DELLA PROVINCIA DI TRENTO ANNO XIII - N. 3 - III TRIMESTRE 2015 news POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB TRENTO AUT. TRIB. TRENTO N. 1161 DEL 12.02.2003 - PER. TRIM. LE DIFESA ASSICURATIVA AGRICOLA AGEVOLATA 2015 TAVOLA ROTONDA - “NUOVE MISURE DELLA GESTIONE DEI RISCHI: STRATEGIE PER LA COMPETITIVITÀ” LIQUIDAZIONE DANNI nuovo fondo f.i.t. per danni derivanti da fitopatie che comportano estirpo obbligatorio (“scopazzi”, flavescenza dorata, sharka) VALORI ASSICURATI 2015 La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia! (M. Gandhi) PRODOTTI PER AGRICOLTURA, UTENSILERIA, BRICOLAGE, GIARDINAGGIO E... FAI DA TE! Emporio Verde - Sede legale Via 4 novembre, 133 - 38016 Mezzocorona (TN) Tel.: +39 0461 602641 - Fax: +39 0461 609980 Sito web: www.emporio-verde.it - E-mail: [email protected] news Periodico del Consorzio Difesa Produttori Agricoli Co.Di.Pr.A. ANNO XIII - N. 3 n u ov e una g strategie es pe effici tione dei r r is ente e comp chi leta Co.Di.Pr.A. periodico dell’Associazione Esercente l’impresa giornalistica: Agriduemila s.r.l. - Via Giusti, 40 - 38122 TN Direttore responsabile: Piero Flor Direttore editoriale: Andrea Berti Consulente editoriale: Francesca Negri Costo abbonamento annuo 2,00 € Pagamento assolto tramite versamento quota associativa. Redazione e Segreteria: Via Giusti, 40 - 38122 Trento - tel. 0461/915908, fax 0461/915893 Progetto grafico e impaginazione: Curcu & Genovese Associati S.r.l. Stampa: Litografia Amorth - Via Crosare - Gardolo di Trento In questo numero Nuove misure della gestione dei rischi: strategie per la competitività............................................pag. 4 La strategia italiana per la gestione dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi.........................................pag. 12 Certificati assicurativi 2015...................................................pag. 16 Finanziamenti pubblici e nuova P.A.C. 2020................................................................................pag. 17 Principali norme contrattuali............................................pag. 18 Modalità per la rilevazione del danno............pag. 25 La perizia in campo................................................................................pag. 27 Record storico provinciale di aziende e quintali assicurati................................................................................pag. 34 3 L Nuove misure della gestione dei rischi: strategie per la competitività o scorso 12 giugno presso la Sala Madruzzo – Hotel Villa Madruzzo si è svolta, a seguire dell’annuale assemblea generale di Co.Di.Pr.A., una tavola rotonda avente come oggetto “Nuove misure della gestione dei rischi: strategie per la competitività”. Sono intervenuti oltre al presidente Giorgio Gaiardelli e al direttore Andrea Berti, Ugo Rossi presidente della Giunta Provinciale di Trento; Raffaele Borriello vice capo di Gabinetto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e direttore di Ismea; Luciano Pilati prof. Dipartimento Economia dell’Università degli Studi di Trento; Paola Grossi presidente del Gruppo Gestione del Rischio del Copa Cogeca, responsabile area legale di Coldiretti e direttore di Asnacodi; Romano Masè dirigente del Dipartimento Territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste della P.A.T.; Fabrizio Stella direttore dell’Organismo Pagatore Veneto Avepa; Mauro Serra Bellini responsabile della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Mipaaf, Albano Agabiti presidente di Asnacodi. Il direttore del giornale Informatore Agrario, Antonio Boschetti, ha introdotto i lavori illustrando sinteticamente il Fondo Mutualistico costituito negli U.S.A. fra gli allevatori, a tale Fondo aderisce un grandissimo numero di aziende zootecniche e ha come scopo la stabilizzazione del reddito delle aziende aderenti. Visto il grande successo di tale iniziativa e l’apprezzamento degli agricoltori, è auspicabile che anche in Italia siano costituiti e diventino operativi Fondi Mutualistici simili, che possono intervenire nei casi in cui si verificano elevate fluttuazioni dei prezzi dei prodotti agricoli e quindi drastiche contrazioni dei redditi aziendali. Prendiamo quindi atto con grande soddisfazione della costituzione dei Fondi Mutualistici sperimentali che l’Assemblea di Co.Di.Pr.A. ha approvato: Il Fondo F.I.T. e il Fondo I.S.T. ito l’annuale u g e s a h , to e u s e, come di con di relatori h e c rr a d te r n a to p ro n u la La tavo .Di.Pr.A. ha visto re dell’Informatore o C i d le ra e n e tto assemblea g derati dal dire o m , o sono stati ll e e d v e li s o a s im s s te is s lt di a oschetti. Nella B io n to n e il Fondo I.S.T. . A T o I. ri F. o d n Agra o F il he presentati anc 4 Moderatore: Presidente Ugo Rossi ci può illustrare gli strumenti che la P.A.T. utilizza per dare efficienza e competitività all’agricoltura provinciale? Ugo Rossi: Anzitutto, porto il saluto della Giunta Provinciale e dell’assessore provinciale all’Agricoltura Michele Dallapiccola. L’agricoltura trentina è un importantissimo asset generale dell’intera economia provinciale. Riveste un ruolo importante anche nell’ottica di affermazione e valorizzazione del marchio del made in Trentino, è sempre più importante pensare alla promozione integrata del territorio e dell’economia provinciale. La flessione economica che ha caratterizzato questo ultimo decennio ha stimolato la UE a pensare e proporre nuovi strumenti di gestione delle crisi. L’effetto dei cambiamenti climatici sta acuendo le calamità meteorologiche, la globalizzazione oltre a tanti aspetti positivi, sta determinando importanti volatilità dei prezzi ai quali i nostri sistemi produttivi non sono preparati. La contrazione dell’economia ha impoverito i fondi sovrani e le possibilità di aiuto da parte dell’ente pubblico a sostegno delle attività economiche. Tutto questo sta succedendo anche nel nostro Trentino. Crisi è anche sinonimo di cambiamento e noi dobbiamo essere pronti a leggere le nuove prospettive che il mercato ci offre e le opportunità che le nuove norme comunitarie mettono a disposizione degli operatori. Nel nostro paese è in atto un importante cambio di stile, i vecchi aiuti in “conto capitale” si stanno trasformando in “strumenti di defiscalizzazione”, la compartecipazione pubblico privato ad Ugo Rossi Presidente della Giunta Provinciale di Trento esempio attraverso la “finanza di progetto” è divenuta uno strumento fondamentale per la realizzazione delle grandi infrastrutture, l’istituto del compendio è entrato anche nella gestione dei nostri piccoli comuni. Sono solo alcuni esempi di come si stanno evolvendo i sistemi economici e di come ci dobbiamo attrezzare per cogliere queste grandi sfide di cambiamento. In coerenza con questi processi anche gli aiuti in agricoltura dovranno essere accompagnati piano piano verso l’utilizzo di nuovi strumenti di agevolazione e garanzia della redditività. I fondi di mutualità rappresentano in questo senso una nuova frontiera che con coraggio e grande senso di innovazione stiamo già sperimentando. Anticipando le proposte regolamentari della UE abbiamo approvato una specifica norma per la costituzione dei fondi di mutualità che oggi stiamo notificando preso gli uffici della commissione. Il nostro sistema agricolo ha già costituito i primi fondi di mutualità e accantonato oltre 12 milioni di euro. Risorse preziose che potranno essere opportunamente utilizzate dagli stessi agricoltori. Nell’assemblea di oggi sono stati approvati due nuovi fondi in attuazione delle politiche di sviluppo rurale per la prossima programmazione. Il fondo a copertura dei danni economici da fitopatie agli impianti produttivi e una prima proposta di fondo IST (stabilizzazione del reddito) che mettiamo a disposizione di ISMEA e Ministero per costruire e sperimentare insieme le possibili ricadute e proporre nel caso, alla Commissione UE, le eventuali opportune modifiche al fine di semplificarne l’applicazione e aumentarne l’efficacia. Questi nuovi strumenti attraverso una corresponsabilità diretta degli operatori, oltre a rappresentare moderne soluzioni di sostegno e garanzia per le attività produttive, rappresentano una grande occasione di crescita imprenditoriale per i nostri operatori fornendo importanti elementi di valutazione dei diversi processi produttivi e stimolando verso percorsi di nuove e maggiori competitività le nostre filiere produttive. Ancora una volta la nostra condizione di autonomia ci ha reso possibile progettare strumenti di innovazione che potranno avere positive ricadute per l’intero sistema paese. Concludo augurando che in Trentino si continui a trovare la voglia di lavorare insieme, rafforzando ulteriormente le sinergie fra i vari settori. 