Lo studio delle filiere agroalimentari: evoluzione e approcci metodologici. Come considerare la dimensione sostenibilità” nello studio delle filiere agroalimentari? Alessandro Banterle Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale [email protected] Roma – 29 settembre 2010 Obiettivo e articolazione • Obiettivo: proporre spunti per un dibattito sulle tematiche dell’analisi di filiera, dei relativi approcci teorici e della sostenibilità • Articolazione: – il concetto di filiera si riesce ad usare una terminologia comune? – gli approcci teorici all’analisi di filiera – l’analisi economica della tracciabilità e gli effetti sull’organizzazione verticale di filiera – la sostenibilità nell’analisi di filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale La filiera e il coordinamento verticale Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Concetto di filiera agro-alimentare • secondo Malassis e Ghersi (1995) la filiera rappresenta l’itinerario seguito da un prodotto nell’apparato agroalimentare riguarda l’insieme degli agenti (imprese e amministrazioni), delle operazioni che concorrono alla formazione e al trasferimento del prodotto fino allo stadio finale di utilizzo e dei flussi collegati • 2 elementi centrali di analisi: – identificazione di prodotti, itinerari, agenti e operazioni – meccanismi di regolazione comportamento degli agenti, funzionamento dei mercati, formazione dei prezzi • delimitazione della filiera: piano verticale (altezza); piano orizzontale (larghezza); area geografica; riferimento temporale (Antonelli, 2010) Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Concetto di filiera agro-alimentare • filiera può essere anche intesa come struttura composta dalle tappe tecnologiche di produzione, distinte e separabili, associate all’utilizzazione di una determinata risorsa o all’ottenimento di uno specifico prodotto (Saccomandi, 1991) • rappresenta una scomposizione del sistema agro-alimentare in senso verticale, per categorie di prodotto • il legame fra le diverse fasi tecnologiche è dato da flussi materiali (di materie prime e di prodotti finiti), finanziari, informativi • supply chain è la rete di organizzazioni coinvolte, attraverso legami a monte e a valle, nei diversi processi e nelle diverse attività che producono valore nella forma di prodotti e servizi per il consumatore/cliente finale (Christopher, 1998) consumatore • canale di distribuzione è l’insieme delle organizzazioni indipendenti che assumono le funzioni necessarie al trasferimento dei prodotti dal produttore al consumatore (Mariani e Viganò, 2002) attività commerciali Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Concetti di sistema e settore • sistema agro-alimentare: insieme delle attività di produzione e distribuzione dei prodotti agro-alimentari fino al consumatore finale • sistema agribusiness: appare più generale rispetto al SAA comprendendo non solo le attività destinate alla produzione di alimenti (food system) ma anche quelle che utilizzano materie prime agricole per produzioni non alimentari (fiber system) (Davis e Goldberg, 1957) • settore: insieme di imprese che svolgono attività e processi di produzione simili (fase tecnologica separabile) rappresenta una scomposizione del SAA in senso orizzontale (settore agricolo, industria alimentare, distribuzione, ecc.) Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Il sistema agro-alimentare Input chimici, biologici, meccanici agricoltura industria alimentare distribuzione al dettaglio prodotti freschi distribuzione all’ingrosso ristorazione consumi domestici consumi extra-domestici Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Sistema agro-alimentare, filiere e settori produttivi Filiera 1 Filiera 2 cereali Sistema agro-alimentare pane pasta latte formaggio burro agricoltura industria alimentare Settori distribuzione Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Concetto di distretto agro-industriale • Distretto agro-industriale (DAI): considera la variabile spaziale nel sistema agro-alimentare, esaminando sistemi territoriali locali specializzati in un determinato prodotto agro-alimentare. • Distretto industriale marshalliano (DIM): Marshall (1927) parla di “concentramento di industrie specializzate in località particolari”. Becattini (1989) e Bellandi (1987) parlano di un’entità socio-economica – – – – – – – – area territoriale circoscritta storicamente determinata specializzazione dell’area in un prodotto/settore compresenza di una popolazione di imprese (PMI) e di una comunità scomponibilità del processo produttivo in fasi ed elevate relazioni fra imprese economie esterne di agglomerazione (ma interne al DIM) ragionevole stabilità temporale atmosfera industriale che incide sulla formazione e sulla professionalità elevata predisposizione