sabato 24 giugno 2006 L’UNIONE SARDA PROSSIMAMENTE IN EDICOLA C ULTURA Redazione: Viale Regina Elena 12 Tel. 070.60131 LE GUIDE ESCLUSIVE DE L’UNIONE SARDA I SARDI NEL MONDO PROSSIMAMENTE IN EDICOLA Fax 070.6013274 www.unionesarda.it [email protected] Personaggi. Riaffiora una vicenda del 1980: Marras pubblicò in inglese un testo di Massimo Consoli Il calvario di Amerigo nell’America di Reagan ra il 1980, New York. Il cagliaritano Amerigo MarE ras, allora poco più che trentenne, terminava la traduzione di un opuscolo di quindici pagine scritto dal giornalista Massimo Consoli su “omosessualità e comunisti” e sul “Comune di Roma e gli omosessuali”. Nasceva così un libretto, The Italian Communist Party and the Massimo Consoli Gay International Archives, che per Marras si sarebbe tramutato in una nera condanna. In seguito alla pubblicazione di quelle poche righe e a causa della sua militanza di sinistra, il giovane cagliaritano subì una pesante inchiesta da parte dell’FBI. Ricorda lucidamente la vicenda lo stesso Consoli: «Omosessualità e Comunismo erano le due parole più proibite nell’America maccarthiana e reaganiana. Averle messe insieme, per Amerigo Marras, è stato fatale. Subì un’inchiesta, la sua libreria e la sua abitazione furono perquisite due volte, sempre illegalmente e sotto la minaccia delle armi, e lui soggetto ad una straziante procedura giudiziaria che lo costrinse ad abbandonare il Paese». Il testo sul Partito comunista e sull’archivio del movimento gay internazionale è ancora in vendita. Dopo una breve ricerca in Rete la pubblicazione spunta fuori in una libreria di San Francisco all’incredibile cifra di 75 dollari, all’incirca 60 euro: niente male per un saggio di sole venticinque pagine. «Ho avuto modo di vedere i documenti che riguardavano Marras, rilasciati dall’FBI al suo avvocato, con parecchie strisce nere di pennarello o d’inchiostro laddove la polizia federale non voleva che si conoscessero determinate co- Un cagliaritano perseguitato per aver tradotto un opuscolo su omosessualità e comunismo In alto, il cagliaritano Amerigo Marras (foto dal sito www.massimo consoli.com) A destra, immagine da un Gay Pride se», continua Consoli: «Per anni, quando mi raccontava per l’ennesima volta quanto gli era accaduto, Amerigo ne era ancora terrorizzato, traumatizzato, non riuscendo a capacitarsi che una cosa del genere fosse potuta capitare proprio a lui, la persona più tranquilla e pacifica e non violenta che ci fosse al mondo». A ben vedere, il libro di Amerigo Marras e di Massimo Consoli non conteneva un’apologia del PCI. Piuttosto la traduzione dell’intellettuale cagliaritano metteva in rilievo criticamente e obiettivamente i contrasti tra il partito e il movimento gay italiano esplosi negli anni Settanta. La tensione di chi si sente costantemente controllato e il terrore di finire in cella per chissà quale imputazione spinsero Amerigo Marras ad abbandonare New York e a trasferirsi in Francia. Ed è proprio in questo Paese, esat- tamente a Nizza, che Massimo Consoli lo ha incontrato per l’ultima volta: «Il 21 settembre del 2000 stavo all’ospedale Pasteur, reparto neurologia D, primo piano, camera 199. Lì Amerigo, sforzandosi per riuscire a farsi capire in maniera intelligibile, mi chiese di vendicare la sua memoria. Morì tra il 13 ed il 14 ottobre successivo». Nato il 19 dicembre del 1948, Marras si trasferì giovanissimo in Canada, a To- 57 LE GUIDE ESCLUSIVE DE L’UNIONE SARDA SCAFFALE SARDO Due volumi della “Laterza” ronto, dove si laureò in Architettura. Diede vita a un circolo culturale polifunzionale e multimediale insieme a vari attivisti che si incontravano a casa sua. «Il Glad Day Bookstore, il primo Gay Pride canadese, il prestigioso “The Body Politic”, negli anni Settanta una delle più importanti pubblicazioni gay: tutto questo nacque a casa sua», ricorda ancora Consoli. Nel frattempo Marras mise in piedi un importante archivio sulla storia dei movimenti omossessuali. Dopo il trasferimento a New York questi materiali fecero capo alla libreria “WW3” che Marras aprì insieme ad altri collaboratori, e in seguito furono donati parte al “Lesbian & Gay Community Services Center” e parte alla “New York Public Library”, costituendo il nucleo fondamentale di una delle più grosse collezioni al mondo nel suo genere. «Ma stranamente, da questo lavoro di assoluta dedizione Marras non ha mai ricevuto nemmeno un grazie», lamenta Consoli. Ora lo scrittore-giornalista, storico fondatore del movimento gay italiano, autore di libri di successo come Homocaust (Kaos) sulla persecuzione subita dagli omosessuali sotto il regime nazista, negli ultimi tempi ha sentito il dovere di riportare alla luce questa storia. Seppure, dice, forse con troppa autocritica, «mi resta l’amaro in bocca per non essere stato capace di vendicare la memoria di un amico carissimo». L’auspicio di Consoli: presentare ora una richiesta ufficiale al governo degli Stati Uniti affinché riconosca di aver sbagliato nel giudicare Marras e porga delle scuse postume. WALTER FALGIO Storia della Sardegna di studiosi autorevoli di Gianni Filippini curatori di Storia della (pubblicata IinSardegna due volumi da Laterza) sono Manlio Brigaglia, Attilio Mastino e Gian Giacomo Ortu. Ma a questi storici di prestigio altri se ne aggiungono in un fitto elenco di specialisti, autori di specifici interventi (elenco nel quale, peraltro, figurano con scritti particolari gli stessi curatori, rispettivamente docente di storia contemporanea, Brigaglia, di storia romana, Mastino, e di storia moderna, Ortu). Questi gli autori dei saggi: Bruno Anatra, Luciano Carta, Roberto Coroneo, Giovanni Lupinu, Francesco Manconi, Luciano Marrocu, Giuseppe Meloni, Alberto Moravetti, Giovanni Murgia, Giulio Paulis, Paola Pittalis, Luisa Maria Plaisant, Sandro Ruju, Simone Sechi, Pier Giorgio Spanu, Salvatore Tola, Gianfranco Tore, Raimondo Turtas, Raimondo Zucca. E già il semplice riferimento ai nomi equivale a una solida conferma dello spessore e dell'interesse dell'opera. Pubblicati nella Collana laterziana “Storia e Società” (che ha già ospitato con vasti consensi un centinaio di titoli), ai due volumi di Storia della Sardegna i curatori hanno dato il compito di raccontare le vicende isolane: “Dalle origini al Settecento” il primo e “Dal Settecento ad oggi” l'altro. E va sottolineato che di racconto si tratta e non di arida e scostante raccolta di saggi: lo stile scorrevole - per evidente scelta di fondo - assume infatti il valore di comune denominatore e se ne avvantaggia il semplice lettore che rimane coinvolto. Anche la titolazione - soprattutto nel secondo volume - appare ispirata da un meritorio intento di garantire un carattere divulgativo alla rigorosa ricostruzione: esempi, “L'ora del Bogino”, “La faticosa uscita dall'ancien regime”, “I misuratori di crani”, “I viaggiatori di professione”. Dell'opera viene proposta e illustrata nella prefazione una stimolante chiave di lettura. In sintesi, illustrare le ragioni documentate che sollecitano il rifiuto di una serie di luoghi comuni sulla Sardegna: “Da almeno due secoli - si legge - la Sardegna è intensamente frequentata da ogni tipo di studiosi della sua geografia e della sua storia, del suo ambiente naturale e umano: eppure, in un recente passato e ancora oggi è vista da alcuni come una terra immobile, estranea alle dimensioni del tempo, quasi prigioniera dei ritmi ciclici della natura”. E dunque questa Storia della Sardegna si è posta anche l'obbiettivo di contribuire alla “costruzione di una nuova immagine dell'Isola: un'immagine nella quale la realtà prevalga sul mito, la storia sulla natura, la complessità sul luogo comune”. E va detto che le circa 500 pagine dei due volumi - proposte nell'accattivante veste editoriale di Laterza - raggiungono lucidamente anche questo obbiettivo. Letteratura. Lo ha scoperto la ricercatrice milanese Barbiellini Amidei, ma non mancano i dubbi sull’autenticità dell’opera uò essere davvero attribuita a Giovanni Boccaccio l’opera ineP dita sull’amore scoperta dalla ri- È spuntato un inedito del Boccaccio cercatrice milanese Beatrice Bar- una ballata accompagnata da una biellini Amidei? Su questa doman- prosa in forma di lettera amorosa da è stato organizzato un convegno e una lode alle donne, anche queieri mattina all’Università Statale di sta in forma epistolare. Milano. Scoperto casualmente dal«Studiando a lungo il manoscritla studiosa di Filologia romanza to, mi è sembrato che il suo matedurante lo studio di Griselda, altra riale stilistico, sintagmatico e foneopera di Boccaccio, il tico, appartenesse manoscritto è vergaha spiegato la ricerPer tema to prima del 1372 e catrice - a una fase l’amor cortese conservato alla Bigiovanile dello scritblioteca Riccardiana tore. Una fase in cui di Firenze. L’opera si possono notare l’ucontiene una versione in volgare so di arcaismi, l’impiego di una lodei primi due libri del De amore di de, di stampo misticheggiante, alla Andrea Cappellano, della seconda donna e un lessico “della cortesia”, metà del XII secolo (una sorta di vicino a quello che lo scrittore usa vademecum laico sul comporta- nelle varie opere volgari. Ma l’ipomento amoroso), alcune letterine tesi per me più valida è che il maamorose, quattro sonetti anonimi, noscritto, frutto di un Boccaccio Un’immagine del Boccaccio CAGLIARI nautica ingrosso elettronica navale accessori nautici forniture di bordo INCASPISANO S.p.A. - (CA) - viale Elmas, 155 - Tel. +39 070 2107.1 E-mail: [email protected] centesco: quindi, se davvero è Boccaccio l’autore dell’opera, fa un microsalto nel passato, quasi un espeagli esordi, sia stato poi rivisto nel rimento privato, che potremmo periodo della maturità: l’autore, in- chiamare prova di arcaicizzazione fatti, negli anni del suo ritiro, ama- prestilnovistica. Con una voluta cava rivedere e riscrivere i testi pro- duta nel popolaresco». dotti nel suo percorso letterario Per Michelangelo Picone, studioprecedente. Non c’è dubbio, però, so del Boccaccio narratore, «il lavoche il Boccaccio maturo sia più ro della studiosa rappresenta un complesso: è per deciso passo avanti questo che mi semverso un completaForse un lavoro bra plausibile l’idea mento della lacuna su committenza autobiografica del della riscrittura su committenza». Boccaccio, eppure i Sono molti però i dubbi non mancano: dubbi: «L’unico elemento certo di è possibile che lo scrittore, che necui disponiamo - spiega lo studioso gli anni ’70 del 1300 si stava occudi letteratura medievale Francesco pando dell’esegesi morale del poeBruni - è la data di origine del libro, ma dantesco, potesse dedicarsi a sicuramente anteriore al 1372. Il tematiche popolaresche che apparlibro è chiaramente ispirato a una tengono a una stagione passata cultura cortese, ha un sapore due- della sua carriera letteraria?».