Allegato 4 Nozioni per il soccorso sanitario su piattaforma ferroviaria elettrificata A cura del 118 GECAV Indice Introduzione L’avanzamento delle lavorazioni per la conclusione e successiva messa in opera della tratta Alta Velocità BO-FI, ha introdotto un nuovo aspetto di alta rilevanza, ovvero l’elettrificazione. Tale situazione introduce nuovi aspetti, sia per i lavoratori, sia per gli operatori del soccorso incaricati all’intervento in tali luoghi. Nell’ottica di garantire un valido soccorso sanitario, mantenendo standard di sicurezza elevati per gli operatori incaricati, si è voluto comprendere e descrivere, i sistemi di elettrificazione, i rischi e le misure di sicurezza da adottare per gli operatori sanitari. Lo scopo del presente opuscolo è quello di costituire la base per la stesura dell’ istruzione operativa per l’accesso su ferrovia con mezzi bimodali di soccorso sanitario su tratta elettrificata. Tale opuscolo è stato redatto inoltre per essere uno strumento informativo, per gli operatori del GECAV incaricati. Cenni di base sulla corrente elettrica Come dice la parola stessa, “corrente” e' qualcosa che scorre, che fluisce. La corrente elettrica e' un flusso di cariche elettriche che ha luogo all'interno di alcuni materiali. Tali materiali, proprio perché si prestano a consentire questo flusso, vengono definiti conduttori. Altri materiali, che invece si oppongono al passaggio della corrente, vengono definiti isolanti. La corrente elettrica puo' essere debolissima, come quella che, all'interno degli organismi viventi trasmette gli impulsi nervosi; puo' essere abbastanza forte, come quella che accende la lampadina della nostra stanza e puo' essere fortissima, come quella che fonde i metalli in un altoforno o fa viaggiare un treno a 300 km all'ora. La corrente comunemente utilizzata per uso domestico e industriale, viene prodotta da centrali e distribuita attraverso reti lunghe anche centinaia di chilometri. La corrente elettrica può avere caratteristiche variabili, le unità di misura principali di riferimento per l’energia elettrica descritte sono 4: • Intensità misurata in ampere – A – • Differenza di potenziale o Tensione misurata in volt – V – • Resistenza misurata in ohm – Ω – • Potenza misurata in Watt – W – Intensità della corrente L'ampere (simbolo: A) è l'unità base SI (Sistema Internazionale Unità di Misura) usata per misurare l'intensità della corrente elettrica. Essendo una delle sette unità fondamentali del SI, tutte le altre unità elettromagnetiche sono derivate da essa. Per analogia, l'intensità di corrente è paragonabile alla quantità di acqua che passa per un tubo misurata in kg/secondo, dove la massa d'acqua rappresenta la carica elettrica. Quindi la quantità di elettroni che attraversa un conduttore, si può esprimere in Ampere/ora (Ah), ovvero la quantità totale di carica che scorre, con l'intesità di un ampere, in un conduttore in un’ora. Differenza di potenziale o Tensione Il Volt (simbolo: V) è l’unità derivata SI usata per misurare il potenziale elettrico e la differenza di potenziale. Il volt misura la forza che hanno i singoli elettroni, che moltiplicato con gli ampere, che misurano gli elettroni che passano nel tempo, si ottiene la potenza in watt. Per analogia con i sistemi idraulici il volt è l'altezza da cui l'acqua scende, e l'ampere è la portata. Potenza Il watt (simbolo: W) è l’unità derivata SI usata per misurare la potenza. Resistenza L’Ohm (simbolo: Ω ) è l’unità di misura usata per misurare la resistenza. La resistenza elettrica è una grandezza fisica che misura la tendenza di un conduttore di opporsi al passaggio di una corrente elettrica quando è sottoposto ad una tensione. Questa opposizione dipende dal materiale con cui è realizzato, dalle sue dimensioni e dalla sua temperatura. Produzione di corrente elettrica La produzione di energia elettrica avviene in strutture denominate centrali elettriche. In tutte le centrali elettriche, escluse le solari fotovoltaiche, l'energia meccanica viene trasformata in energia elettrica tramite lo stesso procedimento di base. La corrente elettrica è costituita dal moto ordinato degli elettroni, che dà luogo a elettricità perché queste particelle sono dotate di una particolare proprietà fisica: la carica elettrica. Per mettere in moto gli elettroni si sfrutta un dispositivo detto alternatore, che consiste in una serie di avvolgimenti di filo conduttore che vengono investiti da un campo magnetico rotante: la variazione del flusso del campo magnetico all'interno delle spire genera una forza che mette in moto gli elettroni. Nelle centrali elettriche il campo magnetico è generato da potenti elettrocalamite, ovvero un nucleo di ferro sul quale è avvolto un altro circuito attraversato da corrente, messo in rotazione mediante delle turbine, mosse a loro volta dall'energia del vapore, del vento, dell'acqua, ecc. L’energia elettrica per uso domestico e industriale è di tipo alternato a 50 Hertz, ovvero il flusso non è continuo ma avviene in maniera alternato con una inversione di polarità di 50 volte al secondo. Elettricità ed atomo Veniamo a descrivere in maniera sintetica ciò che avviene a livello atomico che consente la produzione di energia elettrica. L’atomo è costituito da tre particelle: 1. Protoni: fanno parte del nucleo e hanno carica positiva 2. Neutroni: fanno parte del nucleo e hanno carica neutra 3. Elettroni: disposti nell’orbita del nucleo e hanno carica negativa Come mostrato nell’immagine possiamo vedere neutroni e protoni al centro che costituiscono il nucleo mentre sulle orbite ruotano gli elettroni. In condizioni normali (caotiche) il sistema è in equilibrio ovvero cariche positive e negative si compensano. Bisogna considerare che gli elettroni più periferici hanno un legame più debole e possono essere strappati dal loro legame. Lo spostamento di un elettrone dalla propria orbita crea una carica positiva (il nucleo è privato di un elettrone) e una negativa. Quindi innescando un movimento ordinato di cariche elettriche si ha la produzione di energia elettrica. In sostanza creando una regione con carica positiva (polo +) e una con carica negativa (polo -) si avrà un passaggio di cariche tra poli opposti. Questo movimento di elettroni che avviene attraverso i conduttori provoca una cessione di energia che degrada in calore provocando il cosiddetto effetto joule. Classificazione degli impianti elettrici Gli impianti elettrici, come accennato in precedenza hanno innumerevoli caratteristiche, per