all’innovazione tecnologica e all’ottimizzazione per la forte competizione nel DIM • Dal DIM al Network Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Relazioni verticali nelle filiere agro-alimentare settore agricolo offerta offerta transazione scambio domanda industria alimentare offerta transazione scambio domanda domanda finale domanda domanda ristorazione distribuzione offerta offerta transazione scambio consumo domestico offerta domanda consumo extra-domestico Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Coordinamento verticale nelle filiere agro-alimentari • concetto di coordinamento verticale: “insieme dei modi attraverso cui vengono gestiti gli scambi e coordinati i comportamenti strategici lungo il canale distributivo agro-alimentare” (Sodano, 2004) • modalità di governance delle transazioni: – mercato – forme intermedie – integrazione verticale • principali forme di governance nelle filiere agroalimentari – strutture di mercato – borsa merci, future markets – mercato ortofrutticolo Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Coordinamento verticale nelle filiere agro-alimentari – forme intermedie – contratti – accordi interprofessionali – soccida – organizzazioni dei produttori – integrazione verticale – cooperative – integrazione verticale - + coordinamento verticale strutture di mercato contratti, accordi, ecc. cooperative integrazione verticale Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Gli approcci teorici all’analisi di filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Teorie economiche sul coordinamento verticale • teoria neoclassica • new institutional economics razionalità limitata, conoscenza imperfetta e comportamento opportunistico degli individui – teoria dei contratti modello principale agente – teoria dei costi di transazione (Transaction Cost Economics) di Williamson • teoria del valore di Porter • supply chain management Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Approccio neoclassico •MERCATO - fallimenti limitati a pochi casi - unica forma di coordinamento (coordinamento gestito dal sistema dei prezzi) il mercato in concorrenza mediante il prezzo di equilibrio rappresenta il meccanismo di coordinamento fra le preferenze del consumatore e le attività produttive consente di raggiungere la massima efficienza del sistema economico ottima allocazione delle risorse massimo benessere collettivo •AGENTI della filiera comportamento massimizzante, razionalità, informazione perfetta •IMPRESA mera funzione di produzione “black box” (scatola nera) contenente tecnologie atte a trasformare le risorse in output Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Caratteristiche “micro” delle fasi delle filiere omogeneo Industria alimentare trasformare le materie prime agricole in prodotti finiti differenziato bassa alta media media grandi piccole piccole e grandi piccole e grandi si no si si influenza sul prezzo si price maker no price taker si price maker si price maker barriere all’entrata importanza della pubblicità forma di mercato alte basse medie medie si no si si oligopolio libera concorrenza concorrenza monopolistica concorrenza monopolistica funzione Input Agricoltura fornire input produrre materie prime e prodotti finiti tipo di prodotto differenziato numerosità delle imprese dimensioni delle imprese influenza sulla quantità di mercato Distribuzione offrire un servizio commerciale differenziato Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Relazioni verticali nelle filiere agro-alimentari settore agricolo offerta mercato delle commodities domanda industria alimentare mercati dei prodotti differenziati offerta offerta domanda domanda distribuzione differente potere di mercato ristorazione offerta offerta domanda consumo finale trasmissione del prezzo asimmetrica lungo la filiera Approccio neoistituzionale • MERCATO presenza di fallimenti costi di transazione • AGENTI della filiera • IMPRESA - razionalità limitata - conoscenza imperfetta - comportamento opportunistico struttura coordinativa di governo, istituzione, organizzazione Secondo Coase (1937) non sempre il governo tramite il mercato è senza costo se il costo d’uso del mercato per una transazione è maggiore del costo della burocrazia di impresa impresa sostituisce il mercato (Sodano, 2004) “Il funzionamento del mercato comporta un certo costo e, formando un’organizzazione e permettendo a un’autorità (imprenditore) di dirigere le risorse, possono essere risparmiati taluni costi di contrattazione”(Coase, 1973) Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Teoria dei contratti • in presenza di specificità delle risorse il mercato viene sostituito da contratti di lungo periodo se il contratto non è efficace nell’evitare comportamenti opportunistici si va verso l’integrazione verticale • obiettivo: determinare il contratto ottimale per il governo delle transazioni – teoria dei contratti incompleti e impliciti – teoria dell’agenzia modello principale agente • modello principale agente asimmetria informativa la parte che offre il contratto (principale) ha poche informazioni rispetto alla parte che accetta (agente) comportamento opportunistico • problemi di adverse selection e di moral hazard Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Transaction Cost Economics Obiettivo scegliere la forma di governo delle transazioni (cioè degli scambi dei beni) più efficiente minimizzazione dei costi di transazione Costi di transazione – costi di informazione – costi di negoziazione – costi di monitoraggio Caratteristiche della transazione – grado di frequenza (ricorrente, occasionale) – grado di incertezza – grado di asset specificity (investimento non specifico, misto, idiosincratico) Forme di governance delle transazioni – mercato – forme ibride – gerarchia o integrazione verticale Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Transaction Cost Economics Caratteristiche della transazione - asset specificity - incertezza - frequenza Costi di transazione - informazione - negoziazione - monitoraggio CT = f (AS, I, F) + + Forme di governance mercato, forme ibride, gerarchia Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Teoria della catena del valore di Porter • deriva dal modello del vantaggio competitivo posizione occupata dall’impresa nel settore rispetto ai concorrenti 3 strategie competitive • la catena del valore rappresenta uno strumento per analizzare le risorse strategiche dell’impresa – attività primarie apportano un contributo rilevante all’incremento di valore – attività di supporto • impresa è un sistema di attività interdipendenti orientato alla creazione di valore per il cliente • l’estensione del concetto di catena del valore ai rapporti con le imprese fornitrici e con i clienti porta al sistema di valore filiera analisi strategica rivolta ai diversi agenti economici che collaborano per la creazione di valore (Antonelli, 2010) Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Supply chain management • contesto: diffusione di rapporti collaborativi fra imprese e gestione coordinata delle filiere strutture organizzative collettive reti di imprese – accordi formali (franchising, consorzi, ecc.) – accordi informali (distretti industriali, ecc.) • obiettivo: rivisitare teorie e metodi adattando le analisi alle esigenze organizzative dei reali sistemi di imprese • sviluppa la catena del valore di Porter e l’analisi strategica degli approvvigionamenti e della logistica • si riferisce al “coordinamento esteso delle operazioni lungo l’intero processo di offerta che tende a sostituirsi al mercato e all’integrazione verticale come strumento di gestione dei flussi produttivi e di scambio” (Schary & Skiott-Larsen, 2001) • il valore per le imprese deriva da miglioramento dell’efficienza per innovazione tecnologica e razionalizzazione gestionale e da nuovi contenuti strategici in relazione ai clienti finali • importanza della logistica e delle tecnologie dell’informazione Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale L’analisi economica della tracciabilità e gli effetti sull’organizzazione verticale di filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Il concetto di rintracciabilità • Art. 18 del Reg. CE 178/2002) È disposta in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione la rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi destinati alla produzione alimentare e di qualsiasi altra sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime • Norma UNI 10939 È la capacità di ricostruire la storia e di seguire l’utilizzo di un prodotto mediante identificazioni documentate, relativamente ai flussi materiali ed agli operatori di filiera; • altri esempi: AFNOR V01 020, BSI 85:2000, ISO 22005:2005 • a seconda dei paesi sistemi di tracciabilità basati su • standard privati (es. ISO 22005:2005) volontari incentivi derivanti dal mercato • regolamentazione pubblica obbligatoria Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Sistemi di traccabilità nell’Ue Dopo Libro Bianco (COM(719)1999) nell’UE 2 livelli di tracciabilità Politica UE Reg. 1760/2000 filiera delle carni bovine tracciabilità obbligatoria Reg. 178/2002 tutti gli altri prodotti Standards nazionali/internazionali tracciabilità volontaria ISO UNI BSI AFNOR ricostruire il percorso di un prodotto lungo la filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Sistemi di tracciabilità nell’Ue Diverse • • • tipologie di sistemi di tracciabilità in base a : ammontare di informazioni registrate settori e soggetti coinvolti la dimensione dell’unità tracciata 1. Tracciabilità di filiera obbligatoria Reg. 178/2002 registra