la garanzia
dell’evento eccesso di pioggia; le date di vendemmia
indicate convenzionalmente per area omogenea
valgono anche per i produttori e i vigneti della
specifica area. Non sono considerabili eventuali
aggravamenti accaduti successivamente.
32
momento della vendemmia, rispetto al numero di
acini totali.
Per quanto riguarda l’evento eccesso di pioggia,
danno comportante la perdita di acini a causa di
marcescenza, sono compresi in garanzia anche
i danni qualitativi, quando tale evento abbia a
verificarsi e comporti un danno nei trenta giorni
precedenti la data di inizio della vendemmia delle
diverse varietà di uva da vino. Tale data di inizio
vendemmia è convenzionalmente stabilita per ogni
area geografica e altimetrica omogenea. La provincia
di Trento convenzionalmente è stata suddivisa come
indicato nella tabella seguente:
Ai fini della quantificazione del danno quantità si
considerano persi, avendo perso il valore intrinseco,
gli acini che presentano fenomeni di marcescenza.
È consentito l’asporto della parte di grappolo
interessato da marcescenza “pulitura del grappolo”,
anticipatamente rispetto all’epoca di vendemmia al
fine di salvaguardare il prodotto non interessato. La
pratica di pulitura dei grappoli è ammessa purché
comunicata alla società che presta la garanzia
almeno tre giorni prima dell’effettuazione.
Record storico provinciale di
Dati assuntivi da Modelli di Copertura suddivisi p
Anno 2014
MULTIRISCHIO
RESE
PRODOTTO
MULTIRISCHIO
D’AREA
PLURI GrV
Colpo sole UVA
PLURI GrV
Colpo Sole Ecc.
Neve
PLURI GrV
Colpo sole Ecc.
Pioggia
STRUTTURE
escluso serre
ACTINIDIA
€
395.414,50
0,00
0,00
89.979,50
0,00
0,00
ALBICOCCHE
€
87.554,00
0,00
0,00
6.509,00
0,00
0,00
BIETOLA DA COSTA
€
0,00
0,00
0,00
3.363,00
0,00
0,00
CAVOLFIORE
€
0,00
0,00
0,00
15.246,00
0,00
0,00
CAVOLO CAPPUCCIO
€
8.240,00
0,00
0,00
28.560,00
0,00
0,00
CAVOLOVERZA
€
0,00
0,00
0,00
2.275,00
0,00
0,00
CILIEGIE
€
0,00
5.165.118,00
0,00
0,00
0,00
0,00
FRUTTI MEDIA DENSITA’
€
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
16.425,00
INSALATA
€
378,00
0,00
0,00
7.202,00
0,00
0,00
LAMPONE
€
0,00
5.093,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MAIS DA GRANELLA
€
587.970,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
MELE
€
229.303.585,70
0,00
0,00
10.246.106,40
0,00
0,00
MIRTILLO
€
0,00
107.040,00
0,00
4.800,00
0,00
0,00
MORE
€
0,00
15.800,00
0,00
1.975,00
0,00
0,00
NETTARINE
€
8.205,00
0,00
0,00
13.950,00
0,00
0,00
NETTARINE PRECOCI
€
17.825,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
OLIVE
€
0,00
0,00
0,00
3.816,00
15.675,00
0,00
PATATE
€
552.937,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PERE
€
56.242,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PERE PRECOCI
€
52.397,00
0,00
0,00
3.010,00
0,00
0,00
PESCHE
€
2.850,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
PESCHE PRECOCI
€
5.277,50
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
RADICCHIO
€
63.630,00
0,00
0,00
36.344,00
0,00
0,00
RETI ANTIGRANDINE
€
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
74.225,90
20.696,40
RETI ANTIPIOGGIA
€
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
RIBES
€
0,00
61.206,00
0,00
2.121,00
0,00
0,00
SUSINE
€
47.041,50
0,00
0,00
21.152,00
0,00
0,00
SUSINE PRECOCI
€
6.543,00
0,00
0,00
92,00
0,00
0,00
TALEE VITE MADRE
€
96.000,00
0,00
0,00
0
69.120,00
0,00
UVA DA VINO
€
41.218.306,35
0,00
21.170.718,70
477,00
3.352.844,00
0,00
VIVAI DI VITE
€
349.170,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
VIVAI PIANTE DA FRUTTO
€
1.862.081,10
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
ZUCCA
€
0,00
0,00
0,00
11.825,00
0,00
0,00
ZUCCHINE
€
0,00
0,00
0,00
29.600,00
0,00
0,00
TOTALE
€
274.721.647,65
5.354.257,00
21.170.718,70
10.528.402,90
3.437.639,00
111.347,30
TOTALE GENERALE
€
315.324.012,55
34
i aziende e quintali assicurati
per garanzia prestata e prodotto – anno 2014-2015
Anno 2015
PRODOTTO
Garanzia Rese Tipologia A
ACTINIDIA
ALBICOCCHE
BIETA
CAVOLO VERZA
CAVOLFIORE
CAVOLO CAPPUCCIO
CETRIOLI
CILIEGIE
FAGIOLINI
FRUTTETI MEDIA DENSITÀ
INSALATA
LAMPONI
MAIS DA GRANELLA
MELE
MIRTILLO
MORE
NESTI DI VITE
NETTARINE
NETTARINE PRECOCI
OLIVE
PATATE
PERE
PERE PRECOCI
RADICCHIO
RETI ANTIGRANDINE
RETI ANTIPIOGGIA
RIBES
PESCHE
PESCHE PRECOCI
STRUTTURE IMP. VITE
SUSINE
SUSINE PRECOCI
TALLE VITE MADRE
UVA DA VINO
UVA DA TAVOLA
VIVAI PIANTE FRUTTO
VIVAI DI VITE
ZUCCHINE
TOTALE
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
384.600,00
17.078,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3.021.567,00
0,00
0,00
0,00
0,00
421.290,00
162.343.899,20
22.695,00
10.950,00
30.000,00
0,00
0,00
0,00
129.646,00
38.229,00
40.426,00
0,00
0,00
0,00
28.785,00
0,00
0,00
0,00
2.470,00
5.120,00
153.000,00
42.073.837,62
6.900,00
395.690,00
1.924.000,00
5.160,00
211.055.342,82
TOTALE generale
€
285.392.634,79
Garanzia Rese Tipologia B
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
23.147.752,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
73.440,00
445.498,00
0,00
1.089.884,63
0,00
0,00
24.756.574,63
Garanzia Rese Tipologia C
Strutture
39.600,00
0,00
5.735,00
1.440,00
4.185,00
21.566,00
555,00
0,00
2.782,00
0,00
10.794,00
0,00
82.800,00
27.770.790,00
13.350,00
0,00
25.000,00
14.960,00
0,00
16.658,00
0,00
2.510,00
4.435,00
14.310,00
0,00
0,00
2.121,00
1.470,00
0,00
0,00
22.471,00
4.000,00
280.500,00
20.579.739,54
0,00
443.000,00
0,00
51.398,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
40.995,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
73.061,60
33.556,80
0,00
0,00
0,00
16.934,40
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
49.416.169,54
164.547,80
Tipologia A: Polizze che coprono l’insieme delle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina), delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti
forti) e delle avversità accessorie (sbalzi termici, colpo di sole e vento caldo) di cui all’art. 3 comma 2.a. del PAAN 2015;
Tipologia B: Polizze che coprono l’insieme delle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina) e delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti
forti) di cui all’art. 3 comma 2.b. del PAAN 2015;
Tipologia C: Polizze che coprono l’insieme delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti forti) di cui all’art. 3 comma 2.c. del PAAN 2015.
35
Scarica

difesa assicurativa agricola agevolata 2015