SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
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diretto da Salvo Benanti
FONDATO NEL 1988
N° 34/2011
Domenica 6 novembre 2011
Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl
Il Vescovo partecipa ma “licenzia”
La Chiesa siracusana ha aderito alla manifestazione per il lavoro, ma tre
dipendenti della “Casa del Pellegrino” sono stati letteralmente cacciati
Tre dipendenti della Casa del Pellegrino
sono stati licenziati ed uno è stato costretto alle dimissioni dal Santuario della
Madonna delle Lacrime. Però il Vescovo
di Siracusa, monsignor Pappalardo, rompendo una tradizione consolidata di evitare alla Chiesa la partecipazione a manifestazione politicizzate o strumentali a
qualche politico, ha aderito alla giornata
per il lavoro (nella foto Ivan Lo Bello,
patron dell’iniziativa, sul palco della manifestazione con i vertici di Cgil e Cisl, nel
ruolo di convinti collaboratori), senza avvertire il minimo disagio di parlare di lavoro ed occupazione mentre “suoi” dipendenti perdevano proprio il lavoro.
Questi dipendenti mi hanno telefonato
esprimendomi il loro apprezzamento per
la nota pubblicata sui Fatti la scorsa settimana sulla manifestazione. In
quell’articolo rilevavamo le evidenti contraddizioni di alcuni partecipanti- promotori alla manifestazione sul Lavoro:
alcuni sono beneficiari di 2 o tre congrue
indennità per rivestire diversi incarichi
pubblici (senza svolgerne alcuno) e chiedevano, con la faccia tosta che si ritrovano, di “ridurre i costi della politica”. Altri
sono sindacalisti ultrabeneficiari del sistema (con più stipendi e senza fare niente). Altri sono politici nulla facenti, interessati soltanto ad essere rinominati alle
prossime elezioni. In questo parterre,
commentavo, è bene che la Chiesa ed il
Vescovo ne restino fuori.
Ed invece anche il Vescovo ha “giocato”
nello sport preferito dai politici: la simulazione, gridare una cosa per farne sottobanco una diversa. Mi chiedo: era proprio necessario licenziare questi 3 padri
di famiglia? Non dimentico, infatti, che la
Chiesa siracusana per avere la Casa del
Pellegrino (che è un albergo-ristorante)
paga al Comune, che ne è il proprietario,
la irrilevante somma di 516 euro
all’anno, meno di 50 euro al mese, insomma ha avuto in mano questa imponente struttura gratuitamente. Questo
prezzo irrisorio/virtuale infatti fu deliberato per il ruolo della Casa del Pellegrino
rispetto all’adiacente Santuario della Madonna delle Lacrime. Insomma per aiutare la gestione e la promozione del Santuario, impresa sicuramente difficile.
Non voglio ovviamente mettere il naso
negli affari economici e gestionali della
Chiesa ma…ripeto: era proprio necessario licenziare 3 lavoratori e costringerne
un quarto alle dimissioni??. Non era più
saggio e cristiano mantenerli al lavoro
anche se con meno ore lavorative e riduzione dello stipendio, per contenere il
dramma del licenziamento?. Non è possibile ora fare qualcosa Eccellenza?.
Stefania la più votata, Carmen seconda
“Voglio un sindaco…” il secondo round del sondaggio lanciato sul sito
ifattidelladomenica.it fa registrare una buona partecipazione, sono stati infatti circa 250 cittadini ad esprimere la loro opinione. Intanto un dato emerge con forza: I siracusani apprezzano di più le donne e lo provano senza
alcun dubbio i 40 votanti che hanno preferito Stefania Prestigiacomo (a
sx) per la carica di Sindaco, seguita dal consigliere comunale Carmen Castelluccio (a dx) con 32 voti. Ben staccati i candidati maschi. Con 11 voti
infatti c’è il sindaco uscente Roberto Visentin, 10 voti per Titti Bufardeci
e solo 5 per Fabio Granata. L’opzione “voglio un sindaco che mi ridia
l’orgoglio di essere siracusano” ha sempre il primato assoluto nel sondaggio con 143 voti, ma con il suo 59 per cento in percentuale è ben lontana
dal quasi 75 per cento fatto registrare la settimana scorsa, insomma lo
scontro fra i candidati comincia ad emergere, in ogni caso emerge di più
rispetto a 7 giorni addietro. Va precisato che la votazione di questa settimana si è chiusa alle 14,45 di mercoledì scorso. Il terzo e decisivo round sempre sul sito ifattidelladomenica.it inizia oggi, con la votazione aperta fino a
mercoledì. Per partecipare basta un clic.
Comunale a +2316 TeatroVerga +2423
Il sindaco: Teatro pronto nel 2012. Lo speriamo per lui.
Di nuovo caduto nel dimenticatoio. Politica del cavolo
Via Crispi +1880
Carreggiata disastrosa, rischi evidenti. Occorrono fatti
2
Domenica 6 novembre 2011
Si, mi candido sindaco
Floridia. Parla Orazio Scalorino: Per le Primarie
ero solo. Non chiediamo consulenze e/o prebende
Una chiacchierata con Orazio Scalorino. Se ti dovessi
presentare a chi non ti conosce?
36 anni, laurea in giurisprudenza, patrocinatore legale, inizio a fare politica a 18 anni, quando vengo eletto per la
prima volta in consiglio comunale. Vengo rieletto nuovamente in consiglio comunale nel 2002.
Divento segretario del Pd nel luglio
del 2010.
Si dice, i peccati dei padri ricadranno sui figli, e presso vi sentire rinfacciare colpe di una cattiva politica
attuata da chi ti ha preceduto.. i numeri fanno paura. Dal 1997 in cui
avete preso 2288 preferenze siete
arrivati a soli 560 nel 2007. Risalire
la china è difficile, come vi state
muovendo per riprendere credibilità in un paese in cui in tanti non si
sentono più rappresentati dalla sinistra?
Un Dio vendicatore che punisce la
colpa ereditaria…. Ma vorrei capire
prima qual è la colpa e poi chi è questo Dio vendicatore…A parte la battuta, comunque, c’è molto da fare e da
lavorare, su questo punto hai ragione.
Quando sono diventato segretario del
circolo, nel luglio del 2010, ho trovato
una situazione veramente critica. La
mia risposta è stata creare una nuova
classe dirigente. Ti faccio solo qualche
nome: Sergio Di Martino, Gaetano
Vassallo, Giovanni Forte, Peppe Messina, Saro Sgroi,
Rossella Di Paola, Martino Failla, Nuccia Nicotra, Francesco Romano, Peppe Stella, Marco Tarantello etc, per rimanere dentro il Pd. E poi c’è un dialogo continuo sulle cose
da fare coi ragazzi dell’associazione Paolo Romano. Ti
faccio altri nomi: Salvo Russo, Giuppy Uccello, Titti Russo, Simona Mollica, Marly Uccello. Insomma, se sommi le
età di questi ragazzi, la
media è sotto i 35 anni.
Sono partito dalla mia
generazione per “risalire
la china”. Ma soprattutto, sono partito dalle
loro idee.
“Proporremo al nostro
Movimento di escludere da ogni colloquio
per le prossime amministrative codesto coacervo di ascari del potere economico della
città e mediocri velleitari, a caccia di impossibili possibilità di successi personali” - così
Primavera Floridiana
si è espressa nei confronti del PD. Ora pare stiate confluendo
tutti nel Terzo Polo, per cui quest'alleanza avverrà forzatamente?
Dimentichi l’accusa di stalinismo che ci è stata rivolta nella stessa dichiarazione. Una dichiarazione mossa solo da
nervosismo. Comunque andiamo per ordine. Non credo
che tra i nomi che ti ho fatto ci siano “ascari”, né tantomeno potentati economici. Piuttosto, la mia è una generazione sfortunata in quanto a capacità economiche. Quanto
agli “stalinisti”, mi sembra la stessa accusa di comunismo
che Berlusconi continua a muovere alle forze di opposizione. Si usano luoghi comuni quando si ha carenza di argomenti. In quanto ai “velleitari a caccia di impossibili possibilità di successi personali”, che dire, a differenza di altri
non inseguiamo successi personali, noi ci battiamo per la
tutela dei beni comuni, ci interessano altri tipi di risultati.
Sono nostre alcune battaglie simbolo e non di altri, lotta
contro la privatizzazione dell’acqua, ad esempio. La nostra
è una prospettiva diversa, non occupiamo posizioni di sottogoverno, non chiediamo consulenze o prebende. Di questi tempi ci si dovrebbe anche un po’ vergognare. Infine,
in merito alla “mediocrità”, credo che gli unici abilitati a
poter dare “voti” in politica siano i cittadini. Il tempo è
galantuomo, chi vivrà vedrà…. Andiamo alla domanda. A
me non interessa dove vanno gli altri, io ti posso dire che
sono sempre stato nel centro sinistra. Mi fanno ridere i posizionamenti utilitaristici dell’ultima ora. La coerenza e
l’attaccamento ai valori non li compri al mercato; al mercato trovi altre cose, consulenze, appunto. Noi abbiamo un
accordo politico con il movimento per l’autonomia. Il resto si vedrà.
Se non ora quando? Rispetto per il ruolo della donna
nella società, ma soprattutto spazi e possibilità: a Floridia dal PD voci al femminile non sembra se ne levino.
Non abbiamo donne con volontà di ricoprire ruoli e
non di fare al solito le gregarie o le tappabuchi in lista?
Ti devo smentire. Vedrai in campo con noi donne che non
possono essere definite gregarie o tappabuchi. Giovani
professioniste con le quali da tempo stiamo lavorando ad
un programma veramente innovativo. Ed è grazie anche al
loro contributo se oggi la nostra è una proposta amministrativa nuova e con lo sguardo che non è rivolto al passato in
modo nostalgico. Comunque, i cittadini potranno valutare la
qualità e la professionalità delle donne che metteremo in
campo. Certo è che in consiglio comunale c’è bisogno di
più donne. L’ultima volta su 20 consiglieri è stata eletta solo una donna.
Speriamo che la prossima volta si possa inaugurare una stagione nuova per
la città e il consiglio comunale possa
avere un maggior numero di donne e
di giovani. In tal senso ci aiuta la riforma della legge elettorale, che impone una percentuale minima di candidate nelle liste, ma non bisogna solo
candidarle, bisogna anche sostenerle e
farle eleggere.
