Allegato 4
Nozioni per il soccorso sanitario su piattaforma
ferroviaria elettrificata
A cura del 118 GECAV
Indice
Introduzione
L’avanzamento delle lavorazioni per la conclusione e successiva messa in opera della
tratta Alta Velocità BO-FI, ha introdotto un nuovo aspetto di alta rilevanza, ovvero
l’elettrificazione.
Tale situazione introduce nuovi aspetti, sia per i lavoratori, sia per gli operatori del
soccorso incaricati all’intervento in tali luoghi.
Nell’ottica di garantire un valido soccorso sanitario, mantenendo standard di sicurezza
elevati per gli operatori incaricati, si è voluto comprendere e descrivere, i sistemi di
elettrificazione, i rischi e le misure di sicurezza da adottare per gli operatori sanitari.
Lo scopo del presente opuscolo è quello di costituire la base per la stesura dell’ istruzione
operativa per l’accesso su ferrovia con mezzi bimodali di soccorso sanitario su tratta
elettrificata.
Tale opuscolo è stato redatto inoltre per essere uno strumento informativo, per gli
operatori del GECAV incaricati.
Cenni di base sulla corrente elettrica
Come dice la parola stessa, “corrente” e' qualcosa che scorre, che fluisce.
La corrente elettrica e' un flusso di cariche elettriche che ha luogo all'interno di alcuni
materiali. Tali materiali, proprio perché si prestano a consentire questo flusso, vengono
definiti conduttori. Altri materiali, che invece si oppongono al passaggio della corrente,
vengono definiti isolanti.
La corrente elettrica puo' essere debolissima, come quella che, all'interno degli organismi
viventi trasmette gli impulsi nervosi; puo' essere abbastanza forte, come quella che
accende la lampadina della nostra stanza e puo' essere fortissima, come quella che fonde
i metalli in un altoforno o fa viaggiare un treno a 300 km all'ora.
La corrente comunemente utilizzata per uso domestico e industriale, viene prodotta da
centrali e distribuita attraverso reti lunghe anche centinaia di chilometri.
La corrente elettrica può avere caratteristiche variabili, le unità di misura principali di
riferimento per l’energia elettrica descritte sono 4:
• Intensità misurata in ampere – A –
• Differenza di potenziale o Tensione misurata in volt – V –
• Resistenza misurata in ohm – Ω –
• Potenza misurata in Watt – W –
Intensità della corrente
L'ampere (simbolo: A) è l'unità base SI (Sistema Internazionale Unità di Misura) usata per
misurare l'intensità della corrente elettrica. Essendo una delle sette unità fondamentali del
SI, tutte le altre unità elettromagnetiche sono derivate da essa.
Per analogia, l'intensità di corrente è paragonabile alla quantità di acqua che passa per un
tubo misurata in kg/secondo, dove la massa d'acqua rappresenta la carica elettrica.
Quindi la quantità di elettroni che attraversa un conduttore, si può esprimere in
Ampere/ora (Ah), ovvero la quantità totale di carica che scorre, con l'intesità di un ampere,
in un conduttore in un’ora.
Differenza di potenziale o Tensione
Il Volt (simbolo: V) è l’unità derivata SI usata per misurare il potenziale elettrico e la
differenza di potenziale.
Il volt misura la forza che hanno i singoli elettroni, che moltiplicato con gli ampere, che
misurano gli elettroni che passano nel tempo, si ottiene la potenza in watt. Per analogia
con i sistemi idraulici il volt è l'altezza da cui l'acqua scende, e l'ampere è la portata.
Potenza
Il watt (simbolo: W) è l’unità derivata SI usata per misurare la potenza.
Resistenza
L’Ohm (simbolo: Ω ) è l’unità di misura usata per misurare la resistenza.
La resistenza elettrica è una grandezza fisica che misura la tendenza di un conduttore di
opporsi al passaggio di una corrente elettrica quando è sottoposto ad una tensione.
Questa opposizione dipende dal materiale con cui è realizzato, dalle sue dimensioni e
dalla sua temperatura.
Produzione di corrente elettrica
La produzione di energia elettrica avviene in strutture denominate centrali elettriche.
In tutte le centrali elettriche, escluse le solari fotovoltaiche, l'energia meccanica viene
trasformata in energia elettrica tramite lo stesso procedimento di base.
La corrente elettrica è costituita dal moto ordinato degli elettroni, che dà luogo a
elettricità perché queste particelle sono dotate di una particolare proprietà fisica: la
carica elettrica.
Per mettere in moto gli elettroni si sfrutta un dispositivo detto alternatore, che consiste in
una serie di avvolgimenti di filo conduttore che vengono investiti da un campo magnetico
rotante: la variazione del flusso del campo magnetico all'interno delle spire genera una
forza che mette in moto gli elettroni. Nelle centrali elettriche il campo magnetico è
generato da potenti elettrocalamite, ovvero un nucleo di ferro sul quale è avvolto un altro
circuito attraversato da corrente, messo in rotazione mediante delle turbine, mosse a
loro volta dall'energia del vapore, del vento, dell'acqua, ecc.
L’energia elettrica per uso domestico e industriale è di tipo alternato a 50 Hertz, ovvero il
flusso non è continuo ma avviene in maniera alternato con una inversione di polarità di
50 volte al secondo.
Elettricità ed atomo
Veniamo a descrivere in maniera sintetica ciò che avviene a livello atomico che consente
la produzione di energia elettrica.
L’atomo è costituito da tre particelle:
1. Protoni: fanno parte del nucleo e hanno carica positiva
2. Neutroni: fanno parte del nucleo e hanno carica neutra
3. Elettroni: disposti nell’orbita del nucleo e hanno carica negativa
Come mostrato nell’immagine possiamo vedere neutroni e protoni al centro che
costituiscono il nucleo mentre sulle orbite ruotano gli elettroni.
In condizioni normali (caotiche) il sistema è in equilibrio ovvero cariche positive e negative
si compensano.
Bisogna considerare che gli elettroni più periferici hanno un legame più debole e possono
essere strappati dal loro legame.
Lo spostamento di un elettrone dalla propria orbita crea una carica positiva (il nucleo è
privato di un elettrone) e una negativa.
Quindi innescando un movimento ordinato di cariche elettriche si ha la produzione di
energia elettrica.
In sostanza creando una regione con carica positiva (polo +) e una con carica negativa
(polo -) si avrà un passaggio di cariche tra poli opposti.
Questo movimento di elettroni che avviene attraverso i conduttori provoca una cessione di
energia che degrada in calore provocando il cosiddetto effetto joule.
Classificazione degli impianti elettrici
Gli impianti elettrici, come accennato in precedenza hanno innumerevoli caratteristiche,
per esempio: la messa a terra, tensione, tipo di corrente …….
Definire in quale classe di impianto si va ad operare è fondamentale per comprendere
rischi e misure di sicurezza da adottare.
La classificazione degli impianti elettrici in relazione alla tensione è successivamente
descritta:
·
Sistema di categoria 0 con U <= 50 V in C.a. e 120V in C.c.
·
Sistemi di categoria I con U >50V <=1000 in C.a. e >75V <=1550V in C.c.
·
Sistemi di categoria II con U>1000V <=30000V in C.a. e >1500V <=30000V in C.c.
·
Sistemi di categoria III con U > 30000 V sia in C.a. che in C.c.
Il DPR 547/1955 fissa il limite tra alta e bassa tensione in 400V per la C.a. e in 600V per la
C.c.
Per i sistemi con Vn > di 1000V C.a. e 1500V C.c. ad ogni valore nominale di tensione si
abbina anche un valore di tensione riferito all’isolamento, rispetto al quale devono essere
dimensionate le apparecchiature.
I sistemi elettrici in relazione alla messa a terra vengono cosi denominate:
•
•
•
•
1a lettera = T
1a lettera = I
un’impedenza
2a lettera = T
2a lettera = N
Il neutro è collegato a terra
Il neutro non è collegato a terra oppure è collegato a terra tramite
Masse collegate a terra
Masse collegate al neutro del sistema
I sistemi elettrici sono classificati in base allo stato del neutro e delle masse rispetto alla
terra. Vengono indicati con due lettere.
La legislazione italiana definisce che gli impianti elettrici debbano essere costruiti a “regola
d’arte”, più precisamente la legge 186/1968 sancisce che:
Art. 1 “Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le istallazioni e gli impianti elettrici
ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte”;
Art. 2 “I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le istallazioni e gli impianti elettrici ed
elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti a regola d’arte”
(dunque condizione sufficiente ma non necessaria!).
Quindi il CEI è l'Ente riconosciuto dallo Stato Italiano e dall'Unione Europea preposto alla
normazione tecnica nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni.
Le norme tecniche CEI contribuiscono a definire ciò che le leggi citano come "regola
dell'arte".
In ambito europeo esiste il CENELEC (Comitato Europeo per la Normalizzazione
Elettrotecnica).
Partendo da ciò che il CEI attraverso alcune norme ha emanato, possiamo definire alcuni
aspetti specifici utili a comprendere meglio il rischio elettrico e le misure di protezione, per
prestare soccorso in zone con impianti sotto tensione o fuori tensione.
Struttura sistema di elettrificazione TAV
Gli impianti per la trazione elettrica hanno la funzione di rendere disponibile al mezzo di
trazione, energia elettrica per la locomozione.
Gli impianti dei sistemi di trazione elettrica sono:
• Linee di alimentazione ad alta tensione - hanno lo scopo di trasportare l’energia
elettrica alle sottostazioni secondarie (SSE)
• Sottostazioni di trasformazione e di trasformazione e conversione – hanno lo scopo
di trasformare la linea AT per renderla fruibile dagli utilizzatori trasformando la
corrente elettrica da 132 kv-50Hz a 25 kv-50Hz
• Linea di contatto – rende disponibile l’energia al treno attraverso un organo di
captazione (pantografo) ed è costituita da: sostegni, sospensioni, condutture
elettriche (catenaria :corda e filo di contatto), circuito di ritorno e circuito di
protezione
•
Impianti di telecomando
Il sistema della TAV nel tratto di competenza del 118 GECAV prevede l’elettrificazione
con il sistema a tensione alternata monofase 2 x 25 kV a frequenza industriale (f=50÷60
Hz).
In estrema sintesi, il sistema è costituito da sottostazioni equipaggiate con
trasformatori a 50 kV i cui secondari hanno tre morsetti. Ai due morsetti estremi sono
collegati, rispettivamente, la linea di contatto ed un conduttore detto “alimentatore
negativo” che viaggia in parallelo alla linea di contatto sugli stessi pali di sostegno, in
modo da minimizzare l’impedenza di linea. Al morsetto centrale è collegato il binario, in
modo che il motore si trovi alimentato alla tensione di 25 kV.
Lungo la linea, ad intervalli regolari dell’ordine di 10-15 km, sono disposti
autotrasformatori a 50 kV con morsetto centrale collegato al binario. Gli autotrasformatori
hanno il compito di distribuire la corrente assorbita dai convogli tra la linea di contatto e
l’alimentatore negativo senza interessare l’intera tratta alimentata da ciascuna
sottostazione, con vantaggi immediati in termini di riduzione delle perdite per caduta di
tensione e, aspetto non trascurabile, di riduzione dell’inquinamento elettromagnetico
nell’ambiente, altrimenti sensibile nel sistema monofase “classico”.
La struttura della linea di contatto è costituita da elementi quali:
• Catenaria formata da una fune portante (corda in rame) e da un filo di contatto, da
cui il treno preleva la corrente di alimentazione;
• Conduttore di ritorno (feeder) di alluminio-acciaio, in cui scorre la corrente di ritorno
verso le SSE (presente solo nel caso di linea elettrificata a 25kV);
• Circuito di terra, costituito da due sottosistemi dispersivi: un conduttore in rame
interratomlateralmente alla linea su entrambi i lati al quale fanno capo le messe a
terra di tutti i sostegni e un conduttore in lega di alluminio installato sui sostegni ad
una certa quota rispetto al piano del ferro;
• Sostegni TE costituiti da grappe, pali tralicciati o portali.
• Sospensioni del tipo a puntone inclinato in lega di alluminio con accoppiamenti in
acciaio Inox.
• Isolatori in materiale composito (fibra di vetro e gomma siliconica).
La linea di contatto a 2x25 kV della tratta Bologna-Firenze è alimentata in due punti distinti
e sezionata opportunamente in corrispondenza dei Posti di servizio (PC, PM e PJ), delle
SSE, dei PPD/PPS ed in corrispondenza delle gallerie; in tal modo sarà possibile isolare
tratti distinti, consentendo sia gli interventi di emergenza con l’impiego dell’impianto
antincendio o con il blocco della circolazione ferroviaria, sia gli interventi manutentivi.
Punti particolari della linea AV sono i Posti di Commutazione dove, in via automatica
grazie al segnalamento ERTMS, avverrà il passaggio dall’alimentazione in tensione
continua a quella in alternata monofase e viceversa.
Il sistema elettrico sarà alimentato in fase finale dei lavori da due sottostazioni SSE:
• Idice, al km 59 circa, a sua volta alimentata dalla SSE Enel di S.Benedetto al
Querceto;
• Firenze Castello al km 7+213 a sua volta alimentata dalla SSE Enel di Prato
Calenzano.
Nel caso in cui la SSE di Idice risulti fuori servizio, gli autotrasformatori del PPS di Savena
e del PPD Laurinziano siano esclusi e gli interruttori e sezionatori del tratto neutro di Idice
siano aperti, la linea di contatto è progettata per essere collegata all’alimentazione di
soccorso.
La struttura del sistema elettrico descritta in precedenza, prevede elementi anche esterni
(per es. SSE) e non direttamente legati all’ambito di azione del PASS, per questo motivo
successivamente verrà decritta in maniera più accurata ciò che è presente sul binario, in
tema di elettricità, in modo da informare il personale di soccorso ove e come agire.
Possiamo immaginare il sistema ferroviario suddiviso in alcune parti:
• Parte motrice: l’insieme di conduttori, funi, corde, tiranti, isolatori e sostegni in cui
di norma è presente l’alta tensione, ed è sistemata ad un altezza dal piano
ferroviario di mt 5.30
• Piano ferroviario: Traverse e binari che hanno lo scopo di fare circolare su di esse
i convogli ferroviari, queste non hanno mai tensione.
• Sistemi di controllo, comunicazione, antincendio, illuminazione…… che sono
tecnologicamente avanzati ma non offrono particolari problemi di pericolo per i
soccorritori.
Il presente opuscolo in questa sezione prende in esame la parte motrice, dal momento che
l’azione di soccorso da parte del PASS potrebbe prevedere il contatto o l’avvicinamento a
tale parte.
Di fatto durante le attività i lavoratori potrebbero trovarsi in condizione particolari, dovute
all’impiego di macchinari dedicati (per es. cestelli), ciò ne consegue la possibilità di avere
condizioni a rischio anche da parte del PASS.
La parte motrice può essere considerata tutto ciò che consente il passaggio di corrente
elettrica per la trazione e le strutture annesse (sempre sospese).
Un treno per poter viaggiare necessità di energia, in questo caso l’energia è elettrica.
I motori ferroviari per funzionare prelevano corrente da un cavo, denominato cavo di
contatto attraverso un organo denominato pantografo ubicato sul locomotore.
Il pantografo cattura per contatto corrente e la indirizza ai motori, in questo caso si ha
passaggio di corrente dalla linea di contatto attraverso i motori con passaggio a terra.
Come già anticipato la tensione di esercizio dalla tratta è di 25 kv a 50 Hz, questa corrente
è presente su conduttori (cavi) scoperti provvisti del potenziale energetico da trasferire ai
motori ferroviari, quindi sono sempre in tensione.
Il cavo di contatto situato all’altezza di 5,30 dal piano ferroviario in realtà è un sistema più
complesso composto da tre elementi denominato catenaria in cui è presente tensione .
2
3
1
In rosso sono evidenziati i tre elementi della catenaria (1) filo di contatto, che viaggia in
maniera parallela al piano ferroviario, (2) corda portante, che ha lo scopo di mantenere in
tensione il cavo di contatto con l’ausilio di tiranti denominati (3) pendini.
Questi sono elementi sempre in tensione per questo motivo come sarà specificato più
avanti, la verifica con il rilevatore di tensione deve avvenire sempre sul filo di contatto
(quello più basso) tenendo in considerazione che questo è collegato alla corda portante
attraverso i pendini.
In giallo è mostrato il feeder anch’esso alimentato con corrente a 25 kv a 50 Hz, ma in
questo caso la frequenza è sfasata di 180 ° rispetto alla linea di contatto, questo crea
opposizione tra i cavi di alta tensione, annullando o riducendo fortemente i campi
magnetici consentendo così la possibilità di impiego dei sistemi GSM alla base del sistema
ferroviario AV. L’altezza prevista per i feeder è di mt 7.50.
In verde è mostrata la corda di terra, collegata alla base di ogni palo in esterno, mentre in
galleria sono presenti cavi che attraversano la parete che provvedono alla dispersione a
terra, in questi cavi non è presente tensione, viaggiano ad una altezza di mt 8,00.
Qualifiche del personale per i lavori elettrici
Il CEI attraverso l’emanazione di alcune norme (CEI 11-27, CEI 11-27/1, CEI EN 50110-1
E CEI EN 50110-2) definisce le qualifiche per gli addetti ai lavori eletrrici.
La norma CEI 11-27/1 modificando la precedente definizione riportata nella
norma CEI 11-48 (CEI EN50110-1) riporta nuove definizioni di tipologie di
lavoratori, individuando compiti e limiti di attività in base alle effettive competenze
(teoriche e pratiche) degli elettricisti ; la stessa norma prevede,che le persone
incaricate per l'effettuazione dei lavori elettrici, debbano avere una serie di
prescrizioni in merito alla attestazione della formazione teorica e pratica.
Nella tabella successiva vengono riportate tutte le figure previste dalla norma
CEI 11-27/1 , con i limiti di competenze fissati in base al livello di preparazione
teorico-pratica necessarie per svolgere lavori su impianti elettrici
CLASSIFICA
DEFINIZIONE
PEI
PES
Persona Idonea
Persona Esperta
PAV
Persona Avvertita
PEC
Persona Comune
RI
PL
Responsabile
dell’impianto
Preposto ai lavori
COMPETENZE
Lavori SOTTO TENSIONE
Persona formata in possesso di specifiche
istruzioni ed esperienza tali da consentire di
evitare pericoli che l’elettricità può creare
Persona formata, adeguatamente istruita in
relazione alle circostanze contingenti, da PES
per metterla in grado di evitare i pericoli che
l’elettricità può creare (può operare solo se
coordinato da un PES).
Persona non esperta e non avvertita nel
campo delle attività elettriche.
Persona
designata
alla
più
alta
responsabilità della conduzione dell’impianto
elettrico. All’occorrenza, parte di tali compiti può
essere designata ad altri
Persona
designata
alla
più
alta
responsabilità della conduzione del lavoro.
All’occorrenza, parte di tali compiti può essere
demandata ad altri
La
qualifica
delle
persone
Chi effettua lavori elettrici deve essere una persona che abbia una sufficiente preparazione, conosca le misure di sicurezza da
applicare, sia seria e affidabile. In relazione ai lavori elettrici si distinguono i seguenti tipi di persone.
Persona esperta (PES). Ha un’adeguata istruzione sull’impiantistica e normativa elettrica, ha esperienza di lavori elettrici, è
equilibrata e precisa; è quindi in grado di valutare i rischi connessi con i lavori elettrici, di attuare le misure di protezione
necessarie e di affrontare gli imprevisti che si possono verificare in occasione dei lavori elettrici.
Persona avvertita (PAV). Ha caratteristiche analoghe alla persona esperta, ma a un livello minore. Può infatti eseguire in
autonomia solo lavori semplici, seguendo procedure di lavoro prestabilite, mentre può eseguire lavori elettrici più complessi
soltanto
sotto
la
supervisione
di
persone
esperte.
Persona idonea (PEI). Ha tutte le caratteristiche della persona esperta, inoltre conosce le misure di sicurezza e ha esperienza
per
condurre
lavori
sotto
tensione.
La qualifica suddetta è di competenza del datore di lavoro, che l’attribuisce per iscritto in ambito aziendale, tenuto conto dell’iter
formativo, dell’esperienza di lavoro e dell’affidabilità di ciascuno. La norma CEI 11-27/1 indica l’iter formativo relativo a ciascuna
qualifica.
Modulo
1
A
(teoria)
+
modulo
1B
(pratica)
per
PES
o
PAV.
Modulo
2A
(teoria)
+
modulo
2B
(pratica)
per
PEI.
In altri Paesi, la qualifica a eseguire lavori elettrici è conferita dall’autorità; non così in Italia, dove la responsabilità ricade sul
datore
di
lavoro.
I lavori sotto tensione possono essere seguiti soltanto da persone idonee. Gli altri tipi di lavori elettrici devono essere eseguiti da
persone
esperte
o
avvertite,
quest’ultima
nei
limiti
suindicati.
Quando più persone sono adibite a uno stesso lavoro elettrico, il datore di lavoro, o chi per lui, nomina un preposto ai lavori, il
quale ha tra gli altri compiti, quello di far rispettare le misure di sicurezza.
La novità della norma CEI 11-27/1 consiste nel fatto che i datori di lavoro
continuando ad incaricare solo personale formato ed informato per lavori
elettrici sotto tensione e fuori tensione (nell’ambito delle categorie 0 e I)
rispettando la normativa preesistente (D.P.R. 547/55, D.P.R. 164/56, D. Lgs.
626/94, Norma CEI 11-48, Norma CEI 11-27), devono attribuire per iscritto
nell'ambito aziendale le condizioni di PES e PAV a ciascun lavoratore
incaricato di effettuare lavori fuori tensione ed in prossimità, attestato d'idoneità
per iscritto dei lavoratori incaricati per i lavori sotto tensione di cui al cap. 6 della
Norma CEI 11-27/1.
Il Datore di lavoro potrà autorizzare a svolgere i lavori sotto tensione solo le
persone idonee (PEI) che oltre ad avere le conoscenze PEI e PAV siano state
specificamente addestrate e formate come da capitolo “6.3 Lavori sotto
tensione” della norma CEI EN 50110 – 1 (11-48) e siano sottoposte a riesame
continuo della autorizzazione (“punto B.1.1” della succitata norma.)
Per valutare correttamente quale profilo professionale (PES, PAV o PEC) attribuire ad un
operatore, è necessario riferirsi ai seguenti tre requisiti tra loro complementari:
• istruzione, cioè la conoscenza dell impiantistica elettrica, dei pericoli ad essa
connessi e della relativa normativa di sicurezza;
• esperienza di lavoro maturata, per poter avere confidenza della conoscenza o
meno delle situazioni caratterizzanti una o più tipologie di lavori e della maggior
parte delle situazioni anche non ricorrenti;
• caratteristiche personali, quelle maggiormente significative dal punto di vista
professionale, quali le doti di equilibrio, attenzione, precisione e ogni altra
caratteristica che concorra a fari ritenere l operatore affidabile.
Se le normative CEI indicano in maniera chiara la tipologia di qualifica richiesta ai
lavoratori su linee elettriche, non viene ben definito il tipo di qualifica necessario per i
soccorritori sanitari che devono operare in zone sotto tensione o senza tensione.
Vista la necessità di dovere intervenire in gallerie elettrificate con alta tensione gli operatori
del soccorso sanitario necessitano di una informazione sul rischio elettrico e sulle misure
di sicurezza da adottare in caso di intervento sulla tratta TAV di competenza.
Il Personale Addetto al Soccorso Sanitario (GECAV 118) definito in via informale e solo in
questo opuscolo è il PASS.
Il Personale Addetto al Soccorso Sanitario (GECAV 118)
Il PASS, può essere inserito in una posizione intermedia tra la PEC e la PAV , ovvero
avere modeste conoscenze elettrotecniche, conoscenze di base sui rischi specifici e
gestione della sicurezza ed autonomia limitata.
Visto che il PASS deve accedere nella tratta TAV elettrificata in condizioni non
programmabili e non per lavorazioni elettriche, ma per soccorso, tale personale deve
essere a conoscenza del rischio elettrico e conoscere ed adottare le procedure di
sicurezza per la messa fuori tensione dell’impianto, nonché deve conoscere le misure di
sicurezza.
Il presente opuscolo nella sezione “accesso su piattaforma ferroviaria elettrificata” descrive
le modalità da adottare in caso di intervento sanitario.
Lavorazioni
Lavoro elettrico: Per lavoro elettrico si intende un lavoro su impianti elettrici con accesso
alle parti attive e conseguente pericolo di folgorazione o di arco elettrico.
Il lavoro elettrico può assumere diverse forme:
Lavoro elettrico fuori tensione, E’ la forma di lavoro più comune, in cui l’operatore mette
fuori tensione e in sicurezza l’impianto e poi opera sulle parti fuori tensione.
A tal fine non basta aprire l’interruttore, occorre:
Determinare la zona di lavoro
Aprire i dispositivi di sezionamento di tutte le parti attive che distano meno della distanza
DV (distanza prossima) dalla zona di lavoro, pari a 65 cm in bassa tensione, mentre
aumenta con la tensione in alta tensione, ad esempio a 20 kV si ha DV = 128 cm.
Chiudere a chiave il dispositivo di sezionamento, in modo che altri non possano richiuderlo
ed
esporre
il
cartello
“Lavori
in
corso
non
effettuare
manovre”.
Verificare l’assenza di tensione; il dispositivo di sezionamento potrebbe essere infatti
difettoso, oppure è stato sezionato un circuito diverso da quello sul quale si vuole lavorare.
Mettere a terra e in cortocircuito le parti sezionate; sempre in alta tensione, nei casi
indicati
dalla
norma
in
bassa
tensione.
Le azioni sopra riassunte costituiscono le cinque regole d’oro per la sicurezza di chi
effettua lavori elettrici fuori tensione.
Lavoro elettrico sotto tensione (a contatto). L’operatore entra in contatto con le parti
attive, o si avvicina a distanza inferiore a DL (distanza di guardia) sicché il contatto con le
parti attive è probabile. Questo lavoro è permesso in bassa tensione (fino a 1000 V), è
proibito in alta tensione.
Per lavorare in sicurezza l’operatore deve, tra l’altro:
indossare i guanti isolanti;
indossare l’elmetto con visiera (per evitare gli effetti dell’arco elettrico);
utilizzare strumenti isolanti o in alternativa indossare stivaletti isolanti o predisporre
tappetini isolanti.
Lavoro elettrico sotto tensione a distanza. L’operatore entra nella zona di guardia con
aste isolanti, ma rimane con il corpo fuori della zona prossima. La sicurezza risiede
soprattutto nell’asta isolante.
Lavoro elettrico in prossimità. L’operatore opera vicino alle parti attive, cioè a distanza
inferiore a DV, ma può toccare le parti attive solo accidentalmente, poiché non deve
entrare
nella
zona
di
guardia.
In tal caso bisogna posare delle barriere isolanti nei confronti delle parti attive che distano
meno di DV dalla zona di lavoro, oppure si può applicare la protezione mediante distanza
con sorveglianza (un’altra persona sorveglia affinché l’operatore non entri nella zona di
guardia).
Lavoro elettrico misto. L’operatore compie un lavoro fuori tensione sulle parti attive con
le quali entra in contatto, ma contemporaneamente si trova a distanza inferiore a DV da
altre parti rimaste in tensione, sicché compie un lavoro fuori tensione e insieme un lavoro
in prossimità. Deve quindi applicare le misure di sicurezza indicate per entrambi i tipi di
lavoro.
Attività di lavoro di seconda fase in galleria, finestre e
fabbricati
Il termine delle lavorazioni di prima fase, ovvero quelle dell’armamento ferroviario già
ampiamente descritte nell’allegato 1, coincide con la messa in opera di nuove attività
definite di seconda fase, queste possono essere definite in :
• Attività in calotta delle gallerie
Le lavorazioni saranno eseguite mediante l’utilizzo di ponti sviluppabili e motocarrelli
che si sposteranno sui binari con l’impiego di utensili manuali e pneumatici. Per queste
attività non si può escludere l’utilizzo di elettroutensili quali ad esempio mole angolari.
• Attività sulle pareti delle gallerie
Le lavorazioni saranno eseguite mediante l’utilizzo di ponti sviluppabili e motocarrelli
che si sposteranno sui binari e con l’ausilio di elettroutensili (trapani ecc.), oltre ad
attrezzatura manuali.
•
Attività a terra riguarderanno principalmente la posa dell’impianto di segnalamento
e quello per i deviatoi, nel corso delle lavorazioni saranno posate apparecchiature a
lato dei binari e collegate ad essi.
Durante lo svolgimento di questi lavori potrà essere necessario aprire pozzetti,
cavedi, cabalette ecc.
Il personale raggiungerà i posti di lavoro a piedi o con l’ausilio di mezzi rotabili (a
seconda dell’ ubicazione dei posti di lavoro) le lavorazioni saranno svolte con l’
ausilio di elettroutensili (trapani ecc.) trapani forarotaie con motore endotermico, per
la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per
guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine, oltre ad attrezzatura
manuale.
•
Attività nelle nicchie/nicchioni saranno inerenti alla posa di quadri ed
apparecchiature afferenti ai vari impianti, i collegamenti delle stesse/i con i cavi
posati in prima fase. Durante lo svolgimento di questi lavori sarà necessario aprire
pozzetti, cavedi, canalette ecc.
Il personale raggiungerà i posti di lavoro a piedi o con l’ausilio di mezzi rotabili (a
seconda dell’
ubicazione dei posti di lavoro) le lavorazioni saranno svolte con l’ausilio di
elettroutensili (trapani
ecc.) oltre ad attrezzatura manuale; per la realizzazione di alcuni giunti saranno
utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o per la
preparazione delle resine.
•
Attività nei fabbricati tecnologici, posti al termine delle finestre in prossimità della
galleria,saranno inerenti alla posa di quadri ed apparecchiature afferenti ai vari
impianti, i collegamenti delle stesse/i con i cavi posati in prima fase. Inoltre nei
fabbricati saranno realizzati gli impianti antincendio, condizionamento elettrico ecc.;
questi saranno posizionati nelle pareti e nei soffitti. Durante questa fase sarà
necessario aprire pozzetti, cavedi, canalette ecc. Il personale raggiungerà i posti di
lavoro con mezzi gommati; le lavorazioni saranno svolte con l’ ausilio di
elettroutensili (trapani, smerigliatrici angolari ecc.) per la realizzazione di alcuni
giunti saranno utilizzati riscaldatori a fiamma libera per guaine termorestringenti o
per la preparazione delle resine, oltre ad attrezzatura manuale.
•
Attività nelle finestre riguarderanno la posa in parete di: canalette portatavi, cavi,
corpi illuminanti, apparecchiature per l’impianto antintrusione, diffusori sonori, cavo
fessurato (h. 5 mt circa) ed apparecchiature minori.
Durante lo svolgimento di questi lavori potrà essere necessario aprire pozzetti,
cavedi, cabalette ecc. Le lavorazioni saranno svolte mediante l’utilizzo di
piattaforme gommate e furgoni e con l’ausilio di elettroutensili (trapani, smerigliatrici
angolari ecc.) per la realizzazione di alcuni giunti saranno utilizzati riscaldatori a
fiamma libera per guaine termorestringenti o per la preparazione delle resine, oltre
ad attrezzatura manuale.
Attività di armamento
Queste lavorazioni avvengono in zone in cui no si svolgono attività tecnologiche di
seconda fase e possono essere sintetizzate in:
• Attività residue armamento: Transito di convogli, livellazione del binario, posa
scambi ferroviari e risoluzione di non conformità.
• Attività residue Opere Civili:Finiture, piccoli ripristini e risoluzioni non conformità.
• Attività di monitoraggio e collaudo: Monitoraggi topografici e collaudi tecnici.
Piano di emergenza
Il “piano generale di emergenza della tratta A.V. compresa fra la progressiva 83+929 e la
progressiva 53+488” (la tratta di competenza 118 GECAV), del luglio 2008, introduce
nuovi aspetti legati alle lavorazioni di elettrificazione e riprogressivazione della tratta.
Nel presente allegato vengono inserite le novità apportate dal piano, quello che non viene
descritto o menzionato nel presente documento è possibile reperirlo nell’allegato 1
“Nozioni per l’accesso sulla piattaforma ferroviaria per i mezzi bimodali di soccorso
sanitario”.
•
Riprogressivazione: Questo è un aspetto fondamentale introdotto dal nuovo PE,
ovvero le progressive chilometriche utilizzate fino ad oggi sono passate in disuso.
Durante i lavori di scavo ed avanzamento dei lavori, per la tratta Bologna Firenze
dell’A.V. veniva utilizzato un sistema di classificazione chilometrica per la tratta da
Nord ( Bologna p.k. 0) a Sud (Firenze p.k. 83+366).
Il nuovo PE prevede una classificazione chilometrica della tratta inverso ovvero da
Sud (Firenze) a Nord (Bologna).
Questo porta ad un sostanziale cambiamento per l’individuazione del luogo di una
eventuale chiamate di soccorso.
In seguito alla riprogressivazione della tratta sono state aggiornate tutte le
postazioni SOS (vedi tabelle successive) ed identificativi di chiamata da parte della
CO, è stata modificata tutta la cartellonistica lungo la tratta è stata fatta opera di
informazione al personale di Soccorso sui nuovi indicatori di progressiva, nonché
sono state fornite a ciascuna postazione di soccorso una planimetria aggiornata.
NB: La numerazione delle postazioni e la denominazione delle vecchie progressive presente nell’allegato 1
“Nozioni per l’accesso sulla piattaforma ferroviaria per i mezzi bimodali di soccorso sanitario”, non sono state
aggiornate e non vanno più tenute in considerazione.
La tratta di competenza del 118 GECAV, sempre stata identificata dalla progressiva 4+884 alla 35+325
(finestra di Castelvecchio) ora non è più utilizzata, queste progressive sono state sostituite dalle progressive
Km 83+929 (ex 4+884) alla 53+488 (35+525).
•
Elettrificazione: Questo nuovo aspetto introduce aspetti nuovi ed un po’ più
complessi che vengono descritti successivamente.
Rischio elettrico
Una valutazione del rischio elettrico è indispensabile per gli operatori del soccorso
sanitario, dal momento che lungo la tratta TAV si ha una tensione di 25.000 V che
attraversa conduttori scoperti disposti per la maggior parte sulla volta delle gallerie.
In linea teorica i rischi legati alla presenza di alta tensione lungo la tratta dovrebbero
essere nulli in quanto il PASS non deve effettuare lavori su conduttori o parti di essi e
soprattutto agisce esclusivamente in assenza di tensione.
Viste le caratteristiche di elettrificazione della TAV (conduttori, sub centrali, alte
tensioni…..) è comunque indispensabile utilizzare modalità di messa fuori tensione efficaci
in modo da garantire validi standard di sicurezza.
I principali pericoli elettrici sono:
• Elettrocuzione (contatti diretti o indiretti) - Il contatto diretto si ha quando si viene a
contatto con una parte dell'impianto normalmente in tensione, può avvenire anche
tramite l’interposizione di oggetti metallici per es barelle metalliche. Si parla invece
di contatto indiretto quando si viene a contatto con una parte dell'impianto elettrico
normalmente non in tensione che accidentalmente ha assunto una tensione
pericolosa a causa di un guasto; è il caso ad esempio dell'involucro metallico.
• Arco elettrico - E' costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata,
con emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, proiezione di particelle
incandescenti, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso
di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, ed esempio durante i corto
circuiti.
• Incendio esplosione - Altri pericoli connessi alla presenza di energia elettrica sono
l'incendio di origine elettrica, l'innesco in atmosfera esplosiva e la mancanza di
energia elettrica. L'incendio è dovuto ad un'anomalia dell'impianto elettrico, ad un
corto circuito, ad un arco elettrico o ad un sovraccarico, possibili cause dell'innesco
della combustione. In alcuni casi l'impianto elettrico funge da vettore di un incendio,
in quanto costituito da materiale combustibile (cavi ad isolamento plastico).
• Assenza di energia - Indirettamente anche la mancanza di energia elettrica può
essere causa di infortuni. Un Black-out, può rappresentare durante una lavorazione
pericolosa un fattore di notevole rischio.
• Guasti o danni sugli impianti – Talvolta un impianto seppur costruito a regola
d’arte può a causa di un incidente trovarsi in una condizione di pericolo (cavi
tranciati)
Agendo sulla rimozione della tensione su tutta la tratta questi pericoli dovrebbero essere
eliminati, per questo motivo il PASS non ha l’obbligo di indossare dispositivi di protezione
specifici, ma deve utilizzare un sistema di prevenzione che consiste nella tolta tensione
lungo la tratta e atteggiamenti di sicurezza successivamente descritti.
Effetti della corrente elettrica sul corpo umano
In caso di infortunio elettrico i danni saranno tanto maggiori quanto più è alta la corrente
che circola attraverso il corpo umano. Questa corrente, in base alla legge di Ohm, è legata
alla tensione con cui si viene a contatto e alla resistenza che il corpo umano offre al
passaggio di corrente. Questa resistenza non è costante e dipende da numerosi fattori
quali: superficie e pressione di contatto, umidità della pelle e del terreno, scarpe indossate
(isolanti o meno).
Le conseguenze del passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano
dipendono, oltre che dalla sua intensità, dalla durata dello shock elettrico e dal suo
percorso. Le conseguenze più gravi si hanno quando la corrente elettrica attraversa la
testa e il torace.
In breve possiamo dire che gli effetti dello shock elettrico sono dalla tetanizzazione (10-20
mA), all’arresto della respirazione (25-60 mA) fino alla fibrillazione ventricolare (>60mA).
Non trascurabili sono i danni dovuti all’arco elettrico come le ustioni.
A scopo riassuntivo vengono riportate due schede specifiche per l’esposizione al rischio
elettrico da parte dei soccorritori:
GECAV: Gestione Emergenza Cantieri Alta
Velocità e Variante di Valico
Intervento di soccorso sanitario
piattaforma ferroviaria elettrificata
su
Revisione
del
SISTEMA DI SOCCORSO ESTERNO GALLERIE TAV
01/07/2008
SCHEDA N. 1
Accesso su linea ferroviaria elettrificata
Attività
Immissione su rotaia con ambulanza bimodale su linea elettrificata
Descrizione
Operatori esposti
Autista
Infermiere
Medico
Per consentire il soccorso su binario, da parte degli operatori sanitari è richiesto Sicuristi
l’accesso in linea. Tale accesso deve avvenire sempre in assenza di tensione.
Mezzi
attrezzature
Ambulanza
bimodale
Rischi
Dispositivi di Protezione Individuale
Folgorazione
Scarpe protettive
Ustione
Casco
Alta visibilità
Guanti da lavoro
Non sono previsti DPI specifici
Foto
Formazione Informazione Addestramento
ed
(F)
(I) Procedure per tolta tensione –
(A) Manutenzione bimodale e efficienza dispositivi di
sicurezza
Misure di Sicurezza
•
•
•
•
•
•
•
Indossare DPI
Contatto diretto con DOTE per stacco tensione
Non operare mai fuori sagoma
Non utilizzare aste o barelle al di fuori della sagoma
Non toccare o avvicinarsi mai ai conduttori
Impiegare sistemi di segnalazione previsti
Mantenere i dispositivi luminosi attivi
GECAV: Gestione Emergenza Cantieri Alta
Velocità e Variante di Valico
Intervento di soccorso sanitario
piattaforma ferroviaria elettrificata
su
Revisione
del
SISTEMA DI SOCCORSO ESTERNO GALLERIE TAV
01/07/2008
SCHEDA N. 2
Accesso su linea ferroviaria elettrificata
Attività
Soccorso su linea ferroviaria elettrificata
Descrizione
Operatori esposti
Autista
Infermiere
Medico
Per consentire il soccorso su binario, da parte degli operatori sanitari sono richieste
Sicuristi
manovre da eseguirsi anche vicine ai conduttori. Tali manovre devono avvenire sempre
Mezzi
in assenza di tensione.
attrezzature
Ambulanza
bimodale
Rischi
Dispositivi di Protezione Individuale
Folgorazione
Scarpe protettive
Ustione
Casco
Alta visibilità
Guanti da lavoro
- Rilevatore di tensione Foto
Formazione Informazione Addestramento
ed
(F) Utilizzo rilevatore di tensione
(I) Procedure per tolta tensione
(A) Manutenzione bimodale e efficienza dispositivi di
sicurezza
Misure di Sicurezza
•
•
•
•
•
•
•
Indossare DPI
Non operare mai fuori sagoma
Non utilizzare aste o barelle al di fuori della sagoma
Effettuare la prova tensione con rilevatore in dotazione
Non toccare o avvicinarsi mai ai conduttori
Impiegare sistemi di segnalazione previsti
Mantenere i dispositivi luminosi attivi
Accesso su piattaforma ferroviaria elettrificata
Il PASS che deve intervenire per un soccorso in tratta deve avere sempre la certezza che
la linea sia disalimentata, operare sempre in sagoma e controllare che sia già presente la
messa a terra (compito demandato ai scuristi CAVET), questi provvedimenti sono alla
base della sicurezza del personale di soccorso.
Il PASS prima di intervenire sulla tratta TAV in costruzione in cui è presente
elettrificazione, deve attuare necessariamente e una serie di operazioni.
Le operazioni di messa in sicurezza della tratta TAV devono essere eseguite ogni
qualvolta si è tenuti ad accedere in piattaforma in emergenza o in addestramento, i
provvedimenti successivamente descritti hanno lo scopo di ridurre al minimo il rischio di
folgorazione da parte del PASS, consentendo comunque tempi di intervento brevi.
Fasi di messa in sicurezza per il soccorso su binario elettrificato:
Considerando che qualsiasi accesso sulla rotaia effettuato per il soccorso sanitario da
parte del PASS deve avvenire sempre in assenza di tensione, vediamo il
comportamento idoneo per la protezione dell’equipaggio sanitario dall’ infortuno da rischio
elettrico:
1. Ad ogni richiesta di soccorso attraverso le modalità descritte dal PE, la Centrale
Operativa e l’IP echo 34 devono individuare la zona in cui perviene la richiesta di
soccorso. Definita come galleria e/o progressiva chilometrica a cui sono associate
colonnina, binario.
2. Individuata tale zona e indirizzato il mezzo di competenza ILS (in accordo con
AC), questo prima di accedere deve eseguire una serie di operazioni, le prime per
l’accesso e viabilità su rotaia (già descritte nell’apposita procedura) e le seconde
per la protezione da rischio elettrico (punti successivi e integrazioni alla procedura
di accesso)
3. Il presupposto fondamentale in tema di sicurezza elettrica, è l’assenza di tensione.
Sui conduttori posti ad una altezza di 5,30 mt dal binario passa corrente a 25000 V
ovviamente scoperti e privi di isolamento.
4. Il distacco di corrente elettrica lungo la tratta può essere effettuato esclusivamente
dal DOTE (Direttore Operativo Trazione Elettrica).
Normalmente il distacco della tensione quando programmato avviene attraverso
una comunicazione scritta al parte del DOTE, dal momento che l’emergenza non
può essere prevista si procede, effettuando la richiesta tramite telefono e
direttamente tra equipaggio ILS e DOTE, senza intermediazioni.
La telefonata tra il PASS ed il DOTE avviene attraverso un numero di CO dedicato
(tel. 0514132054) in cui avviene la registrazione di ciò che viene richiesto, questo ai
fini legali può essere equiparato alla richiesta scritta.
5. I provvedimenti contro le riattivazioni involontarie sono numerosi e competono
esclusivamente al DOTE per questo motivo non se ne parla.
6. La verifica di assenza di tensione deve avvenire utilizzando uno strumento
dedicato e disponibile su tutti i mezzi bimodali di soccorso denominato rilevatore di
tensione (vedi capitolo successivo).
7. Tutte le operazioni di transito con ambulanza bimodale e soccorso dell’infortunato
devono avvenire in sagoma e a terra, anche se i punti precedenti sono osservati,
ovvero non possono salire su veicoli con altezza massima dal suolo corrispondente
a quella di un carro pianale (1,30 metri misurati dal filo superiore rotaia) o
comunque ad una distanza inferiore a 32 Cm. Non devono essere maneggiate
barelle o presidi di una certa lunghezza sbandierandole al di fuori della sagoma.
8. Tutte le operazioni che siano di soccorso o di qualsiasi genere che portino ad
operare al di fuori della sagoma, non possono essere effettuate se non dopo
avere messo a terra e in corto circuito la linea attraverso il fioretto, in dotazione alle
squadre di lavoratori opportunamente formate.
9. Qualsiasi anomalia sugli impianti riscontrata dal personale di soccorso deve essere
comunicata al DOTE o in caso di pericolo imminente chiamare i vigili del fuoco.
I punti sopradescritti si basano sulle cinque regole di sicurezza per lavori FUORI
TENSIONE come nella tabella.
Distacco tensione
La richiesta di distacco della tensione è parte fondamentale per il soccorso lungo la tratta
elettrificata, per questo necessita di un approfondimento.
Nel capitolo precedente sono elencate in sequenza le fasi per la messa in sicurezza
elettrica della tratta, al punto 4 si parla della richiesta stacco tensione più nello specifico
vediamo come deve essere fatta tale richiesta:
•
•
Tutti i telefoni dei mezzi bimodale, degli equipaggi ILS e dell’IP Echo 34 devono
avere in memoria il numero di telefono del DOTE.
Per favorire la ricerca del numero, nella rubrica telefonica tale numero deve essere
memorizzato allo stesso modo in tutti i telefoni.
DOTE
•
•
•
•
0514132054
Il numero composto è un numero urbano della Centrale Operativa, la telefonata a
questo numero indirizza chiamata al numero urbano dell’ufficio del DOTE ovvero lo
051 2585501. Tale sistema è necessario per permettere la annotazione
dell’avvenuta chiamata e la registrazione vocale di ciò che viene dichiarato.
L’equipaggio incaricato al soccorso deve richiedere al DOTE conferma di tolta
tensione, che dovrebbe già essere stata effettuata dal AC durante la fase di
richiesta di soccorso sanitario lungo la tratta.
Tale opportunità è stata inserita per favorire le comunicazioni tra PASS e DOTE in
tempi rapidi, consentendo massima tutela anche in ambito giuridico, di fatti le
richieste per il distacco di tensione normalmente devono avvenire per iscritto.
La tolta tensione da parte del DOTE deve avvenire lungo tutto la tratta di
competenza del 118 GECAV, non deve essere mantenuto in tensione alcun tratto
anche se apparentemente non direttamente coinvolto dall’accesso, transito o
soccorso.
DPI e altri strumenti
Non è previsto nessun DPI specifico per il soccorso su tratta ferroviaria elettrificato, se non
quelli standard già previsti dal momento che il PASS opera sempre in assenza di tensione,
vengono però forniti in dotazione agli equipaggi dei rilevatori di tensione, descritti
successivamente.
Rilevatore di tensione
L’impiego del rilevatore di tensione in dotazione a ciascun equipaggio, è uno strumento
definito opzionale nonostante il suo impiego sia sempre obbligatorio.
Tale ausilio deve essere utilizzato tutte le volte che si raggiunge il luogo dell’evento se
non è gia stata effettuata la messa a terra attraverso il fioretto da parte dei sicuristi.
Durante le operazioni di accesso in ferrovia attraverso il passaggio a raso non deve
essere utilizzato.
Dal momento che la prova di tensione deve essere effettuata dal PASS, nel caso in cui sul
luogo dell’intervento non siano presenti persone in grado di effettuarla, si è ritenuto
opportuno effettuare corsi certificati con personale RFI.
A scopo informativo vengono descritte successivamente caratteristiche e modalità di
utilizzo.
Caratteristiche del rilevatore di tensione
Il rilevatore di tensione in uso al PASS è costituito da due aste isolate (l’asta intermedia è
stata rimossa) e una valigetta contenente uncino, rilevatore e pila di scorta.
Asta prossimale: L’asta prossimale è quella che deve essere impugnata ed è riconoscibile
dalla rondella in plastica che ha lo scopo di delimitare la zona di impugnatura ed evitare
che in caso di pioggia l’acqua possa discendere attraverso l’asta fungendo da ombrellino.
Asta distale: L’asta distale è quella a cui viene innestato il rilevatore-uncino e deve essere
collegata attraverso un sistema a ghiera alla prossimale per garantire la lunghezza
sufficiente ad agganciarsi al filo di contatto.
Asta intermedia: Questa asta ha lo scopo di allungare lo strumento per poter raggiungere il
feeder, dal momento che la verifica del PASS deve essere effettuata solo sulla linea di
contatto, si è deciso di rimuoverla con il duplice scopo di semplificare le operazioni di
montaggio e alleggerire l’attrezzatura.
Rilevatore o adattatore per il raccordo su fioretto isolante: deve essere innestato sull’asta
prossimale attraverso un sistema dentato ed una vite a galletto, questo è composto da un
involucro plastico alla cui base sono presenti da un pulsante e quattro luci, due luci rosse
una verde e una arancione.
Le luci rosse si accendono in caso di presenza di tensione, accompagnate da un segnale
acustico.
La luce verde è accesa quando il rilevatore è in funzione, va tenuto in considerazione che
una volta attivato il rilevatore attraverso il pulsante questo rimane attivo per due minuti e
poi si disattiva autonomamente.
La luce arancione indica che la pila di alimentazione si sta esaurendo.
Il pulsante rosso alla base è l’interruttore per attivare l’autotest e rendere attivo alla
misurazione il rilevatore.
Uncino o elettrodo di contatto: E’ costituito di materiale conducente, deve essere innestato
al rilevatore attraverso il filetto presente alla base, la forma ad uncino è dovuta al fatto che
questo possa agevolmente essere agganciato al filo di contatto
Modalità di utilizzo misuratore di tensione
Il sistema aste-rilevatore-uncino definito misuratore di tensione deve essere utilizzato dal
PASS durante gli interventi di soccorso allo scopo di verificare la tolta tensione nel caso in
cui sul posto non sono stati predisposti i fioretti per la messa a terra,.
Una volta assemblato il rilevatore è possibile procedere al suo utilizzo:
1. Attivare il sistema attraverso il pulsante rosso, attendere l’autotest effettuare la
misurazione entro due minuti per evitare che il rilevatore si spenga, nel caso in cui
ripetere l’operazione.
2. Porsi al centro del binario (utilizzando le protezioni previste), alzando la testa
perpendicolare a noi è possibile trovare il filo di contatto, che è quello più in basso
del sistema catenaria.
3. Agganciare l’uncino al filo di contatto; in assenza di tensione la luce verde alla base
del rilevatore rimane in questo stato (per poi spegnersi dopo due minuti), mentre nel
caso sia presente tensione i due led rossi lampeggiano e il rilevatore emette un
suono intermittente.
4. In caso di assenza di tensione (luce verde accesa), ripetere la procedura di
autocontrollo per verificare la corretta funzionalità del rilevatore.
5. Dopo ogni utilizzo il sistema aste-rilevatore-uncino deve essere riposto negli
appositi involucri ed eventualmente asciugato.
Il filo di contatto
Il rilevatore di tensione se utilizzato può avere 2 esiti:
•
•
Assenza di tensione – si ha conferma che le parti attive sono fuori tensione - si può
procedere al soccorso in sagoma. Come già descritto le operazioni fuori sagoma
potranno essere effettuate solo se vi è la messa a terra ed in corto circuito.
Presenza di tensione – si rileva ancora tensione sulle parti attive – contattare
immediatamente il DOTE e riferire progressiva km in cui ci si trova e l’esito della
misurazione – procedere al soccorso solo in sagoma, attendere conferma distacco
elettrico. Come sempre i lavori fuori sagoma richiedono messa a terra mediante
“fioretto”.
Fioretto
Per fioretto si intende un sistema composto da asta, uncino o elettrodo di contatto,
morsetto e cavo.
Questo strumento ha lo scopo di mettere in corto circuito l’impianto elettrico di trazione.
La normativa prevede che il fioretto debba essere posizionato ogni qualvolta si debba
operare a nei pressi di conduttori per trazione ferroviaria.
Per questo motivo le operazioni fuori sagoma da parte del PASS devono essere effettuate
esclusivamente con la messa a terra con il fioretto.
Questo strumento in dotazione alle squadre di lavoratori è utilizzato da personale formato,
che oltre all’utilizzo proprio deve garantire, in caso di emergenza la messa a terra della
zona di intervento del PASS.
Possiamo quindi affermare che di norma al raggiungimento del luogo dell’infortunio da
parte dei soccorritori, si possa già trovare la zona in sicurezza con fioretti posizionati.
Per operare in sicurezza fuori sagoma, la zona di intervento dei soccorritori deve essere
protetta a monte e valle con un fioretto sul filo di contatto, ed un terzo fioretto sul feeder.
Considerando che i fioretti sono agganciati al binario con dei morsetti collegati al
conduttore attraverso un cavo, si comprende che il posizionamento di tale strumento
possa essere di ostacolo al passaggio dell’ambulanza bimodale.
Quindi si può operare in due modi:
Arrestare l’ambulanza prima del fioretto e raggiungere l’infortunato
Raggiungere l’infortunato e fare montare il fioretto a monte del mezzo
Il fioretto posizionato può essere con asta (vedi foto) o senza asta (solo il cavo), per
aumentare la visibilità di tali attrezzi questi sono delimitati da lampade rosse.
DOTE
Parte in sospeso da integrare
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Nozioni per il Soccorso Sanitario su Piattaforma Eletrificata