i fornitori e i clienti lungo la filiera attraverso una specifica procedura documentale insieme degli agenti one step backward, one step forward 2. Tracciabilità di filiera e di prodotto Obbligatoria Reg. 1760/2000 Volontaria UNI 10939 gestione dei flussi per lotti discontinui Tracciabilità a livello sia degli operatori della filiera (supply chain traceability) e sia della singola impresa (product traceability) è possibile ricostruire la storia di un prodotto rintracciare le singole materie prime agricole Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Supply chain traceability Supply chain and product traceability Agricultural suppliers Agricultural suppliers a b c batch a batch b batch c ? Food processing Food processing batch a 1 2 3 Retailers batch b batch c 4 1 2 3 Retailers Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale 4 Obiettivi dei sistemi di tracciabilità • tracciabilità obbligatoria – migliorare la sicurezza alimentare • aumentare le informazioni sulla filiera a disposizione dell’autorità competente • favorire una maggiore responsabilizzazione degli operatori • ritirare dal mercato, gli eventuali prodotti non conformi solo per reg. 1760/2002 nella filiera della carne bovina Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Obiettivi dei sistemi di tracciabilità • tracciabilità volontaria – migliorare la sicurezza alimentare e riduzione del costo delle non conformità in caso di non conformità si ritirano solo i lotti non conformi migliore gestione del rischio – migliorare la qualità del prodotto • adozione di disciplinari di produzione • attribuzione di specifiche responsabilità – differenziazione del prodotto origine delle materie prime – valorizzare l’immagine del marchio aziendale e ottenere un premium price – migliorare l’efficienza della supply chain management – adattamento alle esigenze della GDO Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Effetti sul coordinamento verticale di filiera • • • • La tracciabilità volontaria modifica l’organizzazione verticale di filiera e i meccanismi di coordinamento gestione dei lotti discontinui e disciplinari di produzione centralizzazione della gestione del sistema azienda leader della filiera scelta dello standard di riferimento e certificazione, responsabilità della conduzione del sistema, gestione del flusso di informazioni, redazione dei disciplinari, selezione delle imprese, istituzione dei controlli imprese industriali, cooperative, GDO cambiamenti nei processi per i partner per gestione dei lotti investimenti e costi di gestione del sistema aumento della bilateral dependency Accordi di filiera formalizzati specifici disciplinari, procedure per la gestione delle informazioni, modalità degli scambi, attribuzione delle responsabilità in caso di non conformità, istituzione controlli Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Tracciabilità e Transaction Cost Economics Nell’approccio neoistituzionale tracciabilità come istituzione (insieme di regole e procedure) che cambia l’organizzazione delle transazioni nelle filiere cambia le modalità di governance Caratteristiche della transazione - asset specificity - incertezza - frequenza Costi di transazione - informazione - negoziazione - monitoraggio Tracciabilità e coordinamento verticale Forme di governance mercato, forme ibride, gerarchia Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Tracciabilità e Transaction Cost Economics • • L’implementazione di un sistema di tracciabilità dovrebbe portare a – crescita dell’asset specificity dovuto all’aumento della bilateral dependency – diminuzione del grado di incertezza – variazione dei costi di transazione, specie dei costi di monitoraggio tali cambiamenti favoriscono l’adozione di forme ibride governance delle transazioni basata su accordi di filiera formalizzati migliora la trasparenza e la responsabilità per ridurre il rischio di inadempienze incentivi di prezzo e supporto contrattuale Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Risultati di un’indagine empirica • la tracciabilità volontaria determina una complessiva riorganizzazione della filiera modifiche della governance dipendono da cambiamenti nell’organizzazione delle transazioni e dalle forme di governance esistenti in precedenza – nelle filiere dove erano diffusi gli accordi verbali si rileva un passaggio a contratti formalizzati; – nelle filiere in cui venivano già usati i contratti scritti si registra un rafforzamento dei contratti stessi prevedendo incentivi di prezzo; – nelle imprese integrate verticalmente, includendo le cooperative, non si notano modifiche sostanziali di governance, ma vi possono essere cambiamenti nei processi dovuti all’adozione di specifici disciplinari. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Risultati di un’indagine empirica • • L’adozione dei sistemi volontari di tracciabilità dipende dai costi per la messa in atto del sistema e dai benefici che si possono ottenere benefici non riguardano solo il miglioramento della sicurezza alimentare, ma comprendono anche la riduzione dei costi delle non conformità, la garanzia della qualità del prodotto, il rafforzamento della reputazione del marchio, la maggiore efficienza negli scambi la tracciabilità volontaria appare uno strumento con importanti valenze in termini di coordinamento dei rapporti interni alla filiera, quindi nelle relazioni business to business, al di là di come essa venga percepita dal consumatore. Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale La sostenibilità nell’analisi di filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Le dimensioni della sustainability •Consumption of energy and sweet water •Waste (packaging and food waste) •Air: CO2 emissions from production & food transportation •Wastewater •Eutrophication •Biodiversity •Soil quality Environmental Social •Food safety •Nutrition & health •Animal welfare •Workplace improvements •Social & ethical conditions •Urban distribution Economic •Open and competitive economy •Economic growth •Work skill investment •Changing patterns of consumption Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Environmental dimension Waste Packaging Emissions to air Emissions produced Water Water used Energy Energy used Biodiversity Contributions to biodiversity Food transportation Transportation modetactic used Vehicle fill Time utilization Engine performance Total waste per basket Recyclable waste per basket Carbon dioxide emissions Steam emissions Purchase of water for own consumption per enterprise, € Purchase of energy for own consumption per enterprise, € Primary energy requirements (MJ/kg of product) % local vs. non local product varieties offered % local vs. non local product varieties cultivated % local sourcing % of air transport products % direct to store deliveries % of available capacity actually used – in weight & volume terms % vehicle kms run empty Proportion of products moved in vehicles of differing size, weight and refrigeration use Deviations from schedule Driver performance management Vehicle telematics Alternative vs. normal fuels % Fuel consumption CO2 emissions Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Social dimension Urban distribution Nutrition & health Food safety Workplace improvements Community Ethical trading Vehicle kms (congestion, noise and accidents) Total driving time Signposting Contamination Equality Health & Safety Employment volumes Employment quality Contribution to community Economic linkages with communities Ethical trading schemes Vehicle kms used to supply all stores Vehicles’ driving time on the road % of “Out of hours” delivery Number of products signposted Number of incidents Female vs. male employment, % Ethnic vs. national employment, % Disabled employment, % Accident rate Number of employees per enterprise Average wages per person, € Donations (e.g. school building) Local vs. non local purchasing and transactions, % of value % increase of local product sales Ethical vs. total products, % Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Greenhouse gas emission of UK food chain levels Food chain levels GHG emissions of food chain Agriculture Food manufacturing Retail Consumers (incl. shopping, cooling, cooking, dishwashing) 0 10 20 30 40 50 60 % of total food chain GHG em issions Source: DEFRA, 2007 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Energy use of food chain levels 40 30 20 10 0 Bread Retail, household, cooking Distribution Packagings Processing Pork Agriculture MJ/kg end product LCA energy use along food chain Food chain levels Source: LCA Food Database Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Food miles of fresh produce from USdomestic production for consumption in Iowa 1846Broccoli 1838Carrots Pumpkins 311 2000 Cabbage719 1500 Potatoes 1155 1000 1830Strawberries Sqash1277 500 1823Lettuce Des Moines, Iowa 0 Beans1313 1815Spinach Sweet corn1426 1811Garlic Tomatoes 1569 Onions1759 Peppers1586 Apples1726 Source: Leopold Center for Sustainable Agriculture Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Eco-efficiency of Braeburn apples in Eco-efficiency of Braeburn apple in April & November April and November 0 Environmental impact New Zealand Chile Germany Italy 1 November April 2 2 1 0 Costs Source: BASF (2009) Source: BASF 2009 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Problematiche della sostenibilità • comunicazione al consumatore il labelling migliora la consapevolezza del consumatore sulle caratteristiche del prodotto legate alla sostenibilità rischio di sovraddosaggio di informazioni a quali la priorità? • il concetto di