Tempo fa avevate fatto una riunione per il Patto, avevate elaborato un
progetto, a che punto è la sottoscrizione di quest'alleanza?
Ci siamo già riuniti diverse volte.
Stiamo lavorando insieme ad un progetto generazionale. Questa proposta
fu lanciata su facebook da Giovanni
Forte e raccolta dal gruppo dei ragazzi
di Cittàttive. Hanno aderito anche i
giovani di fut uro e libert à,
l’associazione Paolo Romano e ovviamente il Pd. L’obiettivo è costruire il
nostro presente insieme, lavorando sui
progetti e sulle cose da fare per Floridia. La prossima riunione è convocata per mercoledì prossimo. Ovviamente è aperta a tutti coloro che ci vogliono dare
una mano, e visto che non siamo riusciti a convincere gli
altri partiti a fare le primarie di coalizione, vediamo se riusciamo a fare almeno le primarie delle idee.
Con l'Associazione di cultura politica Paolo Romano
avete iniziato una stesura di un serio programma elettorale, considerando le mancanze nel paese, dove pensate
di procurare i fondi
per realizzarlo?
Con l’associazione
Paolo Romano lavoriamo sulle cose da
fare e anche loro discutono, quotidianamente, con noi e con i
ragazzi di Cittàttive
del programma per le
amministrative. Inoltre ci accomunano
diverse battaglie e
diverse idee. Un esempio per tutti. La
lotta alla privatizzazione dell’acqua. Per
quanto riguarda le
risorse. Io credo che
sul bilancio comunale
pesi eccessivamente
la questione rifiuti.
Oggi spendiamo poco più di 2 milioni di euro l’anno per lo
smaltimento dei rifiuti, di cui una buona parte è destina per
il conferimento in una discarica che non è nostra. Per il nostro bilancio è una spesa. Risolvendo questo problema si
potrebbero sbloccare risorse economiche da poter reinvestire in parte nella raccolta differenziata. Ma non sarebbero
sufficienti. Bisogna razionalizzare l’utilizzo delle risorse
esistenti (non solo economiche, ma soprattutto risorse umane). Sono male utilizzate.
Quali sono le politiche di sviluppo economico per il territorio del PD?
Tutto dipende da quello che dicevo prima. Bisogna principalmente sbloccare le risorse. Questo ci consentirà di aumentare gli investimenti pubblici. Ma è ovvio che chi amministra deve tentare anche di facilitare gli investimenti privati. Ti faccio due esempi:1) sul versante degli investimenti
pubblici: avviare una grande manutenzione della città vuol
dire poter dare una boccata di ossigeno alle imprese locali
che operano nel settore dell’edilizia; 2) sul versante degli
investimenti privati, purtroppo, l’amministrazione si è lasciata sfumare un’occasione importante. Mi è sembrato assurdo, per esempio, che l’amministrazione non abbia dato il
dovuto risalto alla legge regionale per il recupero dei centri
storici, che prevedeva la possibilità per i privati che ristrutturano la propria casa di accedere a dei mutui a tasso zero.
Non solo si sono perse risorse per i privati cittadini, ma si è
creato un danno all’intera economia della città e non si è
facilitato il processo di recupero del centro storico.
Domanda di rito? Ti candiderai a Sindaco?
Mi sarebbe piaciuto candidarmi alle primarie e mettere la
scelta del candidato a sindaco nelle mani dei cittadini, ma
non lo posso fare da solo. Infatti, a quanto pare, gli altri partiti non ne vogliono sapere. L’ho ripetuto in diverse occasioni, ma non ho ricevuto nessuna apertura in tal senso. La
politica, se vuole riconquistare la fiducia della gente, si dovrebbe liberare dalle logiche oligarchiche che governano le
sue dinamiche, affidandosi a processi di partecipazione democratica aperti alla società e al cambiamento.
Cappella ospedale
dedicata a San Giuda
Patrono delle cause impossibili, dei casi disperati, San Giuda
Taddeo Apostolo vigilerà sui pazienti del nuovo ospedale di
Lentini. A Lui è stata dedicata la cappella del nuovo nosocomio durante il rito solenne di consacrazione dell’Altare celebrato il 28 ottobre, proprio in occasione della ricorrenza di San
Giuda Taddeo e San Simone, dall’Arcivescovo di Siracusa
mons. Salvatore Pappalardo. “Un particolare ringraziamento
mi sento di rivolgere al direttore generale – ha detto
l’arcivescovo durante l’omelia – per aver voluto prevedere un
luogo di preghiera in questo nuovo ospedale che guarda
all’uomo nella sua pienezza sia nel corpo che nell’anima. Non
bisogna dimenticare che l’uomo ha bisogno anche di nutrire il
suo spirito di fede, speranza e aiuto che il Nostro Signore offre
mediante il ministero degli Apostoli.”.
Alla cerimonia religiosa hanno preso parte, assieme al direttore
generale dell’Asp di Siracusa Franco Maniscalco, ai primari e
al personale dell’ospedale di Lentini, il sindaco Alfio Mangiameli, il comandante dei vigili urbani di Lentini Giuseppe Sortino e il vice presidente del Consiglio Comunale Paolo Censabella. Particolarmente toccante è stato il rito solenne della
consacrazione dell’Altare: “Mi emoziona ogni volta consacrare
un altare con rito solenne – ha detto l’Arcivescovo - perché è il
luogo dove si celebra l’Eucarestia”. Cappellano del nuovo ospedale è stato nominato don Maurizio Pizzo di Siracusa,
vice parroco della Chiesa di Cristo Re di Lentini.
“Oggi – ha detto il direttore generale dell’Asp di Siracusa
Franco Maniscalco – la chiesa celebra i santi Simone e Giuda e
sono particolarmente emozionato che la consacrazione
dell’altare e della cappella intestata a San Giuda Taddeo Apostolo sia avvenuta proprio nella giornata della sua festa. Ho
fortemente voluto che la cappella fosse consacrata a questo
santo il quale, essendo patrono delle cause impossibili, ha già
esplicato la sua influenza positiva con l’inaugurazione del nuovo ospedale di Lentini che sembrava essere diventata una mera
chimera”.
Intanto il complesso ed articolato programma di trasferimento
dal vecchio al nuovo ospedale di Lentini è in piena fase attuativa e volge verso la completa definizione. La Direzione amministrativa opera nella nuova sede già da alcune settimane, la
Direzione sanitaria è presente a scavalco nelle due strutture, il
Pronto soccorso è già completato, sono entrati in funzione il
Centro Trasfusionale e il Laboratorio analisi, pronta la Radiodiagnostica per la quale è già stata avviata la formazione per il
personale sui nuovi macchinari. Pronti anche tutti i reparti di
degenza mentre sono in fase di definizione un adempimento
burocratico che riguarda il blocco operatorio ed un dettaglio
tecnico alla cabina elettrica. Il percorso sarà completato con
l’attivazione del Pronto soccorso che costituirà il momento
clou di inizio delle attività ospedaliere. Questo è quanto assicura il coordinatore sanitario del Distretto Sr 2 Alfio Spina che
sta definendo in maniera estremamente bilanciata la componente “programma” con la componente “sicurezza del paziente” “che resta la prima ed indifferibile esigenza di garanzia nel
passaggio dal vecchio al nuovo ospedale anche a costo – sottolinea Alfio Spina – di differire di pochissimi giorni l’entrata a
regime del nuovo ospedale. E ciò anche al fine di prevedere e
prevenire eventuali disagi e difficoltà legati all’avvio della nuova struttura”.
Siracusa: Nuova sede
per il centro screening
Il Centro gestionale screening dell’Asp di Siracusa diretto da
Sabina Malignaggi è stato trasferito dal Poliambulatorio di
via Brenta a nuovi locali più ampi e confortevoli, ubicati al
primo piano del presidio ospedaliero Rizza di viale Epipoli.
Invariati i recapiti telefonici ai numeri 0931 484300 e 0931
484177. La nuova destinazione, già operativa, consentirà
l’ampliamento dei servizi erogati dal Centro screening ed è
più facilmente raggiungibile dagli utenti che hanno anche a
disposizione un’ampia area per il parcheggio. Il suo trasferimento rientra nell’ambito delle azioni intraprese dalla Direzione aziendale sia per la riorganizzazione dei servizi sanitari
nel presidio Rizza che per una più razionale gestione del proprio patrimonio immobiliare. In quest’ottica, in ottemperanza
alla delibera di giunta regionale dell’agosto scorso, finalizzata al contenimento della spesa pubblica e dei costi della politica, l’ASP di Siracusa ha avviato la dismissione di diversi
locali tenuti in affitto nei vari comuni della provincia di Siracusa. Tra questi, a partire dal 1 ottobre 2011, la Direzione
Aziendale ha provveduto a rilasciare l’immobile di Via San
Sebastiano, a Siracusa, già sede degli Uffici amministrativi
dell’ex Azienda Ospedaliera e, da ultimo, della Unità operativa complessa Acquisizione Beni e Servizi della stessa ASP.
Questi ultimi uffici sono stati allocati, dallo scorso mese di
settembre, nel complesso dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico in locali già di proprietà aziendale, ove hanno sede altri
Uffici amministrativi e sanitari come la Farmacia territoriale, l’Ufficio Tecnico e la Medicina Riabilitativa. Il direttore
generale Franco Maniscalco, nel sottolineare che il contratto
di locazione dell’immobile di via San Sebastiano sarebbe
scaduto nel luglio del prossimo anno, sottolinea che il recesso anticipato assicurerà all’ASP di Siracusa un considerevole
risparmio di spesa per i mesi a venire. Le previsioni di risparmio, alla luce dei vari interventi di dismissione già realizzati e in itinere, porteranno l’Azienda sanitaria di Siracusa
ad un risparmio che alla fine di quest’anno sarà pari a circa
47 mila euro, nel 2012 oltre 250 mila euro e, a regime , nel
2013 di circa 450 mila euro.
3
Domenica 6 novembre 2011
Brutti, arroganti e griffati
I nostri politici? Come volete che gente così possa essere raffinata. In tema
di linguaggio guerre puniche con i congiuntivi, la grammatica e la sintassi
Bruttezza: fenomeno di costume dilagante
della nostra epoca. Personale o collettiva,
d’etica mancante nell’ambiente che ci circonda, caratteristica peculiare di molto ceti.
Anche di quelli che ritenevamo al riparo.
Classi dirigenti, le aristocrazie politiche,
sociali, economiche. Oggi, in epoca di comunicazione globale, dilagante fuori e dentro le nostre case. Bruttezza come negazione del bello: nel linguaggio, nei vestiti, nei
comportamenti, nel traffico. Non è brutto il
grasso o deforme, sono brutti il cattivo gusto, maleducazione, ineleganza, arroganza,
sozzeria, corruzione, tutte, facce identiche
della stessa medaglia. Poiché scriviamo di
Siracusa e di politica, offriamo al lettore
uno spunto di riflessione. Il contesto archeologico, monumentale, ambientale della
città si può identificare nell’accezione più
pura della bellezza. Che fanno 16 Consiglieri comunali della scorsa legislatura e
parte della maggioranza dell’attuale? Che
immagina, da Sindaco, Bufardeci? Ovvio,
di stravolgere la più antica rada del Mediterraneo, frutto sedimentale di millenni.
Con l’ausilio d’imprenditori/speculatori
senza coscienza, nemici dell’estetica di sostanza. Con l’indifferenza e la condivisione
rozza dell’ex Soprintendente Muti. Grazie
a buona parte di cittadini indifferenti, di
ambientalisti irrilevanti. Idem per quello
che dovrebbe essere il parco archeologico
della Neapolis. Una bruttezza di pensiero
antropologica, concettuale, fisiognomica
seppur priva del razzismo fascista del Lombroso. È nel sangue, nel corpo, nel modo di
vestire la bruttezza di coloro che lo hanno
pensato quest’obbrobrio. Senza far nomi per
umana pietas: gente con espressioni grifagne, spesso grassi all’inverosimile, trasandati, orgogliosi d’una fede anti ambientalista
(„sti ambientalisti ci hanno rotto), sprezzanti
verso gli animali. E se vi avvicinate, il più
delle volte qualcuno di questi signori puzza
o ha l’alito pesante. Scherziamo? Per nulla!
Come volete che gente così possa essere raffinata. In tema di linguaggio poi, oltre alle
guerre puniche con i congiuntivi, la gram-
matica e la sintassi in generale,
volgarità e ignoranza crassa di
gran parte di costoro è abissale
così come la mancanza di un mestiere vero. Ma è incredibile che
questa massa di lanzichenecchi
annoveri anche persone colte e
ben vestite. Anomalia? No. Anche quando vestono come i cristiani e nun fetunu, i modelli espressivi sono standardizzati,
bisognosi di una divisa che li
identifica in una categoria. Motivo? La vigliaccheria intrinseca
del brutto, che si sente forte solo
se è in gruppo, non importa se
acclamato leader o porta acqua.
Avete notato? A destra, i maschi
cazzuto/elegante, vestito blu o
grigio, cravatta scura a pallini
come insegna il capo. Tutti! Tranne i dissidenti, che si distinguono con cravatte rosa,
giacche aperte, scarpe improbabili. O qualcuno che devia: di sopra giacca blu, sotto
jeans bianchi, ai piedi scarpe da ginnastica
anche se presiedono qualcosa o rivestono
ruoli amministrativi. Meglio evitare di sapere che mutande usano. Le donne della destra: in maggioranza firmate dalla testa ai
piedi, culturalmente incapaci di scelte autonome sulla materia, grottescamente aggressive, truccate, fresche di parrucchiere
(quando dormono?) ingioiellate. A sinistra
c’è maggiore rispetto istituzionale. Formale,
mica vero. La sostanza è simile alla destra.
Fumatori, vestiti alla bell’e meglio con punte di orrore in quelli che vogliono apparire
informali, modello intellettuali anni ’70,
contestatori d‟antan. Nel caso dei leader:
quasi sempre in cravatta e maniche di camicia, nei congressi arrotolate, così fa tanto
proletario, vicino al popolo. Il resto della
galassia è poi variegato ma sul genere. Le
donne? Non ci sono le brutte che dice Silvio, ma tante le alternative, incazzate, vaghe, trasandate. E il centro? Della serie u
cumannari ié mugghi ro futtiri. Ecumenici,
nel timore di Dio però, meta staticamente a
destra e sinistra suddivisi. Con una nota distintiva mica da ridere: tutti a carico del
contribuente! Sarà per questo che politici,
boiardi di Stato, galoppini, capi uffici stampa, burocrati della pubblica Amministrazione, manager che le aziende private prendono
a calci nel culo, viaggiano in auto blu, meglio se con scorta, possibilmente Maserati,
aerei di Stato anche per mogli in vacanza in
Sardegna, telefonini. Altra matrice comune,
anzi nota di merito, è la più totale incompetenza sulla materia che fingono di conoscere. Non c’è una qualunque azienda a partecipazione pubblica in pericolo di crack. Non è
che chi scrive si senta bello e intelligente,
magari. Solo che chi bello non lo è fisicamente, potrebbe almeno mitigare con buona
educazione, discrezione, eleganza e gusto il
suo limite. È questa la bellezza!
Nuccio Gemma
Antonello
Rizza
sei
deludente
Parla Luciano Gianni: Buoni propositi e pochi fatti. I sei milioni spesi
a Marina di Priolo sono una assurdità. Il rigassificatore? Una follia!
Luciano Gianni, a Siracusa non è che il
vostro sindaco Antonello Rizza lo conosciamo bene. Ci fai un breve profilo del
primo cittadino di Priolo?
Devo dirti Salvo che ho scoperto di non
conoscerlo bene neanche io, prima delle
elezioni abbiamo parlato di grandi cose, di
cambiamento, di giovani, di sviluppo diversificato, poi abbiamo raggiunto il traguardo e si è lasciato assorbire dal sistema,
da logiche di subordinazione... nulla di
nuovo...
Una curiosità. Sono stato più volte a Marina di Priolo e ho visto le modifiche
strutturali apportate come ho anche visto il nome del sindaco scritto un po' dovunque, praticamente l0impressione che
dà è quella di essere in campagna elettorale 24 ore su 24. Ma la mia curiosità è
di natura economica: Quali sono i costi
di questa Rimini stagionale?
Marina di Priolo ha avuto sicuramente un
volto nuovo, è stata data dignità ad un litorale che era stato lasciato all'abbandono,
questo va riconosciuto a questa amministrazione. Devo dire che il progetto è cominciato quando noi eravamo ancora in
maggioranza, da noi condiviso, ma da subito con il dovuto distinguo. Non abbiamo
condiviso fin dall’inizio le eccessive risorse destinate in questo progetto, in meno di
tre anni sono stati spesi oltre 6 milioni di
euro con costi di gestione, che con il grave
momento di crisi che si sta attraversando
non sono sostenibili ne giustificabili…
Va bene valorizzare e riqualificare, ma avremmo potuto spendere molto meno, destinando quelle risorse ad altro. Per esempio, come da noi più volte richiesto, per la
costruzione di capannoni nell’area PIP di
Priolo, in modo da facilitare l’insediamento
di nuove aziende nel nostro territorio, magari attuando delle politiche di attrazione di
imprenditori e investimenti e creazione di
molti nuovi posti lavoro, abbattendo la fiscalità di vantaggio comunale per quegli
imprenditori che creano nuova occupazione… questo sarebbe stato opportuno fare…
non tempestare il territorio con il nome del
sindaco per AUTO INCENSARSI.
Parliamo di cose più importanti. Qual è
il rapporto di Priolo con Erg/Isab? Sappiamo tutti che fin dal sisma del 1990
dovevano essere rinnovati certi impianti
e che sarebbe necessario un controllo
accurato e non fazioso di strutture in cui
gli incidenti sono ormai a ripetizione
Rapporto di sudditanza direi, almeno questa è la mia percezione. Non sono contro la
zona industriale, né contro lo sviluppo di
questa area, anzi sostengo il rilancio della
stessa, ma con le dovute puntualizzazioni e
ristabilendo un rapporto PARITARIO con
questi imprenditori che oggi pensano di
poter comprare quello di cui hanno bisogno
con quattro contributi e collocando loro
uomini dentro il sistema politico. Ritengo
che vada rilanciato il nostro polo industriale, per le grandi potenzialità che rappresenta, ma bisogna che politica e imprenditori
si siedano intorno ad un tavolo e pianifichino concretamente cosa fare e in che
modo e per far questo ci vuole una classe
politica nuova che non sia prigioniera di
interessi personali, magari perché vicina a
qualche azienda metalmeccanica o perché
vende il proprio ruolo in cambio di qualche posto di lavoro, che spetta di diritto al
territorio e non per gentile concessione. In
questo senso credo che vadano ristabiliti i
ruoli e ricomposti i rapporti.
Se non ricordiamo male il tuo Pid sostenne l'attuale sindaco al momento
delle elezioni. A distanza di anni fu un
buon investimento?
Il PID non è il mio, io rappresento un
gruppo di amici e persone che hanno fondato un movimento civico circa 6 anni fa
che si chiama Libera Democrazia, che
ancora oggi racchiude i nostri valori e
rappresenta il nostro modo di voler fare
politica, LIBERA, appunto, da schemi o
diktat, vogliamo essere differenti. Ciò detto siamo certamente vicini ad un
LEADER del PID, Pippo Gianni, mio padre, di cui condividiamo gran parte
dell’azione politica e riconosciamo
l’impegno per il territorio, ma non facciamo parte del PID, almeno finora. Per
quanto riguarda il resto, ti ho già risposto
prima. Tanti buoni propositi di questo
Sindaco, ma pochi fatti concreti. Peccato
avremmo potuto fare un bellissimo lavoro, dando le risposte che i cittadini si attendono. Una occasione persa.
Rigassificatore. C'è un movimento d'opinione, di cui sei parte attiva, che non
lo vuole. Tutto però oggi sembra favorire la Ionio Gas che lo vuole costruire.
Forse ci sono stati i contatti giusti anche col governatore. Se così dovesse essere che farete, che farai?