esempio: la messa a terra, tensione, tipo di corrente ……. Definire in quale classe di impianto si va ad operare è fondamentale per comprendere rischi e misure di sicurezza da adottare. La classificazione degli impianti elettrici in relazione alla tensione è successivamente descritta: · Sistema di categoria 0 con U <= 50 V in C.a. e 120V in C.c. · Sistemi di categoria I con U >50V <=1000 in C.a. e >75V <=1550V in C.c. · Sistemi di categoria II con U>1000V <=30000V in C.a. e >1500V <=30000V in C.c. · Sistemi di categoria III con U > 30000 V sia in C.a. che in C.c. Il DPR 547/1955 fissa il limite tra alta e bassa tensione in 400V per la C.a. e in 600V per la C.c. Per i sistemi con Vn > di 1000V C.a. e 1500V C.c. ad ogni valore nominale di tensione si abbina anche un valore di tensione riferito all’isolamento, rispetto al quale devono essere dimensionate le apparecchiature. I sistemi elettrici in relazione alla messa a terra vengono cosi denominate: • • • • 1a lettera = T 1a lettera = I un’impedenza 2a lettera = T 2a lettera = N Il neutro è collegato a terra Il neutro non è collegato a terra oppure è collegato a terra tramite Masse collegate a terra Masse collegate al neutro del sistema I sistemi elettrici sono classificati in base allo stato del neutro e delle masse rispetto alla terra. Vengono indicati con due lettere. La legislazione italiana definisce che gli impianti elettrici debbano essere costruiti a “regola d’arte”, più precisamente la legge 186/1968 sancisce che: Art. 1 “Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le istallazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte”; Art. 2 “I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le istallazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti a regola d’arte” (dunque condizione sufficiente ma non necessaria!). Quindi il CEI è l'Ente riconosciuto dallo Stato Italiano e dall'Unione Europea preposto alla normazione tecnica nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni. Le norme tecniche CEI contribuiscono a definire ciò che le leggi citano come "regola dell'arte". In ambito europeo esiste il CENELEC (Comitato Europeo per la Normalizzazione Elettrotecnica). Partendo da ciò che il CEI attraverso alcune norme ha emanato, possiamo definire alcuni aspetti specifici utili a comprendere meglio il rischio elettrico e le misure di protezione, per prestare soccorso in zone con impianti sotto tensione o fuori tensione. Struttura sistema di elettrificazione TAV Gli impianti per la trazione elettrica hanno la funzione di rendere disponibile al mezzo di trazione, energia elettrica per la locomozione. Gli impianti dei sistemi di trazione elettrica sono: • Linee di alimentazione ad alta tensione - hanno lo scopo di trasportare l’energia elettrica alle sottostazioni secondarie (SSE) • Sottostazioni di trasformazione e di trasformazione e conversione – hanno lo scopo di trasformare la linea AT per renderla fruibile dagli utilizzatori trasformando la corrente elettrica da 132 kv-50Hz a 25 kv-50Hz • Linea di contatto – rende disponibile l’energia al treno attraverso un organo di captazione (pantografo) ed è costituita da: sostegni, sospensioni, condutture elettriche (catenaria :corda e filo di contatto), circuito di ritorno e circuito di protezione • Impianti di telecomando Il sistema della TAV nel tratto di competenza del 118 GECAV prevede l’elettrificazione con il sistema a tensione alternata monofase 2 x 25 kV a frequenza industriale (f=50÷60 Hz). In estrema sintesi, il sistema è costituito da sottostazioni equipaggiate con trasformatori a 50 kV i cui secondari hanno tre morsetti. Ai due morsetti estremi sono collegati, rispettivamente, la linea di contatto ed un conduttore detto “alimentatore negativo” che viaggia in parallelo alla linea di contatto sugli stessi pali di sostegno, in modo da minimizzare l’impedenza di linea. Al morsetto centrale è collegato il binario, in modo che il motore si trovi alimentato alla tensione di 25 kV. Lungo la linea, ad intervalli regolari dell’ordine di 10-15 km, sono disposti autotrasformatori a 50 kV con morsetto centrale collegato al binario. Gli autotrasformatori hanno il compito di distribuire la corrente assorbita dai convogli tra la linea di contatto e l’alimentatore negativo senza interessare l’intera tratta alimentata da ciascuna sottostazione, con vantaggi immediati in termini di riduzione delle perdite per caduta di tensione e, aspetto non trascurabile, di riduzione dell’inquinamento elettromagnetico nell’ambiente, altrimenti sensibile nel sistema monofase “classico”. La struttura della linea di contatto è costituita da elementi quali: • Catenaria formata da una fune portante (corda in rame) e da un filo di contatto, da cui il treno preleva la corrente di alimentazione; • Conduttore di ritorno (feeder) di alluminio-acciaio, in cui scorre la corrente di ritorno verso le SSE (presente solo nel caso di linea elettrificata a 25kV); • Circuito di terra, costituito da due sottosistemi dispersivi: un conduttore in rame interratomlateralmente alla linea su entrambi i lati al quale fanno capo le messe a terra di tutti i sostegni e un conduttore in lega di alluminio installato sui sostegni ad una certa quota rispetto al piano del ferro; • Sostegni TE costituiti da grappe, pali tralicciati o portali. • Sospensioni del tipo a puntone inclinato in lega di alluminio con accoppiamenti in acciaio Inox. • Isolatori in materiale composito (fibra di vetro e gomma siliconica). La linea di contatto a 2x25 kV della tratta Bologna-Firenze è alimentata in due punti distinti e sezionata opportunamente in corrispondenza dei Posti di servizio (PC, PM e PJ), delle SSE, dei PPD/PPS ed in corrispondenza delle gallerie; in tal modo sarà possibile isolare tratti distinti, consentendo sia gli interventi di emergenza con l’impiego dell’impianto antincendio o con il blocco della circolazione ferroviaria, sia gli interventi manutentivi. Punti particolari della linea AV sono i Posti di Commutazione dove, in via automatica grazie al segnalamento ERTMS, avverrà il passaggio dall’alimentazione in tensione continua a quella in alternata monofase e viceversa. Il sistema elettrico sarà alimentato in fase finale dei lavori da due sottostazioni SSE: • Idice, al km 59 circa, a sua volta alimentata dalla SSE Enel di S.Benedetto al Querceto; • Firenze Castello al km 7+213 a sua volta alimentata dalla SSE Enel di Prato Calenzano. Nel caso in cui la SSE di Idice risulti fuori servizio, gli autotrasformatori del