5 Moderatore: Paolo Nicoletti, direttore generale Provincia Autonoma di Trento, gli agricoltori trentini hanno compreso l’importanza del fare rete? Paolo Nicoletti: Mi sento particolarmente legato all’attività svolta da Co.Di.Pr.A., ho avuto modo di conoscere bene questa realtà nel periodo in cui ho rivestito il ruolo di dirigente del Dipartimento Agricoltura, in particolare ho incoraggiato fin da subito l’avvio di un progetto sperimentale per la costituzione di un Fondo I.S.T. destinato alla stabilizzazione dei redditi aziendali. Gli agricoltori trentini hanno intuito l’importanza di fare rete e quotidianamente operano avendo a riferimento i valori di solidarietà e mutualità, il nostro territorio è piccolo, dobbiamo essere sempre più competitivi e innovativi per uno sviluppo concreto e un costante progresso dell’agricoltura. Le aziende agricole trentine per l’85% sono microimprese; la P.A.T. deve attivarsi maggiormente per incentivare le esportazioni, attuando misure di accompagnamento per irrobustire il sistema economico provinciale e la rete del sistema. La gestione del rischio è un tema strategico che merita di continuare ad avere il pieno sostegno da parte dell’amministrazione provinciale. La P.A.C. 2014-2020 si profila più integrata e sinergica tra i vari fondi, nell’ambito di un 6 quadro strategico comune. Cosa cambia nella normativa europea? ●● maggiore focalizzazione sulla ricerca e sull’innovazione, in particolare il trasferimento tecnologico nelle aziende; ●● introduzione nei nuovi programmi di sviluppo di misure relative alla gestione del rischio di produzione e alla stabilizzazione del reddito; ●● il rischio finanziario: la Provincia cercherà di ampliare gli strumenti finanziari previsti dalla normativa dell’Unione Europea; ●● raddoppio del de minimis agricolo che si potrà concedere anche alle imprese in crisi, si passa da 7.500 a 15.000 euro nel triennio; ●● nuovo concetto di effetto incentivante: le iniziative potranno essere intraprese anche subito dopo la presentazione delle domande di intervento pubblico. L’agricoltura per la Provincia di Trento è strategica per diversi motivi: perché aiuta a internazionalizzare la nostra economia, aiuta a presidiare il territorio e a difenderlo, è una componente fondamentale per la qualificazione paesaggistica; quindi un settore strategico sotto tutti i punti di vista e proprio per questo la Provincia cercherà di affinare gli interventi a favore di questo settore. Bisogna però fare i conti con alcuni problemi: ●● il contesto finanziario critico per la nostra Provincia perchè le risorse del bilancio sociale calano e caleranno strutturalmente; ●● l’incertezza dell’utilizzo delle risorse finanziarie perché, anche le ultime manovre dello Stato “minano” le risorse che dovrebbero essere mantenute sul territorio Provinciale ad alimentare il nostro bilancio. È necessario fare un ragionamento di “tenuta finanziaria” e di responsabilizzazione degli operatori privati anche riguardo all’inevitabile evoluzione degli interventi provinciali integrativi in campo assicurativo e di stabilizzazione del reddito. Quindi diventa fondamentale coordinare gli strumenti normativi tra enti finanziatori e settori, utilizzando le nuove opportunità offerte dalla nuova PAC. L’intervento pubblico in agricoltura andrà riducendosi, così come ogni altro ambito di spesa. Sarà anche l’occasione per riqualificare e coordinare gli interventi provinciali e per stimolare una maggiore attenzione e responsabilità imprenditoriale e quindi un’opportunità per migliorare la competitività del settore e la qualità del tessuto imprenditoriale. Paolo Nicoletti Direttore generale Provincia Autonoma di Trento Moderatore: Romano Masè, quali sono gli aggiornamenti riguardo il Piano di Sviluppo Rurale e ci può illustrare la coerenza tra i diversi strumenti utilizzati per migliorare la gestione del rischio? Romano Masè: La salvaguardia del territorio è un obiettivo strategico della P.A.T., per questo è molto importante incentivare tutti gli attori del sistema affinché lavorino in modo collettivo. Uno degli obiettivi della nuova P.A.C. è di integrare gli strumenti di gestione del rischio, fino a oggi rappresentati dalle coperture assicurative classiche (contro i danni da avversità atmosferiche), con strumenti di condivisione del rischio, rappresentati dai Fondi Mutualistici. Dobbiamo tenere presente che l’agricoltura trentina in termini di plv e numero di aziende pesa a livello nazionale per l’1,29%, mentre le risorse in termini di contributi pubblici a sostegno delle misure della gestione del rischio che le nostre aziende agricole incassano, rappresentano oltre il 10% dell’ammontare nazionale. Il trasferimento del settore “gestione del rischio” dal primo al secondo pilastro riferito ai piani di sviluppo rurale, previsto dalla riforma della nuova P.A.C., è da considerarsi straordinario: costringe all’integrazione Romano Masè Dirigente del Dipartimento Territorio, Agricoltura, Ambiente e Foreste della P.A.T. di tutti gli strumenti all’interno del PSRN e inoltre incentiva il passaggio da una programmazione annuale a una pluriennale sul medio-lungo periodo. Le profonde trasformazioni di ordine economico e sociale in atto nella nostra società ci mettono di fronte al problema di dover fronteggiare le nuove sfide imposte dalle rapide evoluzioni della tecnologia e dalle crescenti dinamiche del mercato globalizzato; ed è proprio per questo che è necessario mettere in atto nuove e articolate strategie di pianificazione concertate tra attori pubblici e privati, delle strategie di sviluppo e dei processi di innovazione tenendo in considerazione opportunità e obiettivi della nuova P.A.C. 2020. Lo scopo fondamentale è quello di individuare le principali strategie su cui puntare per garantire crescita economica e sostenibilità al settore agricolo in un’ottica di medio-lungo periodo, superando un’ antica tendenza a sviluppare azioni nella logica del breve periodo. Dobbiamo essere orientati alla costruzione di una visione condivisa del futuro e al suo perseguimento attraverso reti di cooperazione fra attori pubblici e i vari soggetti aggregativi privati che a diverso titolo operano a supporto delle imprese agricole. Emerge, dunque, la necessità di praticare strategie basate su un approccio sistemico territoriale, mediante l’attuazione di forme di cooperazione, massimizzando quindi le sinergie e sfruttando le opportunità per potenziare le azioni di sviluppo locale. La Provincia è parte attiva nello sviluppo delle soluzioni mutualistiche complementari alle polizze assicurative per estendere le coperture al livello completo di garanzia del reddito agricolo. Nel corso dell’Assemblea è stato nominato un Comitato Scientifico a supporto dell’attività di indirizzo e di sviluppo dei Fondi Mutualistici. Con orgoglio ho dato la disponibilità a coordinare tale Comitato composto oltre che dal sottoscritto, dal dott. Raffaele Boriello direttore di ISMEA, dal dott. Fabrizio Stella direttore di Avepa, dal prof Luciano Pilati dell’Università di Trento e dall’avv. Paola Grossi direttore Asnacodi e presidente del gruppo Gestione dei Rischi Agricoli Copa-Cogeca. 7 Moderatore: Giorgio Gaiardelli, cosa chiedono e di cosa hanno bisogno gli agricoltori? Giorgio Gaiardelli: La preoccupazione principale delle aziende agricole è la salvaguardia del reddito aziendale e di conseguenza la capacità di gestire il rischio dell’impresa stessa. A volte noi agricoltori siamo un po’ lenti a recepire i cambiamenti e, anche se non sempre questo è uno svantaggio, il tempo impiegato spesso si traduce in migliore qualità delle scelte effettuate. Riguardo i Fondi Mutualistici, che permettono di intercettare la contribuzione comunitaria pari al 65% di quanto risarciranno agli agricoltori, ritengo sia un’opportunità unica da cogliere. Per non perdere tempo ci troviamo nella condizione di attivare i due Fondi sperimentali senza poter definire tutte le regole del gioco; essendo la prima sperimentazione in Italia, la nostra esperienza verrà considerata e potrà incidere significativamente nella stesura dei relativi regolamenti, che non sono ancora stati approvati dagli organismi competenti. Inoltre il Comitato Scientifico nominato dall’Assemblea in data odierna, composto da persone di qualificata esperienza e competenza, sarà a supporto delle attività di indirizzo e di sviluppo dei Fondi Mutualistici e ci aiuterà a calare nella realtà i predetti Fondi e ad affrontare tali sfide con una visione a 360 gradi. Giorgio Gaiardelli Presidente Co.Di.Pr.A. Trento Moderatore: Si può affermare che la nuova frontiera è la sburocratizzazione e la gestione efficiente dei dati e dei nuovi strumenti. Fabrizio Stella, ci illustra l’attività dell’Organismo Pagatore da lei diretto in merito soprattutto alla gestione di banche dati, agli strumenti informativi che servono effettivamente a semplificare la vita delle aziende agricole e ai nuovi strumenti tecnologici? Fabrizio Stella: Anzitutto devo complimentarmi con l’intero sistema agricolo trentino, è evidente che lo stesso possiede la cultura dell’associazione e dell’assicurazione, merito di questo è anche il supporto offerto da un’ottima governance degli organismi associativi. Un conto è la cultura della gestione del rischio attraverso le coperture assicurative, un altro conto è costituire e aderire a strumenti di stabilizzazione del reddito aziendale. Oggi se non si possiede una visione dinamica dell’innovazione e del mercato si rimane fuori dallo stesso. L’attività di Avepa è complessa, a volte l’accesso a dati utili può essere macchinoso, per questo siamo disponibili a mettere a disposizione anche di altre realtà la notevole banca dati 8 Fabrizio Stella Direttore dell’Organismo Pagatore Veneto Avepa gestita nonché l’esperienza e gli strumenti tecnologici sviluppati. Avepa si occupa anche dell’attività di delimitazione del perimetro dei territori danneggiati da calamità atmosferiche e dell’entità dei danni. Tale attività è svolta con strumenti molto sofisticati, sei persone della struttura sono in possesso di certificazione Enac per l’uso di droni. I dati dei rilievi effettuati, estremamente precisi e aggiornati, potrebbero essere utilizzati maggiormente in modo proficuo ed efficace da tanti altri Enti ai quali sono messi a disposizione. È in corso di perfezionamento un sistema di certificazione, mediante lo scarico di apposite applicazioni su smartphone e tablet, al fine di permettere a chiunque ne abbia interesse di autogestirsi una porzione di territorio, una pratica di contributo e qualsiasi operazione collegata al fascicolo aziendale. L’informatica e la tecnologia ben applicata possono diventare motivo di facilitazione per un’efficiente gestione dei contributi e delle procedure. Moderatore: Abbiamo sempre più la conferma e la consapevolezza che per la gestione ottimale dei Fondi Mutualistici servono dati. Luciano Pilati, ci spieghi cosa può fare il mondo della ricerca per elaborare progetti che possano effettivamente integrarsi con il territorio? Luciano Pilati: Già da alcuni anni è stata instaurata una collaborazione fra Co.Di.Pr.A. e Università degli Studi di Trento. Detta collaborazione negli ultimi tempi si sta sviluppando con riguardo al Fondo Mutualistico per la stabilizzazione del reddito I.S.T. (Income Stabilization Tool). Rilevo che la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli è aumentata, le coperture assicurative danno risposte sui rischi, non sui prezzi, e le norme comunitarie limitano ai Fondi i contributi pubblici utilizzabili. Il Fondo I.S.T. rappresenta una risposta a un rischio che non è autonomo ma sistematico, è positivo che sia uno strumento che vede la compartecipazione degli agricoltori. A sua volta la P.A.C. ha previsto un apporto nel Fondo nella misura in cui sono messi da parte degli