Luglio
2003
Periodico bimestrale delle Associazioni di Povo
anno X - n. 2
Madonnari
31 Gio’
multietnica
44 Festa
degli alberi
45 Festa
festa in
Chegul
72 SAT
Sped. a. p. - 45% - art. 2 comma 2/b Legge 662/96 - Filiale di Trento - Diffusione gratuita - Contiene I.P. e I.R.
ALL’INTERNO
tuttapovo
Bimestrale di informazione delle
associazioni del sobborgo di Povo
Via Salè 1, c/o Centro Civico
Editore proprietario “Club Interassociato Tuttapovo”
Redazione, amministrazione e recapito postale
c/o Sergio Nichelatti, via Madonnina 22,
38050 Povo (TN), tel. 0461.811026
e-mail: [email protected]
Iscriz. Tribunale di Trento n. 817 del 19.04.1994
In copertina
Fontana presso il parco di
Oltrecastello. Opera dello scultore
Marco Pegoretti.
Foto di Sergio Nichelatti
Anno X - N. 2 - Luglio 2003
Direttore Responsabile: Paolo Giacomoni
Via Borino, 39 Povo (TN)
E-mail: [email protected]
Presidente: Sergio Nichelatti
Redazione: Mariano Andreatta, Francesco Saverio
Dalba, Chiara Giacomoni, Paolo Giacomoni, Alessandro Gretter, Giancarlo Ianes, Sergio Nichelatti,
Stefano Ricci, Elisabetta Tomasi, Matteo Visintainer.
Hanno collaborato a questo numero:
Matilde Padroni, Antonio Bernabè, Sergio Bonvecchio, Aldo Giongo, Carlo Nichelatti, Roberto Bortolotti, Maria Grazia Giovannini, Guido Leonelli, Nonna Renata, Diego Caviola, Franco Zanuso, Paride
Franceschini, Giordano Segatta, Franco Giacomoni,
Paolo Giovannini, Ass. Il Punto Giovani, Casa di Riposo M. Grazioli, Civica Casa di Riposo Gabbiolo,
Lorenza Rossi, Circoscrizione di Povo, Scuole Medie G. Pascoli, Scuole Elementari U. Moggioli.
Stampa: Publistampa s.n.c.
Pergine Valsugana
Sommario
pag. 4: BILANCIO TUTTAPOVO 2002
pag. 6: OLTRECASTELLO: FESTA S. PANTALEONE
pag. 8: CTG: L’INTENSA ESTATE 2003
pag. 10: G.S.MARZOLA: SCI CLUB E INTERV. ORLANDI
pag. 12: G.S.MARZOLA: MARZOLA VOLLEY
pag. 14: COM. GEM. ZNOJMO: NUOVA VIA ED ASILO
pag. 16: ARCI-PAHO E ACLI: QUESTO MONDO NON...
pag. 17: ARCI-PAHO: VIAGGIO A ZNOJMO
pag. 18: COM. GEM. ZNOJMO: TORNEO F. MERLER
pag. 19: ARCI-PAHO: TORNEO PAR CONDICIO 9
pag. 20: SCI NAUTICO: DEGASPERI CAMPIONE USA
pag. 20: MISS POVO
pag. 21: DEBORAH SAVIAN: GINNASTA MONDIALE
pag. 22: DUE ANNI DI PROGETTO GIOVANI
pag. 26: SAT POVO: PAOLO GRAFFER
pag. 28: SAT POVO: MALATI DI CAMPANILE
pag. 28: LIBRI: ULTIME CIME (CANTICO AL LAGORAI)
pag. 30: CASA RIP. GRAZIOLI: COLORI DI PRIMAVERA
pag. 31: I GIO’ MADONNARI ALLA CASA DI RIPOSO
pag. 32: CASA RIP. GABBIOLO: PREMIO “BRONZETTI”
pag. 35: IL DISCO: VASCO ROSSI “TRACKS”
pag. 34: PREVENZIONE TUMORI FEMMINILI
pag. 40: FILODRAMMATICA CONCORDIA 74
pag. 42: SPAZIO CIRCOSCRIZIONE
pag. 48: ANA: PROGETTO MORONAR
pag. 50: L’ANGOLO DELLA POESIA DIALETTALE
pag. 52: L’ANGOLO DELLA POESIA
pag. 54: SCUOLA ELEMEN.: GIORNALISMO A SCUOLA
pag. 58: SCUOLA MEDIA: SOGNO DI UNA NOTTE DI...
pag. 61: SCUOLA MEDIA: PROBLEMA RIFIUTI
pag. 66: GIACOMONI FRANCO PRESIDENTE SAT
pag. 67: LE RICETTE DI MATILDE
pag. 68: 1754: VILLAZZANO CONTRO POVO
pag. 69: IN RICORDO DI...
pag. 70: LETTERE AL GIORNALE
pag. 72: SAT POVO: FESTA IN CHEGUL IN IMMAGINI
pag. 73: 1909: FOTO STORICHE “IL CORO DI POVO”
pag. 74: AUGURI A...
QUEST’ESTATE NON DIMENTICARTI DI
PORTARE IN VACANZA QUALCOSA DA
LEGGERE... INFATTI POTRAI RITIRARE
NEI PUNTI SOTTO ELENCATI IL
VOLUME DI 448 PAGINE A COLORI
“QUANDO POVO ERA COMUNE”
di ANTONIO BERNABÈ
prefazione di RENZO FRANCESCOTTI
STORIA E CRONACA DI UNA COMUNITÀ
FRA IL 1850 ED IL 1926
IL LIBRO È IN DISTRIBUZIONE GRATUITA PRESSO:
RIVENDITA GIORNALI E TABACCHI M.T. PEGORETTI - Povo
CASSA RURALE DI TRENTO - FILIALE DI POVO
CIRCOSCRIZIONE DI POVO
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
3
Club Interassociativo Tuttapovo
Bilancio 2002
quasi in pareggio
l bilancio consuntivo 2002 (approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci) si è chiuso
con una leggera perdita di € 62,09. Ciò nonostante si può considerare l’andamento economico positivo visto che nel 2002 sono stati assegnati
contributi alle associazioni affiliate per complessivi
€ 3.303,00.
La voce più importante nel capitolo passività è
il costo della stampa che nel 2002 corrisponde a
€ 18.547,45 (pari a lire 35.912.870) mentre nel
2001 era stata di lire 31.572.784 (pari a
€ 16.305,98) con un aumento di € 2.241,47.
Queste cifre sono comprensive anche delle
pubblicazioni di inserti quali:
- estate ragazzi (€ 587,32);
- l’opuscolo di trentasei pagine realizzato dalla
scuola elementare sul pittore Umberto Moggio-
I
ATTIVITA’
fatturato
associazioni Povo
sostenitori
int.attivi banca
PASSIVITA’
costi stampa
collaboratori
IVA
saldo tasse 2001
acconto Tasse 2002
imposta registro statuto
ritenuta acconto Banca
spese gestione (posta, cancelleria, ecc.)
ad associazioni per attività
sconti su fatture
TOTALI
PERDITA ANNO 2002
4
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
34.461,60
1.514,94
632,78
75,20
36.684,52
- 62,09
di Sergio Nichelatti
li (€ 1.394,43);
- opuscolo di otto pagine del progetto giovani
(€ 322,26);
- depliant del concorso presepi (€ 516,06).
Questi inserti hanno avuto una spesa complessiva pari a € 2.820,07.
Per collaborazioni alla realizzazione del periodico sono stati erogati complessivamente
€ 7.394,39. Le spese di gestione relative ai capitoli posta, cancelleria e varie ammontano a
€ 3.984,40 (nel 2001 erano stati di € 3.341,21)
dei quali per la sola posta di € 2.466,85 (nel 2001
era di € 2.128,47). L’Iva versata nel 2001, corrispondente al 50% dell’Iva delle fatture emesse,
ammonta ad € 2.871,62 (nel 2001 era stata di
€ 2.844,82). Le altre voci del bilancio sono pressoché uguali agli anni scorsi. Complessivamente le
uscite nel 2002 sono state di € 36.746,61 (nel
2001 erano state di € 33.835,75).
Capitolo attività
18.547,45
7.394,39
2.871,62
121,48
303,16
133,24
85,43
3.984,40
3.303,00
2,44
36.746,61
Le entrate sono rappresentate nella quasi totalità dal fatturato per le inserzioni pubblicitarie in
quanto non sono mai stati richiesti contributi alle
Amministrazioni pubbliche.
Nel 2002 sono state emesse 200 fatture (nel
2001 erano state 204) per un importo complessivo di € 34.461,60 (nel 2001 era stato di
€ 34.137,80). Le quote associative delle 18 associazioni affiliate ammontano complessivamente a
€ 1.514,94 (nel 2001 ammontavano a
€ 1.084,56). Le offerte dei lettori di Tuttapovo sono state di € 632,78 (nel 2001 erano state di
€ 664,37). Altre entrate relative agli interessi bancari sono pressoché insignificanti (€ 75,20). In totale le entrate ammontano a € 36.684,52 (nel
2001 erano state di € 36.177,53).
Comitato Chiesa Oltrecastello
Dal 25 luglio torna la festa
di San Pantaleone
di Maria Grazia Giovannini
opo il successo dello scorso anno, il Comitato Chiesa Oltrecastello ripropone la
festa patronale di San Pantaleone per il
25, 26 e 27 luglio 2003 nel tendone che sarà allestito presso il parcheggio ed il parco giochi di Oltrecastello. Il programma si rifà sostanzialmente a
quello dell’anno passato. L’apertura della festa è
prevista per venerdì 25 ad ore 20 con musica, ballo e karaoke con il trio “poero” 7/10 (Piero, Roberto e Sergio); il complesso “Stella” animerà la
serata di sabato 26, mentre domenica 27 sarà il
turno del duo “Stile Libero”.
Domenica mattina alle 9 sarà celebrata l’Eucaristia presso la chiesetta di San Pantaleone, mentre nel pomeriggio verranno organizzati giochi ed
D
A destra alcuni versi
dedicati al coro di
Oltrecastello.
Sotto il coro di
Oltrecastello.
La Musica nel cor
‘L paroco ‘n bel dì ‘I domanda quasi per scherz:
“ela che la sona signorina Merz..”
la poderia ben meter su ‘n coret
‘n quela cesa de quel paes poret!”
E da quel dì anca Oltrecastel
pareva quasi ‘n paes pu bèl
‘I coro ‘n nuovo canto l’ha portà
grazie a zent de bona volontà.
Da prinzipi ‘I laoro dela maestra
l’è sta arduo, “da far girar la testa”
le cantore no le saveva nanca la diferenza
tra le note, i tempi... e la cadenza.
Ma le continue prove, i sforzi e le racomandazion
la ricerca de canti novi e nove armonizazion
l’ha fat ‘n modo che ‘I canto ‘I deventas pu soave
e se pol propi dir che ades sen quasi brave!
Ma quel che sen riuside dalbon a costruir
no l’è ‘n semplice coro da star lì demò a sentir
quei che nesuni poderà mai tirar via
l’è l’amicizia, el dialogo e la “vera armonia”
Sen stade na spala per chi doveva pozarse
na mari per chi gaveva bisogn de rialzarse
la parola e l’ascolto tra noi ghè sempre stà
ma anca barzelete, alegria e felicità.
E saren sempre così... proprio “armonia”
e speran de eser ricordade almen per aver fat
compagnia
ma noi ghe l’aven mesa tuta, aven provà
de far ‘n modo che ‘I paes ‘I fusa anca comunità.
E per concluder ‘n augurio...
ala maestra e a tute le cantore
me racomando... de aver sempre...
la musica nel core.
Emanuela Stablum
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Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Comitato Chiesa Oltrecastello
intrattenimenti per bambini e ragazzi e l’immancabile gara di
briscola tra adulti. Durante tutta la durata della festa funzionerà il servizio bar e cucina, in particolare sabato sera si potrà gustare la porchetta del “Secco”.
Si ricorda inoltre che i componenti del comitato hanno
già messo in vendita i 15.000 biglietti della ricca lotteria al
prezzo di € 0,50 ciascuno, i cui premi saranno estratti domenica sera alla presenza di un funzionario comunale. I premi che non verranno ritirati la sera dell’estrazione, saranno
disponibili per i trenta giorni successivi e quindi fino alla fine del mese di agosto presso la residenza del presidente del
Comitato.
Per maggiori informazioni e dettagli saranno distribuiti a breve i volantini ed i depliant che illustreranno
l’intero programma della festa con i relativi appuntamenti ed orari. L’intero incasso derivante dalla festa e
dalla lotteria sarà devoluto alla chiesa: il progetto che il
Comitato Chiesa Oltrecastello si è proposto quest’anno
riguarda esclusivamente la parte vetraria della chiesa,
verranno infatti acquistati i nuovi vetri delle finestre, che
di conseguenza consentiranno una minore dispersione di
calore durante la stagione invernale.
Vi aspettiamo numerosi.
Nelle foto due momenti della festa dell’anno scorso. Foto S.N.
Tuttapovo
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Centro turistico giovanile di Povo
L’intensa
estate 2003
l 17 maggio scorso si e svolta la manifestazione dei
“Giò Madonnari” nei piazzali della casa di riposo di Povo in concomitanza con la “Festa dei colori” organizzata dai genitori de “Il Punto” presso il Centro Civico di Povo.
A tale manifestazione hanno partecipato circa 60 bambini
delle scuole elementari che si sono sfidati nella realizzazione
di disegni sull’asfalto con gessetti colorati.
Venerdì 30 maggio si è conclusa la seconda edizione del
“Torneo delle frazioni” organizzato dal CTG. Dopo il successo dell’anno scorso la Direzione ha voluto riproporre tale
evento che, al di là dell’aspetto puramente calcistico, rappresenta per il paese anche un’occasione per stare assieme in allegria. Come al solito il torneo di calcio a 5 si è svolto nel
campetto dell’oratorio. Hanno partecipato 9 squadre (Ponte
Alto, Borino, Mesiano, Graffiano, Gabbiolo, Redondolo, Real
Salè, Oltrecastello, Cimirlo) suddivise in due gironi. La finale
per il terzo e il quarto posto è stata vinta dal Ponte Alto. La finalissima, invece, ha visto trionfare, dopo la lotteria dei calci
di rigore, il Real Salè, a scapito del Redondolo.
È stata una gara emozionante, giocata con grande intensità e combattuta fino alla fine. Alla grande dinamicità del
Redondolo, gli intramontabili giocatori del Real Salè hanno
risposto con l’esperienza tipica dei veterani, sfruttando al
massimo le occasioni avute sotto porta. L’intero incontro è
stato giocato all’insegna dell’equilibrio, con il Redondolo
molto intraprendente che rimontava ogni goal subito. I tempi regolamentari si sono conclusi con il punteggio di 4 a 4.
D’altra parte anche i supplementari si sono conclusi in parità
(5 a 5). Così la gara è terminata ai calci di rigore. Al Redondolo è stato fatale il secondo tiro dal dischetto (palo). Il Real
Salè non ne ha fallito nemmeno uno, riuscendo così a vincere la manifestazione come ai vecchi tempi, quando era il dominatore assoluto del “Torneo delle frazioni”. La serata si è
conclusa con una ricca premiazione, seguita dall’immancabile rinfresco. Il CTG dà appuntamento al prossimo anno.
Il prossimo impegno della Direzione sarà quello della
preparazione dei campeggi in Val di Bresimo. A tal proposito vogliamo ricordare le date dei vari turni. Si comincerà
con la prima superiore dal 29/6 al 12/7. In seguito ci saranno i turni di prima, seconda e terza media rispettivamente
dal 13/7 al 26/7, dal 27/7 al 9/8 e dal 10/8 al 23/8. In agosto è previsto anche il campo mobile per i ragazzi più grandi delle superiori.
Anche quest’anno la Direzione propone, durante il pe-
I
8
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Centro turistico giovanile di Povo
riodo dei campeggi, alcune serate di animazione presso il
piazzale dell’oratorio. Come abbiamo già avuto modo di
sottolineare in altri numeri di Tuttapovo, crediamo che tali
serate possano contribuire a rafforzare i vincoli di amicizia
fra i ragazzi e a farne nascere di nuovi. Quindi, a tutti coloro che volessero partecipare, diamo appuntamento ogni
martedì sera. La Direzione augura una buona estate a tutta
la comunità.
Nelle foto della pagina a fianco in ordine le prime tre squadre
classificate al torneo delle frazioni.
Sopra la festa dei colori.
A destra tre momenti del Giò Madonnari alla casa di riposo
Margherita Grazioli.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
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Gruppo Sportivo Marzola
Lo Sci Club
festeggia i suoi atleti
Carlo Segatta,
presidente del sci club
Marzola, assieme a
Luca Orlandi
10
arlare di sci in estate quando l’afa si fa
sentire sembra fuori luogo, “ roba da
matti”, ma per lo Sci Club Marzola l’attività in vista della prossima stagione invernale
è già iniziata. Da oltre un mese sono ripresi gli
incontri d’allenamento per i giovani, e sono state
evase le formalità
per l’assegnazione
di nuove manifestazioni sportive.
La stagione invernale appena
conclusa è stata
ricca di soddisfazioni per i giovani
del settore fondo.
Le sette medaglie
individuali
(tre
ori) ai Campionati
Italiani Cittadini,
il bronzo in staffetta ai Campionati Italiani Ragazzi di Ilaria Rosa, i quattro podi
ai Campionati Regionali e la presenza di sette nostri atleti nella
rappresentativa
del
Comitato
Trentino FISI, rendono un’idea del
livello di preparazione raggiunto
P
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
dai nostri giovani. La presciistica della passata
stagione ha visto la partecipazione di un gruppo di 28 ragazzi d’età dai 9 ai 18 anni.
Gli allenatori incaricati: Baldo Marco, Weiss
Luigi, Ferrari Paolo hanno curato la preparazione dei giovani nei vari aspetti che l’allenamento per lo sci da fondo richiede.
Con l’arrivo della prima neve, l’attività sportiva è proseguita con gli sci presso il Centro
Coe di Folgaria e successivamente alle Viote
del Monte Bondone.
In gennaio ha preso il via il tradizionale corso promozionale di sci da fondo per dare l’opportunità ai giovani di avvicinarsi a questo bellissimo sport, che permette di stare in contatto
con la natura e di conoscere ed apprezzare le
bellezze delle nostre montagne.
Come ogni anno notevole è stato l’impegno
profuso dallo Sci Club nell’organizzazione d’otto manifestazione sportive di particolare interesse quali la 20° edizione della Galopera e i
campionati Italiani Ragazzi. Sabato 12 aprile
c/o il Centro Civico di Povo atleti, dirigenti, allenatori e simpatizzanti si sono ritrovati per la
festa di chiusura della stagione 2002/2003.
È stata l’occasione per fare il bilancio sportivo di fine stagione. Il presidente ha ringraziato i volontari che si sono dedicati alla riuscita
delle varie iniziative e, successivamente ha premiato tutti gli atleti per il loro impegno e per i
risultati ottenuti. A Ilaria Rosa è stata consegnata la targa “Atleta dell’Anno”.
Un particolare riconoscimento è andato a
Luca Orlandi, cresciuto nelle fila marzoline e
ora atleta della squadra nazionale juniores, e a
Francesco Zendri per il prossimo ingresso nella
categoria seniores.
Gruppo Sportivo Marzola
Intervista a Luca Orlandi
atleta della Squadra Nazionale Fisi - Junior
Com’è andata questa stagione, Luca,?
Molto bene, ho vinto due medaglie di bronzo
ai campionati italiani. I buoni piazzamenti alle
gare Nazionali Giovani mi hanno permesso la
convocazione ai mondiali juniores che si sono
svolti in Svezia, nei quali ho fatto esperienza ottenendo un 30° posto nell’individuale, secondo
degli atleti italiani, e l’onore del “lancio” nella
prova a staffetta dove siamo arrivati settimi. A fine stagione ho partecipato in Francia ad una gara europea chiamata “Coppa Kurrikkala” piazzandomi 9° nell’individuale e 3° in staffetta, alle
spalle di Francia e Svizzera.
Hai già pensato a cosa farai quando finirai la scuola?
Ho intenzione di proseguire con lo sport, provando la strada del professionismo. Poi...ho intenzione di continuare con gli studi.
Hai mai avuto difficoltà a conciliare
sport e scuola?
Devo dire che non è stato facile, mi sono sempre impegnato, anche quando d’inverno ero sempre “lontano” dai banchi di scuola. Grazie anche
ad amici e professori sono sempre riuscito ad affrontare le varie prove scolastiche, ottenendo buoni voti.
Come mai hai scelto propri lo sci di fondo?
Mio papà da giovane ha praticato questo sport
e quindi diciamo che mi ha avvicinato sempre di
più a questa disciplina.
Molti ragazzi della tua età escono la sera e vanno a divertirsi. E tu cosa fai?
Gli allenamenti impegnano praticamente l’intero anno, i risultati non si ottengono senza sacrifici e quindi bisogna rispettare orari, rinunciare a
feste e ad uscite “notturne”. Nonostante ciò nulla
m’impedisce di fare nuove amicizie. Di sicuro non
rimpiango di aver fatto questa scelta.
Chi è il personaggio che vorresti imitare, non solo nel campo
dello sci?
Sicuramente il vincitore degli ultimi
Tour de France, vale a dire Lance Armstrong, dal quale ho imparato che per
vincere bisogna faticare più degli altri e
non bisogna mai arrendersi.
Il momento più bello e più brutto della tua carriera?
Il momento più significativo è stato
senza alcun dubbio la medaglia di
bronzo vinta in Finlandia ai Giochi
Olimpici Giovanili 2001.
Mentre quello da dimenticare è stato l’anno scorso, quando per problemi
di salute ho dovuto sospendere l’attività nel pieno della stagione.
Quali sono i tuoi hobby all’infuori dello sci?
Mi piace molto correre a piedi anche
se ormai non è proprio un passatempo.
Ascoltare musica, seguire la Formula1,
ciclismo, basket.
A chi devi i tuoi risultati? Chi
devi ringraziare?
Innanzi tutto i miei genitori che hanno fatto e fanno tuttora tanti sacrifici; lo
Sci Club Marzola che mi ha seguito dall’età di nove anni, il quale mi ha messo a disposizione mezzi per raggiungere questi prestigiosi risultati; infine
il mio allenatore federale Marco Baldo che mi ha
sempre seguito con capacità e sensibilità.
Per concludere, un ultima domanda:
qual è il tuo sogno nel cassetto?
Il sogno di tutti gli atleti... le Olimpiadi.
Luca Orlandi
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
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Gruppo Sportivo Marzola
Marzola volley: un annata
coronata da risultati di prestigio
n anno sportivo quello appena concluso
dal settore pallavolo femminile del G.S.
Marzola che ha assunto quasi i toni del
trionfo e che ha, senza ombra di dubbi, decretato
che il settore pallavolistico giovanile in Trentino,
ma anche in Alto Adige, vede il Marzola insediato
sul gradino più alto.
Vittorie e piazzamenti si sono succeduti con un
ritmo impressionante e la prima squadra ha disputato un più che buon campionato di Serie C cogliendo un 6° posto che va letto in maniera positiva considerato che la squadra di Povo era una delle più giovani, se non la più giovane.
Ma è stato nel settore giovanile che i risultati si
sono susseguiti in modo copioso, a partire dall’Under 19 che allenata da Gianni Varesco ha conquistato il titolo regionale con pieno merito e che
le ha permesso di accedere alla fase interregionale dove però ha trovato due squadre troppo forti e
U
La formazione della
squadra under 16
12
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
il sogno delle finali nazionali è sfumato.
L’Under 15 ha, anch’essa, conquistato il titolo
regionale con una progressione impressionante vincendo il titolo senza mai perdere un set. Oltre a questo risultato, già di per se degno di nota, la squadra
allenata da Lorenzo Redi e Fabrizio Lorenz ha vinto il campionato di 3 A divisione; nel torneo Nazionale di Rovereto ha colto un secondo posto che poi
ha migliorato vincendo a Pasqua un torneo Nazionale ad Ancona dove si è confrontata con il meglio
della pallavolo giovanile nazionale. L’unica amarezza è giunta a fine stagione quando a Lavis la squadra non è riuscita a vincere il concentramento che
l’avrebbe portata a disputare le finali a 8 squadre
per l’assegnazione del titolo di campione d’Italia
Under 15. In due giorni di pallavolo intensa e di
qualità le nostre ragazze dopo aver vinto la prima
partita 3 - 0 con il San Lazzaro (vice campione regionale dell’Emilia Romagna) si è dovuta piegare
alla forza della Pro Patria Milano (campione regionale della Lombardia) che ha battuto le marzoline 3
- 0, ma sia nel 1° e nel 2° set c’è stata la possibilità
di far volgere l’incontro a loro favore.
È già la sesta volta, in pochi anni, che le squadre giovanili del Marzola arrivano ad un passo dalla finale che assegna il titolo di Campione d’Italia e
questa dimostra che il lavoro svolto in più anni è
sempre stato buono e la nostra speranza è che prima o poi il traguardo delle finali nazionali venga
centrato, ma rimane la soddisfazione di sapere che
le nostre squadre si confrontano alla pari con avversarie blasonate. Anche l’Under 15 B, allenata
da Nicola Odorizzi, ha centrato un bel traguardo
vincendo il Trofeo Beccari, organizzato dal CSI,
che ha visto anche la nostra Under 13 A, allenata
da Renzo Curzel, classificarsi al 4° posto. Una delusione, in questa annata fulgida, c’è sicuramente
Ilaria Rosa
Atleta dell’Anno 2002/2003
laria Rosa, tredicenne di Villazzano frequentante la seconda classe presso la
scuola media G. Pascoli di Povo, ha brillantemente concluso la sua terza stagione sciistica con lo Sci Club Marzola.
Durante lo scorso inverno, ha gareggiato nella categoria “ragazzi” con risultati
più che buoni; nelle due gare intercircoscrizionali svoltesi a S. Giacomo di Brentonico e a passo Cereda si è classificata al 3° posto. Ilaria ha occupato lo scalino più
basso del podio anche nel Campionato Regionale, gara a tecnica classica.
Le maggiori soddisfazioni sono però arrivate dalla partecipazione ai Campionati Italiani di categoria, che quest’anno hanno avuto luogo sulle piste di casa alle Viote del Monte Bondone. Nella gara individuale a tecnica classica che si è disputata
sabato 8 marzo la giovane atleta ha dato il meglio di se classificandosi al 6° posto,
prima delle trentine. Il giorno successivo, nella staffetta del Comitato FISI Trentino,
composta da Ilaria Rosa, Deborah Zanon e Gaia Vuerich, si è classificata al 3° posto, conquistando così una prestigiosa medaglia di bronzo.
I
stata nell’Under 17 deve le ragazze, sempre allenate da Gianni Varesco, hanno fallito la conquista del
titolo regionale perdendo la finale con l’Argentario.
A scusante della nostra squadra, che aveva
concluso al 1° posto la fase eliminatoria, ci sono gli
infortuni che l’hanno privata a poche ore e a pochi minuti dalle finali due giocatrici titolari e un
terzo infortunio verificatosi durante la disputa della finale. Evidentemente stava scritto nel destino
che le nostre ragazze non avrebbero potuto bissare la vittoria dello scorso campionato. A conclusione di queste vittorie e piazzamenti va ricordato il
2° posto dell’Under 13 A che ha colto il 2° posto
nel Trofeo Radam organizzato dal CSI e che è
giunta al 6° posto in campionato.
Come si può ben vedere un’annata ricca di
soddisfazioni che non può che ripagare gli sforzi
profusi dal presidente Carlo Segatta e dai suoi collaboratori che sia nello sci da fondo che nella pallavolo hanno l’ambizione e l’orgoglio di ottenere
risultati importanti dando fiducia ai giovani. Un
Ilaria Rosa
esempio di buona organizzazione sportiva che
porta in alto il nome Marzola e quindi anche del
nostro sobborgo.
La formazione della
squadra under 18
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
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Comitati gemellaggio Povo - Znojmo - Villazzano
Un nuovo asilo
nella nuova Via Znojmo
Q
Da sinistra: Oto Mašek membro
della giunta comunale di Znojmo;
Aldo Giongo, segretario
organizzativo dei comitati
gemellaggio con Znojmo di Povo
e Villazzano; Luigino Maule,
consigliere comunale di Trento e
presidente della commissione
toponomastica comunale; ing.
Pavel Kaman, consigliere
comunale di Znojmo; Jaroslav
Slusný presidente del comitato
città gemellate di Znojmo; Mudr.
Oldrich Kraipl, vice sindaco di
Znojmo; cav. Aurelio Pontalti,
cassiere del comitato gemellaggio
Povo - Znojmo; Paolo Bortoli,
vice presidente del comitato
gemellaggio Povo - Znojmo;
Carla Capra, consigliera
circoscrizionale di Villazzano e
presidente del comitato
gemellaggio Villazzano - Znojmo;
Giorgio Betti, vice presidente
della circoscrizione di Povo e
presidente del comitato
gemellaggio Povo - Znojmo;
Renzo Sartori, consigliere
circoscrizionale di Villazzano e
adetto alle attività sportive dei
comitati gemellaggio con Znojmo
di Povo e Villazzano; Alberto
Pacher, sindaco di Trento; Silvano
Grisenti, assessore P.A.T. ai
trasporti, autonomie locali e
protezione civile.
14
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
tanti strutture pubbliche (scuola e casa di riposo) e
si prevedeva la costruzione del nuovo asilo nido,
(strutture utilizzate assieme dalle due circoscrizioni
limitrofe) proposi in commissione cultura a Povo e
poi alla circoscrizione di Villazzano di unificare i tre
tratti di strada diversamente denominati, dandoli
la denominazione di “via Znojmo”, la città della
Moravia gemellata ufficialmente dal 1996 con Povo e Villazzano (non mi importa se altri ritengono
di essere gli ideatori della proposta, “le vittorie
hanno sempre molti padri, solo le sconfitte sono
orfane”, l’importante è il risultato finale).
Nella prima seduta della nuova Commissione
cultura di questa consigliatura, (primavera del
1999) ho ripresentato questa proposta fatta propria dalla Commissione, lo stesso credo abbiano
fatto gli amici di Villazzano.
Finalmente il 24 maggio 2003, alla presenza di
un folto pubblico di tutte le fasce di età (dai bam-
Foto S.N.
uasi 10 anni fa il Comune di Trento, segnalava alla Circoscrizione di Povo che
esistevano dei tratti di strada senza denominazione che andavano sistemati.
Una di queste vie anonime era il tratto che collegava via alla Cros con via Gabbiolo in prossimità con le scuole medie Pascoli, (in seguito denominata provvisoriamente via alla Cros). Guardando
la mappa si notava che: Via Gabbiolo era una via
abbastanza lunga e tortuosa visto che partiva dall’abitato di Gabbiolo, scendeva verso la scuola media, deviava verso Villazzano e finiva sul confine
catastale di Povo in prossimità del cancello della
casa di riposo (ex convento dei frati) dove cominciava via Giordano che proseguiva, oltre il bivio
per la località Grotta, fino al centro di Villazzano.
Considerato che il tratto anonimo era perfettamente in linea retta con il bivio della strada della
Grotta e che la strada fiancheggiava due impor-
di Aldo Giongo
Comitati gemellaggio Povo - Znojmo - Villazzano
una comune esperienza, l’esodo a
Znojmo dal 1915 al 1918 di 1600
abitanti delle due comunità, nella
quasi totalità donne e bambini, ricordando con il suo nome ai giovani e
meno giovani una pagina importante
della storia locale; stimola la scuola
ed i giovani studenti a conoscere i loro coetanei della repubblica Ceca che
studiano le stesse lingue e si preparano ad entrare nella Comunità europea costruendo assieme il loro futuro
e quello dell’Europa. Questa nuova
via, ci fa compiere un altro passo
avanti verso un futuro comune dei
due ex comuni, uniti in un lontano
passato, poi separati, accorpati nel
Comune di Trento e quindi costituiti
in due circoscrizioni.
Foto S.N.
bini più piccoli, ai ragazzi della scuola
media con gli insegnanti, agli anziani
della casa di riposo con le loro graziose accompagnatrici), del vice sindaco
di Znojmo e altri rappresentanti comunali, scolastici e sportivi della città
Ceca, delle massime autorità provinciali (il presidente Dellai e l’assessore
Grisenti), statali (il senatore Tarolli)
comunali (il sindaco di Trento Pacher
e vari assessori) e circoscrizionali di
Povo e Villazzano, Via Znojmo è diventata una realtà.
Questa nuova via (credo che sia
l’unica via del comune che si estende
sul territorio di due circoscrizioni) ha
un alto valore simbolico: getta un
ponte ideale tra le due circoscrizioni
di Povo e Villazzano nel ricordo di
Renato Pegoretti assessore comunale allo sport,
istruzione e politiche giovanili con Alberto Pacher
sindaco di Trento in visita al nuovo asilo nido.
La sala giochi interna all’asilo nido.
Foto S.N.
Carmelo Chiogna presidente della Circoscrizione di Villazzano,
Renato Pgotretti assessore comunale, Alberto Pacher sindaco di
Trento, Silvano Grisenti assessore provinciale e Lorenzo Dellai
presidente della giunta provinciale.
Tuttapovo
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Circolo culturale ARCI/PAHO e Acli di Povo
Questo mondo
non è in vendita
artedì 22 aprile il circolo culturale
ARCI PAHO e il circolo ACLI di Povo
hanno affrontato un’ argomento poco
conosciuto ma molto importante per il nostro
futuro. Noi conosciamo gli organismi di governo democraticamente eletti a tutti i livelli, locali nazionali ed europei e crediamo che questi
possano decidere autonomamente le linee politiche ed economiche ciascuno nel suo ambito
legittimato dal mandato popolare e sottoposto
a verifica da parte dell’elettorato alla scadenza
del suo mandato.
Abbiamo scoperto che non è così, ci sono
degli organismi a carattere mondiale che condizionano qualunque scelta dei governi in nome di accordi economici e commerciali controllati dalle grandi multinazionali, accordi di cui
nessuno parla chiaramente se non per accusare i movimenti che vi si oppongono di teppismo
e terrorismo (senza con questo giustificare i
gruppi violenti che s’infiltrano non si sa bene se
ad arte o per vocazione nelle manifestazioni
per screditare chi si oppone democraticamente
a questa globalizzazione).
Dopo un breve saluto del presidente Arci Paho,
ha preso la parola Dario Casagrande esponente
d’Attac e di Greenpeace coadiuvato da un altro
esponente d’Attac, l’associazione che più di tutte è
impegnata a sensibilizzare la gente sui pericoli nascosti in questi trattati internazionali.
Cerchiamo di spiegare in sintesi di cosa si
tratta: cominciamo dal WTO, sigla inglese che
significa Organizzazione Mondiale del Commercio, senza tema di smentita è la più potente
M
Nella foto un momento
della conferenza.
Da sinistra: Aldo Casna,
Aldo Giongo, Dario
Casagranda.
Foto S.N.
16
Tuttapovo
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organizzazione del mondo. Questa organizzazione è nata per occuparsi di tasse doganali e
trasferimento di merci, poi ha ampliato i suoi
poteri al punto di creare un sistema di governo
mondiale fondato sul controllo del maggior numero di risorse economiche e commerciali. È
ora in grado di condizionare qualunque governo firmatario degli accordi istitutivi del WTO
potendo far crollare l’economia di qualsiasi
paese che decidesse di opporsi (per fare un
esempio basta pensare all’Argentina). Come insegna il proverbio l’appetito vien mangiando,
al WTO non bastano più le merci, ha scoperto
un mercato molto più ampio e vitale per la gente, i servizi, ed è nato il GATS, Accordo Generale sul Commercio dei Servizi. Cosa si propone questo nuovo organismo? È presto detto;
passo dopo passo tutti i servizi pubblici, dalle
scuole agli ospedali, dagli acquedotti alle fognature, alla gestione dei rifiuti, trasporti pubblici, elettricità, ecc. passeranno in gestione ad
aziende multinazionali che decideranno in base
ad una valutazione essenzialmente economica
se dare o non dare l’acqua ad una località, se
fare o non fare un servizio di trasporto pubblico e a quale prezzo, (se lo ritenete fantapolitica
pensate all’ultima epidemia scoppiata in oriente, hanno detto chiaramente in televisione che
potrebbero curarla facilmente ma non è ancora
abbastanza sviluppata da rendere vantaggiosa
la produzione di un vaccino da parte delle
aziende farmaceutiche). Questo accordo esproprierà la popolazione e le amministrazioni locali delle proprie ricchezze naturali, acqua, aria e
ambiente, prevedendo e imponendo tramite i
tribunali, l’impossibilità di frapporre limiti o imporre regole al libero mercato, chi può paga
quanto richiesto e gli altri si arrangiano.
Siamo ancora in tempo a fermare tutto questo
o perlomeno a limitare i danni, dobbiamo rivendicare il diritto al mantenimento dei servizi pubblici
essenziali come servizi gestiti pubblicamente con il
criterio della giustizia e della solidarietà.
In futuro, quando sentirete parlare di trattati internazionali, G 8, ecc. e di masse di giovani e non
che protestano, forse, gli guarderete in modo diverso e forse vi unirete a loro, il prossimo appuntamento sarà molto vicino, a Riva del Garda, dal
6 settembre dove i governanti d’Europa decideranno quale posizione assumere nell’incontro del
WTO di Cancun in Messico previsto per il 15 settembre.
A. G.
Circolo culturale ARCI/PAHO
Viaggio a Znojmo
dal 11 al 14 settembre 2003
in occasione della FESTA DELL’UVA
Programma
- Giovedì 11 settembre 2003: ore 6.00 - partenza da
Villazzano - ore 6.10 - partenza da Povo - brevi soste lungo il percorso - pranzo libero- ore 17.00/18.00 - arrivo sistemazione presso la casa delle infermiere in camere da
2 o 3 letti.
- Venerdì 12 settembre 2003: prima colazione - gita in
pullman al meraviglioso castello di Lednice - pranzo - rientro a Znojmo - cena - possibilità di assistere alla sfilata del
corteo storico.
- Sabato 13 luglio 2003: prima colazione - mattinata libera - incontri ufficiali delle delegazioni - pranzo festa dell’uva - spettacoli, rievocazione in costume del
1300 - duelli medioevali - festeggiamenti per la vendemmia - cena.
- Domenica 14 settembre 2003: ore 8.00 - prima colazione - partenza da Znojmo -brevi soste lungo il percorso - ore 22.00 circa - arrivo a Povo e Villazzano.
La quota di partecipazione (provvisoria):
È di euro 160,00 più eventuali € 7,00 per il passaporto
Znojmo. Festa dell’uva.
collettivo unitamente alla fotocopia della carta d’identità e
all’atto di assenso per il coniuge in caso di figli minori.
Sono compresi: viaggio in pullman - assicurazione pernottamenti e pasti citati
Prenotazioni
Tramite versamento dell’intera quota sul conto corrente
numero 10307172 della cassa rurale dI Trento intestato
a;COMITATO GEMELLAGGIO POVO ZNOJMO, entro e
non oltre l’1 settembre 2003 con la motivazione VIAGGIO A
ZNOJMO settembre 2003. Chi necessita del passaporto collettivo deve consegnare i documenti richiesti alla Circoscrizione di Povo entro il 26 agosto 2003.
Nuova edizione del libro
“A est dell’Impero”
l circolo culturale Arci/Paho, come certamente ricorderete ha dato in omaggio alla popolazione di Povo nel 2000
il libro “A est dell’Impero” per festeggiare il
suo ventesimo compleanno.
Visto il notevole successo e le richieste
di diffusione nelle regioni dove il romanzo
storico è ambientato, il circolo compiendo
un notevole sforzo organizzativo e finanziario ha prodotto due edizioni bilingui, una
italiano - ceco ed una tedesco - italiano, migliorando la qualità, arricchendo e migliorando i contenuti. Le nuove edizioni saranno disponibili a giorni presso i responsabili
I
del circolo (telefono e fax 0461 819947 - email [email protected]).
Si ringrazia per gli aiuti finanziari e per
la diffusione del libro: il club interassociativo Tuttapovo, la Cassa rurale di Trento, la
Cassa Centrale delle Casse Rurali, l’assessore provinciale Iva Berasi, il presidente del
Consiglio provinciale dott. Mario Cristofolini, la presidente del Consiglio provinciale di
Bolzano dott.sa Alessandra Zendron, il vice
presidente del Consiglio regionale Franco
Panizza, il Comune di Trento ed i comitati
gemellaggio di Povo e Villazzano.
A.G.
La copertina della prima edizione
Tuttapovo
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Comitati gemellaggio Povo - Znojmo - Villazzano
Primo torneo Fabio Merler
e incontri scolastici
n anno fa, Fabio Merler, ideatore per Villazzano (e firmatario come presidente di
Circoscrizione nel 1996) del gemellaggio
con Znojmo, attivo in moltissime attività sociali e
istituzionali nella circoscrizione confinante, ci ha
improvvisamente lasciati, lasciando nel dolore
moglie e figli e la mamma Dolores originaria di Povo. I due comitati gemellaggio hanno deciso di dedicarli un torneo di pallavolo giovanile che rappresenti il gemellaggio da lui tanto voluto fra le tre
comunità (Povo - Znojmo - Villazzano).
La prima edizione, under 13 femminile, giocata il 25 maggio nella palestra delle scuole medie di Gabbiolo, ha riscosso un notevole succes-
U
Le ragazze di Znojmo
dopo il torneo si
consolano con una
gita al lago di Garda
so, sia tra le squadre coinvolte che tra i numerosi genitori presenti. Sono scesi in campo prima le
compagini del Marzola Povo e di Znojmo, partita
vinta dal Marzola per 2 set a 0. Le ragazze di
Znojmo sono state battute anche nella seconda
partita dal Villazzano per 2 a 1, la terza partita, il
derby tra Povo e Villazzano, ha visto la vittoria
del Marzola - Povo per 2 a 0, che si è aggiudicato il trofeo messo in palio dalla famiglia Merler. A
detta degli esperti il livello di gioco è stato di
buon livello e le squadre equilibrate (forse le ragazze di Znojmo avevano pochi ricambi in panchina), dopo la partita tutte insieme a pranzo alla festa di primavera di Villazzano e quindi la premiazione. I comitati gemellaggio rappresentati
dai due presidenti di circoscrizione hanno dato a
tutte le giocatrici una bellissima maglietta riportante gli stemmi delle tre comunità, coppe e premi di consolazione per tutti.
Sabato 24 maggio, presso la scuola media, la
dirigente Maria Luisa Baldessari e le insegnanti di
lingue, hanno accolto il dirigente scolastico di
Znojmo Zdenèk Mikulic e le insegnanti di lingua
tedesca Simona Havlikovà e Martina Stanislavovà
già presenti in ottobre per un primo incontro. Assieme hanno incontrato i giovani studenti comunicando in lingua tedesca ed hanno consolidato un
rapporto di scambi culturali e didattici con l’obiettivo di far comunicare tra loro le due scuole programmando futuri incontri.
I comitati gemellaggio stanno compiendo un
notevole sforzo per far conoscere ed apprezzare
soprattutto ai giovani questo rapporto di amicizia
europeo, auspicano un sempre maggiore coinvolgimento delle associazioni e della gente dei due
sobborghi.
A.G.
18
Tuttapovo
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Circolo culturale Arci-Paho - Uisp - Circoscrizione di Povo
Torneo “PAR CONDICIO 9”
al Parco Cimirlo
abato 2 agosto 2003, ritorna
come ogni anno, al parco del
passo Cimirlo il simpatico torneo
misto di calcetto e pallavolo, sostenuto
principalmente dalla circoscrizione alla
quale si uniscono sempre nuovi sostenitori e amici. Invitiamo singoli e gruppi ad iscriversi rapidamente, non possiamo accogliere più di 6 squadre di 10
persone.
Ricordiamo che le squadre devono
essere rigorosamente miste, il sesso
meno numeroso deve essere di almeno
tre giocatori/trici, le squadre devono
giocare sia a calcetto che a pallavolo
ma non tutti i giocatori devono scendere in campo in entrambe le discipline.
S
Regolamento
- possono partecipare squadre miste
(massimo sei), composte ciascuna:
> da 7 a 10 giocatori/trici di cui almeno 3 dell’altro sesso;
> età non inferiore ai 13-14 anni,
esperti o non esperti.
> le squadre saranno suddivise in tre
gironi di due squadre ciascuno, si affronteranno in una partita di calcio
ed una di pallavolo con eliminazione diretta. I giocatori/trici possono
giocare in entrambe le discipline od
in una sola garantendo comunque il
numero minimo di atleti in campo.
> si giocheranno 2 tempi da 15 minuti
ciascuno.
> il regolamento applicato per il calcetto, sarà quello FGCI calcio a cinque: con cambi volanti, i falli latera-
li saranno battuti con i piedi, il portiere non può rilanciare la palla oltre la metà campo.
> per il pallavolo le squadre si affronteranno in due set da 10 punti ciascuno;
> le tre squadre con il miglior risultato
nelle due discipline passeranno alla
finalissima di calcetto, le altre tre alla finalissima di pallavolo.
> N.B. - in caso di parità (sommando
il risultato delle partite di calcio e di
pallavolo) si prosegue con eliminazione diretta al primo punto utile
realizzato.
Regolamento finalissime
Le prime 3 squadre classificate per la
finale nel proprio girone eliminatorio disputeranno un triangolare di calcio per il
primo, secondo e terzo posto.
Si giocherà un tempo da 15 minuti,
se alla fine del tempo regolamentare le
squadre saranno in parità, si calceranno 3 calci di rigore per determinare la
squadra vincente.
Le tre squadre eliminate nella fase di
qualificazione si affronteranno per determinare il quarto, quinto e sesto posto
in triangolare di pallavolo nello stesso
orario e con le stesse modalità delle partite di calcio (in caso di parità si va al primo punto utile realizzato dopo i 15 minuti di gioco).
Tenuta di gioco
- T-shirt fornita dall’organizzazione,
pantaloncini corti e scarpe ginniche.
> tutti gli iscritti riceveranno la maglia
La squadra di Povo vincitrice
dell’edizione 2002.
di gioco e un premio individuale e
ogni squadra un premio collettivo,
per tutti ci sarà un ricco rinfresco
prima della premiazione.
Calendario di gioco
sabato 2 agosto 2003
- calcetto - Partite di due tempi da 15
minuti
- pallavolo - Partite in 2 set da 10
punti
- iscrizione giocatori e sorteggio squadre ore 14.00
- inizio gioco ore 14.30
- ore 19.00 circa rinfresco e premiazione per tutti.
Per informazioni ed iscrizioni singole o di gruppi, rivolgersi a: Aldo Giongo - passo Cimirlo 20 - Povo - tel. e fax
0461 819947 - [email protected].
Tuttapovo
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Sci nautico
Degasperi secondo ai
campionati universitari USA
mportante secondo posto del trentino Thomas Degasperi nella seconda prova dei campionati universitari americani di sci nautico.
Il portacolori dello sci nautico Trento
ha infatti raggiunto il podio con due boe
a 10.75 metri. Un risultato non eccelso
per il campione europeo, ma tutto sommato positivo tenendo conto che Degasperi sta ancora testando i materiali che
lo accompagneranno nella stagione agonistica 2003.
Davanti a lui il solito Asher, l’avver-
I
Thomas Degasperi
sario di sempre con cui divide i podi più
importanti. La prova si è svolta in Arkansas, con la partecipazione di ben 348
atleti rappresentanti delle università
americane.
Thomas Degasperi rimarrà negli States sino a fine maggio, dopo di che si trasferirà per qualche tempo in Florida, a
testare il campo di gara su cui si svolgeranno i mondiali di settembre. In estate è
atteso il suo ritorno in Italia sul lago di
Caldonazzo.
Dal “Trentino” del 23 aprile 2003
Miss Povo
state tempo di concorsi di bellezza, tra tante aspiranti miss, al
Paradisi nr.1 di Pergine ha partecipato alle selezioni per miss mondo
(scusate se è poco) anche una ragazza
di Povo.
La nostra bellissima si è classificata
nella prima selezione fra le prime otto
nella finale per miss Trento, penso che
possiamo darle da subito il titolo di
miss Povo.
Ve la presentiamo in tutto il suo
splendore, si chiama Michela Cagol,
avrà 19 anni l’8 dicembre di quest’anno. Abita a Borino e svolge un lavoro,
E
20
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molto doloroso per i suoi clienti che sicuramente vedranno alleggerite le loro
pene dal suo sorriso.
Il suo lavoro è assistente di poltrona in uno studio dentistico, prossimamente parteciperà alla seconda selezione e se va bene spiccherà il volo
verso il firmamento della bellezza. Le
auguriamo una meravigliosa carriera,
scusandoci con i clienti del suo dentista che dovranno rinunciare all’angelo
custode, molto più efficace che qualsiasi anestetico. In ogni caso la proclamiamo fin d’ora miss Povo. Auguri Michela!
A.G.
Michela Cagol
Ginnastica artistica
Deborah Savian,
una ginnasta poèra da mondiale
eborah Savian a 15 anni, da 7 pratica ginnastica artistica nella società “Arts &
Gym” di Gardolo. In questi anni numerose sono state le competizioni con risultati più che
ottimi (è sempre andata a podio).
Quest’anno le gare disputate sono state il “Trofeo Topolino”, “Mare di ginnastica” (gara individuale agli attrezzi, trampolino, suolo, cavallo) e la
“Coppa Italia” serie C2. In tutte le manifestazioni
la squadra ha ottenuto la qualificazione alla fase
nazionale che si svolgerà a Fiuggi dal 26 al 29 giugno 2003. L’altra manifestazione alla quale ha partecipato è stata la “Gymnaestrada regionale” o festa della ginnastica dove con la coreografia intitolata “passato e futuro” hanno ottenuto il ricono-
D
scimento della giuria per l’originalità, fantasia e
costumi e si sono qualificate per la finale nazionale di Fiuggi.
Il traguardo più importante per quest’anno
sportivo sarà la partecipazione, con una rappresentativa formata da atleti di arti marziali e ginnastica artistica, alla Gymnaestrada mondiale che si
svolgerà a Lisbona in Portogallo dal 20 al 26 luglio
2003 con la coreografia “Pinocchio”. In questa occasione si cimenterà in pedana con circa 25.000
atleti provenienti da tutto il mondo.
Tutta la squadra, l’insegnante Nadia e sopratutto Deborah per l’occasione stanno lavorando
duramente. Per questo grande appuntamento meritano un grandissimo in bocca al lupo!
Deborah Savian
La squadra Arts &
Gym e arti marziali
prova la coreografia
“Pinocchio” per la
Gymnaestrada
mondiale che si
svolgerà a Lisbona
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
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Progetto Giovani
Due anni di Progetto Giovani:
il punto sui giovani
l quattro marzo di quest’anno il Progetto Giovani ha compiuto il suo secondo anno di vita. Ci apprestiamo a vivere, pertanto, l’ultimo
anno durante il quale il progetto godrà del finanziamento ai sensi della legge 285/99. Anche questo secondo anno di lavoro con adolescenti e giovani è stato intenso e carico di non poche soddisfazioni: l’apertura della sala prove e dello sportello Informagiovani; la messa in sicurezza della falesia di Celva; l’organizzazione delle festa Soap and
Sound e di Povosonica II; il concorso di idee; la
collaborazione con la biblioteca per la serata
TV1KDB, dedicata a giovani e sentimenti; la costituzione di un gruppo di lavoro dove alcuni ragazzi hanno ragionato assieme ai volontari sulla possibilità di aprire uno spazio autogestito per i giovani e l’approvazione da parte della Circoscrizione
del progetto di creare una parete pubblica per l’arte dei murales a Povo. Tante cose, è vero, ma tutte accomunate dal tentativo di dare spazio a forme
I
L’interno della
sala prove
di protagonismo responsabile da parte dei ragazzi,
convinti, come siamo, che cittadini responsabili si
diventa e che questo significhi, da un lato, sapersi
prendere cura dei propri desideri e, dall’altro, saper dare loro concretezza di progetto confrontandoli anche con il contesto di vita di cui si è parte.
Un lavoro, forse, non sempre così visibile, ma
carico di significati e valore, non solo per chi dedica al progetto ed alle varie iniziative intraprese
tempo, entusiasmo ed energie (i volontari del progetto in primis), ma, ci auguriamo, anche per tutti
i giovani o che hanno accettato la scommessa di
essere parte attiva nella realizzazione di qualcosa
di importante per loro e per la comunità di cui fanno parte. Ed è questa, a dire il vero, la nostra speranza più radicata.
Di seguito, riportiamo sinteticamente il punto
sulle principali azioni intraprese o che vedranno la
luce prossimamente. Per quanto riguarda lo spazio
autogestito e la parete pubblica per l’arte dei murales, vi rinviamo agli articoli seguenti.
Sala Prove
Foto S.N.
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Otto gruppi animano le attività della sala prove inaugurata lo scorso ottobre. La co-gestione
della sala, che prevede, fra l’altro, la condivisione
responsabile del regolamento e la partecipazione
alle riunioni mensili di verifica ha dato finora buoni risultati, sia pure con qualche difficoltà, legata
soprattutto alla scarsa conoscenza della filosofia
del Progetto da parte dei nuovi gruppi entrati. Nella riunione di aprile, pertanto, si è cercato di aumentare la consapevolezza dei ragazzi circa l’essere parte di un progetto di comunità attraverso un
confronto con alcuni genitori, dal quale è emersa
la necessità di condividere responsabilmente ed in
modo collaborativo gli spazi della ex scuola elementare. Durante la riunione di maggio, inoltre, i
Progetto Giovani
ragazzi hanno deciso autonomamente di chiudere
la sala per una settimana e di metterla in ordine,
per dare alla comunità un segnale forte di buona
volontà. I ragazzi dei gruppi musicali, infine, hanno ribadito, infine, la lorodisponibilità ad un ulteriore confronto con i genitori della Casa dell’Arcobaleno.
Concorso di Idee
Sono stati presentati due soli progetti, ma di
estremo interesse, ovvero una proposta di scoperta del tiro con l’arco e un’iniziativa volta alla conoscenza della montagna Il 4 giugno si riunirà la
giuria di giovani che ha il compito di fornire una
valutazione, nonché suggerimenti, idee ed disponibilità per le iniziative in concorso. I progetti, come da bando, saranno realizzati nell’arco di tempo
compreso tra il 16 giugno 2003 ed il 28 febbraio
2004.
Povosonica III
Ha cominciato a ritrovarsi il gruppo promotore della manifestazione musicale che l’anno
scorso ha attirato nel sobborgo oltre settecento
giovani. Collaborazione con le forze dell’ordine,
ampio numero di volontari, attenzione alla ricaduta comunitaria dell’evento sono stati i punti di
forza dello scorso anno. Quest’anno l’obiettivo è
di chiudere la festa il più possibile con un pareggio di bilancio, al fine di garantirne la sostenibilità anche in futuro.
Falesia di Celva
La prima parte dei lavori, conclusi nell’autunno scorso, ha visto alcuni giovani di Povo collaborare con la sezione locale della S.A.T. e con una
guida alpina del sobborgo nei lavori di messa in sicurezza di alcune vie della parete attrezzata. A breve, il gruppo di lavoro si ritroverà per decidere le
iniziative da intraprendere durante il prossimo anno. Va sottolineata, in tal senso, l’ipotesi, emersa
dal gruppo di lavoro, di proporre all’istituto comprensivo una collaborazione finalizzata all’organizzazione di percorsi guidati di avvicinamento alla
montagna.
Parete pubblica per l’arte dei murales
Il paziente lavoro con i writers (ragazzi appassionati ai murales) è giunto ad un punto di svolta:
la commissione territorio della Circoscrizione, esaminata la proposta di protocollo di intesa stilata
dai ragazzi per l’utilizzo della parete ed esaminate
alcune fotografie di “pezzi” eseguiti, ha dato l’ok:
la parete a Povo si può fare. Attendiamo fiduciosi
i necessari passaggi burocratici presso gli uffici tecnici e al patrimonio del comune di Trento, nonché
presso A.S.I.S., ente gestore della palestra la cui
parete verrebbe interessata dall’iniziativa in questione, per il via libera definitivo.
La parete della
palestra che
dovrebbe essere
utilizzata da “writers”
TV1KDB
A seguito della mostra bibliografica “Una mappa del mondo interiore”, sono state organizzate
assieme alla biblioteca di Povo due serate per parlare di giovani e sentimenti, una rivolta ai giovani
stessi ed una riservata agli adulti. La serata dedicata ai giovani, sebbene penalizzata nelle presenze da circostanze non particolarmente felici (impegni scolastici e... finale di Champions League!), si
è rivelata estremamente piacevole e partecipata,
una chiacchierata a 360° per parlare in un clima rilassato ed accogliente di amore e dintorni. L’appuntamento, su proposta dei ragazzi partecipanti,
sarà replicata in autunno.
Foto S.N.
Tuttapovo
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Progetto Giovani
Cosa sono i Murales?
omincia a diffondersi a New York alla fine degli anni ‘60. I primi strumenti erano pennarelli di feltro che lasciavano tratti permanenti su
quasi tutte le superfici. Ma è solo con la diffusione
della vernice spray che il writing inizia a espandersi.
Nell’ estate del ‘71 ci fu una vera e propria esplosione di tags nella metropolitana Newyorchese.
TAKI 183 fu una delle prime tags (firme) comparse a New York.
Così nascono le prime crews (compagnia) di
writing che riflettono al loro interno il carattere
interrazziale del mondo del writing: non esistono differenze di colore, quartiere o nascita.
Lo stile è il principio fondamentale che muove
tutto il mondo dell’Aerosol Art. Per distinguersi bisogna creare una scrittura immediatamente riconoscibile, uno stile che si mantenga costante, in
modo da poter essere riconosciuto sempre.
Il writing è divenuto già fatto sociale con le sue
regole e consuetudini: espressione concreta del disagio delle periferie urbane, dilaga nelle abitudini e
nella quotidianità degli individui alla ricerca di una
propria forma artistica in continua evoluzione.
Nel ‘73 apparve il primo pezzo in 3D: l’impatto fu fortissimo. Le lettere sembravano schizzare
C
24
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
via dalle fiancate dei treni in corsa.
Al ‘73 risale anche l’idea iniziale delle lettere
wild (selvagge). Il wild style è considerato lo stile
più complicato e ricco e l’artista che lo ha inventato fra tutti è PHASE II di New York (writer che ha
continuato ad essere presente sulla scena dai suoi
albori fino ad oggi).
A metà del 1974 i pezzi cominciarono ad arricchirsi della presenza dei personaggi dei fumetti, i
puppet.
Il writing si diffonderà velocemente anche in
Europa ed Italia. Milano è stata la città in cui il movimento si è sviluppato e ha preso forma, diffondendosi poi nel resto della penisola.
TAG: è la firma del writer, il nome o soprannome con cui l’artista si vuole fare conoscere. Se un
writer si limita al bombing e alle tags gli verranno
attribuiti degli scopi molto piccoli. THROW UP: è
una tag evoluta, viene eseguito rapidamente sui
fianchi esterni dei treni e sui muri. Si utilizzano in
genere due colori: uno per il contorno e l’altro per
il riempimento. PIECE: è il famoso pezzo. È lo sviluppo più importante e completo del writing. Richiede molto più tempo per la realizzazione rispetto agli altri stili.
Progetto Giovani
Inaugurato il nuovo
spazio autogestito
l 6 giugno è stato inaugurato presso la ex
scuola elementare uno spazio per i giovani di
Povo dai sedici anni che sarà autogestito da
loro stessi.
Questo tipo di esperienza non è nuova per il
nostro paese: infatti alcuni anni fa ci fu la nascita
di uno spazio per ragazzi presso le baracche della
ex scuola elementare di Oltrecastello.
Per farvi capire in che cosa consiste questo
nuovo progetto crediamo sia utile raccontarvi da
cosa è nato e come si è sviluppato.
Tutto è partito dalla voce che c’era una stanza libera vicino alla sala prove: sentita questa cosa alcuni giovani hanno incontrato un volontario alla
sportello informagiovani e insieme hanno deciso di
fare una prima riunione per parlare di questa idea.
In questa prima riunione sono stati ascoltati i
ragazzi per capire quali desideri e quali aspettative
avevano. Forte è parsa l’esigenza di avere una
stanza, un luogo che potessero sentire loro e in cui
avere la possibilità di decidere per se stessi sperimentando l’autogestione.
A questo primo incontro ne sono seguiti molti
altri: il percorso non è stato facile.
Durante la seconda riunione sono state individuate le aree tematiche da discutere per scrivere il
regolamento: scopi, regole, turni di pulizia, chiavi,
apertura serale, arredamento, numero massimo di
persone, comitato aperto o chiuso, connessione
con Spazio Aperto.
Ci sono state molte discussioni, a volte anche
accese, dalle quali è nato lo schema del regolamento che ora possiamo definire come struttura
portante dello spazio autogestito nel quale si crea
una importante relazione con la comunità e il
gruppo guida.
Il regolamento include alcuni aspetti importan-
I
ti quali il prendere coscienza del fatto di essere inseriti in una comunità, in un progetto giovani, in
una struttura, quella della ex scuola elementare, in
cui convivere con i genitori della Casa dell’Arcobaleno, in un contesto collettivo e pubblico.
Dal secondo incontro ci siamo lasciati con il
compito di portare la prima bozza del regolamento da discutere nell’incontro successivo.
Nel terzo incontro si è discusso nuovamente il
regolamento per portare le eventuali modifiche
necessarie. Il testo risultato da questa discussione
è stato presentato al Gruppo Guida che lo ha sostanzialmente approvato ed ha dato il via alla fase
di realizzazione.
Nelle riunioni successive i ragazzi hanno pensato ad un modo per recuperare dell’arredo da inserire nello spazio. A questo scopo è stato fatto circolare un volantino a cui fortunatamente hanno risposto parecchie persone e quindi lo spazio è quasi completamente arredato.
Non potendo pubblicare tutto il regolamento ci
è parso opportuno evidenziare i passi più importanti.
! Accesso con tessera e pagamento di iscrizione
e caparra per eventuali danni
! Partecipazione obbligatoria alle assemblee trimestrali
! Direttivo rappresentativo delle compagnie coinvolte
! Attenzione alla visibilità comunitaria dello
spazio
! Divieto di consumo di alcol
Affinché possiate capire fino in fondo il lavoro
svolto dai ragazzi vi invitiamo a leggere il regolamento che sarà disponibile presso lo sportello Informagiovani che è aperto ogni mercoledì dalle
18.00 alle 19.00.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
25
SAT - Sezione di Povo
Paolo Graffer,
uomo della SAT e della Montagna
ono tanti i motivi che ci portano, come SAT,
a ricordare Paolo Graffer, Accademico del
CAI, scomparso l’ottobre 2001.
Assieme alla sua importante attività alpinistica,
che riportiamo a parte, vi sono i rapporti d’amicizia e vicinanza mantenuti nel tempo da Paolo nei
nostri confronti.
Chi ha avuto la fortuna di
sedersi, con lui e Franca, nella stupenda “cosina dei noni”
piena di lucidi rami, con al
centro quell’opera d’arte che
è il girarrosto, non dimenticherà quel suo raccontare sereno di imprese e personaggi
che hanno scritto pagine importanti dell’alpinismo. Non
potremo altresì dimenticare la
sua disponibilità nel mettere a
disposizione, in occasione di
una nostra mostra sulle nuove
e vecchie attrezzature alpinistiche, degli autentici pezzi
storici, tra i quali un paio
d’autentiche pedule con la
mitica suola di “manilla”
(progenitrici delle moderne
scarpette d’arrampicata), diventate motivo d’attrazione
per i visitatori. I ricordi più
belli e profondi sono però legati alla sua presenza
costante alle serate “importanti” organizzate dalla
Sezione. La celebrazione dei 100 anni del Campanile Basso, la serata con Marco Furlani e quella
con i vincitori trentini del Premio Paolo Consiglio,
promosso e organizzato proprio dal Club Alpino
Accademico Italiano (CAAI) che riconosce le migliori spedizioni alpinistiche italiane d’esplorazione, con la presenza di numerosi Accademici. A
questi e altri momenti Paolo non ha voluto rinunciare a costo, come ci ha confidato in un’occasione Franca, di costringere a seguirlo anche gli amici invitati a cena. I motivi per ricordare Paolo Graffer c’erano dunque tutti; ma quello più bello è
S
Paolo Graffer
26
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
giunto leggendo il suo ricordo, scritto dalla moglie,
nell’Annuario 2001 - 2002 del CAI e sull’ultimo
Bollettino della SAT.
Lo proponiamo, a chi non lo avesse ancora letto, senza commenti perché non ve n’è bisogno.
Vogliamo solo ringraziare Franca Graffer per l’autorizzazione alla pubblicazione, sicuri della sua vicinanza alla nostra Sezione e a tutte le donne e uomini della montagna.
Franco Giacomoni
Tra le tantissime salite di Graffer, coscienti che
Tuttapovo non è una rivista alpinistica, abbiamo
scelto quelle che, a nostro parere, sono le più significative. Vogliamo solo aggiungere che il periodo di attività si svolge nell’arco degli anni ‘30
(Paolo era poco più che ventenne), per collocare
in modo corretto l’importanza delle ascensioni.
Prime ascensioni
" Cima Brenta Alta (parete est camini Rita) IV°
" Cima Regina Margherita - parete nord - IV°
grado
" Bambin di Monaco (diedro ovest) VI°
" Cima degli Armi Alta (parete ovest) VI°
" Sentinella del Campanil Basso (parete est) V°
" Brenta Alta - strapiombo Graffer Cima Campiglio (parete N.W.) V°
" Campanile Teresa - parete S - E IV°
" Cima Tosa - parete Est II° torrione V°
" Cima Brenta Alta - variante Graffer alla via
Fedrizzi
Inoltre
" Campanil Basso - via normale - via Fherman parete Preuss - variante Battistatta - via Meade
" Campanil Alto - via Videsott
" Cima Regina Margherita - via Detassis
" Castelletto Inferiore di Vallesinella - via Kiene
" Marmolada - parete sud
" Spigolo del Velo
" Piccolissima di Lavaredo via Preuss
" Torre di Brenta - via Keller - Adang
" Brenta Alta - via Stegher
SAT - Sezione di Povo
Il ricordo di Franca Graffer
uesto è l’ottantesimo mese d’ottobre della
mia vita, ed il primo senza il mio sposo.
Siamo vissuti assieme 54 anni, che sembrano tanti, ma a noi sembravano ancora pochi.
Non ci siamo mai detti “ti amo” perché ci sarebbe parso di recitare in una commedia, ma ogni
momento della nostra vita in comune è stato un
atto d’amore.
Quando vien sera piango e m’arrabbio. Un po’
come S. Agostino che ha detto “Non piangere, se
mi ami” e mi sembra che la sua sia una pretesa
esagerata, un po’ con me stessa perché, dopo aver
giudicate bellissime le sue parole, non riesco a
metterle in pratica.
Il dolore per la perdita di un genitore, o nonno,
anche se fortissimo, va lentamente diminuendo
d’intensità, come è giusto che sia, ma per chi perde il compagno della propria vita, la sofferenza
non ha fine. Tutto parla di lui.
Ogni oggetto che tocco l’ha toccato lui pochi
giorni fa. L’ha toccato con le sue mani enormi, forti e belle che riuscivano a diventare leggere e delicate nel creare gli intarsi dei suoi amati mobili che
costruiva con grande maestria. Mi mancano tanto
le sue mani.
Mi mancano altrettanto del suo sorriso aperto,
silenzioso, buono e tranquillo. Vorrei tanto potergli
dire che di lui ho amato tutto, anche i suoi silenzi
“alla Graffer”, anche la sua esasperante tranquillità in ogni frangente della nostra vita in comune,
anche la sua mancanza di intraprendenza che, forse è servita a non scontrarsi con la mia.
Vorrei, ma purtroppo non posso più, perché
quando alla sera mi ritiro nella nostra stanza, sola con lui, io lo sento vivo e vicino a me, ma lui
non c’è: cerco di convincermi che, come era solito fare da vivo, adesso continua a farlo da do-
Q
ve si trova: mi ascolta e sorride.
In 54 anni di convivenza non riesco a ricordare un suo atto, una parola, un pensiero di cattiveria, d’invidia, di prepotenza verso chicchessia. Io
ho vissuto per mezzo secolo con l’uomo più buono, più onesto, più giusto e più modesto che si
possa incontrare. Non sono riuscita a dirglielo, e
per questo piango, quando sono sola con lui. Ma
lui non risponde e non sorride, o almeno, non riesco a vederlo.
Questo mio ritratto di Paolo è un ricordo anomalo, ma le ascensioni, tante e importanti che da
giovane ha fatto sulle sue montagne fino a quando la guerra lo ha coinvolto, sono già note. Io, legata alla sua corda, ho fatto con lui il Campanile
Basso, dalla via normale. Lo ha preteso Paolo perché, diceva, per diventare una Graffer almeno “el
Bass” si doveva fare.
Giunti quasi in cima s’è scatenato un temporale che ci ha obbligati a scendere in tutta fretta.
Credevo di aver superato l’esame. Invece, il
giorno dopo, mi ha detto col suo sorriso disarmante “oggi andiamo sul Basso” e così sono diventata una Graffer. Ho voluto ricordarlo come
uomo: sia a chi lo ha conosciuto sia a chi non ne
ha avuto l’occasione.
Ha fatto parte, come Artigliere Alpino della
Taurinense, della Divisione Garibaldi che in Montenegro ha combattuto a fianco delle truppe di Tito. Partiti dall’Italia in ventimila ne sono tornati
seimila, guidati dall’indimenticabile generale Ravnic. Questo era Paolo Graffer, accademico del
CAI, che è “andato avanti”, come dicono i suoi
Alpini, tranquillo, come quando cercava gli appigli
sulle pareti delle sue montagne.
Grazie.
Franca Graffer
Tuttapovo
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SAT
Sezione
di Povo
Malati di
Campanile
l campanile in questione non è quello della chiesa del paese, ma il mitico Campanil Basso nel gruppo del
Brenta! Stupendo monolito dolomitico
che si innalza tra le Brenta Alta e il meno
famoso Campanile Alto, conosciuto dagli
alpinisti di tutto il mondo e diventato simbolo per quelli trentini. Nel 1973 anche
noi, gruppo di amici della Sat di Povo,
forti dell’esperienza fatta sotto la “naja”,
pensiamo di salire sulla vetta.
Un sabato sera di settembre arriviamo
al Rifugio Brentei, posti per dormire zero
e bivacchiamo sotto un grosso masso! La
notte non abbiamo chiuso occhio per il
freddo, ma alle prime luci dell’alba siamo
i primi ad arrivare alla base della parete e
questo rappresenta un grande vantaggio.
I
28
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
In quegli anni le nostre tasche erano quasi sempre vuote, possedevamo solo pochi
moschettoni di ferro e qualche cordino.
Ci leghiamo con le corde prese in
prestito dalla sezione Sat e attacchiamo
la “Via Fehrmann”, un enorme diedro
che incombe sull’alta Val di Brenta. Nel
primo pomeriggio usciamo in vetta, in
quel momento il mondo ci sembrava tutto ai nostri piedi! Questa è stata la nostra
prima esperienza sul Campanil Basso.
Dal 1973 ad oggi questa stupenda vetta
ci ha visti molte volte salire da itinerari
diversi, con altri amici, ma soprattutto
con dei giovani ai quali abbiamo cercato di trasmettere il nostro amore per la
montagna.
Sergio Bonvecchio
Libri di montagna: Ultime cime
Un cantico al Lagorai,
composto da un poeta di Povo
stato presentato all’inizio di quest’anno,
l’ultima fatica alpinistica-fotografica-letteraria di Mario Corradini (alpinista per
passione, esperto conoscitore
dei monti del Trentino, con attività che si è spinta oltre i
monti di “casa” e dell’arco alpino).
Il libro s’intitola “Ultime cime (I segni dell’uomo e del
tempo nel massiccio del Monte Croce - Lagorai)”.
È un volume ricco di storia, cultura, tradizioni, itinerari,
che vogliono mettere in “risalto”
una zona “minore” delle nostre
montagne (il Lagorai), ma non per
questo meno affascinanti e con un
È
Le stagión en Lagorài
Paride Franceschini, 1994
Salti de acqua, con spruzi de spuma,
dossi de zìrmoi, ornadi dala luna,
pradi enboscadi nel còr dei valoni,
malghe desmentegade, con dent i paioni.
L’è tut ‘na sassara le zime de denti,
sfumade a costoni, frustade dai venti,
rododendri floridi enpìzadi dal ros,
qualche raro pastor; che pòlsa en tel fòs.
“carisma alpinistico” di grande
suggestione.
Tra belle fotografie sia di attualità che d’epoca, (l’autore ha avuto la possibilità di accedere all’album di famiglia di Chiara
Tonini), le dettagliate documentazioni su malghe e alpeggi, le storie di caccia, le
fatiche ed il duro lavoro di
pastori e malgari, casa i e
boschieri, conclude l’opera
una poesia ispirata da questo meraviglioso ambiente
all’autore “poéro” Paride
Franceshini, dal titolo: “Le
stagion en Lagorai”.
E un semplice “orlo” ad
un angolo del Trentino forse, o fortunatamente, poco
frequentato, ove lo scandire
delle stagionalità, acquista
un valore che và oltre il presente, sono emozioni e sensazioni “forti” che danno al
viandante che lo percorre,
quasi un senso d’infinito.
La poesia è in vernacolo
(dialét da Trent).
Lagheti steladi, pòze de sol,
al’alba l’è ‘n spegio tut den color,
color del zel, de l’aria serena,
amizi che canta, col pròsak sula schena.
Tài de luce ai tramonti d’autùn,
con le ombre longhe... no passa nesun,
fiame de làres zaldi, colpi de sciòp,
aria enebiada, bestie al galòp.
Profumo de fonghi, giornade taiàde,
péste de vache apena tornade,
sassi aneridi da l’umidità, muscio embrumà,
eco l’inverno: “sua mestà”.
L’è tut en via vai de peste de animai,
caprioi, camozi, volp, linci, gai,
en bèl ricamo en tel silenzio ovatà,
el te ricorda al tempo passà.
Quando su per le greste, tra trincee e fili spinadi,
gh’era su en mar de putèi... tut soldadi,
che per ‘na guera, subìda engoiada,
no i ha pù vist la so zènt tanto amada.
In alto la copertina del libro.
A sinistra Paride Franceschini.
Tuttapovo
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Casa di riposo Margherita Grazioli
Colori di primavera
urante il mese di maggio, l’ingresso della
Casa di Riposo si è trasformato in una sorta di Galleria d’Arte che ha ospitato una
mostra collettiva, intitolata “Colori di Primavera”.
Il giorno 8 maggio, infatti, è stata inaugurata
l’esposizione di opere pittoriche di due anziani attualmente ospiti della Casa di Riposo: Licia Lenner e Luigi Bertotti. Grazie anche alla collaborazione del Circolo Arci-paho, il pomeriggio si è rivelato davvero entusiasmante.
Il momento di apertura ufficiale dell’esposizione è stato connotato da una grande partecipazione ed emozione. Il taglio del nastro è stato preceduto dal discorso di presentazione tenuto dal Presidente Renzo Dori e dal commento artistico delle
opere da parte dell’insegnante d’arte Fabrizia Rigo
Righi, Consigliere di Amministrazione dell’Ente.
Hanno inoltre portato il loro saluto e apprezzamento anche i rappresentanti dell’Associazione
Acquerellisti Trentini ed il rappresentante dell’Arcipaho Aldo signor Giongo. I due anziani artisti sono stati omaggiati di una targa a ricordo di questa
significativa manifestazione e, attorniati dai loro
familiari, hanno inaugurato ufficialmente la mostra, che rimarrà allestita per i mesi di maggio e
giugno. Riportiamo qui di seguito il curriculum artistico dei due pittori, così com’è stato descritto nel
pieghevole distribuito ai presenti.
D
Licia Lenner e
Luigi Bertotti tagliano
il nastro
dell’inaugurazione
della mostra di pittura.
A sinistra nella foto il
presidente della casa
di riposo Renzo Dori.
Licia Lenner
Nasce a Rovereto (TN) il 7 aprile 1913.
Appassionata di pittura fin dall’adolescenza,
inizia senza particolare formazione, da autodidatta, a cimentarsi nel disegno sia con carboncino
a cura del Servizio animazione
che con pennino a china. Ma è nell’acquarello che
trova la sua naturale verve artistica.
“La sua pittura è rivolta all’ambiente montano
e ai fenomeni atmosferici, rispecchiando “romanticamente” un sentimento soggettivo di fronte agli
spettacoli della natura, osservati con animo partecipe e commosso”, dice di lei Laura Rozza Rigotti.
In questa forte passione e profonda conoscenza del territorio ed attraverso un’immediata capacità d’osservazione, trova l’ispirazione che le permette, attraverso la tecnica dell’acquarello, di
esprimere emozioni uniche: dalle verdi montagne,
dai cieli azzurri, dai bianchi monti innevati, dalle
trasparenze dell’acqua e dalla impalpabile nebbia
scaturiscono sensazioni tali che lasciano sereno ed
emozionato lo spettatore che osserva il mondo pulito e silenzioso rappresentato nei sui quadri.
“Nell’intensità dei suoi quadri, il carattere dell’opera pittorica, lo stile, la composizione, la pennellata ed il colore vengono riprodotti fedelmente,
osservando la realtà, in quanto per la nostra pittrice la creazione è possibile unicamente davanti al
modello, o meglio di fronte alla natura. Infatti l’atto di dipingere è sempre stato un modo per impossessarsi della natura, la proiezione delle attività
psichiche su un luogo riconosciuto e conquistato
attraverso un paziente lavoro di appropriazione
del paesaggio. Una presa di possesso che implica il
vissuto quotidiano, non il comporre delle tappe”
(Laura Rozza Rigotti).
Luigi Bertotti
Nasce a Povo il 19 giugno 1909.
Ha sempre mostrato interesse nei riguardi della pittura e tale attenzione si è concretizzata in una
piacevole attività espressiva, che lo impegna in alcune ore della sua giornata, suscitando curiosità e
piacere anche in coloro che condividono con lui il
tempo che trascorre all’interno della casa di riposo di Povo.
Luigi attinge gli spunti dei suoi quadri da fotografie che seleziona personalmente e con cura. È il
tema del paesaggio che sembra maggiormente interessarlo; un paesaggio che, pur agganciandosi ad un
verismo descrittivo, da questo se ne discosta in
quanto la forma non si assoggetta ad un’indagine
analitica e, pur mantenendo integra la sua riconoscibilità, presenta delle fratture che tendono sfuggire
ad una narrazione figurativa, per imporsi come luogo significante di segni autonomi, che vibrano di
sensazioni e si concretizzano in un personale e psicologico uso del colore, come nelle tele: “Il tavolo
segue a pag. 31...
30
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Casa di riposo Margherita Grazioli
I Gio’ Madonnari
alla casa di riposo
abato 17 maggio il giardino della Casa di Riposo si è animato di bambini, disegni e colori in occasione della manifestazione dei
“Gio’ Madonnari”.
L’iniziativa, che solitamente si svolge ogni anno
negli spazi esterni della Circoscrizione, quest’anno
ha trovato perfetta collocazione nel cortile antistante la Casa di Riposo, entrando così a far parte
delle attività proposte nell’ambito del progetto “La
Comunità e l’anziano”, presentato in precedenti
edizioni di “Tuttapovo”, che si propone, fra gli
obiettivi principali, di avvicinare gli anziani ospiti
alla realtà sociale in cui la struttura è inserita. I
“Gio’ Madonnari”, come hanno ben ricordato i
nostri nonni, erano coloro che con i gessi disegnavano per terra, “nei tempi in cui non c’erano tutti
i divertimenti che ci sono oggi”. Durante la manifestazione, infatti, allo scopo di rievocare questo
antico gioco, è stato proposta una gara di disegno
con i gessi colorati.
Quest’anno i bambini protagonisti della manifestazione sono stati circa una sessantina e hanno
dato vita ai loro capolavori sull’asfalto del viale e
degli spazi adiacenti alla Casa di Riposo.
“L’acqua” è stato il tema ispiratore proposto ai
piccoli artisti da una giuria che, a conclusione dei
lavori, ha valutato e premiato le opere più belle.
Gli anziani della Casa, prima con un po’ di timore per il fatto di non aver mai visto tanti fanciulli e tanta energia nel loro giardino, poi con piacere e crescente interesse, hanno trascorso il po-
a cura del Servizio animazione
S
...continua da pag. 30
rosa”, “Al balcone”, “L’arcobaleno”, “I papaveri”.
Porzioni di superfici piatte e orizzontali vengono accostate ad elementi che, dipartendosi da esse, si ergono verticalmente in uno slancio di composta e controllata energia: “Il boschetto”, “La casa rossa”, “Le Dolomiti”, “Cipressi neri”.
Contribuisce a rendere più tangibile questa
sensazione di frenato movimento la gamma di tinte pastello impastata con tocchi di opaca cromia,
che va allargandosi in campiture evocanti spazi
aperti e quieti.
meriggio ammirando i “quadri di colore” che man
mano prendevano vita sull’asfalto, dimostrando di
essere abili critici d’arte. Qualcuno con nostalgia
ha anche ricordato: “I bei tempi da mateloti!”, in
cui si disegnavano nei cortili e sui muri delle case
allegre forme di gesso bianco.
A nome di tutti gli anziani della struttura si ringraziano l’Associazione Centro Turistico Giovanile
di Povo, gli animatori ed in particolare i bambini
che hanno dimostrato grande impegno e fantasia
nella realizzazione delle loro opere, lasciando nei
cuori dei presenti il ricordo e l’emozione di un pomeriggio trascorso insieme in serenità ed allegria.
Gli ospiti della casa di
riposo mentre
osservano il lavoro
dei ragazzi
È un uso silenzioso delle immagini che Luigi ci
propone per trasmetterci una parte di sé. (Fabrizia
Rigo Righi). A conclusione di questo significativo ed
emozionante appuntamento, abbiamo rinforzato
dentro di noi la convinzione che la persona anziana
mantenga una forte capacità di creare e trasmettere
sensazioni ed emozioni attraverso molti linguaggi;
in particolare, il linguaggio artistico rimane strumento privilegiato per l’intensità e l’immediatezza
con cui riesce a raggiungere il cuore di ognuno.
Vive congratulazioni dunque ai nostri artisti e
auguri per la continuazione della loro attività!
Tuttapovo
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Civica Casa di riposo di Gabbiolo
Concorso “Incontro tra generazioni”
Premio “Pio Bronzetti”
di Lorenza Rossi
Il servizio sociale della Residenza per anziani di
Gabbiolo ha valutato positivamente la possibilità di
aderire al Club Interassociativo Tuttapovo. Questa
scelta, a cui si è giunti dopo un lavoro di conoscenza delle associazioni presenti sui territori di Villazzano e Povo, anche in collaborazione con la Casa di
Riposo Margherita Grazioli, ha l’obiettivo di creare
un “ponte” tra la residenza di Gabbiolo e la comunità di Povo e favorire la conoscenza reciproca. Il
servizio sociale ringrazia fin d’ora il Club Interassociativo per la disponibilità e la collaborazione.
Associazione Volontari della Civica Casa
di Riposo, che da diversi anni svolge un
servizio a favore degli ospiti di questa
struttura della città di Trento, si è fatta promotrice
di un concorso rivolto ai bambini della scuola elementare. Al concorso, intitolato al signor Pio Bronzetti, ospite della Civica Casa di Riposo e di cui è
ancora vivo il ricordo, sono state invitate a partecipare le classi terze, quarte e quinte delle scuole
elementari limitrofe alle tre strutture della Civica
Casa di Riposo (sede di Via S. Giovanni Bosco,
Gardolo e Gabbiolo di Povo).
Gli obiettivi che l’iniziativa si è prefissata sono
stati molteplici: creare occasioni di conoscenza e
scambio tra generazioni diverse, in particolare tra
gli alunni delle scuole elementari e gli ospiti delle
strutture per anziani; valorizzare le ricchezze interiori di cui gli anziani sono portatori, frutto di espe-
L’
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Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
rienze e di storie personali creando un contesto in
cui queste potessero essere espresse; rendere visibile il frutto di questo confronto attraverso l’utilizzo delle arti figurative e della scrittura; proporre
come argomento di riflessione e condivisione il tema della solidarietà.
Al concorso hanno preso parte dieci classi. Il
bando prevedeva l’incontro tra i ragazzi e gli anziani che vivono nelle case di riposo per cogliere direttamente dalla loro voce i contenuti di una solidarietà vissuta in modalità e contesti probabilmente molto differenti dagli attuali. Durante l’autunno
e l’inverno scorsi si sono svolti gli incontri tra ragazzi e anziani nelle varie sedi delle residenze. I ragazzi rientrati nelle rispettive scuole hanno successivamente riordinato idee, raccolto impressioni che
sono state fissate nei testi scritti e negli elaborati artistici, e scelto un motto rappresentativo.
La giuria del concorso era composta da un insegnante e cinque allievi dell’Istituto Scuola d’Arte di Trento, da un’insegnante e da un rappresentante dell’Associazione Volontari.
Il giorno 15 aprile 2003 si è svolta presso la sede di Via S. Giovanni Bosco la premiazione del
concorso. La sala era gremita di bambini che con
la loro vivacità contagiavano tutti i presenti. Gli
anziani delle sedi di Trento, Gabbiolo e Gardolo,
grazie ai quali è si è resa possibile l’esperienza,
erano in sala curiosi e divertiti.
La premiazione è avvenuta alla presenza dell’Assessore all’Istruzione del Comune di Trento Renato Pegoretti, del Dirigente Scolastico delle Scuole Crispi Lucio Prada, del Presidente della Civica
Casa di Riposo, Massimiliano Colombo, del curatore del signor Pio Bronzetti Pino Morandini, e del
presidente dell’Associazione Volontari, Fedele Calza. Un rappresentante della giuria ha letto il verdetto: la prima classificata è risultata la 5° classe
della Scuola S. Anna di Gardolo con il motto “Rinunciare a qualcosa per donarla ad altri, aiuta a
crescere e rende felici”, con la motivazione della
giuria “Elaborato grafico-scritto che rispecchia in
modo specifico il bando. La realizzazione risulta
originale e spontanea, con spiccata sensibilità nel-
Civica Casa di riposo di Gabbiolo
l’espressione coloristica”; seconda classificata la 5°
B della Scuola elementare Crispi di Trento con il
motto “L’uno per l’altro in famiglia” e la motivazione “Nel complesso il lavoro grafico-pittorico e
lo scritto risultano ben collegati. Il racconto è efficace e molto ricco nell’esposizione”, mentre è
giunta al terzo posto la classe 4° C della Scuola
elementare Crispi di Trento con il motto “Il segreto dei nonni” e il seguente commento della giuria
“Il lavoro risulta estremamente “fresco” e descrive
in modo genuino il pensiero del bambino. Tecnica
povera nell’insieme ma rappresenta in modo semplice il gioco ai tempi dei nonni”.
La giuria infine si è complimentata con tutti i
partecipanti “Per tutti gli altri elaborati un “bravo” di cuore e un grazie per la partecipazione e
l’impegno”.
Gli elaborati classificatisi ai primi tre posti possono essere così sintetizzati: “Rinunciare a qualcosa per donarla ad altri, aiuta a crescere e rende felici” È un collage di brevi temi, accompagnati da
disegni, che ogni bambino ha redatto cogliendo
un particolare esempio di solidarietà raccontato
dagli ospiti della casa o dai propri nonni, seguito
da un episodio vissuto in prima persona: semplici
quadretti famigliari di racconti visti con gli occhi di
bambino.
“L’uno per l’altro in famiglia” presenta un’abitudine tipica delle famiglie contadine di ritrovarsi
alla sera nella stalle per il “filò”, il momento in cui
l’intera famiglia, nonni, genitori, zii e cugini si ritrovavano per discutere della guerra passata, dei
problemi, degli avvenimenti e di curiosità; le donne lavoravano a maglia mentre gli uomini aggiustavano attrezzi. E i bambini giocavano tra di loro.
Nel terzo lavoro classificato si coglie la solidarietà vissuta al momento del gioco quando con il
materiale più semplice e povero (come dei sassolini) i bambini si divertivano inventando da sé giochi diversi, utilizzando una buona dose di creatività e fantasia. Il gioco non era mai individuale ma
di gruppo e questo favoriva i rapporti e l’amicizia.
Vale la pena ricordare anche gli altri motti e i
partecipanti: “Ieri, oggi, domani, sempre aiutare e
amare: un’esplosione di solidarietà” e “Segni di
pace in tempo di guerra” rispettivamente delle
classi 5° C e 5° A delle scuole Crispi; “Uniti per un
mondo migliore” della classe 4° B delle scuole Crispi; “Tutti insieme per concretizzare l’aiuto “vicendevole”” delle classi 4° A e 4° B della scuole elementare di Villazzano e “Un nonno per amico”
delle classi 3° A e 3° B della stessa scuola.
Il tema del concorso “La solidarietà, nel passato, espressioni e concretizzazioni” non è risultato di
semplice comprensione né per i bambini né per gli
anziani. Questi ultimi hanno ripercorso atteggiamenti, modalità vissuti all’insegna della solidarietà, ma quasi inconsapevolmente. Lo stile di vita
contrassegnato per lo più da una maggior povertà
e da un’impossibilità ad essere indipendenti portava le famiglie a fornirsi aiuto reciproco nelle difficoltà. Inoltre la guerra ha segnato l’esistenza di
molti anziani e favorito l’instaurarsi di legami e di
episodi sostegno reciproco.
Credo che il concorso sia stata un’occasione
per adulti e bambini per “mettere a fuoco” il tema
della solidarietà che si concretizza nelle piccole situazioni quotidiane. Inoltre questa iniziativa ha
permesso l’incontro tra generazioni diverse e l’arricchimento reciproco. Per questo un grazie giunga
agli anziani, agli insegnanti, ai bambini che hanno
saputo cogliere e valorizzare quanto raccolto nel
dialogo con gli ospiti delle case di riposo e a quanti hanno collaborato all’iniziativa
Tuttapovo
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Stare bene
Prevenzione tumori femminili
are il pap-test ogni due anni dopo i 25 e controllare periodicamente il seno con l’autopalpazione
sono le regole “minime” per tutelare la salute delle donne. Lo ha sancito il “Codice europeo contro il cancro”. L’Associazione nazionale volontari lotta tumori promuove in forma continua questo servizio GRATUITO rivolto alle donne, servizio che ha sempre riscosso un largo consenso. Telefonando allo 0461235543 è possibile
prenotare il pap-test o visita senologica in orario post lavorativo dalle 16 alle 19.30 SENZA impegnativa medica
e tutto gratuitamente.
Gli ambulatori di via Grazioli 9 a Trento e di Corso Rosmini 8 a Rovereto, che si avvalgono della collaborazione
di medici ginecologici specialisti, sono aperti non solo per le
donne che lavorano ma anche
per le ragazze più giovani che
non possono permettersi grosse cifre per visite specialistiche.
Nel 2002 circa 3.000 donne si sono rivolte a noi per un
pap-test, visita senologica, ginecologica o per un consulto
informativo.
Quali i dubbi e le domande più ricorrenti? Ai primi posti
si ricordano le domande legate al tumore della mammella,
quelle riguardanti le malattie a trasmissione sessuale (Aids o
malattie veneree) e le perplessità che sorgono con l’arrivo
della menopausa.
Si ricorda ancora che il servizio è completamente gratuito, c’è solo da telefonare per l’appuntamento ed il tempo di
attesa è breve. L’Associazione lotta tumori offre anche un numero verde (800822150) ed un servizio on-line all’indirizzo
[email protected]. Le risposte ai cittadini, preparate dai medici volontari, sono personali e riservate.
F
34
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Il disco
Vasco Rossi
Tracks
ale la pena spendere quasi cinquantamila
delle vecchie lire per questa raccolta un
po’ incasinata del Blasco? Sicuramente è
sufficiente la versione di “Generale” di Francesco
De Gregori (tratta dal concerto di Milano “Rock
sotto l’assedio” del 1995!) per rispondere positivamente a questo vitale interrogativo (?). Per il resto
la scelta dei brani non è quella di un album progettato per essere la compilation definitiva che deve entrare in tutte le case.
Ma il CD non è nemmeno un fratellino del cofanetto omonimo di Springsteen, che raccoglieva
una fila di inediti rimasti nei cassetti. In breve, si
tratta di un’antologia sui generis, che ignora alcuni cavalli di battaglia arcinoti (niente “Siamo solo
noi” e “Vita spericolata”, per citare le assenze più
vistose) e si concentra prevalentemente sugli anni
‘90 ma recupera anche canzoni più vecchie come
“Splendida giornata” e “Toffee”.
Ci sono scampoli di concerti, inediti e non (“Albachiara”, “C’è chi dice no”, “Guarda dove vai”,
“Una canzone per te”), la già citata splendida rilettura dal vivo di “Generale” di De Gregori, un
po’ di hit, qualche pezzo meno noto e una versione nuova di “Ogni volta”. Facendo i pignoli, non
è chiaro quale sia il criterio di scelta. È un po’ come chiedere a un amico di registrare una cassetta
di Vasco e lasciarlo libero di scegliere i pezzi che
preferisce, non necessariamente i più famosi.
Solo che in questo caso è il cantante stesso
(oppure il produttore?), a decidere quando pigiare
il tasto REC. Tutto sommato, il pregio maggiore di
“Tracks” sta proprio nell’essere un “best of” un po’
sbilenco, con cui il fan accanito può gioire per i
pezzi finora rimasti in soffitta e incazzarsi per l’inevitabile mancanza di qualche canzone del cuore,
con successivo dibattito con altri fan che lamenta-
a cura di Paolo Giacomoni
V
no l’assenza di altre favorite.
Chi non è un cultore affezionato, ha l’occasione per inserirsi nella discussione, magari osservando che “Sally” resta una gran canzone anche a
qualche anno di distanza, che scippare “Gli spari
sopra” ai non irresistibili An Emotional Fish è stato un colpo da maestro e che una canzone come
“Rewind” convince poco... Aggiungiamo pure che
pubblicare un ordinato greatest hits, magari con le
tracce in perfetta sequenza cronologica, sarebbe
inappropriato per uno che ha sempre portato con
orgoglio la bandiera dell’irregolarità. Vale quindi
la pena di acquistare “Tracks” a qualche mese di
distanza dall’uscita? Se vi piace il Vasco nazionale
non c’è alcun dubbio, se ancora lo conoscete poco (?) è forse l’occasione per apprezzare uno dei
pochi “animali rock” rimasti sulla scena in Italia!
Vasco Rossi
Tracks
EMI
Doppio Cd
23€ circa
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
35
SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Bilancio Ok,
nonostante tutto!
o scorso 17 maggio si è svolta
presso il teatro Concordia, l'assemblea generale ordinaria
della Famiglia Cooperativa di Povo.
Un appuntamento "consueto", ma
non per questo privo di elementi interessanti che confermano, pur tra le
difficoltà che diremo sotto, il trend positivo dei vari punti vendita. Il 2002
non è stato certamente un anno "ordinario" per la grande distribuzione
trentina; il fatto certamente più eclatante è stato senza dubbio l'apertura
del Superstore di Sait e Coop Nordest a Trento sud: un "concorrente alleato" come ha detto il presidente Silvano Trentini nella relazione introduttiva, che ha però provocato qualche
ripercussione anche alla Famiglia
Cooperativa di Povo.
Pur nella prevedibile flessione
iniziata lo scorso mese di agosto, la
L
Famiglia Cooperativa ha però visto
un incremento totale del fatturato di
oltre il 3,5%, con ricavi netti che sfiorano i 5 milioni di euro, dimostrando
un'eccellente stato di salute ed una
potenzialità di espansione notevole.
Il bilancio, illustrato in maniera
molto efficace dal rappresentante di
settore della Federazione Giuseppe
Fedrizzi, presenta un margine di
guadagno lordo di 1.145.068 euro,
che dedotte le spese (il 60% delle
quali riguardano il personale) e gli
ammortamenti, arriva ad un risultato
operativo netto dell'attività di vendita
di 45.544 euro. L'utile di esercizio è
di 30.679 euro. Ai soci saranno "restituiti" 10 mila euro sotto forma di ristorno pari al 35% dell'utile conseguito. "E questo - ha sottolineato il
presidente - pur in presenza di un
forte aumento delle spese e nuove
da giovedì 19 giugno a giovedì 16 ottobre 2003
Progetto estate con
i pensionati e anziani
rivolto a tutti i pensionati e gli anziani dei Circoli
Spesa telefonica e consegna
pomeridiana a domicilio gratuita
per spesa superiore a 25 €.
Per la consegna di spese inferiori a 25 € verrà richiesto un contributo di 3 €.
Per prenotazioni telefonare a:
Cognola tel. e fax 0461 234075
San Donà tel. e fax 0461 230304
Povo tel. 0461 810268 - fax 0461 811394
Macelleria 0461 810264
Per informazioni: Numero verde 80071335
Al giovedì sconto del 5% su tutti i prodotti in assortimento*
escluse le offerte speciali
Presso tutti i nostri punti vendita:
"Supermercati Trentini" e "Macelleria" di Povo,
"Famiglia Cooperativa" di Spré, San Donà e Cognola.
* Per ottenere lo sconto del 5% basta presentarsi alla casse con la tessera
del Circolo anziani di appartenenza o il libretto della pensione.
imposte per 10mila euro". Dall'anno
scorso infatti, per effetto della nuova
normativa fiscale che ha preceduto
la riforma del diritto societario, anche gli utili delle cooperative sono
tassati. "Una tassazione - ha sottolineato il Direttore Marco Weber - che
si è tradotta nel 19,57% degli utili".
Molte le novità, anche di carattere
strutturale annunciate nel corso dell'assemblea. Innanzitutto l'apertura
in autunno (burocrazia permettendo!), del nuovo punto vendita al
Centro delle Marnighe a Cognola
che sostituisce l'attuale, inadatto per
posizione e struttura.
E poi la ristrutturazione e l'allargamento di altri 140 metri quadrati della
sede di piazza Manci che porterà la
struttura "madre" ad una superficie
complessiva di 500 metri quadrati.
Sostanziosa anche l'attività esterna.
La scorsa estate la Famiglia Cooperativa ha messo a disposizione degli
anziani un numero verde per effettuare la spesa telefonica con consegna gratuita a domicilio (iniziativa ripresa anche quest'anno). Inoltre da
tempo, oltre al variegato associazionismo locale, la cooperativa sostiene
anche le opere di solidarietà dei missionari. Fra le varie iniziative ci sono
anche due adozioni a distanza e il
sostegno al locale gruppo missionario a favore delle popolazioni di Moroto in Uganda. Collabora inoltre con
il Comitato diocesano Trentino-Locride a sostegno delle iniziative del vescovo trentino G. Bregantini. A margine dell'assemblea, da ricordare il ringraziamento ufficiale alla signora
Fernanda Trainotti che in occasione
dell'incendio della scorsa primavera
ha dato prontamente l'allarme evitando così conseguenze che potevano
diventare disastrose per la struttura
nel suo complesso.
Il bilancio è stato approvato dall'unanimità dei presenti (182 soci e
33 deleghe!) e sono stai confermati i due consiglieri in scadenza di
mandato Paolo Perlot e Enzo Giovannini. (pg)
SPECIALE
SPECIALE FAMIGLIA
FAMIGLIA COOPERATIVA
COOPERATIVA DI
DI POVO
POVO
SPECIALE
FAMIGLIA
COOPERATIVA
DI
proposte valide dall’1 al 12 luglio POVO
SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
proposte valide dal 14 al 26 luglio 2003
SPECIALEFAMIGLIA
FAMIGLIACOOPERATIVA
COOPERATIVADI
DIPOVO
POVO
SPECIALE
SPECIALE FAMIGLIA COOPERATIVA DI POVO
Filodrammatica Concordia ‘74
La Filo non è solo teatro
er molti Poèri la “Filo
Povo Party & Giacomoni” significano anche
viaggi. La dimostrazione si è ripetuta nella passata primavera,
con un pullman pieno di amici
e simpatizzanti: mèta del viaggio il Reno, il grande fiume che
dal cuore dell’Europa sfocia
nel mare a Rotterdam.
Già il 5 maggio vedevamo la
potenza delle sue acque a Sciaffusa, in Svizzera; cascate di ap-
P
I partecipanti al
viaggio
40
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
pena 15/20 metri, ma dalla forza poderosa.
Il giorno seguente Magonza,
patria di Guttemberg, inventore
della stampa, ci ha mostrato tutto il suo splendore di città rinascimentale.
Il 7 maggio è stato il giorno
dell’incontro ravvicinato con il
fiume Reno. La navigazione sul
fiume per una quarantina di chilometri ci ha lasciati affascinati.
In quel tratto s’alternano castelli
di Antonio Bernabè
fiabeschi a paesini caratteristici;
rive aspre e scoscese come la
roccia di Loreley, con pendii coltivati a vite, che tanto ci ricordavano la nostrana valle di Cembra. Non poteva mancare la diatriba sul primato dei vini: sono
migliori quelli italiani o quelli tedeschi di queste zone? La risposta non ha convinto nessuno,
tant’è che abbiamo continuato
le bevute di birra, sospendendo
il parere fino al ritorno in Italia.
Il giorno 8 maggio due brave
e simpatiche guide ci hanno fatto apprezzare la cittadina barocca di Wurzburg, completamente
distrutta, tranne sei case, durante la Seconda guerra mondiale.
E hanno trovato modo di farci
seriamente riflettere sulla crudeltà della guerra, che ha colpito civili ignari e inermi soltanto per
piegare il “nemico”!
Il ritorno si è snodato attraverso la “Strada Romantica”
della quale già il nome è tutto
un programma. Il tracciato ripercorra la Via Claudia, importante asse commerciale e militare dell’Impero romano, e collega
borghi medioevali racchiusi fra
possenti cinte murarie.
Un grazie dunque di cuore a
Carlo Giacomoni e a tutti quanti hanno collaborato alla buona
riuscita di questa gita.
Dedicato a chi è nato prima del 1970
e proposto a chi è arrivato dopo
Tu che sei nato prima del 1970:
! A ben pensarci, è difficile credere che siamo
vissuti fino ad oggi!
! Da bambini, andavamo in macchina (quelli
che avevano la fortuna di averla) senza cinture
di sicurezza e senza air bag... e viaggiare nel
cassone posteriore di una pickup, in un pomeriggio torrido, era un regalo speciale.
! I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari
! Bevevamo l’acqua dalla canna del giardino,
non da una bottiglia. Che orrore!
! Andavamo in bicicletta senza usare un casco.
! Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri
“carri giocattolo”. Ci lanciavamo dalle discese e
dimenticavamo di non avere i freni fino a quando non ci sfracellavamo contro un albero o un
marciapiede. E dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema... noi da soli!!
! Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò sapevano che non eravamo in pericolo.
! Non esistevano i cellulari. Incredibile!
! Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti... e non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne
aveva la colpa.
! Ti ricordi degli incidenti?
! Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se
ci facevano male e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte senza
che i nostri genitori lo sapessero mai.
! Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene di zucchero... ma
nessuno di noi era obeso.
! Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e nessuno mai morì a causa
dei germi.
! Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo,
nè dei videogiochi.
! Nè la TV via cavo, nè le videocassette, nè il
PC, nè Internet; avevamo semplicemente degli
amici. Uscivamo da casa e li trovavamo. An-
!
!
!
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!
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!
!
!
!
!
!
davamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o entravamo e parlavamo
con loro. Figurati: senza chiedere il permesso!
Da soli! Nel mondo freddo e crudele! Senza
controllo! Come siamo sopravvissuti?!
Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei
sassi. Giocavamo con dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori, nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i
nostri stomaci non si riempirono di vermi.
Alcuni studenti non erano intelligenti come gli
altri e dovevano rifare la seconda elementare.
Che orrore!! Non si cambiavano i voti, per nessun motivo.
I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se
qualcuno masticava una cicca in classe.
Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno si nascondeva dietro a
un altro. L’idea che i nostri genitori ci avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci
sfiorava; loro erano sempre dalla parte della
legge.
Se Ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e nessuno li metteva in galera
per questo.
Sapevamo che quando i genitori dicevano
“NO”, significava proprio NO.
I giocattoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non ogni volta che si andava al supermercato.
I nostri genitori ci facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa.
E le nostre vite non sono state rovinate perché
non ci diedero tutto ciò che volevamo.
Questa generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e ottimi risolutori di problemi.
Negli ultimi 50 anni c’è stata un’esplosione di
innovazioni e nuove idee.
Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo imparato a gestirli.
Tu sei uno di loro. Complimenti!!
Ascoltato in TV e ritrovato in Internet.
Franco Giacomoni
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
41
Spazio Circoscrizione
Inaugurato il nuovo
parco-parcheggio di Borino
Alcuni momenti dell’inaugurazione del nuovo Parco di Borino
Sopra: da sin. Carlo Segatta, Danilo Trentini, Alberto Pacher, Andrea Rudari, Nicola
Alessandrini. A fianco: il taglio del nastro con il Sindaco Pacher ed il Presidente della
Circoscrizione Alessandrini
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Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Spazio Circoscrizione
Notizie in breve
Parete murales
Nell’ambito dell’attività del Progetto Giovani è
stata richiesta la messa a disposizione di uno spazio dove i ragazzi del sobborgo possano esprimere, attraverso murales, le loro doti raffigurative. La
creazione dei murales sarà regolamentata attraverso un protocollo predisposto dal gruppo gestore il
Progetto e la Circoscrizione.
La Commissione Territorio ha individuato nella parete Nord della palestra lo spazio dove potranno essere ospitati i murales.
Sostituzione croce
Il Comitato della Chiesa di Oltrecastello ha sollevato un’istanza alla Circoscrizione al fine di sostituire la croce in legno posta all’incrocio tra Via
Marchesoni e Via Sabbionare.
La croce ha molti anni ed è oramai vetusta; il
Comitato richiede che questa venga sostituita con
una costruita in acciaio.
La decisione in merito alla tipologia di materiale ed al progetto per le adiacenze deve però
pervenire dall’Amministrazione comunale e passare in Commissione Edilizia.
Rifiuti
In Consiglio è stata esaminata la proposta
avanzata da Trentino Servizi relativamente all’interramento dei cassonetti posti nei pressi della
Piazza. Il sistema “Canguro”, già presente anche in
alcune realtà cittadine, permetterebbe un minor
impatto visivo rispetto alla situazione attuale. Ulteriori approfondimenti dovranno essere eseguiti in
ambito comunale e sarà successivamente presentata una proposta progettuale.
Forte Cimirlo
Per favorire la miglior fruizione della struttura
militare di epoca Austro-ungarica presente al
Passo del Cimirlo, che potrà avvenire solamente
al termine di alcuni opportuni lavori, il Consiglio
Circoscrizionale, recependo una deliberazione
della Commissione Usi Civici, ha sostenuto la rescissione anticipata del contratto di affitto della
struttura.
Trasferimento dei medici
Con l’inizio di giugno 2003 i medici si sono trasferiti nel nuovo Centro Anziani, che è ormai in fase di ultimazione.
A causa di ritardi negli allacciamenti delle utenze, il trasloco è stato spostato di alcuni mesi.
Contemporaneamente al trasloco verranno
avviati i lavori di ristrutturazione degli ex ambulatori per realizzare le due sezioni della scuola
d’infanzia.
Il trasferimento della scuola d’infanzia quindi
non sarà a settembre, ma non appena ultimati i lavori e quindi verso la fine dell’anno.
A quel punto la scuola elementare potrà disporre di tutta la struttura e risolvere qualche disagio di spazio che l’aumento del numero di sezioni porterà in futuro.
Si concretizzerà così l’impegno che l’Amministrazione aveva assunto di spostare entro 2 anni
la scuola d’infanzia provinciale della scuola elementare.
I cassonetti che
dovrebbero “sparire”
Esito concorso di idee
Nello scorso maggio è scaduto il termine per
presentare delle proposte per il Concorso di Idee
indetto dal Progetto Giovani.
Le richieste sono state solamente 2, su tre premi da assegnare.
Si intitolano rispettivamente “Natura Cultura e
Avventura” (sulle montagne di Povo) e “L’arte del
Tiro con l’Arco”
Entrambe le idee sono apparse interessanti e
da promuovere. Quindi nel corso dell’estate verranno preparate e potranno poi prendere il via.
Si è conclusa così l’ennesima iniziativa del Progetto Giovani volta a coinvolgere e stimolare la
realtà del sobborgo.
Infatti tra meno di un anno il progetto si concluderà e si sta già pensando a come farlo proseguire, per cui se ci sono proposte è il momento di
mettersi in giuoco.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
43
Spazio Circoscrizione
Iniziative della
Commissione Cultura
Serate culinarie Multietniche
Gruppo musicale cileno. Foto P.G.
La Commissione Cultura quest’ anno ha proposto una nuova
iniziativa “Le serate culinarie Multietniche”.
Per due martedì, il 29 aprile e il 6 maggio, la cucina dell’oratorio di Povo, si è trasformata in cucina senza frontiere.
Spagna, Cile, Argentina, Brasile, Italia. Polonia, Colombia, hanno fatto del loro meglio per presentare alle persone intervenute, alcune pietanze della propria tradizioni culinaria.
Ogni nazionalità ha preparato dei cibi, cucinati al momento proponendo un vero e proprio corso di cucina internazionale, volto a far
conoscere non solo le pietanze, ma a far scoprire insieme un nuovo
modo di cucinare e di conoscere cibi nuovi.
Le serate hanno creato un clima di amicizia tra i partecipanti,
che con entusiasmo si scambiavano consigli e suggerimenti portando a conoscenza usi e costumi di ognuno.
Proficuo il coinvolgimento con la biblioteca che nel contempo
ha allestito una mostra di cucina internazionale ed ha raccolto le ricette portate dai vari cuochi che erano di turno nelle serate, raccogliendo il materiale in un opuscolo distribuito a tutti.
Festa Multietnica
Gruppo musicale brasiliano. Foto P.G.
Danzatrici polacche. Foto Li Bo.
44
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Il 18 maggio si è svolta la terza edizione della Festa Multietnica.
Le Nazionalità presenti erano Polonia, Spagna, Cile, Colombia,
Argentina, Brasile, Algeria, Italia e i Mediatori Culturali.
La festa ha avuto luogo nel parco giochi e nell’anfiteatro della
Cassa Rurale.
Sono stati disposti dei gazebo nel parco per dar modo ad ogni
Nazionalità di esporre oggetti caratteristici del proprio Paese e per
poter consentire alle numerose persone presenti di assaggiare le varie pietanze preparate con amorevole cura.
Gli stand sono stati allestiti con scrupoloso impegno dalle varie
persone addette ai lavori, in modo da consentire a tutti di poter vedere le produzioni artigianali caratteristiche, le immagini dei Paesi
d’origine, assaggiare le pietanze e dare indicazioni e chiarimenti a
quanti volessero informazioni.
Ogni Nazionalità si è esibita come meglio ha creduto con balli
canti e quant’altro potesse servire a far conoscere una piccola tradizione del proprio Paese.
Durante la festa è stato bellissimo vedere le varie Nazionalità
che hanno interagito tra loro creando un momento importante di
scambio culturale e conviviale; la musica è stata la vera anima della festa, poiché ha permesso ad ognuno di superare diversità di lingua e tradizione.
Far festa insieme è stato lo scopo di quest’iniziativa, che sogna
di coinvolgere tutta la comunità senza distinzione di razza, lingua,
cultura e religione. Le persone intervenute hanno dimostrato soddisfazione per questa manifestazione che quest’anno grazie al tempo, agli spazi e alle nuove proposte ha reso al meglio.
In questa manifestazione si sono aperti nuovi spazi in cui ciascuna persona residente a Povo, con la propria cultura e tradizione
di qualsiasi Nazionalità essa sia, possa sentirsi a casa sua trovando
persone disposte ad instaurare amicizia.
Spazio Circoscrizione
Festa degli Alberi
Il 3 giugno, si è svolta la “Festa degli Alberi”. I bambini delle Elementari erano in 211, con i rispettivi insegnanti. Accompagnati da
un Vigile di quartiere hanno percorso a piedi, la strada che dalla
scuola elementare porta alla casetta del “Rocol Chesani”.
I tecnici dell’Azienda Forestale hanno accolto i bambini, spiegando l’importanza del salvaguardare il bosco e il suo ambiente.
Sul posto sono state collocate alcune piante messe a disposizione dall’Azienda Forestale, e i bambini sono stati invitati a rivisitare il
percorso nel bosco dove l’anno precedente avevano disposto i cartelli preparati da loro, i quali indicavano il nome di alcune piante
che si trovano nel sito. Hanno poi controllato se gli uccellini avevano utilizzato le casette preparate l’anno prima a scuola.
Nel bosco sono stati posizionati diversi animali imbalsamati, per
consentire ai bambini di avere un museo all’aperto e poter vedere i
colori, le forme, le caratteristiche di alcuni animali del bosco, ad accompagnarli in questo percorso il guardiacaccia responsabile della
Marzola.
Un nuovo modo di vivere la giornata degli alberi, che speriamo
sia servito a quanti vogliono vivere la Festa degli Alberi, con interesse sempre nuovo.
Prima del rientro i bambini delle classi quinte sono stati accompagnati a visitare alcune fortificazioni che si
trovano al Passo del
Cimirlo. Come dei veri
artisti i bambini hanno
proposto alcuni canti
imparati durante l’anno scolastico creando
un piacevole scambio
Scuola-Circoscrizione.
Dopo il pranzo in
allegria, la troupe di ragazzi ed insegnanti si è
incamminata di ritorno alla scuola.
La Commissione cultura intende, attraverso queste pagine, ringraziare tutti coloro, privati, associazioni ed istituzioni che si sono attivamente impegnate per la miglior realizzazione di queste tre iniziative.
Nella pagina a fianco tre momenti
della festa multietnica.
In questa pagina alcuni scatti della
festa degli alberi: a sinistra lezione
sulla fauna selvatica; in alto lezione
sulla flora; sopra un momento del
pranzo. Foto S.N.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
45
Spazio Circoscrizione
Piano di localizzazione
delle antenne
n data 18 marzo e 8 aprile al Consiglio Circoscrizionale è stato richiesto un parere prima
preventivo e poi definitivo in merito al piano
di localizzazione. La Commissione Territorio dopo
essersi ritrovata alcune volte ha proposto un documento al Consiglio che lo ha approvato quale parere per il suddetto piano e che viene riportato: “È
necessaria una programmazione territoriale per
evitare l’uso indiscriminato del territorio gestita però dal Comune, che come ente pubblico dovrebbe
cercare di unificare le richieste normandone così il
problema. Il Comune potrebbe individuare dei siti
di proprietà pubblica su cui consentire l’edificazione delle antenne, cercando di costruire un’unica
struttura per più gestori. L’unico strumento che oggi è dato dalla normativa provinciale per opporsi
all’edificazione di detti tralicci è lo strumento paesaggistico ambientale, unico appiglio che può venir
usato per tutelare la salute dei cittadini stessi. Non
ci sono normative, il Comune dovrebbe chiedere la
modifica molto più restrittiva della LP per tutelare
maggiormente i cittadini e l’obbligo di installare più
gestori su un’unica struttura.
Per il motivo paesaggistico ambientale no as-
I
soluto all’antenna sul Doss S. Agata. Unificare la
localizzazione delle antenne previste a Graffiano
con quella esistente e di tutte quelle previste presso l’Università e ITC. Inoltre si esprime contrarietà:all’area di ricerca e alla collocazione delle antenne sopra le case (Salita S. Agata) per la quale è
già stato espresso parere contrario con deliberazione n.4 del 28.01.2002.”
Al consiglio era presente l’assessore che seppur
condividendo i temi proposti, rimarcava la difficoltà dell’Amministrazione Comunale nel vietare
tali installazioni senza correre il rischio di un ricorso al TAR. Veniva inoltre evidenziato come la normativa provinciale più restrittiva di quella nazionale e come sia in corso una liberalizzazione su
questo tipo di installazioni ed un innalzamento dei
limiti normativi, cosa che renderà ancora più difficile tale azione di controllo.
In seguito il piano che prevedeva l’installazione
dell’antenna sul Doss S. Agata è stato modificato in
giunta comunale che ha chiesto di spostare tale impianto, in base alla indicazioni date dalla Circoscrizione. Sono stati effettuati dei sopralluoghi da parte
di TIM e si attendono ora le proposte alternative.
Interventi per la
moderazione della velocità
el mese di maggio si è tenuta una assemblea pubblica in cui si sono discussi gli interventi per la moderazione del traffico a
Povo. Nei mesi precedenti si era sentita la popolazione per l’installazione di dissuasori ed erano stati richiesti 21 dissuasori da oltre 200 residenti delle varie vie interessate.
Le varie richieste sono state analizzate dal Servizio Reti Comune di Trento e nel corso della serata sono state spigate dal Dirigente geom. Furlani e dal geom. Albertani.
Il dibattito è stato costruttivo e a volte anche
acceso, ma alla fine si sono prospettati i seguenti
interventi:
N
46
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
! n. 2 dissuasori in Via Gabbiolo prima e dopo
l’ingresso ai condomini;
! n. 2 dissuasori in Via Villa Maria nel tratto piano sopra la Coop. Edilizia Marzola;
! n. 2 dissuasori in Via Sabbioni prima e dopo
l’accesso ITEA;
! n. 2 attraversamenti rialzati nella zona centrale
di Povo;
! l’attivazione del semaforo all’incrocio di fronte
alla Circoscrizione.
Molti dissuasori non sono stati valutati normativamente realizzabili e per questo sono stati proposti
altri interventi per la moderazione della velocità, come ad esempio nella zona centrale del paese.
Spazio Circoscrizione
Una nuova scuola
d’infanzia a Sprè
el mese di aprile è stato presentato il progetto per la
nuova scuola di infanzia a Sprè. L’area individuata si
trova a sud est del nucleo storico di Sprè e nelle immediate vicinanze di Villa Lubich su un terreno di circa 3.600
mq. La struttura sarà una scuola di tre sezioni per un numero
di 75 alunni e sarà direttamente raggiungibile dalla viabilità
principale di collegamento tra Povo e Oltrecastello. A sud dell’area si trova il parcheggio, raggiungibile da ovest da via Resistenza e da est da via Pinara, a senso unico verso Borino.
Le aule con i relativi servizi sono disposte nella parte più a
sud, con affaccio diretto sul giardino. Tra le aule sono previsti
spazi comuni per attività collettive tra piccoli gruppi di bambini
appartenenti a classi diverse. Un ampio corridoio illuminato
dall’alto separa le aule dal grande locale dedicato alle attività
pratiche. È previsto anche uno spazio per il sonno dei bambini.
Al piano primo sono ubicati la mensa e la cucina con i servizi ed i locali di pertinenza. Dalla mensa è prevista un’uscita
diretta sul grande terrazzo e, tramite una passerella, un’uscita al
giardino sul retro dell’edificio, organizzato a gradoni.
Il giardino principale, di circa 950 mq di superficie, si trova
a sud dell’edificio, con accesso diretto dalle aule. Un secondo
giardino di circa 400 mq, che verrà organizzato a gradoni con
spazi tematici, si trova a nord dell’edificio.
Ad eccezione dei locali interrati, che verranno realizzati con
tecnologia tradizionale, le parti fuori terra dell’edificio saranno
realizzate con struttura portante, solai e pareti in legno parzialmente prefabbricati.
La viabilità tangente l’area in esame costituisce attualmente un elemento di discontinuità nel sistema dei percorsi pedonali tra Povo ed Oltrecastello, poiché rappresenta l’unico tratto
di strada privo di marciapiede. Con la realizzazione della scuola materna si presenta l’opportunità di prevedere il completamento di questo importante collegamento pedonale. Sul lato
stradale della scuola materna è prevista, contestualmente all’opera in progetto, la realizzazione di un marciapiede della larghezza di 1,5 metri; sul lato opposto, per garantire la continuità del percorso pedonale tra Povo ed Oltrecastello attualmente
interrotta, si ipotizza la possibilità di realizzare, con un intervento successivo, un marciapiede tra il ponte sul rio Salè ed il
marciapiede attualmente esistente a monte della casa di riposo. A nord dell’area di progetto si prevede il ripristino del percorso storico tra via Resistenza, con partenza in prossimità del
ponte, e Borino per il tratto confinante con l’area di intervento. Il restante percorso dovrà essere ripristinato con un intervento successivo. Per l’intervento proposto, sulla base del volume dell’edificio progettato, sono necessari 18 posti auto, che
verranno realizzati nella parte sud dell’area, in posizione direttamente accessibile dalla viabilità pubblica.
Il costo presunto dell’intera opera, così come proposta nell’ipotesi preliminare, ammonta ad un totale complessivo di
€ 3.911.000, di cui € 2.156.000 per lavori e € 1.755.000 per
somme a disposizione.
N
Due viste generate
al computer di
come sarà la nuova
scuola d’infanzia
Il consiglio circoscrizione dopo l’illustrazione dei progettisti
arch. Franco Voltolini e p.i. Cristiano Tessaro del Servizio Restauri del Comune di Trento hanno richiesto le seguenti integrazioni al progetto:
# contenere i tempi di costruzione entro il 2005;
# realizzare contestualmente il collegamento pedonale con
via Borino e, il marciapiede sul lato sinistro a salire verso
Oltrecastello di fronte alla nuova costruzione;
# mitigare l’impatto visivo dell’opera intervenendo eventualmente sulla forma, colori, materiali, integrandola maggiormente con la tipologia locale;
# realizzare il giardino su gradoni seguendo l’andamento del
terreno, prestare attenzione alle finestre a sud per l’irradiamento estivo, estendere la pergola all’ingresso lungo tutto il
percorso d’accesso con una sua eventuale parziale o totale
copertura.
Il consiglio ha poi deciso di presentare il progetto in una assemblea a settembre.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
47
Gruppo ANA di Povo
Presentato il progetto
della nuova struttura al Moronar
o scorso gennaio è stata stipulata la convenzione, fra la Amministrazione comunale
ed il Capogruppo del Gruppo ANA di Povo,
per la realizzazione della struttura ricreativa in Località Moronar.
Giunge così a conclusione un progetto iniziato
nei primi anni ‘90, voluto dagli Alpini, dalla comunità di Povo e favorito dai presidenti della nostra circoscrizione Silvano Grisenti, Luigino Maule
e Nicola Alessandrini.
L’impegno profuso ha portato all’inserimento
dell’area per attrezzature culturali e sociali nella zona a bosco, nelle varianti del PRG della nostra città, del ‘94 e del 2000.
Il progetto della struttura è stato illustrato al-
L
La planimetria
generale della zona
del Moronar con la
nuova struttura
48
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
l’assemblea degli Alpini lo scorso 14 marzo e viene presentato alla Comunità di Povo con questo
numero di Tuttapovo.
La struttura avrà una superficie coperta di
184 mq, di cui 54 adibiti a tettoia e spazio esterno coperto e 130 mq, interni, che saranno utilizzati per la sala, la cucina, il bar ed i servizi igienico-sanitari.
Fra questi sono previsti anche i servizi per portatori di handicap.
Al piano interrato verrà realizzato un’ampia sala-magazzino per riporre tutte le attrezzature del
gruppo Ana di Povo.
Crediamo sia opportuno informare tutta la comunità anche degli impegni assunti dagli Alpini
Gruppo ANA di Povo
con la stipula della convenzione.
Agli Alpini è stato concesso l’uso di circa 2000
mq della particella fondiaria 2033/1 C.C. Povo in
località Moronar, per un periodo di 29 anni. L’area
dovrà essere utilizzata come area ricreativa a vantaggio della collettività ed in conformità delle finalità istituzionali proprie della Associazione Nazionale Alpini.
Il Gruppo di Povo si è impegnato alla cura e
custodia del bene concesso in uso nonché dell’edificio e delle opere che verranno realizzate.
L’area dovrà essere sempre mantenuta pulita
ed ordinata in modo tale da garantire il decoro e
la conservazione del patrimonio comunale e dovrà essere gestita in modo da consentire l’accesso
al pubblico secondo il regolamento che verrà fatto
dalla Associazione.
Il Gruppo Alpini è autorizzato a realizzare l’edificio e le opere individuate nel progetto.
I lavori dovranno essere eseguiti a regola d’arte operando in piena autonomia e responsabilità.
Il costo complessivo dell’opera ammonta a
227.984,08 € ed il Comune ha assegnato la somma di 103.291,38 €, per l’acquisto dei materiali e
l’esecuzione delle opere specialistiche.
Il Gruppo Alpini invita pertanto tutti coloro che
hanno capacità, manualità, professionalità e dis-
ponibilità di tempo a prestare la propria opera per
offrire alla nostra comunità uno spazio, nella libertà del bosco, di aggregazione, facilmente raggiungibile ed idoneo per ritrovarsi e vivere momenti
comuni di solidarietà con i bambini, le famiglie e
gli anziani della casa Margherita Grazioli.
Si invitano tutti i Poèri a partecipare alla realizzazione del progetto per la nostra collettività.
In alto i prospetti della
nuova struttura in legno.
A fianco la pianta
interna.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
49
L’angolo della poesia dialettale
Dissertazioni attorno
ai premi letterari
a cura di Guido Leonelli
Di NANDO DA ALA che, ricordate?,
ho brevemente trattato sul numero precedente di “tuttapovo”, mi piace qui
proporvi altre due sue simpatiche poesie, tratte da “El filò”; Rovereto, 1972.
La prima si intitola “Me presento” mentre la seconda,”La nossa Trent” ci riporta, con simpatia indietro agli anni della
contestazione studentesca.
Me presento
Me presento! Son nat fra i baiarèi;
alt en metro e setanta; mèz pelà
- gò ‘n barba quel che manca de cavéi,
barba rebufa -. No stò mai sentà!.
Poeta mi son nat. Pianzeva ‘n rima
za quando la comare me ‘nfasseva.
Gò ‘n po’ de testa…no che sia na zima,
a gratarla no ò mai ciapà na s’-geva;
Me piass qualche bicera de bon vin;
me fermerìa ‘n montagna per tut l’an;
ghe voi en ben de l’anima al Trentin,
ma prima che ‘n trentin…son en talian!
Ve ‘nteressava saver qualcòss d’arent?…
Per questioni di spazio, sul numero
precednete non è stato possibile pubblicare alcune riflessioni, sttorno ai premi
letterari ed alle loro “curiosità”, che ripropongo quindi oggi, accanto alla poesia “El nòm quél véro”. L’argomento
verrà ripreso e proseguito anche sul
prossimo numero.
Dissertazioni attorno
ai premi letterari
Molti sono i concorsi letterari di poesia e di prosa che annualmente vengono
indetti a livello provinciale, triveneto, nazionale, internazionale. Davvero molti.
Qualcuno sostiene che siano addiritura
troppi. Ci sono concorsi in lingua italiana, nei vari dialetti, in italiano e dialetto,
di sola poesia, di sola prosa, di prosa e
poesia, a cadenza annuale, biennale,
ecc. Anche soffermandoci solamente sui
concorsi triveneti, è possibile esprimere
alcune considerazioni, non sempre soltanto positive. Innanzitutto, ben vengano, direi, i concorsi in vernacolo: molti ce
ne sono sia a livello provinciale che triveneto ai quali si può concorrere con
opere scritte in uno dei tanti dialetti trentini. Ben vangano, dicevo, in quanto un
merito almeno va a loro senza dubbio riconosciuto: quello di tener vive parlate
che lentamente vanno scomparendo o
comunque trasformandosi, sotto l’influenza di un parlare sempre più “globalizzato” che ha molta presa soprattutto
sulle generazioni più giovani e che in
buona parte deriva dal linguaggio telematico di internet o comunque dall’inglese, oltreché, ovviamente, dalla propria lingua madre. Ben vengano dunque
i concorsi di poesia vernacolare e ben
vengano soprattutto quelli che non
escludono i giovani o, meglio ancora,
quelli che direttamente si rivolgono anche ai giovani. Fra questi, ne ricordo volentieri uno di recente nascita, forse l’ultimo arrivato; si tratta del concorso “Di
… versi sentimenti” indetto, nel 2002,
per la prima volta, dall’Associazione Tennattiva di Tenna e che include appunto,
La nossa Trent
Dent a la gàbia… n’aquila spenada,
en fianc a la Cesata ‘n “tasebào”,
Piaza Dòm de veture somenada
e zent che passa…senza dirse “ciao!”.
Maxi, midi, pulòver e maioni,
e zerte minigone fin su chì,
fra mèz onti e bisonti capeloni
sul Netùn stravacàdi tut el dì…
E sta roba sarìa la nossa Trent?!
Sé ‘n erori: l’è sol remengarìa;
l’è “dì d’ancòi” volù da poca zènt;
l’è strambézi
de moda, l’è busìa!
La nossa Trent l’è fiori, l’è montagna,
l’è zent che la sfadiga soridenta,
che con sudor la smoia ‘l pan che
magna,
che sa ‘ncor pregar, che se tormenta
per tirar su a la meio fioi e fiole,
pociando i dispiazeri ‘n te ‘n bicér,
che vive de realtà, no de parole…
La nossa Trent, no l’è GAZÉR!
nel bando, una sezione riservata ai giovani che vogliano cimentarsi in uno dei
dialetti trentini.
Qualche lettura dialettale in classe?
Secondo me non farebbe male, purché
correttamente svolta presentata e spiegata. Ma l’argomento che più mi premeva
sia pur brevemente affrontare è quello
relativo alle commissioni giudicanti.
Ogni concorso, si sa, ha una propria
commissione che si compone di un minimo di tre persone (ma ce ne sono anche di molto più numerose) che ha il
compito di esaminare tutti i componimenti e di stilarne una graduatoria dalla
quale usciranno i vincitori, gli eventuali
segnalati e i menzionati. Per mettere i
giurati nelle condizioni ideali di giudizio,
MODI DI DIRE
(tratti da W. Pedrotti, “Modi di dire di Trento”; Demetra Ed., Bussolengo 1995).
! “Tacar su la cèla” - Appendere la marmitta per cuocere le vivande. La frase si riferisce ai tempi in cui la cottura dei cibi era affidata ad un fuoco sopra il quale si appendevano le pentole con una catena, la segósta.
! “Becolar qualcòs” - E’ il modo di mangiare delle galline, prendendo il cibo qua e là con il becco. Si aplica, per
analogia, ad un certo modo di mangiare spiluccando.
! “Nar en mòsa” - Cuocersi eccessivamente. La mosa è una farinata composta con farina di grano o granoturco,
intrisa nell’acqua e latte e poi cotta a lungo.
! “Aver i òci pu grandi de la panza” - Avere gli occhi più grandi della pancia, cioè riempirsi il piatto più di quanto non si sia in grado di mangiare; essere ingordi.
! “Castrar le castagne” - Con un coltellino, fare un piccolo taglio nella buccia delle castagne, prima di metterle
al forno o nella apposita padella forata per arrostirle.
50
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
L’angolo della poesia dialettale
En but desmentegà
El nòm, quél véro
Picenìn
me sformìgola ‘n pensér
e tant che ‘n caròl
che no ‘l dà paze
el rósega.
Za ghe credéva pòch
al nòm de fazada
che se cògn doprar
per scónderse a òci
massa ‘nteressadi.
E no l’è cossì fàzile, credéme
enventàrsen sémpre una de nòve
per restàr scondùdi
scondùdi per dal bòn.
Ma còssa dir alór
de quéi concórsi,
pòchi per bòna fortùna,
‘ndó che se cògn
perché i lo vòl lóri
scrìver ciàr el so nòm,
el nòm quél véro?
Per còssa saràlo che i giùdizi,
zènt lezuda,
per capìr se na poesiòta l’èi bèla
i vòl savér ennanz chi che l’à scrita?
Per còssa saràlo mai?
Guido Leonelli
per evitare cioè che essi possano essere
influenzati da notizie relative agli autori,
nella quasi totalità dei concorsi è rigidamente richiesto l’anonimato. L’autore
cioè non deve assolutamente scrivere il
proprio nome in calce alle proprie opere
né deve ricorrere a segni di qualsiasi genere che, in qualsiasi modo, potrebbero
farlo riconoscere da parte della giuria.
Spesso, si richiede l’uso di uno pseudonimo. Pena la squalifica. Ma anche ciò
non è sempre, purtroppo, sufficiente a
Gò dént
na vòia fónda
che te gai anca ti
che qualchedùn me zérca
che ‘l ciàma
che ‘l me tóca
che tant che na marmòta
el cuca fòr dal bus
che ‘l zògh del scondiléver
l’è oramai del tut sgaùs.
Vorìa gavér la fòrza
de ciamarte mi per prim
de róterghe sta grósta
a ‘n but
desmentegà
che ‘l mòre da so pòsta
su ‘nté ‘n rosar
embrumà.
Guido Leonelli
garantire che i giochi si svolgano nella
massima regolarità. Ma questo particolare mi porterebbe troppo lontano. Ho
parlato della quasi totalità dei concorsi.
E quel “quasi” è giustificato dal fatto che
in quel di Vigolo Vattaro, per esempio, il
vecchio e storico concorso di poesia denominato “Alicante” richiede invece ai
concorrenti proprio l’opposto di quanto
richiedono tutti gli altri concorsi di mia
conoscenza; ogni concorrente cioè deve,
in calce ad ogni componimento, scrivere
ben chiaro il proprio nome e cognome
ed a fianco apporre la propria firma. Perché questa bizzarria? si domanderà il lettore. E c’è un’unica risposta logica che
mi sentirei di dare: perché la giuria, presieduta da Renzo Francescotti, vuole sapere chi premiare, e se premiarlo, prima
di leggere ciò che ha scritto. Altra spiegazione non mi riesce proprio di trovare. E
Dropar el so zervèl
I la ‘mpitura su
tant che i vòl lóri
no i ne la cónta giusta
quéi de la tivù.
I ne ‘mbotìs la tèsta
meténdoghe i fiorati
a darghe òdia a tuti
no se capìs pu gnènt.
No l’è mai biànch dal tut
e no l’è del tut mai négro
en rósso vif no ‘l gh’è
el vérd po’ l’è sparì.
L’è sémpre tut a strise
o de ‘n colór sbasì
e po’ i te ride fòra
se bèn no t’ai capì.
E alór che i vaga tuti
ensèma a quél paés
mi smòrzo la tivù
e dròpo la me tèsta
tant pèzo de cossì
no la pòl pròpri nar.
Se ‘l mur l’è massa dur
me roterò ‘l zervèl
ma dropàrlo ogniqualtrat
l’è pròpi cossì bèl.
Guido Leonelli
da “Sgéve de vita”, 2002
gli organizzatori del concorso? Sanno
che molti sono gli scontenti ed hanno loro stessi ricevuto molte lamentele. Ciononostante nulla è stato modificato né
sembra voler essere modificato. Quali
equilibri saranno da salvaguardare? è lecito chiedersi. E quale può essere la risposta individuale?. Per parte mia, alla
prossima edizione, debitamente firmata
in calce, invierò la poesia, qui a fianco,
dal titolo “El nòm quél véro”. Confidando nel 1° premio, ovviamente.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
51
L’angolo della poesia
Cosa vuol dire essere poeta
ed esigenza di scrivere
a cura di Diego Caviola
ssere poeti vuol dire tantissime
cose, comunque possiamo affermare che è un’espressione interiore che si realizza proprio per portare
nella realtà delle cose, nel mondo. Infatti
la parola poetica è una realtà interiore
che realizza se stessi, realizza la realtà,
realizza l’universo.
Il poesta deve stimolare l’intelligenza
o la fantasia del lettore, deve dire cose
concrete, lasciare dei messaggi, anche un verso, una sola parola
possono illuminare la mente del
lettore. Se costui alla fine di una
lettura si sente dire “..anch’io
pensavo così..” oppure “…non
avrei mai detto che si poteva capire una certa cosa in un’altra maniera …”, allora la funzione del
poeta ha colto nel segno, allora
vuol dire essere poeti, di aver lasciato una traccia di se stessi. Il
“fai da te” risolve le cose e questo può spiegare, perché in fondo i poeti in qualche modo siano un po’ narcisisti e presuntuosi, perché ci vuole un certo coraggio prendere
la penna in mano e scrivere. Scrivere
dopo che poeti giganteschi hanno scritto tanta grande poesia. Per essere poeti
bisogna avere una certa umiltà e soprattutto conoscere il proprio posto, i propri
limiti, senza per questo lasciarsi condizionare da essi. Pound disse “Impara
dalla natura quale sia il tuo posto”. Bisogna rendersi conto che esistono geni e
artisti che fanno cose straordinarie, ma
E
52
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
non illudersi di essere della stessa stoffa.
Il poeta è l’uomo che deve custodire la
memoria, cioè mantenere in vita ciò che
è stato, ciò che è passato, affinché tramutandosi nel presente, continui ad esistere in forma nuova nel futuro. Il poeta
deve ricordare e ricordando già modifica il passato, quindi è un suo custode, e
da custode scrivendo, lascia delle opere, che
restano incancellabili dalla morte. Il poeta si accorge degli eventi della vita,
che testimoniano l’esistenza e prova di
una certa empatia esistenziale verso tutto e tutti, un’insoddisfazione e non tollera che questo sia espresso ed è questa la
vera differenza tra l’essere poeta e
gli altri uomini. Interviene poi
qualcosa di esterno in forma di
ispirazione con cui
il poeta deve interagire. L’ispirazione è fondamentale
ed è l’origine di ogni
poesia, ma deve trovare una persona
disposta e pronta, quindi preparata ad
accoglierla. L’esigenza di scrivere nasce
da un desiderio interiore di estrinsecare
se stessi, di materializzare una propria
idea, una spiritualità, di scaricare il proprio io, il subconscio, per sentirsi così
appagati, migliori. L’esigenza di scrivere
è anche molto spesso, il desiderio di essere letti, altri invece scrivono … solo
per desiderio personale. Seguiamo in
tutti i casi la frase di Robert Musil: “La
poesia è la passione per dolcezza e luce;
e soprattutto la passione nel farle prevalere”.
Vi do appuntamento con gli articoli
dedicati alla poesia al prossimo numero.
Vi invito a scrivere poesie e spedirle al mio indirizzo: Diego Caviola
Via dei Rivi, 23 - 38050 Povo (TN).
Auguro a tutti i lettori una felice estate!
Walter Vettori
e poesie di Walter Vettori, qui presentate, faranno parte di una prossima raccolta intitolata “Lampi”, che concretizzerà un duro e assiduo lavoro ed
elaborazione durata anni. Infatti il poeta
Walter ha cambiato registro e tematiche
in una continua, tacita evoluzione che lo
hanno portato da una poesia ermetica e
più estranea a sentimenti introspettivi, a
quella attuale dove pesca sostanzialmente nell’anima, passando dai ricordi
di gioventù agli attuali esistenziali, visti
come dei flash, dei lampi, che si accendono improvvisamente nella sua mente
e sono fonte di ispirazione. Questi flash
saranno la punta più estrema della sua
opera, composti da due, tre versi al
massimo, proprio come lampi di una
macchina fotografica ed imprime nella
sua mente il negativo della foto del passato e del presente. Altre liriche più lunghe, più corpose completeranno il libro
analizzando tematiche sociali e avvenimenti del quotidiano. Auguriamo al
L
L’angolo della poesia
poeta Walter successo e soddisfazioni
per questa sua fatica letteraria.
Desiderio
Fra le dita la fonte
in bocca di fa goccia
Attesa
Vela al silente fiato
ombra in onda di lago
Piove
Grige scarpette
in punta sopra i tetti
tinnano i coppi
Spiove
Lene quel canto
s’addorme nella gronda
girella il verme
guidi, che irraggi nel suo cuore bontà e
amore, come verseggia bene in:
Notte chiara
Limpida e chiara notte senza vento
brillan nel cielo stelle a cento a cento.
Dall’imo della terra vien, dal suolo,
dolce ed acuto olezzo di giaggiolo.
Sull’erba vado con i piedi nudi
cercando un astro amico che mi guidi,
che irraggi nel profondo del mio cuore
un sentimento di bontà e d’amore.
D’inverno tutto riposa, i rumori, i
colori, ma i rintocchi della campana la
risveglia e la riporta alla dura realtà,
quella di un uomo che sta lasciando la
vita terrena, come nella poesia:
Nevicata
Lampi
Come sorrisi
di soldati in guerra
verso la fine
Scendono i fiocchi come le farfalle
che lievi si riposano sui fiori,
coprono i tetti, i prati e a mille a mille
delle cose nascondono i colori.
Maria Antonietta
Rotter
Nel silenzio ovattato s’ode il suon
lento di un rintocco di campana:
è l’eco dell’anima di un uomo
che da questa vita si allontana
alle poesie della signora Maria Antonietta Rotter traspare un profondo sentimento di lucida visione di una
vita che si consuma giorno dopo giorno
velocemente, “L’ora era giunta anche di
dormire”, fino all’incontro più drammatico del nostro destino di uomini che
tutto debba finire ad un certo punto con
la morte, “La morte passa e lieve se lo
porta”, quel “lieve” è la speranza, lo
spiraglio di luce per sopportare meglio
la perdita di un proprio caro, di una
persona amata. La signora Maria cerca
un astro amico nel cielo stellato, che la
D
Rumori
Quando hai mille idee nella mente,
per poterle far vivere fuori,
certo aneli ad un luogo silente
ben lontano da tutti i rumori.
Sono timide e schive le idee,
più son belle, più restan celate.
Poi, su altari, qual fossero dee
le realizzi, le rendi incantate.
Scaturisce pian piano una rima
suggerita da un grande orizzonte.
Se t’ispira lassù quella cima,
presto è in versi la vetta del monte.
Canta lieto un passero al volo,
tu carpisci quel trillo beato,
lo trascrivi sul bianco lenzuolo
e, quel foglio, è un inno al creato.
Solitario tu crei la poesia,
sol da solo ti puoi concentrare.
Fugge al vento la tua fantasia
se t’assillan le cose da fare.
Ogni grido è ingrato alla mente,
alla mente che pensa, che crea.
Quel rumore si fa travolgente
ed annulla ogni sogno, ogni idea.
Nonna Renata
Sorridimi
Ti è mai successo
nel buio d’un tormento
accendersi un sorriso?
Ti è mai successo
perduto nella nebbia
aprirsi un po’ di luce?
Ti è mai successo
da solo col tuo pianto
librarsi una carezza?
A destra riportiamo due poesie
che non fanno parte della rubrica
curata da Diego Caviola
A me è successo.
Sei tu.
Stefano Ricci
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
53
Scuola elementare Umberto Moggioli
Giornalismo a scuola
uest’anno gli alunni delle classi quinte della scuola elementare Umberto Moggioli di
Povo hanno provato a diventare “piccoli
giornalisti”, dando vita a due giornalini scolastici
intitolati “Andus” per la V B e “Merendina” per la
V A.
Gli articoli contenuti
erano di vario genere.
Trattavano argomenti legati alla vita della scuola e
del paese, ma c’erano anche poesie, filastrocche e
giochi enigmistici.
Prima di cimentarsi
nell’impresa gli scolari
sono andati a visitare “Il
Trentino” per scoprire i
segreti del mestiere.
L’esperienza si è rivelata interessante e
l’impegno ha dato i
suoi frutti.
Nel corso dell’anno
sono usciti quattro numeri del nostro giornale.
Abbiamo imparato, singolarmente o
in gruppo, a scrivere
testi via, via sempre
più scorrevoli e privi
d’errori ortografici.
Q
54
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Stavamo molto attenti perché sapevamo che sarebbero stati letti da molte persone.
Li abbiamo “battuti” al computer nel nostro laboratorio informatico, scegliendo le vesti grafiche
più presentabili e gradevoli.
Alla fine, i giornalini sono stati venduti a parenti ed amici.
Il ricavato è stato usato in parte per l’acquisto
della carta da stampa ed in parte è stato devoluto
ad iniziative di solidarietà.
Possiamo dire che il giornalismo ci ha permesso di allargare le nostre conoscenze in modo piacevole e divertente, aiutando nello stesso tempo
chi è meno fortunato di noi.
Gita scolastica a Salisburgo
Lunedì 5 maggio e martedì 6 maggio 2003 le
classi V A e V B della scuola “Umberto Moggioli” di Povo sono andate in gita scolastica a Salisburgo.
Hanno visitato la parte antica della città, il Castello di Mirabell, la casa di Mozart, il Duomo, il
castello di Hellbrunn e le saline di Hallein.
Il castello di Mirabell ha attirato l’attenzione di
molti alunni per le sue composizioni di fiori.
Molto interessanti si sono rivelati anche le saline e il castello di Hellbrunn con i suoi divertenti e
sorprendenti giochi d’acqua.
Durante il soggiorno i ragazzi hanno alloggiato
in un accogliente albergo dove sono stati serviti
piatti gustosi ed abbondanti.
Stare tutti insieme in un paese straniero è stata
Scuola elementare Umberto Moggioli
una bellissima esperienza che
resterà nel ricordo dei partecipanti per molto tempo.
È stata anche l’occasione
per sperimentare la conoscenza della lingua tedesca imparata a scuola. Visita alla città di
Salisburgo: bel modo di concludere il percorso della scuola
elementare!
Gianandrea
Salisburgo
Noi, VA e VB, lunedì 5
maggio siamo partiti per Salisburgo, a visitare uno dei pezzettini più belli d’Europa. La
cosa che mi ha colpito di più è
stata la casa di Mozart. Mi sono stupita nel vedere che era
una casa come le altre. Io me
la immaginavo una casa principesca visto che Mozart è un
genio. Un altro dei tesori di
Salisburgo è il duomo che con
i suoi grandiosi stucchi attira
la gente come una calamita la
cosa più stupenda è che possiede 5 organi.
Come ogni tesoro subisce
qualche piccola distruzione anche il duomo è stato bombardato nella Seconda guerra mondiale, ma per fortuna pian piano è
stato ricostruito. Ma la cosa più
bella, secondo me e anche più
importante, è che i salisburghesi
hanno conservato le tradizioni.
Un esempio è che hanno mantenuto le insegne in ferro battuto
che riproducevano l’oggetto fuori dai negozi per far capire alla
gente, che una volta era analfabeta la merce che si vendeva in
quel negozio.
Poi abbiamo visto i giardini
Mirabell dei giardini dove una
volta i nobili facevano le loro
passeggiate La cosa più divertente è che nel parco c’erano le
caricature dei nobili in forma
gnomesca.
Io mi sono divertita tantissimo, e sono sicura che si sono
divertiti tanto anche i miei
compagni.
Lisa
Gita a Salisburgo
I giorni 5 e 6 maggio 2003
io, la mia classe e la VB siamo
andati a Salisburgo in Austria.
Vi siamo andati per vedere
in particolare le saline, il giardino di Mirabell, il duomo, la
via principale con le insegne
in ferro battuto e il castello di
Hellbrunn con i suoi giochi
d’acqua.
Entrati nel giardino del castello di Hellbrunn abbiamo visto delle vasche con dentro delle statue che facevano uscire
dell’acqua dalle loro bocche, co-
me fontane. Mi sembrava un
normalissimo giardino, molto
calmo, ma la guida ogni tanto,
quando vedeva che eravamo
sul punto da cui sarebbe uscita
l’acqua azionava dei meccanismi e... ci faceva la doccia.
Ma non solo, ci ha anche fatto vedere molte cose interessanti come il teatrino mosso dall’acqua con sotto la musica di un
organo ad acqua,oppure la simulazione, fatta con l’acqua, del
canto degli uccelli, della pioggia
di Salisburgo e ancora la corona
di re Mida che era spinta verso
l’alto da uno spruzzo d’acqua.
Questi due giorni sono stati
interessanti e allo stesso tempo
divertenti perché ho potuto scoprire molte cose che mi sono
piaciute tanto e ci ritornerei anche adesso.
Le classi V A e V B
della scuola
“Umberto Moggioli”
in gita scolastica a
Salisburgo.
Elena
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
55
Scuola elementare Umberto Moggioli
La vita è:
Il mio sogno è
,
Essere un animale libero
,
ere
senza fronti
e inimicizie,
fermarmi mai.
correre e correre senza
Giordano
La guerra
La guerra fa male
la guerra uccide
e per uccidere.
la guerra c’è per prendere il potere
a tetto
Le povere famiglie senza casa e senz
muoiono per queste guerre.
La pace
La pace f a bene
la pace non uccide
la pace c’è per l’amicizia e l’amore.
senza
Le famiglie hanno una casa e un tetto
rre.
gue
morire di fame per queste
Sven
la.
La vita è musica, suona
mpagnia, provaci.
co
in
re
na
suo
problema.
La vita è,
noiarti, affronta questo
an
n
no
,
ria
sto
re
dia
stu
La vita è
ici, divertiti con loro.
La vita è stare con gli am
pettala con lealtà
La vita è una regola, ris
rala con successo.
La vita è noiosa, ralleg
giocalo con gli amici.
La vita è un gran gioco,
alcalo nel vento.
La vita è un cavallo, cav
ecarla mai!
Valentina
La vita è tutto, non spr
Pace
L’amicizia
va via e ri
torna ride
ma so che
ndo, non
porta tanta
so che farà
felicità.
L’amicizia
,
non è con
osciuta fin
La guerra
o a quand
deve indie
o è perdu
treggiare e
Anche se
ta.
la pace de
il sogno n
ve avanza
on si può
tu continu
re.
avverare,
a a sognare
.
Senza l’am
ico del cuo
re saremm
Abbiamo
o pieni di
visto il mo
dolore.
ndo: c’è g
c’è qualcu
ente in dif
no che è in
ficoltà e
felice.
Simone
La vita è...
erala.
La vita è una prova, sup
talo.
La vita è un ostacolo, sal
fotografalo.
La vita è un paesaggio,
ervala.
La vita è una cometa, oss
rtalo.
La vita è un peso, soppo
le attentamente.
La vita è decisioni, scegli
o col tuo veliero.
La vita è un mare, solcal
bruciarlo.
La vita è un bosco, non
la.
ara e dolce, non sputar
La vita è una pillola am
rperarlo.
La vita è denaro, non spe
a, scalala.
La vita è una montagn
ito.
cqua, non svuotarlo sub
La vita è un bicchiere d’a
nila regolata.
La vita è una sveglia, tie
sto.
farlo suonare troppo pre
La vita è,un timer, non
endilo.
La vita è, un camino, acc
caricala ogni giorno.
La vita è una batteria,
la con chi vuoi.
La vita è una casa, abita
o attentamente.
La vita è un libro, leggil
cinala bene.
La vita è una ricetta, cu
a sottrarre.
La vita è tua, non fartel
Giovanni
Foto S.N.
56
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Scuola elementare Umberto Moggioli
La vita è...
La vita è una parti
ta, vincila.
La vita è un cane
, non maltrattarlo
.
La vita è una bicic
letta, pedala.
La vita è una cors
a, vai veloce ma
guardati intorno.
La vita è una festa
, partecipa.
La vita è la scuola
, studia meglio ch
e puoi.
La vita è difficile,
non scoraggiarti.
La vita è una gara
, accetta di perder
e.
Marco
Il mio sogno
a felice,
mia famiglia si
Sogno che la
ici siano felici,
che i miei am
sia felice.
che il mondo
ssuno muoia,
Sogno che ne
anga,
che nessuno pi
oto
sotto un terrem
nga,
la
va
a
un
o sotto
e
sotto un’eruzion
zone.
az
qu
ac
un
o sotto
si tristi
vedere mai vi
Sogno di non
e li percorrono
Con lacrime ch
solo visi
Ma di vedere
rrisi.
Con grandi so
tutto il mondo
Sogno che in
girotondo;
Ci sia solo un
o partecipare
che tutti possan
giocare.
ed insieme tutti
do
Sogno un mon
oggia
pi
la
po
do
i
In cu
il vento,
Sempre venga
il sole.
sempre venga
II mio sogno do senza guerra,
gno un mon
La vita è...
Isabella
So
baracche,
senza ville e
smog.
iverte,
tura e poco
a
n
ta
n
ta
lice che si d
n
fe
co
te
n
e
g
i
d
mondo
lo voglio un
civile.
nza gente in
se
o
d
n
o
m
n
u
Simone
mio sogno.
il
è
o
st
e
u
Q
La vita è musica, suona
la
La vita è un libro, leggil
o nelle notti d’inverno
La vita è scuola, studia
La vita è un gioco, giocal
o con allegria
La vita è fantasia, sogna
la
La vita è una sfida, affron
tala con coraggio
La vita è un amico, div
idi con lui le cose impo
rtanti
La vita è una montagn
a di problemi, scalala co
n sicurezza
La vita è un animale, tra
ttalo bene
La vita è pace, difendil
a con coraggio
La vita siamo noi: Andre
a, Rosanna, Marco e Sa
ra.
Sara
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
57
Scuola media G. Pascoli
Sogno di una notte
di mezza estate
ealizzato dai ragazzi della scuola media di Povo e presentato al
Teatro Concordia la sera del 22 maggio. Ecco alcune riflessioni
sull’esperienza di chi vi è stato coinvolto da vari punti di vista:
R
Le insegnanti
Quest’anno la nostra scuola ha aderito all’importante rassegna teatrale “Mangiafuoco” attraverso la realizzazione della commedia “Sogno di
una notte di mezza estate” di W.Shakespeare. Il motivo che ci ha indotto
ad affrontare questo lavoro è l’ampio ventaglio di situazioni, ancor oggi
attuali, che in esso è raffigurato. La commedia presenta infatti diversi intrecci che si sviluppano in modi diversi giungendo a toccarsi, ad arricchirsi
e ad equilibrarsi tra loro:
$ il modo convenzionale delle leggi, delle consuetudini e delle persone
che agiscono seguendo regole o infrangendole, ma riferendosi sempre
ad esse
$ quello fantasioso della creatività, della natura, della magia e delle creature fatate
$ quello pratico del duro vivere quotidiano, affrontato con fatica, ma
positivamente da chi, pur rozzo, s’ingegna con astuzia per tirare a
campare.
Tale poliedricità trova corrispondenza nelle finalità e nei metodi della
nostra scuola che coltiva i diversi aspetti della formazione con proposte
didattiche varie ed articolate.
Ma tanto diverse sono anche le personalità dei nostri ragazzi: alcuni legati alle convenzioni e al rispetto delle regole, altri fantasiosi e particolarmente creativi, altri ancora assai pratici e capaci di trovare soluzioni astute di fronte alle difficoltà.
È inoltre immediato il collegamento con la ricchezza e varietà delle situazioni reali, nella vita di ogni giorno, ancora oggi.
Che cosa è dunque questo allestimento della scuola media “Pascoli”?
Shakerate insieme:
$ intrecci shakespeariani con trovate dei ragazzi
$ parti di testi originali con improvvisazioni e dialoghi ideati dagli alunni
$ criteri pedagogici (es. rispetto delle scelte dei ruoli anche quando più
persone volevano interpretare lo stesso) con ricerca di soluzioni sceniche
$ il genio di Shakespeare con la fantasia, la creatività, la freschezza dei
ragazzi della scuola media
... E dal tutto risulterà il “Sogno di una notte di mezza estate” della nostra scuola!
Le ragazze di 1a media
Il nostro “Sogno”
I gruppi di teatro, costumi e scenografie hanno realizzato uno
spettacolo davvero impegnativo: “Sogno di una notte di mezza estate”. Intrigante storia di amori, dolori, separazioni, incantesimi, dispetti e pasticci raccontati dal più grande inventore di storie: William
Shakespeare. Sono stati coinvolti 53 ragazzi, tra attori, scenografi,
costumisti, tecnici delle luci e dei suoni guidati dalle professoresse
continua a pag. 60...
Foto L. Bertotti
58
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Scuola media G. Pascoli
La Lettera di Fahma
n occasione dello spettacolo al teatro
Concordia abbiamo raccolto offerte a favore dell’associazione umanitaria “Water
for life” operante in Somalia per un totale di
459 euro.
Da qualche tempo il nostro istituto è infatti gemellato con scuole di villaggi somali sostenute dal
“Water for life”.
Quest’anno con i soldi ricavati da varie attività
scolastiche abbiamo sponsorizzato due ragazze
della scuola agraria della città di Merka, nel sud
del paese. Pubblichiamo una delle lettere che ci ha
inviato Fahama Mahamed Saadaq per ringraziarci
dell’aiuto.
Ayuub, 10.01.2003
Miei cari amici italiani, sono stata informata
che un gruppo di studenti diventerà il mio sponsor! Ciò mi procura grande gioia e speranza: considererò tutti voi come miei fratelli e sorelle italiani. Per favore, ditemi i vostri nomi. Desidererei
moltissimo avere le vostre foto: le conserverà per
sempre. Lasciate che mi presenti. Il mio nome è
Fahma Mahamed Saadaq, ho diciotto anni e sono
nata a Merka nel 1984. Vivo ad Ayuub, un villaggio costruito nel 1992, ora con 650 persone, metà
delle quali orfani e vedove. La restante parte sono
“LDP” (Internal Displaced People) cioè profughi
interni, soprattutto bambini e donne, che sono stati accolti nel nostro paese negli anni 1994-1995 ed
ora sono nostri fratelli e sorelle. I ricordi della mia
infanzia sono confusi.
Sono cresciuta senza mio padre, che, come
ho capito, è scomparso quando avevo sei mesi
ed ero ancora nel periodo dell’allattamento.
Mia madre si è trovata con 6 bambini ed è stato un terribile compito allevarci con un piccolissimo aiuto da parte di parenti ed amici. Lei
I
ha provato a fare qualche occasionale lavoro e
un piccolo commercio, ma non è stato facile
perché doveva anche seguire noi...Ho cominciato ad aiutarla quando avevo 5 anni, andando a prendere l’acqua o la legna e pascolando
poche capre. Se chiudo gli occhi posso vedere
mia madre tornare dopo un lungo giorno speso
andando in cerca di un lavoro o di altro. Posso
sentire il suo singhiozzare, ma a quel tempo
non sapevo che un periodo più duro sarebbe
arrivato in seguito... Avevo 7 anni quando la
guerra civile scoppiò nel mio paese. Provo a
cancellare queste memorie, ma non posso.
Molto spesso mi sveglio nel mezzo della notte
con l’incubo di bambini affamati, assetati, di
donne e persone anziane piangenti, morenti.
C’erano fucili dappertutto, scontri, ruberie, saccheggi. Ho imparato il nome di molte armi: mortaio, granata, K47, bazooka, FaI... Nel 1991 e
1992 ci fu, accanto alla guerra civile, una terribile
siccità e noi perdemmo le nostre capre. Ho sperimentato su me stessa che cosa significhi la fame...,
quando ogni singola parte del tuo corpo è dolente
e tu non puoi far niente se non sdraiarti, aspettare
aiuto o... Avremmo mangiato perfino gli zoccoli
degli animali, le radici selvatiche e bevuto acqua
salmastra.
Devo la mia vita a Mana e al WFL. Mana ha
dato a me e ai miei fratelli riparo nella sua casa, si
è presa cura di noi e ci ha fatto sentire sicuri ed
amati. NeI 1992 Ayuub cominciò ad essere costruito per noi e per bambini che, come noi, avevano perso il padre o entrambi i genitori. All’inizio
c’erano solo capanne dal tetto di paglia sulle nude
sabbiose dune. Poi lentamente molte altre capanne sono state costruite, “monduls” (le nostre tradizionali capanne), e poche belle case con mura di
continua a pag. 60...
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
59
Scuola media G. Pascoli
...segue da pag. 58
Sogno di una notte
di mezza estate
...segue da pag. 59
La Lettera di Fahma
60
Marina Pezzato (classi prime), Maria Teresa Perasso (cl. seconde), Rossella Medeghini (cl. terze), Marzia Comandini (scenografie con le cl.
seconde).
Tutto questo folto gruppo è stato poi coordinato dall’abile regia di Manuela Girardi, già professoressa della nostra scuola. Abbiamo partecipato
alla rassegna Mangiafuoco, ma purtroppo non siamo stati selezionati.
È stato bello, però, confrontarci con i lavori
prodotti dai compagni delle altre scuole: li abbiamo apprezzati, ma possiamo sinceramente
dire che anche il nostro è uno spettacolo valido.
Ci è piaciuto molto lavorare insieme; abbiamo
capito che, con le diverse capacità che ciascuno
mette a disposizione, si può costruire un lavoro
complesso, durante il quale ci sono stati momenti divertenti, emozionanti, difficili e faticosi.
Alcuni di noi hanno avuto paura, ma stando insieme l’abbiamo superata...
Alla fine è stato un bel SOGNO...
Quest’anno alcuni studenti della scuola hanno
avuto la possibilità di partecipare all’attività di teatro. Con l’aiuto di un’esperta, Manuela Girardi,
abbiamo deciso di interpretare “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Le insegnanti,
Manuela e noi ragazzi abbiamo un po’ risistemato
il testo, perché era troppo lungo. “Sogno di una
notte di mezza estate” è una commedia, in cui si
intrecciano storie di magia. La trama è complicata
e quindi recitarla è stato abbastanza difficile. Ci
siamo presentati alle prove con impegno e le insegnanti sono state molto soddisfatte del risultato.
Purtroppo la nostra scuola è stata esclusa dalla rassegna Mangiafuoco, probabilmente per la
lunghezza dello spettacolo. L’esperienza, seppur
molto impegnativa, è stata divertente e entusiasmante. Invitiamo pertanto i nostri compagni a vedere lo spettacolo con lo stesso entusiasmo che
noi abbiamo messo nel realizzarlo.
Le fate
Enrico
pietra e un tetto conico di mattoni, che chiamiamo
“montrulli”. Pozzi sono stati scavati, alberi e fiori
sono stati piantati.
Questo è diventato un posto paradisiaco, dovreste venire a vederlo. Questa è la mia casa. Tutti sono molto fieri di questo e contribuiscono a tenerlo pulito e a curare i fiori. Noi siamo una grande amorosa famiglia, viviamo in armonia e nell’aiuto reciproco.
Grazie a Mana, allo zio Elio e a mamma Iolanda ho capito il valore della scuola e dell’educazione, mi è stata concessa la straordinaria opportunità di frequentare la scuola primaria nel villaggio di
Merka e sono riuscita ad ottenere il diploma dell’ottava classe. Sono stata iscritta nella scuola secondaria di agraria del WFL e nel presente anno
scolastico sto frequentando il Form 2.
Le lezioni iniziano alle 7.15 del mattino, vengono sospese all’una per il pranzo e continuano
nel pomeriggio. Studiamo materie come: produzione agricola, ingegneria agricola, economia
agricola, zootecnia e anche biologia, matematica
e inglese. Nei weekend facciamo uscite in campagna con un autobus a noleggio e raggiungiamo Kaytoy, un villaggio a 25 chilometri da Merka. Qui facciamo lezioni pratiche nei campi. Tutte le lezioni e i libri di testo sono in inglese. È stato molto difficile all’inizio, ma, a poco a poco, lavorando molto duramente, abbiamo migliorato
la nostra conoscenza.
C’è ancora molta strada davanti, ma ora so che
non sono sola: ci sono i miei nuovi fratelli e sorelle italiani e voglio renderli fieri del mio successo
negli studi e, spero, nella mia vita futura. Auguro a
tutti voi un anno nuovo molto felice.
Grazie.
Sinceramente la vostra
Fahma Mahamed Saadaq
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Un ragazzo di terza
Scuola media G. Pascoli
Il problema rifiuti
discusso con i genitori
di Paolo Giacomoni
ifiuti e dintorni” è stato il titolo di un incontro che i ragazzi
della 1° e 3° C della Scuola Media “G. Pascoli” hanno organizzato lo scorso 31 maggio con i genitori nell’ambito
del “progetto Renette” del Comune di Trento. Un appuntamento nato
dopo lunghe discussioni a scuola con esperti in materia ed una visita
alla discarica comunale di Ischia Podetti che ha evidenziato ulteriormente in ragazzi ed insegnanti l’importanza di una raccolta “intelligente” dei rifiuti domestici, della differenziazione e del riciclaggio del materiale. E in tutta questa lunga riflessione non potevano non essere coinvolti e sensibilizzati i genitori. Un incontro sicuramente “sui generis”
che accanto a chiari ed inequivocabili cartelli preparati dalle due classi, a quiz, acrostici e battute, ha visto una vera e propria “rappresentazione” del problema con interventi singoli ed a gruppi ed un coinvolgimento diretto dei genitori presenti.
Una condivisione delle informazioni e dei sistemi per la raccolta differenziata che, dal “decreto Ronchi” in poi, è diventata condizione indispensabile per non restare tra qualche anno soffocati dai rifiuti.
Con questo trend di crescita, è stato affermato
dai ragazzi, tra 10 anni i rifiuti raggiungeranno l’altezza del Monte Everest ed è quindi necessaria fin
da subito una maggior sensibilità al problema tentando di raggiungere al più presto gli obiettivi che
prevedono il raggiungimento entro il 2006 del 50%
di raccolta differenziata. Non è pensabile infatti che
con le attuali percentuali (24%), il problema non si
ponga in tutta la sua gravità nei prossimi anni: discariche esaurite e conseguenti discutibili (ma forse
inevitabili!), scelte rispetto a inceneritori sempre
più grandi, potenti ed... inquinanti.
Un esame di coscienza che farebbe bene a
tutti noi ed onore al merito dei ragazzi della 1° e
3° C della Scuola Media che hanno riproposto il
problema.
“R
Nelle foto la discarica comunale di Ischia Podetti
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
61
Scuola media G. Pascoli
Rifiuti e dintorni
a scuola media G. Pascoli ha promosso una ricerca-studio ad alcune
classi sul problema dei rifiuti. In queste pagine riportiamo alcuni disegni e scritti
fatti dagli alunni.
Sotto la lettera-invito che i ragazzi di 3aC
sritta per presentare il frutto delle loro ricerche che rende bene l’idea di quanta passione hanno messo in questa inizitiva.
L
Cari amministratori e genitori,
vi invitiamo a partecipare ad un incontro
riguardante l’argomento “rifiuti e dintorni”.
Le nostre prof.sse hanno organizzato una
presentazione da parte di un esperto che ci
ha introdotti a pensare al gravissimo problema dei rifiuti.
Dopo tre incontri abbiamo avuto la possibilità di visitare la discarica di Trento, Ischia
Podetti: con gran stupore abbiamo notato
l’enorme quantità di spazzatura presente nel
deposito.
Ogni giorno arrivano circa 70-80 camion a scaricare i rifiuti, che vengono poi
“impacchettati” in ecoballe, pesanti ciascuna 900 kg.
Lo spazio a disposizione per la discarica
e’ ormai davvero poco e si sta cercando una
soluzione a questo grave problema.
Nella fabbrica dove si produce il vetro,
si prendono i resti sminuzzati delle bottiglie – campana blù
si prende anche una certa quantità di materia prima (calcio,soda,….) e si fondono assieme
Per discutere e riflettere insieme su questa tematica vi invitiamo
dalle ore 11.15 alle 13.00
di sabato 31/05/2003
alla scuola G. Pascoli di Povo.
Sarà presente anche il “nostro” esperto,
il signor Thomas Deavi.
Volete che il mondo si
trasformi in un’ecoballa??
Sì No
se la vostra risposta è no,
venite all’incontro!
**Insieme possiamo costruire
un mondo migliore!**
Abbiamo voluto rappresentare le varie fasi di lavorazione
che subisce il vetro prima di venire riciclato (separato con
raccolta differenziata nella campana blù)
Lavoro svolto da:
Giacomo P., Riccardo V., Federico Z.
62
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Scuola media G. Pascoli
materiali plastici usati attualmente come
imballaggi di cibo e bevande.
Abbiamo voluto rappresentare
cosa NON si mette nella CAMPANA GIALLA.
E soprattutto sottolineare
COSA SERVE per fare un KG di carta.
Ma cosa usavano i
nostri antenati al
posto della plastica?
%%%%%%%
sotto alcuni simboli
di riconoscimento dei
materiali riciclabili
Lavoro svolto da:
B. Bianca, C. Chiara, M. Giulia,
O. Tanita, P. Paulene, P. Irene.
Lavoro svolto da:
Giovanni C., Alessio M., Davide B., Massimo G.
Lattine
monopattino fogli per cibi lavello
Abbiamo voluto sintetizzare l’utilizzo dei metalli
fin dalla preistoria. E anche oggi servono per
molti scopi diversi.
Lavoro svolto da: Desirè H, Roberta P.,
Natasha B., Daniele C., Davide L.
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
63
Scuola media G. Pascoli
I pro e i contro
dell’inceneritore
Cos’e’? A cosa serve?
Serve a incenerire i rifiuti. Elimina i residui solidi, densi o liquidi (rifiuti domestici e industriali, rifiuti speciali, depositi di filtrazione) mediante l’ incenerimento ad alta temperatura in grandi impianti municipali, che perlopiù sono in grado di riutilizzare l’ energia contenuta nei rifiuti stessi!
Una tonnellata di rifiuti può servire a produrre
circa 500 kwh di energia.
Lo scopo fondamentale dell’ incenerimento
dei rifiuti è quello di ridurne il volume, ottenendo
una massa quanto più possibile inerte.
Come funziona l’inceneritore
All’interno di un forno inceneritore le temperature variano tra 800° e 1200°, la permanenza dei
materiali nel forno può durare anche un’ora e un
ulteriore periodo di tempo è necessario per l’eliminazione dei gas dalla camera di combustione.
Alla fine del processo i gas vengono fatti passare
attraverso un filtro elettrostatico, per essere liberati da cenere e polvere. Le ulteriori scorie e ceneri
vengono recuperate dal forno.
E in Italia?
In Italia ci sono 20 inceneritori.
All’interno vengono bruciati 2 milioni di tonnellate di rifiuti.
Problema
Non si può costruire un inceneritore a IschiaPodetti, perché sotto il terreno dove sono costruite le discariche ci sono circa 800.000 m3 di vecchi
rifiuti.
Se costruissero in questo luogo
l’inceneritore, esso cadrebbe a causa dell’instabilità del terreno.
Sarebbe impossibile togliere tutti
i rifiuti sotto la discarica perché sono
troppi.
Pro alla costruzione dell’inceneritore
- riduzione dell’inquinamento del
fiume e dell’ atmosfera
- riduzione rifiuti della discarica
- produzione di energia e calore
Contro alla costruzione dell’inceneritore
- dimensioni eccessive previste per
l’ inceneritore di Trento
- necessità di asportare rifiuti dalla
zona di terreno dove verrà forse costruito
Giulia Manuel Giulia e
Anna Eugenio Enrico (3a C)
64
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
Scuola media G. Pascoli
Rifiuti & altro
Notizie dalla 1D
Le idee dei
ragazzi di 1B
Lo sapevate che:
& nel 1997 è stata varata una legge sui rifiuti? È il decreto Ronchi; dice che ogni città deve raggiungere un certo numero di
tonnellate di raccolta differenziata.
& A Trento i rifiuti vengono imballati?
& Un Kg di rifiuti costa 260 Lire che moltiplicate per 900, che
sono i Kg che formano una balla, danno la bellezza di
234.000 L. a balla1 e di balle, a Trento, se ne producono circa 200 al giorno
& Le dimensioni di una balla sono 1,40m x 1 m
& In Italia viene prodotta una quantità spaventosa di immondizie; pensate: ben 30 milioni di tonnellate!
Thomas ci ha parlato di come fare a diminuire i
rifiuti che produciamo facendo la raccolta differenziata, riciclando carta, plastica, rifiuti organici. Per
me è giusto riciclare e io a casa lo faccio.
Michele
E che:
& Si è calcolato che gli abitanti della sola New York producono
ogni anno una quantità di spazzatura sufficiente a seppellire
l’enorme Central Park (che si estende su 341 ettari) sotto
quattro metri di rifiuti
& La spazzatura prodotta in un anno dalla popolazione tedesca
potrebbe tranquillamente riempire un treno merci lungo 1800
Km, la distanza che separa berlino dalla costa dell’Africa
& In Gran Bretagna una famiglia media di 4 persone consuma
in un anno una quantità di carta equivalente a sei alberi.
Sharon
Le attività fatte mi piacciono moltissimo perché penso che sia
veramente importante imparare a riutilizzare la carta, senza distruggere quindi gli alberi. Per un mondo migliore le nostre azioni di tutti i giorni diventano fondamentali.
Marco e Alessandro
Sebastiano
L’inceneritore mi sembra molto utile e giusto,
purchè i fumi che escono non inquinino l’aria e
l’ambiente circostante
Andrea
Le bottiglie di plastica schiacciate occupano meno
spazio nelle campane; non è poi così faticoso schiacciarle, può essere anche divertente!
Stefano
Approvo la raccolta differenziata!
Giorgio
Per me l’inceneritore serve, avete visto quante
ecoballe alla discarica?
Veronica
Il Trentino Alto Adige è secondo nella classifica
dei maggiori produttori di rifiuti e ricicla ancora
troppo poco; come fare?
Lorena
La discarica è piena; bisogna cercare di produrre meno rifiuti, non bisogna comprare oggetti usa e
getta
Gianni
Le persone che hanno il giardino possono fare il compostaggio domestico raccogliendo in un apposito contenitore gli scarti di
cucina e quelli del giardino o dell’orto. I contenitori devono essere coperti e devono essere bucherellati per far passare l’aria che
permette la vita animale degli organismi che favoriscono la decomposizione. Chi non ha giardino può portare i rifiuti nel contenitore marrone; ci penserà il comune a fare il compostaggio.
Tutti dovrebbero differenziare i rifiuti perché così si salvaguardia la vita di ogni cittadino. L’aria è di
tutti e noi la vogliamo pulita
Valentina
Sara
Riciclare richiede pazienza ma questa pazienza viene premiata con alcuni vantaggi: si risparmia energia e si limitano i danni
ambientali e ridurre, cioè comprare cose che durano di più oppure ripararle è un buon metodo per aiutare un ecosistema a vivere più a lungo.
Sharon
I nostri slogan:
& Evitare gli sprechi
& Accontentarsi delle cose necessarie
& Imparare a condividere
I ragazzi mentre imparano il compostaggio
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
65
Poèri alla ribalta
Franco Giacomoni eletto
presidente provinciale della Sat
restigioso riconoscimento per Franco Giacomoni, che lo scorso mese di maggio è
stato eletto presidente provinciale della Sat
subentrando a Elio Caola.
Franco, freschissimo "baby" pensionato, da
sempre una delle "colonne" satine di Povo è
P
Alcuni articoli tratti
dal “Trentino”
66
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
anche membro del Direttivo del Club Interassociativo Tuttapovo nonché apprezzato collaboratore del giornale. A lui vanno le congratulazioni della Redazione e dei lettori insieme ad un
buon lavoro per questo nuovo ed impegnativo
incarico.
Le ricette di Matilde
L’estate è servita
a cura di Matilde Padroni
Risotto con carciofi e speck
Ingredienti (per 6 persone): gr. 360 riso, gr. 50
speck, 50 gr. cipolla mondata, gr. 40 burro, gr. 35
parmigiano grattugiato, 3 carciofi, brodo (anche di
dado), 1 limone, vino bianco secco, olio d’oliva,
sale. Facoltativo prezzemolo
Mondate i carciofi, privandoli delle foglie esterne più dure e della parte fibrosa dei gambi. Eliminate l’eventuale fieno interno, quindi tagliate i carciofi a spicchi che getterete man mano che saranno pronti, in una ciotola contenente acqua fresca
e succo di limone. Tritate la cipolla molto sottile.
Riducete lo speck a striscioline. Mettete ad appassire in 3 cucchiaiate d’olio la cipolla insieme allo
speck. Intanto, tagliate i carciofi a fettine e uniteli
al soffritto. Alzate la fiamma e, dopo un paio di minuti, mettete nella casseruola anche il riso e fatelo
tostare a fuoco vivacissimo. Spruzzatelo quindi
con mezzo bicchiere di vino. Dopo che quest’ultimo sarà evaporato, riducete il fuoco e proseguite
la cottura del risotto, mescolandolo spesso e bagnandolo, via via, con mestoli di brodo caldo. Dopo circa 14 minuti il riso sarà giustamente cotto.
Spegnete, mantecate con burro e parmigiano
grattugiato, quindi scoperchiate e lasciate riposare
il risotto per alcuni minuti prima di trasferirlo nel
piatto di portata. Servitelo fumante, volendo anche con un pizzico di prezzemolo tritato.
Portafogli agli spinaci
Ingredienti (per 4 persone):8 fettine di vitello,
gr. 100 di spinaci in soglia surgelati, gr. 60 formaggio Emmental svizzero, un uovo, pangrattato,
farina bianca, latte, olio d’oliva, sale.
Lessate gli spinaci ancora surgelati. Mettete sul
tagliere le fettine di vitello e, con il batticarne, spianatele delicatamente dando a tutte la stessa forma.
Strizzate gli spinaci e tritateli fini. Ricavate dal formaggio Emmental 4 sottili fettine e disponetele sulle fette di carne. Coprite le fette di formaggio con 4
cucchiaiate di spinaci. Appoggiate le altre 4 fette di
carne sui 4 mucchietti cercando di far combaciare
meglio possibile la fetta sotto con quella sopra. Picchiettate le fette di carne lungo i bordi, con la lama
di un coltello pesante, usata di piatto in maniera da
saldarle l’una con l’altra. Battete l’uovo con un po’
di latte e un pizzico di sale. Passate i 4 “portafogli”
di carne nella farina poi nell’uovo sbattuto e infine
nel pangrattato, rivestendoli bene. Mettete a scaldare in una larga padella abbondante olio e friggetevi i 4 “portafogli” facendoli dorare sui due lati.
Salateli leggermente e serviteli.
Misto di verdure stufate
Ingredienti (per 8 persone): gr. 300 cipollotti,
gr. 250 pomodori, gr. 200 cuore di lattuga, gr. 180
fagiolini, gr. 80 coste di sedano, gr. 35 burro, sale
pepe.
Mondate i cipollotti e tagliateli a tocchetti: fate
lo stesso con il sedano. Lessate i fagiolini, spuntati e mondati. Sciogliete in una padella il burro e fatevi saltare i cipollotti, il sedano e i fagiolini scolati. Tagliate a striscioline la lattuga e unitela alle altre verdure in cottura. Unite i pomodori, lavati, tagliati a tocchi e privati dei semi. Salate e pepate.
Fate prendere il bollore all’acqua formatasi sul fondo: allora abbassate la fiamma, quindi lasciate
cuocere, coperto, per circa 6 minuti. Servite caldo,
ma non bollente.
Crostata di pere e limoni
Ingredienti (per 6 persone): gr. 350 pasta frolla, gr. 220 pera, gr. 150 marmellata di limoni, gr.
80 gelatina di frutta, zucchero a velo, farine e burro per la spianatoia e lo stampo, fagioli secchi per
cuocere la pasta.
Scongelate la pasta frolla e tiratela a spianatoia. Imburrate e infarinate uno stampo per crostate a bordi scanalati (diametro 22 cm. ), e rivestitelo con la frolla, punzecchiandola con la forchetta. Coprite con carta da cucina e fagioli secchi. Passate in forno gia a 200° per circa 15 minuti poi sfornate, eliminate fagioli e carta e spalmate
il dolce di marmellata. Sistematevi anche la pera,
a spicchi, quindi cospargete il tutto con dello zucchero a velo. Ripassate la crostata nel forno a 200°
ancora per 15 minuti. Intento sciogliete la gelatina
di frutta stemperandola con circa un terzo di bicchiere d’acqua. Sfornate la crostata e pennellatela
con la gelatina tiepida.
Tuttapovo
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Povo e la sua storia
1754. Proclama “Ad Istantiam”(1)
di Villazzano contro Povo
di Paolo Giovannini
a rivalità, l’antagonismo, la scarsa o nulla
simpatia che talvolta si tramuta in avversione se non addirittura in odio, ha spesso
contraddistinto i rapporti fra individui o fra Comunità. Troppo spesso un piccolo e stupido interesse personale, una esagerata invidia o un sordo ed ingiustificato rancore, hanno avuto il sopravvento sul quieto vivere, sull’aiuto reciproco,
sulla tolleranza e comprensione. Anche Povo,
non fa eccezione alla regola. Una fiera rivalità fra
le frazioni che la compongono o della Comunità
tutta verso gli “stranieri”, in primis con la vicina
Villazzano, è ancora oggi una tangibile realtà.
Finchè tutto rimane nei limiti di uno sfottò o una
presa in giro in occasioni particolari come potrebbe essere un incontro sportivo fra le rappresentative dei due paesi, nessuno ha alcunchè da
obiettare anzi diventa motivo di divertimento, ma
quando travalica i limiti della decenza e del
buongusto tutto cambia.
Ciò che successe 250 anni fa non lo sappiamo
anche se ben facilmente lo possiamo intuire. E’ assai probabile che un gruppo di persone della Villa
di Villazzano, che, ricordiamolo ancora una volta,
faceva parte della Comune di Povo, ricorse all’Autorità per aver soddisfazione e difesa dalle ingiurie
ed offese rivoltegli da quelli di Povo.
Il Vescovo Vicario Firmian(2) si vide costretto ad
emanare un editto affinchè le regole di una “convivenza civile” non fossero superate.
Ecco dunque il breve testo che qui trascriviamo
integralmente(3).
L
D’ordine e Comando. Ex off(ici)o.
Essendo pervenuto a notizia dell’Alt(ezza)
S(ua) Rev(erendissi)ma, e Suo Eccelso Consiglio,
come che alcuni Vicini ed Abitanti di Povo senza
alcuna legittima fondata causa, anzi contro il det-
tame d’ogni Legge di Carità Christiana, ed onestà
si facino lecito su le publiche strade, ne(i) luoghi
sagri, ed altrove ancora d’offendere con parole ingiuriose li Vicini(4), ed Abitanti di Vilazzano; talmente che da simili insulti niun altracosa si può attendere, se non se qualche inevitabile Cimento a
risse di conseguenza, e di rimarchevole pregiudizio si all’una, che all’altra parte. Alchè volendo
S(ua) Alt(ezza) Rev(erendissi)ma e suo Eccelso
Consiglio opportunemente provedere, tanto piu
quanto che trattasi di dissaporri vertenti tra Ville,
che unitamente, che formando una sola
Co(mun)ità doverobbono ancora starsene unite
colla bona corrispondenza, e coltivare tra d’esse,
quella pace, che principalmente suol rendere felice un Corpo publico. Col tenore perciò del
pr(esen)te Editto da pubblicarsi ed affiggersi in copia in luoghi soliti della sud(dett)a Co(muni)tà di
Povo si inibisce, e sev(eramen)te si vieta a qualonque Persona di che Stato Sesso o con(dizion)e esser si voglia tanto Vicina che semplicem(ent)e abitante in essa il farsi lecito fatto verun pretesto
ca(us)a, o ricercato colore d’insultare, o altrimente
offendere, si(a) in publico che in privato, ne con
parole ingiuriose, ne con fatti qualonque Vicino o
Abitante di Villazano sotto pena non solo di
R(agnesi) 50 per cadauno contrafaciente toties
quoties ecc. d’applicarsi per due Terzi all’Eccelso
Fisco, e per l’altro Terzo all’Accusatore, ma ben
anco della Prigionia in subsidium, ed altre ancora
all’Alt(ezza) S(ua) Rev(erendissi)ma arbitrarie secondo le qualità, e circostanze dell’insulto ed offesa, e così con questo ecc.
Datum Trid(enti) ex Cancella(ri)a C(astri)
B(oni) C(onsili) die 27 april 1755 (ma 1754)
Ignatius Trentini Consiliarius ad mand(atum)
Celsit(udinis) Sue Rev(erendissi)me in Consilio.
Philippus Manci Secretarius
(1) Letteralmente significa “su istanza” cioè su precisa richiesta.
(2) Leopoldo Ernesto di Firmian Vicario e Coadiutore del Principe Vescovo Domenico Antonio di Thunn fu eletto
a tale carica dal Capitolo del Duomo il 29 maggio 1748. Il suo compito era quello di affiancare se non sostituire il
P.V. D.A. Thunn nelle questioni di carattere amministrativo (vedi Francesco Ambrosi. Commentari della Storia
Trentina. Trento, Artigianelli a. 1985, pp. 329 segg.).
(3) Archivio di Stato, Trento. Archivio del Principato Vescovile. Libri Copiali serie II, n. 28 doc. n. 95. Anno 1754.
Questo documento ci è stato segnalato da P. Frumenzio Ghetta O.F.M. che qui pubblicamente vogliamo
ringraziare per l’amicizia di cui ci onora ma, soprattutto per la Sua squisita disponibilità e gentilezza verso
chiunque si occupi in vari modi di storia trentina.
(4) Era detto Vicino chi, facendo parte di una Comunità, possedeva dei beni nella stessa ed era titolare di una
serie di diritti (ad es.: partecipare all’assemblea, nominare i rappresentanti, ecc.) quindi non bastava, come
succede invece oggi, essere semplicemente dei residenti.
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Tuttapovo
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In ricordo di...
Il ricordo di due amici
rnaldo e Ugo se ne sono
andati per sempre. Arnaldo Bertotti a fine
marzo e Ugo Vicentini, improvvisamente, ai primi di giugno.
Commemorare su queste pagine due amici, oltre che doveroso, mi fa tornare al passato, alla
fine degli anni cinquanta inizio
anni sessanta, quando a Povo
era nata la squadra di calcio Zaini, sponsorizzata da Silvio Giovannini (allora rappresentante
di commercio). Coloro che hanno vissuto quel periodo non
possono non ricordare il grande
fermento e la grande passione
che animava il sobborgo attorno
alla “sua” squadra. Tra di essi
c’erano anche Arnaldo ed Ugo
con ruoli differenti: Arnaldo
grande tifoso e attento osservatore, mentre Ugo ricopriva anche incarichi dirigenziali.
Si ricordano ancora i viaggi in
occasione delle partite in trasferta dei giocatori più giovani, fatte
con il furgoncino (un Fiat Coriasco) che durante la settimana
serviva ad Ugo per il suo lavoro
di commerciante di mangimi per
animali “Raggio di sole”. I giovani calciatori ammassati dentro il
furgone dividevano il posto con i
sacchi di mangime, ma questo
era normale, a quei tempi ci si
accontentava di poco e ci si di-
A
vertiva molto, perché la passione
e l’entusiasmo avevano sopravvento su tutto il resto. Entrambi
avevano due grandi passioni: lo
sport, soprattutto calcio e ciclismo, e il gioco delle carte... mi
sembra ancora di sentirli urlare di
gioia per una partita vinta.
Arnaldo era un accanito tifoso del Bologna del quale seguiva le vicende sul giornale sportivo “Stadio”, e seguiva anche il
ciclismo, sia professionistico che
locale, e molte volte andava ad
di Sergio Nichelatti
incitare e supportare nelle
gare i corridori poéri di
quegli anni. Poi l’aggravamento della malattia lo ha
costretto a passare il resto
della sua vita all’ospedale
di Pergine.
Così ho voluto ricordare
due amici, testimoni di un
tempo, ed a nome di Tuttapovo desidero rivolge ai loro parenti sentimenti di
profondo cordoglio per la
loro scomparsa.
In alto Ugo Vicentini. Sopra Arnaldo Bertotti portato in trionfo dopo una partita amichevole; da sinistra
Enrico Merz, Claudio Bertotti, Graziano Scoz, Costantino Malpaga e Sergio Nichelatti.
Tuttapovo
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Lettere al giornale
Dal Canada complimenti a
Tuttapovo e per il bici-bus
4 novembre 2002
Care Tiziana, Rita, e Ilaria,
Che piacere ricevere ancora una volta il “Tutta
Povo”. Primo, la copertina mi porta subito per una
lunga passeggiata (nella mia immaginazione!) lungo le strade e specialmente, negli angoli a me così
cari, che mi trasportano sempre in un altro mondo
di ricordi molto bello. Ricorderete come mi piaceva moltissimo camminare dappertutto e
molto sovente a Povo. Per voi, il
villaggio di Povo è, forse qualcosa di naturale, di ogni giorno,
che non si nota in particolare,
ma, io, lo sto percorrendo a memoria, con le vedute delle varie
strade e vie per accompagnarmi
più tardi nella vita.
Il “bici-bus” è una grande
idea per un trasporto più ragionevole al giorno d’oggi. Peccato
che non era arrivato quando
ero ancora li, le salite per le colline erano troppo difficili ma mi
piaceva andare in bicicletta lungo l’Adige. Sapete che una volta sono andata lungo la via per
bici da Povo a Rovereto! Era a Pasqua ed i ciliegi
erano in fiore come neve fresca. E c’era un pastore con tante pecore e agnellini appena nati, camminando veniva dalle montagne alte per arrivare a
Verona. Che vita solitaria di un pastore! Per fortuna, sono ritornata con il treno! Qui i nostri autobus
della città hanno, quasi tutti una reticella davanti
per trasportare due o tre bici e quella è anche una
novità.
Ho fatto recentemente una bella cosa per me:
ho finalmente trovato un gruppo di italiani! Ho
scoperto un “Centro Culturale Italiano” e da loro,
ho trovato un coro, tutti di origine Trevisiano. Cantano canzoni del nord Italia (per esempio, canzone
degli Alpini, canzone Trevisiane, et cetera) Erano
molto sorpresi che una canadese fosse capace di
parlare italiano e mi hanno fatto un grande benvenuto! Mi fa sentire d’essere ritornata al coro della chiesa di Povo! Peccato che Don Renzo doveva
lasciare la vostra parrocchia (sembrava veramente
una parte di Povo)
Un abbraccio a tutti da Shirley e Roger. Devo
dirvi che Roger sta benissimo. Alla casa di riposo
ci sono tante attività e partecipa a quasi tutte (salvo il “bingo”) - la musica, la ginnastica, etc. Tutti
amano il suo senso di humore. Una volta ha fatto
un discorso sull’Italia!
Andata in bici, ritorno in bici-bus!
arà quindi ripetuta anche quest’anno da parte di Trentino Trasporti (ex Atesina), l’iniziativa “Bici-bus” che già aveva riscosso un discreto successo nel 2002. Si tratta com’è noto della
possibilità da parte dei residenti in collina (per il
momento solo Povo e Cognola), di recarsi in città in
bicicletta e quindi risalire su un autobus dotato di
apposito carrello (con capienza fino a 20 bici). Tutto questo senza aggravi di
spesa visto che si pagherà
il solo biglietto per il passeggero, mente il trasporto della bicicletta è gratuito. Si tratta di un’iniziativa
certamente lodevole che
tra l’altro ha avuto un vasto eco anche a livello nazionale e che può contribuire certamente ad un,
seppur minimo, deconge-
S
70
Tuttapovo
n. 2 - luglio 2003
stionamento del traffico verso la città. Come si può
intuire sfogliando gli orari (vedi pag. 5), si tratta di
un servizio rivolto prevalentemente a quanti lavorano in città e non vogliono rinunciare all’uso della bicicletta permettendo loro di risalire senza fatica e
senza costi aggiuntivi. Ma è anche un tentativo di
valorizzare in mezzo, la bicicletta, forse sottovalutato nella nostra realtà anche a causa dei notevoli dislivelli fra Trento ed i suoi sobborghi. Ma il 2003 per
l’iniziativa “Bici in bus”, sarà certamente l’anno della verità. Dal suo successo infatti, dipenderà l’eventuale sua estensione ad altre zone della città (Villazzano, Sopramonte, Meano, ecc.), oppure la fine di
questa sperimentazione se i risultati non saranno
conformi alle attese. Un invito quindi, a quanti non
conoscono ancora l’iniziativa, a sfruttare questa
ghiotta occasione per godersi il fresco mattutino, girare nel centro città senza assilli di parcheggi e Ztl e
quindi risalire in collina senza rischiare le coronarie.
Il tutto praticamente a costo zero! (pg)
Lettere al giornale
Traffico e niente marciapiedi
nei pressi del Cimitero!
ome presidente del Circolo Pensionati ed
Anziani di Povo, voglio sottoporre all’attenzione delle autorità competenti il grave pericolo in cui si può incorrere in ogni momento per
muoversi nell’area davanti al cimitero di Povo a
causa dell’incontrollabile traffico di automezzi che
si muovono in tutte le direzioni.
Per le persone che si trovano a percorrere questo labirinto di senso, in particolar modo bambini
ed anziani, diventa pericoloso recarsi al cimitero,
C
in piazza Manci, alla nuova Scuola Elementare, all’accesso per via dei Rivi. Viene spontanea la seguente domanda: dove dobbiamo camminare?
Perché non lo sappiamo dal momento che mancano anche le dovute segnalazioni. Alle competenti autorità, a nome del Circolo Anziani di Povo,
rivolgo questa domanda. In attesa di risposta, saluto attentamente.
Il Presidente del Circolo Anziani
cav. Giulio Bonvecchio
Valorizzare il Rio Salè,
anche per i pescatori!
entili lettori di Tuttapovo, sono un lettore
della vostra rivista, che trovo stupenda.
Sono anche in appassionato di pesca fino
a qualche anno fa pescatore incallito ed ora tra
impegni di lavoro, famiglia, ecc. ho sempre meno
tempo per dedicarmi a questo mio hobby. Ero in
possesso dei permessi per fiumi e torrenti vicini
(Adige, Fersina, Altofersina e Rio Salè), per potermi dedicare alla pesca ogni volta che avevo qualche ora libera.
Ora vado saltuariamente nella zona del Parco Adamello Brenta. Qualche mio amico mi ha
detto. “Te sei mat, far 80 chilometri per ‘na trota o magari per no ciapar gnent!” (a dire il vero
i Km sono 160 ma per la passione ne vale la pena!). Ultimamente però mi sono accorto che
l’inquinamento è purtroppo arrivato anche lassù (specialmente nel Sarca che scende da Madonna di Campiglio) e mi sono chiesto come
mai con tutti i soldi che entrano tra turismo e
permessi di pesca (1 giorno=13 €uro!), nessuno fa qualcosa per dotare la valle di un depuratore efficace.
Ma occupiamoci di Povo. Nelle mie prime uscite di pesca frequentavo spesso il Rio Salè ed il torrente Fersina ed ho scoperto posti di incredibile
bellezza ed allo stesso tempo vicini (ad esempio
sotto la galleria dei Crozi o il Rio Salè sotto la strada che collega Povo con Villazzano fino al parco di
Gocciadoro).
La mia proposta è questa: è possibile realizzare un sentiero lungo il Rio Salè, usufruibile anche dai pescatori e nel pieno rispetto della natura che colleghi Graffiano con Gocciadoro che
possa valorizzare una zona significativa anche
G
dal punto di vista storico,
basti pensare al misconosciuto rudere del Castello
di Pietrapiana?
Tra parentesi lascio a
chi di competenza la decisione se fare una zona di
pesca “no kill”, cioè con il
divieto di uccidere il pesce
ma di rimetterlo subito in
acqua. In questi ultimi anni ho visto tra l’altro che la
mia “roza” è stata coperta
nella zona dell’Oratorio
per un’opera di pubblica
utilità (la scuola) e mi tornano in mente le parole di
mio padre che mi disse
una volta: “Ma lo sai che
il nonno era contrario al
primo interramento della
“roza” - il tratto che dalla
casa di riposo arriva fino
alla chiesa - e proponeva
di farla deviare e passare dietro il cimitero?”.
Concludo lasciando ai lettori un interrogativo:
devo fare 160 km per una trota che magari libero perché tra parentesi, come il 90% dei pescatori, non mangio quello che pesco, oppure non
sarebbe meglio valorizzare le risorse in loco? Come ultima considerazione vorrei, se questo mio
sogno trovasse realizzazione, che l’opera fosse
intitolata alla memoria di Giampietro Pontati.
Il Rio Salè a Sprè.
Foto S.N.
L.G.
Un amico pescatore
Tuttapovo
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SAT - Sezione di Povo
15 giugno 2003
Festa in Chegul
in immagini
oni
Foto P. Giacom
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Tuttapovo
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Coro di Povo
el numero di Tuttapovo dello scorso luglio, nel
poster centrale, avevamo inserito la foto del coro di Povo del 1909. Nell’occasione avevamo
chiesto di segnalarci i nomi dei componenti e molti hanno risposto all’appello. Purtroppo alcuni restano ancora
ignoti e quindi la ricerca continua. Se qualcuno è a conoscenza dei mancanti telefonare allo 0461811026, indicando il numero corrispondente. Grazie a tutti quelli che
hanno collaborato.
N
1. BERTOTTI FRANCESCO Vice Capo Coro
2. FORTUNATO IANES “Molinar”
3. DON DALLAFIOR
4. EZECCHIELE PONTALTI Capo Coro
5. SILVIO VOGL Il Capellano
6. …
7. GIUSEPPE BOSCHETTI
8. ERNESTO BONVECCHIO
9. CORTELLETTI GIUSEPPE
10.…
11.SEGATTA MARIO
12.…
13.MERZ LUIGI “BECAR”
14.…
15.BONVECCHIO GIACOMO
16.NARCISO MARCHI
17.CASOTTI … di Oltrecastello
18.…
19.RODOLFO GRISENTI
20.PAOLO SEGATTA “Paolin”
21.GIUSEPPE SEGATTA
22.LEONE GIOVANNINI
23.FRANCESCO DREMPULLER “Saltar”
24.CORNELIO GIOVANNINI “Moncele”
25.ANTONIO GRISENTI “Toni”
26.…
27.ONORATO FRANCESCHINI “Berton”
28.…
29.…
30.FRANCESCO PEGORETTI
31.PIETRO GIACOMONI “Ioga”
32.PIETRO MAZZALAI
33.VITTORIO MALPAGA
34.GUIDO SLOMP
35.…
36.GIUSEPPE PONTALTI “Bora”
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Auguri a...
I nipoti Veronica, Daniel, Stefano,
Michele e Martina vogliono fare i loro
migliori auguri agli zii Andrea ed
Alessandra che il 1° marzo hanno
celebrato il loro matrimonio nella
chiesa di Oltrecastello.
A Rino e Bruna Tomasi
Grazie mamma e papà per averci dato la vita
ed averci fatto crescere con tanto amore.
Tanti, Tanti auguri per il vostro 55° anniversario
di matrimonio.
Con tanto amore dai figli: Adriana, Maurizio e
Roberta assieme a tutta la parentela.
Foto d’epoca
uasi 90 anni fa, al passo del Cimirlo (allora si chiamava sella di Roncogno), sul
monte Celva e sul Chegul si trovavano
molti soldati provenienti da ogni angolo dell’impero austro-ungarico.
Era il mese di marzo la guerra era ancora relativamente lontana (venne dichiarata il 28 lu-
Q
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glio alla Serbia), un gruppo di militari decide di
mettersi in posa per una foto ricordo con due civili del luogo.
Chissà dove sono finiti quei soldati e da dove
venivano, a noi è rimasta questa vecchia foto riemersa da un cassetto in una casa di Roncogno.
A.G.
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