PPS di Savena e del PPD Laurinziano siano esclusi e gli interruttori e sezionatori del tratto neutro di Idice siano aperti, la linea di contatto è progettata per essere collegata all’alimentazione di soccorso. La struttura del sistema elettrico descritta in precedenza, prevede elementi anche esterni (per es. SSE) e non direttamente legati all’ambito di azione del PASS, per questo motivo successivamente verrà decritta in maniera più accurata ciò che è presente sul binario, in tema di elettricità, in modo da informare il personale di soccorso ove e come agire. Possiamo immaginare il sistema ferroviario suddiviso in alcune parti: • Parte motrice: l’insieme di conduttori, funi, corde, tiranti, isolatori e sostegni in cui di norma è presente l’alta tensione, ed è sistemata ad un altezza dal piano ferroviario di mt 5.30 • Piano ferroviario: Traverse e binari che hanno lo scopo di fare circolare su di esse i convogli ferroviari, queste non hanno mai tensione. • Sistemi di controllo, comunicazione, antincendio, illuminazione…… che sono tecnologicamente avanzati ma non offrono particolari problemi di pericolo per i soccorritori. Il presente opuscolo in questa sezione prende in esame la parte motrice, dal momento che l’azione di soccorso da parte del PASS potrebbe prevedere il contatto o l’avvicinamento a tale parte. Di fatto durante le attività i lavoratori potrebbero trovarsi in condizione particolari, dovute all’impiego di macchinari dedicati (per es. cestelli), ciò ne consegue la possibilità di avere condizioni a rischio anche da parte del PASS. La parte motrice può essere considerata tutto ciò che consente il passaggio di corrente elettrica per la trazione e le strutture annesse (sempre sospese). Un treno per poter viaggiare necessità di energia, in questo caso l’energia è elettrica. I motori ferroviari per funzionare prelevano corrente da un cavo, denominato cavo di contatto attraverso un organo denominato pantografo ubicato sul locomotore. Il pantografo cattura per contatto corrente e la indirizza ai motori, in questo caso si ha passaggio di corrente dalla linea di contatto attraverso i motori con passaggio a terra. Come già anticipato la tensione di esercizio dalla tratta è di 25 kv a 50 Hz, questa corrente è presente su conduttori (cavi) scoperti provvisti del potenziale energetico da trasferire ai motori ferroviari, quindi sono sempre in tensione. Il cavo di contatto situato all’altezza di 5,30 dal piano ferroviario in realtà è un sistema più complesso composto da tre elementi denominato catenaria in cui è presente tensione . 2 3 1 In rosso sono evidenziati i tre elementi della catenaria (1) filo di contatto, che viaggia in maniera parallela al piano ferroviario, (2) corda portante, che ha lo scopo di mantenere in tensione il cavo di contatto con l’ausilio di tiranti denominati (3) pendini. Questi sono elementi sempre in tensione per questo motivo come sarà specificato più avanti, la verifica con il rilevatore di tensione deve avvenire sempre sul filo di contatto (quello più basso) tenendo in considerazione che questo è collegato alla corda portante attraverso i pendini. In giallo è mostrato il feeder anch’esso alimentato con corrente a 25 kv a 50 Hz, ma in questo caso la frequenza è sfasata di 180 ° rispetto alla linea di contatto, questo crea opposizione tra i cavi di alta tensione, annullando o riducendo fortemente i campi magnetici consentendo così la possibilità di impiego dei sistemi GSM alla base del sistema ferroviario AV. L’altezza prevista per i feeder è di mt 7.50. In verde è mostrata la corda di terra, collegata alla base di ogni palo in esterno, mentre in galleria sono presenti cavi che attraversano la parete che provvedono alla dispersione a terra, in questi cavi non è presente tensione, viaggiano ad una altezza di mt 8,00. Qualifiche del personale per i lavori elettrici Il CEI attraverso l’emanazione di alcune norme (CEI 11-27, CEI 11-27/1, CEI EN 50110-1 E CEI EN 50110-2) definisce le qualifiche per gli addetti ai lavori eletrrici. La norma CEI 11-27/1 modificando la precedente definizione riportata nella norma CEI 11-48 (CEI EN50110-1) riporta nuove definizioni di tipologie di lavoratori, individuando compiti e limiti di attività in base alle effettive competenze (teoriche e pratiche) degli elettricisti ; la stessa norma prevede,che le persone incaricate per l'effettuazione dei lavori elettrici, debbano avere una serie di prescrizioni in merito alla attestazione della formazione teorica e pratica. Nella tabella successiva vengono riportate tutte le figure previste dalla norma CEI 11-27/1 , con i limiti di competenze fissati in base al livello di preparazione teorico-pratica necessarie per svolgere lavori su impianti elettrici CLASSIFICA DEFINIZIONE PEI PES Persona Idonea Persona Esperta PAV Persona Avvertita PEC Persona Comune RI PL Responsabile dell’impianto Preposto ai lavori COMPETENZE Lavori SOTTO TENSIONE Persona formata in possesso di specifiche istruzioni ed esperienza tali da consentire di evitare pericoli che l’elettricità può creare Persona formata, adeguatamente istruita in relazione alle circostanze contingenti, da PES per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare (può operare solo se coordinato da un PES). Persona non esperta e non avvertita nel campo delle attività elettriche. Persona designata alla più alta responsabilità della conduzione dell’impianto elettrico. All’occorrenza, parte di tali compiti può essere designata ad altri Persona designata alla più alta responsabilità della conduzione del lavoro. All’occorrenza, parte di tali compiti può essere demandata ad altri La qualifica delle persone Chi effettua lavori elettrici deve essere una persona che abbia una sufficiente preparazione, conosca le misure di sicurezza da applicare, sia seria e affidabile. In relazione ai lavori elettrici si distinguono i seguenti tipi di persone. Persona esperta (PES). Ha un’adeguata istruzione sull’impiantistica e normativa elettrica, ha esperienza di lavori elettrici, è equilibrata e precisa; è quindi in grado di valutare i rischi connessi con i lavori elettrici, di attuare le misure di protezione necessarie e di affrontare gli imprevisti che si possono verificare in occasione dei lavori elettrici. Persona avvertita (PAV). Ha caratteristiche analoghe alla persona esperta, ma a un livello minore. Può infatti eseguire in autonomia solo lavori semplici, seguendo procedure di lavoro prestabilite, mentre può eseguire lavori elettrici più complessi soltanto sotto la supervisione di persone esperte. Persona idonea (PEI). Ha tutte le caratteristiche della persona esperta, inoltre conosce le misure di sicurezza e ha esperienza per condurre lavori sotto tensione. La qualifica suddetta è di competenza del datore di lavoro, che l’attribuisce per iscritto in ambito aziendale, tenuto conto dell’iter formativo, dell’esperienza di lavoro e dell’affidabilità di ciascuno. La norma CEI 11-27/1 indica l’iter formativo relativo a ciascuna qualifica. Modulo 1 A (teoria) + modulo 1B (pratica) per PES o PAV. Modulo 2A (teoria) + modulo 2B (pratica) per PEI. In altri Paesi, la qualifica a eseguire lavori elettrici è conferita dall’autorità; non così in Italia, dove la responsabilità ricade sul datore di lavoro. I lavori sotto tensione possono essere seguiti soltanto da persone idonee. Gli altri tipi di lavori elettrici devono essere eseguiti da persone esperte o avvertite, quest’ultima nei limiti suindicati. Quando più persone sono adibite a uno stesso lavoro elettrico, il datore di lavoro, o chi per lui, nomina un preposto ai lavori, il quale ha tra gli altri compiti, quello di far rispettare le misure di sicurezza. La novità della norma CEI 11-27/1 consiste nel fatto che i datori di lavoro continuando ad incaricare solo personale formato ed informato per lavori elettrici sotto tensione e fuori tensione (nell’ambito delle categorie 0 e I) rispettando la normativa preesistente (D.P.R. 547/55, D.P.R. 164/56, D. Lgs. 626/94, Norma CEI 11-48, Norma CEI 11-27), devono attribuire per iscritto nell'ambito aziendale le condizioni di PES e PAV a ciascun lavoratore incaricato di effettuare lavori fuori tensione ed in prossimità, attestato d'idoneità per iscritto dei lavoratori incaricati per i lavori sotto tensione di cui al cap. 6 della Norma CEI 11-27/1. Il Datore di lavoro potrà autorizzare a svolgere i lavori sotto tensione solo le persone idonee (PEI) che oltre ad avere le conoscenze PEI e PAV siano state specificamente addestrate e formate come da capitolo “6.3 Lavori sotto tensione” della norma CEI EN 50110 – 1 (11-48) e siano sottoposte a riesame continuo della autorizzazione (“punto B.1.1” della succitata norma.) Per valutare correttamente quale profilo professionale (PES, PAV o PEC) attribuire ad un operatore, è necessario riferirsi ai seguenti tre requisiti tra loro complementari: • istruzione, cioè la conoscenza dell impiantistica elettrica, dei pericoli ad essa connessi e della relativa normativa di sicurezza; • esperienza di lavoro maturata, per poter avere confidenza della conoscenza o meno delle situazioni caratterizzanti una o più tipologie di lavori e della maggior parte delle situazioni anche non ricorrenti; • caratteristiche personali, quelle maggiormente significative dal punto di vista professionale, quali le doti di equilibrio, attenzione, precisione e ogni altra caratteristica che concorra a fari ritenere l operatore affidabile. Se le normative CEI indicano in maniera chiara la tipologia di qualifica richiesta ai lavoratori su linee elettriche, non viene ben definito il tipo di qualifica necessario per i soccorritori sanitari che devono operare in zone sotto tensione o senza tensione. Vista la necessità di dovere intervenire in gallerie elettrificate con alta tensione gli operatori del soccorso sanitario necessitano di una informazione sul rischio elettrico e sulle misure di sicurezza da adottare in caso di intervento sulla tratta TAV di competenza. Il Personale Addetto al Soccorso Sanitario (GECAV 118) definito in via informale e solo in questo opuscolo è il PASS. Il Personale Addetto al Soccorso Sanitario (GECAV 118) Il PASS, può essere inserito in una posizione intermedia tra la PEC e la PAV , ovvero avere modeste conoscenze elettrotecniche, conoscenze di base sui rischi specifici e gestione della sicurezza ed autonomia limitata. Visto che il PASS deve accedere nella tratta TAV elettrificata in condizioni non programmabili e non per lavorazioni elettriche, ma per soccorso, tale personale deve essere a conoscenza del rischio elettrico e conoscere ed adottare le procedure di sicurezza per la messa fuori tensione dell’impianto, nonché deve conoscere le misure di sicurezza. Il presente opuscolo nella sezione “accesso su piattaforma ferroviaria elettrificata” descrive le modalità da adottare in caso di intervento sanitario. Lavorazioni Lavoro elettrico: Per lavoro elettrico si intende un lavoro su impianti elettrici con accesso alle parti attive e conseguente pericolo di folgorazione o di arco elettrico. Il lavoro elettrico può assumere diverse forme: Lavoro elettrico fuori tensione, E’ la forma di lavoro più comune, in cui l’operatore mette fuori tensione e in sicurezza l’impianto e poi opera sulle parti fuori tensione. A tal fine non basta aprire l’interruttore, occorre: Determinare la zona di lavoro Aprire i dispositivi di sezionamento di tutte le parti attive che distano meno della distanza DV (distanza prossima) dalla zona di lavoro, pari a 65 cm in bassa tensione, mentre aumenta con la tensione in alta tensione, ad esempio a 20 kV si ha DV = 128 cm. Chiudere a chiave il dispositivo di sezionamento, in modo che altri non possano richiuderlo ed esporre il cartello “Lavori in corso non effettuare manovre”. Verificare l’assenza di tensione; il dispositivo di sezionamento potrebbe essere infatti difettoso, oppure è stato sezionato un circuito diverso da quello sul quale si vuole lavorare. Mettere a terra e in cortocircuito le parti sezionate; sempre in alta tensione, nei casi indicati dalla norma in bassa tensione. Le azioni sopra riassunte costituiscono le cinque regole d’oro per la sicurezza di chi effettua lavori elettrici fuori tensione. Lavoro elettrico sotto tensione (a contatto). L’operatore entra in contatto con le parti attive, o si avvicina a distanza inferiore a DL (distanza di guardia) sicché il contatto con le parti attive è probabile. Questo lavoro è permesso in bassa tensione (fino a 1000 V), è proibito in alta tensione. Per lavorare in sicurezza l’operatore deve, tra l’altro: indossare i guanti isolanti; indossare l’elmetto con visiera (per evitare gli effetti dell’arco elettrico); utilizzare strumenti isolanti o in alternativa indossare stivaletti isolanti o predisporre tappetini isolanti. Lavoro elettrico sotto tensione a distanza. L’operatore entra nella zona di guardia con aste isolanti, ma rimane con il corpo fuori della zona prossima. La sicurezza risiede soprattutto nell’asta isolante. Lavoro elettrico in prossimità. L’operatore opera vicino alle parti attive, cioè a distanza inferiore a DV, ma può toccare le parti attive solo accidentalmente, poiché non deve entrare nella zona di guardia. In tal caso bisogna posare delle barriere isolanti nei confronti delle parti attive che distano meno di DV dalla zona di lavoro, oppure si può applicare la protezione mediante distanza con sorveglianza (un’altra persona sorveglia affinché l’operatore non entri nella zona di guardia). Lavoro elettrico misto. L’operatore compie un lavoro fuori tensione sulle parti attive con le quali entra in contatto, ma contemporaneamente si trova a distanza inferiore a DV da altre parti rimaste in tensione, sicché compie un lavoro fuori tensione e insieme un lavoro in prossimità. Deve quindi applicare le misure di sicurezza indicate per entrambi i tipi di lavoro. Attività di lavoro di seconda fase in galleria, finestre e fabbricati Il termine delle lavorazioni di prima fase, ovvero quelle dell’armamento ferroviario già ampiamente descritte nell’allegato 1, coincide con la messa in opera di nuove attività definite di seconda fase, queste possono essere definite in : • Attività in calotta delle gallerie Le lavorazioni saranno eseguite mediante l’utilizzo di ponti sviluppabili e motocarrelli che si sposteranno sui binari con l’impiego di utensili manuali e pneumatici. Per queste attività non si può escludere l’utilizzo di elettroutensili quali ad esempio mole angolari. • Attività sulle pareti delle gallerie Le lavorazioni saranno eseguite mediante l’utilizzo di ponti sviluppabili e motocarrelli che si sposteranno sui binari e con l’ausilio di elettroutensili (trapani ecc.), oltre ad attrezzatura manuali. • Attività a terra riguarderanno principalmente la posa dell’impianto di segnalamento e quello per i deviatoi, nel corso delle lavorazioni saranno posate apparecchiature a lato dei binari e collegate ad essi. Durante lo svolgimento di questi lavori potrà essere necessario aprire pozzetti, cavedi, cabalette ecc. Il personale raggiungerà i posti di lavoro a piedi o con l’ausilio di mezzi rotabili (a seconda dell’ ubicazione dei posti di lavoro) le lavorazioni saranno svolte con l’ ausilio di elettroutensili (trapani ecc.) trapani forarotaie con motore endotermico, per la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine, oltre ad attrezzatura manuale. • Attività nelle nicchie/nicchioni saranno inerenti alla posa di quadri ed apparecchiature afferenti ai vari impianti, i collegamenti delle stesse/i con i cavi posati in prima fase. Durante lo svolgimento di questi lavori sarà necessario aprire pozzetti, cavedi, canalette ecc. Il personale raggiungerà i posti di lavoro a piedi o con l’ausilio di mezzi rotabili (a seconda dell’ ubicazione dei posti di lavoro) le lavorazioni saranno svolte con l’ausilio di elettroutensili (trapani ecc.) oltre ad attrezzatura manuale; per la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine. • Attività nei fabbricati tecnologici, posti al termine delle finestre in prossimità della galleria,saranno inerenti alla posa di quadri ed apparecchiature afferenti ai vari impianti, i collegamenti delle stesse/i con i cavi posati in prima fase. Inoltre nei fabbricati saranno realizzati gli impianti antincendio, condizionamento elettrico ecc.; questi saranno posizionati nelle pareti e nei soffitti. Durante questa fase sarà necessario aprire pozzetti, cavedi, canalette ecc. Il personale raggiungerà i posti di lavoro con mezzi gommati; le lavorazioni saranno svolte con l’ ausilio di elettroutensili (trapani, smerigliatrici angolari ecc.) per la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine, oltre ad attrezzatura manuale. • Attività nelle finestre riguarderanno la posa in parete di: canalette portatavi, cavi, corpi illuminanti, apparecchiature per l’impianto antintrusione, diffusori sonori, cavo fessurato (h. 5 mt circa) ed apparecchiature minori. Durante lo svolgimento di questi lavori potrà essere necessario aprire pozzetti, cavedi, cabalette ecc. Le lavorazioni saranno svolte mediante l’utilizzo di piattaforme gommate e furgoni e con l’ausilio di elettroutensili (trapani, smerigliatrici angolari ecc.) per la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine, oltre ad attrezzatura manuale. Attività di armamento Queste lavorazioni avvengono in zone in cui no si svolgono attività tecnologiche di seconda fase e possono essere sintetizzate in: • Attività residue armamento: Transito di convogli, livellazione del binario, posa scambi ferroviari e risoluzione di non conformità. • Attività residue Opere Civili:Finiture, piccoli ripristini e risoluzioni non conformità. • Attività di monitoraggio e collaudo: Monitoraggi topografici e collaudi tecnici. Piano di emergenza Il “piano generale di emergenza della tratta A.V. compresa fra la progressiva 83+929 e la progressiva 53+488” (la tratta di competenza 118 GECAV), del luglio 2008, introduce nuovi aspetti legati alle lavorazioni di elettrificazione e riprogressivazione della tratta. Nel presente allegato vengono inserite le novità apportate dal piano, quello che non viene descritto o menzionato nel presente documento è possibile reperirlo nell’allegato 1 “Nozioni per l’accesso sulla piattaforma ferroviaria per i mezzi bimodali di soccorso sanitario”. • Riprogressivazione: Questo è un aspetto fondamentale introdotto dal nuovo PE, ovvero le progressive chilometriche utilizzate fino ad oggi sono passate in disuso. Durante i lavori di scavo ed avanzamento dei lavori, per la tratta Bologna Firenze dell’A.V. veniva utilizzato un sistema di classificazione chilometrica per la tratta da Nord ( Bologna p.k. 0) a Sud (Firenze p.k. 83+366). Il nuovo PE prevede una classificazione chilometrica della tratta inverso ovvero da Sud (Firenze) a Nord (Bologna). Questo porta ad un sostanziale cambiamento per l’individuazione del luogo di una eventuale chiamate di soccorso. In seguito alla riprogressivazione della tratta sono state aggiornate tutte le postazioni SOS (vedi tabelle successive) ed identificativi di chiamata da parte della CO, è stata modificata tutta la cartellonistica lungo la tratta è stata fatta opera di informazione al personale di Soccorso sui nuovi indicatori di progressiva, nonché sono state fornite a ciascuna postazione di soccorso una planimetria aggiornata. NB: La numerazione delle postazioni e la denominazione delle vecchie progressive presente nell’allegato 1 “Nozioni per l’accesso sulla piattaforma ferroviaria per i mezzi bimodali di soccorso sanitario”, non sono state aggiornate e non vanno più tenute in considerazione. La tratta di competenza del 118 GECAV, sempre stata identificata dalla progressiva 4+884 alla 35+325 (finestra di Castelvecchio) ora non è più utilizzata, queste progressive sono state sostituite dalle progressive Km 83+929 (ex 4+884) alla 53+488 (35+525). • Elettrificazione: Questo nuovo aspetto introduce aspetti nuovi ed un po’ più complessi che vengono descritti successivamente. Rischio elettrico Una valutazione del rischio elettrico è indispensabile per gli operatori del soccorso sanitario, dal momento che lungo la tratta TAV si ha una tensione di 25.000 V che attraversa conduttori scoperti disposti per la maggior parte sulla volta delle gallerie. In linea teorica i rischi legati alla presenza di alta tensione lungo la tratta dovrebbero essere nulli in quanto il PASS non deve effettuare lavori su conduttori o parti di essi e soprattutto agisce esclusivamente in assenza di tensione. Viste le caratteristiche di elettrificazione della TAV (conduttori, sub centrali, alte tensioni…..) è comunque indispensabile utilizzare modalità di messa fuori tensione efficaci in modo da garantire validi standard di sicurezza. I principali pericoli elettrici sono: • Elettrocuzione (contatti diretti o indiretti) - Il contatto diretto si ha quando si viene a contatto con una parte dell'impianto normalmente in tensione, può avvenire anche tramite l’interposizione di oggetti metallici per es barelle metalliche. Si parla invece di contatto indiretto quando si viene a contatto con una parte dell'impianto elettrico normalmente non in tensione che accidentalmente ha assunto una tensione pericolosa a causa di un guasto; è il caso ad esempio dell'involucro metallico. • Arco elettrico - E' costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, proiezione di particelle incandescenti, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, ed esempio durante i corto circuiti. • Incendio esplosione - Altri pericoli connessi alla presenza di energia elettrica sono l'incendio di origine elettrica, l'innesco in atmosfera esplosiva e la mancanza di energia elettrica. L'incendio è dovuto ad un'anomalia dell'impianto elettrico, ad un corto circuito, ad un arco elettrico o ad un sovraccarico, possibili cause dell'innesco della combustione. In alcuni casi l'impianto elettrico funge da vettore di un incendio, in quanto costituito da materiale combustibile (cavi ad isolamento plastico). • Assenza di energia - Indirettamente anche la mancanza di energia elettrica può essere causa di infortuni. Un Black-out, può rappresentare durante una lavorazione pericolosa un fattore di notevole rischio. • Guasti o danni sugli impianti – Talvolta un impianto seppur costruito a regola d’arte può a causa di un incidente trovarsi in una condizione di pericolo (cavi tranciati) Agendo sulla rimozione della tensione su tutta la tratta questi pericoli dovrebbero essere eliminati, per questo motivo il PASS non ha l’obbligo di indossare dispositivi di protezione specifici, ma deve utilizzare un sistema di prevenzione che consiste nella tolta tensione lungo la tratta e atteggiamenti di sicurezza successivamente descritti. Effetti della corrente elettrica sul corpo umano In caso di infortunio elettrico i danni saranno tanto maggiori quanto più è alta la corrente che circola attraverso il corpo umano. Questa corrente, in base alla legge di Ohm, è legata alla tensione con cui si viene a contatto e alla resistenza che il corpo umano offre al passaggio di corrente. Questa resistenza non è costante e dipende da numerosi fattori quali: superficie e pressione di contatto, umidità della pelle e del terreno, scarpe indossate (isolanti o meno). Le conseguenze del passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano dipendono, oltre che dalla sua intensità, dalla durata dello shock elettrico e dal suo percorso. Le conseguenze più gravi si hanno quando la corrente elettrica attraversa la testa e il torace. In breve possiamo dire che gli effetti dello shock elettrico sono dalla tetanizzazione (10-20 mA), all’arresto della respirazione (25-60 mA) fino alla fibrillazione ventricolare (>60mA). Non trascurabili sono i danni dovuti all’arco elettrico come le ustioni. A scopo riassuntivo vengono riportate due schede specifiche per l’esposizione al rischio elettrico da parte dei soccorritori: GECAV: Gestione Emergenza Cantieri Alta Velocità e Variante di Valico Intervento di soccorso sanitario piattaforma ferroviaria elettrificata su Revisione del SISTEMA DI SOCCORSO ESTERNO GALLERIE TAV 01/07/2008 SCHEDA N. 1 Accesso su linea ferroviaria elettrificata Attività Immissione su rotaia con ambulanza bimodale su linea elettrificata Descrizione Operatori esposti Autista Infermiere Medico Per consentire il soccorso su binario, da parte degli operatori sanitari è richiesto Sicuristi l’accesso in linea. Tale accesso deve avvenire sempre in assenza di tensione. Mezzi attrezzature Ambulanza bimodale Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Folgorazione Scarpe protettive Ustione Casco Alta visibilità Guanti da lavoro Non sono previsti DPI specifici Foto Formazione Informazione Addestramento ed (F) (I) Procedure per tolta tensione – (A) Manutenzione bimodale e efficienza dispositivi di sicurezza Misure di Sicurezza • • • • • • • Indossare DPI Contatto diretto con DOTE per stacco tensione Non operare mai fuori sagoma Non utilizzare aste o barelle al di fuori della sagoma Non toccare o avvicinarsi mai ai conduttori Impiegare sistemi di segnalazione previsti Mantenere i dispositivi luminosi attivi GECAV: Gestione Emergenza Cantieri Alta Velocità e Variante di Valico Intervento di soccorso sanitario piattaforma ferroviaria elettrificata su Revisione del SISTEMA DI SOCCORSO ESTERNO GALLERIE TAV 01/07/2008 SCHEDA N. 2 Accesso su linea ferroviaria elettrificata Attività Soccorso su linea ferroviaria elettrificata Descrizione Operatori esposti Autista Infermiere Medico Per consentire il soccorso su binario, da parte degli operatori sanitari sono richieste Sicuristi manovre da eseguirsi anche vicine ai conduttori. Tali manovre devono avvenire sempre Mezzi in assenza di tensione. attrezzature Ambulanza bimodale Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Folgorazione Scarpe protettive Ustione Casco Alta visibilità Guanti da lavoro - Rilevatore di tensione Foto Formazione Informazione Addestramento ed (F) Utilizzo rilevatore di tensione (I) Procedure per tolta tensione (A) Manutenzione bimodale e efficienza dispositivi di sicurezza Misure di Sicurezza • • • • • • • Indossare DPI Non operare mai fuori sagoma Non utilizzare aste o barelle al di fuori della sagoma Effettuare la prova tensione con rilevatore in dotazione Non toccare o avvicinarsi mai ai conduttori Impiegare sistemi di segnalazione previsti Mantenere i dispositivi luminosi attivi Accesso su piattaforma ferroviaria elettrificata Il PASS che deve intervenire per un soccorso in tratta deve avere sempre la certezza che la linea sia disalimentata, operare sempre in sagoma e controllare che sia già presente la messa a terra (compito demandato ai scuristi CAVET), questi provvedimenti sono alla base della sicurezza del personale di soccorso. Il PASS prima di intervenire sulla tratta TAV in costruzione in cui è presente elettrificazione, deve attuare necessariamente e una serie di operazioni. Le operazioni di messa in sicurezza della tratta TAV devono essere eseguite ogni qualvolta si è tenuti ad accedere in piattaforma in emergenza o in addestramento, i provvedimenti successivamente descritti hanno lo scopo di ridurre al minimo il rischio di folgorazione da parte del PASS, consentendo comunque tempi di intervento brevi. Fasi di messa in sicurezza per il soccorso su binario elettrificato: Considerando che qualsiasi accesso sulla rotaia effettuato per il soccorso sanitario da parte del PASS deve avvenire sempre in assenza di tensione, vediamo il comportamento idoneo per la protezione dell’equipaggio sanitario dall’ infortuno da rischio elettrico: 1. Ad ogni richiesta di soccorso attraverso le modalità descritte dal PE, la Centrale Operativa e l’IP echo 34 devono individuare la zona in cui perviene la richiesta di soccorso. Definita come galleria e/o progressiva chilometrica a cui sono associate colonnina, binario. 2. Individuata tale zona e indirizzato il mezzo di competenza ILS (in accordo con AC), questo prima di accedere deve eseguire una serie di operazioni, le prime per l’accesso e viabilità su rotaia (già descritte nell’apposita procedura) e le seconde per la protezione da rischio elettrico (punti successivi e integrazioni alla procedura di accesso) 3. Il presupposto fondamentale in tema di sicurezza elettrica, è l’assenza di tensione. Sui conduttori posti ad una altezza di 5,30 mt dal binario passa corrente a 25000 V ovviamente scoperti e privi di isolamento. 4. Il distacco di corrente elettrica lungo la tratta può essere effettuato esclusivamente dal DOTE (Direttore Operativo Trazione Elettrica). Normalmente il distacco della tensione quando programmato avviene attraverso una comunicazione scritta al parte del DOTE, dal momento che l’emergenza non può essere prevista si procede, effettuando la richiesta tramite telefono e direttamente tra equipaggio ILS e DOTE, senza intermediazioni. La telefonata tra il PASS ed il DOTE avviene attraverso un numero di CO dedicato (tel. 0514132054) in cui avviene la registrazione di ciò che viene richiesto, questo ai fini legali può essere equiparato alla richiesta scritta. 5. I provvedimenti contro le riattivazioni involontarie sono numerosi e competono esclusivamente al DOTE per questo motivo non se ne parla. 6. La verifica di assenza di tensione deve avvenire utilizzando uno strumento dedicato e disponibile su tutti i mezzi bimodali di soccorso denominato rilevatore di tensione (vedi capitolo successivo). 7. Tutte le operazioni di transito con ambulanza bimodale e soccorso dell’infortunato devono avvenire in sagoma e a terra, anche se i punti precedenti sono osservati, ovvero non possono salire su veicoli con altezza massima dal suolo corrispondente a quella di un carro pianale (1,30 metri misurati dal filo superiore rotaia) o comunque ad una distanza inferiore a 32 Cm. Non devono essere maneggiate barelle o presidi di una certa lunghezza sbandierandole al di fuori della sagoma. 8. Tutte le operazioni che siano di soccorso o di qualsiasi genere che portino ad operare al di fuori della sagoma, non possono essere effettuate se non dopo avere messo a terra e in corto circuito la linea attraverso il fioretto, in dotazione alle squadre di lavoratori opportunamente formate. 9. Qualsiasi anomalia sugli impianti riscontrata dal personale di soccorso deve essere comunicata al DOTE o in caso di pericolo imminente chiamare i vigili del fuoco. I punti sopradescritti si basano sulle cinque regole di sicurezza per lavori FUORI TENSIONE come nella tabella. Distacco tensione La richiesta di distacco della tensione è parte fondamentale per il soccorso lungo la tratta elettrificata, per questo necessita di un approfondimento. Nel capitolo precedente sono elencate in sequenza le fasi per la messa in sicurezza elettrica della tratta, al punto 4 si parla della richiesta stacco tensione più nello specifico vediamo come deve essere fatta tale richiesta: • • Tutti i telefoni dei mezzi bimodale, degli equipaggi ILS e dell’IP Echo 34 devono avere in memoria il numero di telefono del DOTE. Per favorire la ricerca del numero, nella rubrica telefonica tale numero deve essere memorizzato allo stesso modo in tutti i telefoni. DOTE • • • • 0514132054 Il numero composto è un numero urbano della Centrale Operativa, la telefonata a questo numero indirizza chiamata al numero urbano dell’ufficio del DOTE ovvero lo 051 2585501. Tale sistema è necessario per permettere la annotazione dell’avvenuta chiamata e la registrazione vocale di ciò che viene dichiarato. L’equipaggio incaricato al soccorso deve richiedere al DOTE conferma di tolta tensione, che dovrebbe già essere stata effettuata dal AC durante la fase di richiesta di soccorso sanitario lungo la tratta. Tale opportunità è stata inserita per favorire le comunicazioni tra PASS e DOTE in tempi rapidi, consentendo massima tutela anche in ambito giuridico, di fatti le richieste per il distacco di tensione normalmente devono avvenire per iscritto. La tolta tensione da parte del DOTE deve avvenire lungo tutto la tratta di competenza del 118 GECAV, non deve essere mantenuto in tensione alcun tratto anche se apparentemente non direttamente coinvolto dall’accesso, transito o soccorso. DPI e altri strumenti Non è previsto nessun DPI specifico per il soccorso su tratta ferroviaria elettrificato, se non quelli standard già previsti dal momento che il PASS opera sempre in assenza di tensione, vengono però forniti in dotazione agli equipaggi dei rilevatori di tensione, descritti successivamente. Rilevatore di tensione L’impiego del rilevatore di tensione in dotazione a ciascun equipaggio, è uno strumento definito opzionale nonostante il suo impiego sia sempre obbligatorio. Tale ausilio deve essere utilizzato tutte le volte che si raggiunge il luogo dell’evento se non è gia stata effettuata la messa a terra attraverso il fioretto da parte dei sicuristi. Durante le operazioni di accesso in ferrovia attraverso il passaggio a raso non deve essere utilizzato. Dal momento che la prova di tensione deve essere effettuata dal PASS, nel caso in cui sul luogo dell’intervento non siano presenti persone in grado di effettuarla, si è ritenuto opportuno effettuare corsi certificati con personale RFI. A scopo informativo vengono descritte successivamente caratteristiche e modalità di utilizzo. Caratteristiche del rilevatore di tensione Il rilevatore di tensione in uso al PASS è costituito da due aste isolate (l’asta intermedia è stata rimossa) e una valigetta contenente uncino, rilevatore e pila di scorta. Asta prossimale: L’asta prossimale è quella che deve essere impugnata ed è riconoscibile dalla rondella in plastica che ha lo scopo di delimitare la zona di impugnatura ed evitare che in caso di pioggia l’acqua possa discendere attraverso l’asta fungendo da ombrellino. Asta distale: L’asta distale è quella a cui viene innestato il rilevatore-uncino e deve essere collegata attraverso un sistema a ghiera alla prossimale per garantire la lunghezza sufficiente ad agganciarsi al filo di contatto. Asta intermedia: Questa asta ha lo scopo di allungare lo strumento per poter raggiungere il feeder, dal momento che la verifica del PASS deve essere effettuata solo sulla linea di contatto, si è deciso di rimuoverla con il duplice scopo di semplificare le operazioni di montaggio e alleggerire l’attrezzatura. Rilevatore o adattatore per il raccordo su fioretto isolante: deve essere innestato sull’asta prossimale attraverso un sistema dentato ed una vite a galletto, questo è composto da un involucro plastico alla cui base sono presenti da un pulsante e quattro luci, due luci rosse una verde e una arancione. Le luci rosse si accendono in caso di presenza di tensione, accompagnate da un segnale acustico. La luce verde è accesa quando il rilevatore è in funzione, va tenuto in considerazione che una volta attivato il rilevatore attraverso il pulsante questo rimane attivo per due minuti e poi si disattiva autonomamente. La luce arancione indica che la pila di alimentazione si sta esaurendo. Il pulsante rosso alla base è l’interruttore per attivare l’autotest e rendere attivo alla misurazione il rilevatore. Uncino o elettrodo di contatto: E’ costituito di materiale conducente, deve essere innestato al rilevatore attraverso il filetto presente alla base, la forma ad uncino è dovuta al fatto che questo possa agevolmente essere agganciato al filo di contatto Modalità di utilizzo misuratore di tensione Il sistema aste-rilevatore-uncino definito misuratore di tensione deve essere utilizzato dal PASS durante gli interventi di soccorso allo scopo di verificare la tolta tensione nel caso in cui sul posto non sono stati predisposti i fioretti per la messa a terra,. Una volta assemblato il rilevatore è possibile procedere al suo utilizzo: 1. Attivare il sistema attraverso il pulsante rosso, attendere l’autotest effettuare la misurazione entro due minuti per evitare che il rilevatore si spenga, nel caso in cui ripetere l’operazione. 2. Porsi al centro del binario (utilizzando le protezioni previste), alzando la testa perpendicolare a noi è possibile trovare il filo di contatto, che è quello più in basso del sistema catenaria. 3. Agganciare l’uncino al filo di contatto; in assenza di tensione la luce verde alla base del rilevatore rimane in questo stato (per poi spegnersi dopo due minuti), mentre nel caso sia presente tensione i due led rossi lampeggiano e il rilevatore emette un suono intermittente. 4. In caso di assenza di tensione (luce verde accesa), ripetere la procedura di autocontrollo per verificare la corretta funzionalità del rilevatore. 5. Dopo ogni utilizzo il sistema aste-rilevatore-uncino deve essere riposto negli appositi involucri ed eventualmente asciugato. Il filo di contatto Il rilevatore di tensione se utilizzato può avere 2 esiti: • • Assenza di tensione – si ha conferma che le parti attive sono fuori tensione - si può procedere al soccorso in sagoma. Come già descritto le operazioni fuori sagoma potranno essere effettuate solo se vi è la messa a terra ed in corto circuito. Presenza di tensione – si rileva ancora tensione sulle parti attive – contattare immediatamente il DOTE e riferire progressiva km in cui ci si trova e l’esito della misurazione – procedere al soccorso solo in sagoma, attendere conferma distacco elettrico. Come sempre i lavori fuori sagoma richiedono messa a terra mediante “fioretto”. Fioretto Per fioretto si intende un sistema composto da asta, uncino o elettrodo di contatto, morsetto e cavo. Questo strumento ha lo scopo di mettere in corto circuito l’impianto elettrico di trazione. La normativa prevede che il fioretto debba essere posizionato ogni qualvolta si debba operare a nei pressi di conduttori per trazione ferroviaria. Per questo motivo le operazioni fuori sagoma da parte del PASS devono essere effettuate esclusivamente con la messa a terra con il fioretto. Questo strumento in dotazione alle squadre di lavoratori è utilizzato da personale formato, che oltre all’utilizzo proprio deve garantire, in caso di emergenza la messa a terra della zona di intervento del PASS. Possiamo quindi affermare che di norma al raggiungimento del luogo dell’infortunio da parte dei soccorritori, si possa già trovare la zona in sicurezza con fioretti posizionati. Per operare in sicurezza fuori sagoma, la zona di intervento dei soccorritori deve essere protetta a monte e valle con un fioretto sul filo di contatto, ed un terzo fioretto sul feeder. Considerando che i fioretti sono agganciati al binario con dei morsetti collegati al conduttore attraverso un cavo, si comprende che il posizionamento di tale strumento possa essere di ostacolo al passaggio dell’ambulanza bimodale. Quindi si può operare in due modi: Arrestare l’ambulanza prima del fioretto e raggiungere l’infortunato Raggiungere l’infortunato e fare montare il fioretto a monte del mezzo Il fioretto posizionato può essere con asta (vedi foto) o senza asta (solo il cavo), per aumentare la visibilità di tali attrezzi questi sono delimitati da lampade rosse. DOTE Parte in sospeso da integrare