sostenibilità può essere integrato nella visione strategica d’impresa: rappresenta una forma di innovazione e di differenziazione del prodotto • la sostenibilità viene definita come attributo fiducia: le caratteristiche del prodotto e del processo di produzione non sono note ai consumatori neanche dopo il consumo • certificazioni di parte terza indipendente, presenti in etichetta, trasformano un attributo “fiducia” in un attributo “ricerca” (le caratteristiche del prodotto sono note ai consumatori prima dell’acquisto), riducendo l’assimetria informativa Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Problematiche della sostenibilità • Gli attributi del prodotto legati alla sostenibilità possono influenzare il coordinamento verticale della filiera • La reorganizzazione dei rapporti di filiera comporta cambiamenti nelle forme di governance delle transazioni e l’adozione di disciplinari di filiera • Con riferimento all’economia dei costi di transazione, ogni cambiamento nell’organizzazione della filiera puo’ portare ad una dipendenza bilaterale tra gli attori della filiera, una riduzione dell’asimmetria informativa e l’adozione di contratti o altre forme ibride per i rapporti di filiera Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Esempi di certificazioni MSC Marine Stewardship Council promotes responsibility in the development of seafood resources (wild-catch fisheries) Friend Of The Sea is dedicated to the conservation of marine habitats and resources (both farmed fish and wild-caught) Dolphin Safe which has led to a 95% reduction in the dolphin and marine mammal mortality caused by tuna fishing Best Alliance in cooperation with the German Rewe Group guarantees a sustainable production of strawberries, peppers and grapes Rainforest Alliance has the mission to conserve tropical forests and biodiversity, and to ensure sustainable farmer livelihoods in producing tea, coffee, cocoa and fruits Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Esempi di certificazioni UTZ Certified - Good Inside which provides standards for a responsible production of coffee, cocoa and tea RSPO - Round Table on Sustainable Palm Oil which aims at conserving tropical forests in palm oil production RTRS - Round Table for Responsible Soy which promotes a sustainable production of soybean SAI - Sustainable Agricolture Initiative which provides sustainable agriculture involving all the agents along the supply chain Fairglobe promotes fair trade for products such as orange juice, coffee, cocoa, sugar Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Il caso di Best Alliance-Rewe • The Rewe Group is driving the reorganisation of its fruit and vegetable procurement chains through contract farming in order to secure stable and sustainable volumes of strawberries, peppers and grapes. • It brings together the most important agents along the supply chain to develop joint standards that guarantee sustainable production The project led to: • a reorganisation of the chain relationships among the economic partners • a higher bilateral dependency among the supply chain agents • a reduction in product uncertainty • an increased degree of vertical coordination CARBON FOOTPRINT study of a 500 g punnet of Spanish “Best Alliance strawberries” 448,3 g CO2e Raw Material (0,2%), Production (40,6%), Distribution (31,2%), Shopping Tour (14,6%), Product Use (1,4%), Recycling/Disposal (12,0%) Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Il caso dei prodotti ittici • apply only to wild-catch fishery • the certification includes a fishery method assessment and a so-called chain-of-custody evaluation for the fishery product supply chain • requires to respect specific rules set out in the contracts made between fishers and buyers • in Germany, Switzerland and England tuna can only be sold if it is certified Dolphin Safe • it certifies products both farmed and wild-caught • contracts between fishers/producers and buyers are not compulsory • traceability is run by on-site auditors at the time of the first audit. Continuous surveillance is run by the certification body Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Principali manuali italiani di Economia Agro-alimentare Cesaretti G., Mariani A. , Sodano V. (1994): Sistema agroalimentare e mercati agricoli, Il mulino, Bologna Fanfani R. (2009): Il sistema agroalimentare in Italia, Ed. agricole, Milano Malassis L., Ghersi G. (1995): Introduzione all’economia agroalimentare, Il Mulino, Bologna Mariani A. e Viganò E. (a cura di) (2002): Il sistema agroalimentare dell’Unione europea, Carrocci, Roma Saccomandi V. (1999): Economia dei mercati agricoli, Il mulino, Bologna Sodano V. (2004): Strumenti di analisi per l’economia dei mercati agroalimentari, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale