PROGETTO DI UN SISTEMA DI CONTROLLO Elementi per la progettazione Il progetto di un sistema in catena chiusa consiste nella realizzazione di un dispositivo capace di adeguarsi alle specifiche espresse attraverso i parametri dei sistemi: · errore statico; · riduzione degli effetti dei disturbi; · tempi di risposta al gradino (assestamento, ritardo, salita); · stabilità (rispetto dei margini di fase e guadagno); · banda passante. Il sistema Si considera un sistema costituito da: a) un sistema di controllo; b) un sistema controllato; c) un elemento di reazione (trasduttore). Il progetto consiste nel dimensionamento di un elemento correttore capace di portare il sistema a soddisfare le specifiche richieste. L’elemento correttore è rappresentato da un dispositivo elettronico (rete correttrice o regolatore), pertanto viene inserito nella parte del sistema in cui la gestione avviene attraverso segnali elettronici, indipendentemente dal tipo di grandezze fisiche elaborate dal sistema controllato. Le fasi di progettazione Errore statico - si ottiene dalla risposta a regime al segnale a gradino. Tempi di risposta e banda passante i tempi di risposta risultano dall’analisi della risposta al gradino; la banda passante è un parametro tipico della risposta in frequenza, ma è anche legata al tempo di risposta tr dalla relazione: f2 = 0,35 /tr facendo coincidere la frequenza di taglio superiore f2 con la banda). In un sistema in catena chiusa in regime sinusoidale, con funzione di trasferimento ad anello W(jω), la banda passante (espressa in rad/s) coincide con la pulsazione di transizione ωT (corrispondente all’intersezione del diagramma dei moduli di Bode con l'asse delle ascisse) della F. di T. in catena aperta G(jω) H(jω). Le fasi di progettazione Disturbi la causa principale di errore sono i disturbi e una specifica tipica riguarda la limitazione degli effetti di un disturbo, al di sotto di un valore dato. Metodi di correzione Per correggere i margini di guadagno e fase, portandoli all’interno dei valori di sicura stabilità, il modo di intervento più semplice è costituito dalla riduzione del guadagno in catena aperta G(s)H(s). La riduzione del guadagno in catena aperta interviene tuttavia anche sugli altri parametri del sistema e questo non sempre è vantaggioso; in particolare la diminuzione del guadagno statico migliora la stabilità ma aumenta l’errore statico e diminuisce la larghezza di banda, rallentando la risposta del sistema. I limiti che comporta la correzione dei sistemi mediante la riduzione del guadagno statico, possono essere superati con due soluzioni: - le reti correttrici: sono circuiti elettronici che vengono progettati in funzione delle specifiche imposte al sistema da correggere; - i regolatori industriali: sono dispositivi commerciali che, grazie ad elementi variabili inseriti nella loro struttura, possono essere adattati alle esigenze del sistema in cui vengono inseriti. La differenza tra le reti correttrici e i regolatori industriali, consiste essenzialmente nel fatto che le prime richiedono il progetto specifico in funzione del sistema, i secondi hanno una struttura universale e si adattano alle esigenze del sistema specifico grazie ai componenti variabili. Reti correttrici Le reti correttrici sono circuiti di tipo resistivoreattivo progettati in modo da intervenire sul guadagno in catena aperta G(s)H(s) con criteri selettivi che permettono l’adeguamento dei margini di fase e di guadagno ai fini della stabilità, influendo in misura minima sugli altri parametri del sistema, almeno nel campo di valori di ω in cui il sistema stesso opera. Il progetto delle rete correttrici viene effettuato in termini armonici (cioè in regime sinusoidale con s ≡ jω ), perché la verifica della stabilità dei sistemi si appoggia ai criteri di Nyquist e Bode, basati sull’analisi del comportamento armonico del guadagno in catena aperta, cioè di G(jω)H(jω). Reti correttrici Reti correttrici Reti correttrici Regolatori industriali I regolatori industriali sono dispositivi elettronici i cui componenti svolgono le seguenti funzioni: - generazione di segnale di riferimento; - nodo di confronto; - nodo sommatore; - amplificazione; - reti correttrici Caratteristiche dei tipi di regolazione a) Azione proporzionale: P All’aumentare di kP produce: - la riduzione dell'errore a regime; - un aumento della velocità di risposta; - l'aumento del rischio di instabilità. b) Azione integrativa: I - se il sistema ha un errore costante rispetto a un segnale test, lo annulla; - il polo nullo aumenta il rischio di instabilità del sistema. c) Azione derivativa: D - Corregge le variazioni del segnale errore - non è sensibile al segnale errore se costante, Caratteristiche dei tipi di regolazione d) Azione proporzionale-integrativa: PI - Aumenta la precisione del sistema ma non lo pone a rischio di stabilità - all’aumentare di kP produce un aumento della velocità di risposta. e) Azione proporzionale-derivativa: PD - intervenire rapidamente ad una variazione del segnale errore; - è molto sensibile agli effetti del rumore in alta frequenza; f) Azione proporzionale-integro-derivativa: PID - Combina tutti gli effetti dei regolatori precedenti, quindi richiede una messa a punto dei parametri kP, kI, kD, in funzione degli effetti che si vogliono ottenere. ESERCIZIO 1 Il guadagno in catena aperta di un sistema con H = 1 è: si analizzi il comportamento del sistema dato e lo si confronti con quello dello stesso sistema in cui il guadagno a regime è stato ridotto da G0 = 10 a G0 = 6. Analisi con Matlab Tempi di risposta e Nyquist