Sul rigassificatore credo che ci sia ben poco da dire, una situazione gestita in maniera negativa, superficiale e qualunquista sin
dalla sua nascita. Si sarebbe potuto anche
parlare di rigassificatore, ma se si fosse
partiti col piede giusto, se avessimo discusso di dove farlo, come, con che tecnologie,
quali accorgimenti per la sicurezza, quali
ricadute avrebbe ricevuto il territorio…
allora sì che se ne sarebbe potuto parlare,
ma oggi è semplicemente una imposizione,
calata sulla testa dei cittadini, che ne sono
le vittime. Nessuno che ci spiega realmente
quali i benefici e quali le garanzie di sicurezza. Loro lo devono fare e basta e tutti i
big politici del nostro territorio a dire sì
senza se e senza ma, non sia mai che dovessimo turbare il padrone. Personalmente
resto contrario, in primis per una questione
di Sviluppo Territoriale, per me non rappresenta alcuna opportunità per il nostro
territorio né occupazionale neé imprenditoriale, almeno come è stato concepito. E poi
per le ormai chiare ragioni di sicurezza, si
vuole fare un impianto del genere nell’area
industriale più interessata da incidenti più
o meno rilevanti. Per me una follia!
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Domenica 6 novembre 2011
La “Mollica”
protagonista
a Modica
L'Accademia di canto "Carmelo Mollica"
protagonista a Modica con "Non solo Butterfly". Direttore ed anima della formazione
il maestro Salvatore Pupillo, che ha voluto
mettere a frutto l'esperienza di corista, di
comprimario e di didatta per creare una realtà lirica in Sicilia. Pianista accompagnatore,
come sempre, il maestro Sabina Schiavone.
La preparazione scenica dei pezzi è stata
curata dall'attrice Veronica Vasques, tra
l'altro presentatrice del concerto; l'allestimento scenico di "Madama Butterfly" è stato affidato a Lino Carlotta, che si è occupato anche dei costumi ed ha coordinato i rapporti tra l'Accademia e il Teatro di Modica,
mentre la regia luci è stata curata da Luca
Musso.
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
Il fenomeno “Centrale del latte”
Restano ai domiciliari l’ing. Cannizzo e il rag. Assenza, ma il caso di
cronaca che ha colpito l’opinione pubblica locale ha altre chiavi di lettura
Rimangono agli arresti domiciliari i due
anziani professionisti finiti sulla cronaca
nera cittadina, la scorsa settimana, a seguito di una indagine dell’ autorità giudiziaria
per reato di “estorsione” ai danni di un
imprenditore edile interessato alla manutenzione straordinaria di un condominio
nella zona di Piazza Adda. Personaggi abbastanza noti nell’ambiente politico
della città che sarebbero però incorsi in un
reato che niente avrebbe a che vedere con
la pubblica amministrazione, essendo il
frangente quello della libera professione.
Non di meno lo scalpore è dato dal legame personale con
l’ambiente della politica cittadina. Il primo, l’ing. Cannizzo
è stato consigliere comunale, a suo tempo assessore e componente della Commissione Edilizia. Provenienza paterna
Giarratana, essendo figlio dell’ on. Bartolomeo che
per parecchi anni rappresentò Siracusa nell’Assemblea Regionale Siciliana, quando quel comune faceva parte della
Provincia di Siracusa, comunque siracusano a pieno titolo
per provenienza materna l’ing. Giuseppe Cannizzo è da ritenere un esperto di urbanistica, tra i pochi veri conoscitori
del territorio e del Piano Regolatore Generale della città negli anni settanta e ottanta. Leggere per tanto dell’ ing. Cannizzo incappato in una vicenda condominiale francamente
ha fatto un certo effetto in città, lasciando increduli. Un incidente, un accidente ? Sarà la Magistratura a chiarire l’evento,
dando la giusta lettura dei fatti. L’altro professionista è il rag.
Assenza, un modicano, trapiantato da anni a Siracusa
e conosciuto principalmente per aver svolto la professione di
consulente del lavoro con studio in via Ofanto, a ridosso del
vecchio Tribunale di Piazza della Repubblica. Anche per
lui un legame con il mondo della politica trattandosi del padre dell’ex presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo
Industriale (ASI) e ora della Società Industria Siracusana
Acque (IAS) , di cui ci siamo occupati la scorsa settimana
e che non ha di sicuro alcuna attinenza col fatto legato al
provvedimento restrittivo emesso dalla Procura della Repubblica. Se e che tipo di relazione possa intercorrere tra i
due professionisti oltre al comune procedimento giudiziario
è da appurare facendo luce sulla vicenda che lascia umanamente sorpresi. Sarà quindi interessante dal punto di vista
antropologico potere conoscere al più presto gli sviluppi e gli
eventuali avviluppi della vicenda. “Certe volte, a primo ac-
chito con le vicende economiche della città, Siracusa sembra essere divenuta una grande Centrale
del Latte dove tanti si ritengono abilitati ad entrare di soppiatto, mungere e poi, tollerati, scappare via. La sopportazione dei siracusani riguardo a codeste cose è assai grande.
Malgrado sia stato proprio qui da noi che Cicerone abbia
concepito quel “quousque tandem abutére patientia nostra” rivolto nel processo a Catilina. ” Mi raccontava un
vecchio avvocato siracusano addentro alle segrete cose aretusee.
Da uno studio fatto presso una prestigiosa Università americana è emerso che buona parte dei reati
penali che vengono commessi in una certa area trovano la
loro causa prima in una “caratterizzazione criminale ambientale.” Un movente diffuso che opera come minimo comune denominatore criminoso. Una causa prima comune
che agisce da detonatore di diverse fattispecie di reati. Volendo applicare i risultati di questa ricerca ad una realtà come quella della nostra città e/o provincia il movente
criminoso
comune a diverse fattispecie di reati risulterebbe essere l’usura. Un substrato usuraio è infatti
rinvenibile in diverse azioni criminose che comunemente
si sono verificate nella nostra area. Non intendendo minimamente dare una chiave di lettura sociologica per una interpretazione giudiziaria che compete alle istituzioni
preposte a vigilare e ad intervenire per la soppressione dei
comportamenti criminali ma è chiaro che sul piano
dell’informazione, trattandosi di personaggi pubblici, qualcosa può essere scritto anche in previsione di una eventuale
quanto possibile lettura politica dei fatti in questione, nella
logica della “Centrale del Latte” di cui sopra. Come fenomeno a latere l’usura è un’ipotesi criminosa che, a forza dell’abitudine, si infiltra anche nei fatti della
politica, dimostrandosi un “sostanzioso” espediente utile per fare, al bisogno, anche consenso elettorale, con sperimentati già ottimi risultati di successo. Ed ecco perché
vorremmo tutti che questa mala erba non crescesse e si sviluppasse anche nella nostra città. Purtroppo si tratta di un
ambito criminoso che proprio perché diffuso, anche in ambienti insospettabili,
spesso nel passato non è stato considerato eticamente riprovevole. Socialmente tollerato, leggasi la sceneggiatura del film “L’amico di famiglia “
di Paolo Sorrentino, l’usuraio non è stato indagato ad esempio come possibile eventuale responsabile di efferati e
gravi reati rimasti ancora impuniti.
Pepè Genovese
Corruzione chi?
Cosa c‟è dietro i recenti fatti di concussione e corruzione
scoperti a Siracusa. La mia vuole naturalmente essere una
provocazione, infatti simili tematiche andrebbero affrontate
in altri contesti e con una maggiore riflessione; inoltre credo
che i fenomeni sopra citati abbiano interessato e interessino
Siracusa e l‟umanità da sempre e non sono di certo una novità del nostro panorama sociale contemporaneo. A mio avviso
siamo di fronte a un forte disagio sociale. Il voler a tutti costi
conformarsi ad un modello di vita considerato superiore, che
non è purtroppo praticabile per alcuni tramite vie ordinarie.
Un bisogno di denaro che va oltre l‟indispensabile o una definizione troppo ampia della parole indispensabile, fino a far
rientrare nel suo alveo protettivo anche l‟ombrellone al mare
o la borsa costosa. Queste persone più che malvagi funzionari
pubblici, sono miserevoli vittime di un sistema di valori, prettamente piccolo borghesi, che fa della manifestazione del proprio benessere economico il santuario, cui ispirare fino a sacrificare la propria vita. Già perchè, come diceva qualcuno :
“ l‟identificazione sociale passa per i propri consumi “ , consumi che sono appunto il simbolo di un benessere che può anche non esserci, ma non importa. Se non hai non sei o meglio
se non appari non sei (come se l‟ombra fosse la manifestazione più attendibile di una presenza ) e allora cerchiamo a tutti
i costi di apparire, speriamo di poter un giorno apparire
( vedi lotto, scommesse varie ), nelle peggiori delle ipotesi
facciamo di tutto per poter apparire (vedi moglie concesse ai
capi uffici, giornalisti al servizio dei potenti, funzionari corrotti, concussori ecc. ) . Qualcuno potrebbe obiettare non si fa
tutto questo per apparire, lo si fa in realtà per il potere, e aggiungere i veri potenti non appaiono, vivono nascosti come i
boss della mafia, pensando erroneamente che il potere possa
esistere prescindendo dalla propria manifestazione, senza
considerare che il nascondersi presuppone che tutti sappiano.
L„apparire potenti è molto più importante che l‟esserlo sul
serio, è quindi condizione più desiderabile. Concludendo ritengo che siano più utili le cure delle pene in questi casi, che
la soluzione ai fenomeni di corruzione vada ricercata nella
proposizione di alternativi modelli culturali, che non assumano la ricchezza come metro del successo di un uomo, che non
facciano coincidere il fallimento economico con quello esistenziale, che offrano insomma orizzonti più elevati del corso
Matteotti .
Andrea Genovese
Solo un ciao Buon viaggio amico mio
Carla serena
(ng)Vorrei ricordarla ma non ci riesco.
Ci avete fatto caso:
il volto delle persone care ci sfugge
s e m p r e
nell’insensatezza
della morte. Non
frequentavo abitualmente Ina Moscuzza né suo marito
Pierfrancesco Rizza. Ma non è mai
stato importante.
Gran parte del merito di questa amicizia affettuosa con loro era soprattutto merito di lei. Pierfrancesco lo sa. Mi ha schiantato, io fresco di un dolore simile, subire la
beffa della morte e prendersi una vita giovane, pulita nella sua freschezza di madre,
donna, persona, amica. È difficile raccontare di lei, perfino superfluo, senza cadere
nella retorica. Ma è dolcissimo conservare
nel cuore la sua vita, il suo esempio, magari riflettendo su noi stessi. Questo ci dona.
A noi, alle sue figlie che hanno il privilegio
eterno di una madre simile, a suo marito.
Posso dirti solo ciao, amica cara.
(sb) In questi giorni ci ha lasciato anche
Carla, moglie e compagna di Ettore Di
Giovanni, uno dei politici più amati e più
conosciuti di Siracusa. Di Carla ricordo
tante cose, ho avuto occasione di stare insieme a lei anche per un intero viaggio fatto oltre oceano insieme ai rispettivi compagni. La sua intelligenza, la sua ironia, il
suo sorriso intelligente mi hanno colpito
fin dal primo momento. E tanti altri particolari di vita quotidiana che mi hanno fatto
sentire felice di avere la sua amicizia. Poi
ci si perde di vista, mi arrivano solo notizie
ovattate della sua malattia, della sofferenza, di tanta sofferenza.
E il mio amico Ettore che scavalca qualsiasi montagna si ponga sul suo cammino,
accusa il colpo ma non lo da a vedere, va
avanti e io che l‟ho incontrato spesso tocco
con mano come non abbia mai perso la sua
serenità, la dolcezza nei confronti della
moglie così provata. E oggi è tutto finito,
Carla è già altrove, spero finalmente serena, anche lei.
E’ scomparso nei giorni scorsi a 79 anni il costruttore
siracusano, Giuseppe Frontino, un altro pilastro della
cosiddetta vecchia guardia. Conosciutissimo nella nostra
città come costruttore attivo e sagace, con una capacità di
lavoro inimmaginabile ed un carattere tanto determinato
quanto estroverso e cordiale. Anche quando aveva motivi
validi per non essere estroverso e cordiale. Un grande
pregio che, nonostante alterne vicende, me lo aveva fatto
apprezzare come uomo e come amico.
Giuseppe Frontino era tornato in Sicilia nel 1961 dal Venezuela dove aveva duramente lavorato e si era buttato a
capofitto nel settore edilizio. Fu lui a costruire il villaggio San Lorenzo, tra Noto e Marzamemi negli Anni '80.
Negli Anni '90, invece realizzò a Siracusa l’imponente
Fiera del Sud oltre a numerosi edifici cittadini.
Giuseppe Frontino era nato a Canicattini Bagni ed era sposato con la signora Giulia. Padre di due figlie, Rita e Daniela, alle quali era legatissimo, che aveva da molti anni inserito nella gestione del Gruppo (costituendone in questi lunghi anni la sua vera forza) e
che ora prenderanno le redini del Gruppo con la competenza e la professionalità da tutti
riconosciuta .
A Rita e Daniela Frontino come alla signora Giulia le condoglianze mie personali e della
redazione dei Fatti per questa gravissima perdita.
5
Domenica 6 novembre 2011
Sono già 15 i candidati sindaco
I nuovi sono Fillioley, Rossitto, Garozzo, Patti. Ottime chances per Mangiafico
e Bandiera. Ci sono poi gli “usati sicuri” Di Marco e Di Giovanni
Grandissimo fermento in vista delle elezioni amministrative del 2013. Quante saranno le liste civiche? Un
numero incredibile a sentire i rumors, dalla gettonata
Siracusa al Pronto Soccorso con Agostino Fillioley candidato sindaco a Per il Bene Comune di Lorella Rossetto
etc etc. Buon ultima “Energie Nuove” di p. Rosario Lo
Bello (che immagino sia patrocinata o concordata con
Raffaele Lombardo). Anche p. Lo Bello promuove una
lista civica, un movimento politico con contenuti ovviamente ambientali che avrebbe anche il silenzio/assenso
del vescovo Pappalardo. Quanti saranno gli schieramenti a sostegno dei candidati sindaci? Proviamo ad
ipotizzare un quadro:
CENTRODESTRA
candidati sindaci possibili: Dr. Diego Bivona (ISAB),
Michele Mangiafico, avv. Enzo Assenza (PDL), Roberto
Visentin (sindaco uscente).
Partiti che ne fanno parte:
PID di Pippo Gianni
PDL di Bellucci, Prestigiacomo, Vinciullo Forza del Sud
di Titti Bufardeci e Centaro Destra di Alessandro Speranza
CENTRO (TERZO POLO)
candidati sindaci possibili : Bandiera (UDC), Cappadona (Alleati x la Sicilia), Giuseppe Patti
Partiti che ne fanno parte:
UDC Bandiera, Sorbello ALLEATI PER LA SICILIA
(Cappadona, Bonomo) API (rutelliani): non esistono
MPA (Gennuso, Saitta, Sbona) Energie Nuove
(P.Rosario Lo Bello)
CENTROSINISTRA
candidati sindaci possibili: Garozzo (PD), Carlo Trigilia,
Marika Di Marco (PD)
Partiti che ne fanno parte:
PD (Foti, Marziano, De Benedictis, Consiglio, Di Marco
(nella foto) etc)
SINISTRA CENTRO
Candidati sindaci possibili : Paolo Giansiracusa, Ettore
Di Giovanni
Partiti che ne fanno parte:
SEL Raffaele Gentile IDV Pippo Cassia Federazione della Sinistra (ex Rifondazione ed ex Comunisti Italiani)
Gallitto
E’ da evidenziare che con la nuova legge elettorale le singole liste per partecipare alla ripartizione dei seggi al
Consiglio Comunale e Provinciale dovranno raggiungere
la soglia del 5% che al Comune di Siracusa – dove votano
mediamente alle amministrative 60/65 mila elettori – significa circa 3000/3300 voti. Non sono pochi per le liste
fai da te. Molti entusiasmi della prima ora può essere che
confluiscono in liste di Partito o in liste che raggruppano
più movimenti civici.
Spagna commissario Idv? Forse
L‟interessato non conferma, ma nemmeno smentisce: Stiamo parlando. La
scelta dell‟ex sindaco motivata anche dal giudizio negativo su Lombardo
Grandi manovre attorno a IDV nella nostra
provincia ed in sede regionale. Sembra che
il partito di Di Pietro abbia contattato Fausto Spagna, ex sindaco DC, ex deputato e
segretario regionale del PPI, ex Dirigente
Generale della Regione Siciliana (nella
foto a lato insieme a Gregorio Valvo). Spagna da anni ha scelto di defilarsi dalla competizione politica, anche se più volte, in
questi ultimi anni, è intervenuto sui Fatti
con interviste molto polemiche contro gli
amministratori di centrodestra della città e
contro il Governo Lombardo.. Contattato
un po’ da tutti i partiti (PID, UDC, API,
PD) in questi ultimi anni ha sempre gentil-
mente declinato l’invito. Ma con Italia dei
Valori sembra che Spagna ci stia pensando
seriamente e che assieme a lui potrebbero
scendere in campo altri esponenti politici
conosciuti in città.
Ovviamente l’adesione di Spagna a IDV
avrebbe del clamoroso: un esponente politico che ha sempre fatto del “garantismo
giudiziario” una battaglia nella quale riconoscersi che approda in un partito, anzi, nel
partito “giustizialista” per eccellenza. Se
questa fosse la scelta di Spagna (che però
al telefono mi ha assicurato di non avere
fatto alcuna scelta) le motivazioni vanno
trovate soprattutto in sede locale e regionale.
Spagna non ha mai nascosto la sua forte opposizione alla svendita del patrimonio della
città con il PRG del 2004, alla mostruosità
della cementificazione del Porto Grande. Ed
in sede regionale, nonostante il riserbo, il
giudizio pesantemente negativo sul Governo
Lombardo è arcinoto per chi lo conosce. Insomma ad occhio questi potrebbero essere
due buoni motivi per stare con IDV e non
con l’UDC o il PD, partiti fiancheggiatori di
Lombardo.
ifattidelladomenica ha 3500 iscritti
Grande successo di adesioni per il gruppo di Facebook che ha scelto di
passare dalla protesta alle proposte per la soluzione dei problemi della città
C'è chi cerca il caos ad ogni costo. I piccoli
delinquenti abituali parlano sempre di rispetto della legalità. I cementificatori fanno
le conferenze per dire di come loro hanno
difeso la città dal cemento. I psicopatici
che parlano con parole di inaudita violenza
ora si ripropongono con una faccia tosta
degna di Sgarbi per portare serenità e parole di pace. Le teste di caxxo fanno analisi
sullo status di Siracusa e propongono rimedi, assurdi per chiunque li analizzi, ancora
più assurdi per chi sa da quali teste siamo
stati partoriti. In altri forum ormai siamo
alla frutta: Si capisce in maniera netta e
chiara che la discussione è orientata e finalizzata alla vittoria politica dei rispettivi
danti causa. E chi non è d'accordo viene
sbeffeggiato, così come i post sgraditi vengono cancellati, per incidente, per caso, per
colpa della rete o dei singoli computer (sic).
Questi signori hanno tutti un nome, si chia-
mano fanculisti e sono stronzi fino alle
midolla. Questi signori sono per far vincere ancora la vecchia politica, parlano male
di tutto, seminano ovunque violenza e disordine apposta per far restare tutto come
era prima. Il GRUPPO di Facebook ifattidelladomenica coi suoi quasi 3.500 iscritti li
ha banditi! Nel manifesto con cui si fonda il
Gruppo si legge infatti fra l’altro: Noi siamo
per protestare ma anche per proporre soluzioni. Noi siamo per rilanciare la nostra Siracusa, noi siamo perchè una nuova classe
dirigente si avvicendi alla guida della città.
E basta. I programmi, le cose da fare, sono a
tutti noti. Quello che non va a Siracusa ormai lo sanno anche i mie due cani. Ora c'è
bisogno di buon senso e di amore per la nostra comunità. Basta fanculisti e stronzi,
hanno fatto un gran danno. Loro sono i veri
pretoriani della vecchia politica.
Gruppo ifattidelladomenica
6
Domenica 6 novembre 2011
rischioterremotorischioterremoto
Siracusa non ha un suo Piano
Bisicchia: Manca la protezione civile, c’è solo una verifica di uomini e mezzi in caso di evento calamitoso. Documento vago che rifugge responsabilità
Ho visto in questi anni di tutto e di più,
molti convegni, congressi, parate etc., dove si rivendica praticamente tutto, da parte delle Associazioni
di volontariato di protezione civile, ma
queste sono a conoscenza chi sono i loro
nuovi interlocutori?. Il
coordinamento istituito da precedenti Amministrazioni è rimasto Coordinamento
“fittizio” sulle carte
comunali, senza alcuna valenza, visto che ad oggi non è stato stilato alcun rogito dal quale si evince che il
firmatario degli atti del coordinamento ha la
delega alla firma. Il documento del coordinamento allegato al Piano di Emergenza non
è un documento tecnico valido poiché non si
evince da alcun verbale che ci sono state
delle riunioni precedenti dove le Associazioni si sono riunite ed hanno trattato
l’argomento. Pertanto i rappresentanti o il
delegato che si autoreferenzia parlanp
senz’altro a titolo personale senza averne
l’autorità e la responsabilità.
Secondo le leggi vigenti ed in virtù degli
studi accademici del sottoscritto, il Piano
Comunale di Protezione Civile è uno strumento finalizzato soprattutto alla pianificazione delle attività ed interventi di emergenza e soccorso che vanno attuati in occasione
del verificarsi di eventi che condizionano la
sicurezza delle persone ovvero interferiscono anche in modo grave con il normale andamento delle attività antropiche. Quindi
tale strumento deve essere principalmente
orientato alla salvaguardia delle vita umana e,
secondariamente, alla protezione dei beni. Il
Piano di Protezione Civile deve essere lo
strumento trasversale che attraversa tutti i
diversi livelli di pianificazione (in particolare
gli strumenti urbanistici generali i piani di
assetto idrogeologico, l'armatura territoriale e
i punti maggiormente esposti ai rischi.... che
mancano per il territorio di Siracusa) pur non
appartenendo a nessuno di essi. Il piano è stato aggiornato con una determina Sindacale
ma di fatto non si è rinnovato nulla si sono
aggiunte delle nuove aree delle nuove vie……ma poi il nulla. Quindi non è il Sindaco
o l’Assessore ad approvare un piano di una
città bensì l’insieme dei tecnici/qualificati e
certificati per la materia che hanno validato
con dati e con certificazioni i contenuti dello
stesso assumendone la responsabilità in modo
diretto. Manca l’approvazione da parte del
Dipartimento Regionale di Protezione Civile
che ha già inviato agli uffici Comunali di
Protezione Civile le linee guida per la redazione dei piani comunali di P.C. e per la relativa informatizzazione dell’armatura territoriale. Manca la validazione dei Vigili del
Fuoco e quant'altro!
Mi permetto di osservare che tutto quello sin
qui svolto non è un piano di protezione civile, ma una verifica a livello comunale delle
risorse di uomini, mezzi, procedure per fronteggiare un possibile evento incidentale sia
di origine naturale che tecnologico e che
pertanto tutto ciò potrebbe essere utile per la
formazione di opuscolo/vademecum da distribuire ai cittadini e nelle scuole, come già
altri Comuni hanno fatto ma certo non ci
sarebbe assunzione di responsabilità da parte del primo cittadino considerata la vaghezza del documento.
Parola di Carlo
Sr: sisma entro il 2021
(lo dice Nostradamus)
Il fenomeno più inquietante, nei secoli, può
senz'altro essere considerato Nostradamus,
il quale nelle sue «centurie» predice fatti
che vanno ben oltre l'anno 2000, azzeccandone parecchi. Poiché, per la verità, egli
utilizzò un linguaggio ambiguo e simbolico, che nel tempo è stato oggetto di varie
interpretazioni, gli scettici hanno sempre
sostenuto che si sia trattato di casualità impressionanti, però) in parte agevolate da
metodiche interpretative applicate successivamente al reale verificarsi dei fatti previsti.
Coloro che, invece, credono nel paranormale continuano a pensare che i poteri profetici dimostrati dal monaco francese rappresentino un esempio di quelle potenzialità sconosciute della mente umana che ancora oggi sono oggetto di ricerche appassionate e di studi serissimi.
E per la verità Nostradamus di previsioni
ne ha centrate tante, nell'arco di un periodo
storico vastissimo.
E, tra l'altro, piazzato attorno al 2000 2015, egli prevede un altro terremoto in
Sicilia con eruzione dell'Etna, la qual cosa
appare inquietante per noi siracusani e per
tutti gli abitanti della fascia costiera orientale dell'isola, già duramente provati dalle
tante scosse sismiche, a partire dal 1693 e
fino al 1990, data del terremoto di S. Lucia.
Così si esprime il profeta nelle sue quartine:
«Ennosigeus fuoco dal centro della terra
attorno le città nuovamente fa tremare
due grandi rocce a lungo faran guerra
poi Aretusa nuova fonte arrossare» (1-87)
«Da Ragusa dei limoni la città del vecchio
Gerone
faranno rifiorire per medico soccorso
morta figlia del re per morte dei due aironi
l'Arabia, l'Ungheria faran lo stesso corso» (X-63)
Tentiamo di chiarire i termini di questa
profezia e di trovare la chiave di una possibile interpretazione: Nostradamus cita
la mitica Aretusa per localizzare con estrema precisione la sua profezia: il fatto luttuoso avverrà a Siracusa, dove tremerà
«nuovamente» la terra e dove le acque della fonte si arrosseranno (di sangue verosimilmente).
Il termine «ennosigeus», col quale si apre
la quartina, significa «colui che scuote la
terra» ed è una qualità mitologica attribuita
a Nettuno, il che farebbe pensare a un maremoto accoppiato al terremoto, ribadito in
quel «fuoco al centro della terra» che richiama subito alla mente un vulcano in eruzione, l'Etna. La datazione di questo evento è stata fatta in base ad un sistema di
calcolo dallo studioso Ramotti che lo colloca tra il 2001 e il 2021.
«Arrossata» di sangue la fonte Aretusa, per
cui sembrerebbero numerose le vittime del
terremoto, i soccorsi verranno dalla vicina
Ragusa e dalle altre «città dei limoni», cioè
da tutta la Sicilia, alla città del vecchio Gerone (una ulteriore precisazione logistica).
Una sorte uguale in quel tempo subiranno
altri territori sismici quali l'Arabia (i paesi
arabi) e l'Ungheria; più oscuro il verso che
parla della morte di «una figlia del re» e di
«due aironi», presumibili vittime illustri
del luttuoso evento sismico.
Ci resta la speranza che Nostradanus, stavolta, sia caduto in un grossolano errore.
Carlo Arribas
Ribadisco che il Piano di Protezione Civile
va fatto con:
1)l’analisi degli elementi pericolosi;
2)la previsione degli eventi incidentali e
dello scenario di rischio atteso;
3)le misure di prevenzione da adottare per
la riduzione dei pericoli e per la mitigazione del rischio;
4)le misure di protezione attiva e passiva
preordinate;
5)la pianificazione dell’emergenza con il
coinvolgimento diretto di tutti gli attori
delle scenario di rischio, attraverso
l’informazione e la formazione.
Questi cinque punti vanno personalizzati
per la realtà del Comune di Siracusa e non
linee di indirizzo generiche riprese con
copia/incolla da altre realtà comunali (vedi
foto) o provinciali o nazionali.
Andrea Bisicchia
Come salvare
la vita
ai cittadini
(ab) Il principale obiettivo della protezione civile è la salvaguardia della vita umana. Per facilitare questo compito, è importante che, in caso di terremoto, negli
edifici strategici possano continuare ad
essere svolte in sicurezza le funzioni di
protezione civile. Quindi, un edificio strategico deve innanzitutto possedere una
bassa vulnerabilità sismica, per evitare
che, al verificarsi dell'evento sismico, le
persone e l'edificio stesso possano subire
danni e che le attività che in esso si svolgono possano subire interruzioni.
Per le costruzioni esistenti, è necessario
effettuare la verifica dei livelli di sicurezza già presenti, individuare le eventuali
limitazioni da imporre nell'uso della costruzione, nonché definire gli eventuali
interventi di adeguamento, miglioramento e/o riparazione, necessari per rendere
la costruzione adeguata ai criteri di sicurezza riportati nella nuove norme tecniche NTC 2008 e nella Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 .
In Italia, il problema della sicurezza delle
costruzioni esistenti è, in generale, di fondamentale importanza, sia per l'elevata
vulnerabilità del patrimonio edilizio, soprattutto rispetto alle azioni sismiche, sia
anche per il valore storico, architettonico,
artistico e ambientale di gran parte dello
stesso. Inoltre, per quanto concerne gli
edifici strategici, deve essere garantita
l'accessibilità sia interna all'edificio, con
l'abbattimento delle eventuali barriere
architettoniche, sia esterna, mediante opere infrastrutturali che, in caso di sisma,
riescano a garantiscano la loro raggiungibilità e la loro funzionalità.
7
Domenica 6 novembre 2011
Area aeronautica per l’isolotto?
L’idea sembra avere qualche fondamento. Certo, i tempi sono lunghi ma
se l’acquisisce il Comune… Dopo c’è anche il duo Lombardo-P. Lo Bello
Sembra che l’interesse di SPERO-DI STEFANO, come
avevamo intuito, si stia spostando dal mare (dove era prevista la mostruosa costruzione di un isolotto al centro del
Porto Grande) alla costa, sul viale Elorina, e, in particolare modo, sull’area dell’aereonautica, che è vastissima e
che potrebbe essere sdemanializzata e venduta a privati o
trasferita alla proprietà dell’amministrazione comunale.
La vendita a privati presenta l’inconveniente di tempi lunghi, l’assegnazione al Comune risolverebbe tante cose: la
Spero-Di Stefano l’otterrebbe in concessione pagando un
prezzo per una durata centenaria. Una area così vasta
(l’ex aereonautica) si assommerebbe all’area che è già di
proprietà della SPERO, consentendo a Di Stefano di realizzare a terra quelle strutture (albergo e centro commerciale) che aveva deciso di costruire nell’isolotto al centro
del Porto.
Una buona soluzione? Certamente, se gli affidamenti in
concessione dell’area dovessero avvenire con assoluta trasparenza e con un prezzo congruo e non simbolico. Perché
no? Anche Caltagirone dovrebbe a quel punto mollare la
presa ed abbandonare - complice la soprintendenza - la
cementificazione di una porzione spropositata di mare
(50.000 mq). In questo confidiamo molto nei rapporti di
vicinanza politica che il neo-movimento Energie Nuove
(con padre Rosario Lo Bello in testa) ha istaurato con il
Presidente Lombardo.
Riceviamo e pubblichiamo:
Il tema università….riposa in pace. Assieme a tante altre fregnacce con cui certa politica nostrana si è riempita la bocca
(ricordate l’aeroporto a Cassibile? il nuovo
ospedale? le strade promesse?etc….). Sarà
ripreso non appena la chiusura della Facoltà di Architettura sarà decisa
dall’Università di Catania, o meglio, comunicata con grande ritardo. I nostri politici,
faranno solo allora una dichiarazione o comunicato stampa; Visentin e Bono si incontreranno per l’ennesima volta per dirsi :”non abbiamo mai contato una mazza,
figurarsi sul tema università”; intorno un
silenzio imbarazzato, qualche battuta di
Marziano, tanto per dirla.
La Prestigiacomo resterà a Panarea nella
sua bella villa al mare. I responsabili veri
del disastro (Bufardeci-Marziano in testa
per 9 anni praticamente inconcludenti) si
nasconderanno dietro le famose frasi del
cazzo: “Vedremo, incontreremo il rettore,
il ministro mi ha detto, niente è ancora
Patti: Speculazione
Fiducia: Si può fare
Discussioni sui porti di Caltagirone e dell‟ex Spero del duo
Pianese-Di Stefano anche su Facebook. Riportiamo due
battute con visioni diametralmente opposte. Ecco i testi:
VOLGARE SPECULAZIONE - Mi chiedo se è normale
che un privato si costruisca un isola artificiale per di piu'
edificabile ad un costo irrisorio...quando in quella zona i
terreni edificabili costano almeno 500 euro al metro quadro? Mi sembra un traccheggio non da poco! Allora interriamolo tutto il porto e cosi ci togliamo il pensiero!!! L'isola
artificiale e' una speculazione edilizia in piena regola.
Architetto Giuseppe Patti
SI PUO’ CEMENTIFICARE IL MARE - Il progetto ex
Spero l'ho studiato approfonditamente. L'isola mi va benissimo. Non ho alcun preconcetto sul cemento. Ciò che è importante è il risultato finale. Lì, anche con l'isola, si rivaluta
e si riqualifica con un piccolo gioiello che trasforma un'area
abbandonata,degradata ed inaccessibile. Non dobbiamo avere paura di portare un tocco di modernità alla nostra città.
Il mare può essere cementificato.Le normative sui porti turistici non lo vietano.
Avvocato Francesco Fiducia
Università in coma
Politici vergogna!
perduto etc”.
Delle tantissime omissioni e schifezze fatte
dal centrodestra nel governo della Città in
questo decennio (la più turpe è in materia
urbanistica) questa è quella che meglio riflette la inconcludenza e la cialtronaggine
di questo schieramento.
Potenziare l’università poteva essere un
fiore all’occhiello perché serviva a tutti:
all’economia della città con la presenza di
migliaia di studenti universitari residenti
temporaneamente in città, al livello culturale della città che si sarebbe notevolmente
arricchito dal baratro in cui si trova, ai politici che se ne potevano fregiare oltre che
utilizzare in qualche modo questo sapere
accademico. Niente di tutto questo !. Ma
non puoi pretendere che il maiale si comporti da alce o da stambecco: il maiale appena vede una pozzanghera si rotolerà subito sul fango. E’ la sua natura.
Qui i politici ignoranti non hanno visto i
benefici diretti, gli affari, le tangenti che
potevano incassare. Hanno visto solo cultura, roba che non produce soldi
(grandissimo errore). “Si mangia?” Si saranno chiesti. Risposta:”no non si mangia”.
E se non si mangia “chi ci puttamu a casa?”.
Giovanni Putaggio
Ma Siracusa rispetta gli omosessuali?
Riceviamo e pubblichiamo:
Quanto è aperta, solidale e civile la nostra
società? Una domanda che tutti prima o poi
ci poniamo. I diritti delle minoranze siano
esse culturali, religiose o sessuali, sono
davvero rispettati?
Purtroppo la risposta è negativa. I casi di
aggressione sia verbale che fisica, per esempio all'indirizzo di persone omosessuali
sono all'ordine del giorno.
Ecco perché l'Arcigay di Siracusa si è posta l'obiettivo di sensibilizzare le amministrazioni locali, primo riferimento sociale
della cittadinanza, affinché ci sia uno strumento che possa monitorare la vita sociale
in maniera tale che si possa avere una conoscenza globale dello stato di civiltà della
cittadinanza e quanto veramente siano accettate le “differenze” in questa nostra società che si vanta di essere globalizzata ma
che in fondo è rimasta un’ po indietro rispetto al resto dell'Europa e del mondo.
Abbiamo chiesto a Comune e Provincia la
istituzione di un osservatorio antidiscriminazione che operi su tutto il territorio provinciale. Tale osservatorio avrà il
compito di effettuare ricerche sociologiche,
collaborerà con le forze dell'ordine, con i
vari assessorati alle pari opportunità, facendo in modo non solo di avere un quadro
chiaro di tutta la situazione ma tentando di
mettere in pratica tutte quelle azioni volte e
scongiurare casi di violenza e intolleranza
verso le categorie così dette più deboli.
Arcigay Rialzati Siracusa intende cogliere
l’occasione per sollecitare questa provincia
affinché si munisca di questo strumento e
non mancherà di attuare tutte quelle forme
di protesta civile insieme a tutte quelle associazioni che in questo progetto si ricono-
scono. Chiediamo ancora una volta
l’apertura di un tavolo di lavoro che coinvolga le associazioni di categoria, che dei
diritti civili ne hanno fatto la propria bandiera, ed in particolare con questa associazione LGBT che opera nel territorio dal
1994, con tutte le istituzioni locali, civili e
militari. Arcigay Rialzati Siracusa confida
in maniera particolare nella mediazione di
S.E. il Prefetto, verso le istituzione locali e
provinciali.
Le autorità locali hanno ribadito il loro netto rifiuto e condanna a ogni forma di violenza nei confronti del mondo LGBT. Ma
queste sono, per quanto importanti, solo
parole. La verifica, come sempre,sarà su
fatti concreti.
Giancarlo Riami
Presidente
Arcigay Rialzati Siracusa
8
Domenica 6 novembre 2011
contromano
Il libro di Pamuk e l’ira di Andrea
Dalla finestra che si affaccia su un uggioso
mercoledì sera di Liverpool, si vede una fetta del grande estuario del Mersey e
s’intuisce l’aeroporto nascosto da alberi e
capannoni industriali. L’aeroporto dove sono atterrato sabato e che mi emoziona sempre quando esco al vento trascinando i
trolley e m trovo davanti la famosa silouette
di Lennon su un cartellone che recita “John
Lennon Liverpool Airport” e sotto in corsivo “Above us only the sky”, che sembra
scritta apposta per un aeroporto ma che significa molto di più nella immortale
“Imagine”.
Da qui le cose italiane sembrano lontane, o
forse io m’illudo che lo siano; domani a
quest’ora sarò a Roma nuovamente incasinato e travolto dalla crisi che ci deprime le
borse e i cabasisi, incerto sulla sorte del Governo, inquieto per la salute di Cassano e
sinceramente disinteressato e infastidito per
gravidanza di Belen.
E quindi vi parlo di libri, di un grande romanzo d’amore, infelicemente felice, “Il
museo dell’innocenza” di Orhan Pamuk.
Ci ho messo credo due mesi o forse più a
finirlo; mi succede raramente di leggere tanto lentamente. Era accaduto 35 anni fa con
“Cent’anni di Solitudine”, è riaccaduto con
“Il Museo dell’Innocenza”. Me l’aveva consigliato mia moglie che mi conosce divoratore di gialli e poco incline alle storie romantiche: “Questo devi leggerlo, vedrai piacerà anche a te”.
Il Museo dell’Innocenza è un mondo a parte.
Leggevo una decina si pagine a sera (sono
quasi 600) ed entravo in quel mondo, in
quella Istanbul degli anni ’70 ma soprattutto
in una passione infinita, nutrita di oggetti,
sguardi, luoghi, memorie, odori, un delirio
d’amore tragico e silenzioso, una meravigliosa pazzia della mente vestita di abiti e
azioni conformiste, un amore che comanda,
che guida i protagonisti come burattini, un
amore che non è solo bene, tutt’altro, è soprattutto dolore dei protagonisti e di coloro i
fine per tutti i lettori) comprensibilmente felice.
Hasta lo Pamuk siempre
Joe Strummer
Ps. Ma anche a Liverpool, miei
deliziosi lettori, mi giungono i
vostri insulti che, lo so bene sono
un segno di grande affetto e che
quindi mi premuro di pubblicare.
Scrive il giovane Andrea:
quali stanno loro vicini e subiscono gli
“effetti collaterali” di quella passione che
governa le vite come un destino.
Chiunque ha amato si ritroverà (poco o molto) dentro quelle pagine, capirà, superficialmente o profondamente, quell’alterazione
della mente che è desiderare un’altra persona e circoscrivere la propria vita dentro quel
desiderio.
Naturalmente il libro di Pamuk è molto meglio e molto più di queste indecenti righe
che avete letto, che mentre le scrivo mi rendo conto di quanto aride siano rispetto
all’emozionante affresco del “Museo”. Però
vi consiglio di leggerlo, anche perché, per
quanto distante, la Turchia, la Istanbul degli
anni ’70 somiglia tanto alla Sicilia degli anni ’70. Certi ruoli, certi pregiudizi, certi modi di pensare li ho sentiti molto “siciliani”, e
questa vicinanza mi ha aiutato a capire meglio le atmosfere, gli imbarazzi, le reticenze.
Chi nella vita scrive, leggendo Pamuk capisce di avere davanti un grandissimo, capace
di scavare con le parole e rimescolarti il
cuore e l’anima raccontando l’ossessione e
la disperazione che compongono un immenso puzzle d’amore assurdamente ma (alla
Direttore mi conceda una piccola
replica al suo gentile collaboratore Joe Strummer a nome del
gruppo: ”sosteniamo Stefano Conigliaro “. Leggendo il dorso del
suo giornale, un paio di settimane
fa, mi sono imbattuto nel nome del mio
compagno di classe, nonchè amico fraterno, Stefano.
Sono rimasto amareggiato per la totale
mancanza di tatto con cui veniva citato,
ipotizzando tra l‟ altro una potenziale parentela. Sbattere un nome cosi, senza dedicare neanche due righe alla vicenda, o ai
video che lo scagionano, mi è sembrato un
modo disumano di fare giornalismo e di
trattare un concittadino in difficoltà.
Sicuramente lei, Strummer, e la famiglia
Conigliaro non avete nulla in comune, dubito quindi della parentela; i primi infatti
non hanno mai chiesto nulla alla politica
tanto è vero che i terreni di viale Scala
Greca non sono mai stati “gratificati “ dal
piano regolatore.
Lei essendo l‟addetto stampa di un ministro qualcosa l‟ha ottenuta, ma nessuno si
è mai permesso di insinuare la sua possibile faziosità o il suo evidente conflitto
d‟interessi nel momento in cui esprime opinioni; la invito ad avere lo stesso rispetto,
che le riservano, nei confronti di tutti quei
giovani in cui si imbatterà .
Andrea Genovese
Gentile Andrea,
sono sinceramente imbarazzato a risponderle. In oltre 30 anni che faccio questo mestiere ho ricevuto molte lettere offese, incazzate, indignate per le cose avevo scritto,
ma raramente qualcuno mi ha scritto cose
“singolari” (ho faticato a trovare un eufemismo, mi creda) come le sue.
Ho scritto del mio lontano parente (se ne
faccia una ragione, il fatto che io sia un reietto non significa che anche il suo amico lo
sia, il sangue fa brutti scherzi) circa un’ora
dopo l’uscita delle agenzie di stampa in cui
si riportava solo nome cognome ed età e
città d’origine. Ed io solo quello ho scritto.
Come facevo a conoscere “la vicenda” e “i
video che lo scagionano”?
Che significa “modo disumano di fare giornalismo”? Il fatto che Conigliaro è stato
arrestato è una notizia: si può scriverla o
tacerla. Tacere le notizie è un modo
“umano” di fare giornalismo? Lo sa che la
sua teoria è molto berlusconiana? Ha pensato di iscriversi al Pdl?
Ciò detto, cosa c’entra la storia dei Conigliaro e dei terreni a viale Scala Greca? (Io
purtroppo appartengo al ramo della famiglia
che terreni non ne aveva). Non le sembra di
parlare di cose e persone che conosce poco,
di storie che conosce ancora meno, dicendo
una sequela di banalità allegramente inconsapevoli?
Infine, sono a tutti noti gli straordinari vantaggi che ho ottenuto e le fantasmagoriche
ricchezze che ho accumulato facendo il portavoce di un ministro.
La mia faziosità è evidente e da me sempre
reclamata, il conflitto d’interessi è reale
perché con il lavoro che faccio non dovrei
scrivere le cose che scrivo (e che lei evidentemente non legge). Sono infine seriamente
preoccupato per Stefano Conigliaro se a
difenderlo sono tutte persone con la sua lucidità e la acuta capacità di interpretare vicende e personaggi.
Cordialmente j.s.
Sparasentenze ignoranti quanto arroganti
Stanchi di scrivere facendo nomi e cognomi questa settimana proviamo a parlare dei mali siracusani senza fornirne
l’identità. La certezza è quella che il pezzo sarà scialbo e
poco comprensibile ai non addetti ai lavori. Una volta tanto…pazienza!
Ogni volta che si sfoglia un quotidiano, ogni volta che si
legge un periodico pubblicato a Siracusa appare qualcosa
che ci lega al giornale letto qualche giorno prima. I nomi
dei soloni che suggeriscono come salvare la città da tutte le
disgrazie che l’affliggono. L’invito che si rivolge ai lettori
di questa rubrica è quello di prendere carta e penna e annotare i nomi degli sparasentenze che a vario titolo – e spesso senza alcun titolo - appaiono tra le righe delle
pagine locali, nomi che noi non faremo.
Non vogliamo essere giudicati male o irriverenti nei confronti di queste persone,
anche perché molti hanno la nostra stima,
seppur condizionata. Qualcuno in questa
città deve pur mostrare il coraggio di riflettere liberamente per davvero e non solo a parole e dire le cose come stanno.
Probabilmente c’ispira il fatto di non dovere niente ad alcuno, cosa che ci supporta nella dolorosa fatica che siamo costretti
a fare nel parlare non bene di amici e di
conoscenti. Che per loro fortuna hanno
parole e mezzi per godere di buona stampa. I primi nomi a cui spetterebbe essere
citati dovrebbero essere quelli dei soliti noti politici locali
che imperversano a colpi di comunicati e dichiarazioni, giusto per farsi notare. Sui politici che inondano i giornali delle
loro proposte e delle loro idee si potrebbe dire tanto e scrivere fino al prossimo diluvio universale. Troppo impegnativo per un articolo di fine settimana, per questo preferiamo
astenerci fino ad una specifica occasione. Anticipiamo che
quasi la totalità dei soliti onorevoli appare sui giornali per
regalare aria fritta con olio bruciato, a persone svogliate,
per disinteresse totale verso la politica, magari perché impegnate nella dura lotta quotidiana per portare a casa il classico pezzo di pane. I politici contano proprio su questo, cioè,
sul fatto che la gente non conserva memoria delle tante precedenti padellate andate a male che hanno fatto ingoiare al
popolo, guarda caso attraverso i media sempre disponibili a
non discutere sulle panzane. Potremmo stilare una graduatoria
dei peggiori friggitori d’aria siracusani, ma, ci asteniamo. Al
massimo possiamo dire che esistono parlamentari che
“friggono” saltuariamente le loro zeppole d’aria perché troppo
concentrati negli affari propri o delle loro famiglie e degli amici imprenditori di riferimento. Poi ci sono quelli che si sentono
costretti ad esternare la loro verginità persa in decenni di politica attiva dentro e fuori le amministrazioni. Categoria
quest’ultima molto pericolosa perché frequentata da angeli che
hanno comprato le ali piumate al mercato settimanale, per sostituirle a quelle di vecchio pipistrello e alla coda appuntita. Esistono infine quelli che non sospettavano neanche che in vita loro avrebbero avuto un posto in paradiso e solo di rado
affrontano fornelli e padelle. I politici
per caso sono certamente i migliori
perché praticamente il danno creato
alla società si restringe al lauto vitalizio e al rimpianto delle cose che avrebbero potuto realizzare. A conoscere bene gli spadellatori d’aria fritta che stanno a sinistra possiamo ricavare che per loro il muro delle ideologie è un ricordo lontanissimo che
al massimo torna in qualche incubo
mattiniero. Quelli che stanno a destra
vivono pensando di essere stati loro a
creare il mito di Berlusconi, e che il
cavaliere senza di loro sarebbe rimasto un ricco gregario dei
tanti politici che lo frequentavano per scroccargli qualcosa di
elettoralmente utilizzabile. Invece, oggi si preparano a cambiare pelle sparlando (però con ragione da vendere) dei vizi e non
parlando delle sue non rare virtù di generosità e di nuovo Pigmalione. Si fanno una gran concorrenza senza esclusione di
colpi bassi. Il più odiato tra questi è un piccoletto che frigge
alacremente, dalla mattina alla sera. Anche senza olio e tra fornelli, improvvisati in ogni dove, rivolta frittate d’aria solidificata miracolosamente. Risulta il più simpatico della compagnia
dei cuochi del niente perché è sempre pronto a fare e a ricevere
… leali sgambetti a chi gli passa accanto. Sono quelli della se-
www.ifattidelladomenica.it
rie A, ma non aspettatevi di più, niente nomi abbiamo detto.
Entriamo invece nel girone dei cosiddetti sparasentenze puri, che sognano di invadere lo spazio riservato ai titolati dagli elettori. Un esercito impossibile da quantificare che vivono inventando, giorno dopo giorno, qualcosa da lanciare in
pasto alla pubblica opinione. Molti ostentano il titolo di presidente: dalla presidenza del condominio, a quella della solita associazione spontanea mai registrata, fino a comprendere
qualunque ruolo in una qualche istituzione di serie D. Scendendo la gradinata si trovano coloro che in mancanza di
qualsivoglia prerogativa di appartenenza a consessi di qualunque tipo, scelgono l’intervento a titolo personale perché,
abitanti di una via cittadina o in una zona di periferia in abbandono. E quando infine questa tipologia viene ignorata
perfino negli spazi che i giornali riservano ai semplici lettori
non resta ai malcapitati che buttarsi nel “cortile” facebook
dove tutti sono uguali e pare possano dir male o bene del
mondo intero, al punto da poter raccontare al bar “ieri a Obama ho detto chiaramente cosa penso di sua moglie.” Dalle nostre parti sotto tiro ci sono spesso vertici e componenti
delle amministrazioni pubbliche che di critiche ne subiscono
quotidianamente perché niente di ciò che fanno, risulta accettabile. Sarà proprio così ma oltre la critica bisognerebbe
avere anche la competenza di potere indicare le soluzioni.
Gli sparasentenze siracusani sembrano essere diventati dei
classici sindacalisti (quelli che hanno inventato la categoria)
che dicono quel che vogliono con la pretesa di avere sempre
ragione anche quando il torto è così marcio da puzzare.
L’altra sera accendendo la tv mi appare un Bonolis chiamante: << avanti un altro!>>. Un concorrente dalle fattezze
di Michele Cocuzza (10 anni più giovane) si siede al posto
del concorrente di turno. La primissima domanda era semplicissima e apparentemente benevola:<< Dica i nomi di 4
partiti presenti in Parlamento! >>. Risposta del 42 enne tipo
italiano: << Pdl…Lega nord…Udc…PCI.>>. Bonolis:<<
Ma che dice? Il Pci non esiste ormai da oltre 20 anni… Avanti un altro!>> Sarà vero che in parlamento ci sono 17
partiti ma quello poveraccio, laureato e di buona cultura che
ne sapeva? Ecco perché abbiamo scritto senza nominare
niente e nessuno. L’accusa classica degli sparasentenze nazionali è <<piove, governo ladro…>>, ma come si fa a dir
male della politica senza manco ricordare i primi quattro
partiti che ci fanno soffrire? Come fa Michele Santoro ad
illudersi di avere al seguito, milioni di rivoluzionari?
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Il Vescovo partecipa ma “licenzia”