stessi agricoltori dei capitali nello stesso. È da tenere presente che il rischio collettivo non è la somma di più rischi individuali, all’aumentare della massa dell’apporto nel Fondo, aumenta il vantaggio. Nella gestione di tale strumento è fondamentale che i partecipanti al Fondo abbiano la capacità di fidarsi gli uni degli altri e che vi siano delle serie e responsabili azioni di governo e, parallelamente, di sanzione. Ci si è chiesti se lo strumento assicurativo che copre la resa produttiva possa o meno coesistere con gli strumenti di protezione del reddito: la risposta è stata affermativa. Nel momento in cui il nuovo strumento andrà a regime, diverranno meno importanti tutti gli altri interventi per i vari sostegni utilizzati in favore delle aziende agricole. Moderatore: Dobbiamo avere il coraggio di partire, nonostante le molte cose ancora da sistemare, come ad esempio i decreti pubblici che stabiliscono le regole di funzionamento dei Fondi. Poiché queste iniziative nascono da esigenze emerse nei territori, chiediamo all’avv. Paola Grossi come è possibile coniugare una regia nazionale rispetto appunto alle varie esigenze dei singoli territori. Paola Grossi: La nuova P.A.C. 2015-2020 prevede una consistente entità di finanziamenti dedicati alle misure di gestione del rischio e assicura certezza degli stanziamenti. Per l’Italia è un grande successo, siamo la nazione più organizzata in Europa in questo settore sotto l’aspetto della domanda degli agricoltori organizzata nei consorzi di difesa, e facendo squadra fra organizzazioni agricole, istituzioni nazionali e territoriali, parlamentari europei, siamo riusciti a inserire le misure di gestione del rischio nella P.A.C. I Fondi Mutualistici costituiti in Provincia di Trento sono molto importanti, è obiettivo di Asnacodi incentivare i Fondi anche a livello nazionale: per raggiungere questo traguardo è necessario corresponsabilizzare i territori, perseguendo l’obiettivo di fare sistema fra gli stessi. Nella gestione di un progetto di Fondo a livello nazionale, serve il rispetto delle regole da parte di tutti, sarà quindi necessario stabilire sanzioni per chi non le rispetta. Altro aspetto molto importante è quello della sburocratizzazione, è un’esigenza reale delle nostre imprese agricole, che chiedono di attuarla a essere più competitive. Paola Grossi Presidente del Gruppo Gestione del Rischio del Copa Cogeca, responsabile area legale di Coldiretti e direttore di Asnacodi Conclude il proprio intervento spiegando le modalità di contabilizzazione dei redditi da stabilizzare. Luciano Pilati Professore Dipartimento Economia dell’Università degli Studi di Trento 9 Moderatore: Mauro Serra Bellini, ci illustri le modalità utilizzate a livello nazionale dal Mipaaf per far partire i Fondi Mutualistici. Mauro Serra Bellini: Ci sono state delle difficoltà per la messa a punto del P.A.I. (Piano Assicurativo Agricolo Individuale). Mauro Serra Bellini Responsabile della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale del Mipaaf Moderatore: Poiché vi attende una nuova e ulteriore sfida, come si è preparata Asnacodi e che vision ha sui Fondi Mutualistici? Albano Agabiti Presidente di Asnacodi 10 Quando questo strumento andrà a regime dovrebbe semplificare notevolmente il sistema. Il Decreto Ministeriale attuativo dei Fondi Mutualistici sarà presentato presto in Conferenza Stato-Regioni. Il Decreto conterrà le regole generali relative ai Regolamenti dei Fondi, i quali dovranno integrarsi al sistema assicurativo. In questa fase ci stiamo confrontando attivamente con Asnacodi e con i rappresentanti delle Compagnie di Assicurazione. Albano Agabiti: Negli ultimi 10 anni l’impegno e l’attività portata avanti da Asnacodi e dai Condifesa ha permesso di raggiungere importanti risultati: nel 2004 il contributo pubblico è stato elevato fino all’80%, si è arrivati progressivamente a una buona diffusione delle polizze multirischio, sono diminuiti i costi assicurativi, pur a fronte di un aumento delle garanzie previste in polizza. Il sistema fino al 2010 ha funzionato bene, nel momento in cui lo Stato non ha più garantito i finanziamenti, è stata fatta una scelta difficile ma obbligata al fine di garantire comunque notevoli risorse agli agricoltori, inserendo e imponendo il modello italiano di gestione del rischio nella P.A.C. In questi ultimi anni la gestione dei pagamenti degli Organismi Pagatori territoriali è migliorata, tranne quella di Agea. Permangono le perplessità sui tempi lenti di attuazione delle nuove normative e di predisposizione di importanti documenti, quali il P.A.I. Si è creata molta confusione. Pur con tutte le criticità che il sistema presenta, ritengo che sia stato intrapreso il percorso migliore che si poteva intraprendere. È nostro obiettivo primario far arrivare presto tutti i soldi del finanziamento pubblico a tutti gli agricoltori. Altro aspetto da evidenziare è il processo attualmente in atto di accorpamento dei Condifesa inefficienti in organismi più competenti e meglio organizzati. Moderatore: Invito Andrea Berti a fare le conclusioni finali. Andrea Berti Direttore Co.Di.Pr.A. Trento Andrea Berti: Anzitutto ringrazio tutti i partecipanti, nel dibattito sono emersi molti stimoli. Il nostro territorio può essere un incubatore delle sperimentazioni. Le aziende agricole trentine sono di piccole dimensioni, però questa debolezza si è trasformata in forza di sistema e vantaggio competitivo per le stesse nel momento in cui si è compresa la necessità di aggregarsi nel mondo cooperativo e associativo per affrontare con la forza del sistema, uniti, le prospettive di sviluppo. Evidenzio che lo strumento assicurativo nella nostra Provincia funziona bene, i nostri agricoltori hanno capito i vantaggi del fare sistema e hanno aderito in massa alle Polizze assicurative stipulate dal Consorzio con le Compagnie di Assicurazione, cogliendo le migliori opportunità offerte dalle normative e dal mercato assicurativo. Ritiengo positiva la complementarietà alle polizze dello strumento I.S.T. , che permette di sperimentare le nuove opportunità con la garanzia del mantenimento di quelle conosciute, è però necessario sviluppare uno strumento valido ed efficace, non appesantito da complicazioni amministrative e burocratiche. Ai fini del calcolo del reddito è possibile rilevare le effettive entrate, mentre i costi dovrebbero essere valutati in considerazione di indici standard. Questi rappresenteranno anche l’opportunità di verificare l’efficienza e il margine di miglioramento delle singole imprese. È altrettanto auspicabile trovare modalità semplificate nel chiedere il contributo pubblico previsto per le compensazioni erogate dai Fondi Mutualistici. È necessario semplificare il sistema, come pure i controlli che saranno effettuati sulla stima e quantificazione dei danni. Questa sfida e questi obiettivi saranno raggiungibili esclusivamente a condizione che tutti gli attori, che a vario titolo si occupano di migliorare la competitività aziendale, siano convinti e disponibili a mettersi a disposizione per sviluppare in maniera sinergica e coordinata tali strumenti. 11 L La strategia italiana per la gestione dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi di Sergio Ferrari o scorso venerdì 26 giugno il Ministero delle Politiche Agricole ha organizzato una tavola rotonda su: “La strategia italiana per la gestione dei rischi in agricoltura e la stabilizzazione dei redditi agricoli”. A tale convegno, che si è svolto nell’auditorium di Palazzo Italia all’Expo, sono intervenuti, fra gli altri, il ministro Maurizio Martina e il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi. Co.Di.Pr.A. ha partecipato ai lavori con una delegazione di rappresentanti delle diverse associazioni e organizzazioni trentine. Ezio Castiglione, presidente di Ismea, ha introdotto i lavori spiegando le motivazioni e gli obiettivi dell’incontro: favorire un confronto sulla nuova strategia nazionale in tema di tutela del reddito agricolo e gestione del rischio, grazie a interventi mirati del mondo istituzionale e dei principali portatori di interesse del settore. Lo scenario di riferimento per l’agricoltore europeo è profondamente mutato negli ultimi anni, per cogliere le opportunità della competizione internazionale e tutelare il reddito agricolo dall’accresciuta vulnerabilità ai rischi naturali e di mercato sono necessari oggi, più che in passato, strumenti innovativi in grado di rispondere ai bisogni delle imprese. La riforma della P.A.C. ha accolto questa esigenza, irrobustendo la strumentazione comunitaria in tema di gestione del rischio a disposizione degli stati membri. Nella programmazione 2014-2020, l’Italia ha deciso a sostegno dei o c li b b u p to n orzare l’interve tione del rischio, una sua ff ra è o iv tt ie b L’o a migliore ges n u o oriale (oggi le rs it e v rr ra te tt e a n , ri io o s tt fu u if prod Italia e in na maggiore d rd u o e n l e e n d o ri zi o za it iz rr modern centrano nei te untando su prodotti e n o c i s te ra u ic imprese ass cia virtuosa), p ne amministrativa in v ro p e h lc a u q a semplificazio Agricoltura 2.0. particolare in ll u s e h c re lt o tto vativi grazie al proge strumenti inno 12 Stefan Klotzner, presidente Condifesa di Bolzano Giorgio Gaiardelli, presidente Co.Di.Pr.A. Trento Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Berti, direttore Co.Di.Pr.A. Trento di investire oltre 1,6 miliardi di euro per sostenere l’accesso degli agricoltori agli strumenti assicurativi e mutualistici, anche attraverso soluzioni nuove come l’Income Stabilization Tool (IST). L’obiettivo è rafforzare l’intervento pubblico a sostegno dei produttori, attraverso una migliore gestione del rischio, una sua modernizzazione e una maggiore diffusione territoriale (oggi le imprese assicurate si concentrano nei territori del nord Italia e in particolare in qualche provincia virtuosa), puntando su prodotti e strumenti innovativi oltre che sulla semplificazione amministrativa grazie al progetto Agricoltura 2.0. Gli interventi del direttore generale di Ismea Raffaele Borriello e di Mauro Serra Bellini, Dipartimento delle Politiche Europee Internazionali e dello sviluppo rurale – Gestione delle crisi, hanno descritto il contesto del settore illustrando l’evoluzione normativa, delle produzioni assicurate, della diffusione territoriale e delle tipologie di polizza dagli anni 70 ai giorni nostri. Hanno evidenziato il ruolo e l’opportunità di Ismea per favorire l’innovazione. Giuseppe Blasi, capo dipartimento - Direzione generale dello Sviluppo Rurale delle Infrastrutture e dei Servizi Mipaaf, ha confermato l’importanza di questo settore; il Ministero ha sempre favorito l’evoluzione normativa e, pur in un contesto finanziario difficile, garantito le necessarie coperture finanziarie. È stato indispensabile inserire tali misure nell’ambito comunitario, questo permette certezza delle risorse fino al 2020 ma pone una sfida: arrivare a soluzioni per la stabilizzazione dei redditi, con strumenti efficienti ed efficaci e Agricoltura 2.0 tende a questo obiettivo. L’obiettivo è molto ambizioso e necessita di uno sforzo straordinario da parte di tutti, ma a regime consentirà una miglior conoscenza e pianificazione delle strategie per il settore agricolo e una semplificazione gestionale. Nel suo timido e nostalgico intervento Mario Guidi, presidente di Confagricoltura e rappresentante di Agrinsieme, ha evidenziato le difficoltà delle imprese che faticano a perseguire l’innovazione, senza però riuscire a identificare una proposta di sviluppo; ha ammesso di non avere idee innovative per questo settore e quindi di limitarsi alla considerazione che sarebbe opportuno fare meglio quello che già si fa o forse ritornare a quello che si faceva, senza spiegare come questo sia possibile rispetto alle nuove norme comunitarie. Le imprese secondo il presidente di Confagricoltura non sono mature e le organizzazioni non sono in grado di impegnarsi rispetto a una tale innovazione. Mauro Tonello, vicepresidente Coldiretti, ha invece confermato il pieno supporto della sua organizzazione professionale per l’innovazione e lo sviluppo di nuove opportunità per le imprese; in un mondo che corre non ci si può limitare a stare fermi per paura di sbagliare, le imprese devono crescere e diventare più competitive con azioni di sistema e le organizzazioni non possono non impegnarsi per metterle nelle condizioni più favorevoli. Coldiretti si è sempre spesa in prima linea e con convinzione per supportare responsabilmente il Ministero, chiedendo con forza e determinazione i finanziamenti ma al tempo stesso assumendo un responsabile atteggiamento di piena collaborazione con il Ministero per l’innovazione. Arturo Semerari, presidente del Consorzio Italiano di Coriassicurazione, ha sottolineato l’importante ruolo di supporto, anche finanziario, garantito dal consorzio per l’innovazione delle polizze. Ogni esperienza in questo settore, anche quelle statunitensi più evolute, ha confermato la necessità e l’opportunità di un ruolo di ultimo livello dello Stato. Marco Cardinaletti, direttore generale di Cattolica Assicurazioni e Massimo Luvie, condirettore generale di Reale Mutua Assicurazioni hanno confermato l’interesse delle società di assicurazione a questo settore, hanno però sottolineato l’esigenza di ripensare il sistema, informatica, utilizzo di tecnologia (satelliti, droni..), formazione continua e trasferimento di conoscenza devono essere gli imperativi categorici con cui confrontarsi. 13 Il ministro Maurizio Martina, con il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi Albano Agabiti, presidente Asnacodi, nel suo intervento ha voluto evidenziare le tante difficoltà brillantemente superate in questi anni, con fermezza ha difeso il passaggio ai finanziamenti comunitari in quanto non vi erano alternative, si è dimostrato fiducioso nella capacita del settore agricolo di farsi trovare pronto e ha chiuso l’intervento auspicando che il Ministro confermi la disponibilità delle risorse necessarie per chiudere il pregresso ed evidenziando che in questo settore siamo i più evoluti d’Europa, parecchie delegazioni di altri stati membri vengono per capire e conoscere il nostro sistema, questo è sicuramente un orgoglio italiano. Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento, ringraziando dell’attenzione al nostro territorio ha confermato l’importanza della gestione del rischio per la competitività delle imprese. Il Trentino è un territorio storicamente propenso alla cooperazione, forse il territorio con il più alto tasso al mondo di cooperazione; già nel 1821 esisteva una società a carattere mutualistico, Itas Mutua, per far fronte al problema degli incendi, a conferma della propensione dei trentini a valutare i rischi e considerare e perseguire imprenditorialmente soluzioni per pianificarli. L’innovazione nelle attività imprenditoriali deve essere una costante; l’evoluzione nella gestione del rischio deve essere coerente e cogliere tutte le opportunità comunitarie, condivisa e partecipata da tutti gli attori che si occupano di valorizzazione del prodotto agricolo e dal pubblico. A queste condizioni si può pensare senza timori a un costante sviluppo anche della nuova misura per la stabilizzazione dei redditi attraverso i fondi mutualistici. Con le associazioni agricole e il Condifesa si sono fatte delle esperienze mutualistiche e si è riscontrato un buon risultato sia in termini di risposta economica alle problematiche che si verificano, ma anche in termini di evidenza di particolari fattori critici delle singole imprese risolvibili con azioni. In altre parole un sistema complesso di gestione del rischio presuppone un’attenta analisi di risk management da parte dello stesso comparto agricolo. Le conclusioni della tavola rotonda sono state fatte dal ministro Maurizio Martina che ha dichiarato che la tutela del reddito è una priorità assoluta «per questo abbiamo deciso di investire fino al 2020 oltre 1,6 miliardi di euro per sviluppare gli strumenti assicurativi e migliorare nella gestione dei rischi. Il nostro obiettivo è aumentare le aziende agricole assicurate e diffondere meglio questa protezione sul territorio nazionale, lavorando anche al Sud per fare conoscere meglio le opportunità di salvaguardia. Dalla prossima settimana partiamo con un confronto con parti sociali e regioni sul fondo di mutualità. In Europa ribadiremo la necessità di avere più strumenti per contrastare le crisi, perché anche l’embargo russo ci dimostra che l’Ue non è adeguatamente attrezzata per rispondere alle un territorio i d e n io s s re p . Ugo Rossi, es .T .A P a ll na al convegno e ti d r a te M n o e zi id ri s u re a p Il on il ministro M dei rischi in agricoltura e c to u n e v r te in dinamico, è er la gestione italiane. p i n a n io a g li re a it e ll ia e g d ate nza dal titolo “La str e dei redditi” in rappresenta n la stabilizzazio 14 esigenze delle imprese». Siamo pronti a collaborare con tutti i soggetti che intendono investire in innovazione e che hanno delle idee per migliorare la competitività delle imprese agricole italiane, in maniera trasparente ma determinata; percorreremo questa strada senza coloro che non credono in un progetto ambizioso ma che preferirebbero rimandare, le imprese non possono permettersi ulteriori ritardi. Situazione in provincia di Trento: ●● Co.Di.Pr.A. 11.124 associati; ●● 11 ml euro patrimonio; ●● 10,5 ml euro dotazioni dei vari fondi di mutualità; ●● 480 ml di euro il valore annuo assicurato; ●● quasi il 10% del contributo pubblico nazionale per la gestione del rischio è destinato agli imprenditori agricoli trentini; ●● nella nostra provincia si assicurano oltre il 60% delle imprese agricole iscritte alla CCIAA, contro una media nazionale del 16%; ●● la quasi totalità delle coperture coprono l’insieme delle avversità, ad esempio l’eccesso di pioggia e il gelo (media nazionale inferiore al 30%); ●● da anni si applicano tabelle commerciali e si considerano negli indennizzi le conseguenze qualitative; ●● fin dalla nascita del Consorzio di Coriassicurazione si è sviluppata una costante partnership fra Co.Di. Pr.A. e Ismea; ●● sono stati costituiti 6 fondi di mutualità a copertura dei danni diretti degli agricoltori e quelli indiretti per mancati conferimenti alle cantine e alle cooperative frutta; ●● è stato nominato un comitato scientifico per dare impulso e indirizzo nello sviluppo dei fondi in coerenza con la normativa comunitaria; ●● componenti: Romano Masè dirigente Provincia Autonoma di Trento (coordinatore); Raffaele Borriello direttore generale di Ismea; Fabrizio Stella direttore Avepa (Organismo Pagatore Veneto); Luciano Pilati professore Economia Trento; Paola Grossi direttore Asnacodi, presidente gruppo lavoro gestione del rischio del Copa-Cogeca Bruxelles. 15 È 16 Certificati assicurativi 2015 stata ultimata l’informatizzazione dei certificati assicurativi campagna 2015. Come più volte comunicato agli associati la normativa prevede che ci debba essere assoluta congruità fra i dati inseriti nei certificati e quelli ufficiali dei Fascicoli Aziendali e in particolare del Piano Assicurativo Individuale (P.A.I.) che deve essere sottoscritto da ogni agricoltore presso il C.A.A. al quale ha dato mandato. Al fine dell’ottenimento del contributo, Co.Di.Pr.A. è tenuto a effettuare lo scarico delle informazioni nel sistema informatico del Ministero. Ogni anomalia può determinare una riduzione di contributo pubblico che gli Organismi Pagatori liquidano agli agricoltori. Al fine di facilitare la predisposizione dei certificati e di evitare l’utilizzo di dati non congrui rispetto a quelli ufficiali, Co.Di.Pr.A., a inizio anno, ha pubblicato sul sito del Consorzio il documento “Certificato di assicurazione precompilato” (certificato corretto 2014). Di tale servizio è stata data informazione agli intermediari e comunicato a tutti gli associati nelle assemblee e a mezzo opuscolo informativo Co.Di. Pr.A. n. 2 del 2015. L’accesso ai dati pur protetto da password e nome utente era ed è possibile a tutti i soci utilizzando il proprio numero socio Co.Di.Pr.A. e il relativo codice fiscale. Nel caso in cui emergano eventuali anomalie, provvederemo ove possibile alla rettifica e alla correzione dei dati, avvisando eventualmente l’agricoltore interessato. Siamo ancora una volta a sottolineare che è indispensabile un impegno da parte di tutti, al fine di evitare inutili problematiche che comportano perdite di tempo e costi addizionali alla struttura, e quindi a carico degli agricoltori, dovute semplicemente alla superficialità e alla scarsa disponibilità a cambiare comportamenti abitudinari. Dobbiamo essere coscienti del fatto che la completa informatizzazione dei dati delle nostre aziende agricole, tramite i Fascicoli Aziendali e i P.A.I., comporta enormi vantaggi di programmazione per un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse pubbliche e un livello di controllo dei dati da parte del pubblico sempre più approfondito e informatizzato. L Finanziamenti pubblici e nuova P.A.C. 2020 L’entità delle risorse disponibili per il 2014, comunitarie e nazionali, hanno consentito a fine giugno il pagamento dell’aiuto nella misura del 27,71% della spesa ammessa a contributo, anziché del 65%. Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sta trovando le soluzioni tecniche di rettifica delle poste di bilancio al fine di erogare la restante parte del contributo fino al raggiungimento della misura massima del 65% prevista dalla normativa. È in fase di liquidazione un ulteriore acconto pari al 8,5%. Non è possibile confermare un termine entro il quale verrà effettuato il pagamento di questo 9% (prevediamo entro poche settimane) e del saldo (prevediamo entro fine anno). Dal 2016 (polizze 2015) non ci sarà più il problema dell’insufficienza di risorse pubbliche, infatti la nuova P.A.C. garantisce la certezza delle risorse necessarie al settore della gestione del rischio, quasi 2 miliardi di euro utilizzabili per il periodo 2015-2020. In conseguenza, nell’ottica di favorire gli associati, Co.Di.Pr.A., con gli altri Condifesa, ha richiesto, e ottenuto, dal Ministero e da Agea la possibilità di rateizzare il pagamento delle quote associative 2014. Il termine ultimo oggi previsto entro il quale l’agricoltore deve avere pagato l’intero contributo associativo, pena la perdita del beneficio, è il 30 settembre. È stata accettata dal Ministero la richiesta di proroga al 31.12.2015 del termine ultimo per il pagamento del saldo del contributo associativo 2014 a carico degli agricoltori. Questo permetterà a Co.Di.Pr.A. di spostare al 15.12.2015 il termine di incasso del saldo del contributo associativo 2014 – 2° rata. Fra le misure della gestione del rischio la P.A.C. ha individuato tre strumenti volti alla salvaguardia del reddito delle imprese agricole: ●● assicurazioni agricole, con contributi sui premi assicurativi (intervento ex-ante); ●● fondo di mutualità, con contributo sulla creazione di fondi diretti a indennizzare gli agricoltori per perdite derivanti da malattie degli animali o piante o in caso di incidenti ambientali; ●● strumento di stabilizzazione del reddito (Income Stabilization Tool, IST), fondo mutualistico per le compensazioni in caso di riduzioni del reddito. Il contributo pubblico viene riconosciuto sulle liquidazioni che il Fondo eroga in favore degli aderenti (intervento ex-post). 17 P Principali norme contrattuali RODUZIONE ORDINARIA – definizione contrattuale prevista per tutte le tipologie di polizza ai sensi degli Orientamenti Comunitari e della Normativa Nazionale elencate all’allegato 2, del Piano Assicurativo Agricolo Nazionale di cui al Decreto Ministeriale del 10 marzo 2015, n. 5447 e cioè: Teroldego, Pinot grigio, Pinot nero ecc. Golden, Red, Gala, ecc. ●● La media della produzione ottenuta, per unità di superficie coltivata di impianti in piena produzione, nei tre ultimi anni precedenti, o la produzione media triennale calcolata sui cinque anni precedenti escludendo l’anno con la produzione più elevata e quello con la produzione più bassa. In mancanza di dati aziendali deve essere assunta la media per Comune o ambito territoriale maggiore. Le produzioni insistenti in appezzamenti dotati di impianti di difesa attiva (reti antigrandine e antibrina) ai fini del calcolo della soglia sono indipendenti quindi la media ponderale di danno aziendale verrà calcolata disgiuntamente, in altre parole mele, mele con impianto difesa attiva antigrandine e mele con impianto di difesa attiva antibrina sono da considerarsi alla stregua di tre prodotti diversi, non concorrendo congiuntamente alla determinazione della soglia aziendale, a prescindere dall’avversità che ha determinato il danno. Quindi qualora in un medesimo Comune un’azienda agricola coltivi mele in pieno campo, mele sotto rete e mele con impianto antibrina, alla stessa verranno considerate e applicate 3 soglie distinte. SOGLIA DI ACCESSO AL RISARCIMENTO In applicazione delle normative comunitarie e nazionali di settore, Reg. (CE) 19 aprile 2008 n. 479, art. 14; Reg. (UE) 17 dicembre 2013 n. 1308, art. 49; Reg. (UE) 17 dicembre 2013 n.1305, art. 36 e 37, - e del Decreto MIPAAF 10 marzo 2015 n. 5447 – Piano Assicurativo Agricolo Nazionale - i contratti agevolati devono prevedere obbligatoriamente l’applicazione di una soglia di accesso al risarcimento. SOGLIA DI ACCESSO AL RISARCIMENTO significa che il diritto all’indennizzo si attiva esclusivamente quando le avversità oggetto di garanzia abbiano provocato un danno superiore al 30% calcolato sull’intera produzione aziendale, relativa allo stesso prodotto, ubicata nel medesimo Comune amministrativo (media ponderale) rispetto al valore assicurato. Superato detto livello minimo sarà applicata la franchigia scalare contrattuale. Per tutte le tipologie di polizza la franchigia viene applicata per partita assicurata. Per “Prodotto” si intendono i prodotti agricoli elencati all’allegato 1 punto 1.1 del Piano Assicurativo Agricolo Nazionale di cui al Decreto Ministeriale del 10 marzo 2015, n. 5447 e cioè: Uva da Vino, Mele, Pere, Susine, ecc. Per “Varietà” si intendono le tipologie colturali 18 “PRODOTTO ILLESO” è eventualmente da considerarsi anche quello raccolto. Di conseguenza ai fini del calcolo della media ponderale di danno per prodotto/azienda/Comune, il prodotto raccolto concorrerà ponderatamente a tale calcolo. Nel caso di danni da eventi atmosferici in corso di raccolta, o per varietà che prevedano la raccolta in più stacchi, es. “GALA”, viene, comunque, considerata l’intera produzione assicurata per il calcolo della soglia di accesso al risarcimento. A integrazione delle Norme che regolano l’Assicurazione, non si applicherà la detrazione relativa al prodotto raccolto ma si procederà alla suddivisione della partita in due sottopartite distinte con l’attribuzione, per ciascuna, del relativo danno specifico e della relativa franchigia. Si ritiene che a ogni partita debba essere attribuita una percentuale di danno e non venga effettuata la consolidata prassi del “ritiro di denuncia”, salvo ulteriori e specifiche considerazioni che possono essere fatte dai periti. Non sono significative ne considerabili piante campione. ISPEZIONE DEI PRODOTTI ASSICURATI (art. 6 delle Norme Generali che regolano l’Assicurazione) La Società ha sempre il diritto di ispezionare i prodotti assicurati, senza che ciò crei pregiudizio per eventuali riserve o eccezioni. L’Assicurato ha l’obbligo di fornire tutte le indicazioni e informazioni occorrenti, nonché il Fascicolo Aziendale e le mappe catastali relative alle partite assicurate. Il “bollettino di campagna” è da compilarsi con le solite modalità, con punteggio per partita e indicazione della percentuale di danno quantità e qualità riferite a ogni evento atmosferico, senza obbligo di indicare la percentuale media di danno, inserendo, eventualmente, la seguente dichiarazione o altre aventi lo stesso contenuto: “Con l’accettazione del presente bollettino l’assicurato prende atto che il diritto all’indennizzo maturerà solo ed esclusivamente al superamento della soglia del 30% di danno risarcibile a termini di polizza, relativamente all’intera produzione aziendale della specie dichiarata, anche se assicurata con uno o più certificati, ubicata in un medesimo Comune”. ESAGERAZIONE DOLOSA DEL DANNO (art. 18 delle Norme Generali che regolano l’Assicurazione) Ogni atto scientemente compiuto, diretto a trarre in inganno la Società circa la valutazione del danno può produrre la decadenza dell’Assicurato dal diritto all’indennizzo. OBBLIGHI DELL’ASSICURATO IN CASO DI SINISTRO – DIRADO MANUALE L’art. 9 comma c) delle Norme Generali che regolano l’Assicurazione prevede l’obbligo di eseguire tutti i lavori di buona agricoltura richiesti dallo stato delle colture. Il dirado manuale è una normale pratica agronomica con indicazioni tecniche impartite dai tecnici del centro di trasferimento tecnologico della fondazione edmund mach. Purche’ non siano riscontrabili esagerazioni immotivate, il danno verra’ calcolato sul prodotto in pianta al momento della raccolta. LIMITI MASSIMI DI RISARCIMENTO In nessun caso, la Società, pagherà per uno o più eventi garantiti importo superiore all’ 80% per partita, al netto della franchigia e dell’eventuale scoperto. FRANCHIGIA - SCOPERTO Superato il livello minimo di soglia di accesso al risarcimento calcolato sull’intera produzione aziendale, per prodotto, ubicato nel medesimo Comune amministrativo sarà applicata la franchigia contrattuale come segue: DANNO 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 e superiori FRANCHIGIA min 10% 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 FRANCHIGIA min 15% 28 26 24 22 20 18 15 15 15 15 FRANCHIGIA min 20% 28 26 24 22 20 20 20 20 20 20 FRANCHIGIA min 30% 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 19 Esempi pratici di determinazione della soglia di accesso al risarcimento e di applicazione della franchigia Es. n. 1 – Medesimo prodotto relativo alla stessa Azienda coltivato in Comuni amministrativi diversi – per danni diversi dall’avversità gelo/brina Azienda Agricola Guido Bianchi Comune a) b) Mezzocorona c) Part. Varietà 1 2 3 4 5 6 7 8 Fuji Red oltre 350 mt Gala Golden oltre 350 mt Golden oltre 350 mt Golden oltre 350 mt Gala Renetta Canada d) Valore Assicurato % Danno b) c) Part. Varietà 1 2 3 4 Fuji Gala Fuji Golden oltre 350 mt 10.221,70 d) 1.500,00 1.410,00 1.500,00 92,00 32 25 23 65 4.502,00 Franchig. a scalare 30,00 30,00 26,00 10,00 30,00 10,00 10,00 12,00 44,52 Specie Risarcimento Assicurativo certo netto 112,80 4.278,00 147,20 817,80 661,50 6.017,30 Mele cod. 083C000 e) : c) x 100 e) Valore %Danno Assicurato Soglia 700,00 119,60 601,60 4.968,00 1.725,00 193,20 958,80 955,50 Mezzolombardo Comune a) Danno Lordo 28 26 32 72 25 42 68 39 2.500,00 460,00 1.880,00 6.900,00 6.900,00 460,00 1.410,00 2.450,00 Mele cod. 083C000 e) : c) x 100 e) 22.960,00 Risarcimento a carico della Compagnia Specie Danno Lordo Soglia 480,00 352,50 345,00 59,80 1.237,30 27,48 Risarcimento a carico Fondo Mutualità 26,00 90,00 30,00 30,00 20,00 41,40 Franchig. a scalare 131,40 (*) Risarcimento a carico del Fondo (*) Nota: nei limiti della sua dotazione finanziaria superata la quale i risarcimenti verranno riparametrati in percentuale N.B.: il medesimo criterio deve essere considerato anche qualora, anziché in Comuni diversi, le produzioni siano in parte coperte con impianti di difesa attiva (reti antigrandine) e in parte no. Nell’esempio si sono considerate situazioni con danni derivanti da fenomeni grandinigei quindi senza l’applicazione di alcun scoperto. Qualora il prodotto assicurato sia stato danneggiato esclusivamente o prevalentemente dagli eventi siccità e/o colpo di sole e vento caldo e/o gelo e brina e/o sbalzo termico e/o eccesso di neve e/o eccesso di pioggia e/o alluvione per danni risarcibili 20 a termini del Contratto assicurativo, verrà applicato uno scoperto al danno pari al 20% per partita assicurata. Per prevalente sono da intendersi i casi in cui i danni complessivi da gelo e brina e/o colpo di sole e vento caldo e/o eccesso di neve e/o siccità e/o sbalzo termico Es. n. 2 – Azienda posta in unico Comune amministrativo ma con prodotti assicurati diversi Azienda Agricola Sergio Rossi Comune Arco Specie a) b) c) d) e) Part. Varietà Valore Assicurato %Danno Danno Lordo 1 2 3 4 5 6 7 Marzemino Marzemino Pinot Grigio Merlot Marzemino Pinot Grigio Pinot Grigio 3.500,00 6.000,00 2.320,00 2.400,00 2.000,00 4.640,00 1.624,00 21 22 31 18 24 31 42 22.484,00 Risarcimento a carico del Fondo e) : c) x 100 Soglia 735,00 1.320,00 719,20 432,00 480,00 1.438,40 682,08 5.806,68 Uva Vino cod 002D000 Franchig. a scalare Risarcimento a carico Fondo Mutualità 30,00 30,00 28,00 30,00 30,00 28,00 20,00 69,60 139,20 357,28 25,83 566,08 (*) Nota: nei limiti della sua dotazione finanziaria superata la quale i risarcimenti verranno riparametrati in percentuale Comune Risarcimento a carico della Compagnia Arco Specie a) b) c) d) e) Part. Varietà Valore Assicurato %Danno Danno Lordo 1 2 3 4 5 6 Gala Granny Smith Morgenduft Golden fino 350 mt Golden fino 350 mt Red fino 350 mt 1.880,00 2.960,00 1.700,00 4.440,00 4.440,00 2.220,00 37 32 24 26 79 35 17.640,00 e) : c) x 100 Soglia 695,60 1.065,60 408,00 1.154,40 3.507,60 777,00 7.608,20 Mele cod. 083c000 Franchig. a scalare 16,00 18,00 30,00 30,00 10,00 20,00 Risarcimento Assicurativo certo netto 394,80 532,80 3.063,60 333,00 43,13 4.324,20 Nell’esempio si sono considerate situazioni con danni derivanti da fenomeni grandinigei quindi senza applicazione di scoperto. e/o alluvione e/o eccesso di pioggia, siano maggiori al danno da grandine e/o venti forti. Es: danno complessivo 90% di cui 50% imputabile a gelo e 40% a grandine, la liquidazione sarà da determinare nel seguente modo: 90 – 10 fr. – 16 scoperto (80x20%) = 64%. Per il prodotto “Uva da vino”, qualora il prodotto assicurato sia coltivato con la pratica “agricoltura biologica” lo scoperto applicato sarà pari al 30% anziché 20%. 21 Di seguito vengono illustrati i Regolamenti e le condizioni di funzionamento dei Fondi Mutualistici attivi in Provincia di Trento. Regolamenti, delibere di funzionamentio e ulteriori informazioni sono scaricabili dal sito www.codipratn.it - sezione Fondi Mutualistici FONDO MUTUALISTICO SOTTO SOGLIA (“Fondo S.S.”) L’applicazione contrattuale della “Soglia di accesso al risarcimento” può determinare che, pur avendo subito dei danni superiori al 30% in qualche appezzamento, qualora il danno medio aziendale per prodotto e Comune non superi il 30%, non abbia luogo alcun risarcimento. Al fine di evitare tale possibilità e per cercare di riportare la situazione risarcimenti alle condizioni ante introduzione soglia si è deliberata la costituzione di un “Fondo di Mutualità”, alimentato esclusivamente dai contributi dei Soci. Questo “Fondo”, nei limiti della sua dotazione finanziaria, concorrerà pertanto alla liquidazione degli eventuali sinistri che risulteranno sotto la soglia Azienda – prodotto - Comune. Nel 2015 la dotazione finanziaria complessiva del Fondo di Mutualità si stima sia pari a circa 3,3 mil. di euro. Il dato definitivo della dotazione sarà possibile calcolarlo solo a chiusura informatizzazione dati dei certificati 2015 e quadratura con le Società. La franchigia applicata alle liquidazioni dei danni delle imprese agricole sotto soglia di accesso ai risarcimenti e quindi a carico del “FONDO DI MUTUALITà“ è quella a scalare prevista nei vari tipi di contratti assicurativi con il minimo di 20 punti percentuali per tutti i prodotti e Comuni a eccezione dei prodotti assicurati insistenti nei Comuni ad alto indice di rischio e ai prodotti vivai, ciliegie e orticole ai quali la Polizza Collettiva 2015 prevede l’applicazione di una franchigia minima superiore al 10%. In questi casi, per i danni inferiori alla soglia e quindi non indennizzabili dalla Compagnia, il Fondo applica una franchigia 5 punti superiore a quella stabilita dalla Polizza Collettiva 2015 per ogni specifico prodotto nel Comune. 22 La soglia deve intendersi per aggregato prodotto e Comune dell’azienda agricola (non computano produzioni sotto rete e con antibrina). Di conseguenza dovrà essere eseguita la perizia per tutte le partite del medesimo aggregato azienda/prodotto/Comune. Infatti anche le partite con danno inferiore al 30% e quindi non liquidabile, concorrono al calcolo del danno medio lordo e quindi al superamento della soglia. Per danni da gelo-brina la franchigia applicata dal Fondo è pari al 20% dell’aggregato azienda/prodotto/ Comune e non della partita. FONDO MUTUALISTICO PER COMUNI AD ALTO INDICE DI RISCHIO (“Fondo C.A.I.R.”) La nuova normativa stabilisce un tetto di spesa ammissibile a contribuzione pubblica, di conseguenza è stato indispensabile stoppare le tariffe assicurative delle polizze nei limiti del parametro contributivo massimo stabilito dal Piano Assicurativo Agricolo 2015 distinto per tipologia di Polizza. Questo ha comportato, per i Comuni a maggior rischio climatico e storicamente sinistrati, la necessità dell’applicazione della franchigia minima del 15%, 20% o 30% in dipendenza dell’effettivo indice storico di rischio. Al fine di contenere, almeno in parte, l’effetto sulle liquidazioni, è stato costituito un Fondo Mutualistico per Comuni ad alto indice di rischio. Le aliquote contributive per l’adesione al Fondo Mutualistico per Comuni ad alto indice di rischio 2015 sono state fissate nelle seguenti misure: - 3% dei premi per Comuni ad alto indice di rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha determinato l’applicazione della franchigia 15%; - 5% dei premi per Comuni ad alto indice di rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha determinato l’applicazione della franchigia 20%; - 7% dei premi per Comuni ad alto indice di rischio relativamente ai quali il limite di tariffa ha determinato l’applicazione della franchigia 30%. L’entità del danno indennizzabile a carico del Fondo è determinato come differenza risultante dall’applicazione della franchigia a scalare con il minimo del 15%, 20% o 30% anziché del 10% per danni superiori alla soglia di accesso all’indennizzo (salvo prodotti a franchigia minima superiore, vivai, ciliegie e orticole), del 25%, 30% o 40% anziché del 20% per danni inferiori alla soglia (salvo prodotti a franchigia minima superiore, vivai, ciliegie e orticole). Il Fondo eroga gli indennizzi nei limiti della dotazione finanziaria, qualora la stessa sia insufficiente gli indennizzi verranno riparametrati. FONDO MUTUALISTICO A COPERTURA DEI DANNI ECONOMICI DA FITOPATIE AGLI IMPIANTI PRODUTTIVI (“Fondo FIT”) L’Assemblea Generale di Co.Di.Pr.A. in data 12 giugno 2015 ha approvato la costituzione del Fondo a copertura dei danni economici da fitopatie agli impianti produttivi nel 2015. Il Regolamento, disponibile sul portale www.codipratn.it, è stato steso sulla base delle Delibere della Giunta Provinciale per la concessione dei contributi a seguito dell’espianto obbligatorio di impianti produttivi infetti dalla fitopatia “scopazzi”, flavescenza dorata e sharka, degli anni scorsi. La compensazione liquidabile a carico del Fondo, nei limiti della dotazione finanziaria, è pari al 50% del danno stimato. La stima della perdita economica viene convenzionalmente stabilita in riferimento e in proporzione alla superficie interessata e in funzione dell’età degli impianti estirpati. Il valore a ettaro degli impianti di frutteti e vigneti applicato è quello stabilito annualmente dal Decreto Ministeriale di individuazione dei prezzi massimi delle produzioni agricole per la determinazione dei valori assicurabili al mercato agevolato (vedi tabella a margine). Tale valore viene considerato per intero per i primi 8 anni di età del frutteto/vigneto, oltre tale età è da applicarsi un coefficiente di deprezzamento del 5% annuo per i frutteti e del 3% annuo per i vigneti, con un limite 23 massimo di deprezzamento pari al 50% del valore iniziale. I frutteti con età superiore ai 26 anni e i vigneti con età superiore ai 35 anni sono esclusi dall’indennizzo. Sono inoltre esclusi dall’indennizzo: ●● impianti abbandonati; ●● l’estirpazione delle singole piante infette; ●● l’estirpazione parziale di frutteti/vigneti inferiori a 2000mq (rinnovo di solo una parte di frutteto/ vigneto). L’indennizzo è subordinato al rispetto della qualifica di agricoltore attivo, alla constatazione ufficiale della presenza minima delle piante infette e al rispetto delle indicazioni sul rinnovo varietale e sulla lotta obbligatoria. Ai fini del superamento della soglia di accesso all’indennizzo del 30%, il danno lordo stimato verrà rapportato al reddito ordinario calcolato avendo a riferimento le effettive entrate dell’ Azienda agricola e detratti i costi di produzione determinati in base agli indici di costo standard a ettaro e a chilogrammo. L’aliquota contributiva per l’adesione al Fondo FIT è fissata al 0,05% del valore assicurato con le Polizze agevolate a copertura dei danni da calamità atmosferica, è gia stata considerata nel calcolo della tariffa indicata nel precedente opuscolo, utilizzabile per il calcolo del contributo associativo 2015. Complessivamente la dotazione 2015 è stata stimata in circa 900.000,00 €. Le aziende aderenti (tutte quelle che hanno sottoscritto certificati assicurativi 2015) risultano quasi 7.000. VIGNETI A MEDIA DENSITà (fino a 3.000 ceppi/ha) 18.000,00 VIGNETI AD ALTA DENSITà (oltre 3.000 ceppi/ha) 21.000,00 FRUTTETI (Pesco, Kiwi, Ciliegio, Albicocco, ecc.) 15.000,00 FRUTTETI A MEDIA DENSITà (Melo, Pero fino a 10.000 piante/ha) 25.000,00 FRUTTETI AD ALTA DENSITà (Melo, Pero Superspindel oltre 10.000 piante/ha) 45.000,00 FONDO MUTUALISTICO PER LA STABILIZZAZIONE DEL RICAVO AZIENDALE (“Fondo IST”) Al fine di dare risposta alle esigenze delle imprese agricole, si è ritenuto indispensabile attivare a livello sperimentale un Fondo Mutualistico limitatamente alle aziende agricole produttrici di ciliegie e di piccoli frutti (considerando anche eventuali prodotti coltivati dalle stesse). L’assemblea generale 2015 ha approvato la costituzione del Fondo, il quale, complementarmente alla garanzia assicurativa, presterà la garanzia nel caso di drastici cali di reddito subiti dalle Imprese; non sono indennizzabili dal Fondo i danni da avversità atmosferiche assicurabili, ricomprese nell’oggetto di garanzia della Polizza Collettiva 2015. La compensazione liquidabile a carico del Fondo, nei limiti della dotazione finanziaria, è pari al 70% dell’effettiva perdita di reddito. Ai fini del calcolo del reddito vengono utilizzati degli indici di costo standard per prodotto a ettaro e a chilogrammo. L’aliquota contributiva per l’adesione al Fondo Mutualistico per la stabilizzazione del ricavo aziendale 2015 è fissata al 3% del premio agevolato riferito alla Polizza Collettiva prodotto Ciliegie e piccoli frutti. Trattasi di una piccola sperimentazione indispensabile per verificare la possibilità di estendere a tutte le aziende agricole trentine tale strumento. 24 T Modalità per la rilevazione del danno utte le polizze sulle rese prevedono la considerazione e la quantificazione di un danno complessivo imputabile all’insieme delle avversità poste in garanzia. Il danno complessivo è determinato dalla sommatoria della percentuale relativa al danno quantitativo, cioè la perdita di prodotto patito, e dalla percentuale, da determinarsi sul prodotto residuo ancora in pianta, relativa al danno qualitativo (compromissione qualitativa). Franchigia e massimo indennizzo sono riferibili al danno complessivo a prescindere dalla/e avversità che ne è/sono stata/e la/e causa/e. Il danno deve essere rilevato in imminenza della raccolta/vendemmia del prodotto in riscontro delle effettive perdite di produzione. Al fine di una verifica sulla congruità delle liquidazioni il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha Il danno comp less sommatoria de ivo è determinato dalla lla percentuale relativa al dan quantitativo, c no ioè la perdita d i prodotto pati dalla percentu to, e ale residuo ancora , da determinarsi sul prodott o in pianta, relati va al danno qualitativo (co mpromissione qualitativa). emanato un Decreto che prevede il controllo delle valutazioni e di eventuale comparazione con altre banche dati comprovanti l’effettiva produzione ottenuta. Nel medio periodo l’obiettivo è quello della georeferenziazione delle rilevazioni con invio telematico e in diretta delle risultanze di perizia. PROCEDURA ●● Verifica dell’effettiva potenzialità produttiva rispetto alla quantità assicurata. Verifica che il prodotto danneggiato qualitativamente presente sia congruo con quello assicurato o verifica documentale con effettivo confronto dei valori 25 e quintali assicurati con quanto risultante dagli estratti conto conferimenti storici (fatture e bolle per non soci di cooperativa) qualora il danno sia di natura quantitativa e quindi non sia verificabile in campo; ●● Stima produzione presente; ●● Stima eventuale produzione persa per cause diverse da quelle oggetto di garanzia; ●● Per differenza si determina la percentuale relativa al danno quantitativo; ●● Valutazione delle implicazioni qualitative su prodotto residuo presente in pianta; ●● Applicazione della soglia, franchigia, eventuale scoperto e massimo indennizzo. NB: la normativa di settore prevede l’obbligo di assicurare la produzione ordinaria (vedi definizione “produzione ordinaria”). Qualora la quantità del prodotto ottenibile e presente in campo, sia almeno pari a quella ordinaria assicurata non è considerabile alcuna perdita quantitativa; a prescindere da eventuali piante con minor produzione rispetto al normale o con una 26 distribuzione non omogenea di prodotto. In tal caso verranno valutati esclusivamente gli eventuali danni qualitativi. BOLLETTINO DI CAMPAGNA ●● Nel bollettino di campagna, atto contrattuale che riporta le risultanze di perizia, il perito dovrà esporre sia il danno quantità che, in colonna separata, il danno di qualità; ●● Il perito dovrà indicare nelle note o in specifici campi, qualora vi siano più avversità che concorrono al danno, le percentuali indicative di incidenza per ogni avversità; ●● Per tutti i tipi di polizza si dovrà indicare nel bollettino il danno per partita assicurata. EPOCA DI RILEVAZIONE DEL DANNO In considerazione dello stadio di maturazione del prodotto nelle diverse aree verranno indicate le date di inizio raccolta di ogni varietà e di conseguenza concordata e definita la finestra temporale per macroaree di effettuazione delle perizie. La perizia in campo PRODOTTO MELE - frutta Per i prodotti albicocche, fichi, susine e actinidia i parametri della tabella qui sotto devono essere dimezzati. NB: si definisce ammaccatura, qualsiasi effetto visibile sul frutto provocato dalla percossa della grandine o di altri eventi coperti dalla garanzia. Il perito come prima operazione verifica la produzione ordinaria, supponiamo ad esempio (vedi figura pag. successiva), di 100 q.li in un appezzamento composto da 2.000 piante, ossia 5 Kg a pianta, eventualmente anche attraverso i dati dei conferimenti aziendali storici. In accordo con l’assicurato individua una o più piante campione rappresentative del frutteto; i frutti delle piante campione devono essere raccolti e selezionati eliminando dal campione i frutti non classificabili come commerciali dalla normativa comunitaria per la presenza di difetti superiori a quelli tollerabili o per calibro del frutto inferiore a quello minimo previsto dalla norma per ogni varietà. Al fine di questa selezione devono essere tenuti in considerazione esclusivamente i difetti imputabili a cause diverse rispetto a quanto previsto nell’oggetto della garanzia della polizza. I difetti quali le ammaccature derivanti dalla grandine o da altre avversità assicurate non comportano ovviamente l’esclusione dei frutti dal campione relativamente al quale si andrà a valutare il danno risarcibile. Ultimata tale operazione il perito dovrà constatare se il quantitativo di frutta commercializzabile così selezionato è almeno pari a quello ordinario assicurato. Nel caso di significative differenze qualora le stesse siano imputabili ad avversità assicurate, viene calcolata la percentuale di perdita quantitativa e considerata per il calcolo del danno. Qualora invece non sia imputabile ad avversità assicurate, il perito può operare con una detrazione del prodotto assicurato (tolleranza 20%). L’analisi di frutti con classificazione secondo criteri della tabella qualità prevista dalle condizioni di polizza verrà effettuata su tale campione. La polizza prevede infatti che “dopo aver accertato il danno di quantità, il danno di qualità verrà calcolato sul prodotto residuo, in base alle seguenti classificazioni e relativi coefficienti (avendo a riferimento anche la norma di commercializzazione definita con Regolamento della Commissione della Comunità Europea)”: “TABELLA C“ - QUALITà FRUTTA Classe di danno Descrizione % danno Qualità a) I frutti di questa classe di danno devono essere di qualità superiore (categoria extra) o buona (categoria I^). Devono presentare la forma, il calibro e la colorazione tipici della varietà. Fanno parte anche i frutti che, a seguito degli eventi atmosferici coperti da garanzia, presentano un lieve difetto di forma, un lieve difetto di sviluppo, un lieve difetto di colorazione, lievi difetti alla buccia (epicarpo) non superiori a: ●● 2 cm. di lunghezza per i difetti di forma allungata; ●● 0,20 cm2 di superficie totale per le ammaccature, che possono essere leggermente decolorate senza necrosi dell’epicarpo (buccia); ●● rugginosità lieve; ●● 1 cm2 di superficie totale per gli altri difetti. 0 b) I frutti di questa classe di danno devono essere di qualità mercantile (categoria II). Devono presentare la forma, il calibro e la colorazione tipici della varietà, ma tali da non poter rientrare nella precedente classe a). La polpa (mesocarpo) non deve presentare difetti di rilievo da eventi atmosferici coperti da garanzia. Sono ammessi anche i frutti che, a seguito degli eventi atmosferici coperti da garanzia, presentano difetti di forma, difetti di sviluppo, difetti di colorazione, difetti della buccia (epicarpo) non superiori a: ●● 4 cm. di lunghezza per i difetti di forma allungata; ●● 0,75 cm2 di superficie totale per le ammaccature lievi, che possono essere decolorate o con sola necrosi dell’epicarpo (buccia); ●● 0,25 cm2 di superficie totale per le ammaccature con necrosi dell’epicarpo (buccia) e del mesocarpo (polpa); ●● rugginosità media; cinghiatura lieve e media; ●● 2,5 cm2 di superficie totale per gli altri. 50 c) I frutti di questa classe devono presentare la forma, il calibro e la colorazione tipici della varietà ma di qualità tale da non poter rientrare nelle precedenti classi a) e b) e destinati, causa gli eventi atmosferici coperti da garanzia, solo alla trasformazione industriale. 85 27 Esempio: Appezzamento A Piante N. 2.000 Produzione ordinaria qli 100 (verificati dati confermienti) Produzione normale Kg 5/pianta Grandine frutti tot. n. 25 Raccolgo Pianta/e campione (sottomisura/problemi diversi) Frutti illesi (n. 8) Frutti 2a cat. (n. 15) Frutti dest. industriale (n. 2) Prodotto mercantile Kg 4,8 Assicurato kg 5 Analisi danno da grandine o vento, come da tabella C (8x0)+(15x50)+(2x85)= 36,8% 25 (n. frutti illesi x 0)+(n. frutti 2a cat. x50)+(n. frutti destinaz. industriale x 85) = 36,8% n. frutti campione 28 VALORE ASSICURATO DEDUZIONI PER CAUSE NON COPERTE VALORE RESIDUO PROCENTO FR. NETTO LIQUIDAZIONE 1.000 0 1000 37% 16% 21% 210,00 Categoria I° classe di danno a) sup. <0,20 cm2 diametro max. 3,5 mm Categoria II° classe di danno b) da 0,20 a 0,75 cm2 4 mm 2,6 mm 2,1 mm 29 Categoria Industria classe di danno c) 30 Frutto perso, tale da ritenere azzerato il suo valore intrinseco, caduto, distrutto o con fenomeni di grave marcescenza. prodotto UVA DA VINO Il perito come prima operazione verifica la produzione ordinaria ed eventualmente la differenza fra la produzione presente ottenibile e quella assicurata. Qualora vi sia una differenza attribuibile alle avversità assicurate, questa in percentuale rappresenta il danno quantitativo. Dopo aver accertato il danno di quantità, il danno di qualità dovuto alle avversità oggetto di garanzia, verrà convenzionalmente calcolato sul prodotto residuo in relazione alla valutazione dell’effettiva perdita delle caratteristiche organolettiche della produzione assicurata alle eventuali penalizzazioni applicate dalla Cantina Sociale all’Assicurato, socio della Cantina stessa. Tale valutazione dovrà tenere conto: ●● dell’analisi della situazione agronomica dei vigneti assicurati; ●● dei dati di vendemmia e della perdita di peso, anche in riferimento ai dati medi di zona subita dal socio Assicurato; ●● dell’analisi e stima della perdita di peso imputabile alle diverse garanzie; ●● della fase fenologica di accadimento dei sinistri. I coefficienti così determinati non potranno comunque superare le seguenti percentuali: Classificazione riferita al numero di acini presenti per grappolo, o parte di grappolo alla raccolta Coefficiente % massimo metà e oltre di acini danneggiati 50 meno della metà di acini danneggiati percentuale di deprezzamento non superiore all’aliquota di acini danneggiati Qualora il prodotto venga danneggiato da/ anche da altri eventi atmosferici previsti nell’oggetto di garanzia che abbiano a verificarsi dopo le seguenti date: ●● 30 luglio per le uve Chardonnay e per il gruppo dei Pinot; ●● 10 agosto per tutte le altre varietà. 31 Il coefficiente per il danno di qualità può essere aumentato fino a un massimo del 30% in considerazione di effettive perdite qualitative riscontrabili sul prodotto destinato alla produzione di vini di particolare pregio. La decorrenza del danno qualità parte il sesto giorno successivo alla sottoscrizione del certificato. Rispetto alla soluzione precedente, la qualità convenzionale non è proporzionale alla percentuale di perdita di peso, ma alla percentuale risultante dal numero di acini con difetti presenti al FASCIA 1: fino a 350 mt FASCIA 2: da 350 a 550 mt FASCIA 3: oltre 550 mt AREA A: Alto Garda (fino e compreso Dro) – Val d’Adige (a Sud di Serravalle) Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n AREA B: Val d’Adige (a Nord di Serravalle fino e compreso Aldeno) Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n AREA C: Trento - Rotaliana Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n AREA D: Cembra – Valsugana Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n AREA E: Bus de Vela – Valle dei Laghi (fino e compreso Pietramurata) Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n Varietà 1 Varietà 2 Varietà n In riferimento a ogni varietà e per ogni area omogenea, verrà monitorata la fase di invaiatura da parte del Centro di Trasferimento Tecnologico – sezione Viticoltura della Fondazione Edmund Mach. Al superamento della percentuale del 50% dei grappoli invaiati si considererà avvenuta l’invaiatura. La data convenzionale di vendemmia considerata ai fini dell’operatività della garanzia è stabilita: ●● 35 giorni dopo l’invaiatura per le uve da vino a base spumante; ●● 47 giorni dopo l’invaiatura per le uve da vino normale. Tale calendario verrà pubblicato sul portale www.codipratn.it. A decorrere da tale data termina la garanzia dell’evento eccesso di pioggia; le date di vendemmia indicate convenzionalmente per area omogenea valgono anche per i produttori e i vigneti della specifica area. Non sono considerabili eventuali aggravamenti accaduti successivamente. 32 momento della vendemmia, rispetto al numero di acini totali. Per quanto riguarda l’evento eccesso di pioggia, danno comportante la perdita di acini a causa di marcescenza, sono compresi in garanzia anche i danni qualitativi, quando tale evento abbia a verificarsi e comporti un danno nei trenta giorni precedenti la data di inizio della vendemmia delle diverse varietà di uva da vino. Tale data di inizio vendemmia è convenzionalmente stabilita per ogni area geografica e altimetrica omogenea. La provincia di Trento convenzionalmente è stata suddivisa come indicato nella tabella seguente: Ai fini della quantificazione del danno quantità si considerano persi, avendo perso il valore intrinseco, gli acini che presentano fenomeni di marcescenza. È consentito l’asporto della parte di grappolo interessato da marcescenza “pulitura del grappolo”, anticipatamente rispetto all’epoca di vendemmia al fine di salvaguardare il prodotto non interessato. La pratica di pulitura dei grappoli è ammessa purché comunicata alla società che presta la garanzia almeno tre giorni prima dell’effettuazione. Record storico provinciale di Dati assuntivi da Modelli di Copertura suddivisi p Anno 2014 MULTIRISCHIO RESE PRODOTTO MULTIRISCHIO D’AREA PLURI GrV Colpo sole UVA PLURI GrV Colpo Sole Ecc. Neve PLURI GrV Colpo sole Ecc. Pioggia STRUTTURE escluso serre ACTINIDIA € 395.414,50 0,00 0,00 89.979,50 0,00 0,00 ALBICOCCHE € 87.554,00 0,00 0,00 6.509,00 0,00 0,00 BIETOLA DA COSTA € 0,00 0,00 0,00 3.363,00 0,00 0,00 CAVOLFIORE € 0,00 0,00 0,00 15.246,00 0,00 0,00 CAVOLO CAPPUCCIO € 8.240,00 0,00 0,00 28.560,00 0,00 0,00 CAVOLOVERZA € 0,00 0,00 0,00 2.275,00 0,00 0,00 CILIEGIE € 0,00 5.165.118,00 0,00 0,00 0,00 0,00 FRUTTI MEDIA DENSITA’ € 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 16.425,00 INSALATA € 378,00 0,00 0,00 7.202,00 0,00 0,00 LAMPONE € 0,00 5.093,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MAIS DA GRANELLA € 587.970,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 MELE € 229.303.585,70 0,00 0,00 10.246.106,40 0,00 0,00 MIRTILLO € 0,00 107.040,00 0,00 4.800,00 0,00 0,00 MORE € 0,00 15.800,00 0,00 1.975,00 0,00 0,00 NETTARINE € 8.205,00 0,00 0,00 13.950,00 0,00 0,00 NETTARINE PRECOCI € 17.825,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 OLIVE € 0,00 0,00 0,00 3.816,00 15.675,00 0,00 PATATE € 552.937,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PERE € 56.242,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PERE PRECOCI € 52.397,00 0,00 0,00 3.010,00 0,00 0,00 PESCHE € 2.850,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PESCHE PRECOCI € 5.277,50 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 RADICCHIO € 63.630,00 0,00 0,00 36.344,00 0,00 0,00 RETI ANTIGRANDINE € 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 74.225,90 20.696,40 RETI ANTIPIOGGIA € 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 RIBES € 0,00 61.206,00 0,00 2.121,00 0,00 0,00 SUSINE € 47.041,50 0,00 0,00 21.152,00 0,00 0,00 SUSINE PRECOCI € 6.543,00 0,00 0,00 92,00 0,00 0,00 TALEE VITE MADRE € 96.000,00 0,00 0,00 0 69.120,00 0,00 UVA DA VINO € 41.218.306,35 0,00 21.170.718,70 477,00 3.352.844,00 0,00 VIVAI DI VITE € 349.170,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 VIVAI PIANTE DA FRUTTO € 1.862.081,10 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 ZUCCA € 0,00 0,00 0,00 11.825,00 0,00 0,00 ZUCCHINE € 0,00 0,00 0,00 29.600,00 0,00 0,00 TOTALE € 274.721.647,65 5.354.257,00 21.170.718,70 10.528.402,90 3.437.639,00 111.347,30 TOTALE GENERALE € 315.324.012,55 34 i aziende e quintali assicurati per garanzia prestata e prodotto – anno 2014-2015 Anno 2015 PRODOTTO Garanzia Rese Tipologia A ACTINIDIA ALBICOCCHE BIETA CAVOLO VERZA CAVOLFIORE CAVOLO CAPPUCCIO CETRIOLI CILIEGIE FAGIOLINI FRUTTETI MEDIA DENSITÀ INSALATA LAMPONI MAIS DA GRANELLA MELE MIRTILLO MORE NESTI DI VITE NETTARINE NETTARINE PRECOCI OLIVE PATATE PERE PERE PRECOCI RADICCHIO RETI ANTIGRANDINE RETI ANTIPIOGGIA RIBES PESCHE PESCHE PRECOCI STRUTTURE IMP. VITE SUSINE SUSINE PRECOCI TALLE VITE MADRE UVA DA VINO UVA DA TAVOLA VIVAI PIANTE FRUTTO VIVAI DI VITE ZUCCHINE TOTALE € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 384.600,00 17.078,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.021.567,00 0,00 0,00 0,00 0,00 421.290,00 162.343.899,20 22.695,00 10.950,00 30.000,00 0,00 0,00 0,00 129.646,00 38.229,00 40.426,00 0,00 0,00 0,00 28.785,00 0,00 0,00 0,00 2.470,00 5.120,00 153.000,00 42.073.837,62 6.900,00 395.690,00 1.924.000,00 5.160,00 211.055.342,82 TOTALE generale € 285.392.634,79 Garanzia Rese Tipologia B 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 23.147.752,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 73.440,00 445.498,00 0,00 1.089.884,63 0,00 0,00 24.756.574,63 Garanzia Rese Tipologia C Strutture 39.600,00 0,00 5.735,00 1.440,00 4.185,00 21.566,00 555,00 0,00 2.782,00 0,00 10.794,00 0,00 82.800,00 27.770.790,00 13.350,00 0,00 25.000,00 14.960,00 0,00 16.658,00 0,00 2.510,00 4.435,00 14.310,00 0,00 0,00 2.121,00 1.470,00 0,00 0,00 22.471,00 4.000,00 280.500,00 20.579.739,54 0,00 443.000,00 0,00 51.398,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 40.995,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 73.061,60 33.556,80 0,00 0,00 0,00 16.934,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 49.416.169,54 164.547,80 Tipologia A: Polizze che coprono l’insieme delle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina), delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti forti) e delle avversità accessorie (sbalzi termici, colpo di sole e vento caldo) di cui all’art. 3 comma 2.a. del PAAN 2015; Tipologia B: Polizze che coprono l’insieme delle avversità catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina) e delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti forti) di cui all’art. 3 comma 2.b. del PAAN 2015; Tipologia C: Polizze che coprono l’insieme delle avversità di frequenza (eccesso di neve, eccesso di pioggia, grandine e venti forti) di cui all’art. 3 comma 2.c. del PAAN 2015. 35